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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Maggio 2015
PARLAMENTO EUROPEO: A UN ANNO DALLE ELEZIONI EUROPEE  
 
Bruxelles, 28 maggio 2015 - E´ passato un anno dalle elezioni europee 2014 #Ep2014. Sono state le prime elezioni in cui oltre a seguire la campagna nazionale gli elettori hanno potuto scegliere tra i candidati alla Presidenza della Commissione europea espressi dai partiti politici europei. Votando per i candidati parlamentari europei, gli elettori hanno anche espresso una preferenza per la nomina del candidato Presidente della Commissione europea. Questa nuova importante novità è il frutto di una modifica importante introdotta dal Trattato di Lisbona. Infatti il Presidente della Commissione è ora eletto dal Parlamento europeo su proposta del Consiglio europeo, tenuto conto dell´esito delle elezioni e quindi delle preferenze espresse dai cittadini europei. Per questo: #Yourvotecounted La campagna è stata segnata dalla competizione tra i 5 candidati di punta (#spitzenkandidaten) proposti dai partiti politici europei che, anche attraverso una accesa discussione sui temi concreti, hanno dato una vera dimensione europea alla campagna elettorale. Il 14 luglio 2014 Jean-claude Junker per il Ppe è stato infine eletto dal Parlamento europeo a Presidente della Commissione europea avendo la meglio sugli altri candidati: Ska Keller per i Verdi Europei, Martin Schulz per il Pse, Alexis Tsipras per Europeanleft e Guy Verhofstadt per Alde. Il Parlamento europeo ha prodotto un video per ricordare questa innovazione che va nel senso di una maggiore democrazia e trasparenza e per spiegare il dietro le quinte di questa campagna. Http://europarltv.europa.eu/it/player.aspx?pid=39f3a116-e84a-4014-a182-a49f010746ec    
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: ANTEPRIMA DELLA SESSIONE PLENARIA PRINCIPALI TEMI ALL´ORDINE DEL GIORNO  
 
Bruxelles 28 maggio 2015 - Allocuzione del segretario generale dell´Onu Ban Ki-moon al Parlamento - Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, interverrà in plenaria durante una seduta solenne mercoledì alle ore 15.15. In precedenza, Ban Ki-moon, è intervenuto alla sessione plenaria di Strasburgo del 19 ottobre 2010 e ha avuto un incontro bilaterale con il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz nel mese di aprile 2014. Dibattito sul prossimo G7 in Germania - Mercoledì, I deputati discuteranno con la Commissione i preparativi per il 41° vertice del G7 che si terrà in Baviera il 7 e 8 giugno. Sviluppo e tutela ambientale sono tra i temi che saranno affrontati dai leader dei sette paesi più industrializzati - Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti - e l´Ue. La Russia è stata sospesa dal G8 lo scorso anno, a seguito dell´annessione della Crimea. (testo completo) Latte e frutta nelle scuole: al voto le nuove misure dell´Ue per promuovere sane abitudini alimentari - Il mandato per avviare i negoziati con gli Stati membri sulla fusione dei due programmi esistenti di distribuzione di latte, frutta e verdura nelle scuole, sarà discusso e posto in votazione mercoledì. Il nuovo schema unico dovrebbe porre maggiormente l´accento sulla formazione, al fine ad esempio di promuovere abitudini alimentari sane, e dovrebbe ottenere anche maggiori finanziamenti, sottolineano i deputati della commissione agricoltura.  
   
   
LA PROPOSTA DI BILANCIO DELL´UE PER IL 2016 È PARI A 143,5 MILIARDI DI EURO ED È INCENTRATA SU OCCUPAZIONE, CRESCITA, MIGRAZIONE E AZIONE A LIVELLO MONDIALE  
 
Bruxelles, 28 maggio 2015 - La nuova proposta di bilancio Ue per il 2016 prevede stanziamenti di pagamento per sostenere la ripresa dell´economia europea e contribuire a migliorare le condizioni di vita in Europa e in altre parti del mondo. Questi fondi serviranno a finanziare investimenti volti a promuovere l´innovazione, creare posti di lavoro, favorire la convergenza tra gli Stati membri e fra le regioni, gestire meglio la migrazione e rafforzare ulteriormente il ruolo mondiale dell´Europa. La proposta comprende inoltre contributi al Fondo europeo per gli investimenti strategici (Feis), l´elemento centrale del piano di investimenti per l´Europa. Il progetto presentato ieri sarà trasmesso al Parlamento europeo e agli Stati membri dell´Ue, che adotteranno una decisione congiunta sul bilancio definitivo. La Vicepresidente della Commissione europea Kristalina Georgieva, responsabile del bilancio e delle risorse umane, ha dichiarato: "Vista la situazione attuale dell´economia, è più importante che mai utilizzare oculatamente il denaro dei contribuenti. Il nostro bilancio per il 2016 sostiene la ripresa economica per mezzo di investimenti a favore della crescita e dell´occupazione, contribuendo al tempo stesso ad affrontare sfide esterne come la migrazione. Stiamo rispondendo alle necessità più urgenti in Europa e puntiamo ad ottenere i migliori risultati possibili." Promuovere l´occupazione, la crescita e gli investimenti Caratteristiche salienti del progetto di bilancio dell´Ue per il 2016: quasi metà dei fondi (66,58 miliardi di Eur) servirà a stimolare la crescita, l´occupazione e la competitività; vengono sostenute le priorità politiche della Commissione europea, ad esempio l´Unione dell´energia e il mercato unico digitale, attraverso programmi come il meccanismo per collegare l´Europa (1,67 miliardi di Eur nel 2016); 1,8 miliardi di Eur (30% in più rispetto al 2015) sono destinati a Erasmus+, il programma dell’Unione per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport, che nel periodo 2014-2020 aiuterà più di 4 milioni di persone a lavorare e studiare in tutta l´Ue; la competitività viene rafforzata mediante la ricerca e l´innovazione grazie a programmi come Orizzonte 2020 (10 miliardi di Eur nel 2016, cioè l´11,6% in più rispetto al 2015); 2 miliardi di Eur di impegni e 500 milioni di Eur di pagamenti vengono destinati al fondo di garanzia del Feis per mobilitare 315 miliardi di Eur di investimenti a favore dell´Europa. Il regolamento sul Feis, compresi gli aspetti di bilancio della nuova struttura di investimento, è attualmente oggetto di negoziato tra il Parlamento europeo e gli Stati membri; un importo complessivo di 42,86 miliardi di Eur è destinato agli agricoltori. Affrontare nuove sfide, in Europa e in altre parti del mondo Aumentano i fondi stanziati per affrontare le sfide attuali in materia di migrazione. Il bilancio sostiene l´Agenda europea sulla migrazione presentata all´inizio del mese, con finanziamenti aggiuntivi per le operazioni Triton e Poseidon, un rafforzamento dell´assistenza di emergenza agli Stati membri in prima linea, il finanziamento di un programma di reinsediamento a livello di Ue e il potenziamento di agenzie come Frontex e l´Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (Easo). 833 milioni di Eur saranno stanziati nel 2016 per il Fondo asilo, migrazione e integrazione e per il Fondo Sicurezza interna, le due principali fonti di finanziamento delle misure adottate nell´ambito della politica Ue su migrazione e sicurezza. Il bilancio dell´Ue risponde inoltre ai nuovi sviluppi nel vicinato europeo e in altre parti del mondo. Vengono stanziati 9,5 miliardi di Eur (+28,5%) per sostenere la capacità dell´Ue di rispondere alle crisi esterne, ad esempio in Ucraina e in Siria, e di fornire assistenza umanitaria a chi ne ha bisogno. Lo strumento europeo di vicinato (Eni) e lo strumento di cooperazione allo sviluppo (Dci) saranno potenziati rispettivamente di 2,1 miliardi di Eur (+34%) e di 2,7 miliardi di Eur (+27%). Contesto Il progetto di bilancio dell´Ue comprende due importi (impegni e pagamenti) per ciascun programma da finanziare. Per "impegni" si intendono i finanziamenti che possono essere stabiliti nei contratti in un determinato anno, mentre i "pagamenti" sono gli importi effettivamente erogati. Nel progetto di bilancio 2016 gli impegni ammontano a 153,5 miliardi di Eur (-5,3% rispetto al 2015) e i pagamenti a 143,5 miliardi di Eur (+1,6% rispetto al 2015). Questo significa che i pagamenti sono più o meno stabili, in termini reali, rispetto al 2015. I pagamenti comprendono gli stanziamenti necessari per smaltire progressivamente l´arretrato di richieste inevase del precedente periodo di programmazione di bilancio, che alla fine del 2014 era pari a 24,7 miliardi di Eur. Il bilancio dell´Ue corrisponde all´1% circa del Pil dell´Ue, ma ha un´incidenza considerevole grazie al suo effetto moltiplicatore e al suo carattere incentrato sui risultati. Nel periodo 2007–2013, ad esempio, l´aumento medio del Pil dovuto alla politica di coesione è stimato al 2,1% all´anno in Lettonia, all´1,8% all´anno in Lituania e all´1,7% all´anno in Polonia. Progetto di bilancio 2016 (in milioni di Eur):
Stanziamenti Per Rubrica pb 2016 (variazione nominale in % dal 2015)
Impegni Pagamenti
1. Crescita intelligente e inclusiva: 69 440,1 (-10,9%) 66 578,2 (-0,4%)
Competitività per la crescita e l´occupazione 18 618,4 (6,1%) 17 518,1 (11,4%)
Coesione economica, sociale e territoriale 50 821,7 (-15,9%) 49 060,1 (-4,0%)
2. Crescita sostenibile: risorse naturali 63 104,4 (-1,2%) 55 865,9 (-0,2%)
Spese connesse al mercato e aiuti diretti 42 867,6 (-1,4%) 42 859,3 (-1,4%)
3. Sicurezza e cittadinanza 2 670,0 (9,7%) 2 259,0 (17,1%)
4. Ruolo mondiale dell´Europa 8 881,7 (5,6%) 9 539,2 (28,5%)
5. Amministrazione 8 908,7 (2,9%) 8 910,2 (2,9%)
Altri strumenti speciali* 524,6 (-9,8%) 389,0 (-7,0%)
Stanziamenti totali 153 529,5 (-5,2%) 143 541,5 (1,6%)
in % dell’Rnl Ue-28 1,04% 0,98%
 
   
   
KRISTALINA GEORGIEVA, VICE PRESIDENTE PER IL BILANCIO E LE RISORSE UMANE, SUL PROGETTO DI BILANCIO DELL´UNIONE EUROPEA 2016  
 
Bruxelles, 28 maggio 2015 - Come è stato annunciato, oggi abbiamo adottato la proposta di bilancio Ue della Commissione per il 2016. E ´il terzo bilancio dell´Unione europea per il periodo di programmazione in corso, ma la prima per la Commissione Juncker. Si tratta di denaro concentrato per affrontare le nostre priorità: aumentare gli investimenti, la creazione di più posti di lavoro, e la gestione delle sfide esterne, quali i conflitti nel nostro vicinato e il tema della migrazione. La proposta in termini numerici è per 153.500.000.000 € in impegni e € 143.500.000.000 in pagamenti. Si tratta di denaro per il nostro popolo, questo è il denaro per le nostre imprese, le nostre comunità locali, per i nostri agricoltori e per i nostri ricercatori, per i nostri studenti, per le persone che hanno bisogno di protezione sociale. Vicino a una metà del bilancio - più di 66 miliardi di euro di pagamenti - andranno direttamente per generare investimenti, la crescita e l´occupazione, e per sostenere l´ampliamento e l´approfondimento del mercato interno. Continuiamo il nostro lottare per più denaro investito nella ricerca e nell´istruzione, con un incremento dell´11,6% in Orizzonte 2020. Questo porta i pagamenti livello ci a 10 miliardi di euro per 2016. C´è un salto del 30% in pagamenti per Erasmus + che lo porta a 1,8 miliardi di euro, questo è quello di supportare gli studenti a programmi di scambi e studi in tutta Europa. Molto importante per il 2016 bilancio è che stiamo finalmente fondere l´arretrato dei diritti non pagati del precedente esercizio di bilancio. Queste affermazioni hanno raggiunto € 24700000000 di euro alla fine del 2014. Nel 2016, li vedremo al livello sostenibile di 2 miliardi di euro. E ´anche un bilancio che affronta le sfide esterne. Ci sono 9,5 miliardi di euro di pagamenti, si tratta di un aumento del 28%, per sostenere la capacità dell´Ue di reagire alle crisi esterne, come l´Ucraina, la Siria e l´Iraq - solo per citarne alcuni - e di mantenere gli impegni assunti per gli investimenti in sviluppo . Stiamo rispondendo alla crescente tema della migrazione. Stiamo proponendo un aumento del 36% dei pagamenti per il Fondo migrazione e integrazione che avrebbe portato questo fondo a 521 milioni di euro nel 2016. E siamo anche in aumento del 15% del Fondo Sicurezza interna a 317 milioni di euro i pagamenti in quell´anno. E questo e molto altro è fornito attraverso un bilancio di responsabilità, responsabilità verso le esigenze della nostra economia, in questo tempo di recupero, la responsabilità nei confronti dei nostri contribuenti. Con un aumento del 1,6% dei pagamenti, questo è più o meno nessun aumento, nessun aumento del bilancio. Noi facciamo di più con quello che abbiamo. Si tratta di lavoro incompiuto, stiamo affrontando le sfide del presente e investire nel futuro. Ora il bilancio è nelle mani del Parlamento europeo, sono appena tornato da una presentazione al comitato del bilancio, e, naturalmente, nelle mani dei nostri Stati membri. Come in ogni altro anno, la Commissione sarà la onesto mediatore nei negoziati sul bilancio per cercare di trovare un accordo costruttivo. E spero lo faremo più veloce rispetto allo scorso anno, quindi non c´è bisogno di andare giù al legare questa volta. Grazie.  
   
   
UN PIANO D´AZIONE PER SISTEMI FISCALI PIÙ EQUI E PIÙ FAVOREVOLI ALLA CRESCITA IN EUROPA IL COLLEGIO DEI COMMISSARI HA TENUTO IERI UN DIBATTITO ORIENTATIVO SULLE MISURE VOLTE A RENDERE LA TASSAZIONE DELLE IMPRESE PIÙ EQUA, PIÙ FAVOREVOLE ALLA CRESCITA E PIÙ TRASPARENTE.  
 
