Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Giugno 2015
L´UE AUMENTA GLI INVESTIMENTI E INTENSIFICA LA COOPERAZIONE TRA IMPRESE CON L´AMERICA LATINA E I CARAIBI  
 
Bruxelles, 10 giugno 2015 - Ieri la Commissione europea ha annunciato lo stanziamento di 118 milioni di Eur finalizzati a dare un nuovo sostegno all´America latina e ai paesi dei Caraibi per accrescere gli investimenti dell´Ue e intensificare la cooperazione tra le imprese nella regione. L´annuncio è stato fatto in occasione del vertice Unione europea (Ue) – Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici (Celac). Il Commissario Mimica, responsabile per la Cooperazione internazionale e lo sviluppo, ha affermato:"L´evento di oggi rappresenta un´opportunità per le imprese sulle due sponde dell´Atlantico di incontrarsi, condividere idee e rafforzare i legami. I nuovi programmi firmati oggi contribuiranno a potenziare ulteriormente la crescita inclusiva delle società europee e latinoamericane." Elżbieta Bieńkowska, Commissaria responsabile per il Mercato interno, l´industria, l´imprenditoria e le Pmi, ha affermato: "Le imprese creano i posti di lavoro e la crescita di cui abbiamo bisogno su entrambe le sponde dell´Atlantico. Le Pmi hanno tutto da guadagnare dall´internazionalizzazione. Questo evento può contribuire a creare e rafforzare partenariati e ad estendere le catene di valore che uniscono i nostri continenti." Diversi nuovi programmi annunciati oggi saranno attuati per il tramite di strumenti di finanziamento combinato (meccanismi finanziari che combinano sovvenzioni e prestiti). Essi promuovono investimenti aggiuntivi e infrastrutture chiave nel settore dei trasporti, dell´energia e dell´ambiente e sostengono lo sviluppo dei settori sociale e privato nell´America latina e nei paesi dei Caraibi. Alcuni esempi dei progetti annunciati nel quadro dell´evento odierno comprendono: una sovvenzione agli investimenti per un importo di 15 milioni di Eur destinato alla Geothermal Development Facility Latin America che si prefigge lo sviluppo dell´energia geotermica nell´America latina; un contributo ad un progetto energetico per i Caraibi orientali (sovvenzione unionale di 4,25 milioni di Eur). Il progetto fornisce assistenza tecnica e investe nell´efficienza energetica e nelle energie rinnovabili; la quinta fase del programma Al-invest (con un finanziamento complessivo di 26 milioni di Eur) che agevola l´accesso ai mercati internazionali per le piccole e medie imprese (Pmi) dell´America latina. L´unione europea sta anche avviando il programma di una rete per i servizi alle imprese e l´innovazione Unione europea e America latina (programma Elan). Esso intende promuovere lo sviluppo delle imprese unionali nei paesi dell´America latina e di creare opportunità di scambi a base tecnologica tra le imprese dell´Ue e quelle dell´America latina, con una dotazione complessiva di 11 milioni di Eur. Il programma è sviluppato in Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Perù, Messico e Costa Rica. Nel contesto del vertice commerciale è stato anche firmato un nuovo accordo tra la Commissione europea e l´Interamerican Development Bank (Idb), rappresentata dal suo presidente Luis Alberto Moreno, al fine di incoraggiare una stretta cooperazione tra queste importanti organizzazioni di donatori. L´elenco completo dei progetti annunciati oggi figura su questa scheda informativa: Memo/15/5152.  
   
   
BETTER TOGETHER: NUOVO IMPULSO RELAZIONI DELL´UE CON LA COMUNITÀ DI LATINA E DEI CARAIBI  
 
 Bruxelles, 11 Giugno 2015 - Signore e signori, Benvenuti a Bruxelles, è un grande piacere ospitarvi a Bruxelles per la seconda edizione del vertice Ue-celac. Il vertice è l´occasione per riflettere su quanto abbiamo realizzato e come i nostri legami devono sviluppare in futuro. 1 / I nostri due regioni sono già tra i più interconnesso al mondo - 26 dei paesi Celac 33 hanno concluso accordi bilaterali o subregionali con l´Ue. Creano quadri per il dialogo, la cooperazione e il commercio. L´unione europea è il secondo partner commerciale della Celac con € 212.000.000.000 di scambi nel 2013. Questi flussi hanno raddoppiato negli ultimi dieci anni. Siamo anche i maggiori investitori con uno stock di oltre 500 miliardi di euro, molto di più di quello che abbiamo in India, Russia e Cina insieme. Ma non è solo la quantità, ma anche la qualità. Questi investimenti generano posti di lavoro, sono rispettosi delle norme sociali e ambientali e contribuiscono a guadagni di produttività più elevati nei paesi di destinazione. Due terzi degli investimenti europei in America Latina e nei Caraibi prevedono trasferimento di tecnologia. Investimento è in aumento anche in direzione opposta. Vogliamo anche attrarre maggiori investimenti Celac in Europa. Abbiamo proposto un piano di investimenti Ue che è uno dei pilastri fondamentali della nostra ripresa economica ed è aperto al contributo di tutti. 2 / L´ue ha sempre sostenuto Celac e continuerà a farlo - Plaudo allo sviluppo dell´America Latina e dei Caraibi negli ultimi dieci anni, dove più di 70 milioni di persone sono state abolite dalla povertà. Questa è una storia d´ispirazione per il resto del mondo. Durante tutti questi anni l´Unione europea ha mantenuto il suo impegno per lo sviluppo di tutta la regione. I fondi che abbiamo destinati alla cooperazione per il prossimo periodo rimarranno invariati. Quasi 2,5 miliardi di euro per l´America Latina per sostenere i programmi in materia di istruzione, la società dell´informazione, l´ambiente, il sostegno alle piccole e medie imprese; e un ulteriore miliardo per i paesi dei Caraibi che hanno particolari esigenze legate alla loro vulnerabilità ai cambiamenti climatici. L´immensa sfida della ricostruzione di Haiti merita un´attenzione particolare da parte nostra. La Banca europea per gli investimenti, il braccio finanziario dell´Ue, fornirà per le garanzie sui prestiti per operazioni di investimento nella regione fino a 2,3 miliardi di euro. 3 / Come si trasforma Celac, i nostri rapporti devono essere trasformati - Il rapporto tra l´Ue e la Celac non si tratta di un aiuto che scorre da nord a sud. Si sono sviluppati, in crescita, economie dinamiche e le società. La politica di sviluppo è l´esempio perfetto di questo. Molti paesi Celac sono essi stessi donatori di assistenza piuttosto che dei beneficiari. Nuove opportunità per la cooperazione Sud-sud si stanno aprendo e noi vogliamo essere partner in questo processo. Sono felice di annunciare che la Commissione istituirà un fondo di cooperazione internazionale finalizzata proprio a cooperazione triangolare. Paesi Celac affrontare nuovi tipi di sfide, non sulla creazione di crescita, ma sulla crescita sostenendo. Non di avere più persone nell´economia formale, ma anche di avere le persone più qualificate. Dobbiamo ri-orientare la nostra cooperazione verso settori quali l´istruzione superiore, innovazione, ricerca. Ecco dove si può fare la differenza per i nostri figli. Vuole lanciare un appello per creare uno spazio di ricerca comune tra le due regioni. Siamo in grado di attingere alle Orizzonte 2020 - il più grande programma di ricerca collaborativa al mondo con un budget di 80 miliardi - tutto aperto a partecipanti di paesi Celac. L´unione europea finanzierà anche nel corso dei prossimi anni, quasi 10.000 azioni di mobilità per studenti e ricercatori della regione. A questo si deve aggiungere le migliaia di studenti che saranno ospitati dai nostri Stati membri nei loro programmi di scambi bilaterali. Ur aziende devono lavorare insieme in tecnologie d´avanguardia. Abbiamo bisogno di progetti che riflettono la scala delle nostre ambizioni. Ggi, stiamo annunciando oggi un contributo di 26,5 milioni di euro per il cavo in fibra ottica che collegherà le due regioni per la prima volta. Un cavo che arriva dall´Europa al Brasile e poi si dirama in tutto il continente. Un meraviglioso simbolo della nostra cooperazione. 4 / Dobbiamo lavorare insieme su questioni globali - Avremo scuse se non riusciamo ad approfondire e ampliare la nostra associazione biregionale. Avremo scuse se non riusciamo a far fronte alle sfide globali insieme. Il nostro pianeta e dei nostri cittadini chiedono da noi. La lotta contro il cambiamento climatico richiede un accordo globale vincolante, ambizioso e dinamico dal vertice di Parigi. Perù ci ha messo in pista per questo, ea Parigi dobbiamo consegnare. Ho citato i nostri figli. Questa è la migliore eredità che possiamo lasciare alle generazioni future. Ci impegniamo anche a mantenere la nostra fruttuosa cooperazione sul cambiamento climatico, l´indirizzamento, la mitigazione, l´adattamento e la promozione di energia pulita attraverso il programma Euroclima. Dobbiamo unire le forze per creare una nuova agenda per lo sviluppo post-2015, che comprende l´eliminazione della povertà e lo sviluppo sostenibile. Il nostro compito comune è quello di raggiungere gli obiettivi che sono limitati - in modo che i nostri sforzi possono essere concentrati e più efficace - universale - si applica a tutti i paesi, grandi o piccoli, ricchi e meno ricchi - e misurabili - in modo da poter tenere traccia delle nostre realizzazioni . Insieme possiamo fare la differenza nell´affrontare il problema mondiale della droga. Abbiamo bisogno di elaborare una strategia equilibrata, agendo sia sulla domanda e sull´offerta, mettendo la persona umana e la salute al centro delle nostre politiche e sempre nel rispetto dei diritti umani. O questo effetto abbiamo appena esteso la durata del nostro programma di punta in materia di droga - Copolad - e per la prima volta abbiamo ampliato ai paesi dei Caraibi, che sono anche parte di questo sforzo congiunto. Più di tutto abbiamo bisogno di rimanere ambiziosi, nel nostro partenariato e nell´affrontare le sfide globali. Perché, come Ortega y Gasset, il grande filosofo, una volta disse: "E ´possibile solo a progredire se si pensa in grande, è solo possibile spostarsi in avanti se si guarda molto più avanti".  
   
