Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Giugno 2015
Politica
LA COMMISSIONE DISCUTE I MODI PER RAFFORZARE LA POLITICA SOCIALE EUROPEA  
 
Strasburgo, 10 Giugno 2015 - La Commissione ha tenuto ieri un dibattito orientativo per discutere di come la politica dell´Ue possa meglio affrontare le sfide sociali e dell´occupazione in Europa. Presidente orientamenti politici di Juncker già sottolineano la necessità di equità sociale e mirano a rafforzare i principi di una economia sociale di mercato europea. L´esito della discussione di oggi andranno ad alimentare nel programma di lavoro della Commissione per il resto del mandato. Valdis Dombrovskis , vicepresidente per l´Euro e dialogo sociale, ha detto: " Mentre la crescita è in ripresa in Europa, vi è ancora un numero molto elevato di persone senza lavoro e situazione di eccezionale gravità Questo è più evidente in quei paesi più colpiti. Dalla crisi. La nostra risposta è necessaria una combinazione di politiche che rafforzino l´economia, mentre il miglioramento delle condizioni sociali. Stiamo rivedendo il modo in cui la politica economica è coordinata in tutta l´Ue a prendere meglio in considerazione le preoccupazioni sociali, nel pieno coinvolgimento delle parti sociali nella definizione delle riforme. Incoraggiamo inoltre gli Stati membri a fare il migliore uso dei finanziamenti Ue per i bisogni sociali, come ad esempio il Fondo sociale europeo e l´iniziativa per l´occupazione giovanile. " Marianne Thyssen , commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali, competenze e la mobilità del lavoro, ha detto: " . Anche se la nostra economia è in via di guarigione, molti cittadini europei non si sentono ancora gli effetti della ripresa economica La creazione di posti di lavoro, a ristabilire l´equità, fornendo protezione e ridurre le disuguaglianze quindi mantenere le nostre priorità -.. Per una ripresa economica di successo che a vantaggio di tutti i cittadini europei Il nostro obiettivo è quello di raggiungere l´alto convergenza sociale e di portare risultati concreti per i cittadini europei " La discussione odierna ha fatto il punto della situazione economica e sociale e toccato il ruolo di una serie di strumenti politici nelle mani della Ue: Un migliore coordinamento delle politiche : la governance economica dell´Ue è stata rafforzata dopo la crisi ed i miglioramenti sono ancora in corso, anche tenendo maggiormente conto del rapporto di lavoro e obiettivi sociali. Questo nuovo approccio si riflette nella quest´anno specifiche per paese raccomandazioni . Come annunciato negli orientamenti politici, una maggiore convergenza tra gli Stati membri che condividono una moneta comune dovrebbe essere anche parte della riforma della nostra Unione economica e monetaria. Rafforzare il coinvolgimento delle parti sociali a livello europeo e nazionale sarà importante per aiutare le riforme di forma che possono rafforzare la ripresa. La Commissione ha rilanciato il dialogo sociale a livello europeo e sostiene la partecipazione attiva delle parti sociali del semestre europeo a livello nazionale. Si è anche impegnata a coinvolgere le parti sociali in una più ampia gamma di politiche, come quelle relative ad approfondire l´Unione economica e monetaria, la creazione di una politica commerciale dell´Unione energetica, implementando la nostra agenda digitale, incoraggiare l´imprenditorialità e le competenze più corrispondenza con le esigenze del mercato del lavoro. Modernizzare occupazione nell´Ue e la legislazione sociale: Il nostro corpus legislativo necessita di un aggiornamento regolare, in linea con l´evoluzione sfide economiche e sociali, e miglioramento della regolamentazione della Commissione. Risale Gran parte del lavoro dell´Ue e sociale legislazione indietro alla creazione del mercato unico e le recenti allargamenti. Nel frattempo abbiamo visto enormi cambiamenti tecnologici, una forza lavoro più diversificata e nuovi modelli di business. I cittadini si aspettano di protezione nell´intero ciclo di vita per vivere attraverso questi cambiamenti. Strumenti di finanziamento dell´Ue : finanziamento sostanziale è disponibile a promuovere la coesione sociale, in particolare attraverso gli strumenti strutturali europei e gli investimenti (Esif), come ad esempio il Fondo sociale europeo , che può affrontare direttamente la disoccupazione e la povertà, migliorare le competenze delle persone e il supporto della creazione di occupazione, in particolare per giovani attraverso l´iniziativa per l´occupazione giovanile. Azioni intraprese e prossime proposte - Molto è stato fatto sotto questa Commissione già, dal lancio del piano di investimento per Euro pe per guidare crescita e l´occupazione per il rilancio dell´Iniziativa per l´occupazione giovanile. Diverse nuove iniziative sono in fase di preparazione, come previsto nel programma di lavoro della Commissione 2015, come ad esempio una raccomandazione sulla integrazione dei disoccupati di lunga durata, da presentare verso l´estate, e un pacchetto di mobilità del lavoro, prevista per la fine del 2015. La orientamento dibattito di oggi contribuirà preparato il terreno per queste iniziative e la forma passaggi successivi.  
   
   
MIGLIORARE LE MODALITÀ CON CUI STATI MEMBRI E REGIONI INVESTONO E GESTISCONO I FONDI DELLA POLITICA DI COESIONE DELL´UE  
 
Bruxelles, 10 giugno 2015 - Nel periodo 2014-2020 gli Stati membri, le regioni e le città avranno a disposizione oltre 351 miliardi di Eur nell´ambito della politica di coesione (Fondo europeo di sviluppo regionale, Fondo sociale europeo e Fondo di coesione). Per molti di tali paesi questo denaro costituisce la principale fonte di finanziamento pubblico ed è imperativo che sia ben investito e gestito in quanto le carenze delle amministrazioni nazionali, regionali e locali possono compromettere il buon esito di questi programmi. Restano ancora da investire fondi stanziati nel quadro della politica di coesione per il periodo 2007-2013. La Commissione desidera aiutare gli Stati membri a non perdere investimenti preziosi e intende far sì che il denaro sia speso adeguatamente e sia destinato a progetti che possano arrecare benefici ai cittadini. Ecco perché il rafforzamento della capacità amministrativa al fine di migliorare le modalità di investimento e di gestione dei fondi costituisce il fulcro della politica di coesione dell´Ue per il periodo 2014-2020. Corina Creţu, Commissaria per la Politica regionale, ne ha fatto una priorità di intervento. È questa la ratio di una serie di nuove azioni organizzate da Corina Creţu, Commissaria per la Politica regionale, e dai servizi cui è preposta in seno alla direzione generale della Politica regionale e urbana, con il contributo della direzione generale per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione. Cosa comporta di fatto l´iniziativa? L´iniziativa per una migliore attuazione della politica di coesione si articola nelle seguenti quattro linee d´intervento. 1. La "task force in materia di migliore attuazione", attraverso gruppi d´azione ad hoc, sostiene le amministrazioni nazionali e regionali nell´utilizzare efficacemente gli investimenti residui del periodo di programmazione 2007-2013. La task force ha analizzato i principali fattori responsabili dei ritardi di attuazione e ha iniziato a elaborare piani d´azione dettagliati ed esaustivi per ciascun programma a rischio. La Commissione opera in stretta collaborazione con gli Stati membri interessati allo scopo di reperire soluzioni per ottimizzare l´uso degli impegni di spesa nell´ambito del quadro finanziario pluriennale 2007-2013, come richiesto dal Consiglio europeo nel dicembre 2014. 2. Il potenziamento della capacità amministrativa negli Stati membri e nelle regioni per i programmi 2014-2020, nella seconda fase della task force, con diverse misure quali la condivisione di competenze, lo scambio di esperti, la formazione e l´assistenza tecnica. 3. Corina Creţu, Commissaria per la Politica regionale, intende stabilire i motivi del ritardo accusato dalle regioni con un livello modesto di sviluppo economico o dalle regioni che, da diversi anni, sono caratterizzate da una crescita del Pil negativa. Nell´ambito della politica di coesione, il cui obiettivo è ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle regioni d´Europa, questa tendenza desta particolare preoccupazione. 4. La Commissione sta istituendo un gruppo di esperti che assicureranno una valutazione indipendente delle strategie di semplificazione adottate dagli Stati membri e si adopereranno per individuare ulteriori possibilità di semplificazione delle norme. Il gruppo formulerà raccomandazioni per incoraggiare l´uso delle potenzialità di semplificazione in fase di attuazione dei fondi per i beneficiari nel periodo di programmazione 2014-2020. Un obiettivo secondario consiste nel proporre modalità di ulteriore semplificazione nel quadro post-2020. Questa azione è strettamente legata all´iniziativa della Vicepresidente Kristalina Georgieva relativa a "Un bilancio dell´Ue incentrato sui risultati". Come si è giunti alla task force in materia di migliore attuazione? L´istituzione di una task force speciale destinata ad aiutare gli Stati membri e le regioni a utilizzare gli investimenti della politica di coesione è stata una delle prime iniziative intraprese da Corina Creţu, Commissaria per la Politica regionale,all´atto di assunzione delle sue funzioni. La task force intende assistere diversi paesi che incontrano difficoltà nel realizzare investimenti precedentemente programmati al fine di migliorare le rispettive capacità di "assorbimento" e di cogliere le opportunità di investimento grazie a una capacità amministrativa più solida. Quali sono le priorità della task force? L´attenzione della task force è attualmente incentrata su un gruppo di paesi con tassi di assorbimento al di sotto della media dell´Ue, situazione che potrebbe portare al "disimpegno" e alla perdita dei fondi stanziati o programmati. Gli otto paesi interessati sono Bulgaria, Croazia, Repubblica ceca, Ungheria, Italia, Romania, Slovacchia e Slovenia. Cosa sta facendo di fatto la task force? La task force ha innanzitutto esaminato attentamente la situazione con un approccio uniforme e strutturato in tutti gli Stati membri interessati, il che ha comportato l´individuazione di strozzature e di importanti carenze di attuazione per ciascun asse prioritario dei programmi in questione. Per alcuni paesi sono stati individuatiproblemi e ritardi nella realizzazione di grandi progetti infrastrutturali, in particolare nel settore dell´ambiente e dei trasporti. Altri presentano carenze generali in termini dicapacità amministrativa , oltre a difficoltà maggiormente legate ad aspetti strutturali e di governance. La task force è incaricata di elaborare piani d´azione per ciascuno Stato membro interessato o di rivedere i piani esistenti, ove questi siano già in atto. Tale processo garantirà uno scambio di esperienze e una diffusione di buone pratiche tra i partecipanti. La direzione generale per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione agisce di concerto, ove opportuno, con la direzione generale Politica regionale e urbana per garantire che vengano adottate misure appropriate anche nell´ambito del Fondo sociale europeo. L´obiettivo dell´iniziativa è gettare discredito sui ritardatari? Assolutamente no. L´obiettivo è promuovere modelli di buone pratiche e offrire aiuto.È inoltre possibile intensificare il potenziamento della capacità amministrativa, in particolare per migliorare l´attuazione nel periodo 2014-2020 e per trarre insegnamenti dall´esperienza. È questo il secondo compito della task force per il medio termine. Gli Stati membri sono incoraggiati a utilizzare il loro bilancio per l´assistenza tecnica nell´ambito della politica di coesione in modo più efficiente e mirato, in modo da rafforzare la loro capacità amministrativa di attuazione dei fondi. Perché la capacità amministrativa è importante? La politica di coesione funziona secondo il principio della "gestione concorrente"; in altre parole, la responsabilità è condivisa tra la Commissione e gli organismi locali e nazionali che gestiscono i fondi negli Stati membri. La nuova politica di coesione per il periodo 2014-2020 pone l´accento sul potenziamento della capacità amministrativa affinché gli Stati membri si adattino pienamente alle nuove prescrizioni in materia di utilizzo dei fondi strutturali e di investimento europei al fine di attuare efficacemente i rispettivi programmi di investimento e di conseguire i migliori risultati possibili. La capacità amministrativa di gestire e di investire i fondi nonché di seguire i programmi e i progetti cofinanziati dall´Ue è vista nel complesso come un fattore chiave per il buon esito della politica di coesione dell´Ue. Se le amministrazioni pubbliche che gestiscono i fondi (autorità di gestione, organismi intermedi, autorità di certificazione, autorità di audit) sono inefficaci, si trovano a dover affrontare strozzature e intoppi. Il risultato finale è che gli investimenti non possono produrre i benefici attesi per le persone che vivono nelle regioni e nelle città d´Europa. Non è solo una questione di etica e di norme: gestire un´amministrazione inefficiente è anche più oneroso. In che modo viene sostenuta la capacità amministrativa ai fini di una migliore attuazione dei fondi? Sostenere la capacità amministrativa significa introdurre le strutture, le risorse umane, i sistemi e gli strumenti giusti. In altre parole, significa garantire una chiara ripartizione delle responsabilità e dei compiti, una formazione adeguata del personale e il ricorso alla tipologia giusta di persone per gestire i fondi. Occorrono altresì strumenti adeguati - sistemi informatici, manuali, norme - per gestire i fondi strutturali e di investimento europei. Con i sistemi e gli strumenti appropriati le organizzazioni sono meno vulnerabili. Un altro elemento importante è la governance. Questo significa che i dirigenti devono essere ritenuti responsabili in termini di risultati ottenuti e che occorre prevedere misure di tutela contro la corruzione e i conflitti di interesse e di promozione della trasparenza. Come si traduce questo in concreto? La Commissione europea ha lanciato una serie di eventi di formazione propedeutici al nuovo periodo di programmazione. Tali eventi sono rivolti alle autorità nazionali e regionali responsabili della gestione del Fondo europeo di sviluppo regionale, del Fondo sociale europeo e del Fondo di coesione e sono principalmente dedicati alla programmazione e all´attuazione, pur trattando anche di gestione finanziaria e di controllo. La direzione generale per la Politica regionale e urbana contribuisce inoltre a rafforzare la capacità amministrativa delle amministrazioni nazionali e regionali utilizzando strumenti analitici/diagnostici, orientamenti e meccanismi di sostegno ad hoc quali lo scambio di buone pratiche e di esperienze, o facilitando l´istituzione di reti tra pari. L´obiettivo principale è offrire assistenza per una migliore gestione degli investimenti dell´Ue. La Commissione ha recentemente lanciato due nuove iniziative: il sistema di scambio Taiex-regio Peer 2 Peer (varata il 24 marzo) e i patti di integrità: L´iniziativa Peer 2 Peer è un sistema che è già stato sperimentato e testato con grande successo nei paesi candidati all´adesione con il sostegno della direzione generale della Politica di vicinato e dei negoziati di allargamento della Commissione e viene ora applicato per la prima volta alla politica di coesione. Peer 2 Peer è concepito per i 24 000 funzionari che lavorano per gli organismi di gestione dei finanziamenti e dei progetti nell´ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale e del Fondo di coesione. Esso risponde direttamente alle richieste specifiche formulate dalle autorità collegate alla banca dati online e offrirà assistenza sotto forma di missioni di esperti, visite di studio e workshop specifici. I funzionari disposti a condividere le loro competenze devono registrarsi nella banca dati degli esperti. I patti di integrità sono stati elaborati dalla Ong Transparency International al fine di aiutare i governi, le imprese e la società civile a migliorare la fiducia e la trasparenza nel campo degli appalti pubblici. La Commissione intende ora applicare i patti di integrità a diversi progetti cofinanziati dall´Ue a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale e sul Fondo di coesione. Un patto di integrità per i fondi della politica di coesione costituirà un accordo giuridicamente vincolante tra l´autorità di gestione e le società che partecipano a gare d´appalto pubbliche, che le impegna a seguire un processo di appalto trasparente ed efficiente. Per garantire un grado di responsabilità maggiore i patti di integrità comprenderanno un sistema di monitoraggio guidato da una determinata organizzazione della società civile. L´invito a manifestare interesse a partecipare all´applicazione di questo strumento a progetti cofinanziati nell´ambito della politica di coesione negli Stati membri sarà lanciato nel maggio 2015. Le autorità e i beneficiari sono fortemente incoraggiati a partecipare a questa iniziativa. Vi sono altre modalità con cui Stati membri e regioni possono investire in una pubblica amministrazione efficiente? Oltre all´assistenza tecnica gli Stati membri ammissibili devono applicare misure a potenziamento delle capacità istituzionali di più ampio respiro. Gli investimenti ai fini del potenziamento della capacità istituzionale e di una pubblica amministrazione efficiente (obiettivo tematico 11), sostenuti dal Fondo sociale europeo e dal Fondo europeo di sviluppo regionale, si propongono un obiettivo più ampio e a più lungo termine. L´obiettivo è realizzare un´autentica riforma e un cambiamento sistemico per migliorare il funzionamento generale delle pubbliche amministrazioni, indipendentemente dal loro ruolo nella gestione dei fondi dell´Ue. Nel periodo 2014-2020 i fondi strutturali e di investimento europei continueranno a sostenere il potenziamento delle capacità istituzionali e le riforme. L´obiettivo del sostegno in questo campo consiste nel creare istituzioni stabili e prevedibili e al contempo sufficientemente flessibili per rispondere alle numerose sfide sociali, aperte al dialogo con i cittadini e capaci di introdurre soluzioni politiche nuove e fornire servizi migliori. Esso è orientato a conseguire una maggiore efficienza dei processi organizzativi e una gestione più moderna, nonché a motivare e qualificare i dipendenti pubblici. Il sostegno alle riforme della pubblica amministrazione come parte dell´obiettivo di potenziamento della capacità istituzionale nel periodo di programmazione 2014-2020 è collegato alleraccomandazioni specifiche per paese, ai relativi documenti di lavoro dei servizi della Commissione, ai programmi di aggiustamento economico (laddove applicabili) e ai programmi nazionali di riforma. Nel prossimo periodo di programmazione sono state previste risorse economiche a sostegno di questa iniziativa? La risposta è sì. Per il periodo 2014-2020 nel nuovo bilancio della politica di coesione sono stati previsti circa 4,8 miliardi di Eur a sostegno del potenziamento della capacità istituzionale e delle riforme. I fondi saranno inoltre orientati, attraverso forme di assistenza tecnica, al rafforzamento della capacità degli enti direttamente coinvolti nell´attuazione. Qual è il contributo alla lotta contro frodi e corruzione? Lo 0,2% di tutti gli errori segnalati nella gestione della politica di coesione è dovuto a frodi. La Commissione ha un approccio di tolleranza zero nei confronti delle frodi e della corruzione e si attende lo stesso atteggiamento da parte di Stati membri e regioni. L´assistenza finanziaria dovrebbe essere utilizzata per sostenere la competitività, migliorare la produttività e creare nuove opportunità di lavoro. All´atto del controllo degli accordi di partenariato e dei programmi operativi la Commissione ribadisce la necessità che gli Stati membri si impegnino apertamente ad adottare azioni di prevenzione delle frodi, impegno che la Commissione monitorerà da vicino. Nel dicembre 2013 la Commissione europea ha organizzato, di concerto con Transparency International, una conferenza internazionale cui ha fatto seguito una serie di seminari specifici per paese sulla lotta contro le frodi nei fondi strutturali e di investimento europei. L´obiettivo principale di tali eventi era proporre ai funzionari responsabili strumenti pratici in grado di impedire l´uso improprio dei fondi. Tra i risultati concreti di questi seminari figura l´idea di applicare il sistema dei "patti di integrità", elaborato da Transparency International, ai progetti sostenuti dalla politica di coesione. La Commissione ha inoltre elaborato Arachne, un nuovo strumento informatico, e incoraggia gli Stati membri ad avvalersene. Lo strumento combina i dati sul monitoraggio dei fondi strutturali e di investimento europei con banche dati esterne e aiuta le autorità di gestione ad individuare i progetti che presentano un profilo di rischio più elevato e che richiedono un esame più approfondito. Qual è l´obiettivo del gruppo ad alto livello sulla semplificazione? In che modo aiuterà gli Stati membri a cogliere le opportunità per semplificare l´accesso dei beneficiari ai fondi strutturali e di investimento europei? I nuovi regolamenti per il periodo 2014-2020 offrono diverse opportunità per ridurre l´onere amministrativo a carico dei beneficiari e per semplificare l´accesso ai fondi dell´Ue. Tra queste figurano una serie di norme comuni a tutti i fondi strutturali e di investimento europei, l´uso esteso delle opzioni in materia di costi semplificati e il passaggio alla "e-cohesion". Il gruppo indipendente ad alto livello che si occuperà del monitoraggio della semplificazione per i beneficiari si concentrerebbe su cinque temi principali: l´accesso ai finanziamenti da parte delle Pmi; l´aggiunta di ulteriori requisiti od ostacoli amministrativi da parte delle amministrazioni nazionali o regionali (il cosiddetto "goldplating"), anche nel processo di selezione dei progetti; l´uso di modalità semplificate di rimborso dei costi sostenuti (per esempio tramite somme o tassi forfettari); l´uso di procedure online (quali "e-cohesion", nei progetti finanziati a valere sulla politica di coesione); le modalità di attuazione dei progetti promossi e gestiti dalle comunità locali (sviluppo locale di tipo partecipativo). Nel corso del primo anno il gruppo ad alto livello valuterà l´adozione delle possibilità di semplificazione da parte degli Stati membri e procederà quindi a un´analisi più dettagliata dell´attuazione delle possibilità di semplificazione negli Stati membri e nelle regioni. Tale attività darà luogo, nel 2016, a una prima serie di raccomandazioni sulle modalità per migliorare l´adozione delle opportunità di semplificazione per i beneficiari previste dai regolamenti. Il gruppo ad alto livello potrebbe quindi formulare proposte sulle modalità per conseguire una maggiore semplificazione nel quadro post-2020.  
   