Bruxelles, 28 maggio 2015 - Il collegio ha convenuto che un nuovo approccio dell’Unione in materia di tassazione delle imprese è necessario per contrastare con successo gli abusi fiscali, garantire entrate sostenibili e promuovere un migliore contesto imprenditoriale nel mercato interno. Il Vicepresidente Valdis Dombrovskis, responsabile per l’euro e il dialogo sociale, ha dichiarato:"Vogliamo che la tassazione delle imprese sia equa e favorevole alla crescita. Tutte le imprese, grandi o piccole, devono pagare la loro parte di tasse nel luogo in cui sono generati gli utili. La tassazione delle imprese è di competenza degli Stati membri, ma l’Ue deve stabilire un quadro chiaro e rinnovato per una tassazione delle imprese equa e competitiva." Pierre Moscovici, Commissario europeo per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane, ha dichiarato: "Il nostro attuale approccio alla fiscalità delle imprese non riflette più la realtà di oggi. Utilizziamo strumenti obsoleti e misure unilaterali per rispondere alle sfide di un’economia globalizzata digitalizzata. Per una tassazione più equa e un mercato unico meno frammentato dobbiamo rivedere radicalmente il nostro quadro in materia di fiscalità delle imprese nell’Ue. Grandi, piccole e medie imprese dovrebbero poter beneficiare del mercato interno su base paritaria." Il presidente Jean-claude Juncker ha fatto della lotta contro l’evasione e l’elusione fiscali una delle principali priorità politiche della presente Commissione. L’obiettivo centrale è garantire che le imprese siano tassate là dove vengono generati gli utili e che non possano sottrarsi al pagamento della loro giusta quota attraverso una pianificazione fiscale aggressiva. Un primo passo importante è stato compiuto nel marzo 2015, quando la Commissione ha presentato un pacchetto di misure volte a rafforzare la trasparenza fiscale nell’Ue. Ieri il collegio ha deciso di adottare un approccio più globale per il miglioramento della tassazione delle imprese nell’Ue, tenendo conto anche delle riforme in corso nel settore a livello internazionale. L´odierno dibattito di orientamento sarà integrato, in giugno, in un piano d’azione che comprenderà una strategia di rilancio dei lavori relativi all’introduzione, a livello dell´Unione, di una base imponibile consolidata comune per le società (Ccctb), l´attuazione di misure contro l’elusione fiscale che sono in fase elaborazione a livello internazionale nell’ambito dell’Ocse e l´ulteriore rafforzamento della trasparenza fiscale; esso terrà nel contempo conto della necessità di rafforzare l’efficienza del contesto fiscale per le imprese nel mercato interno.  
   
   
IERI L´UNIONE EUROPEA E LA SVIZZERA HANNO FIRMATO UN ACCORDO STORICO SULLA TRASPARENZA FISCALE PER CREARE UN SISTEMA DI SCAMBIO AUTOMATICO DI INFORMAZIONI SUI CONTI FINANZIARI DI CIASCUN RESIDENTE.  
 
Bruxelles, 28 maggio 2015 - Questo accordo segna la fine del segreto bancario svizzero per i residenti nell´Eurozona ed eviterà che gli evasori fiscali continuino a nascondere i redditi non dichiarati nei conti svizzeri. L´accordo, che entrerà in vigore nel 2018, è stato firmato dal Commissario europeo per gli affari economici e monetari Pierre Moscovici e dal Ministro delle Finanze lettone Janis Reirs a nome dell´Ue e dal Segretario di Stato svizzero per gli affari finanziari internazionali Jacques de Watteville. Pierre Moscovici ha dichiarato: "L´accordo di oggi annuncia una nuova era per la trasparenza fiscale e per la cooperazione tra Ue e Svizzera. È un ulteriore colpo agli evasori fiscali e un altro deciso passo avanti verso una tassazione trasparente in Europa. L´ue ha dato l´esempio con la creazione di un sistema di scambio automatico di informazioni, nella speranza che i nostri partner internazionali lo seguano. Questo accordo rappresenta la prova di quello che l´Ue, con determinazione e ambizione, è in grado di ottenere." L´accordo tra Ue e Svizzere è in linea con i requisiti più rigorosi in materia di trasparenza su cui gli Stati membri hanno trovato un accordo lo scorso anno. La Commissione sta per concludere negoziati analoghi con Andorra, Liechtenstein, Monaco e San Marino.  
   
   
DICHIARAZIONI DEL COMMISSARIO AVRAMOPOULOS SULLE PRIME MISURE PREVISTE NELL´AGENDA EUROPEA IN MATERIA DI MIGRAZIONE  
 
Bruxelles, 28 maggio 2015 - Oggi la Commissione ha dimostrato di poter agire rapidamente e con fermezza per una migliore gestione della migrazione. Solo due settimane dopo l ´adozione dell´Agenda europea sulle migrazioni, stiamo facendo un altro passo importante. Ci stiamo muovendo dalla pianificazione politica al processo decisionale. Stiamo prendendo iniziative concrete. Questo nuovo passo sottolinea la determinazione e l´impegno per attuare questa agenda della Commissione. Quindi, vediamo cosa abbiamo messo sul tavolo oggi. Abbiamo un programma europeo di reinsediamento per 20.000 persone che si trovano in evidente bisogno di protezione internazionale. Saranno risistemati da paesi extra-europei agli Stati membri dell´Unione europea. Abbiamo anche una proposta per un meccanismo di emergenza di trasferire 40.000 richiedenti asilo. Siriani ed eritrei saranno trasferiti da Italia e Grecia di altri Stati membri dell´Ue per un periodo di 2 anni. Per la prima volta, ci sarà innescare il meccanismo di emergenza ai sensi dell´articolo 78, punto 3, del trattato. Malta affrontato una situazione simile in passato ed è stato sostenuto, ma non nello stesso modo. Abbiamo imparato da questa esperienza. Questa volta, siamo pronti a proporre misure di emergenza se altri Stati membri anche di fronte a un improvviso afflusso di migranti. Vorrei chiarire alcuni punti. L´agenda europea sulle migrazioni ha sollevato molto diverse reazioni nella stampa, negli Stati membri e nel Parlamento europeo. Nel complesso, i commenti all´ordine del giorno sono positivi. Ma ci sono anche alcune incomprensioni. Non vi è alcuna proposta di trasferire i migranti irregolari in tutta l´Ue. Noi non proponiamo la fissazione di "quote"; è una parola che non ci piace e non usare. Tutto questo significa garantire la solidarietà, ma spetta a ciascuno Stato membro di decidere su quante persone si concedono lo status di rifugiati. Se i paesi vogliono spostare o reinsediamento più persone, che possono. Ma noi vogliamo garantire la solidarietà minimo. Come ho detto molte volte in passato, l´agenda europea sulle migrazioni è una politica globale. L´agenda non solo affrontare la situazione nel Mediterraneo, né tratta solo con la distribuzione dei richiedenti asilo in tutta l´Ue. L´agenda è equilibrato pacchetto, basato su un principio molto semplice: estendere una mano a chi ne ha bisogno e si sforzano di attrarre coloro che ci serve. Ma questo sarà bilanciato da un´azione forte e mirata contro coloro che cercano di abusare del sistema. Ecco perché oggi stiamo anche lanciando una serie di misure diverse e concrete per rispondere alle sfide attuali di migrazione. Per proteggere i nostri confini e salvare vite umane, il nuovo Piano Operativo di Triton comprende un numero significativo di ulteriori attività ed estende la sua portata geografica per coprire l´area dell´ex dell´operazione italiano Mare Nostrum. Quasi tutti gli Stati membri partecipano. Ieri, Frontex ha firmato il nuovo piano operativo del Joint Operation Tritone. Questo aiuterà a salvare vite umane. Abbiamo un piano d´azione sulla traffico di migranti. Si va ben oltre la distruzione delle navi. Il piano seguirà tutte le principali vie di contrabbando, dall´inizio alla fine. Ecco perché dobbiamo rafforzare la nostra cooperazione con l´origine e di transito i paesi. Questo è anche il motivo per cui ho recentemente visitato la Giordania, Egitto, Tunisia e Marocco. Inoltre, per reprimere contrabbandieri, ci sarà potenziare la prevenzione e la raccolta di informazioni. Ci sarà anche rafforzare l´indagine e perseguimento dei reti criminali di passatori. Abbiamo bisogno di migliorare l´elaborazione di asilo. L´attuazione piena e coerente del sistema europeo comune di asilo è una delle nostre priorità. Per la sua realizzazione, abbiamo adottato le linee guida per garantire che tutti gli Stati membri utilizzano le stesse misure graduali su impronte digitali. Per sviluppare una nuova politica in materia di migrazione legale, stiamo finalmente lanciando una consultazione pubblica sulla direttiva Carta blu. Si tratta di un primo passo verso la sua revisione e di assicurare che l´Europa attira le persone qualificate di cui ha bisogno. Come annunciato nell´Agenda, la Commissione con le Agenzie implementerà anche "hotspot" squadre. Easo, Frontex ed Europol lavoreranno sul terreno per individuare rapidamente, registrare e impronte digitali dei migranti in arrivo e valutare quelli che hanno bisogno di protezione da coloro che non lo sono. Questo processo integrare le azioni che aumenteranno l´efficacia del rimpatrio dei migranti irregolari. Inutile dire che tutte queste misure richiedono notevoli fondi per la loro realizzazione. In un breve periodo di tempo, abbiamo ottenuto un totale di € 450 milioni. Quindi, come si può vedere, si intende quello che diciamo. Ma questo è solo l´inizio. Siamo determinati a fare molti più passi. Ci si sposta in avanti. Mi auguro sinceramente che il Consiglio, gli Stati membri e il Parlamento potranno anche andare avanti con noi. Grazie.  
   
   
DUE SETTIMANE DOPO AVER PRESENTATO L´AGENDA EUROPEA SULLA MIGRAZIONE, LA COMMISSIONE ADOTTA LE PRIME PROPOSTE NELL´AMBITO DEL SUO APPROCCIO GLOBALE PER MIGLIORARE LA GESTIONE DELLA MIGRAZIONE.  
 
 Bruxelles, 28 maggio 2015 - A seguito della terribile perdita di vite umane nel Mediterraneo del mese scorso, i leader europei hanno assunto un fermo impegno di solidarietà tra gli Stati membri per affrontare insieme le sfide migratorie. Con le proposte odierne la Commissione trasforma le parole in azioni e predispone risposte immediate e a lungo termine alle sfide migratorie dell´Europa. Il primo Vicepresidente Frans Timmermans ha dichiarato: "Oggi la Commissione trasforma le parole in fatti. La solidarietà va di pari passo con la responsabilità. Per questo le nostre proposte esigono che le norme sull´asilo siano applicate correttamente e che gli Stati membri si adoperino pienamente per prevenire gli abusi. L´europa deve offrire rifugio a tutti coloro che ne hanno bisogno. Ma chi cerca accoglienza senza giustificato motivo deve essere identificato rapidamente e rimpatriato nel paese di origine. Questa è una premessa fondamentale se vogliamo che le politiche di migrazione trovino accettazione da parte della società." L´alta rappresentante/Vicepresidente Federica Mogherini ha dichiarato: "Due settimane dopo l´adozione dell´agenda, oggi presentiamo proposte concrete di attuazione, con un obiettivo principale: salvare vite umane rapidamente e offrire la protezione dell´Ue a chi ne ha bisogno: in mare, nell´Ue o in paesi terzi. Per questo motivo, stiamo intensificando la nostra cooperazione con i paesi d´origine e di transito e con i paesi di accoglienza dei rifugiati, non solo per sostenere le loro capacità di asilo e di gestione della migrazione, ma anche per affrontare le cause che costringono le persone a fuggire e a emigrare: la povertà, le guerre, le persecuzioni, le violazioni dei diritti umani e le catastrofi naturali. Ieri ho discusso questi obiettivi con i ministri dello sviluppo, nel contesto della nostra riflessione sui nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile, e ho avuto un altro scambio di opinioni con il Segretario generale dell´Onu Ban Ki Moon sulle misure organiche che vogliamo adottare." Dimitris Avramopoulos, Commissario responsabile per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, ha dichiarato: "Oggi la Commissione ha dimostrato che è in grado di agire con rapidità e decisione per gestire meglio la migrazione. Il meccanismo di ricollocazione e il programma di reinsediamento, insieme con il rafforzamento di Triton e di Poseidon e con il piano d´azione contro i trafficanti, sono risposte alle sfide più urgenti. Contemporaneamente stiamo avviando la consultazione pubblica sul riesame della direttiva sulla Carta blu, che ci auguriamo possa dare un prezioso contributo per trasformare questo strumento in una vera e propria carta da visita dell´Unione nella competizione globale per attirare talenti e competenze." Oggi la Commissione europea presenta un ventaglio di misure diversificate e concrete per rispondere alle attuali sfide migratorie: Ricollocazione: Meccanismo di risposta di emergenza per assistere l´Italia e la Grecia. La Commissione europea propone di utilizzare il meccanismo di risposta di emergenza ai sensi dell´articolo 78, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell´Unione europea. Questa disposizione, utilizzata ora per la prima volta, consentirà di creare un meccanismo di ricollocazione di emergenza per assistere l´Italia e la Grecia. Si applicherà ai cittadini siriani ed eritrei bisognosi di protezione internazionale arrivati in Italia o in Grecia dopo il 15 aprile 2015 o che arriveranno dopo l´avvio del meccanismo. Nei prossimi due anni dovrebbero essere trasferite in tutto 40 000 persone dall´Italia e dalla Grecia in altri Stati membri dell´Ue sulla base di una chiave di distribuzione (cfr. Gli allegati 1 e 2), pari a circa il 40% del totale di richiedenti asilo con evidente bisogno di protezione internazionale entrati in quei paesi nel 2014. La Commissione è pronta ad adottare misure analoghe qualora altri Stati membri — ad esempio Malta — si trovino anch´essi ad affrontare un improvviso afflusso di migranti. Gli Stati membri riceveranno 6 000 Eur per ogni persona ricollocata sul loro territorio. Reinsediamento. La Commissione ha adottato una raccomandazione che invita gli Stati membri a reinsediare 20 000 persone provenienti da paesi non appartenenti all´Ue, in evidente bisogno di protezione internazionale secondo l´Unhcr, in un periodo di due anni, sulla base di una chiave di distribuzione (cfr. L´allegato 3). Gli Stati membri che aderiscono al programma riceveranno un sostegno finanziario dell´Ue pari a 50 milioni di euro per il periodo 2015-2016. Un piano d´azione dell´Ue contro il traffico di migranti. Il piano per il 2015-2020 prevede azioni concrete per prevenire e contrastare il traffico di migranti. Le azioni da attuare comprendono: l´elaborazione di un elenco di imbarcazioni sospette; piattaforme specializzate per rafforzare la cooperazione e lo scambio di informazioni con le istituzioni finanziarie; la cooperazione con i fornitori di servizi internet e i media sociali per individuare e rimuovere rapidamente i contenuti internet usati dai trafficanti per pubblicizzare le loro attività. Linee guida per il rilevamento delle impronte digitali. Affinché il sistema europeo comune di asilo funzioni efficacemente, occorre rilevare sistematicamente le impronte digitali dei migranti al loro arrivo. I servizi della Commissione hanno pubblicato linee guida per gli Stati membri che stabiliscono un approccio basato sulle buone pratiche per il rilevamento delle impronte digitali dei richiedenti protezione internazionale al momento dell´arrivo. Gruppi addetti ai punti di crisi dell´Easo, di Frontex e di Europol lavoreranno sul terreno per condurre con rapidità le operazioni di identificazione, registrazione e rilevamento delle impronte digitali dei migranti in arrivo e valutare chi ha bisogno di protezione. Una consultazione pubblica sul futuro della direttiva sulla Carta blu. La Commissione intende migliorare l´attuale sistema della Carta blu dell´Ue, che mira a facilitare l´ingresso nell´Ue di lavoratori altamente qualificati in cerca di lavoro ma è attualmente poco utilizzata. La consultazione pubblica invita i soggetti interessati (migranti, datori di lavoro, organizzazioni governative, sindacati, Ong, agenzie di collocamento, ecc.) a condividere le loro opinioni sulla Carta blu dell´Ue e su come ritengono che possa essere migliorata. La Commissione prende atto di un nuovo piano operativo per l´operazione Triton. Il nuovo piano operativo per un´operazione congiunta Triton rafforzata stabilisce una nuova dotazione: 10 mezzi marittimi, 33 terrestri e 8 aerei; e 121 addetti. Inoltre, il piano operativo amplia l´area geografica di Triton verso sud fino ai confini della zona maltese di ricerca e salvataggio per coprire l´area della precedente operazione italiana Mare Nostrum.  
   
