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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Maggio 2015
COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO DELL´UE CON IL NEPAL  
 
Bruxelles, 5 maggio 2015 Un devastante terremoto di magnitudo 7.8 ha colpito il Nepal il 25 aprile e il paese deve ora affrontare grandi sfide: affrontare l´attuale crisi umanitaria, risistemazione della sua gente, la ricostruzione grandi infrastrutture sociali e di comunicazione e di governo rilanciare e servizi sociali.L´unione europea ha immediatamente messo a disposizione € 3.000.000, oltre a ulteriore assistenza da parte degli Stati membri e la distribuzione degli aiuti umanitari e della protezione civile di esperti della Commissione europea per l´area di crisi. Quando si verificano disastri naturali di questa portata, c´è ovviamente un focus immediato alle esigenze umanitarie e il governo deve affrontare quasi istantaneamente una pressione finanziaria enorme e imprevisto sul bilancio nazionale. Aiuto allo sviluppo può essere molto rilevante per affrontare tali esigenze fiscali dal primo giorno dopo il disastro. E ´in questo contesto che la Commissione europea ha annunciato un pagamento anticipato del sostegno al bilancio del valore € 16.600.000 per assistere Nepal e fornire ulteriori entrate per il governo. Tale finanziamento è reso disponibile dal programma di sviluppo 2007-2013 per il Nepal nel quadro dello strumento di cooperazione allo sviluppo (Dci) per le attività che riguardano la stabilità e la costruzione della pace, così come il supporto al settore dell´istruzione. Nella prospettiva di un programma di riabilitazione e di ricostruzione post-emergenza, la Commissione europea non prevede di modificare il programma 2014-2020 di sviluppo attuale per il Nepal. I settori prioritari restano pertinenti, ma sulla base della valutazione delle esigenze attualmente in corso, la ricostruzione potrebbe essere necessario essere inclusi in tutto il programma di sviluppo. Principali obiettivi dell´Ue - cooperazione allo sviluppo Nepal 2014-2020 Il Nepal è dipendente dagli aiuti esterni (25% del bilancio), con erogazioni di aiuti fortemente al verificarsi sviluppi politici nel paese e capacità di assorbimento da parte del governo. L´unione europea - programma di cooperazione in Nepal per il periodo 2014-2020 (noto come il programma indicativo pluriennale, o Mip) -) ammonta a un totale di 360 milioni di €. E ´stato in linea con le priorità del Piano di sviluppo nazionale del governo. Essere stato scelto come il seguente settori prioritari a seguito di consultazioni con il governo nepalese e altri partner per lo sviluppo: Sostenibile Sviluppo rurale - per stimolare lo sviluppo sostenibile delle zone rurali del Nepal trasformando l´agricoltura da un settore in gran parte sulla base di basso valore e la produzione di sussistenza ad un´agricoltura competitiva, sostenibile e inclusiva che porta la crescita economica, un migliore accesso, per migliorare l´esistenza, e il cibo e sicurezza nutrizionale, riducendo la vulnerabilità al cambiamento climatico e le catastrofi naturali. Istruzione - per contribuire al un accesso equo a e il completamento dell´istruzione scolastica di qualità per bambine e bambini e la fornitura di alfabetizzazione e di sostentamento opportunità per gli adulti, aumentando individuale, familiare e lo sviluppo sociale ed economico più ampio Democrazia e decentralizzazione - a continuare a sostenere le elezioni (tre elezioni previste nei prossimi cinque anni - nazionali, provinciali e locali), per sostenere più in generale, il processo di decentramento e ridurre la corruzione a livello nazionale e locale. Inoltre, il Nepal può beneficiare Asia Regional Mip, in particolare per quanto riguarda gli aiuti per la cooperazione commerciale (15 milioni di €), aiuto alle popolazioni sradicate (rifugiati birmani, € 2 milioni), il Fondo Asia Investment (fusione), Associazione dell´Asia meridionale per la Regionale integrazione regionale cooperazione (Saarc) (circa 25 milioni di €), nonché Switch-asia (un programma di borse di studio finanziato attraverso il Dci che promuove il consumo e la produzione sostenibili tra i consumatori, le piccole e medie imprese ei decisori politici asiatici in 15 paesi asiatici ), e i programmi tematici e strumenti come attori non statali e autorità locali nello sviluppo (Nsa / La) (2-3 milioni di € all´anno), strumento europeo per la democrazia ei diritti umani (Eidhr) (€ 600 000 euro all´anno ) e beni pubblici globali e sfide. In corso Eu - la cooperazione allo sviluppo in Nepal La maggior parte delle risorse destinate al Nepal sono erogati attraverso la cooperazione bilaterale, che è governato da strumento di cooperazione allo sviluppo (Dci). La maggior parte dei progetti in corso sono state avviate sotto il precedente periodo di programmazione 2007-2013. Il bilancio totale per il periodo 2007-2013 ammonta a 114 milioni di €. I tre principali settori di cooperazione comprendono: 1. L´istruzione - il sostegno per il settore scuola programma di riforma;2. La stabilità e la costruzione della pace - sostegno alla stabilità e alla costruzione della pace gestione delle finanze pubbliche e il sostegno al ciclo elettorale; 3. Agevolazioni commerciali e il programma di sviluppo di capacità economica.  
   
