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Notiziario Marketpress di Lunedì 13 Aprile 2015
UE PER DISCUTERE IL FUTURO DELLA POLITICA EUROPEA DI VICINATO ALLA RIUNIONE MINISTERIALE INFORMALE CON I PARTNER DEL SUD  
 
Bruxelles, 13 aprile 2015 - Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza / Vicepresidente della Commissione europea, Federica Mogherini, e il commissario per la Politica europea di vicinato e negoziati per l´allargamento, Johannes Hahn, consultazioni con i partner Enp meridionali a riunione ministeriale informale sul futuro-sedia co della politica europea di vicinato (Pev) il Lunedi, 13 aprile, a Barcellona. L´incontro è ospitato congiuntamente dall´Unione europea, tra cui la Lettonia presidenza del Consiglio dell´Unione europea, e in Spagna, e vedrà la partecipazione di ministri degli affari esteri, sia dell´Ue e dei paesi partner della Pev *. Essa consentirà una discussione approfondita, nel quadro del processo di consultazione in corso sulla revisione della politica europea di vicinato; Sarà inoltre discusso la situazione nel vicinato meridionale. "Forte politica europea di vicinato è di fondamentale importanza sia per l´Unione europea, nonché i nostri partner in Oriente e il Sud, in un periodo di grandi sfide alle nostre frontiere. Ue ei suoi vicini sono chiamati ad affrontare una maggiore instabilità in molte aree e la minaccia del terrorismo che si sta diffondendo sempre di più, causando vittime e lasciando le popolazioni in preda alla disperazione, e spesso costringendo le persone a lasciare i loro paesi. L´incontro a Barcellona ci darà l´opportunità non solo di riaffermare il nostro impegno, ma di rafforzare la nostra cooperazione per affrontare le sfide comuni da un punto politico, umanitario e di vista della sicurezza. E ´nostro dovere comune e il nostro interesse comune. Dopo il lancio della revisione di questa politica siamo desiderosi di discutere con i nostri partner del Sud le sfide comuni che devono essere affrontato nel processo, ma anche il modo di fare in modo che la nostra partnership continua a crescere nell´interesse di tutto Questo incontro offrirà una preziosa occasione di tale discussione.; che ci consentirà anche di parlare della situazione nella regione alla luce delle varie sfide comuni tali da terrorismo e migrazione ", ha detto Hrvp Federica Mogherini. " I nostri vicini meridionali sono partner cruciali per alcune delle attuali sfide più urgenti affrontate dall´Ue:. Estremismo e il terrorismo, la sicurezza energetica, l´immigrazione irregolare e molto altro La Pev attualmente inquadrata non sfruttare appieno le potenzialità dei nostri rapporti con questi partner , e la revisione in corso mira a cambiare questo. Ecco perché è fondamentale coinvolgere i nostri partner il più possibile nella progettazione della nuova politica europea di vicinato. La riunione di Barcellona è un importante opportunità di ascoltare dai nostri partner come vedono il futuro , " ha dichiarato il commissario Hahn.  
   
   
UE: DICHIARAZIONE DELL´ALTO RAPPRESENTANTE E VICEPRESIDENTE FEDERICA MOGHERINI E IL COMMISSARIO PER GLI AIUTI UMANITARI E GESTIONE DELLE CRISI CHRISTOS STYLIANIDES SULLA SITUAZIONE IN YARMOUK, SIRIA  
 
 Bruxelles, 13 aprile 2015 - La sicurezza e la situazione umanitaria nel campo profughi di Yarmouk in Siria è andato di male in peggio. Persone innocenti vengono ora utilizzati come scudi umani da parte delle parti di combattimento. La crisi Siria ha già portato a troppe sofferenze. Una nuova strage deve essere evitato. L´ue invita tutti i belligeranti e tutte le parti con influenza su di loro a rispettare il diritto internazionale, a garantire il libero accesso umanitario e di fornire un passaggio sicuro per tutti i civili che vogliono fuggire. Risoluzioni Unsc 2139, 2165 e 2191 devono essere pienamente attuate in tutto il territorio della Siria. La Commissione europea ha già rilasciato un finanziamento di emergenza immediata di 2,5 milioni di euro al funzionamento dell´Unrwa in Siria, con particolare attenzione alla Yarmouk, Idlib, Dara´a e Aleppo. Continueremo a lavorare insieme con l´Unrwa Commissario Generale Pierre Krähenbühl, e tutti gli altri partner per contribuire ad alleviare le sofferenze della popolazione in maggiore bisogno, e con il Segretario Generale delle Nazioni Unite l´inviato speciale Staffan de Mistura per trovare una soluzione politica alla crisi.  
   
   
FONDO DI SOLIDARIETÀ UE: 66,5 MILIONI DI EURO PER BULGARIA, ITALIA E ROMANIA DOPO GRAVI ALLUVIONI  
 
Bruxelles, 13 aprile 2015 - In data 9 aprile la Commissione ha erogato un aiuto per un valore di 66,5 milioni di euro dal Fondo di solidarietà dell´Unione europea a favore di Bulgaria, Italia e Romania in seguito a tre catastrofi naturali verificatesi nel 2014. Gli aiuti — 1,98 milioni di euro alla Bulgaria, 56 milioni di euro all´Italia e circa 8,5 milioni di euro alla Romania — intendono coprire in parte i costi degli interventi di emergenza attivati in seguito alle alluvioni; contribuiranno in particolare a ripristinare infrastrutture e servizi fondamentali, a rimborsare i costi delle operazioni d´emergenza e di soccorso e a far parzialmente fronte a quelli di bonifica nelle regioni disastrate. Corina Crețu, Commissaria responsabile per la Politica regionale, ha affermato: "Il Fondo di solidarietà dell´Ue è uno dei simboli più importanti della nostra solidarietà nei momenti di bisogno. L´aiuto finanziario proposto con la decisione odierna, oltre a dimostrare la solidarietà dell´Ue con le 130 000 persone che devono superare le conseguenze di alluvioni devastanti, aiuterà alcune delle regioni meno sviluppate d´Europa a rimettersi in piedi". Molti dei programmi cofinanziati dai Fondi strutturali e di investimento europei per il periodo 2014-2020 intendono investire nella prevenzione delle alluvioni e nell´attenuamento degli effetti del cambiamento climatico, interventi che rispondono a un bisogno diffuso. Contesto Italia: Nell´ottobre e novembre 2014 cinque regioni italiane (Emilia-romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte e Toscana) sono state ripetutamente colpite da forti piogge che hanno causato alluvioni, frane e smottamenti. Nel febbraio 2015 le autorità italiane hanno chiesto un aiuto finanziario da parte del Fondo di solidarietà. La relazione presentata dall´Italia fa il punto del disastro, in particolare in Liguria, dove i fiumi hanno rotto gli argini inondando ponti e strade e causando gravi danni ai settori economici e produttivi di molte città, tra cui Genova. La catastrofe ha provocato nel complesso 11 vittime e lo sfollamento di 3 000 persone. Romania: Nel maggio 2014 la Romania è stata colpita da alluvioni che hanno danneggiato i sistemi di trasporto, le reti idriche, energetiche e di comunicazione, abitazioni e aziende agricole. La vicina Serbia ha già ottenuto un aiuto di solidarietà dell´Ue in seguito alla stessa catastrofe. L´inondazione ha interessato 30 dei 42 distretti della Romania, obbligando a sfollare la popolazione locale e provocando gravi danni in diversi settori dell´economia. Molti agricoltori hanno perso raccolti e bestiame, e le vie d´accesso forestali sono state distrutte dalla rottura delle dighe. Molti ospedali, scuole, edifici pubblici e beni culturali sono stati allagati. In luglio e agosto forti precipitazioni, alluvioni e frane hanno colpito più di 126 000 persone in cinque distretti dell´Oltenia, regione sud-occidentale della Romania. Secondo la domanda di aiuto, più di 2 300 case, 20 scuole, 11 chiese e 9 scuole materne sono state danneggiate, sbarramenti e dighe hanno ceduto, strade, ponti, impianti per il trattamento delle acque e la rete di canalizzazione hanno riportato danni. Molti agricoltori hanno subito enormi danni alla produzione. Bulgaria: Anche la regione di Severozapaden – una delle regioni dell´Ue meno sviluppate – ha risentito pesantemente delle alluvioni dell´estate del 2014. La domanda di aiuto segnalava che il grosso del danno ha interessato la città di Mizia e il paese di Krushovitsa. Oltre a strade principali e aziende agricole, sono stati colpiti 700 edifici pubblici e abitazioni. Il 2 agosto il sindaco di Mizia ha dichiarato lo stato di emergenza e ha ordinato lo sfollamento di più di 800 persone. Le reti energetica, idrica e dei trasporti, gli edifici pubblici, il patrimonio culturale e le riserve naturali hanno riportato gravi danni. Il Fondo di solidarietà europeo Nel 2015 lo stanziamento annuale complessivo per il Fondo di solidarietà ammonta a 541,2 milioni di euro. Sommando l´avanzo dello stanziamento dell´anno precedente, l´importo totale del Fondo di solidarietà disponibile per il 2015 supera gli 895 milioni di euro. Il contributo finanziario del Fondo è calcolato in base ai danni diretti totali provocati da una catastrofe e l´aiuto può essere utilizzato soltanto per operazioni essenziali di emergenza e di recupero (quali definite all´articolo 3 del regolamento). Il Fondo di solidarietà dell´Unione europea è stato istituito per aiutare gli Stati membri e i paesi in via di adesione all´Ue mettendo a disposizione un sostegno finanziario in seguito a gravi catastrofi naturali. Il Fondo è stato costituito dopo le gravi alluvioni dell´estate del 2002 in Europa centrale. Il regolamento riveduto del Fondo di solidarietà è entrato in vigore il 28 giugno 2014 e semplifica le regole esistenti consentendo di versare i contributi con maggiore celerità.  
   
   
BRUXELLES, I DEPUTATI CHE CONTANO: RELATORI, "OMBRE" E COORDINATORI  
 
Bruxelles, 13 aprile 2015 - Le diverse responsabilità dei deputati europei. I deputati vengono spesso designati con il termine francese "rapporteur". Questi hanno il compito di redigere un rapporto che rappresenta la posizione del Parlamento su una proposta legislativa. Ma non sono gli unici che hanno un ruolo importante nel Parlamento europeo. I coordinatori dei gruppi, i relatori "ombra" e i relatori per parere sono tutti attori importanti. Relatore - Quando una commissione decide di elaborare una relazione, viene nominato un "relatore", cioè un deputato incaricato di preparare la relazione. Il loro compito è quello di redige un testo - come la modifica di una proposta legislativa - che sarà votato all´interno della commissione e successivamente in sessione plenaria. Durante la stesura di una relazione, il relatore discute con gli altri deputati e si consulta con gli esperti durante le audizioni appositamente organizzate. Relatore "ombra" - Per seguire l´andamento di una relazione, i gruppi politici possono nominare dei relatori "ombra". Essi svolgono un ruolo importante e sono i responsabili del tema in questione all´interno del loro gruppo politico. Sono di vitale importanza nella ricerca di un compromesso sulla relazione. Clicca qui per altre notizie del Parlamento europeo. Coordinatore - I gruppi politici scelgono anche un loro rappressentante in ogni commissione in qualità di coordinatore. Essi agiscono come portavoce principale del gruppo al´interno della commissione. Insieme agli altri coordinatori preparano le decisioni che saranno adottate dalla commissione, in particolare la procedura e la nomina dei relatori. Il coordinatore può mobilitare i membri del gruppo durante voti importanti e può nominare i relatori ombra. Relatore per parere - Se a una commissione viene chiesto un parere su una relazione preparata da un´altra commissione, si nomina un relatore per parere.  
   