   
LE PRIME MISURE DELL´AGENDA EUROPEA SULLA MIGRAZIONE: DOMANDE E RISPOSTE  
 
 Bruxelles, 28 maggio 2015 - Che cos´è l´agenda europea sulla migrazione? La migrazione è una delle dieci priorità politiche dell´attuale Commissione. L´agenda europea sulla migrazione, adottata il 13 maggio 2015, sviluppa gli orientamenti politici del Presidente Juncker con una serie di iniziative mirate, volte a gestire meglio la migrazione in ogni suo aspetto. La prima parte dell´agenda stabilisce misure immediate per impedire tragedie umane e affrontare le emergenze, mentre la seconda definisce un nuovo approccio strategico per gestire meglio la migrazione a medio e lungo termine. Che cosa comprende il primo pacchetto di attuazione? Nell´agenda europea sulla migrazione la Commissione europea si è impegnata ad adottare entro la fine di maggio una serie di misure concrete per reagire alla situazione di emergenza immediata. Il primo pacchetto di attuazione rispetta tale impegno e comprende: una proposta di decisione del Consiglio per attivare una ricollocazione di emergenza di 40 000 persone con evidente bisogno di protezione internazionale dall´Italia e dalla Grecia sulla base dell´articolo 78, paragrafo 3, del trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue); una raccomandazione in cui si propone un programma di reinsediamento dell´Ue per offrire 20 000 posti a persone con evidente bisogno di protezione internazionale che si trovano fuori dall´Unione; un piano d´azione contro il traffico di migranti; orientamenti dei servizi della Commissione su come facilitare il rilevamento sistematico delle impronte digitali dei nuovi arrivati, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali; e una consultazione pubblica sul futuro della direttiva sulla Carta blu. Il pacchetto comprende inoltre una nota informativa sulla situazione attuale dell´operazione Triton, coordinata da Frontex. 1. Proposta di misure temporanee di ricollocazione di emergenza Che cosa prevede l´articolo 78, paragrafo 3, del trattato? L´articolo 78, paragrafo 3, del Tfue fornisce una specifica base giuridica per affrontare le situazioni di emergenza alle frontiere esterne, stabilendo quanto segue: "Qualora uno o più Stati membri debbano affrontare una situazione di emergenza caratterizzata da un afflusso improvviso di cittadini di paesi terzi, il Consiglio, su proposta della Commissione, può adottare misure temporanee a beneficio dello Stato membro o degli Stati membri interessati. Esso delibera previa consultazione del Parlamento europeo". L´articolo 78, paragrafo 3, è stato mai attivato in passato? L´articolo 78, paragrafo 3, del Tfue non è mai stato attivato prima d´ora. Fino ad oggi gli Stati membri che affrontavano situazioni di particolare pressione sono stati aiutati tramite l´elargizione di assistenza finanziaria (aiuti di emergenza del Fondo europeo per i rifugiati fino al 2014 e del Fondo Asilo, migrazione e integrazione a partire dal 2014) e sostegno operativo (Ufficio europeo di sostegno per l´asilo - Easo). Quali sono i criteri per l´attivazione dell´articolo 78, paragrafo 3? I criteri per l´attivazione dell´articolo 78, paragrafo 3, sono definiti nel trattato: uno o più Stati membri devono trovarsi in una situazione di emergenza caratterizzata da un afflusso improvviso di cittadini di paesi terzi. Dalla formulazione di questa disposizione risulta chiaro che il meccanismo dev´essere attivato in circostanze eccezionali in cui, sulla base di elementi chiari quali dati statistici, il sistema di asilo di un dato Stato membro può essere messo a rischio da un afflusso intenso e costante di migranti sul suo territorio, specialmente se hanno evidente bisogno di protezione internazionale. Requisiti preliminari sono pertanto una soglia elevata di urgenza e la gravità del problema. Per quali Stati membri sarà attivato? Nelle attuali circostanze la Commissione ritiene che due Stati membri, l´Italia e la Grecia, soddisfino i criteri per l´attivazione, dovendo far fronte ad afflussi migratori eccezionali. In Italia gli attraversamenti illegali delle frontiere sono aumentati nel 2014 del 277% rispetto al 2013 e rappresentano ormai il 60% del numero totale di attraversamenti illegali nell´Ue. Un netto incremento si è verificato anche in Grecia, dove nel 2014 il numero di attraversamenti illegali delle frontiere è aumentato del 153% rispetto al 2013, giungendo a rappresentare il 19% del numero totale di attraversamenti illegali nell´Ue. In entrambi i paesi questa tendenza sembra destinata a continuare e continuano a sbarcare flussi di migranti senza precedenti. Nel 2014 ha avuto rilievo anche un´altra rotta migratoria, quella dei Balcani occidentali. Tuttavia, poiché i migranti arrivati lungo questa rotta sono per il 51% kosovari, la maggioranza di essi non ha generalmente bisogno di protezione internazionale. L´attuale situazione migratoria in Italia e Grecia è pertanto unica. La Commissione è comunque pronta ad attivare meccanismi analoghi in futuro a favore di Stati membri che si trovino a far fronte a situazioni di emergenza. In particolare, continuerà a sorvegliare la situazione di Malta che, avendo una collocazione geografica simile a quella dell´Italia e della Grecia, ha già affrontato in passato situazioni analoghe. Perché Malta non è beneficiaria di questo meccanismo? Malta ha una posizione geografica simile a quella dell´Italia e della Grecia e in passato si è trovata chiaramente in situazioni di emergenza, per le quali avrebbe potuto essere attivato un meccanismo di ricollocazione di questo tipo. Oggi però Malta, che negli ultimi due anni è stata destinazione di un numero relativamente basso di migranti, non ha una situazione paragonabile a quella dell´Italia e della Grecia e pertanto non è stata inclusa tra i beneficiari. La Commissione continuerà a monitorare attentamente la situazione a Malta ed è pronta ad attivare un analogo meccanismo di ricollocazione qualora vi si verificasse una situazione di emergenza. La Commissione sospenderà l´applicazione del meccanismo a favore dell´Italia e della Grecia nei paesi che si trovano essi stessi in casi di emergenza: pertanto Malta non sarebbe obbligata ad accogliere persone provenienti da questi due paesi se dovesse affrontare un afflusso improvviso di cittadini di paesi terzi. Quanti richiedenti saranno trasferiti dall´Italia e dalla Grecia, secondo la proposta della Commissione? La Commissione propone di trasferire in tutto 40 000 richiedenti con evidente bisogno di protezione internazionale, ossia all´incirca il 40% del numero totale di richiedenti con evidente bisogno di protezione internazionale entrati irregolarmente in quei due paesi in questione nel 2014. La ripartizione di queste 40 000 persone tra i due paesi, cioè 24 000 dall´Italia e 16 000 dalla Grecia, è basata sulle rispettive percentuali del numero totale di persone con evidente bisogno di protezione internazionale che hanno attraversato irregolarmente le frontiere dei due paesi nell´ultimo anno. Per quanto tempo saranno applicabili queste misure? La durata di queste misure temporanee sarà di 24 mesi a partire dall´adozione del meccanismo da parte del Consiglio (a norma dell´articolo 78, paragrafo 3, prima dell´adozione il Consiglio consulta il Parlamento europeo). Ai cittadini di quali Stati si applicherebbe il meccanismo di ricollocazione di emergenza, e perché? Il meccanismo di ricollocazione è destinato soltanto a coloro che hanno "evidente bisogno di protezione internazionale". Possono pertanto beneficiarne i richiedenti le cui nazionalità presentano un tasso medio di riconoscimento delle domande di protezione internazionale nell´Ue pari o superiore al 75%, secondo gli ultimi dati disponibili di Eurostat relativi all´Unione. Secondo i dati Eurostat, nel 2014 due nazionalità hanno raggiunto un tasso così elevato di riconoscimento negli Stati membri: i siriani e gli eritrei. Perché la Commissione ha fissato un tasso di riconoscimento del 75% La soglia di riconoscimento del 75% ha due obiettivi: 1) garantire, nella misura del possibile, che tutti i richiedenti con evidente bisogno di protezione possano godere quanto prima dei loro diritti di protezione; 2) evitare che i richiedenti le cui domande di asilo hanno scarse probabilità di essere accettate siano oggetto di ricollocazione e pertanto prolunghino indebitamente il loro soggiorno nell´Ue. Quali paesi partecipano al meccanismo di ricollocazione di emergenza? La proposta riguarda in linea di principio tutti gli Stati membri dell´Ue. In quanto Stati membri beneficiari, l´Italia e la Grecia non sono comprese nella chiave di ridistribuzione. Il Regno Unito e l´Irlanda beneficiano in virtù dei trattati del diritto di partecipazione ("opt-in") e quindi parteciperanno solo se decideranno di farlo. La Danimarca gode in virtù del trattato di un diritto di non partecipazione ("opt-out"), cioè non parteciperà. Gli Stati associati non sono tenuti a partecipare al meccanismo di ricollocazione di emergenza ma potrebbero aderirvi volontariamente. Come è stata calcolata la chiave di distribuzione tra Stati membri? I criteri tengono conto sia della capacità di assorbimento degli Stati membri, sia della loro capacità di integrazione. I due fattori principali sono: 1) la popolazione (40%): più numerosa è la popolazione, più è facile per gli Stati membri assorbire e integrare i rifugiati; 2) il Pil totale (40%): le grandi economie sono generalmente considerate più capaci di reggere a forti pressioni migratorie. Si aggiungono due fattori correttivi (applicati in modo inverso): il numero di domande di asilo ricevute e di posti di reinsediamento già offerti negli ultimi 5 anni (10%) e il tasso di disoccupazione (10%). In tal modo, più alto è il numero di domande di asilo precedenti e più alto è il tasso di disoccupazione, più basso sarà il numero di persone che lo Stato membro dovrà accogliere. La chiave di distribuzione è obiettiva? La chiave si basa su criteri obiettivi, quantificabili e verificabili, con opportuni fattori di ponderazione, e utilizza dati forniti dagli Stati membri direttamente a Eurostat. Allo stesso tempo, i criteri di ricollocazione sono soggetti al diritto vigente in virtù del regolamento Dublino: il diritto di essere trasferiti insieme ai familiari nello stesso Stato membro di ricollocazione e l´obbligo di considerare criterio fondamentale l´interesse superiore del minore. Qual è il ruolo del regolamento Dublino? Per le persone oggetto di ricollocazione, la decisione proposta implica una deroga limitata e temporanea ad alcune disposizioni del regolamento Dublino, in particolare quelle relative al criterio di determinazione dello Stato membro competente per l´esame di una domanda di asilo. Per il resto, il regolamento Dublino rimane di applicazione e valido in generale per tutte le domande di asilo presentate nell´Unione europea. Chi prende la decisione finale sulle domande di asilo delle persone oggetto di ricollocazione? Saranno trasferiti dall´Italia e dalla Grecia soltanto i richiedenti che risultano prime facie bisognosi di protezione internazionale. Nel compito di identificare tali persone le autorità italiane e greche saranno assistite dall´Ufficio europeo di sostegno per l´asilo (Easo) e da altre agenzie competenti. Questa regola ha lo scopo di evitare l´inutile ricollocazione di richiedenti che finiranno per non ottenere la protezione e per essere rimpatriati nei paesi di origine. La decisione sulla concessione di una forma di protezione internazionale spetta tuttavia allo Stato membro nel quale il richiedente viene trasferito. Chi sostiene i costi del trasferimento delle persone oggetto di ricollocazione? Il bilancio dell´Ue fornirà un finanziamento specifico supplementare di 240 milioni di Eur per sostenere questo meccanismo della durata di 24 mesi. Gli Stati membri che accolgono richiedenti con evidente bisogno di protezione internazionale riceveranno una somma forfettaria di 6 000 Eur per ogni persona oggetto di ricollocazione a titolo del Fondo Asilo, migrazione e integrazione (Amif). Quali misure saranno prese per evitare movimenti secondari? Per evitare movimenti secondari di persone oggetto di ricollocazione dallo Stato membro in cui sono state trasferite ad altri Stati membri, i richiedenti saranno informati delle conseguenze, cioè del fatto che in virtù del sistema Dublino sarebbero rinviati nello Stato membro di ricollocazione. Saranno profusi maggiori sforzi per garantire che siano rilevate le impronte digitali di tutti i nuovi arrivati in Italia e in Grecia, come prevedono le norme dell´Ue. I richiedenti le cui impronte digitali non sono state rilevate non saranno trasferiti in altri Stati membri dell´Ue. Quali sono le prossime tappe? La proposta della Commissione dev´essere ora adottata dal Consiglio, che delibererà a maggioranza qualificata previa consultazione del Parlamento europeo. In base alle regole di voto del Consiglio, gli Stati membri che non hanno deciso di partecipare alla proposta non prenderanno parte alla votazione. 2. Raccomandazione relativa all´istituzione di un programma di reinsediamento europeo Che cos´è il reinsediamento? Come funziona? Il reinsediamento è il processo per cui, in seguito a valutazione e richiesta dell´Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), cittadini di paesi terzi profughi con evidente bisogno di protezione internazionale sono trasferiti da un paese non appartenente all´Ue e stabilite in uno Stato membro dell´Ue con l´obiettivo di ammetterle e concedere loro una forma di protezione internazionale. Attualmente il reinsediamento di rifugiati è volontario e l´impegno dell´Ue è pari alla somma di tutte le iniziative nazionali. Oggi soltanto 15 Stati membri dell´Ue dispongono di programmi di reinsediamento, mentre altri 3 Stati membri effettuano reinsediamenti in occasioni puntuali. Gli altri Stati membri non partecipano al reinsediamento. Numero di persone reinsediate nel periodo 2008 – 2014
2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Belgio : 45 : 25 0 100 35
Bulgaria : : : : 0 0 0
Repubblica ceca : 0 40 0 25 0 0
Danimarca 565 450 495 515 470 515 345
Germania 0 2070 525 145 305 280 280
Estonia 0 0 0 0 0 0 0
Irlanda 100 190 20 45 50 85 95
Grecia : : : 0 0 0 0
Spagna : : : : 80 0 125
Francia 195 520 360 130 100 90 450
Croazia : : : : : 0 0
Italia 70 160 55 0 0 0 0
Cipro 0 : 0 : : 0 0
Lettonia 0 0 0 0 0 0 0
Lituania : : : 0 5 0 0
Lussemburgo : 30 5 0 0 0 30
Ungheria 0 0 : 0 0 0 10
Malta 0 0 0 0 0 0 0
Paesi Bassi 695 370 430 540 430 310 790
Austria 0 0 0 0 0 0 390
Polonia : : : : 0 0 0
Portogallo 10 0 35 30 15 0 15
Romania 0 0 40 0 0 0 40
Slovenia 0 0 0 0 0 0 0
Slovacchia 0 0 0 0 0 0 0
Finlandia 750 725 545 585 730 675 1090
Svezia 1865 1890 1790 1620 1680 1820 2045
Regno Unito 640 945 720 455 1040 965 645