   
NEPAL TERREMOTO: RISPOSTA DI EMERGENZA DELL´UE  
 
Bruxelles, 5 maggio 2015 - L´unione europea sta mostrando solidarietà concreta con il Nepal a seguito del devastante terremoto che ha colpito il paese il 25 aprile. Esperti europei, le attività e dei fondi di salvataggio stanno già facendo la differenza nei primi giorni cruciali della risposta. Il commissario europeo per gli aiuti umanitari e gestione delle crisi Christos Stylianides viaggiato in Nepal per tre giorni con Nazioni Unite Sotto-segretario generale Valerie Amos fare appello alla comunità internazionale, valutare la situazione e assicurarsi il sostegno dell´Europa continua ad aiutare in modo efficace dove è più necessario . Entro le prime 24 ore dopo il disastro ha colpito, la Commissione europea aveva inviato esperti umanitari in Nepal e mobilitato 3 € millionto contribuire ad affrontare i bisogni più urgenti: acqua pulita, cibo, medicine, riparo di emergenza e delle telecomunicazioni. A seguito della missione congiunta Ue-onu, un contributo supplementare di aiuti di emergenza è stato fatto, portando il totale degli aiuti umanitari dell´Ue a € 6.000.000. Questo si aggiunge l´assistenza bilaterale degli Stati membri dell´Ue e ulteriori aiuti allo sviluppo dell´Ue di 16,6 milioni di €. Così, un pacchetto di aiuti europei pari a circa € 40 milioni. Il finanziamento dell´Ue sta aiutando in via prioritaria i gruppi più vulnerabili. L´aiuto viene incanalata tramite le organizzazioni umanitarie che operano sul terreno. La Commissione sta inoltre lavorando a stretto contatto con l´Unicef per finanziare il trasporto di beni di soccorso per la regione. Il meccanismo di protezione civile dell´Ue è stato attivato immediatamente per coordinare l´assistenza offerta dagli Stati membri, come le squadre di soccorso e aiuti materiali. Nei giorni successivi al disastro, la Commissione ha schierato un aiuto umanitario più e gli esperti della protezione civile (tra cui ingegneri) per le zone colpite. Stanno lavorando fianco a fianco con le autorità nepalesi ei partner internazionali sul terreno per accertarsi che l´assistenza dell´Ue sia collegato in modo efficiente nella risposta complessiva e va dove è più necessario. Il servizio di gestione delle emergenze Copernico è stata attivata per la fornitura di immagini satellitari / cartine della zona del disastro per sostenere le operazioni di soccorso. Fin dall´inizio, Emergency Response Coordination Centre della Commissione ha coordinato l´assistenza al Nepal attraverso il meccanismo di protezione civile dell´Unione europea. Ha inoltre implementato un gruppo dell´Ue Protezione Civile per facilitare il coordinamento della a-venire assistenza. Gli aiuti da parte degli Stati membri Belgio, Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Slovacchia, Svezia, Spagna e Regno Unito, nonché la Norvegia, stanno partecipando allo sforzo di assistenza comune europea finora. La Commissione europea può cofinanziare la fornitura di aiuti dagli Stati membri attraverso il meccanismo di protezione civile dell´Ue. L´assistenza offerta attraverso il meccanismo di protezione civile dell´Ue . (30 aprile 2015) **
Belgio Media urbana Search and Rescue team
Repubblica Ceca Posto Medico Avanzato
Danimarca 1 centro di coordinamento operativo (Osocc); 3 moduli base leggeri; 4 moduli Ict
Estonia Media urbana Search and Rescue team
Finlandia Media urbana Search and Rescue team
Francia Modulo Purificazione dell´acqua 150 tende
Germania Modulo Purificazione dell´acqua
Grecia Media urbana Search and Rescue team
Italia Equipe medica Forward Posto Medico Avanzato *
Lussemburgo *** 3 esperti di protezione civile con kit satellitare rapida
Paesi Bassi Heavy Urbano Search and Rescue team
Norvegia Media urbana Search and Rescue team
Polonia Heavy Urbano Search and Rescue team
Svezia 1 centro di coordinamento operativo (Task); Heavy urbano Search and Rescue team
Slovacchia * 10 tende, 14 posti letto da campo, 388 coperte, 200 sacchi a pelo 10 generatori 3Kva, 10 set illuminazione, piatti, serbatoi d´acqua 4 (800 l) Posto Medico Avanzato
Spagna I moduli per depurazione dell´acqua + taniche; Tende familiari 4x4 tutto climatiche; Teloni; Set da cucina; Coperte; Kit igienici, latrine;
Regno Unito Urbano di ricerca e salvataggio squadra 180 sacchi per i cadaveri di squadra Medico Avanzato 4 104 kit shelter 1 724 lanterne solari *
* In attesa di accettazione ** Alcuni contributi non ancora distribuiti come di *** Fornito bilateralmente Ha bisogno sul terreno I bisogni immediati includono riparo, cibo, forniture mediche, apparecchiature per le telecomunicazioni, acqua potabile e servizi igienico-sanitari. All´indomani del terremoto, ci sarà un aumento del rischio di fango e frane durante le piogge monsoniche estive. Così, fornendo riparo di emergenza a centinaia di migliaia di sopravvissuti rimarrà una priorità fondamentale nelle prossime settimane. La logistica è una sfida importante per le operazioni di soccorso nella regione montuosa, compresa la capacità aeroportuale limitata. I donatori internazionali stanno facendo appello alle autorità per accelerare le procedure di sdoganamento, compresa la documentazione semplificata e di ispezione.
 
