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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Marzo 2015
QUESTA SETTIMANA AL PARLAMENTO EUROPEO: UCRAINA, BILANCIO E DIALOGO INTERRELIGIOSO  
 
Bruxelles, 24 marzo 2015 - Questa settimana i deputati voteranno per programma di assistenza finanziaria all´Ucraina, il dibattito sulla riunione del Consiglio europeo di marzo e il pacchetto fiscale sulla trasparenza. I deputati si concentreranno anche sull´importanza del dialogo tra religioni. Lunedì la commissione per gli Affari economici incontrerà il Presidente della Bce Mario Draghi per discutere, tra l´altro, il nuovo alleggerimento quantitativo e la politica della Bce, attraverso il quale la Bce acquisterà i titoli di Stato e le attività del settore privato per spingere verso l´alto l´inflazione e rilanciare l´economia. Denis Mukwege, il ginecologo congolese vincitore del Premio Sacharov 2014 incontrerà giovedi la sottocommissione per i Diritti umani. Come sostenere il suo lavoro per le vittime di stupri in Congo? Mercoledì Mukwege incontrerà anche il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz. Lunedì e martedì, la commissione al Bilancio voterà il discarico o l´approvazione di come le istituzioni dell´Ue hanno speso il loro budget 2013. Mercoledì, la plenaria discuterà il Consiglio europeo del 19-20 marzo sull´unione dell´energia, le relazioni con la Russia, il partenariato orientale e il semestre europeo. Mercoledì, i deputati voteranno l´assistenza macrofinanziaria Ue per fornire all´Ucraina 1,8 miliardi di euro per la stabilizzazione economica e politica. Mercoledì il Parlamento discuterà la trasparenza fiscale, come affrontare l´evasione fiscale societaria e la concorrenza fiscale sleale nell´Unione europea. Il Parlamento europeo voterà anche la sua risoluzione sui sistemi e sui modi per migliorare il coordinamento e la lotta contro la frode fiscale nazionali in Ue. Mercoledì, il Parlamento celebra la Giornata internazionale dei Rom con un dibattito sulla discriminazione contro i rom e il riconoscimento comunitario del genocidio dei rom durnate la Seconda guerra mondiale. Martedì, i deputati discuteranno la necessità del dialogo interreligioso con i rappresentanti cristiani, ebrei e musulmani per la "promozione della tolleranza e del rispetto per la dignità umana". Questa audizione speciale mostra l´importante ruolo del dialogo in un momento di radicalismo religioso e di aumento del fondamentalismo.  
   
   
LA GRECIA DOVREBBE RIPRENDERE IL DIALOGO POLITICO E L´ACCORDO SULLE RIFORME, DICE DRAGHI AI DEPUTATI EUROPEI  
 
Bruxelles, 24 marzo 2015 - Il presidente della Bce Mario Draghi al comitato economico per discutere dialogo monetario e nuova politica di quantitative easing della banca. Programma di acquisto di asset ampliato della Banca Centrale Europea, meglio conosciuto come "quantitative easing" (Qe), sta cominciando a farsi strada in tutta l´Ue, il Presidente della Bce Mario Draghi ha dichiarato ai deputati del Comitato economici e monetari il Lunedi. Draghi ha anche riferito sulle difficili negoziati con la Grecia e delineato che cosa ci vorrebbe per la Bce di ripristinare la deroga per l´acquisto di titoli di Stato greci sul mercato secondario, in modo da consentire Qe di beneficiare la Grecia, anche. La Bce ha cominciato ad acquistare obbligazioni sovrane il 9 marzo e si propone di acquistare 60000000000 € valore di titoli di Stato sul mercato secondario ogni mese almeno fino al settembre 2016. "Ci sono abbastanza titoli per l´acquisto e l´operazione è in corso senza intoppi", Draghi ha assicurato I deputati. "La crescita guadagnando slancio" - Draghi ha citato alcuni segnali che le misure di politica monetaria della Bce stanno avendo qualche effetto. "La crescita sta guadagnando slancio - le prospettive per il 2015 e il 2016 sono state riviste al rialzo dello 0,5% e il 0,4% - e l´inflazione dovrebbe aumentare gradualmente dal 0% nel 2015 all´1,8% nel 2017", ha detto, aggiungendo che questi tassi di inflazione assumere la piena attuazione del programma di Qe lanciato di recente. Draghi tuttavia ribadito che le politiche monetarie della Bce devono essere integrati da riforme delle politiche strutturali e di bilancio per mobilitare ulteriori vantaggi. "Se l´inflazione sale, gli interessi sui risparmi seguirà" - Rispondendo alle preoccupazioni di Burkhard Balz (Ppe, De) su basso interesse sul risparmio e il rischio che le nuove bolle "di denaro a buon mercato" potrebbero costituire, Draghi si è detto "consapevole dei rischi", osservando tuttavia che "se l´inflazione sale ; gli interessi sui risparmi seguirà ". La Grecia ha esortato a "riprendere il dialogo politico" con l´ex Troika - Molti deputati si sono interessati a conoscere la valutazione di Draghi della Grecia, che sembra impostato per affrontare insolvenza entro la fine di aprile, senza un nuovo pacchetto di assistenza finanziaria. "Per avere una prospettiva credibile, la Grecia ha bisogno di mettere in atto un processo per ripristinare il dialogo politico tra il governo greco e le tre istituzioni" [precedentemente noto come la Bce, Commissione Europea e Fondo Monetario Internazionale "Troika"], ha detto Draghi, aggiungendo che sperava in un esito positivo la discussione di oggi a Berlino. "Non è un ricatto" - Draghi ha respinto le critiche dai partiti di centro-sinistra che la Bce "ricatto" o "soffocante" La Grecia rifiutando di ripristinare la deroga per l´acquisto di titoli di Stato greci a meno che non accetti le riforme che sono state concordate prima le sue recenti elezioni. "L´esposizione della Bce in Grecia è 104.000.000.000 €, pari al 65% del suo Pil. Questo è il più alto di esposizione in tutta la zona euro! La Bce non crea le regole per la Grecia, noi li applichiamo. Abbiamo sollevato la rinuncia dopo la sua obbligazioni è sceso sotto la soglia di ciò che noi accettiamo come garanzia. Siamo d´accordo sulla rinuncia dello scorso anno, quando ci aspettavamo una revisione completa del programma di riforma economica e di una erogazione di prestiti. Da febbraio tali condizioni non sono più soddisfatte. "  
   
   
MANTENERE I CONSUMATORI SICURI: QUASI 2500 PRODOTTI PERICOLOSI RITIRATI DAL MERCATO DELL´UE NEL 2014  
 
Bruxelles, 24 marzo 2015 - La Commissione europea ha pubblicato nuove cifre di oggi, dimostrando che nel 2014, quasi 2500 prodotti, che vanno dai giocattoli ai veicoli a motore, sono stati sia fermato prima di entrare nell´Ue o rimossi dai mercati perch¨¦ erano pericolosi per i consumatori europei. Per 12 anni, la Commissione europea e gli Stati membri dell´Ue hanno lavorato insieme per garantire che i beni di consumo immessi sul mercati europei sono sicuri. A tal fine, essi utilizzano il sistema di allarme rapido per i prodotti non alimentari pericolosi. "Ogni prodotto in Europa deve essere sicuro per i nostri cittadini. Prodotti che possono causare danni devono essere rimossi dal mercato pi¨´ rapidamente possibile. Questo ¨¨ il motivo per cui abbiamo creato il sistema di allarme rapido. Nel corso degli anni ha dimostrato di essere molto efficace nel mantenere consumatori europei sicura. Questo ¨¨ un esempio molto concreto di cooperazione dell´Ue a vantaggio dei nostri cittadini ", ha detto V¨§ra Jourov¨¢, commissario europeo per la giustizia, i consumatori e l´uguaglianza di genere. Il sistema di allarme rapido assicura che le informazioni sui prodotti non alimentari pericolosi ritirati dal mercato e / o richiamati ovunque in Europa sta rapidamente diffuso tra gli Stati membri e la Commissione europea. In questo modo, il controllo delle misure appropriate (ban / stop delle vendite, il ritiro, il richiamo o il rifiuto di importazione da parte delle autorit¨¤ doganali) ¨¨ preso in tutta l´Ue e informazione del consumatore. Nel 2014, ci sono stati 2.755 di tali azioni di follow-up registrati nel sistema. Il sito web del sistema di allarme rapido attirato quasi 2 milioni di visite nel 2014, e di nuovi strumenti di ricerca permettono ai consumatori e alle imprese di informarsi meglio circa l´individuazione dei prodotti pericolosi e richiamo dei prodotti. Trentuno Paesi (Ue insieme a Islanda, Liechtenstein e Norvegia) attualmente partecipano al sistema. Quali prodotti sono in posa i rischi? Nel 2014, i giocattoli (28%) e abbigliamento, prodotti tessili e articoli di moda (23%) sono stati i due principali categorie di prodotti per i quali le misure correttive dovevano essere prese. Tra i rischi pi¨´ frequentemente notificati causati da tali prodotti sono stati il rischio di lesioni, rischi chimici e soffocamento . I rischi chimici pi¨´ comuni notificati nel 2014 hanno riguardato prodotti come scarpe e articoli in cuoio (ad esempio cromo Vi, una sostanza sensibilizzante della pelle), giocattoli e articoli per l´infanzia (ad esempio addolcitore di plastica, che pu¨° causare problemi di fertilit¨¤), e bigiotteria (ad esempio metalli pesanti nocivi). Dove sono provenienti da? La Cina rimane il numero uno paese di origine al sistema di allarme. L´anno scorso, il 64% del numero totale di notifiche relative a prodotti pericolosi legati ai prodotti provenienti dalla Cina, lo stesso che nel 2013. La Commissione europea collabora strettamente con la Cina attraverso l´applicazione "Sistema di allarme rapido-Cina" al fine di garantire che le autorit¨¤ cinesi affrontare i problemi di sicurezza dei prodotti sul campo. Il sistema di allarme rapido in numeri 2 435 Numero totale di notifiche nel 2014 Ci¨° rappresenta un aumento del 3% rispetto allo scorso anno, il che significa che i consumatori sono meglio protetti come i prodotti pi¨´ pericolosi sono stati fermati. 2 755 Azioni di seguito nel 2014 Quando gli Stati membri rilevano un prodotto che non ¨¨ sicuro, che invieranno una notifica nel sistema di allarme rapido. Tutti gli altri paesi cercare il rispettivo prodotto sui loro mercati e paesi che incontrano indicher¨¤ che il follow-up di azione (ban / stop delle vendite, ritiro, il richiamo o il rifiuto di importazione da parte delle autorit¨¤ doganali) hanno preso.  
   
   
DISCORSO ALLA ROYAL SOCIETY DI LONDRA - SCIENZA SENZA FRONTIERE DI CARLOS MOEDAS - COMMISSARIO PER LA RICERCA, LA SCIENZA E L´INNOVAZIONE  
 