   
CINA: FVG VUOLE INTENSIFICARE I RAPPORTI DI COLLABORAZIONE  
 
Trieste, 13 aprile 2015 - "La Regione Friuli Venezia Giulia intende instaurare e supportare fattivi rapporti di collaborazione con gli attori istituzionali, economici e sociali della Repubblica Popolare Cinese" e in questo senso l´Amministrazione regionale è pronta a "valutare congiuntamente le opportunità di cooperazione che possano valorizzare e consolidare il partenariato tra i nostri due territori". E´ questo il messaggio che la presidente della Regione Debora Serracchiani, con l´assessore alla Cultura Gianni Torrenti, ha voluto trasmettere all´ambasciatore della Repubblica Popolare Cinese a Roma, Li Ruiyu, in visita il 9 aprile a Trieste. Incontrando il diplomatico in occasione della sua conferenza al Mib-school of management del capoluogo giuliano, l´assessore Torrenti indicato che i possibili settori prioritari sui quali poter avviare un programma di collaborazione e scambio di buone pratiche sono le infrastrutture e i trasporti, l´energia, il commercio, il turismo. Nel suo messaggio la presidente Serracchiani ha inoltre ricordato che, nell´ambito di Expo 2015 "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita", la Regione Friuli Venezia Giulia ospiterà a Udine il 24 e il 25 giugno prossimi un convegno internazionale di alto profilo che verterà sui temi della ricerca e innovazione applicate ai settori vitivinicolo, del caffè e della cosiddetta "crescita blu". In questo contesto, ha scritto Serracchiani all´ambasciatore cinese in Italia, "sarò lieta di ospitarla a tale evento per il quale è attesa la partecipazione di relatori di chiara fama internazionale"; tra gli altri, all´evento è stato invitata anche dla prof.Ssa Huiqin Ma, della China Agricultural University di Pechino. Il diplomatico ha indicato all´assessore Torrenti che la Cina parteciperà a Expo non solo come Paese ma anche attraverso molte delle sue Province, e che vi è l´intenzione di favorire un incoming verso il Friuli Venezia Giulia. Evidenziando il carattere di Paese non solo esportatore ma anche importatore, l´ambasciatore ha quindi manifestato apertura nei confronti delle aziende del Friuli Venezia Giulia, sottolineando in particolare l´interesse nei confronti delle tecnologie ambientali, della sicurezza alimentare e del sistema dei trasporti. Si è così ipotizzata anche la promozione da parte della Regione di un forum economico con la partecipazione di imprese regionali, verso cui l´ambasciatore ha anticipato il suo personale interesse.  
   
   
GIUNTA LOMBARDIA, DIRETTA VIDEO CONFERENZA STAMPA PER LA PRIMA VOLTA SU PERISCOPE  
 
Milano, 13 aprile 2015 La conferenza stampa dopo Giunta è stata trasmessa, il 10 aprile per la prima volta, in diretta video, utilizzando l´applicazione legata a Twitter: Periscope, che consente ai follower di seguire eventi in presa diretta. I 36mila follower che seguono l´account di Regione collegati all´applicazione Periscope hanno così potuto assistere sui loro Iphone e Ipad agli interventi degli assessori. La sperimentazione proseguirà con le successive conferenze stampa dopo Giunta nelle prossime settimane.  
   
   
MARONI: SCONVOLGENTE QUANTO SUCCESSO IN TRIBUNALE  
 
Milano, 13 aprile 2015 - "Abbiamo subito sospeso il Comitato, per consentire alle Forze dell´ordine di occuparsi del caso. È sconvolgente che una persona qualsiasi possa entrare nel Palazzo di Giustizia di Milano con un´arma, senza essere bloccato. Pare si tratti per giunta di una persona qualsiasi, non di un´organizzazione criminale, che ha studiato eventuali falle nel sistema di sicurezza, ciò rende quanto è successo ancora più impressionante. Siamo tutti ansiosi di capire cosa sia successo esattamente". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, il 9 aprile commentando la sparatoria al Tribunale di Milano, a margine del Comitato nazionale ordine e sicurezza pubblica. Governo Mantenga Promesse Su Risorse - "Quanto successo al tribunale di Milano - ha aggiunto il presidente - per quello che si è appreso fino ad ora, è legato ad una falla nella sicurezza del palazzo di giustizia che va immediatamente colmata. E´ impensabile che qualcuno possa entrare in tribunale con una pistola e uccidere delle persone. Mi auguro che, soprattutto in vista di Expo dove i rischi aumentano, si faccia tutto quello che serve per garantire la sicurezza dei cittadini". Questione Risorse - Sempre a proposito dell´esposizione universale, il Governatore ha assicurato che "per quanto riguarda le competenze della Regione, abbiamo fatto e stiamo facendo quanto ci compete, soprattutto in materia di sale operative e per la rete di collegamento fra la Protezione civile regionale e la Prefettura. Manca solo una cosa che avrei voluto dire al ministro Alfano e che gli ribadirò appena ci rivedremo: la firma di un decreto dpcm che stanzia le risorse proprio per finanziare queste attività che noi abbiamo messo in campo. La Regione ha anticipato i soldi necessari, ma c´era l´impegno del governo nazionale a finanziare queste attività attraverso un decreto che ancora non è stato fatto". Nessun Allarme - Ancora a proposito di Expo, il presidente Lombardo, ricordando che la sicurezza pubblica "non è una competenza della Regione", ha confermato di "essere tranquillo. Ho parlato con i vari responsabili delle forze dell´ordine: mi hanno garantito il massimo impegno. Se loro mi dicono che sono tranquilli, io sono tranquillo".  
   
   
DEF, IL GOVERNO CONFERMA 5 MILIARDI DI TAGLI SU PROVINCE PER 2016-17 PASTACCI, UPI “IMPOSSIBILE: DOPO 2015 NON C’È PIÙ MARGINE. AD UN ANNO ESATTO DAL VARO DELLA RIFORMA, SI FERMA TUTTO”  
 
Roma, 13 aprile 2015 - “Con la Legge di stabilità 2015 ventitré Province su settantasei si vedranno ridotti i bilanci in una percentuale che va dal 20 al 30 per cento della spesa corrente in meno. La media nazionale è di oltre il 15%, che in valori assoluti significa quasi 9 milioni in meno a Provincia, con picchi che arrivano a quasi meno 35 milioni. E’ evidente che parlare di margini ulteriori di riduzioni per il prossimo biennio è del tutto impossibile. Vuol dire affossare la prima grande riforma istituzionale del Paese, la riforma degli enti di area vasta, proprio ad un anno dal suo varo”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi Alessandro Pastacci, ricordando come “questi tagli arrivano quando l’attuazione della riforma delle Province, approvata esattamente un anno fa, l’8 aprile 2014, non è ancora neanche lontanatamene iniziata. Nel frattempo, con la legge finanziaria i nuovi enti sono stati messi nella condizione di non avere neanche le risorse sufficienti a coprire le funzioni fondamentali che la Legge ha loro assegnato, dalla sicurezza delle strade provinciali alla gestione delle scuole superiori, dalla tutela dell’ambiente ai servizi di supporto e assistenza ai comuni. Per molti enti – sottolinea Pastacci - questa stangata è la porta d’ingresso al dissesto, ma è evidente che se il Governo intende mantenere 2 miliardi di tagli per il 2016 e 3 miliardi di tagli per il 2017, anche quelle che riusciranno a chiudere il bilancio 2015 non saranno più in grado di fare nulla nei prossimi due anni. Al Presidente del Consiglio – conclude il Presidente dell’Upi – chiederemo la disponibilità ad un incontro, dati alla mano, per verificare insieme i nostri conti e trovare quelle misure indispensabili per portare a termine la riforma senza pregiudicare la qualità del welfare locale e senza privare i cittadini e le imprese di servizi essenziali”. Di seguito la tabella con le Province che dovranno versare un contributo dai 10 ai 35 milioni di euro (Fonte: Tabella riparto contributo Legge stabilità 2015 – Conferenza Stato Città Autonomie locali 31 marzo 2015 – su cui Upi ha espresso parere negativo)  
   
   
IL 14 APRILE LA CONFERENZA DEI 315 SINDACI DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO, PER APPROVARE LO STATUTO E LA PERIMETRAZIONE DELLE ZONE OMOGENEE  
 
Torino, 13 aprile 2015 - Martedì 14 aprile alle 9,30 nell’auditorium della sede di corso Inghilterra 7 si riunirà la Conferenza metropolitana dei 315 Sindaci dei Comuni della Città Metropolitana di Torino. All’ordine del giorno l’approvazione finale dello Statuto del nuovo Ente di area vasta e l’approvazione della perimetrazione delle Zone omogenee in cui sarà suddiviso il territorio. Il testo dello Statuto e della Delibera sulla perimetrazione delle Zone omogenee sono stati approvati all’unanimità il 1° aprile scorso dal Consiglio Metropolitano, presieduto dal Sindaco, Piero Fassino. Il testo dello Statuto approvato dal Consiglio è consultabile nel portale Internet della Città Matropolitana alla pagina http://www.Cittametropolitana.torino.it/speciali/
2015/statuto_citta_metro/
 
 
   
   
CITTÀ METROPOLITANA: GRANDE OPPORTUNITÀ DI CRESCITA PER CAGLIARI E L´INTERA SARDEGNA  
 
Cagliari, 13 Aprile 2015 - "La costituzione della Città metropolitana di Cagliari deve essere intesa come una opportunità per l´intera Sardegna e non come competizione tra territori": lo ha detto l’8 aprile l’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, intervenendo al congresso della Cisl sul tema "Cagliari città metropolitana, proposte opportunità e governance dell´area vasta". Erriu ha spiegato: "Non possiamo negare che in Sardegna ci siano ancora resistenze sulla città metropolitana del capoluogo: Cagliari è già la città più ‘pesante’ dal punto di vista demografico e politico, si dice, e un suo ulteriore rafforzamento potrebbe mettere in seria difficoltà i piccoli Comuni”. Ma, secondo l’esponente della giunta Pigliaru, “affrontare e risolvere i problemi dell´area vasta di Cagliari significa far crescere in realtà l´intera isola". Soprattutto perché, la città metropolitana “non significa che Cagliari diventerà l’asso pigliatutto, che ha dalla sua ulteriori vantaggi competitivi e toglie peso politico e risorse agli altri centri: una novità di questa portata, invece, potrà funzionare solo se tutto il contesto regionale sarà costruito con equilibrio”. È questa la ragione per cui, ha ribadito l’assessore Erriu, “la Regione porrà particolare attenzione anche alle esigenze delle zone interne e di altri centri, come Sassari e Olbia, che di fatto costituiscono gli altri poli di contesto metropolitano della Sardegna”. Qualsiasi passaggio però, ha detto il responsabile degli Enti locali, "non sarà calato dall´alto ma verrà discusso coinvolgendo nelle scelte enti locali e cittadini”. È quello che la Giunta ha fatto finora e questo metodo verrà applicato anche sugli aspetti più problematici della costituzione territoriale della Città metropolitana: “Per esempio, sul tema del personale abbiamo una interlocuzione aperta e fruttuosa coi sindacati nel tavolo sul monitoraggio delle funzioni provinciali". Anche la scelta fatta dalla Giunta regionale con l´approvazione del disegno di legge di riforma degli enti locali del dicembre scorso, che “ha individuato i comuni facenti parte del Forum dei sindaci dell´area vasta di Cagliari. - ha assicurato Cristiano Erriu - sarà oggetto di discussione e analisi".  
   