   
INTERVENTO DEL VICEPRESIDENTE UE, VALDIS DOMBROVSKIS ALLA CONFERENZA STAMPA SUL DIBATTITO DI ORIENTAMENTO DELLA POLITICA SOCIALE  
 
Strasburgo, 10 Giugno 2015 - Ieri la Commissione ha tenuto un dibattito orientativo sulla politica sociale dell´Unione europea e le principali priorità della politica sociale di questo mandato della Commissione. Orientamenti politici del Presidente precisare che la dimensione sociale deve essere integrata in tutte le nostre politiche. Come l´economia europea si riprende, non può lasciare i più vulnerabili dietro. In primo luogo, il contesto economico di questo dibattito: si vede che per la prima volta dall´inizio della crisi, la crescita è il rafforzamento, il recupero sta gradualmente accelerando. Ci aspettiamo che la crescita economica di aumentare dal 1,4% dello scorso anno al 1,8% quest´anno e ulteriormente accelerare al 2,1% l´anno prossimo. Questo viene anche tradotto in posti di lavoro. Lo scorso anno, il numero degli occupati è cresciuto dell´1% nell´Ue, che è il tasso annuo più alto dal 2008. Anche se in calo, la disoccupazione è ancora inaccettabilmente elevata e rimane una delle nostre più grandi preoccupazioni. Ci sono anche le disparità evidenti tra gli Stati membri. Gli effetti sono più pronunciati nei paesi più colpiti dalla crisi. Chiaramente, le riforme strutturali profonde hanno portato molte economie di nuovo in pista. Eppure ci vuole tempo per la crescita economica si traduca in più posti di lavoro e una migliore qualità della vita. Molti paesi più colpiti dalla crisi hanno effettuato audaci, ma difficili, riforme e stanno iniziando a vedere i risultati. Per esempio, prendiamo la Spagna, che dopo una lunga recessione è tornata a crescere l´anno scorso e sta per avere una crescita economica del 3% quest´anno, che è sostanzialmente al di sopra della media Ue e nell´area dell´euro. In realtà, io lascerò in Spagna per domani, per discutere con le autorità spagnole e le parti sociali sia gli sviluppi economici e sociali in Spagna. La nostra risposta in tutta l´Ue richiede un mix di politiche. E questo è quello che abbiamo discusso oggi in Commissione. Dall´inizio della crisi, l´Unione europea ha rafforzato il coordinamento economico e di governance, ma deve ancora prendere effetti sociali più in considerazione. Aspetti sociali dovrebbero essere incorporati in una più ampia gamma delle nostre politiche, e non trattati in isolamento. È necessaria per garantire che le riforme siano correttamente progettati e realizzati - Il coinvolgimento di Partners- sociale dai sindacati per le imprese a livello sia europeo che nazionale. In realtà, le parti sociali devono essere consultate su una gamma più ampia di politiche che in passato - da parte dell´Unione Energy, per il mercato unico digitale, per esempio. Noi non intendiamo limitare i nostri consultazioni con le parti sociali solo a quei problemi che sono direttamente collegati con il mercato del lavoro. In parallelo, la normativa Ue deve essere valutata e modernizzato in modo da riflettere le nostre economie e società in continua evoluzione. Molto occupazione nell´Ue e legislazione sociale risale alla creazione del mercato unico e le recenti allargamenti. Nel frattempo, abbiamo visto enormi cambiamenti tecnologici, una forza lavoro più diversificata e nuovi modelli di business. Questo significa che anche la nostra legislazione deve adattato alle nuove realtà. Guardando al futuro, la nostra società sta invecchiando. Oggi, abbiamo quattro persone in età lavorativa per ogni persona di età superiore ai 65 anni entro il 2060, si stima che ci saranno solo due le persone in età lavorativa per ogni persona di età pensionabile. Il cambiamento demografico creerà sfide senza precedenti per le nostre economie e società e mettere pressioni considerevoli sui sistemi sociali e di bilancio. Dovremo anticipare questa tendenza ora. L´ultimo punto che vorrei fare è sul finanziamento dell´Ue. Ci sono attualmente 86000000000 € disponibili per il periodo 2014-2020 del Fondo sociale europeo da solo, per i progetti che contribuiscono a convincere la gente in posti di lavoro, insieme con la formazione e le competenze questo richiede. Almeno il 20% di questo finanziamento è destinato specificamente per l´inclusione sociale, e la lotta contro la povertà e la discriminazione. Stiamo incoraggiando gli Stati membri a fare il migliore uso dei finanziamenti comunitari per aiutare i più vulnerabili anche sentire gli effetti positivi della ripresa economica. Durante la discussione di oggi, presso la Facolta ´, direi che c´è stato un ampio sostegno per le proposte che abbiamo portato avanti per il nostro approccio in materia di politica sociale. Le prime proposte concrete saranno presentate al collegio già durante il corso di quest´anno. Passo ora a dare la parola a Marianne, che elaborare più in questa direzione concreta di lavoro e sulle nostre proposte.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, TTIP: RELATORE LANGE ACCOGLIE IL RINVIO DELLA VOTAZIONE  
 
Strasburgo, 10 giugno 2014 - Ieri il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha deciso di rinviare la votazione plenaria sulle raccomandazioni Ep ai negoziatori del partenariato transatlantico in materia di commercio e investimenti (Ttip), prevista per il mezzogiorno di oggi. In linea con la regola 175 del regolamento del Parlamento, ha deciso di deferire 116 emendamenti alla relazione al Comitato il commercio internazionale, per la considerazione e un voto su se sono da porre in una votazione in seduta plenaria. In un messaggio a tutti i deputati, onorevole Schulz ha citato il fatto che più di 200 emendamenti e richieste di voti divisi o separati sono state presentate la relazione Lange in seduta plenaria. Ha chiesto la Commissione a riunirsi al fine di considerare tali emendamenti e richieste. "Rispettiamo la decisione del Presidente Schulz e continuerà il lavoro sulla Ttip-risoluzione in Commissione commercio. Utilizzeremo il tempo aggiuntivo che abbiamo guadagnato per lavorare verso il raggiungimento di una stabile maggioranza per il Ttip-resolution. Il Parlamento europeo può solo farsi avanti con un forte messaggio per i negoziatori Ttip se la nostra risoluzione è supportata da una vasta maggioranza", ha detto il relatore e il Presidente della Commissione commercio Ep di Bernd Lange (S & D, De). La Commissione del Parlamento europeo sul commercio internazionale riunisce successiva del 15-16 giugno a Bruxelles. È possibile seguire il dibattito in plenaria il Ttip dalle 08: 00 il mercoledì e la conferenza stampa di Bernd Lange (S & D, De) dalle ore 14.00 circa.  
   