   
   
LA RIFORMA DEL SISTEMA GIUDIZIARIO DELL’UE  
 
Lussemburgo, 5 maggio 2015 - La Corte di giustizia dell’Unione europea ha presentato di recente una proposta di riforma del sistema giudiziario europeo che, dopo essere stata approvata di massima dal Consiglio dell’Unione europea, è adesso all’esame del Parlamento europeo. Questa proposta di riforma è di cruciale importanza perché mira a rafforzare in modo duraturo l’efficienza della giustizia nell’interesse del cittadino europeo. Il contesto in cui si inserisce la proposta: l’aumento del contenzioso e la durata eccessiva Da molti anni, il Tribunale si trova in una situazione estremamente difficile legata al costante aumento del contenzioso: il numero delle cause proposte dinanzi a tale organo giurisdizionale è aumentato da 398 nel 2000 a 912 nel 2014. Quest’aumento esponenziale appare strutturale e rischia peraltro di continuare. Per far fronte a tale situazione, sono già state adottate molte misure che hanno prodotto un considerevole aumento dell’efficienza e consentito notevoli prestazioni in termini di cause definite. Tuttavia, nonostante questi sforzi, per il Tribunale non è stato possibile moderare il ritmo d’incremento dell’arretrato di cause pendenti. Di conseguenza, allo stato attuale delle cose, il Tribunale non è in grado di far fronte, in modo duraturo ed efficace, al numero e alla complessità sempre maggiori del contenzioso che deve trattare. A causa di tale squilibrio strutturale e crescente, la durata del trattamento delle cause complesse dinanzi al Tribunale, come il contenzioso economico, è diventata particolarmente lunga. In tale contesto, va ricordato che l’eccessiva durata di un procedimento può comportare la violazione del diritto di essere giudicati entro un termine ragionevole, sancito all’articolo 47 della Carta dei diritti fondamentali, ed espone l’Unione al rischio di essere condannata nell’ambito di ricorsi per risarcimento danni, le cui conseguenze finanziarie dovrebbero essere assunte dal bilancio dell’Unione. In un anno, infatti, sono già stati proposti dinanzi al Tribunale cinque ricorsi per risarcimento danni, nell’ambito dei quali l’importo totale dei danni reclamati ammonta a 26,8 milioni di euro. La soluzione proposta dalla Corte - Già nel 2011, per affrontare questa sfida, la Corte ha formulato, in particolare, la proposta di portare da 27 a 39 il numero dei giudici del Tribunale. Questa proposta, che ha ricevuto parere favorevole della Commissione europea, l’approvazione in prima lettura del Parlamento europeo e l’accordo di massima del Consiglio, non ha però avuto esito favorevole perché è mancato l’accordo tra gli Stati membri sul modo di designazione di questi giudici supplementari. Nel 2014, su invito della presidenza del Consiglio e alla luce del deterioramento della situazione rispetto al 2011, la Corte ha proceduto a migliorare la sua proposta. La proposta di riforma attualizzata mira, infatti, a rafforzare l’efficienza complessiva del sistema giudiziario dell’Unione e ad apportare soluzioni strutturali e durature. È importante sottolineare che tale proposta è il frutto di intense discussioni e scambi fra i tre organi giurisdizionali che compongono l’Istituzione (Corte di giustizia, Tribunale e Tribunale della funzione pubblica), nel corso dei quali il Tribunale ha espresso la sua preferenza per la creazione di un organo giurisdizionale specializzato e il Tfp il suo sostegno alla soluzione proposta. Considerando che l’esperienza (in particolare l’aumento del numero dei referendari o la creazione di un organo giurisdizionale specializzato) dimostra che non esiste alcuna alternativa duratura, la Corte di giustizia, che rappresenta l’Istituzione, ha presentato la proposta che oggi è sottoposta al legislatore europeo. In che cosa consiste la proposta della Corte ? La Corte propone la creazione di 21 posti di giudice per rafforzare il Tribunale in tre tappe, secondo il seguente calendario: − nel 2015: aumento di 12 giudici; − nel 2016, in occasione del rinnovo del Tribunale, aggiunta di 7 giudici, tramite l’integrazione del Tribunale della funzione pubblica nel Tribunale, portando il numero dei giudici del Tribunale a 47; − nel 2019, in occasione del seguente rinnovo del Tribunale, il numero dei giudici sarebbe aumentato di 9 unità, giungendo a un totale di 56 giudici. Questo frazionamento in tre tappe si fonda su ragioni di ordine giurisdizionale (seguire lo sviluppo costante del contenzioso portato davanti al Tribunale) e ragioni di bilancio (spalmare su più esercizi le conseguenze di bilancio della riforma proposta). Occorre ricordare che, in tal modo, questa proposta non risponde solamente alle immediate esigenze del Tribunale, ma mira soprattutto a rafforzare l’efficienza del sistema giudiziario europeo nel suo insieme, in maniera duratura. Innanzitutto, l’attuazione della proposta permetterà al Tribunale di porre fine alla crescita del numero delle cause pendenti e di cominciare a riassorbire il suo arretrato. La durata dei procedimenti dinanzi al Tribunale sarà di conseguenza ridotta e, pertanto, i rischi di condanna dell’Unione per violazione dell’obbligo di statuire entro un termine ragionevole diminuiranno. Inoltre, l’architettura giurisdizionale dell’Unione sarà semplificata, la sua complessiva efficienza rafforzata e la coerenza della sua giurisprudenza agevolata, poiché un unico organo giurisdizionale, la Corte di giustizia, sarà incaricato di assicurare l’uniformità d’interpretazione delle norme giuridiche nell’ambito delle impugnazioni. Grazie a questa riforma, la Corte considera che il Tribunale guadagnerà anche in flessibilità nel trattamento del contenzioso: nell’interesse di una buona amministrazione della giustizia, esso potrà assegnare un maggiore o minor numero di giudici a una o più sezioni, a seconda dell’importanza e delle esigenze di ciascuna causa e dell’evoluzione del contenzioso. In questo modo, la riforma mira anche a consentire la salvaguardia e il costante miglioramento della qualità e della serenità della giustizia resa in nome dei cittadini europei. Infine, non si deve perdere di vista il fatto che anche il contenzioso dinanzi alla Corte è in costante aumento. Il rafforzamento del Tribunale permetterà, quindi, un eventuale trasferimento di talune competenze dalla Corte al Tribunale, che è l’unica soluzione pervista dai Trattati per far fronte a un congestionamento a livello della Corte. Costo della proposta - Invitata dalle autorità di bilancio e legislative, la Corte ha acconsentito a una riduzione del 25% del costo totale della riforma. Di conseguenza, il costo complessivo della riforma, per tutte le tre fasi, ammonta a 13,875 milioni di euro l’anno, il che rappresenta lo 0,01% circa del bilancio dell’Unione (135 miliardi di euro). Paragonato al costo della riforma proposta nel 2011, tale cifra rappresenta un aumento del 23%, mentre il carico di lavoro del Tribunale, nel corso dello stesso periodo, è aumentato del 43%. In questo contesto, va sottolineato che, se non viene presa una decisione in tempi brevi, la situazione continuerà ad aggravarsi rapidamente, a discapito dei cittadini e del bilancio dell’Unione. Infatti, considerata l’importanza dei flussi finanziari coinvolti, i rischi per il buon funzionamento del mercato interno legati alla mancanza di una soluzione definitiva sono altissimi. L’ammontare delle ammende inflitte dalla Commissione e contestate dinanzi al Tribunale nonché quello dei recuperi disposti nelle cause sugli aiuti di Stato si calcola in miliardi di euro, che sono altrettante somme bloccate in attesa di una pronuncia giudiziaria e il di cui il mercato interno viene privato.  
   
