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Notiziario Marketpress di Lunedì 30 Marzo 2015
INTERVENTO DEL PRESIDENTE UE JUNCKER ALL´EVENTO BUSINESSEUROPE DAY  
 
Bruxelles, 30 marzo 2015 – “ Grazie Presidente per le gentili parole di introduzione. E ´un piacere essere qui per il vostro giorno Businesseurope. Nel mese di ottobre, a pochi giorni prima del mio insediamento, Businesseurope ha pubblicato la sua lista di 10 priorità per aumentare gli investimenti, la crescita e l´occupazione. L´ho letto e l´ho trovato molto interessante. Sono sicuro che oggi mi dirai che non ho letto abbastanza attentamente. Altri sostengono che ho letto troppo di esso. Così Sarò onesto: ho letto, e ho preso i pezzi che mi piacevano. Questa è la mia prerogativa di Presidente della Commissione europea, di scegliere. Ho la mia lista di 10 priorità - quelle che ho esposto nelle mie orientamenti politici. Queste sono le basi sulle quali sono stato nominato dai capi di Stato e di governo, ed eletto dal Parlamento. Spero che mi perdonerai se non sono del tutto identico al tuo. Il mio obiettivo - e il mio dovere - è quello di agire nell´interesse europeo, in un momento in cui l´Europa è chiamata in causa. Per affrontare le questioni che contano per i cittadini, e in grado di portare l´Europa più vicina ai cittadini. Per costruire un´Europa più forte e più prospera, ma anche una più sociale e premuroso, un "più giusta l´Europa", per riconciliare i cittadini, non solo con il progetto europeo, ma anche con se stessi, e di fare la differenza. Oggi, voglio esporre alcune di queste priorità. Permettetemi di rassicurarvi: sulla maggior parte delle cose, siamo d´accordo. La crescita economica, gli investimenti e le riforme. Commercio. Il mercato unico. E voglio illustrare in che modo mi auguro di business europea può impegnarsi per aiutarci in tutto questo, e come spero sarete coinvolti. Lavoro, crescita, e investimenti - Prima tra le mie priorità - e vostro - è quello di affrontare la situazione economica e sociale urgenti, e di costruire un´economia forte per il futuro. E il mio approccio si basa su un "triangolo virtuoso", che abbiamo bisogno di promuovere tra le riforme strutturali, fiscali responsabilità e gli investimenti. Viviamo in circostanze meglio ora - grazie ad una migliore prospettiva economica e il deprezzamento dell´euro. Ma questi sono solo miglioramenti ciclici. Non dobbiamo perdere lo slancio. Per me, gli investimenti è stata la parte mancante della nostra narrazione economica: sì, abbiamo bisogno di intensificare le riforme strutturali, per arricchire il lavoro e il potenziale di produttività dell´economia; Sì, abbiamo bisogno di perseguire la responsabilità fiscale, e mantenere le finanze pubbliche sostenibili; ma abbiamo anche bisogno di ripristinare livelli di investimento, per superare la crisi, la crescita del calcio d´inizio e sostenerla. E sono molto contento che si è scelto di eco a questa priorità, scegliendo il tema di "Invest in Europe" per questo evento. È per questo che il primo atto del mio nuovo collegio era di lanciare un piano di investimenti per l´Europa. Questo non è vecchio denaro per vecchi progetti. Si tratta di nuovi fondi per nuovi progetti di investimento che non sarebbe accaduto altrimenti. Siamo impegnati a fornire 315.000.000.000 € in investimenti supplementari per l´Europa, con l´esperienza e il credito rating della Banca europea per gli investimenti, e di stimolare il capitale privato. Ho fatto la scelta e non tutti erano felici di questo, di avere esperti indipendenti e non i politici a scegliere i progetti. Per me, questo è molto importante. Il lavoro è già in corso - con un buon ritmo di accordo che istituisce il nuovo Fondo europeo per gli investimenti strategici regolamento; quattro paesi finora hanno promesso contributi finanziari. Per gli Stati membri che dicono che il piano non è abbastanza, io dico questo: guardare in tasca e vedere che cosa si può contribuire anche! Questo è il modo in cui il piano funzionerà al meglio misura. Ma il piano di investimenti non è solo una questione di soldi: si tratta di progetti di investimento e si tratta di rendere l´Europa più attraente per gli investimenti. Per migliorare il contesto imprenditoriale e condizioni di finanziamento, e di rafforzare le opportunità in tutta Europa. Ci sono molti elementi di questa, del nostro meglio legiferare, ai nostri progetti di punta su un´Unione Energia, il mercato unico digitale e l´approfondimento dell´unione economica e monetaria. Vedrete queste iniziative si svolgono nel corso dei prossimi mesi e spero e si aspettano si avrà un ruolo attivo nella loro plasmare. Ad esempio, fino a maggio, stiamo consultando sul futuro di ciò che chiamiamo "un´unione mercati dei capitali" - per migliorare l´accesso ai finanziamenti per le imprese piccole e grandi, utilizzando la potenza del nostro mercato unico di diversificare le fonti di finanziamento, e taglio il costo del capitale. Se i mercati europei dei capitali di rischio erano stati così profondo come negli Stati Uniti, che avrebbe significato 90 miliardi di euro in più a disposizione negli ultimi anni. Su riforma economica, il capitale umano, la produttività, molti degli strumenti si trovano ancora nelle mani degli Stati membri. Ma abbiamo molti strumenti - come un forte semestre europeo di coordinamento delle politiche economiche - per guidare e guida, e ci vorrà usarli. Abbiamo già pubblicato i nostri cosiddetti rapporti nazionali, in cui si analizza la situazione di ciascuno Stato membro; Maggio ci presenterà una nuova serie di raccomandazioni specifiche per paese. Ma non voglio che questo provenga da "Bruxelles". Non può essere così. Questa non è "dittatura" di Bruxelles. Voglio Commissari da visitare ogni capitale, tra cui per incontrare le parti sociali nazionali, per discutere il contenuto delle raccomandazioni specifiche per paese, prima della loro adozione. Che si tratti di una riforma della nostra economia domestica, o la riforma della nostra unione economica e monetaria: che la riforma ha bisogno di piena proprietà e l´impegno. Essa influenzerà la vita delle persone; queste persone hanno bisogno di essere coinvolti e convinti dei vantaggi. Quindi spero che essere là fuori facendo il caso convincente a sostegno delle nostre iniziative. Permettetemi di fare altri due esempi. Commercio - In primo luogo, il commercio. Voglio vedere un ragionevole ed equilibrato accordo commerciale con gli Stati Uniti. So che le imprese dell´Ue devono affrontare ostacoli quando cercano di esportare negli Stati Uniti, o di ottenere investimenti dagli Stati Uniti; mentre i consumatori europei non sempre ottenere il miglior affare. Questo è ciò che vogliamo affrontare: non semplicemente abbassando gli standard o sacrificare protezioni per mero dogma -, ma aprendo i mercati e abbattere le barriere. Al Consiglio europeo la scorsa settimana, i leader europei sono impegnati a fare ogni sforzo per concordare l´accordo entro la fine di quest´anno - un accordo ambizioso e globale. E si sono impegnati a comunicare di più, troppo, e parlare con la società civile. Volevo dire che, per fermare il "doppio linguaggio" tra ciò che viene detto durante le riunioni a Bruxelles e ciò che viene detto in pubblico, e assicurarsi che si impegnano e stare insieme nel processo. Spero che entrerà a far parte in - parlando dei benefici, ascoltare le preoccupazioni dei cittadini, rispondendo alle loro. Il mercato unico - Secondo esempio, il mercato unico. Io voglio fare di più sul mercato unico. Non avremmo un mercato unico senza il lavoro iniziato da Jacques Delors trent´anni fa. Il mercato unico e le sue libertà sono preminenti risultati dell´integrazione europea. Un impulso per le imprese, un´opportunità per i cittadini. Una pietra miliare molto solida, anche in tempi di crisi. Ma forse perché è così tanto di un successo, è troppo facilmente data per scontata. Non tutti si rendono conto o avvisi o valori della differenza positiva fa. Non tutti vedono i rischi di rigetto o di ridimensionamento. E qui voglio aggiungere che sotto la mia Commissione, la libera circolazione dei lavoratori non sarà toccata. Se si inizia a giocare con le libertà fondamentali, si finisce con nessuno. Questa è una questione su cui non possiamo transigere. E cerchiamo di reinventare e rafforzare per le sfide del nostro 21 ° secolo. Servizi digitali, per esempio - il Commissario Oettinger saranno con voi in un minuto. O energia - penso del differenziale dei prezzi con gli Stati Uniti e pensare dei benefici che una vera Unione di energia può portare. Si tratta di aree che stanno diventando sempre più importanti all´interno della nostra economia; anche il fondamento della nostra economia. Eppure quelle aree devono lottare per con 28 diverse strutture nazionali. E dove l´Europa può e deve fare la differenza. Obiettivo comune degli orientamenti politici - Ci sono 10 aree chiave miei orientamenti politici concentrarsi. Ma soprattutto, c´è un tema comune, e un metodo comune. Il tema comune è come i processi di ripristino, la crescita e gli investimenti. Dobbiamo lasciare alla prossima generazione, con più di un mucchio di debito e di un´economia rotto. Dobbiamo investire nel loro futuro, attraverso investimenti - ma anche attraverso la riforma lungimirante e di responsabilità fiscale. E dobbiamo investire nella creazione di nuove opportunità per tutti e di ciascuno. Il metodo comune è "focus". L´ue deve concentrarsi sulle aree che contano e fanno la differenza. Non può sperare - e non vuole - a fare tutto, essere tutto per tutti. Ma allo stesso modo, a volte, l´azione dell´Ue aiuta a rimuovere il peso - come un insieme di regole sostituire 28. Quindi ci sarà "grande sui grandi cose", "piccolo sulle piccole cose". Ambizioso dove conta - più modesto altrove. Non tutti i problemi in Europa è un problema per l´Unione europea. Ecco perché il nostro programma di lavoro contiene solo 23 nuove iniziative - rispetto alla media annuale precedente di 130. Accanto 80 proposte pendenti stiamo ritirarla, modificarla, 79 che abbiamo preso per una revisione come parte di un cosiddetto "fitness check". Alcuni chiamano questo "migliore regolamentazione", alcuni lo chiamano "sussidiarietà". Qualunque cosa tu lo chiami, significa un´Unione europea che è più focalizzato, credibili e rilevanti per i cittadini e le aziende. Un dialogo sociale forte - Vorrei concludere facendo appello a voi, non solo come imprenditori, ma come leader di organizzazioni rappresentative attive nella società. Troverete in me un alleato: Sono un grande difensore e promotore del dialogo sociale, a livello europeo, ma anche a livello nazionale. In effetti abbiamo avuto un ottimo convegno qui a Bruxelles tre settimane fa che molti di voi hanno partecipato. Ho concluso che incontro dicendo che "tripartitismo" non funziona a meno che non esistano validi e ben funzionante "bipartitismo" tra le parti sociali, quindi questo è il motivo per cui mi rivolgo a voi, a fianco dei rappresentanti dei lavoratori, per rilanciare il dialogo sociale a tutti i livelli . Questa è la mia vera ambizione. Un´europa che non è distante e direttiva. Non è un Europa che racconta i cittadini come essere, o di lavoro come operare. Ma un´Europa impegnata nel dialogo e il dibattito, lavorando con e per gli europei per un futuro migliore. So che siete pronti a fare la vostra parte piena. Grazie.  
   
   
UE: AFFRONTARE LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE: UNA PRIORITÀ ASSOLUTA  
 
Roma, 30 marzo 2015 – Di seguito l’intervento di Marianne Thyssen , commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali, competenze e la mobilità del lavoro, alla Conferenza sulla garanzia per i giovani organizzato dalla Regione Lazio: “ Signore e signori, La nuova Commissione ha fatto dell´occupazione e della crescita una priorità assoluta. Oggi voglio mettere a fuoco i nostri sforzi per contrastare la disoccupazione giovanile, che si attesta a poco più del 21% in tutta l´Ue e quasi il 23% nella zona euro. Sono felice di vedere che i tassi estremamente elevati stanno finalmente iniziando a diminuire, ma senza lavoro i giovani dell´Unione europea sono ancora quasi 4,9 milioni. Per darvi un´idea: che è l´equivalente della popolazione totale dell´Irlanda. Qui in Italia il 41% dei giovani è in quella situazione, che - purtroppo - mette l´Italia al quarto posto peggiore. Sono certo che sarete tutti d´accordo che non possiamo accettare di perdere questa giovane generazione. Pertanto, è il momento di agire. Durante il mio incontro con il ministro Poletti questo pomeriggio, abbiamo entrambi concordato che la garanzia per i giovani è estremamente importante. Questa garanzia per i giovani è l´elemento centrale nei nostri sforzi per migliorare i percorsi di accesso al mercato del lavoro e facilitare la transizione dalla scuola al mercato del lavoro. Si tratta di assicurare che, entro quattro mesi dalla disoccupazione o di lasciare l´istruzione formale, tutti i giovani ricevono un´offerta di qualità di un lavoro, un tirocinio o un apprendistato, o la possibilità di proseguire la loro istruzione. La garanzia per i giovani sta ora prendendo forma e ha dato impulso alle riforme strutturali audaci. Il primo anno ha coinvolto ottenere l´approccio in movimento, mentre la messa a fuoco nel corso dell´ultimo anno è stato di attuazione. Gli ultimi 22 mesi hanno visto un sacco di progressi. Paesi europei hanno: migliorato la capacità dei servizi pubblici per l´impiego, incentivi introdotti per stimolare la creazione di posti di lavoro, e, misure adottate per migliorare i sistemi di istruzione e formazione professionale e aumentare il numero di apprendistati e tirocini di qualità. Nel complesso, però, ci sono ancora grandi sfide che la maggior parte degli Stati membri e l´attuazione continuerà ad essere una priorità. Ciò che conta è il risultato effettivo di tali progetti - come molti giovani fanno riescono a prendere fuori da questo "no-lavoro, senza educazione e senza formazione" stato. Noi apprezziamo molto gli sforzi dell´Italia per introdurre un sistema di garanzia per i giovani in fretta. Ciò dovrebbe consentire l´Italia di sfruttare le risorse disponibili nel quadro dell´iniziativa per l´occupazione giovanile. Italia ha presentato il suo programma operativo Iniziativa occupazione giovanile molto elegantemente e che è stato approvato nel luglio dello scorso anno. Il finanziamento europeo di questo programma ammonta a 1,5 miliardi di euro. E l´Europa sostiene i vostri sforzi molto concreto. Il mese scorso, ho lanciato una proposta per avanzare di un miliardi di euro nel pagamenti dal Iniziativa per l´occupazione giovanile. Per l´Italia questo significherebbe un pre-finanziamento di 176 milioni nel 2015, rispetto a 11 milioni nel 2014. Ma questo prefinanziamento sarà disponibile solo per un anno: è possibile vedere la nostra determinazione ad accelerare l´attuazione e per fornire sostegno ai giovani disoccupati persone ora. Questa mattina il Ministro Poletti e ho visitato un progetto qui a Roma accompagnare i giovani nel mondo del lavoro. Si concentra su come aiutare circa 1 100 giovani destinatari a prepararsi per il mercato del lavoro, fornendo loro assistenza, compresi i tirocini. Ma sappiamo che non tutto è roseo e che finora take-up della garanzia per i giovani in Italia è stato piuttosto limitato. Quelle più lontane dai sistemi di istruzione e di lavoro sono stati meno coinvolti finora; vi è la necessità di una più efficace e continua di coordinamento tra le autorità nazionali, regionali e locali. Questo è un problema che posso riguardare, proveniente da un paese con un complicato assetto istituzionale. So che è difficile, ma è necessario per la consegna della garanzia per i giovani e per un percorso realmente sostenibile nel mercato del lavoro. Partenariati più stretti sono necessari con il settore privato per aumentare il numero e migliorare la qualità delle offerte di lavoro, tirocini e opportunità di tirocinio. Infatti, sempre più persone nel mondo del lavoro richiede anche più posti di lavoro. La nuova Commissione si è impegnata ad agire anche sul lato della domanda. Per questo motivo abbiamo proposto un ambizioso piano di investimenti, mettendo sul tavolo € 315.000.000.000 di rilanciare gli investimenti e contribuire a creare posti di lavoro. Questo è anche il motivo per cui vogliamo assicurare che ogni euro di fondi europei conta. Gli importi sono significativi. Nel 2014-2020 periodo di programmazione, l´Italia riceverà più di € 11000000000 generale del Fondo sociale europeo e l´iniziativa per l´occupazione giovanile. Accoppiato con cofinanziamento nazionale, ciò contribuirà a fondo 29 programmi operativi del Fondo sociale europeo del valore di oltre € 19000000000 generale. Mentre l´iniziativa per l´occupazione giovanile e il Fondo sociale europeo in grado di fornire un sacco di sostegno, è evidente che i finanziamenti Ue non può bastare da sola. Preparare i giovani dell´Unione europea per il mercato del lavoro, e garantire che possano trovare un punto d´appoggio su di esso, deve essere tra le nostre priorità, insieme agli sforzi per affrontare la disoccupazione di lunga durata e riformare il mercato del lavoro. Quello era un punto che ho fatto durante il mio incontro all´ora di pranzo con le parti sociali di oggi. Durante la nostra discussione ho sottolineato quanto sia importante che le parti sociali si impegnano anche sulle riforme strutturali e d´accordo su una linea comune. Signore e signori, La riforma è una parola sensibile. Ci fa pensare di migliorare la performance economica e dei profitti. Tendiamo a dimenticare che si tratta in primo luogo di migliorare la situazione delle persone, rendendole più forti e dando loro maggiori e migliori opportunità. Ciò è particolarmente evidente sui mercati del lavoro di oggi. La segmentazione del mercato del lavoro ha costretto sempre più persone nel mondo del lavoro precario. In-lavoro i tassi di povertà e disparità di reddito sono in aumento. Dobbiamo continuare a riformare per raggiungere i mercati del lavoro più aperti e meno-segmentati. In altre parole, abbiamo bisogno di concentrarsi sulla fornitura di una maggiore sicurezza del lavoro per tutta la vita lavorativa delle persone, piuttosto che concentrarsi su un lavoro per tutta la vita. Sappiamo che si tratta di grandi sfide per l´Italia. Come sapete, la Commissione individua insieme agli Stati membri necessarie riforme strutturali e controlla i loro sforzi attraverso il cosiddetto semestre europeo. In questo quadro abbiamo rilasciato il mese scorso rapporti nazionali analitica. Vedrete che gli sforzi che l´Italia sta facendo per affrontare il cattivo funzionamento dei mercati del lavoro sono stati accolti. Sappiamo tutti che la crisi ha messo sforzo enorme sul nostro modello sociale. Solo modernizzare il nostro modello sociale possiamo preservare la sua essenza - l´equilibrio tra un´economia dinamica e una forte protezione sociale. Questo è ciò che la nostra economia sociale di mercato è di circa - la consapevolezza che la salute economica e sociale della società sono strettamente intrecciate e si rafforzano a vicenda. Ma molte persone non credono più che l´Europa è la risposta. Alcuni addirittura accusano l´Europa per tutto ciò che va male. La garanzia per i giovani e l´iniziativa per l´occupazione giovanile non può essere una soluzione miracolosa per la disoccupazione giovanile in Europa, ma possono certamente aiutare. Proprio come tutti noi possiamo contribuire a trasformare il nostro sogno europeo comune in realtà. Grazie.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, DIBATTITO CON MOSCOVICI: I DEPUTATI CHIEDONO UNA POLITICA FISCALE PIÙ EQUA  
 
