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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Maggio 2015
Politica
AGENDA "LEGIFERARE MEGLIO": AUMENTARE LA TRASPARENZA E IL CONTROLLO PER MIGLIORARE IL PROCESSO LEGISLATIVO DELL´UE  
 
Strasburgo, 20 maggio 2015 - Ieri 19 maggio, la Commissione europea adotta l´agenda "Legiferare meglio", un pacchetto completo di riforme dell´intero ciclo politico, che permetterà di accrescere l´apertura e la trasparenza del processo decisionale dell´Ue, migliorare la qualità della nuova legislazione grazie a migliori valutazioni d´impatto dei progetti legislativi e degli emendamenti, e promuovere un riesame costante e coerente della legislazione vigente dell´Ue, garantendo così che le politiche dell´Unione raggiungano i loro obiettivi nel modo più efficace ed efficiente. Il primo Vicepresidente Frans Timmermans ha dichiarato: "Questa Commissione è determinata a cambiare quello che l´Unione fa e il modo in cui lo fa. Legiferare meglio è quindi una delle nostre priorità principali. Siamo all´ascolto dei cittadini e delle imprese — in particolare le Pmi —preoccupati perché le norme adottate dalle istituzioni di Bruxelles non sempre sono facili da capire o da applicare. Vogliamo ripristinare la loro fiducia nella capacità dell´Ue di produrre una legislazione di alta qualità. Legiferare meglio non vuol dire legiferare di "più" o di "meno" a livello dell´Ue né compromettere i nostri elevati standard sociali e ambientali, la nostra salute o i nostri diritti fondamentali. Legiferare meglio significa realizzare nel modo più efficace gli ambiziosi obiettivi politici che noi stessi ci siamo posti. Dobbiamo valutare rigorosamente l´impatto della legislazione in fase di preparazione, compresi gli emendamenti sostanziali introdotti durante il processo legislativo, in modo che le decisioni politiche siano prese con cognizione di causa e si basino su elementi concreti. Inoltre, sebbene la tendenza naturale dei politici sia quella di concentrarsi su nuove iniziative, dobbiamo dedicare un´attenzione perlomeno equivalente alla revisione della legislazione vigente e identificare cosa possa essere migliorato o semplificato. Dobbiamo essere onesti su cosa funziona e cosa no. Le decisioni prese dalle istituzioni dell´Ue riguardano tutti noi: presentiamo quindi misure che aprano il processo decisionale dell´Ue, potenziando la trasparenza e il controllo grazie alle maggiori opportunità per le persone di esprimere la loro opinione." La Commissione attuerà il pacchetto "Legiferare meglio" direttamente in fase di preparazione e valutazione della legislazione, con la cooperazione del Parlamento europeo e del Consiglio. A tal fine, avvierà negoziati con il Parlamento europeo e il Consiglio per concludere un nuovo accordo interistituzionale per legiferare meglio. Maggiore trasparenza e consultazione La Commissione aprirà il processo decisionale per promuovere il controllo e i contributi dei cittadini, creando un portale web che consenta di seguire le iniziative e le nuove consultazioni pubbliche durante la valutazione delle politiche esistenti o di nuove possibili proposte. Vi saranno anche nuove opportunità per le parti interessate di presentare osservazioni durante l´intero ciclo politico, dalla tabella di marcia iniziale fino alla proposta definitiva della Commissione. Dopo l´adozione di una proposta da parte della Commissione, qualsiasi cittadino o parte interessata disporrà di 8 settimane per fornire feedback o suggerimenti che alimenteranno il dibattito legislativo al Parlamento europeo e al Consiglio. Tale approccio trasparente si applicherà anche alla legislazione secondaria (atti delegati e atti di esecuzione). Per la prima volta, i progetti di misure che modificano o integrano la legislazione vigente, o che stabiliscono disposizioni tecniche specifiche, saranno resi pubblici per 4 settimane prima dell´adozione. Le parti interessate potranno così presentare osservazioni prima dell´adozione dell´atto in questione da parte della Commissione o degli esperti degli Stati membri. Riesame continuo della legislazione in vigore Il programma di controllo dell´adeguatezza e dell´efficacia della regolamentazione (Refit), che valuta la legislazione dell´Ue in vigore per renderla più efficace ed efficiente senza compromettere gli obiettivi politici, sarà rafforzato. Diventerà più mirato, concentrandosi sulle fonti più gravi di inefficienza e di oneri inutili, e quantificherà i costi e i benefici delle azioni ogniqualvolta possibile. La Commissione sta già lavorando attivamente per ridurre gli oneri in settori quali l´Iva, gli appalti pubblici, le statistiche sulle imprese e le sostanze chimiche; e sono in corso valutazioni globali anche in altri settori. Refit diventerà un elemento fondamentale del programma di lavoro annuale della Commissione e del dialogo politico tra la Commissione e le altre istituzioni. La Commissione istituirà una piattaforma permanente e inclusiva per il dialogo con le parti interessate e con gli Stati membri su come migliorare la legislazione dell´Ue nel quadro di Refit. Tale piattaforma riunirà esperti di alto livello del mondo delle imprese, della società civile, delle parti sociali, del Comitato economico e sociale europeo, del Comitato delle regioni e degli Stati membri. Raccoglierà suggerimenti sul campo per ridurre gli oneri normativi e amministrativi e per proporre idee concrete. La Commissione reagirà a tutti i suggerimenti della piattaforma e spiegherà sistematicamente il modo in cui intende darvi seguito. La Commissione rinnova inoltre il suo impegno ad ascoltare le opinioni di tutte le parti interessate, in qualsiasi momento, grazie alla creazione di uno strumento online denominato "Dateci una mano - dite la vostra". Miglioramento delle valutazioni d´impatto e del controllo di qualità La Commissione sta rafforzando il suo approccio alla valutazione d´impatto e alle valutazioni per migliorare gli elementi concreti che sono alla base di tutte le proposte legislative, senza interferire nelle decisioni politiche. In particolare, il comitato per la valutazione d´impatto della Commissione, in funzione dal 2006, sarà trasformato in un comitato indipendente per il controllo normativo. I suoi membri avranno maggiore indipendenza e metà di essi proverranno dall´esterno della Commissione. Il comitato avrà un ruolo più importante nel controllo della qualità delle valutazioni d´impatto delle nuove proposte, nonché nel quadro dei controlli dell´adeguatezza e delle valutazioni della legislazione in vigore. La Commissione propone inoltre che le valutazioni d´impatto siano svolte nel corso di tutto il processo legislativo, non solo in fase di preparazione della proposta. Invitiamo il Parlamento europeo e il Consiglio a effettuare valutazioni d´impatto di tutti gli eventuali emendamenti sostanziali presentati durante il processo legislativo. Un gruppo tecnico di esperti ad hoc e indipendente può essere istituito su richiesta del Parlamento europeo, del Consiglio o della Commissione per analizzare se una proposta emendata può essere attuata in pratica, crea diritti e obblighi comprensibili per le parti in questione e non introduce costi sproporzionati. Tale valutazione dovrebbe essere completata e resa pubblica entro un termine ragionevole, al fine di poter essere presa in considerazione nel processo decisionale politico. Nuovo accordo interistituzionale per un impegno condiviso delle istituzioni dell´Ue Per legiferare meglio è indispensabile un impegno condiviso da parte della Commissione, del Consiglio e del Parlamento europeo. La Commissione presenta oggi al Parlamento europeo e al Consiglio una proposta per un nuovo accordo interistituzionale per legiferare meglio, con l´obiettivo di concluderlo entro la fine del 2015. Il progetto di nuovo accordo interistituzionale propone: un impegno comune per il programma Refit; una valutazione d´impatto lungo tutto il processo legislativo; un monitoraggio continuo dell´efficacia della regolamentazione dell´Ue e valutazioni più rigorose; una pianificazione annuale e pluriennale coordinata, compresa una consultazione sul programma di lavoro della Commissione; una maggiore trasparenza sui negoziati trilaterali; sforzi congiunti per ridurre il "gold-plating" (sovraregolamentazione) ingiustificato della normativa dell´Ue da parte degli Stati membri.  
   
