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Notiziario Marketpress di Mercoledì 01 Aprile 2015
Politica
DARE LA PAROLA AI CITTADINI: RELAZIONE DELLA COMMISSIONE SULLE INIZIATIVE DEI CITTADINI EUROPEI  
 
Bruxelles, 1 aprile 2015 - Negli ultimi tre anni, circa sei milioni di europei hanno sostenuto le iniziative dei cittadini europei (Ice) e hanno fatto sentire la loro voce per sottoporre direttamente all´attenzione dei responsabili politici europei cause di grande importanza. La Commissione pubblica oggi una relazione che analizza l´applicazione di questo nuovo strumento dalla data della sua entrata in vigore, il 1º aprile 2012. Il fatto che due iniziative dei cittadini abbiano completato tutto l´iter procedurale mostra come il regolamento che istituisce l´iniziativa dei cittadini europei sia stato pienamente attuato. La relazione riconosce tuttavia che la procedura può essere ancora migliorata e individua una serie di questioni sulle quali si dovrebbe aprire un dibattito con le parti interessate e le istituzioni. Il Primo Vicepresidente Frans Timmermans ha dichiarato al riguardo: "L´ice contribuisce a rafforzare la fiducia nelle istituzioni europee e promuove la partecipazione attiva dei cittadini all´elaborazione delle politiche dell´Ue. Dobbiamo riflettere su come utilizzare maggiormente e in modo più efficace questo importante strumento e assicurare che ne siano sfruttate appieno le potenzialità." A norma del trattato di Lisbona, se un´iniziativa dei cittadini raccoglie oltre un milione di dichiarazioni di sostegno (firme) per un settore nel quale la Commissione dispone della competenza per presentare una proposta legislativa, la Commissione deve discutere ufficialmente la questione e pubblicare una risposta sotto forma di comunicazione. La relazione rivela che negli ultimi tre anni la Commissione ha ricevuto 51 richieste di lanciare un´iniziativa, 31 delle quali sono state registrate in quanto riguardavano settori di sua competenza. Sono 3 le iniziative che hanno finora raggiunto la soglia del milione di firme, mentre 12 sono giunte al termine del loro periodo di raccolta senza raggiungere tale soglia; per 3 iniziative si stanno ancora raccogliendo le dichiarazioni di sostegno e 10 sono state ritirate dagli organizzatori. Sono state raccolte dichiarazioni di sostegno di cittadini in tutti i 28 Stati membri dell´Ue. Si sono tuttavia verificate situazioni in cui alcuni cittadini non sono stati in grado di sostenere un´iniziativa a causa di requisiti differenti applicati nei diversi Stati membri. La Commissione sta conducendo discussioni costruttive con gli Stati membri interessati per affrontare tali questioni e ha adottato oggi misure per agevolare una soluzione del problema. Anche la creazione di sistemi di raccolta delle firme per via elettronica è stata fonte di difficoltà per gli organizzatori, riducendo in alcuni casi il tempo a disposizione per raccogliere le dichiarazioni di sostegno. La Commissione ha offerto servizi temporanei di hosting per gli organizzatori e di recente ha commissionato uno studio sull´impatto delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione in relazione all´Ice, per cercare una soluzione duratura al problema. Contesto L´iniziativa dei cittadini europei è stata introdotta dal trattato di Lisbona. Le relative norme e procedure sono stabilite da un regolamento adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio il 16 febbraio 2011, la cui applicazione è iniziata il 1º aprile 2012. Il regolamento prevede che, entro il 1º aprile 2015 e successivamente ogni tre anni, la Commissione presenti una relazione sull´applicazione dello stesso regolamento.  
   
   
L´UNIONE EUROPEA MANTIENE IL SUO FORTE SOSTEGNO ALLE VITTIME DELLA CRISI SIRIANA  
 
Bruxelles, 1 aprile 2015 - L´unione europea ha notevolmente aumentato il suo sostegno finanziario in risposta alla crisi siriana, in quanto annuncerà in occasione della terza conferenza internazionale dei donatori per la Siria tenutosi in Kuwait oggi. Insieme, la Commissione europea e gli Stati membri si sono impegnati 1,1 miliardi, raddoppiando l´importo promesso dall´Unione europea nel 2014. Conferenza Di questi, un importo di € 500 milioni, stanziati per misure umanitaria, ricostruzione rapida e il supporto di stabilizzazione a lungo termine proviene dal bilancio dell´Ue, che quasi il triplo del contributo dello scorso anno. Gli Stati membri dell´Ue hanno inoltre rivisto al rialzo le loro promesse di aiuto rispetto al 2014. " L´entità della crisi siriana sta testando le funzionalità di tutto il sistema degli aiuti internazionali. Il bisogno è grande e la comunità dei donatori in generale deve fare uno sforzo particolare per garantire il finanziamento significativo. Con il suo contributo sostanziale, l´Unione europea - la Commissione e gli Stati membri - che è responsabile lei per alleviare le sofferenze del popolo siriano ", ha detto il signor Christos Stylianides , commissario europeo per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi, che rappresenta l´Unione europea in occasione della conferenza dei donatori. " Solo partenariati globali, anche con il mondo arabo, e la solidarietà comune che ci unisce ci permetterà di fare la differenza in quello che è il più grande tragedia umanitaria dalla seconda guerra mondiale. L´impegno della comunità internazionale che vedo qui in Kuwait, è rassicurante, ma non è sufficiente. Invito i donatori ad aumentare i loro sforzi. La popolazione siriana conta su di noi ", ha aggiunto Mr. Stylianides . Dall´inizio del conflitto siriano, oltre 11,5 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le loro case, 3,9 milioni dei quali in cerca di rifugio nei paesi vicini, e più di 12 milioni di persone che hanno bisogno di umanitari alone sul territorio siriano, un aumento del 30% nel giro di un anno emergenza. L´ue ei suoi Stati membri, pertanto rilasciati 3350000000 € finora. Inoltre, l´Unione europea ha recentemente istituito il fondo fiduciario per la Siria ("Fondo Madad") per migliorare la fornitura di aiuti alle attività di resilienza e di recupero in Siria e in paesi limitrofi colpiti da conflitti. Quando "Kuwait Ii" lo scorso anno, la promessa di aiuto globale dell´Ue (Commissione e Stati membri) è stato il più alto contributo (550 milioni di €), che rappresentano un terzo del totale impegnato .  
   
   
UE: FVG, ACCORDO SU INTERREG ITALIA-SLOVENIA  
 
Trieste, 1 aprile 2015 - È stato raggiunto l´accordo sui progetti strategici da inserire nel programma europeo Interreg Italia-slovenia 2014-2020. A informare la Giunta sull´esito positivo della riunione fra i partner svoltasi nei giorni scorsi alla Commissione europea a Bruxelles, è stato l´assessore regionale alle Politiche comunitarie Francesco Peroni. In particolare, ha ricordato Peroni, sono stati riservati ai progetti strategici 27 milioni sui 64,7 disponibili sul Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), pari a circa il 42 per cento del totale (detratta la quota di assistenza tecnica e quella assegnata a Gruppo europeo di cooperazione territoriale-Gect "Go"). I progetti strategici saranno sviluppati su tutti gli "assi" in cui è articolato il programma Interreg Italia-slovenia.  
   
   
ELEZIONI AMMINISTRATIVE FISSATE PER IL 31 MAGGIO L’EVENTUALE TURNO DI BALLOTTAGGIO AVRÀ LUOGO DOMENICA 14 GIUGNO  
 
 Roma, 1 aprile 2015 - Con decreto firmato il 19 marzo, il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha fissato la data per lo svolgimento del turno annuale ordinario di elezioni amministrative nelle regioni a statuto ordinario. Si voterà domenica 31 maggio 2015 e l’eventuale turno di ballottaggio avrà luogo domenica 14 giugno. V. Il decreto in http://www.Interno.gov.it/sites/default/files/allegati/decreto.pdf    
   
   
VENETO, ELEZIONI REGIONALI DEL 31 MAGGIO. DECRETO DEL PRESIDENTE ZAIA PER INDIRE IL 31 MAGGIO P.V. LE ELEZIONI DEL CONSIGLIO REGIONALE E DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE E ATTRIBUIRE I SEGGI ALLE CIRCOSCRIZIONI ELETTORALI  
 
Venezia, 1 aprile 2015 - Il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha emesso un decreto per convocare i comizi elettorali e indire per domenica 31 maggio 2015 le elezioni del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale del Veneto e attribuire i seggi alle circoscrizioni elettorali, atteso che il Decreto del Ministro dell´Interno del 19 marzo 2015 sono state indette per la stessa data le elezioni amministrative. Per ciascuna circoscrizione elettorale provinciale, il decreto presidenziale attribuisce il seguente numero di seggi: Circoscrizione elettorale di Belluno 2 seggi: di Padova 9 seggi; di Rovigo 2 seggi; di Treviso 9 seggi; di Venezia 9 seggi; di Verona 9 seggi; di Vicenza 9 seggi. Secondo quanto previsto dalla legge regionale n. 5/2012, il decreto di Zaia sarà comunicato immediatamente: ai Sindaci dei Comuni della Regione che ne daranno notizia agli elettori con un manifesto che deve essere affisso quarantacinque giorni prima della data stabilita per le elezioni; ai Presidenti dei Tribunali nella cui giurisdizione sono i Comuni capoluogo di Provincia della Regione e al Presidente della Corte d´Appello di Venezia. Il decreto sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione.  
   