Bruxelles, 30 marzo 2015 - Gli Stati membri devono essere più trasparenti sulle loro decisioni fiscali nazionali, perché la concorrenza fiscale sleale falsa la concorrenza tra le imprese e potrebbe portare a una "corsa al ribasso", hanno avvertito molti deputati durante la discussione di mercoledì con il commissario per la politica fiscale Pierre Moscovici. Moscovici - che ha difeso la sua recente proposta di scambio automatico tra gli Stati membri d’informazioni sulle decisioni fiscali - ha condiviso molte delle preoccupazioni espresse dai deputati e ha riconosciuto che le divergenze tra le norme fiscali nazionali portano a una frammentazione del mercato unico dell´Ue. Il Commissario ha sostenuto un migliore coordinamento delle politiche fiscali fra gli Stati membri e annunciato che presenterà un´analisi della situazione fiscale in Europa entro la fine del 2015, come base per ulteriori lavori sulle questioni fiscali. Molti deputati hanno inoltre sottolineato che le tasse devono essere pagate nei paesi in cui i profitti sono realizzati e alcuni hanno insistito che ci dovrebbe essere una base imponibile consolidata comune (Ccctb) per attenuare le differenze. Le offerte fiscali vantaggiose per le grandi imprese multinazionali sono state ritenute, da molti deputati, pratiche sleali nei confronti dei cittadini e delle piccole e medie imprese, che si trovano cosi a pagare il grosso del gettito fiscale per finanziare la spesa pubblica.  
   
   
"FARE FUNZIONARE IL MERCATO UNICO PER I CITTADINI E LE IMPRESE EUROPEE"  
 
Riga, 30 Marzo 2015 –Di seguito l’intervento del 26 marzo di Elżbieta Bieńkowska - commissario per il Mercato interno, industria, imprenditorialità e le Pmi al Forum del mercato unico: “ Introduzione: abbiamo bisogno di mettere l´Europa al lavoro Ministro, Signora Presidente, Signore e Signori, Questo forum mette fine a una serie di venti seminari sul futuro del mercato unico. Workshop attraverso i quattro angoli d´Europa. L´esercizio è stato lanciato dalla precedente Commissione europea e del Parlamento europeo. Avevano una semplice idea. Per ascoltare persone che cercano di trarre vantaggio dal mercato unico. I consumatori cercando di acquistare beni e servizi. Professionisti che desiderano offrire i loro servizi. Le aziende che cercano di andare transfrontaliera. Voglio lodare il mio predecessore, Michel Barnier, e il predecessore di Madam Chair Ford, Malcolm Harbour per la loro lungimiranza. Voglio ringraziare le presidenze greca, italiana e lettone per il loro supporto. Ci hanno messo in una posizione eccellente. Oggi parlerò i risultati dell´esercizio e come andiamo avanti. Ma voglio essere chiaro. Nella Commissione europea, non stiamo perseguendo il mercato unico per se stessa. Stiamo perseguendo perché vogliamo creare opportunità per le imprese ei consumatori. E soprattutto, di posti di lavoro. Abbiamo bisogno di mettere l´Europa al lavoro. La gente vuole lavoro, piani non azione. Tutto quello che facciamo per il mercato unico dovrebbe essere di aiutare a creare quelle opportunità e posti di lavoro. Dobbiamo fare di più Signore e signori: non si tratta di Anno Zero per il mercato unico. E ´Anno Twenty-three. Abbiamo compiuto un bel po ´. Più scelte e prezzi più bassi per i consumatori. Molte delle aziende che ci sentiamo da oggi non sarebbe esistita senza le occasioni create dal mercato unico. Molti di loro non sarebbe stato in grado di crescere tanto. E il mercato unico ha creato libertà. Questo significa molto per qualcuno con il mio background. Ma dobbiamo fare di più. Per molti in Europa, il mercato unico sta diventando un termine sporco. Troppi pensano che si tratta solo di un grande business. Troppi pensano che consente agli stranieri di venire a prendere i loro posti di lavoro. Dobbiamo affrontare questi problemi. E anche coloro che sostengono il mercato unico si sentono frustrati. Molte aziende si sentono delusi. I workshop hanno dimostrato che molto chiaramente. Abbiamo sentito parlare di problemi di accesso a informazioni. In uno Stato membro, ci sono nove diverse leggi regionali relative al settore delle costruzioni. Come si fa a navigare attraverso questo? Abbiamo sentito parlare di procedure di registrazione e di autorizzazione lunghe. Una società di costruzioni ci ha detto che per realizzare un progetto in un membro del See, dovevano garantire dodici autorizzazioni separate. Nessuna di queste autorizzazioni può essere garantito in linea. Molti documenti dovevano essere inviati per posta. Abbiamo sentito parlare di problemi con i requisiti assicurativi. Abbiamo sentito che alcuni lavori di progettazione in uno Stato membro richiesto un particolare tipo di assicurazione che costa sei per cento di tasse. E abbiamo sentito che le compagnie di assicurazione in questo paese sarebbe solo fornire alle aziende provenienti da quel paese. Potrei continuare, ma si ottiene il mio punto. Ci sono state alcune buone notizie. Abbiamo sentito parlare di Stati membri che ha avuto accesso liberalizzato alle professioni. Il risultato è stato un aumento dell´occupazione. Devo ammettere che uno di questi era la Polonia. Ma abbiamo sentito anche molti esempi di imprese, frustrati dai requisiti necessari. Ogni requisito aggiuntivo è un piccolo peso sul retro della struttura. Uno, due, tre piccoli pesi e il business possono eseguire praticamente senza intoppi. Dieci, venti, trenta e verrà eseguito male. Cento, mille, e andrà in bancarotta. Tutto questo è un sistema ottimo lavoro per avvocati e commercialisti. Ma non è la migliore ricetta per l´occupazione e la ripresa economica. Questo deve cambiare. Stiamo cercando di quello che possiamo fare Signore e signori, siamo nei primi giorni di questa Commissione. Sono cinque mesi in un periodo di cinque anni. Il nostro approccio sarà ambizioso, ma sarà anche sulla base di prove concrete. Avete visto che con la nostra proposta di un Fondo europeo per gli investimenti strategici. Avete visto che con le nostre proposte sull´Unione Energy. E vedrete che in ciò che proponiamo per il mercato unico digitale e strategia per il mercato interno. Il nostro approccio sarà coerente. Ogni strategia o azione si baserà sugli altri. Sul mercato unico digitale , si stima che la piena integrazione potrebbe creare fino a 340 miliardi di euro di ulteriore crescita in Europa nei prossimi dieci anni. Si potrebbe consegnare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro. Quindi una strategia è una delle priorità di questa Commissione. Noi svelare i nostri piani il 6 maggio. Il nostro approccio sarà ambizioso. Noi trovare un equilibrio tra garantire che i consumatori siano pienamente protetti e dare loro il diritto di acquistare. Faremo un equilibrio sul commercio elettronico, dando alle aziende la libertà di offrire servizi transfrontalieri garantendo al contempo la certezza del diritto. Noi trovare un equilibrio, consentendo alle aziende la libertà di innovare, ma anche garantire standard comuni in modo che possano lavorare insieme. Un settore chiave è la consegna pacchi. I rivenditori vogliono senza soluzione di continuità, accessibile e conveniente di consegna pacchi transfrontaliero. Così fanno i consumatori. Come parte di questo, negli ultimi anni gli amministratori delegati delle aziende postali promesso di risolvere la questione. Li ho invitato a tornare il prossimo mese per vedere dove siamo. Abbiamo bisogno di fare progressi. E abbiamo bisogno di concentrarsi su accessibilità. Stiamo esaminando le opzioni per come consegnare questo. Ma questo non è solo la nostra economia digitale, è la nostra economia in generale. Non possiamo separare. Il Digital Economy è un mezzo, non un fine. Un giorno non saremo più parlare di un´economia digitale di quello che oggi parlare di una economia telefono o un fax Economy. Quindi questo autunno, si presenterà con una più ampia strategia per il mercato unico di beni e servizi che coprono. L´ingresso di questi seminari è stato estremamente prezioso. Stiamo pensando duro su come utilizzare al meglio la strategia. Ma vorrei elencare alcune aree che stiamo guardando. Stiamo esaminando come possiamo affrontare le lacune informative di cui ho parlato. Le imprese hanno bisogno di tutte le informazioni in un unico luogo. Li devono essere chiari. In particolare, siamo di fronte a se abbiamo bisogno di riformare le sportelli unici nella direttiva servizi. Collegato a questo, siamo di fronte a quello che possiamo fare sui requisiti amministrativi e procedure lunghe. Come può una e-government aiuto con questo? Stiamo esaminando come si possa incoraggiare le imprese innovative, senza favorire un modello di business piuttosto che un altro. Un aspetto chiave di questo è l´economia di condivisione. Opportunamente gestita, l´economia della condivisione potrebbe creare crescita e posti di lavoro supplementari. E ´già beneficiando dei consumatori offrendo loro interazione sociale e le alternative più economiche ai beni e servizi. Ma ci sono preoccupazioni per la tutela dei consumatori, le tasse e altri obblighi. Dobbiamo considerare attentamente. Voglio avere un dibattito aperto con l´industria, i consumatori e le autorità nazionali sul modo migliore per farlo. Ma non dobbiamo ossessionare con le strategie e piani d´azione. Ci saranno aree in cui possiamo agire rapidamente senza attendere un documento di strategia. Due esempi. Dallo scorso anno, gli Stati membri sono stati in atto un esercizio di valutazione reciproca sulle professioni regolamentate. Sono stati valutando tutte le loro regole e restrizioni. Non hanno un senso? Sono ancora necessari? Sono essi proporzionate? Per ciascuna delle professioni, che sono alla ricerca di se dovrebbero: Mantenere; Modifica; Sostituire; o Abrogazione. Essi pubblicare relazioni dall´inizio del prossimo anno. Ci aspettiamo seria analisi sul se e dove sono necessarie riforme. La pressione dei pari tra gli Stati membri possono e devono svolgere un ruolo importante. Un altro esempio sta aiutando le Pmi. Come abbiamo visto, anche molte aziende trovano troppo difficile accedere informazioni chiare. Così oggi, lanciamo un tool online chiamato "10 cose da sapere quando fare business online". Nella tavola rotonda che si avvicina, Pierre Delsaux fornirà dettagli. È un piccolo passo ma è un passo pratico. Sono fiducioso che le imprese troveranno utile. 3. Ma non è solo quello che facciamo, è come lo facciamo Ma non stiamo solo guardando quello che facciamo. Stiamo cambiando come lo facciamo. In primo luogo, il nostro approccio coprirà l´intero ciclo politico. Una volta che le proposte siano adottate, devono essere attuate in modo efficace. Stiamo rivedendo il nostro approccio per l´applicazione di indirizzare i nostri sforzi. Ma significa anche agli Stati membri rispetto dello spirito della legge, non solo la lettera. Ciò significa garantire che le aziende ed i consumatori beneficino effettivamente. In secondo luogo, dobbiamo rompere una fissazione con la legislazione. Dobbiamo cercare alternative. In alcune aree, un percorso migliore sarebbe quella di incoraggiare gli Stati membri ad adottare riforme strutturali attraverso il processo del semestre europeo. In esso, emettiamo raccomandazioni ai singoli Stati membri in settori chiave. Questo può essere molto efficace in presenza di questioni specifiche a un paese piuttosto che in tutta Europa. La prossima serie di raccomandazioni è prevista per maggio. Sono appena tornato da Parigi, dove ho avuto ottimi colloqui con le autorità francesi. Dobbiamo costruire su questo. Dovremmo considerare come possiamo integrare meglio i nostri obiettivi del mercato unico nel semestre. In particolare per aree come le qualifiche professionali. E in terzo luogo, dobbiamo riconoscere che la Commissione europea non può agire da sola. Ci saranno aree in cui gli Stati membri sono in una posizione migliore per agire. Ci saranno aree in cui le aziende, i consumatori e gli altri soggetti interessati possono essere meglio. E soprattutto, ci sarà un gran numero di settori in cui dobbiamo lavorare insieme. Ciascuno può fornire parte della soluzione. Nessuno di noi può fare tutto da sola. Conclusione: il tempo per ´Mercato Europa´? Per fare questo, dobbiamo ascoltare gli uni agli altri. E questo mi porta di nuovo a quello che ho detto all´inizio. Questi workshop sono stati un esercizio di ascolto. E oggi, ci vuole sentire di più da voi. Perché così facendo, faremo meglio individuare le giuste soluzioni. Soluzioni che creano posti di lavoro e opportunità che cerchiamo. Signore e signori: una separazione pensato. Forse è il momento di ripensare l´idea del mercato unico. Oltre alle barriere che vogliamo eliminare, dobbiamo concentrarci sulle opportunità che vogliamo creare. Forse è il momento di pensare ad esso non come un ´unico´ o mercato ´interno´. Ma, come un ´mercato´. Quando le aziende di ogni dimensione possono collegarsi liberamente con i consumatori. Dove possono accordarsi sui prodotti ei servizi giusti al prezzo giusto. E dove si può farlo sulla base della trasparenza e fiducia. Marketplace Europe.  
   