Londra, 24 marzo 2015 – Professor Poliakoff, Signore e signori, Illustri ospiti, Inutile dire che si tratta di un grande onore parlare qui oggi. La Royal Society di Londra è una cronaca di lasciti. Il lascito di uomini come Sir Isaac Newton e Charles Darwin. E nuovi capitoli creati da donne come Dame Athene Donald e Ulrike Tillmann. Non voglio cercare di convincerti di nulla oggi. Sto predicando ai convertiti. Desidero semplicemente condividere le mie opinioni come un politico, che crede nella scienza e l´innovazione , come i veri motori della crescita e di prosperità , e strumenti come unici per la diplomazia. Introduzione Il Regno Unito ha fatto innumerevoli contributi al progresso della scienza e della ricerca europea. Veniamo insieme 350 anni dopo la prima emissione di Philosophical Transactions della Royal Society . La più antica rivista scientifica. Il giornale che ha aperto la strada peer review. La rivista che ha creato un modello internazionale per la condivisione di conoscenze scientifiche. Condividiamo una notevole storia scientifica e il potenziale quasi illimitato. L´unione europea si fonda sul principio di apertura: per la gente, il commercio, gli investimenti e le idee. E, sarà la nostra apertura che garantisca la nostra posizione globale in ricerca, scienza e innovazione negli anni a venire. Questo è certo, perché oggi il nostro modo di rivedere, accesso e d´informazione scientifica sta cambiando radicalmente. La scienza senza frontiere non riguarda solo i confini nazionali. Il modello stabilito dai Philosophical Transactions della Royal Society si sta trasformando nell´era digitale. Il nostro modo di pensare e di misura l´eccellenza si sta evolvendo. Evoluzione nel momento in cui il mondo fisico e digitale si fondono. Nuove e interessanti industrie, in aumento dalla convergenza di diverse discipline in una sola volta: Salute con le tecnologie dell´informazione. Ecologia marina con la scienza molecolare. Robotica nel trasporto senza conducente. Questa è l´occasione di innovare in maniera molto europeo: Attraverso la diversità delle persone e talenti. Portare le nostre aspirazioni commerciali in linea con le esigenze dei cittadini e le risorse limitate del nostro pianeta. Il progetto Pharmasea è un esempio perfetto. Grazie ai finanziamenti Ue per la ricerca, che riunisce 24 partner di 13 paesi per studiare microbi marini, e composti bioattivi. La ricerca che potrebbe portare a nuovi farmaci, antibiotici e trattamenti nutrizionali. Pharmasea unisce ricercatori nel campo della genomica marina, biosintesi e analisi della struttura chimica. In collaborazione con la più grande società di database chimica free e top chimica al mondo di software - una moltitudine di discipline e tecnologie in azione. L´enorme quantità di dati a portata di mano, l´enorme quantità di opportunità di collaborazione, è schiacciante. La prossima grande sfida è come portare tutto nella stessa timeline. Voglio fare l´Europa a casa per ogni nuovo approccio. L´unione europea fornisce il banco di prova ideale per nuovi metodi e idee. Abbiamo fatto in modo che sia! Abbiamo investito molto in ogni altro, perché sappiamo questi contributi lavoro. Lascia che ti racconti una storia. 1. Il Consiglio europeo della ricerca Circa dieci anni fa, Lord Sainsbury, il ministro della Scienza britannico era su un aereo. Stava per la riunione del Consiglio Competitività dei ministri della ricerca. Nella sua conferenza è stata la posizione ufficiale del Regno Unito a opporsi alla creazione di un Consiglio europeo della ricerca. Il briefing ha detto che non ci sarebbe alcun valore aggiunto in singole, borse di studio finanziate dall´Ue per la ricerca di base. Ciò potrebbe essere fatto meglio dai singoli Stati membri sicuramente? Fortunatamente, Lord Sainsbury ha preso un rischio. Aveva ascoltato gli scienziati, che ha fortemente creduto in un Consiglio europeo della ricerca. Così, quando si alzò per presentare la posizione del Regno Unito, ha cambiato. Un uomo di coraggio. Da quei giorni, il Cer ha sostenuto quasi 5000 borse di studio. Finanziamento delle persone le cui scoperte può iniziare nuove industrie, creare nuovi mercati e migliorare la nostra qualità della vita. Persone come Norwegian squadra marito e moglie il professor May-britt e Edvard Moser, che ha scoperto premio Nobel prova vincente di sistema di navigazione interna del cervello umano. Molti di questi contributi sono andati a ricercatori di università britanniche, facendo un enorme contributo alla eccellenza scientifica nel Regno Unito. Il lavoro del Cer è reso possibile da Horizon 2020. Il programma Ue per il finanziamento della ricerca e dell´innovazione. Il più grande programma di ricerca multinazionale del mondo. Oggi, la scienza non può avanzare in una sola disciplina, un paese o una università. Science deve essere liberata dai confini di qualsiasi tipo. Pochi giorni fa, ero a Kiev per firmare accordo di associazione dell´Ucraina Orizzonte 2020. La prima volta che l´Ucraina è stato associato ad un programma comunitario. Ho detto ucraini scienziati che abbiamo bisogno di loro, per quanto hanno bisogno di noi. Non possiamo camminare da soli in un mondo dove la velocità e la collaborazione sono essenziali. Orizzonte 2020 rappresenta migliaia di progetti, organizzazioni, aziende, esperti e scienziati uniti dalla curiosità. Miliardi di euro dedicati al miglioramento del mondo in cui viviamo. Il mondo in cui viviamo. Il mondo che passerà alle generazioni future. Si tratta di un radicalmente nuovo e completo approccio alla politica di finanziamento della ricerca dell´Unione europea. Orizzonte 2020 ha portato attenzione e apertura verso la scienza europea. Si tratta di un risultato straordinario! E - solo negli ultimi cinque anni - l´Europa ha assistito a molti grandi conquiste per la scienza senza frontiere. Le scoperte prendendo rischi insieme ! 2. Cern Colgo indietro al 1993. Quando i piani degli Stati Uniti ´per un Super Collider sono stati fermati dal Congresso. 20 chilometri di tunnel in Texas erano state scavate. Oltre 2 miliardi di dollari erano già stati spesi. L´opinione pubblica è stata generalmente favorevole. Ma in mezzo a una recessione nazionale e costi di montaggio, sostegno politico era svanita. Se fosse stata completata, il Super Collider avrebbe Large Hadron Collider nano in Europa presso il Cern. La più grande scoperta in fisica per una generazione. La prova della particella di Higgs. Potrebbe essersi verificato sul suolo americano, piuttosto che tra i sobborghi di Ginevra. Posso capire la pressione politica che ha portato la fine dell´America Super Collider. Non è facile da giustificare spendere soldi su particelle sfuggenti, mentre i cittadini devono affrontare difficoltà economiche. E ´rischioso investire milioni in qualcosa non è possibile garantire funzionerà. Investimenti nella scienza è un impegno a lungo termine. Potrebbe pagare in 1 anno, o 100 anni. Non vincere le elezioni, ma è il miglior investimento che possiamo fare nella nostra prosperità e progresso . Quando ha realizzato primo raggio, più di 10.000 persone provenienti da 100 paesi hanno lavorato per costruire Large Hadron Collider in Europa. Scienziati provenienti da Iran e Israele, da India e Pakistan, ha cominciato a studiare le particelle con una risoluzione 1000 volte più piccolo del protone: Uniti nel chiedere domande fondamentali sulle leggi della natura. Scienza senza frontiere in un centro di eccellenza europeo. E ´stato al Cern che il World Wide Web è stato inventato. Inventato, in modo che i fisici di tutto il mondo possono condividere dati. Un´innovazione, che avrebbe rapidamente cambiare la comunicazione, commercio e della formazione per oltre 3 miliardi di persone in tutto il mondo - con implicazioni per la proprietà intellettuale, diritto d´autore e di calcolo. Ed è il Web che sta cambiando la scienza stessa: Permettendo agli scienziati di collaborare in modi senza precedenti. Attivazione non-scienziati di unirsi in esperimenti e fare nuove scoperte. Fornire un più ampio accesso alle riviste. Sostenere grandi quantità di dati da condividere apertamente. Il più grande esperimento del mondo ha avuto molti meravigliosi e imprevisti risultati! Questo mese, dopo due anni di manutenzione programmata e gli aggiornamenti, il Collider è innescato nuovamente. Pronto a rompere le particelle al doppio l´energia ha fatto quando il Bosone di Higgs è stato scoperto. E possiamo solo immaginare quello che sarà raggiunto da questa cooperazione multinazionale prossimo. 3. Investimenti Tale, ricerca di frontiera grassetto è fondamentale per far progredire l´eccellenza e l´innovazione in un mondo sempre più globalizzato. Ma, come e se scegliamo di investire in scienza e innovazione è anche cruciale. Nei negoziati sul bilancio dell´Unione europea 7 anni, una decisione difficile è stata presa. Di fronte a crisi economiche - e con una riduzione, in termini reali, nel bilancio complessivo europeo - il finanziamento della ricerca è stato effettivamente aumentato . In questo nuovo mandato, la Commissione europea vuole rendere più alto rischio, gli investimenti ad alto valore in ricerca e innovazione, non di meno. Vogliamo fare in modo l´Europa ha le migliori condizioni per beneficiare di eccellenza, l´innovazione e l´apertura nel campo della scienza. Se vogliamo rimediare al fatto che non abbiamo ancora raggiunto investire il 3% del Pil in ricerca e sviluppo, dobbiamo provare qualcosa di nuovo ....... La comunità scientifica lottato duramente per Horizon 2020 per avere il bilancio senza precedenti che ha oggi. Perché ha senso. Perché crea la conoscenza e la prosperità. Voglio portare ancora di più al tavolo. Vuol dire che semina i semi di innovazione attraverso borse di studio e proposte di progetto? Sì! Ma questo significa anche mettere i soldi in alto rischio, gli investimenti ad alto valore. Il nuovo Fondo europeo per la Strategic Investments farà esattamente questo: Finanziamento di progetti ad alto rischio, i profili di alto valore: in strategica delle infrastrutture, l´istruzione, la ricerca, l´innovazione e più. 315.000.000.000 € di finanziamenti pubblici e privati ​​per essere sfruttati nel corso dei prossimi 3 anni. Ciò significa più soldi per la ricerca e l´innovazione europee, non di meno. So che alcune persone sono scettici della scienza fondamentale attirare gli investimenti privati, o anche prestiti. Ma consideriamo come il Large Hadron Collider è stato finanziato. Il Collider che ha vomitato molto di più del previsto. La Banca europea per gli investimenti ha prestato € 300.000.000 al Cern nella fase finale di completamento del Collider. 300.000.000 € in prestiti verso la costruzione di un esperimento senza precedenti. Un esperimento che nessuno poteva essere certo avrebbe funzionato il modo in cui speravano. Così, un rischio elevato, investimenti ad alto valore da parte della Banca europea per gli investimenti è stata necessaria per ottenere Large Hadron Collider Europa da terra. Ora è fare scoperte e innalzare il capitale umano internazionale di domani in una vasta gamma di scienze applicate e dell´ingegneria. 4. Leading Cooperazione Internazionale Così, ho toccato la scienza senza frontiere in Europa; scienza che trascende i settori e discipline; e innovazione generati attraverso gli investimenti. Mi piacerebbe ora piace guardare oltre l´Europa, alla cooperazione scientifica internazionale. Quello che credo sia il contributo più rilevante dell´Europa al mondo: Dove abbiamo una sfida comune, Dove gli scienziati vogliono collaborare, E dove c´è un opportunità politica, Il fascino innato per rivelare i segreti dell´universo è una potente forza che unisce per l´umanità. Il viaggio è importante, se non più importante, rispetto ai risultati che otteniamo. Il mio professore di Harvard, Linda Hill, dice che dobbiamo "abbracciare abrasione creativa". Dobbiamo amplificare, anziché minimizzare le nostre differenze di suscitare l´innovazione. Ecco perché io credo in Europa. La nostra diversità e le nostre differenze sono l´ingrediente fondamentale per l´innovazione. E più potente quando risolvere le maggiori sfide affrontate dall´umanità. Negli ultimi mesi, le attività di ricerca dell´Ue sono stati in prima linea nella lotta contro Ebola. La scala della tragedia umana causata dallo scoppio richiesto niente di meno che un intervento immediato: Uno sforzo senza precedenti per mobilitare più di 200 milioni di euro di finanziamento europeo della ricerca in giro di pochi mesi. Progetti per sviluppare vaccini e diagnostica rapidi test sono stati lanciati con successo. Un esempio importante di leadership europea nella ricerca sanitaria pubblica internazionale. E, ci sono stati incoraggianti risultati preliminari. I risultati indicano il farmaco antivirale (Favi-pira-vir), possono essere un trattamento efficace per la malattia precoce Ebola. L´efficacia dei due vaccini candidati è attualmente in corso di valutazione attraverso test clinici nella zona focolaio. Non è stato facile, ma l´Europa è riuscire a stabilire nuovi precedenti per la cooperazione internazionale nel campo della ricerca. L´europa sta portando nazioni, scienziati e cittadini insieme per risolvere le sfide globali. 5. E ´nostra ricerca Signore e signori, Vorrei che ci fosse il tempo per coprire più. Non vedo l´ora per la nostra discussione in un momento. E Accolgo con favore le vostre domande su questi e altri argomenti! Permettetemi di concludere dicendo che l´Europa nutre il Regno Unito come parte della sua comunità di ricerca scientifica. E, spero che voi amate l´adesione all´Ue per il suo contributo alla scienza. La tua iscrizione è essenziale per la posizione globale di università britanniche e del loro contributo all´economia britannica! I fondi comunitari di ricerca britannico: Promuove la mobilità dei ricercatori britannici. Si crea posti di lavoro e opportunità per gli scienziati britannici. Esso fornisce le condizioni per scoperte inglesi. E stiamo sempre migliorando il sostegno dell´Ue alla ricerca, la scienza e l´innovazione! Scienza britannica prospera in Europa e abbiamo prosperare grazie a te. La maggior parte dei top 20 partner di ricerca del Regno Unito sono altri paesi dell´Ue. È al primo posto per numero di candidati a nostro precedente programma quadro. Negli ultimi due anni di quel programma, hai ricevuto più finanziamenti di qualsiasi altro paese, tra cui la Germania. Che è quasi 7 miliardi di euro di fondi comunitari che scorre nel Regno Unito sotto forma di oltre 17.000 contributi. Guadagnato dalla vostra volontà, e la capacità, di competere per il finanziamento in base al merito. Quindi, le mie ambizioni per il vostro posto in Europa sono immense. E, a mio avviso, il successo si basa sulla trasparenza. Sul vostro impegno e il contributo agli sforzi europei di progresso. Sul valore della scienza senza frontiere. Il vero rischio è quello di disegnare nuovi confini. Ho sempre voglia di vedere il Regno Unito al nostro tavolo. E ´a causa della vostra partecipazione, che i valori di eccellenza, apertura e innovazione, sono stati rafforzati in Orizzonte 2020. L´eccellenza non è garantito dal passato, è fatto investendo nel vostro futuro. Investendo in nostro futuro collettivo. Eliminando tutti i confini dalla scienza. Come il presidente Shimon Perez ha detto una volta: " Il valore del paese non è e non sarà mai misurata con metri quadrati di terreno, ma per il numero di scienziati per metro quadrato. " Signore e signori vi ringrazio per la vostra attenzione. Non vedo l´ora di imparare da questa sera, e io farò del mio meglio per rispondere alle vostre domande. Sono un grande fan di tutto quello che hai raggiunto e sarò sempre propugnare la scienza britannica in Europa e nel mondo!  
   
   
DIRITTO COMUNITARIO, DELEGAZIONE "SERVIZIO EUROPA" A BRUXELLES CON 18 TIROCINANTI PROGETTO "JUSTUS LIPSIUS"  
 
Perugia, 24 marzo 2015 – Una delegazione del Seu, Servizio europa, è a Bruxelles in occasione del seminario di approfondimento, che si è tenuto il 23 marzo, per i giovani avvocati che partecipano al progetto "Justus Lipsius", finanziato nell´ambito del programma permanente Leonardo Da Vinci mobilità transnazionale (Plm). Il progetto, che prevede un tirocinio formativo retribuito presso studi legali ed affini in Belgio e Lussemburgo, è nato per sostenere ed arricchire il percorso di formazione di giovani avvocati in materia di diritto dell´Unione Europea in settori particolarmente sensibili per le imprese e le amministrazioni. Al progetto, prossimo alla conclusione, hanno partecipato 18 giovani umbri laureati in giurisprudenza per formarsi in modo operativo sul sistema di tutela processuale dei diritti nell´ordinamento comunitario, sia dal punto di vista economico, che dal punto di vista giuridico. Spiegando le finalità dell´iniziativa l´amministratore unico di Seu, Alberto Naticchioni, ha espresso soddisfazione "per le possibilità che il progetto ha offerto ai partecipanti che hanno potuto ampliare le proprie conoscenze professionali contribuendo a collegare il sistema locale all´Europa anche nel settore della tutela legale a beneficio dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni. Il Seu - ha detto Naticchioni, in apertura dell´attività - consolida e valorizza il proprio ruolo di Scuola europea di eccellenza in Umbria, così come era stato concepito fin dalla sua fondazione per volontà della Regione Umbria insieme agli altri maggiori Enti locali. Mi auguro - ha concluso - che questo ulteriore riconoscimento possa spingere i soci del Seu a credere fortemente nella sua attività e garantire il suo funzionamento per i prossimi anni soprattutto nell´ambito della programmazione 2014-2020". L´appuntamento, organizzato con la collaborazione della sede di Bruxelles della Regione Umbria ed aperto da Paola Simone, responsabile dell´Ufficio, ha consentito di analizzare alcune specifiche tematiche centrali nell´ambito dell´agenda politica europea, grazie al contributo di esperti legali e rappresentanti delle istituzioni, tra cui Giorgio Perini, Rappresentanza Permanente presso l´Ue; Vincenzo Randazzo, Commissione europea e Gianni De Stefano, Studio legale Hogan Lovells, Bruxelles. I partecipanti si sono confrontati sul ruolo di avvocati, magistratura e amministrazioni pubbliche nelle procedure in materia di aiuti di Stato alla luce della modernizzazione delle regole per il periodo 2014/2020; il diritto europeo degli appalti pubblici e delle concessioni ed infine il Diritto della concorrenza, cartelli, concentrazioni e il ruolo dell´avvocato. In conclusione, Livia Menichetti, assistente della Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, ha illustrato l´attività della Presidente al Comitato delle Regioni come membro della Commissione per la coesione territoriale. Il Seu, grazie all´impegno del responsabile del progetto Davide Ficola – affermano i promotori - ha potuto raggiungere questo importante traguardo, attivando la propria rete di partenariato nel settore legale, individuando importanti e prestigiose sedi di tirocinio. Il, 24 marzo, l´Amministratore unico Alberto Naticchioni, ed il funzionario del Seu, Davide Ficola, incontreranno, insieme ai partecipanti al progetto, i rappresentanti dei partner coinvolti per ringraziali della collaborazione offerta e per l´opportunità di cui hanno potuto beneficiare i giovani avvocati. Questa sarà l´occasione per rafforzare le relazioni esistenti per lo sviluppo di future attività.  
   