   
SERRACCHIANI IN VISITA UFFICIALE A MONACO DI BAVIERA  
 
Trieste, 5 maggio 2015 - La presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, sarà ricevuta mercoledì prossimo 6 maggio a Monaco di Baviera dal presidente della Baviera Horst Seehofer. Per Serracchiani si tratta della prima visita ufficiale nella capitale di un Land da 12,5 milioni di abitanti, autentico colosso dell´economia tedesca con un Pil da quasi 500 miliardi di euro, dalla grande vocazione industriale e leader a livello internazionale nell´innovazione di processi produttivi e prodotti. Obiettivo della visita (che Serracchiani effettua in occasione della partecipazione unitaria del sistema regionale alla fiera "Transport Logistic 2015") far fare un salto di qualità ai già stretti rapporti di amicizia e di cooperazione economica e commerciale tra le due realtà, basati su un´affinità culturale che poggia su radici comuni ed esperienze condivise e che anche di recente si sono concretizzati in un comune impegno nella definizione della Strategia dell´Unione europea per la regione alpina. Ricerca scientifica, ambiente e industria sono i settori sui quali rafforzare la collaborazione, insieme alla più generale tematica delle relazioni di trasporto tra il Friuli Venezia Giulia e la Baviera, tenendo conto delle importanti potenzialità che il Porto di Trieste può rappresentare in termini di accessibilità per il mercato bavarese, ancor più dopo l´insediamento di una nuova e più dinamica governance. Nel corso della missione a Monaco, la presidente Serracchiani visiterà anche lo stand del Friuli Venezia Giulia al Salone internazionale della Logistica e della mobilità, il principale evento fieristico a livello mondiale in tema di trasporti, e parteciperà, assieme all´assessore regionale Mariagrazia Santoro al seminario "Focus Trasporti: quale strategia per il Friuli Venezia Giulia". Le relazioni tra la nostra regione e la Baviera si sono via via consolidate negli anni, soprattutto a partire dalla presidenza di Franz Josef Strauss, dalla fine degli anni ´70 del secolo scorso. Horst Seehofer è stato eletto Ministro-presidente dello Stato di Baviera il 27 ottobre 2008 e riconfermato nel 2013. In precedenza ha ricoperto l´incarico di Ministro federale della Salute dal 1992 al 1998 (in due governi presieduti da Helmut Kohl), poi di Ministro federale per l´Alimentazione, l´Agricoltura e la tutela dei consumatori nel primo Governo Merkel. In qualità di Presidente del Bundesrat (Senato federale), Horst Seehofer è stato anche designato sostituto Capo dello Stato della Repubblica Federale Tedesca in concomitanza con le dimissioni del Presidente della Repubblica Christian Wulff, rassegnate il 17 febbraio 2012. Il 18 marzo ha lasciato il posto di Presidente federale a Joachim Gauck.  
   