   
UE: IL SETTORE DEI SERVIZI FINANZIARI COME STRUMENTO PER LA CRESCITA  
 
Bruxelles, 30 marzo 2015 Di seguito l’intervento di Jonathan Hill Membro della Commissione europea, responsabile per la stabilità finanziaria, servizi finanziari e Capital Markets Union la 13 ° Annual Financial Services Conference Ue: "Una nuova direzione per i servizi finanziari": “ Buon giorno signore e signori. E ´un grande piacere essere qui e di avere la possibilità di prendere parte ad una conferenza che è diventato un elemento comune del paesaggio servizi finanziari. Dalla tua ultima conferenza, c´è stato un nuovo Parlamento europeo, una nuova Commissione europea ... E, mi auguro, alcune nuove opportunità per l´economia europea. Quindi è un buon momento per parlare di nuove direzioni per i servizi finanziari. Voglio parlare di questa mattina circa la direzione della nuova Commissione, la direzione che voglio prendere nel mio portafoglio, la direzione del Capital Markets dell´Unione, e poche parole circa la direzione della regolamentazione internazionale. La nuova Commissione Così, la direzione della nuova Commissione. In sostanza, vogliamo fare meno cose meglio. Abbiamo una nuova struttura di vicepresidenti che contribuendo a sostenere il pensiero più uniti-up e di concentrarsi su un numero più ridotto di priorità politiche. Niente è più grande la priorità di occupazione e la crescita. E con 24 milioni di europei senza lavoro, credo che abbiamo bisogno di avere un vero e proprio senso di urgenza. Per questo il nostro primo atto, appena tre settimane di vita della nuova Commissione, è stato quello di lanciare un piano di investimenti € 315.000.000.000. E ´anche per questo che portare avanti con accordi di libero scambio, come il Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti. Ed è per questo che lanciamo una grande nuova unità sul mercato unico - in energia, servizi digitali, e la mia zona dei mercati dei capitali. I mercati più grandi, più concorrenza, più commercio dovrebbero aiutare l´economia e creare posti di lavoro. Stiamo anche portando un nuovo approccio alla regolamentazione. Poco prima di Natale abbiamo annunciato il programma di lavoro della Commissione per il 2015. Sotto la guida di Frans Timmermans, ogni commissario ha dovuto fare il caso davanti ai nostri colleghi sul perché abbiamo bisogno di una nuova legislazione. Il risultato? Quest´anno saremo portando avanti solo un quinto della quantità di nuova legislazione, come in un anno tipico in Commissioni precedenti. E ci sarà anche esaminando oltre due volte e mezzo il numero di leggi esistenti, come era consueto in passato. Che cosa è più nessun Commissario sarà in grado di fare una nuova proposta legislativa, a meno che in primo luogo è firmato fuori da Frans. Così abbiamo un certo numero di nuovi filtri o pesi e contrappesi per assicurarsi che rimaniamo concentrati. Il mio approccio Per quanto riguarda il mio portafoglio è interessato, io cercherò di applicare questi stessi principi. Negli ultimi anni abbiamo visto un sacco di nuove leggi - una risposta essenziale per la crisi finanziaria e il nostro bisogno di ripristinare la stabilità finanziaria. Come risultato, abbiamo basi più solide e in Europa sta crescendo di nuovo. Ma la velocità della ripresa è più lenta di quanto vorremmo. E se la più grande minaccia per la stabilità finanziaria, in passato è stata la crisi finanziaria, ora credo che sia la mancanza di posti di lavoro e crescita. È per questo che, come la Commissione nel suo insieme, ci penserò su quello che faccio attraverso quel prisma. Così, un minor numero di nuove proposte legislative in futuro. Più attenzione alla biancheria da letto, nei principali riforme degli ultimi anni, e vedendo che siano attuate correttamente. Pensare l´effetto cumulativo di diversi atti legislativi e di controllo che non ci sono state conseguenze impreviste sugli investimenti. Fare in modo che la legislazione sia proporzionata e tiene conto dei diversi modelli di business che abbiamo nel nostro panorama finanziario diversificato. Non voglio gravare più piccoli, le istituzioni a basso rischio con gli stessi requisiti di cui abbiamo bisogno per più grandi, quelle più rischiose. Questo approccio segue i passi che la Commissione ha già preso. Così, nel regolamento sui requisiti patrimoniali, abbiamo adattato alcune delle regole internazionali per tener conto delle circostanze specifiche di risparmio e reti cooperative, e per renderlo più attraente per fare prestiti alle Pmi. Abbiamo preso un approccio simile in recenti indici di copertura della liquidità in cui abbiamo di nuovo cercato di riflettere i diversi sistemi bancari in Europa. Guardando al futuro, io sono ansioso di costruire su questa politica di differenziazione. Ad esempio, dovremo decidere entro la fine del 2016 se si debba introdurre un coefficiente di leva obbligatorio o rapporti nella Ue. Ci sarà anche bisogno di valutare l´impatto dei rapporti di finanziamento stabili netti sulla diversità dei modelli di business nel sistema bancario europeo. In entrambe le aree, la differenziazione sarebbe fondamentale. Oltre a ciò, abbiamo bisogno di vedere che le linee guida totali Capacità di assorbimento di perdite del Financial Stability Board sono coerenti con le norme comunitarie vigenti in risoluzione Bank e della direttiva Recovery. Ci sarà anche bisogno di completare il lavoro iniziato negli ultimi Commissione per rendere il sistema finanziario più forte e più stabile. Gli elementi costitutivi della Union Banking ci sono, ma per essere efficace, gli Stati membri devono mettere le regole in vigore. Ci sono anche alcune proposte che sono ancora al vaglio dei co-legislatori, in particolare sui fondi del mercato monetario, benchmark e riforme strutturali: mi auguro che possano essere conclusi rapidamente, sia per evitare l´incertezza normativa e per rafforzare la stabilità finanziaria. Il mio approccio a tali negoziati sarà pragmatico: voglio accordi che si occupano delle fonti di rischio, ma non impedire il finanziamento di tutta l´economia. Una nuova proposta legislativa farò è per una risoluzione efficace per le istituzioni finanziarie non bancarie, e stanze di compensazione in particolare. Avere l´attività concentrata in queste grandi infrastrutture finanziarie, abbiamo bisogno di essere sicuri di avere un quadro in atto (come c´è per le banche) per gestire il loro recupero o di default. Voglio anche pensare di più su come possiamo fornire i benefici di un mercato unico dei servizi finanziari direttamente ai consumatori. Per pensare a servizi finanziari dal loro punto di vista e di individuare gli ostacoli che impediscono loro di beneficiare di una migliore concorrenza. Nei prossimi mesi, io lancerà una consultazione cercando di comprendere gli ostacoli che persistono nel mercato unico e come possiamo contribuire a dare ai consumatori l´accesso a più prodotti, servizi migliori e prezzi più concorrenziali. Capital Markets Union La terza nuova direzione che ho citato è la costruzione di un mercato unico dei capitali: a Capital Markets dell´Unione. Libera circolazione dei capitali è stato uno dei quattro principi fondamentali su cui si fonda l´Unione europea. Quindi, in un certo senso si tratta di una direzione familiare. Ma io credo che abbiamo una nuova opportunità di fare progressi e raggiungere i mercati dei capitali a lavorare meglio. Se siamo in grado di farlo, il premio sarebbe notevole. Giusto per fare un esempio: se i nostri mercati dei capitali di rischio erano profondi come gli Stati Uniti, per quanto 90000000000 € di più in fondi sarebbe stato a disposizione delle imprese tra il 2008 e il 2013. Pensate dell´innovazione, i nuovi servizi, i nuovi posti di lavoro che avrebbe potuto essere creato, se tale finanziamento fosse stato lì, le aziende che potevano si sono sviluppate e coltivate in Europa piuttosto che in fase di sviluppo e cresciuti negli Stati Uniti. Un mercato unico per il capitale renderebbe l´Europa più attraente per gli investimenti interni. Sarebbe creare maggiori opportunità di finanziamento per le Pmi e progetti di infrastrutture. Sarebbe incoraggiare maggiori investimenti a lungo termine. Europa, naturalmente, ha già una rete finanziaria; ma ora ha bisogno di migliori collegamenti per fare quella rete diventerà più veloce, più sviluppato e più efficiente. Capital Markets Unione sta integrando il ruolo delle banche, non li spostando. In alcuni paesi, in alcuni mercati, finanziamento bancario sta lavorando bene. Ma in altri, non lo è. Quando le banche non stanno prestando, le nostre start-up e le nostre piccole e medie imprese sono in difficoltà. E in tutti i paesi, più opzioni di finanziamento nelle diverse fasi del ciclo di vita di un business potrebbe aiutare la crescita spinta. Finanziamento di investimento a lungo termine Il mio punto di partenza sarà quello di cercare di rendere i mercati esistenti funzionano meglio, a prendere un certo numero di pragmatiche, misure supplementari per ottenere finanziamenti a dove serve di più: per progetti di investimento a lungo termine, ad esempio per le infrastrutture e per le nostre Pmi. Lasciatemi dire una parola su quello che spero di vedere emergere nei prossimi anni su ciascuno di essi. Con il sostegno della Bce e la Banca d´Inghilterra, vogliamo ottenere il mercato delle cartolarizzazioni andare di nuovo in Europa. Questo potrebbe fare la differenza per investimenti a lungo termine, ampliando la base di investitori di includere investitori più a lungo termine, come assicuratori e gestori patrimoniali. Per farlo, stiamo esaminando come si possa creare un quadro per lo sviluppo di un mercato europeo che individua una categoria di prodotti altamente trasparenti, semplici e standardizzate. Vogliamo anche sostenere gli investitori istituzionali di investire in progetti a lungo termine. Non credo che sia per i governi o addirittura istituzioni europee per cercare di forzare un tale cambiamento. Ma noi pensiamo che ci sia un ruolo che possiamo svolgere nel sostenere tali sviluppi - per esempio, le compagnie di assicurazione hanno ricevuto una serie di incentivi ad investire per il lungo termine nelle modalità introdotte per Solvency Ii lo scorso ottobre. Potremmo anche intensificare gli sforzi per creare un mercato unico per le pensioni personali - un 29 ° regime - che contribuirà a mobilitare risparmi pensionistici più personale per il finanziamento a lungo termine. Per quanto concerne le banche, molte delle modalità di applicazione dei requisiti di capitale tengano conto delle esigenze di finanziamento a lungo termine. Ma produrremo una relazione ai sensi della revisione del regolamento sui requisiti patrimoniali per valutare come adeguate le regole esistenti sono. Collocamenti privati ​​hanno il potenziale per offrire opportunità di investimento per gli investitori a lungo termine, e potrebbe ampliare la disponibilità di finanziamenti per i progetti di infrastrutture. Un gruppo di enti di settore recentemente lanciato un´iniziativa per incoraggiare lo sviluppo dell´industria collocamento privato europeo. Ho molto gradito che, anche perché non credo che dobbiamo sempre arrivare per la legislazione come prima opzione. Finanziamento di infrastrutture Il Capital Markets Unione ci dà anche un quadro in cui abbiamo potuto fare la differenza per la nostra infrastruttura, per le strade, i ponti, e le reti a banda larga che collegano il nostro continente. Si può fare questo fornendo incentivi agli investitori istituzionali per mettere i loro soldi in infrastrutture. Due esempi di cose che stiamo facendo: In primo luogo, gli europei Long Term Investment Funds o Eltifs fornire un veicolo ideale per fornire questo tipo di incentivo, sia per il nuovo Fondo europeo per la Strategic investimenti e per gli assicuratori. Il Parlamento europeo ha deciso di Eltifs di recente e voglio vedere Eltifs installato e funzionante il prima possibile. In secondo luogo, il lavoro della task force sul piano di investimenti contribuirà ad aumentare la trasparenza dei progetti di infrastrutture, che dovrebbe rendere più facile per gli investitori di identificare forti progetti in cui investire. La nostra intenzione è quella di rendere in entrambe queste aree modifiche delle norme dettagliate di Solvency Ii, che è quello di prevedere Eltifs, e per dare gli assicuratori più modi di essere coinvolti in progetti di infrastrutture. Aiutare le Pmi ad accedere ai finanziamenti Cmu può anche aiutare le Pmi ad accedere ai finanziamenti. Questo non è un nuovo obiettivo e Stati membri sono stati attivi in ​​diversi settori. Alcuni hanno preso iniziative per cercare di finanziamenti canale più efficace per le Pmi, e stiamo guardando l´esperienza che è stata acquisita nell´ambito di tali sistemi. Ma se siamo in grado di farlo bene, i vantaggi di fare questo a livello europeo potrebbero permetterci di generare effetti moltiplicatori di valore. Ci sarà anche concentreremo sui prestiti alle Pmi nella nostra prossima valutazione dell´impatto dei requisiti patrimoniali. E nel contesto delle norme internazionali, sosterremo che particolare attenzione dovrebbe essere prestata alla calibrazione appropriata dei requisiti patrimoniali prestiti alle Pmi. Le banche potrebbero contribuire in un settore, cioè a dare più risposte alle Pmi e puntando piccole imprese verso forme alternative di finanziamento quando ritengono un prestito non è giusto per loro. Altri Pmi, riconosco, può decidere di avere altre opzioni, come la quotazione in un mercato in crescita o attrarre capitale di rischio. Dobbiamo contribuire a sensibilizzare le Pmi ´di opportunità di finanziamento alternative. E le aziende che decidono di fare il grande passo e offrire strumenti finanziari su un mercato non devono essere scoraggiati dal farlo semplicemente a causa della burocrazia necessaria. Ecco perché vogliamo rivedere la direttiva Prospetto in modo che diventi più facile per le Pmi di adempiere ai loro obblighi di quotazione, ma in modo tale che gli investitori sono ancora ben informati su cosa stanno comprando. Recentemente abbiamo lanciato una consultazione su questo e ci auguriamo di ottenere consigli pratici su come possiamo migliorare le cose. Anche se vi è una buona informazione di base là fuori su aziende e quello che fanno, i potenziali investitori non possono valutare facilmente il rischio di credito che possono presentare. Così vedremo se c´è un modo per aumentare i dati standardizzati per la valutazione del credito - senza occupare tutte le Pmi in una nuova groviglio di burocrazia. E, infine, stiamo valutando come avremmo potuto migliorare il "ecosistema" in Europa per capitale di rischio. Questo potrebbe includere adattare le regole per i fondi europei di Venture Capital e imprenditorialità Fondo sociale europeo per ampliare le categorie di gestori di fondi in grado di offrire questi fondi. Così, proprio in queste tre aree, spero si vedrà che ciò che il progetto Capital Markets Union offre è un´opportunità. Un´opportunità per le banche come importanti intermediari di finanziamento basato sul mercato. Un´opportunità per gli investitori di aumentare le loro opzioni di investimento. Un´opportunità per l´Europa di ampliare l´accesso a nuovi canali di finanziamento per le Pmi e progetti di infrastrutture. Un´occasione, in altre parole, per finanziare la crescita. Costruire un mercato unico dei capitali sarà un progetto a lungo termine. È ambiziosa, e non sarà facile. Stiamo andando ad avere per rivisitare alcuni problemi secolari con occhi nuovi. Ma credo anche queste sono aree in cui possiamo fare progressi rapidi, l´identificazione degli ostacoli ad uno ad uno, e lavorando modi per superarli. Per fare questo, ho bisogno del contributo degli Stati membri e di parlamentari, ma anche da parte degli investitori e coloro che vogliono di investimento, le imprese europee che vogliono crescere. Questo sarà un progetto a lungo termine che ci sarà bisogno di costruire passo dopo passo dal basso verso l´alto. Io presentare un piano d´azione nel corso della regolazione ulteriori dettagli anno. La dimensione internazionale Non si può parlare di crescita e la competitività dell´Unione europea e non parlare del quadro internazionale. Avere un vivace mercato comunitario che attira capitali dall´esterno è essenziale, in quanto è la possibilità per le imprese di operare a livello globale ai sensi del regolamento coerente. Quando è scoppiata la crisi, i leader mondiali del G20 mettono in prima linea di una risposta internazionale coordinata. Era l´Fsb che ha stabilito gli elementi fondamentali di un nuovo sistema finanziario globale. Nell´unione europea, abbiamo sostenuto questo processo e sappiamo l´importanza della coerenza internazionale. Tuttavia, le regole e le norme internazionali non sono sempre molto dettagliata. E devono essere messi attraverso il processo legislativo democratico in ogni giurisdizione. Dobbiamo garantire che le norme nazionali dettagliate funzionano bene insieme. Scappatoie e sovrapposizioni non fornirà sistemi finanziari stabili e resilienti. Essi rendono la vita difficile per le imprese a livello mondiale, che ha costi su di loro e la creazione di opportunità per le persone di ingannare il sistema tramite l´arbitraggio regolamentare. Questo è dove il lavoro a livello bilaterale entra. Il livello di interconnessione tra l´Ue e gli Stati Uniti, in particolare, significa che questo rapporto è particolarmente importante. Ecco perché credo che abbiamo bisogno di creare una partnership più stretta regolamentazione e profonda attraverso Ttip. Non voglio o aspetto regolamentazione identici. Ma una migliore cooperazione ci darebbe il quadro entro il quale consultarsi tra loro in una fase iniziale del processo di regolamentazione. Con l´implementazione di standard internazionali in modo coerente, e avendo una stretta cooperazione di vigilanza, l´Unione europea e gli Stati Uniti sarebbero in grado di contare su di ogni altre norme purché raggiunti gli stessi risultati. Questo è nell´interesse di entrambi i mercati Ue e Usa, e importante per la stabilità finanziaria. Vorremmo fornire un mercato più ampio e più efficiente per le imprese finanziarie, dando loro maggiore capacità di fornire finanziamenti per l´economia. La risoluzione dei problemi precoce e una maggiore cooperazione di vigilanza significherebbe che potremmo mantenere la stabilità finanziaria in modo più efficiente. E vorremmo consolidare il ruolo guida dell´Unione europea e degli Stati Uniti nella regolamentazione finanziaria. Basato sulla solida base della stabilità finanziaria nel corso degli ultimi 5 anni, credo che possiamo guardare al futuro con maggiore fiducia. Le quattro nuove direzioni che ho parlato oggi - una nuova direzione per la Commissione, il mio approccio come un nuovo commissario, il Capital Markets dell´Unione e la necessità di coerenza internazionale e la coerenza nella regolamentazione finanziaria - tutti insieme per fornire un obiettivo prioritario: creare le condizioni per l´occupazione e la crescita. Questo è l´obiettivo che sarà in prima linea nella mia mente, come posso fare per il mio lavoro - sia che sta completando il quadro normativo finanziario, lo sviluppo di nuove proposte, pensando alla dimensione internazionale, o la costruzione di un mercato unico dei capitali. Questa è la lente attraverso la quale io guarderò tutto quello che faccio.  
   