   
CONSULTA BOCCIA RICORSO REGIONI CONTRO CITTA’ METROPOLITANA ZAIA: “NON E’ STATO RICORSO INUTILE. CHIOGGIA, DOLO E ALTRI COMUNI POTRANNO DECIDERE SE STARE FUORI DA QUESTO ENTE ANTI-DEMOCRATICO CHE ALTRO NON E’ CHE UNA PROVINCIA TRAVESTITA. INTANTO RENZI SI E’ LIBERATO DEL PROBLEMA SCARICANDO I COSTI SULLE REGIONI, ALLA FACCIA DI COTTARELLI E DELLA SPENDING REWIEW”  
 
 Venezia, 1 aprile 2015 - “Con una sentenza decisamente sciatta e centralista, che ricopia pedissequamente molte delle considerazioni dell’Avvocatura di Stato, la Corte Costituzionale dimostrandosi oltre misura filo governativa ha legittimato un provvedimento che chiama città metropolitana un nuovo carrozzone che altro non è che una provincia travestita; un provvedimento la cui attuazione sta creando un caos enorme in tutto il paese; che produrrà, stiamone certi, nuove tasse e meno controllo democratico dei cittadini”. Con queste parole il Presidente del Veneto, Luca Zaia, commenta la sentenza n. 50 del 2015 con cui la la Corte costituzionale ha respinto i ricorsi trasversalmente proposti dalle regioni Veneto, Puglia, Campania, Lombardia contro la legge n. 56 del 2014 istitutiva delle città metropolitane. “Infatti le città metropolitane con meno di 3 milioni di abitanti, come nel caso del Veneto, potranno di fatto essere governate solo da un sindaco di diritto, cioè dal sindaco del comune capoluogo, per cui tutta la popolazione della provincia si troverà governata da un super sindaco inamovibile e non sfiduciabile (è appunto sindaco di diritto) che non ha mai eletto – riprende Zaia - questo sindaco imposto stabilirà la pianificazione territoriale, gli oneri di urbanizzazione e i tributi, senza avere quel minimo di responsabilità politica che invece nella nostra tradizione giuridica repubblicana hanno sempre rivestito gli amministratori pubblici”. “Una sentenza di fronte alla quale proviamo sconcerto, anche se, evidentemente per salvare un minimo di coerenza giuridica di fronte alle obiezioni di costituzionalità che erano state sollevate dalla Regione Veneto e dalle altre Regioni – continua il Presidente del Veneto - la Corte costituzionale è stata costretta ad affermare una regola che la legge n. 56 del 2014 non prevedeva, ovvero ha dovuto aggiungere che dalla città metropolitana i comuni potranno uscire. Così ad esempio Chioggia o Dolo o altri comuni potranno uscire dalla città metropolitana di Venezia e questo, in ogni caso, perlomeno aumenterà il loro potere negoziale nella definizione dello Statuto della città metropolitana (così da poter decidere di restarvi solo se sicuri di non finire schiacciati da Venezia). Potranno anche chiedere – altro chiarimento che la sentenza è costretta a fare - che la conferenza metropolitana, ovvero l’organo che rappresenta tutti i sindaci del territorio, abbia maggiori poteri rispetto a quello che prevede la legge n. 56 del 2015”. “Nello sconcerto, rimane quindi la certezza che i ricorsi quindi sono stati tutt’altro che inutili – conclude Zaia - . Quanto al fatto che la Regione Veneto non ha ancora definito le funzioni di province e città metropolitana, voglio replicare che questo non dipende minimamente dalla cattiva volontà della Regione, ma dal fatto che il Comune di Venezia, dopo le dimissioni del sindaco Orsoni è commissariato, e quindi non ha ancora adottato lo Statuto della città metropolitana, rinviato a dopo le elezioni amministrative. La Regione ha comunque adottato un disegno di legge per la ridefinizione delle funzioni delle Province, ma non è certo facile farlo andare avanti in un momento in cui sugli enti locali il governo centrale sta scaricando quasi ogni mese tagli spaventosi che, come ha detto la Corte dei Conti nella relazione al Parlamento n. 29 del 29 dicembre 2014, stanno letteralmente smantellando lo stato sociale e i servizi ai cittadini. Quale ente locale è disposto a prendersi funzioni che erano delle province senza risorse, anzi spesso ormai solo con debiti? Le paralisi non dipendono dalla Regione, ma da questo doppio gioco del Governo che scarica sugli enti locali le responsabilità che non si assume. Un Governo che non taglia minimamente la propria spesa: è davvero emblematico, che nonostante anche i recenti scandali sui funzionari dei ministeri, che il dossier Cottarelli sulla spending review nei ministeri sia stato letteralmente insabbiato, al punto di non essere nemmeno pubblicato”.  
   
   
LA GIUNTA DELLA CALABRIA HA APPROVATO IL PIANO DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE SOCIETÀ E DELLE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE REGIONALI  
 
 Catanzaro, 1 aprile 2015 - La Giunta regionale si è riunita sotto la presidenza del Presidente Mario Oliverio, con l’assistenza della dirigente Francesca Palumbo. Su proposta del Presidente Mario Oliverio e del Vicepresidente ed assessore al Bilancio Vincenzo Ciconte è stato deliberato di approvare il “Piano operativo di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie regionali” in considerazione del quale si procederà, tra l’altro, alla dismissione, in quanto “ritenute non coerenti con il fine istituzionale della Regione ai sensi della legge n.190/2014” delle partecipazioni societarie, attualmente detenute in “Comalca”, in “Progetto Magna Grecia”, in “Banca Popolare Etica”. Con la stessa delibera si procederà anche alla soppressione, in quanto composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti, delle partecipazioni societarie, attualmente detenute in “Locride Sviluppo”, in “Consorzio per la promozione della cultura e degli studi universitari di Crotone”. *è stato anche nominato Antonio Errigo nuovo Commissario straordinario dell’Ente Parco Naturale regionale delle Serre. Su proposta dell’Assessore al Personale Vincenzo Ciconte è stata approvata la relazione sulla performance 2013. *è stato approvato il Documento di programmazione economica-finanziaria 2015-2017. *si è, anche, deliberato di dare attuazione, per l’anno 2015, al patto regionale verticale “incentivato”, così come previsto dalla legge 190/2014, ossia di “mettere a disposizione delle Province e dei Comuni soggetti al Patto di stabilità interno, per l’anno 2015, un plafond complessivo pari a euro 46.686.066 da destinare al pagamento dei debiti commerciali in contro capitale maturati alla data del trenta giungo 2014 e non ancora pagati alla data dell’uno gennaio 2015”. Su proposta dell’Assessore al Lavoro Carlo Guccione è stato approvato lo schema di convenzione per la gestione e l’erogazione dei servizi socio- assistenziali in gruppo appartamento.  
   
