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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Giugno 2015
BRUXELLES, PARLAMENTO EUROPEO, RIUNIONI PLENARIE DEL COMITATO E SESSIONE DAL 22 AL 28 GIUGNO 2015  
 
 Bruxelles, 22 giugno, 2015 - Sessione plenaria (mercoledì) - Piano strategico di investimenti di Juncker. Il Fondo europeo di investimento strategico, progettato per sfruttare € 315 miliardi per aumentare l´economia dell´Ue, sarà per un dibattito e un voto legislativo. Modalità di finanziamento del fondo sarà di particolare interesse. Un voto favorevole consentirebbe il piano di Juncker dare il via in estate. Consiglio europeo. Migrazione, Ucraina, governance economica e la sicurezza sono tutte il 25-26 giugno Eu summit agenda e rischiano di venire nel dibattito del Parlamento con Consiglio e della Commissione, il giorno prima. Lo stato di avanzamento nei colloqui tra Grecia e i suoi creditori internazionali è anche associato a essere generato. Governance economica. Pareri del Parlamento l´Ue economiche architettura di governance, tra cui le proposte di miglioramento, sarà stabilito in un dibattito e risoluzione che la bozza del testo dice che le regole di governance economica per la zona euro non funzionano bene come dovrebbero, come sono troppo complesse, mancano di proprietà e non sono applicate in modo coerente. Capi di stato o di governo sono a discutere le regole di coordinamento della politica economica al Consiglio europeo di giugno. Riunioni del Comitato - Raccomandazioni specifiche per paese. Commissari Valdis Dombrovskis, Pierre Moscovici e Marianne Thyssen discuteranno le raccomandazioni specifiche per paese per il 2015 con i comitati economici e monetari e gli affari sociali. Invita a prestare maggiore attenzione alle specificità nazionali e possibili ricadute in altri paesi e a coinvolgere i parlamenti nazionali al momento di decidere sulle riforme strutturali è probabilmente tra le questioni sollevate dai deputati. (Martedì) Protezione dei dati. Del Parlamento capi negoziatori, i ministri della giustizia da titolari di presidenza del Consiglio in uscita e in entrata, Lettonia e Lussemburgo e giustizia dell´Unione europea, che il Commissario si incontrerà per avviare i negoziati sull´aggiornamento delle norme di protezione dei dati Ue. Una conferenza stampa congiunta avrà luogo immediatamente dopo il primo turno di colloqui tra le tre istituzioni. (Mercoledì). Security. Nel funzionamento fino al 25-26 giugno, Consiglio europeo, che si concentrerà anche sulle questioni di sicurezza, responsabile degli affari esteri dell´Ue Federica Mogherini discuteranno l´agenda di sicurezza dell´Ue e chiede dei membri più azioni affrontare l´Ue recente crisi con i deputati del comitato affari esteri del bordo. (Martedì). Diario del Presidente. Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz incontrerà Sumitra Mahajan, altoparlante del Parlamento indiano (Lok Sabha) e Jan Hamáček, speaker della camera dei deputati della Repubblica Ceca, martedì. Il mercoledì, si terrà un discorso durante una cerimonia a Madrid segna il 30 ° anniversario della firma della Spagna dei trattati di adesione dell´Ue, e prendere parte a un dibattito dal titolo "più o meno Europa?" a Bruxelles. Infine, onorevole Schulz incontrerà primo ministro Taavi Rõivas dell´Estonia e rivolgersi al Consiglio europeo, seguita da una conferenza stampa, il giovedì. Conferenza stampa. Il servizio di stampa di Ep terrà una conferenza sulle attività della settimana alle ore 11.00 il lunedì, nella sala conferenza stampa "Anna Politkovskaja" Ep, Bruxelles stampa. I giornalisti possono utilizzare #Epressbriefing porre domande sul lavoro dei comitati prima e durante il briefing.  
   
   
LIBERTÀ DI MOVIMENTO E LA CITTADINANZA EUROPEA: MARTIN SCHULZ PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO PRESSO L´ISTITUTO NAZIONALE PER LA RICERCA ECONOMICA E SOCIALE  
 
Londra, 22 giugno 2015 - Signore e signori, Vorrei innanzitutto ringraziare tutti voi per essere qui e l´Istituto nazionale per la ricerca sociale ed economico e ufficio informazioni del Parlamento europeo a Londra per mettere insieme questo evento. Come un bambino, ho sperimentato i bordi su una base quotidiana. Sono cresciuto nella regione di confine della Germania, l´Olanda e il Belgio – e ricordo vividamente in fila il legno turnpikes sul mio modo di visitare la famiglia. Erano i confini tra i paesi. Esistono ancora oggi. Anche se il legno turnpikes sono andati, e nessuno viene arrestato per mostrare il loro passaporto. Confini esistano tra paesi proprio come esistono all´interno dei paesi. Confini che separano i poveri dai ricchi. Il minore istruito dai più istruiti. Bordi di lingua. E bordi nella mente delle persone. Noi e loro. Molto più di quanto per l´erezione di barriere, ci vuole coraggio per portare giù. E certamente ci sono voluti coraggio dai fondatori della Comunità europea di imbarcarsi in un incredibile viaggio. Solo momenti dopo la fine della seconda guerra mondiale, donne e uomini coraggiosi ha osato dire: -non mettiamo sui muri, è prevista l´apertura delle frontiere; -Noi non schiaccerà i nostri acerrimi nemici ma aiutarli a loro piedi; -Noi non proteggerà le nostre economie nazionali ma collegarli tra loro strettamente. I fondatori decisero di affrontare il futuro insieme. Perché hanno capito che insieme siamo più forti. E infatti, insieme siamo cresciuti più forte. Abbiamo costruito una comunità unica nella storia umana. Una storia di enorme successo. I nemici sono diventati amici. Una regione afflitta dalla fame ha sviluppato il mercato interno più ricco del mondo. E le dittature è diventato democrazie. Ora ci sono tentativi di creare nuove barriere tra paesi. Mescolando una sensazione di panico sopra cosiddetto beneficio i turisti provenienti da Romania e Bulgaria vogliono saccheggiare i sistemi sociali dei paesi ospitanti. Fatti sono intrecciati. Generalizzazioni fatti. Titolo definitivo bugie raccontate. Quindi quelle bugie vengono ripetute, ancora e ancora fino a quando la gente inizia a credere loro. Ciò che mi rende triste e arrabbiato in tutto questo dibattito è il sottotono di risentimento nazionale. L´odio si sviluppa. Persone sono usati come Capri espiatori. Quello che voglio farci avere è un dibattito sereno, un dibattito fatto-basato sulla libera circolazione. Io sono un realista. So che non tutto è roseo. Si temono di libera circolazione sta diventando una mischia. Eventuali problemi devono essere affrontati a testa alta. Questo è ancora più importante in quanto recenti statistiche mostrano che il numero dei cittadini dell´Ue per l´Inghilterra è in aumento. Dobbiamo gestire questo bene! Così come un inizio fateci avere una discussione calma e basata sui fatti stasera, e spero, nei prossimi mesi importanti. Signore e signori Lasciatemi iniziare dicendo una cosa: una questione che non è correlato, ma spesso si confonde nel dibattito sulla libera circolazione è migrazione da fuori dell´Ue. I cittadini mobili dell´Ue hanno particolari diritti sanciti dai trattati. Discutendo di migrazione, soprattutto ora che il mondo si confronta con il maggior numero di rifugiati dopo la seconda guerra mondiale, è altrettanto importante, ma si riferisce a un totalmente diverso insieme di regole e diritti. Cerchiamo quindi di guardare le regole e i diritti relativi alla cittadinanza dell´Ue: La verità è che nessuno può recarsi in un altro Stato membro senza un lavoro e immediatamente richiedere i benefici sociali. La verità è che nessuno a tempo indeterminato può rivendicare un diritto di residenza se hanno mezzi insufficienti e nessuna reale possibilità di trovare un lavoro. La verità è che i nostri paesi beneficiano di cittadini mobili dell´Ue. Questi cittadini europei tendono ad essere giovani, altamente motivati e ben addestrati. La stragrande maggioranza sposta in un altro paese dell´Ue a lavorare. Infatti, il tasso di attività dei cittadini dell´Ue nel Regno Unito è superiore a quella dei lavoratori Uk-nato! Essi pagano le tasse e stabilizzare i nostri sistemi sociali, soprattutto i nostri fondi pensione. Sono contribuenti netti alle finanze pubbliche. Uno studio della University College di Londra dal novembre 2014 dimostra che nel corso degli ultimi cittadini dell´Unione europea di dieci anni di lavoro nel Regno Unito hanno pagato 20 miliardi sterline in più nel bilancio dell´Uk che hanno ricevuto. Lavoratori da Europa centrale e orientale ha contribuito più di quanto hanno ricevuto 5 miliardi di sterline. Signore e signori Dobbiamo essere chiari su ciò che dicono i trattati e la nostra legislazione. Non dicono che i diritti relativi alla cittadinanza dell´Ue sono assoluti. Dicono che la cittadinanza europea comporta diritti ma anche responsabilità. Tali diritti, dicono i trattati Ue, sono soggetti a "condizioni e limitazioni". Dicono che i cittadini mobili hanno il dovere di non diventare un onere eccessivo per il sistema di assistenza sociale del paese ospitante. E Corte di giustizia dell´Ue ha confermato che questo in diverse occasioni. Permettetemi di essere chiaro su un altro punto: diritto dell´Unione non è e non dovrebbe proteggere coloro che abusano del sistema. Sostenendo il beneficio del bambino in diversi paesi; Ottenendo la residenza diritti per sé o per i cittadini di paesi terzi basano su documenti falsi o sham matrimoni. I governi sono al posto di guida a scoprire l´abuso e la Commissione li sostiene nel loro legittimo compito di procurandomi coloro che hanno diritti dell´Ue e quelli che non. Non possiamo lasciare una piccola minoranza di persone che non giocano dall´effetto di regole lo stato di tutti i cittadini dell´Ue, lavorare, studiare o andare in pensione in un altro Stato membro. In realtà abbiamo bisogno di rendere la vita più difficile per i truffatori e più facile per quelli con una pretesa legittima per spostare! Al Parlamento europeo abbiamo un ruolo chiave nel legiferare su questo e, insieme al mio amico Claude Moraes come presidente della Commissione per le libertà civili, prendiamo molto sul serio questo compito. Abbiamo difeso il programma di scambio Erasmus studente contro i tagli di bilancio. Ci impegniamo a ridurre gli oneri amministrativi per le coppie internazionali, per i documenti di stato civile, per l´ereditarietà transfrontaliera. Signore e signori E perché io sono un realista, voglio anche dirvi che abbiamo un altro problema. Un problema che i populisti stanno scegliendo di ignorare. Questi sono i lavoratori stranieri duramente per schiavo-salari nei nostri macelli o come falsi lavoratori autonomi nei cantieri edili. Che non è solo il dumping salariale. È sfruttamento criminale! Dobbiamo lottare contro questo! Ma le donne e gli uomini che vogliono lavorare non sono il problema. Il problema è la mancanza di volontà di creare e imporre norme Ue corretta che impediscono lo sfruttamento degli esseri umani. Invito il governo del Regno Unito per lavorare con noi su direttiva del distacco del lavoratore che porrà fine al dumping sociale e sfruttamento. Signore e signori Mobilità dell´Ue contribuisce a mettere le scuole, abitazioni e infrastrutture di un numero limitato di città e comunità locali sotto sforzo. Semplicemente non hanno mezzi adeguati, sia finanziariamente sia nel personale, per affrontare la situazione. Queste città e le amministrazioni locali devono ricevere una mano – dal loro governo centrale sia attraverso l´utilizzazione dei fondi Ue disponibili. Tuttavia, per utilizzare il pretesto di un presunto attacco sui nostri sistemi sociali per penalizzare la stragrande maggioranza dei cittadini dell´Ue, a limitare la libertà di movimento e innalzare nuovamente confini - che è la propaganda anti-europeo. Coloro che vogliono limitare la libertà di movimento in questo modo in Europa, nel Regno Unito o in qualsiasi Stato membro farci del male! Non dimentichiamo: libertà di movimento è un movimento bidirezionale. Il Regno Unito è sempre stato tanto un "importatore" come un "esportatore". Più di 2 milioni di cittadini britannici vivono in altri paesi europei. Ottocentomila solo in Spagna secondo l´Ambasciata britannica a Madrid. La libera circolazione dovrebbe essere limitata, troppo? Dovrebbero essere esclusi dai benefici sociali, troppo? Sono grato a tutti i sindacati e i datori di lavoro che espongono le reali conseguenze di questa propaganda: quelli le cui competenze sono più necessarie sono essere scoraggiati dal muoversi. Signore e signori Lasciatemi dire questo forte e chiaro: come il Presidente del Parlamento europeo, mi trovo gratis movimento come una libertà fondamentale e un pilastro dell´Unione europea! Per la maggior parte degli europei è il risultato più importante dell´integrazione europea - che oggi si può studiare, lavorare e vivere ovunque vogliono in Europa. E difenderò questo diritto, questo unico successo, contro tutte le forme di discriminazione. Ci vuole così tanto tempo e coraggio di abbattere le frontiere. Non fateci erigere nuove frontiere per paura. Grazie per la vostra attenzione.  
   
   
DICHIARAZIONE DEL RAPPRESENTANTE / VICEPRESIDENTE E COMMISSARIO FEDERICA MOGHERINI DELL´UNIONE EUROPEA PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E LO SVILUPPO, NEVEN MIMICA, DOPO LA FIRMA DELL´ACCORDO DI PACE MALI  
 
Bruxelles, 22 giugno 2015 - " La firma di oggi da tutte le parti dell´accordo di pace per il Mali è un altro passo importante nel lungo processo per ripristinare la fiducia reciproca. Questa una Accordo contribuirà al ripristino della stabilità e della sicurezza, il miglioramento delle condizioni di vita per la popolazione e spianare la strada per la riconciliazione nazionale. I notevoli sforzi delle parti firmatarie dei negoziati hanno permesso questo successo , nell´interesse del Mali e la regione. L´ue ha collaborato con l´Algeria, che ha portato la mediazione, l´Unione africana, la Comunità economica Stati dell´Africa occidentale (Ecowas) , le Nazioni Unite, l´ Organizzazione della Conferenza islamica (Oic), Burkina Faso, Mauritania, Niger, Nigeria e il Ciad, al fine di raggiungere la conclusione di questo A Accordo pace . Tutte le parti devono ora adempiere ai loro obblighi e rispettare la priorità ancora cessate il fuoco fragile di tutti i gruppi armati hanno loro stessi commesso. E ´altrettanto importante che il governo del Mali sta giocando un ruolo di primo piano nel processo di riconciliazione. Il successo dell´attuazione dell´accordo dipenderà anche riforme che saranno intraprese nel settore s del decentramento, la giustizia e la formazione , così come le e la lotta contro la corruzione e l´impunità. Il Una pace Accordo contiene anche impegni per i membri della mediazione, tra cui l´Ue, e prevede il coinvolgimento di membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nel comitato di sorveglianza dell´accordo. Il Minusma , basato sul rinnovo del suo mandato , avrà un ruolo specifico e la leadership nella realizzazione della A greement di pace e di beneficiare di tutto il nostro sostegno. L´ue è pronta a partecipare attivamente, in particolare nel settore dello sviluppo, così come quello della riforma del settore della sicurezza sfruttando le missioni Pesd già operativi in Mali. L´unione europea e il governo del Mali hanno concordato sui settori prioritari di azione per i prossimi sei anni - la pace e la riforma dello Stato, la sicurezza alimentare e lo sviluppo rurale, istruzione e infrastrutture-che sono pienamente in ´ Una pace Accordo. L´ue è pronta a mobilitare tutti gli strumenti a sua disposizione per contribuire al rafforzamento della pace e della stabilità per la popolazione del paese. "  
   