   
IN DIRETTA: I DEPUTATI DISCUTONO LE RACCOMANDAZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO SUL TTIP  
 
Strasburgo, 10 giugno 2015 - I deputati discuteranno mercoledì alle ore 8 le raccomandazioni del Parlamento per i negoziati in corso sull´accordo di libero scambio tra Ue e Usa. Segui l´evento dal vivo e leggi la nostra infografica per maggiori informazioni sugli accordi commerciali internazionali e i loro acronimi. Con gli acronimi Ttip, Ceta e Tisa si intendono gli accordi commerciali internazionali importanti per l´industria europea, il commercio e l´economia in generale. Una volta terminati negoziati sul loro contenuto, devono essere approvati dal Parlamento europeo. I deputati non devono negoziare a nome dell´Unione europea. Questa è la responsabilità della Commissione europea, sotto la guida degli Stati membri. Tuttavia, il Parlamento fornisce ai negoziatori delle raccomandazioni per influenzare le trattative prima che venga firmato un testo definitivo. Una volta che il testo sarà stato finalizzato, il Parlamento potrà approvarlo o respingerlo, ma i deputati non avranno la possibilità di modificarlo. Attualmente il Ttip, l´accordo commerciale di libero scambio con gli Stati Uniti, attira maggiormente l´attenzione. Il deputato tedesco di centro sinistra Bernd Lange, responsabile della stesura delle raccomandazioni del Pe sull´accordo, ha dichiarato: "Abbiamo bisogno di un segnale forte da parte del Parlamento Europeo per difendere i nostri interessi europei durante questi negoziati. Questo accordo ha il potenziale di fissare delle norme per il commercio equo globale, un´occasione da non perdere".  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA MONGOLIA TSAKHIAGIIN ELBEDORJ IN VISITA AL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Strasburgo, 10 giugno 2015 - "La Mongolia sarà un alleato strategico per l´Ue ad Est" ha dichiarato il presidente della Mongolia Tsakhiagiin Elbedorj rivolgendosi ai deputati in seduta plenaria a Strasburgo martedì 9 giugno. Il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha accolto con favore il presidente Elbedorj al Pe. Durante il suo discorso ha anche affrontato la transizione verso la democrazia, oltre al sostegno e alla cooperazione dell´Unione europea in questa fase. "Da uno dei regimi comunisti più chiusi e isolati al mondo siamo diventati uno dei più aperti. Oggi abbiamo un´economia di mercato dinamica e un società vitale e creativa" ha detto il presidente della Mongolia Tsakhiagiin Elbedorj, sottolineando l´importanza del sostegno e della cooperazione nell´Ue. "L´ue era con noi quando abbiamo avuto bisogno del suo sostegno ed quando abbiamo avuto bisogno di un incoraggiamento" ha dichiarato. Martin Schulz ha annunciato che la Mongolia ospiterà l´Incontro Asia-europa 2016 (Asem) in giugno. "Questo è essenziale per costruire dei ponti tra l´Europa e l´Asia, ci aiuterà a risolvere i problemi regionali e globali" ha aggiunto.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, STRATEGIA PER LA PARITÀ DI GENERE: I DEPUTATI CHIEDONO OBIETTIVI PIÙ CHIARI E UN MIGLIOR MONITORAGGIO  
 
Strasburgo, 10 giugno 2015 - La risoluzione non vincolante approvata martedì chiede che la nuova strategia post-2015 dell´Ue per la parità di genere sia dotata di obiettivi chiari, azioni concrete e un monitoraggio più efficace per progredire nella lotta alla discriminazione nel mercato del lavoro, nell´istruzione e nel processo decisionale. Il Parlamento evidenzia, inoltre, che sono necessarie azioni specifiche per rafforzare i diritti delle donne disabili, migranti, appartenenti a minoranze etniche, delle donne Rom, delle donne anziane, delle madri single e le Lgbti. La risoluzione è stata approvata con 341 voti favorevoli, 281 contrari e 81 astensioni. La relatrice, Maria Noichl (S&d, De), ha sottolineato che, "malgrado le nostre differenze interne, i deputati si sono concentrati sul nostro obiettivo centrale: raggiungere finalmente una reale parità di genere in Europa". Ha quindi aggiunto che "la risoluzione costituirà una base buona, equilibrata e che guarda in avanti per una nuova strategia dei diritti delle donne e per la parità di genere di tutte le donne e uomini nell´Unione europea". Lotta alle nuove forme di violenza contro le donne - I deputati invitano la Commissione a proporre nuove leggi che contengano misure vincolanti per proteggere le donne dalla violenza e invitano tutti gli Stari membri a ratificare al più presto possibile la Convenzione di Istanbul. Una particolare attenzione - sottolineano - deve essere dedicata alla nuove forme di violenza contro le donne, come le cyber-molestie, il cyber-stalking e il cyber-bullismo. Inoltre, il fenomeno della femminilizzazione della povertà potrebbe portare a un aumento del traffico di sesso femminile, dello sfruttamento sessuale e della prostituzione forzata. Gli Stati membri dovrebbero quindi trovare il modo di scoraggiare la domanda e mettere in atto programmi per abbandonare la prostituzione. Equilibrio tra vita familiare e lavorativa - Un´adeguata maternità, paternità e adeguati congedi parentali sono necessari per aumentare i tassi di occupazione femminile. I genitori hanno bisogno anche di servizi di qualità per l´infanzia a prezzi accessibili, che siano compatibili con il tempo pieno lavorativo sia delle donne sia degli uomini. I deputati sottolineano l´importanza delle forme di lavoro flessibili che permettere alle donne e agli uomini di conciliare il lavoro e la vita familiare secondo le proprie scelte. Gli Stati membri devono lottare contro il lavoro precario e sommerso delle donne, poiché contribuisce all´aumento della povertà tra le donne. La Commissione e gli Stati membri dovrebbero adottare misure appropriate per ridurre il divario della retribuzione tra i generi e quello pensionistico. Più donne nelle posizioni di comando - I deputati chiedono al Consiglio di raggiungere al più presto una posizione comune sulle quote per le donne, in quanto questo sistema si è dimostrato efficace nei Paesi che hanno già introdotto le quote obbligatorie. Invitano inoltre le autorità nazionali e comunitarie a garantire l´uguaglianza all´interno dei loro organi decisionali, proponendo sia un candidato di sesso femminile sia uno di sesso maschile per le posizioni di alto livello. Sanità e istruzione - Il Parlamento chiede servizi di qualità e facilmente accessibili nei settori della salute sessuale e riproduttiva e il diritto a contraccezione e aborto sicuri e legali, sostenendo il diritto delle donne al controllo del proprio corpo. Programmi di educazione sessuale dovrebbero essere creati nelle scuole. Integrare la prospettiva di genere all´interno e al di fuori dall´Ue - I deputati invitano gli Stati membri a promuovere un´immagine equilibrata e non stereotipata delle donne nei media e nella pubblicità. La lotta contro il bullismo e il pregiudizio contro le persone Lgbti nelle scuole dovrebbe essere parte degli sforzi dell´Ue per combattere gli stereotipi di genere. L´istruzione e la responsabilizzazione svolgono un ruolo importante nella lotta contro gli stereotipi di genere e nel porre fine alla discriminazioni di genere. L´ue dovrebbe fornire un modello per la parità di genere e per i diritti delle donne all´interno e all´esterno dei suoi confini. La prospettiva di genere e la lotta contro la violenza di genere dovrebbero essere integrate nella politica estera, di sviluppo e commerciale dell´Ue. Il Parlamento invita la Commissione a promuovere l´uso del mainstreaming di genere, il bilancio di genere e la valutazione dell´impatto di genere in tutti i settori e per ogni proposta legislativa, a tutti i livelli di governo. Allo stesso modo, gli Stati membri dovrebbero introdurre la dimensione di genere nei loro bilanci, al fine di analizzare i programmi di governo e le politiche, il loro impatto sulla ripartizione delle risorse e il loro contributo alla parità tra uomini e donne.  
   
   
#TTIP: COS´È ESATTAMENTE IL SISTEMA PER RISOLVERE LE CONTROVERSIE DEGLI INVESTITORI (ISDS)?  
 
Strasburgo, 10 giugno 2015 - Il Partenariato trans-atlantico per il commercio e gli investimenti (Ttip) è attualmente negoziato dalla Commissione europea e dagli Stati Uniti. Esso contiene una questione particolarmente controversa: il meccanismo per risolvere le controversie tra investitori stranieri e gli stati. Uno di questi meccanismi è conosciuto come Isds. Ma cosa significa esattamente? E quali sono le differenze con le altre opzioni disponibili di protezione degli altri investitori? I meccanismi per risolvere le controversie tra investitori stranieri e i paesi in cui hanno investito sono molto importanti. Attualmente ci sono due principali modi di risolvere queste controversie: attraverso i tribunali nazionali o degli arbitrati privati internazionali. In risposta alle preoccupazioni del pubblico e dei deputati, la Commissione europea ha proposto il 6 maggio due opzioni aggiuntive per il Ttip: un tribunale multilaterale d´investimento e di un ente bilaterale per il ricorso con 7 giudici.
Sistema per risolvere le dispute Caratteristiche
1. Tribunali nazionali · Uno strumento comune negli scambi commerciali. · Basati sulla fiducia nel sistema giuridico tra partner con lunghe tradizioni di stato di diritto. · Le critiche sostengono che potrebbero favorire il paese. Inoltre gli obblighi internazionali non sarebbero applicati automaticamente nei tribunali nazionali.
2. Sistemi di arbitrati privati (Isds) · Uno strumento comune negli scambi commerciali. · Gli arbitri non sono giudici a tempo pieno, ma avvocati specializzati in diritto commerciale. · É indipendente dagli stati. Ma le critiche evidenziano che potrebbero restringere il diritto dei governi di regolare nell´interesse pubblico e portare a conflitti d´interesse. · Per evitare questo, il nuovo approccio della Commissione include una lista di arbitri da concordare tra Ue e Usa prima del Ttip.
3. Un tribunale multilaterale d´investimento · Una nuova proposta della Commissione europea. · Uno strumento sul lungo termine. · Necessiterà tempo per la sua implementazione (10-15 anni) e i relativi fondi.
4. Un ente bilaterale con 7 giudici esclusivamente per il Ttip · Una nuova proposta della Commissione europea. · Uno strumento sul breve/medio termine. · I 7 giudici dovrebbero essere concordati dall´Ue e dagli Usa (2 giudici dall´Ue, 2 dagli Usa e 3 da altrove).
Secondo proposta di riforma della Commissione per la protezione dell´investitore, in caso di controversia, gli investitori sarebbero liberi di scegliere il meccanismo che preferiscono. Al fine di evitare un doppio risarcimento o sentenze contraddittorie, gli investitori sarebbero costretti a scegliere una sola opzione, in via preliminare e quindi attenersi ad essa. Non possono utilizzarne diversi e scegliere la decisione più favorevole.
 
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: I DEPUTATI DEPLORANO CHE LE MULTINAZIONALI SONO "INCAPACI" DI INCONTRARE IL COMITATO DELLE DECISIONI FISCALI  
 
Strasburgo, 10 giugno 2015 - I deputati deplorano che le multinazionali - i soliti beneficiari di decisioni fiscali - sembrano incapaci di trovare il tempo per discutere le loro pratiche fiscali in pubblico di fronte alla Commissione decisioni fiscali del Parlamento europeo, nonostante i suoi migliori sforzi per accogliere loro, hanno detto il Martedì. Le imprese invitate, e le loro risposte finora, sono elencati nel link a destra. La maggior parte delle multinazionali invitati finora sono diminuiti i loro inviti. Quelli che sono stati invitati a un´audizione il 1 ° giugno l´udito, ma non ha potuto farlo a causa di "organizzazione del viaggio", "altri impegni" o per altri motivi, è stata offerta l´opportunità di apparire in una data alternativa, o il 23 giugno o il 2 luglio . Finora aziende, Total Sa ha accettato di comparire dinanzi alla commissione il 23 giugno. I colloqui sono ancora in corso con la Coca-cola Company, Gruppo Barclays Bank, Amazon Co Uk Ltd, Walt Disney Company, Facebook e Sse plc.Those che declinò sono: Mcdonalds, Ikea, Google, Fiat Automobiles Chrysler Nv, Amazon Europe, Ab In Bev, e Hsbc. Le aziende sono stati invitati e che cosa hanno risposto - È la trasparenza male per le aziende? "E ´sorprendente vedere che la maggior parte delle multinazionali inizialmente rifiutare di comparire di fronte alla nostra commissione. Se si attaccano alla loro rifiuto, si troverà di fronte come se hanno più da perdere che da guadagnare da essere trasparenti circa il modo in cui svolgono il loro legale obblighi in Europa. Spetta a loro azionisti, personale, clienti, partner e tutti i cittadini dell´Ue di decidere che cosa fare di questo ", ha detto il presidente della commissione speciale del Parlamento europeo su decisioni fiscali, Alain Lamassoure (Ppe, Fr). Correlatore Elisa Ferreira (S & D, Pt) dice: "il rifiuto delle multinazionali invitati a far luce sulla loro situazione fiscale - in particolare quelli con una responsabilità aziendale e sociale, più grande -. Deve essere presa molto sul serio questo è particolarmente vero per i cittadini europei che sono stati sempre più sovraccaricato con le tasse in modo da compensare l´evasione fiscale da grandi società. " "Inaccettabile" - Co-relatore Michael Theurer (Alde, De) pensa che la potenziale assenza delle multinazionali è "assolutamente inaccettabile". Egli considera la loro presenza "indispensabile per chiarire le questioni cruciali come se i risparmi d´imposta sono stati proposti attivamente dagli Stati membri, forse anche aggressivamente promossi."  
   