   
ATTACCHI TERRORISTICI CONTRO IL PERCORSO DEMOCRATICO DELLA TUNISIA: I DEPUTATI CHIEDONO MAGGIORE SOSTEGNO DELL´UE  
 
Bruxelles, 30 marzo 2015 - Gli attacchi terroristici del 18 marzo al museo Bardo di Tunisi erano chiaramente diretti contro la transizione della Tunisia verso la democrazia, "unica storia di successo della ´primavera araba´", hanno affermato i deputati in un dibattito con il capo della politica estera dell´Unione europea Federica Mogherini mercoledì sera. Tutti i deputati che hanno partecipato al dibattito hanno insistito sulla necessità di mantenere o rinforzare il sostegno dell´Unione europea alla Tunisia, così da incoraggiarla a proseguire la sua transizione democratica e a non essere intimidita da tentativi di provocare l´anarchia e il caos. I deputati che sono intervenuti in nome dei gruppi politici si sono detti d’accordo con la posizione dell’Alto rappresentante Mogherini che ha affermato che continuare a sostenere la transizione economica e democratica della Tunisia è la migliore risposta possibile agli attacchi terroristici, in un paese che ha dato il via alla primavera araba ed è l´unico della regione a mantenere realmente le promesse date, con un governo non-religioso e di unità. Un attacco anche ai valori europei - I deputati hanno inoltre sottolineato che la sparatoria al museo è stata anche un attacco contro l´Unione europea - sia uccidendo cittadini dell´Ue, sia come un attacco simbolico ai valori europei di democrazia, tolleranza e alle libertà fondamentali. Il sostegno dell´Ue per la transizione della Tunisia verso la democrazia è "intollerabile per i terroristi", poiché rende il paese un "nemico del loro califfato utopico", hanno aggiunto i deputati. Alcuni europarlamentari hanno sollecitato che la distribuzione del finanziamento all’interno della politica di vicinato Ue verso i paesi del sud-est deve essere "riequilibrata", - una proposta che Mogherini ha promesso di sollevare al vertice di aprile di Barcellona (Spagna) sul “vicinato meridionale". Alcuni deputati infine hanno suggerito che l´Ue potrebbe aiutare a migliorare la sicurezza al confine tra Tunisia e Libia, mentre altri hanno individuato proprio nell’"interferenza" dell´Ue nella regione una possibile causa degli attacchi terroristici.  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA UN FINANZIAMENTO DI 1,8 MILIARDI DI EURO IN FAVORE DELL´UCRAINA  
 
Bruxelles, 30 marzo 2015 - Il prestito Ue di 1,8 miliardi di euro all´Ucraina per aiutare il paese a colmare il buco nella bilancia dei pagamenti è stato approvato mercoledì scorso dal Parlamento. L´ue prenderà in prestito il denaro dall´esterno e lo presterà all´Ucraina con lo stesso tasso d’interesse. L´erogazione sarà legata all´impegno dell´Ucraina ad attuare riforme strutturali che affrontino i problemi che hanno contribuito all´attuale crisi. "Il risultato del voto di oggi è un messaggio politico forte, non solo per l´Ucraina come dimostrazione del fatto che l´Ue si schiera dalla sua parte, ma anche per quei paesi che cercano di vederci divisi nell´aiuto all´Ucraina", ha detto il relatore Gabrielius Landsbergis (Ppe, Lt). Difficoltà finanziarie dell´Ucraina - L´acuta crisi economica dell´Ucraina è radicata in problemi strutturali di lunga data, come la corruzione, e aggravata dal conflitto armato nella parte orientale del paese, dalle restrizioni commerciali imposte dalla Russia e dall´escalation nella controversia sul gas naturale con la stessa Russia. L´ucraina ha perso il proprio accesso ai mercati internazionali del debito e non può più prendere in prestito denaro autonomamente. Da dove arriveranno i soldi? La Commissione europea raccoglierà fondi sul mercato obbligazionario internazionale e li presterà all´Ucraina, senza alcun interesse in più di quello che l´Ue deve pagare ai suoi creditori esterni. L´ucraina dovrà poi rendere il denaro entro due anni mezzo dalla ricezione del prestito. Riforme in cambio di finanziamenti - Le condizioni del prestito devono ancora essere concordate e fissate dall´Ue e dall´Ucraina all´interno di un protocollo d´intesa che impegnerà l´Ucraina ad attuare un programma di riforme volto a porre rimedio alle fondamentali debolezze che, accumulate, hanno portato all´attuale deficit. Il progetto di accordo prevede riforme nella gestione delle finanze pubbliche, misure contro la corruzione, cambiamenti nell´amministrazione fiscale, riforme nei settori dell´energia e della finanza e misure per migliorare il contesto e le condizioni imprenditoriali. Una volta che l´Ue e l´Ucraina avranno firmato l´accordo, i soldi andranno direttamente nel bilancio dell´Ucraina. Due terzi della somma concordata potrebbero essere erogati entro la fine del 2015 e la tranche finale nel primo trimestre del 2016.  
   
   
UE, GABRIELIUS LANDSBERGIS: "LE SANZIONI CONTRO LA RUSSIA DANNO GIÀ I LORO FRUTTI"  
 
Bruxelles, 30 marzo 2015 - L´ucraina beneficerà di un sostegno da parte dell´Ue di 1,8 miliardi di euro. Un contributo finanziario votato dai deputati durante plenaria del 25 marzo. Anche se questo costituisce il più grande pacchetto dell´Ue mai concesso ad un paese terzo, i problemi dell´Ucraina non sono risolti. Abbiamo incontrato il deputato lituano del Ppe Gabrielius Landsbergis, che ha scritto la risoluzione di assistenza finanziaria, nonché una relazione sulle relazioni Ue-russia. In che modo l´assistenza finanziaria farà la differenza? Gabrielius Landsbergis - Il pacchetto finanziario è parte di un progetto più grande a cui contribuiremo insieme al Fondo monetario internazionale e alla Banca mondiale. Sono certo che aiuterà l´Ucraina per trovare un equilibrio di bilancio. Solo quest´anno l´Ucraina deve rimborsare fino a 17 miliardi di euro del suo debito. Così il prestito che l´Europa sta fornendo contribuirà a equilibrare il bilancio. Viste le reazioni di alcuni Stati membri, pensa che le sanzioni contro la Russia saranno efficaci? Gabrielius Landsbergis - È difficile misurare i risultati esatti, ma ciò che osserviamo è che grazie ai prezzi del petrolio più bassi, l´economia russa sta davvero soffrendo. L´obiettivo principale delle sanzioni era quello di ottenere che la Russia cambi le sue politiche. Penso che i grandi progetti infrastrutturali siano in gioco e la Russia non potrà completarli. In questo senso, penso che stiamo già vedendo i frutti delle sanzioni e sono davvero fiducioso che gli stati membri forniranno la loro disponibilità anche in futuro. Qual è il ruolo del Parlamento europeo nel corso dei negoziati? Gabrielius Landsbergis - Il Parlamento europeo è un partner forte nei negoziati. Sono stato in contatto con l´ufficio del presidente del Consiglio Donald Tusk. Il Parlamento può fornire un forte sostegno per i negoziati, se siamo in grado di trovare un linguaggio comune con il Consiglio. In questo modo riusciremo a inviare un messaggio forte che l´Europa ha un ruolo centrale quando si tratta di questioni come la Russia.  
   
   
BRUXELLES, ORA LEGALE: TUTTO QUELLO CHE C´È DA SAPERE  
 
Bruxelles, 30 marzo 2015 - Quali sono i vantaggi dell´ora legale? Deputati ed esperti si sono confrontati sul tema il 24 marzo. "Dobbiamo andare avanti con questa legislazione passando anche per un´interrogazione orale alla Commissione europea" ha detto il deputato ceco Pavel Svoboda (Ppe) e presidente della commissione per gli Affari legali. L´ora legale è la pratica di spostare gli orologi avanti di un´ora per fare un uso migliore delle ore di luce nei mesi estivi. Grazie ad essa, abbiamo più tempo libero durante le serate più lunghe. D´altra parte, il risparmio energetico è relativamente ridotto e alcuni esperti hanno sollevato dei problemi legati alla salute. Quali sono le disposizioni europee? Spesso si dice che l´idea sia venuta a Benjamin Franklin, ma si ritiene che sia la Germania il primo paese a sperimentareil periodo estivo un secolo fa - per risparmiare carburante durante la guerra. Altri hanno seguito l´esempio. La maggior parte degli stati membri hanno adottato l´ora legale negli anni Settanta. Tuttavia, le diverse date di inizio e fine dell´ora legale nei diversi paesi hanno creato dei problemi, in particolare nel settore dei trasporti. Attraverso una serie di direttive adottate tra il 1980 e il 1994, i governi hanno stabilito che l´ora legale deve iniziare l´ultima domenica di marzo e terminare l´ultima domenica di ottobre. È una pratica universale? Molti paese non seguono l´ora legale, come per esempio la Russia, la Cina e il Giappone. Controlla la nostra tabella per vedere quali paesi seguono l´ora legale.  
   
   
VIDEO EUREGIO: I TEMI DEL MESE  
 
Trento, 30 marzo 2015 - L’area unica dei pagamenti in euro (Sepa), il percorso espositivo sotto il Monumento alla Vittoria a Bolzano, il trentino Giuseppe Zorzi: sono questi i temi del mese presentati, anche con video, sulla homepage dell´Euregio all´indirizzo www.Europaregion.info . Ogni mese l´Euregio informa con la sua pagina web su personalità, luoghi interessanti e questioni giuridiche attuali dell´area fra Innsbruck e Trento. L´ultimo aggiornamento per aprile ha scelto quale persona del mese Giuseppe Zorzi, direttore della Fondazione Alcide De Gasperi a Trento. Ma Zorzi è anche un docente dell´Euregio: lunedì e sabato insegna storia e filosofia al liceo classico "Prati" di Trento, durante la settimana insegna invece al liceo di Innsbruck. Per saperne di più: http://www.Europaregion.info/it/cittadino.asp  
   