   
APERTURA DEL COMMISSARIO UE MOSCOVICI ALL´EUROGRUPPO  
 
Lussemburgo, 22 giugno 2015 – “ Jeroen grazie. Sapevamo tutti che questo incontro sarebbe stato difficile, ma ho sottolineato che è stato anche di essere utile , ci porterebbe avanti, più vicino a una soluzione. Speravo ma non sono sicuro che possiamo usare questa qualificazione. Sono passati quasi cinque mesi che stiamo discutendo con il governo greco, con almeno la parte della Commissione, di un unico obiettivo : quello di una Grecia stabile, forte, prospera , in grado di generare posti di lavoro e una crescita sostenibile con i suoi cittadini bisogno. A Grecia rispetta i propri impegni e resta saldamente ancorato nella zona euro. Ho detto e lo ripeto, è nell´interesse di tutti noi che teniamo l´integrità - siamo 19 - e l´irreversibilità dell´euro. Non si torna indietro. Abbiamo fatto progressi nelle ultime settimane, e soprattutto dopo il chiarimento che ha avuto luogo a Riga nel mese di aprile. E le istituzioni hanno fatto il loro lavoro. Ma il fatto è che per due settimane, ci troviamo in una situazione di stallo. Di proposte equilibrate e del tutto ragionevole sono state fatte dalle istituzioni alle autorità elleniche - in avanzo primario è andato molto più in là. Ma credibili proposte abbastanza, contro lo fanno non abbiamo ancora raggiunto . La palla, quindi, è - e rimane - il campo delle autorità greche. Così oggi abbiamo un aggiornamento sulla situazione estremamente difficile e preoccupante . Sappiamo tutti che le scadenze del 30 giugno : è la fine del programma in corso e questo è il momento in cui la Grecia affronta un rimborso significativo al Fmi. Per evitare il peggio, nei prossimi giorni ci vorrà per prendere decisioni. Sarebbe stato opportuno tenere oggi, ma questo non era possibile. Così è ora finale di partita. Faccio un ultimo appello al governo greco di nuovo al tavolo delle trattative, a impegnarsi in modo costruttivo, di fare compromessi ragionevoli per evitare un destino piuttosto catastrofica per questo paese che ha vissuto tante difficoltà. Per la Commissione, vi posso assicurare che il Presidente Juncker, Valdis Dombrovskis e me stesso e tutta la nostra squadra, sono pronti a lavorare giorno e notte per raggiungere questo accordo con la Grecia e l´Europa intera necessità. Permettetemi ora di affrontare brevemente l´autre punto nella nostra agenda. Prima di tutto, Cipro . Accolgo con favore l´approvazione da parte dell´Eurogruppo in linea di principio il versamento della prossima tranche di aiuti finanziari per Cipro, cosa stavo seguendo un impegnativo Particolarmente recensione. La conclusione positiva di questa rassegna è dovuto ai progressi compiuti con due molto grandi fatture, per modernizzare le leggi fallimentari e preclusione di Cipro ´ , sono un passo essenziale qui a completamento la riparazione del settore bancario, affrontando sofferenze e ottenere credito che scorre all´economia di nuovo. Voglio sottolineare il notevoli progressi compiuti ha quella economia cipriota, qui reso possibile la rimozione di tutti i controlli di capitale All´inizio di quest´anno. E voglio aggiungere la voce della Commissione alla chiamata a continuare a portare avanti le riforme, compresa la privatizzazione e della pubblica amministrazione riforme, qui a Cipro deve ancora progredire con decisione in una fase di qui ripresa ci aspettiamo lentamente questo anno e più saldate saldamente il prossimo anno. Questo pomeriggio ho aussi delineato all´Eurogruppo i risultati del secondo Missione di monitoraggio post-programma per il Portogallo , qui è stata la svolta l´ultima settimana dal personale della Commissione e della Bce, in parallelo con la propria missione del Fmi. Tutti hanno convenuto che il Portogallo shoulds-hanno poca incontro difficoltà rimborsi ict, fintanto che resta impegnata alla sostenibilità di bilancio, come i livelli di debito pubblico siano sostenibili e rendimenti obbligazionari sono bassi. Portogallo sta già iniziando a vedere alcuni beneficia delle riforme strutturali attuate E ´ , obiettivo sarà essenziale per l´agenda delle riforme Perseguire al fine di promuovere Top Migliorare le prospettive a medio termine per la crescita e la creazione di posti di lavoro e garante di lunga durata, strutturale , miglioramento delle finanze pubbliche Tic. La recente volatilità dei mercati finanziari ci ricorda quanto sia significativo questo è. Infine, vorrei sollevare alcune problemi strutturali Jeroen menzionato. Abbiamo parlato l´impatto dei bassi tassi di interesse. Abbiamo fatto un´analisi del rapporto del Fmi. E queste discussioni ci conducono al fondo alla stessa conclusione. Il fatto che la ripresa nella zona euro è innegabile, ma è anche ciclica, spinto da venti favorevoli che per definizione come qualsiasi ripresa ciclica e come ogni buon vento sono destinati a rimborsare il ciclo. Il vento si calma un giorno. Tutto questo significa che ci invita a concentrarsi su una politica coerente che si basa su tre elementi: il perseguimento di riforme strutturali, non è perché il recupero è qui dobbiamo fermarci riforme strutturali, al contrario , si dovrebbe approfittare per accentuare, accelerare per rendere l´economia più forte con maggiore potenziale di crescita; In secondo luogo la riduzione del disavanzo pubblico ministero, non incidono sulla crescita, ma per fare una maniera risoluta; in terzo luogo e infine gli investimenti. Courtesy Jeroen Vorrei aggiungere un soggetto che non è dell´Eurogruppo, ma un incontro che si è tenuto oggi. Si tratta di un incontro degli undici Stati membri che hanno scelto - non tutto hanno fatto - per cercare di conseguire tra loro una tassa sulle transazioni finanziarie. Si è svolta questa mattina con gli undici ministri e con la Commissione e volevo dire una parola perché penso che sia perfetta per la stampa come c´era una buona convergenza di vedute che le opzioni erano limitate molti sono stati ridotti, e che le scelte politiche arriverà presto per i ministri. Ma stiamo facendo un ottimo progresso in questo percorso di questa imposta, che sarà limitato ad alcuni, ma che credo sia atteso anche da un opinione pubblica.  
   
   
LA COMMISSIONE UE CHIEDE AGLI STATI MEMBRI DI PORRE FINE AI TRATTATI BILATERALI DI INVESTIMENTO INTRAUNIONALI  
 
Bruxelles, 22 giugno 2015 - La Commissione europea ha avviato oggi procedimenti di infrazione nei confronti di cinque Stati membri, chiedendo loro di porre fine ai trattati bilaterali di investimento intraunionali (in seguito "Tbi intraunionali"): si tratta di accordi che stabiliscono i termini e le condizioni per investimenti privati da parte di cittadini e società di uno Stato in un altro. I Tbi intraunionali sono accordi stipulati tra gli Stati membri dell´Ue. Molti di tali Tbi intra-Ue sono stati concordati negli anni ´90, prima degli ultimi allargamenti dell´Ue del 2004, del 2007 e del 2013, principalmente tra paesi già Stati membri dell´Ue e paesi che avrebbero aderito successivamente. I trattati intendevano rassicurare coloro che desideravano investire nei futuri Stati membri in un momento in cui gli investitori privati — a volte per motivi storico-politici — potevano nutrire dubbi al riguardo. I Tbi intendevano quindi rafforzare la tutela degli investitori, ad esempio mediante un risarcimento per le espropriazioni e procedure di arbitrato per la risoluzione delle controversie in materia di investimenti. Dopo l´allargamento, tali rassicurazioni "supplementari" non dovrebbero più essere necessarie, in quanto tutti gli Stati membri sono soggetti alle stesse norme dell´Ue nell´ambito del mercato unico, comprese quelle sugli investimenti transfrontalieri (in particolare la libertà di stabilimento e la libera circolazione dei capitali). Tutti gli investitori dell´Ue beneficiano inoltre della stessa protezione grazie alle norme dell´Ue (ad esempio la non discriminazione in base alla nazionalità). Al contrario, i Tbi conferiscono diritti su base bilaterale solo agli investitori di alcuni Stati membri: in conformità con la pertinente giurisprudenza della Corte di giustizia europea, una tale discriminazione basata sulla nazionalità è incompatibile con il diritto dell´Unione. Per tutti questi motivi, la Commissione ha deciso di chiedere a cinque Stati membri (Austria, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia e Svezia) di porre fine ai Tbi intraunionali tra essi in vigore. Le lettere di costituzione in mora, inviate oggi, fanno seguito ai precedenti scambi con gli Stati membri in questione. Il problema non è nuovo e la Commissione ha ricordato regolarmente e per diversi anni a tutti gli Stati membri che i Tbi intraunionali sono incompatibili con il diritto dell´Unione. Tuttavia, dato che la maggior parte degli Stati membri non ha intrapreso alcuna azione, la Commissione è in procinto di avviare la prima fase delle procedure di infrazione nei confronti di cinque Stati membri. Al contempo, la Commissione sta chiedendo informazioni e sta avviando un dialogo amministrativo con i restanti 21 Stati membri che ancora si avvalgono di Tbi intraunionali. È opportuno sottolineare che due Stati membri — Irlanda e Italia — hanno già cessato tutti i loro Tbi intraunionali rispettivamente nel 2012 e nel 2013. Jonathan Hill, commissario per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l´Unione dei mercati dei capitali ha dichiarato: "I trattati bilaterali di investimento intraunionali sono superati e, come dimostrato da Italia e Irlanda che vi hanno già posto fine, superflui in un mercato unico di 28 Stati membri. Dobbiamo agire insieme per garantire l´efficacia del quadro normativo sugli investimenti transfrontalieri nel mercato unico. In questo contesto la Commissione è disposta a esaminare la proposta di un meccanismo per mediare con rapidità ed efficacia le controversie in materia di investimenti." Contesto I trattati bilaterali di investimento (Tbi) stabiliscono i termini e le condizioni per gli investimenti tra due Stati. Sono circa 200 i trattati bilaterali di investimento ancora in vigore tra gli Stati membri dell´Ue. Gran parte di essi risale agli anni ´90, quando uno o entrambi i paesi non erano ancora membri dell´Ue. I Tbi intendevano promuovere gli investimenti, offrendo garanzie reciproche rispetto ai rischi politici che avrebbero potuto influire negativamente su tali investimenti. In un mercato interno composto da 28 paesi, i Tbi risultano superati. I procedimenti avviati oggi riguardano esclusivamente i Tbi intraunionali e non si riferiscono a trattati bilaterali in vigore tra Stati membri dell´Ue e paesi terzi. In particolare, i Tbi intraunionali frammentano il mercato unico, conferendo diritti ad alcuni investitori dell´Ue su base bilaterale. Le loro disposizioni si sovrappongono ed entrano in conflitto con la legislazione del mercato unico dell´Ue in materia di investimenti transfrontalieri. La situazione riguarda nello specifico i Tbi in vigore tra Stati membri dell´Ue. Nelle lettere di costituzione in mora, la Commissione sottolinea che tali considerazioni sono limitate ai trattati bilaterali che gli Stati membri dell´Ue mantengono in vigore tra di loro. Le lettere non riguardano i trattati in materia di investimenti che gli Stati membri o l´Unione europea possono avere concluso con paesi terzi, cui si applicano diverse considerazioni. Sebbene nei primi anni dopo l´allargamento i Tbi intraunionali non siano stati utilizzati spesso, di recente alcuni investitori vi hanno fatto nuovamente ricorso. I problemi legati ai Tbi non sono solo teorici, ma hanno conseguenze pratiche. Ad esempio, un recente procedimento arbitrale basato su un Tbi intraunionale ha prodotto un risultato che la Commissione ritiene incompatibile con il diritto dell´Ue, in quanto la pronuncia arbitrale costituisce un aiuto di Stato illegittimo[1]. Questa situazione può creare incertezza giuridica per gli investitori transfrontalieri, in un momento in cui per l´Unione è prioritario promuovere un contesto favorevole agli investimenti. La Commissione invita pertanto gli Stati membri a porre fine ai Tbi intraunionali attraverso l´invio di lettere di costituzione in mora a cinque Stati membri (Austria, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia e Svezia) a cui in passato aveva già chiesto chiarimenti attraverso dialoghi amministrativi[2], dato che gli accordi bilaterali in questione sono stati fatti valere in procedimenti arbitrali e hanno sollevato una serie di questioni di compatibilità con il diritto dell´Ue. Le lettere di costituzione in mora sono la prima fase dei procedimenti d´infrazione a norma dell´articolo 258 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea. Al contempo, tramite procedimenti Eu Pilot, la Commissione ha scritto a tutti gli altri 21 Stati membri che mantengono in vigore Tbi intraunionali[3] per conoscere il loro parere in merito. Prossime tappe Gli Stati membri sono ora tenuti a rispondere alla Commissione: dispongono di 2 mesi per rispondere alle lettere di costituzione in mora e di 10 settimane per Eu Pilot. La Commissione convocherà una riunione con tutti gli Stati membri all´inizio del mese di ottobre per fornire loro assistenza, affinché la cessazione dei Tbi intraunionali avvenga in modo coordinato. La Commissione intende inoltre avviare un dibattito con gli Stati membri e con tutti i portatori di interesse su come migliorare ulteriormente la tutela degli investimenti all´interno del mercato unico.  
   