   
PER I DEPUTATI LA RUSSIA NON È PIÙ UN PARTNER STRATEGICO DELL´UE  
 
Strasburgo, 11 giugno 2015 - I deputati hanno sottolineato, mercoledì, come l´Ue debba riesaminare in modo critico le sue relazioni con la Russia, profondamente danneggiate dalla violazione deliberata, da parte della Russia, dei principi e dei valori fondamentali democratici e del diritto internazionale attraverso la sua azione violenta e la destabilizzazione politica dei Paesi vicini. L´ue deve ora elaborare un piano d´emergenza di persuasione per contrastare le politiche aggressive e divisorie della Russia. "Con la sua aggressione contro l´Ucraina e l´annessione della Crimea, la leadership russa ha messo le nostre relazioni davanti a un bivio. Spetta ora al Cremlino decidere la direzione: cooperazione oppure maggiore isolamento", ha dichiarato il relatore del Parlamento europeo, Gabrielius Landsbergis (Ppe, Lt). “Sono convinto che il popolo russo, come tutti noi, desideri la pace, non la guerra. Un cambiamento in Russia deve venire dal suo interno, può esserci e ci sarà. Nel frattempo, dobbiamo inviare un messaggio forte alla leadership russa, sottolineando la nostra vicinanza alle vittime delle sue aggressioni e a coloro che difendono i valori su cui si fonda l´Ue", ha aggiunto. La risoluzione è stata approvata con 494 voti favorevoli, 135 voti contrari e 69 astensioni. I deputati evidenziano che gli Stati membri dell´Ue devono considerare una "priorità assoluta" essere uniti nei confronti dell´annessione illegale della Crimea da parte della Russia e del suo diretto coinvolgimento nella guerra in Ucraina. Invitano poi i Paesi Ue ad astenersi da accordi bilaterali con la Russia, che potrebbero danneggiare l´unità raggiunta. Per garantire la solidarietà tra gli Stati membri dovrebbe essere prevista la rapida creazione di una solida Unione europea dell´energia. Fare di più per contrastare la propaganda russa Il Parlamento invita la Commissione a prevedere senza indugi finanziamenti adeguati per progetti concreti volti a contrastare la propaganda russa e la disinformazione russa all´interno e all´esterno dell´Ue e a programmare una assistenza finanziaria "più ambiziosa" in favore della società civile russa. Esprime poi preoccupazione per il deterioramento della situazione dei diritti umani e dello Stato di diritto in Russia e chiede la prosecuzione del sostegno dell´Ue ai difensori dei diritti umani russi. Porre fine alle interferenze della Russia nelle democrazie europee I deputati esprimono preoccupazione anche perché ora la Russia si posiziona come un rivale della comunità democratica internazionale e sostiene e finanzia i partiti radicali ed estremisti negli Stati membri dell´Ue. I deputati chiedono alla Commissione e agli Stati membri un meccanismo coordinato per il monitoraggio dell´assistenza finanziaria, politica o tecnica fornita dalla Russia ai partiti politici e ad altre organizzazioni all´interno dell´Ue, al fine di valutarne l´influenza a livello della vita politica e dell´opinione pubblica. La Commissione dovrebbe, inoltre, proporre una legislazione per garantire la completa trasparenza sui finanziamenti politici e sul finanziamento dei partiti politici dell´Ue da parte di soggetti politici o economici al di fuori dell´Ue. La blacklist russa è "controproducente e dannosa" La risoluzione condanna anche la lista nera "arbitraria" della Russia, che impedisce a 89 politici e funzionari europei l´acceso nel territorio russo, definendola una violazione del diritto internazionale, degli standard universali e un ostacolo alla trasparenza. Questo atto è "controproducente e dannoso per i già fragili canali di comunicazione", si rammaricano i deputati, sottolineando che i destinatari dovrebbero essere informati dei motivi e avere il diritto di presentare un ricorso davanti a un tribunale indipendente. Un rapporto costruttivo è necessario nel lungo termine I deputati sostengono che nel lungo periodo siano possibili e auspicabili rapporti costruttivi tra l´Ue e la Russia, a vantaggio di entrambe le parti, ma sottolineano che la cooperazione può essere ripresa in considerazione a condizione che la Russia rispetti l´integrità territoriale e la sovranità dell´Ucraina, inclusa la Crimea, attui pienamente gli accordi di Minsk e metta fine alla destabilizzazione delle attività militari e di sicurezza alle frontiere degli Stati membri dell´Ue. Una risoluzione separata sulla situazione della strategia militare nel Mar Nero, dopo l´annessione illegale della Crimea da parte della Russia, sarà votata giovedì.  
   
   
TURCHIA: I DEPUTATI EUROPEI PREOCCUPATI PER LA DEMOCRAZIA E I DIRITTI FONDAMENTALI  
 
Strasburgo, 11 giugno 2015 - La Turchia deve porre il processo di riforma al centro delle scelte di politica interna e impegnarsi "in modo inequivocabile" a rispettare i valori e i principi democratici dell´Ue. Nella risoluzione sui progressi delle riforme in Turchia nel 2014, s´invita il Paese a rispettare la libertà di stampa, la libera espressione e l´indipendenza della magistratura e si plaude alle recenti elezioni parlamentari. La Commissione europea dovrebbe riesaminare con la Turchia il modo in cui sono stati condotti finora i negoziati per il suo ingresso nell´Ue e considerare come le relazioni Ue-turchia potrebbero essere migliorate e intensificate. I deputati invitano inoltre l´Esecutivo a sostenere gli sforzi del governo turco tesi a concludere il processo di pace con la comunità curda, attraverso programmi socio-economici e per l´istruzione nel Sud-est della Turchia. "Gli elettori turchi si sono espressi in favore di un cambiamento. La nostra risposta non dovrebbe essere quella di chiudere le porte" ha dichiarato la relatrice Kati Piri (S&d, Nl). "La relazione chiede esplicitamente un maggiore impegno con la Turchia a tutti i livelli, non certo un impegno meno forte" ha aggiunto, dopo che la relazione è stata approvata con 432 voti favorevoli, 94 voti contrari e 127 astensioni. Le elezioni hanno dimostrato la "resilienza della democrazia turca e lo spirito democratico dei suoi cittadini". Il Parlamento accoglie con favore "il Parlamento più inclusivo e rappresentativo della storia moderna turca, che riflette la diversità del Paese". Chiede a tutti i partiti politici di adoperarsi in favore della costituzione di un governo stabile e inclusivo, che rilanci il processo di democratizzazione in Turchia e il dialogo di riforma con l´Ue. Rispettare la libertà di stampa/Internet e combattere la corruzione - I deputati esprimono preoccupazione in merito all´indipendenza, all´imparzialità e all´efficienza del sistema giudiziario e alla separazione dei poteri in Turchia. Il governo turco deve inoltre garantire, "in via prioritaria", la libertà di stampa, poiché la sua azione contro la libertà di stampa e la pluralità d´opinione è incompatibile con i diritti fondamentali dell´Ue e "in conflitto con il rilancio del processo negoziale". Il documento condanna i tentativi del governo turco di vietare l´accesso ai social media e ai siti web, le intimidazioni ai giornalisti e le altre pressioni esercitate su di loro. Reitera la sua richiesta al Consiglio di iniziare colloqui sulla giustizia e sui diritti fondamentali per promuovere efficacemente le riforme. Si evidenzia, infine, che la Turchia deve dar prova di una maggiore volontà politica per la creazione di un adeguato quadro giuridico per la lotta contro la corruzione. Intensificare la cooperazione sulla politica estera e i contatti diretti - La cooperazione Ue-turchia in materia di politica estera e il dialogo per combattere il terrorismo devono essere rafforzati e la Turchia deve utilizzare tutte le risorse di cui dispone per lottare contro i gruppi terroristici, quali il cosiddetto Stato islamico dell´Iraq e il Levante (Isil). Infine, il documento evidenzia come sia necessario impegnarsi maggiormente per intensificare gli sforzi sul piano dei contatti interpersonali, anche attraverso la liberalizzazione dei visti. Cipro - I deputati invitano i capi di entrambe le comunità a riprendere i negoziati per la riunificazione di Cipro, sotto l´egida del Segretario generale delle Nazioni Unite. La Turchia deve dare inizio al ritiro delle sue truppe e trasferire Famagosta alle Nazioni Unite e, parallelamente, la Repubblica di Cipro, sotto il controllo doganale dell´Unione europea, dovrebbe aprire il porto di Famagosta e consentire ai turco-ciprioti di commercializzare con l´Ue in modo legale. La Turchia, infine, dovrebbe "astenersi da ulteriori insediamenti di cittadini turchi nelle zone occupate di Cipro".  
   