   
ANCI: "SULLE CITTÀ METROPOLITANE SERVE UN CHIARO PROGETTO DI SVILUPPO SOCIO-ECONOMICO" PRESENTATO IL PROGETTO START CITY  
 
Milano, 5 maggio 2015 - “Con l’avvio delle città metropolitane dal 1 gennaio c’è stato il riconoscimento istituzionale del loro ruolo, ora dobbiamo porci il problema di costruire questa nuova dimensione non solo come istituzione, ma anche come progetto di sviluppo socioeconomico. Anzi il ruolo nuovo istituzionale che è stato riconosciuto sarà tanto più efficace in quanto sarà capace di esprimere un progetto di sviluppo. Per fare questo c’è necessità di sostenere l’avvio delle città con un progetto di medio termine che consenta di offrire una visione, e di collocare ogni città dentro una dimensione, indicando per ciascuna quale sarà il suo futuro nei prossimi 15 - 20 anni. E’ quanto ci proponiamo di fare con questa iniziativa”. Lo ha detto il presidente dell’Anci presentando il progetto Start City, promosso dal Coordinamento Anci dei sindaci delle Città Metropolitane in collaborazione con The European House-ambrosetti. L’iniziativa, illustrata in una conferenza stampa svoltasi il 28 aprile a Palazzo Isimbardi, sede della Città metropolitana milanese, mira ad individuare una cornice strategico-operativa per lo sviluppo degli enti metropolitani, con particolare riferimento alla dimensione economica, alla crescita occupazionale e alla capacità dei territori di attrarre nuovi investimenti. “Nell’era della globalizzazione, le città metropolitane sono i luoghi in cui si concentrano il massimo delle opportunità e delle criticità e sono anche – ha spiegato il Presidente – i luoghi da cui può ripartire lo sviluppo dell’intero sistema paese”. Per fare questo è però necessario che “venga loro data forza in termini di cultura, di identità, e di respiro strategico per evitare che restino solo un semplice fatto amministrativo o burocratico e diventino perfettamente riconoscibili dai cittadini”. Il presidente dell’Anci ha sottolineato il significato operativo del progetto avviato oggi, che prevede due step fondamentali. Innanzitutto, l’organizzazione nei prossimi mesi in tutte le 14 Città metropolitane di incontri di approfondimento con gli attori territoriali, dando vita ad un confronto diretto sulla visione strategica per la Città così da condividere le opportunità associate al nuovo status metropolitano. L’ultimo passaggio del progetto sarà un forum finale - il 4 e 5 dicembre a Firenze - occasione per presentare una sorta di Libro Bianco delle Città metropolitane, su cui confrontarsi con i vertici del governo locale e nazionale, della business community nazionale ed internazionale, della società civile, così da avviare un dialogo costruttivo sulle priorità strategiche e sulle azioni concrete da sviluppare. “Questo progetto è ambizioso ma ci soccorre il fatto che altre città hanno avviato, prima del riconoscimento della legge Delrio, un lavoro sulla programmazione di medio periodo”, ha argomentato il Presidente. “E’ comunque un lavoro di grande interesse che consentirà di collocare la nostra attività quotidiana dentro una visione, cosa che – ha concluso – darà maggiore forza alla nostra azione di sindaci". Da parte sua il sindaco di Firenze ha sottolineato come per “la prima volta i sindaci metropolitani prendono coscienza della loro forza, facendo un vero lavoro di squadra: le aree metropolitane sono la vera lepre del paese e la ripresa non può che partire da qui”, ha osservato il coordinatore delle Città metropolitane. “La nostra ambizione è quella di costruire un’agenda metropolitana che passa dai grandi temi delle reti infrastrutturali, dello sviluppo locale, dell’innovazione tecnologica e delle risorse”, ha aggiunto auspicando un rapporto più forte con le istituzioni europee, "al di là delle assegnazioni dirette previste dal Pon metro”. “Le 14 città metropolitane – ha affermato ancora il sindaco fiorentino – si propongono come gli interlocutori privilegiati di governo, regioni e di tutti gli stakeholder nazionali ed internazionali”. Per il sindaco di Milano sono tre gli elementi che possono fare la differenza per le nuove Città metropolitane, disegnate dalla legge Delrio. “Innanzitutto il dialogo con il territorio per costruire la condivisione delle scelte e la pianificazione strategica". Ma ancor di più la cultura, e la “consapevolezza che bisogna costruire una propria autonoma identità metropolitana”. Infine, il presidente del Consiglio nazionale Anci. “Con la globalizzazione, la competizione non si fa più tra imprese ma tra territori”, ha detto il sindaco di Catania ricordando di essere stato sin dal 1994 tra i fautori della nascita degli enti metropolitani. “La sfida dei sindaci di 20 anni fa è ancora aperta ed il nostro compito – ha aggiunto – è quello di creare un vero sistema identitario riconoscibile dai cittadini. Ma soprattutto – ha concluso – è quella di riportare il dibattito metropolitano ai suoi termini esatti: non dobbiamo parlare di esuberi dei vecchi enti provinciali, quanto di come ridare competitività al sistema mettendo benzina nel motore delle città metropolitane”.  
   
   
A DICEMBRE FIRENZE OSPITERÀ UNA "CERNOBBIO DELLE CITTÀ METROPOLITANE"  
 
Firenze, 5 maggio 2015 - In conclusione del Consiglio, il Sindaco metropolitano ha annunciato all´Assemblea che il 4 e 5 dicembre prossimi, Firenze ospiterà in Palazzo Medici Riccardi una ´Cernobbio delle Città Metropolitane´. L´idea è maturata nell´ambito del progetto ‘Start City’ promosso dal Coordinamento Anci dei sindaci delle Città metropolitane in collaborazione con The European House-ambrosetti. Si lavorerà a un "libro bianco", che sarà presentato anche al Governo, per rafforzare le Metrocittà nei rapporti con i grandi attori economici. A luglio, a Villa Madama, un incontro con i principali Ceo delle multinazionali. Quindi a dicembre, a Firenze, la "Cernobbio delle Città Metropolitane".  
   
   
LAVORO, MARONI: DA REGIONE MISURE CONCRETE PER SOSTENERLO  
 
Milano, 5 maggio 2015 - "La Regione Lombardia porta avanti misure concrete per sostenere il mondo del lavoro, con le ´Doti´, come quella per favorire l´avvio dei giovani nel mondo del lavoro o quella per favorire il rientro nel mondo lavorativo di chi un lavoro ad una certa età lo ha perso, attraverso la formazione". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo in diretta alla trasmissione ´Orario Continuato´ di Telelombardia "E poi qui in Lombardia - ha aggiunto Maroni - abbiamo inventato lo scambio generazionale, per permettere alle aziende di assumere lavoratori, riducendo il numero di quelli assunti senza che questi ultimi possano avere un danno per la pensione, attraverso soldi che mettiamo noi come Regione. E abbiamo fatto tante altre misure che servono per aiutare il mondo del lavoro, noi come Regione Lombardia ovviamente non possiamo assumere ma possiamo dare dei contributi alle aziende che assumono".  
   