   
AGENDA "LEGIFERARE MEGLIO": DOMANDE E RISPOSTE  
 
Strasburgo, 20 maggio 2015 - Legiferare meglio significa legiferare meno? L´approccio della Commissione per legiferare meglio non si basa su obiettivi quantitativi. Lo scopo è ottenere risultati in una serie di priorità politiche "indispensabili" in cui l´Ue può apportare un chiaro valore aggiunto, nel pieno rispetto dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità. La Commissione sarà meno ambiziosa nei suoi obiettivi politici? L´agenda per legiferare meglio non cambia nessuno degli obiettivi politici fissati dalla Commissione. La Commissione cerca solo di trovare il modo migliore per conseguire gli obiettivi ambiziosi che ci siamo prefissi. Vogliamo che le nostre norme siano facili da capire e da attuare proprio per poter raggiungere i nostri obiettivi politici. Che cos´è il nuovo comitato per il controllo normativo? Come annunciato in dicembre, la Commissione sta trasformando il suo comitato per la valutazione d´impatto in un comitato indipendente per il controllo normativo. Nella sua forma attuale, il comitato è in funzione dal 2006. Al pari del vecchio, il ruolo del nuovo comitato consisterà nel garantire la qualità degli elementi e dell´analisi tecnica su cui si basa il processo decisionale politico, senza compromettere l´indipendenza di quest´ultimo. A tal fine, il comitato controlla la qualità delle valutazioni d´impatto e delle principali valutazioni, concentrandosi sulla loro metodologia in relazione agli orientamenti e alle migliori prassi. Non valuta le proposte politiche o legislative. Il nuovo comitato avrà un presidente e sei membri. Questi ultimi saranno selezionati in maniera trasparente e, per la prima volta, tre di essi non saranno funzionari dell´Ue onde garantire le migliori competenze possibili per valutare la metodologia basata sulle migliori prassi di valutazione ex ante e ex post delle ripercussioni sociali, ambientali o economiche. Tutti i membri del comitato saranno selezionati mediante procedure di selezione rigorose e obiettive, sulla base delle loro competenze. Un meccanismo di analisi indipendente della qualità delle valutazioni d´impatto e delle valutazioni è una migliore prassi internazionale ampiamente diffusa (cfr. Raccomandazione Ocse del 2012 sulla politica di regolamentazione e sulla governance). La Commissione invita il Parlamento europeo e il Consiglio a condividere l´impegno a migliorare le valutazioni d´impatto. In un progetto di accordo interistituzionale, la Commissione propone che il Parlamento europeo e il Consiglio analizzino il modo in cui le modifiche sostanziali delle proposte legislative della Commissione incidono sull´attuazione della legislazione negli Stati membri e sugli oneri per chi deve applicarla. Cosa prevede l´accordo interistituzionale? Il progetto di accordo interistituzionale per legiferare meglio integra gli accordi esistenti tra le tre istituzioni sui metodi di lavoro comuni. La proposta espone una visione del modo in cui la Commissione, il Parlamento europeo e il Consiglio collaboreranno per applicare le migliori prassi nell´adozione di tutta la legislazione dell´Ue. Presenta i metodi di lavoro per i singoli fascicoli legislativi, nonché un impegno condiviso per una migliore pianificazione annuale e pluriennale e un sostegno politico al programma di controllo dell´adeguatezza e dell´efficacia della regolamentazione (Refit). Che cos´ è il gruppo di esperti proposto nel progetto di accordo interistituzionale? Legiferare meglio dovrebbe tradursi in una legislazione che sia comprensibile e chiara, che definisca diritti e obblighi facilmente comprensibili per le parti in questione, non comporti costi sproporzionati e sia di facile attuazione pratica. Questi obiettivi rischiano di essere compromessi quando una proposta viene modificata significativamente nel corso del processo legislativo. Per evitare tale rischio, può essere necessaria un´analisi tecnica indipendente di emendamenti specifici. Di conseguenza, la Commissione propone che ogni istituzione possa chiedere che venga effettuata un´analisi ad opera di un gruppo di esperti ad hoc, composto di tre esperti, ognuno scelto da un´istituzione, che agiscono in piena indipendenza dall´istituzione che li ha nominati (data la natura tecnica dell´incarico). Tale analisi dovrebbe essere effettuata e resa pubblica entro un termine ragionevole e tenere conto degli eventuali lavori di valutazione di impatto esistenti (riguardanti la proposta della Commissione o gli emendamenti significativi dei colegislatori). Questo gruppo di esperti non ha alcun rapporto con il comitato per il controllo normativo della Commissione né con la piattaforma Refit. Che cos´è il programma Refit? Come affermato dal primo Vicepresidente Timmermans, l´Ue non deve automaticamente cercare la soluzione a qualsiasi problema nell´adozione di nuovi atti legislativi, ma deve anche vagliare se il corpus giuridico esistente sia idoneo allo scopo e modificarlo laddove necessario. La volontà politica di rivedere la legislazione dell´Ue vigente e migliorarla ove necessario deve essere condivisa da tutte e tre le istituzioni dell´Ue. Il programma Refit è stato istituito dalla Commissione nel 2012 per rendere la legislazione dell´Ue più semplice e ridurre i costi della regolamentazione, contribuendo a creare un quadro normativo chiaro, stabile e prevedibile a sostegno della crescita e dell´occupazione. Sulla base di questo lavoro, la Commissione intende rafforzare il programma Refit in modo da ottenere risultati migliori e più concreti. Refit sarà più: - mirato — concentrandosi sulle fonti più serie di inefficenze e di oneri inutili; - quantitativo — ogni proposta Refit sarà corredata di stime dei potenziali vantaggi e risparmi; dopo l´adozione della legislazione sarà pubblicato un aggiornamento delle stime; la Commissione collaborerà con gli Stati membri e le parti interessate per verificare se questo potenziale si traduce in effetti reali sul terreno; - inclusivo — le nuova piattaforma Refit sarà una fonte inestimabile di suggerimenti per migliorare la legislazione dell´Ue; - incorporato nel processo decisionale politico — Refit avrà un ruolo di rilievo in ogni programma di lavoro annuale e nel dialogo politico della Commissione con le altre istituzioni dell´Ue prima e dopo l´adozione del programma di lavoro. Che cos´è la nuova piattaforma Refit? La Commissione sta creando un nuovo meccanismo inclusivo delle parti interessate: la piattaforma Refit. Tale piattaforma riunirà esperti di alto livello del mondo delle imprese, della società civile, delle parti sociali, del Comitato economico e sociale europeo e del Comitato delle regioni, nonché rappresentanti di ciascuno dei 28 Stati membri. Raccoglierà suggerimenti per ridurre gli oneri normativi e proporre idee concrete. La Commissione risponderà a tutti i suggerimenti e spiegherà sistematicamente in quale modo intende darvi seguito. I membri della piattaforma saranno selezionati su vasta scala, in rappresentanza di settori, interessi e regioni in Europa, e avranno un´esperienza diretta dell´applicazione della legislazione dell´Ue. Le nomine saranno effettuate dal primo Vicepresidente, a seguito di un invito pubblico a manifestare interesse. La piattaforma sarà pienamente trasparente, con un apposito sito web in cui saranno pubblicati tutti i suggerimenti, le osservazioni e i contributi dei membri e delle parti esterne, i verbali di riunione e le osservazioni della Commissione e delle autorità degli Stati membri per quanto riguarda il follow-up. In che modo l´agenda aumenterà la trasparenza? La Commissione moltiplicherà le consultazioni delle parti interessate durante l´intero ciclo legislativo. In passato, la consultazione delle parti interessate avveniva ad intervalli prestabiliti. Il nuovo approccio aumenterà la trasparenza e la possibilità di fornire feedback in varie fasi della procedura legislativa. Oltre a una migliore consultazione delle parti interessate durante le fasi di preparazione e valutazione delle proposte della Commissione, ora sarà possibile sollecitare feedback anche sulle tabelle di marcia, sulle valutazioni d´impatto iniziali e sui progetti di atti delegati e di atti di esecuzione. Inoltre, la possibilità di fornire feedback sarà estesa e riguarderà anche le proposte dopo l´adozione da parte del collegio dei commissari; dopo la trasmissione delle proposte al Parlamento europeo e al Consiglio ci sarà un periodo di otto settimane durante il quale potranno essere presentate osservazioni che la Commissione raccoglierà, riassumerà e trasmetterà ai colegislatori affinché ne tengano conto nella loro attività legislativa. La Commissione sta inoltre rinnovando il suo impegno ad ascoltare le opinioni delle parti interessate tramite uno strumento online denominato "Dateci una mano - dite la vostra". Anche questo strumento, disponibile sul sito web della Commissione "Legiferare meglio", permetterà a chiunque di esprimere in qualsiasi momento il proprio parere sulla legislazione o sulle nuove iniziative dell´Ue. Il portale fornisce un nuovo strumento interattivo per il processo decisionale consultivo. La Commissione risponderà a tutte le osservazioni. Che cosa cambierà in relazione agli atti di esecuzione e agli atti delegati? Per la prima volta, i progetti di testi di atti delegati — misure che modificano o integrano elementi non essenziali della legislazione dell´Ue — saranno accessibili al pubblico per quattro settimane sul sito web della Commissione. Ciò in parallelo all´attuale consultazione degli esperti degli Stati membri. Lo stesso avverrà per gli atti di esecuzione importanti (che stabiliscono le misure dettagliate o specifiche per l´attuazione di disposizioni di diritto primario). In tal modo le osservazioni delle parti interessate potranno essere comunicate agli esperti degli Stati membri in seno al comitato competente, affinché ne tengano conto al momento dell´adozione della loro posizione. La Commissione pubblicherà sul suo sito web un elenco indicativo degli atti di questo tipo in fase di preparazione, in modo che le parti interessate possano organizzarsi in anticipo. La nuova agenda rallenterà i lavori della Commissione? Il miglioramento della legislazione va ad integrare un processo decisionale politico efficace. È importante che tutti gli atti legislativi siano preparati e valutati accuratamente: l´agenda "Legiferare meglio" non rallenta in nulla le attività della Commissione né impedisce che le decisioni politiche siano prese rapidamente ove necessario. La nuova agenda conferisce più poteri alla Commissione? Tutte le misure presentate oggi rispettano pienamente gli imperativi dei colegislatori in sede di Parlamento europeo e di Consiglio. Questi poteri sono chiaramente definiti nei trattati e la Commissione non intende modificarli. Specificamente sulla questione delle valutazioni d´impatto degli emendamenti sostanziali introdotti dai colegislatori, la Commissione non vuole ridurre la dimensione politica del Parlamento europeo o del Consiglio: si limita a chiedere loro di prendere in considerazione l´impatto dei grandi emendamenti che propongono. La Commissione è pronta a sostenere l´attività di valutazione d´impatto svolta dalle altre istituzioni, che conservano la piena autonomia nel decidere come organizzare il proprio lavoro. Quale sarà l´impatto sulle parti sociali? Quando le parti sociali concludono un accordo tra loro, possono chiedere alla Commissione di presentare una proposta di decisione del Consiglio per introdurre l´accordo nel diritto dell´Unione. La Commissione deve decidere se accettare o respingere l´accordo, ma non può modificarlo. Come tutte le decisioni della Commissione, questa decisione si baserà su una valutazione d´impatto proporzionata se è probabile che l´accordo abbia un impatto significativo. Tuttavia, dato il ruolo e l´autonomia delle parti sociali, si applicheranno modalità specifiche. Rispetto a quali obiettivi si misurerà il successo dell´agenda? La Commissione ritiene che fissare obiettivi quantitativi non sia il modo migliore per conseguire risultati in materia di riduzione degli oneri. Riteniamo che, anziché trattare questioni arbitrariamente perché abbiamo un obiettivo numerico da raggiungere, sia meglio ascoltare gli esempi specifici e i suggerimenti che ci vengono presentati e garantire che vengano affrontati con urgenza e in modo efficiente ogniqualvolta sia possibile, senza compromettere gli obiettivi politici fondamentali. Quali sono le prossime tappe? La Commissione si appresta ad avviare i negoziati con il Parlamento europeo e il Consiglio sulla proposta di accordo interistituzionale, con l´obiettivo di portarli a termine entro la fine del 2015. Entro la fine di giugno inizieremo la ricerca dei membri esterni del comitato per il controllo normativo e della piattaforma Refit. L´aggiornamento delle attuali piattaforme online e la creazione di nuovi siti web saranno ultimati entro la fine del 2015.  
   