Fonte: Queste cifre riguardano soltanto una definizione limitata del reinsediamento e non comprendono i visti umanitari, che sono anch´essi una forma di protezione internazionale elargita dagli Stati membri dell´Ue. La Germania, in particolare, rilascia un numero considerevole di visti umanitari. Che cosa propone concretamente il pacchetto di attuazione riguardo al reinsediamento? Per evitare che profughi bisognosi di protezione internazionale debbano ricorrere a reti criminali di trafficanti, l´agenda europea sulla migrazione del 13 maggio invita l´Unione europea a intensificare gli sforzi di reinsediamento. La Commissione ha adottato una raccomandazione in cui propone un programma di reinsediamento dell´Ue che comporta un´offerta unica europea di 20 000 posti, al fine di accogliere i rifugiati nell´Ue in condizioni di sicurezza e legalità. La durata del programma è di 2 anni. In base alla proposta della Commissione, il numero totale dei posti di reinsediamento offerti dovrebbe essere ripartito tra gli Stati membri dell´Ue secondo una chiave di distribuzione. I criteri sono gli stessi utilizzati per il meccanismo di ricollocazione di emergenza: Pil, popolazione, tasso di disoccupazione e considerazione del numero di richiedenti asilo accolti in passato e degli sforzi di reinsediamento già compiuti dagli Stati membri su base volontaria. La partecipazione al programma di reinsediamento è volontaria e gli Stati associati sono invitati ad aderirvi. Come sarà finanziato il meccanismo di reinsediamento? A sostegno del programma, il bilancio dell´Ue fornirà uno specifico finanziamento supplementare di50 milioni di Eur nel 2015-2016. I fondi supplementari per il programma di reinsediamento dell´Ue (50 milioni di Eur, ripartiti uniformemente tra il 2015 e il 2016) saranno aggiunti alla dotazione specifica per il reinsediamento, la ricollocazione e le azioni specifiche del Fondo Asilo, migrazione e integrazione (Amif). Quali sono le prossime tappe? Gli Stati membri sono tenuti a impegnarsi per offrire i posti di reinsediamento proposti nella raccomandazione entro il settembre 2015. 3. Il piano d´azione contro il traffico di migranti Che cos´è il piano d´azione contro il traffico di migranti? Il piano d´azione dell´Ue contro il traffico di migranti (2015-2020) definisce azioni concrete per combattere e prevenire tale traffico, garantendo al contempo il pieno rispetto e la protezione dei diritti umani dei migranti. Il piano d´azione presenta le specifiche azioni necessarie per attuare le agende sulla migrazione e sulla sicurezza in questo settore e comprende le azioni fondamentali identificate nelle agende stesse. Si basa su un approccio multidisciplinare, coinvolgendo soggetti e organizzazioni diversi a livello locale, regionale, nazionale e internazionale. Riguarda tutte le fasi e tutti i tipi di traffico di migranti, nonché diverse rotte migratorie. Le azioni concrete stabilite nel piano si prefiggono obiettivi sia a breve che a lungo termine. Quali sono esempi concreti del modo in cui il piano d´azione contribuirà a rintracciare i trafficanti e prevenire e combattere le loro attività? Il piano d´azione contro il traffico di migranti si concentra su quattro settori: rafforzare l´azione della polizia e delle autorità giudiziarie migliorare la raccolta e la condivisione delle informazioni intensificare la prevenzione del traffico e assistere i migranti vulnerabili cooperare più strettamente con i paesi terzi. La Commissione propone di istituire in ogni Stato membro un punto di contatto unico sul traffico di migranti e progetta di riesaminare entro il 2016 il quadro giuridico vigente dell´Ue in materia. Sarà avviata una cooperazione con le unità di intelligence finanziaria per intensificare le indagini finanziarie al fine di rintracciare e confiscare i proventi di reato del traffico di migranti e di redigere un elenco delle imbarcazioni sospette suscettibili di essere usate nel Mediterraneo. Inoltre, si provvederà a distaccare funzionari di collegamento per la migrazione presso delegazioni dell´Ue di importanza strategica al fine di migliorare e razionalizzare la condivisione di informazioni, e la Commissione istituirà una raccolta regolare delle statistiche sulla criminalità in materia di traffico di migranti. Per prevenire il fenomeno del traffico la Commissione, in coordinamento con il Seae, collaborerà con i paesi terzi per svolgere campagne di informazione e prevenzione. La Commissione redigerà inoltre un manuale e linee guida a uso delle autorità competenti per i trasporti e le frontiere. Nel 2016 sarà avviata una consultazione e una valutazione d´impatto sulla direttiva 2004/81/Ce per quanto riguarda i permessi di soggiorno rilasciati alle vittime della tratta di esseri umani, ai fini di un´eventuale revisione. Missioni e operazioni di politica di sicurezza e di difesa comune (Psdc) contribuiranno alla lotta contro i trafficanti e aiuteranno i paesi terzi a rafforzare le loro capacità. Per aumentare l´efficacia del rimpatrio come deterrente al traffico, la Commissione proporrà di modificare la base giuridica di Frontex al fine di rafforzarne il ruolo in materia di rimpatri, e nel 2015-2016 valuterà in che modo il sistema d´informazione Schengen (Sis) possa essere usato meglio per attuare le decisioni di rimpatrio. Tra le possibilità figura l´introduzione di un obbligo per gli Stati membri di registrare i divieti d´ingresso nel sistema Sis in modo che possano essere eseguiti in tutta l´Ue. Infine, il Seae e la Commissione collaboreranno per avviare quadri di cooperazione bilaterali e regionali con paesi terzi interessati o per rafforzare quelli già esistenti, offrendo al contempo assistenza finanziaria e tecnica per sviluppare le loro capacità di affrontare questa sfida. Saranno istituite piattaforme di cooperazione dell´Ue sul traffico di migranti in paesi terzi di origine e transito prioritari, volti a riunire organizzazioni internazionali, delegazioni dell´Ue e governi nazionali. Il piano d´azione riguarda soprattutto il bacino mediterraneo? Il piano d´azione prevede misure per lottare contro tutte le forme di traffico di migranti su tutte le rotte migratorie, ma gli interventi per combattere il traffico nel Mediterraneo sono particolarmente urgenti. La squadra operativa comune "Mare" di Europol sarà rafforzata per diventare il polo di informazione dell´Ue nella lotta contro il traffico di migranti. 4. Linee guida sull´Eurodac e sull´obbligo di rilevare le impronte digitali Che cos´è l´Eurodac? Perché vengono rilevate le impronte digitali dei richiedenti asilo? L´eurodac è una banca di dati biometrici volta a facilitare l´applicazione del regolamento Dublino, che stabilisce lo Stato membro competente per l´esame di una domanda di asilo presentata nell´Unione europea e negli Stati associati al sistema Dublino (Norvegia, Islanda, Svizzera e Liechtenstein). Nel sistema Eurodac, gli Stati partecipanti devono rilevare le impronte digitali di ogni richiedente asilo di età superiore a 14 anni. La procedura di rilevamento delle impronte digitali è stata stabilita nel rispetto delle salvaguardie previste dalla Carta dei diritti fondamentali dell´Ue e della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo. Le impronte digitali sono poi confrontate con quelle, registrate nella banca dati centrale, trasmesse dagli altri Stati partecipanti. Se dal sistema Eurodac risulta che le impronte digitali sono già state registrate, il richiedente asilo potrebbe essere inviato nel paese in cui tali impronte sono state rilevate per la prima volta. Tutti gli Stati membri dell´Ue e gli Stati associati al sistema Dublino applicano il regolamento Eurodac. Che cosa propone la Commissione riguardo al rilevamento delle impronte digitali e all´Eurodac? I servizi della Commissione hanno proposto linee guida sull´attuazione del regolamento Eurodac per quanto riguarda l´obbligo di rilevare le impronte digitali di tutti coloro che presentano domanda di protezione internazionale. Attualmente gli Stati membri applicano la normativa vigente in condizioni diverse tra loro, ricorrendo al trattenimento, alla coercizione o a nessuna di queste due misure per garantire il rilevamento. Di conseguenza i servizi della Commissione intendono proporre un approccio comune per il processo di rilevamento delle impronte. In base a tale approccio si raccomanda, in primo luogo, di consigliare e informare i richiedenti sui loro diritti e obblighi e sui motivi del rilevamento delle impronte. Se i richiedenti non cooperano (rifiutando di farsi rilevare le impronte o danneggiando i polpastrelli per rendere impossibile l´identificazione) gli Stati membri dovrebbero ricorrere al trattenimento in modo specifico e limitato e solo in ultima istanza alla coercizione. 5. La direttiva sulla Carta blu Che cos´è la direttiva sulla Carta blu? Nel 2009 l´Ue ha creato un insieme di condizioni per i lavoratori di paesi terzi che prevedono di assumere impieghi altamente qualificati negli Stati membri, stabilendo una procedura accelerata armonizzata e criteri comuni (un contratto di lavoro, qualifiche professionali e una soglia salariale minima) per il rilascio di un permesso di soggiorno e di lavoro speciale detto "Carta blu Ue". La Carta blu facilita l´accesso al mercato del lavoro e accorda ai titolari diritti sociali ed economici e condizioni favorevoli al ricongiungimento familiare e alla mobilità nell´Ue. La direttiva sulla Carta blu promuove inoltre norme in materia di assunzioni etiche per limitare l´assunzione attiva da parte degli Stati membri in paesi in via di sviluppo che soffrono già di una grave "fuga dei cervelli", specialmente in settori specifici come quello sanitario. La Carta blu Ue non dà luogo a un diritto di ammissione; opera in funzione della domanda, è basata cioè su un contratto di lavoro. Il suo periodo di validità è compreso tra uno e quattro anni, con possibilità di rinnovo. Perché la Commissione apre una consultazione sulla Carta blu? L´europa dovrebbe essere in grado di creare un regime interessante a livello dell´Ue per i cittadini di paesi terzi altamente qualificati. La direttiva sulla Carta blu prevede già un regime di questo tipo, che però è sottoutilizzato. Ecco perché la Commissione apre oggi una pubblica consultazione sulla direttiva sulla Carta blu, allo scopo di migliorare le politiche dell´Ue in materia di migrazione dei lavoratori altamente qualificati. La consultazione invita gli interessati (migranti, datori di lavoro, organizzazioni governative, sindacati, Ong, agenzie di collocamento ecc.) a condividere le loro opinioni sulla Carta blu Ue e sulle politiche dell´Ue in materia di migrazione della forza lavoro. Il suo obiettivo è favorire un dibattito e raccogliere contributi su questioni cruciali come le seguenti: che misure dovrebbe prendere l´Ue per aumentare la sua capacità di attrazione nella competizione mondiale per procurarsi lavoratori altamente qualificati? come si può migliorare il regime della Carta blu Ue? che fare per aiutare le imprese a procurarsi i talenti di cui hanno bisogno e al contempo aumentare al massimo il contributo che i migranti possono offrire alle nostre società? Carte blu rilasciate dagli Stati membri (fonte: Eurostat)
2012 2013
Ue 25 3 664 12 854
Belgio 0 5
Bulgaria 15 14
Repubblica ceca 62 72
Danimarca
Germania 2 584 11 580
Estonia 16 12
Irlanda
Grecia 0 :
Spagna 461 313
Francia 126 371
Croazia : 10
Italia 6 87
Cipro 0 0
Lettonia 17 10
Lituania : 26
Lussemburgo 183 236
Ungheria 1 4
Malta 0 4
Paesi Bassi 1 3
Austria 124 108
Polonia 2 16
Portogallo 2 4
Romania 46 71
Slovenia 9 3
Slovacchia 7 8
Finlandia 2 5
Svezia 0 2
Regno Unito
6. Piano operativo dell´operazione congiunta Triton Qual è la situazione attuale di Triton? Frontex e l´Italia, in stretta consultazione con Malta e altri Stati membri partecipanti, hanno approvato una versione riveduta del piano operativo dell´operazione congiunta Triton. Il piano operativo estende la zona geografica di Triton verso sud fino ai confini della zona di ricerca e salvataggio maltese, per comprendere la zona della precedente operazione italiana Mare Nostrum. In seguito alle offerte di mezzi presentate dopo il Consiglio europeo straordinario del 23 aprile sono state ridefinite le modalità, compresi i tipi precisi e il numero di attrezzature tecniche, per coprire questa zona allargata e consentire di individuare e salvare rapidamente le imbarcazioni di migranti in pericolo. Il numero totale delle risorse disponibili è stato aggiornato: 10 mezzi marittimi, 33 terrestri e 8 aerei; e 121 risorse umane. Il numero di mezzi da pattugliamento impiegati in mare aperto aumenterà dagli attuali 3 a 6 nel periodo estivo (fino alla fine di settembre), per passare a 5 nel periodo invernale. Aumenterà inoltre la capacità di individuazione precoce, grazie all´impiego di un aeromobile ad ala fissa supplementare in aggiunta ai 4 attualmente utilizzati. Aumenterà, nel complesso, il livello di spiegamento di questi mezzi marittimi e aerei. In termini di risorse umane, il numero delle squadre responsabili dello screening e dell´identificazione dei migranti sarà raddoppiato e il numero di squadre di debreafing (per la raccolta di informazioni sul traffico di migranti) passerà da 4 a 9. In generale, lo spiegamento di mezzi e di risorse umane sarà adeguato in modo flessibile per consentire di introdurre cambiamenti in funzione delle esigenze operative. La zona operativa di Triton è limitata a 30 miglia nautiche? È necessario cambiare il mandato di Frontex affinché possa operare in alto mare? La zona operativa per qualsiasi operazione congiunta coordinata da Frontex è stabilita nel piano operativo concordato dallo Stato membro che ospita l´operazione e da Frontex, in consultazione con gli Stati membri partecipanti. Per l´operazione congiunta Triton, l´attuale zona operativa copre una parte delle acque territoriali dell´Italia e di Malta e zone di alto mare. Attualmente i mezzi partecipanti all´operazione congiunta Triton intervengono già nelle operazioni di ricerca e salvataggio al di fuori della zona operativa definita quando sono invitati a farlo dal centro di coordinamento dei soccorsi responsabile. Che cos´altro si può fare per rintracciare le imbarcazioni dei migranti in alto mare? La Commissione incoraggia gli Stati membri a scambiarsi informazioni in modo più efficace e a coordinare i loro sforzi per evitare perdite di vite umane in mare. Il sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (Eurosur), istituito nel dicembre 2013, permette agli Stati membri e a Frontex di avere un quadro migliore di quanto accade in mare, di individuare i movimenti e, soprattutto, di portare soccorso. Come può Frontex garantire che il "salvataggio di vite umane" sia una priorità dei suoi interventi? Il ruolo di Frontex è garantire un´efficace controllo di frontiera alle frontiere esterne dell´Ue. Tuttavia, l´agenzia assiste gli Stati membri nelle situazioni di emergenza umanitaria che implicano operazioni di salvataggio in mare. In pratica, i mezzi partecipanti all´operazione Triton coordinata da Frontex intervengono già nelle operazioni di ricerca e salvataggio quando sono invitati a farlo dal centro di coordinamento dei soccorsi responsabili o se si imbattono casualmente in situazioni di salvataggio. Il regolamento (Ue) n. 656/2014 recante norme per la sorveglianza delle frontiere marittime esterne nel contesto della cooperazione operativa coordinata da Frontex stabilisce chiaramente che "la sorveglianza di frontiera non si limita alla localizzazione dei tentativi di attraversamento non autorizzati delle frontiere, ma comprende anche [...] modalità d´applicazione volte ad affrontare le situazioni, come le ricerche e il soccorso, che possono verificarsi". L´articolo 3 del medesimo regolamento specifica ulteriormente quanto segue: "Le misure adottate ai fini di un´operazione marittima sono attuate in modo da assicurare in ogni caso l´incolumità delle persone intercettate o soccorse, delle unità partecipanti o di terzi". Inoltre, il regolamento che istituisce Frontex specifica che l´agenzia deve rispettare e attuare gli obblighi dettati dal diritto internazionale in materia di ricerca e salvataggio. L´obbligo di aiutare le persone in difficoltà fa effettivamente parte del diritto internazionale pubblico e incombe su tutti gli Stati membri e su Frontex. Quali sono gli obblighi delle guardie di frontiera quando si trovano coinvolte in una situazione di salvataggio durante un´operazione coordinata da Frontex? Frontex non sostituisce le attività di controllo di frontiera alle frontiere esterne dell´Ue, ma fornisce attrezzature tecniche e guardie di frontiera aggiuntive ai paesi dell´Ue che subiscono un aumento della pressione migratoria. Tutte le navi, gli elicotteri e gli aerei forniti da Frontex operano sotto il comando delle autorità nazionali. Frontex non dispone di attrezzature proprie ma si affida a navi, imbarcazioni ed elicotteri e a guardie di frontiera forniti da vari Stati membri, di cui sostiene le spese di trasporto e di manutenzione di base e le indennità giornaliere del personale. In base alla normativa dell´Ue, se durante un´operazione congiunta vi è motivo di credere che un´imbarcazione o persone a bordo di un´imbarcazione siano in una situazione di emergenza, i mezzi marittimi e aerei devono contattare il centro di coordinamento dei soccorsi responsabile. Ciascun paese con una frontiera marittima è responsabile dello svolgimento delle operazioni di salvataggio marittimo nelle sue acque territoriali e dispone di un´autorità chiaramente designata competente per coordinare le operazioni di ricerca e salvataggio. Nel caso dell´Italia, il centro di coordinamento dei soccorsi è gestito dalla Guardia Costiera; nel caso di Malta, è gestito dalle Forze armate nazionali. Tutti i mezzi che partecipano a un´operazione di ricerca e salvataggio devono trasmettere tutte le informazioni disponibili al centro di coordinamento dei soccorsi responsabile, mettersi a sua disposizione e seguire le sue istruzioni per assistere le operazioni di salvataggio e sbarcare le persone soccorse in un luogo sicuro. Come sarà finanziata la presenza accresciuta di Frontex nel Mediterraneo? Il bilancio di Frontex per le operazioni congiunte Triton e Poseidon per gli ultimi 7 mesi del 2015 è stato triplicato, aggiungendo un importo di 26 milioni di Eur alla dotazione inizialmente prevista per entrambe le operazioni. Per il 2016 il bilancio previsto, pari a 22,5 milioni di Eur per entrambe le operazioni, è stato triplicato con l´aggiunta di 45 milioni di Eur. La Commissione ha adottato il 13 maggio la sua proposta di modifica del bilancio dell´Unione per il 2015 e adotterà il progetto di bilancio per il 2016 alla fine di maggio 2015. Nel frattempo, la Commissione ha adottato misure adeguate per garantire un accesso immediato ai finanziamenti aggiuntivi, per consentire a Frontex di assumere gli impegni finanziari necessari per dispiegare in tempo utile le risorse aggiuntive nella zona operativa.
 