   
PROGETTO EUROPEO NETAGE, ANCONA OSPITA LA CONFERENZA FINALE  
 
Ancona, 24 marzo 2015 - Dal 25 al 27 marzo l´evento finale del progetto europeo, con capofila la Regione Marche, per lo sviluppo di collaborazioni ed esperienze innovative pubblico - private nell´assistenza agli anziani. Attesi 50 delegati degli enti partner da Italia, Croazia, Albania, Serbia, Slovenia e Montenegro. Al centro del meeting strategie e progetti per l´invecchiamento attivo. Si terranno in Ancona, il 25-26 e 27 marzo, il meeting e la conferenza finali del progetto europeo Netage, un percorso della durata di tre anni, finanziato con oltre 1 milione e 780 mila euro dal Programma di cooperazione territoriale Ipa Transfrontaliero Adriatico, per lo sviluppo di collaborazioni innovative tra pubblico e privato nell’assistenza agli anziani. Promosso dalla Regione Regione Marche - Programmazione Sociale, ente capofila, in collaborazione con Svim – Sviluppo Marche Spa, al progetto ha partecipato una rete internazionale di ben 13 partner - pubblici e privati - tra cui il Csv Marche (Centro servizi per il volontariato), appartenenti a 6 paesi dell´area adriatica (Italia, Croazia, Albania, Serbia, Slovenia e Montenegro). L´obiettivo era migliorare il coordinamento fra stakeholder pubblici e privati - con particolare attenzione al volontariato - nell’ambito dell’assistenza agli anziani, incoraggiando il lavoro congiunto, sia a livello locale, che della regione adriatica. All´evento nel capoluogo dorico, i cui lavori si svolgeranno presso l´Ego Hotel, in via Flaminia, sono dunque attesi una cinquantina di delegati provenienti dai diversi enti e organizzazioni partner. L’evento è articolato in macro sessioni di lavoro - mercoledì 25 il meeting interno dei partner, il 26 e 27 la conferenza pubblica - e sarà l’occasione per coordinare e ridefinire il programma di implementazione del progetto, coinvolgendo il Gruppo di Pilotaggio e il Gruppo Esperti, nonché per condividere con il restante partenariato Ipa e presentare al pubblico locale i principali risultati di Netage, in primis quelli ottenuti dall’implementazione del Jap (Joint Action Plan) e dai progetti pilota svolti a livello locale dai partner  
   
   
FVG-AUSTRIA: SERRACCHIANI, FVG VITALE NEI RAPPORTI ITALIA-AUSTRIA  
 
Trieste, 24 marzo 2015 - La massima collaborazione del Friuli Venezia Giulia per l´incremento dei rapporti tra Italia e Austria è stata ribadita, a Trieste, dalla presidente della Regione Debora Serracchiani in occasione della cerimonia d´insediamento del nuovo console onorario d´Austria per il Friuli Venezia Giulia, Sabrina Strolego, i cui uffici trovano ora sede nell´ambito degli spazi del palazzo della locale Camera di commercio, in piazza della Borsa. Serracchiani, nel suo intervento, ha rimarcato che, con l´Austria, il Friuli Venezia Giulia condivide non solo le proprie radici ma anche il proprio futuro, nell´ambito della Casa comune europea. "La nostra Regione - ha aggiunto - è dunque impegnata anche assieme alle Regioni austriache nella ´sfida´ della futura nuova strategia macroregionale dell´Unione europea per la Regione Alpina ma in parallelo un´altra sfida, che viene da lontano, è aperta: quella del Gect, il Gruppo europeo di cooperazione territoriale ´Euroregio Senza Confini´, assieme a Carinzia e Veneto, che può essere una cornice importante per il consolidarsi dei rapporti in materia quali la cultura, la salute del cittadino, la ricerca scientifica". Ricordando il difficile clima per quello che succede "alle porte dell´Europa" (riferendosi all´attentato di Tunisi), la presidente Serracchiani ha quindi osservato che "abbiamo il dovere di costruire l´Europa" migliorando anche le relazioni tra i Paesi, eliminando quei "nodi", politici e non, che le nostre comunità, i nostri cittadini, le nostre aziende affrontano ogni giorno. Il Friuli Venezia Giulia, ha concluso Serracchiani, crede fermamente nei rapporti e nelle collaborazioni con i Paesi vicini, come l´Austria, la Slovenia, la Croazia e la Serbia, "partendo dalle conoscenze e dai nostri punti di forza". Alla cerimonia sono intervenuti il console generale d´Austria a Milano Sigrid Berka, il sindaco di Trieste Roberto Cosolini (il quale ha voluto ricordare, parlando di sviluppo della città, della prospettiva Portovecchio, "un´operazione che non è solo triestina"), la delegata commerciale austriaca per il Nord-est Ingrid Valentini Wanka ("nuova dinamicità nell´interscambio italo-austriaco giunge dai primi mesi 2015") , il presidente del Consiglio regionale della Carinzia Reinhalt Rohr, il presidente della Camera di commercio di Trieste Antonio Paoletti, il consigliere comunale di Graz Peter Piffl-percevic.  
   
   
MARCHE: IL PRESIDENTE SPACCA RICEVE L’AMBASCIATORE DI ETIOPIA GESSESE.  
 
Ancona, 24 marzo 2015 - Il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha ricevuto ieri mattina a Palazzo Raffaello la visita dell’ambasciatore di Etiopia in Italia, Mulugeta Gessese. Nel corso dell’incontro, improntato alla massima cordialità e concretezza, Spacca e l’ambasciatore hanno approfondito le possibili strade di collaborazione tra la Regione e l’Etiopia. Il presidente ha sottolineato che la Regione ha individuato l’Africa, nei propri programmi di internazionalizzazione, come area strategica per i prossimi anni.  
   
   
SONDAGGIO, MARONI: CITTADINI PROMUOVONO GOVERNO REGIONALE  
 
Milano, 24 marzo 2015 - "E´ un giudizio molto positivo, lusinghiero. Un dato confortante, perché segnala che stiamo andando nella direzione giusta. La gente apprezza il nostro impegno e i risultati concreti che siamo capaci di ottenere, nonostante le difficoltà che abbiamo nel fare le cose a causa dei tagli imposti da Roma". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha sintetizzato quanto emerge da ´Lombardia Monitoring´, uno studio realizzato da Swg ed Eupolis, che fotografa l´opinione dei cittadini lombardi sull´operato della Regione degli ultimi due anni. Una rilevazione, ha spiegato il governatore, "che mi serve per sapere se le cose che facciamo vanno bene o meno. L´opinione delle persone è importante, perché fa capire se l´azione di governo è efficace oppure no". Dati Interessanti - L´indagine, ha spiegato il professor Enzo Risso di Swg, è stata fatta la settimana scorsa, quindi è molto attuale. Il primo dato interessante è il giudizio molto positivo, pari al 68 per cento, circa l´operazione ´Ambulatori aperti´, e, più in generale, il gradimento che gli intervistati hanno dimostrato verso tutta la politica sociale fatta dall´Amministrazione regionale in questi due anni. Promossi i finanziamenti alla famiglia, la riduzione dei ticket, il sostegno agli affitti. Molto apprezzati anche gli interventi a favore della ripresa, come ´Garanzia giovani´, le borse di studio per la formazione universitaria o i fondi alla ricerca. Bene anche gli interventi sul Trasporto pubblico, con i 63 nuovi treni per il Tpl e il piano di risanamento Trenord". Pronti A Ripartire - Secondo il docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi "emerge l´immagine di una Regione che, in qualche modo, sta cercando di riaccendere i motori e che trova in queste iniziative il ´carburante´ per far rimettere in moto questa ´macchina´". "Prova ne sono i giudizi positivi dati agli investimenti sulla ricerca. Di norma - ha fatto notare - lo stanziamento di questi fondi, quando si fanno dei sondaggi, viene segnalato come poco interessante da parte dell´opinione pubblica. In questo caso, invece, abbiamo registrato il 51 per cento di favorevoli. Ciò vuol dire che la notizia è arrivata, i cittadini ci hanno ragionato e pensano sia qualcosa che serve. Ciò vuol dire anche che abbiamo un territorio che sta svoltando, che sta tirando fuori la testa da sotto la sabbia della crisi". Expo - Un elemento "sul quale lavorare", ha invece osservato, "è quello su Expo. Il 53 per cento degli intervistati è ottimista, ma il 23 per cento risulta essere ´indifferente´ all´Esposizione universale. Significa che, a questo 23 per cento, non siamo riusciti a spiegare quanto sia importante il grande evento che prenderà il via il prossimo primo maggio. L´impegno dei prossimi due mesi deve essere quello fargli rivedere in positivo questa opinione". Cresce Consenso Per Regione A Statuto Speciale E´ In Uamento Dal 2014 - Altro dato interessante, "che non ci sorprende, ma ci conferma nell´impegno - ha proseguito Maroni - è il 58 per cento di sì allo Statuto Speciale e il 66 per cento di favorevoli a mantenere almeno il 75 per cento delle tasse sul nostro territorio". La rilevazione di Swg mostra anche come, dal 2014 al 2015, sia considerevolmente cresciuto il consenso dei cittadini all´ipotesi che la Lombardia diventi Regione a Statuto Speciale. Si è passati infatti dal 41 per cento di favorevoli nel 2014 al 58 per cento attuale. Da segnalare in particolare il dato di Milano, dove dal 32 per cento di favorevoli nel 2014 si è arrivati al 53 per cento di oggi. Così invece nel resto nella Lombardia: fascia montana, da 50 a 66 per cento; fascia pedemontana, da 43 a 58 per cento; pianura, da 45 a 60 per cento.  
   
   
´DILLO ALLA LOMBARDIA´, MARONI: VENERDÌ CONFRONTO CON STAKEHOLDER  
 
Milano, 24 marzo 2015 - "Venerdì faremo la seconda edizione di ´Dillo alla Lombardia´, l´incontro con tutti gli stakeholder lombardi, con i rappresentanti del mondo delle imprese, delle associazioni, del volontariato, con tutti quelli che lavorano e operano in Lombardia". Lo ha annunciato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nel corso della conferenza stampa di presentazione dell´iniziativa ´Dillo alla Lombardia´, in programma venerdì 27 marzo 2015. Appuntamento Fondamentale - "In occasione del secondo anno di vita della Giunta - ha spiegato il presidente - voglio illustrare il lavoro che abbiamo fatto e, soprattutto, sentirmi dire da loro, da chi lavora e opera sul territorio lombardo, che cosa si aspettano che la Regione faccia nei prossimi 12 mesi. E´ un appuntamento che considero fondamentale per l´azione di governo della Regione Lombardia". Tavoli Tematici E Seduta Plenaria - "L´incontro con tutti gli stakeholder lombardi - ha precisato Maroni - comincerà venerdì alle 10, con i Tavoli tematici fino alle 12, poi seguirà una seduta plenaria, in Sala Biagi, dalle 12.30 alle 13.30. L´evento si svolgerà come l´anno scorso, ma la novità è che nei Tavoli tematici, uno per ogni Assessorato, cui parteciperanno gli stakeholder di riferimento di quell´Assessorato, l´assessore riferirà agli stessi circa il lavoro svolto e chiederà quali sono le tre, quattro o cinque cose importanti che, secondo loro, la Regione deve fare da qui a febbraio 2016". "Nella seduta plenaria - ha proseguito - discuteremo le proposte di azione che usciranno da ogni singolo Tavolo tematico e chiederò a tutti i presenti di stilare una graduatoria di priorità, per vedere quali sono le 5 o 10 cose più importanti che, secondo chi lavora o opera in Lombardia, la Regione deve fare entro il prossimo febbraio". Regione Interlocutore Unico Degli Stakeholder Lombardi - "Voglio sapere cosa si aspettano i rappresentanti del mondo delle imprese, del volontariato, della scuola dalle Istituzioni presenti in Lombardia - ha sottolineato Maroni -, anche se non si tratta di competenze specifiche della Regione. Perché, secondo il principio che ispira sempre l´azione del mio Governo, per cui non tutto quello che succede in Regione dipende da me ma tutto quello che avviene in Lombardia mi interessa, voglio farmi carico anche delle proposte che non necessariamente competono alla Regione, perché voglio essere l´interlocutore del cittadino, lo sportello unico di chi lavora e opera sul territorio lombardo". Regione Deve Dare Tutte Le Risposte - "In questo momento di caos istituzionale, con le Province che rischiano di scomparire, con la riforma costituzionale che cambia gli assetti istituzionali - ha ribadito il presidente -, voglio diventare l´interlocutore principale di tutti gli stakeholder della Lombardia". "Voglio che chi lavora in Lombardia e non ha tempo da perdere nel cercare l´interlocutore giusto - ha concluso - possa trovarlo nella Regione, che deve dare tutte le risposte alle domande che vengono dal territorio e dai vari livelli istituzionali di Governo: voglio essere io l´interlocutore unico, facendomi carico di tutte le risposte che lo Stato deve dare in Lombardia".  
   
   
PIEMONTE: RIUNIONE DELLA GIUNTA REGIONALE  
 
Torino, 24 marzo 2015 - La Giunta regionale si è riunita ieri mattina per esaminare i punti all’ordine del giorno. Nel corso della seduta, coordinata dal presidente Sergio Chiamparino, sono stati approvati: - su proposta del presidente Sergio Chiamparino, la nomina di Mario Viano e Luca Angelantoni quale presidente (a titolo gratuito e per non più di un anno) e vicepresidente dell’Ires; - su proposta dell’assessore Francesco Balocco, la designazione del presidente Sergio Chiamparino quale presidente del Comitato di pilotaggio per la nuova linea ferroviaria Torino-lione, previsto dalla l.R. N.4/2011 “Promozione di interventi a favore dei territori interessati dalla realizzazione di grandi infrastrutture”; - su proposta dell’assessore Monica Cerutti, l’avvio del processo di adeguamento e revisione della normativa sull’immigrazione, che prevede la costituzione di gruppi di lavoro interassessorili e interdirezionali e di una sede di confronto con tutti i soggetti che in Piemonte operano a vario titolo su queste tematiche; - su proposta dell’assessore Giuseppina De Santis, la designazione di Giovanni Crisafulli e Franco Peretta rispettivamente ad amministratore unico e organo di controllo monocratico della Tenuta Cannona srl; - su proposta dell’assessore Augusto Ferrari, l’autorizzazione all’Atc Piemonte sud per l’utilizzo di 295.000 euro per effettuare manutenzione straordinarie in alcuni stabili di Cuneo, Dronero e Savigliano; - su proposta dell’assessore Giovanni Maria Ferraris, la revoca del bando che prevedeva l’insediamento dal 7 aprile 2015 del Segretario generale della Giunta; - su proposta dell’assessore Giorgio Ferrero, la delimitazione delle zone danneggiate e il riconoscimento dell’eccezionalità delle piogge che hanno colpito il Piemonte tra il 9 ottobre e il 30 novembre 2014; - su proposta degli assessori Antonella Parigi e Aldo Reschigna, la sottoscrizione dell’accordo di programma con il Comune di Castelmagno per il completamento della pista da sci di fondo in località Chiappi; - su proposta dell’assessore Giovanna Pentenero, le modalità per la presentazione da parte dei Comuni delle richieste di istituzione di sezioni aggiuntive di scuola dell’infanzia per l’a.S. 2015-16 e/o il completamento di sezioni già funzionanti ad orario ridotto, nonché l’inserimento dei volontari della Protezione civile tra le persone che possono partecipare ai corsi di formazione per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro; - su proposta dell’assessore Antonio Saitta, la presa d’atto delle dimissioni di Gaetano Cosenza dall’incarico di direttore generale dell’Asl To3 dal 31 marzo 2015; - su proposta degli assessori Alberto Valmaggia e Antonella Parigi, la proroga degli incarichi di commissario di ente di gestione delle aree protette conferiti il 22 settembre 2014 fino all’insediamento dei nuovi organi e la nomina di Fabrizio Oddone quale commissario dell’ente di gestione delle aree protette del Po e della collina torinese; - su proposta dell’assessore Alberto Valmaggia, il ricorso dal 15 aprile 2015 al servizio digitale come unica modalità di presentazione delle istanze per i procedimenti di impatto ambientale di competenza regionale, fatti salvi i casi di particolari difficoltà di ordine tecnico, nonché la variante generale 2007 del piano regolatore di Mollia (Vc) e la variante n.7 del piano regolatore di San Carlo Canavese (To).  
   