   
UE: PACCHETTO INFRAZIONI DI MARZO: DECISIONI PRINCIPALI  
 
Bruxelles, 30 marzo 2015 - Con le decisioni sui casi d´infrazione adottate questo mese, la Commissione europea avvia varie azioni legali nei confronti di alcuni Stati membri per inadempimento degli obblighi previsti dal diritto dell´Ue. Le decisioni qui esposte, relative a molteplici settori, mirano a garantire la corretta applicazione del diritto dell´Ue nell´interesse dei cittadini e delle imprese. La Commissione ha adottato il 26 marzo 89 decisioni, compresi 11 pareri motivati e 8 deferimenti alla Corte di giustizia dell´Unione europea. La Commissione procede inoltre ad archiviare alcuni casi in cui i problemi con gli Stati membri interessati sono stati risolti senza necessità per la Commissione di proseguire oltre nel procedimento. Si riporta di seguito una sintesi delle principali decisioni. Per maggiori informazioni sui procedimenti di infrazione si rinvia alMemo/12/12. Per maggiori informazioni su tutte le decisioni si rinvia al registro delle decisioni della Commissione sulle infrazioni. 1. Deferimenti alla Corte di giustizia Occupazione: il Belgio deferito alla Corte di giustizia per il suo rifiuto di accettare i certificati dei lavoratori affiliati in un altro Stato membro La Commissione europea ha deciso di deferire il Belgio alla Corte di giustizia in considerazione del rifiuto opposto da tale paese al riconoscimento dei documenti attestanti che i lavoratori migranti versano i loro contributi al regime di previdenza sociale di un altro Stato membro. Essa ritiene che l´attuale legislazione belga violi il diritto dell´Ue in quanto consente alle autorità nazionali di non riconoscere tali documenti e di assoggettare unilateralmente detti lavoratori migranti al regime di previdenza sociale belga. I documenti in questione sono i cosiddetti "documenti portatili A1" rilasciati ai lavoratori temporaneamente distaccati in un altro Stato membro e alle persone che lavorano contemporaneamente in diversi paesi. Essi certificano che tali lavoratori versano i contributi di previdenza sociale nel paese che ha rilasciato tali documenti. Secondo un principio del diritto dell´Ue, consacrato da una giurisprudenza consolidata della Corte di giustizia, gli altri Stati membri sono obbligati ad accettare tali documenti a condizione che non siano stati ritirati o dichiarati invalidi dallo Stato membro che li ha rilasciati. Al fine di evitare abusi o frodi esistono norme Ue specifiche e chiaramente definite per accertare la validità di tali documenti. Tali norme fissano i termini entro i quali gli altri Stati membri sono tenuti a rispondere alla richiesta di verifica della validità di tali documenti e contemplano una procedura di conciliazione in caso di controversie. [Per ulteriori informazioni: Ip/15/4667- Christian Wigand – Tel.: (32-2) 296 22 53] Energia: la Commissione deferisce l´Ungheria alla Corte di giustiziae propone la comminazione a tale paese di sanzioni pecuniarie per non aver recepito appieno le norme dell´Ue in materia di efficienza energetica La Commissione europea ha deciso di deferire l´Ungheria alla Corte di giustizia a seguito del mancato recepimento della direttiva in tema di efficienza energetica da parte di tale paese. Ai sensi di tale direttiva gli Stati membri dell´Ue devono conseguire determinati obiettivi di risparmio energetico tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2020. A tal fine essi devono dotarsi di regimi obbligatori di efficienza energetica o adottare misure politiche mirate al fine di migliorare l´efficienza energetica in ambito domestico e nei settori delle costruzioni, dell´industria e dei trasporti. Gli Stati membri erano tenuti a recepire tale direttiva entro il 5 giugno 2014. Nel deferire l´Ungheria alla Corte di giustizia, la Commissione ha proposto a quest´ultima di comminare una sanzione giornaliera di Eur 15 444. L´entità della sanzione è stabilita in funzione della durata e della gravità della violazione. In caso di condanna da parte della Corte, la sanzione giornaliera dovrà essere pagata dalla data stabilita nella sentenza fino al completo recepimento della direttiva. L´importo definitivo della sanzione giornaliera sarà deciso dalla Corte. Vari procedimenti sono stati inoltre aperti nei confronti di altri Stati membri per mancato recepimento della direttiva sull´efficienza energetica. Un procedimento di infrazione in conseguenza della mancata notifica alla Commissione delle misure nazionali di attuazione della direttiva nel proprio ordinamento giuridico nazionale (scadenza: 5 giugno 2014) è stato aperto nei confronti di 27 Stati membri dell´Ue (tutti tranne Malta). La Commissione continua a monitorare i progressi realizzati in sede di recepimento e di notifica e affronterà eventuali carenze in occasione delle prossime serie di decisioni sulle infrazioni. [Per ulteriori informazioni: Ip/15/4668 - Anna-kaisa Itkonen – Tel.: (32-2) 295 61 86] Ambiente: la Commissione deferisce la Germania alla Corte di giustizia riguardo alla centrale a carbone di Moorburg La Commissione europea ha deciso di deferire la Germania alla Corte di giustizia a seguito della mancata applicazione da parte di tale paese delle disposizioni della direttiva sugli habitat in relazione all´autorizzazione di una centrale a carbone ad Amburgo/moorburg. Il progetto in questione rischia di avere un impatto negativo su diverse specie ittiche protette, tra cui salmone, lampreda di fiume europeo e lampreda di mare, che passano accanto alla centrale nella loro migrazione dal Mare del Nord verso una trentina di siti Natura 2000 sull´Elba, a monte di Amburgo. Le specie sono messe in pericolo dal processo di estrazione dell´acqua utilizzata per raffreddare la centrale. In sede di autorizzazione della centrale, la Germania non ha proceduto a un´appropriata valutazione come richiesto dalla direttiva, né ha valutato processi di raffreddamento alternativi suscettibili di evitare la morte delle specie ittiche protette in questione. [Per ulteriori informazioni:Ip/15/4669- Enrico Brivio – Tel.: (32-2) 295 61 72] Ambiente: la Commissione deferisce il Regno Unito alla Corte di giustizia in conseguenza di carenze nella raccolta e nel trattamento delle acque reflue La Commissione europea ha deciso di deferire il Regno Unito alla Corte di giustizia perché tale paese non garantisce un adeguato trattamento delle acque reflue urbane di 17 agglomerati. Gli Stati membri dell´Unione sono tenuti a predisporre adeguati impianti di raccolta e trattamento delle acque reflue urbane in quanto le acque non trattate rappresentano un rischio per la salute dell´uomo, le acque interne e l´ambiente marino. La legislazione dell´Ue sul trattamento delle acque reflue urbane risale al 1991 e ha previsto ampi margini di tempo per la sua applicazione. Gli Stati membri avevano tempo sino a fine 1998 per adottare un trattamento più rigoroso delle acque reflue provenienti da agglomerati prima del loro scarico in aree sensibili, sino a fine 2000 per assicurare un adeguato trattamento delle acque reflue di grandi agglomerati che scaricano in acque non specificate e sino a fine 2005 per prevedere un adeguato trattamento per gli scarichi di agglomerati di medie dimensioni e per gli scarichi, provenienti da piccoli agglomerati, in acque dolci e in estuari. [Per ulteriori informazioni:Ip/15/4672- Enrico Brivio – Tel.: (32-2) 295 61 72] Ambiente: la Commissione europea deferisce il Regno Unito alla Corte di giustizia in merito alle emissioni di una centrale La Commissione europea ha deciso di deferire il Regno Unito alla Corte di giustizia dell´Unione europea a seguito della mancata riduzione delle emissioni della centrale a carbone di Aberthaw in Galles. Le emissioni di ossidi di azoto (Nox) di tale centrale sono risultate superiori ai limiti ammissibili. A norma della legislazione dell´Ue sulle emissioni di grandi impianti di combustione, gli Stati membri erano tenuti a ridurre le emissioni di diversi inquinanti originati da centrali entro il 1° gennaio 2008. L´impianto di Aberthaw non ottempera alle prescrizioni della direttiva perché opera sulla base di un´autorizzazione che stabilisce il limite delle emissioni di Nox a 1200 mg/Nm3, rispetto al limite giuridicamente applicabile di 500 mg/Nm3 previsto dalla direttiva. La Commissione ha espresso le sue preoccupazioni dapprima in una lettera di costituzione in mora nel giugno 2013 e successivamente in un parere motivato nell´ottobre 2014. [Per ulteriori informazioni:Ip/15/4670- Enrico Brivio – Tel.: (32-2) 295 61 72] Ambiente: la Commissione deferisce la Slovenia alla Corte di giustizia per il mancato smaltimento di pneumatici usati altamente infiammabili La Commissione europea ha deciso di deferire la Slovenia alla Corte di giustizia poiché tale paese non ottempera alle disposizioni della legislazione dell´Ue in tema di rifiuti. La questione riguarda una discarica illegale a Lovrenc na Dravskem polju, in cui dal 2006 sono stoccate più di 40 000 tonnellate di rifiuti. Nel 2007 e nel 2008 in tale sito sono scoppiati grandi incendi. Le discariche utilizzate in violazione della legislazione dell´Ue sui rifiuti possono mettere in pericolo la salute dell´uomo e l´ambiente. Oltre al rischio di incendio, il sito è inadeguato a essere utilizzato come discarica a causa della sua vicinanza a una linea elettrica ad alta tensione e della presenza in tale area di una delle principali fonti di acque dolci del paese. La Slovenia ha accettato di affrontare il problema e di smaltire i pneumatici usati, ma il ritmo molto lento dell´avanzamento dei lavori ha indotto la Commissione a deferire la Slovenia alla Corte di giustizia. [Per ulteriori informazioni:Ip/15/4671- Enrico Brivio – Tel.: (32-2) 295 61 72] Fiscalità: la Commissione deferisce la Grecia alla Corte di giustizia in merito all´imposizione fiscale sui lasciti testamentari a favore di organizzazioni senza scopo di lucro La Commissione europea ha deciso di deferire la Grecia alla Corte di giustizia dell´Unione europea in considerazione delle disposizioni di tale paese in tema di imposizione sui lasciti testamentari a favore di organizzazioni senza scopo di lucro in un altro Stato membro dell´Ue o in uno Stato del See. La legislazione greca prevede un trattamento più favorevole per i lasciti a determinate organizzazioni senza scopo di lucro stabilite in Grecia rispetto a enti analoghi aventi sede in un altro Stato membro dell´Ue o in uno Stato del See. Un´aliquota preferenziale dello 0,5% è accordata automaticamente a determinate organizzazioni non profit greche, mentre organizzazioni analoghe di altri Stati dell´Ue o del See possono beneficiare di tale aliquota preferenziale unicamente se anche ai lasciti a favore di organizzazioni greche è riconosciuta in tali paesi un´aliquota preferenziale. Se tale condizione di reciprocità non è soddisfatta, l´aliquota dell´imposta applicabile varia tra il 20% e il 40%, in funzione del valore imponibile del cespite. [Per ulteriori informazioni: Ip/15/4674- Vanessa Mock - Tel.: (32-2) 295 61 94] Fiscalità: la Commissione deferisce la Grecia alla Corte di giustizia in merito all´esenzione discriminatoria dall´imposta di successione per la prima casa La Commissione europea ha deciso di deferire la Grecia alla Corte di giustizia dell´Unione europea in relazione all´esenzione dall´imposta di successione per la prima casa applicabile esclusivamente ai cittadini dell´Ue permanentemente residenti in Grecia. La normativa greca agevola unicamente i contribuenti (eredi) che già risiedono in Grecia e che sono di norma cittadini greci. Per contro, essa penalizza i beneficiari che ereditano un bene immobile in Grecia ma risiedono in un altro paese e che sono normalmente cittadini non greci oppure sono cittadini greci che hanno esercitato i loro diritti fondamentali di lavorare, studiare o vivere all´estero. [Per ulteriori informazioni: Ip/15/4675- Vanessa Mock - Tel.: (32-2) 295 61 94] 2. Pareri motivati Energia: la Spagna sollecitata ad applicare correttamente la direttiva sulle energie rinnovabili La Commissione europea ha formalmente chiesto alla Spagna di applicare correttamente la direttiva sulle energie rinnovabili (2009/28/Ce), in particolare per quanto riguarda i biocarburanti. La direttiva contiene disposizioni fondamentali per conseguire entro il 2020 una quota di energia da fonti rinnovabili pari al 20% dei consumi finali di energia e una riduzione del 20% delle emissioni di gas a effetto serra rispetto ai livelli del 1990. Essa contempla inoltre importanti disposizioni che fissano obiettivi individuali per la quota complessiva di energia da fonti rinnovabili rispetto ai consumi finali di energia di ciascun paese e per il conseguimento di un obiettivo del 10% per la quota di energie rinnovabili nei trasporti. I biocarburanti possono essere utilizzati per conseguire tale obiettivo, ma devono rispettare vari criteri di sostenibilità: non possono essere prodotti in zone che presentano un elevato valore in termini di biodiversità, come le aree protette, o in zone che presentano un elevato stock di carbonio, come le foreste o le torbiere; inoltre devono consentire una riduzione significativamente maggiore di emissioni di gas a effetto serra rispetto ai combustibili fossili. Contrariamente a quanto previsto dalla direttiva, la normativa spagnola sospende l´applicazione dei criteri di sostenibilità in Spagna in vista del conseguimento dell´obiettivo nel settore dei trasporti. La normativa spagnola tratta inoltre in maniera differente le materie prime e i biocarburanti sostenibili di provenienza geografica diversa, senza che un simile trattamento sia giustificato. La Commissione ha affrontato problemi simili nei procedimenti di infrazione aperti per la Polonia e il Portogallo. Per maggiori informazioni in merito alla direttiva sulle energie rinnovabili si rinvia al sito della Dg Energia. [Per ulteriori informazioni: Anna-kaisa Itkonen – Tel.: (32-2) 295 61 86] Energia: l´Ungheria sollecitata a presentare il proprio piano d´azione nazionale in materia di efficienza energetica La Commissione europea ha formalmente sollecitato l´Ungheria a presentare il proprio piano d´azione nazionale per l´efficienza energetica come richiesto dalla direttiva sull´efficienza energetica (2012/27/Ue). Ai sensi della direttiva, ogni tre anni gli Stati membri devono elaborare piani d´azione nazionali per l´efficienza energetica in cui presentano le stime dei consumi di energia, le misure previste in tema di efficienza energetica e i miglioramenti che i singoli Stati membri dell´Ue contano di realizzare. Finora l´Ungheria non ha trasmesso alla Commissione il proprio piano d´azione nazionale per l´efficienza energetica. Tale paese non è il solo a non averlo trasmesso: nemmeno la Slovenia e la Romania vi hanno finora provveduto. Parallelamente la Commissione deferisce l´Ungheria alla Corte di giustizia dell´Unione europea a seguito della mancata attuazione da parte di tale paese della direttiva in tema di efficienza energetica (per maggiori informazioni cfr. Ip/15/4668). Ulteriori informazioni sui piani d´azione nazionali per l´efficienza energetica. [Per ulteriori informazioni: Anna-kaisa Itkonen – Tel.: (32-2) 295 61 86] Ambiente: la Commissione sollecita la Repubblica Ceca a intervenire in tema di inquinamento atmosferico La Commissione europea sollecita la Repubblica ceca a ottemperare alla normativa dell´Ue che impone agli Stati membri di limitare l´esposizione della popolazione alle polveri sottili (Pm10) tramite la definizione di specifici valori limite da rispettare. Il particolato proveniente dalle emissioni dell´industria, del traffico e del riscaldamento domestico può causare asma, problemi cardiovascolari, cancro del polmone e mortalità precoce. Dagli ultimi dati della Repubblica ceca risulta che i limiti massimi giornalieri per tali particelle sono oltrepassati a Praga, Střední Čechy, Severozápad, Severovýchod (tranne nel 2008), Brno, Střední Morava, Moravskoslezsko e Ostrava/karviná/frýdek-místek, con il superamento anche dei limiti annuali a Moravskoslezsko e Ostrava/karviná/frýdek-místek. La Commissione ritiene che la Repubblica ceca non abbia adottato le misure che avrebbero dovuto essere già in atto dal 2005 per tutelare la salute dei cittadini e chiede a tale Stato membro di adottare provvedimenti lungimiranti, celeri ed efficaci per ridurre al minimo possibile il periodo di inottemperanza. L´odierno parere motivato fa seguito a un´ulteriore lettera di costituzione in mora inviata il 22 febbraio 2013. In caso di mancato seguito da parte della Repubblica ceca, la Commissione ha facoltà di deferire la questione alla Corte di giustizia dell´Ue. [Per ulteriori informazioni: Enrico Brivio – Tel.: (32-2) 295 61 72] Ambiente: la Commissione sollecita l´Italia a migliorare la raccolta e il trattamento delle acque reflue La Commissione europea sollecita l´Italia a migliorare la raccolta e il trattamento delle acque reflue provenienti da numerosi agglomerati di tutto il paese. Ai sensi della normativa Ue, le città sono tenute a raccogliere e a trattare le acque reflue urbane in quanto le acque non trattate rappresentano un rischio per la salute dell´uomo e inquinano i laghi, i fiumi, il suolo e le acque costiere e freatiche. Secondo la legislazione dell´Ue entro il 2005 doveva essere introdotto un trattamento secondario per tutte le acque reflue provenienti da agglomerati con un numero di abitanti equivalenticompreso tra 10 000 e 15 000 e per gli scarichi in aree sensibili, quali acque dolci ed estuari, provenienti da agglomerati con un numero di abitanti equivalenti compreso tra 2 000 e 10 000. Tale scadenza era il 2000 per tutti gli scarichi provenienti da agglomerati con un numero di abitanti equivalenti superiore a 15 000. Un trattamento più rigoroso doveva essere adottato entro il 1998 per tutti gli scarichi provenienti da agglomerati con un numero di abitanti equivalenti superiore a 10 000 e immessi in aree sensibili e nei relativi bacini drenanti. La Commissione ritiene che in Italia 817 agglomerati con un numero di abitanti equivalenti superiore a 2 000 non raccolgano né trattino adeguatamente le proprie acque reflue. Tra gli agglomerati più grandi figurano Roma, Firenze, Napoli e Bari. Alcuni agglomerati non rispettano inoltre l´obbligo di applicare un trattamento più rigoroso agli scarichi in aree sensibili. Sono interessati una ventina di enti locali tra regioni e province autonome: Abruzzo, Basilicata, Bolzano, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trento, Umbria, Valle d´Aosta e Veneto. L´italia non rispetta inoltre l´obbligo di eliminare il fosforo e l´azoto dagli scarichi in 32 aree sensibili. Gli scambi di informazioni con l´Italia hanno confermato l´esistenza di quelle che la Commissione considera violazioni sistematiche degli obblighi Ue. La Commissione ha pertanto emesso un parere motivato. Se non verranno adottate misure concrete per ovviare al più presto a tali carenze, la Commissione potrebbe adire la Corte di giustizia dell´Unione europea. [Per ulteriori informazioni: Enrico Brivio – Tel.: (32-2) 295 61 72] Ambiente: la Commissione sollecita la Francia a migliorare le procedure per la valutazione strategica dell´impatto ambientale La Commissione europea chiede alla Francia di assicurarsi che tutti i piani e i programmi suscettibili di produrre effetti significativi sull´ambiente siano adottati previa valutazione del loro impatto. La legislazione francese non prevede attualmente determinati obblighi in materia, in particolare non assicura una separazione delle funzioni tra l´autorità ambientale e l´autorità decisionale, i cui compiti sono attualmente espletati in alcuni casi da un unico ente. Una separazione delle competenze è essenziale per garantire che le autorità possano efficacemente formulare un giudizio indipendente. Un´altra carenza è rappresentata dall´incompletezza degli elenchi dei piani e dei programmi suscettibili di produrre effetti significativi sull´ambiente: la Commissione ritiene che gli elenchi attuali determinino esenzioni ingiustificate da valutazioni d´impatto strategiche. La lettera odierna rientra in un procedimento di infrazione che risale al 2009: anche se molti dei problemi inizialmente sollevati sono stati ora risolti, gli scarsi progressi realizzati sulle questioni ancora aperte hanno indotto la Commissione a emettere un parere motivato. La Francia ha due mesi di tempo per rispondere. Se la risposta non sarà soddisfacente, la Commissione potrebbe adire la Corte di giustizia dell´Unione europea. [Per ulteriori informazioni: Enrico Brivio – Tel.: (32-2) 295 61 72] Ambiente: la Commissione sollecita la Spagna a riconsiderare l´impatto ambientale del dragaggio del Guadalquivir La Commissione europea chiede alla Spagna di usare cautela nel procedere al miglioramento dell´accesso marittimo al porto di Siviglia e di valutare i potenziali effetti negativi sui siti Natura 2000, compreso il parco nazionale di Doñana. Da un recente studio scientifico delle autorità spagnole è emerso che il dragaggio del canale navigabile produrrebbe gravi effetti negativi sulla forma e sulla biodiversità dell´estuario, con conseguente impatto sui siti naturali protetti nelle vicinanze. A norma della direttiva sugli habitat, qualsiasi piano o progetto che possa incidere significativamente su un sito protetto necessita di una "valutazione appropriata" delle sue implicazioni. La direttiva autorizza, nonostante conclusioni negative, la realizzazione di un progetto per ragioni di interesse pubblico prevalente, ma in tali casi sono necessarie misure compensative per garantire che sia tutelata la coerenza globale della rete Natura 2000. Poiché la Spagna non ha esaminato in dettaglio l´impatto del progetto o soluzioni alternative, prerequisito fondamentale secondo la direttiva, viene ora emesso un parere motivato. La Spagna ha due mesi di tempo per rispondere. Se la risposta non sarà soddisfacente, la Commissione potrebbe adire la Corte di giustizia dell´Unione europea. [Per ulteriori informazioni: Enrico Brivio – Tel.: (32-2) 295 61 72] Servizi finanziari: la Commissione sollecita l´Italia e l´Estonia ad attuare le norme dell´Ue sui fondi di investimento alternativi La Commissione europea ha formalmente sollecitato l´Italia e l´Estonia a recepire nel proprio ordinamento giuridico nazionale la direttiva sui gestori di fondi di investimento alternativi (2011/61/Ue) e a notificarle le pertinenti misure nazionali di attuazione. La direttiva definisce il quadro regolamentare e di vigilanza per i gestori di regimi di investimento alternativi destinati a investitori professionali. Le norme europee armonizzate contenute nella direttiva sono intese ad accrescere la trasparenza delle attività dei gestori di fondi di investimento alternativi (Gefia) e dei fondi da essi gestiti. La direttiva è stata recepita parzialmente da entrambi gli Stati membri. Nel caso dell´Italia non sono state ancora notificate importanti misure concernenti le condizioni di accesso e di autorizzazione dei gestori di fondi alternativi, nonché le norme sui depositari, sulla gestione e la commercializzazione di fondi alternativi e sulla vigilanza. Nemmeno l´Estonia ha notificato determinate norme applicabili all´autorizzazione di gestori di fondi alternativi, né le norme applicabili ai depositari. L´italia e l´Estonia avevano tempo fino al 22 luglio 2013 per attuare la direttiva nel proprio ordinamento giuridico nazionale. La Commissione emette pertanto un parere motivato per entrambi i paesi. In caso di inottemperanza entro due mesi, la Commissione potrebbe decidere di adire la Corte di giustizia e di proporre la comminazione di una sanzione pecuniaria a norma dell´articolo 260, paragrafo 3, del Tfue. [Per ulteriori informazioni: Vanessa Mock – Tel.: (32-2) 256 194] Fiscalità: la Commissione invita il Belgio a rendere conformi le proprie disposizioni in tema di imposizione dei dividendi Attualmente, nelle situazioni transfrontaliere, le disposizioni fiscali belghe impediscono alle parti di una convenzione costitutiva di garanzie reali o di un prestito di detrarre dal reddito imponibile i redditi derivanti da strumenti finanziari ceduti, dati in garanzia o prestati. La Commissione europea giudica tali disposizioni non conformi alla direttiva sulle società madri e figlie (direttiva 2011/96/Ue del Consiglio, del 30 novembre 2011), la quale sancisce la non imposizione degli utili percepiti da una società madre provenienti da una società figlia avente sede in un altro Stato membro. Le autorità belghe sono invitate a modificare la legislazione in questione. La richiesta è trasmessa in forma di parere motivato, in applicazione delle disposizioni dell’Ue in tema di infrazioni. Le autorità belghe hanno due mesi di tempo per notificare alla Commissione le misure adottate al fine di applicare correttamente la direttiva. In caso di inottemperanza, la Commissione potrebbe decidere di deferire il Belgio alla Corte di giustizia dell´Unione europea. [Per ulteriori informazioni: Vanessa Mock – Tel.: (32-2) 256 194] Fiscalità: Iva sui prodotti di origine agricola non destinati a uso alimentare o all´impiego nella produzione agricola La Commissione europea sollecita la Francia ad applicare l´aliquota normale dell´Iva ai prodotti di origine agricola non destinati a uso alimentare o all´impiego nella produzione agricola. La Francia autorizza infatti l’applicazione di un´aliquota Iva ridotta a determinati prodotti utilizzati nella fabbricazione di prodotti industriali non alimentari. La richiesta è trasmessa in forma di parere motivato. Se non riceverà una risposta soddisfacente entro un termine di due mesi, la Commissione potrebbe decidere di adire la Corte di giustizia dell´Unione europea. [Per ulteriori informazioni: Vanessa Mock – Tel.: (32-2) 256 194] Trasporti: la Commissione sollecita la Germania a migliorare la sicurezza nei porti La Commissione europea ha sollecitato la Germania ad applicare correttamente nel Land Renania settentrionale-Vestfalia le norme dell´Ue relative al miglioramento della sicurezza dei porti (direttiva 2005/65/Ce). Il parere motivato odierno fa seguito a un´ispezione della Commissione dalla quale è emersa un´applicazione inadeguata di alcune delle prescrizioni, in particolare riguardo alle valutazioni di sicurezza dei porti. Tali norme costituiscono uno dei capisaldi della politica della sicurezza marittima, diretta a garantire un elevato livello di sicurezza in tutti i porti europei. La Germania ha ora due mesi di tempo per notificare alla Commissione le misure adottate per applicare pienamente le norme. In caso contrario la Commissione potrebbe decidere di adire la Corte di giustizia dell´Unione europea. [Per ulteriori informazioni: Jakub Adamowicz – Tel.: (32-2) 295 01 95] 3. Altre importanti decisioni Servizi finanziari: la Commissione apre procedimenti di infrazione nei confronti di Bulgaria, Ungheria, Lituania e Slovacchia sulle restrizioni imposte agli investitori riguardo ai terreni agricoli La Commissione europea ha deciso in data odierna di chiedere formalmente a Bulgaria, Ungheria, Lituania e Slovacchia di comunicarle le loro osservazioni sulle rispettive leggi che disciplinano l´acquisto di terreni agricoli. Tali normative contengono varie disposizioni che, ai sensi del diritto dell´Ue, possono essere considerate una restrizione della libertà di circolazione dei capitali e della libertà di stabilimento. Qualsiasi limitazione di tali libertà fondamentali sancite dal trattato devono essere debitamente giustificate e rispettare i principi di non discriminazione e di proporzionalità. Anche se agli Stati membri è concesso di stabilire norme proprie per la promozione dello sviluppo rurale e la salvaguardia della destinazione d´uso dei terreni agricoli, nonché al fine di evitare pressioni speculative sui prezzi dei terreni, ciò deve avvenire nel rispetto dei limiti stabiliti dal diritto dell´Ue. [Per ulteriori informazioni: Ip/15/4673 - Vanessa Mock – Tel.: (32-2) 256 194]  
   