   
UNGHERIA: I DEPUTATI EUROPEI CONDANNANO LE DICHIARAZIONI DI ORBáN SULLA PENA DI MORTE E LE INDAGINE SULLA MIGRAZIONE  
 
Strasburgo, 11 giugno 2015 - Il Parlamento europeo chiede alla Commissione europea di valutare la situazione in Ungheria e di stabilire un meccanismo Ue per monitorare la democrazia, lo stato di diritto e diritti umani ogni anno in tutta l´Ue, in una risoluzione votata mercoledì. Ripristinare la pena di morte in Ungheria avrebbe violato i trattati dell´Ue e la carta dei diritti fondamentali, e la formulazione di consultazione pubblica del governo ungherese sulla migrazione è "altamente fuorviante, parziale e sbilanciata. Nella risoluzione avvolgendo il dibattito in plenaria 19 maggio con il primo ministro Viktor Orbán Commissione primo vicepresidente Frans Timmermans e dell´Ungheria, i deputati condannano le ripetute dichiarazioni di Orbán per la possibilità di ripristinare la pena di morte in Ungheria e sottolineano il dovere dei primi ministri di "dare l´esempio". Pena di morte farebbe scattare le sanzioni Ue trattato articolo 7 - La pena di morte è "incompatibile con i valori del rispetto della dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, stato di diritto e rispetto dei diritti umani sui quali si fonda l´Unione", sottolineano, aggiungendo che qualsiasi Stato membro reintrodurre la pena di morte sarebbe "in violazione dei trattati e della carta dei diritti fondamentali dell´Ue". Essi prendono atto che una violazione grave e manifesta da uno Stato membro scatenerebbe il trattato sull´Unione europea Articolo 7 procedura, che potrebbe portare al ritiro dei diritti di voto in seno al Consiglio. Consultazione di migrazione fuorviante, parziale e sbilanciata - I deputati anche denunciano la consultazione pubblica del governo ungherese in materia di migrazione. Anche se "consultazione pubblica può essere uno strumento importante e prezioso per i governi a sviluppare politiche", "il contenuto e la lingua utilizzata in questa consultazione particolare è"altamente fuorviante, distorta e squilibrata; stabilire un legame parziale e diretto tra fenomeni migratori e le minacce alla sicurezza", dicono. Necessità di un migliore monitoraggio della democrazia e dello stato di diritto - Chiedono alla Commissione di "avviare immediatamente un processo di monitoraggio approfondito sulla situazione della democrazia, stato di diritto e dei diritti fondamentali in Ungheria e a riferire in merito questa materia al Parlamento europeo e al Consiglio prima di settembre 2015". La Commissione è inoltre chiesto di presentare una proposta per istituire un meccanismo dell´Ue su democrazia, stato di diritto e diritti fondamentali, come uno strumento per garantire l´osservanza e l´applicazione della carta dei diritti fondamentali e i trattati come firmata da tutti gli Stati membri, i deputati. Incaricano anche la Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni consentono di elaborare questa proposta di redigere una risoluzione non vincolante per essere votato dal Parlamento nel suo complesso entro la fine di quest´anno. La risoluzione è stata passata da 362 voti a 247, con 88 astensioni. Sfondo per i redattori - Il 28 aprile, signor Orbán ha rilasciato una dichiarazione affermando la necessità di un dibattito pubblico sulla pena di morte. A seguito di una conversazione telefonica con lui il 30 aprile, il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz rilasciato un´istruzione dicendo che Orbán aveva assicurato lui che il governo ungherese non aveva alcuna intenzione di prendere provvedimenti per reintrodurre la pena di morte e che il governo ungherese avrebbe rispetto e onore tutti i trattati Ue e legislazione. Tuttavia, il giorno successivo, 1 maggio, Orbán poi ha ribadito le sue dichiarazioni sulla questione in un´intervista di radio pubblica nazionale. Consultazione pubblica sull´immigrazione è stata lanciata dal governo ungherese in maggio. Commissione del Parlamento europeo per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni dibattuto la pena di morte il 7 maggio, dopo conferenza dei presidenti del Parlamento (il Presidente Schulz e presidenti dei gruppi politici) aveva chiesto al Comitato di esaminare la situazione in Ungheria come una "questione di urgenza".  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, TTIP: RIMANDATI IL DIBATTITO E LA VOTAZIONE  
 

Strasburgo, 11 giugno 2015 - Rimandato il dibattito sul Ttip Dopo il rinvio della votazione sulla risoluzione sul trattato Ttip deciso martedì in base all´articolo 175 del regolamento interno, mercoledì mattina il Parlamento europeo si è espresso anche in favore del rinvio del relativo dibattito con 183 voti favorevoli, 181 contrari e 37 astensioni (secondo l´articolo 152).

 
   
   
SCHULZ SUL RINVIO DELLA VOTAZIONE SULLA RISOLUZIONE TTIP  
 
Strasburgo, 11 giugno 2015 - "Dopo le consultazioni con i leader del gruppo e il relatore e secondo regola 175 del regolamento di procedura, ho deciso di rinviare la votazione sulla risoluzione Ttip per dare più tempo al Comitato di commercio internazionale a riflettere ulteriormente sulle questioni in sospeso e di ridurre per quanto possibile il gran numero di emendamenti presentati. Ho chiesto questo per difendere e far avanzare la posizione del Parlamento europeo nel suo complesso su una questione cruciale. La Commissione sta negoziando un accordo di importanza globale con gli Stati Uniti. Il Parlamento europeo deve contribuire con una posizione chiara e inequivocabile. Quello che dovremmo avere è un testo forte dal Parlamento europeo e ciò che dobbiamo evitare è che il Parlamento adotta una risoluzione che è né qui o là, o, peggio ancora, non è in grado di adottare una risoluzione. Omettendo di adottare un testo forte su questo dossier, il Parlamento europeo avrebbe indebolito la sua potenza su uno dei suoi principali, combattuta prerogative. Per questi motivi ho deciso di dare un´ulteriore opportunità al Comitato di commercio internazionale per riflettere su una questione cruciale e di vasta portata. Sono sicuro che nelle prossime settimane possono essere messo a buon uso per questo scopo. Questa mattina, ai sensi dell´articolo 152 del regolamento di procedura, ho messo alla sessione plenaria di decidere democraticamente se i membri volevano anche rinviare la discussione sulla Ttip per avvicinarlo ai voti e la maggioranza dei deputati ha fatto."  
   
   
STRUTTURA DEL DEBITO PUBBLICO NEL 2014 - NELLA MAGGIOR PARTE DEGLI STATI MEMBRI DELL´UE, LA QUOTA DEL DEBITO PUBBLICO È DETENUTO DA NON RESIDENTI - PREVALGONO LE SCADENZE INIZIALI A LUNGO TERMINE  
 
Bruxelles, 11 Giugno 2015 - Tra gli Stati membri per i quali sono disponibili dati, la Svezia (29% del debito pubblico totale ha una durata inferiore ad un anno) e in Bulgaria (21%) registrata nel 2014 le percentuali più elevate di scadenze iniziali a breve termine del debito. Italia (15%), l´Ungheria (14%), Portogallo (13%) e la Francia (12%) hanno registrato quote di debito scadenza a breve termine, superiore al 10%. All´estremità opposta della scala, quasi tutto il debito era composta da scadenze a lungo termine in Polonia, Estonia e Slovacchia.  
   
   
MACROREGIONE ALPINA, PRIMA STRATEGIA EUROPEA A ´TRAZIONE REGIONALE´  
 
Milano, 11 giugno 2015 - E´ ormai prossima alla tappa finale la procedura di approvazione della Macroregione alpina (Eusalp, European Union Strategy for the Alpine Region), con la comunicazione del Piano d´Azione al Consiglio europeo. Massima soddisfazione è stata espressa dal presidente Maroni alla commissaria per la Politica regionale Corina Cre?u per il vicino traguardo, che è stato caratterizzato da un percorso lungo e complesso. La Strategia coinvolgerà un´area di 70 milioni di abitanti, 7 Stati e 48 Regioni, Laender e Cantoni su 450.000 chilometri quadrati (il 50 per cento in più dell´Italia), con un Pil di più di 200 miliardi di euro. Contributo Attivo Di Regione Lombardia - "Regione Lombardia ha contribuito attivamente, insieme ad altre Regioni alpine - dichiara il presidente Maroni - alla definizione di una proposta politica e istituzionale: un lungo percorso, iniziato a Grenoble il 18 ottobre 2013, quando, per la prima volta, Stati e Regioni dell´Arco alpino si sono trovati per firmare una dichiarazione comune di intenti sulla Macroregione alpina". Percorso culminato nel mandato del Consiglio europeo alla Commissione per la preparazione di un Piano d´Azione per la "Strategia dell´Ue per la Regione Alpina" (Eusalp). Dichiarazione Di Milano - Un momento importante nella costruzione di questo progetto è stata la sottoscrizione della Dichiarazione di Milano, il 1 dicembre 2014, durante la Conferenza internazionale degli Stakeholder di Eusalp, organizzata da Regione Lombardia nell´ambito dalla Presidenza italiana del Consiglio Ue, con circa 1.000 partecipanti provenienti dai sette Paesi aderenti all´Eusalp (Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Slovenia e Svizzera). "In quella occasione - aggiunge Maroni - si è ribadito che la Strategia nasce da una iniziativa delle Regioni, con un pari riconoscimento del potere decisionale tra Regioni e Stati". Ruolo Trainante Regioni - Si tratta di una rivoluzione importante nella governance della Macroregione, che però deve essere chiaramente scritta nel Piano d´Azione di Eusalp, la cui comunicazione dalla Commissione al Consiglio è attesa per i primi giorni di luglio, all´inaugurazione della presidenza lussemburghese. Per ribadire con forza il ruolo trainante delle Regioni, il presidente della Regione Lombardia, insieme con i suoi colleghi delle altre sei Regioni europee presenti nel Comitato di pilotaggio dell´Eusalp, ha indirizzato nei giorni scorsi una lettera alla commissaria Corina Cre?u, sottolineando i punti del Piano d´Azione che a giudizio delle Regioni vanno rafforzati. "Stati, regioni, attori della società civile e, soprattutto, i cittadini europei - conclude Maroni - sono stati coinvolti con il fine di rafforzare la lunga tradizione di cooperazione nelle Alpi e di complementare, anziché duplicare, le strutture di cooperazione esistenti. Oggi però la Strategia deve valorizzare queste aspettative e il lavoro fatto in questi anni, soprattutto riconoscendo chiaramente le ´radici´ di questa iniziativa".  
   