   
CALABRIA: LA GIUNTA REGIONALE HA COSTITUITO UNA “TASK FORSE” PER LA REVISIONE DEL PIANO ANTICORRUZIONE  
 
Catanzaro, 24 marzo 2015 - La Giunta regionale, ha deciso di costituire una “task force”. Coordinata dal Capo di Gabinetto della Presidenza e composta dal Responsabile della “prevenzione corruzione”, da altri tre dirigenti regionali interni, due avvocati dell’Avvocatura regionale e dal professore universitario Antonio Viscomi, al fine di supportare ed orientare l’attività di revisione del Piano anticorruzione, ritenendo che occorra dare un forte segnale di cambiamento nella riorganizzazione burocratica amministrativa già avviata. Occorre, infatti, formulare un Piano struggente per la prevenzione della corruzione nella Regione Calabria. In particolare, si ritiene indispensabile adottare misure di prevenzione idonee in attività particolarmente sensibili perché potenzialmente esposte al rischio di corruzione, quali autorizzazioni, concessioni; procedure di appalto per l’affidamento di lavori, servizi e forniture, ivi comprese le procedure in economia e gli affidamenti d’urgenza; erogazioni a contenuto liberale sotto forma di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati; concorsi e prove selettive per l’assunzione di personale anche a tempo determinato e per la progressione di carriera; attività di pianificazione urbanistica ed attuativa; attività di accertamento e di verifica della elusione ed evasione tributaria ed extratributaria; materie oggetto di incompatibilità, cumulo di impieghi e incarichi (art. 53 D.lgs. N. 165/2001 e s.M.i., così come modificato dalla Legge n. 190/2012); transazioni stragiudiziali; proroghe e rinnovi di un servizio o di una fornitura; nomine in società pubbliche; affidamenti diretti; procedimenti sanzionatori; pagamenti in genere; alienazione di beni immobili e costituzione di diritti reali minori su di essi o concessione in uso di beni appartamenti al patrimonio disponibile dell’ente; gestione del patrimonio immobiliare e così via. Entro il venti aprile, il gruppo di lavoro presenterà alla Giunta il Piano anticorruzione che sarà sottoposto al confronto con le Oo.ss. Per il piano di rotazione dei dirigenti. Entro il trenta aprile, verrà approvato dalla Giunta e reso operativo.  
   
   
FONDI UE, LIGURIA PRIMA IN ITALIA PER APPROVAZIONE DALLA UE DEL POR-FESR  
 
Genova, 24 Marzo 2015 - Sono stati presentati ieri, i nuovi fondi europei Por-fesr 2014-2020 della Regione Liguria. Il piano regionale si è contraddistinto per essere il primo approvato dalla Ue e dall´agenzia nazionale per la coesione. Ammontano a 392 milioni i fondi europei del Por-fesr messi a disposizione per il sistema produttivo ligure, di cui l´80%, circa 250 milioni di euro, destinato alle aziende e alla ricerca e all´innovazione e 42 milioni per la prevenzione del rischio idrogeologico e il cambiamento climatico. A questi si aggiungono ulteriori 79 milioni per sviluppare progetti destinati all´abbattimento dei fattori inquinanti. "E´ una grande soddisfazione essere giudicati dal Governo e dalla Ue come coloro che hanno presentato il miglior progetto e in assoluto i primi in Italia – ha sottolineato l´assessore regionale allo sviluppo economico Renzo Guccinelli – grazie anche alla fattiva collaborazione con il partenariato. Ora occorre proseguire con lo stesso sforzo per raggiungere l´obiettivo di verifica previsto nel 2018".  
   
   
MARCHE: “GIORNATA DELLA TRASPARENZA”, IL PRIMO INCONTRO PUBBLICO LA NUOVA FILOSOFIA DEL SISTEMA DI CONTRASTO ALLA CORRUZIONE ENTRA NELLA LOGICA DEL PREVENIRE PIUTTOSTO CHE REPRIMERE.  
 
Ancona, 24 marzo 2014 - Prima “Giornata della trasparenza”, occasione per favorire maggiore conoscenza della pubblica amministrazione regionale. E’ stata celebrata il 20 marzo con un incontro pubblico tenuto nella sede regionale. Un momento di approfondimento per fare luce sul significato di trasparenza amministrativa come la misura più idonea per prevenire la corruzione. Si sono susseguiti gli interventi sul “Piano triennale di prevenzione della corruzione e Programma triennale per la trasparenza e l’integrità” del Segretario generale della Giunta regionale, Elisa Moroni, e del Segretario generale del Consiglio, Paola Santoncini. Daniela Del Bello, dirigente dell’Organizzazione, amministrazione del personale e Scuola di formazione, ha illustrato poi “Il codice di comportamento” e Serena Carota, dirigente dei Sistemi informativi e telematici, ha relazionato su “Strumenti Ict per la trasparenza”. Infine, del “Ciclo della performance” ha parlato Stefano Marasca, presidente del Comitato di controllo interno e di valutazione. Il contrasto ai fenomeni corruttivi, fino all’introduzione della legge 190 del 2012, era concepito come necessità di repressione e sanzionato dal codice penale. La nuova filosofia del sistema di contrasto alla corruzione entra invece nella logica del prevenire piuttosto che reprimere. Tra le misure adottate dall’amministrazione regionale, il piano triennale di prevenzione della corruzione e il programma triennale per la trasparenza e l’integrità. Sono stati quindi individuati il responsabile per la prevenzione e adottato il codice di comportamento che introduce obblighi con nuovi adempimenti e nuove responsabilità del dipendente pubblico. “Dall’etica del dovere si passa al diritto delle responsabilità. Perché trasparenza significa anche offrire a ogni cittadino la piena accessibilità delle informazioni che riguardano l’organizzazione e l’attività della pubblica amministrazione”, è stato più volte rimarcato dai relatori. Altro strumento è l’accesso civico, il diritto di chiunque di richiedere e ottenere la pubblicazione delle informazioni omesse dalle pubbliche amministrazioni. Anche gli strumenti Itc sono al servizio della trasparenza: lo sforzo che la Regione Marche sta portando avanti, infatti, è la realizzazione di procedure e processi sempre più automatici per garantire tempestività di aggiornamento e completezza per la pubblicazione dei dati, in particolare nelle procedure di affidamento di lavori, servizi e forniture.  
   
   
REGIONE: LA GIUNTA ABRUZZESE HA IL SUO PRIMO SOTTOSEGRETARIO  
 
Pescara, 24 marzo 2015 - L´ordinamento regionale ha il suo primo Sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale. Con decreto n. 30 del 20 marzo 2015, infatti, il presidente, Luciano D´alfonso, ha nominato l´attuale consigliere delegato, Camillo D´alessandro, alla carica affidandogli le seguenti funzioni: attuazione del programma, turismo e grandi eventi, trasporti, mobilità e infrastrutture, coordinamento delle ulteriori funzioni in capo alla Presidenza della Giunta. Si perfeziona così il ruolo del Sottosegretario dopo la modifica statutaria, che ha comportato due passaggi in aula a distanza di due mesi, con successivi ulteriori tre mesi di attesa per eventuali richieste di referendum e la pubblicazione sul Bura del 20 marzo. Le nuove disposizioni dello Statuto regionale prevedono dunque che l´Esecutivo regionale è composto dal Presidente, dal Sottosegretario alla Presidenza e dalla Giunta Regionale. Soddisfazione è stata espressa dal neo Sottosegretario che già nel ruolo di Consigliere delegato ha avuto modo di sperimentare "quattordici ore di lavoro al giorno per essere all´altezza della complessità dei carichi di lavoro affidatomi dal Presidente e dagli abruzzesi. A 38 anni in Consiglio regionale, vanto più anni di esperienza e legislature, con ciò a testimoniare un rapporto riuscito e rinnovato con gli elettori". Solo lunedì scorso il Consiglio regionale ha concluso l´iter approvativo della riforma regionale per la nascita della società unica dei trasporti, grazie a D´alessandro. Sul fronte politico, la settimana scorsa D´alessandro è stato eletto all´unanimità presidente regionale del Pd abruzzese. Camillo D´alessandro, 38 anni, sposato con due figli, commercialista e revisore è alla sua terza legislatura, dal 2005 ad oggi. Nelle prima legislatura ha svolto il ruolo di capogruppo della Margherita e presidente della Commissione Agricoltura. Nella scorsa, è stato capogruppo del Pd. In precedenza è stato eletto per due volte consigliere provinciale a Chieti dove ha svolto il ruolo di capogruppo.  
   
   
MICROCREDITO PICCOLI COMUNI DELLA CAMPANIA, PROROGATA AL 10 APRILE PRESENTAZIONE DOMANDE  
 
Napoli, 24 marzo 2015 - E´ stata prorogata al 10 aprile la scadenza per la presentazione delle domande per accedere alla misura Microcredito Pi.co che consente di ricevere un prestito fino a 25mila euro per la costituzione o l’ampliamento di microimprese nei piccoli comuni campani con popolazione fino a 5mila abitanti. Sulla home page del sito Fse Campania è possibile scaricare la domanda per la partecipazione al bando. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero verde 800 188 688 (attivo dal lunedì al venerdì). "La scelta di prorogare i termini per la presentazione delle domande per il Microcredito Pico vuole dare ulteriori opportunità a chi non aveva avuto ancora modo di conoscere la misura", ha detto l´assessore al Lavoro Severino Nappi. "Non bisogna pensare di limitarsi ai soli residenti nei piccoli comuni, ma estendere la possibilità anche a chi in quei comuni vuole investire e creare nuove occasioni di sviluppo. Nel complesso la Regione Campania ha investito 120milioni di euro in azioni di Microcredito e mi piace ricordare sempre a tutti noi che siamo la Regione con il più alto tasso di restituzione dei prestiti. Vuol dire che l´investimento etico e sociale fatto su chi ne ha più bisogno, non solo sta portando buoni frutti, ma sta ristabilendo il rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini", ha concluso l´assessore.  
   
   
OLIVERIO A CINQUEFRONDI: LA CALABRIA HA BISOGNO DI DIVENTARE UNA REGIONE “NORMALE”  
 
Catanzaro, 24 marzo 2015 - Il Presidente della Regione Mario Oliverio, intervenendo ad una manifestazione pubblica promossa dal Pd a Cinquefrondi, ha detto: “Di fronte alla grave crisi che vive la Calabria, la situazione che ho trovato alla Regione è ancor più drammatica di quanto immaginassi”. “Faccio solo alcuni esempi –ha detto il Governatore della Calabria- per meglio illustrare ciò che intendo dire. Rispetto al Programma 2007-2013 dei fondi europei è stato registrato un fallimento clamoroso. Sulle risorse provenienti dall’Europa, la Calabria ha impegnato solo 800 milioni di euro. Entro la fine dell’anno dovremmo utilizzare un miliardo e duecento milioni di euro, molto di più di quello che è stato speso in sette anni. Un’operazione impossibile, ma noi stiamo lavorando perché queste risorse rimangano in Calabria. Il nuovo programma 2014-2020 non era stato nemmeno inoltrato alla Commissione Europea, ma per fortuna siamo intervenuti per tempo, anche se il ritardo ci farà perdere un anno. Abbiamo messo mano nella pletora degli enti sub regionali che hanno macinato risorse senza produrre ricchezze. Mi riferisco alle cosiddette società in house. Una giungla! Basti pensare che a “Calabria Etica” dal 1 ottobre al 20 novembre 2014, a pochi giorni dalle elezioni, sono stati sottoscritti 480 contratti senza che sia mai stato pubblicato alcun avviso, alcuna manifestazione pubblica. Nel governo di queste strutture c’è stata la spregiudicatezza più assoluta. Per troppi anni la parola diritti è stata abolita, dimenticata”. “Ora -ha aggiunto Oliverio- bisogna cambiare rotta. La parola d’ordine deve essere bonificare, affermare legalità e trasparenza. La Calabria non si salva se non si libera dalle pratiche del passato. Non deve più accadere che 380 progetti giacciano per quattro anni nei cassetti della Regione senza essere esaminati, bloccando investimenti consistenti. Chi ha la responsabilità di dirigere un assessorato non può girare la testa o far finta di nulla, ma deve assumere responsabilità, altrimenti verrà sostituito o fatto ruotare. Non deve mai più capitare che, rispetto ad un Accordo di Programma Quadro sottoscritto con il ministero all’Ambiente per la lotta al dissesto idrogeologico dopo cinque anni su 200 milioni di euro se ne spendano solo 30. Così come non può e non deve capitare che i malati di questa regione facciano ricorso all’esterno anche per patologie che non richiedono alte specialità. Mai più deve accadere che un servizio di eccellenza come il progetto “Cuore” di Reggio Calabria, realizzato con strumentazione all’avanguardia, dopo quattro anno non sia stato ancora messo in funzione, mentre continuano ad aumentare i calabresi che vanno fuori dalla Calabria per patologie cardiache che costano alla Regione 40 milioni di euro all’anno e solo alla provincia di Rc 10 milioni di euro!. Così come non è possibile che ai “Riuniti” di Reggio Calabria c’è una Pet pronta per essere utilizzata che resta tuttora non attiva, mentre i calabresi sono costretti a sottostare a lunghe liste d’attesa di sei mesi o ad emigrare con i conseguenti costi economici e i disagi che tutto questo comporta“. “Di fronte di questa situazione –ha concluso Oliverio- avevamo chiesto la nomina di commissario non per gestire potere, ma nel pieno rispetto di quanto previsto dalla legge. La nostra battaglia,pacata e argomentata, è stata dettata dalla convinzione che la sanità debba essere oggetto di un governo non burocratico, che ponga al centro della sua azione il bisogno di tutela della salute, la riorganizzazione dei servizi, che tagli gli sprechi e il malaffare che ruota intorno a questo importante settore. E’ andata come andata. Ora chiediamo al nuovo Commissario che entro il 31 dicembre si creino i presupposti per chiudere definitivamente la gestione commissariale. La Calabria ha bisogno di diventare una regione “normale”.  
   