   
SARDEGNA: LAVORO, GARANZIA GIOVANI: DALL’11 IN PAGAMENTO VOUCHER TIROCINI  
 
Cagliari, 5 Maggio 2015 - Sono in pagamento i voucher dei tirocini di Garanzia Giovani. L´inps, infatti, lo scorso 30 aprile ha mandato la comunicazione ai beneficiari, informandoli dell´erogazione dell´indennità, con valuta dall´11 maggio 2015. Lo rende noto l´assessore del Lavoro, Virginia Mura, che ricorda inoltre "l´impegno dell´Assessorato, in collaborazione con l´Inps, nel superare il ritardo nella stipula della convenzione da parte del Ministero, e procedere quanto prima con la liquidazione dei voucher". L´assessore spiega che "la lungaggine burocratica è dipesa dalla rivisitazione delle linee guida a livello nazionale, che hanno richiesto una nuova convenzione tra Ministero, Regione e Inps, avvenuta solo la scorsa settimana. Appena superato il blocco burocratico - aggiunge l’assessore Mura – insieme all’Agenzia del lavoro ci siamo mobilitati per trasmettere all’Inps i dati dei tirocinanti, e consentire di espletare le procedure per il pagamento. L´avvio dei pagamenti consente di porre rimedio al disagio causato ai giovani, che in alcuni casi hanno iniziato il tirocinio a febbraio, e - conclude l´esponente della giunta Pigliaru - permette loro di proseguire l´esperienza nei mesi che restano, con maggiore entusiasmo e motivazione."  
   
   
NASPI, IN VIGORE LA NUOVA INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE  
 
Potenza, 5 maggio 2015 - Gli eventi di cessazione involontaria del rapporto di lavoro dipendente che si verificheranno a decorrere dal 1° maggio 2015 saranno tutelati dalla nuova indennità di disoccupazione mensile denominata “Nuova prestazione di Assicurazione sociale per l’Impiego (Naspi)”. E’ quanto si legge in una nota stampa dell’Inps. La Naspi è rivolta ai lavoratori dipendenti, compresi gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperativa che abbiano stabilito con la medesima un rapporto di lavoro in forma subordinata e il personale artistico con contratto di lavoro dipendente. Non si applica, invece, ai lavori dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni e agli operai agricoli a tempo determinato e indeterminato. Per il diritto alla nuova indennità i lavoratori dipendenti devono essere in stato di disoccupazione, far valere almeno tredici settimane di contribuzione contro la disoccupazione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione e trenta giornate di lavoro effettivo nei dodici mesi precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione. Per ottenere la prestazione deve essere presentata apposita domanda all’Inps entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro, a pena di decadenza. Tale nuova indennità, istituita dall’art. 1 del decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22, sostituisce le indennità di disoccupazione Aspi e miniAspi, che tuttavia rimangono in vigore per la tutela degli eventi di cessazione involontaria dal rapporto di lavoro che si verifichino fino al 30 aprile 2015. A partire dal 1° maggio 2015, per gli eventi di disoccupazione rientranti nella nuova disciplina sarà possibile presentare la domanda di Naspi esclusivamente in via telematica, attraverso il sito www.Inps.it (direttamente da cittadino in possesso del Pin dispositivo Inps); tramite patronato (che, per legge, offre assistenza gratuita); tramite Contact Center Integrato Inps Inail (chiamando da rete fissa il numero gratuito 803 164 oppure il numero 06164164 da telefono cellulare, con tariffazione stabilita dal proprio gestore). La disciplina di dettaglio verrà resa nota tramite circolare applicativa di imminente pubblicazione.  
   
   
NOSLOT, LOMBARDIA: BANDO DA 3 MLN FINO AL 14 MAGGIO  
 
Milano, 5 maggio 2015 - "I Comuni lombardi hanno ancora dieci giorni di tempo per partecipare al bando con cui mettiamo a disposizione 3 milioni di euro per i progetti di prevenzione e contrasto al gioco d´azzardo patologico. A un mese dall´apertura, sono già numerose le proposte pervenute da tutta la Lombardia e, fino al 14 maggio, è ancora possibile presentare le domande per ottenere finanziamenti per azioni concrete contro questa piaga sociale". Lo ha annunciato l´assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo di Regione Lombardia Viviana Beccalossi. Bando Anti Ludopatia - "Il bando - ha aggiunto Viviana Beccalossi - è dedicato a Comuni, Unioni di Comuni e Comunità montane, che, assieme al mondo associazionistico, possono presentare progetti ´No-slot´, proponendo una serie di attività utili per prevenire la ludopatia: dalle azioni di controllo e vigilanza alla prevenzione nelle scuole, dalla mappatura del fenomeno sul proprio territorio alla formazione del personale". Tre Milioni Di Euro - I 3 milioni di euro, messi a disposizione dal Bilancio regionale, serviranno per premiare ciascun progetto giudicato meritevole con un importo massimo di 50.000 euro, cifra che non potrà essere superiore all´80 per cento del costo complessivo del progetto. Obiettivo:spegnere Le Slot - "Regione Lombardia - ha proseguito l´assessore Beccalossi - continua il suo impegno contro la ludopatia, come dimostra la recente approvazione, avvenuta ancora una volta all´unanimità, delle modifiche alla nostra Legge, che permetteranno in pochi anni di ´spegnere´ le macchinette mangiasoldi e allontanarle da scuole, chiese e oratori, ospedali e centri di aggregazione". Modulistica - "Con questo bando - ha concluso Viviana Beccalossi - daremo voce alle decine di Comuni che in questi mesi, applicando la nostra Legge, cercano di arginare il fenomeno della ludopatia, che oltre a sfociare sempre più spesso in drammi familiari, è anche all´origine di problemi di sicurezza e controllo del territorio". La modulistica è scaricabile dal sito www.Noslot.regione.lombardia.it dove saranno presenti tutte le informazioni per inoltrare i progetti.  
   