   
   
BRUXELLES: "NEXTMED, FROM ENPI TO ENI” LA REGIONE SARDEGNA INCONTRA IL COMMISSARIO JOHANNES HAH  
 
 Cagliari, 28 Maggio 2015 – Oggi, al Comitato delle Regioni di Bruxelles, è in programma la Conferenza "Nextmed: from Enpi to Eni", organizzata dalla Regione Sardegna nelle sua veste di Autorità di Gestione del Programma di cooperazione Enpi Cbc Bacino del Mediterraneo. Per l’occasione, il presidente Francesco Pigliaru viene rappresentato dall’assessore agli Affari generali, Personale e Riforme della Regione, Gianmario Demuro. Tra i relatori è previsto il Commissario per Politica europea di vicinato e Negoziati per l’allargamento, Johannes Hahn. Facendo seguito alla conferenza di Roma dello scorso dicembre, "Nextmed" si ripropone come occasione per mettere in evidenza i risultati e le sfide future del Programma Enpi Cbc Bacino del Mediterraneo e per discutere il ruolo della cooperazione transfrontaliera anche nell’ambito della consultazione sulla nuova Politica europea di vicinato, lanciata dal Commissario Hahn e dall’Alto Rappresentante Federica Mogherini, che si concluderà il prossimo mese di giugno. Ai lavori parteciperanno rappresentanti politici e istituzionali di 14 Paesi provenienti da entrambe le sponde del Mediterraneo. La conferenza "Nextmed" intende fare luce anche sui 95 progetti finanziati dal Programma nei settori della protezione dell’ambiente, inclusione sociale, innovazione e sviluppo economico. Per avviare il nuovo ciclo di programmazione 2014-2020, la Regione Sardegna ha portato a termine l’impegno di elaborare il testo del nuovo Programma Operativo, approvato dai 14 Paesi il 5 maggio scorso a Lisbona. Il documento sarà quindi trasmesso ufficialmente alla Commissione europea entro il mese di giugno per l’adozione. I primi bandi per la presentazione di proposte progettuali saranno pubblicati a seguito dell’approvazione del Programma, attesa per la fine del 2015. Nuove opportunità per la cooperazione tra i partner dello spazio mediterraneo saranno offerte in ambiti tematici come lo sviluppo delle imprese, l’innovazione tecnologica, l’inclusione sociale e le sfide legate alla sostenibilità ambientale.​  
   
   
SEDUTA EUREGIO A ISELSBERG (TIROLO) CON I 3 PRESIDENTI  
 
Trento, 28 maggio 2015 - Il punto sui progetti avviati dal Gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera (Gect) dell’Euregio Trentino- Alto Adige-tirolo-, l’anticipazione delle future iniziative, gli sviluppi della strategia per lo spazio alpino: sono alcuni dei temi della seduta della Giunta del Gect Euregio con i presidenti Ugo Rossi, Arno Kompatscher e Günther Platter in programma, giovedì 28 maggio, a Iselsberg vicino a Lienz. Quella di oggi è la nona seduta della Giunta del Gect dell´Euregio, un appuntamento che servirà a fare sintesi su ciò che si è fatto finora e sui progetti in corso, a partire dallo sviluppo della strategia per lo spazio alpino e la partecipazione ai programmi Ue alle future iniziative di cooperazione, dal portale web per i giovani alla partecipazione a Expo Milano 2015. Al termine della seduta i tre presidenti - Ugo Rossi (Trentino), Arno Kompatscher (Alto Adige), Günther Platter (Tirolo) - incontreranno i giornalisti in una conferenza stampa programmata per le ore 11.15 al Seminarkristall di Iselsberg, n. 151, vicino a Lienz. Il Seminarkristall sorto a Iselsberg, un paese nei pressi di Lienz nel Tirolo orientale, è una struttura che ospita seminari, incontri e lavori sull´energia e sulla bioenergetica. Alle ore 11 è fissata la visita della struttura con possibilità di foto e riprese tv.  
   
   
´PONTE GENERAZIONALE´, MARONI:AIUTA GIOVANI A ENTRARE NEL MONDO DEL LAVORO  
 
Varese, 28 maggio 2015 - "Questa del ´Ponte generazionale´ è una misura che serve ai lavoratori. Con questa misura chi è in procinto di andare in pensione può ridurre l´orario di lavoro senza ritrovarsi penalizzato, perché interviene la Regione Lombardia, con un contributo che permette al lavoratori di versare gli interi le quote previdenziali, avendo così l´intera pensione e permette ai giovani di avere la possibilità di entrare nel mondo del lavoro attraverso questa staffetta generazionale". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, partecipando, insieme all´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea, a Varese, alla firma dell´Accordo fra Regione Lombardia e Unione Industriali della Provincia di Varese per l´attivazione di un progetto in materia di ´Ponte Generazionale´. Quinto Accordo - "Questo è il quinto accordo che sottoscriviamo con le associazioni di categoria del territorio - ha fatto sapere il presidente -. È una misura su base volontaria, una misura che funziona e che serve ai giovani per trovare lavoro, prendendo il posto di quei lavoratori anziani cui manca poco alla pensione e che accettano di ridurre l´orario di lavoro per lasciare posto ai giovani". Assunte Misure Strutturali - "Come Regione Lombardia - ha precisato l´assessore Aprea - abbiamo assunto tutta una serie di misure, ormai strutturali, a favore dei disoccupati, degli esodati e dei giovani, come la ´Dote Unica Lavoro´ e la ´Garanzia Giovani´. Peraltro questa misura del ´Ponte generazionale´ ricalca quanto sta avvenendo a livello nazionale, dove il ministro Poletti chiede di introdurre la flessibilità e favorire il lavoro giovanile ed è quello che stiamo facendo qui in Lombardia, perché, con il ´Ponte generazionale´, abbiamo favorito l´incontro tra generazioni a saldo occupazionale positivo, perché, per un lavoratore che lascia, c´è un giovane che andrà al suo posto, affiancandolo e sfruttando la sua azione tutoriale e la sua esperienza per crescere".  
   
   
SONDRIO: PRESENTATI EMENDAMENTI, PARTE PERCORSO DI AUTONOMIA  
 
Milano, 28 maggio 2015 - "Con il collega Daniele Nava abbiamo depositato in Commissione Affari Istituzionali gli emendamenti che recepiscono gli impegni assunti venerdì scorso a Chiavenna dal presidente Roberto Maroni, alla presenza del presidente della Provincia Luca Della Bitta e di quasi tutti i sindaci della valle". Lo annuncia il sottosegretario di Regione Lombardia ai Rapporti con il Consiglio regionale, Politiche per la Montagna, Macroregione alpina (Eusalp), Quattro motori per l´Europa e Programmazione negoziata Ugo Parolo. Comincia Il Percorso Formale - "Parte formalmente il percorso che dovrà concludersi in Consiglio regionale il 30 giugno - spiega Parolo - e che permetterà alla Provincia di Sondrio di sperimentare importanti forme di autonomia, con l´obiettivo primario di estendere successivamente il modello a tutta la montagna lombarda". "La Provincia di Sondrio - aggiunge il sottosegretario -, essendo tutta montana, ha una sua specificità, così come riconosciuta, almeno formalmente, anche nella Legge Delrio e quindi da qui parte il progetto di Regione Lombardia, che, contrariamente alle azioni fortemente accentratrici del Governo nazionale, tende a sperimentare importanti forme di autonomia territoriale e fiscale". Nuove Competenze - Alla Valtellina e Valchiavenna, oltre alle funzioni già svolte, verrà trasferita la gestione del demanio idrico, compresa quella fondamentale inerente il rinnovo delle concessioni idroelettriche, verrà data piena autonomia nella gestione delle cave, viene previsto un bacino autonomo per la gestione dei trasporti pubblici e viene stabilito il principio che le leggi regionali dovranno prevedere disposizione particolari in vari ambiti di materie, tra cui governo del territorio, risorse energetiche, promozione delle attività produttive, turismo. "Rivoluzione Fiscale" - "Dal punto di vista fiscale - commenta Parolo - la vera rivoluzione è l´attuazione del principio che le risorse del territorio e le tasse pagate restano a totale disposizione della comunità che le ha generate". "Rivoluzione Legislativa" - Credo che la vera rivoluzione, al di là delle importanti funzioni trasferite e delle risorse lasciate al territorio - è l´analisi del sottosegretario con delega alla Montagna -, consista nella possibilità concreta, per la Provincia di Sondrio, di partecipare attivamente alla formazione delle leggi regionali attraverso il Comitato paritetico, che darà pareri obbligatori su ogni disposizione riguardante il territorio Valtellinese. Partecipare alla formazione delle leggi significa essere realmente rappresentati e assumere almeno in parte il rango di vera provincia autonoma". Estensione - "Tutta la montagna lombarda - conclude Parolo - deve avere le stesse prerogative della Provincia di Sondrio ed è per questo che nella legge prevediamo l´avvio di un percorso, attraverso Tavoli istituzionali, che sperimenti l´estensione delle prerogative di specificità montana ma, soprattutto, da subito, per tutta la montagna lombarda, prevediamo indici premiali per la concessione di contributi e sovvenzioni e per la determinazione dei costi standard e dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e dei Livelli essenziali di assistenza sociale (Leas. Si tratta di una scelta molto forte che introduce il principio di specificità, a vantaggio immediato di tutta la montagna lombarda".  
   
   
SARDEGNA: BILANCIO, APPROVATO IL RENDICONTO GENERALE PER IL 2014  
 
Cagliari, 28 Maggio 2015 - La Giunta regionale ha approvato il rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2014. Gli accertamenti ammontano a 6 miliardi 950 milioni di euro, mentre gli impegni di spesa raggiungono i 7 miliardi 190 milioni, con 239 milioni di disavanzo. "Questo si giustifica con le minori entrate (210 milioni) rispetto alle previsioni, dovute al ciclo economico negativo", ha spiegato l´assessore del Bilancio, Raffaele Paci. Il resto della differenza, come ha sottolineato lo stesso Paci, è rappresentato da fisiologici scostamenti rispetto alle previsioni. Tra avanzo finanziario e disavanzo complessivo, al 31 dicembre 2013 figurava un passivo di 216 milioni di euro. L´avanzo complessivo al 31 dicembre 2014 è in attivo: +39,3 milioni di euro. Il documento ora sarà inviato alla Corte dei Conti, per poi passare all’approvazione finale del Consiglio regionale. I residui passivi, vale a dire le promesse di pagamento, al 31 dicembre 2013 erano di poco più di 5 miliardi di euro, mentre la rideterminazione al termine del 2014 è passata a 4,1 miliardi. Per quanto riguarda i residui attivi, si è passati da quasi 4 miliardi (fine 2013) a oltre 3,5 miliardi alla fine del 2014. È infine previsto un fondo di accantonamento per le cosiddette "perenzioni": vecchi debiti che possono riapparire improvvisamente in bilancio, costringendo l’Amministrazione a dover dare risposte immediate ai richiedenti. La cifra prevista quest’anno è di 530 milioni di euro: un fondo di sicurezza per eventuali richieste che dovessero presentarsi all’improvviso. Il risultato di amministrazione rideterminato al 31 dicembre 2014 è di -504 milioni 971mila euro.  
   
   
REGIONALI 2015: I DATI STATISTICI SUL CORPO ELETTORALE DELLE MARCHE. ALLE URNE 1.297.459 ELETTORI, 1.583 LE SEZIONI ELETTORALI. COME SEGUIRE LO SCRUTINIO.  
 