   
RIFORMA EE.LL.: SERRACCHIANI E PANONTIN CON SINDACI MONTAGNA PORDENONE  
 
Montereale Valcellina (Pn), 24 marzo 2015 - Nei prossimi giorni sarà disponibile una bozza dello statuto delle Unioni territoriali intercomunali (Uti), introdotti dalla riforma regionale degli Enti locali. All´interno di questa cornice i sindaci potranno ragionare sulle funzioni, le competenze e sui servizi delle Uti, sia su quelli previsti come anche su quelli che la legge non cita, ma che gli amministratori intendono gestire insieme. Lo ha ricordato la presidente della Regione, Debora Serracchiani,  a Montereale Valcellina (Pn), dove ha incontrato, assieme all´assessore regionale alle Autonomie locali Paolo Panontin, i sindaci della montagna pordenonese per illustrare a loro la legge regionale (26/2014) di riordino degli Enti locali e per conoscere le proposte ed i suggerimenti provenienti in tal senso "dal territorio". La presidente della Regione ha illustrato agli amministratori "lo spirito" della riforma. "Il Friuli Venezia Giulia è caratterizzato dal più basso tasso di associazionismo tra i Comuni d´Italia. Un programma di razionalizzazione è quindi necessario ed è meglio che avvenga su nostra iniziativa, prima che ce lo chieda qualcun´altro", ha detto Serracchiani. Dei 27 Comuni formanti la Comunità montana del Friuli occidentale, tutti i presenti all´incontro (assenti Spilimbergo, Caneva e Vajont), tranne Polcenigo, si sono espressi a favore della proposta regionale di formare un´unica Uti per tutta la montagna pordenonese. Dopo l´illustrazione dell´impianto e delle finalità che la riforma persegue, l´assessore Panontin ha manifestato la sua contrarietà alla proposta emersa di recente nel dibattito pubblico (all´incontro si è espresso a suo favore solo il Comune di Polcenigo) di formare nel Pordenonese un´unica Uti su base provinciale. "Questa proposta - ha spiegato Panontin - stride con il percorso della riforma degli Enti locali poiché in sostanza reintroduce l´ente provinciale, e una tale scelta creerebbe confusione tra la gente". "In secondo luogo - ha aggiunto l´assessore - è assolutamente impensabile che un´unica assemblea provinciale, formata da 50 sindaci, possa occuparsi dei compiti e delle funzioni che abbiamo assegnato alle Uti". "Inoltre - ha precisato Panontin - la possibilità di poter esercitare le funzioni in forma aggregata era da sempre prevista nello Statuto della Provincia. Se ciò però non è mai accaduto è corretto ritenere che fosse una possibilità molto difficile da realizzare, le cui condizioni non si comprende come possano presentarsi oggi". L´incontro è stato valutato dalla presidente come "molto positivo e finalmente incentrato, non soltanto sulla mappa geografica dell´Uti, ma anche sui contenuti". Oltre alla richiesta di essere accompagnati nel processo di riforma, i Comuni hanno proposto di essere, nell´ambito della costituenda Uti, soggetti sperimentatori per quanto concerne l´infrastruttura informatica. Necessitano soluzioni pratiche ed efficienti, perché il territorio amministrato - è stato sottolineato - è molto vasto. Gli amministratori hanno inoltre richiamato l´attenzione sull´omogeneità culturale, sociale ed economica della montagna pordenonese, evidenziando il ruolo dei sub-ambiti, futuri strumenti organizzativi dell´Uti, considerati "di fondamentale importanza" soprattutto per le vallate, ma anche in prospettiva di possibili fusioni dei Comuni.  
   
   
ASSESSORE SARDEGNA: AI SINDACI, GARANTIRE LA RAPPRESENTANZA DI GENERE IN GIUNTA  
 
Cagliari, 24 Marzo 2015 - "La rappresentanza di genere nella composizione delle Giunte comunali, come nella scelta dei componenti degli altri organi collegiali non elettivi, deve essere rispettata e garantita. Inoltre i sindaci, nella nomina delle Giunte, dopo il 2012, non possono superare il numero di assessori che equivalga a un quarto del numero dei consiglieri comunali, conteggiando anche il sindaco". A scriverlo, in una lettera destinata a tutti i primi cittadini dei Comuni della Sardegna e alla Prefettura, è l´assessore degli Enti locali e Urbanistica, Cristiano Erriu, per dare risposta ai numerosi quesiti pervenuti all´assessorato sull´argomento. "Faccio riferimento - ha proseguito l’esponente della Giunta Pigliaru - alla legge regionale del 22 febbraio 2012 che dà queste indicazioni di calcolo per la composizione delle giunte comunali, nominate dopo l’entrata in vigore della legge n. 4/2012. Nel disegno di legge di riforma degli Enti locali, di prossima approvazione, viene data una risposta alla problematica della composizione delle giunte, prevedendo l´arrotondamento all´unità superiore, come da testo unico degli enti locali nazionale". L’assessore Erriu ha inoltre richiamato l’attenzione, per ciò che concerne la condizione di pari opportunità tra uomo e donna e la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali dei Comuni, sull’articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.  
   
   
LA VISITA DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA LAURA BOLDRINI IN SARDEGNA. I PUNTI TOCCATI DAL PRESIDENTE PIGLIARU NEL SUO INTERVENTO  
 
Cagliari, 24 Marzo 2015 - È iniziata il 20 marzo la visita di tre in giorni in Sardegna della presidente della Camera, Laura Boldrini. Ad accoglierla, al Lazzaretto di Sant’elia, a Cagliari, c’erano il presidente del Consiglio Regionale, Gianfranco Ganau, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda. Nel pomeriggio, nel corso della seduta solenne in Consiglio Regionale, dove sono intervenuti, oltre alla stessa Boldrini, il presidente dell´assemblea e il capogruppo dell´opposizione, Pietro Pittalis, il presidente Francesco Pigliaru ha posto l´accento su alcuni temi che ha definito di grande attualità. Nel suo discorso si è soffermato sul bilanciamento dei poteri tra organo esecutivo e organo legislativo, sul regionalismo e sul centralismo, e sulla specialità della Sardegna. Il presidente della Regione ha auspicato in particolare l´adozione, da parte del Consiglio, di una legge sulla sistematica valutazione delle politiche pubbliche, che devono essere giudicate sulla base della loro efficienza ed efficacia. "Si tratta - ha detto il presidente Pigliaru - di uno strumento essenziale che può farci fare rapidamente un salto di qualità per portare la Sardegna all’avanguardia tra le regioni italiane, diventando un esempio di trasparenza e di bilanciamento di poteri". Sul tema del regionalismo, il presidente Pigliaru ha sottolineato l’importanza delle Regioni come "un luogo di sperimentazioni di politiche che possono tracciare una strada percorribile da tutti e con vantaggi per tutti. Le Regioni, soprattutto quelle a Statuto Speciale, devono dimostrare quanto la loro autonomia sia utile, non solo per le Regioni stesse ma per l´intero quadro nazionale". Riguardo lo Statuto sardo, il presidente Pigliaru ha detto che "deve prevedere maggiori potestà legislative in materia fiscale e finanziaria, e un trattamento finanziario più favorevole, e concentrarsi sull’affermazione di diritti speciali che concorrano a rafforzare l’idea della nostra diversità, il diritto alla continuità territoriale, il diritto all´identità, il diritto a competere con lo Stato per individuare standard ambientali più severi". Tra i temi toccati anche l´insularità e la centralità del ruolo della Sardegna nel Mediterraneo che il presidente Pigliaru ha sottolineato citando il programma di cooperazione transfrontaliera Enpi, di cui la Regione è stata confermata capofila. Circa i rapporti tra Sardegna e Stato, il presidente ha fatto il punto sugli effetti pesanti della crisi nell´isola, costretta ad affrontarli in condizioni svantaggiate. "Ci sono dunque più livelli di responsabilità - ha detto Francesco Pigliaru - quella che ci appartiene totalmente, quella che condividiamo con lo Stato e quella che riguarda lo Stato e i suoi doveri nei confronti della Sardegna, sanciti dal nostro Statuto." Il presidente ha citato il lavoro della Giunta su fronti importanti, dall´istruzione al lavoro, sino all´ambiente e ha ricordato alcune responsabilità in capo allo Stato: vertenza entrate, riequilibrio delle servitù militari, assenza del metano e costo dell´energia; dal no deciso alle scorie, che ha definito "una nuova servitù", sino ai problemi derivanti dal progressivo disimpegno dello Stato in atto nei territori. "Su tutto ci confrontiamo, giorno per giorno, con lo Stato" - ha concluso Francesco Pigliaru - su tutto stiamo lavorando, giorno per giorno, insieme a al Consiglio, con dedizione e impegno. Certi che il principale esercizio di sovranità sia una essenziale assunzione di responsabilità, un percorso in cui facciamo la nostra parte e in cui chiediamo allo Stato, con forza, di fare la sua".  
   
   
LAVORO AGILE: ADESIONI DA TUTTA ITALIA PER LA GIORNATA DEL 25 MARZO CRESCONO DEL 20%, RISPETTO AL 2014, LE AZIENDE PARTECIPANTI. SUPERATA QUOTA 7MILA LAVORATORI  
 
 Milano, 24 marzo 2015 - Non solo Milano e i comuni confinanti. La seconda Giornata del Lavoro agile, in programma mercoledì 25 marzo, sta raccogliendo adesioni in tutta Italia, da parte di pubbliche amministrazioni ed aziende private. Oltre all´adesione ufficiale da parte della Città metropolitana di Milano e dei municipi di Trezzano sul Naviglio, Cinisello Balsamo e Arese parteciperanno infatti i anche i comuni di Torino, Genova, Cremona, Bergamo. Le aziende invece che il 25 marzo sperimenteranno il ´lavoro agile´ vanno da Trieste a Pescara, da Pozzuoli a Sesto San Giovanni. Si tratta di filiali e sedi di alcune delle 127 aziende, piccole, medie e grandi che fino ad oggi hanno dato la loro adesione all´iniziativa di cui l´amministrazione milanese è capofila. "Questa straordinaria partecipazione - dichiara l´assessora Chiara Bisconti - conferma come e quanto sia sentita e diffusa l´esigenza di applicare forme diverse al lavoro quotidiano per decine di figure professionali. È una grande soddisfazione vedere come Milano abbia aperto una strada che ormai attraversa tutto il paese mentre anche in Parlamento sta per entrare nel vivo la discussione sulle modifiche normative che possono favorire questo tipo di soluzioni. Si tratta di un passaggio culturale importante e siamo contenti di essere protagonisti" conclude Bisconti. Rispetto all´edizione del 2014, le adesioni sono cresciute del 20%. È stata superata la soglia dei 7mila partecipanti (ad oggi i lavoratori potenzialmente agili del 25 marzo sono 7.725) mentre l´anno scorso furono poco più di 5mila.  
   
   
VOLONTARI PER UN GIORNO: CRESCONO I "DEBUTTANTI", IN TRE MESI ADERISCONO 3.200 PERSONE UNA COLLABORAZIONE IMPRESA-ISTITUZIONI IMPORTANTE PER DIFFONDERE IL VOLONTARIATO  
 
Milano, 24 marzo 2015 - Volontari per un giorno, la più grande campagna di promozione del volontariato mai realizzata a Milano, presenta i risultati della quarta edizione. Volontari per un giorno si rivolge a cittadini e imprese, soprattutto a chi non ha mai provato un´esperienza di volontariato ma vuole contribuire a migliorare la comunità in cui viviamo mette a disposizione il proprio tempo per essere un cittadino o un lavoratore più attivo, partecipe e solidale. “Una collaborazione impresa-istituzioni-non profit importante per diffondere il volontariato e la partecipazione attiva, siamo felici di partecipare e contribuire alla crescita di Volontari per 1 giorno ” dichiara Marco Granelli assessore alla Sicurezza e Coesione sociale, Volontariato. L´edizione 2015 – partita a novembre - registra a oggi numeri record: 3.200 nuovi volontari in poco più di tre mesi hanno scelto su www.Volontariperungiorno.it  il progetto cui dare un contributo. Dal 2011 sono oltre 11mila cittadini e dipendenti coinvolti e per oltre 830 progetti. I risultati sono significativi anche perché ogni volta che un´associazione richiede a Volontari per un Giorno persone per un progetto la ricerca parte da zero alla ricerca di “debuttanti” del volontariato. I volontari registrati entrano quindi direttamente in contatto con le organizzazioni e diventano un patrimonio della comunità. L´edizione 2015 ha importanti risultati in termini di allargamento della base di associazioni aderenti, passate da 250 a 335, ampliando i confini del progetto che da Milano si estende a tutta la Lombardia, mentre alcune associazioni utilizzano la piattaforma per ricerche di volontari a livello nazionale. Per quanto riguarda le aziende fin’ora hanno aderito in 41, di cui 23 hanno scelto di fare volontariato in Expo. Nell´elenco si trovano imprese piccole, medie e grandi che operano nei settori più diversi: utility, banche, largo consumo, tecnologia, trasporti, telecomunicazioni e servizi. Il 69% degli utenti del sito di Volontari per un giorno si collega da Milano ma in occasione delle festività, soprattutto per il Capodanno, sono giunte richieste di italiani che vivono all´estero e che, di passaggio in città, hanno chiesto di festeggiare il nuovo anno mettendosi a disposizione di quelle associazioni che offrono cibo o alloggio. Sono stati 107 i volontari attivi in occasione di Capodanno e 111 gli stranieri che hanno aderito all´edizione 2014 di Volontari per un giorno. Volontari per un Giorno - ideata e coordinata da Kpmg - è una campagna promossa dal Comune di Milano. Ciessevi, Fondazione Sodalitas e Un-guru ed è la dimostrazione di come sia possibile costruire reti virtuose tra pubblico, privato e non profit, diventando una realtà consolidata, in grado di durare nel tempo e di espandersi ad altre città. Attualmente sono 165 le attività aperte on-line, in cerca di cittadini e dipendenti con buona volontà. Negli ultimi tre mesi20mila visitatori hanno consultato il sito. Crescono gli accessi da dispositivo mobile, il 30% del totale, per un progetto la cui dimensione di rete si va consolidando anche in termini di piattaforme e di dimensione social, soprattutto attraverso Facebook. La fascia di età più rappresentata tra gli utenti del web e dei canali social è quella tra i 25 e i 34 anni. I fan su Facebook sono soprattutto donne (65%) ma il dato interessante è che la pagina attrae un flusso costante di persone ogni giorno, senza variazioni nel fine settimana, e senza variazioni di orario durante il giorno: tra le nove del mattino e le dieci della sera sembra che ogni momento sia buono per il volontariato. Come diventare Volontari per un giorno - Diventare Volontari per un giorno è facile. Basta consultare il sito www.Volontariperungiorno.it dove sono disponibili le informazioni per cittadini, imprese e associazioni. A proposito di Volontari per un giorno - Volontari per un Giorno è un progetto a rete che vuole: aumentare il numero di persone che dedicano parte del loro tempo ad attività di volontariato; sensibilizzare le imprese e gli enti locali sollecitandoli ad attuare progetti di volontariato d´impresa; sostenere le organizzazioni del Terzo Settore nella loro attività di ricerca volontari;migliorare il rapporto tra profit e nonprofit. Volontari per un Giorno - ideata e coordinata da Kpmg - è una campagna promossa dal Comune di Milano. Ciessevi, Fondazione Sodalitas e Un-guru, con il patrocinio del Comune di Milano, della Commissione Europea, di Fondazione Cariplo e il contributo di Ubi Banca. Una rete di imprese, istituzioni e organismi di rappresentanza dei settori profit e nonprofit, che collaborano con la logica di condividere risorse, network ed esperienze, e la volontà di contribuire a un nuovo modo di essere cittadini e lavoratori. Volontari per un giorno è anche su Facebook e Twitter.  
   