   
MACROREGIONE: NEL PIANO D´AZIONE SI´ AD ALTA VELOCITA´ D´ALFONSO (ABRUZZO), BASTA ADRIATICO CLOACA BOMBARDATA DAL FERRO  
 
 Pescara, 30 marzo 2015 - Tratteggiare quale deve essere la nuova stagione della Dorsale Adriatica. La prima risposta è arrivata da Ivan Jakovcic, relatore al Parlamento europeo della Macroregione Adriatico-jonica che questa sera, a Pescara, ha dichiarato che inserirà nel suo piano d´Azione l´allungamento del tracciato ferroviario da Ancora fino a Bari, assicurando l´alta velocità per le regioni fino ad ora escluse, tra cui l´Abruzzo. Durante i lavori del convegno, che ha chiuso la due giorni dedicata alla conferenza sulla Macroregione, il presidente D´alfonso ha accolto con favore la garanzia dell´eurodeputato Jakovic, "corteggiato" con l´obiettivo di recuperare la posizione minoritaria dell´Abruzzo e delle regioni Adriatiche. D´alfonso ha rilanciato con forza la necessità che le "Istituzioni offrano convenienze". "Se c´è crisi nell´Ue ? è stato il suo ragionamento - è perché non si danno risposte ai cittadini". Per il Presidente, le carenze infrastrutturali, ovvero tracciati che dovrebbero essere più lunghi degli Stati ed invece sono spezzettati, discontinui, sono una ragione di rottura di fiducia tra le Istituzioni e le popolazioni. "Stasera sull´alta velocità abbiano ottenuto la declaratoria - ha detto il Presidente - ma la Macroregione dovrà occuparsi anche di tutela dell´Adriatico, una cloaca bombardata dal ferro. D´alfonso ha chiesto che sulle piattaforme petrolifere "si spenda una parola chiara e rigorosa: non è possibile che in Italia ci sia il rigore e in Croazia si rilascino 29 autorizzazioni. Ragionerò con la Croazia per un allineamento e di cosa deve essere il mare blu". In quest´ottica D´alfonso guarda anche all´Adriatico come ad un unico sistema portuale. "A giugno ? ha concluso il Presidente ? si approva il documento, a maggio e giugno sono programmate le visiste delle commisarie europee Corina Cretu e Violeta Bulc. La Macroregione è la frontiera sulla quale produrremo utilità, dobbiamo andare oltre i bastioni dell´800". Il primo ministro Albanese, Edi Rama, ha invocato "più Europa perché il nostro continente si confronta con l´ombra del suo passato". Per questo secondo Rama tutti devono fare uno sforzo di sintesi e "percorrere strade che consentano di coniugare una progettazione integrale, avendo una forte visione del nostro spazio e rendendo i cittadini protagonisti". Il Premier albanese, intervenendo al convegno che chiude oggi la due giorni dedicata alla conferenza sulla Macroregione Adriatico-ionica, organizzata dal presidente della Giunta regionale, Luciano D´alfonso, si è detto soddisfatto, perché "l´Abruzzo rappresenta un importante punto di riferimento, partner sicuro nel percorso dell´integrazione nell´Unione europea". Un percorso, ha aggiunto Rama, che tanti albanesi, 13 mila in Abruzzo, il 18 per cento degli stranieri nella nostra regione, hanno già avviato spontaneamente. Rama ha citato D´annunzio e Marciano ma soprattutto ha evidenziato la necessità di raccogliere la sfida del coordinamento tra le otto regioni transfrontaliere e sviluppare accanto alla pace, la ricchezza, i mercati, la tutela ambientale, le infrastrutture. La Macroregione Adriatico-ionica, che raccoglie 70 milioni di cittadini, coinvolge otto paesi, quattro membri e quattro non aderenti, e si fonda su quattro pilastri, quello delle infrastrutture e dei trasporti è sotto il coordinamento dell´Italia. In questi giorni come, ha spiegato il croato, Ivan Jakovcic, il Piano d´azione è in fase esecutiva, gli organismi stanno cominciando a lavorare. Jakovcic relatore della Macroregione al Parlamento europeo ha dichiarato che "finalmente abbiamo una strategia per i nostri paesi e per il nostro mare e che tale volontà è arrivata nel momento giusto". "Questa generazione ha detto l´Eurodeputato - deve portare non solo la pace ma lo sviluppo e la ricchezza. La Macroregione è uno dei meccanismi che porterà una cultura e una politica diversa di quella che abbiamo avuto". Jakovcic ha assicurato che inserirà nel Piano d´Azione il Corridoio Adriatico Ionico da Trieste fino a Tirana e l´Alta velocità ferroviaria che oggi si ferma ad Ancona. Al convegno hanno partecipato anche il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, e la delegazione dei parlamentari albanesi.  
   
   
MACROREGIONE ALPINA, BIENNIO DECISIVO  
 
Milano, 30 marzo 2015 - "Il 2015 vedrà la definitiva approvazione della Strategia Macroregionale Alpina (Eusalp - European Union Strategy for the Alpine Region) da parte del Consiglio Europeo dei Capi di Stato e di Governo. Questo significa che la Strategia entrerà nella sua fase operativa a partire da gennaio 2016". Lo ha detto il sottosegretario di Regione Lombardia ai Rapporti con il Consiglio regionale, Politiche per la Montagna, Macroregione alpina (Eusalp), Quattro motori per l´Europa e Programmazione negoziata Ugo Parolo, nel corso dell´iniziativa ´Dillo alla Lombardia´, a Palazzo Lombardia, nel cui ambito ha coordinato il Tavolo tematico ´Montagna/macroregione alpina´. Il sottosegretario ha sottolineato, in particolare, la necessità di una regia del territorio, per soddisfare le necessità delle Comunità locali. Opportunità Straordinaria - "La straordinaria opportunità offerta dalla concreta attuazione di una ´Macroregione alpina´ nel cuore dell´Europa consiste nel ruolo delle Regioni, che, per la prima volta in assoluto, possono diventare protagoniste del loro futuro" ha proseguito Parolo. "Non un superamento degli Stati nazionali, ma un messaggio chiaro all´Unione europea - ha chiarito -: le Regioni e le loro aggregazioni, sia pure ´leggere´, come la Macroregione alpina (che non è un´Istituzione formalizzata), possono contribuire a riaggregare i territori in Europa". Conquista Da Confermare - "Aver portato l´iniziativa delle Regioni per la Macroregione alpina dal protocollo di Bad Ragaz (2012) agli accordi Stati-regioni di Grenoble (2013) e, quindi, alla formazione di un ´Comitato di Pilotaggio´ paritetico, con la presenza delle Regioni accanto agli Stati, è una conquista che deve ora essere confermata dalla governance nel Piano d´Azione - ha spiegato il sottosegretario -. Solo una costante azione di spinta politica da parte delle Regioni potrà garantire il risultato sperato e far sì che, dal 2016, si possa puntare su grandi progetti comuni, per affrontare le sfide della globalizzazione e degli squilibri socioeconomici interni alla Macroregione". Il Lavoro Di Regione Lombardia - Regione Lombardia, coordinatrice delle Regioni italiane, presente nello Steering Committee Eusalp accanto al Ministero degli Esteri, lavorerà quindi per questo storico risultato fin dai prossimi appuntamenti del 2015: redazione del Piano d´Azione Eusalp; Comunicazione della Commissione europea al Consiglio europeo con Piano d´azione; conferenza politica degli Stati e delle Regioni alpine; evento congiunto delle due Strategie macroregionali Eusalp-eusair (Alpina e Adriatico-ionica), in ambito Expo 2015; approvazione della Strategia Macroregionale Alpina in Consiglio europeo; Conferenza di lancio della Strategia a Lubiana (Slo). Dal 2016 la Strategia entrerà nella fase attuativa. Governance - "Nell´ultimo anno sono intervenute molte iniziative legislative a livello nazionale, che hanno completamente cambiato lo scenario istituzionale locale - ha ricordato Parolo -. Molto ha inciso la Legge Delrio sulla modifica del ruolo delle Province che lascia molte problematiche aperte, dalla carenza delle risorse all´impoverimento della rappresentanza istituzionale. La proposta di riforma costituzionale in discussione in Parlamento punta alla soppressione definitiva delle Province, e a definire un nuovo assetto degli ambiti di ´area vasta´ (in Lombardia, zone omogenee per la montagna)". Verso Una ´Provincia Montana Lombarda´ - "Sembra acquisito il ruolo della Provincia di Sondrio ´interamente montana´, un campione di futura autonomia per gli ambiti sub-regionali - ha sottolineato -. In particolare le Comunità montane, lasciate all´iniziativa delle Regioni, potrebbero evolvere verso ´Unioni di Comuni montani, diventando ambiti alternativi alle Province attuali, in vista di una possibile più ampia ´Provincia montana lombarda´, unica, dal Lago Maggiore allo Stelvio e fino all´Alto Garda, ovvero due province montane, ´Montagna´ e ´Insubria´"con funzioni di coordinamento tra i vari territori. Progetti Speciali - Nell´ambito del Tavolo tematico sono stati affrontati alcuni ´Progetti speciali´. - Parco dello Stelvio: la Lombardia ha conquistato un ruolo paritetico e la funzione di gestione del Parco è stata "trasferita" dallo Stato alla Regione. Sarà quindi possibile superare l´assetto basato sul consorzio unitario, dimostratosi ingestibile, e sul controllo diretto dello Stato (Ministero dell´Ambiente), a favore di un modello ederalista, che vedrà il protagonismo dei territori; - Filiera Bosco-legno: diventerà uno degli assi principali dei progetti macroregionali della Strategia Eusalp, dopo l´approvazione del Piano d´Azione da parte del Consiglio europeo. Potrà quindi vedere concreta implementazione a partire dal 2016; - Impianti di risalita: asset strategico per il turismo montano, soprattutto invernale, si provvederà a promuovere, dapprima in Provincia di Sondrio e poi nelle altre aree montane, un nuovo modello di gestione, e a valutare, con tutti gli attori interessati, le azioni necessarie per la sua progressiva implementazione; - Fondo Comuni Confinanti, relativo ai Comuni confinanti con le Province autonome di Trento e Bolzano: riguarda progetti infrastrutturali per 80 milioni di euro l´anno. Nel corso del 2015 si provvederà all´individuazione di questi progetti e alla sottoscrizione dei relativi accordi con i soggetti interessati; - Mobilità lenta montana: riguarda tutto il comparto della sentieristica in montagna, ma anche del collegamento con le piste ciclabili, i percorsi naturalistici, e la sistemazione idrogeologica (sicurezza) dei passaggi e quindi dei punti critici ma naturalisticamente più interessanti. Obiettivo del 2015 è varare una legge regionale sulla sentieristica montana, che favorisca una crescita dell´attività sportiva e del turismo.  
   
   
DILLO ALLA LOMBARDIA, LE 12 PRIORITÀ DELLA GIUNTA REGIONALE  
 
Milano, 30 marzo 2015 - È la lotta alle liste d´attesa e ai ticket in sanità la "priorità delle priorità" secondo gli stakeholder presenti alla seconda edizione di ´Dillo alla Lombardia´, l´iniziativa di confronto e di dialogo, voluta dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a due anni esatti dall´apertura della X Legislatura regionale e dell´insediamento della Giunta. Impegno Forte Nella Sanità - "Ci viene chiesto - ha spiegato Maroni, parlando alle centinaia di rappresentanti di enti locali, categorie e parti sociali presenti oggi a Palazzo Lombardia - un impegno forte nel sociale e nella sanità e, infatti, stiamo mettendo mano a questo settore con la Riforma. Va proprio in questa direzione l´operazione ´Ambulatori aperti´, che ha fatto registrare in pochi mesi oltre 150.000 prenotazioni in più rispetto a quelle abituali". L´agenda Dei Prossimi 12 Mesi - Nel corso della mattinata, grazie al lavoro dei tavoli tematici, presieduti da assessori e sottosegretari, sono state però raccolte indicazioni per l´agenda dei prossimi 12 mesi di governo in tutti i settori. Si tratta di 12 punti prioritari. "Questo è molto utile per noi - ha aggiunto Maroni - perché ci permette di orientarci; le risorse sono poche e così sappiamo dove concentrarci, ovvero sulla lotta alle code, alle liste di attesa, e ai ticket, sulla tutela dei nostri prodotti e del nostro territorio, sull´innovazione e il lavoro, per aumentare il tasso di occupazione". Misure Apprezzate, Regione Riparte - Nel corso del suo intervento all´assemblea plenaria che ha chiuso i lavori di ´Dillo alla Lombardia, Maroni ha ricordato che "tutte le misure che abbiamo preso sono state promosse" e che i dati raccolti (produzione industriale +0,2 per cento per citare solo un dato) indicano che la Lombardia è una regione che riparte, come evidenziato dalla ricerca e dal sondaggio realizzati da Swg ed Eupolis. Tra gli altri punti toccati dal presidente, la casa, Expo ("che è una straordinaria opportunità e dobbiamo sforzarci di spiegarlo anche al 23 per cento di cittadini che si dichiarano indifferenti") e Malpensa ("che resta al centro delle nostre attenzioni"). Sanità, Welfare Ed Economia - Nella sanità, i punti chiave, secondo quanto riferito dal vice presidente Mario Mantovani sono "ricerca, cronicità, risorse umane e riforma del sistema sanitario". L´assessore Maria Cristina Cantù ha parlato invece del tema fondamentale della "sostenibilità" del welfare. Riguardo all´Expo, l´assessore Fabrizio Sala ha annunciato l´avvio del sistema digitale E015 mentre l´assessore Simona Bordonali ha dato notizia dell´entrata in uso del ´Cruscotto Emergenze´. Sul fronte economia, imprese e lavoro, l´assessore Mario Melazzini ha sottolineato il nuovo percorso di ´innovazione orizzontale´ che si vuole avviare, l´assessore Massimo Garavaglia ha riferito dell´idea dei ´coupon digitali´ per dare sconti a fronte di comportamenti virtuosi mentre l´assessore Valentina Aprea ha indicato come punto qualificante "l´alternanza scuola-lavoro per i nuovi mestieri". Agricoltura, Turismo, Cultura E Sport - Nel settore agricoltura, oltre alla tutela dei prodotti tipici "la preoccupazione - ha detto l´assessore Gianni Fava - è tenere ben salde le porzioni di mercato conquistate". Dal canto suo, l´assessore Mauro Parolini ha ribadito la necessità di promuovere il territorio per potenziarne l´attrattività in chiave turistica. Del legame tra cultura e turismo ha parlato l´assessore Cristina Cappellini, ricordando che "la cultura deve essere messa a sistema con altri settori". Impiantistica, sostegno economico, prevenzione e formazione sono i punti prioritari indicato dall´assessore Antonio Rossi nel campo dello sport. Territorio, Infrastrutture E Ambiente - Lo stop al consumo di suolo deciso in Lombardia è stato definito dall´assessore Viviana Beccalossi una "svolta epocale". Sul fronte infrastrutture, l´assessore Alessandro Sorte ha ricordato il lavoro che la Regione sta svolgendo per garantire la puntualità dei treni. L´assessore Claudia Maria Terzi ha infine ribadito la necessità di sviluppare la banda larga e la banda ultra larga. Queste le 12 priorità uscite dal lavoro di oggi di ´Dillo alla Lombardia´. Salute E Sociale: 1) Guerra a code e ticket (Salute, Bilancio). 2) Casa: assegnazioni più eque e controlli più rigorosi (Casa). 3) Medico di famiglia più vicino al paziente cronico. Lombardia prima nel trapianto di polmone e nelle cure dell´epatite c (Salute, Famiglia). Imprese E Attrattività: 1) Laboratori e officine 4.0: banda larga e innovazione orizzontale (Attività produttive). 2) Miglioriamo la difesa dei nostri prodotti (Culture, Commercio, Agricoltura). 3) Card musei e tourist card (Culture, Commercio). Infrastrutture E Territorio: 1) E015: il futuro è oggi (Expo). 2) Lombardia a impatto zero: rinnovabili e tutela del suolo (Territorio, Ambiente). 3) Indice di puntualità di Trenord all´82% (Infrastrutture). Giovani E Lavoro: 1) Il contratto di ricollocazione: evoluzione della Dote unica lavoro (Istruzione, Formazione, Lavoro). 2) Realizziamo l´alternanza scuola lavoro per i nuovi mestieri (Istruzione, Formazione, Lavoro). 3) Incubatori, co-working e sport: valorizziamo i nuovi talenti (Sport).  
   