   
AMERICA LATINA E CARAIBI: PARTNER STRATEGICI PER L´UNIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 10 giugno 2015 - Mercoledì 10 e giovedì 11 giugno avrà luogo a Bruxelles il vertice tra i leader dell´Ue e quelli dell´America Latina e degli Stati caraibici. Il tema del vertice è: Formare il nostro futuro comune: lavorare per dare vita a società prospere, sostenibili e unite per i nostri cittadini. Questo vertice, il forum più importante per il dialogo e la cooperazione tra le due aree geografiche, si riunisce quest´anno per l´ottava volta da quando il partenariato strategico bi regionale è stato lanciato, ovvero nel 1999, e per la seconda da quando è stata istituita la Celac (Comunità di Stati latino americani e dei Caraibi) nel 2011. L´obiettivo del vertice è rafforzare le relazioni tra Ue e Celac in tre aree principali: dialogo politico, legami economici e un nuovo tipo di cooperazione. L´unione europea sarà rappresentata dal presidente della Commissione Jean-claude Juncker, dal presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e dall´alto rappresentante dell´Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini. Il vertice sarà presieduto dal Consiglio europeo e dall´Ecuador, che detiene la presidenza di turno del gruppo Celac fino a gennaio 2016. In occasione del secondo vertice tra Ue e Celac Eurostat, l´ufficio statistico dell´Unione europea, ha pubblicato dei dati riguardanti il commercio di merci tra Celac e Stati membri dell´Ue. Dati Eurostat: I 28 Stati membri dell´Unione europea e i 33 paesi latinoamericani e caraibici del Celac contano, insieme, più di un miliardo di persone. Celac rappresenta anche un importantissimo partner commerciale per l´Ue. Dopo un calo significativo nel 2009 a seguito della crisi finanziaria, il valore delle importazioni dell´Ue dagli Stati del Celac ha recuperato raggiungendo la cifra record di 112,3 miliardi nel 2012 , per poi diminuire a 98,6 miliardi nel 2014. Le esportazioni, anche queste in declino nel 2009, si sono riprese sostanziosamente fino a raggiungere il picco di 117,5 miliardi nel 2013 per poi di diminuire a 110,6 nel 2014. L´italia, nel 2014, è stato il terzo maggior esportatore ai paesi del Celac dopo Germania e Spagna (13,4 miliardi di tutte le esportazioni dal Celac) e il quinto importatore dopo Paesi Bassi, Spagna, Germania e Regno Unito ( 9,4 miliardi di tutte le importazioni dal Celac).  
   
   
DOPO ACTA: UE DEVE DOTARSI DI NUOVI STRUMENTI PER PROTEGGERE I DIRITTI DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE  
 
Strasburgo, 10 giugno 2015 - Nella risoluzione votata martedì, i deputati affermano che l´Unione europea deve dotarsi di migliori strumenti per proteggere la proprietà intellettuale dell´Ue nei Paesi terzi. In una risoluzione distinta, inoltre, esortano la Commissione europea a esaminare e ad adattare le regole intracomunitarie per combattere le violazioni online dei diritti di proprietà intellettuale (Dpi). Nella relazione di Maria Alessia Mosca (S&d, It) approvata martedì con 521 voti favorevoli, 164 contrari e 17 astensioni, deputati rilevano che la "natura commerciale di numerose violazioni dei Dpi" e il "crescente coinvolgimento della criminalità organizzata" rappresentano una minaccia seria alla creatività e all´innovazione, risorse comunitarie fondamentali nel mercato globale. Invitano, pertanto, la Commissione a combattere questo problema "estremamente complesso" per bilanciare gli interessi dei titolari dei diritti, degli operatori economici e degli utenti finali. Sfide dell´era digitale - L´attuale strategia della Commissione non opera una distinzione chiara tra la contraffazione fisica e la violazione dei diritti d´autore. Considerando il crescente numero di piattaforme di vendita online che commercializzano prodotti contraffatti o plagiati, la Commissione e gli Stati membri dovrebbero "instaurare un dialogo strutturato con le piattaforme online" per determinare le modalità per meglio identificare e contrastare tali violazioni. Una soluzione parziale, secondo i deputati, potrebbe essere l´aggiunta da parte dell´Ue e dei suoi Stati membri di un protocollo alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale. In una risoluzione non legislativa distinta, redatta da Pavel Svoboda (Ppe, Cz) e approvata con 529 voti favorevoli, 143 contrari e 28 astensioni, si chiede inoltre un quadro giuridico globale, adattato all´ambiente online, per lottare contro le violazioni dei Dpi nell´Ue. Per combattere le violazioni dei Dpi, il documento chiede il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti e di aiutare le piccole imprese affinché i loro Dpi siano rispettati. Infine, si sottolinea la necessità di organizzare campagne di sensibilizzazione sulle conseguenze della violazione dei Dpi sulla società nel suo complesso e sui singoli consumatori e cittadini. Medicinali a prezzi contenuti - Nella relazione sulla protezione dei Dpi comunitari all´estero, i deputati evidenziano inoltre la necessità di bilanciare la protezione dei Dpi con la necessità di garantire l´accesso ai farmaci generici a livello mondiale e l´importanza di un approccio ai Dpi nel settore farmaceutico che sia incentrato sul paziente. Inoltre, i controlli alle frontiere per evitare l´ingresso dei medicinali contraffatti nel mercato Ue non dovrebbero impedire quelli sui medicinali generici. La Commissione dovrebbe valutare l´opportunità di sostenere meccanismi innovativi quali i pool di brevetti per "incentivare la ricerca in parallelo alla produzione di generici". Contesto: violazioni dei Dpi - Nel 2013, le autorità doganali dell´Ue hanno confiscato quasi 36 milioni di articoli sospettati di essere contraffatti o in violazione dei diritti di proprietà intellettuale, per un valore di oltre 760 milioni di euro. Il 10% di questi articoli era rappresentato da farmaci. Le industrie basate sui diritti di proprietà intellettuale dell´Ue rappresentano il 39% dell´attività economica totale (per un valore annuo di 4,7 mila miliardi) e circa 56 milioni di posti di lavoro (circa il 26% del totale).  
   
   
BOLZANO: INCONTRO CON MINISTRO RUPPRECHTER: BBT, SPAZIO RURALE, TTIP  
 
Bolzano, 10 giugno 2015 - Il ministro austriaco all´agricoltura e all´ambiente Andrä Rupprechter ha fatto visita oggi (5 giugno) alla Giunta provinciale. "Abbiamo apprfondito diverse tematiche di interesse comune nell´ambito delle aree di montagna", ha detto il presidente della Provincia Arno Kompatscher. Uno dei temi affrontati dal ministro austriaco in visita a Bolzano è stato il partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti (Ttip), l´accordo commerciale in corso di negoziato tra l´Ue e gli Stati Uniti con l´obiettivo di rimuovere le barriere commerciali per facilitare l´acquisto e la vendita di beni e servizi tra Europa e Usa. Rupprechter non crede che l´accordo, considerata la situazione politica al Congresso americano, venga firmato sotto la presidenza Obama. Nell´incontro tra il ministro e la Giunta provinciale è stato sottolineato che la futura intesa avrà notevoli effetti sulla tutela del consumatore e Rupprechter ha ricordato che il Commissario europeo al commercio, Cecilia Malmström, intervenendo sulla protezione degli investimenti ha annunciato che la Commissione Ue è al lavoro per trovare misure in grado di riequilibrare i diritti degli Stati e degli investitori a favore degli Stati e il loro diritto di legiferare a tutela del pubblico interesse. A Palazzo Widmann si è parlato anche del tunnel di base del Brennero (Bbt) e il presidente Kompatscher ha illustrato i passi avanti nella realizzazione e nel finanziamento sul versante italiano dell´opera di importanza europea. Rupprechter ha ricordato il significato del Bbt per liberare dal traffico lo spazio alpino e lo ha definito il maggiore progetto ambientale dell´Euregio. A tale proposito il presidente Kompatscher ha fatto il punto sulle iniziative avviate dal Gect dell´Euregio, in particolare nei settori della ricerca e dell´agricoltura di montagna. Kompatscher ha ricordato che impulsi positivi per l´agricoltura di montagna locale arrivano dalla politica della qualità e da marchi come "Qualità Alto Adige", "Igp" o "Dop". Al termine della visita Rupprechter ha invitato la Giunta provinciale a Vienna per una seduta di lavoro comune.  
   
   
REDDITO CITTADINANZA, MARONI: METTIAMO A DISPOSIZIONE 250 MLN  
 
 Milano, 10 giugno 2015 - "Con la legge di assestamento di bilancio, la cui approvazione è prevista a fine luglio, metteremo risorse importanti con cui finanzieremo la sperimentazione del reddito di cittadinanza che vogliamo far partire dal primo ottobre per estenderla all´ultimo trimestre del 2015. Grazie al lavoro dell´assessore Garavaglia abbiamo trovato 50 milioni di euro per finanziare i primi tre mesi di sperimentazione, per finanziare il complesso di misure, risorse che si aggiungono a quelle del fondo sociale europeo". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, nel corso del suo intervento nell´aula del Consiglio regionale sulla proposta di reddito di cittadinanza. Aggiunti 227 Milioni Del Fondo Sociale - "Non si tratta - ha continuato - di una misura una tantum, per cui sappiamo già di avere a disposizione risorse adeguate per tutto il 2016, circa 200 milioni, ovvero 50 milioni a trimestre. Per cui metteremo complessivamente 250 milioni di euro per coprire le misure del reddito di cittadinanza dal primo ottobre 2015 al 31 dicembre 2016, sono soldi che vogliamo spendere bene e spendere tutti per combattere l´esclusione sociale e fare misure attive di inclusione sociale per aiutare coloro che sono in difficoltà e sono tanti anche qui in Lombardia. A queste risorse vanno aggiunti i 227 milioni del Fondo Sociale Europeo, spalmati però sui sei anni dal 2014 al 2020, e tutte queste risorse ci permettono di effettuare un intervento molto incisivo." Principio Di Sussidarieta´ - "Naturalmente la gestione di queste iniziative va ispirato al principio di sussidiarietà, coinvolgendo - ha specificato Maroni - i soggetti che operano, ovvero i sindaci dei nostri comuni, che sono quelli che effettuano le prestazioni di carattere sociale, è il mondo del volontariato: questi due settori saranno coinvolti nella gestione delle misure che noi andremo a definire".  
   
   
MARONI: NOSTRO POPOLO SOLIDALE CON QUELLO ARMENO  
 
 Milano. 10 giugno 2015 - "Quest´anno ricorre il centesimo anniversario di un genocidio, quello armeno, che è stato per tanti anni negato e dimenticato. Quest´aula commemora oltre 1 milione di persone che persero la vita nell´aprile del 1915 solo perché portavano avanti, con la forza delle idee e il coraggio delle ambizioni, l´ideale di un Armenia libera, indipendente, autonoma. Il popolo lombardo, che ho l´onore di rappresentare, è solidale con il popolo armeno e con le ingiustizie che ha subìto nel corso della storia". Lo ha spiegato presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni nel suo intervento nell´aula del Consiglio Regionale per la commemorazione del genocidio degli Armeni. Milano Ospita Comunita´ Armena - "La cerimonia - ha detto ancora Maroni - è l´occasione per ribadire la nostra vicinanza agli ideali di libertà e giustizia del popolo armeno e alla sua comunità spirituale, che trova, nella Chiesa apostolica armena, la sua espressione storica e tradizionale". "La città di Milano - ha ricordato Maroni - ospita una vivace e numerosa comunità armena. La Regione Lombardia, non solo il suo capoluogo, è lieta di ospitare i cittadini armeni e considera una ricchezza l´apporto che questa comunità offre su tutto il nostro territorio". Mai Dimenticare I Genocidi - "La tragedia del popolo armeno - ha sottolineato Maroni - ci rimanda ad altri eventi simili accaduti nel Novecento, secolo in cui il termine "genocidio" è tristemente entrato nel lessico del linguaggio comune. L´olocausto, le Foibe, le pulizie etniche e i totalitarismi hanno messo gli uomini gli uni contro gli altri, creando l´inferno sulla terra. Il genocidio armeno è stato, purtroppo, il precursore di tutti i genocidi. Anche Papa Francesco lo ha ricordato di recente, sottolineando il carattere cristiano della nazione armena. Quando ci interroghiamo su questi eventi ci sembra sempre che si riferiscano a un passato remoto, lontano da noi e dal nostro modo di vivere, inconcepibili in un mondo che spesso tende a mettere da parte le realtà scomode o indicibili. Invece sappiamo che ancora oggi ci sono popoli e persone che anelano alla libertà, perché viene loro negata". Faticato Ad Emergere - "La realtà per il genocidio armeno - ha quindi rimarcato Maroni - ha faticato non poco a emergere. Ha faticato a essere denunciata, divulgata, compresa. Ancora oggi questa realtà non è universalmente riconosciuta. La posizione del Governo regionale, così come di quello italiano, è stata sempre a favore della ricerca storica e dell´approfondimento di questo tragico evento. Non esiste pace senza riconoscimento della verità. Non esiste democrazia senza il riconoscimento del diritto dei popoli alla loro autodeterminazione. Diritto sancito più volte a livello internazionale da Carte, Trattati e organizzazioni sovranazionali". Impegno Per Non Dimenticare - "L´aula consiliare - ha continuato Maroni - si è più volte espressa su questo tema, e il Governo da me presieduto ha fatto suo l´impegno della mozione approvata lo scorso 14 aprile - presentata dal Capogruppo della Lista Maroni, Stefano Bruno Galli - a promuovere iniziative come quella di oggi per commemorare il genocidio degli armeni e diffonderne la conoscenza in ogni sede. L´armenia è dal 1991 una repubblica indipendente. Un´indipendenza conquistata al termine di un percorso lungo e tortuoso. Al coraggio e allo spirito di abnegazione dimostrato dal popolo armeno vanno tutta la mia stima e il mio rispetto. Vedendo il video Grida dal silenzio appena proiettato, mi sono reso conto - ha concluso Maroni -che è dovere di coloro che rappresentano le Istituzioni dimostrare sensibilità nei confronti delle verità della storia e fare qualcosa in concreto perché le voci che sono state soffocate nel silenzio in passato riprendano a gridare".  
   