   
ROSSI A RIGA: "INVESTIRE NELLO SVILUPPO URBANO, MA GUARDANDO TUTTO IL TERRITORIO"  
 
Firenze, 11 giugno 2015 - La Toscana sta già investendo nello sviluppo urbano sostenibile il 6% delle risorse comunitarie a disposizione, ovvero un punto in più in percentuale di quanto fissato dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale. E´ una percentuale che potrà aumentare ancora, senza però perdere di vista una visione unitaria e integrata con tutto il resto del territorio. E´ quanto ha sottolineato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che ieri mattina ha rappresentato la Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime (Crpm) al Consiglio che a Riga, in Lettonia, ha riunito i ministri responsabili delle politiche di coesione territoriale e degli affari urbani. Il dibattito, a cui ha partecipato anche il commissario europeo per la politica regionale Corina Cretu, si è imperniato sull´agenda urbana dell´Ue, in una Europa in cui ormai 7 cittadini su 10 vivono nelle città. "In Toscana - ha sottolineato Rossi, che della Crpm è vicepresidente - con l´attuale programmazione la dimensione urbana corrisponde al 6% delle risorse totali. Questa cifra può crescere ancora e siamo consapevoli della centralità delle città. Sarebbe comunque un errore spezzare l´unità delle politiche di coesione. Bisogna tenere in uno stesso quadro le politiche relative alle città metropolitane e quelle relative al resto del territorio, zone rurali e isole comprese. Le parole chiave non possono non essere unitarietà e integrazione". In gni caso la coesione sociale, ha ricordato Rossi, dovrà vincere una sfida speciale proprio nelle città: "E´ qui che vivono gran parte dei 25 milioni di persone senza lavoro. Ogni obiettivo sarà difficile da raggiungere senza dare una risposta a questi livelli di disoccupazione". L´incontro di Riga, organizzato nell´ambito del semestre lettone di presidenza europea, è stato centrato sull´invito rivolto dalla Commissione Ue a ciascun Paese membro di dotarsi di una "Agenda Urbana Nazionale" che consenta alle amministrazioni delle singole città di essere direttamente coinvolte nell´elaborare strategie di sviluppo verso l´europa 2020. Cinque i punti fondamentali indicati per le Agende Urbane: limitazione del consumo di suolo e riqualificazione urbana, infrastrutture dei trasporti e mobilità sostenibile, strategia comune in materia di clima ed energia (entro il 2020: meno 20% delle emissioni di gas a effetto serra, più 20% di efficienza energetica, almeno il 20% dei consumi energetici da fonti rinnovabili), cultura con università e smart cities, lavoro e welfare.  
   
   
IL TRENTINO SI APRE ALLA COLLABORAZIONE GIORNATA DI INCONTRI CON LA REGIONE DI PILSEN (REPUBBLICA CECA), E CON L´AMBASCIATORE UCRAINO  
 
 Trento, 11 giugno 2015 - Il Trentino prosegue sulla strada dell´apertura alla collaborazione in campo culturale ed economico con altre comunità. L´assessora Sara Ferrari ieri ha rappresentato la Giunta provinciale in due incontri. Questa mattina con una delegazione delle Regione di Pilsen (Repubblica Ceca) guidata dal presidente Vaclav Slajs e con la presenza di due assessori regionali, allo sviluppo regionale, fondi Ue e informatica Ivo Gruner e all´istruzione, sport e turismo Jiri Strucek. Nel pomeriggio con l´ambasciatore ucraino Yevhen Perelygin, accompagnato da alcuni collaboratori. Agli incontri ha partecipato il dirigente responsabile in materia di internazionalizzazione della Provincia autonoma di Trento Raffaele Farella. La regione di Pilsen, che è tra le più sviluppate e in crescita dell´intera Repubblica Ceca oggi può vantare il prestigioso titolo di capitale europea della cultura 2015. Con il Trentino gli ambiti di possibile collaborazione sono stati individuati nel turismo, nella cultura, nella formazione universitaria e nella meccatronica. L´ambasciatore ucraino Yevhen Perelygin sta facendo un giro tra le regioni italiane per conoscere più da vicino le diverse realtà e cominciare ad individuare possibili spazi di collaborazione in campo culturale ma anche economico e commerciale. Durante l´incontro con il diplomatico, l´assessora Sara Ferrari ha sottolineato che il Trentino sta guardando sempre di più all´esterno dei suoi confini con l´intento di instaurare relazioni utili sul piano culturale ed economico. Alta formazione e ricerca, è emerso, possono essere ambiti in cui le realtà trentine possono instaurare fattive collaborazioni con quelle ucraine.  
   
   
BOLZANO: DAL FONDO DEI CONSIGLIERI REGIONALI 1,9 MILIONI PER FAMIGLIA E LAVORO  
 
Bolzano, 11 giugno 2015 - Il fondo creato con le restituzioni di parte dei trattamenti pensionistici degli ex consiglieri regionali contribuirà a sostenere le famiglie e l´occupazione. La Giunta provinciale ha approvato il 9 giugno una serie di progetti, che dovranno ora essere sottoposti alla Regione, per un totale di 1,9 milioni di euro: spicca il contributo per i congedi parentali dei padri. I progetti approvati, che saranno finanziati dal fondo creato con le restituzioni di parte dei trattamenti pensionistici degli ex consiglieri regionali, si suddividono al 50% fra i Dipartimenti provinciali coordinati dalle assessore Martha Stocker e Waltraud Deeg, e riguarderanno il sostegno all´occupazione e alle famiglie. Partendo dalla parte legata al lavoro, con i mezzi del fondo regionale si punta a finanziare progetti delle cooperative sociali in grado di creare posti di lavoro per persone svantaggiate, ma non solo: ci sarà spazio anche per l´affiancamento dei disabili durante la complessa fase di ingresso del mondo del lavoro e per il reinserimento dei disoccupati over 50, in entrambi i casi utilizzando come datori di lavoro enti pubblici quali Provincia, Comuni e Comunità comprensoriali. "Vi sono poi importanti iniziative di accompagnamento delle donne vittime di violenza domestica - aggiunge l´assessora Martha Stocker - e di sostegno all´orientamento professionale come deterrente all´abbandono scolastico". Per quanto riguarda la parte legata alla famiglia, i mezzi finanziari a disposizione verranno utilizzati per migliorare l´offerta di attività estive e pomeridiane, con particolare attenzione a bambini e ragazzi con disabilità. La parte del leone, però, grazie ad uno stanziamento previsto pari a oltre 700mila euro, la farà un progetto che punta a incentivare il congedo parentale dei padri. "L´impatto economico sulla famiglia di un´uscita temporanea del padre dal mondo del lavoro - sottolinea l´assessora Waltraud Deeg - è quasi sempre maggiore rispetto a quello della madre. Anche questo è uno dei motivi per cui molti uomini decidono di rinunciare ad un periodo di congedo per assistere i propri figli, e noi cercheremo di contribuire ad invertire la rotta con un contributo economico ad hoc". In concreto, i padri che chiederanno un periodo di congedo facoltativo entro i 18 mesi di vita del figlio, riceveranno un contributo di 400 euro al mese per un massimo di tre mesi se il genitore ha diritto al 30% dello stipendio, somma che invece verrà raddoppiata in caso di congedo non retribuito. I progetti, approvati oggi dalla Giunta provinciale, verranno inoltrati alla Regione per il via libera definitivo.  
   
   
METROCITTÀ DI FIRENZE: RIUNITO IL CONSIGLIO A PALAZZO MEDICI RICCARDI (NON PIÙ A SESTO)  
 
Firenze, 11 giugno 2015 - Il Consiglio Metropolitano, convocato dal Sindaco Dario Nardella, si è svolto mercoledì 10 giugno, a Palazzo Medici Riccardi, e non più a Sesto Fiorentino come precedentemente annunciato. Nell´ordine del giorno la discussione sulla relazione di inizio mandato presentata dal Sindaco, quindi discussione e votazione di una serie di delibere. Tra queste l´approvazione della bozza di accordo tra Città Metropolitana, Unione dei Comuni del Mugello, Ambito territoriale di caccia Firenze-prato, Istituto zooprofilattico sperimentale della Toscana ed il Lazio per la realizzazione di un centro di sosta delle carni destinate alla lavorazione e alla commercializzazione. Quindi il Consiglio prenderà in esame l´adesione della Metrocittà all´associazione Mus.e con approvazione dello Statuto e l´aggiornamento del Piano faunistico venatorio 2012-2015 in relazione al riassetto del complesso demaniale Giogo Colla di Casaglia (recepimento dello schema di accordo approvato dalla Regione Toscana. Tra gli altri punti in programma l´autorizzazione al liquidatore per la vendita di terreni della società agricola Mondeggi-lappeggi; il riconoscimento di spesa per interventi di somma urgenza per la messa in sicurezza di un movimento franoso verificatosi al km 6+750 circa della Sp 20 Modiglianese nel comune di Marradi per un importo di 48 mila 500 euro; la presa d´atto del rendiconto 2013, del bilancio di previsione 2014-2016 e del rendiconto 2014.  
   
   
AOSTA: RIUNIONE DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA DEI PROGRAMMI FESR COMPETITIVITÀ REGIONALE 2007/13 E INVESTIMENTI PER LA CRESCITA E L’OCCUPAZIONE 2014/20  
 
 Aosta, , 11 giugno 2015 - Si è tenuto, martedì 9 giugno, ad Aosta, il Comitato di sorveglianza del Programma Competitività regionale 2007/13 e del Programma Investimenti per la crescita e l’occupazione 2014/20 cofinanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). La riunione è stata coordinata dal Presidente della Regione Augusto Rollandin e vi hanno preso parte i rappresentanti della Direzione generale Politica regionale della Commissione europea, del Ministero dello sviluppo economico, della Regione e del Partenariato istituzionale, economico e sociale. L’incontro ha preso avvio con l’analisi dell’avanzamento del Programma 2007/13, ormai giunto alle fasi conclusive, ed è proseguito con la discussione e gli adempimenti necessari all’avvio del nuovo Programma operativo. Con riferimento al Programma Competitività regionale 2007/13, in particolare, il Comitato è stato informato sullo stato di attuazione finanziaria e fisica del Programma, sulle azioni di comunicazione realizzate e sul Rapporto annuale di controllo. Il Comitato ha quindi esaminato e approvato il rapporto annuale di esecuzione al 31 dicembre 2014, documento che evidenzia un buon avanzamento del Programma. Sono state, infatti, rispettate, in termini di spesa certificata alla Commissione europea e allo Stato, le previsioni di pagamento concordate, superando il target del 31 maggio 2015 fissato dall’Agenzia per la coesione territoriale. Per quanto riguarda il Programma Investimenti per la crescita e l’occupazione 2014/20, il Comitato ha approvato la metodologia e i criteri per la selezione delle operazioni, oltre alla strategia di comunicazione. Tale approvazione consente di avviare gli interventi cofinanziati dal Programma che saranno finalizzati alla promozione dell’innovazione, al sostegno della competitività delle imprese e del territorio, al miglioramento delle Ict, alla riduzione delle emissioni di carbonio. La riunione è stata inoltre un’occasione per informare il Comitato circa lo stato di attuazione di piani d’azione per il soddisfacimento delle condizionalità ex ante e per presentare le misure contenute nel Piano di rafforzamento amministrativo.  
   