   
ANCI, MARONI: COMUNI ALZINO LA VOCE CONTRO I TAGLI DEL GOVERNO  
 
Milano, 30 marzo 2015 - "I Comuni devono alzare la voce contro i tagli imposti da Roma". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, al suo arrivo all´assemblea di Anci Lombardia in corso a Milano. Sempre Meno Soldi - "Per i Comuni e le Regioni virtuose - ha osservato il Governatore - ci sono sempre meno risorse. Se si fossero applicati i costi standard, non saremmo in questa situazione. La Lombardia è la Regione con il più alto numero di Municipi. Comuni virtuosi che risparmiano, che spendono bene, ma che continuano ad essere penalizzati dal ´patto di stupidità´". Noi Penalizzati - "Come Regione - ha ricordato - cerchiamo di dare una mano, ma anche noi abbiamo subito un taglio del 20% delle spese extra Sanità, che ci impedisce di fare quest´anno quello che abbiamo fatto l´anno passato. Occorre che Comuni e Anci facciano sentire la loro voce come ha fatto Regione Lombardia contro i tagli del Governo, altrimenti c´è il rischio concetto che molte amministrazioni non riescano più a erogare i servizi che oggi svolgono alle loro comunità". È Roma A Dimenticare Mantova,non La Regione - "I Comuni del ´cratere mantovano´ hanno avuto dalla Regione Lombardia un sostegno straordinario, siamo andati anche oltre quanto dovevamo. Mancano centinaia di milioni, perché il Governo li ha tagliati, quindi, se le Amministrazioni locali del Mantovano vogliano protestare devono farlo contro il Governo nazionale. Se invece dovessero protestare contro la Regione Lombardia, sbaglierebbero indirizzo. Spero non lo facciano".  
   
   
GOVERNO, CALDORO: LETTERA CHIAMPARINO AL PREMIER INCOMPLETA  
 
Napoli, 30 marzo 2015 - “La lunga lettera del Presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, al premier Matteo Renzi e al Ministro della salute Beatrice Lorenzin manca di un elemento determinante per rendere effettivamente universale il diritto alla salute: quello di un più giusto equilibrio di risorse su base nazionale”. Così il governatore della Campania e Vice Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Caldoro “L´attuale sistema determina una differenza dei cittadini su base territoriale di circa 60 euro pro capite. Fra una Regione e l´altra ci sono evidenti disparità. In poche parole chi ha la ´sfortuna´ di nascere in alcune Regioni, prevalentemente del Sud, è condannato ad avere meno Sanità´ per tutta la vita. L´italia è l´unico Paese in Europa dove vi è questa ingiustizia. Prima ancora di una utile manutenzione normativa, prima di ogni altro intervento, il Governo deve avere questa priorità: tutti i cittadini devono avere pari diritti. Bisogna introdurre e rendere operativi criteri più equi e moderni cosi come previsto dal nuovo patto per la salute” conclude il governatore Caldoro. Il diritto alla salute, è di tutti, è scolpito nella Costituzione e non può diventare un diritto ´territoriale´.  
   
   
CITTÀ METROPOLITANA, MARONI: REGIONE A FIANCO PROSSIMO SINDACO MILANO  
 
 Milano, 30 marzo 2015 - "Milano sarà la Città metropolitana più grande d´Italia, il sindaco che sarà eletto l´anno prossimo avrà responsabilità che fanno tremare le vene ai polsi. Ha delle competenze specifiche previste dalla legge, ma la Regione Lombardia gli darà una mano, chiunque esso sia". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni durante il suo intervento all´iniziativa ´Dillo alla Lombardia´. "Chiunque verrà eletto sindaco metropolitano la Regione sarà a suo fianco - ha assicurato Maroni -. Io voglio che le istituzioni siano sullo stesso fronte, soprattutto quando si affrontano questioni importanti e delicate, come le politiche a favore delle persone deboli e con fragilità. Noi abbiamo fatto tantissimo su questo fronte, abbiamo istituito un fondo con centinaia di milioni e attuato altre iniziative concrete. Su questi temi però è fondamentale fare gioco di squadra".  
   
   
PROVINCE, LIGURIA: TRA LE PRIME REGIONI A RECEPIRE DDL DEL RIO SU RIORDINO PROVINCE E ASSEGNAZIONE FUNZIONI  
 
Genova, 30 Marzo 2015 - "Grazie al lavoro degli uffici regionali la Liguria risulta la prima regione, insieme alla Toscana, ad aver approvato la legge di riordino delle funzioni delle Province in attuazione al ddl Del Rio e ad essere riuscita, prima della fine della legislatura, a chiudere una partita importante che riguarda oltre 300 lavoratori". Lo ha detto l´assessore regionale al bilancio Pippo Rossetti a margine dell´approvazione della legge regionale 388. "Dopo un percorso di confronto che è durato alcuni mesi – ha aggiunto l´assessore alla riorganizzazione amministrativa degli enti Raffaella Paita – durante il quale sono stati coinvolti la Città metropolitana, l´Anci, le organizzazioni sindacali e le Province stesse, abbiamo approvato una norma in cui vengono attribuite alla Regione le nuove funzioni, in precedenza svolte dalle Province e riguardanti la difesa del suolo, il turismo, caccia e pesca e la formazione professionale, con il relativo riassorbimento del personale". "Con grande sforzo – ha concluso Rossetti – la Regione Liguria ha dato copertura finanziaria al provvedimento, individuando 11,3 milioni di euro che serviranno a dare compimento al passaggio previsto a partire dal 1 luglio". Sempre oggi, giovedì 26 marzo, contestualmente all´approvazione della legge in consiglio, la Regione Liguria ha sottoscritto un accordo con le parti sociali per la condivisione dei percorsi e la tutela del personale che verrà trasferito ai Comuni liguri, alla Regione e ad altri enti.  
   
   
PROVINCE E CITTÀ METROPOLITANE: COSTITUZIONALMENTE LEGITTIMA LA DELRIO  
 
Firenze, 30 marzo 2015 - La Corte Costituzionale respinge i ricorsi delle Regioni Lombardia, Veneto, Campania e Puglia. La Corte Costituzionale la ritenuto infondati i ricorsi delle Regioni Lombardia, Veneto, Campania e Puglia sulla riforma delle Province e delle Città metropolitane (L.56/2014). Le Regioni avevano impugnate gli articoli Art. 1, c. Da 4° a 19°, 21°, 22°, 25°, 42°, 48°, da 54° a 58°, da 60° a 65°, 67°, da 69° a 79°, 81°, 83°, da 89° a 92°, 95°, 105°, 106°, 117°, 124°, 130°, 133° e 149° della legge 07/04/2014, n. 56. La sentenza: http://www.Cortecostituzionale.it/actionschedapronuncia.do    
   
   
LIGURIA APPROVA VARIAZIONE BILANCIO. SOSTEGNI A WELFARE, TRASPORTI, OPERE PUBBLICHE MALGRADO TAGLI GOVERNO E SPENDING REVIEW  
 
Genova, 30 Marzo 2015 - Soddisfazione per l´approvazione da parte del Consiglio Regionale della legge che fissa le variazioni al Bilancio di previsione della Regione Liguria 2015-2017 è stata espressa il 26 marzo dall´assessore alle Finanze Pippo Rossetti, dopo la copertura ai piani Fas con il mutuo da 20 milioni approvato in serata. I provvedimenti principali delle variazioni al Bilancio riguardano un contributo di 550 mila euro per assicurare fino alla fine di giugno 2015 il biglietto integrato Amt-trenitalia, risorse per 8 milioni di euro per il fondo per la non autosufficienza destinate ai comuni e ai distretti socio-sanitari, uno stanziamento di 1,3 milioni a cultura e turismo per i bandi estivi degli spettacoli dal vivo e alcuni grandi eventi, 9 milioni di co-finanziamento di fondi strutturali europei 2014-2020, 1,8 milioni a sostegno degli affitti da parte dei comuni. "Grazie al mutuo di 20 milioni per i fondi strutturali e strategici approvato siamo arrivati al completamento di un piano condiviso con i territori e riprogrammato più volte in Consiglio Regionale. E però´ anomalo che a fronte di un impegno per realizzare opere pubbliche che in questi anni, in Italia, sono diminuite per oltre il 50 per cento, intervenga sempre qualcuno a dire che questa cosa non va bene. Mi sembra davvero assurdo", afferma Rossetti. Con la variazione di bilancio approvata la Regione Liguria conclude una impostazione che in questi cinque anni di legislatura ha sempre sostenuto, malgrado la spending review e le difficoltà economiche, e cioè sostenere con i fondi strutturali europei lo sviluppo economico e l´accrescimento del territorio, il welfare, il trasporto pubblico locale, la sicurezza sociale. "Un provvedimento che bene fotografa lo sforzo fatto dalla Regione Liguria, malgrado i tagli pesantissimi decisi da tutti i governi per sostenere la socialità e lo sviluppo", conclude l´assessore.  
   
   
TRENTO: DIRIGENZA PROVINCIALE: LA SFIDA DEL MERITO APPROVATA DAL CONSIGLIO LA RIFORMA  
 
Trento, 30 marzo 2015 - Una pubblica amministrazione più veloce nel rispondere ai cittadini e pronta a cogliere le sfide dell’innovazione e della competitività. Questo l’obiettivo della legge di riordino della dirigenza e dell’organizzazione della Provincia, approvata dal Consiglio provinciale di Trento. Di fronte a sfide delicatissime, in un momento storico di grande cambiamento risulta strategico avere al proprio interno un apparato dirigenziale sempre più dotato di leadership, capace di essere di esempio per i propri collaboratori, fortemente orientato ai risultati e ai bisogni del cittadino e delle imprese e dunque maggiormente coinvolto e responsabilizzato nel governo dell’Autonomia. L’altra parola chiave della riforma è merito. Con l´istituzione dell´albo dei dirigenti verranno definiti meccanismi di ingresso attraverso percorsi concorsuali e meccanismi di valutazione del potenziale del dipendente, che tengano conto non solo dei titoli e dell´anzianità di servizio, ma anche delle specifiche competenze e professionalità. La riforma della dirigenza approvata oggi dal Consiglio provinciale è uno strumento per dare maggiore competitività al territorio, attraverso un grande sforzo di innovazione, anticipatore anche di norme che sono in discussione a livello nazionale. Il testo introduce elementi di profonda innovazione nel motore del sistema trentino. “Non ci saranno più incarichi a vita” non sarà un semplice slogan per affermare un principio, ma una scelta precisa, che prefigura una sfida, non un limite. La pubblica amministrazione provinciale si è caratterizzata, in tutti questi anni, per le sue grandi capacità di innovazione. Non avrà nulla da temere da questa riforma, che sarà invece un’occasione per mettersi in presa diretta con i processi di innovazione. Si tratta di un tassello che fa parte di un più complessivo disegno riformatore, che comprenderà anche il piano strategico del personale. Occorre fare un salto di qualità, tutti insieme, perché siamo chiamati ad un grande sforzo di miglioramento. Queste, in sintesi, le principali novità: Modalità di accesso - Per accedere alla qualifica di dirigente, nell’ambito di una procedura mista fra corso e concorso, oltre alle competenze tecniche, teoriche e pratiche relative all’ambito di competenza, saranno richieste anche attitudini legate alla capacità di direzione e di orientamento al risultato, nonché la conoscenza del contesto socio-istituzionale (in particolare del sistema autonomistico). L’amministrazione spingerà molto per un sistema di accessi dove il personale interno si metta in gioco con gli esterni. In quest’ottica, alla possibilità di ricorrere in maniera più limitata alla sostituzione con personale interno, è stato affiancato l’assorbimento provvisorio da parte di altro dirigente in attesa di copertura del posto da parte di titolare. Più spazi per i giovani - E´ prevista la possibilità che giovani con alto potenziale, valutato positivamente con le migliori tecniche ad oggi conosciute nel campo del reclutamento di personale, possano accedere al concorso da dirigente prescindendo, almeno in parte, dal requisito della mera anzianità di servizio. Non più incarico a vita - Si passa da una necessaria corrispondenza fra qualifica e incarico ad una corrispondenza solo eventuale fra questi due momenti. Il dirigente valutato negativamente può infatti essere messo a disposizione per un periodo di tre anni, in posizione di staff, senza la retribuzione di risultato. A tale riguardo nel ddl sono stati cristallizzati i numeri della dirigenza che devono essere non superiori al 2,4% della dotazione di personale in servizio al 31.12.2014. Allo stesso modo è previsto il numero massimo di strutture organizzativa pari a 10 dipartimenti, direzione generale, avvocatura e 56 servizi più le agenzie che saranno coperte in relazione ad un fabbisogno approvato ciclicamente dalla Giunta provinciale in relazione all´uscita di personale ove la struttura non venga soppressa o accorpata. Mobilità - Costituisce strumento ordinario di gestione delle figure dirigenziali, iscritte all’albo, la mobilità interna (fra strutture) ed esterna (verso gli enti pubblici strumentali) anche nel rispetto delle norme anticorruzione per le strutture a maggior rischio. E’ prevista anche la possibilità di mobilità verso il privato. Carriera manageriale e professionale - Separazione fra la carriera manageriale e quella professionale: è previsto, nell’ambito di contingenti fissati dalla giunta provinciale, l’incarico di professional per il personale di categoria D che dimostri conoscenza approfondita di tematiche di assoluto rilievo per l’Amministrazione. Formazione - Ora diventa obbligatoria (prima non lo era) con assegnazione di crediti formativi. Valutazione - Viene ribadito che la valutazione costituisce un presupposto fondamentale per il conferimento dell’incarico.  
   
   
LOMBARDIA: VERSO NUOVA GOVERNANCE ENTI LOCALI  
 
Milano,  30  marzo 2015 - "Un tavolo di lavoro molto interessante con sindaci, presidenti di provincia, presidenti di comunità montane e amministratori che sono arrivati da tutta la Lombardia, che è un territorio molto variegato. Ci hanno aiutato, con i loro contributi, ad avere le idee più chiare rispetto alla necessità che abbiamo, come sistema della Lombardia, di dare unitarietà a una proposta di nuovo modello lombardo degli enti locali che parta dall´eccellenza dell´esistente e vada ad armonizzare tutta la nuova governance degli enti locali in Lombardia". Lo ha detto il sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione della Regione Lombardia Daniele Nava, commentando l´esito del tavolo tematico che ha presieduto questa mattina, nell´ambito della seconda edizione di ´Dillo alla Lombardia´.  
   
   
ASSESSORE LOMBARDIA: PERCORSO NUOVO ´INNOVAZIONE ORIZZONTALE´  
 
Milano, 30 marzo 2015 - "Esprimo grande soddisfazione per il lavoro di squadra svolto. La richiesta che è arrivata è quella di proseguire con le misure già assunte, ma anche di aprire un percorso nuovo, che abbia come parola chiave ´innovazione orizzontale´. Si tratta di creare un sistema che metta in rete tutti i vari attori, Pubblica amministrazione, imprese, università e centri di ricerca". Lo ha detto l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, commentando l´esito del Tavolo tematico svolto questa mattina, nell´ambito della seconda edizione di ´Dillo alla Lombardia´. "Bisogna introdurre il concetto che i soggetti coinvolti - ha proseguito Melazzini - non sono più solo destinatari delle nostre politiche attive ma, oltre a essere fruitori, diventano essi stessi fornitori del sistema pubblico. Questa è una sfida vincente che noi andremo a tradurre concretamente con un provvedimento normativo che chiameremo ´Manifattura 4.0´. Sarà uno strumento per permettere un dialogo nuovo tra Pubblica amministrazione e imprese, per garantire la diffusione dell´innovazione e l´attrattività di tutto il ´Sistema Lombardia´, utilizzando anche in maniera funzionale tutti i fondi strutturali dall´Europa".  
   