   
ALLARME ANCI VENETO SUI TAGLI LINEARI, ZAIA: "CHIEDIAMO SOLO QUANTO CI SPETTA E CRITERI CHE NON PENALIZZINO GLI ENTI VIRTUOSI, MICA LA LUNA! ANDREMO FINO IN FONDO, GIA’ DEPOSITATO RICORSO AL TAR MA, SE SERVE, ARRIVEREMO ANCHE ALLA CORTE COSTITUZIONALE”  
 
 Venezia, 1 aprile 2015 - "Ridefinire il patto di stabilità, eliminare i tagli lineari e utilizzare criteri di spesa basati sui costi standard che premino effettivamente gli enti che si sono impegnati per avere servizi eccellenti e conti in ordine, come il Veneto. Le proposte presentate dall’Anci Veneto non sono solo condivisibili e da sostenere, sono la base fondamentale per rendere finalmente giustizia a chi è veramente virtuoso. E’ ora di smetterla di applicare criteri privi di significato che ottengono il solo risultato di penalizzare i servizi ai cittadini o, peggio, obbligare gli enti ad aumentare la tassazione". Con queste parole il Presidente del Veneto, Luca Zaia, torna a schierarsi con i sindaci del Veneto contro i tagli lineari che stanno massacrando i primi cittadini di molti enti locali, costretti ad accedere mutui per garantire i servizi pur avendo risorse fresche in Tesoreria bloccate dal patto di stabilità e a fronte di tagli che non distinguono fra ente virtuoso ed ente in rosso. “Condividiamo appieno le motivazioni dell’Anci - riprende Zaia - voglio ricordare che in questa direzione si è già mossa anche la Regione Veneto che lo scorso 24 febbraio ha depositato il ricorso contro la legge di stabilità che vuole imporre alle Regioni ordinarie un ulteriore taglio di 5,7 miliardi. Una manovra inaccettabile che rischia di azzerare la possibilità di investire per incrementare i sistemi sociali e sanitari o peggio ci impedisce di aiutare le imprese. Una iniziativa che colpisce solo le Regioni virtuose - come il Veneto che ogni anno finanzia lo Stato con 21 miliardi di euro di saldo fiscale attivo, cioè residuo fiscale - e continua a premiare quelle che sprecano e che già godono di troppi privilegi”. "La Regione Veneto non ci sta - conclude Zaia - e’ una battaglia che combatteremo assieme e fino in fondo, anche davanti alla Corte Costituzionale".  
   
   
FONDI EUROPEI POR FESR – EMILIA ROMAGNA, RIUNIONE DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA: AL VIA LA PROGETTAZIONE FINO AL 2020, A DISPOSIZIONE MILIONI  
 
Bologna, 1 aprile 2015 - Un bilancio dei risultati in Emilia-romagna su impiego e programmazione dei fondi europei 2007-2013 per la ricerca, l’innovazione, l’economia verde, l’ambiente e il post sisma. Ma, soprattutto, le prime misure per dare il via, attraverso appositi bandi, alla programmazione del Por-fesr 2014-2020 che con quasi 482 milioni di euro a disposizione punta a realizzare in Emilia-romagna la strategia di Europa 2020, strumento fondamentale per attuare nei prossimi anni una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Sono questi i temi affrontati, oggi a Bologna, nel doppio appuntamento del Comitato di sorveglianza del Programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale (Por-fesr 2007-2013e Por-fesr 2014-2020) presieduta dall’assessore regionale alle Attività produttive e Ricostruzione post sisma Palma Costi al quale sono intervenuti rappresentanti della Commissione europea, del ministero dello Sviluppo economico, della Regione Emilia-romagna e degli enti locali. Nel dettaglio, le risorse del Por Fesr dell’Emilia-romagna 2014-2020 - che riguardano 6 assi di intervento -comprendono 145 milioni per la ricerca e l’innovazione, 24 milioni per lo sviluppo dell’Ict, 120 milioni per la competitività e l’attrattività del sistema regionale, 96 milioni per la promozione della low carbon economy nei territori, 48 milioni per la valorizzazione delle risorse artistiche , culturali ed ambientali ai fini dell’attrazione turistica e circa 29 milioni per l’attuazione dell’agenda urbana per le città intelligenti, sostenibili e attrattive. «A partire da questo appuntamento – ha sottolineato l’assessore Costi - si entra nel vivo della programmazione e già nei prossimi mesi partiranno i primi bandi. L’obiettivo della Regione, entro il 2020, è quello di superare il 2% di ricerca e sviluppo sul Pil e il 50% di Pil esportato con un forte incremento dei livelli occupazionali. E parliamo di buona occupazione e disoccupazione fisiologica. E proprio con l’impiego dei fondi europei ricerca e innovazione saranno il filo rosso che collega in modo strutturale le imprese e il sistema produttivo regionale con il capitale umano e l’ampio sistema della conoscenza». Per la Regione Emilia-romagna significa focalizzare l’azione per: riprendere un percorso di crescita degli investimenti produttivi; accrescere il livello di internazionalizzazione del sistema produttivo; rafforzare ed accrescere la presenza sul mercato delle imprese introducendo servizi, utilizzando in modo diffuso e business oriented, tecnologie dell’informazione e della comunicazione; dare continuità e diffondere le attività di Ricerca e Sviluppo ed innovazione sia da parte della Rete Alta Tecnologia che delle imprese, sfruttando appieno le potenzialità di sviluppo individuate dalla Smart Specialization Strategy; sostenere ed accompagnare l’eccellente dinamica imprenditoriale della nostra regione sia nell’ambito degli spin-off tecnologici che delle start up, sostenendo i percorsi di crescita e rafforzamento delle nuove imprese innovative, l’accreditamento degli incubatori; accrescere l’occupazione e le competenze per dare corpo ad un sistema diffuso dell’innovazione, in linea con la Strategia di specializzazione intelligente; accrescere il capitale delle reti, da quelle tecnologiche diffondendo la banda ultra-larga, a quelle del credito; ridurre i consumi energetici e l’impatto ambientale perseguendo gli obiettivi della low carbon economy e la strategia Europa 20-20-20; accrescere l’attrattività delle città quali motori dello sviluppo della nuova società creativa e innovativa; garantire elevati livelli di coesione territoriale. Questi i temi, insieme alla qualificazione dei beni ambientali e culturali, vedranno una declinazione operativa del Programma con riferimento al sistema produttivo ed ai territori, in una logica di integrazione tra fondi (Fondo sociale europeo e Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale), in grado di consentire l’attivazione di significativi moltiplicatori delle risorse utilizzate. A fianco del Programma azioni finalizzate a rendere pienamente efficace il recepimento delle direttive comunitarie sia in termini di energia che di semplificazione amministrativa, in particolare attraverso l’attuazione dello Small Business Act, che come noto riserva azioni di accompagnamento per le piccole imprese e semplificazione dei procedimenti. Attuazione Por-fesr 2007-2013 Per quanto riguarda la programmazione del Por-fesr 2007-2013 sono stati 2.949 progetti finanziati distribuiti tra interventi di sostegno alle imprese ed interventi pubblici a supporto della competitività territoriale ovvero il 125% totale degli impegni sulla dotazione complessiva di risorse del Programma (comprese le risorse aggiuntive post-sisma). Hanno raggiunto il 77,79% di spese certificate sulla dotazione complessiva di risorse del Programma, raggiunta con le tre domande di pagamento inoltrate alla Commissione Europea nel corso del 2014. Obiettivo di spesa annualità 2014 è stata di 258.351.363 euro mentre la spesa certificata al 31 dicembre 2014 è stata di 298.115.487 (77,79% sul totale risorse Por) con un surplus nel 2014 39.764.124: Regione Emilia-romagna ha superato il target di spesa assegnato del 15,7%, collocandosi al primo posto nell’area competitività fra le regioni che hanno superato i target di spesa nel periodo di riferimento. La previsione di spesa certificata a giugno 2015 è di 27 milioni (84,85% sul totale risorse Por). Ben 4 gli assi di intervento che hanno riguardato: ricerca industriale e trasferimento tecnologico; sviluppo innovativo delle imprese; qualificazione energetico-ambientale e sviluppo sostenibile nonché valorizzazione e qualificazione del patrimonio ambientale e culturale.  
   