   
FONDO SOCIALE EUROPEO: VALUTAZIONI E PROSPETTIVE, OGGI A UDINE  
 
Trieste, 11 giugno 2015 - Si tiene, giovedì 11 giugno, a partire dalle 9, nell´Auditorium della sede di Udine della Regione Friuli Venezia Giulia (via Sabbadini, 31) l´incontro su "Il Fondo Sociale Europeo nel Friuli Venezia Giulia, valutazioni e prospettive". L´appuntamento, che sarà aperto dall´intervento introduttivo dell´assessore regionale al Lavoro, Formazione, Istruzione, Pari opportunità, Politiche giovanili, Ricerca e università Loredana Panariti, darà conto dei primi esiti della valutazione del Programma operativo Fse (Fondo Sociale Europeo) del periodo 2007/2013 oltre che delle priorità del Programma operativo Fse 2014/2020. L´incontro farà il punto anche sull´avvio della programmazione 2014/2020 e sulla pianificazione delle attività per il 2015. Proprio in occasione dell´evento di domani, è già in Friuli Venezia Giulia una delegazione della Direzione Generale Occupazione, Affari sociali e Pari Opportunità dell´Ue, guidata da Maurizio Corradetti, referente per Bruxelles del Fse, che ha compiuto una visita conoscitiva nel Pordenonese ad alcune attività formative svolte nel settore turistico alberghiero, incontrando allievi, giovani e adulti, docenti e responsabili dei corsi di Cucina-cuoco, cameriere di sala e bar e pasticceria-panetteria-gelateria. Un´opportunità per constatare che l´investimento in formazione promosso dalla Regione Fvg con il finanziamento del Fse costituisce un esempio concreto di politiche inclusive in grado di lottare fattivamente contro la disoccupazione e la dispersione scolastica e formativa.  
   
   
RISCOSSIONE TRIBUTI, AGGIUDICAZIONE PROVVISORIA DEL SERVIZIO A RTI ICA-CRESET. FRATTURA: RISULTATO COSTRUITO NEL RISPETTO DELLE REGOLE  
 
Campobasso, 11 giugno 2015 - Si sono concluse nel tardo pomeriggio di, mercoledì 10 giugno, le attività di valutazione della commissione relative alle offerte presentate nell´ambito della gara per l´aggiudicazione del servizio di riscossione tributi già svolto da Esattorie spa. La commissione ha proceduto all´aggiudicazione provvisoria in favore del raggruppamento temporaneo di imprese composto dalle società Ica e Creset. Lo comunica il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura. "Con l´aggiudicazione del servizio di riscossione tributi, assegnato mediante una procedura pubblica a garanzia della massima trasparenza, portiamo a termine il processo che ci ha visti coinvolti con i lavoratori di Esattorie spa. Un risultato concreto, costruito nel rispetto delle regole, che dà ragione alla serietà con la quale affrontiamo ogni questione", dichiara il presidente Frattura.  
   
   
NELL’ULTIMO INCONTRO DEL SEMESTRE 2015 DELLA SCUOLA PER LA BUONA POLITICA DI TORINO SI PARLA DEI DIRITTI IN TEMPO DI GUERRA  
 
Torino, 11 giugno 2015 - Giovedì 18 giugno alle 15 si terrà l’ultimo incontro del semestre didattico 2015 della Scuola per la Buona Politica di Torino. Stephen Holmes, tratterà il tema “I diritti in tempo di guerra”. Alle 17 si terrà un seminario su “La libertà di informazione tra pace e guerra”. Spiega il professor Holmes: “Come applicare i principi della guerra giusta, elaborati nel contesto delle guerre simmetriche, alle guerre asimmetriche? Per esempio, la norma controversa secondo la quale i comandanti devono mettere a rischio la vita dei loro soldati per risparmiare i civili, sembra difficile da rispettare nel contesto delle nuove guerre. La lezione esplorerà i vari modi in cui i diritti umani vengono messi a repentaglio in tempo di guerra”. L’ingresso è libero sino ad esaurimento dei posti disponibili in Sala Consiglieri. La Scuola per la buona politica di Torino, nata nel 2008, persegue l’obiettivo della rivitalizzazione di un’opinione pubblica critica, diffusa ed estesa: non si rivolge in modo privilegiato agli studiosi, ma a tutti i cittadini, offrendo spazi e strumenti per la formazione e l’autoformazione democratica. Il programma del semestre didattico 2015 è dedicato al tema “Guerre di civiltà o civiltà della guerra?”. Per conoscere nel dettaglio i programmi e le modalità per l’iscrizione gli incontri ed ai seminari: www.Sbptorino.org    
   
   
ENTI LOCALI IN SARDEGNA: LA RIFORMA È URGENTE E NON PIÙ RINVIABILE  
 
Cagliari, 11 Giugno 2015 - "È ormai urgente, imprescindibile e non più rinviabile l’approvazione della riforma degli enti locali della Sardegna, soprattutto alla luce della situazione finanziaria che riguarda le nostre Province". Lo ha detto stamane l’assessore regionale degli Enti locali, Cristiano Erriu, nel corso dell´audizione in Consiglio regionale di fronte alla Prima (Autonomie e Riforme) e Terza Commissione (Bilancio), alla quale ha partecipato anche l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci. "La situazione - ha sottolineato l´assessore Erriu - è particolarmente grave poiché, come è noto, la legge statale di stabilità per il 2015 ha previsto per l’anno in corso un taglio di un miliardo di euro per tutte le Province e le città metropolitane: riferito alla Sardegna, parliamo di circa 55 milioni di euro per il solo 2015. Per gli anni successivi, la legge di stabilità prevede un taglio per ulteriori due miliardi per il 2016 e addirittura tre miliardi per il 2017. Un ritardo nell´approvazione della riforma comporterà un aggravamento della situazione economico-finanziaria che diventerà strutturale nei prossimi anni". L’assessore Erriu ha ripetuto più volte che "è nella responsabilità del Consiglio regionale e della Giunta trovare soluzioni finanziarie all´interno delle risorse di bilancio approvate di recente, per coprire il fabbisogno finanziario delle otto Province sarde. Alcune di esse hanno una percentuale di incidenza delle spese di personale, rispetto alla spesa corrente totale, che supera il 42% a fronte di una media nazionale pari a circa la metà. È necessario, perciò, che questa situazione sia affrontata seriamente e in tempi strettissimi". "La soluzione va trovata all´interno della Conferenza regionale sulle Autonomie locali - ha sottolineato l´assessore Paci - Convocheremo perciò al più presto il tavolo tecnico per approfondire la situazione e decidere tutti insieme come trovare le risorse necessarie ad affrontare questo momento di emergenza". A proposito del Patto di stabilità, il Consiglio dei ministri in settimana dovrebbe approvare il Decreto Legge sugli enti locali, in accordo con l’Anci, che prevede misure sostanziali di attenuazione delle sanzioni per le Province che hanno sforato il Patto nel 2014. Tale misura consentirà alle Amministrazioni provinciali di non dover sopportare le sanzioni inizialmente ipotizzate. Altro tasto dolente è quello delle società in house delle stesse Province. "Ci sono esempi di società in house - ha commentato l’assessore Erriu - che hanno intrapreso un percorso di razionalizzazione dei costi già da tempo, mentre altre Province stanno ragionando e valutando l’esternalizzazione dei servizi per abbattere i costi generali ormai insostenibili". L’assessore Erriu, al termine dell’audizione, ha preso l’impegno di convocare al più presto il tavolo tecnico all’interno della Conferenza regionale sulle Autonomie locali.  
   