   
RAZIONALIZZAZIONE PARTECIPATE. VENDOLA: "TRAGUARDI POSITIVI QUANTITÀ E QUALITÀ"  
 
Bari,13 aprile 2015 - “L’adozione del Piano di Razionalizzazione delle società e delle partecipazioni dirette e indirette della Regione Puglia, conclude un percorso virtuoso di buona governance avviato sin dal 2008 e che vedeva la Regione detenere la partecipazione diretta in otto società, e quella indiretta in 19 società. Oggi viene adottato un Piano di razionalizzazione che da atto di quanto già fatto in questi anni, durante i quali il quadro complessivo delle partecipazioni è stato ridotto numericamente, ma soprattutto è stata data applicazione ai principi di coordinamento della finanza pubblica, di contenimento della spesa e di buon andamento dell’azione amministrativa”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola annunciando, in adempimento alle specifiche disposizioni delle Legge di Stabilità 2015, l’adozione con Decreto del 31 Marzo scorso del Piano di Razionalizzazione delle società e delle partecipazioni dirette e indirette della Regione Puglia. “Le partecipazioni dirette della Regione Puglia oggi – ha detto Vendola - sono soltanto cinque, di cui tre (fra in house e società di scopo) impegnate in attività strettamente strumentali rispetto alle finalità istituzionali dell’Ente Regione e due che erogano servizi di interesse economico generale. L’adempimento normativo consente di mettere in luce quanta “razionalizzazione” sia già stata attuata in questi anni dalla Regione, tanto che gli obiettivi del Piano consentiranno un completamento del lavoro avviato in termini di intensificazione dei poteri di controllo e monitoraggio finanziario, di efficienza e di efficacia, oltre che di dismissione delle residuali partecipazioni non strettamente necessarie”. Vendola ha quindi spiegato che “la bussola nel lavoro svolto in questi anni e che ha consentito alla Regione di adottare un Piano che guarda già oltre la semplice razionalizzazione “quantitativa” delle società, è stata quella legata ai principi di trasparenza, di anticorruzione, di efficienza e di dismissione di quelle partecipazioni che non avessero caratteristiche tali da giustificarne il mantenimento. Per Vendola infine “il percorso di riorganizzazione sin qui realizzato ha inciso non solo in termini quantitativi, ma ha raggiunto traguardi positivi anche sul piano sostanziale”. Note sul Piano di razionalizzazione delle Partecipate Il processo avviato ha messo in luce la rilevanza delle attività svolte dalle due Società in house Pugliasviluppo spa e Innovapuglia spa non solo per le attività rivolte direttamente all’Amministrazione regionale, ma anche per le notevoli ricadute sull’efficienza dell’attività istituzionale della Regione. Puglia Sviluppo è la finanziaria regionale in house a cui sono state demandate le funzioni di Organismo Intermedio e di gestore degli strumenti di ingegneria finanziaria, nell’ambito delle politiche di sviluppo definite dalla Regione per il sostegno agli investimenti produttivi. Con riferimento alle funzioni di Organismo Intermedio, nel corso del ciclo di programmazione 2007-2013 sono stati cofinanziati investimenti per complessivi € 2,7 miliardi circa, con un onere a carico dei fondi comunitari per € 0,7 miliardi circa; le agevolazioni hanno interessato circa 3.900 imprese. Relativamente agli strumenti di ingegneria finanziaria, la società gestisce quattro fondi, con un budget complessivo di € 250 milioni, destinati al sostegno delle Nuove Iniziative di Impresa (Nidi), alle attività di Internazionalizzazione, al sostegno delle imprese non bancabili (Microprestito) ed infine a favorire l’accesso al credito delle Pmi, attraverso la condivisione del rischio con gli intermediari bancari (risk sharing loan). Innova Puglia spa svolge funzioni strumentali che includono le attività di organismo intermedio per l’attuazione dei programmi comunitari e di agevolazione nel campo della ricerca e della innovazione; è responsabile della progettazione, dello sviluppo e della implementazione del sistema informativo regionale e dell’Agenda digitale; con la Legge regionale n. 37 del 2014 è stata designata Soggetto aggregatore della regione Puglia, ruolo che sarà decisivo nel perseguimento degli obiettivi di contenimento della spesa pubblica e di trasparenza, regolarità ed economicità nell’acquisizione di beni, lavori e servizi da parte della Regione, degli enti e aziende del Servizio sanitario regionale e degli altri soggetti pubblici che intenderanno avvalersi delle attività di committenza della Società. Si è operato con interventi che hanno inciso sul sistema dei controlli e sul coordinamento, disciplinati con la legge regionale n. 26 del 2013 e con successivi atti deliberativi della Giunta regionale di adozione di Linee guida sulla gestione e sul personale delle Società partecipate e controllate. Si è inciso sul numero dei componenti degli organi di amministrazione delle società partecipate e sui relativi compensi. Sono state messe a punto strutture, strumenti e procedure per l’esercizio delle funzioni di monitoraggio, tra cui la realizzazione di apposita Piattaforma web finalizzata, tra l’altro, anche a velocizzare le operazioni di monitoraggio finanziario e di consolidamento di bilancio. All’interno poi dell’azione di risanamento condotta dalla Regione, un notevole risultato è stato raggiunto con l’equilibrio di bilancio nel 2014 sia per la Società di Trasporti Pubblici Locali di Brindisi e Lecce, sia per la Società Terme di Santa Cesarea S.p.a. Un risultato di notevole rilievo anche sotto il profilo della salvaguardia dei livelli occupazionali, specie se si considerano le difficoltà connesse alla crisi che ha interessato i settori di riferimento. Gli obiettivi che oggi il Piano si pone guardano: • all’ulteriore incremento dell’efficacia dei modelli di gestione e di riduzione dei costi, che riceverà ulteriore impulso dal perfezionamento del sistema di monitoraggio e dal consolidamento di bilancio; • al completamento del processo di dismissione e di industrializzazione in particolare delle due Società non strumentali (Aeroporti di Puglia e Acquedotto pugliese), in particolare con la trasformazione dell’Acquedotto Pugliese S.p.a. Attraverso il coinvolgimento degli enti territoriali ricadenti nell’ambito territoriale ottimale, per adeguare il modello gestionale rispetto ai requisiti previsti dall’ordinamento nazionale e comunitario per la gestione in-house; • all’adeguamento dell’assetto organizzativo e giuridico della società Innovapuglia chiamata a svolgere due funzioni fondamentali dell’agenda digitale dell’amministrazione e di Soggetto aggregatore della spesa del territorio regionale; • all’armonizzazione dei sistemi di catalogazione e alla valorizzazione del patrimonio immobiliare”. I processi di dismissione e di industrializzazione vedranno l’Amministrazione avvantaggiarsi della grande solidità e redditività delle due Società. Si pensi, per aeroporti di Puglia, al trend crescente rappresentato dal numero di passeggeri (+67% dal 2008 al 2014) che, attraverso il servizio aereo garantito dagli aeroporti pugliesi, arrivano o partono dalla Puglia, utilizzando voli diretti che collegano il territorio con un numero sempre maggiore di città italiane ed europee. Il traffico si è incrementato sia in termini di numero passeggeri sia in termini di destinazioni (+97% dal 2008 al 2014). E mentre le destinazioni nazionali hanno fatto registrare nel periodo considerato un + 50%, quelle internazionali si sono incrementate di un + 126%. Dati che non solo dimostrano la positiva ricaduta, in termini di servizi, per cittadini ed imprese, ma che evidenziano anche un forte incremento di presenze turistiche favorite dalla sempre maggiore facilità di raggiungere la Puglia”. Le Società partecipate dalla Regione esprimono già oggi un contesto del tutto rispettoso dei vincoli posti dalla normativa nazionale e dimostrano di porsi come utili strumenti a servizio dello sviluppo socio-economico del territorio regionale. Il Piano di razionalizzazione costituisce comunque l’occasione per individuare ulteriori misure a regia regionale, volte a proseguire nell’azione di riorganizzazione già avviata, in linea con gli orientamenti strategici di mandato e nel quadro delle disposizioni previste dalla Legge di stabilità 2015. Il Piano, accompagnato da apposita Relazione Tecnica, sarà trasmesso alla Corte dei Conti, Sezione di Controllo per la Puglia, oltre che in adempimento agli obblighi in materia di trasparenza, pubblicato sul sito web istituzionale.  
   
   
PIEMONTE, FRA I TEMI TRATTATI DALLA GIUNTA REGIONALE: LEGGE FINANZIARIA, CALENDARIO SCOLASTICO, ACQUA PUBBLICA E VISITA DEL PAPA  
 
Torino, 13 aprile 2015 - Legge finanziaria, calendario scolastico, acqua pubblica e visita del Papa sono stati i principali argomenti trattati l’8 aprile dalla Giunta regionale nel corso di una riunione coordinata dal vicepresidente Aldo Reschigna. Finanziaria. La Giunta, come comunicato dal vicepresidente Aldo Reschigna, ha iniziato l’esame degli emendamenti alla Legge finanziaria 2015, che riguarderanno in particolare: la programmazione dei fondi comunitari; l’utilizzo da parte delle Unioni dei Comuni montani di 50 milioni di euro, derivanti dall’accantonamento di una quota dei ricavi degli Ambiti territoriali ottimali, per il potenziamento della risorsa idrica e per il ripristino dei danni provocati dalle alluvioni; l’elenco del patrimonio immobiliare della Regione che può essere alienato o valorizzato. Calendario scolastico. Approvazione definitiva, su proposta dell’assessore Giovanna Pentenero, del calendario scolastico 2015/2016. Le lezioni inizieranno lunedì 14 settembre per concludersi giovedì 9 giugno nelle scuole primarie e secondarie e il 30 giugno nelle scuole dell’infanzia. Nel corso dell’anno, oltre alle festività che saranno definite con ordinanza ministeriale, sono previste le seguenti sospensioni: 7 dicembre in occasione della festa dell’Immacolata, dal 23 dicembre al 6 gennaio per le vacanze natalizie, dal 6 al 9 febbraio per le vacanze di Carnevale, dal 24 al 29 marzo per le vacanze di Pasqua. Niente scuola anche se la ricorrenza del Santo patrono cade in un giorno di lezione. Acqua pubblica. Come proposto dall’assessore Alberto Valmaggia, è stata adeguata la disciplina dei canoni regionali per l’uso di acqua pubblica con l’adozione di un nuovo regolamento che modifica quello del 2004. In linea con la recente legge regionale di semplificazione n. 3/2015, l’utente che ha versato più del dovuto può scegliere tra il rimborso e la compensazione con gli importi delle annualità successive. Inoltre, a chi si trova in difficoltà per il pagamento dell’intero canone nei termine previsti la Regione può concedere il differimento della riscossione coattiva a fronte di un piano di rientro circoscritto nel tempo. Con questo regolamento viene anche data attuazione ad alcune sentenze del Tribunale Superiore delle Acque pubbliche che hanno sancito il pagamento del canone annuo anche quando l’utente non faccia o non possa far uso, in tutto o in parte, della concessione o della licenza di attingimento, salvo il caso in cui il prelievo di acqua non sia possibile per una causa a lui non imputabile. Visita del Papa. Come proposto dall’assessore Giovanni Maria Ferraris, in occasione della visita che Papa Francesco effettuerà a Torino il 20 e 21 giugno prossimi verrà istituito un contingente sovracomunale temporaneo di operatori di polizia locale che garantirà misure per migliorare la mobilità e rendere fluida la circolazione nelle zone che saranno interessate da eccezionali volumi di traffico. La Giunta ha inoltre deliberato: - su proposta dell’assessore Augusto Ferrari, l’autorizzazione all’Agenzia territoriale per la casa del Piemonte Nord per l’utilizzo di 265.000 euro per un intervento di manutenzione straordinaria in via Veneto 21/23 e in via Emilia 6/8 a Villadossola e di 126.000 euro per un intervento di manutenzione straordinaria in via Moli 19/21 a Borgomanero; - su proposta dell’assessore Giorgio Ferrero, la proposta al Consiglio regionale del Piano per la tutela e la conservazione degli ambienti e della fauna acquatica e l’esercizio della pesca, nonché una collaborazione tra Regione e Dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Torino per attività di tutela e conservazione degli ambienti acquatici e dell’idrofauna; - su proposta dell’assessore Giovanna Pentenero, l’autorizzazione alla Città metropolitana di Torino per l’impiego di una somma residua di 420.000 euro per ulteriori attività di ricollocazione professionale, da concludere entro il 30.9.2015, di lavoratrici e lavoratori in cassa integrazione straordinaria a causa di cessazione di attività o ramo di azienda o procedura concorsuale.  
   