   
L’ UE SOSTIENE ULTERIORMENTE L’ AGENDA DELLE RIFORME IN UCRAINA E LA SUA RIPRESA ECONOMICA  
 
 Kiev, 22 Giugno 2015 - In occasione della sua visita a Kiev, il Commissario Hahn ha firmato il 18 giugno con il ministro dell´Economia, sig Abromavicius, l´accordo di finanziamento valore di 55 milioni di € per il programma di sostegno dell´Ue in Ucraina per rilanciare l´economia (Ue Sure) . Con questo programma, sovvenzioni assegnate dell´Ue per solo quest´anno è impostata ammontare a circa € 200 milioni ed è un ulteriore segno del supporto senza precedenti, messo a disposizione di un paese terzo in un breve periodo di tempo, in una varietà di sovvenzioni e prestiti. Inoltre, anche oggi la Verkhovna Rada dell´Ucraina ha ratificato il "Memorandum of Understanding" per il terzo pacchetto di assistenza macrofinanziaria da parte dell´Unione europea, pari a € 1,8 miliardi. "La ratifica di oggi da parte del Parlamento ucraino del protocollo d´intesa per la nuova sostegno macro-finanziario dell´Ue è un chiaro segno dell´impegno di Ucraina per il suo percorso di riforme", ha detto Valdis Dombrovskis, vicepresidente per l´Euro e il dialogo sociale. "Le misure incluse nel memorandum, in particolare sulla lotta alla corruzione e sulla riforma della pubblica amministrazione, sono la chiave per l´Ucraina di diventare uno stato sicuro e prospero, nonostante il conflitto nella parte orientale del paese. Ora stiamo lavorando verso l´erogazione del primo versamento di 600 milioni di euro nelle prossime settimane. " Politica europea di vicinato e negoziati per l´allargamento Commissario Johannes Hahn, ha dichiarato: " Sono lieto di firmare l´accordo di finanziamento per la misura speciale 2015 a sostegno dello sviluppo del settore privato e la ripresa economica di questo programma sosterrà lo sviluppo delle Pmi attraverso l´Ucraina e il recupero precoce. Delle regioni più colpite dal conflitto. Il pacchetto contribuirà a creare centri di sostegno alle imprese in 15 regioni. Ci auguriamo che questo possa favorire il lancio di nuove imprese e di contribuire a un nuovo inizio per le persone che hanno dovuto lasciare le loro case a causa del conflitto . " Questo fa parte di un più ampio sforzo coordinato nell´ambito del partenariato orientale per migliorare l´accesso ai finanziamenti per le Pmi e per aiutarli a prepararsi per la parte commerciale dell´accordo di associazione volto a definire un globale e approfondita zona di libero scambio, che sarà applicato in via provvisoria a partire dal 1 Gennaio 2016. Il Dcfta strumento lanciato di recente dovrebbe sfruttare circa € 1 miliardo per l´Ucraina per aiutare le Pmi a cogliere nuove opportunità commerciali, migliorare l´accesso ai finanziamenti e aiutare le aziende conformi alle norme europee. Durante la sua visita il Commissario Hahn sarà anche annunciando che, in riconoscimento degli sforzi di riforma intrapresi, l´Ucraina riceverà una dotazione aggiuntiva sostanziale quest´anno sotto il fondo ombrello, il che significa che l´Ucraina potrà beneficiare di almeno € 200.000.000 di quest´anno a concedere finanziamenti, in linea con gli impegni assunti nel marzo dello scorso anno. Sfondo - L´accordo di finanziamento firmato oggi fa parte del primo 2015 misura speciale per il settore privato e lo sviluppo Approssimazione approvato dalla Commissione europea il 23 aprile. Sostegno dell´Ue in Ucraina per rilanciare l´economia - Sure dell´Ue (55 milioni di €): L´azione sostiene le autorità nazionali, regionali e locali e altri soggetti interessati a sviluppare e attuare politiche efficaci di sviluppo economico, compresa la politica delle Pmi. Una componente sarà la creazione di centri di sostegno alle imprese per coprire 15 regioni, gestito dalla Bers per lo sviluppo delle capacità e formazione di competenze imprenditoriali in almeno 15 regioni dell´Ucraina regionali, in collaborazione con le associazioni imprenditoriali locali, banche e locali / Le autorità regionali; particolare accento sarà posto sulle zone colpite dal conflitto di contribuire alla ripresa. Questa azione sarà facilitare la partecipazione dell´Ucraina in Orizzonte 2020. Dcfta strumento per le Pmi è stata lanciata in occasione del vertice del partenariato orientale a Riga nel maggio di quest´anno. Il Fondo fornirà circa 200 € milioni di dollari di sovvenzioni dal bilancio comunitario per i prossimi 10 anni. Questo contributo è previsto per sbloccare nuovi investimenti per un valore di almeno € 2000000000 per le piccole e medie imprese nei tre paesi Dcfta: Georgia, Repubblica moldova e Ucraina. I mezzi finanziari per gli investimenti saranno in gran parte provenienti dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) e la Banca europea per gli investimenti (Bei).  
   
   
L’ UE AUMENTA GLI AIUTI UMANITARI AGLI SFOLLATI DALLA VIOLENZA BOKO HARAM  
 
Bruxelles, 22 giugno 2015 - La Commissione europea ha stanziato 21.000.000 € per aiutare le popolazioni in Nigeria e dei paesi limitrofi che sono colpiti dalla violenza inflitta da Boko Haram. Il commissario europeo per gli aiuti umanitari e gestione delle crisi Christos Stylianides , che è in visita in Nigeria per valutare la situazione umanitaria, ha detto: "Più di 1,7 milioni di persone sono state sfollate dal terrore di Boko Haram Molti di loro vivono in condizioni precarie in altre parti del. Nigeria o in paesi vicini in cui sono fuggiti. Incontro alcuni di loro oggi, ho visto con i miei occhi l´immenso bisogno che il conflitto sta provocando tra i civili. Stiamo intensificando la nostra risposta umanitaria alla chiamata di coloro che più bisogno " . Il Commissario ha inoltre espresso la sua grave preoccupazione per la mancanza di accesso umanitario alle persone che hanno bisogno di aiuto. "Ci sono delle restrizioni di accesso in molte aree, in particolare lungo il Lago Ciad. Tutti i possibili sforzi dovrebbero essere fatti per garantire che le organizzazioni umanitarie possono essere lì per coloro che hanno bisogno del loro aiuto ", ha dichiarato il commissario Stylianides. Il nuovo finanziamento Ue fornirà un sostegno immediato, tra cui l´acqua pulita, cibo, alloggio, assistenza sanitaria e protezione agli e le comunità di accoglienza di sfollati nel nord-est della Nigeria, come pure ai profughi nigeriani nei paesi confinanti. 12.500.000 € di questi finanziamenti saranno utilizzati per affrontare le sfide umanitarie in Nigeria, e 8,5 milioni di € per sostenere i rifugiati in Niger, Camerun e Ciad. Questo nuovo aiuto arriva sulla cima di sollievo che la Commissione fornisce alle persone più vulnerabili colpite da insicurezza alimentare e la malnutrizione in tutta la Nigeria e nei paesi confinanti. Nel 2015 e nel 2014, la Commissione europea ha stanziato oltre € 123.000.000 e 107.000.000 €, rispettivamente, di fornire assistenza umanitaria in Nigeria, Ciad, Camerun e Niger. Commissario Stylianides è in Nigeria per valutare le conseguenze umanitarie delle attività terroristiche di Boko Haram. Egli è l´incontro con gli sfollati e le organizzazioni di soccorso e discutere di come gli aiuti dell´Ue può essere messo a utilizzare al meglio nonostante le difficili circostanze. Domani, il Commissario terrà incontri con i rappresentanti del governo e delle organizzazioni della società civile.  
   
   
LA COMMISSIONE UE DEDICA MAGGIORI RISORSE PER L´INTEGRAZIONE DEI ROM  
 
Bruxelles, 22 giugno 2015 - Stati membri continuano a fare progressi in integrazione dei Rom, ma sono necessari ulteriori sforzi. Questa è la conclusione di una relazione annuale della Commissione adottata il 18 giugno. Frans Timmermans , vicepresidente per il miglioramento della regolamentazione, le relazioni interistituzionali, lo Stato di diritto e la Carta dei diritti fondamentali, ha dichiarato: « La parità di trattamento e dei diritti fondamentali sono al centro del progetto europeo La Roma ha affrontato una lunga storia di emarginazione.. In Europa, non si deve affrontare la discriminazione a causa della loro origine etnica o razziale. E ´tempo di intensificare i nostri sforzi per combattere l´antiziganismo, e promuovere la piena inclusione dei Rom . " Marianne Thyssen , commissario per l´Occupazione, gli affari sociali, competenze e la mobilità del lavoro ha detto: . "La Commissione europea sostiene attivamente gli sforzi ´degli Stati membri per promuovere l´integrazione dei gruppi vulnerabili, compresi i Rom Abbiamo fatto più di 90000000000 € a disposizione per promuovere l´inclusione sociale e lottare contro le discriminazioni dal 2014 al 2020. Esorto tutti gli Stati membri ad agire a livello nazionale, regionale e locale per utilizzare appieno ed efficiente dei fondi e aiutare la comunità rom ottenere un migliore accesso al lavoro, all´istruzione, all´alloggio e all´assistenza sanitaria. " Věra Jourová , Commissario per la Giustizia, i consumatori e l´uguaglianza di genere ha detto: . ". L´inclusione dei Rom è una priorità politica per l´Unione europea i rom continuano a essere discriminati ed emarginati dalla società Il rapporto di quest´anno dimostra che gli Stati membri stanno iniziando a muoversi nella giusta . Direzione Tuttavia, abbiamo bisogno di risultati più concreti -.. Soprattutto a livello locale gli Stati membri devono combattere la discriminazione dei rom in modo più attivo e concentrarsi sull´eliminazione di crimine d´odio e di stereotipi dannosi vogliamo vedere Roma di essere trattati allo stesso modo, nelle scuole, nella loro sul posto di lavoro, negli alloggi e l´assistenza sanitaria, come tutti gli altri cittadini dell´Unione europea. " Dal momento che la Commissione europea ha messo l´integrazione dei Rom nell´agenda politica europea nel 2011, sono stati compiuti progressi nei seguenti settori: Più fondi dedicata all´integrazione dei Rom: gli Stati membri hanno rafforzato il sostegno finanziario per i gruppi più svantaggiati, compresi i Rom, per il periodo 2014-2020. Le autorità nazionali, regionali e locali possono usufruire di oltre € 90000000000 disponibile del Fondo sociale europeo e del Fondo europeo di sviluppo regionale per costruire il capitale umano, promuovere l´inclusione sociale e combattere la povertà. Una delle priorità in questo settore è l´integrazione delle comunità emarginate quali i Rom. Una più stretta cooperazione con la società civile e le autorità locali : Diversi Stati membri hanno istituito strutture di coordinamento per l´integrazione dei Rom, che coinvolge diversi soggetti. Le strategie nazionali sono sempre tradotti in piani di azione locali, e le nazionali Rom punti di contatto sono più strettamente coinvolti nel fare il miglior uso dei fondi Ue. Il monitoraggio dei risultati sul campo: molti Stati membri hanno migliorato meccanismi di monitoraggio e di reporting a livello nazionale ed europeo. Ci sono tuttavia molti sviluppi preoccupanti che richiedono ulteriori azioni da parte degli Stati membri: Lotta contro le discriminazioni: C´è un aumento preoccupante delle antiziganismo, discorsi di incitamento all´odio e crimine d´odio. La Commissione ha intensificato gli sforzi per garantire la corretta attuazione della legislazione contro la discriminazione nei confronti dei rom, anche a livello locale. La Commissione sollecita gli Stati membri a dimostrare una maggiore volontà politica e una visione a lungo termine per combattere la discriminazione dei Rom. Una maggiore cooperazione con la società civile e gli enti locali è necessario : Anche se molti Stati membri hanno sviluppato strutture coordinate che coinvolgono le parti interessate, questi ora hanno bisogno di diventare più efficace, e la necessità di assicurare che tutti i soggetti interessati siano coinvolti. La Commissione sosterrà gli Stati membri nello sviluppo di piattaforme nazionali per l´inclusione dei Rom. La Commissione invita gli Stati membri a costruire su questi primi passi attraverso la creazione di piattaforme nazionali Roma, intensificare gli sforzi per combattere la discriminazione e la segregazione, e scaling up pratiche di successo e comprovate.  
   
   
APPROFONDIMENTI: L´ACCORDO TRANSATLANTICO PER IL COMMERCIO E GLI INVESTIMENTI (TTIP)  
 
Bruxelles, 23 giugno 2015 - La nuova Commissione Juncker ha, tra i suoi obiettivi, la conclusione di uno degli accordi più importanti (e più discussi) della storia dell´Ue, il partenariato trans-atlantico per il commercio e gli investimenti, meglio noto come Ttip (Transatlantic Trade and Investment Partnership). Il 22 giugno 2015 alle ore 15.30 si terrà presso l´ambasciata britannica a Roma un evento/dibattito con la Commissaria per il Commercio Cecilia Malmström che avrà come oggetto proprio il partenariato questo accordo commerciale. Su questo accordo le sono ancora molte riserve da parte dell´opinione pubblica nonostante i negoziati (siamo già al nono round) stiano procedendo in maniera assolutamente trasparente. La risposta della Commissione è stata chiara e forte: ha fatto sforzi eccezionali per rendere i contenuti di questo accordo trasparenti e accessibili (sappiamo infatti che, di norma, i documenti inerenti la trattative di un accordo internazionale sono riservati poiché la controparte potrebbe trarne un vantaggio nella negoziazione). Ma in cosa consisterebbe praticamente il Ttip? Per iniziare, il Ttip ha 3 obiettivi: - miglior accesso per le imprese Ue al mercato Usa. Le imprese così potrebbero esportare in maniera più semplice negli Stati Uniti e aggiudicarsi appalti pubblici, potrebbero importare beni e servizi utili ai propri prodotti finali, stabilire più facilmente se un prodotto è Made in Europe, investire negli Usa. Si tratta quindi di creare numerosi posti di lavoro in Europa nel settore dell´export. - una riduzione degli oneri burocratici e dei costi. Le imprese che intendono esportare negli Stati Uniti, in questo momento, sono sottoposte a verifiche degli standard di qualità statunitensi. Queste procedure possono costare alle imprese europee molto denaro. L´obiettivo è quindi far sì che le autorità europee e statunitensi collaborino più strettamente di quanto abbiano fatto finora. In particolare le Pmi sono in attesa di progressi in questo campo. - introduzione di nuove norme per sostenere le imprese Ue. In concreto queste darebbero l´opportunità alle imprese di accedere all´energia e alle materie prima di cui hanno bisogno, tutelare la loro proprietà intellettuale, avere l´opportunità di investire sapendo di poter contare su un certo grado di protezione e risparmiare tempo e denaro nello svolgimento di pratiche burocratiche in dogana. In concreto questo si tradurrebbe in una maggiore tutela dei diritti dei lavoratori e dell´ambiente, nella partecipazione delle associazioni di categoria interessate e nell´introduzione di un nuovo strumento di composizione delle controversie tra Stati per Ue e Usa. Vantaggi e timori connessi al Ttip I tre obiettivi di cui sopra avranno sicuramente ripercussioni positive sull´occupazione e la crescita in Europa: un nuovo impulso al commercio di tutto il mondo (Europa e Usa sono le due maggiori economie mondiali e insieme rappresentano il 40% del commercio globale) e maggiore scelta e prezzi più bassi per i consumatori, anche grazie al costo minore di beni e servizi intermedi per le imprese. I maggiori timori su questo accordo riguardano la salvaguardia degli standard di sicurezza alimentare e dei servizi pubblici. Nel caso dei servizi pubblici, i governi dell´Ue hanno a loro disposizione tre strumenti che garantiscono alti standard di sicurezza dei servizi: il monopolio, il trattamento nazionale e la regolamentazione. Il primo consente allo Stato membro di affidare la gestione dei servizi a un unico fornitore pubblico o privato. Il secondo consente agli Stati membri di privilegiare le imprese europee soprattutto per servizi pubblici quali l´assistenza sanitaria, i servizi sociali, l´istruzione e/o i servizi idrici. Infine il terzo strumento consente ai governi Ue di regolamentare qualsiasi servizio considerato pubblico ad esempio definendo gli standard di qualità da rispettare. Per quanto riguarda il capitolo sicurezza alimentare, in particolare la questione Ogm, la Commissione europea ha più volte ribadito il rigore con la quale viene affrontato questo capitolo non soltanto in questo accordo ma anche in precedenti accordi commerciali già conclusi dall´Unione europea. Su questa materia i paesi dell´Ue potranno agire in totale autonomia. È importante ricordare che l´accesso al mercato europeo di Ogm per alcuni prodotti è già consentito e viene autorizzato dopo parere positivo dall´Autorità europea per la sicurezza alimentare. Sull´argomento, dunque, la Commissione europea si è impegnata a salvaguardare standard di sicurezza elevati, garantire l´indipendenza dell´autorità di regolamentazione, difendere il principio di precauzione e assicurare il diritto dei governi di emanare nuove leggi per proteggere le persone. Come funziona il processo negoziale? Nel giugno del 2013 gli Stati membri hanno dato mandato alla Commissione europea per negoziare l´accordo in base a precise linee guida. I negoziati già avviati prevedono riunioni con i negoziatori del rappresentante degli Stati Uniti per il commercio, scambio di proposte scritte, redazione di un testo finale. Durante il processo negoziale si svolgono diverse consultazioni pubbliche e i testi finali vengono pubblicati online. Il testo dell´accordo viene trasmesso ai governi dei 28 paesi membri dell´Ue e al Parlamento europeo ai quali spetterà l´approvazione. La Commissione non ha la competenza per approvare il testo. Di fatto, l´approvazione del testo sarà nelle mani dei governi dei 28 Stati membri e degli eurodeputati democraticamente eletti dai cittadini.  
   