   
FVG, LIGNANO ADERISCE A UTI MA A REGIME DIFFERENZIATO  
 
Udine, 11 giugno 2015 - Già nei prossimi giorni il Consiglio comunale di Lignano Sabbiadoro sarà chiamato a deliberare sulla sua adesione all´Unione territoriale intercomunale (Uti) della "Bassa Friulana occidentale" grazie al riconoscimento - normativamente introdotto da Giunta e Consiglio regionali la scorsa settimana - della peculiarità per i grandi Comuni turistici del Friuli Venezia Giulia. Lo hanno confermato oggi a Udine l´assessore regionale alle Autonomie locali Paolo Panontin e il sindaco di Lignano Sabbiadoro Luca Fanotto che in conferenza stampa hanno ribadito le ragioni che hanno portato l´amministrazione municipale lignanese a modificare la propria precedente posizione di restare al di fuori del nuovo sistema territoriale previsto dalla Regione con la legge 26 del 2014, poi "ritarato" recentissimamente con la norma 12/2015. Un provvedimento, come ha riconosciuto lo stesso assessore Panontin, frutto di un sinergico lavoro di Giunta e Consiglio regionali ("nella sua interezza", ha indicato l´assessore), che ha considerato ragionevole e opportuno tener conto di realtà economico-turistico quali Lignano e Grado che "da grandi paesi, nel giro di un week-end, si trasformano nei mesi estivi in grandi città, di dimensioni anche superiori a Trieste e Udine". "Con rammarico - ha osservato Panontin - avevamo preso nota della volontà di Lignano di non aderire all´Uti: ma le modifiche introdotte dalla legge 12 del 2015, con la previsione del riconoscimento legislativo di una specificità per questi Comuni (che si ´gonfiano´ per raggiungere, come Lignano, anche i 250 mila residenti) e dunque di un ´regime differenziato´ necessario per affrontare i problemi, soprattutto in termini di servizi, dei cittadini e del turista, ci permettono di far rientrare nell´alveo delle Uti anche Lignano, sin qui unica realtà del territorio regionale a non essere legata a un´Unione". Quindi, hanno evidenziato oggi a Udine Panontin e Fanotto, da una prima idea (non prevista peraltro dalla legge regionale) della creazione di un´"Uti delle spiagge Fvg", alla successiva ipotesi di un´autonomia lignanese, si passa ora all´inserimento - lo dovrà decidere il Consiglio comunale - nell´Unione della Bassa Friulana occidentale, facendo perno sui contenuti precipui degli articoli 26 e 27 della legge 26/14 come modificati dalla 12/15, che conferma la possibilità (sarà poi fissata a livello di statuto della singola Uti) di svolgere in autonomia alcune funzioni strategiche, che per Lignano, ha ipotizzato il sindaco, potrebbero essere quelle legate alla Polizia municipale, al personale, al sistema di accertamento tributario ("leggasi" in particolare seconde case), eventualmente le attività produttive, in quanto legate al sistema turistico locale. Lignano, pertanto, non sarà "costretta" a restare da sola, come in precedenza deciso dall´amministrazione municipale, che l´avrebbe penalizzata dal punto di vista finanziario, ha rimarcato il primo cittadino, scontando così una riduzione del 30 per cento nei trasferimenti da parte della Regione. Per quanto concerne invece la città di Grado, ha ancora affermato Panontin, resta invariato il suo inserimento nell´Uti del "Basso Isontino" ma l´Isola del Sole potrà a sua volta beneficiare di questo "regime differenziato" previsto dalla norma regionale per i Comuni turistici ed i quattro Comuni capoluogo. Dopo la delibera del Consiglio comunale di Lignano, il Piano Fvg di riordino territoriale sarà portato all´attenzione del Cal, il Consiglio delle Autonomie locali, per essere quindi approvato in modo definitivo dalla Giunta regionale.  
   
   
TORINO: L’INSERIMENTO LAVORATIVO DELLE PERSONE A RISCHIO DISCRIMINAZIONE. UN SEMINARIO GIOVEDÌ 11 GIUGNO  
 
Torino, 11 giugno 2015 - Si terrà giovedì 11 giugno dalle 14 alle 18 nella Sala Consiglieri di Palazzo Cisterna il seminario conclusivo del progetto "Io non discrimino, e tu?" sull´inserimento socio lavorativo di persone disoccupate vittime o a rischio di discriminazione nella provincia di Torino. Si presenteranno i risultati del progetto, che ha coinvolto 126 disoccupati fornendo loro interventi e azioni di sostegno. Introdurranno i lavori i consiglieri delegati della Città metropolitana Lucia Centillo (Diritti sociali, parità, welfare) e Francesco Brizio (Sviluppo economico, lavoro, formazione professionale).  
   
   
CALABRIA: IL PRESIDENTE OLIVERIO HA TELEFONATO E SCRITTO AL MINISTRO POLETTI  
 
Catanzaro, 11 giugno 2015 - Il Presidente della Regione Mario Oliverio ha telefonato ieri mattina al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, relativamente ai pagamenti della mobilità in deroga, ribadendo quanto era già emerso, sull’argomento, nell’incontro svoltosi al Ministero lo scorso venerdì sei giugno. Il Presidente Olivierio ha, contenporaneamente, inviato una lettera, già ricevuta dallo stesso Ministro, nella quale la Regione ha comunicato di aver reso operativi gli impegni assunti per sbloccare i pagamenti, sia di coloro i quali rientrano nel decreto ministeriale del 2014, sia degli oltre undicimila che, altrimenti, non potrebbero percepire alcuna indennità di ammortizzatore in deroga. Una scelta chiara che Olivierio e la Giunta hanno voluto fare, inpegnando importanti risorse regionali, affinché diecine di famiglie non restino senza reddito. Ora si sta già pensando ad avviare un confronto con le organizzazioni sindacali, finalizzato ad intraprendere percorsi di politica attiva per il lavoro. Intanto, l’Assessore al Lavoro Carlo Guccione, nel corso di una riunione svoltasi nella Prefettura di Catanzaro, ha informato le organizzazioni sindacali di quanto è stato già fatto nelle ultime ore.  
   
   
CALABRIA: LE RISORSE DISPONIBILI PER GLI AMMORTIZZATORI IN DEROGA  
 
Catanzaro, 11 giugno 2015 - Il Dipartimento regionale “Lavoro” comunica che le risorse disponibili per il pagamento degli ammortizzatori sociali in deroga, relativamente al 2014, sono 65 milioni di euro ministeriali e 41.865.761,06 di risorse regionali. Con tali somme sarà coperto anche il residuo del 2013.  
   
   
PIEMONTE: OGGI A STUPINIGI IL COMITATO DI SORVEGLIANZA DEL POR-FSE E FESR 2014-2020 CONTRASTO ALLA DISOCCUPAZIONE, LAVORO E FORMAZIONE AL CENTRO DELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE  
 
Torino, 11 Giugno 2015 - Contrasto alla crisi, riforme del sistema educativo, inclusione dei soggetti svantaggiati, lifelong learning e misure attive del lavoro, innovazione organizzativa e ricerca. Sono solo alcuni dei temi sui quali discuterà il Comitato di Sorveglianza sull´attuazione dei Programmi Operativi Regionali Fse e Fesr 2014-2020, la cui riunione annuale è in programma giovedì 11 giugno, presso la Palazzina di Caccia di Stupinigi. All´ordine del giorno della seduta, oltre ad una valutazione sulle operazioni finanziate con il Por 2007-2013 e dei progressi compiuti nel conseguimento degli obiettivi, verrà infatti esaminato lo stato dei lavori per il nuovo Programma operativo regionale Fse E Fesr 2014-2020. Ammontano a circa 30 mila i progetti avviati nell’ambito della vecchia programmazione 2007-2014, riguardanti i diversi assi tematici individuati dal Comitato: adattabilità, occupabilità, inclusione sociale, capitale umano, transnazionalità e interregionalità e assistenza tecnica e grazie ai quali sono stati coinvolti oltre 600 mila partecipanti. Al Comitato, formato da 39 membri, appartenenti alla Commissione Europea, ai Ministeri dell´Economia e Finanze, del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalla Presidenza del Consiglio, alle strutture provinciali coinvolte nell´attuazione dei programmi e alle parti economiche e sociali, interverranno anche gli assessori regionali alle Attività produttive Giuseppina De Santis, all´Istruzione, Lavoro, Formazione professionale Gianna Pentenero e alle Pari Opportunità, Monica Cerutti. Il Comitato, nelle due giornate di lavori, non solo avrà il compito di valutare l´andamento dei programmi ed esaminare gli eventuali problemi che possono in qualche modo influire sull’efficacia ed efficienza degli stessi, ma individuerà gli obiettivi sui cui incentrare la programmazione futura dei fondi strutturali europei. “La riunione del Comitato di Sorveglianza, in programma domani, toccherà punti importanti della nostra strategia di intervento per i prossimi anni, soprattutto in materia di lavoro e formazione – afferma l’assessore all´Istruzione, Lavoro, Formazione professionale, Gianna Pentenero – e ci permetterà di fare il punto sulle priorità su cui il nostro Por verrà impostato, verificando che gli obiettivi individuati siano coerenti con le nuove “sfide” individuate dall’Unione Europea. "La Giunta regionale del Piemonte nel progettare insieme i fondi europei Fse e Fesr vuole dare un segnale importante che metta in evidenza la necessità di politiche trasversali tra settori differenti dell´amministrazione. Dobbiamo tracciare un filo rosso tra i diversi progetti che portiamo avanti come Regione per sottolineare che le differenze devono essere intese come un valore e non come una discriminazione, che queste siano di genere, o legate all´orientamento sessuale o di provenienza etnica o territoriale" - ha dichiarato Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte.  
   
   
IMMIGRAZIONE, MARONI: UNICA SOLUZIONE SONO CAMPI PROFUGHI IN LIBIA  
 
Milano, 11 giugno 2015 - "La soluzione per bloccare i flussi di clandestini verso l´Italia sono i campi profughi con i caschi blu dell´Onu: se non si fa così, tra un po´ ne arriveranno qui non 50.000 ma 500.000. Il Governo però deve andare a farsi sentire, a Bruxelles o a New York, per ottenere questa soluzione". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, incontrando i giornalisti a margine della cerimonia del National Day della Russia, al sito Expo.  
   