   
"CITTÀ METROPOLITANE DISTRIBUIRANNO TAGLIO TRA LORO" NARDELLA: "IL PREMIER ASCOLTERÀ LA NOSTRA PROPOSTA. MARINO: "ACCOLTA PROPOSTA ANCI SU REVISIONE DELLE SANZIONI ALLE CITTÀ METROPOLITANE". DE MAGISTRIS: "VEDIAMO SE ORA ALLE PAROLE SEGUIRANNO FATTI CONCRETI"  
 
Firenze, 13 aprile 2015 – "Sulle citta´ metropolitane non mettiamo in discussione l´accordo, ma affronteremo tra noi sindaci metropolitani il tema di avanzare una proposta per distribuire meglio il carico di questo taglio". Lo dice il sindaco di Firenze e coordinatore delle citta´ metropolitane, Dario Nardella, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi il 9 aprile dopo l´incontro tra una delegazione dell´Anci e il premier, Matteo Renzi. "Il presidente Renzi- assicura Nardella- si e´ detto pronto ad ascoltare ed eventualmente recepire le nostre soluzioni e questo e´ un fatto estremamente positivo. Il confronto all´americana per quel che mi riguarda penso abbia funzionato". L´intenzione di Nardella e´ "specificare quell´accordo in modo tale da non avere questi forti sbilanciamenti e disparita´ che si vedono tra Firenze, Roma e Napoli da un lato e le altre senza dover fare una guerra o una polemica interna". L´inquilino di Palazzo Vecchio tiene a sottolineare che oggi "i sindaci delle citta´ metropolitane hanno parlato solo delle citta´ metropolitane, non e´ stata messa sul tavolo la questione dei comuni. Anche perche´- continua- i bilanci di Roma e Firenze, ad esempio, sono gia´ stati approvati e votati a dimostrazione del fatto che c´e´ una grande disponibilita´". Comunque, conclude, "il dialogo in questo caso ha funzionato e ha prevalso la voglia di trovare soluzioni condivise". (com/gp) Il premier Matteo Renzi "ha accettato la proposta dell´Anci sulla revisione delle sanzioni alle citta´ di metropolitane rispetto al Patto di stabilita´ 2014. Un chiarimento molto importante" altrimenti alcune "citta´ penalizzate non riusciranno a chiudere i bilanci". Lo dice il sindaco di Roma Ignazio Marino nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi al termine dell´incontro tra l´Anci e il governo. (com/gp) “L’incontro di oggi con Renzi è stato chiaro e franco, vediamo se ora alle parole seguiranno fatti concreti”. Lo ha detto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris parlando con i giornalisti a margine dell’incontro tra la delegazione dell’Anci e il presidente del Consiglio Matteo Renzi. “I tagli alle Città meteropolitane – ha aggiunto – sono tagli non al sindaco ma alla città stessa, ai servizi e ai cittadini che alzano così i costi della vita. Abbiamo spiegato. Al governo che non si può chiedere sempre ai Comuni, già sofferenti e in prima linea ogni giorni per arginare la crisi”. L’incontro di oggi tra i sindaci metropolitani servirà anche a smussare le polemiche dei giorni scorsi sulla diversa ripartizione dei tagli? “La grande forza di un’associazione come l’Anci – ha risposto il sindaco di Napoli – è trovare la sintesi tra i Comuni e fornire una prova di maturità. Sono fiducioso che questo possa accadere”.  
   
   
ANCI INCONTRA RENZI, BIAGIOTTI: "CHIARIMENTO IMPORTANTE CHE ATTENDEVO" "MATTEO RENZI, PROPRIO PERCHÉ È STATO SINDACO, HA BEN CHIARA LA SITUAZIONE DI DIFFICOLTÀ CHE I COMUNI STANNO AFFRONTANDO"  
 
Roma, 13 aprile 2015 - “Il buon esisto dell’incontro tra il presidente del consiglio e la delegazione Anci sul Def è una notizia che attendevo. In realtà mi avrebbe sorpreso il contrario: Matteo Renzi, proprio perché è stato sindaco, ha ben chiara la situazione di difficoltà che i Comuni stanno affrontando e il contributo che in questi anni hanno dato al risanamento dei conti dello Stato. E’ stato un chiarimento importante che ci supporta come sindaci nel nostro lavoro quotidiano ”. Così la presidente di Anci Toscana Sara Biagiotti al termine del vertice del 9 aprile a Palazzo Chigi. Come ha riferito il presidente Anci Fassino, Renzi ha specificato anche che “il Def non prevede nuovi tagli a carico dei Comuni e che in ogni caso il governo intende discutere con l´Anci a partire da settembre, quando sulla base del Def si dovrà redigere la legge di stabilità”; inoltre ha detto che "ad ora un testo finale del Def non esiste, ci sono solo bozze di lavoro". L´incontro è stato giudicato da Anci “franco e molto costruttivo" ed ha permesso "di acquisire elementi di chiarimento, a partire dal fatto che l’Anci e il governo hanno riconfermato di voler continuare, come e’ stato in questi mesi, una relazione positiva per affrontare i problemi aperti con l’obiettivo di cercare soluzioni condivise”. A questo proposito Sara Biagiotti ribadisce che “i sindaci, come hanno sempre fatto, sono disponibili a colpire gli sprechi, salvaguardando però i servizi per i cittadini: scuola, assistenza agli anziani, trasporto pubblico”.  
   
   
CALABRIA: IL PRESIDENTE OLIVERIO HA FIRMATO LE CONVENZIONI PISL CON I COMUNI INTERESSATI PER FINANZIAMENTI DI CIRCA TRENTASEI MILIONI DI EURO  
 
Catanzaro, 13 aprile 2015 - Il Presidente della Regione Mario Oliverio ha firmato le convenzioni con i novantadue sindaci dei comuni calabresi che saranno beneficiari di circa trentasei milioni di euro, a seguito dello scorrimento della graduatoria per i fondi Pisl (Programma integrati di sviluppo locale), fatto dalla Giunta regionale. Si tratta di dieci comuni capofila, otto accordi di programma e sedici integrazioni di intese già siglate. "Oggi - ha detto Oliverio - procediamo alla stipula di queste convenzioni sottoscritte da quasi cento comuni, che rappresentano un momento importante per la Calabria. I fondi dell’Unione europea sono la quota più consistente di risorse destinate alla Calabria e noi dobbiamo prestare la necessaria attenzione a questi procedimenti per evitare gli errori e le mancanze del passato. Siamo in una trincea di lavoro per l’utilizzo di queste risorse e l’azione futura dovrà vedere anche gli amministratori locali tra i soggetti in prima linea. Creeremo anche strutture tecniche di accompagnamento per superare limiti e difficoltà in particolare nei piccoli comuni. Bisognerà, inoltre, monitorare il percorso e fare delle verifiche perché nelle condizioni economiche in cui versa la nostra terra non possiamo consentirci il lusso di ripetere, come dimostrano i dati, le esperienze fallimentari che abbiamo alle spalle. Non voglio fare polemica: i dati sono dati e non si può fare finta di nulla. Non si può fare in un anno quello che non si è fatto in sette, quando sono stati impegnati solo ottocento milioni a fronte di tre miliardi. Dobbiamo imboccare decisamente la strada della buona amministrazione, delle buone prassi e, per fare questo, abbiamo bisogno di stringere con gli enti locali una cooperazione forte, mettendo al chiodo le magliette di appartenenza e operando un salto di qualità nel sistema istituzionale. In questo senso, c´è la massima disponibilità da parte nostra per venire incontro a tutte le esigenze. In ogni caso le verifiche dovranno essere lo strumento attraverso il quale innescare meccanismi di premialità e di penalità. E´ bene, tuttavia, che gli enti che non sono in grado di partire, almeno per rendicontare una quota consistente di risorse, lo evidenzino subito perché è necessario evitare di trovarci fra qualche mese, nelle stesse condizioni del passato. Una situazione che comporterebbe l´aggravamento della situazione con il risultato che, al danno, si aggiungerebbe la beffa. Regione e sistema istituzionale, quindi devono costruire una forte cooperazione che consenta a entrambi di vincere questa sfida. Noi stiamo lavorando per vincerla". Il Presidente Oliverio ha, poi, annunciato che il prossimo venti aprile ci sarà, a Catanzaro, l’assemblea dei sindaci e degli amministratori locali. "In quella sede discuteremo di come costruire un rapporto di maggiore collaborazione e cooperazione tra i livelli istituzionali. Gli amministratori locali – ha detto Oliverio - operano in una trincea difficile nella nostra regione, ma le istituzioni locali e i comuni sono i soggetti istituzionali da cui partire per cambiare verso alla governance anche delle risorse europee. L´obiettivo è quello di stringere un rapporto di cooperazione nel merito dei problemi. Dobbiamo puntare ad un governo del territorio attraverso strumenti urbanistici che si adeguino con l´obiettivo di consumo zero del suolo. E ancora, riqualificare i centri urbani e recuperare un patrimonio edilizio enorme che costituisce un grande tesoro per la nostra regione con particolare riferimento ai beni culturali, i centri storici. Tutto questo avendo una strategia che sia unitaria. Abbiamo bisogno, su questo, di un confronto serrato con i protagonisti, anche alla luce delle novità della legge Delrio. Il venti aprile inaugureremo questo nuovo percorso del rapporto tra la Regione e gli enti locali. Naturalmente lavoreremo perché entro quest´anno sia definita la legge di riordino istituzionale per stabilire chi deve fare cosa e questo è tanto più necessario se si intende evitare la confusione, il danno, la deresponsabilizzazione e, a volte, anche lo scaricabarile. Abbiamo bisogno di un quadro di riferimento chiaro, con responsabilità ben definite per costruire, sulla base di queste, un rapporto di cooperazione e collaborazione tra Regione e enti locali".  
   