   
DICHIARAZIONE DELLA COMMISSIONE UE A SEGUITO DELLA DECISIONE DELLA BEI DEI PROSSIMI PROGETTI DA PRE-FINANZIATO COME PARTE DEL PIANO DI INVESTIMENTI PER L´EUROPA  
 
Bruxelles, 20 maggio 2015 - Ieri la Banca europea per gli investimenti (Bei) ha annunciato di aver approvato il finanziamento per quattro progetti di investimento nell´ambito del piano di investimenti per l´Europa , in cui è partner strategico della Commissione. Questi progetti sono in investimenti di efficienza energetica per ridurre le spese di riscaldamento di abitazioni private in Francia; nuove energie rinnovabili e collegamenti di trasmissione relativi a collegamenti in Europa settentrionale e occidentale; la riduzione del consumo energetico industriale in Finlandia; e il miglioramento di trasporto del gas in Spagna. La decisione di oggi segue l´ annuncio della Bei il 22 aprile dei primi progetti a ricevere prefinanziamenti, ed è in linea con le conclusioni del Consiglio europeo del dicembre 2014, che ha invitato il gruppo Bei a "iniziare le attività, utilizzando fondi propri a partire dal gennaio 2015 ". Il Fondo europeo per la Strategic Investments (Efsi), che è al centro del piano di investimenti, dovrebbe essere operativo entro settembre 2015, in attesa della conclusione positiva dei negoziati tra i co-legislatori. I negoziati continuano questa settimana e la Commissione continua a svolgere il suo ruolo di onesto mediatore di compromesso. Questo Bei prefinanziamento non pregiudica poter beneficiare di Efsi-finanziamento, i criteri esatti per i quali sono ancora in corso di negoziato da parte dei co-legislatori. Il vicepresidente della Commissione Jyrki Katainen, responsabile per l´occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, ha detto: " Con negoziati a tra il Parlamento europeo e gli Stati membri in merito al regolamento per la Efsi facendo buoni progressi, sono contento che la Bei è onorare il suo impegno a pre-finanziare progetti anche prima della Efsi è attivo e funzionante. Sono ovviamente molto contento che uno di questi progetti è nel mio paese, la Finlandia . " Il vicepresidente della Commissione Maroš Šefčovič, responsabile per l´Unione Energia, ha dichiarato: " Il piano di investimenti per l´Europa e l´Unione energia sono una squadra vincente: ci sono un sacco di progetti economicamente vitali nelle infrastrutture, energie rinnovabili, l´efficienza energetica, la ricerca, l´innovazione e trasporti. La decisione odierna della Bei dimostra anche che l´efficienza energetica Il primo è un patrimonio principio investire in. " Commissario europeo Miguel Arias Cañete, responsabile di Azione per il clima e l´energia, ha dichiarato: " La decisione di oggi è una buona notizia in quanto dimostra che la Bei è pronto a fare il settore dell´energia uno dei principali beneficiari del piano di investimenti per l´Europa. E ´molto incoraggiante soprattutto che, con due di queste operazioni della Banca Prove con successo meccanismi per finanziare l´efficienza energetica e le tecnologie energetiche innovative. "  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO SI IMPEGNA AD AVVIARE I NEGOZIATI PER LA REGOLAMENTAZIONE DI INDICI FINANZIARI DI RIFERIMENTO  
 
Strasburgo, 20 maggio 2015 - La proposta presentata dalla Commissione europea al fine di renderli benchmark più affidabili e meno probabilità di gestione oggi ha fatto un passo in avanti con l´approvazione da parte del Parlamento europeo, in apertura dei negoziati con il Consiglio e la Commissione il mese successivo. Nel settembre 2013, in seguito alle accuse di manipolazione di diversi parametri, tra cui il tasso di riferimento interbancario (Euribor e Libor compresi) e parametri di riferimento dei tassi di cambio e materie prime (ad esempio per l´oro, argento, petrolio e biocarburanti), la Commissione ha proposto nuove regole. Le regole che la Commissione propone di dotare l´Ue mira a migliorare il funzionamento e la governance di benchmark prodotte e utilizzate nell´Ue per strumenti finanziari come obbligazioni, azioni, future (futures) o swap (swap) e tramite contratti finanziari come mutui. "Quando un punto di riferimento viene gestito o non è affidabile, è il consumatore a pagare il prezzo, alla fine, nella misura in cui questa manipolazione o la mancanza di affidabilità possono aumentare il prezzo dei loro ipoteca mensile o pregiudicare le prestazioni dei loro fondi pensione " , ha déclaréJonathan Hill, Commissario responsabile per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l´unione dei mercati dei capitali. "Le regole che offriamo renderà i parametri di riferimento più sicure in tutta l´Ue . Sono fiducioso che ora siamo in grado di muoversi rapidamente verso un accordo su un testo definitivo. "  
   
   
UE PROPONE DI SCALARE LA SUA PARTNERSHIP CON L´ASEAN  
 
Bruxelles, 20 maggio 2015 - Ieri, l´Alto rappresentante dell´Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza e la Commissione europea ha adottato la comunicazione congiunta: "L´unione europea e l´Asean: una partnership con uno scopo strategico" . La comunicazione congiunta mette idee concrete per prendere le relazioni Ue-asean (Associazione delle nazioni del sudest asiatico) ad un livello superiore, fornendo un quadro più coerente per la cooperazione settoriale e garantendo una maggiore attenzione politica. "La partnership tra l´Unione europea e l´Asean è fondamentale e noi siamo determinati a costruire su di esso e rafforzare la nostra cooperazione politica ed economica. Dal commercio alla sicurezza, dal cambiamento climatico alla regola di diritto, abbiamo una cooperazione profonda e, come l´Unione europea si stanno sostenendo integrazione dell´Asean. Approfondire e ampliare il nostro rapporto con l´Asean è la chiave per la strategia dell´Asia dell´Ue ", ha dichiarato l´Alto Rappresentante / Vicepresidente Federica Mogherini . Proposte concrete e impegni contenuti nella comunicazione congiunta sono: Prendendo le relazioni commerciali con l´Asean ad un livello diverso e lavorare per un ambizioso accordo di libero scambio nella regione a regione (Fta) edificio su accordi bilaterali tra l´Unione europea e l´Asean Stati membri; Potenziamento della cooperazione su ´Connectivity´ attraverso lo scambio di lezioni apprese e mobilitando le risorse finanziarie e le competenze per sostenere gli sforzi dell´Asean, anche per quanto riguarda il mercato unico e attraverso la negoziazione di un accordo di aviazione civile; Rafforzare la collaborazione sui cambiamenti climatici e l´avvio di una nuova, dialogo politico Ue-asean dedicato all´ambiente e allo sviluppo sostenibile; Più che raddoppiare il sostegno finanziario dell´Ue per l´integrazione dell´Asean (per 170 milioni), che si aggiunge ai 2 miliardi di euro per dell´Asean Stati membri; Implementazione di un ampio ´pacchetto´ di nuove iniziative nel settore della sicurezza non tradizionale (la sicurezza marittima, la gestione delle catastrofi e di risposta alle crisi, la criminalità transnazionale, corsi di formazione sulla diplomazia preventiva, la gestione delle crisi, la mediazione, lo stato di diritto e l´osservazione delle elezioni). Meeting dello scorso anno ministeriale Ue-asean (Bruxelles, 23 Luglio 2014) ha accolto con favore l´intensificarsi delle relazioni Ue-asean e ha espresso il desiderio di loro l´aggiornamento a un partenariato strategico. Con l´adozione della presente comunicazione congiunta, sia il Seae e la Commissione intendono contribuire attivamente al futuro delle relazioni Ue-asean.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO PLENARIA; DICHIARAZIONE DEL COMMISSIONE UE PRIMO VICEPRESIDENTE TIMMERMANS SULLA SITUAZIONE IN UNGHERIA  
 