   
POR FSE 2014-20, LE SFIDE TOSCANE: FORMAZIONE PIÙ QUALIFICATA E LEGATA AL MONDO DEL LAVORO  
 
Firenze 24 marzo 2015 – "Qualificare la formazione, investire di più sul capitale umano per dare modo alle imprese dinamiche di crescere ancora e creare occupazione, migliorare il rapporto fra questa offerta qualificata alla domanda che viene dai territori e dalle imprese e che, oggi, non sempre trova risposta. Saldiamo così, una volta per tutte, il rapporto fra scuola, formazione ma anche università, con il mondo del lavoro". E´ in questo circuito virtuoso il senso, secondo il presidente della Regione Enrico Rossi, che la Toscana deve dare agli oltre 732 milioni di euro in sette anni previsti dalla programmazione toscana del Fondo sociale europeo per il periodo 2014-20. "Una formazione mirata è la prima richiesta che viene dal mondo delle imprese – spiega Rossi – per questo la Toscana sta lavorando ad una riforma che rimetterà al centro il problema dell´occupabilità, anche premiando, su questa base, le agenzie formative che riescono a creare davvero un legame con il mondo del lavoro.Abbiamo scelto di puntare sulle imprese dinamiche e potenziare la formazione deve essere funzionale a questa scelta". Oltre all´esigenza di qualificare la formazione professionale per qualificare l´offerta e renderla funzionale alla crescita delle imprese dinamiche, Rossi ha sottolineato la necessità di intervenire sul rapporto fra mondo del lavoro e scuola. "C´è stata una liceizzazione forse eccessiva per quanto riguarda l´istruzione secondaria, si è trascurata l´istruzione professionale che ha progressivamente perduto il rapporto con il mondo produttivo.E´ anche da qui che nasce la dispersione scolastica. Anche in questo caso credo si debba premiare l´occupabilità". E se l´obiettivo è quello di riportare i giovani che non studiano e non lavorano dentro un percorso formativo, la Toscana è riuscita, secondo Rossi, a mettere in campo strumenti come Giovanisì, per contrastare lo sfruttamento mascherato dei giovani tramite stage e tirocini. Non solo. Grazie all´efficacia del lavoro svolto dai suoi centri per l´impiego, ha dato piena operatività al programma nazionale Garanzia Giovani, ottenendo su questo dei risultati concreti, come pure si sono ottenuti risultati sul fronte dell´avviamento al lavoro dei disabili. Rimettere in linea istruzione, formazione e lavoro è l´obiettivo della riforma della formazione che la Toscana sta attuando. Ne ha parlato l´assessore all´istruzione e formazione Emmanuele Bobbio. "Il Fse ci offre la possibilità di qualificare quei percorsi di istruzione e formazione su cui, come Regione Toscana, ci stiamo impegnando in termini di innovazione e cambiamento". Bobbio ha sottolineato la quota riservata a tali settori (circa 168 milioni) e fornito alcune informazioni sul loro utilizzo: nella scuola ("sarà ad esempio possibile innalzare la qualità della didattica, anche attraverso la formazione dei docenti") e nei diversi aspetti della formazione ("l´orientamento in entrata e in uscita, l´integrazione scuola-lavoro, la ricerca: tutto questo deve essere finalizzato a creare occupazione"). Nei prossimi anni - ha concluso Bobbio al convegno fiorentino sul nuovo Fondo Sociale Europeo in Toscana da qui al 2020 - abbiamo "la concreta possibilità di creare collegamenti efficaci tra istruzione, formazione, lavoro. Dobbiamo farcela". Sugli aspetti sociali del programma toscano Fse è intervenuta la vice presidente Stefania Saccardi. "Per la prima volta proviamo a declinare il Fse – ha detto - non solo sulla formazione ma anche sulle frontiere del disagio e sulla lotta all´esclusione sociale". Spiegando come la Regione Toscana e, in particolare, l´assessorato alle Politiche Sociali da lei guidato, si sta preparando a gestire la quota (146 milioni) in arrivo, sull´asse dedicato appunto a inclusione sociale e lotta alle povertà. La vicepresidente ha poi citato lo specifico percorso partecipativo" già effettuato con la società toscana e come, con esso, siano già pervenuti circa 200 contributi. "Serviranno - ha concluso - per costruire bandi davvero declinati sulle esigenze del territorio e capaci di mettere al centro le esigenze non delle strutture ma dei cittadini". "Il Fse ci offre la possibilità di qualificare quei percorsi di istruzione e formazione su cui, come Regione Toscana, ci stiamo impegnando in termini di innovazione e cambiamento". Emmanuele Bobbio, assessore con delega a istruzione e formazione, sottolineando la quota riservata a tali settori (circa 168 milioni), ha fornito alcune informazioni sul loro utilizzo: nella scuola ("sarà ad esempio possibile innalzare la qualità della didattica, anche attraverso la formazione dei docenti") e nei diversi aspetti della formazione ("l´orientamento in entrata e in uscita, l´integrazione scuola/ lavoro, la ricerca: tutto questo deve essere finalizzato a creare occupazione"). Nei prossimi anni - ha concluso Bobbio al convegno fiorentino sul nuovo Fondo Sociale Europeo in Toscana da qui al 2020 - abbiamo "la concreta possibilità di creare collegamenti efficaci tra istruzione, formazione, lavoro. Dobbiamo farcela".  
   
   
TOSCANA: ROSSI E ASSESSORE: "CENTRI PER L´IMPIEGO A REGIONI VIRTUOSE". MINISTRO POLETTI DICE SÌ  
 
Firenze 24 marzo 2015 – Centri per l´impiego alle Regioni, almeno a quelle virtuose e pronte? La Toscana lo chiede, molti lavoratori delle ex Province (in platea) lo sperano e il ministro Giuliano Poletti risponde alla fine di sì. Poi, aggiunge, quando entrerà in vigore la nuova Costituzione che ripartisce in modo diverso le competenze tra Stato e Regioni si vedrà il da farsi. Il botta e risposta, con una parola alla fine chiara, si consuma sul palco del Palazzo dei Congressi a Firenze, dove stamani si discuteva di fondo sociale europeo in un convegno organizzato dalla Regione. Oltre 730 milioni, fino al 2020: a tanto ammonta per la Toscana il fondo. Un miliardo e mezzo con il Fesr, il fondo per lo sviluppo regionale. "Risorse - aveva ricordato in apertura l´assessore alle attività produttive, Gianfranco Simoncini - che la Regione utilizzerà con scelte che sono frutto della continuità ma anche innovative, imposte dai tempi e le riforme". Come appunto il superamento delle vecchie Province. "Gestivano il 70 per cento delle risorse - spiega -, ora fondamentalmente non gestiranno più niente". Lo farà per loro la Regione, che entro l´anno assorbirà tutto il personale della formazione e i contratti in essere. Ma che ne sarà invece dei servizi e centri per l´impiego? A porre la prima domanda e a chiedere al Governo chiarezza al riguardo era stato Simoncini, prima ancora dell´arrivo del ministro Poletti. Più esplicito era stato poi il presidente della Toscana Enrico Rossi. "In questi anni – aveva ammesso l´assessore – probabilmente c´è stata un´eccessiva frammentazione: 110 tipologie diverse di servizi per l´impiego in tutta Italia, una per provincia, erano forse troppe". Ma passare ad un´unica agenzia nazionale non sarebbe per l´assessore la soluzione migliore. Anzi. E lo spiega. Non lo sarebbe "perché i mercati del lavoro non sono gli stessi dalla Lombardia alla Sicilia" e perchè servizi all´impresa e la formazione "non si possono slegare dalle politiche per il lavoro", cosa che invece sembrerebbe prevedere la nuova Costituzione che entrerà in vigore nel 2018 e che affida le prime due alle Regioni e l´ultima allo Stato. Si rischia di tornare ai vecchi uffici di collocamento. La Toscana propone invece "un´agenzia nazionale, con poteri anche sostitutivi, e tante agenzie regionali quante sono le Regioni, ciascuna con i dipendenti che erano delle Province". Dal palco risponde un´oretta più tardi il ministro al lavoro Giuliano Poletti. "Il nostro obiettivo- dice- è rafforzare i centri per l´impiego e le politiche attive per il lavoro. Ci stiamo lavorando e vogliamo farlo con le Regioni. Come? Ne parleremo dopodomani in un incontro con gli assessori regionali. I centri per l´impiego sono per noi una priorità, l´obiettivo è creare una rete intelligente". E´ un´apertura: si intuisce il porto d´approdo. Ma il presidente della Toscana Enrico Rossi chiede una parola ancora più chiara. "Non è il caso – domanda - che in questa riorganizzazione si tenga conto anche di Regioni che hanno esperienze positive? Non vorrei che si buttasse al vento il buon lavoro fatto finora". Il presidente cita un numero su tutti: i centri per l´impiego pubblici in Toscana gestiscono il 20 per cento di tutte le pratiche, contro il 4 per cento di media di altre regioni. Percentuali, quelle toscane, molto vicine alla media europea. "Valorizziamo dunque queste Regioni - dice Rossi - Noi siamo pronti a partire da subito assumendoci la gestione dei centri per l´impiego nel quadro di una normativa nazionale". La Toscana del resto ha già approvato una proposta di legge presentata dalla giunta. Poletti, sollecitato, interviene di nuovo e alla fine dice sì: ben venga una gestione dei centri affidati alle Regioni e in grado di farlo. "Questo almeno è il mio orientamento" puntualizza sul palco. I lavoratori tirano un sospiro di sollievo e applaudono. "Su come operativamente si potrà procedere – spiega - andrà chiaramente definito assieme al resto del Governo". "Poi - conclude - quando ci sarà una nuova Costituzione faremo quello che dovremo fare".  
   
   
TOSCANA: FSE 2014-2020: 732 MILIONI PER LA CRESCITA, L´OCCUPAZIONE, IL FUTURO DEI GIOVANI  
 
Firenze 24 marzo 2015 – Per i prossimi sette anni la Toscana potrà guardare al suo futuro contando su 732 milioni di euro di dotazione del Programma operativo toscano del Fondo sociale europeo. Sono risorse in buona parte destinate alla crescita sostenibile e all´occupazione dei giovani. Il programma 2014-20 ha avuto il via libera dalla commissione Ue il 12 dicembre scorso. La Regione Toscana è stata una delle prime regioni ad inviare i programmi alla Commissione Ue a pochi giorni dall´approvazione dell´accordo di partenariato. Il programma operativo toscano (che oggi è stato presentato ufficialmente al Palacongressi di Firenze un´affollata platea di circa 800 persone) può contare, rispetto alla precedente programmazione, su circa 70 milioni di euro in più. Si tratta di risorse preziose che, sommate ai circa 800 milioni destinati alla Toscana dal Por Fesr (il cui lancio ufficiale sarà domani, martedì 24 marzo, al Palaffari), costituiscono la principale leva di sviluppo di qui ai prossimi anni, su cui la Toscana si gioca la carta della ripresa. Anticipazione In attesa che si compisse un percorso che ha subito ritardi a livello Ue, la Regione Toscana, prima nel panorama nazionale, non ha aspettato l´arrivo effettivo dei fondi ed ha, come noto, deciso di anticipare 82 milioni dal suo bilancio. Queste risorse, sul fronte del Fse, hanno permesso di mettere subito in cantiere interventi per garantire, in una fase delicatissima per l´occupazione, la continuità dei servizi per l´impiego. Grazie a queste risorse si sono inoltre messi in cantiere interventi innovativi come quello per il coworking, sono stati finanziati bandi per i tirocini curricolari, il rafforzamento dei percorsi universitari in collegamento con il mondo del lavoro, incentivi per l´occupazione, le borse Pegaso per dottorati di ricerca internazionali, i Corsi di istruzione e formazione professionale, i buoni servizio per conciliare tempi di vita e di lavoro. I programmi sono dunque già partiti. Il via libera definitivo da Bruxelles permette ora di partire con la piena operatività. Una strategia innovativa Con il Por Fse 2014-2020,la Regione Toscana ha fatto precise scelte di campo, orientando interventi e risorse nei settori individuati come trainanti dello sviluppo: innovazione e competitività del sistema produttivo, crescita sostenibile, qualificazione e occupazione dei giovani. Il focus per i prossimi anni sono, appunto, i giovani. La scelta della Toscana è netta: i giovani sono la priorità delle priorità ed è sulle politiche a favore dei giovani che si concentra il 35 per cento delle risorse, pari a oltre 255 milioni di euro in sette anni. Dotazione finanziaria La dotazione finanziaria complessiva del Por Fse 2014-2020 è di 732.963.216 euro. Di questi 366.481.608 sono a carico dell´unione Europea; 256.537.126 a carico dello Stato e 109.944.482 della Regione. Occupazione: con una dotazione di oltre 380 milioni di risorse, pari al 52,2% del programma. Serviranno fra l´altro a finanziare incentivi per assunzioni o stabilizzazioni di contratti di lavoro (17 milioni),a finanziare voucher per sostenere l´autoimprenditorialità tramite il coworking, informazione e orientamento (50 milioni), lavori di pubblica utilità (con interventi mirati per le aree di crisi). E ancora a tirocini (66 milioni), orientamento, percorsi di apprendistato professionalizzante, istruzione e formazione professionale (38 milioni), alternanza scuola-lavoro (6,5 milioni) e si sommeranno alle risorse per il funzionamento dei centri per l´impiego, per gli incentivi per l´occupazione, agli specifici incentivi per le donne, che sono comunque un tema trasversale ai Por. Inclusione sociale e lotta alla povertà, con più di 146 milioni (20% del totale). Serviranno, fra l´altro, per sostenere l´accesso ai i servizi per la prima infanzia nei periodi di sospensione delle attività (29,3 milioni), per i bonus per i servizi per la prima infanzia (10,9 milioni) o per l´assistenza ad anziani e disabili (32,9 milioni). Istruzione e formazione, con risorse per oltre 168 milioni (23%) che serviranno, fra l´altro, a ridurre la dispersione scolastica, migliorare il successo formativo dell´istruzione universitaria, per la formazione finalizzata al reinserimento lavorativo (31,5 milioni), per la formazione finalizzata a ottenere qualifiche professionali (38 milioni). Fra i bandi già finanziati grazie all´anticipazione, quelli per i tirocini curricolari, extracurricolari, e praticantati (8 milioni di risorse in anticipazione), i bandi per sostenere il coworking (200 mila euro), l´Istruzione e Formazione Professionale (circa 2 milioni). Il nuovo Por Fse insiste sul tema della formazione e, fra le altre, prevede iniziative per la formazione e l´adattamento degli imprenditori. Una misura essenziale per il rilancio dello sviluppo e del sistema di piccole e medie imprese, alle prese con problemi di adattamento e riposizionamento competitivo rispetto alle mutate realtà dell´economia. Al nuovo programma Fse sono legati i temi della riforma della formazione e della gestione dei servizi per il lavoro, attraverso l´agenzia regionale per il lavoro, come anche Garanzia Giovani, che si pone in maniera sinergica e complementare al nuovo Por. Capacità istituzionale e amministrativa, poco meno di 6 milioni (0,8%) per questo asse dedicato al miglioramento delle prestazioni della pubblica amministrazione. Assistenza tecnica, l´asse si occupa di monitoraggio, valutazione, controllo, informazione e pubblicità, con una dotazione di circa 29 mila euro. Risultati del programma 2007-2013 Al 31 dicembre scorso, a fronte di circa 660 milioni di risorse programmate, si registra un livello di impegni pari a oltre 637 milioni (96,6% del totale). Le spese sono pari a quasi 568 milioni (86,1% del totale). I progetti avviati sono 58.622 e 53.069 quelli già conclusi. 268.660 i beneficiari dei progetti avviati e 249.504 quelli dei progetti conclusi. Le donne rappresentano il 54% del totale dei beneficiari mentre i giovani 15-29 sono il 35%. Grazie al Fondo sociale europeo è stato possibile, fra l´altro, far partire l´esperienza di Giovanisì, partito nel 2011, ha raggiunto oltre 132 mila giovani per un investimento complessivo di 400 milioni di euro, in gran parte finanziato da risorse Fse 2007-13. In particolare, con questo progetto, la Toscana è stata la prima regione a rendere obbligatoria per legge una retribuzione ai tirocini, cofinanziandola in gran parte con proprie risorse. Grazie alle risorse Fse si è potuto anche dare incentivi per giovani laureati e ricercatori, finanziare la formazione a distanza con il progetto Trio, avviare la legge per imprese di giovani e donne, iniziative a favore di studio e formazione (borse di studio e contributi mobilità per studenti universitari e delle scuole superiori, corsi di formazione tecnica superiore, corsi di formazione e istruzione professionale, voucher per percorsi di alta formazione in Italia e all´estero, assegni di ricerca, borse Pegaso per dottorandi, incentivi alla mobilità transnazionale di studenti, lavoratori, imprenditori.  
   