   
STATISTICA. P.A. ONLINE A FAVORE DI CITTADINI E IMPRESE  
 
Venezia, 13 aprile 2015 - Tra i target dell’Agenda digitale europea, recepita anche dall’Italia e dal Veneto, ci sono obiettivi riguardanti i servizi digitali nella Pubblica Amministrazione. Il principale prevede che entro il 2015 il 50% della popolazione faccia ricorso a servizi digitali nell’interazione con le amministrazioni pubbliche. La disponibilità di servizi online interattivi è in fase di ampliamento e di sviluppo e anche in Veneto negli ultimi anni sono stati fatti numerosi progressi verso il raggiungimento di questo obiettivo. Lo sottolinea il vicepresidente della giunta regionale, in relazione alle ultime elaborazioni della sezione Sistema Statistico su questo tema. Nel 2014 il 36,7% della popolazione veneta dichiara di aver utilizzato internet per interagire con la Pubblica Amministrazione, più che a livello nazionale (35,1%). Le principali attività svolte via web vanno dalla prenotazione di visite mediche al pagamento delle tasse, dall’iscrizione alle scuole all’accesso a biblioteche pubbliche o alla richiesta di documenti e certificati personali. Anche le imprese in questi anni puntano sempre più a interagire con la P.a. Attraverso le nuove tecnologie, come dichiarato dall’86,3% delle imprese venete con almeno 10 addetti, principalmente per ottenere informazioni e scaricare moduli o inviarli elettronicamente una volta compilati (58,3%, in aumento di 4 punti percentuali in un anno). Rimane ancora residua, invece, l’abitudine di offrire beni e servizi alla P.a. Nell’ambito del sistema pubblico di appalto on-line (7,1%). Per quanto riguarda le dotazioni tecnologiche degli uffici pubblici risulta che il 30% dei comuni del Veneto dispone di servizi pienamente interattivi, vale a dire servizi che consentono l’avvio e la conclusione per via telematica dell’intero iter relativo al servizio richiesto, più che a livello medio nazionale (18,9%). La rivoluzione digitale sta investendo anche specifici settori come quello della sanità: si sta procedendo infatti verso la realizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico Regionale, dell’Anagrafe Unica Regionale degli Assistiti e dei Medici di base e Pediatri di libera scelta, dell’attivazione in alcune aziende Ulss di iniziative di teleassistenza e telemonitoraggio a distanza dei pazienti e di teleconsulto tra operatori sanitari. In tema di giustizia, dal 30 giugno 2014 è stata introdotta l’obbligatorietà del processo civile telematico: in Veneto sono stati depositati telematicamente nel 2014 oltre 176 mila atti, +650% rispetto all´anno precedente (Italia +186%).
% persone che usano internet per interagire con la P.a. Per attività svolta. Veneto e Italia - Anno 2014 
                                                            Veneto         Italia
Prenotare visite mediche                         24,0           16,7
Pagare le tasse                                         21,7            26,3
Iscrizione a scuola                                    19,5           21,4
Prenotare accertamenti diagnostici           19,3           10,6
Accesso biblioteche pubbliche                 15,8           16,9
Richiesta prestazioni previdenza sociale  11,9           11,9
Accesso fascicolo elettronico sanitario    10,0             7,6
Richiesta documenti personali                    8,3           10,2
Richiesta certificati                                    5,6              6,5
Cambio di residenza                                   1,4              1,9
Fonte: Elaborazioni Regione Veneto - Sezione Sistema Statistico Regionale su dati Istat
 
   
   
PROGETTI EUROPEI, LA REGIONE SARDEGNA PAGA IL 50% DELLE QUOTE A CARICO DEI COMUNI. OK DALLA GIUNTA: UNA SFIDA IMPORTANTE, AIUTIAMO A INTERCETTARE I SOLDI DI BRUXELLES  
 
Cagliari, 13 Aprile 2015 - La Regione pagherà il 50% del cofinanziamento dei progetti europei di rilievo internazionale a carico di Comuni, Università, parti sociali ed economiche. L´ha deciso la Giunta regionale che, su proposta dell´assessore regionale della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, ha stanziato un milione di euro approvando gli indirizzi per la predisposizione dell´Avviso 2015: in pratica, la partecipazione finanziaria dei soggetti interessati a programmi e progetti promossi da organismi nazionali, internazionali e Unione Europea, grazie all´intervento della Regione si riduce a un quarto dell´importo complessivo. Progetti Competitivi E Di Alto Livello - "Si tratta di progetti importanti, che richiedono grande impegno e molta competenza da parte di chi li propone e che sono fortemente competitivi a livello internazionale - spiega l´assessore Paci - Dunque abbiamo deciso di cofinanziarli per sostenere concretamente i Comuni e gli altri soggetti interessati in questa sfida importante, per non lasciarli soli e consentire loro di provare ad agganciare i soldi messi a disposizione da Bruxelles che possono davvero fare la differenza in un momento di crisi come questo. Soldi che vanno portati a casa con progetti di livello impeccabile - sottolinea il vicepresidente della Regione - evitando inutili dispersioni di risorse e duplicazioni, favorendo sinergie e puntando su proposte omogenee e di forte impatto". I Criteri Di Valutazione Dei Progetti - Nella valutazione dei progetti da parte della Regione sarà data priorità alle procedure connesse ai programmi a gestione diretta dell´Unione Europea e alle aree tematiche che riguardano ricerca, competitività, sviluppo e innovazione, tutela e conservazione del patrimonio ambientale e culturale. Saranno ammessi alla procedura i progetti finanziati entro 12 mesi da oggi, ovvero dal momento dell´approvazione della delibera: nell´attribuzione del cofinanziamento sarà data priorità ai soggetti di natura pubblica, la quota massima di cofinanziamento sarà del 50% e comunque mai superiore a 200mila euro. Il cofinanziamento in favore dei soggetti privati è ammesso nel rispetto delle soglie previste degli aiuti di Stato. "Se i progetti che arriveranno saranno numerosi e di qualità, siamo disponibili ad aumentare il fondo regionale per il cofinanziamento", assicura l´assessore Paci.  
   
   
RIORDINO ISTITUZIONALE, L’ASSESSORE EMILIA ROMAGNA HA INCONTRATO IL SOTTOSEGRETARIO BRESSA  
 
Bologna, 13 aprile 2015 - Condivisione dei punti salienti dell’impianto e del percorso politico avviato per arrivare in tempi brevi all’approvazione della legge regionale sul riordino territoriale. Al termine del primo degli incontri bilaterali tra la Regione Emilia-romagna e il Governo, che si è tenuto al Ministero degli Affari regionali, l’assessore Emma Petitti esprime “soddisfazione perché la strada intrapresa dall’Emilia-romagna è stata accolta favorevolmente. E´ stato riconosciuto l’impegno messo in campo insieme agli Enti territoriali per dare una risposta strategica al tema delle aree vaste e della città metropolitana di Bologna. Fondamentali, allo stesso tempo, sono l´impegno finanziario messo in campo per sostenere questa fase di transizione e le misure che si stanno attuando in accordo con i sindacati a tutela di tutti i lavoratori coinvolti nei processi di mobilità. Nelle prossime settimane - conclude Petitti - con Province, Città metropolitana e Sindacati, proseguiremo il lavoro di condivisione e coinvolgimento per arrivare entro la fine di aprile alla definizione del testo di legge”.  
   
   
GIUNTA REGIONALE PUGLIA: SINTESI DEI PRINCIPALI ARGOMENTI DISCUSSI ED APPROVATI  
 
Bari, 13 aprile 2015 - La prima campanella del prossimo anno scolastico, suonerà il 16 settembre. L’ultima l’8 giugno del 2016. I, trenta giugno, invece, ‘ la data in cui termineranno le attività educative nella scuola dell’infanzia. Lo ha deciso la Giunta regionale che ha definito l’intero calendario delle sospensioni della attività e cioè: Festività riconosciute dalla normativa Statale vigente • tutte le domeniche; • 8 dicembre, Immacolata Concezione • 25 dicembre, Natale; • 26 dicembre, S.stefano; • 1° gennaio, Capodanno; • 6 gennaio, Epifania; • lunedì dopo Pasqua; • 25 aprile, anniversario della Liberazione; • 2 giugno, festa nazionale della Repubblica; Festività riconosciute dalla Regione con il presente atto: • 2 novembre (ponte) • 7 dicembre (ponte) • dal 23 dicembre 2015 al 5 gennaio 2016 (vacanze natalizie) • dal 24 marzo al 29 marzo 2016 (vacanze pasquali) • Ricorrenza del Santo Patrono (qualora coincida con un giorno in cui non si effettuino lezioni o attività educative e didattiche non si darà luogo ad alcun recupero). Le istituzioni scolastiche, nell’ambito della propria autonomia organizzativa possono disporre adattamenti al calendario scolastico stabilito dalla Regione in relazione alle esigenze derivanti dall’attuazione del proprio piano dell’offerta formativa, promuovendo al riguardo ogni forma utile di raccordo con le altre istituzioni scolastiche operanti nel medesimo territorio e con gli enti locali, tenuti all’organizzazione. "Si tratta- sottolinea l’Assessore Sasso- di un atto di programmazione ampiamente condiviso con l’Ufficio Scolastico regionale e con Organizzazioni Sindacali di categoria, che riconosce il valore dell’autonomia scolastica e tiene anche conto delle ripercussioni che le scansioni temporali previste hanno sull’organizzazione della vita familiare degli alunni, nonché sull’erogazione dei servizi connessi alle attività didattiche dei servizi di supporto". Adottato dalla Giunta regionale il Piano operativo per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere. Il documento verrà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione.  
   
   
VALDARNO: DICIOTTO COMUNI INSIEME PER LO SVILUPPO PRESENTATO IN CONSIGLIO REGIONALE UN DOCUMENTO FIRMATO DAI SINDACI DEL VALDARNO FIORENTINO E ARETINO, DELLA VALDISIEVE E DEL PRATOMAGNO  
 
Firenze, 13 aprile 2015 - Un documento programmatico per superare i confini geografici, stabilire obiettivi e percorsi comuni, dare impulso a un territorio strategico per l’economia della Toscana. Lo hanno firmato diciotto sindaci del Valdarno superiore fiorentino e aretino, della Valdisieve e del Pratomagno. Tre in particolare i temi al centro del protocollo: servizi sociosanitari, infrastrutture e competitività. Il documento è stato presentato nella sala Montanelli del Consiglio regionale, durante una conferenza stampa a cui hanno partecipato i consiglieri regionali Gianluca Parrini e Pieraldo Ciucchi. Entrambi hanno sottolineato l’importanza dell’iniziativa e quanto sia positivo che le istituzioni del territorio lavorino insieme, per superare le divisioni amministrative e valorizzare le potenzialità di un’area che è già una delle più economicamente attive della Toscana. Parrini ha, in particolare, posto l’accento sull’opportunità di accompagnare l’intesa a una ricerca, da far svolgere all’Irpet, che fornisca una fotografia esatta del territorio con tutti i suoi punti di forza, debolezza e criticità. Secondo Ciucchi non si può non tener conto di un territorio come il Valdarno, artificialmente diviso in due province, quando si parla di città metropolitana. Numerosi i sindaci dei Comuni firmatari (Bucine, Castelfranco-piandiscò, Castiglion Fibocchi, Cavriglia, Figline e Incisa Valdarno, Laterina, Londa, Loro Ciuffenna, Montevarchi, Pelago, Pergine Valdarno, Pontassieve, Reggello, Rignano sull’Arno, Rufina, San Giovanni Valdarno, San Godenzo, Terranuova Bracciolini), presenti alla conferenza stampa, che hanno illustrato gli obiettivi unitari da sottoporre a Regione e governo nazionale. Il primo obiettivo è quello dei servizi sociosanitari, da potenziare con una reale integrazione tra i presidi sanitari del territorio, l’ospedale della Gruccia di Montevarchi e il Serristori di Figline, ma anche puntando su una rete distrettuale delle future Case della salute. Per quanto riguarda le infrastrutture si lavorerà per un rafforzamento della rete viaria non autostradale tra Firenze ed Arezzo; in tema di competività, i Comuni chiedono sostegno alla Regione per fornire alle imprese locali le infrastrutture necessarie per lavorare al meglio, a partire dai servizi di connessione veloce e superveloce, che ancora sono assenti in larghe porzioni di questo territorio.  
   