   
COMMISSIONE UE APRE UNA PROCEDURA DI INFRAZIONE NEI CONFRONTI DI SEI STATI MEMBRI PER IL MANCATO RISPETTO DELLA DIRETTIVA SUI SERVIZI NEL CAMPO DELLE PROFESSIONI REGOLAMENTATE  
 
Bruxelles, 22 giugno 2015 - La Commissione lancia una procedura d´infrazione contro Austria, Cipro, Germania, Malta, la Polonia e la Spagna per il fatto che le loro normative nazionali prevedano ostacoli eccessivi e ingiustificati nel servizi professionali. La Commissione ritiene che i requisiti di alcuni fornitori di servizi negli Stati membri sono in contrasto con la direttiva sui servizi . M me Elżbieta Bieńkowska, commissario europeo per il mercato interno, l´industria, l´imprenditorialità e le Pmi, ha detto in proposito: " La libertà di fornire servizi è una pietra angolare del mercato unico.Barriere persistono in alcuni Stati membri, impedendo alle persone fisiche e giuridiche per fornire servizi liberamente nell´Ue, se le restrizioni relative alla forma giuridica, tenendo la capitale, requisiti per le qualifiche professionali oa prezzi fissi. Oggi non solo distribuisce cartellini gialli, colgo l´occasione per trasmettere un messaggio: un mercato unico dinamico per i servizi professionali favorisce l´emergere di un´economia europea più competitiva, per il nostro bene più grande per tutti . " Requisiti patrimoniali eccessivi in ​​materia di detenzione - tra cui l´obbligo per i professionisti di tenere il 100% dei voti e del capitale in un business, o hanno la loro sede in un dato territorio - può complicare apertura un secondo stabilimento o la prestazione transfrontaliera di servizi in tali Stati membri. Prezzi minimi obbligatori non sono necessari per garantire la qualità dei servizi forniti da provider nazionali o estere, ma privano i prezzi più competitivi per i consumatori. La Commissione invita pertanto tali Stati membri di adattare le loro disposizioni in materia di requisiti di proprietà del capitale e divieti relativi alle pratiche multidisciplinari (per architetti e ingegneri in Austria, Cipro e Malta e gli agenti di brevetto in Austria) ad abrogare le tariffe minime obbligatorie (per "avvocati" in Spagna, architetti, ingegneri e consulenti tributari in Germania, in materia di brevetti e veterinari in Polonia, in Austria). La Commissione è inoltre preoccupata per le disposizioni esistenti in Spagna, in base al quale determinate attività di "avvocati" sono dichiarati incompatibili con quegli avvocati. La lettera di costituzione in mora è il primo passo della procedura d´infrazione e costituisce una richiesta formale di informazioni. Gli Stati membri hanno ora due mesi per rispondere agli argomenti dedotti dalla Commissione. Contesto L´articolo 15 della direttiva 2006/123 / Ce relativa ai servizi nel mercato interno (di seguito la "direttiva servizi"), elenca una serie di requisiti imposti ai prestatori di servizi, alcuni dei quali si riferiscono alla forma giuridica, la quota di partecipazione e le tariffe. Questi requisiti non sono strettamente vietati, ma la Corte di giustizia dell´Unione europea ha ritenuto che essi costituissero ostacoli al mercato unico dei servizi. Non possono continuare ad essere applicati a tre condizioni: non essere discriminatorie, giustificate da motivi imperativi di interesse generale e proporzionate (nessun´altra misura meno restrittiva deve essere usato). Nel contesto del recepimento della direttiva sui servizi, gli Stati membri dovevano vagliare le loro esigenze per stabilire se soddisfino queste tre condizioni. Nel 2013, una revisione tra pari svolta su iniziativa della Commissione e sui requisiti di forma giuridica, proprietà del capitale e delle tariffe in base alla direttiva servizi ha concluso che tali requisiti non possono essere mantenuta solo se sono non discriminatorie, necessarie e proporzionate, e che i sei Stati membri interessati hanno imposto barriere ingiustificate per i nuovi operatori nel mercato dei servizi professionali. La revisione tra pari che accompagna la comunicazione della Commissione dal titolo "Valutare la legislazione nazionale in materia di accesso alle professioni" Sono state individuate le restrizioni eccessive nel settore dei servizi professionali in Austria, Germania e Spagna nelle raccomandazioni specifiche per paese nel 2014 indirizzata agli Stati membri in materia di servizi professionali.  
   
   
ASILO IN EUROPA NEL PRIMO TRIMESTRE 2015 185 000 PRIMA VOLTA I RICHIEDENTI ASILO NELL´UNIONE EUROPEA NEL PRIMO TRIMESTRE DEL 2015 LA METÀ SONO KOSOVARI, SIRIANI O AFGANI  
 
Bruxelles, 22 giugno 2015 Durante i primi tre mesi del 2015, 185 000 prima volta i richiedenti asilo applicate per la protezione nell´Unione europea (Ue), quasi stabile rispetto all´ultimo trimestre del 2014 ma in aumento del 86% rispetto al primo trimestre del 2014. In particolare, il numero di kosovari è aumentato considerevolmente fino a raggiungere quasi 50 000. Essi rappresentano la cittadinanza principale dei richiedenti asilo prima volta in Europa rispetto al primo trimestre 2015, in vista dei siriani e afgani.  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: IL TRIBUNALE SI DOTA DI NUOVE NORME DI PROCEDURA IL 1° LUGLIO 2015 ENTRERANNO IN VIGORE UN NUOVO REGOLAMENTO DI PROCEDURA E NUOVI TESTI DI APPLICAZIONE, AL FINE DI MIGLIORARE LO SVOLGIMENTO DEI PROCEDIMENTI DINANZI AL TRIBUNALE  
 
Lussemburgo, 22 giugno 2015 - Il nuovo regolamento di procedura del Tribunale , frutto di un lavoro avviato nel 2012, sostituirà il regolamento di procedura del 1991. Nel corso del tempo, quest’ultimo è stato modificato in più occasioni al fine di adeguare e migliorare i dispositivi procedurali a seconda delle esigenze e degli sviluppi. Dal momento che tale approccio frammentario ha raggiunto i suoi limiti, si è resa necessaria una riforma completa, che ha aperto la strada a una ristrutturazione del testo originario e all’introduzione di nuove norme. In tale contesto, sono stati perseguiti vari obiettivi. Le norme di procedura sono state adattate alla realtà del contenzioso attualmente sottoposto al Tribunale, effettuando una distinzione chiara tra le tre principali categorie di ricorso, ciascuna delle quali presenta caratteristiche proprie: i ricorsi diretti, nell’ambito dei quali gli incidenti processuali, le istanze di intervento e le domande di trattamento riservato sono particolarmente numerosi; i ricorsi nell’ambito della proprietà intellettuale; le impugnazioni proposte contro le decisioni del Tribunale della funzione pubblica. Gli sforzi, già intrapresi da diversi anni al fine di migliorare l’efficienza del Tribunale, sono proseguiti nell’ambito procedurale al fine di rafforzare la capacità di trattamento delle cause, entro un termine ragionevole e nel rispetto dei criteri dell’equo processo, conformemente ai principi risultanti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea . A tale proposito, meritano in particolare di essere menzionati: l’estensione dell’ambito di applicazione delle disposizioni relative al giudice unico alle cause in materia di proprietà intellettuale; la semplificazione, nelle cause in materia di proprietà intellettuale, delle norme relative alla determinazione della lingua processuale e allo svolgimento della fase scritta del procedimento (un unico giro di memorie); la semplificazione del regime dell’intervento (non è più prevista l’ammissione a intervenire qualora la domanda sia depositata dopo la scadenza del termine legale di sei settimane successive alla pubblicazione, nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea (Guue), della comunicazione riguardante la presentazione del ricorso); la facoltà, per il Tribunale, di statuire senza fase orale del procedimento nei ricorsi diretti, qualora nessuna delle parti principali abbia chiesto la tenuta di un’udienza di discussione; la possibilità, per il Tribunale, di statuire senza fase orale del procedimento nelle impugnazioni, anche in presenza di una domanda presentata da una parte; la chiarificazione dei diritti attribuiti agli intervenienti; il trasferimento, a favore dei presidenti di sezione, di determinate competenze decisionali precedentemente conferite alla sezione e la semplificazione della forma di determinate decisioni, prevedendo nuovi casi nei quali non si statuisce più mediante ordinanza (ad esempio, la sospensione e la riunione); l’indicazione secondo cui il Tribunale statuisce nel più breve termine possibile su un’eccezione di irricevibilità o d’incompetenza, su una domanda di non luogo a statuire o su qualsiasi altro incidente, nonché su una domanda di intervento o una contestazione di domanda di trattamento riservato. Si è voluta garantire l’omogeneità dei dispositivi procedurali che disciplinano i contenziosi sottoposti ai giudici dell’Unione europea, tenendo conto, in particolare, del regolamento di procedura della Corte di giustizia entrato in vigore il 1° novembre 2012, e avendo cura al contempo di cogliere la specificità dei ricorsi diretti che contrappongono una persona fisica o giuridica o uno Stato membro a un’istituzione dell’Unione. Il Tribunale disporrà di norme che gli consentiranno di adottare le modalità di organizzazione che esso reputi le più appropriate a seconda, in particolare, del numero di giudici che lo compongono e di norme volte a dare effetto utile al cambiamento statutario consistente nella creazione del posto di vicepresidente del Tribunale. Sono state apportate soluzioni per quelle situazioni procedurali alle quali finora le norme di procedura non avevano dato risposta, in particolare: le condizioni alle quali una causa può essere oggetto di una riattribuzione, gli adeguamenti delle conclusioni dell’atto di ricorso nel corso del giudizio o il seguito da dare alla produzione di un documento in esecuzione di una misura istruttoria disposta dal Tribunale. Inoltre, è stato elaborato un nuovo, specifico dispositivo procedurale al fine di disciplinare il trattamento processuale delle informazioni o dei documenti riservati che interessano la sicurezza dell’Unione o dei suoi Stati membri o le loro relazioni internazionali, nonché le deroghe al principio del contraddittorio che possono discenderne. Tale regime, previsto all’articolo 105 del regolamento di procedura, sarà tuttavia operativo solo dopo la pubblicazione di una decisione del Tribunale che stabilirà i criteri di sicurezza ai fini della tutela di tali dati. Taluni dispositivi, inoltre, sono stati razionalizzati: è stato abolito l’obbligo formale per l’avvocato che rappresenta una persona giuridica di diritto privato di dimostrare che il suo mandato era stato rilasciato da una persona a ciò legittimata; è stato abbandonata la posta elettronica come modalità di deposito degli atti processuali (al fine di evitare talune difficoltà regolarmente riscontrate e di favorire l’utilizzo dell’applicazione e-Curia). Infine, da un punto di vista formale, è stata migliorata la leggibilità del regolamento grazie alla definizione delle principali nozioni utilizzate, a una ristrutturazione globale e all’introduzione di un titolo per ciascun articolo. I testi di applicazione - In applicazione del regolamento di procedura, il Tribunale ha adottato vari atti che entreranno anch’essi in vigore il 1° luglio 2015. Conformemente all’articolo 224 del nuovo regolamento di procedura, il Tribunale, dopo aver consultato gli Stati membri, il Consiglio, la Commissione, il Parlamento, l’Uami e il Ccbe, ha adottato in data 20 maggio 2015 le Norme pratiche di esecuzione del regolamento di procedura del Tribunale. Tali norme, che abrogano e sostituiscono le Istruzioni al cancelliere del 5 luglio 2007 e le Istruzioni pratiche alle parti dinanzi al Tribunale del 24 gennaio 2012 , spiegano, precisano e integrano talune disposizioni del regolamento di procedura. Esse mirano, in particolare, a fornire ai rappresentanti delle parti indicazioni sulla presentazione e il deposito degli atti processuali e dei documenti nonché a consentire loro di tener conto di elementi che il Tribunale è tenuto a prendere in considerazione. Si noti che le prescrizioni relative all’accesso dei terzi al fascicolo, all’anonimato e all’omissione di dati nei confronti del pubblico, attualmente contenute nelle Istruzioni pratiche alle parti, non figurano nelle Norme pratiche di esecuzione ma sono state riversate nel nuovo regolamento di procedura. Del pari, l’importanza della limitazione della lunghezza delle memorie è stata rafforzata mediante l’inserimento, nel regolamento di procedura, della norma enunciata, finora, nelle Istruzioni pratiche alle parti. Le modalità di applicazione di tale norma e le conseguenze del persistere della sua violazione sono descritte nelle Norme pratiche di esecuzione. È stato necessario modificare il formulario di ammissione al gratuito patrocinio, previsto dal regolamento di procedura, al fine di integrarvi l’estensione dell’ambito di applicazione del gratuito patrocinio alle persone giuridiche. Inoltre, dal punto di vista formale, sono state poste in evidenza le informazioni destinate a facilitare la comprensione da parte di coloro che non sono rappresentati da un avvocato. Il nuovo formulario di ammissione al gratuito patrocinio, che sarà pubblicato nella Guue e reso accessibile sul sito Internet della Corte di giustizia dell’Unione europea, dovrà essere utilizzato a far data dal 1° luglio 2015. Infine, i tre promemoria ai quali rinviano le Norme pratiche di esecuzione sono accessibili sul sito Internet della Corte di giustizia dell’Unione europea. Tali documenti, destinati ad aiutare i rappresentanti delle parti, forniscono informazioni sul modo di presentare e di depositare un atto di ricorso in formato cartaceo o mediante l’applicazione e-Curia e sullo svolgimento dell’udienza di discussione.  
   
   
DEMOCRAZIA DIRETTA NELL´EUREGIO: UN´ESIGENZA COMUNE AL CONVEGNO DEL GECT ED EURAC DI BOLZANO "LA PARTECIPAZIONE NON PUÒ SOSTITUIRSI ALLA DECISIONE POLITICA"  
 
 Bolzano, 22 giugno 2015 - Cos´hanno in comune il centro commerciale di Benko a Bolzano, il piano della mobilità della città di Salisburgo, la fusione dei Comuni in Trentino? Sono tre questioni sulle quali si è attivato un qualche modello di partecipazione democratica dei cittadini al processo decisionale. Non lo stesso modello, giacchè - questo quanto è emerso ieri a Bolzano al convegno "Innovazione democratica e partecipazione nell´Euregio" promosso dal Gect Euregio in collaborazione con l´Academia Europea di Ricerca - Eurac - gli strumenti messi a disposizione della democrazia diretta in questi territori si assomigliano ma non sono gli stessi. Di certo c´è che sia in Trentino, che in Alto Adige e nel Land Tirol si parla molto dello stesso tema: come favorire e rafforzare la partecipazione diretta dei cittadini alle decisioni politico-amministrative che più impattano sulla loro vita senza snaturare la democrazia, evitando cioè che tale partecipazione scivoli nella deriva plebiscitaria da un lato, e nello svuotamento del ruolo dei rappresentanti del popolo dall´altro. Momento conclusivo del convegno, che ha occupato l´intera giornata e che è stato ospitato presso il Palazzo della Provincia autonoma di Bolzano, la tavola rotonda che ha visto il confronto, moderato da Peter Bussjäger dell´Università di Innsbruck e Istituto per lo studio del federalismo, tra l´assessore trentino alla coesione territoriale Carlo Daldoss, il direttore generale della città di Bolzano Helmut Moroder e Josef Hörmandinger, direttore della Dieta di Salisburgo. In Trentino, come ha ricordato Daldoss, ad innescare processi partecipativi è stata soprattutto la riforma istituzionale, che ha previsto l´obbligo per i Comuni e le Comunità di coinvolgere i cittadini in una serie di ambiti decisionali quali i Piani di sviluppo, il piano sociale di valle piuttosto che i piani urbanistici, fino al referendum sulle proposte di fusione tra due o più Comuni. "Attraverso la partecipazione pubblica - ha affermato tra l´altro l´assessore Daldoss - il decisore politico rimane il terminale, ma i cittadini hanno la possibilità di influenzare questo processo in tempi certi, attraverso una autorità locale che sarà nominata nei prossimi mesi. Tutto questo nell´ottica di una partecipazione intesa come un aspetto aggiuntivo e non sostitutivo della decisione politica." Presupposto, condiviso da tutti i partecipanti alla tavola rotonda, è che nessuna forma di partecipazione diretta dei cittadini alle decisioni potrà esprimersi positivamente se a monte non c´è una vera e ampia informazione dei cittadini stessi. Lo ha ricordato lo stesso Daldoss in riferimento ai recenti referendum sulle fusioni dei Comuni in Trentino (54 comuni coinvolti, 51 dei quali hanno risposto "sì" alla fusione): "È stato un processo molto importante e partecipato e che ha dimostrato che quando i cittadini sono determinanti nella scelta partecipano molto. Ma oggi la partecipazione deve avvenire anche attraverso gli strumenti informatici, sempre più importanti, e da questo punto di vista la normativa è stata aggiornata prevedendo un abbassamento del quorum richiesto per considerare valido il referendum, anche se ritengo che meglio sarebbe avere un quorum zero, nonché l´esclusione dal computo del quorum dei residenti all´estero.". Di accorpamento dei Comuni, tra l´altro, si parla anche in Austria, in Stiria. La parola chiave, dunque, è "informazione". "Un cittadino può esprimersi solo se a monte c´è stato un processo di informazione - ha ribadito Daldoss - che può essere faticoso ma che è molto importante si sviluppi anche attraverso il contraddittorio, perché è qui che escono le informazioni e si può comprendere come certe posizioni siano figlie di una cattiva informazione. Nel caso specifico dei referendum sulle fusioni c´erano tante preoccupazioni sul diritto di caccia o di uso civico che erano solo figlie, appunto, di disinformazione". Se si parla di democrazia diretta e di partecipazione dei cittadini viene spontaneo pensare però alla crescente disaffezione nei confronti della politica, ma "se è vero che c´è disaffezione alla politica - ha concluso Daldoss - è anche vero che essa si manifesta nei confronti della cattiva politica. Chi ben governa non deve avere paura dei cittadini".  
   