   
IMMIGRAZIONE, MARONI: SEMBRA RITORSIONE CONTRO NORD DA PARTE GOVERNO  
 
Milano, 11 giugno 2015 - "Sembra una sorta di ´ritorsione´ contro il Nord da parte di un Governo incapace di rivolvere la situazione". E´ la riposta del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, intervenuto in diretta a ´La Telefonata´ di Belpietro, su Canale Cinque, all´osservazione del direttore di ´Libero´ a proposito dell´arrivo di nuovi immigrati nelle regioni settentrionali nonostante la contrarietà espressa da diversi sindaci e governatori. "E´ la cosa più sbagliata - ha argomentato - perché aumenta tensioni e conflitti sociali, non risolve il problema ma, al contrario, lo aumenta". Clandestini Non Profughi - Il Governatore ha osservato che "stiamo parlando di clandestini, non di ´profughi´ il cui stato si ottiene solo dopo un preciso percorso" e ha contestato le modalità del Viminale di trasferimento di questi immigrati sul territorio, ricordando di "aver scritto ai Prefetti dicendo che Lombardia, essendo già una delle Regioni che ne ha accolti di più, non è disposta ad accettare nuovi arrivi". Faccio Come Renzi - In merito alle reazioni politiche verso questa decisione, Maroni ha fatto notare di agire "esattamente come Renzi. Il Premier - ha fatto notare - ha detto che premierà i Comuni che accolgono più clandestini. Io premierò i sindaci che decidono di non accoglierne più". Governo Italiano Sbeffeggiato In Europa - "Non bisogna far arrivare nuovi clandestini. Il Governo italiano deve fare quello che fino ad ora non ha fatto: convincere Ue e Onu a fare campi profughi in Libia, dove si possano accogliere e fare tutte le verifiche del caso per capire chi abbia diritto allo status di profugo". Il governatore ha osservato che a livello comunitario, l´Esecutivo italiano "viene costantemente sbeffeggiato. L´ue si rifiuta persino di discutere le proposte del nostro Governo, rimandando addirittura la decisione sul riparto dei richiedenti asilo. Io - ha aggiunto - andrei a Bruxelles a picchiare i pugni sul tavolo, invece a Roma preferiscono prendersela con il presidente della Regione Lombardia". Deroga Patto Solo Per Clandestini E´ Follia E Insulto - La deroga al Patto di Stabilità per l´accoglienza ai clandestini e non per fare investimenti a favore dei cittadini, "è una follia e un insulto". "Anche Matteo Renzi lo aveva definito ´Patto di stupidità´, ma il governo non l´ha mai voluto allentare davvero per aiutare i Comuni virtuosi. Oggi - ha ribadito il Governatore - mi sembra una follia promettere una cosa del genere a favore delle amministrazioni che accolgono i clandestini, quando non lo si fa per aiutare i nostri cittadini, gli anziani, i giovani senza casa, chi non ha più il lavoro o i poveri. E´ una follia e un insulto. Io dico: prima i nostri, non prima gli immigrati". Viminale Ci Tiene All´oscuro Su Arrivo Clandestini - "Siamo tenuti allo scuro di tutto. Fanno tutto i prefetti senza informarci. E´ inaccettabile". "Cercherò di capire dove vanno a finire - ha continuato il Governatore - ma non si può gestire un´emergenza umanitaria in questo modo. Faremo delle verifiche - ha assicurato e se non ci saranno le condizioni di abitabilità che prevede la legge, il che vuol dire che non potranno stare in caserme abbandonate o altri luoghi di fortuna, interverremo". Infine, concordando con alcuni ascoltatori, Maroni ha detto di essere favorevole a "un referendum sulla questione immigrazione. Andrebbe fatto - ha osservato - per vedere come la pensa la gente".  
   
   
IMMIGRAZIONE: DISPOSTO PRESIDIO SANITARIO STAZIONE CENTRALE MILANO  
 
Milano, 11 giugno 2015 - "A seguito dei rapidi mutamenti in corso a livello internazionale e nazionale e che hanno portato a un significativo incremento della popolazione immigrata presso la Stazione Centrale, Regione Lombardia, attraverso l´Asl della città di Milano, ha disposto la presenza di un presidio sanitario, affinché sia fornita l´assistenza adeguata alle tante persone immigrate qui presenti. In queste giorni, fra l´altro, sono stati riscontrati numerosi casi di scabbia nei centri di accoglienza della città e, benché trattasi di patologia non grave, vogliamo alzare il livello d´attenzione: dobbiamo garantire la salute dei Milanesi e dei Lombardi". Così ha affermato il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani nel corso di un sopralluogo alla Stazione Centrale di Milano al fine di verificare di persona la situazione in corso; con lui era presente il direttore sanitario dell´Asl Città di Milano, dottor Bolzoni. Via Al Presidio In Stazione Centrale - "Il presidio verrà reso operativo nelle prossime ore - ha spiegato Mantovani -, in modo da intervenire sulle situazioni di criticità di carattere sanitario, che rientrano fra le nostre competenze. Le difficoltà invece sul piano sociale e umanitario che qui riscontriamo devono essere affrontate dal Governo con risposte adeguate, essendo un tema di carattere nazionale". Dal Governo In Attesa Di 160 Milioni - "Noi continuiamo a garantire attraverso il Sistema sanitario l´assistenza sanitaria a tutti i cittadini, anche non lombardi - ha proseguito il vice presidente di Regione Lombardia -. Dall´esecutivo ci aspettiamo non polemiche, ma qualche segnale operativo. Ricordo che stiamo ancora aspettando 160 milioni di euro al fine di coprire le spese affrontare dagli ospedali lombardi per gli immigrati". Ognuno Faccia La Sua Parte - "Nelle prossime ore scriverò inoltre a prefetto e sindaco di Milano - ha annunciato -. Se l´assistenza sanitaria è un nostro dovere, assistiamo invece a criticità sul piano della dignità umana. Credo che ognuno dovrà fare la sua parte, anche riequilibrando la distribuzione dei profughi sul piano nazionale, come richiesto con forza in queste ore dal presidente Maroni. Regione Lombardia ha il doppio o il triplo di immigrati rispetto ad altre regioni: credo serva più ragionevolezza". Quasi 10.000 Prestazioni Sanitarie Per Immigrati - "Ricordo come Regione Lombardia, non da ieri ma dal luglio 2014 - prosegue Mantovani - sia impegnata nel promuovere campagne di valutazione clinica nelle strutture di accoglienza operanti in Regione Lombardia. Ad oggi sono state effettuate quasi 10.000 prestazioni, a fronte delle quasi 7.000 persone accolte nei centri di accoglienza, compresa la città di Milano". Grazie Alle Associazioni - "Ringrazio le istituzioni e soprattutto le associazioni e i volontari qui presenti. Sono molto preziosi non solo per Milano, ma anche a livello nazionale ed europeo. Si tratta di gesti che offrono momenti di umanità di fronte ai drammi di queste persone".  
   
   
IMMIGRAZIONE: PRESIDENTE REGIONE VENETO: “FATTA ISPEZIONE, CASERMA SALSA PRIVA DEI REQUISITI IGIENICO SANITARI. NON PUO’ ESSERE UTILIZZATA”  
 
Venezia, 11 giugno 2015 - La Caserma Tommaso Salsa di Treviso, dove si stanno ospitando immigrati extracomunitari, non è in possesso delle caratteristiche minime igienico sanitarie per essere utilizzata e “non rispetta gli standard regionali di accoglienza previsti”. E’ questo l’esito di una delle ispezioni disposte fin da ieri sera dal Presidente della Regione Veneto, ed effettuata dai tecnici e dai sanitari del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 9. “Quella struttura – dice il Presidente – è risultata insalubre e priva di molti dei requisiti minimi richiesti. Quanto prima invieremo la relativa documentazione al Sindaco di Treviso, nella sua veste di autorità sanitaria locale”. “E’ dall’agosto 2014 – incalza il Presidente – che sosteniamo che le Caserme dismesse sono assolutamente inadatte a questo utilizzo. Ne avevamo verificate già cinque, ipotizzate allora dal Governo e tutte erano risultate vere e proprie discariche a cielo aperto. Nel caso della Salsa sono risultati mancanti molti degli gli standard igienico sanitari previsti dal Protocollo Operativo per il Controllo delle Malattie Infettive e la Profilassi Immunitaria in Relazione all’Afflusso di Immigrati entrato in vigore in Veneto il 2 ottobre 2014”. Tra i requisiti minimi indicati dal Protocollo ci sono: la disponibilità di camere e posti letto con misure di 8 metri quadri per un letto e 14 metri quadri per 2 letti; la presenza di un Wc ogni 8 letti, di un lavabo ogni 6 letti, di una doccia ogni 12 letti; di un refettorio con una disponibilità minima di 1,5 metri quadri per persona. I sanitari dell’Ulss 9, sulla base di questo Protocollo, hanno eseguito e stanno eseguendo le visite mediche previste ad ognuno degli immigrati presenti. Il Presidente della Regione ha infine raccomandato al Direttore Generale della Sanità Regionale Domenico Mantoan da mantenere “altissima”, nel corso delle visite alle quali i profughi vengono obbligatoriamente sottoposti, la vigilanza sulle malattie infettive ed in particolare su alcune patologie, da tempo debellate, come tubercolosi, poliomielite, scabbia, sottoponendo a immunoprofilassi tutte le persone immigrate.  
   
   
NARDELLA: I ´PREMI´ AI COMUNI CHE OSPITERANNO I MIGRANTI SONO "UNA MISURA CHE PUÒ SERVIRE" "A FIRENZE SIAMO RIUSCITI A FIRMARE UN ACCORDO CON TUTTI E 42 I SINDACI"  
 
Firenze, 11 giugno 2015 - I ´premi´ ai Comuni che ospiteranno ai migranti, annunciati dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, sono "una misura che può servire". Ne è convinto il sindaco di Firenze e coordinatore delle città metropolitane Dario Nardella, a margine di una iniziativa in Palazzo Vecchio. "In generale penso che i sindaci italiani siano i primi ad assumersi la responsabilità di accogliere i tanti migranti - ha aggiunto - Lo hanno già dimostrato, lo abbiamo già dimostrato anche qui a Firenze, perchè siamo riusciti a firmare un accordo con tutti e 42 i sindaci del fiorentino senza differenza di colore o appartenenza politica. Così abbiamo dimostrato che con un´equa ripartizione tra tutti i territori si può affrontare l´emergenza dei migranti". Se invece, ha poi osservato il sindaco, "in modo egoistico opportunistico, per cercare magari qualche voto, qualche presidente di regione politico o rappresentante istituzionale si alza e dice ´no io non voglio più i migranti a casa mia´, è chiaro che questo è un problema per tutti e nessuno più si rende disponibile a fare la propria parte".  
   