   
FVG, LAVORO: ESTESI AMMORTIZZATORI IN DEROGA A STUDI PROFESSIONALI  
 
Trieste, 13 aprile 2015 - Il Tavolo regionale di concertazione, costituito dalla Regione e dalle parti sociali, ha approvato oggi a Trieste le modifiche all´Intesa relativa alla concessione degli ammortizzatori sociali in deroga per il periodo primo gennaio- 31 dicembre 2015, così come proposte dall´assessore regionale al lavoro Loredana Panariti. Con le modifiche apportate, si estende la possibilità di concedere i trattamenti di integrazione salariale in deroga agli studi professionali, conseguentemente a quanto disposto dal Consiglio di Stato con un´ordinanza, e così come indicato dalla direzione generale degli Ammortizzatori sociali del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, in attesa che il Tribunale Amministrativo regionale del Lazio si pronunci nel merito della controversia instaurata per l´annullamento del decreto interministeriale dell´agosto 2014 che escludeva gli studi professionali da questi ammortizzatori. L´intesa prevede che le relative domande possano riguardare esclusivamente periodi di sospensione o riduzione di orario decorrenti dal giorno successivo alla data di pubblicazione dell´Intesa, prevista già oggi, sul sito web istituzionale della Regione. Nel corso della riunione del Tavolo, l´assessore Panariti ha evidenziato come il Friuli Venezia Giulia, assieme a tutte le altre Regioni, abbia nuovamente ribadito al Governo la necessità dell´assegnazione nel minore tempo possibile di nuove risorse affinché possano riprendere i pagamenti della cassa integrazione e della mobilità in deroga.  
   
   
POSTE, ASSESSORE LOMBARDIA: BENE APPROVAZIONE MOZIONI IN SENATO  
 
Milano, 13 aprile 2015 - "Bene l´approvazione in Senato delle mozioni sul Piano di riorganizzazione di Poste Italiane, che confermano quanto già ottenuto da Regione Lombardia lo scorso 18 marzo, con la sospensione dell´entrata in vigore del Piano e la sua parziale revisione". Lo afferma il sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione della Regione Lombardia Daniele Nava, che esprime la propria soddisfazione per i provvedimenti votati da Palazzo Madama. Nava sottolinea che "il metodo di lavoro inaugurato da Regione Lombardia alcune settimane fa è diventato modello anche per le altre Regioni". Il sottosegretario ricorda, infine, che lo scorso 24 marzo si è riunito il Tavolo di lavoro regionale, che ha cominciato a lavorare a una proposta unitaria di modifica del Piano di Poste Italiane, che sarà formalizzata nelle prossime settimane.  
   
   
BOLZANO: CONFERENZA SUI FLUSSI MIGRATORI NELLE ALPI (14 APRILE)  
 
Bolzano, 13 aprile 2014 - Come reagiscono gli uccelli migratori all’ostacolo rappresentato dalle Alpi? Come studiarli, per fornire un quadro completo dei flussi migratori in quell’area? Domande cui intende rispondere la conferenza dal titolo “I flussi migratori nelle Alpi”, proposta il 14 aprile, alle ore 20, al Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige. In lingua tedesca, ingresso libero. Gli uccelli migratori reagiscono in modo particolare all´ostacolo rappresentato dalle Alpi, di minor estensione rispetto al Mar Mediterraneo o il Deserto del Sahara. Combinando diversi metodi di osservazione come binocolo, infrarossi, radar e moon watching, con catture e studi fisiologici è possibile fornire un quadro ormai completo sui flussi migratori che attraversano le zone alpine. Di questo si occuperà la conferenza "I flussi migratori attraverso le Alpi", in programma martedì 14 aprile, alle ore 20, al Museo di Scienze Naturali dell´Alto Adige. Relatore della serata sarà Bruno Bruderer fino al 2007 direttore della sezione ricerca migratoria della Stazione ornitologica svizzera e docente di ornitologia e zoogeografia presso l´Università di Basilea. In lingua tedesca. Ingresso libero La conferenza si tiene nell´ambito della mostra temporanea "Liberi e selvaggi", che propone 40 scatti del fotografo naturalista tedesco Florian Schulz sul tema delle migrazioni di animali nei corridoi naturali. L´esposizione riapre il 21 aprile 2015. Info: Museo di Scienze Naturali dell´Alto Adige, via Bottai 1, Bolzano, tel. 0471 412964, web http://www.Museonatura.it/  Per saperne di più sui musei in Alto Adige: http://www.Musei-altoadige.it/    
   
   
IMMIGRAZIONE, ASSESSORE LOMBARDIA: BRESCIA, NO A SANATORIA CLANDESTINA  
 
 Milano, 13 aprile 2015 - "Le domande di sanatoria a Brescia sono già state esaminate e respinte nell´80 per cento dei casi. Il Comune ora si fa portavoce dei clandestini che hanno messo a ferro e fuoco la città e chiede al Ministero un riesame delle domande. Si tratta di una situazione davvero inaccettabile, perché fa passare un messaggio sbagliato: a Brescia basta insultare autorità e Forze dell´ordine per ottenere deroghe alle normative vigenti. Io credo invece che tutti gli extracomunitari che sono stati certificati come clandestini non debbano avere un´ulteriore possibilità di sanatoria, ma debbano essere immediatamente espulsi dal territorio nazionale". Con queste parole l´assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia Simona Bordonali ha commentato la decisione del Comune di Brescia di guidare una delegazione per chiedere al Ministero dell´Interno un riesame delle domande di sanatoria respinte. Clandestini 8 Immigrati Su 10 - "Su 5222 domande ne sono state approvate solo 1131 - ha concluso l´assessore - e questo significa che 8 immigrati su 10 sono clandestini. Stupisce come la Giunta comunale si spenda in spedizioni romane per difendere le istanze di queste persone e non per tutelare i diritti dei tanti Bresciani in difficoltà".  
   
   
BOLZANO: SENSIBILIZZARE LE FAMIGLIE RIGUARDO ALLE ADOZIONI  
 
Bolzano, 13 aprile 2015 - La possibilità di dare ad un bambino una famiglia è il nodo centrale nell’adozione. Con una campagna di sensibilizzazione e lo slogan “Una storia diversa: la mia adozione” l’assessora Martha Stocker ha voluto promuovere oggi in prima persona questa forma particolare di genitorialità alternativa, rafforzando la coscienza dei cittadini su questa tematica. La decisione di dare una casa ad un bambino proveniente da un´altra famiglia e spesso da un altro Paese e quindi da un´altra cultura, di crescerlo come figlio proprio con quell´amore e quella sicurezza, della quale avrà bisogno nella vita futura, non costituisce sempre un passo facile, sul quale si deve riflettere attentamente e che deve essere preparato adeguatamente. "Crescere dei figli non è di per sé un´impresa facile ed implica una grande responsabilità. La sfida è ancora più grande laddove l´impegno non è rivolto ai propri figli" afferma l´assessora "Nel contempo l´adozione di un bambino è legata a delle esperienze, che nessun´altra forma di genitorialità consente di vivere". Con articoli, racconti dei protagonisti, l´affissione di manifesti, contributi televisivi, inserzioni mirate e l´organizzazione di un convegno che si svolgerà a Bolzano il 19 novembre, la Ripartizione politiche sociali della Provincia, in cooperazione con il Servizio Adozioni dell´Alto Adige del Distretto sociale di Bolzano, vuole aumentare l´interesse del pubblico sul tema dell´adozione, con l´obiettivo di rafforzare la coscienza dei cittadini e per mettere in luce questo particolare atto di solidarietà verso bambini, che per dei motivi specifici non hanno una propria famiglia. Per entrambi i manifesti della campagna sono stati scelti una coppia con figlio in forma di disegni colorati, aggiungendo lo slogan "Una storia diversa: la mia adozione", dando quindi risalto a questa forma speciale di relazione genitori-figli. "La campagna fa parte di diverse iniziative ed azioni, che vengono promosse con i diversi partner nell´adozione in Alto Adige" sottolinea l´assessora. Nel 2014 sono stati complessivamente 25 i bambini adottati, di cui 5 in adozione nazionale e 20 in adozione internazionale. Il numero delle richieste di adozione in questi ultimi anni è diminuito ed è anche per questa ragione che viene promossa una campagna a livello provinciale. Petra Frei, dell´Ufficio per la tutela dei minori e l´inclusione sociale, ha quindi illustrato l´organizzazione dell´adozione a livello provinciale, le normative e le particolarità delle forme diverse di adozione. Nel caso dell´adozione nazionale i bambini adottati provengono dal territorio nazionale, anche trattandosi di bambini di provenienza straniera. Un ruolo gioca anche presso quale Tribunale dei minori è stata depositata la richiesta. Nell´adozione internazionale i bambini provengono invece da altri Paesi. In questo Frei ha sottolineato, che non esiste un indice temporale per genitori adottivi "in attesa". I compiti del Servizio Adozioni Alto Adige che fa parte del Distretto sociale di Bolzano ed i singoli passi che caratterizzano il processo di adozione sono stati quindi presentati dall´assistente sociale Silvia Vidale. Particolarmente interessante e toccante l´esperienza personale portata da Alessandra Martinez e Gilberto Antonucci, genitori adottivi della piccola Margherita, una bimba etiope che due anni fa, all´età di cinque anni, è entrata nella loro famiglia e nella loro vita, un´esperienza grande, che li ha arricchiti e nella quale "siamo stati guidati con naturalezza da Margherita stessa".  
   
   
PRESENTATO IN UMBRIA PROGETTO PER SUPPORTO AL PERCORSO DI NASCITA A FAVORE DI DONNE IMMIGRATE  
 
Perugia, 13 aprile 2015 – "L´umbria è una delle regioni italiane con un´alta percentuale di donne e uomini immigrati per cui diventa importante mettere a punto politiche che favoriscano l´integrazione, a partire da quella sanitaria e da quella delle donne che stanno per diventare mamme": lo ha affermato la vicepresidente della Regione Umbria con delega al Welfare, Carla Casciari, nel corso della presentazione del progetto Birth (Better Integration Rate Through maternal and child Healthcare), realizzato dalla Regione Umbria grazie ad un finanziamento del Fondo Europeo per l´Integrazione dei cittadini di paesi Terzi 2007-2013, in collaborazione con il l´Uslumbria1, le Aziende ospedaliere di Perugia e Terni e alcune associazioni. Si tratta di una parte di un progetto più ampio – ha detto la vicepresidente – che vuole supportare in particolare le donne in un momento importante e delicato come quello della maternità e del parto. La Regione ha riservato una particolare attenzione alle donne immigrate – ha aggiunto – anche promuovendo dei corsi di lingua e cultura italiana a domicilio. Grazie a quasi un milione di euro di fondi comunitari, abbiamo avviato nuovo percorsi e fortificato iniziative già strutturate per garantire a tutti i residenti in Umbria il pieno diritto di cittadinanza". La responsabile immigrazione del Servizio Programmazione e sviluppo della rete dei servizi sociali e integrazione socio-sanitaria della Regione, Eleonora Bigi, ha evidenziato l´importanza di poter contare per la realizzazione del progetto, su partner come l´Uslumbria1 e le Aziende ospedaliere di Perugia e Terni, nonché su molte associazioni che stanno sostenendo il progetto facendo conoscere tutte le opportunità di un´iniziativa di grande valore, perchè rivolta a donne che sono in attesa di avere un bambino. Eleonora Bigi ha anche ricordato che è possibile scaricare un´App dedicata a facilitare alle persone immigrate l´accesso ai servizi sanitari in umbria. Nel corso dell´incontro è stato evidenziato come una delle maggiori criticità emerse dagli studi effettuati in Umbria sull´accesso ai servizi sanitari da parte degli stranieri, riguardi il percorso materno infantile. La difficoltà è determinata prevalentemente da un divario consistente evidenziato dalla percentuale di donne che hanno effettuato meno di tre visite durante il periodo gestazionale. E´ emersa quindi la necessità di allargare i servizi di mediazione interculturale – ha riferito Daniela Ranocchia dell´Uslumbria 1 – prevedendo anche la strutturazione di un centro di coordinamento regionale che colleghi tempestivamente mediatrici qualificate delle diverse etnie e dei diversi territori con le operatrici sanitarie e le pazienti dislocate nel territorio, con servizi di mediazione per le donne immigrate che coprano tutto il periodo nascita e le prestazioni sanitarie dell´area materno infantile, sia con servizi programmati che con servizi d´emergenza.  
   