   
PROTOCOLLO D’INTESA PER I PROFUGHI ALLA STAZIONE DI BOLZANO  
 
Bolzano, 5 maggio 2015 - L’assessora provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, ha incontrato il 4 maggio i responsabili di Caritas, di Volontarius e dei volontari che si occupano dei profughi nella stazione ferroviaria di Bolzano ed ha auspicato la definizione di un protocollo d’intesa per rendere più efficiente l’intervento. Numerosi i temi al centro dell´incontro di questo pomeriggio (4 maggio) dell´assessora Martha Stocker con i responsabili di Caritas, di Volontarius e dei volontari che si occupano dei profughi nella stazione ferroviaria di Bolzano allo scopo di rendere più efficiente l´organizzazione complessiva dell´intervento. "Tra questi in particolare il coordinamento dell´aiuto ai profughi e la formazione di coloro che prendono parte all´intervento di sostegno presso la stazione ferroviaria" ha affermato l´assessora Stocker. Sulla base di quanto emerso oggi nei prossimi giorni l´Amministrazione provinciale predisporrà un protocollo d´intesa che verrà esaminato nel dettaglio nel corso di un incontro che avrà luogo giovedì 7 maggio alla presenza dell´assessora Stocker.  
   
   
MILANO: PARI OPPORTUNITÀ: 11 MAGGIO, GLI STATI GENERALI DELLE DONNE: PROGETTI E PROPOSTE PER USCIRE DALLA CRISI ECONOMICA ALTRI DUE EVENTI INTERNAZIONALI: L’INCONTRO DEL 25-26 GIUGNO DEDICATO ALLE START UP E IL 26-28 SETTEMBRE LA ‘CONFERENZA MONDIALE DELLE DONNE, PECHINO VENT’ANNI DOPO’  
 
Milano, 5 maggio 2015 – Progetti e proposte concrete sul territorio per lavoro, famiglia, welfare basati su un nuovo concetto di economia di valori sociali e di pari opportunità. Questo l’obiettivo degli ‘Stati Generali delle Donne in Lombardia’ che si terrà a Milano, lunedì 11 maggio, dalle ore 9 alle 18.30, presso il Museo di Storia Naturale , in corso Venezia 55. Oltre 150 donne tra imprenditrici, artigiane, docenti universitarie, libere professioniste, politiche e cittadine si confronteranno su temi concreti per dare risposte ai problemi sociali dovuti alla crisi economica. Durante il convegno saranno presentate alcune ‘buone pratiche’ europee ed internazionali. Nei prossimi mesi, in occasione di Expo2015, si svolgeranno altri due eventi internazionali dedicati alle donne. Il 25 e 26 giugno, presso la Regione Lombardia, nella sala Biagi, si terranno due giornate dedicate alle start up, organizzate dalla rete Bic Net Italia, durante le quali si svolgerà anche la riunione annuale della rete europea Ebn (European Business Network). Inoltre, nei giorni 26, 27, 28 settembre a Milano si terrà la ‘Conferenza Mondiale delle donne, Pechino vent´anni dopo’, il cui obiettivo è comprendere e dare spazio al ruolo indispensabile delle donne nel gestire l’evoluzione del mondo del lavoro, della cultura, delle identità territoriali, della biodiversità e della tutela e cura della Terra. Un’occasione per riflettere su cosa è successo nei vent´anni che ci separano dall’incontro mondiale delle donne di Pechino nel 1995. Per delineare proposte, presentare progetti e disegnare prospettive di cambiamento vero, per costruire politiche innovative, di cooperazione e di sinergia socio-economica basate sui valori dell’identità e del rispetto della persona. “Si tratta di occasioni importanti – ha dichiarato Francesca Zajczyk, delegata del Sindaco alle Pari Opportunità – durante le quali le donne, provenienti da diversi paese e culture, con differenti esperienze di vita e professione, si confronteranno con l’obiettivo comune di migliorare le condizioni di vita femminili e non solo”. “Le donne possono aiutare l’Italia ad uscire dalla crisi: – ha dichiarato Isa Maggi, referente nazionale degli Stati Generali delle Donne – per questo abbiamo realizzati in quasi tutte le regioni italiane gli Stati Generali, durante i quali abbiamo raccolto tante proposte, progetti e soluzioni concrete, che sono state anche già attivate dal mondo femminile per dare una risposta ai problemi reali dei singoli territori”. Tutte le informazioni sul sito https://statigeneralidonne.Wix.com/stati-generali  e sulla pagina Facebook https://www.Facebook.com/groups/1427604680829903/  
   