Ancona, 28 maggio 2015 - Saranno 1.297.459 (627.386 uomini e 670.073 donne) i marchigiani chiamati alle urne, domenica 31 maggio, dalle ore 7.00 alle 23.00, in occasione delle Regionali 2015. Gli elettori sceglieranno i 31 componenti (30 consiglieri e il presidente della Giunta) che formeranno l’Assemblea legislativa della decima legislatura (2015-2020). Potranno esprimere il proprio voto nelle 1.583 sezioni elettorali delle cinque circoscrizioni provinciali in cui sono ripartite le Marche: 408 a Pesaro e Urbino (26%), 469 ad Ancona (30%), 322 a Macerata (20%), 168 a Fermo (11%), 216 ad Ascoli Piceno (14%). I seggi vengono assegnati in proporzione al numero degli abitanti risultante dall’ultimo censimento generale della popolazione. Sulla base delle rilevazioni curate dall’Ufficio elettorale della Regione Marche e riferite al 15° giorno antecedente le elezioni (ultimo aggiornamento delle liste elettorali), gli elettori registrano un incremento dello 0,7% rispetto alle Regionali del 2010: sono 296.086 a Pesaro e Urbino (+0,2%), 394.655 ad Ancona (+0,4%), 278.849 a Macerata (+1,9%), 147.267 a Fermo (+0,7%), 180.602 ad Ascoli Piceno (+,7%). Complessivamente gli elettori della provincia di Pesaro e Urbino rappresentano il 23% del corpo elettorale, quelli di Ancona il 30%, quelli di Macerata il 21%, l’11% quelli di Fermo e il 14 % quelli di Ascoli Piceno. Il numero medio di elettori per sezione si attesta a 820 (6 in più rispetto al 2010): 726 a Pesaro e Urbino (+7), 841 ad Ancona (+3), 866 a Macerata (+13), 877 a Fermo (+6), 836 ad Ascoli Piceno (+1). La distribuzioni di genere è cosi ripartita, sempre sulla base delle circoscrizioni elettorali provinciali: Pesaro e Urbino 144.402 uomini e 151.684 donne; Ancona 189.792 uomini e 204.863 donne; Macerata 134.397 uomini e 144.452 donne; Fermo 71.293 uomini e 75.974 donne; Ascoli Piceno 87.502 uomini e 93.100 donne. La Regione Marche ha allestito la sala stampa elettorale presso l’Aula consiliare di Palazzo Leopardi (sede della Giunta regionale, Via Tiziano 44 - Ancona). Il pubblico potrà seguire lo spoglio delle schede su maxischermo, dallo spazio riservato nell’emiciclo superiore. Attraverso il sito www.Elezioni.marche.it  a partire dalle ore 23.00 di domenica 31 maggio, i cittadini potranno vedere l’evoluzione dei dati in tempo reale e condividerli attraverso i principali social network (facebook, twitter, google+, whatsapp). Aggiornamenti saranno inoltre reperibili sul canale istituzionale www.Facebook.com/paginaufficialeregionemarche  e sull’account ufficiale https://twitter.Com/regionemarcheit  
   
   
AMMINISTRATIVE: IN EMILIA-ROMAGNA 8 COMUNI AL VOTO DOMENICA. OLTRE 79MILA ELETTORI CHIAMATI ALLE URNE. NEL REGGIANO ANCHE REFERENDUM CONSULTIVO TRA 3900 CITTADINI PER LA FUSIONE A 4  
 
Bologna, 28 maggio 2015 - Sono 8 i Comuni dell’Emilia-romagna che domenica 31 maggio andranno al voto per eleggere il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale. E sono 4 i Comuni reggiani nei quali i cittadini saranno chiamati nella stessa giornata del 31 ad esprimersi per il sì o il no alla fusione. Le elezioni amministrative - Per quanto riguarda le amministrative sono oltre 79mila gli elettori complessivamente chiamati alle urne. Nella rosa non c’è nessun capoluogo di provincia mentre solo Faenza e Bondeno superano i 15mila abitanti e potrebbero, quindi, eventualmente andare al ballottaggio nel caso nessuno dei candidati raggiungerà il 50%. Si voterà in un solo giorno, dalle 7 alle 23 di domenica prossima. La data dell’eventuale ballottaggio è fissata per il 14 giugno. Provincia di Ravenna - La città più grande in cui le urne saranno aperte è Faenza, in provincia di Ravenna: andranno al voto 45.242 elettori (21.762 maschi e 23.480 femmine). In corsa, ricandidato, il sindaco uscente del centrosinistra Giovanni Malpezzi (sostenuto da Pd, Italia dei valori e da due liste civiche “La tua Faenza” e “Insieme per cambiare). A sfidarlo altri 8 candidati: Gabriele Padovani (sostenuto da Lega Nord e lista civica “Gabriele Padovani sindaco”), Tiziano Cericola (per la lista civica “Rinnovare Faenza” sostenuta anche da Fora Italia, Fratelli d’Italia e Nuovo Psi), Alessio Grillini (lista “Io Faentino”), Massimo Bosi (esponente del Movimento 5 Stelle), Edward Jan Necki (“L’altra Faenza”), Claudia Berdondini (“Per riavere Faenza”), Emanuele Visani (“Comitato Faventia”) e Mirko Santarelli di (Forza Nuova). Provincia di Ferrara - In Regione si voterà anche a Bondeno (Ferrara) per eleggere il successore dell´attuale capogruppo della Lega Nord in Regione Alan Fabbri. I 12.159 elettori (5.806 maschi e 6.353 femmine) sceglieranno il proprio sindaco tra i candidati Fabio Bergamini (sostenuto da Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega Nord e due liste civiche “…e avanti!” e “Uniti di centro”), Luca Pancaldi (lista civica “Luca Pancaldi sindaco”) e Massimo Sgarbi (Pd e lista “Noi per voi”). Provincia di Forlì-cesena - A Verghereto, in provincia di Forlì-cesena, sono chiamati al voto 1.635 elettori (837 maschi e 798 femmine). I candidati a sindaco sono Moreno Bernarbini (Lega Nord), Enrico Salvi (lista “Protagonisti del territorio”) e Federico Sensi (“Siamo Verghereto”). Provincia di Parma - Urne aperte anche in 3 Comuni del parmense: Soragna, Fontevivo e Varano de´ Melegari. I 4.250 elettori di Soragna (2.082 maschi e 2.168 femmine) sceglieranno il proprio sindaco tra Salvatore Iconi Farina (sostenuto dalla lista civica “Continuità, trasparenza, impegno”), Maria Pia Piroli (Centro-destra sostenuto da Lega Nord, Fratelli d’Italia, Alleanza nazionale e lista civica) e Giuseppe Finzi (lista civica “Soragna democratica”). A Fontevivo saranno chiamati alle urne 4.181 elettori (di cui 2.068 maschi e 2.113 femmine) e si confronteranno 5 candidati: Lucia Mirti (sostenuta dalla lista civica “Democratici insieme”), Juri Musini (lista “Fontevivo in movimento”), Liberata Manghi detta Nadia (“lista “Fontevivo bene comune”), Tommaso Fiazza (Centro-destra, sostenuto da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Alleanza nazionale e lista civica) e Raffaella Pini (lista civica “Viviamo Fontevivo”). Sono 2.117 gli elettori a Varano de’ Melegari (di cui 1.039 maschi e 1.087 femmine) che sceglieranno tra Luigi Bassi (lista civica “Storia e futuro”) e Giuseppe Restiani (lista civica “Guardando al futuro”). Provincia di Reggio Emilia - Al voto anche i cittadini di 2 Comuni del reggiano. A Canossa i 3.020 elettori (1.522 maschi e 1.498 femmine) dovranno scegliere tra 3 candidati a sindaco: Alfredo Gennari (sostenuto dalla lista “Canossa con Gennari”), Luca Bolondi (“Uniti per Canossa”) e Alberto Bizzocchi (Fratelli d’Italia). A Luzzara andranno al voto 6.604 elettori (di cui 3.294 maschi e 3.310 femmine). Sono 4 i candidati: Massimo Comunale (“L’altra Luzzara”), Andrea Costa (Pd e Sel), Renata Bertazzoni (Centrodestra per Luzzara) e Chiara Sacchi (Lega Nord). Il referendum consultivo - Nella stessa giornata, nell’Appennino reggiano, si terrà anche la consultazione referendaria a Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto. I 3.903 cittadini dei 4 Comuni (1.932 maschi e 1.971 femmine) dovranno esprimersi sulla proposta di fusione e scegliere anche il nome del futuro unico Comune (tra Ventasso, Nasseta, Crinale Reggiano, Crinale dell’Alto Appennino Reggiano, Alto Appennino Reggiano,nasseta e Valle dei Cavalieri, Vallisneri, Due Valli). I risultati sull’esito del referendum, oltre ai dati sulla partecipazione (alle 14 e alle 22), saranno online sul sito dell’Assemblea legislativa regionale al link: http://www.Assemblea.emr.it/fusione-di-comuni/fusioni-in-corso/alto-appennino-reggiano    
   
   
ELEZIONI REGIONALI: COME FUNZIONERÀ LA SALA STAMPA IN PREFETTURA A BARI  
 
Bari, 28 maggio 2015 - Si è tenuta ieri presso la Prefettura di Bari la conferenza stampa di presentazione delle attività di informazione e della sala stampa in occasione delle elezioni regionali. Per la Regione Puglia è intervenuta la direttrice dell’Area Organizzazione e Riforma dell’Amministrazione, avv. Domenica Gattulli e per la Prefettura il prefetto vicario Biagio De Girolamo, con i rispettivi staff, oltre ai dirigenti della società Innovapuglia. Sono circa cinquanta le testate già accreditate per le elezioni: “Le stiamo accreditando tutte – ha confermato l’avv. Gattulli – ma i cittadini, così come la stampa, avranno tutti i dati a disposizione nel corso della notte in tempo reale, con aggiornamenti costanti. Ricordo che oltre all’elezione diretta del Presidente della Giunta, per il Consiglio regionale saranno assegnati direttamente 23 seggi consiliari su base provinciale. Gli altri 27 saranno assegnati su base regionale con collegio unico e con diversi premi di maggioranza a seconda della percentuale raggiunta. Occorre ricordare le soglie di sbarramento dell’8% per le coalizioni e del 4% per le liste coalizzate”. Si vota – è stato ricordato oggi - domenica 31 maggio dalle ore 7.00 alle ore 23.00. Gli elettori pugliesi sono 3.568.373 (1.727.694 donne, 1.840.679 uomini), che voteranno in 4.016 sezioni (1.213 Bari, 404 Bat, 382 Brindisi, 654 Foggia, 819 Lecce, 544 Taranto) nei 258 comuni. I candidati presidenti sono sette, per 19 liste di candidati. Da eleggere 50 consiglieri, più il presidente eletto che entra di diritto nell’assemblea. L’organizzazione delle elezioni è frutto di una convenzione tra Regione e Prefetture pugliesi: il centro raccolta dati principale sarà a Bari, presso la Prefettura, ma in ogni Prefettura sarà attivo un centro raccolta dati provinciale. Sono 86 le unità di personale regionale che saranno impiegate nell’attività di data entry presso le prefetture: 32 a Bari, 14 a Barletta, 13 a Brindisi, 25 a Lecce, 14 a Taranto e 20 a Foggia. Alcuni addetti riceveranno i dati dai Comuni, gli operatori di data entry immetteranno i dati nel sistema. I coordinatori di sala coordineranno le operazioni, i cui risultati saranno validati e resi pubblici in tempo reale. Funzionari e supervisori di prefettura interverranno in caso di incongruenze e anomalie. La rilevazione dell’affluenza sarà registrata alle 12, alle 19 e alle 23, orario di chiusura dei seggi. Lo spoglio inizierà subito dopo. Presso la Prefettura di Bari è allestita una sala stampa, ma sarà possibile seguire lo scrutinio via Internet sul sito www.Regione.puglia.it/elezioni Gli accrediti per la stampa potranno essere ritirati sabato 30.5 dalle 8.00 alle 12.30, presso l’ufficio stampa della Prefettura di Bari. Nella stessa mattinata o a partire dalla mattina di domenica 31 le televisioni potranno allestire le proprie attrezzature per le riprese e le dirette nella sala degli Stemmi al primo piano.  
   
   
BOLZANO, PARTE IL PROGRAMMA FESR 2020: 136 MILIONI EURO PER CRESCITA E OCCUPAZIONE  
 
Bolzano, 28 maggio 2015 - Dopo l´ok dell’Ue, la Giunta provinciale ha avviato la concreta attuazione del programma operativo Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) "Investimenti a favore di crescita e occupazione" per il periodo 2014-2020. Il 27 maggio a Bolzano si è svolto l’evento di lancio rivolto ai soggetti interessati. Quattro gli assi finanziati con 136,6 milioni di euro, 63 in più del programma precedente. Il Programma operativo Fesr 2014-2020 della Provincia concentra le proprie risorse finanziarie su quattro assi che affrontano le sfide più urgenti per lo sviluppo del territorio altoatesino: ricerca e innovazione, contesto digitale, ambiente sostenibile, territorio sicuro. Il Programma ha una dotazione di 136,6 milioni di euro, di cui il 50% fondi Fesr e il 50% contributo nazionale. Quest´ultima quota è coperta per il 30% da fondi della Provincia e per il 70% da fondi statali. In tal modo sono a disposizione 63 milioni di euro in più rispetto al Programma Fesr 2007-2013. Beneficiari della misura saranno i progetti promossi da servizi provinciali, organismi per la ricerca, imprese, altri enti pubblici e privati. Nel suo intervento il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha ricordato che il nuovo programma Fesr vuole promuovere una crescita sostenibile e inclusiva, incidere sulla qualità della vita e dell´ambiente, sostenere la competitività del territorio. Kompatscher ha invitato quindi associazioni, enti, cooperative, imprenditori e tutti gli interessati a partecipare ai bandi e a presentare progetti, perchè i fondi Fesr sono una grande occasione per l´economia locale e permettono investimenti duraturi nelle infrastrutture. L´asse 1 (ricerca e innovazione) del programma Fesr persegue vari obiettivi: potenziamento della capacità di sviluppare l´eccellenza nella R&i, incremento dell´attività di innovazione delle imprese, servizi per l´innovazione nelle imprese. Riguardo alla realizzazione, si prevede di avere 80 ricercatori operanti in infrastrutture di ricerca migliorate, almeno 50-60 imprese che cooperano con istituti di ricerca per "fare rete", circa 230 imprese che si innovano grazie al sostegno. La dotazione finanziaria è di circa 32,8 milioni di euro. L´asse 2 (contesto digitale) ha tra gli obiettivi la riduzione dei divari digitali nei territori e la diffusione di servizi digitali interoperabili della Pa. Come risultato si prevede di avere più di 600 imprese addizionali con accesso alla rete veloce (fibra ottica), 15 applicativi e sistemi informativi, un centro per la gestione e il recupero di dati e informazioni. Dotazione finanziaria di circa 32,8 milioni di euro. L´asse 3 (ambiente sostenibile) punta a ridurre i consumi energetici degli edifici pubblici e all´aumento della mobilità sostenibile nelle aree urbane. Tra gli indicatori di risultato vi sono 300 unità abitative con classificazione del consumo energetico migliorata, minore consumo di energia in edifici pubblici per 767.000 Kwh annui, 12.000 mq dedicati a Centri di mobilità, la diminuzione di Co2 all´anno per 139 tonnellate equivalenti. Dotazione finanziaria di 39,3 milioni di euro. Infine l´asse 4 (territorio sicuro) mira alla riduzione del rischio idrogeologico e di erosione del patrimonio alpino e a raggiungere 400 metri lineari di argini costruiti, quasi 50.000 persone beneficiarie di misure di protezione contro le alluvioni, 10 sistemi e applicativi informatici. La dotazione finanziaria è di 26,2 milioni di euro. Si aggiunge un quinto asse per assistenza tecnica (attuazione, sorveglianza, monitoraggio, valutazione e controllo) dotato di 5,4 milioni. A Palazzo Widmann il programma è stato approfondito dal direttore della Ripartizione Europa Graziano Molon e dalle relazioni degli esperti sull´orientamento ai risultati nella politica regionale Ue (Martin Bugelli, Commissione Ue), sull´accordo di partenariato Commissione Ue-italia (Giorgio Martini, Agenzia per la coesione territoriale), su contenuti e attuazione del Programma Fesr (Peter Gamper Autorità di gestione provinciale). Tutte le informazioni sul nuovo programma Fesr sono disponibili sul web all´indirizzo www.Provincia.bz.it/europa/it/finanziamenti-ue/fesr-2014-2020.asp    
   