   
WELFARE, LOMBARDIA: PIÙ PUNTI AI CONIUGI SEPARATI PER ASSEGNAZIONE CASE ERP  
 
Milano, 13 aprile 2015 - "Modificheremo il regolamento di assegnazione degli alloggi in regime di Erp per venire incontro alle esigenze dei coniugi separati". Così l´assessore alla Casa, Housing sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione delle imprese Fabrizio Sala, al termine della Giunta Regionale, tenutasi a Palazzo Lombardia. Stanziamento Di 4 Milioni - In attuazione dei principi della Legge regionale 18/2014 ´Norme a tutela dei coniugi separati o divorziati in condizione di disagio, in particolare con figli minori´, saranno introdotte varie misure a favore di genitori separati o divorziati che si trovano in condizione di disagio abitativo o economico. In particolare, la legge prevede l´istituzione di misure di accompagnamento per i coniugi separati o divorziati con figli, riguardanti in particolare il sostegno abitativo, l´inserimento lavorativo e l´aiuto economico. La Misura, varata di concerto con l´Assessorato alla Famiglia, prevede uno stanziamento complessivo di oltre 4 milioni di euro. Previste Modifiche Al Regolamento - "Dal punto di vista dell´Assessorato alla Casa e Housing sociale - ha aggiunto l´assessore Sala - sono appunto previste modifiche al regolamento per l´assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, per permettere ai genitori che perdono la disponibilità dell´alloggio a seguito di separazione o divorzio, di presentare domanda per l´assegnazione di una casa, anche se proprietari". I cambiamenti al regolamento per l´assegnazione degli alloggi prevedono inoltre una serie di modifiche che riconoscano, per i coniugi separati e divorziati: un punteggio equivalente a quello riconosciuto a seguito di provvedimento di sfratto per la formazione della graduatoria per gli alloggi, l´esclusione delle somme versate per il mantenimento dei figli e del valore patrimoniale dell´alloggio di proprietà in cui vivono i figli nel calcolo dell´Isee-erp e l´introduzione di una categoria ad hoc nella graduatoria, per i soggetti separati legalmente o divorziati aventi esigenze di alloggio temporaneo.  
   
   
LOMBARDIA: 4 MLN A CONIUGI SEPARATI CON FIGLI MINORI  
 
Milano, 14 aprile 2015 - Regione Lombardia mette a disposizione oltre 4 milioni di euro per l´erogazione di un sostegno economico a non meno di 2000 genitori separati o divorziati con figli minori - che si aggiungono ai 2500 che hanno già beneficiato di questa misura - fino ad un massimo di 2400 euro in sei mesi, con criteri di valutazione che tengano conto dei reali bisogni delle persone. Lo ha annunciato nella conferenza stampa dopo la riunione della Giunta regionale l´assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Volontariato e Pari opportunità Maria Cristina Cantù. Interventi Personalizzati - "Si tratta di un provvedimento - ha spiegato l´assessore Cantù - nel solco di una continuità di intervento riguardo a questo target di fragilità, che viene portato a sistematizzazione in base a principi della Legge 18 del 2014, che è il quadro di riferimento regionale". In Lombardia, ha ricordato l´assessore, ci sono oltre 1 milione di famiglie separate e divorziate e "molte di queste sono caratterizzate da vulnerabilità sociale ed economica". In questo contesto, Regione Lombardia interviene con "misure fortemente vocate a interventi personalizzati che tengono conto delle condizioni di vulnerabilità". Regolamento Case Popolari - L´intervento economico è accompagnato, ha spiegato ancora l´assessore, dalla proposta di modifica del regolamento regionale con l´inserimento della categoria dei coniugi separati o divorziati in condizioni di disagio con figli minori (anche se proprietari di casa) per l´assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica. Previsti in particolare: un punteggio equivalente a quello riconosciuto a seguito di provvedimento di sfratto per la formazione della graduatoria per gli alloggi; l´esclusione delle somme versate per il mantenimento dei figli e del valore patrimoniale dell´alloggio di proprietà in cui vivono i figli nel calcolo dell´Isee-erp; l´introduzione di una categoria ad hoc nella graduatoria, per i soggetti separati legalmente o divorziati aventi esigenze di alloggio temporaneo. Lavoro - A questi interventi si aggiungono misure per il lavoro "tema molto importante per questa categoria di fragili". L´obiettivo è aiutare queste persone a riconquistare un posto di lavoro o ad acquisirlo. In questa prospettiva, "la costruzione di progetti di tutela e di protezione e percorsi di accompagnamento, seguiti da Asl ed Enti locali, valorizzando in particolare la rete dei consultori che si stanno sviluppando sempre più in una logica di centri per la famiglia".  
   
   
TRENTO: CREARE VALORE CONDIVISO TRA PUBBLICO E PRIVATO PER LO SVILUPPO DEL WELFARE DI COMUNITA’  
 
Trento, 13 aprile 2015 - Stiamo assistendo ad un cambiamento sociale importante che vede il ridimensionamento dell’azione dello Stato nelle politiche di welfare di comunità e di benessere familiare a favore di una rete di organizzazioni, sia pubbliche che private, che sta crescendo sul territorio trentino. Le politiche di welfare state sono oggi in difficoltà. La crisi economica mette in discussione gli assetti delle politiche fino ad oggi attivate e si rende dunque necessario passare da un sistema di welfare-state, in cui lo Stato opera una forte azione di programmazione e finanziamento dei servizi, a sistemi di welfare-community in cui gli attori territoriali pubblici, privati e no profit svolgono nuovi ruoli e nuove funzioni nel più ampio contesto socio-economico. Un nuovo traguardo del welfare generativo, non più amministrato e finanziato dallo Stato ma da una rete di attori sul territorio, sostenuta da alleanze locali, forme di associazionismo e dai Distretti famiglia, dove l’azione sinergica pubblico e privato viene remunerata in termini di aumento del benessere e di maggior efficienza del sistema sociale ed economico produttivo. L’evento ha preso in esame il passaggio dinamico tra welfare state e welfare di comunità sostenuto dalla sinergia tra soggetti privati, pubblici, terzo settore, no profit e da un sistema coeso composto da Distretti sociali, Distretti famiglia e Distretti per l’economia solidale. Da questa premessa ha preso le fila il convegno "Welfare generativo. Distretti sociali, Distretti famiglia, Distretti per l’economia solidale", con il saluto da parte del dirigente dell’Agenzia per la famiglia, natalità e politiche giovanili Luciano Malfer e di Paolo Holnaider vicepresidente del Forum delle associazioni familiari del Trentino Ha preso quindi la parola Ileana Olivo del Dipartimento provinciale Salute e solidarietà sociale che è intervenuta con una sintetica presentazione del Distretto dell’economia solidale (Des) “inteso quale circuito economico a base locale capace di valorizzare le risorse territoriali secondo criteri di equità sociale e sostenibilità socio-economica e ambientale per la creazione di filiere di finanziamento, produzione, distribuzione e consumo di beni e servizi. E ha proseguito: il distretto che oggi presento nasce “dal basso” ed è stato già ampiamente riconosciuto dall’ente pubblico, è una risorsa per il territorio in quanto genera ricchezza e sostiene la società rappresentata dai soggetti “più deboli”. Tanto è stato già fatto, come l’inserimento lavorativo dei soggetti fragili; la “fattoria sociale” che è finalizzata a dare incentivi agli imprenditori agricoli per includere in organico i lavoratori cosiddetti deboli.” Gli ingredienti imprescindibili del distretto dell’economia solidale sono: integrazione con il territorio, valorizzazione delle risorse, sinergia privato con privato no profit, coinvolgimento degli enti locali e della Pat. “Porto alcuni concreti esempi di distretti attuati finora – ha concluso – Des carcere, Des terzo settore (Consolida, Opera Fondazione Famigli materna, Progetto 92), Des verde. I punti di forza del distretto sono: ridefinisce il senso dell’intervento pubblico e ottimizza la gestione del flusso di finanziamenti, valorizza risorse e creatività sul territorio, crea alleanze tra i soggetti locali”. Claudio Gramaglia referente dell’associazione “Veneto Responsabile” ha preso in esame il ruolo strategico della “Responsabilità sociale di impresa” che, quando introdotta in una realtà di tipo imprenditoriale, apporta un valore aggiunto alla società, creando valore condiviso tra gli interessi dell’azienda e quelli della comunità ed è orientato al benessere e alla crescita di quest’ultima. “Come sappiamo – ha esordito - la Responsabilità sociale d´impresa è l´ambito riguardante le implicazioni di natura etica all´interno della visione strategica d´impresa: è una manifestazione della volontà delle imprese di gestire efficacemente le problematiche d´impatto sociale ed etico al loro interno e nelle aree di attività. L’azienda deve fatturare, non c’è alcun dubbio – ha detto – ma può creare valore anche per gli stakeholders che vivono nella società, attivare alleanze con il terzo settore, il mondo no profit e le associazioni familiari. E può farlo generando comunque business: porto l’esempio di una scuola di Vicenza che ha commissionato, ad un prezzo agevolato, lavori strutturali finalizzati al risparmio energetico dell’edificio ad una azienda che aveva aderito alla filosofia della “Responsabilità sociale di impresa”; per non parlare dell’esempio della Olivetti che ha fatto di questa corrente di pensiero la sua mission mettendo al centro del suo business non il fatturato, ma il benessere dei suoi dipendenti e delle loro famiglie.” Paolo Nascivera di Trentino Marketing Spa è intervenuto al meeting portando un esempio di welfare di comunità esplicitato nel progetto Ski family portato avanti con l’Agenzia per la famiglia: “il progetto ha coinvolto 7 stazioni sciistiche per un accordo comune finalizzato a creare una offerta tutta “family”, un pacchetto vantaggioso per le famiglie per offrire loro la possibilità di sciare insieme a prezzo conveniente, cioè paga il biglietto solo un adulto (padre o madre) e i figli fino ai 18 anni sciano gratis. Siamo alla 5° edizione e anche quest’anno abbiamo registrato un successo importante: oltre 1.700 voucher emessi a 4.500 famiglie con il coinvolgimento di quasi 20.000 persone. Numeri che confermano la bontà del servizio e della sua sostenibilità economica: i figli siano gratis ma con la famiglia spesso soggiornano 3-4-5 giorni, creando e stimolando un indotto economico nel pernottamento non da poco. 65 euro a media per famiglia è la spesa – ha proseguito – per un totale di 112.000 euro di guadagno fra tutte e sette le stazioni in una stagione invernale”. Michele Cozzio dell’Università di Trento ha presentato gli studi giuridici – ancora in corso di avanzamento – sul mondo dei Distretti famiglia istituiti nel 2010 dall’Agenzia provinciale per la famiglia con la legge provinciale 1/2011. Un excursus interessante che ha esibito il telaio giuridico messo in campo per darne ampia ed esaustiva definizione all’interno della Provincia autonoma di Trento. “E’ sicuramente un tema di frontiera – ha dichiarato – perché non vi è un organismo simile in Trentino ma neppure a livello nazionale. Abbiamo provato a cercare appigli giuridici nelle definizioni di “comitati, figure consortili, associazioni con finalità mutualistiche, reti di impresa”, ma non vi è neppure un modello che si adegua all’identità dei Distretti famiglia. Il “partenariato per l’innovazione sociale” è quello che forse meglio si confà, ma ora è d’uopo muoverci su due indirizzi: definire nuove forme contrattuali e modelli aziendali all’interno della grande rete composta da oltre 500 organizzazioni pubbliche e private aderenti ai 13 Distretti famiglia”. Roberto Vettori della cooperativa Progetto 92 ha presentato il neonato progetto dal titolo “Jobs4neet” che si inserisce nell’ambito del “Distretto dell’economia solidale” attivato dalla cooperativa che, inoltre, dal 2009 ha la certificazione Family Audit assegnata dall’Agenzia per la famiglia. “Jobs4neet è un percorso di tirocinio, visto che non siamo in grado di offrire contratti stabili di lavoro, è un progetto innovativo di inclusione sociale e lavorativa per giovani in fascia 15-29 anni con difficoltà fisiche o psichiche per aiutarli a crescere in autonomia, responsabilità e dignità e a offrire loro una chance di opportunità formativa e professionalizzante. Le attività avviate sono state molteplici in tale ottica – ha chiosato – con il Muse (abbiamo realizzato la loro serra esterna), avviato laboratori di falegnameria e di assemblaggio, attività professionalizzanti con Cinformi, il comune di Trento, l’azienda agricola vivaistica Detassis di Ravina, la società Tuttoverde di Ravina e, di recente, portiamo avanti attività di fund raising per dare ulteriori opportunità di futuro e di crescita ai nostri giovani al motto: ”Seminiamo fiducia, coltiviamo speranza per raccogliere opportunità”. Anna Michelini della Fondazione Opera famiglia materna ha presentato infine il progetto “Le Formichine”: “frutto di una partnership di impresa solidale sottoscritta nel 2008 a Rovereto tra il comune, la nostra fondazione e la cooperativa Punto d’approdo per offrire percorsi professionalizzanti per donne in difficoltà sociale o economica, con particolare riferimento alla Vallagarina, zona particolarmente segnata dalla disoccupazione femminile. “Noi abbiamo dato il via ad una serie di corsi/laboratori per insegnare loro una professione, ad esempio, nei settori del packaging dolciario, articoli da regalo artigianali, servizio di stireria. Inoltre, abbiamo attivato – in partnership con il consorzio che riunisce tutti gli esercenti commerciali del comune di Rovereto, dal nome “Rovereto in centro” - il progetto “Donne all’opera” che consiste in contratti di borse lavoro presso aziende artigiane/manifatturiere/turistiche in Vallagarina a Alto Garda per offrire a donne svantaggiate un trampolino di lancio verso il mercato del lavoro”.  
   