Strasburgo, 20 maggio 2015 - Vorrei ringraziare il Parlamento per mettere questo punto all´ordine del giorno, come due recenti sviluppi in Ungheria hanno dato luogo a preoccupazioni importanti. Vorrei iniziare con il dibattito lanciato dal primo ministro Orbán sulla reintroduzione della pena di morte. Presidente Juncker e ho già fatto dichiarazioni chiare su questo, e questi rappresentano la posizione ufficiale della Commissione. L´articolo 2 della Carta dei diritti fondamentali dell´Ue vieta esplicitamente e chiaramente a chiunque di essere condannati a morte, né giustiziato. Inoltre, la Corte europea dei diritti dell´uomo ha stabilito che la pena di morte è una violazione della Convenzione europea dei diritti dell´uomo. L´abolizione della pena di morte è una condizione che gli Stati sono tenuti a rispettare per diventare membri del Consiglio d´Europa o dell´Unione europea. Questo fa parte dei nostri valori comuni. Per quanto concerne la Commissione, non vi è alcun dubbio sul fatto che la reintroduzione della pena capitale sarebbe in contrasto con i valori fondamentali dell´Ue. Una reintroduzione della pena di morte da uno Stato membro dovrebbe pertanto comportare l´applicazione dell´articolo 7 del trattato Ue. I meccanismi di cui all´articolo 7 del trattato Ue si riferiscono ai valori di cui all´articolo 2 del Tue, comprese la dignità umana e il rispetto dei diritti umani. Come sapete i trattati non prevedono la sospensione o la revoca l´appartenenza di uno Stato membro dell´Unione europea. Tuttavia, l´articolo 7 del trattato sull´Unione europea prevede un meccanismo sanzionatorio di vasta portata specificamente progettato per garantire il rispetto dei valori fondamentali di cui all´articolo 2 del trattato sull´Unione europea. Più in particolare sulla situazione in Ungheria vorrei fare le seguenti osservazioni. Il presidente Juncker ha dichiarato il 30 aprile che il signor Orbán deve subito chiarire che non è sua intenzione di reintrodurre la pena di morte. Sarebbe la sua intenzione, "sarebbe una lotta". La Commissione ha nel frattempo capito che il governo ungherese non ha piani concreti per adottare tutte le misure per introdurre la pena di morte, e che il primo ministro Orbán ha assicurato il presidente Schulz, che il governo ungherese si rispettare e onorare tutti i trattati e della legislazione europee. Mi riferisco al comunicato stampa del Presidente Schulz, del 30 aprile. Tuttavia, se il governo ungherese dovesse adottare misure per reintrodurre la pena di morte, mi permetta di sottolineare che la Commissione è pronta a utilizzare immediatamente tutti i mezzi a sua disposizione per garantire che l´Ungheria - così come ogni altro Stato membro - è conforme agli obblighi ai sensi del diritto dell´Unione e rispetta i valori dell´Unione sanciti all´articolo 2 del trattato sull´Unione europea. Non esiteremo un secondo su un caso del genere. Nella consultazione pubblica in materia di immigrazione, come annunciato dal governo ungherese, permettetemi di fare le seguenti osservazioni. In generale, la Commissione ritiene che la consultazione pubblica può essere uno strumento importante per i governi e altre autorità pubbliche per sviluppare politiche che possono contare sul sostegno della popolazione. Tuttavia, e ripeto ciò che ho già detto prima, una consultazione pubblica sulla base di pregiudizi, il leader e perfino fuorvianti domande, sul pregiudizio sugli immigrati non può essere considerato una base equa e oggettiva per la progettazione di politiche sane. Inquadrando l´immigrazione nel contesto del terrorismo, che rappresenta gli immigrati come una minaccia per l´occupazione e il sostentamento delle popolazioni, è dannoso e semplicemente sbagliato - sarà solo alimentare malintesi e pregiudizi. Non dobbiamo chiudere gli occhi di fronte alle volte gravi sfide poste dalla migrazione nelle nostre società. Ma così facendo, non dovremmo mai perdere di vista i nostri valori fondamentali e della necessità di salvaguardare una società pluralista e diversificata, basata sul rispetto reciproco e la parità di trattamento di ogni singolo individuo. Ue e gli Stati membri stanno sviluppando risposte comuni alle sfide attuali, come l´Europa si fonda sul rispetto reciproco, della solidarietà e di cooperazione leale. Abbiamo bisogno di leader politici che sono disposti a spiegare la politica dell´Ue ai propri cittadini in modo aperto, equo ed equilibrato, e che si sono distinti per ditta valori europei comuni e comuni. Questo è l´unico modo in cui possiamo progredire insieme in Europa. La Commissione continuerà a monitorare la situazione da vicino e ringrazio il Parlamento europeo esplicitamente per il continuo supporto su queste importanti questioni.  
   
   
MIGRAZIONE: I DEPUTATI EUROPEI DISCUTONO OGGI L´AGENDA EU PER LA MIGRAZIONE CON TIMMERMANS E AVRAMOPOULOS  
 
Strasburgo, 20 maggio 2015 - Nel corso del dibattito di mercoledì alle 9.00 con il Vicepresidente della Commissione Frans Timmermans, con il commissario per la migrazione Dimitris Avramopoulos e con la Presidenza del Consiglio, i deputati si esprimeranno sull´Agenda europea per la migrazione, approvata il 13 maggio scorso. I quattro punti centrali sono: una politica d´asilo comune più forte, incluso un programma di reinsediamento a livello Ue e un sistema di ricollocamento all´interno dell´Ue in situazioni di emergenza, la lotta contro il traffico di essere umani e la prevenzione della migrazione irregolare, la gestione delle frontiere esterne, e una nuova politica in materia di migrazione legale.  
   
   
REDDITO CITTADINANZA, MARONI: POSSIAMO PARTIRE IN AUTUNNO CON SPERIMENTAZIONE  
 
Milano, 20 maggio 2015 - "Sul reddito di cittadinanza io parto da questo ragionamento: in Lombardia ci sono dei cittadini da aiutare, ma quanti di questi possono essere aiutati attraverso le politiche attive del lavoro? Non possiamo attivare al lavoro il 70enne che cerca qualcosa da mangiare nei cassonetti o le persone che hanno delle disabilità. Per cui per queste categorie di persone bisogna intervenire in altro modo, aiutandoli concretamente e dando loro un contributo: per cui per questi soggetti stiamo studiando un altro tipo di intervento". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, intervenendo in diretta questa mattina alla trasmissione ´Mattino 5 - La Telefonata´ su Canale 5. "Abbiamo quasi un miliardo di euro - ha proseguito Maroni - fornitoci dal Fondo Sociale Europeo che possiamo utilizzare nell´arco dei prossimi 5 anni, per cui non si tratta di un problema di risorse, ma dobbiamo individuare la platea di persone: noi questo reddito lo daremo ai cittadini, italiani ed europei, non a chi cittadino non è, quindi non agli extracomunitari, e per evitare degli abusi metteremo per esempio delle soglie sul criterio della residenza in Lombardia almeno da un certo numero di anni, un criterio già esistente per l´assegnazione delle case popolari". Valutazione Sui Fondi A Fine Giugno - "Ci siamo posti un tempo - ha precisato Maroni - che è quello dell´approvazione della legge di assestamento di bilancio, a fine giugno, per vedere quali risorse avremo a disposizione nel 2015 oltre ai fondi sociali europei, per cui penso potremo partire già in autunno con la sperimentazione." Studio Sui Modelli Da Adottare - "Stiamo valutando i tanti interventi di questo tipo già adottati, soprattutto in Europa. C´è per esempio il reddito di ultima istanza, un´iniziativa presa nei confronti di chi è a rischio di esclusione sociale e non ha altri redditi oppure - ha aggiunto Maroni - c´è il reddito di inclusione sociale, proposto dai sindacati e da varie associazioni. Stiamo studiandoli, io non voglio fare l´elemosina, voglio aiutare chi non ce la fa. Il ´Banco alimentare´ ha valutato che l´anno scorso in Lombardia c´erano 700mila persone sotto la soglia di povertà, quante di queste necessitano del reddito di cittadinanza? E´ una valutazione che stiamo facendo con il nostro ufficio studi, insieme al mondo del volontariato perché poi saranno loro a dover gestire questa misura".  
   
   
REDDITO CITTADINANZA, MAGGIORANZA CONDIVIDE PROPOSTA MARONI  
 
Milano, 20 maggio 2015 - Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, in una riunione a Palazzo Pirelli, ha illustrato ai capigruppo di maggioranza i contenuti della proposta in materia di Reddito di cittadinanza, che sono stati condivisi da tutti. Piano Straordinario - Si tratta di un piano straordinario contro la povertà e per l´inclusione sociale, integrato dalle politiche attive per il lavoro, destinato ai cittadini italiani residenti in Lombardia almeno da cinque anni. Il progetto di Maroni, che verrà presentato nelle prossime settimane, prenderà in considerazione anche il documento sul ´Reddito di inclusione sociale´, sottoscritto dalle parti sociali insieme alla Conferenza delle Regioni. Informativa In Consiglio - Il presidente, inoltre, ha deciso di tenere su questo argomento un´informativa in Consiglio regionale il prossimo 9 giugno.  
   