   
PUGLIA: I PROVVEDIMENTI PRINCIPALI DELLA GIUNTA REGIONALE DI IERI  
 
Bari, 28 maggio 2015 - Definitivamente approvato dalla Giunta regionale le modifiche ed integrazioni al Regolamento regionale n.26/13 “ Disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia”. La Giunta regionale ha approvato una convenzione tra la Regione Puglia ed il Consorzio di gestione di Torre Guaceto per l’elaborazione di uno studio finalizzato a definire le modalità di utilizzo dei reflui affinati nel comparto agricolo della riserva naturale statale di Torre Guaceto. Adottato dalla Giunta regionale l’Aggiornamento del Piano Energetico Ambientale Regionale (Pear) e avvio consultazione della procedura di Valutazione Ambientale Strategica (Vas). La Giunta regionale ha approvato i criteri e la successiva ripartizione ai Comuni dei contributi rivenienti dal Decreto del Ministero delle Infrastrutture del 29 gennaio 2025, teso a dare idonea soluzione abitativa ai “ soggetti di cui all’art. 1, comma 1, della legge 8 febbraio 2007,n.9 sottoposti a procedure esecutive di rilascio per finita locazione”. Si tratta complessivamente di un importo pari a € 6.523.288,68. Il decreto, al comma 2 dell’articolo unico, stabilisce che una quota non superiore al 25% delle risorse ripartite sia destinata a dare idonea soluzione abitativa ai soggetti di cui all’articolo 1, comma 1, della legge 8 febbraio 2007, n. 9 sottoposti a procedure esecutive di rilascio per finita locazione, promuovendo, prioritariamente, la sottoscrizione di nuovi contratti. Per la Regione Puglia la somma corrispondente a tale quota massima ammonta a € 1.630.822,17. Il comma 3 prevede poi che per questa finalità, entro trenta giorni dalla pubblicazione del succitato decreto, i Comuni capoluoghi di provincia, i Comuni ad essi confinanti con popolazione maggiore di 10.000 abitanti e i Comuni ad alta tensione abitativa(di cui alla delibera Cipe n. 87 del 13 novembre 2003, pubblicata nella Gazzetta ufficiale n. 40 del 18 febbraio 2004) comunichino alla Regione il numero dei provvedimenti esecutivi di rilascio emessi nei confronti delle categorie sociali di cui al citato articolo 1, comma 1, della legge n. 9/2007, rilevati attraverso le forme ritenute più opportune (per esempio pubblicazione di bandi o avvisi pubblici) al fine del riparto e dell’erogazione delle risorse. Per la Puglia il totale complessivo degli sfratti è di 336. In ottemperanza alle indicazioni del succitato decreto ministeriale e considerando che il contributo a favore dei soggetti che sottoscrivono un nuovo contratto oppure che possono sottoscriverlo attraverso l’ausilio economico rappresentato dal contributo stesso, è fissato in un importo pari a tre mensilità del canone di affitto del nuovo contratto e tre mensilità a titolo di deposito cauzionale, fino alla concorrenza di un importo massimo di € 4.000,00 per ciascun soggetto beneficiario, il provvedimento ripartisce tra i Comuni la somma di € 1.344.000,00, che consente di soddisfare l’intero fabbisogno rilevato, rientrando comunque nei limiti del 25% previsto dal decreto . I fondi assegnati con questo provvedimento dovranno essere utilizzati per il sostegno a soggetti residenti nei Comuni sopra indicati, destinatari di provvedimenti esecutivi di sfratto per finita locazione (contratti di libero mercato) emessi entro il 31/12/2014 (pur considerando la proroga degli sfratti introdotta dalla Legge 27 febbraio 2015, n. 11, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 dicembre n. 192, Proroga di termini previsti da disposizioni legislative, che: 1. Abbiano un reddito imponibile annuo complessivo familiare inferiore a € 27.000,00; 2. Siano o abbiano nel proprio nucleo familiare persone ultrasessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66 per cento; 3. Non siano in possesso di altra abitazione adeguata al nucleo familiare nella regione di residenza. Ai soggetti elencati si aggiungono inoltre quelli che, oltre al criterio reddituale di cui sopra, abbiano nel proprio nucleo familiare figli fiscalmente a carico. Circa le forme del sostegno economico agli aventi diritto la delibera precisa che: 1. L’erogazione del contributo avrà luogo solo a favore dei soggetti che abbiano sottoscritto un nuovo contratto oppure che possano sottoscriverlo attraverso l’ausilio economico rappresentato dal contributo stesso; 2. L’entità del contributo sarà pari a tre mensilità del canone di affitto del nuovo contratto e tre mensilità a titolo di deposito cauzionale, fino ad un massimo di € 4.000,00. I Comuni, ai fini dell’ammissibilità a contributo dei concorrenti, devono provvedere ad effettuare tutti i controlli previsti dalla normativa vigente verificando l’attendibilità delle dichiarazioni del richiedente e devono inviare alla Regione una dettagliata relazione sulle risorse assegnate, sugli accertamenti effettuati e sui relativi risultati e provvedimenti assunti. Sono a carico del Comune, inoltre, tutte le verifiche in ordine alla coerenza dei contributi da erogare rispetto ai requisiti richiesti dal presente provvedimento di localizzazione. Il Dirigente del Servizio Politiche Abitative provvederà quindi all’impegno, alla liquidazione e al pagamento dei contributi in favore dei Comuni localizzati. Immediatamente dopo, i Comuni dovranno erogare i contributi ai beneficiari e trasmettere rendicontazione analitica a questo Servizio entro il 30/06/2015. Le eventuali economie rendicontate, in ossequio al principio di economicità dei procedimenti amministrativi, saranno trattenute dai Comuni interessati e saranno considerate dalla Regione in sede di riparto del fondo di sostegno agli affitti relativi all’anno 2014. Le economie non rendicontate dovranno essere comunque restituite alla Regione entro il 15 luglio 2015. Il Servizio Politiche Abitative provvederà a trasmettere copia del presente provvedimento al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Direzione Generale per l’Edilizia Residenziale e le Politiche Abitative. Alla luce di ciò, la Giunta regionale ha individuato i Comuni beneficiari del contributo per il sostegno ai soggetti sottoposti a procedure esecutive di rilascio per finita locazione, secondo il prospetto che segue per un importo di € 1.344.000,00: Comuni Contributo (in euro) Provincia Ba Bari 284.000,00 - Capurso 88.000,00 Corato 140.000,00 Giovinazzo 16.000,00 Modugno 8.000,00 Molfetta 4.000,00 Noicattaro 24.000,00 Provincia Bat Barletta 4.000,00 Provincia Br Brindisi 60.000,00 Cellino San Marco 4.000,00 Provincia Fg Foggia 280.000,00 Cerignola 320.000,00 Manfredonia 8.000,00 Provincia Le Arnesano 8.000,00 Lequile 20.000,00 Squinzano 4.000,00 Provincia Ta Faggiano 8.000,00 Martina Franca 40.000,00 Massafra 20.000,00 Pulsano 4.000,00. Le eventuali economie rendicontate saranno trattenute dai Comuni interessati e saranno considerate dalla Regione in sede di riparto del fondo di sostegno agli affitti relativi all’anno 2014; le economie non rendicontate dovranno essere restituite alla Regione entro il 15 luglio 2015. La Giunta regionale ha approvato il Protocollo d’Intesa tra Regione Puglia e Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) in materia di Ocm ( Organizzazione Comune dei Mercati) per il vino. Approvate dalla Giunta regionale le “ Linee guida per il Parco della Ricerca e Sperimentazione finalizzata alla prevenzione ed al contenimento del complesso disseccamento rapido dell’Ulivo (Codiro) Linee Guida Parco Xylella La Giunta regionale ha approvato il documento di programmazione “ Piano Regionale della Prevenzione 2014-2018”, in attuazione di quanto stabilito dalla Intesa Stato-regioni del 13.11.2014, e validato dalla Cabina di Regia regionale.  
   
   
APPALTI PUBBLICI: LA BASILICATA SI ADEGUA ALLO SCENARIO EUROPEO SEMINARIO DI APPROFONDIMENTO A POTENZA SUL PRE COMMERCIAL PROCUREMENT, ORGANIZZATO DALLA REGIONE BASILICATA CON IL SUPPORTO DEL FORMEZ. PRESENTI ESPERTI DELLA COMMISSIONE EUROPEA  
 
Potenza, 28 maggio 2015 - Si scrive “Pre Commercial Procurement”, si legge “prodotti e servizi innovativi che la Pubblica amministrazione mette a disposizione dei cittadini attraverso una collaborazione dinamica e innovativa con le imprese private”. E´ stato questo il tema del seminario organizzato dalla regione Basilicata con il supporto dell Formez, che si è svolto ieri a Potenza alla presenza di qualificati professionisti del settore tra cui Sara Bedin, esperta in materia di Pcp per la Commissione europea e la Regione Lombardia, Stefano Banini del Consorzio Universitario per la ricerca socio-economica e per l´ambiente (Cursa), Giorgio Gallo, esperto in tecnologie e innovazione. A fare gli onori di casa, il direttore generale del Dipartimento Programmazione e finanze della Regione Basilicata e l´Autorità di Gestione dei Programmi Operativi Fesr. L´appalto precommerciale, o Pre Commercial Procurement (Pcp) – è stato evidenziato nel corso del seminario - è un approccio che consente ai committenti pubblici di collaborare con la parte imprenditoriale, condividendo con i fornitori i rischi e i vantaggi di progettazione, prototipizzazione e sperimentazione di nuovi prodotti e servizi, senza comportare aiuti di Stato. Il Pre Commercial Procurement da una parte porta la Pubblica Amministrazione a conoscere maggiormente l’offerta e dall’altra consente alle imprese di meglio qualificare e finalizzare le proprie competenze e partnership strategiche per rispondere alla domanda di servizi pubblici di elevata qualità. Per tali ragioni la Regione Basilicata sta valutando, a partire da una specifica azione del Por Fesr 2014-2020 oggetto di negoziato, di ricorrere a questa procedura di appalto coerentemente con quanto si sta delineando nello scenario europeo. La presenza a Potenza di qualificati esperti del settore ha consentito un trasferimento diretto delle loro conoscenze agli operatori interessati della Pubblica amministrazione, con l´obiettivo di fornire ai cittadini servizi sempre più competitivi e innovativi, favorendo al contempo la crescita e lo sviluppo delle imprese del territorio.  
   
   
ENTI LOCALI, FIRMATO IL PROTOCOLLO TRA REGIONE E COMUNE ARZACHENA PER ADEGUAMENTO PUC AL PIANO PAESAGGISTICO REGIONALE  
 
 Cagliari, 28 Maggio 2015 - L’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, e il sindaco di Arzachena, Alberto Ragnedda, ieri mattina hanno firmato il protocollo d’intesa tra la Regione e il Comune gallurese per l’adeguamento del Piano urbanistico comunale (Puc) al Piano paesaggistico regionale (Ppr). L’intesa, come è già accaduto in analoghe occasioni con i Comuni di Olbia, Alghero, Budoni, Iglesias, Oristano, Sinnai, Cagliari e Aglientu, prevede il supporto della Regione attraverso processi e metodologie condivisi durante tutto il processo di pianificazione, sino all’adozione definitiva del Puc. L´assessorato regionale si impegnerà a supportare il Comune di Arzachena nella costruzione del database delle informazioni territoriali, nella redazione delle parti cartografiche utili per gli strumenti urbanistici comunali, nell´implementazione del database web dei beni dell’assetto storico culturale e nello sviluppo dell´analisi paesaggistica finalizzata alla definizione dei perimetri e delle discipline di tutela.  
   
   
LA MINISTRA BAVARESE MüLLER IN ALTO ADIGE: INTEGRAZIONE, LAVORO  
 
Bolzano, 28 maggio 2015 - Inclusione, integrazione, emergenza profughi, pari opportunità, mercato del lavoro. Questi i temi al centro dei numerosi colloqui avuti dalla Ministra bavarese Emilia Müller che il 27 maggio è stata in visita in Alto Adige. La Müller ha incontrato il presidente Kompatscher e gli assessori Stocker e Achammer. L´emergenza profughi, ma anche la collaborazione nell´ambito della piattaforma Arge Alp e della marcoregione alpina: questi i punti affrontati dal presidente Arno Kompatscher e dalla Ministra bavarese Emilia Müller. "Alto Adige e Baviera - ha sottolineato Kompatscher - vogliono rafforzare la propria collaborazione su temi come l´ambiente, l´energia o il traffico, ma l´attualità è rappresentata dai profughi. Si tratta di un argomento estremamente delicato, che potrà essere gestito e risolto solo con una strategia di respiro europeo in grado di muoversi oltre i confini regionali e nazionali. L´europa è chiamata ad assumere finalmente una posizione comune sulla politica estera e sulla sicurezza". Un pensiero, quello di Kompatscher, sposato al 100% dalla Müller, la quale ha ribadito la "necessità che l´emergenza profughi venga affrontata a livello europeo". La Ministra, che nel governo della Baviera si occupa di lavoro, sociale, famiglia e integrazione, accompagnata dagli assessori Philipp Achammer e Martha Stocker, ha poi visitato la scuola elementare in lingua tedesca "Goethe" di Bolzano. Durante l´incontro, al quale hanno partecipato l´Intendente scolastico Peter Höllrigl, il coordinatore del Centro per l´inclusione e la promozione della salute Franz Lemayr e la dirigente scolastica Angelika Ebner Kollmann, sono stati presentati i diversi modelli di integrazione e inclusione attivi in Alto Adige. "Diamo grande spazio al sostegno individuale dei bambini che partono da situazioni di oggettivo svantaggio - ha spiegato l´assessore Achammer - e la grande sfida del futuro è quella di accompagnarli in maniera mirata verso il difficile percorso che li porterà dal mondo della scuola a quello del lavoro". Con l´assessora Martha Stocker, la presidente della Commissione pari opportunità Ulrike Oberhammer e la Consiglierà di parità Michela Morandini, la Ministra Emilia Müller ha invece affrontato il tema della presenza delle donne nella politica e nell´economia. "L´introduzione delle quote rosa - ha spiegato la Stocker - è quantomai necessaria, e rappresenta la soluzione più semplice e immediata al problema di sottorappresentazione femminile". La Müller ha infine avuto un colloquio con il direttore della Ripartizione lavoro Helmuth Sinn, e assieme all´assessora Stocker è stato deciso di organizzare entro la fine di settembre un convegno sulla situazione del mercato del lavoro in Baviera e in Alto Adige.  
   