   
APPROVAZIONE DEFINITIVA POR FESR 2014-2020 - I 337 MILIONI DI EURO DEL FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE SONO OGGI REALTÀ PER LA CRESCITA E LO SVILUPPO DELLA COMUNITÀ MARCHIGIANA  
 
Ancona, 1 aprile 2015 - “L’approvazione definitiva del Piano operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale che fino al 2020 verrà attuato nelle Marche, è un elemento di grande positività: 337 Milioni di Euro sono oggi una realtà per lo sviluppo e la crescita del nostro territorio regionale ”. Paola Giorgi, assessore alle Politiche comunitarie, esprime così la sua soddisfazione per l’ufficializzazione da parte dell’Assemblea legislativa delle Marche, del complesso atto di programmazione che riguarda ben 337 milioni di euro. “Si tratta – prosegue l’Assessore – di un traguardo importante, giunge così in porto un lavoro estremamente qualificato, reso possibile da una attenta condivisione delle scelte strategiche effettuate, con tutta la comunità regionale attraverso un percorso di ascolto iniziato nel luglio del 2013. Avremo un aumento di risorse del 18 per cento rispetto alla precedente programmazione, risorse che verranno investite secondo un programma valutato recentemente in modo molto positivo anche dalla rappresentante della direzione generale Regio della Commissione europea, Charlina Vitcheva, per la chiara strategia di crescita che esprime. L’approvazione del programma consente ora di partire con i bandi per la selezione dei migliori progetti di sviluppo che avranno sicure ricadute positive sul territorio. Impresa, lavoro, digitale, cultura turismo, difesa della costa e del territorio, saranno i fattori principali che daranno corpo alle tre opzioni strategiche che abbiamo scelto: l’innovazione (Regione intelligente), la sostenibilità dei processi produttivi (Regione sostenibile) e lo sviluppo equilibrato del territorio (Regione inclusiva)”. Il Por Fesr Marche 2014-2020 si articola su sei Assi prioritari: ricerca, sviluppo e l’innovazione (114 milioni disponibili – 33,3% la dotazione finanziaria sul totale), banda larga (24 milioni – 7,2% sul totale), competitività delle piccole e medie imprese (67 milioni – 20,1% del disponibile), economia a basse emissioni di carbonio (65 milioni – 19,4% delle risorse), cambiamento climatico, prevenzione e gestione dei rischi (22 milioni – 6,8%); tutela dell’ambiente, uso efficiente delle risorse (32 milioni – 9,7%). Inoltre sono previsti altri 10 milioni di euro (3%) per garantire l’assistenza tecnica (gestione e controllo del Por). In attuazione del principio di concentrazione dei fondi per massimizzare i risultati, l’80% delle risorse si concentreranno su quattro temi ritenuti cruciali: ricerca e innovazione (33,8% del totale), tecnologie dell’informazione e della comunicazione (7,21%), competitività delle piccole e medie imprese (20,1%), energia (19,4%).  
   
   
PARTECIPATE: FVG, PROSEGUE OPERA DI RAZIONALIZZAZIONE  
 
Udine, 1 aprile 2015 - Se altre Regioni "probabilmente chiederanno al Governo nazionale una proroga" a quanto previsto dalla legge di Stabilità, rispetto alla data limite di domani, 31 marzo, la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha invece già consegnato la scorsa settimana alla sezione di Controllo della Corte dei conti Fvg il Piano di razionalizzazione delle partecipazioni societarie regionali. Ciò a confermare e ribadire l´impegno della Giunta regionale al proseguimento di quell´opera di "razionalizzazione, semplificazione e taglio dei costi iniziato sin dal nostro insediamento", ha osservato la stessa Serracchiani che, ieri a Udine, con l´assessore alle Finanze Francesco Peroni, ha illustrato i contenuti e gli indirizzi di un Piano "che comporta nel triennio - hanno indicato - un risparmio complessivo sulle sole partecipazioni dirette pari ad oltre 2,7 milioni di euro". La Giunta regionale ha infatti approvato, nei giorni scorsi, su proposta dell´assessore Peroni, il testo di questo documento, che si compone di una prima parte, illustrativa del sistema di partecipazioni - dirette e indirette - della Regione e delle relative misure di razionalizzazione, nonché di una seconda parte, costituita dalla relazione tecnico-finanziaria, ove sono esposti i risparmi globali che da tali misure si attendono. Il Piano di razionalizzazione sulle partecipazioni dirette della Regione (14 società e tre soggetti di natura giuridica diversa) indica i procedimenti già avviati per la messa in liquidazione di Agemont spa, Ares srl, Gestione Immobili Fvg spa e Fiera Trieste spa, accanto alla dismissione delle quote in Finanziaria Mc spa, Legno Servizi società cooperativa e Banca popolare etica società cooperativa. Ma l´attività della Regione, iniziata dunque con un´azione sulle partecipazioni dirette, ora andrà a toccare anche il sistema delle partecipazioni indirette (47), sulle quali la Regione non ha potestà giuridica immediata, è stato ricordato, con la prescrizione agli organi sociali delle società "capofila" di "calare" gli stessi criteri adottati dalla Regione sulle proprie partecipate: "per cui - ha dichiarato Peroni - ci attendiamo entro il 31 marzo 2016 risultati molto significativi e risparmi ben più ampi". In questo percorso "di indirizzi puntuali e precisi, il segnale che diamo è inconfondibile, ineludibile, chiaro e trasparente - ha affermato Serracchiani - per cui non ci sono più alibi". Comunque, è stato aggiunto, si tratta soprattutto di un lavoro di razionalizzazione, "più che di pulizia", che poco ha da vedere con l´eliminazione di "carrozzoni o scatole vuote, di bonifiche del marcio", ha aggiunto la presidente, considerato anche che nella mappa complessiva delle partecipazioni dirette e indirette il 48 per cento di queste società presentano un bilancio in attivo e l´8 per cento ha chiuso in pareggio l´ultimo bilancio. In merito a Mediocredito, poi, Serracchiani e Peroni hanno voluto precisare che c´è il massimo impegno della Regione per il rilancio della banca come asset strategico della Regione: "stiamo lavorando in termini di nuove alleanze, ribadendo la massima fiducia nell´attuale governance dell´istituto". E dunque questo Piano non incide sulle determinazioni della Regione in merito a Mediocredito; viceversa "incide dal punto di vista della compagine societaria della banca, perché porterà verosimilmente ad una presenza diretta della stessa Regione con la propria quota di maggioranza, che sfiora il 55 per cento", ha indicato l´assessore alle Finanze. La redazione del Piano di razionalizzazione è un adempimento imposto dalla legge di Stabilità 2015, ai sensi della quale le Regioni, al pari degli altri enti territoriali, adottano una serie di misure dirette a ridurre, secondo i criteri dettati dal legislatore, le proprie partecipazioni - dirette e indirette - non strategiche e, più in generale, a operare un contenimento dei costi della governance delle singole società. La stessa legge di stabilità prevede che il documento sia trasmesso alla competente Sezione di controllo della Corte dei Conti, la quale ne monitora l´attuazione, valutandone i risultati allo scadere del termine di legge (31 marzo 2016). Il Piano adottato dalla Giunta Serracchiani si articola in tre parti essenziali: una prima, nella quale si forniscono molteplici informazioni di ordine economico e organizzativo, relativamente alle 17 partecipate dirette e alle 47 partecipate indirette della Regione; una seconda, in cui sono enunciati i criteri applicati alla materia, distinti tra criteri orientati alla riduzione delle partecipazioni societarie e criteri volti al contenimento del costo degli organi sociali; una terza, nella quale, applicando singolarmente i criteri alle distinte società si giunge a una tabella riassuntiva dei vari interventi. "Il Piano di razionalizzazione delle partecipazioni regionali - ha osservato l´assessore Peroni - è frutto di un percorso di analisi e di elaborazione strategica avviato dall´Esecutivo regionale sin dal suo insediamento: basti ricordare le molteplici azioni di contenimento dei costi degli amministratori e le numerose procedure di liquidazione avviate, per diverse società, ben prima del varo della legge di Stabilità". "Questo ci ha consentito di arrivare al traguardo della consegna alla Corte dei conti addirittura in anticipo sul termine di legge e, probabilmente, primi tra le Regioni italiane. Non meno significativo, peraltro, è che il Piano in esame si presenta come applicazione ragionata e trasparente di una complessa trama di criteri, normativi e giurisprudenziali, frutto di una progressiva stratificazione nel tempo. Un´operazione ricostruttiva - quella posta in essere - tutt´altro che semplice e, d´altro canto, assolutamente cruciale per addivenire a indirizzi non improvvisati, ma debitamente ponderati". "Non occorre ricordare, infatti, che la materia della partecipazioni è componente del più ampio ambito del patrimonio pubblico: ambito nel quale le scelte di chi amministra devono potersi uniformare alla più consapevole tutela dell´interesse collettivo, che qui si identifica con quello dei cittadini-contribuenti", ha concluso Peroni.  
   