   
NESSUN PERICOLO COMMISSARIAMENTO DELLA REGIONE PUGLIA PER RIORDINO PROVINCE  
 
Bari, 30 marzo 2015 - Una dichiarazione dell’assessore al Personale e Organizzazione, Leo Caroli, sulla riorganizzazione delle province: “Non c’è alcun presupposto per il commissariamento per la Regione Puglia per l’attuazione della cosiddetta legge “Del Rio” sul riordino delle province. In alcuni annunci si legge solo la ricerca di vetrina da parte di alcuni consiglieri in cerca di visibilità dopo anni di letargo istituzionale. Infatti l’iniziativa legislativa di riordino delle province è stata adottata entro lo scorso 31dicembre, seguendo la strada del disegno di legge così come è stato fatto da altre 17 regioni. “Nel frattempo è stata approvata la Legge di Stabilità nazionale, che affida alle Province i piani di riordino: questa novità sta comportando tempi di discussione dettati dalla democrazia: il Governo ci ha scritto per atto dovuto, seguendo quanto segnalato dall’Upi lo scorso 28 dicembre, ovvero prima dell’approvazione del ddl regionale. “La legge di stabilità taglia le risorse, ma attribuisce compiti e responsabilità esattamente alle stesse province-aree vaste: la prima scadenza è quella del prossimo 31 marzo, entro la quale Province e città metropolitane avrebbero dovuto adottare i piani, per le cui redazione le province sono state in difficoltà e hanno aperto proficui tavoli di confronto con la Regione a Bari, Taranto, Foggia, Bat e Brindisi. Per Lecce attendiamo ancora i dati contabili completi necessari al gruppo di lavoro. In questo quadro si colloca la questione delle partecipate , rispetto alle quali la Legge di Stabilità prevede la dismissione dei servizi non riconducibili alle funzioni essenziali delle province. “Per questo i gruppi di lavoro stanno avviando una collaborazione interistituzionale affinchè i servizi continuino ad essere garantiti ai cittadini e sia garantito il reddito ai dipendenti. Perciò abbiamo chiesto all’Osservatorio nazionale che fino a quando le province non avranno predisposto il riordino delle funzioni con le dichiarazioni degli esuberi e i piani finanziari, si possa andare a vanti con una compensazione. Con il 50% del taglio previsto sulla spesa per il personale , essendo previsto che le queste somme dovranno essere restituite dalle Province, nelle more del riordino chiediamo di consentire l’uso delle somme per tenere in vita le finanze delle Province. Così gli enti sarebbero in grado di pagare i dipendenti diretti. Per i dipendenti delle partecipati una delle soluzioni sarebbe quella di affidare loro servizi legati alle funzioni essenziali delle Province”.  
   
   
LAVORO, ASSESSORE TOSCANA INCONTRA POLETTI: RISORSE PER LA CIG E TAVOLO SU CENTRI IMPIEGO  
 
Firenze 30 marzo 2015 – Risorse per la cassa integrazione in deroga per chiudere il 2014 e garantire la copertura di tutto il 2015. Ricerca, tramite l´apertura di un tavolo al ministero, di una soluzione per i Centri per l´impiego gestiti, fino ad oggi, dalle Province. Questi, in estrema sintesi, gli esiti dell´incontro che si è svolto ieri al Roma fra la delegazione della Conferenza delle Regioni guidata dall´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini, coordinatore in materia di lavoro e il ministro del lavoro Giuliano Poletti. "Abbiamo offerto al Governo – spiega Simoncini - tutta la nostra collaborazione per la soluzione dei problemi sia relativi alla cassa integrazione che per i centri dell´impiego, al fine di seguire un percorso comune che superi le gravi situazioni presenti". Ammortizzatori sociali "Siamo andati dal Ministro – prosegue Simoncini - chiedendo che si arrivasse rapidamente all´emanazione del decreto che permettesse di coprire tutto il 2014, superando così le situazioni di difficoltà che vivono decine di migliaia di lavoratori. Al tempo stesso abbiamo chiesto anche che si attivino le risorse del 2015, sottolineando che siamo già ad aprile. Il Ministro ha presentato le misure che intende mettere in atto, finalizzate all´emanazione, nelle prossime settimane, di un decreto che copra tutte le domande che le Regioni hanno ferme per mancanza di risorse". L´atto del ministero metterebbe a disposizione delle regioni dai 480 ai 500 milioni per chiudere tutto il 2014. Nei prossimi giorni si svolgeranno incontri ravvicinati bilaterali tra le Regioni e il ministero del lavoro per la puntuale definizione del riparto. Coperture per il 2015 L´assessore Simoncini, a nome delle Regioni, ha chiesto che insieme al decreto per il 2014 venga emanato il decreto che attribuisce le risorse per il 2015. "Il Ministro Poletti ha assicurato che nel bilancio dello Stato ci sono le risorse per coprire tutto l´anno. Ragione in più per far presto. Questo decreto, quindi, permetterebbe alle Regioni di cominciare ad autorizzare la Cig a quelle aziende che ne hanno fatto richiesta dall´inizio dell´anno. Il Ministro si è riservato di dare una risposta in merito, pur ritenendo ragionevole la richiesta da parte delle Regioni". Centri per l´impiego Per quanto riguarda invece la riorganizzazione dei Centri per l´impiego, l´incontro è servito per ribadire la fortissima preoccupazione per il loro futuro e per mettere in rilievo l´emergenza nella quale si trovano quasi tutte le Province. "I servizi per il lavoro – afferma Simoncini – si trovano oggi in una situazione di limbo, grazie al combinato disposto della riforma delle Province e del Jobs act. Molte Province denunciano il rischio che, nelle prossime settimane, possano trovarsi nella impossibilità di pagare gli stipendi ai dipendenti, con il conseguente blocco delle attività di questi servizi, fondamentali per il lavoro e per il sostegno all´occupazione". La Conferenza delle Regioni ha consegnato al Ministro un´ipotesi di riordino dei servizi per il lavoro che punti sia ad un rafforzamento del livello centrale di coordinamento delle politiche del lavoro, sia al mantenimento a livello territoriale di questi servizi. Il ministro ha fatto le sue valutazioni e l´incontro si è concluso con l´attivazione di un tavolo di confronto ravvicinato per arrivare a una ipotesi di proposta condivisa da presentare a Governo e Conferenza delle Regioni.  
   
   
MERCATO DEL LAVORO IN SARDEGNA: IMPEGNO DEL GOVERNO PER GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI  
 
Roma, 30 Marzo 2015 - Il Governo assegnerà presto alla Sardegna le risorse per pagare un’altra tranche degli ammortizzatori sociali del 2014 destinati ai numerosi lavoratori in cassa integrazione e in mobilità in deroga. È il risultato dell’incontro di questa sera a Roma tra il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e gli assessori del Lavoro di tutte le regioni italiane. Il Ministro ha fatto sapere che entro la fine di marzo, al più tardi agli inizi di aprile, sarà emanato il decreto con il quale saranno ripartite le risorse. "Siamo soddisfatti - ha detto l’assessore Virginia Mura al termine dell’incontro, svoltosi nella sede del Ministero - si tratta di un primo risultato importante ottenuto anche grazie alla sensibilità delle altre Regioni che non si sono opposte alla decisione di assegnare alla Sardegna una quota parte più che doppia rispetto a quanto ci spettava. Il decreto ci consentirà di avviare quanto prima il pagamento di almeno 4 mensilità". L´assessore Mura, infine, ha comunicato che si sta portando avanti la rivendicazione per poter disporre le somme che ancora restano da pagare, anche facendo ricorso a proprie risorse.  
   
   
LEGGE REGIONALE GIOVANI, ASSESSORE UMBRIA: "UN´OCCASIONE MANCATA PER LA PARTECIPAZIONE GIOVANILE"  
 
Perugia, 30 marzo 2015 – "Un´occasione persa": così l´assessore regionale alle politiche giovanili, Carla Casciari, sul mancato esame da parte dell´Assemblea Legislativa del testo di legge proposto dalla Giunta regionale "Norme per le politiche giovanili". "Ancora una volta – ha detto l´assessore – si spreca un´opportunità per favorire e promuovere ‘realmente´ l´inclusione e il protagonismo delle nuove generazioni. Dopo un lungo percorso che ha visto i giovani umbri impegnati in un confronto diretto con le istituzioni – ha proseguito – che hanno ascoltato i loro bisogni reali e raccolto le loro riflessioni e proposte su occupazione, aggregazione, socializzazione, partecipazione, cittadinanza, legalità, prevenzione sociale, promozione del benessere, cultura, diritto allo studio, si è arrivati alla stesura di una legge che ora diventa carta straccia". "Certo – prosegue – l´impegno e l´attenzione della Giunta regionale e il mio in particolare verso le politiche per i giovani, non si esaurisce di certo di fronte a questo ostacolo, però voglio esprimere il mio rammarico, perché la normativa poteva rappresentare uno strumento immediatamente operativo per dare più forza e vigore alle politiche trasversali per i giovani". "L´amarezza più grande – conclude l´assessore - è che il percorso di partecipazione iniziato lo scorso anno, è stato veramente un esempio di buona politica e di partecipazione vera, che ha fatto sentire i giovani parte di un processo su cui hanno investito e creduto".  
   
   
GARANZIA GIOVANI: I PRIMI RISULTATI A QUASI UN ANNO DALL’ATTIVAZIONE  
 
Roma, 30 marzo 2015 - Ha fatto visita alla Regione il Commissario europeo per l´occupazione, gli affari sociali e l´integrazione Marianne Thyssen: a quasi un anno dalla sua attuazione nel Lazio Thyssen ha illustrato insieme al presidente, Nicola Zingaretti, al Ministro del lavoro Giuliano Poletti e all’assessore al lavoro Lucia Valente, i primi esiti del programma Garanzia giovani, uno strumento importante che la Regione ha adottato quasi un anno fa, il 1° maggio 2014. Una grandissima occasione per tanti giovani, sia per quanto riguarda le loro competenze sia per il loro inserimento nel mondo del lavoro. Nel Lazio le risorse ammontano a 137 milioni di euro per il biennio 2014 – 2015. L’obiettivo è sempre lo stesso: non lasciare sole le persone di fronte a un bisogno così importante come quello del lavoro. Dal Lazio segnali positivi sull’occupazione. Tanti i dati positivi: il 70% nuovi occupati in Italia viene dal Lazio, le imprese della Regione sono al primo posto in Italia per la loro vitalità e per quanto riguarda il saldo tra le nuove imprese e le cessazioni, e tra le altre cose, secondo recenti stime del Centro Europa Ricerche, nei prossimi tre anni l´economia del Lazio crescerà più della media nazionale. In particolare, Garanzia Giovani è importante almeno per tre motivi: Una scossa a chi aveva perso speranze. A poco meno di un anno dalla sua partenza gli iscritti attivi sono in totale 35.439: 31.107 sono stati già convocati dai centri per l’impiego, 17.489 i patti di servizio firmati. È la prova che si è riusciti a dare una scossa ai ragazzi del Lazio che erano completamente esclusi dal mondo del lavoro. Politiche attive per il lavoro. Nel Lazio c’era un sistema di servizi per il lavoro con un fortissimo squilibrio tra politiche passive e politiche attive. Per la prima volta la Regione ha completamente riorganizzato i servizi per il lavoro. Tra le altre cose proprio grazie a Garanzia giovani per la prima volta i centri per l’impiego e sono stati messi in rete e collegati a una consulta che esamina le richieste e le smista sul territorio. Finalmente un’interlocuzione tra imprese e lavoro. Un altro effetto positivo di Garanzia giovani è rappresentato dal fatto che per la prima volta le aziende del Lazio possono contare su un interlocutore unico e affidabile per intercettare l’offerta di lavoro. È stato avviato un sistema di cooperazione pubblico/privato che ha ridisegnato i servizi per il lavoro e funzionerà non solo per i giovani ma anche per gli adulti. Una serie di importanti accordi con le rappresentanze produttive. La Regione lo sta facendo coinvolgendo realtà importanti e cercando di orientare la forza lavoro nei settori più ricettivi. "Garanzia giovani ha avuto il merito assoluto di costringerci a rivedere le politiche del lavoro del Lazio, che prima non c´erano. È stato uno choc positivo. I centri dell´impiego non erano neanche connessi l´uno all´altro. C´erano le banche dati del proprio Comune e non di quello accanto, in un mondo in cui il lavoro lo si cerca anche a Londra o a Pechino"- lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: nel 2013 la Regione Lazio investiva 140 milioni di euro per le politiche passive del lavoro, e 20 per le attive. Nel 2014 invece 75 milioni per le passive e 80 per le attive: il rapporto si è invertito”- ha detto ancora Zingaretti. "Penso che la Garanzia Giovani sia un progetto importante per i ragazzi, per avere accesso al mercato del lavoro, per avere dei tirocini o per avere la possibilità di tornare a un precorso di formazione – è il commento del Commissario europeo per l´occupazione, Marianne Thyssen, che ha aggiunto: in Italia c´è un fortissimo impegno politico per portare avanti questo programma, questa iniziativa è ben monitorata e c´è un alto livello di trasparenza"- ha aggiunto Thyssen. “Ogni settimana si registra un incremento di 10/20.000 giovani e questo e´ molto importante. Siamo in un percorso di accelerazione"- lo ha detto il Ministro del lavoro, Giuliano Poletti, che si è detto soddisfatto dei risultati fin qui raggiunti. “Garanzia giovani è una grandissima opportunità che abbiamo voluto cogliere al volo, un’occasione per recuperare e rimetterle nel mercato del lavoro e per l’occupabilità- è il commento di Lucia Valente, assessore al lavoro, che ha aggiunto: non un “postificio” ma uno strumento di accompagnamento attivo verso il lavoro per i giovani, mettendo la persona al centro”.  
   
   
POLITICHE DI GENERE: MANCATA APPROVAZIONE L.R. UMBRIA  
 
Perugia, 30 marzo 2015 - "Forte rammarico" per la mancata approvazione da parte dell´assemblea legislativa dell´Umbria del disegno di legge sulle politiche di genere è stata espressa, a nome del Centro per le pari opportunità regionale, dalla presidente Daniela Albanesi. "Il rinvio della legge alla prossima legislatura – ha detto Albanesi - ci invita a riflettere su un possibile atteggiamento poco attento su questioni che toccano da vicino non solo la vita delle donne, ma della intera società, da parte di una politica marcata da una quasi esclusiva presenza maschile. Il disegno di legge è stato frutto di un lungo percorso di confronto e partecipazione – ha ricordato la presidente del Cpo - che ha coinvolto istituzioni, organismi di parità, parti sociali, associazioni di donne, enti locali, mondo della scuola e dell´Università. Il Centro per le pari opportunità, chiamato in più occasioni ad esprimere il proprio contributo, ne ha condiviso pienamente i principi e gli obiettivi – prosegue Albanesi: l´affermazione della differenza di genere e della libertà femminile, la promozione di un modello giusto e solidale, la valorizzazione delle conoscenze, delle esperienze, delle competenze femminili e della cooperazione solidale, che compiono un´operazione culturale poiché danno riconoscimento alla storia e alle battaglie delle donne. Ribadisco la bontà della iniziativa politico culturale di cui la Presidente Marini si è fatta carico, che avrebbe introdotto per la prima volta nell´ordinamento regionale un quadro di indirizzo e di riferimento organico per le politiche di genere, trasversale a tutte le azioni di governo, e avrebbe fatto della legge uno dei testi normativi più all´avanguardia in Italia in materia di politiche di genere. Auspico – conclude Albanesi - che le elezioni del 31 maggio, anche grazie alla doppia preferenza di genere della nuova legge elettorale regionale, ci consegnino un´assemblea legislativa con una più forte presenza di donne, che possano rappresentare un nuovo punto di partenza per riconsiderare quanto prima l´occasione, che la legge avrebbe dato, di costruire – appunto – ‘una nuova civiltà delle relazioni tra donne e uomini´ in Umbria.  
   
   
PARI OPPORTUNITA´: LA PRESENZA DELLE DONNE NEI CDA: SITUAZIONE IN CRESCITA, MA ANCORA LONTANA LA PARITA´  
 
Torino, 30 marzo 2015 - "La presenza delle donne nei Cda: misurazioni qualiquantitative". È questo il tema del convegno che si è tenuto presso il Consiglio regionale del Piemonte e con il quale sono stati affrontate alcune tematiche relative alla rappresentanza femminile sui luoghi di lavoro. Al momento di confronto e discussione, organizzato nell´ambito del progetto “Il rosa e il grigio” in collaborazione con l’Aiv – Gruppo Tematico Pari Opportunità, ha partecipato anche Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte . " I dati dicono due cose: che siamo ancora lontani alla parità; che comunque la situazione è in fase di crescita. Le donne manager, a livello nazionale, erano nel 2008 il 12,2% del totale e sono salite nel 2012 al 14,5%. Tra i quadri stesso buon risultato: ad oggi sono il 28,1% del totale. Tra le dirigenti l’aumento nella nostra Regione, tra il 2008 ed il 2012, è stato del 15%. Le donne top executive sono mediamente più giovani dei loro colleghi uomini: il 19,3% ha meno di 45 anni (percentuale che scende al 13,4% per gli uomini). Quasi la metà ha meno di 55 anni.Anche tra i dirigenti più giovani una situazione paritaria è ben lontana: le donne sono un massimo del 22% tra gli under-35, 19% tra quelli nella fascia d’età 35-44 per poi scendere nelle fasce di età superiori, fino all’8,7% tra gli over-65. Il quadro generale conferma la bassa presenza di donne nei ruoli di vertice delle imprese italiane " - ha dichiarato Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte. L´assessora regionale Monica Cerutti ha poi concluso: " Il progetto è sicuramente di valore e può trovare una corrispondenza con il progetto promosso dalla Consigliera di Parità e dalla Commissione Pari Opportunità della Regione Piemonte "Più donne per i Cda e le posizioni apicali". Credo le due esperienze possano trovare punti di contatto ".