   
BOLZANO, CONSULTA PER LA FAMIGLIA: LINEE GUIDA DELL´ASSISTENZA ALL´INFANZIA  
 
Bolzano, 5 maggio 2015 - Le prime linee guida di un nuovo piano per l’assistenza all’infanzia sono state illustrate il 4 maggio a Bolzano alla Consulta provinciale per la famiglia dal direttore di Dipartimento Stefan Walder. La Consulta esprimerà ora una propria valutazione e a breve sulle nuove direttive sarà chiamata a deliberare anche la Giunta provinciale. Attualmente in Alto Adige l´86% dei bimbi fino a 3 anni di età viene accudito in casa. In base a dati e previsioni statistiche, un gruppo di lavoro nell´Assessorato provinciale alla famiglia ha approfondito i diversi e molteplici modelli di assistenza all´infanzia, comparandoli con la situazione in altre Regioni ed elaborando una proposta per nuove linee guida che dovranno sfociare in un piano. Questa bozza è stata illustrata dal direttore di Dipartimento Stefan Walder alla Consulta per la famiglia. Nell´incontro si è discusso tra l´altro delle modalità di assistenza e della dotazione strutturale dei vari modelli di sostegno. In primo piano figura l´aiuto alle famiglie: "Rafforziamo e sosteniamo le famiglie in vari modi, un elemento centrale in questo impegno è la conciliabilità fra famiglia e lavoro", ha spiegato Walder riprendendo l´impostazione data dall´assessora provinciale Waltraud Deeg. Temi importanti sono inoltre la continuità nell´assistenza, l´adeguata retribuzione del personale addetto a tale servizio e la sua regolare attività di formazione e aggiornamento. Anche nel finanziamento sono necessari nuovi modelli, che possano garantire la sicurezza nella pianificazione e offerte accessibili alla famiglia. "Bambini e ragazzi rappresentano circa il 20% della popolazione altoatesina, ma sono il 100% del nostro futuro, per questo è necessario corrispondere con nuove tipologie di misure alle mutate condizioni di vita e ai nuovi piani sviluppati dalla famiglia", conclude l´assessora Deeg, che a causa di altri impegni non ha potuto prendere parte alla riunione della Consulta.  
   
   
MATERA, CONVEGNO SU “ASCOLTO DELLA PERSONA DI ETÀ MINORE”  
 
Potenza, 5 maggio 2015 - L’associazione Cammino - Camera nazionale Avvocati per la famiglia e i minorenni – Sez. Di Matera - comunica che unitamente alla Presidenza del Tribunale di Matera, all’Ordine degli Avvocati di Matera ed all’Autorità Garante dell’infanzia e dell’adolescenza di Basilicata ha organizzato per martedì 5 maggio alle ore 15,00 presso il Palazzo di Giustizia di Matera un incontro di studio dal titolo “L’ascolto della persona di età minore tra riforme legislative e recenti applicazioni giurisprudenziali”. L’iniziativa segue alla recente inaugurazione dell’aula di ascolto del persone di età minore, attivata a cura dell’Associazione lo scorso mese di dicembre presso il Tribunale di Matera per garantire agli operatori ed agli utenti del sistema giustizia strumenti concreti di effettiva garanzia di “una giustizia a misura di minore”. L’incontro ha un chiaro taglio scientifico ed è finalizzato non solo ad una prima verifica sull’utilizzo dell’aula ma anche a suscitare un dibattito e confronto di livello fra esperti, per acquisire nel nostro Tribunale le migliori prassi dell’ascolto dei minori sia in ambito civile che in ambito penale.  
   
   
FVG, CARTA FAMIGLIA: DOMANDE BONUS ENERGIA PROROGATE AL 22 MAGGIO  
 
Trieste, 5 maggio 2015 - Scadrà il prossimo 22 maggio il termine per presentare le domande di contributo regionale sui consumi di energia elettrica per il 2014 da parte dei titolari della Carta famiglia. La scadenza, inizialmente prevista per l´8 maggio, è stata prorogata dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Politiche sociali e alla Famiglia Maria Sandra Telesca, con un´apposita delibera. La proroga è stata concessa tenuto conto delle nuove modalità di calcolo dell´Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee) e della diminuzione del numero di domande caricate nel sistema informatico, da parte dei Comuni, rispetto all´anno scorso (-33%). I dati disponibili attraverso il sistema informatico della Carta famiglia, al 9 aprile, ovvero a 30 giorni dall´inizio della raccolta delle istanze da parte degli Enti locali avvenuta lo scorso 9 marzo, hanno infatti evidenziato 5 mila domande in meno, quest´anno, rispetto allo stesso periodo del 2014. Nel dettaglio si sono raccolte 10 mila richieste nel 2015 contro le 15 mila dell´anno precedente. Da qui la necessità di prorogare i termini e, allo stesso tempo, l´opportunità di contenere la dilazione in due settimane per non compromettere l´erogazione dei benefici entro l´anno. Il contributo è parametrato agli scaglioni di consumo e per il numero di figli del nucleo familiare: per le famiglie che nel 2014 hanno sostenuto costi per l´energia elettrica fino a 600 euro, i contributi sono di 150 euro per la fascia a bassa intensità (1 figlio), 225 euro quella a media intensità (2 figli) e 300 euro per la fascia ad alta intensità (3 o più figli). Per i consumi da 600,01 a 1.000 euro, il beneficio può rispettivamente a 200, 300 e 400 euro, per lo scaglione da 1.000,01 a 1.500 euro si arriva a contributo da 250, 375 e 500 euro in base alla fascia di intensità mentre per le famiglie che hanno sostenuto costi per l´energia oltre i 1.500 euro, la misura è rispettivamente di 300, 450 e 600 euro. "Il bonus energia rimane una delle misure importanti a sostegno delle fasce economicamente deboli" rimarca l´assessore Telesca, ricordando che "le risorse per il 2015 sono state confermate rispetto all´anno precedente e ammontano a 8,8 milioni di euro inseriti a bilancio".