   
TOSCANA: ELEZIONI REGIONALI 2015, ULTIMA REVISIONE ALLE LISTE: 4500 ELETTORI IN MENO RISPETTO AD APRILE  
 
Firenze, 20 maggio 2015 - Sono 2.985.741 i toscani che il 31 maggio 2015 saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo presidente della Toscana e i 40 nuovi consiglieri della Regione. Sono gli elettori all´ultima revisione prima del voto che c´è stata nel fine settimana: quattromilacinquecento in meno rispetto ad un mese prima. Più numerose le donne (1.554.651) rispetto agli uomini (1.431.090), come sempre. Tra questi ci sono anche i toscani che vivono all´estero e che sono iscritti all´Aire - 123.195 alla penultima revisione a metà aprile (12.501 solo nel comune di Firenze, 9.869 a Livorno, 7.679 a Lucca e 4.241 a Capannori) – i quali, se vorranno votare, dovranno tornare in Toscana. Per agevolare il voto sono previsti rimborsi per il viaggio: 103 euro per chi arriva da un paese europeo, 206 per chi arriva da un altro continente. Cinque anni fa furono 3.009.691 gli elettori toscani complessivamente chiamati alle urne, quasi ventiquatromila in più. In nove comuni, dei 1087 chiamati alle urne in tutta Italia, si voterà anche per il rinnovo di sindaci e consigli comunali: ad Arezzo (Ar) Pietrasanta (Lu), Sillano Giuncugnano (Lu), Viareggio (Lu), Uzzano (Pt), Villafranca in Lunigiana (Ms), Coreglia Alteminelli (Lu), Castellina Marittima (Pi) e Orciano Pisano (Pi). Si voterà la domenica dalle 7 alle 23 e lo scrutinio si svolgerà immediatamente dopo, nel corso della notte. Nelle sezioni elettorali - 4.007 in tutta la Toscana, 38 in più del 2010 – presidenti, segretari e scrutatori, che sono oltre 24 mila, saranno comunque al lavoro fin da sabato, per autenticare le schede e attrezzare i seggi. Ai seggi occorre presentarsi con un documento di identità e la tessera elettorale. Se smarrita, un duplicato può essere richiesto in Comune. Gli uffici elettorali saranno per questo aperti anche domenica. Così cinque anni fa - Nel 2010 i toscani che si recarono alle urne furono 1.827.266: il 60,71per cento (cinque anni prima erano stati il 71,35 per cento). A correre per un posto da presidente furono allora in cinque: cinque candidati per altrettante coalizioni e nove liste. Stavolta gli aspiranti consiglieri saranno sette, sostenuti da dieci liste. Sono, in rigoroso ordine alfabetico: Claudio Borghi, candidato della Lega Nord e di Fratelli d´Italia; Gabriele Chiurli, sostenuto dalla lista Democrazia Diretta (ma che non sarà presente nella circoscrizione di Pisa); Tommaso Fattori, candidato della Lista Sì Toscana a sinistra; Giacomo Giannarelli, sostenuto dal M5s; Gianni Lamioni, candidato della lista Passione Toscana, espressione di Ncd e Udc; Stefano Mugnai, candidato di Forza Italia e Lega Toscana-più Toscana e Enrico Rossi, sostenuto dal Pd e dalla lista Popolo toscano Dal 1970 ad oggi è la decima volta che i toscani sono chiamati alle urne per eleggere i loro rappresentanti in Consiglio regionale. Di presidenti di giunta ce ne sono stati finora sette. Da Firenze all´isola di Capraia, la conta degli elettori - La provincia con più elettori è quella fiorentina (771.621 cittadini) e Firenze è il Comune con il maggior numero di iscritti nelle liste elettorali (287.349). Sul podio, uniche altre città con più di centomila elettori, ci sono anche Prato (135.547) e Livorno (136.328). Dopo Firenze, le province con più elettori sono Lucca (343.048), Pisa (333.319), Livorno (283.492), Arezzo (271.410) e Pistoia (235.553). Le province con meno elettori sono invece Siena (209.679), Prato (183.806), Grosseto (179.706) e Massa-carrara (174.107). Tra i 279 comuni toscani – otto in meno rispetto a cinque anni fa, per le fusioni che ci sono state – il primato dei meno popolati e con meno elettori va a Capraia Isola (378 elettori) in provincia di Livorno, a Sassetta (388) sempre a Livorno e a Montemignaio (516) in provincia di Arezzo.  
   
   
TOSCANA: ELEZIONI, COSÌ IL CONSIGLIO REGIONALE USCITO DALLE URNE CINQUE ANNI FA  
 
Firenze, 20 maggio 2015 - Con le elezioni del 31 maggio si eleggerà non solo il nuovo presidente della Toscana ma anche il nuovo consiglio regionale. Che, in qualunque modo vadano le elezioni, sarà più ´asciutto´ rispetto a cinque anni fa: quaranta consiglieri rispetto ai 55 (presidente della Regione compreso) che furono eletti nel 2010. La maggioranza uscita dalle urne cinque anni fa contava, all´indomani del voto, 55 consiglieri per la coalizione a sostegno di Enrico Rossi (24 per Pd e riformisti compreso il presidente, 5 per l´Italia dei valori, 3 per la Federazione della sinistra e i verdi) e 22 consiglieri sui banchi dell´opposizione (16 per il Pdl compresa la candidata presidente, 3 per la Lega Nord e 2 per l´Udc). Successivamente Monica Faenzi, candidata del Pdl, si è dimessa e al suo posto è entrato il quarto consigliere della Lega, mentre sui banchi della maggioranza Pieraldo Ciucchi ha lasciato il gruppo Pd e si è iscritto al gruppo misto. Nel corso di cinque anni fa altri mutamenti ci sono stati all´interno dei gruppi. Alcuni hanno cambiato nome e composizione, altri si sono divisi. All´ultima revisione se ne contano otto: nove con il gruppo misto. Sono Forza Italia, Fratelli d´Italia, Nuovo Centrodestra, Partito Democratico, Più Toscana, Rifondazione comunista-Comunisti italiani, Il popolo toscano-Riformisti 2020, Unione di centro.  
   
   
PIEMONTE: RIUNIONE DELLA GIUNTA REGIONALE  
 
 Torino, 20 maggio 2015 Turismo e processo Eternit sono i principali argomenti trattati il 18 maggio dalla Giunta regionale nel corso di una riunione coordinata dal presidente Sergio Chiamparino. Turismo. Numerose le iniziative comprese nel piano di promozione e informazione turistica per il 2015 presentato dall’assessore Antonella Parigi. Per quanto riguarda l’Expo di Milano, sono inserite l’organizzazione di eventi durante le due settimane di protagonismo del Piemonte nel Padiglione Italia (19-24 giugno e 9-14 ottobre), la compartecipazione nel Cluster del Cacao e Cioccolato e nel Padiglione del Vino, i progetti “Expo e Territori” ed “Expo is now” (accoglienza, itinerari di visita e ospitalità per le delegazioni, educational tour per giornalisti ed operatori). Il piano include anche l’organizzazione della Biteg, la partecipazione a fiere e borse turistiche in Italia e all’estero, la gestione e lo sviluppo dei siti web www.Piemonteitalia.eu, www.Inpiemonteintorino.it e www.Piemontexperience.it, il completamento dei progetti sui loghi dello spirito, i borghi storici, il turismo accessibile, il cicloturismo e gli itinerari alla scoperta del paesaggio, della cultura e della fede. Eternit. Come proposto dall’assessore Aldo Reschigna, è stata autorizzata la costituzione di parte civile della Regione Piemonte nel procedimento penale cosiddetto Eternit bis in corso di svolgimento presso il Tribunale di Torino. Definiti anche i criteri e le modalità per la concessione ai Comuni piemontesi di contributi per la raccolta, il trasporto e lo smaltimento di manufatti contenenti amianto. La Giunta ha inoltre approvato: - su proposta dell’assessore Aldo Reschigna, la costituzione innanzi la Corte dei Conti, Sezione giurisdizionale per il Piemonte, nei confronti dei ricorsi proposti da ex consiglieri regionali per vedersi riconoscere il diritto all’assegno vitalizio minimo, nonché l’intervento volontario per resistere avanti il Tribunale di Cuneo alle domande presentate da varie aziende agricole in materia di quote latte; - su proposta dell’assessore Augusto Ferrari, l’autorizzazione all’Agenzia per la Casa del Piemonte sud per l’utilizzo di 840.000 euro per interventi di manutenzione straordinaria negli immobili di corso Piemonte 27-32 a Mondovì, via Alba 27-29 a Fossano e via Aurora 5/a a Cuneo, ed all’Agenzia per la Casa del Piemonte centrale per l’utilizzo di 65.000 euro per un intervento di recupero edilizio in via Mirafiori 21 a Beinasco; - su proposta dell’assessore Alberto Valmaggia, il parere motivato di valutazione ambientale sulla variante al piano d’area del Parco naturale del Monte Fenera, che comprende indicazioni ed osservazioni da utilizzare nell’elaborazione definitiva del documento.  
   
   
PUGLIA, GIUNTA 19 MAGGIO: I PROVVEDIMENTI PRINCIPALI.  
 