   
CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO E NUOVE PROVINCE DEL PIEMONTE DUE GIORNI DI LABORATORI PER AMMINISTRATORI ORGANIZZATI DAL FORMEZ  
 
Torino, 10 giugno 2015 - Mercoledì 10 e giovedì 11 giugno l’Auditorium di corso Inghilterra 7 della Città metropolitana di Torino, a partire dalle ore 9.30, ospita un incontro dal titolo Città metropolitana di Torino e nuove province del Piemonte. L´incontro fa parte del percorso di affiancamento e di laboratori sul territorio, proposti alle amministrazioni, nell´ambito del progetto Pon Gas “Verso la costituzione delle Aree metropolitane e la riorganizzazione delle Province” che Formez Pa realizza per conto del Dipartimento della Funzione Pubblica Il laboratorio sulla Città Metropolitana di Torino e sulle Province piemontesi si inserisce in questo percorso per offrire un disegno dello scenario della riforma e approfondire alcune tematiche relative al Piano di riassetto delle Province, che la legge 190/2014, stabilisce debba essere predisposto entro giugno 2015 . I due giorni di lavoro alternano sessioni in plenaria e sessioni di lavoro, articolate a loro volta in contributi esperti su aspetti specifici della riforma Delrio e discussioni condotte con metodologie di facilitazione. Mercoledì 10 giugno, dopo i saluti di apertura di Elena Tropeano del Formez; Aldo Reschigna vicepresidente della Regione Piemonte, Alberto Avetta vicesindaco della Città metropolitana di Torino, Emanuele Ramella Pralungo vicepresidente dell’Unione Province Piemontesi, il lavori entreranno nel vivo con gli interventi di Francesco Pizzetti, professore ordinario di diritto costituzionale a Torino e di Renato Ruffini, professore di economia aziendale presso la Liuc, sul ruolo e la missione istituzionale della Città metropolitana e delle nuove Province e con quello di Alessandro Beltrami, direttore generale del Comune di Brescia, dedicato alle risorse finanziarie.  
   
   
AOSTA, AVVIATI I NUOVI PROGRAMMI DELLA POLITICA REGIONALE DI SVILUPPO 2014/2020  
 
Aosta, 10 giugno 2015 - Si è tenuto nel pomeriggio di, lunedì 8 giugno, alla Pépinière d’Entreprises di Aosta, l’evento La montagna che cresce, di presentazione dei Programmi della Politica regionale di sviluppo 2014/20. L’appuntamento ha preso avvio con la conferenza “Lo sviluppo regionale nel 2014/20”, seguita da un numerosissimo pubblico, tra cui molti rappresentanti dei Comuni e di associazioni e organismi operanti sul territorio, una partecipazione che ben rappresenta il crescente interesse per le nuove opportunità di finanziamento offerte dai Programmi a cofinanziamento europeo e statale che, come ha sottolineato il Presidente Rollandin in apertura dei lavori, assumono sempre maggiore centralità e rilevanza nell’ottica della ripresa dello sviluppo regionale. Il Presidente ha anche evidenziato come «i ben 10 Programmi che interesseranno la Valle d’Aosta, di cui 6 di cooperazione territoriale, sono il frutto di un articolato e intenso lavoro preparatorio, condotto dalle strutture regionali di concerto con il partenariato nelle sue varie componenti, inteso ad assicurare che i Programmi, nel rispetto delle regole previste a livello europeo e nazionale, rispondano al meglio alle esigenze dei cittadini e delle imprese valdostani. Si è trattato di un lavoro attento e accurato – ha aggiunto - che ha preso avvio da una strategia regionale che ha voluto coniugare l’esigenza di continuità, in alcune misure che si sono rivelate particolarmente efficaci, con la volontà di affrontare le nuove sfide che il contesto internazionale ci impone. Innanzitutto, la nostra attenzione si è rivolta dunque alle persone, con gli obiettivi di promozione dell’occupazione, di inclusione e coesione sociale e di innalzamento dei livelli di istruzione; oltre a questi, parole chiave quali innovazione e qualità nelle imprese, connettività, salvaguardia e sicurezza del territorio e delle persone, valorizzazione delle risorse naturali e culturali, mobilità sostenibile, hanno permeato l’insieme dei nuovi Programmi, sotto un imperativo comune, che è sempre più quello del ‘fare rete’ e valorizzare la specificità alpina del nostro territorio.» «Proprio considerando la loro rilevanza per il sostegno alla ripresa economica – ha proseguito Rollandin -, particolare attenzione è stata riservata, sin dalle fasi preparatorie, ad un utilizzo sempre più efficace ed efficiente delle risorse, per il quale è stato predisposto un apposito Piano di rafforzamento amministrativo, con numerose iniziative di tipo formativo e di semplificazione delle procedure». Di particolare interesse, nel corso della presentazione di ieri pomeriggio, sono risultate anche le brevi conferenze “A tu per tu con…” pensate per far conoscere alcune esperienze progettuali della programmazione 2007/13, quali l’apertura del sito archeologico di Pont d’Aël, la realizzazione di una rete in fibra ottica sul territorio, il futuro Polo universitario, la nuova agricoltura giovane e innovativa, Resamont, innovazione al servizio della medicina di montagna e Formarisc, formazione transfrontaliera al servizio della sicurezza dei cittadini. L’appuntamento è stato anche l’occasione per un confronto diretto con testimoni di diverse esperienze della programmazione 2007/13, in svariati ambiti tematici e molto efficace è stata la scelta di fare illustrare, direttamente dai beneficiari, i contenuti delle iniziative realizzate. Rispondevano all’intento di far conoscere i risultati di progetti del 2007/13 anche i corner tematici allestiti nell’area espositiva della Pépinière. Beneficiari e responsabili dei Programmi hanno diffuso materiale, fornito informazioni e presentato realizzazioni di diversi progetti, raggruppati per ambiti tematici. Per l’ambito tematico “Competitività, ricerca, innovazione e Ict” erano presenti i progetti Telemedicina, Produits d’hauteur, Alcotra innovation, Degust’alp e quelli di supporto alle imprese. Attenevano all’ambito tematico “Ambiente, energia e mobilità sostenibile” i progetti Share, Iter, Renerfor e quelli sul rifacimento dei tradizionali muretti a secco e la realizzazione di impianti fotovoltaici. Viva, Giroparchi, Autour du Mont Blanc, Education à l’environnement, Via consolare delle Gallie e Racines du goût erano stati individuati, invece, per l’ambito “Turismo, natura e cultura”. All’evento hanno partecipato anche i rappresentanti del partenariato istituzionale, economico-sociale e ambientale, che hanno siglato, con l’occasione, il Protocollo d’intesa 2014/20 con la Regione, con il quale viene disciplinato il confronto partenariale, già instaurato ad avvio della programmazione e elemento indispensabile per un’attuazione efficace.  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: TUTTI ACCOLTI DAL CAL I PROVVEDIMENTI OGGI IN ESAME  
 
Udine, 10 giugno 2015 - Hanno ottenuto l´approvazione tutti i provvedimenti della Giunta regionale esaminati ieri dal Consiglio delle autonomie locali (Cal) riunitosi a Udine. I primi due punti all´ordine del giorno del Cal erano di competenza dell´assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, che ne ha illustrato i contenuti. Il primo parere favorevole, con una sola astensione rispetto ai 13 consiglieri presenti, si riferiva al Regolamento recante i requisiti delle strutture e dei servizi funebri, cimiteriali e di polizia mortuaria. Parere favorevole, con nove voti e quattro astensioni, è stato poi accordato dal Cal alla deliberazione della Giunta regionale ´sull´individuazione della quota, e l´approvazione del Regolamento, per la determinazione, per l´anno in corso, dei criteri di riparto e delle modalità di utilizzo della quota inerente il finanziamento delle funzioni socioassistenziali, socioeducative e sociosanitarie dei Comuni´. Come ha spiegato l´assessore Telesca, si tratta di un provvedimento annuale, che concerne la determinazione della quota del Fondo sociale regionale per il funzionamento dei servizi sociali. Comprende in particolare gli interventi per i minori non accompagnati, i Piani di zona, l´assistenza domiciliare. Parere favorevole è stato poi ottenuto dal Programma regionale di finanziamento in materia di politiche di sicurezza per il 2015 (13 votanti, un´astensione, 4 contrari). L´assessore regionale alle Autonomie locali e al Coordinamento delle riforme, Paolo Panontin, dopo avere preso atto con soddisfazione che da parte della prima commissione del Cal, in fase di esame preliminare, non erano stato mossi rilievi al provvedimento, ha ricordato che secondo le priorità stabilite per le assegnazioni, definite sulla base di un monitoraggio attento, attuato con la collaborazione degli enti locali, i finanziamenti del programma saranno destinati: all´adeguamento tecnologico della videosorveglianza, laddove essa è già stata predisposta, all´acquisto di nuovi mezzi, al posizionamento di nuove telecamere per la videosorveglianza. Da parte del Cal, è poi stata raggiunta l´intesa, senza voti contrari e una sola astensione, anche sugli emendamenti sottoposti da Panontin, e inerenti le ´Disposizioni di riordino e semplificazione in materia di attività produttive, risorse agricole, forestali, caccia e pesca´. Com´è stato precisato dall´assessore, gli emendamenti a quella che ha definito una legge ´omnibus´ sulle materie considerate, si riferiscono esclusivamente alle Disposizioni in materia di pesca e acquacoltura. In particolare, sono finalizzati a regolamentare la pesca ricreativa e sportiva nelle lagune di Marano e di Grado, e l´utilizzo delle bilance per la pesca professionale lungo i corsi d´acqua. Infine, l´organismo consultivo del sistema delle autonomie ha approvato il Regolamento per il funzionamento e l´organizzazione del Cal, che reca alcuni adeguamenti rispetto al Regolamento precedente. Adeguamenti, come ha precisato il presidente del Cal, Ettore Romoli, necessari in attesa dell´assetto definitivo degli enti locali conseguente all´attuazione della riforma.  
   
   
UDINE 2024:FVG, CAPOLUOGO DISEGNI FUTURO ASSIEME AL TERRITORIO  
 
 Udine, 10 giugno 2015 - "Udine deve disegnare il futuro sulla base di un ragionamento complessivo che coinvolga i territori contermini: il capoluogo friulano ha il compito di guidare tutta una serie di processi culturali, sociali e industriali ma deve farlo senza spaccare e dividere, in modo che emerga la forza di una regione che ha nella specificità delle comunità il suo punto di forza". Lo ha sottolineato il vicepresidente della Regione e assessore alle Attività produttive, Sergio Bolzonello, al termine della presentazione degli esiti dello studio "Agenda del futuro Udine 2024", documento del programma Leed dell´Ocse, sintetizzati ieri nella sede della Camera di commercio dal presidente Giovanni Da Pozzo, alla presenza del sindaco Furio Honsell, degli analisti Debra Mountford e Mike Emmerich, del manager di Friuli Future Forum Renato Quaglia e della presidente di Civibank, Michela Del Piero. Un lavoro che Bolzonello ha definito "una ricerca molto importante, anche dal punto di vista scientifico, e che consente di acquisire informazioni e fare ragionamenti sul futuro del territorio di Udine e di tutto il Friuli Venezia Giulia". "Anche se", ha aggiunto il vicepresidente, "io tendo a non voler discutere di futuro: è l´oggi che mi interessa, perché sono le scelte che attuiamo adesso a creare i presupposti dello scenario del domani". Bolzonello nel suo intervento ha individuato il tema dell´autonomismo come centrale. "Non possiamo pensare alle strategie di un territorio senza fare conto del fattore culturale, che è spesso ciò che divide, ma anche ciò che può unire. Oltre all´autonomismo che fa leva sulla specificità di una lingua e di una cultura c´è anche quello che richiama alla necessità di ottenere su un dato territorio servizi e risposte puntuali ai cittadini. Dobbiamo rivolgerci al governo centrale e ricontrattare tutta una serie di temi e competenze, rafforzando e non diminuendo i settori che caratterizzano l´autonomia del Friuli Venezia Giulia", ha esortato Bolzonello. Tre le provocazioni lanciate alla platea, ricca di imprenditori, politici, rappresentanti del mondo economico e finanziario: la prima riguarda il dibattito sull´accorpamento dei Consorzi industriali. "Possibile che non risulti opportuno andare verso l´accorpamento con l´Aussa-corno, a prescindere dalla situazione in cui esso versa?", ha chiesto Bolzonello alla classe dirigente udinese. La seconda è invece un auspicio affinché in alcuni settori - Bolzonello ha citato quello del turismo - la classe dirigente non si sottragga al dovere della formazione continua. "Come accade nell´industria, anche nel turismo occorrono manager e personale altamente professionalizzati. Per questo con Turismo Fvg abbiamo investito molto nella formazione e ci attendiamo una risposta più convinta da parte degli operatori". Infine, il vicepresidente ha esortato a uscire "dalla logica contributiva". "Alla Regione va chiesto di sburocratizzare, di avere una funzione di accompagnamento in alcuni processi, ma non è più il momento di rivolgersi all´amministrazione regionale per ottenere un contributo. Non solo perché le risorse sono molte di meno di un tempo, ma perché continuando con questa logica l´impresa e il territorio non ne guadagnano alla lunga".  
   