   
GIUNTA REGIONALE ASSEGNA OLTRE VENTIDUE MILIONI DI EURO; ALTRI 7,5 DAL GOVERNO. PRESIDENTE MARINI "UNA SFIDA PER FAR CRESCERE I TRE TERRITORI UMBRI"  
 
Perugia, 1 apirle 2015 - Oltre ventiduemilioni di euro ai quali entro l´anno si aggiungeranno i sette milioni e mezzo previsti dal Governo nella Legge di Stabilità 2015: è quanto potrà essere messo a disposizione delle Aree Interne individuate dalla Giunta regionale che, a seguito di un percorso negoziale con il Comitato tecnico nazionale aree interne, sono risultate candidabili e inseribili nella strategia nazionale che prevede, per il loro rilancio, un complesso di azioni di fondamentale rilievo, visto che costituiscono una fra le dimensioni territoriali chiave della politica regionale 2014-2020. Sono tre le Aree Interne individuate in Umbria: Area Sud Ovest Orvietano (che ricomprende i comuni di Allerona, Alviano, Attigliano, Baschi, Castel Giorgio, Castel Viscardo, Città della Pieve, Fabro, Ficulle, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina, Montegabbione, Monteleone di Orveto, Montecchio, Orvieto, Parano, Penna in Teverina, Porano e San Venanzo), Area del Nord-est (che ricomprende i comuni di Costacciaro, Fossato di Vico, Gualdo Tadino, Gubbio, Montone, Nocera Umbra, Pietralunga, Scheggia e Pascelupo, Sigillo, e Valfabbrica) e l´Area della Valnerina (che ricomprende i comuni di Cascia, Cerreto di Spoleto, Ferentillo, Montefranco, Monteleone di Spoleto, Norcia, Poggiodomo, Polino, Preci, Sant´anatolia di Narco, Scheggino, Sellano, Vallo di Nera). La Giunta regionale, nella sua ultima seduta, su proposta della presidente Catiuscia Marini, nell´ambito degli strumenti finanziari a sua disposizione, ha deciso intanto di riservare una quota di circa 22 milioni di euro, che si aggiungeranno a quelli nazionali già stanziati pari a circa 7,4 milioni di euro. Inoltre, sulla base degli indicatori statistici più rappresentativi della realtà, delle caratteristiche e delle criticità di tali aree ha proceduto al riparto dei 22 milioni di euro tra le tre Aree Interne (Area Sud Ovest Orvietano 8,1 milioni di euro, Area Nord Est 6,8 milioni di euro, Area Valnerina 7,2 milioni di euro). Il riparto consente alla Regione e soprattutto ai Comuni di proseguire celermente con le attività già avviate relativamente all´Area interna prototipo dell´Orvietano e avviare le attività progettuali propedeutiche all´elaborazione della Strategia d´area nelle altre due aree selezionate del Nord-est e della Valnerina, in attesa del riparto delle risorse destinate dalla legge di stabilità 2015 alle Aree interne. Gli interventi che si andranno ad attivare in tali aree potranno essere sostenuti sia attraverso i Programmi Operativi di cui alla politica regionale di coesione (Po Fesr, Po Fse, Psr Feasr) sia utilizzando le risorse dedicate alla strategia aree interne stanziate dalla Legge di stabilità 2014 e 2015. "Il percorso previsto dalla Strategia Aree Interne - ha affermato la presidente - rappresenta sicuramente una sfida rilevante per questi territori e per la Regione stessa e nello stesso tempo una opportunità importante di sviluppo. Il Governo nazionale che crede fortemente in tale strategia (la strategia aree interna è uno dei progetti bandiera del Piano di Riforma Nazionale) ha lanciato la sfida alla Regione che non solo l´ha raccolta aderendo alla strategia ma ritiene, come tra l´altro ha dimostrato inserendola a pieno titolo nei propri documenti di programmazione per il periodo 2014-2020, che possa essere uno strumento fondamentale per invertire le tendenze negative per le comunità appartenenti alle aree selezionate. Per cogliere tali opportunità i comuni dovranno riconoscersi come un´unica area, superare i territorialismi, dimostrare unitarietà di intenti attraverso la condivisione di un´idea guida forte e pregnante caratterizzante l´area e di un modello di sviluppo nella consapevolezza che i benefici che si otterranno ricadranno sui servizi collettivi essenziali per la cittadinanza e saranno rivolti allo sviluppo socio-economico di tutto il territorio. "La strategia di sviluppo nelle aree interne periferiche, - ha sottolineato la presidente Marini - caratterizzate da calo demografico e lontananza da servizi essenziali, interviene con due classi di azioni: la prima riguarda l´adeguamento della qualità e della quantità dei servizi essenziali a partire dalla salute, dall´istruzione e dalla mobilità, la seconda riguarda invece i progetti di sviluppo locale i quali dovranno essere in grado di sprigionare le potenzialità ancora inespresse mettendo a sistema le importanti risorse diversificate di cui questi territori sono dotati". Nella stessa delibera la Giunta regionale ha anche approvato il documento "Programmazione 2014-2020 "Strategia aree interne". Primi indirizzi operativi per l´attuazione" e la road-map delle attività da svolgere per l´attuazione della Strategia stessa suddivisa in fasi e sottofasi, con indicazione, del soggetto referente e degli altri soggetti coinvolti, con descrizione delle macro attività e gli output da produrre con i relativi contenuti e una previsione della tempistica necessaria. Per assicurare una efficace attuazione della Strategia d´area e garantire un´operatività snella e funzionale per l´implementazione delle attività in capo all´amministrazione regionale e l´individuazione dei relativi componenti è stata avviata la costituzione di una "Unità tecnica di coordinamento". Il riparto dei fondi tra le tre Aree è stato effettuato sulla base degli indicatori statistici rappresentativi della realtà di tali territori: il 20% delle risorse assegnato in parti uguali; il 40% delle risorse assegnato sulla base della popolazione residente per ciascuna area; il 20% delle risorse assegnato sulla base dell´indice di variazione demografica tra il 2001 e il 2011 (indice di spopolamento delle aree e misura del declino socio-economico) ed il restante 20% in base alla densità abitativa. "Resta comunque il fatto – ha precisato la presidente Marini che, in presenza di progetti di particolare rilievo o di interesse strategico locale la Giunta regionale potrà valutare di destinare ad essi altre risorse aggiuntive". Da ultimo sarà attivato uno specifico supporto di assistenza tecnica e/o consulenza specialistica che potrà utilizzare le risorse di Assistenza Tecnica dei Programmi operativi Por Fesr, Por Fse e Piano di Sviluppo rurale, stimabili in 657mila euro, mentre è stata rinviata ad un successivo provvedimento la definizione puntuale delle forme di governance dell´attuazione a livello locale (Organismi intermedi, Sovvenzione Globale, Approccio Clld) e le misure specifiche di sostegno finanziario per interventi di rilevante strategicità nei territori dei comuni di Gubbio, Gualdo Tadino e Fossato di Vico di cui all´Area interna del Nord Est.  
   
   
AUTONOMIE LOCALI: FVG, ULTERIORI SPAZI FINANZIARI PER 2015  
 
Trieste, 1 aprile 2015 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Funzione pubblica, autonomie locali, coordinamento delle riforme, Paolo Panontin, ha approvato i criteri di riparto degli spazi finanziari verticali regionali per il sistema delle autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, per il 2015. "Il provvedimento - spiega l´assessore Panontin - si pone innanzitutto l´obiettivo di consentire il completamento delle opere per le quali gli enti locali avevano già ottenuto spazi finanziari nel 2014; e per le quali avevano richiesto ulteriori spazi anche per il 2015, assicurando il completamento dei relativi interventi entro il 2015". Questa prima parte di spazi finanziari sarà ceduta sulla base della conferma dell´esigenza di spazi da parte degli enti locali interessati. "Come secondo criterio di riparto - prosegue l´Assessore - si cedono spazi finanziari per consentire il pagamento di opere, che riguardano la difesa del suolo e le infrastrutture sociali e scolastiche, sulla base dei pagamenti effettivi che gli enti hanno previsto per il 2015". Infine, gli spazi finanziari che risulteranno residui, saranno assegnati per specifiche opere, individuate dalla Giunta regionale, che presentino un significativo impatto per le comunità locali e regionali, e siano motivate da una effettiva valenza strategica. Questo provvedimento, approvato dalla Giunta regionale, riveste carattere preliminare. Dovrà infatti essere sottoposto all´esame del Consiglio delle autonomie locali. Quindi, sarà attuato tramite decreto del direttore centrale della Funzione pubblica, autonomie locali, coordinamento delle riforme.  
   