Bari, 20 maggio 2015 - Ratificato dalla Giunta regionale il Protocollo d’Intesa per l’accordo di valorizzazione territoriale per la costituzione del polo delle arti contemporanee, la riqualificazione e valorizzazione del Teatro Margherita, del Mercato del Pesce e del Teatro Kursaal, da sottoscriversi da parte della Segretariato regionale del Mibact, dalla Regione Puglia e dal Comune di Bari. La Giunta regionale ha approvato, così come indicato dalla delibera 812 del 5 maggio 2014 (Linee di indirizzo ai sensi dell’art.25 della L.r.26/2013 per l’esercizio delle azioni di coordinamento,programmazione e controllo da parte della Regione Puglia delle Società controllate e delle Società in house) il “Regolamento interno per il reclutamento del personale” di Innovapuglia spa. La Giunta regionale ha approvato, così come indicato dalla delibera 812 del 5 maggio 2014 (Linee di indirizzo ai sensi dell’art.25 della L.r.26/2013 per l’esercizio delle azioni di coordinamento,programmazione e controllo da parte della Regione Puglia delle Società controllate e delle Società in house) il “Regolamento interno per il reclutamento del personale” di Puglia Sviluppo spa. Adottato dalla Giunta regionale il “Regolamento per la disciplina del procedimento amministrativo”. Che verrà emanato, ai sensi dello Statuto, dal Presidente della Regione. Si intende per procedimento amministrativo “il complesso di atti e operazioni, tra loro funzionalmente coordinati e collegati, preordinati all’adozione di un atto o di un provvedimento amministrativo dell’Amministrazione nel perseguimento di pubblici interessi”. Regolamento. La Giunta regionale ha approvato il Piano del Pascolo come misura di conservazione habitat/specifica per gli habitat costieri del Sic/zps “ Zone Umide della Capitanata”, accogliendo così l’osservazione pervenuta dal Corpo Forestale dello Stato. Approvata la modulistica di riferimento per le istanze di autorizzazione, accertamento e compatibilità paesaggistica ai sensi del Pptr, ai fini di semplificazione informatizzazione in materia paesaggistica. Edilizia Residenziale Pubblica. La Giunta regionale ha esplicitato l’espressione contenuta all’art. 20 della L.r. 10/2014 dove, tra i requisiti da autocertificare per i richiedenti la regolarizzazione per l’occupazione senza titolo di alloggi Erp, si indica la “ condizione di particolare disagio socio-economico e di necessità”.Secondo la Giunta regionale dunque, con questa espressione si indicano nuclei familiari che abbiano al loro interno “persone ultra sessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66%, purchè non siano in possesso di altra abitazione adeguata al nucleo familiare nella regione di residenza” oppure nuclei familiari che “abbiano un reddito complessivo familiare non superiore al limite di € 13.000,00 stabilito dalla Regione Puglia per l’accesso all’alloggio popolare con la L.r. N. 22/2006, art.11, comma 7”. Implementato definitivamente l’Osservatorio del Mercato del Lavoro, incardinato nell’Assessorato al Lavoro. L’osservatorio lavorerà con l’Ipres, i soggetti istituzionali con competenze di studio nel settore, con la Cabina di regia, l’osservatorio regionale sulla istruzione e con Italia Lavoro. Approvato dalla Giunta regionale l’Accordo di Programma Triennale 2015-2017, definito ai sensi dell’Intesa Stato-regioni in attuazione dell’art.45 ‘Residenze teatrali’, relativo ai “ Nuovi criteri per l’erogazione e modalità per la liquidazione e l’anticipazione di contributi allo spettacolo dal vivo, a valere sul Fondo Unico per lo spettacolo, di cui alla legge 30 aprile 1985,n.163”. Secondo l’Intesa, si intende per Residenza “lo spazio/luogo di creazione artistica della programmazione culturale del territorio,gestito da un soggetto professionale organizzato della produzione e/o della programmazione di spettacolo dal vivo. La Residenza è luogo di diffusione della conoscenza e della cultura in stretto legame con la comunità di riferimento e con il patrocinio culturale del territorio.” La Giunta regionale ha preso atto del Regolamento denominato “ Regime quadro regionale di Aiuti in esenzione”. Assenso della Giunta regionale, ai fini dell’Intesa Stato-regione per la realizzazione dei lavori di prolungamento della pista di volo Rwy 15/33 dell’aeroporto G. Lisa di Foggia. Approvate dalla Giunta regionale le Linee Guida per l’iscrizione nell’elenco regionale dei Comuni ad economia prevalentemente turistica e città d’arte. Approvato dal Governo regionale il testo coordinato del Piano di Gestione dei Rifiuti Speciali nella Regione Puglia. La Giunta regionale ha approvato l’Avviso pubblico che reca indirizzi operativi per la selezione del soggetto beneficiario de contributo finanziario denominato ‘Incentivi per progetti di ricerca in favore dei cittadini diversamente abili”.  
   
   
TORINO: IERI PRIMA RIUNIONE DELLA GIUNTA METROPOLITANA. IL CONSIGLIO CONVOCATO PER GIOVEDI’ 21 MAGGIO PER APPROVARE LA RINEGOZIAZIONE DEI MUTUI CON LA CASSA DEPOSITI E PRESTITI  
 
Torino, 20 maggio 2015 - Entra nel vivo la governance politica della Città Metropolitana di Torino. Dopo l’attribuzione delle deleghe a sette Consiglieri, il Sindaco metropolitano Piero Fassino ha convocato ieri pomeriggio nella sede di corso Inghilterra 7 la prima riunione dell’organismo di coordinamento che assolve a funzioni di “Giunta metropolitana”. Tale organismo è previsto dal comma 5 dell’articolo 16 dello Statuto del nuovo Ente, definitivamente approvato dalla Conferenza Metropolitana dei 315 Sindaci del territorio nella seduta del 14 aprile scorso. Nel comma 5 dell’articolo 16 si legge testualmente: “Il/la Sindaco/a, il/la Vicesindaco/a e i Consiglieri delegati si riuniscono in un organismo di coordinamento. L´organismo di coordinamento concorre all’elaborazione di politiche, atti e proposte da presentare al Consiglio, nonché al complessivo coordinamento delle attività della Città Metropolitana”. I punti discussi nel corso della riunione: 1/ avvio di due piani pluriennali di interventi sul patrimonio scolastico, sulla viabilità e manutenzione stradale; 2 / criteri per la definizione dei piani di lavoro di ogni assessorato; 3 / prima discussione sull’impostazione del Bilancio 2015. Durante la riunione è anche stata decisa la convocazione del Consiglio Metropolitano per giovedì 21 maggio alle 9,30 per esaminare alcuni provvedimenti urgenti, tra cui la Delibera che autorizza la Città Metropolitana alla rinegoziazione dei mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti. Le Deleghe Assegnate Dal Sindaco Fassino A Sette Consiglieri Metropolitani: Vice-sindaco metropolitano Alberto Avetta: lavori pubblici, infrastrutture, trasporti, protezione civile - Gemma Amprino: ambiente, sviluppo montano, agricoltura, tutela fauna e flora, parchi e aree protette - Lucia Centillo: diritti sociali e parità, welfare - Barbara Cervetti: cultura, turismo, sport e politiche giovanili - Domenica Genisio: istruzione, sistema educativo, rete scolastica, infanzia - Mauro Carena: bilancio, personale, patrimonio, sistema informativo - Francesco Brizio: sviluppo economico, attività produttive, lavoro, formazione professionale.  
   
   
INTESE STATO-REGIONE, BASILICATA SI COSTITUISCE IN GIUDIZIO  
 
Potenza, 20 maggio 2015 - Il Consiglio regionale della Basilicata ha espresso oggi parere favorevole a maggioranza (con 11 voti favorevoli di Pd, Pp, Psi e 7 voti contrari di M5s, Udc, Pdl-fi, Lb-fdi e Gruppo Misto), su una delibera con la quale la Giunta regionale ha deciso di resistere nel giudizio promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri dinanzi alla Corte Costituzionale per la dichiarazione di illegittimità costituzionale di cinque articoli della legge regionale n.4/2015 (Collegato alla legge di stabilità regionale). Si tratta degli articoli 27, 28, 29 e 30, che riguardano le modalità per il conseguimento delle intese istituzionali, e dell’articolo 47 sulla strategia rifiuti zero 2020. Con gli articoli 27, 28, 29 e 30 si prevede in particolare che nei procedimenti per il rilascio delle intese istituzionali fra la Basilicata e lo Stato, il presidente della Regione “promuove il coinvolgimento delle comunità locali e convoca la Conferenza permanente delle autonomie” e che “il procedimento per il rilascio ovvero per il diniego dell’intesa si conclude nel termine di novanta giorni decorrenti della richiesta dell’intesa”. A giudizio dell’Avvocatura dello Stato, nel ricorso alla Corte Costituzionale, “il Capo Iv (e quindi gli articoli 27, 28, 29 e 30) deve essere dichiarato incostituzionale per violazione dell’art.117, terzo comma Cost. In materia di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia, dell’art.118, primo comma, Cost. Sul principio di sussidiarietà, dell’art.117, secondo comma, lett. M), in materia di determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali e dell’art.97, secondo comma Cost. Sul buon andamento della pubblica amministrazione”. Con l’articolo 47, si stabilisce che “in applicazione dei principi di precauzione, sostenibilità, efficienza ed economicità, fissati dall’art. 178 del D. Lgs. 3 aprile 2006, n.152, il Piano regionale di gestione dei rifiuti dovrà prevedere, tra gli obiettivi prioritari, la progressiva eliminazione della presenza di inceneritori sul territorio della regione Basilicata e la contestuale adozione di soluzioni tecnologiche e gestionali destinate esclusivamente alla riduzione, riciclo, recupero e valorizzazione dei rifiuti”. A parere dell’Avvocatura dello Stato questo articolo “contrasta con la normativa statale di riferimento e viola l’articolo 117, secondo comma, lett. S) della Costituzione che attribuisce alla competenza esclusiva dello Stato la tutela dell’ambiente e dell’ecosistema”. Nel dibattito che ha preceduto il voto sono intervenuti i consiglieri Perrino (M5s), Rosa (Lb-fdi), Napoli (Pdl-fi), Pace e Romaniello (Gruppo Misto), Mollica (Udc), Cifarelli (Pd) e il presidente della Regione Pittella.  
   