   
TOSCANA: GIOVANI PROFESSIONISTI, GARANZIE SUI PRESTITI E CONTRIBUTI A COSTO ZERO  
 
Firenze 28 maggio 2015 – Novità per i giovani professionisti che intendono chiedere un prestito per avviare un´attività. Il novanta per cento del fondo che la Regione ha messo a disposizione per garantire i finanziamenti a favore del mondo professionale sarà destinato ai giovani. Il dieci per cento resterà invece a disposizione di interventi innovativi proposti da ordini, collegi ed associazioni professionali, anche di secondo grado. Lo ha deciso la giunta che ha disposto la nuova ripartizione del fondo di garanzia ed ha inoltre approvato le nuove modalità operative per l´accesso al contributo in conto interessi. Questo nuovo strumento, che si aggiunge alla garanzia sui prestiti, avrà una dotazione finanziaria complessiva di 263 mila euro. Il contributo in conto interessi avrà costo zero per i giovani professionisti under 40: il cento per cento dell´importo gravante sugli interessi sarà infatti interamente coperto dalla Regione. Questa nuova linea verrà attivata a breve, non appena verranno espletate tutte le procedure necessarie. Praticanti, tirocinanti sotto i 30 anni o professionisti under 40, iscritti ad un Ordine o ad un´Associazione riconosciuta potranno utilizzare i finanziamenti per comprare computer, software e altre dotazioni informatiche e per supportare l´impianto di nuovi studi professionali o per rilanciare la propria attività. Il dieci per cento delle risorse del fondo potranno essere rilasciate per i prestiti ad ordini, collegi o associazioni che presentano progetti innovativi. La Regione, con l´assessore alle attività produttive credito e lavoro, sottolinea come le novità introdotte in questa linea, già partita lo scorso autunno, si inserisca nella più ampia strategia a sostegno del mondo delle professioni che si intreccia, nel progetto Giovanisì, con le priorità del sostegno all´occupazione e all´autonomia dei giovani. Il soggetto gestore del fondo è Toscanamuove, raggruppamento di imprese composto da Fidi Toscana, Artgiancredito e Artigiancassa).  
   
   
AGENZIA DEL LAVORO, IL COLLOCAMENTO MIRATO TRA OBBLIGO E OPPORTUNITÀ  
 
Trento, 28 maggio 2015 - Il prossimo mercoledì 3 giugno 2015, presso l´Aula magna della Fondazione Edmund Mach a San Michele, Agenzia del lavoro organizza un convegno nazionale sull´inserimento nel mondo del lavoro delle persone con disabilità. "Il collocamento mirato tra obbligo e opportunità" è il titolo del simposio che si aprirà alle ore 9 con l´intervento del vicepresidente ed assessore provinciale allo sviluppo economico e lavoro, Alessandro Olivi, e il presidente di Agenzia del lavoro, professor Michele Colasanto. L´incontro sarà l´occasione di verificare l´esperienze sul campo maturate in provincia di Trento, grazie anche alle testimonianze delle imprese, e ad approfondimenti con relatori dell´Università degli studi di Trento e dell´Università del Sannio (Benevento). L´incontro è organizzato da Agenzia del lavoro e dell´ufficio della stessa che da tempo di occupa con successo dell´inserimento sul mercato del lavoro di soggetti svantaggiati.  
   
   
BOLZANO: I FLUSSI DI PROFUGHI SONO UNA SFIDA COMUNE PER L´EUROPA  
 
Bolzano, 28 maggio 2015 - Lo scambio di informazioni tra la Baviera, il Tirolo e l’Alto Adige in merito alla questione dei profughi e le varie iniziative di sostegno delle tre regioni sono stati al centro della visita odierna della ministra bavarese Emilia Müller, dell’assessora del Tirolo del Nord, Christine Baur, unitamente all’assessora Stocker nella struttura di “Bagni di Zolfo” adibita all’accoglienza dei profughi. Al termine della conferenza stampa organizzata al termine della visita alla struttura di Bagni di Zolfo gestita dalla Caritas la ministra bavarese Emilia Müller, l´assessora del Tirolo del Nord, Christine Baur, e l´assessora provinciale Martha Stocker hanno sottolineato che la questione dei dei profughi ha una dimensione europea. Nel corso della conferenza stampa le tre responsabili politiche hanno illustrato la situazione dei profughi nelle rispettive regioni, le iniziative che sono state adottate ponendo l´accento sulla responsabilità dell´Unione Europea ed i particolare sull´attuale regolamentazione riguardante le quote di profughi attribuite ai singoli Stati. L´assessora Stocker ha sottolineato che "La Baviera, il Tirolo e l´Alto Adige per la loro dislocazione lungo l´asse Nord-sud sono coinvolte in egual misura nella problematica relativa ai profughi" ed ha affermato che la regolamentazione europea delle quote rappresenta una questione di solidarietà che coinvolge tutta l´Europa. Attualmente la Svezia, la Germania e l´Austria hanno già adempiuto all´accoglienza della loro quota di profughi, mentre altri Stati europei hanno ancora ampi spazi di manovra. Il principale onere per l´Alto Adige è attualmente rappresentato dalla gestione della situazione riguardante i profughi che compiono il viaggio per raggiungere i Paesi del Nord Europa, in particolare nelle stazioni ferroviarie di Bolzano ed al Brennero, mentre la sistemazione dei 472 profughi che hanno chiesto asilo coinvolge un numero di persone molto inferiore rispetto a coloro che richiedono asilo in Baviera e nel Tirolo. L´assessora ha sottolineato che "L´alto Adige si prepara ad accogliere ulteriori arrivi e ad organizzare ulteriori sistemazioni nei vari Comprensori". L´assessora tirolese, Christine Baur, ha sottolineato l´importanza della sfida europea riguardo alle problematiche dell´immigrazione e dei flussi di profughi ed ha quindi illustrato il sistema di assistenza di base ai profughi vigente in Austria "In Austria, dove attualmente ci sono 40.000 persone richiedenti asilo e circa 2800 sono in Tirolo, abbiamo discusso per oltre un anno in merito alle quote. Contiamo di raggiungere entro l´anno il numero di 4200 in Tirolo". L´assessora nord tirolese ha quindi criticato i toni con cui viene trattato il problema dei profughi il cui risultato è quello di dividere, discriminare e di creare apprensione nella popolazione ed ha aggiunto "Ciò deve finire, altrimenti sarà difficile gestire questa sfida". Il Tirolo ha comunque già preso delle misure adeguate per fronteggiare la sospensione del Trattato di Schengen ed i maggiori controlli al confine legati al Vertice del G7 che si svolgerà in Baviera. Da parte sua la ministra bavarese Emilia Müller ha sottolineato che a livello mondiale vi sono 50 milioni di profughi ed oltre un milione è in attesa di attraversare il Mar Mediterraneo. Attualmente in Baviera vi sono 60.000 richiedenti asilo ed entro l´anno si prevede che vi saranno ulteriori 70.000 persone che richiederanno asilo. "Si tratta di una sfida a livello europeo che ci coinvolge tutti" ha affermato ed ha quindi illustrato il sistema adottato in Germania per la prima accoglienza, i controlli medici e la suddivisione nei vari Länder. Per quanto riguarda la prima accoglienza quest´anno sono stati messi a disposizione nei vari Comprensori bavaresi complessivamente 15.000 posti. La ministra ha inoltre illustrato i sistemi e le strategie adottati dai "contrabbandieri" di profughi che trasportano sempre più spesso anche minorenni al di sotto dei 14 anni. La ministra ha quindi chiesto comprensione per i maggiori controlli previsti ai confini nel corso del G7 ed ha ringraziato per le misure adottate allo scopo di limitare i disagi legati a questa particolare situazione. Nel corso della conferenza stampa il direttore della Caritas Heiner Schweigkofler ha quindi illustrato il ruolo della Caritas che gestisce il centro di Bagni di Zolfo dove sono sistemati 130 profughi.  
   
   
PROFUGHI, PRESIDENTE VENETO AL MINISTRO DELL’INTERNO: “GARAVAGLIA TESTIMONE DEL NO DEL VENETO, MA IL MINISTRO LO AVEVA GIA’ AMMESSO IL 7 MAGGIO AL VIMINALE”.  
 
Venezia, 28 maggio 2015 - “Se non bastasse quello che ha detto ufficialmente l’Assessore della Regione Lombardia Massimo Garavaglia circa il no assoluto espresso dal Veneto al piano di riparto dei migranti presentato dal Governo alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni nel luglio 2014, aggiungo che il 7 maggio scorso, alle ore 17.30, nella sede del Ministero dell’Interno, il Ministro Alfano ha aperto il summit con Regioni e Comuni sull’argomento migranti (al quale ero presente), ricordando lui stesso la posizione contraria del Veneto. Direi quindi che la leggenda metropolitana del sì Veneto ai profughi, l’ha smentita personalmente lo stesso Ministro”. Lo sottolinea il Presidente della Regione del Veneto, replicando al Ministro dell’Interno che ieri, in pubbliche dichiarazioni, ha asserito che la Regione Veneto sottoscrisse il Piano Quote presentato dal Governo alle Regioni. “Dispiace che un’Istituzione si pieghi a fare disinformazione soltanto perché si è in vista di un voto – riprende il Governatore – i no del Veneto all’arrivo di nuovi immigrati sono stati tanti, espliciti, reiterati e ufficiali e non sto quindi a ribadirli. Al Ministro Alfano, cui la memoria evidentemente fa difetto, do appuntamento al 31 maggio”.  
   
   
EXPO 2015 MILANO: BAMBINI E ANZIANI DELLO STESSO QUARTIERE INSIEME ALL’ESPOSIZIONE UNIVERSALE L’INIZIATIVA “ADOTTA UN NONNO A PRANZO” ARRIVA ALL´ESPOSIZIONE UNIVERSALE: 120 BAMBINI E 9 ANZIANI DI MILANO IN GITA PER CONOSCERE L’EVENTO DEDICATO AL CIBO E VISITARE IL PADIGLIONE ZERO, VILLAGGIO SAVE THE CHILDREN E IL CHILDREN PARK.  
 
Milano, 28 maggio 2015 – Il cibo è stato il motivo del loro primo incontro: bambini e anziani soli dello stesso quartiere che pranzano insieme alla mensa della scuola. Oggi il cibo, con la visita a Expo Milano 2015 per conoscere come e cosa si mangia nei diversi Paesi del mondo, è stato l’occasione per stare di nuovo insieme, questa volta però, per una gita fuori porta. È così che l’iniziativa “Adotta un nonno a pranzo”, partita lo scorso ottobre in alcune scuole di Milano coinvolgendo circa 300 anziani, è giunta all’Esposizione universale grazie agli inviti di Expo 2015 e di Save the Children e l’organizzazione dell’Assessorato alle Politiche sociali. Questa mattina un centinaio di alunni delle scuole primarie di Primo grado milanesi (Filzi, Brunacci, Cantù) e 9 anziani sono stati ospiti del sito espositivo per una giornata davvero speciale. Ad accompagnarli oltre ai loro insegnanti e ai volontari di Expo Milano 2015, l´ assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, il Commissario unico delegato del Governo per Expo Milano 2015 Giuseppe Sala, Laura Anzideo, dei Programmi Italia-europa di Save the Children e Sabina Cantarelli, curatrice del Children Park. Insieme a loro anche una ventina di alunni della scuola Trilussa del progetto “Fuoriclasse” di Save the Children, contro la dispersione scolastica. Alle ore 10.30 i bambini e i nonni sono arrivati al sito espositivo e hanno visitato il Padiglione Zero (le classi quinte) e il Villaggio di Save the Children (le classi terze). Alle ore 12 si sono ritrovati al Children Park (ideato da Reggio Children) per ricevere il benvenuto degli organizzatori. Alle 13 tutti insieme sono stati accolti per il pranzo alla Cascina Triulza prima di proseguire la visita guidati dai propri insegnanti e dai volontari. “Abbiamo portato a Expo 2015 una delle nostre iniziative più belle, che coinvolge ogni settimana alunni delle scuole primarie e anziani soli del loro quartiere - ha detto l’assessore Majorino -. Oggi però la giornata è stata davvero unica. Anziché pranzare insieme alla mensa scolastica bambini e nonni hanno vissuto insieme l’emozione di visitare l’Esposizione universale condividendo lo stupore di fronte al mondo che si racconta in queste settimana a Milano. Ringraziamo la società Expo 2015 che ci ha ospitato e ha preparato insieme a Save the Children un percorso sul tema di come nutrire il pianeta, dalle diverse usanze di coltivazione e preparazione dei cibi, al tema della corretta alimentazione per tutti e della malnutrizione infantile. La condivisione della tavola e del pane è da sempre l’occasione per contrastare la solitudine e promuovere il riscatto delle persone. Per questo siamo qui". “Expo Milano 2015 è un luogo ideale per i bambini – ha dichiarato il Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015 Giuseppe Sala –. Il Children Park ne è la dimostrazione. Qui, come nei padiglioni dei Paesi partecipanti, i ragazzi possono sperimentare il tema ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’ nei modi più diversi e coinvolgenti, per imparare e divertirsi al tempo stesso. Per questo motivo, siamo felici di ospitare oggi i giovani studenti e i nonni che hanno aderito al progetto del Comune di Milano. L’esposizione Universale è un’esperienza da condividere e un’occasione importante per trattare, in modo semplice ed efficace, la grande lotta alla malnutrizione che purtroppo molti bambini in diverse parti del mondo si trovano ad affrontare, come ci ricorda Save The Children". Expo Milano 2015 è un luogo capace di parlare anche ai bambini di contenuti impegnativi – come la malnutrizione – ma in modo semplice e positivo. E infatti i bambini hanno visitato il Villaggio di Save the Children, sin dall’inaugurazione dell´Esposizione Universale meta di visite di tanti giovanissimi, scolaresche e famiglie che qui, con l’aiuto di educatori sempre presenti, possono apprendere e comprendere l’importanza della nutrizione nella vita di tante mamme e bambini ma anche l’impatto della malnutrizione, con le soluzioni che Save the Children mette in campo per contrastarla in molti paesi del mondo. Il percorso è tutto nel segno dell’identificazione che ogni bambino stabilisce con un coetaneo di una nazione povera o in emergenza, assumendone l’ "identità" all’inizio della visita: installazioni interattive e sensoriali come la pompa dell’acqua, l’orto comunitario, la “ruota delle emergenze”, l´ “odore della guerra”, la realtà aumentata rendono accessibili a piccoli e grandi i contenuti del percorso. I bambini hanno quindi potuto firmare il “braccialetto delle nascite”, che riproduce quello messo al polso del bimbo e della madre alla nascita, per chiedere ai leader mondiali di porre fine a tutte le morti infantili prevenibili entro il 2030 (per aderire all’iniziativa www.Savethechildren.it). “Il Villaggio è pensato per rendere accessibili anche ai bambini informazioni e contenuti a volte duri e impegnativi, come la malnutrizione o le emergenze, che vengono però proposti sempre in un modo costruttivo, mostrando ai bambini le possibili soluzioni e invitandoli a determinare loro stessi un cambiamento nella vita di tanti coetanei in difficoltà. Per esempio la <<storia a bivi>> è una sorta di gioco interattivo in cui, a seconda della scelta che si fa, cambia la vita del bambino con cui ci si è gemellati all’inizio del percorso nel Villaggio. Non a caso lo slogan del Villaggio è “Be the Change” (sii il cambiamento)”, ha spiegato Laura Anzideo, dei Programmi Italia-europa di Save the Children, Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare la vita dei bambini e difendere i loro diritti.