   
AUTONOMIE LOCALI: FVG, RISPARMI CON CENTRALE UNICA COMMITTENZA  
 
 Udine, 1 aprile 2015 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme, Paolo Panontin, ha adottato la prima programmazione delle attività della Centrale unica di committenza. Tale programmazione si riferisce agli approvvigionamenti di servizi e di forniture, e si concentra per quest´anno sull´acquisto aggregato di pubblicazioni, giornali e riviste, e sui servizi di manutenzione dei mezzi dell´Amministrazione e degli enti regionali, nonché sull´effettuazione, per conto di vari uffici della Regione, di alcune gare europee. "La Regione - commenta Panontin - ha compiuto una ricognizione puntuale dei diversi fabbisogni interni al proprio apparato, in quanto la Centrale opererà inizialmente a favore della Regione; mentre, dal 2016, una volta strutturata, agirà anche a favore degli enti locali". "L´aggregazione degli acquisti - spiega l´assessore Panontin - rappresenta infatti un primo passo verso la progressiva razionalizzazione delle spese di funzionamento dell´Amministrazione regionale, nell´ottica della ´spending review´, in quanto l´analisi eseguita dalla Centrale ha rilevato che nella pubblica amministrazione vi sono notevoli costi derivanti dalle procedure". L´analisi compiuta nei primi mesi di attività dalla Centrale, ha portato a individuare i due settori, inerenti l´acquisto di pubblicazioni e la manutenzione dei mezzi, sui quali intervenire prioritariamente, in quanto sono caratterizzati da un numero medio annuo di procedure d´acquisto particolarmente elevato, frammentato, e dunque costoso. Sono così stati calcolati i costi amministrativi derivanti dalla polverizzazione delle procedure: -"L´operatività della Centrale unica - rileva Panontin - consentirà alla Regione un risparmio di circa 900 mila euro all´anno". E´ infatti stato riscontrato che attraverso l´aggregazione sarà possibile per l´Amministrazione conseguire un risparmio annuo che supera il 90 per cento delle risorse amministrative finora impiegate per gli stessi scopi. Risorse, che potranno così essere più utilmente spostate dal funzionamento della Regione, al territorio. Nei prossimi mesi, la Centrale compirà analoghi approfondimenti per individuare ulteriori aree di intervento, continuando così, precisa Panontin -"L´azione intrapresa con decisione verso un più efficiente e produttivo impiego delle risorse pubbliche". Sempre prestando la massima attenzione al territorio, ogni intervento della centrale unica di committenza sarà accuratamente dimensionato, e costruito attraverso opportune strategie di gara, in modo da garantire equità anche nei confronti dei piccoli operatori economici e delle imprese sociali, che potrebbero risultare vulnerabili rispetto a scelte di accentramento degli acquisti.  
   
   
SPENDING REVIEW: ZAIA, “COLPISCA SOLO CHI SPRECA. IN VENETO SIAMO MILIONI DI FORMICHE E NON MANTERREMO PIU’ LE CICALE. ATTENDIAMO I FATTI O SARANNO BARRICATE””.  
 
 Venezia, 1 aprile 2015 - “Una spending review seria non deve incidere in alcun modo su nessuna amministrazione con i conti in ordine, quindi non sulla Regione Veneto e in particolare sulla sua sanità, non sulla miriade di Comuni veneti, di ogni colore politico, che sanno ben amministrare. Per tutti va invece sbloccato il Patto di Stabilità, perché ognuno possa spendere per i propri cittadini i soldi che ha”. Lo dice il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia rispetto alle scadenze previste dalla spending review e alle dichiarazioni che da giorni, e da più parti, indicano i costi standard come unico criterio per individuare i possibili risparmi. “Lo ha detto il guru del dopo Cottarelli, Yoram Gutgeld, lo ha detto a più riprese il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, lo hanno garantito esternando dalle Alpi alle Piramidi politici di ogni livello e partito. Bene signori, adesso è arrivato il momento di farlo davvero anche se, ne sono certo, vi costerà parecchio, perché la Regione del Veneto lo chiede da anni e in proprio lo sta già applicando. Tanto che, utilizzando i nostri parametri amministrativi, lo Stato risparmierebbe non meno di 30 miliardi l’anno e non servirebbe alcun taglio”. “Se Gutgeld e tutto il Governo tradurranno in atti concreti quanto detto – aggiunge Zaia – avranno nel Veneto un formidabile alleato, ma se ci accorgeremo che, come è stato finora, si tratta di sole parole, troveranno il peggiore dei nemici sulle barricate con ogni mezzo, purchè lecito”. “Mettiamo a disposizione tutte le nostre buone pratiche – dice il Governatore – e lavoriamo quotidianamente per limare anche quei pochi euro che è ancora possibile limare in Veneto, ma non accettiamo né il taglio di 240 milioni alla sanità, né interventi di alcun tipo su Enti Locali virtuosi. Prima si eliminino sconcerie come i 22.000 forestali della Sicilia contro le poche centinaia nella Regione Veneto che gestisce il 70% delle Dolomiti; prima si eviti che un pasto in ospedale arrivi a costare 60 euro contro i nostri 6-8; prima si faccia in modo che una siringa in certe Regioni non costi 4 volte che da noi. Si faccia prima, subito, e in concreto, con atti, decisioni e date. In caso contrario troveranno pane per i loro denti. Siamo milioni di formiche e siamo stufi di mantenere le cicale”.  
   
   
PUGLIA: :"GARANZIA GIOVANI NO STRUMENTO PER RICERCA CONSENSO"  
 
Bari, 1 aprile 2015 - “Il programma Garanzia Giovani non può e non deve diventare terreno di battaglia per la prossima campagna elettorale e strumento di ricerca del consenso sulla pelle e sul dramma dell’inoccupazione dei nostri giovani – ha detto Leo Caroli, assessore al Lavoro, commentando alcune segnalazioni pervenute agli uffici regionali competenti di enti e soggetti che, pur non avendo alcun titolo, contattano i ragazzi iscritti e non iscritti al programma al fine di fornire loro informazioni e tutoraggio – Voglio ricordare alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi che gli unici soggetti autorizzati a fornire supporto su Garanzia Giovani sono esclusivamente i Punti di Accesso al Piano Garanzia Giovani, i Centri per l’Impiego e i soggetti parte delle Ats che hanno partecipato all’Avviso Multimisura e relativi Youth Corners, nonchè, ovviamente, la Regione Puglia. I giovani iscritti al programma possono rivolgersi in ogni momento a questi soggetti e, per ogni informazione, possono chiedere aiuto al nostro servizio di Richiedi Info Garanzia Giovani, sia via telefono che mail. Non vi è alcun bisogno di intermediari, di conoscenti, di ambienti politici per accompagnare i giovani nella attuazione del programma. Non permetteremo che in periodo di campagna elettorale si possa speculare sulla pelle dei giovani pugliesi, anche facendo ricorso a iniziative regionali che sono state costruite per garantire assoluta trasparenza delle procedure. Infine, esprimo grande soddisfazione per l’operato dei Centri per l’impiego pugliesi che in una situazione di enorme difficoltà causata dalla assenza di chiarezza sul futuro dei servizi e dei lavoratori addetti, stanno comunque garantendo standard di servizio estremamente positivi ed in linea con le realtà più avanzate del paese.”  
   
   
ISIS, ASSESSORE LOMBARDIA: OK A SUPERPROCURA BRESCIA  
 
Milano, 1 aprile 2015 - "Una superprocura antiterrorismo a Brescia? Una notizia positiva, sperando che non sia il solito tweet di Renzi e che arrivi un provvedimento ufficiale che vada in tale direzione. Anche perché, in tema di prevenzione del terrorismo islamico, ogni minuto è prezioso e non abbiamo certo bisogno delle solite promesse del Governo". Superprocura Antiterrorismo - Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo, commenta così la notizia del parere favorevole espresso oggi dal Governo in merito a un ordine del giorno presentato dal deputato Davide Caparini, per costituire a Brescia una "superprocura" nazionale antiterrorismo. Rischio Infiltrazioni Criminali - "Non è certo rassicurante - aggiunge Viviana Beccalossi - avere avuto la conferma che Brescia e provincia si stanno distinguendo come un territorio particolarmente esposto al rischio di infiltrazioni terroristiche e di reclutamento per questi criminali, come è dimostrato dagli arresti dei giorni scorsi". Aspettiamo I Fatti - "Allo stesso tempo - conclude l´assessore Viviana Beccalossi - fa piacere pensare che il lavoro che i magistrati e le forze dell´ordine di Brescia stanno svolgendo in questi mesi possa essere riconosciuto e premiato con un simile e oneroso compito. Adesso aspettiamo i fatti".  
   