   
CASSA INTEGRAZIONE, SIGLATO IN REGIONE EMILIA ROMAGNA DAL PRESIDENTE STEFANO BONACCINI IL ´PROTOCOLLO QUADRO´ SUL SOSTEGNO AL REDDITO DEI LAVORATORI DI AZIENDE IN DIFFICOLTÀ.  
 
Bologna, 24 marzo 2015 – Firmato ieri in Regione il ‘Protocollo Quadro’ sul sostegno al reddito dei lavoratori di aziende in difficoltà. Uno strumento finalizzato a diminuire il disagio dei lavoratori beneficiari degli ammortizzatori sociali dovuto al tempo che intercorre tra l’inizio delle sospensioni dal lavoro e l’erogazione da parte dell’Inps dei trattamenti stessi. L’accordo è stato sottoscritto dal presidente della Regione Emilia-romagna Stefano Bonaccini, dai sindacati, dalle rappresentanze delle imprese e da diversi istituti bancari. «Nessuno deve restare indietro. Questo accordo – ha sottolineato il presidente Bonaccini - va in questa direzione migliorando e uniformando gli strumenti per accompagnare lavoratori in difficoltà. Un modo per assicurare alle famiglie continuità di reddito. Ma il nostro obiettivo principale resta quello di uscire più rapidamente possibile dalla crisi e creare nuova e buona occupazione. E lo faremo a partire dal Patto del lavoro che sottoscriveremo con il sistema socioeconomico emiliano romagnolo nelle prossime settimane». In Emilia-romagna (dove nel 2014 sono state autorizzate complessivamente 84 milioni e 417 mila ore di cassa integrazione) questa possibilità è a disposizione, per il 2015, per una platea potenziale di oltre 30 mila lavoratori beneficiari di ammortizzatori sociali ordinari, straordinari e in deroga. «L’accordo – ha aggiunto l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi – è frutto del contributo di tutte le parti sociali, gli istituti bancari e le istituzioni e rappresenta il primo accordo su scala regionale che allarga a tutto il territorio emiliano-romagnolo importanti tutele di sostegno al reddito». Con il Protocollo saranno attivati finanziamenti individuali da parte delle banche a costo zero e a tasso zero a lavoratori dipendenti di aziende in crisi ovvero quelle imprese che attivano ammortizzatori sociali con pagamento diretto da parte dell’Inps (aziende in fase di cessazione di tutta o di parte dell’attività produttiva sul territorio regionale, con o senza l’attivazione di procedure concorsuali, oppure di aziende in situazione di grave dissesto finanziario oppure di aziende che hanno attivato gli ammortizzatori sociali in deroga). Il finanziamento è un anticipo sui trattamenti di Cassa integrazione straordinaria, in deroga, Ordinaria, per imprese editrici e contratti di solidarietà difensivi che spettano al lavoratore per supportarlo nei periodi di temporanea assenza di reddito, in attesa di percepire da parte dell’Inps le indennità di sostegno al reddito. L’accordo avrà validità per gli interventi di sostegno al reddito fino al 31 dicembre 2015 (a partire dal 1 gennaio) e potrà essere aggiornato se intervengono sostanziali modifiche normative sugli ammortizzatori sociali. Cosa prevede il Protocollo I soggetti firmatari dell’accordo si assumono, ciascuno per la propria competenza, specifici impegni. Sarà compito del Tavolo tecnico di monitoraggio l’attivazione del protocollo, la valutazione di casi particolari e le eventuali problematiche. Il Tavolo promosso e coordinato dalla Regione Emilia-romagna, che vede la partecipazione di tutte le parti sociali, è l’ organo decisionale e di gestione del protocollo, la cui prioritaria finalità è il corretto espletamento degli interventi attivati. I finanziamenti, che si attiveranno su richiesta del lavoratore attraverso un’apertura di credito in un conto corrente dedicato presso una delle Banche disponibili, consisteranno in un anticipo sulle somme spettanti al lavoratore a titolo di ammortizzatore sociale. La richiesta del lavoratore avverrà a seguito dell’attivazione, da parte dell’azienda presso cui è dipendente, di un ammortizzatore sociale per cui è richiesto il pagamento diretto da parte dell’Inps. La banca, a richiesta del lavoratore concederà un finanziamento nella forma tecnica di apertura di credito su un conto corrente dedicato per un massimo euro 700 al mese per un numero di mensilità pari a: 9 mensilità per Cigs, 3 mensilità nell’anno solare per Cigs in deroga e per la Cig ordinaria: gli importi saranno riproporzionati in base alla durata effettiva dell’ammortizzatore sociale attivato, in base alla tipologia contrattuale del lavoratore. L’istituto di credito procederà mensilmente all’erogazione dell’anticipo a favore del lavoratore solo dopo aver ricevuto apposita comunicazione dell’azienda, attestante l’importo netto della quota di integrazione salariale spettante al lavoratore. Sarà cura dell’azienda indirizzare tali comunicazioni alle filiali presso le quali i lavoratori hanno aperto il conto corrente dedicato. Gli importi in entrata sul conto corrente del lavoratore provenienti dall’Inps a titolo di ammortizzatore sociale saranno trattenuti dall’Istituto di Credito fino alla concorrenza dell’ammontare del finanziamento. Le eventuali somme eccedenti saranno nella disponibilità del lavoratore. I tempi di rimborso dei finanziamenti saranno correlati ai tempi di liquidazione da parte dell’Inps delle indennità spettanti a titolo di ammortizzatore sociale. A garanzia del finanziamento il lavoratore dovrà sottoscrivere un mandato irrevocabile di accredito delle indennità spettanti a titolo di ammortizzatore sociale sul conto corrente dedicato aperto presso la Banca in cui è stato attivato il finanziamento. In caso di mancato accoglimento della richiesta di integrazione salariale o di non autorizzazione del pagamento diretto, l´impresa comunicherà alla banca, che ha concesso l´anticipazione dell´ammortizzatore sociale, la mancata approvazione della relativa domanda. La banca comunicherà all´azienda il saldo a debito del conto corrente dedicato. Quindi l´azienda verserà su tale conto corrente gli emolumenti spettanti al lavoratore fino alla concorrenza del debito. In caso di mancato versamento, parziale o totale, sul conto corrente dedicato degli importi dell´ammortizzatore sociale da parte dell´inps, per qualsiasi altra motivazione riguardante il lavoratore, la Banca potrà richiedere l’importo dell’intero debito relativo all’anticipazione al lavoratore che provvederà ad estinguerlo entro trenta giorni dalla richiesta. In caso di inadempimento del lavoratore la Banca informerà il datore di lavoro circa il saldo a debito del conto corrente dedicato, il datore di lavoro stesso provvederà, su preventiva autorizzazione del lavoratore, a versare sul conto corrente dedicato gli emolumenti correnti, differiti e il Tfr alle ordinarie scadenze contrattuali o di legge, fino a concorrenza degli importi non versati sul conto corrente dedicato.  
   
   
LAVORO, LOMBARDIA: GOVERNO PRENDA ESEMPIO DA ´PONTE GENERAZIONALE´  
 
Milano, 24 marzo 2015 - "Se ci sarà una permanenza più lunga dei lavoratori nel privato, il ricambio generazionale si allunga. Consiglio al Governo di copiare il nostro modello di ´ponte generazionale´, che dà la possibilità a chi si trova a due o tre anni dall´uscita dal mercato del lavoro di optare per un part time e consentire a giovani di prendere il suo posto". Allungamento Età Pensione Ritarda Inserimento Giovani - Lo ha detto l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea, intervenendo alla trasmissione ´Orario Continuato´, in diretta su Telelombardia, rispondendo a una domanda relativa alla recente circolare Inps, che allunga l´età per la pensione di donne e uomini. 3 Milioni Per ´Ponte Generazionale´ - Alla sollecitazione di un telespettatore, che chiedeva "Come fanno le persone che hanno perso lavoro e devono aspettare 66 anni per andare in pensione?", l´assessore regionale ha spiegato che il ´ponte generazionale´ di Regione Lombardia, per il quale la Giunta ha stanziato 3 milioni di euro, si rivolge ai giovani tra i 18 e i 29 anni. "Dobbiamo fare in modo che - ha proseguito l´assessore Aprea - ci siano sempre più alleanze tra lavoratori anziani e giovani". Mancano Coperture Contratti Tutele Crescenti- "Purtroppo i decreti attuativi relativi alle tutele crescenti - è entrata nel merito Aprea - non sono ancora usciti, ma il Governo si è accorto che non ha copertura per le detassazioni". Minori Entrate Fiscali - Tra l´altro, ha detto ancora l´assessore regionale con delega al Lavoro, "Dobbiamo superare i Co.co.pro: con contratti precari il Ministero dell´Economia e delle Finanze riceveva più soldi, adesso i giovani vengono assunti, ma il Governo non chiarisce le regole, perché si è reso conto di avere difficoltà con le coperture; per trovare circa 10 miliardi, si ipotizza addirittura un aumento, da gennaio 2016, dell´Iva, delle accise e una manovra restrittiva anche nei confronti delle Regioni, con la riduzione dei trasferimenti per il Trasporto pubblico locale. Nonostante gli sforzi di Regione Lombardia è probabile che costerà di più muoversi utilizzando i mezzi pubblici".  
   
   
ACCOGLIENZA PROFUGHI, ASSESSORE TOSCANA: "NON ABBIAMO BISOGNO DI LEZIONI DA SALVINI"  
 
Firenze, 24 marzo 2015 – Nessuna lezione da Salvini sulle modalità di accoglienza dei profughi in Toscana e un invito alla Prefettura di Pisa al rispetto degli accordi con i territori su questo delicato fronte. La vicepresidente della Regione Stefania Saccardi interviene sulla vicenda dell´ex hotel Cristallo di Santa Croce sull´Arno che la Prefettura di Pisa ha concesso (con un bando) ad una società cooperativa di Roma per dare ospitalità a 70 profughi. Vicenda commentata duramente anche dal leader della Lega Matteo Salvini che oggi ha fatto una visita a sorpresa a Santa Croce dove si è incontrato con i vertici dell´associazione Conciatori. "Da tempo – ha detto la vicepresidente Saccardi – la Regione ha un tavolo aperto con le Prefetture e le amministrazioni locali per la gestione degli arrivi secondo il modello toscano, ovvero attraverso piccoli insediamenti individuati in accordo con i sindaci. Ogni volta che la filiera dell´accoglienza prescinde dal territorio accadono eventi che provocano tensioni. Non abbiamo bisogno – ha proseguito – di lezioni da Salvini, che passa dalla Toscana solo in occasione delle campagne elettorali e conosce poco la nostra regione, circa le modalità di gestione dell´accoglienza che da anni portiamo avanti nel rispetto delle regole e dei territori". La vicepresidente ha poi concluso affermando che "quanto accaduto a Santa Croce dovrebbe far capire alla Prefettura di Pisa che disattendere gli accordi con le amministrazioni locali porta a tensioni sociali. Mi sono già sentita con il sottosegretario di Stato al Ministero dell´Interno Domenico Manzione il quale ha dato la propria disponibilità ad intervenire e a sollecitare i Prefetti a lavorare con le Regioni ed i territori, come finora è avvenuto con successo"  
   
   
IMMIGRAZIONE: ZAIA, “SE NE VA QUELLA BUONA, CI RESTA L’ALTRA. DALLE SCUOLE DI TREVISO SUONA FORTE LA CAMPANELLA D’ALLARME”  
 
Venezia, 24 marzo 2015 - “Ciò che temevamo si sta realizzando e la campanella d’allarme risuona dalle scuole di Treviso: la crisi sta espellendo la buona immigrazione, quella fatta da persone oneste, con vera voglia d’integrazione e con un serio progetto di vita. Ci resta l’altra, fatta di gestione caotica e improvvisata dei flussi da parte del Governo, di persone scaricate come pacchi sui territori senza alcuna prospettiva, di gente che arriva e subito entra nei circuiti malavitosi e comincia a spacciare e rubare”. Lo rileva il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, che considera “molto preoccupante” il segnale registrato in molte scuole del Trevigiano, dove si fatica a comporre le classi a causa, principalmente, della fuga delle famiglie di immigrati regolari rimaste senza sostentamento a causa della crisi. “Se di immigrati ci si deve occupare – aggiunge Zaia – è da questi che bisogna cominciare, perché sono una risorsa, l’unico esempio di integrazione reale, come ho sempre sostenuto, a cominciare dalla voglia di scolarizzazione, che è la base per costruire un vero futuro virtuoso. Invece sta succedendo il contrario perché ogni errore, compreso quello di consentire forme di immigrazione incontrollate, porta a cascata conseguenza negative”. “E’ ora di dire basta a questo andazzo – conclude Zaia – diciamo basta a nuovi arrivi di immigrati che, finiamola con le ipocrisie, il Veneto stremato dalla crisi non riesce ad assorbire. Costruiamo la casa dalle fondamenta e non dal tetto e quindi ci si occupi, semmai, dei 514 mila immigrati regolari che ospitiamo e che combattono con la crisi al pari dei Veneti”.  
   