   
FVG, PORDENONESE DEVE RIDISEGNARE PROPRIO FUTURO  
 
Pordenone, 10 giugno 20915 - "Dobbiamo tornare a ragionare su un territorio, il Pordenonese, che sappia ridisegnare il proprio domani. Oggi siamo pienamente con i piedi dentro il futuro ma non siamo ancora in grado di camminare". È quanto affermato dal vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello, intervenendo al convegno "Pordenone nel Nordest in transizione", svoltosi al teatro Verdi del capoluogo naonense su iniziativa della locale Camera di Commercio. "Ci sono singole parti del nostro sistema dirigenziale - ha aggiunto Bolzonello - in grado di operare in questo nuovo scenario, ma la grande sfida è riuscire a muovere il sistema nel suo insieme. Questo - ha evidenziato - comporta una necessaria discussione dei propri ruoli. Nel 2002, in occasione degli Stati Generali a Pordenone, eravamo gli stessi di oggi ed a maggior ragione dobbiamo renderci conto quanto sia necessario un rinnovamento generazionale che trasferisca fiducia alla giovani generazioni e fornisca loro gli strumenti per operare". "Siamo convinti - ha affermato ancora Bolzonello - che in Friuli Venezia Giulia questo cambiamento stia avvenendo. La presidente Serracchiani ha dato una grande accelerazione con quattro riforme vere in due anni (sanità, enti locali, cultura ed impresa). Quando Rilancimpresa è stato approvato - ha commentato - abbiamo operato una riforma incentrata sul manifatturiero perché è il cuore dell´economia regionale". "La Regione, al pari delle altre istituzioni, non è controparte ma parte dell´impresa. Credo che Pordenone - ha sottolineato il vice presidente - sia uno dei luoghi in cui si fa meglio impresa perché siamo all´interno di questa grande area metropolitana del nord che parte da Brescia e arriva a Trieste. È un asse dei capoluoghi in grado di sviluppare un manifatturiero evoluto che potrà fornire stabilità e che lascia spazio a due altri comparti complementari: l´industria agroalimentare e il turismo"  
   
   
BOLZANO: DATI POSITIVI SU ECONOMIA, ALTO ADIGE SULLA STRADA GIUSTA  
 
Bolzano, 10 giugno 2015 - Il presidente Arno Kompatscher prende atto con soddisfazione dei risultati positivi emersi dal rapporto sul mercato del lavoro. "Le statistiche confermano che la ripresa inizia a farsi sentire in Alto Adige - ha commentato Kompatscher – e il merito è anche delle misure messe in campo dal governo locale per la creazione di nuovi posti di lavoro e la riduzione della pressione fiscale". Occupazione in aumento dello 0,8%, disoccupazione che per la prima volta dopo diverso tempo fa registrare un leggero ma significativo trend decrescente (il dato è al 4,6%), un clima di ritrovato ottimismo fra lavoratori, imprenditori e consumatori. Sulla base di queste considerazioni che si riferiscono a rapporti, statistiche e sondaggi, il presidente altoatesino Arno Kompatscher esprime la sua soddisfazione per i passi in avanti compiuti in questi mesi. "Sentiamo l´influsso positivo della ripresa europea favorita dall´aumento di liquidità deciso dalla Bce - ha spiegato Kompatscher - e anche le misure messe in campo dal governo nazionale, a partire dal Jobs Act, hanno avuto i loro effetti sul nostro territorio". Se a livello italiano, tra gennaio e aprile, si è registrato un +23% nel numero dei contratti di lavoro a tempo indeterminato, in Alto Adige questo dato è ancora più confortante attestandosi al +46%: esattamente il doppio. "Ciò significa - ha aggiunto il presidente della Provincia - che siamo riusciti a superare in maniera più brillante la crisi, dando il via ad una prima ripresa economica. Sono convinto che da questo punto di vista le misure attuate dalla Giunta abbiano avuto un impatto positivo e abbiano migliorato la competitività delle nostre aziende, con le inevitabili ricadute sul mondo del lavoro". "In questo primo anno e mezzo di governo - ha proseguito Kompatscher - abbiamo fatto molto dal punto di vista degli sgravi fiscali: penso all´Imi, che garantisce a famiglie e imprese condizioni migliori rispetto al resto d´Italia, ma anche all´Irap, la cui aliquota è stata ulteriormente abbassata, senza poi dimenticare la no-tax area per tutti i redditi al di sotto dei 20mila euro per quanto riguarda l´addizionale Irpef. In totale abbiamo messo in campo 210 milioni di euro di sgravi fiscali, oltre la metà dei quali a favore delle imprese: sono convinto che siamo sulla strada giusta, e proseguiremo così anche in futuro. Per il 2016 la priorità sarà aumentare la no-tax area per l´addizionale Irpef".  
   
   
ENTI LOCALI, SARDEGNA INVIA CIRCOLARE AI SINDACI DEI COMUNI ANDATI AL VOTO IL 31 MAGGIO PER CHIARIRE NUMERO ASSESSORI E RAPPRESENTANZA DI GENERE IN GIUNTA  
 
Cagliari, 10 Giugno 2015 - L´assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, ieri mattina ha inviato una circolare ai sindaci dei Comuni andati al voto alle Amministrative del 31 maggio, per chiarire il numero dei componenti della Giunta e la rappresentanza di genere. Per quanto riguarda il numero degli assessori, non deve essere superiore ad un quarto (arrotondato aritmeticamente) del numero dei consiglieri comunali, compreso il sindaco. Il numero deve essere arrotondato per eccesso se la frazione è superiore a 5, e per difetto se pari o inferiore a 5. Il riferimento, si legge nella circolare, deve essere fatto rispetto al numero dei consiglieri assegnati alla classe demografica di appartenenza del Comune, e non ai consiglieri in carica. Nel rispetto del principio di pari opportunità tra donne e uomini, l’art.1, comma 137, della legge n. 56 del 2014 ha disposto che nelle Giunte dei Comuni con una popolazione superiore ai tremila abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, anche in questo caso con arrotondamento aritmetico. Tale percentuale, a garanzia della rappresentanza di genere, si calcola sul numero complessivo dei componenti della Giunta, compreso il sindaco: su questo aspetto si è espresso il Ministero dell’Interno con una circolare del 24 aprile 2014. Tale norma prevede esplicitamente che “nelle materie attribuite alla competenza della Regione, fino a quando non sia diversamente disposto con leggi regionali, si applicano le leggi dello Stato”. L’assessore Erriu invita i sindaci al rispetto di tutte le norme citate nella circolare di oggi e, qualora non ancora approvate dai rispettivi Consigli, ad apportare le dovute modifiche statutarie ai sensi delle intervenute modifiche legislative.  
   
   
NELL’ULTIMO INCONTRO DEL SEMESTRE 2015 DELLA SCUOLA PER LABUONA POLITICA DI TORINO SI PARLA DEI DIRITTI IN TEMPO DI GUERRA  
 
Torino, 10 giugno 2015 - Giovedì 18 giugno alle 15 si terrà l’ultimo incontro del semestre didattico 2015 della Scuola per la Buona Politica di Torino. Stephen Holmes, tratterà il tema “I diritti in tempo di guerra”. Alle 17 si terrà un seminario su “La libertà di informazione tra pace e guerra”. L’ingresso è libero sino ad esaurimento dei posti disponibili in Sala Consiglieri.  
   
   
TRENTINO, FUSIONI COMUNALI: SÌ A 15 REFERENDUM SU 19  
 
Trento, 10 giugno 2015 - Sono 15 su 19 i referendum consultivi sulle fusioni fra comuni,  che hanno avuto esito favorevole. Tutti i 55 comuni interessati hanno raggiunto il quorum del 40% di affluenza necessario per la validità dei referendum. Sono 45 i comuni che andranno a fusione, facendo scendere dunque il numero complessivo dei comuni trentini da 208 a 178. Sì alla fusione: Altavalle, mediante la fusione dei comuni di Faver, Valda, Grumes e Grauno; Altopiano della Vigolana, mediante la fusione dei comuni di Bosentino, Vattaro, Vigolo Vattaro e Centa San Nicolò; Amblar-don, mediante la fusione dei comuni di Amblar e Don; Borgo Chiese, mediante la fusione dei comuni di Brione, Cimego e Condino; Borgo Lares, mediante la fusione dei comuni di Bolbeno e Zuclo; Castel Ivano, mediante la fusione dei comuni di Strigno, Spera e Villa Agnedo; Cembra Lisignago, mediante la fusione dei comuni di Cembra e Lisignago; Madruzzo, mediante la fusione dei comuni di Calavino e Lasino; Porte di Rendena, mediante la fusione dei comuni di Villa Rendena, Vigo Rendena e Darè; Primiero San Martino di Castrozza, mediante la fusione dei comuni di Fiera di Primiero, Tonadico, Transacqua e Siror; Tre Ville, mediante la fusione dei comuni di Ragoli, Preore e Montagne; Vallelaghi, mediante la fusione dei comuni di Terlago, Vezzano e Padergnone; Ville d’Anaunia, mediante la fusione dei comuni di Tuenno, Nanno e Tassullo; Sella Giudicarie, mediante la fusione dei comuni di Breguzzo, Bondo, Lardaro e Roncone; Contà, mediante la fusione dei comuni di Cunevo, Flavon e Terres. No alla fusione Albiano Lona Lases, mediante la fusione dei comuni di Albiano e Lona Lases; Civezzano Fornace, mediante la fusione dei comuni di Civezzano e Fornace; Rendena Terme, mediante la fusione dei comuni di Caderzone Terme, Bocenago e Strembo; Tesino, mediante la fusione dei comuni di Pieve Tesino, Castel Tesino e Cinte Tesino. Le prime elezioni nei 15 nuovi comuni che nasceranno dalle fusioni sono previste nella primavera del 2016. In autunno di quest’anno, invece, si voterà nei 10 comuni dove la fusione è stata respinta, per eleggere sindaco e consiglio comunale.  
   
   
BOLZANO: CONTRATTI PUBBLICI, COLLABORAZIONE CON IL TRENTINO  
 
Bolzano, 10 giugno 2015 - Alto Adige e Trentino rafforzano la propria collaborazione in materia di contratti pubblici. La Giunta provinciale ha infatti approvato il 9 giugno, su proposta del presidente Arno Kompatscher, un protocollo d´intesa che si pone come obiettivo quello di razionalizzare i costi e migliorare l´efficienza delle procedure. Il protocollo d´intesa approvato dalla Giunta provinciale prende corpo da una serie di presupposti. "Da un lato - ha spiegato Kompatscher - vogliamo recepire in maniera univoca a Trento e Bolzano le direttive europee che regolano gli appalti pubblici e i contratti di concessione riguardanti i settori dell´acqua, dell´energia, dei trasporti e dei servizi postali, mentre dall´altro riteniamo di avere più voce in capitolo presentandoci assieme di fronte al governo nazionale se si tratterà di discutere questioni legate alla nostra autonomia in questi ambiti". Il protocollo, che avrà inizialmente una durata di tre anni, prevede una collaborazione fra le due Province dal punto di vista amministrativo, giuridico e legale, con l´obiettivo di approfondire i sistemi informative e le procedure burocratiche per dare a tutta la complessa materia degli appalti più semplicità, trasparenza e certezza del diritto. "In questo modo - ha aggiunto Arno Kompatscher - confidiamo di arrivare ad una riduzione dei costi legati alle procedure, migliorando contemporaneamente la qualità e l´efficienza delle stesse, con un occhio di riguardo agli aspetti della territorialità e della filiera corta per dare più peso a imprese e prodotti locali". L´accordo ratificato oggi (9 giugno) dalla Giunta provinciale prevede inoltre la creazione di un tavolo tecnico costituito da dirigenti e funzionari delle rispettive Agenzie per gli appalti che avrà il compito di coordinare gli interventi, e che sarà coadiuvato da una serie di gruppi di lavoro formati da tecnici nominati dalle parti. "Lavorando in maniera più intensa assieme al Trentino - ha concluso il presidente altoatesino - vogliamo rafforzare e tutelare al meglio le nostre competenze in un settore estremamente complesso e delicato".  
   
   
FVG, SERVITÙ MILITARI: GESTIONE SOSTENIBILE AREE ADDESTRAMENTO ITALIA-USA  
 
Udine, 10 giugno 2015 - L´assessore regionale alle Infrastrutture Mariagrazia Santoro ha aperto i lavori del programma di formazione per la "Gestione delle aree di addestramento sostenibili Usa - Italia" che si svolge fra ieri e oggi all´Hotel Là di Moret di Udine. Il corso avanzato è promosso dal Comando europeo degli Stati Uniti e vede impegnati funzionari civili e militari a livello sia nazionale che locale, oltre che rappresentanti dell´Ambasciata degli Stati Uniti, dell´Ufficio della Cooperazione per la Difesa di Roma, del Comando americano per la Formazione e Dottrina e dell´Aeronautica statunitense in Europa. "E´ un importante momento conoscitivo per tutti i soggetti coinvolti nella delicata gestione delle attività di esercitazione militare sul nostro territorio" ha affermato l´assessore Santoro sottolineando che "questa due giorni di lavori rientra appieno nel percorso di collaborazione tra la Regione Friuli Venezia Giulia, il Comando militare dell´Esercito e il Dipartimento della Difesa americano finalizzato a condividere le modalità di utilizzo delle aree militari in un´ottica di reciproco vantaggio". Al centro del confronto vi sono in particolare le attività di addestramento svolte all´interno del Sito di Interesse Comunitario (Sic) nell´area del Meduna - Cellina che consistono prevalentemente in esercitazioni di avio lanci per l´invio di viveri o mezzi e in esercitazioni con colpi a salve. Su questo tema, Santoro ha assicurato che "siamo prossimi a raggiungere una soluzione che disciplini nel reciproco interesse le necessarie attività di esercitazione, fondamentali ai fini degli interventi umanitari, e l´imprescindibile tutela ambientale. A breve saremo in grado di sottoscrivere i nuovi regolamenti disciplinari". Il corso avanzato ha l´obiettivo di promuovere l´interazione tra agenzie e la cooperazione multinazionale tra le parti militari e civili che lavorano nel campo della gestione delle aree di addestramento sostenibili. Questo momento di formazione consente quindi di agevolare la cooperazione in un ambiente di lavoro sicuro, fornendo ai partner civili gli strumenti per comprendere meglio le operazioni militari e ai militari l´opportunità di capire meglio le sfide della protezione dell´ambiente su scala locale e regionale.  
   