   
EXPO. MARONI HA INCONTRATO DEPUTATI UE SU TTIP ED EUSALP  
 
Rho-Pero/Mi, 22 giugno 2015 - Ttip e Macroregione alpina i temi trattati a Pianeta Lombardia, il padiglione della Regione Lombardia in Expo Milano 2015, dove il governatore Roberto Maroni ha incontrato la delegazione delle Commissioni Inta (Commercio Internazionale) e Itre (Industria, Ricerca e Energia) del Parlamento europeo, in visita all´Esposizione universale. "Il Ttip - ha spiegato il presidente – contiene delle opportunità, ma anche molti rischi per le nostre piccole e piccolissime imprese. Ho consegnato ai deputati una risoluzione del Consiglio regionale della Lombardia, approvata all´unanimità, che elenca queste criticità e chiede al Parlamento europeo e alla Commissione Ue di intervenire per evitare che questo accordo produca danni al sistema economico lombardo". 4 Prospettiva Eusalp - Altro tema trattato, l´avvio della Macroregione alpina. "Nei prossimi mesi - ha ricordato Maroni - si concluderà l´iter di approvazione e, dal primo gennaio, 2016 sarà una realtà a tutti gli effetti". "Si tratta - ha osservato - di una grande opportunità per le Regione alpine italiane. Dobbiamo lavorare insieme, fare gruppo, per sfruttare al meglio questa novità istituzionale. Ho chiesto agli europarlamentari di darci una mano, per fare in modo che la nascita della Macroregione alpina sia una cosa utile".  
   
   
EYE È TORNATO!  
 
Bruxelles, 22 giugno 2015 - Avete sentito bene, Eye è tornato! La seconda edizione dell’European Youth Event (#Eye2016) è alla ricerca di giovani appassionati e di organizzazioni giovanili che vorrebbero prendere parte alla definizione del programma di Eye 2016. Vai sulla pagina Facebook di Eye per tutte le novità e gli aggiornamenti.... Ci si vede nel 2016! Dal 20 al 21 maggio 2016, il Parlamento europeo di Strasburgo aprirà ancora una volte le sue porte a migliaia di giovani europei. I partecipanti dovranno avere un’età compresa tra i 16 e i 30 anni (rispetto al giorno dell´inizio della manifestazione) e dovranno avere la cittadinanza di uno degli stati membri dell’Ue, di uno dei paesi candidati o vicini. Le iscrizioni per partecipare si apriranno a ottobre 2015. Tuttavia da oggi fino al 9 settembre 2015 i partecipanti e le organizzazioni giovanili che intendono partecipare alla manifestazione possono contribuire alla definizione del programma di Eye 2016. Per la prossima edizione è stata creata una nuova pagina Facebook dove si possono trovare tutte le novità su Eye, comprese tutte le informazioni relative alla precedente edizione. Eye sarà caratterizzato da centinaia di attività (dibattiti, workshop, giochi) tutte raggruppate in cinque temi principali: Guerra e pace: prospettive per un mondo di pace; Apatia o partecipazione: agenda per una democrazia attiva; Esclusione o accesso: provvedimenti per la disoccupazione giovanile; Stagnazione o innovazione: il mondo del lavoro di domani; Collasso o successo: nuove vie per un´Europa sostenibile- Eye è un´opportunità unica per incontrare e discutere con i responsabili europei e trovare delle idee innovative su come "Insieme, siamo in grado di cambiare le cose”. Http://www.europarl.europa.eu/news/it/news-room/content/20150617sto67458/html/eye-%c3%a8-tornato!    
   
   
L´AMBASCIATORE FILIPPINO RICEVUTO IN REGIONE SARDEGNA: TURISMO, CULTURA, ENOGASTRONOMIA E INTERNAZIONALIZZAZIONE  
 
Cagliari, 22 Giugno 2015 - L´ambasciatore delle Filippine Domingo P. Nolasco è stato ricevuto il 18 giugno in visita ufficiale dal vicepresidente della Regione Raffaele Paci, dagli assessori del Turismo Francesco Morandi, dell´Agricoltura Elisabetta Falchi, della Pubblica istruzione Claudia Firino e dal capo di gabinetto dell´Assessorato dell´Industria, Massimo Cugusi. All´incontro, nella sala Giunta del palazzo della Regione a Cagliari, hanno partecipato anche il ministro consigliere responsabile dell´Area economica, culturale e relazioni internazionali, Enrique Voltaire Pingol, il console delle Filippine in Sardegna, Danilo Cannas, la coordinatrice dei Servizi consolari, Elisabetta Malloci, l´assistente consolare, Elmer Orillo, il presidente dell´Associazione Filippini in Sardegna, Silvestre Hernandez. Turismo, internazionalizzazione delle imprese, integrazione culturale e valorizzazione dei prodotti del territorio, a cominciare dal vino, sono stati i temi affrontati durante l´incontro durato circa un´ora. L´assessore Morandi ha sottolineato che la Sardegna, ben nota per il mare e le spiagge fra le più belle al mondo, sta ora tentando di rendersi appetibile per i visitatori stranieri puntando molto sulla altissima qualità della vita che regala una longevità paragonabile nel mondo solo a quella di Osaka in Giappone, e sul turismo religioso. Sull´integrazione della comunità filippina nella società sarda si è soffermata l´assessore Firino, che ha spiegato come la presenza dei piccoli filippini nelle scuole sarde sia importante soprattutto per la comunità locale che li ospita: a questo proposito il console Cannas ha ricordato le azioni messe in atto per supportare lo studio della lingua italiana da parte anche dei genitori dei piccoli scolari, per fare in modo che una volta a casa non dimentichino quanto imparato a scuola. Strategico, per i rapporti di partnership imprenditoriale, il processo di internazionalizzazione delle imprese che, ha detto Cugusi, non si può ridurre soltanto all´export ma passa attraverso strategy partnerships che, partendo dalla valorizzazione dei prodotti tradizionali, si estendano sul territorio e rafforzino nel tempo. Fra i prodotti dell´enogastronomia sarda, particolarmente interessante per il mercato filippino è il vino sardo, ancora troppo poco diffuso pur essendo di ottima qualità tanto da trovare consenso unanime da parte di chi lo ha conosciuto. A ottobre, è stato annunciato, una delegazione di imprenditori filippini visiterà la Sardegna.  
   
   
BOLZANO: KOMPATSCHER INCONTRA L´AMBASCIATORE AUSTRIACO POLLIZER  
 
Bolzano, 22 giugno 2015 - L´attuale situazione politica in Alto Adige, in Italia e in Austria, nonchè la collaborazione transfrontaliera resa possibile grazie allo strumento istituzionale dell´Euregio. Questi i temi affrontati il 18 giugno a Roma durante l´incontro tra il presidente Arno Kompatscher e l´ambasciatore austriaco René Pollizer. Da poco più di due mesi, il 60enne René Pollizer è diventato il massimo rappresentante diplomatico austriaco in Italia, e presso l´ambasciata di via Pergolesi a Roma ha ricevuto il 18 giugno il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher. Durante l´incontro, Kompatscher ha aggiornato Pollizer in merito allo sviluppo delle più recenti trattative sviluppatesi lungo l´asse Roma-bolzano, e il colloquio si è poi concentrato sui principali temi d´attualità, a partire dalla questione profughi per la quale viene richiesta da entrambe le parti una soluzione europea. "I rapporti tra l´Alto Adige e l´Austria - ha sottolineato Kompatscher - possono essere ulteriormente rafforzati dalle nuove possibilità di collaborazione offerte dall´Euregio. La dimostrazione di ciò arriva anche dalla rassegna mondiale Expo 2015 di Milano, con lo stand dell´Alto Adige che nel mese di luglio ospiterà una settimana interamente dedicata alla cooperazione transfrontaliera fra Trento, Bolzano e Innsbruck".  
   
   
EXPO. MESSICO, MARONI: RAFFORZATI RAPPORTI FRA REGIONE E STATO DI PUEBLA PROPOSTO ACCORDO COLLABORAZIONE. SÌ DA GOVERNATORE VALLE ROSAS  
 
Pero/mi, 22 giugno 2015 - Lo ha detto il governatore dello Stato Federale di Puebla (Messico), Rafael Moreno Valle Rosas, che così ha subito raccolto l´invito lanciato dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che lo ha ricevuto- insieme al vice presidente e assessore alla Salute Mario Mantovani e al sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia con delega all´Attuazione del programma, ai Rapporti istituzionali nazionali e alle Relazioni internazionali Alessandro Fermi – a Pianeta Lombardia, il padiglione della Regione a Expo Milano 2015. Ampio Spettro - Il governatore lombardo ha illustrato al collega messicano le tante eccellenze offerte dalla Lombardia in numerosi settori, da quello industriale al turismo, senza dimenticare la ricerca e lo sviluppo, "vocazione" del "nostro territorio, che vanta 13 università, 18 Irccs, 500 centri di Ricerca e Sviluppo, 6 parchi tecnologici e scientifici". Un "contesto unico in Europa", che ha interessato molto il governatore Valle Rosas, il quale si è detto subito disponibile a formalizzare quanto prima un accordo di collaborazione. Presto Un Accordo Quadro - "In Lombardia - ha osservato Mantovani - abbiamo 700 veterinari, che controllano tutta la produzione alimentare, quindi i nostri prodotti alimentari vengono richiesti e esportati in tutto il mondo, anche in Cina. E in Messico". Mentre il sottosegretario Fermi, che ha ricevuto da Maroni l´incarico di 5 studiare i dettagli della futura collaborazione fra Lombardia e Stato di Puebla, ha fatto sapere che si occuperà di "predisporre un Accordo Quadro che includa le aree di collaborazione emerse nell´incontro e, in particolare, con il sistema delle università e dell´istruzione, con il settore agricolo e con il comparto Sanità".  
   
   
TOSCANA: ECCO LA NUOVA GIUNTA REGIONALE, ROSSI RENDE NOTI SETTE NOMI SU OTTO. CHI SONO  
 
Firenze 22 giugno 2015 - Tre donne, quattro uomini e l´ottavo nome da annunciare. Tre conferme e il resto new entries. Sei province di provenienza per adesso, sette con il presidente. E´ la giunta del secondo governo di Enrico Rossi, presentata nel pomeriggio del 18 giugno dallo stesso governatore riconfermato il 31 maggio dalle urne e che nei prossimi giorni inizierà a lavorare. I tre assessori confermati sono Stefania Saccardi, Vincenzo Ceccarelli e Vittorio Bugli, la prima entrata in giunta nel febbraio 2014, gli altri a marzo del 2013. I nuovi che arriveranno sono Cristina Grieco, Federica Fratoni, Stefano Ciuoffo e Marco Remaschi, nuovo nel ruolo di assessore ma già consigliere regionale dal 2005 al 2010. L´ultimo nome sarà reso noto per la prima seduta del Consiglio regionale convocata per il 25 giugno. Tre assessori – Ceccarelli, Fratoni e Saccardi - sono stati appena eletti in consiglio regionale. Una volta nominati in giunta, dovranno essere sostituiti dai primi tra i non eletti. La nomina, da statuto, potrà però avvenire solo dopo l´illustrazione del programma di legislatura al consiglio regionale e la sua successiva approvazione o comunque entro i dieci giorni successivi. Ecco, in ordine alfabetico, chi sono gli assessori presentati da Rossi. Vittorio Bugli, cinquantasette anni, è stato dal 2013 assessore alla presidenza, con deleghe a finanze e bilancio, riforme, partecipazione e rapporti con gli enti locali e poi anche anche all´organizzazione, eletto in consiglio regionale nel 2010. Si è avvicinato alla politica attraverso il movimento studentesco. Originario di Bagno a Ripoli, vive da più di trent´anni ad Empoli dove è stato sindaco dal 1995 al 2004. Vincenzo Ceccarelli, cinquantacinque anni, diplomato, aretino di Castel S.niccolò, è l´assessore regionale uscente ai trasporti e le infrastrutture. Lo è dal 2013. Nel 2010 è stato eletto consigliere regionale (è stato riconfermato il 31 maggio) e prima ancora è stato, dal 1999 al 2009, presidente della provincia di Arezzo. E´ stato nel 1985, a Castel S.niccolò, anche il sindaco più giovane della Toscana. Stefano Ciuoffo è un ingegnere di Prato di sessantaquattro anni. In città ha fatto l´assessore comunale all´urbanistica dal 2004 al 2009 (sindaco Romagnoli). Prima ancora è stato capogruppo del Ppi in consiglio provinciale dal 1999 al 2004 e quattro volte consigliere comunale a Vernio eletto nelle liste della Dc, dal 1980 al 1995. Da febbraio 2014 è tesoriere regionale del Pd. Federica Fratoni, quarantatre anni e pistoiese, liceo classico e una laurea in Economia e commercio, un passato negli scout, ha iniziato l´attività politica nella fila del Partito popolare per poi transitare nella Margherita di cui è stata nel 2007 l´ultimo segretario provinciale (e il primo del Pd comunale). Dal 2009 al 2015 è stata presidente della provincia di Pistoia, prima donna in questo ruolo. Il 31 maggio è stata eletta in consiglio regionale. Cristina Grieco, cinquantuno anni da compiere, livornese, è dal 2007 dirigente scolastico dell´istituto di istruzione superiore "Vespucci" a Livorno. Una laurea in economia e commercio e una seconda in statistica, un paio di master, è iscritta all´albo dei commercialisti e a quello nazionale dei revisori dei conti. Marco Remaschi, cinquantotto anni, lucchese della media valle del Serchio, è stato consigliere regionale dal 2005 fino alla legislatura appena conclusa: presidente della commissione agricoltura, poi Affari istituzionali, quindi Sanità e politiche sociali. E´ stato sindaco di Coreglia Antelminelli (dal 1996 al 2005) e presidente della comunità montana della Media Valle (dal 1998 al 2005). Consulente aziendale, un passato in banca, è stato coordinatore provinciale lucchese della Margherita dal 2002. Nel Pd regionale si è occupato di enti locali. Stefania Saccardi, cinquantacinque anni, fiorentina, avvocato con predilezione per il diritto di famiglia e del lavoro, è la vicepresidente (dal 2014) della giunta regionale uscente, chiamata come assessore alle politiche sociali. Con Renzi è stata prima assessore al lavoro della Provincia di Firenze (dal 2006 al 2009) e poi in Comune vicesindaco e assessore alle politiche sociali, alla casa, allo sport e all´ambiente (dal 2009 al 2014). Ha iniziato ad occuparsi di politica alla fine del liceo. Ha lavorato da tecnico al Ministero dell´Interno e a poi a quello di Grazia e Giustizia.  
   