   
PARI OPPORTUNITA´: SERRACCHIANI, RICONOSCERE CAPACITA´ DELLE DONNE  
 
 Trieste, 24 marzo 2015 - Il nostro Paese deve fare uno sforzo culturale, anche copiando le buone pratiche degli altri Paesi europei, per migliorare la conciliazione dei tempi tra la famiglia e il lavoro. Credo nella diversità di genere, e vorrei che fossero riconosciute negli ambienti lavorativi le competenze e le capacità professionali delle donne. E´ quanto ha affermato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, alla tavola rotonda "Donna è lavoro: professionalità a confronto", organizzata a Trieste dalla rappresentanza regionale dell´Associazione Studi legali associati (Asla). All´incontro, al quale sono state analizzate il ruolo, le difficoltà, le sfide e le opportunità delle donne professionalmente affermate, sono intervenute le avvocate Francesca Greblo e Barbara De Muro, la sostituta procuratrice Lucia Baldovin, le profesoresse Cristina Benussi, Marina Bortul, Francesca Fiorentini e Maria Cristina Pedicchio, l´amministratrice delegata Ulrike Andres e l´imprenditrice Tiziana Sandrinelli. Negli interventi è stato sottolineato come sia elevato in Italia, rispetto al recente passato, il numero delle donne che esercitano la professione dell´avvocato, nella magistratura, negli atenei, "ma è molto esigua" la loro presenza ai vertici degli studi associati professionali, nei cda, nel Csm, etc. Nel ricordare come "solo due donne su venti" sono alla guida delle Regioni in Italia, la presidente Serracchiani ha evidenziato le novità introdotte dallo Jobs Act per favorire anche l´occupazione femminile, specificando come sia giunto il momento nel Paese "per costruire altre proposte concrete" in tale direzione. Seppure le donne italiane hanno raggiunto ragguardevoli traguardi professionali, il differenziale di reddito uomo-donna è in molti casi ancora molto elevato (del 54 per cento tra gli avvocati). Nella magistratura, dove le donne sono quasi la metà (il 48 p.C.), quindi in linea con le "medie europee", assumono incarichi direttivi in "solo" 13 per cento dei casi. Tra le ragioni dell´esigua presenza delle donne "ai vertici", le relatrici hanno elencato la non paritaria distribuzione del carico familiare, la mentalità di concepire il lavoro più come un servizio da rendere che come pura affermazione professionale, le resistenze culturali, un determinato atteggiamento di auto-esclusione, etc. Per correggere tali disparità sarebbe necessario, a loro parere, intervenire nella promozione e nell´educazione della parità del carico familiare, nella conciliazione dei tempi e comunque nelle quote rose "che accelerano il processo" per raggiungere la parità. Inoltre, è stato precisato, gli uomini dovrebbero capire che un´azienda, se gestita da un team diversificato per genere e nazionalità, raggiunge risultati migliori sul mercato. Le donne con la loro capacità d´ascolto, del multitasking e della scrupolosa, ma ferma volontà a raggiungere l´obiettivo prefissato, rappresentano un valore aggiunto.  
   
   
TRENTO: "SENZA DONNE ELETTE COMUNITÀ MENO RICCHE"  
 
Trento, 24 marzo 2015 - In dieci anni, dal 2000 al 2010, le donne elette nei consigli comunali in Trentino sono raddoppiate, passando dal 15 al 27 per cento: un maggiore, anche se ancora insufficiente, protagonismo delle donne in politica che attende al prossimo rinnovo delle amministrazioni comunali del 10 maggio prossimo di essere quantomeno confermata e possibilmente incrementata. A crederci ci sono in particolare le donne che hanno partecipato ai quattro incontri "Donne in Trentino: impegnarsi oggi per costruire il domani" promossi a partire dal 13 febbraio scorso dall´assessora alle pari opportunità Sara Ferrari proprio in vista della prossima scadenza elettorale. Al palazzo della Regione l´ultimo incontro, tenuto da Giorgio Narcisi, dedicato a come si conduce un intervento in pubblico ed a "come si fa una campagna elettorale". "Obiettivo del corso - ha ribadito oggi l´assessora - è ridefinire, partendo dalla voglia di partecipazione attiva delle donne, il significato e il valore della politica offrendo alle donne alcuni strumenti per sentirsi più sicure e a proprio agio con il ruolo di decisore locale". Ecco dunque gli incontri che hanno affrontato temi quali "come parlare in pubblico da candidata agli elettori", "come incidono le discriminazioni di genere nelle politiche delle amministrazioni locali", quali sono le responsabilità di un amministratore comunale, cos´è un bilancio comunale, una mozione, un´interrogazione, una delibera, fino ai temi di oggi riferiti al public speaking ed a come si organizza una campagna elettorale. Il primo consiglio del relatore? "Chiedete il voto, sempre, per non sentirsi poi dire, a urne chiuse, da qualche elettore che vi avrebbe votato se avesse saputo della vostra candidatura!" "La campagna elettorale è un momento bello - ha affermato Sara Ferrari - e noi donne non siamo qui a chiedere percorsi preferenziali ma che si riconosca che competenze e qualità ci sono anche nel campo femminile: questo è lo sforzo culturale più grande che dobbiamo produrre, facendo comprendere all´opinione pubblica che il merito non va cercato sempre nello stesso gruppo sociale, che il genere non è a scapito del merito, che votare anche donna è utile alla nostra comunità e che se ciò non avviene sarà la stessa comunità che avrà escluso un potenziale e avrà rinunciato ad utilizzare una ricchezza".  
   
   
FONDI STRUTTURALI: QUALI OPPORTUNITÀ PER LE DONNE? MARTEDI 24 MARZO SEMINARIO DELL´AGENZIA UMBRIA RICERCHE  
 
Perugia, 24 marzo 2015 – "I fondi strutturali Fse e Fesr: quali opportunità per le donne?", è questo il tema del seminario tecnico che si svolgerà nella sede dell´Agenzia Umbria Ricerche martedì 24 marzo con inizio alle ore 14. Dopo l´introduzione della Consigliera di Parità della Regione Umbria, Elena Tiracorrendo, il seminario si articolerà in due parti: nella prima si illustreranno gli esiti di una ricerca realizzata dall´Aur, su incarico della Direzione Regionale Programmazione, innovazione e competitività - Servizio programmazione comunitaria e Servizio politiche attive del lavoro - della Regione Umbria, dietro richiesta della Consiglierà regionale di Parità, che ha sviluppato un´analisi valutativa di genere degli interventi realizzati nell´ambito del Por Fesr e Por Fse 2007-2013. Nella seconda parte invece sarà attivato un laboratorio partecipato, con gli addetti ai lavori, finalizzato ad individuare e condividere elementi e strumenti utili ad orientare, in un´ottica di mainstreaming di genere, l´attuazione della nuova programmazione dei fondi Fse e Fesr.  
   
   
VIVERE L´INCLUSIONE, 150 PARTECIPANTI AL CONVEGNO DI DOBBIACO  
 
Bolzano, 24 marzo 2015 - "Vivere l´inclusione": questo il titolo di un convegno svoltosi il 20 marzo a Dobbiaco su iniziativa della Rete Cooperazione Val Pusteria, piattaforma che raccoglie tutti coloro che lavorano con bambini e ragazzi. All´incontro, al quale hanno partecipato 150 persone, erano presenti anche gli assessori Achammer e Deeg. "L´inclusione - ha sottolineato l´assessore Philipp Achammer - ha un valore enorme dal punto di vista sociale. L´obiettivo, infatti, è quello di offrire a tutti, indipendentemente da provenienza sociale, condizione economica e situazione fisica o psichica, le medesime opportunità di crescita. Tutti devono poter mettere a disposizione della comunità il loro talento e le loro capacità". L´assessora alla famiglia Waltraud Deeg, invece, ha messo al centro del suo intervento il concetto di rete: "La società sta cambiando molto - ha spiegato - anche in Alto Adige, e pone nuove e complesse sfide ai bambini, ai ragazzi e alle loro famiglie. Per affrontarle nella maniera migliore è importante che i servizi pubblici e il mondo delle associazioni lavorino in sinergia". Durante il convegno, inoltre, la direttrice di Dipartimento Vera Nicolussi-leck ha presentato la nuova homepage www.Noiaiutiamo.com, il portale online della Rete Cooperazione Val Pusteria. Sulla pagina web, oltre alle informazioni generali su ruolo e obiettivi della Rete, si trovano numerose indicazioni utili riguardanti le tematiche più varie: dalla droga alla sessualità, dal lavoro alla scuola, dalla violenza alla famiglia.  
   
   
VIOLENZA DI GENERE, DUE NUOVI PUNTI DI ASCOLTO A TODI E MARSCIANO  
 
Todi, 24 marzo 2015 – "Con l´attivazione dei Punti di Ascolto di Todi e Marsciano si amplia la Rete Antiviolenza Umbra. Con quelli di Marsciano e Todi infatti i Punti di Ascolto attivi in Umbria sono oggi 14, garantendo così un ampia copertura del territorio regionale". Così la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, è intervenuta oggi, venerdì 20 marzo, a Todi, alla presentazione, nella Sala della Giunta comunale, dei due Punti di Ascolto istituiti a Marsciano e Todi contro la violenza e il maltrattamento nei confronti delle donne. "La rete - ha affermato la presidente - consiste in un sistema di servizi integrati che comprende, oltre ai Punti di Ascolto, il Telefono Donna attivo 24 ore su 24 presso il Cpo Umbria, i Centri Antiviolenza di Perugia e Terni e le case rifugio ad indirizzo segreto e si integra con gli altri servizi offerti sul territorio regionale dalle strutture socio-sanitarie, dalla rete ospedaliera e dalle associazioni di volontariato. Importante, in quest´ottica, anche il coinvolgimento e l´operato delle forze dell´ordine, che hanno seguito programmi di formazione specifici per rispondere adeguatamente alle richieste di intervento nei casi di violenza di genere. Tali azioni – ha proseguito la presidente – si inseriscono nel quadro delle politiche di genere attivate dalla Regione nei diversi ambiti della formazione, istruzione, delle politiche attive del lavoro e della programmazione socio-sanitaria". All´incontro, moderato dall´Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Todi Catia Massetti, erano presenti oltre alla Presidente Marini, la Presidente del Centro per le Pari Opportunità della Regione Umbria Daniela Albanesi, il Sindaco di Todi Carlo Rossini, il Sindaco di Marsciano Alfio Todini, il Direttore del Distretto Sanitario Media Valle del Tevere Usl Umbria 1 Stefano Lentini e le operatrici dei Punti di Ascolto della Media Valle del Tevere. Presenti anche rappresentanti delle Forze dell´Ordine, il personale dei Servizi Sociali della Zona Sociale n.4, gli operatori e le operatrici dei servizi socio-sanitari della Media Valle del Tevere e rappresentanti delle istituzioni scolastiche del comprensorio. L´attivazione dei servizi rappresenta l´attuazione del programma di azioni integrate contro la violenza e il maltrattamento nei confronti delle donne, previste dal protocollo d´intesa istituzionale firmato il 26 novembre 2014 tra i Comuni della Zona Sociale n. 4 (Collazzone, Deruta, Fratta Todina, Marsciano, Massa Martana, Monte Castello di Vibio, San Venanzo e Todi), il Distretto socio-sanitario della Media Valle del Tevere Usl Umbria 1 ed il Centro per le Pari Opportunità della Regione Umbria. Cinque operatrici della Zona Sociale n.4 sono a disposizione nei due Punti di Ascolto due volte a settimana: a Marsciano (075.8747275) il giovedì ed il venerdì dalle 9 alle 12, a Todi (075.8956731) il martedì e il mercoledì dalle ore 9 alle 12. "Il risultato di oggi – ha sottolineato il sindaco di Todi Carlo Rossini – è il frutto di un lavoro corale che vede coinvolti una pluralità di soggetti istituzionali e del mondo delle associazioni che, insieme alle forze dell´ordine ed agli operatori di settore, sono impegnati per rispondere ad un bisogno emergente come quello della tutela delle donne e dei minori sottoposti a situazioni di violenza o di maltrattamento". "Quello di oggi – ha ribadito il sindaco di Marsciano Alfio Todini – rappresenta un momento importante per continuare il lavoro di prevenzione e contrasto nei confronti della violenza di genere. L´auspicio è che i due nuovi Punti di Ascolto consentano alle vittime di chiedere aiuto e trovare percorsi utili ad uscire dalla spirale della violenza". "I servizi del Distretto socio sanitario – ha dichiarato Stefano Lentini – sono pienamente coinvolti nel processo di rafforzamento delle rete regionale antiviolenza anche attraverso la formazione degli operatori sanitari e socio-sanitari". La presidente del Cpo Umbria Daniela Albanesi ha illustrato i dati del fenomeno della violenza di genere in Umbria, evidenziando come le richieste di aiuto pervenute ai servizi della rete sono quasi raddoppiate rispetto al 2013, anno in cui era attivo il solo servizio Telefono Donna del Cpo. Nel 2014 sono più di mille le donne che si sono rivolte ai Punti di Ascolto ed ai Centri Antiviolenza. "Questo – ha precisato Albanesi – non significa che è aumentata la violenza, ma è un segno tangibile del fatto che i servizi offerti dalla Rete hanno contribuito a far emergere un fenomeno per lo più sommerso".  
   
   
RAZZISMO: ON LINE I RISULTATI DI LIGHT ON RICERCA SU COSA ALIMENTA IL RAZZISMO  
 
Pescara, 24 marzo 2015 - In occasione dell´Xi settimana contro il razzismo, l´assessore alle Pari opportunità, Marinella Sclocco, presenta la conclusione delle attività legate al progetto "Light On", di cui la Regione Abruzzo è capofila, il cui obiettivo è stato quello di combattere la normalizzazione dei moderni linguaggi della discriminazione razziale, in partenariato con il Ministero dell´Interno della Finlandia, dall´Enar- Network Europeo Contro il Razzismo, dall´Isig ? Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia (Italia), dal Peace Institute (Slovenia), da Progetti Sociali ? Impresa sociale (Italia), dall´Università "Loránd Eötvös" (Ungheria), da The Forum ? Forum delle Comunità immigrate e rifugiate (Regno Unito) e da Unicri ? Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia. "Discriminazione e odio si sono progressivamente normalizzati nell´opinione pubblica ? dichiara la Sclocco - e con i partner di Light On abbiamo studiato le conseguenze di questo fenomeno e ci siamo attivati per contrastarlo. La ricerca transnazionale condotta negli ultimi due anni ha individuato immagini ed espressioni che esplicitamente ed implicitamente esprimono il razzismo, avvertendo che intolleranza e discriminazione sono segnali preoccupanti perché pongono le basi per l´odio e per i reati fomentati dall´odio. Il progetto ? continua l´Assessore - ha, inoltre, affrontato la tematica legale relativa ai professionisti del diritto e delle autorità ed il loro agire contro i crimini d´odio, attraverso un modello di formazione specializzato e un toolkit di strumenti che fornisce una serie di metodi pratici per segnalare l´incitamento all´odio razziale su Internet". Per incoraggiare i cittadini a segnalare e contrastare attivamente la discriminazione è stato prodotto un video dal titolo ? You Turn To Stop Racism che suggerisce come intervenire contro il razzismo. I risultati della ricerca - semplificati e pronti per essere utilizzati - sono disponibili sul sito http://www.Lighton-project.eu