   
FONDI POR FSE, SARDEGNA: SPENDERE BENE E MEGLIO  
 
Cagliari, 10 Giugno 2015 - "Dobbiamo usare i fondi che l´Europa rende disponibili per la Sardegna nel modo più incisivo possibile". Lo ha detto l´assessore regionale del Lavoro Virginia Mura nel corso del Comitato di Sorveglianza del Fondo Sociale Europeo, riunitosi oggi a Cagliari. "Il Fondo Sociale è lo strumento che ci consente di sostenere i temi forti dell´Unione: la riduzione della disoccupazione, l´aumento dell´occupazione - soprattutto femminile - la riduzione della povertà e la valorizzazione del capitale umano". "In un anno di lavoro, la Giunta ha già dato segnali chiari - ha aggiunto l´assessore Mura - e stiamo lavorando perché le politiche del lavoro da passive diventino attive. Bisogna agire sulle competenze, su una formazione che risponda alle esigenze reali delle imprese, sull´istruzione e sul contrasto all´abbandono scolastico. Flexicurity, contratto di ricollocazione, riforma della formazione professionale: questi alcuni degli strumenti che abbiamo introdotto. Ma – ha detto ancora l´esponente dell´esecutivo – pensiamo a migliorare esperienze che in passato hanno dato buoni risultati, come il Master and Back, il Microcredito e il progetto Ardisco contro la dispersione scolastica".  
   
   
OCCUPAZIONE: STIPULA CONVENZIONE REGIONE ABRUZZO/CORTE D´APPELLO  
 
L´aquila, 10 giugno 2015 - E´ stato siglato  ieri  mattina all´Aquila un accordo tra la Regione Abruzzo e gli Uffici Giudiziari del Distretto d´Abruzzo, con il quale vengono definite le procedure di attuazione di progetti formativi a titolarità ministeriale in favore di lavoratori cassintegrati, in mobilità, socialmente utili e disoccupati/inoccupati che, a partire dall´anno 2010, hanno partecipato a progetti formativi presso gli Uffici giudiziari d´Abruzzo. Il documento è stato sottoscritto dal Presidente della Regione, Luciano D´alfonso, dall´assessora alle politiche sociali, Marinella Sclocco, dal Presidente della Corte d´Appello, Stefano Schirò e dal Procuratore generale della Repubblica, Giuseppe Falcone. Il progetto - che assicura agli Uffici giudiziari maggiori livelli di efficienza sopperendo alle problematiche ed ai disagi causati dalla cronica carenza di personale - è rivolto in favore dei soggetti già coinvolti in specifici percorsi di formazione che, alla fine della loro esperienza nel pubblico, potrebbero essere inseriti nel mercato privato in qualità di operatori per la gestione delle relazioni con gli uffici giudiziari. Con l´atto sottoscritto oggi, la Regione Abruzzo recepisce la qualifica di "Operatore per la gestione delle relazioni con gli uffici giudiziari" che prevede un insieme integrato di formazione di aula e di formazione on the job. Le attività oggetto dell´accordo possono interessare un numero massimo di 194 unità, suddivise per Ufficio Giudiziario secondo il seguente prospetto: L´aquila 41 - Avezzano 20 - Sulmona 15 - Chieti 21 - Lanciano-ortona 15+5 - Vasto 15 - Pescara 39 - Teramo 23. Il Progetto integrato di rafforzamento dell´occupabilità prevede le seguenti attività: a) formazione d´aula, quale componente essenziale per l´acquisizione della qualifica di "Operatore per la gestione delle relazioni con gli uffici giudiziari", erogata da Organismi di formazione accreditati selezionati mediante Avviso pubblico; b) stage formativo (formazione on the job) da svolgersi in maniera integrata con l´attività d´aula presso gli Uffici giudiziari ospitanti; c) servizi integrativi per l´occupabilità. D´alfonso: "si tratta di una buona pratica suilla quale desideriamo richiamare l´attenzione dei ministeri Lavoro, Grazia e Giustizia e Funzione Pubblica che, stabilendo un circolo virtuoso tra Regione, Territorio e Istituzioni dello Stato, determina un indubbio vantaggio in favore di tutti i cittadini in termini di funzionamento della macchina della giustizia"; "Il valore di questa iniziativa consiste nella originalità assolutamente innovativa del progetto, unita alla volontà di recuperare e non disperdere le risorse umane e finanziarie impiegate". Narinella Sclocco: "Abbiamo individuato nel Fondo Sociale Europeo uno strumento che ci consentisse di attivare un percorso fomrmativo che permettesse ai 194 lavoratori di ottenere una qualifica utile sia nel circuito dell´amministrazione della Giustizia che in contesti privati". Ai soggetti inseriti nel Progetto integrato sarà riconosciuta una indennità pari a euro 7,50 per ogni ora effettivamente frequentata di formazione d´aula e di stage formativo (ad ogni allievo, può essere riconosciuta la somma di 6000 per un monte ore di 800 euro). Per queste attività la Regione metterà in campo risorse per complessivi 1.857.000 euro a valere sul Fondo sociale europeo.  
   
   
AREA DI CRISI COMPLESSA, CONCLUSO L´ITER ISTRUTTORIO. FRATTURA: APPREZZATI DAI MINISTERI QUALITÀ E MERITO DEL NOSTRO LAVORO  
 
Campobasso, 10 giugno 2015 - Area di crisi complessa per il Molise, la Regione a un passo dal traguardo: concluso favorevolmente l´iter istruttorio. Qualità e merito per il lavoro svolto dalla struttura regionale e da Sviluppo Italia Molise, qualità e merito che blindano la formalizzazione in tempi brevi del riconoscimento: questo, l´importantissimo risultato ottenuto nella riunione che si è svolta  a Roma al Dicastero dello sviluppo economico. Il gruppo di lavoro interministeriale, sviluppo economico e lavoro, a fronte della documentazione prodotta e presentata, ha confermato la volontà di attivare immediatamente le procedure per il riconoscimento dell´area di crisi nel distretto produttivo allargato, Campochiaro-isernia-venafro, attraverso il decreto del ministro. All´incontro fruttuoso e di particolare interesse hanno partecipato con il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, il vicepresidente e assessore al lavoro, Michele Petraroia, il presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis, e il gruppo tecnico che ha lavorato all´istruttoria, il coordinatore della Task force occupazione, Massimo Pillarella, il dirigente del Servizio regionale competitività dei sistemi produttivi, Gaspare Tocci, e il dottor Renato D´alessandro per Sviluppo Italia Molise. Ad esprimere soddisfazione piena per l´esito della riunione il presidente Frattura e l´assessore Petraroia: "Ringraziamo la struttura dei Ministeri dello sviluppo economico e del lavoro per la disponibilità mostrata alla nostra istanza, fondamentale oggi per garantire ai lavoratori e alle imprese del Molise le condizioni per una vera ripresa occupazionale, economica e sociale. Alla luce della qualità riconosciuta al nostro lavoro e al nostro impegno, il merito è del personale della Regione, dirigenti, funzionari e impiegati, e di Sviluppo Italia Molise, abbiamo chiesto - sottolineano -, l´impegno ad accelerare le procedure. Siamo certi che sarà accolto". "Il riconoscimento dell´area di crisi complessa - così la conclusione di Frattura e Petraroia -, arriverà, come ci auguriamo, in un momento importante per la nostra economia locale, con tutta la programmazione europea già in asse di partenza. Strumenti e risorse, questi, che ci consentiranno di offrire concrete opportunità di ricollocazione dei lavoratori con interventi competitivi e ambiziosi, dal completamento di infrastrutture di rilievo e strategiche a interventi di riqualificazione ambientale di estrema importanza".  
   
   
LAVORO: FVG, PER SUPERARE LA CRISI OGNUNO DEVE FARE LA SUA PARTE  
 
Trieste, 10 giugno 2015 - "Per attraversare e uscire dalla crisi gli strumenti messi in campo fino a qualche anno fa non bastano più. Occorre cambiare paradigma e mettere ognuno a disposizione le proprie opportunità". Lo ha affermato l´assessore regionale al Lavoro, Loredana Panariti, concludendo l´incontro dal titolo "Tirocini, borse di formazione, incentivi per assunzioni: strumenti che si possono collegare", organizzata dalla Confederazione nazionale dell´artigianato (Cna) di Trieste al Museo ferroviario di Campo Marzio. "Siamo di fronte a una situazione difficile che va affrontata" ha aggiunto l´assessore, sottolineando come "se prima della crisi avevamo una fascia di esclusione dal mondo del lavoro molto bassa e risorse più ingenti di oggi, attualmente siamo invece di fronte a una realtà ribaltata, con un´esclusione più marcata e finanze ridotte", nonostante i 276 milioni del Fondo sociale europeo per il periodo 2014-2020 e i 40 milioni del piano Pipol. Panariti ha invocato "un patto tra gli attori coinvolti per mettere in campo gli strumenti più adeguati, monitorando i risultati sul piano economico, sociale e territoriale". "Il tema dell´occupazione e dell´inclusione sociale è determinante in questa fase - ha sottolineato Panariti - soprattutto per le fasce più deboli come le donne e i giovani. In Friuli Venezia Giulia abbiamo già iniziato a lavorare per cambiare il trend e i primi risultati che vediamo sono positivi e confortano sulla direzione che abbiamo preso". L´obiettivo delle politiche che la Regione vuole attivare per i prossimi, ha puntualizzato l´assessore, è quello di favorire l´innovazione e la creatività (ampliando in questo senso un progetto come "Imprenderò", ad esempio) ma anche incentivare l´utilizzo degli spazi di coworking e dare slancio all´occupazione femminile. Sul fronte della formazione, Panariti si è soffermata in particolare sul tema dei tirocini: "C´è una forte richiesta di ragazze e ragazzi ben formati che vogliono mettersi in relazione con il lavoro. È pensabile realizzare progetti di tutoraggio ma anche le aziende devono metterci del proprio e penso naturalmente alla possibilità di assumere. La disponibilità della Regione a ragionare su diversi percorsi c´è sempre ma è chiaro che ognuno deve fare la sua parte".  
   
   
IMMIGRAZIONE, MARONI: NON CI SONO PIÙ CONDIZIONI PER ACCOGLIERE CLANDESTINI  
 
 Milano, 10 giugno 2015 - "La mia intenzione è di prendere misure concrete per bloccare i flussi in Lombardia inducendo i sindaci, incentivandoli e stimolandoli, a fare quello che devono fare ovvero dire di no all´arrivo di nuovi immigrati perché non ci sono più le condizioni, non c´è più disponibilità, perché questo creerebbe tensioni sociali che diventerebbero incontrollabili ed il Governo deve rendersi conto che questa non è una questione mia personale ma un serio problema che riguarda i cittadini lombardi". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, incontrando i giornalisti a margine dei lavori del consiglio regionale Disponibile A Confronto - "Se il Governo, al posto di attaccarmi e criticarmi, mi chiamasse per cercare di trovare insieme una soluzione ad una situazione diversa e più grave di quella del 2011 io sono disponibile a collaborare". Campi Profughi In Libia - "Le soluzioni? La prima cosa - ha osservato Maroni - è fare i campi profughi in Libia. Non c´è l´assenso del Governo libico? Non c´era nemmeno quando abbiamo deciso di bombardare la Libia. Le Nazioni Unite possono farlo, possono mettere lì i campi profughi ed una commissione internazionale per valutare chi ha diritto alla protezione internazionale e a quel punto lo si porta in Europa in tutta sicurezza. Questa è la soluzione principale ed una volta risolto il problema delle partenze allora la questione accoglienza diventa gestibile e a queste condizioni noi come Regioni del Nord siamo disponibili a fare la nostra parte, altrimenti con 500mila clandestini pronti a partire abbiamo una situazione insostenibile che non possiamo accettare".  
   
   
REDDITO DI CITTADINANZA E STOP A CLANDESTINI, ECCO "MODELLO LOMBARDIA"  
 
Milano, 10 giugno 2015 - "Il modello Lombardia, diventi il modello Italia: stop ai finanziamenti per quei Comuni che continuano a investire risorse economiche per accogliere immigrati clandestini e avanti con il reddito di cittadinanza per gli italiani che rientrano nelle fasce della fragilità sociale e nella soglia di povertà". Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio e Urbanistica, commenta così l´iniziativa del presidente Maroni di scrivere ai Prefetti della Lombardia sul tema dell´accoglienza dei profughi e di introdurre in Lombardia il reddito di cittadinanza. "Leggo che il Governo, per tutta risposta alle nostre iniziative - conclude Viviana Beccalossi -, sta inviando verso le regioni del Nord, Lombardia compresa, nuovi immigrati. Speriamo che siano meno pretenziosi di quelli che ieri a Bresso hanno inscenato una veementemente protesta lamentandosi per il caldo e la scarsa qualità del cibo e degli abiti. Un´ignobile manifestazione che ha richiesto l´intervento di una decina di pattuglie delle forze dell´ordine per riportare l´ordine pubblico".  
   
   
IMMIGRAZIONE.LETTERA AI PREFETTI, ASSESSORE LOMBARDIA: ASCOLTINO ISTANZE TERRITORIO  
 
Milano, 10 giugno 2015 - "La lettera che il presidente Roberto Maroni ha inviato ai prefetti lombardi è il grido di allarme di un´intera regione: abbiano il coraggio di ascoltare le istanze dei cittadini e dei loro rappresentanti. Il nostro territorio ospita quasi un quarto degli extracomunitari presenti in Italia e il tasso di disoccupazione tra gli immigrati regolari in Lombardia sfonda il 15 per cento". Lo ha detto l´assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione Simona Bordonali. "Dobbiamo inoltre considerare - ha concluso Bordonali - che la nostra regione ha già accolto il 9 per cento dei clandestini sbarcati in questi due anni. Siamo arrivati al culmine. La crisi economica sta ancora mordendo ferocemente e, se esistono risorse da investire, credo sia doveroso destinarle agli anziani, agli esodati, ai disoccupati e a tutti i lombardi in difficoltà".  
   