   
TOSCANA, ROSSI: "GIUNTA SOLIDA, FATTA DI PERSONE ESPERTE E COMPETENTI"  
 
Firenze 22 giugno 2015 - "Una giunta solida, fatta di persone esperte e competenti, che nella vita hanno dimostrato di sapere affrontare tante situazioni diverse. Avevo preso l´impegno di rendere noti i nomi all´indomani della mia proclamazione da parte della Corte d´Appello, e lo voglio onorare". Il presidente Enrico Rossi ha annunciato il 18 giugno i componenti della nuova giunta: 7 nomi su 8. "Non chiudo oggi la partita. Ad oggi abbiamo 7/8 di giunta, mi riservo di far sapere il nome dell´ottavo assessore nei prossimi giorni, ho la disponibilità di un paio di persone e deciderò. Mi sembra che sia venuta fuori un´ottima giunta". Il presidente si è riservato di annunciare nei prossimi giorni anche il nome del vicepresidente e le deleghe. "Intendo tenere in capo alla presidenza la delega sul lavoro - ha chiarito subito -, per l´importanza che ha. Torno ora da Roma, dove al ministero per lo sviluppo economico ho partecipato al tavolo di crisi istituito per la People Care, il call center di Guasticce (Livorno), dove 300 donne sono state messe a casa. Stiamo cercando di far ripartire l´attività, anche con l´impegno della Presidenza del Consiglio". Quanto alle altre deleghe, Rossi ha annunciato che continuerà a tenere per sé comunicazione e editoria ("era in testa a me anche nella precedente giunta, ma questa volta voglio occuparmene davvero"). "E poi il lavoro intellettuale in Toscana. E i rapporti con l´Europa. La gestione dei fondi europei non può essere distribuita tra i vari assessorati - ha detto - In Europa ho intenzione di andarci, perché da lì passano le politiche delle Regioni nei prossimi anni". "Nella composizione della giunta - ha spiegato ancora Rossi - non ho tenuto conto di un criterio territoriale. Le federazioni del Pd sono 10, una per provincia, più altre due (Viareggio e Piombino), quindi in giunta avrebbero dovuto esserci 12 assessori. Invece li abbiamo sempre diminuiti: dai 14 della giunta Martini ai 10 della giunta precedente, agli 8 di questa, dimezzando i costi della giunta". E alla domanda se la vicepresidente sarà una donna, Rossi ha risposto: "Il merito deve essere prevalente sull´aspetto di genere".  
   
   
FVG, SPECIALITÀ: SERRACCHIANI, MODIFICA STATUTI SOLO IN ACCORDO CON GOVERNO  
 
Trieste, 22 giugno 2015 - Sarà istituita una Commissione Stato-regioni a Statuto speciale, con l´incarico di avviare un lavoro preparatorio che dovrà portare alla definizione di nuove regole generali e condivise per la revisione degli Statuti delle Autonomie speciali nel contesto della riforma della seconda parte della Costituzione e, parallelamente, di più semplici ed efficaci modalità per l´utilizzo delle norme di attuazione, allo scopo di rendere più flessibili gli Statuti stessi. La decisione è stata assunta nel corso di un incontro, il 18 giugno a Roma presso il Dipartimento per gli Affari regionali e le autonomie della Presidenza del consiglio dei Ministri, tra il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa e i rappresentanti delle Regioni a Statuto Speciale, tra cui la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, il presidente della Sardegna Francesco Pigliaru, il presidente della Valle d´Aosta, Augusto Rollandin, il vice presidente della Sicilia, Maria Lo Bello e i presidenti delle Province autonome di Trento, Ugo Rossi, e Bolzano, Arno Kompatscher. Per la presidente Serracchiani si è trattato di "un incontro molto importante". Nella sostanza "anche con la riforma del titolo V della Costituzione si stabilisce il principio del cosiddetto ´regime pattizio´, vale a dire che gli Statuti verranno modificati previa intesa tra lo Stato e la singola Regione. La Commissione istituita oggi consentirà prima di tutto di decidere come arrivare a una procedura comune che permetta di disciplinare il regime pattizio". La Commissione si riunirà già nei primi giorni di luglio, iniziando a lavorare su un testo condiviso tra tutte le Autonomie speciali.  
   
   
TRENTO: RIFORMA DELLO STATUTO: CONCORDATA CON BRESSA L´ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE PARITETICA  
 
Trento, 22 giugno 2015 - Incontro il 18 giugno a Roma fra il governatore Ugo Rossi, assieme al collega altoatesino Arno Kompatscher e ai presidenti delle altre regioni a Statuto speciale, e il sottosegretario agli affari regionali Gianclaudio Bressa, per iniziare ad esaminare il percorso che dovrebbe portare ad un disegno di legge costituzionale che definisca procedure condivise di modifica degli Statuti speciali. La revisione o la modifica dello Statuto richiedono un quadro di procedure certe. Il principio da garantire è dunque quello per il quale le modifiche devono avvenire solo attraverso l´intesa espressa dai consigli provinciali e regionali interessati. Sulla base di questo principio, già contenuto nella clausola di salvaguardia che il Governo si è impegnato a garantire nel progetto di legge di riforma costituzionale in corso, oggi il sottosegretario Bressa, anche recependo le richieste espresse dai presidenti Rossi e Kompatscher lo scorso maggio al premier Matteo Renzi, ha formulato alle regioni a Statuto speciale la proposta di formare una apposita commissione che lavori alla stesura di un testo il quale sancisca definitivamente il meccanismo pattizio, definendone la proceda applicativa. I lavori preparatori dovrebbero concludersi durante l´estate. "E´ chiaro - ha detto il governatore Rossi - che questa esigenza è comune a tutte le Speciali, ma per quanto riguarda i contenuti in termini di difesa e potenziamento delle competenze, i rapporti fra Autonomie speciali e lo Stato dovranno garantire le specificità e le peculiarità di ciascuna regione e provincia autonoma".  
   
   
RIFORME, PIGLIARU E ASSESSORE SARDEGNA INCONTRANO A ROMA SOTTOSEGRETARIO BRESSA SU STATUTI SPECIALI  
 
Cagliari, 22 Giugno 2015 - Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l´assessore degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione, Gianmario Demuro, hanno preso parte il 18 giugno a Roma all´incontro con il sottosegretario degli Affari regionali, Gianclaudio Bressa, che ha riunito intorno al tavolo di lavoro i presidenti delle Regioni a Statuto speciale. La riunione, ospitata nella sala del Ministero e preceduta dal coordinamento dei presidenti in Conferenza delle Regioni, è stato il primo momento di confronto sulle modalità e le procedure per la revisione degli Statuti speciali, passaggio fondamentale nell´ambito del disegno generale di riforma della Costituzione. "Si è trattato di un primo incontro per avviare un discorso che abbiamo aperto e sostenuto con determinazione", ha detto il presidente Pigliaru al termine del tavolo. "Al centro dei lavori è stato il tema delle norme di attuazione come strumento da utilizzare in modo unitario, con l’obiettivo di armonizzare i risultati delle singole intese che ogni Regione Autonoma avrà con lo Stato per definire la specialità nelle differenti realtà regionali. A questo scopo si è insediata oggi una commissione paritaria in cui il Ministero dialoga con le Regioni speciali che, da parte loro, lavorano per portare avanti posizioni comuni". "Ogni Statuto speciale ha un procedimento di revisione diverso - sottolinea l’assessore Demuro - Serve un minimo comune denominatore. E la commissione paritaria, che si riunirà già la prossima settimana, dovrà scrivere le regole, definendo le linee di un percorso condiviso".  
   
   
BOLZANO: AUTONOMIA, COMMISSIONE PARITETICA PER LA RIFORMA DELLO STATUTO  
 
Bolzano, 22 giugno 2015 - L´istituzione di una commissione paritetica che lavorerà alla stesura di un testo per la riforma dello Statuto di autonomia. Questo l´esito dell´incontro del 18 giugno a Roma tra i presidenti di Regioni e Province a statuto speciale, tra cui Arno Kompatscher, e il sottosegretario agli affari regionali Gianclaudio Bressa. Durante l´incontro svoltosi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, al quale oltre a Kompatscher e Bressa ha partecipato anche il governatore trentino Ugo Rossi, si è iniziato ad esaminare il percorso che dovrebbe portare ad un disegno di legge costituzionale che definisca procedure condivise di modifica degli Statuti speciali. La revisione dello Statuto, infatti, richiede un quadro di procedure certe, e il principio da garantire è quello per il quale le modifiche devono avvenire solo attraverso l´intesa espressa dai consigli provinciali e regionali interessati. Sulla base di questo principio, già contenuto nella clausola di salvaguardia che il Governo si è impegnato a garantire nel progetto di legge di riforma costituzionale in corso, il sottosegretario Bressa, recependo le richieste espresse dai presidenti Rossi e Kompatscher lo scorso maggio al premier Matteo Renzi, ha formulato alle regioni a Statuto speciale la proposta di dare vita ad una apposita commissione che lavori alla stesura di un testo in grado di sancire definitivamente il meccanismo pattizio, definendone anche la proceda applicativa. I lavori preparatori di questa commissione dovrebbero concludersi durante l´estate. "All´interno di un quadro giuridico comune a tutte le autonomie speciali - ha commentato Arno Kompatscher - il percorso avviato oggi dovrà garantire le particolari caratteristiche delle singole realtà, soprattutto per ciò che concerne la difesa e il potenziamento delle competenze".  
   
   
FINO ALLA COMPLETA RICOLLOCAZIONE DEI DIPENDENTI IN SOVRANNUMERO MOBILITÀ SOLO PER IL PERSONALE DI CITTÀ METROPOLITANE E PROVINCE CORTE DEI CONTI, SEZIONE AUTONOMIE SU ATTUAZIONE COMMA 424 LEGGE DI STABILITÀ  
 
Roma, 22 giugno 2015 - La Corte dei Conti, Sezione delle autonomie, con la delibera n. 19 depositata il 16 giugno 2015, ha affrontato alcune questioni di massima deferite da diverse Sezioni regionali, in merito alle problematiche interpretative poste dall’applicazione dell’art. 1, comma 424, della legge di stabilità per il 2015 (L. N. 190/2015). Di seguito, in sintesi, le indicazioni fornite dalla Corte: - fino alla completa ricollocazione del personale soprannumerario, senza alcuna limitazione geografica, è preclusa per gli anni 2015 e 2016 la facoltà di attingere alle graduatorie di concorsi pubblici approvati da altri enti locali ai sensi dell’art. 4, comma 3-ter del decreto legge n. 101/2013; - nei medesimi termini temporali agli Enti locali è consentito indire bandi di procedure di mobilità riservate esclusivamente al personale soprannumerario di Città metropolitane e province. Tale indicazione è in linea con quanto precisato nella Circolare interministeriale n. 1/2015 . Sul punto appare utile evidenziare come il Dipartimento per la Funzione Pubblica abbia ulteriormente chiarito, con la nota n. 20506 del 27 marzo 2015 che rimane comunque consentita la mobilità per interscambio o compensazione tra enti anche di diverso comparto, nei casi di domanda congiunta con altri dipendenti aventi corrispondente profilo professionale, fermo il rispetto dei principi di imparzialità e trasparenza; - nel caso in cui gli Enti debbano coprire posti in organico rispetto ai quali sia prevista una specifica e legalmente qualificata professionalità, direttamente funzionale alla necessità di garantire i servizi essenziali, constatata l’assenza di tali professionalità tra le unità soprannumerarie da ricollocare, potranno essere attivate le ordinarie modalità di reclutamento, anche attraverso l’esperimento di procedure di mobilità volontaria; - le quote di turn-over destinabili all’assunzione dei vincitori di concorso pubblico collocati nelle graduatorie vigenti sono quelle ordinariamente previste dalla normativa vigente, commisurate alle cessazioni avvenute nell’anno precedente (60% per il 2015, 80% per il 2016), le ulteriori risorse corrispondenti al complemento a cento delle richiamate percentuali sono utilizzabili esclusivamente alle assunzioni per ricollocazione; - ai fini dell’applicazione delle disposizioni derogatorie contenute nel predetto comma 424 vanno considerate tutte le unità da ricollocare e non solo quelle della provincia di appartenenza dell’Ente che deve procedere ad assunzioni. Sul punto la già citata circolare 1/2015 stabilisce che il decreto destinato a disciplinare i criteri per la mobilità, ai sensi dell’art. 1, comma 423 della legge di stabilità, definirà anche l’ambito territoriale entro cui avverranno i processi di mobilità; - l’ulteriore parametro regolatorio, previsto dal comma 424 della legge di stabilità , relativo alla non computabilità delle spese del personale ricollocato nel tetto previsto dal comma 447 dell’art. 1 della legge n. 296/2006, può intendersi esteso anche all’analoga disposizione prevista per gli enti non sottoposti al patto di stabilità interno dal successivo comma 562.  
   