   
IMMIGRAZIONE: PRESIDENTE DELLA REGIONE VENETO CHIEDE “VERTICE URGENTE A CUTTAIA”  
 
Venezia, 11 giugno 2015 - Con una lettera al Prefetto di Venezia Domenico Cuttaia, il Presidente della Regione del Veneto ha chiesto formalmente, “in relazione allo straordinario afflusso di cittadini stranieri” la convocazione di “un vertice urgente per fare il punto della situazione a livello regionale sullo stato d’accoglienza degli immigrati e sui reali livelli di presenza in ambito territoriale”. Nella missiva, il Governatore scrive tra l’altro. “ribadendo la mia ferma e totale contrarietà ai modi e ai tempi di gestione di tale emergenza sia a livello nazionale che a livello locale, urge comunque avere esatta contezza di quanto sta accadendo sul territorio dell’intera Regione, con riferimento agli immigrati già accolti dalle varie comunità locali, dagli operatori del privato sociale o da singoli cittadini, e con riferimento anche a quelli che in queste ore si sta programmando di allocare secondo modalità non del tutto convenzionali e sui quali occorre fare chiarezza, a causa dei numeri assunti da fenomeno migratorio che è in atto”. Per le vie brevi, inoltre, al fine di assicurare alla Regione e alle comunità locali un’adeguata informazione, è stato chiesto perentoriamente alla Prefettura di fornire in tempo reale costanti informazioni su ogni attività di allocazione sui territori veneti e di garantire un puntuale e analitico flusso informativo sugli immigrati e sui profughi destinati al Veneto, precisandone: 1) La nazionalità; 2) L’identità; 3) La condizione giuridica; 4) L’esatta dislocazione territoriale.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: CASA, SALUTE, SCUOLA, FORMAZIONE E LAVORO: VIA LIBERA DALLA GIUNTA REGIONALE AL PROGETTO DI LEGGE "NORME PER L´INCLUSIONE SOCIALE DI ROM E SINTI".  
 
Bologna, 11 giugno 2015 - Superamento dei campi sosta di grandi dimensioni, tutela della salute, sostegno al conseguimento dell’obbligo scolastico e all’inserimento lavorativo. Sono, in estrema sintesi, alcuni degli obiettivi del progetto di legge d’iniziativa della Giunta per l’inclusione sociale di Rom e Sinti, che recepisce la Strategia europea per l’integrazione di queste popolazioni e che andrà a sostituire – una volta approvata in Assemblea – la precedente legge regionale (la 47 del 1988). Il filo conduttore è un nuovo patto tra diritti e doveri delle comunità interessate (lo 0,06% della popolazione complessiva dell’Emilia-romagna): si supera l’approccio dei campi grandi a favore di altre soluzioni abitative, come alloggi sul mercato, alloggi popolari in presenza dei requisiti, micro-aree pubbliche e private autofinanziate dai nuclei che si insediano. “I principi della legalità, della responsabilizzazione delle comunità Rom e Sinti, nonché del risparmio dei finanziamenti pubblici – ha sottolineato la vicepresidente e assessore alle Politiche di Welfare della Regione Elisabetta Gualmini – sono alla base del nuovo provvedimento che punta contestualmente ad abbattere ogni tentazione di esclusione sociale e stigmatizzazione e a promuovere un’integrazione positiva sul versante dell’accesso alla salute, alla scuola e ai percorsi formativi”. Il progetto di legge: l’articolato Dopo aver stabilito (all’articolo 2) gli elementi essenziali della Strategia regionale per l’inclusione di Rom e Sinti (che verrà approvato dopo l’Assemblea con un atto di Giunta), con l’articolo 3 si entra nel merito del primo degli assi prioritari per l’inclusione di queste comunità, quello dell’abitare, e viene stabilita la necessità di un superamento dei campi sosta di grandi dimensioni che presentano oggi condizioni inaccettabili di igiene e sicurezza. Si indica quindi la promozione e la sperimentazione di soluzioni insediative innovative di interesse pubblico, come le microaree familiari, pubbliche e private, rimandando la disciplina tecnica a uno specifico atto della Giunta, da adottare d’intesa con gli enti locali in sede di Consiglio delle Autonomie locali (è fissato il rispetto dei requisiti inderogabili quali la salubrità, l’igiene, la sicurezza, l’accessibilità, l’integrazione e delle prescrizioni urbanistiche ed edilizie). E’ previsto il ricorso a forme abitative tradizionali, anche attraverso l’attivazione delle forme di sostegno all’accesso già preventivate per tutti i cittadini, e il sostegno a iniziative anche sperimentali di autocostruzione e auto recupero. Nell’articolo sono raccolti anche i profili essenziali della disciplina urbanistica ed edilizia delle microaree familiari, che dovranno essere articolati dall’atto regionale e dalla pianificazione comunale. L’articolo 4 fissa principi e obiettivi della tutela della salute: richiama la priorità stabilita dalla Regione sulla promozione dell’educazione alla salute e l’adozione di stili di vita sani, e ribadisce la garanzia di accesso alle prestazioni sanitarie previste per tutti i cittadini. L’articolo 5 definisce principi e obiettivi in tema di educazione, istruzione, lavoro e formazione professionale, fissa il principio generale della parità di accesso a tutti i livelli educativi, scolastici e della formazione, e dei servizi e delle politiche attive per il lavoro. Conferma inoltre il sostegno regionale al conseguimento del successo scolastico e formativo e all’inserimento lavorativo. Rom e Sinti in Emilia-romagna, i dati In Emilia-romagna sono presenti 2.745 persone (0,06% della popolazione regionale) distribuite in 129 campi e aree (di questi 66 sono irregolari); i dati ufficiali sono al 31 dicembre 2012, la rilevazione viene fatta ogni tre anni e l’ultima sta partendo ora. I campi sono maggiormente presenti a Reggio Emilia (56), Modena (22), Bologna (15) e Rimini (7). La comunità più diffusa in regione è quella dei sinti (90,6%),che sono quasi tutti italiani; solo il 4,1% è straniero. Sul totale 69,1 % sono i lavoratori autonomi, 10 % i lavori a tempo determinato o parasubordinato, 21 % quelli a tempo indeterminato. I minorenni rappresentano il 37,4% del totale, gli adulti fino a 64 anni il 59,5%, mentre gli anziani con 65 anni e oltre sono solo il 3,1%. Dal 2003 al 2012, le persone inserite dai Comuni negli alloggi hanno raggiunto una quota considerevole: 568 in 123 alloggi. A scuola la percentuale dei frequentanti sugli iscritti è pari al 93,5%, l’iscrizione alle secondarie di Ii grado e ai corsi di formazione è al 33,3%.  
   
   
PROFUGHI: A MILANO ACCOLTE 64.000 PERSONE IN 20 MESI, MA IL VIMINALE SE NE DIMENTICA. SONO TUTTI PROFUGHI ARRIVATI SPONTANEAMENTE, MAI CONTEGGIATI DAL MINISTERO, DI FATTO INVISIBILI E IGNORATI ANCHE DALLA REGIONE LOMBARDIA CHE NON ATTIVA PRESIDI MEDICO SANITARI.  
 
Milano, 11 giugno 2015 – Dal 18 ottobre 2013 ad oggi il Comune di Milano con Caritas, Privato Sociale, Protezione Civile Comunale e Volontari ha assistito più di 64.000 profughi (di cui 14.000 bambini), in fuga da guerra e violenze, che hanno raggiunto Milano per poi ripartire, lasciando così l´Italia. Da inizio anno ne sono già transitati 10.000, tutti passati dalla Stazione Centrale, dopo un viaggio su treni e pullman di linea e autonoleggi provenienti dal Sud. Ogni notte nelle strutture messe a disposizione hanno trovato un posto letto anche 800 persone tra famiglie con bambini e adulti. Sono tutti profughi giunti spontaneamente, senza alcun controllo o organizzazione da parte del Ministero dell´Interno, mai conteggiati dal Viminale e dunque invisibili, nonostante che nelle strutture messe a disposizione da Comune, Caritas e Terzo Settore (paragonabili a un qualsiasi altro Cara o Centro di Accoglienza Temporanea) siano state ospitate, ogni notte e da 20 mesi, una media di 820 persone con picchi la scorso agosto di oltre 1.400. I profughi accolti e transitati da Milano sono per lo più Siriani ed Eritrei, questi ultimi in forte aumento da inizio anno con quasi 5.000 persone. Molti di loro hanno avuto bisogno di cure mediche e, in alcuni casi, anche di ricoveri d´urgenza negli ospedali, ma nonostante ciò la richiesta più volte fatta a Regione Lombardia di attivare un presidio medico sanitario è stata finora sempre respinta. “A fronte dell´incapacità del Governo di affrontare in modo significativo l’emergenza profughi creatasi in una città come la nostra dobbiamo fare tutti un salto di qualità sia nelle azioni sia nella proposte.”, spiega l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. “Per questo oggi, il mio collega Marco Granelli ed io e l’intera Amministrazione comunale – continua l’assessore Majorino – rinnoviamo l’appello ad Asl ad istituire un punto permanente in Stazione Centrale per la verifica delle condizioni di salute delle persone, proposta avanzata in questi mesi più volte anche dal Sindaco Pisapia e dai consiglieri regionali d’opposizione. A tale proposito mi auguro che il Presidente Maroni abbandoni i toni da stadio e aiuti concretamente di più la città di Milano. Il secondo appello lo rivolgiamo a Grandi Stazioni. Pensiamo infatti, noi per primi, che il ‘mezzanino’ della Stazione Centrale non sia un luogo adeguato per la gestione dei profughi – che lo ricordo – sono ‘in transito’, spesso mai identificati, cosa che noi non possiamo fare, e presenti in città per alcuni giorni. Sappiamo – aggiunge Majorino – che esistono ampi luoghi inutilizzati della stessa Stazione dove accoglienza, smistamento, organizzazione delle presenze in città potrebbero essere svolte più adeguatamente. E dunque, insieme al Terzo settore milanese, chiediamo che vengano immediatamente messi a disposizione della gestione dei profughi stessi. Ne guadagnerebbero tutti, anche i viaggiatori ‘tradizionali’, gli stessi che hanno tutto il diritto a ritrovare una situazione di maggiore normalità. Diciamo tutto ciò ricordando che finalmente, tra pochi giorni entro la fine della prossima settimana, l’ex Cie di via Corelli sarà ulteriormente potenziato e potrà farsi carico di maggiore assistenza e accoglienza”.