   
IMMIGRAZIONE: 100 ARRIVI A ERACLEA E ALTRI 380 IMMINENTI. PRESIDENTE VENETO: “E’ LA RAPPRESAGLIA DI RENZI E ALFANO. GIU’ LE MANI DALLE LOCALITA’ TURISTICHE SE NON SI VUOL DISTRUGGERE LA PRIMA ECONOMIA REGIONALE”  
 
Venezia, 10 giugno 2015 - “Giù le mani dagli appartamenti e dagli hotel nelle zone turistiche del Veneto. Fonti attendibili mi hanno informato che 100 profughi si stanno sistemando in appartamenti privati a Eraclea e che altri 380 sono in arrivo in altre località. La rappresaglia di Renzi e Alfano contro il Veneto è scattata. Risponderemo con atti formali”. E’ il fermo ammonimento che giunge dal presidente della Regione Veneto rispetto alle notizie che stanno giungendo da numerose fonti sull’utilizzo di case sfitte nelle località turistiche del Veneto per ospitare i migranti inviati in Veneto dal Ministero dell’Interno. Rispondendo anche a un appello inviatogli da alcun Sindaci del bacino termale euganeo (Abano, Teolo, Torreglia, Battaglia Terme e Galzignano Terme), il Governatore sottolinea che “nemmeno un profugo, non uno, deve essere inviato in nessuna località turistica e quelli di Eraclea vanno allontanati immediatamente. Se Renzi e Alfano vogliono distruggere la prima economia di questa Regione con 70 milioni di arrivi, migliaia e migliaia di posti di lavoro (anche per gli immigrati regolari che ospitiamo) e 16 miliardi di fatturato – aggiunge – hanno trovato la via più breve. Anche per i Prefetti – incalza il Presidente del Veneto - è arrivato il momento di scegliere, perché i diktat contro la gente e gli amministratori che la rappresentano non farebbero altro che alimentare la già alta tensione sociale”. “Renzi e Alfano sappiano – conclude il Governatore del Veneto – che la mia non è una battaglia di sole parole e se non ci credono devono solo aspettare le ore necessarie per la definizione, anche giuridica, di una serie di atti concreti, formali, legittimi, incontrovertibili”.  
   
   
BOLZANO: ACCOGLIENZA PROFUGHI, STRUTTURE IN TUTTI I COMPRENSORI  
 
Bolzano, 10 giugno 2015 - La Giunta provinciale ha affrontato il 9 giugno la questione legata all’accoglienza dei profughi, e alla sua distribuzione sul territorio. L’esecutivo ha approvato la proposta dell’assessora Stocker che prevede la messa a disposizione di strutture destinate all’accoglienza in tutti i comprensori eccezion fatta per la città di Bolzano. "Le strutture - ha sottolineato il presidente Arno Kompatscher - non saranno tutte aperte da subito, ma verranno gradualmente messe a disposizione in caso di fabbisogno, ovvero di ulteriori assegnazioni di contingenti alla Provincia da parte del governo nazionale, e sulla base dei necessari interventi di adeguamento". L´obiettivo resta quello di garantire una più equa distribuzione delle persone richiedenti asilo sul territorio altoatesino, e in quest´ottica si inquadra la scelta di non considerare la città di Bolzano "in quanto la capacità ricettiva del capoluogo è già stata raggiunta", ha spiegato Kompatscher. Le strutture individuate in accordo con i Comuni e le Comunità comprensoriali sono la ex casa di riposo di Malles, il vecchio edificio del centro di riabilitazione "Salus" a Tesimo, la Case del lavoratore nei pressi della stazione ferroviaria di Merano, la caserma "Mercanti" di Appiano, un edificio delle suore terziarie di Castelrotto, la Fischerhaus di Vandoies, la ex-caserma "Gnutti" di Prati di Vizze e il Josefsheim di Brunico. "In questo modo - ha aggiunto Kompatscher - garantiamo la distribuzione di piccoli gruppi di persone sul territorio, un fatto che rende più agevole l´integrazione nel tessuto sociale della zona. Siamo in contatto, inoltre, con le istituzioni ecclesiastiche per valutare la disponibilità di altri eventuali edifici, mentre l´assessora Stocker avvierà a breve una serie di incontri con i sindaci e con le associazioni per discutere delle questioni organizzative e legate alla gestione delle strutture".  
   
   
AOSTA, EMERGENZA PROFUGHI  
 
Aosta, 10 giugno 2015 - La Presidenza della Regione comunica che nel tardo pomeriggio di, martedì 9 giugno, ha ricevuto notizia dell’arrivo in Valle d’Aosta di 50 migranti. Sentite le tre cooperative sociali che gestiscono sul territorio regionale le strutture di accoglienza già attive, la Presidenza ha ricevuto la disponibilità ad una sistema provvisoria e in emergenza da parte della cooperativa Leone Rosso, mentre la Caritas e la cooperativa La Sorgente non hanno offerto disponibilità. Collocazioni definitive potranno sicuramente essere portate avanti, a seguito della conclusione delle procedure previste dall’avviso pubblico, lanciato la scorsa settimana, per un massimo di 141 posti.  
   
   
PROFUGHI IN PIEMONTE: UN PIANO REGIONALE PER LA GESTIONE DELL´ACCOGLIENZA. TRASFORMIAMO L´EMERGENZA IN UN´ACCOGLIENZA STRUTTURALE  
 
Torino, 10 giugno 2015 - " La Regione ha ben presente quelle che sono le responsabilità che si deve assumere chi è impegnato a governare ed è per questo che, seppur nella consapevolezza di non poterci far carico dei compiti degli altri territori regionali, diciamo "no" a logiche di buonismo stucchevole, ma "sì" agli sforzi che ci viene chiesto di sostenere " - così Monica Cerutti, assessora all´Immigrazione del Piemonte , ha chiuso il lungo dibattito sul tema dell´accoglienza dei profughi che si è tenuto questa mattina in Consiglio regionale. " Il nostro obiettivo è quello di realizzare un Piano regionale che preveda l´individuazione di una o due strutture (Hub) che fungano per la primissima accoglienza dei profughi destinati al nostro territorio e che siano strettamente collegate con la rete regionale di accoglienza. È necessario superare il doppio binario tra Centri di accoglienza straordinaria (Cas) gestiti dalle prefetture e accoglienza ordinaria (Sprar) della quale si occupano i Comuni. In questa fase è necessaria la massima trasparenza ed è per questo che abbiamo dato comunicazione dei dati di distribuzione dei profughi sui territori provinciali e inoltre abbiamo chiesto alle Prefetture l´elenco dei soggetti che gestiscono l´accoglienza " - ha continuato Monica Cerutti, assessora regionale all´Immigrazione . L´assessora ha poi concluso dicendo : " Per noi è importante che chi opera in questo ambito lavori per una vera inclusione e in questa ottica la formazione degli operatori è fondamentale, questi non devono occuparsi solo di distribuire coperte o cibo. Un´accoglienza sostenibile è possibile. I dati ci raccontano una realtà che non è quella tracciata da chi vuole strumentalizzare l´argomento oppure dai media: l´anno scorso in Italia arrivarono 178.000 profughi mentre quest´anno a oggi sono 40.000, non ci troviamo dunque di fronte a un´invasione seppur non sottovalutiamo la difficoltà di garantire loro una sistemazione accettabile diffusa sul nostro territorio. Secondo i dati presentati la scorsa settimana a Expo dalla Caritas i migranti producono l´8.8% del prodotto interno lordo italiano, di questo dato non dobbiamo dimenticarci. Se tutti i 1.206 Comuni piemontesi si facessero carico, secondo le proprie possibilità, di una quota di profughi daremmo una risposta responsabile a ciò che sta diventando un´emergenza e in realtà dovrebbe essere un sistema di accoglienza strutturale ".  
   
   
LAVORO: FVG, INCENTIVARE OCCUPAZIONE FEMMINILE DI QUALITA´  
 
Udine, 10 giugno 2015 - "Conciliare i tempi di lavoro e di vita delle persone significa valorizzare il serbatoio di talento proprio delle donne, incentivando l´occupazione femminile e facendo in modo che, in questa regione, quell´occupazione sia di qualità. Il tema della conciliazione è importante e in Friuli Venezia Giulia viene approfondito e finanziato attraverso il Fondo Sociale Europeo che, nella programmazione 2014/2020 individua percorsi specifici con risorse dedicate". Lo ha affermato l´assessore regionale al Lavoro, Formazione, Istruzione, Pari opportunità, Politiche giovanili, Ricerca e Università Loredana Panariti, intervenuta al convegno, organizzato dalla Consigliera di Parità della Regione Friuli Venezia Giulia Raffaella Palmisciano, su "Il Jobs act e la sfida per le pari opportunità", svoltosi nella sala Ajace del Comune di Udine. Durante l´incontro è stata approfondita la recente norma di riforma del mercato del lavoro (Jobs Act) con una particolare attenzione alla regolamentazione inerente la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, presentando nell´occasione anche una specifica Guida redatta a cura di Michelino De Carlo responsabile Agenzia Prestazioni Inps di Udine, contenente le linee guida in materia di maternità/paternità e congedi parentali. Panariti ha ricordato, fra gli altri aspetti, l´importante intervento di sostegno della Regione sulle rette degli asili nidi e la sperimentazione delle "sezioni primavera" quale offerta di servizi educativi mirati, a carattere integrativo per migliorare il raccordo tra l´asilo nido e la scuola dell´infanzia. Successivamente l´assessore ha focalizzato l´attenzione sulle azioni poste in essere per le donne che escono da percorsi di violenza. Approfondire gli argomenti della conciliazione, secondo Panariti, significa ragionare sui temi del lavoro e delle donne, aspetti che riguardano la nostra democrazia, ma non solo; la conciliazione implica concetti quali la leadership "perché se le cose devono cambiare, e in parte sono già cambiate - ha aggiunto - bisogna prendere delle decisioni, sviluppare quella disponibilità mentale nelle scuole affinché si creino percorsi di leadership femminile". "C´è molto da fare - ha indicato - anche tenendo conto degli ultimi dati Istat che rilevano che la disoccupazione, nella nostra regione, grava in particolare sulle donne; l´impegno, quindi, deve essere ancora più deciso, per favorire l´ascesa femminile a posizione apicali e per ragionare insieme sullo sviluppo del ruolo delle donne all´interno della società". La Regione Friuli Venezia Giulia è impegnata attraverso un percorso complessivo che mette al centro l´occupazione femminile e la sua qualità che guarda alla formazione, all´imprenditoria "rosa", a percorsi di accompagnamento al lavoro. E, all´interno di questi assi, l´assessore ha anche espresso il desiderio di porre attenzione alle ragazze più giovani che iniziano un´attività ad esempio di coworking. "Gli impegni sono molti - ha evidenziato l´assessore Panariti - ma con la nuova Agenzia regionale per il lavoro e avendo all´interno di un unico assessorato l´istruzione, la ricerca, la formazione, il lavoro, possiamo pensare di costruire quelle politiche trasversali importanti capaci di andare nella direzione di rafforzare l´occupazione in generale e, in particolare, il lavoro femminile di qualità".  
   
   
BOLZANO: SOSTEGNO ALL´IMPRENDITORIA FEMMINILE  
 
Bolzano, 10 giugno 2015 - Via libera della Giunta provinciale ai nuovi criteri per la concessione di agevolazioni a favore dell’imprenditoria femminile, le domande di potranno essere presentate a partire dal 1° luglio. "Con quest´ultimo passaggio - ha commentato Arno Kompatscher - abbiamo riaperto tutto il sistema di sostegno all´economia" Con la delibera di oggi (9 giugno) l´esecutivo di Palazzo Widmann modifica i criteri per la concessione di agevolazioni a favore di piccole e medie imprese a conduzione femminile, riaprendo l´accesso ai contributi bloccati nel corso dell´ultimo anno. "Si trattava dell´ultimo settore - ha spiegato Kompatscher - ora possiamo affermare di aver riaperto tutto il sistema di sostegno all´economia puntando su una nuova strategia: meno contributi a pioggia, più aiuti efficienti e mirati, maggiore semplicità e riduzione della burocrazia". I nuovi criteri prevedono contributi per la fondazione di nuove aziende (start-up), l´avvio di attività professionali, la successione e l´acquisto d´impresa, ma anche gli investimenti aziendali quali lo svolgimento di attività di formazione e aggiornamento, l´acquisto di servizi di consulenza, e le certificazioni. Particolare attenzione viene inoltre posta a quelle imprese che decidono di investire in settori non tradizionali per l´imprenditoria femminile oppure in zone considerate deboli dal punto di vista della struttura economica territoriale. Tra le novità dei criteri varati dalla Giunta spiccano l´eliminazione di alcuni incentivi, e la revisione dei tetti minimi e massimi di spesa. Per quanto riguarda gli investimenti aziendali, che possono raggiungere il massimo del 30% delle spese ammissibili, il limite minimo è stato innalzato da 3.500 a 5mila euro, mentre la richiesta di contributi per attività di formazione e aggiornamento può essere avanzata solo se il costo è di almeno 2mila euro (in precedenza erano 1.000). Sempre a proposito di consulenza, formazione e aggiornamento, è stato rivisto il tetto massimo delle spese ammissibili, fissato ora a quota 10mila euro. Le richieste di accesso alle forme di sostegno previste per l´imprenditoria femminile, da presentarsi presso l´Ufficio provinciale artigianato, saranno aperte dal 1° luglio al 31 dicembre 2015, mentre per l´anno 2016 il periodo verrà anticipato e andrà dal 2 gennaio al 30 giugno. Le agevolazioni verranno concesse anche con riferimento alle domande giacenti e non ancora approvate.