   
GIUDIZIO POSITIVO DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELL´ANCI SUL DECRETO ENTI LOCALI PER LE CITTÀ METROPOLITANE NORME CHE CONSENTONO DI GESTIRE BILANCI E RISORSE IN MODO PIÙ ELASTICO E FLESSIBILE  
 
Roma, 22 giugno 2015 - “Esprimiamo un giudizio positivo sul Decreto enti locali, che segna un salto di qualità nell’attenzione del governo verso i Comuni e consente il miglioramento del quadro normativo e finanziario entro cui i Comuni sono chiamati ad operare. Come in tutti i negoziati, non tutte le questioni aperte hanno trovato soluzione, ci proponiamo di affrontarle sia in sede di conversione in legge, che al momento di discutere della prossima legge di stabilità puntando soprattutto al superamento effettivo del patto di stabilità, all´adeguamento delle risorse proprie per le Città Metropolitane e all´impostazione della nuova local tax”. Lo ha detto il presidente dell’Anci Piero Fassino parlando con i giornalisti al termine del consiglio nazionale Anci che si è concentrato in particolare sul dl enti locali, frutto del negoziato portato avanti con il governo dallo scorso gennaio. Fassino ha elencato i risultati portati a casa dall’associazione, partendo dalla “ricostituzione del fondo perequativo Imu-tasi che avrà una copertura di 530 milioni”, di cui 30 da destinare al sostegno della verifica del gettito dei terreni già considerati montani ed esenti dall’Imu. “E’ stata inoltre ampliata la platea dei Comuni che potranno beneficiare della rinegoziazione dei mutui contratti con Cdp e Mef, possibilità di cui – ha spiegato Fassino - potranno beneficiare tutti i Comuni, anche coloro che non hanno approvato i bilanci”. Mentre, sul fronte del patto di stabilità, il sindaco di Torino ha posto l’accento anche sulla dotazione aggiuntiva di 700 milioni per “l’esclusione dei vincoli finanziari regionali dei fondi strutturali comunitari”, determinando la cosiddetta nettizzazione del cofinanziamento regionale, richiesta da molto tempo dall’associazione. Tra le altre misure che vengono incontro alle richieste dell’Anci, il presidente ha ricordato: “le norme di allentamento e riduzione del patto di stabilità che integrano e migliorano ulteriormente la riduzione di patto già ottenuta nella legge di stabilità e quelle che allentano i vincoli sull’utilizzo del personale e consentono maggiore flessibilità ai Comuni nella gestione delle risorse umane; per le Città Metropolitane le norme che consentono di gestire bilanci e risorse in modo più elastico e flessibile; ed infine il rinnovo anche per il 2014 del Dl 35 che anticipa ai Comuni le risorse per pagare i loro fornitori”. Fassino ha poi anticipato i temi su cui l’associazione si impegnerà con i gruppi parlamentari per ottenere modifiche nel passaggio parlamentare del decreto. Innanzitutto “la possibilità di considerare i 530 milioni utili per il computo del saldo obiettivo di Patto, così da non snaturare gli obiettivi e lasciare spazi finanziari sugli investimenti”; ancora “la risoluzione di alcuni nodi relativi ai vincoli che gravano sulla gestione del personale, in particolare quello dei servizi scolastici ed educativi, oltre alla possibilità di allentare le sanzioni per i ritardati pagamenti ai fornitori". Infine, ha spiegato ancora Fassino, "solleciteremo il varo di accantonamenti per i fondi che i Comuni devono operare sul fronte dei debiti di difficile esigibilità, attingendo se possibile alle risorse disponibili nell´ambito del Dl 35". Da parte di Fassino anche una considerazione sull’emergenza sbarchi, al centro del vertice di oggi pomeriggio con il ministro Alfano e le Regioni. “Chiederemo che si dia piena attuazione al piano concordato il 7 maggio scorso secondo cui, fra il momento dello sbarco ed il successivo smistamento ai Comuni, era previsto si istituissero degli hub regionali di prima accoglienza, dove far affluire i profughi per le certificazioni anagrafiche e sanitarie, e di lì indirizzarli ai Comuni sulla base di una programmazione ordinata con il metodo Sprar. Oggi quel piano – rimarca Fassino - ha il suo punto di debolezza più critico nel fatto che gli hub istituiti sono pochi e insufficienti, con la conseguenza che passando dallo sbarco all’invio nei Comuni, tutto è più difficile”. L’associazione chiederà anche “procedure di urgenza che rimuovano ostacoli che spesso vengono frapposti da amministrazioni che – conclude Fassino - pur avendo spazi e siti che potrebbero essere usati come hub, invocano il quadro normativo attuale come ragione di ostacolo”.  
   
   
FIRENZE, CITTÀ METROPOLITANE - NARDELLA: “PRONTI A SFORARE PATTO STABILITÀ” “SU 10 CITTÀ METROPOLITANE, 8 LO HANNO GIÀ FATTO”  
 
Firenze, 22 giugno 2015 - Sul bilancio della città metropolitana "il decreto legge enti locali del Governo in parte ci aiuta, ma e´chiaro che le città metropolitane ereditano una situazione difficile che viene da lontano in tutta Italia e se e´ necessario aiutare i nostri cittadini, riprendendo a fare investimenti sulle strade, sugli edifici scolastici, nei nostri territori e se tutti i sindaci sono d´accordo penso che possiamo anche affrontare il rischio di sforare il patto, consapevoli delle conseguenze". Lo ha detto ai giornalisti il sindaco della Città metropolitana di Firenze, Dario Nardella sottolineando che “su 10 città metropolitane, 8 lo hanno già fatto”. “Se vogliamo far ripartire il lavoro e se vogliamo andare incontro ai bisogni dei nostri cittadini – ha aggiunto – è importante mantenere l´impegno sugli investimenti". “Ci assumeremo le responsabilità – ha concluso - ma sappiamo di essere al fianco del governo in questa battaglia che non vuole soltanto un´Europa e un´Italia basata sull´austerità".  
   
   
TRENTO: “LE NUOVE SFIDE IMPONGONO AI TERRITORI DI MONTAGNA DI FARE RETE SU VALORI COMUNI”  
 
Trento, 22 giugno 2015 - “Se un tempo la montagna ha rappresentato un elemento di divisione, oggi la stessa montagna può rappresentare un’opportunità per territori seppur diversi ma limitrofi di sviluppo economico e sociale. Questa sfida è possibile vincerla se i territori fanno rete, mettendo a fattor comune le proprie eccellenze ed i propri elementi di forza”. Questo, in sintesi, il messaggio che l’assessore provinciale alla coesione territoriale, Carlo Daldoss, ha portato al convegno sullo sviluppo economico e sociale nelle realtà alpine di confine che si è tenuto a Belluno presso il Centro Giovanni Xxiii. L’assessore Daldoss ha indicato i possibili elementi di coesione dei territori alpini: infrastrutture, conoscenza, settori economici quali il turismo, cura del territorio, innovazione tecnologica e reti digitali. Con un’avvertenza: “Solo investendo sui giovani, vero capitale umano e sociale, i territori di montagna sapranno garantire una prospettiva futura e contrastare fenomeni negativi quali lo spopolamento e il pendolarismo”. L’appuntamento di Belluno sulle prospettive delle aree montane è stato organizzato dal Consiglio sindacale interregionale delle Alpi Centrali (Csir), realtà transfrontaliera che raccoglie le diverse sigle sindacali delle aree alpine tra cui i sindacati trentini che ieri erano presenti all’incontro. L’esperienza del Trentino in tema di sviluppo economico delle zone realtà alpine di confine è stata portata dall’assessore provinciale alla coesione territoriale, Carlo Daldoss. “I giovani - ha esordito Daldoss - costituiscono il vero patrimonio su cui costruire il futuro dei nostri territori. Il capitale sociale e umano è fondamentale per garantire ai territori alpini un futuro. L’investimento sui giovani deve rimanere al centro del nostro agire che ha l’obiettivo di costruire reti tra i territori per affrontare in maniera efficace le sfide future. Se ai giovani non offriamo l’opportunità di rimanere e vivere un’esistenza dignitosa, dovremo affrontare altri problemi quali lo spopolamento e il pendolarismo”. Daldoss ha ricordato l’esperienza di Vermiglio, suo paese natale, come territorio di confine: “Oggi Vermiglio è confine tra due Provincia di Trento e Regione Lombardia, ieri è stato confine del vecchio impero austroungarico e teatro di guerra di montagna. Le Alpi sono state quindi un fattore geografico di divisione e di confine, ma oggi, costruita la pace, abbiamo l’opportunità di trasformare le Alpi in un’opportunità”. Le Alpi rappresentano un territorio basato su equilibri naturali delicati ma allo stesso tempo rappresentano caratteristiche comuni che possono facilitare la creazione di aggregazioni transfrontaliere. Daldoss ha elencato i possibili elementi di coesione, ad incominciare dagli investimenti strutturali: “Progetti comuni quali il tunnel ferroviario del Brennero possono unire nord e sud Europa, e garantire una mobilità sostenibile”. Altro elemento di coesione e crescita dei territorio viene dalla conoscenza e dalla formazione dei giovani: “L’università e conoscenza innescano fenomeni di interscambio in grado di abbattere confini, soprattutto mentali dovuti alla non conoscenza delle diversità positive altrui”. Secondo Daldoss è opportuno offrire ai giovani opportunità di esperienze in altri contesti ma “dobbiamo vigilare affinché i giovani trovino elementi di richiamo nei territori d’origine”. L’economia, soprattutto il settore manifatturiero e turistico, è un’altra risorsa su cui i territori di montagna devono investire: “Gli imprenditori turistici devono trasmettere al turista anche il senso di appartenenza culturale e territoriale. La diversità è una risorsa”. Nel suo intervento al convegno sindacale di Belluno, l’assessore Daldoss ha rimarcato l’importanza della salvaguardia di territorio, ricordando la prossima legge urbanistica del Trentino che ha come obiettivo “2020 consumo zero del suolo”. Ancora Daldoss: “Le regole e le linee guida della gestione del territorio sono state scritte scegliendo il coinvolgimento partecipativo di tecnici e cittadini. Abbiamo scelto il metodo di partecipazione dal basso perché crediamo che la responsabilità del cittadini sia valore necessario all’innovazione e alla crescita dei territori”. Altro tema ha riguardato la banda larga e le nuove tecnologie: “Le nuove autostrade saranno le reti tecnologiche. La Provincia autonoma di Trento ha stanziato 70 milioni di euro per portare internet veloce ad aziende e cittadini delle vallate periferiche perché riteniamo che la coesione sociale tra centro e periferia passi anche attraverso l ‘opportunità offerta a tutti di accedere ai servizi essenziali. I territori di montagna - ha concluso l’assessore Daldoss - sono in Italia un esempio di buone pratiche. In prospettica dobbiamo quindi fare rete e lavorare per realizzare un modello di montagna digitale, dove nuove generazioni e aziende abbiamo reali opportunità di crescita in un contesto sociale responsabile ed etico”.  
   
   
PRECISAZIONE IN MERITO ALLE AUTO BLU DELLA REGIONE VALLE D’AOSTA  
 
Aosta, 22 giugno 2015 - In relazione a errate informazioni uscite in questi giorni, la Presidenza della Regione autonoma Valle d’Aosta precisa che ad oggi, dispone di 6 auto blu (4 Volkswagen Passat cc 1600 e 2 Volkswagen Golf Variant cc 1600). Sono, queste, auto di rappresentanza con autista, ma non sono ad uso esclusivo. Vengono infatti utilizzate sia dal Presidente della Regione e dagli Assessori sia dai Dirigenti, in base alle necessità e principalmente per i transfer per gli aeroporti di Torino-caselle e Milano-malpensa. Più volte dati non corretti hanno generato e generano equivoci e portano, nei confronti dell’autonomia Valdostana, pesanti critiche. A questo proposito, si ricorda che la spesa pubblica di cui si fa carico la Regione comprende settori che nelle regioni ordinarie sono a carico dello Stato, come ad esempio il comparto scuola, la sanità, la Protezione civile, i Vigili del Fuoco, il Corpo Forestale regionale e la Prefettura. Un’approssimativa conoscenza delle dinamiche di una Regione autonoma a Statuto Speciale porta, purtroppo, a giudizi sommari che paiono del tutto strumentali.  
   
   
PUBBLICATO IL DECRETO ENTI LOCALI IN VIGORE DAL 20 GIUGNO. LE DISPOSIZIONI SU POLIZIA PROVINCIALE E SERVIZI PER L´IMPIEGO  
 
 Roma, 22 giugno 2015 - Il decreto enti locali (Decreto Legge 19 giugno 2015, n. 78 - Disposizioni urgenti in materia di Enti Territoriali) è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 140, Supplemento Ordinario n. 32. La data di entrata in vigore è il 20 giugno 2015. Http://met.cittametropolitana.fi.it/public/misc/20150620072723319.pdf    
   
   
RICONOSCIUTO ALLA REGIONE SARDEGNA IL RUOLO DI CENTRALE UNICA DI COMMITTENZA. COSÌ LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PUÒ RAZIONALIZZARE LA SPESA  
 
Cagliari, 22 Giugno 2015 - L´autorità nazionale Anticorruzione (Anac) il 18 giugno ha ufficializzato l´elenco dei soggetti aggregatori che svolgono attività di centrali di committenza, iscritti all´Anagrafe unica delle stazioni appaltanti. L´anac ha accolto la richiesta della Regione Sardegna per la designazione del Servizio provveditorato della Direzione generale degli Enti locali e Finanze, che opera come Centro di acquisto territoriale per tutta la pubblica amministrazione presente nell’Isola. Regione, Province, Comuni, Enti e Agenzie dell’intero sistema regionale, comprese le Aziende del servizio sanitario, insieme a università e scuole possono farvi riferimento per gli acquisti di beni e servizi. "Si tratta di un importante, ulteriore passo avanti verso l’esigenza di semplificazione della pubblica amministrazione - sottolinea l´assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu - La centrale unica di committenza, infatti, consentirà di razionalizzare e controllare la spesa, diminuire il contenzioso perché le gare saranno bandite da un solo soggetto appaltante dotato delle necessarie professionalità, ma anche ottenere prezzi migliori dai fornitori di beni e servizi, risparmiando quindi risorse importanti. Non solo: è il sistema più efficace per fronteggiare i fenomeni di corruzione".  
   
   
TRENTO: ROSSI AL MINISTRO MADIA: QUESTO IL NOSTRO IMPEGNO PER MIGLIORARE LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE  
 