   
ROMA, BILANCIO: NESSUNA ANOMALIA. PROVVEDIMENTO RIGUARDA TUTTI COMUNI ITALIANI”  
 
Roma, 20 maggio 2015 - “Attraverso la delibera 130 del 2015 Roma Capitale, come tutti i comuni italiani, ha dato attuazione alle norme nazionali riguardanti l’armonizzazione dei sistemi contabili. Tra gli adempimenti previsti dalla riforma vi è il riaccertamento tecnico dei residui attivi e passivi degli esercizi precedenti e la conseguente rettifica del risultato di amministrazione. Questa nuova modalità di calcolo dei residui può generare un ‘disavanzo tecnico’, dovuto principalmente agli accantonamenti al Fondo per le mancate riscossioni delle entrate riferite agli esercizi precedenti e al Fondo rischi. I comuni, per la copertura di questo disavanzo, devono accantonare le risorse necessarie in un arco temporale di 30 anni. In questo modo si effettua una importante operazione di riordino e pulizia dei residui di bilancio”. E’ quanto dichiara Silvia Scozzese, Assessore al Bilancio di Roma Capitale. “Questo disavanzo tecnico è, per Roma Capitale, di circa 853 milioni di euro cui corrisponde un accantonamento annuo di 28 milioni di euro. Un valore annuo che questa amministrazione può sopportare agevolmente anche considerando che abbiamo un bilancio di parte corrente di oltre 4,4 miliardi di euro. Una stima dell’Anci, in fase di discussione dei decreti attuativi dell’armonizzazione dei sistemi contabili, aveva quantificato il disavanzo per tutti i comuni in oltre 15 miliardi di euro. Calcolando il peso di Roma sull’intero comparto comunale, che normalmente si aggira sul 10%, si tratta di un risultato che non desta preoccupazione e non rappresenta alcuna anomalia. L’armonizzazione contabile, ad ogni modo, attraverso il riaccertamento straordinario dei residui, fa luce sulla gestione del passato dove, evidentemente, si è fatto affidamento su entrate la cui disponibilità non era certa. Roma, dunque, è pronta ad affrontare questo impegno anche grazie a un bilancio risanato che dal 2015 ha ritrovato, finalmente, la necessaria stabilità”, conclude Silvia Scozzese.  
   
   
DIPENDENTI PROVINCE: IN 950 VERSO IL PASSAGGIO ALLA REGIONE TOSCANA RIUNITO L´OSSERVATORIO REGIONALE. PRIMA DEL 31 MAGGIO LE VERIFICHE E IL COMPLETAMENTO DELLE LISTE NOMINATIVE. 286 DIPENDENTI VERSO I COMUNI. IL COMUNICATO DI CGIL, CISL E UIL  
 
Firenze, 20 maggio 2015 - Il giorno 18 maggio 2015 si è svolta, presso la sede della presidenza della Regione Toscana, la riunione dell’Osservatorio Regionale. Presenti all’incontro l’assessore regionale Bugli, il direttore generale Barretta, le Province e Città Metropolitana, Anci e le Oo.ss regionale di categoria. L’assessore regionale Bugli ha relazionato informandoci sullo stato dell’arte del confronto con le province sul personale che dovrà transitare alla regione. In particolare ci ha informati che ad oggi, sulla base degli elenchi trasmessi dalle Province e Città Metropolitana, sono in corso da parte degli uffici della Regione le verifiche sulla corrispondenza tra la mappatura all’8 aprile e gli elenchi trasmessi (verifiche che nello specifico esaminano gli atti organizzativi dell’ente che giustificano eventuali scostamenti nei numeri in riferimento al personale sulla funzione oggetto di riordino). La Regione dovrebbe essere in grado di terminare il lavoro entro il 31 maggio. Il personale che sarà trasferito risulta pari a 950 unità ovvero circa cento unità in più rispetto alla prima ricognizione effettuata all’inizio del confronto con le singole province. Ciò è il risultato della scelta della Regione, condivisa con le province, di prendere tutto il personale della funzione ambiente, il personale dell’antincendio boschivo, parte del personale che lavora sul tema dell’apprendistato e più complessivamente ulteriore personale sulle funzioni oggetto di riordino previste dalla legge 22/2015. Tale scelta ha l’obiettivo di alleggerire i costi del personale delle province ed in particolare compensare i costi del personale pre-fornero che rimane in capo alle province. Il personale con i requisiti pre-fornero continuerà a svolgere il lavoro fino ad oggi assegnato dalle province. Entro il 31 maggio dovranno essere definiti anche i nomi e i numeri del personale che dalle province sarà trasferito ai comuni. La Regione in sede di Osservatorio si è impegnata verso i comuni a garantire la copertura finanziaria per la funzione forestazione e la funzione turismo. Ai comuni dovrebbero essere trasferite circa 286 persone complessivamente. In questa cifra sono compresi i 130 forestali. Poiché gli Assessori Regionali rimangono in carica fino alla nomina del Presidente della Regione (che con tutte probabilità sarà entro il 20 giugno) l’idea di Bugli é di avviare a giugno, dopo la validazione delle liste entro il 31 maggio, il ragionamento sul personale trasversale. L’assessore Bugli ci ha inoltre informati di alcune decisioni condivise nell’Osservatorio: · A seguito di specifica richiesta da parte del Ministero dei Beni culturali l’Osservatorio farà un lavoro di ricognizione e monitoraggio su musei e biblioteche; · L’osservatorio ha assunto modalità condivise sulla mobilità volontaria dalle province non ostacolando laddove ci sono le condizioni, il nullaosta; Nelle conclusione del suo intervento, l’Assessore Bugli ha richiamato la necessità di istituire tavoli provinciali con i prefetti e l’impegno della Regione insieme al prefetto di Firenze (coordinatore dei prefetti presenti nel territorio ) di presidiare i singoli tavoli con l’obiettivo di provare ad avviare il lavoro di mappatura degli uffici decentrati dello stato. Le Oo.ss pur consapevoli della complessità del percorso di riordino istituzionale sollecitano la prosecuzione dello stesso tenendo presente i contenuti del protocollo d’intesa dell’8 luglio scorso e dell’accordo del 4 febbraio, nella direzione della salvaguardia occupazionale e professionale dei lavoratori coinvolti nel processo intrapreso. E’ stato inoltre chiesto ai componenti dell’Osservatorio di fare un lavoro che tracci le linee guida di indirizzo sui futuri enti di area vasta. I rappresentanti sindacali hanno infine sottolineato ancora una volta la criticità della generale situazione sul versante della sostenibilità economica legata ai futuri enti di area vasta, e che ad oggi non vede il Governo nazionale fare un passo indietro sui tagli imposti alle Province: ragione che ha spinto le Oo.ss a proseguire la mobilitazione dei lavoratori con iniziative previste il giorno 27 maggio.  
   
   
ANCI EMILIA ROMAGNA, PRESIDENTI DEI CONSIGLI, CONSIGLIERI E CONSIGLIERE COMUNALI TRA GESTIONI ASSOCIATE E LEGGE 56/2014 DUE GIORNATE DI FORMAZIONE GRATUITA PER SVILUPPARE LE COMPETENZE DEI CONSIGLIERI COMUNALI ALLA LUCE DEI NUOVI SVILUPPI NORMATIVI  
 
 Bologna, 20 maggio 2015 - Anci Emilia Romagna, in collaborazione con l’Accademia delle Autonomie, organizza per sabato 23 maggio e sabato 30 maggio presso la Sala Imbeni di Palazzo d’Accursio in Piazza Maggiore n. 6 a Bologna, due giornate formative gratuite, rivolte agli eletti e alle elette nei Consigli comunali dell´Emilia-romagna, per fare conoscere la più recente normativa e le nuove sfide che interessano le assemblee elettive del nostro territorio. Approfondire strumenti tecnici e concettuali circa il ruolo del Consigliere sarà utile ai partecipanti per affrontare nel migliore dei modi le sfide del mandato attuale in cui sono impegnati e per sviluppare una visione del futuro e delle scelte politiche di medio periodo nella dimensione europea, anche alla luce della recente legge 56/2014 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni.). “L´obiettivo degli incontri – afferma Simona Lembi, Presidente del Consiglio comunale di Bologna e Coordinatrice dell´Assemblea dei Consigli Comunali Anci Emilia-romagna – destinati in particolare agli eletti nelle più recenti tornate amministrative, ma comunque rivolti a tutti, è di ampliare e consolidare le competenze degli eletti e di presentare singole esperienze locali utili ad affrontare il delicato rapporto tra eletti ed elettori, migliorando l´insostituibile funzione della rappresentanza che è cuore della democrazia. Si tratta di due appuntamenti utili per affrontare al meglio il mandato alla luce del nuovo scenario normativo, che ha profondamente rivisto il ruolo, l’attività e le funzioni dei Consigli comunali. Approfondire le funzioni di indirizzo e di controllo proprie delle assemblee elettive significa aumentare la consapevolezza del ruolo degli eletti, decisivo passo verso un’azione politica efficace, capace di interpretare al meglio questa delicata fase di transizione verso un nuovo assetto istituzionale”. Per informazioni ed il dettaglio del programma: http://www.Anci.emilia-romagna.it/formazione/presidenti-dei-consigli-e-consiglieri-e-consigliere-comunali-tra-gestioni-associate-e-legge-56-2014    
   