   
SOLIDARIETÀ: GIUNTA FVG APPROVA "PROGRAMMA IMMIGRAZIONE 2015"  
 
Trieste, 1 aprile 2015 - Su proposta dell´assessore regionale alla cultura, sport e solidarietà, Gianni Torrenti, la Giunta regionale ha approvato, in via preliminare, la proposta di "Programma immigrazione 2015". Il documento, che si pone in continuità con quanto realizzato nel corso del 2014 e con le iniziative previste dal programma stralcio, definito di recente, prevede complessivamente 16 azioni, articolare in sette ambiti d´intervento, finalizzate a sostenere, in accordo con le Prefetture, gli Enti locali che si rendono disponibili a dare ospitalità a persone richiedenti protezione internazionale, in una logica di accoglienza diffusa. Gli ambiti di intervento previsti riguardano Istruzione e formazione, Casa, Socio sanitario, Servizi territoriali, Protezione sociale, Protezione internazionale, Indagini e ricerche. Più nel dettaglio si prevede di realizzare nella prima macro area azioni rivolte all´integrazione scolastica degli allievi stranieri, alla formazione/alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana da parte degli adulti e dei minori, alla diffusione della conoscenza di base della cultura e dell´educazione civica italiana, al sostegno/formazione del personale scolastico. Per l´ambito casa azioni finalizzate ad intervenire in situazioni di emergenza abitativa, mediante l´offerta di servizi di ospitalità temporanea, ricerca di alloggi, promozione delle corrette regole dell´abitare, erogazione di microprestiti. Nel settore sociosanitario iniziative di mediazione linguistica, per facilitare l´accesso ai servizi da parte dei cittadini migranti. Nell´ambito "Servizi territoriali" si vuol promuovere la realizzazione dei cosiddetti "Piani territoriali", con l´obiettivo generale di sostenere percorsi di inclusione sociale delle persone straniere, sviluppando le attuali reti di servizi. Previste anche iniziative di protezione sociale per assistere e favorire l´integrazione delle vittime di violenza nonché azioni di protezione internazionale per i richiedenti asilo. Saranno infine svolte indagini e ricerche sulle presenze sul territorio, ed effettuati monitoraggi sulle attività svolte. Le diverse iniziative saranno attuate tramite bandi e convenzioni, cogliendo anche le opportunità offerte dalle risorse comunitarie. Complessivamente si prevede una spesa di 2.271.000 euro.  
   
   
IMMIGRAZIONE: FVG, PIANO IN SINTONIA CON ORIENTAMENTI NAZIONALI  
 
Udine, 1 aprile 2015 - Si è riunito per la seconda volta a Udine il Tavolo regionale sulla protezione internazionale, presieduto dall´assessore regionale alla Solidarietà, Gianni Torrenti. L´assessore ieri ha aperto la riunione, che ha consentito un confronto ampio e articolato con le componenti impegnate sui temi dei rifugiati, rilevando che il percorso individuato dalla Regione rispetto a tale argomento è coerente con le ipotesi espresse dal Governo in merito alla nuova legge sull´accoglienza territoriale. Legge che, secondo quanto anticipato, dovrebbe basare l´accoglienza agli immigrati non più sulle grandi strutture, bensì in forma integrata e diffusa sul territorio. Il Tavolo regionale ha così avuto modo di proporre i primi contenuti della bozza di Piano dell´accoglienza regionale, che sarà verificata a breve con i prefetti del Friuli Venezia Giulia. Si tratta di uno strumento programmatorio, che terrà conto della riforma del sistema delle Autonomie locali e della nuova articolazione delle Autonomie locali sul territorio. Un orientamento, questo, rispetto al quale hanno convenuto anche i componenti del Tavolo regionale, sostenendo che attraverso l´Unione dei Comuni sarà possibile l´attuazione di una più efficace politica di accoglienza e di integrazione. Nel corso dei lavori sono state esaminate, tra l´altro, le problematiche inerenti le competenze che ricadranno sui Comuni riguardo all´accoglienza, in particolare quelle attinenti alla formazione del personale. Mentre, a conclusione dell´incontro, l´assessore Torrenti ha rilevato che le buone prassi seguite dalla Regione nel contesto dell´accoglienza pongono il Friuli Venezia Giulia all´avanguardia rispetto alle altre realtà italiane. E ha anticipato che proprio per questo, saranno esposte nella sede della Conferenza delle Regioni, affinchè possano costituire un modello di accoglienza a livello nazionale.  
   
   
LE DONNE CAMBIANO LA POLITICA: POLITICHE DI TIROLO E ALTO ADIGE FANNO RETE  
 
Bolzano, 1 aprile 2015 - Equilibrio di genere nella rappresentanza politica, certezza delle pensioni, riduzione del gap salariale, conciliabilità lavoro/famiglia, incentivazione dell´autostima delle donne. Sono solo alcuni dei temi sui quali 70 politiche di Tirolo e Alto Adige, riunite oggi 27.03 a Bolzano nella 1a Seduta congiunta, si sono impegnate sottoscrivendo una risoluzione a lavorare in rete ai vari livelli. La Seduta congiunta delle rappresentanti politiche elette in Tirolo e in Provincia di Bolzano si intende quale forum di scambio e di messa in rete su obiettivi politici comuni legati alle sfide della moderna società da portare avanti ai vari livelli politici, come sostiene l´assessora provinciale Martha Stocker, che ha organizzato la seduta assieme alla collega del Tirolo Christine Bauer e al Servizio Donna. L´assessora del Land Tirolo, Christine Bauer, facendo presente come i ruoli tradizionali dei generi influiscano in modo pesante il sostegno e il riconoscimento sociali delle donne attive in politica. Proprio per tale ragione è importante la messa in rete interregionale ed oltre i confini delle donne politiche perché c´è bisogno di una società solidale nella quale i problemi vengano analizzati e portati a soluzioni positive. A salutare le colleghe politiche, il presidente del Consiglio provinciale di Bolzano, Thomas Widmann, che ha affemato come sia necessaria l´ottica di genere in politica. La 1a Seduta congiunta delle rappresentanti politiche elette in Alto Adige e in Tirolo si svolge, infatti, sotto il seguente motto: "Le donne cambiano la politica! Percorsi, argomenti, concetti - Focus 2015: Spazio vitale nel Comune". Per introdurre il dibattito l´assessora provinciale Martha Stocker ha citato alcuni dati sulla rappresentanza politica femminile nelle due realtà. Se l´Alto Adige presenta dati migliori a livello comunale, il Tirolo ha una miglior rappresentanza femminile a livello di Giunta provinciale, dove raggiunge circa il 50 per cento (nella passata legislatura aveva solo il 25 per cento); la percentuale nella Giunta provicniale altoatesina è di solo il 28 per cento (era dell´11 per cento nella legislatura precedente). Su 116 comuni in Alto Adige, 106 sono guidati da sindaci e 10 da sindache (percentuale dell´8,6), mentre in Tirolosu 279 Comuni, 268 sono in mano a uomini e 11 a donne (percentuale del 3,9). Le vicesindache altoatesine raggiungono il 25 per cento, mentre quelle tirolesi il 7,3 per cento. La rappresentanza femminile nelle Giunte comunali in provincia di Bolzano si attesta al 27 per cento, mentre in quelle del Land Tirolo all´11,9 per cento. Nei consigli comunali, in Alto Adige si raggiunge quota 21,9 per cento, mentre in Tirolo il 16,4 per cento. Lo scopo del primo incontro di scambio e di rete è quello di analizzare insieme i temi sociopolitici attuali da un punto di vista femminile e di portarli avanti in forma di risoluzione comune ai vari livelli politici. L´obiettivo è, attraverso la discussione, raccogliere e promuovere temi ed iniziative importanti per la politica locale sia per il Tirolo che per l´Alto Adige. Gli input di discussione sono stati forniti da Kathrin Stainer-hämmerle, docente di Scienze politiche alla Fachhoschule di Klagenfurt (A) con tesi per una politica al femminile a livello comunale e provinciale. Alla seduta congiunta hanno partecipato oltre alle assessore provinciali alle pari opportunità della Provincia di Bolzano, Martha Stocker, e del Land del Tirolo, Christine Baur, sindache, vicesindache, referenti comunali e consigliere provinciali delle due realtà territoriali. Al termine dell´incontro è stata sottoscritta una risoluzione. Equilibrio di genere nella rappresentanza politica, certezza delle pensioni, riduzione del gap salariale, conciliabilità lavoro/famiglia, incentivazione dell´autostima delle donne, visibilità dell´impegno delle donne anche con l´intitolazione di strade a figure storiche e significative nei vari comuni. Sono solo alcuni dei temi sui quali le politiche si sono impegnate a lavorare in rete per giungere a esiti concreti. Tra le decisioni adottate, quella di incontrarsi una volta all´anno e di coinvolgere in un secondo momento anche le rappresentanti politiche elette in Provincia di Trento.  
   