   
TRENTO: RAPPORTO ISPAT SUI SERVIZI SOCIO-EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA IN TRENTINO NEL 2012-2013  
 
Trento, 13 aprile 2015 - Pubblicato un nuovo rapporto dell´Ispat-istituto di Statistica della provincia di Trento, relativo all´anno 2012-2013, che analizza l’offerta pubblica dei servizi alla prima infanzia, articolata nei nidi d’infanzia a titolarità pubblica, nei servizi pubblici integrativi al nido e nel sostegno finanziario pubblico al nido familiare–Tagesmutter. Completa l’analisi una sezione dedicata all’offerta privata di nidi sul territorio provinciale e all’offerta di nidi aziendali. La pubblicazione presenta un allegato statistico, con le tavole e i grafici di approfondimento. Nel periodo preso in considerazione erano presenti sul territorio 93 servizi di nido d’infanzia, per complessivi 3.376 posti , con un incremento del 4% dell’offerta rispetto all’anno educativo precedente. Rimane immutata la distribuzione territoriale dell’offerta, con la conferma della maggiore presenza del servizio nell’asta dell’Adige (29 servizi per 1.177 posti nel Territorio della Val d’Adige e 19 servizi per 838 posti in Vallagarina). I mesi di maggiore afflusso sono quelli da novembre a giugno, tutti con oltre 3.100 bambini iscritti. La modalità prevalente di utilizzo del servizio si conferma quella dell’intera giornata, scelta dall’87% degli iscritti. In riferimento al personale, gli operatori nel servizio nido d’infanzia al 31 gennaio 2013 sono risultati 1.073, di cui il 68% è rappresentato dal gruppo degli educatori. La pubblicazione e l’allegato statistico sono consultabili sul sito internet dell’Ispat all’indirizzo www.Statistica.provincia.tn.it  
   
   
RIUNITO TAVOLO SU DISABILITÀ IN CAMPANIA.  
 
Napoli, 13 aprile 2015 - Si è riunito il 9 aprile l’Osservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità in Campania. Hanno partecipato:Anci Campania; Coordown Campania; Ens Campania; Uic Campania Federazione Associazioni Nazionali Disabili; Federhand/fish Campania; Forum del Terzo Settore campania; con i referenti di Cgil Campania; Cisl Campania; Uil Campania; Ugl Campania e il prof. Giovanni Del Rio; il dr. Domenico Di Renzo; dr. Giuseppe Sannino; l´Assessore alle Politiche Sociali regionale Bianca D’angelo ed il Presidente Caldoro. La riunione è in linea e segue gli incontri di questi giorni fra i quali quelli sulla riabilitazione. Durante i lavori si è fatto il punto sulle misure messe in campo in questi mesi e sulle future iniziative sulle fasce deboli e sulla disabilità. La struttura commissariale ha condiviso con il tavolo le strategie ed ha comunicato che negli anni 2012 - 2014 i tetti di spesa sono aumentati. “Non un euro – ha detto l’assessore Bianca D’angelo- è stato sottratto alla riabilitazione. La Campania investe e si allinea alla normativa nazionale”.  
   
   
CAMPANIA: CENTRI ANTIVIOLENZA DONNE: AGLI AMBITI RISORSE E INDICAZIONE PROCEDURE  
 
Napoli, 13 aprile 2015 - L’assessore alle Politiche sociali della Regione Campania comunica che sono state indicate agli Ambiti territoriali le procedure da seguire per la realizzazione dei centri antiviolenza donne e ripartite le risorse necessarie. L’assessorato ribadisce che le procedure sono dettate dal regolamento di attuazione della legge regionale n. 11 del 2007 e dalla normativa nazionale vigente a quella data. La Regione Campania ha sostenuto con forza l’approvazione della normativa nazionale che ha portato alla definizione dei requisiti minimi dei centri antiviolenza comuni a tutte le regioni. Ma compete all’autonomia decisionale degli Ambiti prevedere le modalità di affidamento a terzi del servizio, purché nel rispetto delle procedure di evidenza pubblica stabilite dalla legge. “Gli uffici della Regione Campania – dichiara l’assessore alle Politiche Sociali - seguiranno tutto il percorso attuativo con la predisposizione di apposite Linee Operative, che saranno inviate a tutti gli Ambiti territoriali, con le attività di controllo e monitoraggio degli interventi da realizzare. “In ogni caso ho incaricato gli uffici di verificare con estrema attenzione e scrupolo ogni segnalazione che pervenisse circa affidamenti non in linea con le disposizioni previste dal decreto e dalle normative nazionali. Si ricorda, inoltre, che la Regione Campania negli ultimi anni ha conseguito importanti traguardi per le donne e per la lotta alla violenza”, conclude.  
   
   
POLITICHE SOCIALI A MILANO: RADDOPPIANO LE SQUADRE ANTIDEGRADO AL SERVIZIO DEI QUARTIERI 2015 IL COMUNE METTERÀ A DISPOSIZIONE MILLE TIROCINI E DA MAGGIO DARÀ IL VIA AI 2.041 PATTI DI RISCATTO SOCIALE.  
 
 Milano, 13 aprile 2015 – Raddoppiano le squadre antidegrado di Amsa grazie a cento delle mille borse lavoro destinate a persone con grave svantaggio sociale seguite dal Centro per il lavoro dell’Assessorato alle Politiche sociali. Dopo le prime 48 persone inviate a dicembre scorso, tuttora al lavoro in 13 zone della città, il Comune ha già presentato all’Azienda Milanese Servizi Ambientali altri 40 candidati che inizieranno il tirocinio fra i mesi di maggio e giugno affiancando gli operatori di Amsa nella pulizia di strade, marciapiedi e aiuole e nella raccolta di rifiuti e foglie. Le borse lavoro si sono finora rivelate uno strumento efficace di reinserimento lavorativo permettendo a persone in carico ai Servizi sociali di uscire da situazioni di perdurante difficoltà. Per alcuni tirocinanti delle prime squadre di dicembre, 15 in tutto, l’esperienza con Amsa porterà ad un’assunzione a tempo determinato. Oggi a Palazzo Marino l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino e il presidente di Amsa, Emilia Rio hanno fatto il punto sull’esperienza delle borse lavoro e sull’utilità delle squadre antidegrado al servizio della città. “Abbiamo creduto fin dal principio nel progetto delle squadre antidegrado – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino – sia come possibilità di reinserimento lavorativo per persone in situazioni di svantaggio sociale, sia come soluzione per rafforzare degli interventi di presidio e pulizia di alcune aree circoscritte della città, dal centro alle periferie. Prima di questa esperienza ognuna di queste persone viveva una situazione di profondo disagio perché disoccupata da molti anni e con minori possibilità di impiego per via dell’età, della poca formazione, perché ex detenuto o vittima di dipendenze. L’assegnazione di una borsa lavoro, ovvero non solo un sostegno al reddito, ma l’impegno quotidiano in una attività, ha dato a queste persone l’opportunità di ripartire. L’assunzione ottenuta da alcuni di loro – aggiunge l’assessore – rappresenta un enorme risultato e conferma ulteriormente il valore di questo progetto. Per il 2015 abbiamo messo a disposizione mille borse lavoro per lo svolgimento di esperienze analoghe, 100 saranno realizzate con Amsa e altre 100, sempre per attività antidegrado con realtà del Terzo settore”. “Siamo felici di partecipare al progetto del Comune di Milano di reinserimento nel mondo del lavoro di disoccupati, provenienti da situazioni di svantaggio sociale e da un lungo periodo di inattività – ha sostenuto il presidente di Amsa, Emilia Rio – Potranno così prestare la loro opera, coordinati da operatori capi squadra Amsa, contribuendo alla pulizia e al mantenimento del decoro nei quartieri della città con maggiori criticità e per i quali è utile un presidio supplementare che integra i servizi pianificati dell’azienda. Crediamo sia importante dare continuità all’esperienza delle borse lavoro del Comune di Milano finalizzate alla costituzione delle squadre antidegrado, considerati anche i buoni risultati dei primi mesi del progetto”. Quest’anno il Comune metterà a disposizione 1.000 borse lavoro destinate attraverso il Celav a persone provenienti da situazioni di grave svantaggio sociale. Cento di queste borse (di cui 50 già avviate) riguardano Amsa e altre cento, sempre per attività antidegrado, saranno impiegate per progetti da realizzare con realtà del Terzo settore. L’obiettivo è di coprire con nuove squadre gli ambiti su cui Amsa riesce ad intervenire con minore velocità, ad esempio la raccolta dei cartoni in zona Sarpi – Canonica e più in generale la raccolta differenziata che ogni cittadino può effettuare autonomamente. Sempre nell’ambito di attività utili alla collettività, con il mese di maggio, partiranno i primi patti di riscatto sociale assegnati con bando: 2.041 cittadini in difficoltà riceveranno un contributo complessivo di 1.200 euro in cambio dello svolgimento di attività utili per sé (partecipazione a corsi di formazione e percorsi di reinserimento lavorativo) e per la comunità in cui vivono (volontariato nel quartiere di residenza). La borsa lavoro prevede che il tirocinante riceva 25 euro al giorno, fino a un massimo di 500 al mese e il ticket per il pranzo, e sia seguito in azienda o sul posto di lavoro da un tutor in contatto costante con gli operatori del Celav. Le squadre antidegrado sono al lavoro in città dallo scorso dicembre e operano in 10 squadre su 13 aree circoscritte della città. I quartieri raggiunti dalle squadre antidegrado: Padova; Zoia; Giambellino; Aldini; Mambretti; Sarpi – Canonica; Selinunte e limitrofe; Ortles; Martini e limitrofe; Corvetto; Gratosoglio; Piazza Oberdan – Bastioni di Porta Venezia; Niguarda.