   
FVG: AGENZIA LAVORO AVRÀ RUOLO DI REGIA PUBBLICA  
 
Trieste, 20 maggio 2015 - Con l´approvazione ieri in Consiglio regionale del disegno di legge regionale n. 91, la Regione riassumerà dall´1 luglio 2015 - dopo un percorso condiviso con le parti sociali e il territorio - le competenze in materia di lavoro e collocamento attualmente esercitate dalle Province, con il trasferimento del personale e delle risorse strumentali assegnate a tali funzioni. Tali funzioni saranno esercitate attraverso una struttura organizzativa denominata "Agenzia regionale per il lavoro", istituita nell´ambito della Direzione centrale competente in materia di lavoro. L´assessore regionale al lavoro Loredana Panariti, nel salutare con soddisfazione l´esito positivo del voto consiliare, evidenzia come la scelta di istituire l´Agenzia all´interno della già esistente struttura regionale competente in materia di lavoro, sia stata dettata da una pluralità di motivazioni, prima fra le quali la volontà della Regione di valorizzare - nell´ambito delle proprie competenze - le funzioni in materia di lavoro, assumendone in via diretta ed immediata l´esercizio. Si tratta di un primo passo necessario al miglioramento della programmazione delle politiche del lavoro. In questo senso, l´Agenzia regionale è chiamata a svolgere un fondamentale ruolo di regia pubblica, coordinando altresì la rete dei soggetti attivi sul mercato del lavoro, ricercando una sinergia cooperativa con gli operatori privati accreditati, nonché con gli altri soggetti del privato sociale e gli enti pubblici autorizzati coinvolti nell´erogazione delle politiche attive del lavoro. La scelta effettuata è quella che meglio si presta - sul piano tecnico ed organizzativo - ad accompagnare (contenendone i tempi di attuazione) il processo di stabilizzazione del personale precario, attualmente in forza alle Province, impegnato nello svolgimento dei compiti in materia di lavoro, nella consapevolezza che si tratta di un patrimonio di competenze che va preservato e valorizzato al fine garantire un livello sempre più elevato di servizi al territorio, alle lavoratrici, ai lavoratori e alle imprese. Fermo restando il processo di istituzione dell´Agenzia nazionale per l´occupazione, previsto dalla legge 183/2014 (c.D. Jobs Act) e ancora in corso di realizzazione, la scelta operata dalla Regione consente nell´immediato di garantire la continuità nell´esercizio delle funzioni in materia di lavoro, fortemente valorizzate sia sul piano politico che su quello operativo. Una volta istituita l´Agenzia nazionale, l´Agenzia regionale - che in quel momento sarà già pienamente operativa - proprio per la sua flessibilità bene potrà integrarsi con il nuovo soggetto nazionale, fermo restando il presidio del ruolo regionale nell´esercizio di funzioni, come quelle in materia di lavoro, vitali per il soddisfacimento delle esigenze del tessuto sociale ed economico di riferimento.  
   
   
IMMIGRAZIONE, COORDINATORE ANCI CITTÀ METROPOLITANE: "PER EMERGENZA SERVE RISPOSTA CONDIVISA" "ACCOGLIENZA VADA DI PARI PASSO CON LEGALITÀ"  
 
Firenze, 20 maggio 2015 - Il prefetto di Firenze Luigi Varratta, " ha comunicato che c´è una situazione di estrema emergenza" sul fronte dell´accoglienza dei migranti. E´ quanto ha spiegato il sindaco di Firenze, annunciando di aver convocato nell´ambito della Città Metropolitana una riunione operativa con tutti i sindaci dell´area fiorentina per affrontare la questione. Il vertice si terrà nel pomeriggio a Palazzo Medici Riccardi. L´emergenza, ha spiegato ancora Nardella, richiede "uno sforzo di condivisione della responsabilità da parte di tutti i Comuni dell´area metropolitana", ma, ha poi sottolineato, "occorre tenere conto della sostenibilità di questo territorio. Firenze è sempre stata città dell´accoglienza, che però deve andare di pari passo con il rispetto della legalità".  
   
   
RIFUGIATI: CONVENZIONE CON PREFETTURA UDINE PER "CAVARZERANI"  
 
Trieste, 20 maggio 2015 - La Giunta regionale ha autorizzato la stipula di una convenzione tra la Protezione civile della Regione e la Prefettura di Udine per la realizzazione di alcuni interventi di adeguamento di uno stabile demaniale situato all´interno dell´ex caserma "Cavarzerani" di Udine, individuato dalla stessa Prefettura per la prima accoglienza per cittadini stranieri richiedenti asilo temporaneamente presenti sul territorio della Provincia di Udine. La convenzione, che fa parte di una delibera approvata dall´esecutivo regionale su proposta dell´assessore alla Protezione civile Paolo Panontin, prevede una serie di interventi tecnici nell´ex palazzina didattica della caserma. Nello specifico, la Protezione civile regionale provvederà alla progettazione ed effettuazione dei lavori di allacciamento alla rete idrica ed elettrica della palazzina, con recupero parziale dell´impianto idrico sanitario e alla riparazione urgente del tetto. Il costo degli interventi è stimato in 170 mila euro che saranno anticipati dalla Regione attraverso il Fondo regionale per la protezione civile e che verranno successivamente rimborsati dalla Prefettura di Udine. "Con questo intervento intendiamo superare la situazione di emergenza relativa all´accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti asilo", ha spiegato l´assessore Panontin. "Tenuto conto che le necessità in questo senso si protrarranno oltre il periodo estivo, è stata valutata la possibilità di effettuare un intervento in tempi brevi e senza costi eccessivi", ha aggiunto l´assessore. "La sistemazione in tende dei profughi era diventata poco percorribile. In questo modo sarà possibile affidare a chi di competenza la gestione dell´emergenza, che in questa fase era in capo ai volontari di Protezione civile".  
   
   
IMMIGRAZIONE: DISTRIBUIRE ACCOGLIENZA TRA PIÙ COMUNI "LA CASERMA CAVARZERANI NON SARÀ UN CENTRO DI ACCOGLIENZA"  
 
Trieste, 20 maggio 2015 - "Chiediamo ai Comuni una forte solidarietà a tutela di quei sindaci che in questa fase stanno sopportando il maggiore peso dell´accoglienza". L´assessore regionale alla Cultura e Solidarietà, Gianni Torrenti, è intervenuto sulla questione che riguarda la presenza in regione di rifugiati e delle conseguenti difficoltà sulla loro sistemazione. Con l´Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) del Friuli Venezia Giulia, ha aggiunto Torrenti, "stiamo lavorando su due binari. Da una parte occorre ragionare in una prospettiva di medio-lungo periodo, organizzando un´accoglienza che non ci metta più in situazione emergenziale come quella attuale. Per fare ciò occorre avere un quadro del numero dei posti letto potenziali, in modo da renderli sufficienti per dare risposte nei momenti di crisi". "Nel frattempo però i migranti arrivano - ha continuato l´assessore - e quindi occorre trovare necessariamente spazi privati, come alberghi e appartamenti, da utilizzare. Ma non vogliamo imporre nulla e quindi abbiamo bisogno di una sollecitazione dell´Anci rispetto a tutti i suoi associati perché raccolgano questa sfida, proprio per alleggerire quei sindaci che in questa fase stanno accogliendo molti rifugiati. Non si tratta di obbligare i Comuni a offrire più posti letto, ma di sottrarre parte dell´emergenza ad altri sindaci e su questo chiediamo una forte solidarietà". Particolarmente sotto pressione su questo aspetto è la città di Udine. "C´è la questione relativa al parco Moretti, che è l´esito di un eccesso di presenze che deriva dalla lentezza con cui viene messa in piedi l´accoglienza diffusa" ha affermato Torrenti. "Si tratta di un problema complesso ma è evidente che bisogna accelerare i tempi. La Regione sta cercando di fare la propria parte con un lavoro di coordinamento ma il rapporto strategico in tal senso è quello tra Comune e Prefettura e auspichiamo che si riescano a trovare delle soluzioni anche nella prospettiva di ulteriori richiedenti". Riferendosi al via libera dato dalla Regione alla convenzione tra Protezione civile regionale e Prefettura di Udine per interventi di adeguamento alla caserma "Cavarzerani", Torrenti ha spiegato che "in questo modo intendiamo migliorare l´accoglienza per i richiedenti asilo, evitando che vagabondino per la città, e attenuare al massimo l´impatto sui cittadini residenti". "Non c´è alcuna intenzione da parte della Regione - ha precisato Torrenti - di favorire la trasformazione della caserma in un centro di accoglienza, ma c´era bisogno di un luogo di smistamento più adeguato rispetto alla tendopoli. È chiaro comunque che l´intervento sulla struttura e´ indirizzato a dare una risposta che può essere solo temporanea e funzionale alla distribuzione dei richiedenti asilo in altre aree della regione".  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: CONGEDO DI MATERNITÀ: I DEPUTATI A CONFRONTO  
 
 Strasburgo, 20 maggio 2015 - Il congedo di maternità è una garanzia importante per stabilire un giusto equilibrio tra la vita familiare e la carriera. Tuttavia, gli Stati membri hanno stabilito regole diverse e gli sforzi per migliorare gli standard all´interno dell´Ue sono fermi dal 2008. La Commissione ritirerà la sua proposta se non verrá fatto nessun progresso. I deputati discutono la situazione il 19 e votano il 20 maggio una risoluzione per riprendere i negoziati. Segui il dibattito in diretta. A livello europeo, il congedo di maternità è disciplinato dalla direttiva del 1992 che stabilisce il periodo minimo per il congedo di maternità a 14 settimane, con due settimane obbligatorie e un´indennità stabilita dalla legislazione nazionale. La Commissione ha proposto una revisione della direttiva, stabilendo la durata minima del congedo di maternità a 18 settimane, con sei settimane obbligatorie e un´indennità pari a uno stipendio. Nel 2010 i deputati hanno votato per estendere il congedo di maternità ad almeno 20 settimane interamente versate, di cui 6 obbligatorie dopo il parto. La situazione negli Stati membri - In alcuni Stati membri le settimane d congedo sono 14, in altri 28, e in alcune circostanze 52. Attualmente la durata del congedo di maternità varia ampiamente da uno Stato membro all´altro. Ci sono anche alcune differenze tra le settimane obbligatorie del permesso. Un´ultima occasione per sbloccare la situazione di stallo - La proposizione é bloccata dal Consiglio da più di quattro anni e in dicembre 2014 la Commissione ha attribuito al Parlamento e al Consiglio altri sei mesi per raggiungere un accordo. Martedì 19 maggio, i deputati discuteranno con il Consiglio e la Commissione il futuro della legislazione e voteranno il giorno successivo la risoluzione che invita a riprendere i negoziati. Segui il dibattito in diretta martedì 19 maggio dalle ore 18. La votazione si svolgerà mercoledì 20 maggio dalle ore 12.