   
UMBRIA: REGIONE IMPEGNATA A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE PER SUPERARE DISAGIO DEI GIOVANI  
 
 Perugia, 1 marzo 2015 – "Attraverso questa iniziativa la Regione Umbria ha voluto non lasciare sole le famiglie che si trovano ad affrontare delle difficoltà con i loro ragazzi. Attraverso questo progetto abbiamo quindi deciso di affrontare un tema molto delicato e importante perché, a volte, i nostri giovani, anche attraverso il loro disagio, ci chiedono di aprire con loro un dialogo": lo ha detto la vicepresidente della Regione Umbria con delega al Welfare, Carla Casciari, intervenendo all´incontro conclusivo del progetto regionale "Cosa (non) ci vogliono dire: mondo giovanile e nuovi linguaggi", dedicato alla prevenzione del disagio giovanile, che si tenuto nel pomeriggio di oggi, martedì 31 marzo, a Perugia. Il progetto ha coinvolto 6 Comuni capofila delle Zone sociali che hanno aderito alla proposta formativa rivolta a genitori, insegnanti ed educatori del territorio per approfondire il rapporto fra mondo giovanile e linguaggi della rete. All´incontro, oltre alla vicepresidente con delega alle politiche giovanili, Carla Casciari, sono intervenuti la responsabile della formazione e del progetto, Paola Bianchini, Laura Dalla Ragione, psichiatra e psicoterapeuta, responsabile di Centri per la cura dei disturbi del comportamento alimentare, la coordinatrice organizzativa del progetto, Michela Angeletti, e il consulente in comunicazione digitale, Marco Morello. La vicepresidente Casciari, nel corso del suo intervento ha ricordato che l´idea di dar vita al progetto nasce dall´esigenza di analizzare il bisogno naturale alla comunicazione e la deriva che questa assume in età adolescenziale, per poi fornire agli insegnanti, ai genitori e a tutti gli adulti interessati, gli strumenti per interpretare questa esigenza. Nel corso degli incontri, tutti a partecipazione gratuita, sono stati trattati vari temi con un itinerario verso la comprensione della complessità e la ricchezza della comunicazione giovanile, anche attraverso l´analisi dei nuovi linguaggi della rete e degli strumenti offerti dalla tecnica. "Ci sembrava importante attivarsi sul tema del disagio giovanile con il supporto di professionisti – ha spiegato la vicepresidente. Le nuove generazioni sono sempre ‘collegate´ alla rete ed agli strumenti informatici e per gli adulti è diventato sempre più difficile trovare un linguaggio comune. La Regione Umbria continua a dedicare grande attenzione alle problematiche giovanili e alle esigenze delle famiglie. Un impegno che si concretizza anche attraverso interventi per il diritto allo studio, per le mamme lavoratrici, per la conciliazione dei tempi di lavoro e per la cura della famiglia, per il supporto agli anziani". Proseguendo la vicepresidente ha evidenziato che "i progetti regionali di sostegno alla genitorialità, si incastrano con altre iniziative gestite dai Comuni per supportare le famiglie nell´ambito dei propri territori e che la giunta regionale ha approvato e ammesso a finanziamento per un ammontare complessivo di 82 mila euro, altre 10 nuove iniziative. Si tratta di un ulteriore impegno per andare incontro alle famiglie umbre – ha concluso la vicepresidente - con un´attenzione particolare proprio per i nuclei con figli minori a carico. Le famiglie hanno bisogno, oggi più che mai, dell´attenzione delle istituzioni che non vuol dire solo sostegno economico, visto che l´aggravarsi della crisi ha reso più fragili i nuclei familiari".  
   
   
FVG PARTECIPA A PROGETTO DI INCLUSIONE SOCIALE  
 
Trieste, 1 aprile 2015 - La Regione Friuli Venezia Giulia parteciperà, in qualità di partner associato, al primo bando di un progetto che mira ad utilizzare i cosiddetti ´social impact bond´, ovvero obbligazioni ad impatto sociale, uno strumento finanziario innovativo finalizzato a raccogliere risorse private da destinare al terzo settore. Lo ha deciso la Giunta, su proposta dell´assessore Loredana Panariti. La proposta progettuale, denominata "Alpsib - Capacity development of public and private organizations for Social Impact Bonds", è compresa nel programma di cooperazione transnazionale "Spazio Alpino 2014-2020". Intende realizzare le attività preparatorie, di supporto e di coordinamento, per la predisposizione di un modello di ´social impact bond´ capace di unire gli sforzi pubblici e privati per dar vita a nuove iniziative a favore di categorie fragili, specie anziani con difficoltà motorie, quali tele-monitoraggio, teleassistenza e supporto, tramite tecnologie ´mobile´, utili a favorirne la permanenza nella propria abitazione. Partner del progetto sono il Comune di Pordenone, il Polo tecnologico di Pordenone, la Città di Torino e l´Associazione Nextlevel, accanto a portatori di interesse di Austria, Slovenia, Germania e Francia. Il progetto offre quindi l´opportunità di accedere ad una rete molto estesa di soggetti pubblici e privati con i quali avviare e consolidare collaborazioni sulle tematiche dell´inclusione sociale.  
   
   
BOLZANO: ULTERIORI 213 MILIONI ASSEGNATI A SANITÀ, SOCIALE, CASA  
 
Bolzano, 1 aprile 2015 - Nella seconda riunione "in clausura" del 2015 la Giunta provinciale ha ripartito il 27 marzo ulteriori risorse a disposizione delle casse provinciali per complessivi 213 milioni di euro. A beneficiarne i settori sanità, sociale, famiglia ed edilizia abitativa. "Come annunciato in sede di bilancio di previsione - ha ricordato il presidente Arno Kompatscher al termine della seduta - una volta a disposizione i dati certi sul fabbisogno e sulle maggiori entrate la Giunta si impegna ad assegnare ulteriori mezzi finanziari ai capitoli considerati strategici. È quanto abbiamo fatto oggi." Sono complessivamente 213 i milioni di euro ripartiti grazie anche alle eccedenze e agli accantonamenti dell´Amministrazione, alle ulteriori entrate derivanti dall´accordo finanziario con lo Stato, ai finanziamenti della Regione spettanti alle due Province autonome e ai rientri dal fondo di Alto Adige Finance. "Nel settore sociale e della casa riusciamo in tal modo a coprire l´intero fabbisogno e a mettere a disposizione tutti i mezzi necessari", ha spiegato Kompatscher. La ripartizione prevede in particolare 60 milioni di euro destinati al sostegno ai non autosufficienti (30 dal bilancio provinciale e 30 dalla Regione). "Con questa assegnazione abbiamo fatto ciò che era previsto sin dall´inizio, vale a dire garantire il finanziamento complessivo di 200 milioni previsto per la non autosufficienza", ha detto l´assessora competente Martha Stocker. All´azienda sanitaria sono stati assegnati 38 milioni: serviranno per recuperare in parte i 9 milioni mancanti a fine 2014 e i 40 di deficit stimati per quest´anno. "Gli 11 milioni residui dovranno essere risparmiati dall´Azienda, per garantire una nuova partenza nel 2016", ha aggiunto Stocker. I nuovi finanziamenti riguardano inoltre 10 milioni per il sostegno alle famiglie, 8 milioni per gli adeguamenti contrattuali del personale, 2 milioni per mense scolastiche e assegno per i libri di testo, un milione per premi per la cura del paesaggio (in modo da smaltire le domande arretrate e riaprire i termini di accoglimento nel 2016), 20 milioni destinati al fondo di riserva per eventuali emergenze durante l´anno, 25 milioni per i residui di obblighi assunti negli anni precedenti. Sono infine ben 50 i milioni previsti per le varie misure a favore dell´edilizia abitativa (si veda comunicato a parte).