 Trento, 22 giugno 2015 - L´impegno della Provincia autonoma per migliorare e semplificare le prestazioni della pubblica amministrazione, al tempo stesso "snellendo" i suoi apparati e le sue procedure, e il processo di fusione dei comuni approdato recentemente ad un importante appuntamento referendario: questi i due temi oggetto dell´incontro stamani a Roma fra il governatore Ugo Rossi e il ministro per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione Marianna Madia. Rossi ha anche invitato il ministro a visitare il Trentino, in particolare per prendere visione delle iniziative sviluppate sul versante della formazione e riqualificazione della dirigenza pubblica, avviati assieme alla Trentino School of Management e in collaborazione con la Scuola nazionale della pubblica amministrazione. "Volevo condividere con lei - ha detto il presidente Rossi - un percorso che stiamo facendo al servizio del Trentino, ma anche di tutto il Paese, in virtù della nostra competenza primaria in materia, ma anche della volontà di rispecchiare quando sta facendo il Governo a livello nazionale". Per una pubblica amministrazione che costi meno e sia di maggiore qualità è necessario agire con azioni di sistema sull´asset principale dell´organizzazione e del capitale umano: questa la convinzione comune espressa dal governatore Rossi e dal ministro Madia nel corso dell´incontro di stamani presso il ministero. "Per raggiungere questo obiettivo strategico il Trentino - ha sottolineato Rossi - sta lavorando su un certo numero di temi. Ad esempio - ha detto il governatore Rossi - la riforma della dirigenza ed in generale del personale. Quando saremo a regime, a breve termine, il 10% dei dipendenti della Provincia praticherà il telelavoro. Abbiamo varato un piano di prepensionamenti che riduce il personale del 10% e la dirigenza del 15%. Sempre nella riforma della dirigenza abbiamo introdotto, infine, il principio della non inamovibilità". Il Ministro Madia ha espresso soddisfazione per le iniziative che il Trentino sta sviluppando: "mettendo la sua autonomia speciale - ha detto - al servizio dell´innovazione, sulla linea che sta portando avanti lo stesso Governo". Vediamo, in sintesi, quanto presentato dal governatore Rossi al ministro: 1. Riforma della dirigenza: è stata approvata la nuova legge di riforma, che sarà attuata entro fine anno, che ha come capisaldi: · il venir meno del diritto pieno all´incarico a scadenza e la possibilità della messa a disposizione e perdita dell´incarico in caso di valutazione negativa; · più spazi per i giovani: è prevista la possibilità che giovani con alto potenziale, valutato positivamente con le migliori tecniche ad oggi conosciute nel campo del reclutamento di personale, possano accedere al concorso da dirigente prescindendo, almeno in parte, dal requisito della mera anzianità di servizio; · la programmazione del fabbisogno di dirigenti in relazione alla progettazione organizzativa; · la mobilità e l´albo integrato dei dirigenti del comparto pubblico provinciale; · la managerializzazione della classe dirigente: valutazione delle soft skills(leadership, managerialità, problem solving, orientamento al risultato) fin dalla fase concorsuale; · la valutazione: viene ribadito che la valutazione costituisce un presupposto fondamentale per il conferimento dell’incarico; · la formazione obbligatoria con il sistema dei crediti con decadenza dalla qualifica nel caso di mancato ottenimento dei crediti annuali minimi. Il primo intervento formativo fatto con questa nuova logica è stato commissionato a Trentino School of Management che, anche in collaborazione con la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, ha organizzato un percorso intitolato “Un nuovo management pubblico come leva per lo sviluppo” articolato in tre momenti, che hanno avuto luogo e si terranno il 22 maggio 2015; il 18 settembre 2015; il 2 ottobre 2015. I seminari hanno visto la partecipazione, oltre a dirigenti delle amministrazioni provinciali anche di quelli di amministrazioni statali e della Provincia autonoma di Bolzano. 2. Piano di riduzione della dotazione di personale: è stato approvato un piano di pensionamento e prepensionamento di 377 unità al 31.12.2017 accompagnato ad un tasso di turn over di 1/5 rispetto alla spesa liberata. Contestualmente è stata ridotta l´incidenza del personale con qualifica dirigenziale del 16% al 31.12.2016 con fissazione nel 2,4% della percentuale massima di dirigenti sul totale del personale. 3. Piano per lo sviluppo del capitale umano: è stato approvato un piano di legislatura che mette a fattor comune azioni di sistema volte anche alla motivazione del personale pubblico e alla ricostruzione di un senso comune nel lavoro pubblico, che ha 5 domini strategici (benessere organizzativo, pianificazione e governo, organizzazione, sviuppo del capitale, gestione del capitale umano). Ad oggi sono in fase di attuazione le seguenti azioni: · definizione di una strategia di uscita del personale e tavole di rimpiazzo; · promozione del crowdsorcingper rendere i dipendenti partecipi dell´innovazione organizzativa; · passaggio da telelavoro a smartworking: ad oggi vi sono nelle tre diverse forme di telelavoro (in telecentro, domiciliare e mobile) n. 279 dipendenti. In prospettiva è previsto il passaggio allo smart work nel suo senso più innovativo ovvero quello con layout fisici destrutturati, orario di lavoro flessibilizzato e concordato singolarmente con il dipendente, uso pervasivo della tecnologia; · sviluppo della comunicazione interna nell´ottica della presa in carico del cittadino; · mappatura delle compentenze dei dipendenti (soft e hard); · promozione del mentoring come passaggio strutturato di competenze al pensionamento; · promozione di una formazione, non più unicamente a domanda ma guidata anche dalle esigenze organizzative dell´amministrazione con particolare riferimento alle cd. Life competence; · rivisitazione della premialità nell´ottica della selettività; · introduzione di nuovi criteri concorsuali che favoriscano l´imprenditorialità diffusa anche nei dipendenti; · promozione di politiche per il benessere e le pari opportunità anche attraverso l´organismo unico denominato comitato unico di garanzia e la consigliera di fiducia; · facilitazione della conciliazione vita-lavoro attraverso la certificazione family audit e la staffetta generazionale. 4. Contratto unico delle società strumentali: è in corso di predisposizione una piattaforma contrattuale che riconduca ad una logica di sistema pubblico il coacervo di contratti collettivi attualmente applicati. Gli istituti contrattuali omogenei favoriscono infatti la mobilità e la migliore allocazione del personale e maggiore aderenza ai valori che la mission pubblica di questi soggetti impone. Rossi ha esposto infine il percorso che sta portando alla fusione di numerosi comuni del Trentino: con gli ultimi referendum, i comuni trentini sono passati da 208 a 178. L´obiettivo di questi processi di fusione, che partono dal basso, è quello di offrire a tutti i cittadini del Trentino le stesse opportunità, a partire dalla diffusione della fibra ottica e dell´internet ultra-veloce finanche nelle località più distanti da maggiori centri urbani. Per fare questo, però, è necessario fare in modo che le realtà più piccole, che spesso sono anche le più decentrate, si uniscano, lavorino assieme, raggiungano una massa critica ottimale al fine di migliorare l´offerta dei servizi pubblici e a costi più contenuti.  
   
   
AUTONOMIE LOCALI FVG, SCELTA SINDACO DI TARVISIO E´ PESANTE  
 
 Trieste, 22 giugno 2015 - "La Regione non ha mai ricevuto nessuna comunicazione formale riguardo le intenzioni del sindaco di Tarvisio, comune capofila della nuova Unione intercomunale ´Canal del Ferro Valcanale´, di non convocare la conferenza dei sindaci per l´approvazione dell´atto costitutivo e dello statuto dell´Uti". Lo rende noto l´assessore alle Autonomie locali, Paolo Panontin, dopo aver appreso la decisione del sindaco Renato Carlantoni, sottolineando che "la scelta di farsi commissariare è molto pesante; è stata presa a discapito delle amministrazioni comunali degli altri sette Comuni facenti parte dell´Unione e dei loro cittadini e, in sostanza, equivale ad una violazione di una legge in vigore, con il mancato adempimento degli atti previsti da una norma regionale". Secondo Panontin si tratta dunque di un "atto di particolare gravità". Ribadendo che quantomeno "sarebbe stata opportuna una comunicazione ufficiale", l´assessore evidenzia che "il rispetto dovuto ai cittadini e il principio di leale collaborazione istituzionale che viene richiesto a chi giura sulla Costituzione e si assume l´onere e l´onore di un così alto incarico richiedono atteggiamenti di maggiore compostezza e responsabilità". "Sorprende in particolare che questo comportamento venga incarnato dal rappresentante del Comune capofila di un´Unione Territoriale Intercomunale che, unica in tutto il Friuli Venezia Giulia, è stata creata in deroga ai criteri della legge di riforma degli enti locali per venire incontro alla forte e compatta richiesta che i Comuni appartenenti alla ex Comunità Montana del Canal del Ferro Valcanale avevano formulato in un documento redatto e approvato nell´ottobre dell´anno scorso da tutte e otto le Giunte Comunali e che chiedeva appunto la creazione di un´unione per la sola "Canale del Ferro Valcanale´, staccata dal Gemonese". "Una richiesta che la Regione ha compreso e ha ritenuto di accogliere", precisa Panontin, chiedendosi "a chi giova questo strappo a regole condivise, quale beneficio avranno le cittadine e i cittadini e di Tarvisio, Malborghetto-valbruna, Pontebba, Dogna, Chiusaforte, Resia, Resiutta e Moggio Udinese dalla scelta del sindaco di Tarvisio di non fare quello che più di 200 comuni della regione stanno facendo, ossia provare a lavorare assieme, a mettere in comune le risorse per vincere la sfida del cambiamento". L´assessore alle Autonomie locali si domanda inoltre "quali spiegazioni il sindaco Carlantoni intende fornire agli abitanti della Valcanale Canal del Ferro per aver rinunciato ancor prima di cominciare, in un contesto in cui gli altri enti locali hanno raccolto la sfida e in cui tutto il resto della regione vuole correre, ammodernarsi, semplificare le procedure, costare meno, dare servizi migliori".  
   
   
ANCI. LUNEDÌ A SIENA PRIMA GIORNATA DEL NUOVO "DIRE E FARE" APPUNTAMENTO DEDICATO ALLA CULTURA CON ENTI LOCALI, ASSOCIAZIONI, MINISTERO. ROSSI E BIAGIOTTI: "NUOVI STIMOLI PER GLI AMMINISTRATORI"  
 
Firenze, 22 giugno 2015 - Torna “Dire e fare”, la storica iniziativa organizzata ogni anno da Anci Toscana in collaborazione con la Regione Toscana sui temi dell’innovazione e della buone pratiche della Pubblica amministrazione. Sarà la cultura il primo tema di questa nuova stagione 2015, che abbandona la forma prettamente espositiva scelta in passato per approdare ad un nuovissimo inedito format: 5 appuntamenti in 5 città su 5 temi specifici, a cui dedicare una intera giornata di lavori animata da convegni, seminari, tavoli di approfondimento. La prima giornata si tiene a Siena oggi; poi sarà la volta dell’Innovazione a Pisa (21 luglio), Sanità e Welfare ad Arezzo (18 settembre), Governo del territorio a Scandicci (22 ottobre) e Scuola a Firenze (23 novembre). “Dire e Fare torna con un format innovativo, più concreto ed agile – spiega la presidente di Anci Toscana Sara Biagiotti - che meglio intercetta i cambiamenti in atto ed intende dialogare con il Governo e con i principali protagonisti del mondo delle istituzioni, dell’economia, della cultura, dell’università, delle associazioni. I cinque temi che abbiamo individuato toccano alcune delle principali questioni su cui sono impegnati gli amministratori nel loro lavoro quotidiano. Confronto e approfondimento potranno essere utili a tutti i soggetti coinvolti”. “Una formula ´itinerante´ e articolata che senz´altro riuscirà a fornire stimoli e sollecitazioni in tema di buone pratiche della pubblica amministrazione, in un momento importante come quello attuale di inizio di una nuova legislatura regionale – sottolinea il presidente della Regione Toscana Enrico - La giornata di contributi e riflessioni intorno al tema della cultura darà risultati interessanti che potranno ispirare nuove voci dell´agenda politico–istituzionale nazionale e regionale in un settore importante per la Toscana. E lo stesso vale per gli altri 4 appuntamenti, da cui ci aspettiamo indicazioni importanti per il lavoro che ci attende nei prossimi 5 anni”. Per l’appuntamento senese, la sede prescelta è quella splendida di Santa Maria della Scala, dove sarà una sorta di “stati generali della Cultura della Toscana”, che coinvolgeranno gli amministratori, rappresentanti istituzionali nazionali e regionali del mondo della cultura, di enti e associazioni private che producono e vivono di cultura, di fondazioni bancarie e di cooperative che erogano finanziamenti. I lavori, come quelli delle altre giornate previste, saranno organizzati in tre sezioni: un’introduzione generale in cui saranno presentati i quesiti e il contesto generale, cinque tavoli paralleli di approfondimento ed infine la sessione plenaria in cui verranno riportati e discussi i documenti di sintesi dei tavoli, che saranno articolati in cinque sezioni: “Mecenate” su Nuove modalità di rapporto pubblico/privato e l’impresa culturale; “Fahrenheit” su Archivi e biblioteche; “Stendhal” su Musei e parchi archeologici; “Polvere di Stelle” su Contenitori e contenuti della produzione artistica e culturale, cinema, teatri e arti dello Spettacolo; “Camera con vista” su Promozione e accoglienza, le possibilità nel ‘post Province’ ed il superamento dei confini regionali. La prima parte della giornata, dopo i saluti della presidente Anci Toscana Sara Biagiotti e del sindaco di Siena Bruno Valentini, vedrà gli interventi di Stefano Casini Benvenuti, direttore dell’ Irpet e di Marco Cammelli direttore della rivista Aedon; dopo i lavori dei tavoli tematici ci sarà la sessione plenaria, con la partecipazione di Paola Grifoni, direttore regionale del Mibact, di Roberto Grossi presidente di Federculture, di Andrea Marcucci presidente della Commissione Cultura del Senato; le conclusioni saranno di Antonia Pasqua Recchia, segretario generale Mibact. A coordinare i lavori il direttore di Rtv38 Francesco Selvi. Con queste cinque giornate monografiche, “Dire e fare” si trasforma dunque in una manifestazione diffusa, che potrà coinvolgere tutto il territorio regionale dando massimo rilievo al dibattito sui temi principali dell’agenda politico–istituzionale nazionale e regionale sui temi che caratterizzano la vita sociale di una comunità. Programma: http://www.Dire-fare.eu/manager/    
   
   
A VILLA UMBRA ILLUSTRATE NOVITÀ DECRETO ENTI LOCALI E I NUOVI APPUNTAMENTI DEL 31 LUGLIO  
 
 Perugia, 22 giugno 2015 – "Le novità del decreto Enti locali e i nuovi appuntamenti del 31 luglio" è questo il tema del seminario che si è svolto il 18 giugno, organizzato dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica nella sede di Villa Umbra, per approfondire le novità dell´imminente decreto sugli Enti locali, ma anche per chiarire la situazione finanziaria, considerando la scadenza del 31 luglio per l´approvazione dei bilanci di previsione. "Il decreto – ha detto il relatore del corso Francesco Zito, viceprefetto, Ministero degli Interni - dovrebbe far chiarezza sugli obiettivi del patto di stabilità in particolare su risorse compensative per particolari situazioni, come il gettito dell´Imu su terreni agricoli, le criticità sul gettito Imu e Tasi e sulle compensazioni finanziarie previste, ed infine non mancheranno novità in materia di personale. L´attenzione è alta – ha rilevato il docente - perché è la prima volta, dopo diversi anni, che abbiamo un provvedimento dedicato alle autonomie locali". Il secondo intervento della giornata è stato tenuto da Patrizia Ruffini, dottore commercialista, revisore dei conti e che partecipa alla Commissione del Ministero dell´Economia per la Sperimentazione della riforma della contabilità di Regioni, Province e Comuni. I principali argomenti trattati sono stati: lo scenario di finanza pubblica locale dopo il decreto enti locali; le nuove norme sul patto di stabilità 2015; il bilancio di previsione 2015 e le novità derivanti dall´armonizzazione contabile; il fondo crediti di dubbia esigibilità nel preventivo; la verifica degli equilibri 2015 e la verifica dei debiti fuori bilancio entro il 31 luglio; l´assestamento al 31 luglio e le variazioni al 2016-2017 per l´esercizio provvisorio del prossimo anno; le variazioni del fondo pluriennale vincolato 2015; il documento unico di programmazione che avvia la programmazione 2016.  
   
   
LAVORO: PROGETTO EURADRIA 2016 PER LIBERA CIRCOLAZIONE LAVORATORI  
 
Trieste, 22 giugno 2015 - La Regione Friuli Venezia Giulia presenterà domanda di finanziamento per la proposta progettuale del partenariato Euradria 2016 nell´ambito del Programma Easi - Eures cross border partnership, in qualità di capofila della partnership transfrontaliera con Slovenia e Croazia. Lo ha deciso la Giunta regionale su proposta dell´assessore al Lavoro Loredana Panariti, al fine di continuare a realizzare attività che rendano possibile la libera circolazione dei lavoratori frontalieri all´interno del mercato del lavoro che si sviluppa sui territori del Friuli Venezia Giulia, della Slovenia e della Croazia. La Regione aveva già ottenuto il finanziamento del progetto Euradria 2015. Il Programma Europeo "Easi" - Employment and Social Innovation 2014 -2020 è uno strumento finanziario gestito direttamente dalla Commissione Europea per contribuire all´implementazione della strategia Europa 2020, attraverso il supporto finanziario degli obiettivi dell´Unione in termini di promozione dell´alto livello della qualità e sostenibilità dell´occupazione garantendo un´adeguata protezione sociale, combattendo l´esclusione sociale e la povertà e migliorando le condizioni di lavoro. Easi prevede un asse dedicato al finanziamento della rete Eures, European Employment Services (Servizi europei per l´impiego) che incentiva la circolazione dei lavoratori all´interno dello spazio europeo attraverso la promozione dello sviluppo dei mercati del lavoro europei, lo scambio transnazionale, interregionale e transfrontaliero delle offerte e delle domande di lavoro, lo scambio di informazioni per quanto riguarda i mercati del lavoro europei con riferimento anche alle condizioni di vita ed alle opportunità di lavoro. L´asse Eures ha quali obiettivi generali la trasparenza delle job vacancies, lo scambio di informazioni per lavoratori e datori di lavoro, lo sviluppo dei servizi per il reclutamento e collocamento dei lavoratori nelle imprese e i partenariati frontalieri.  
   
   
LOMBARDIA. LAVORO: A RISCHIO PERSONALE CENTRI IMPIEGO ´SOLO 70 MILIONI PER AGENZIA IMPIEGO SUI 220 NECESSARI´  
 
Roma, 22 giugno 2015 - "Sono a rischio migliaia di posti di lavoro all´Agenzia dell´Impiego", a lanciare l´allarme è l´assessore al Bilancio in Lombardia e coordinatore degli assessori al Bilancio delle Regioni, Massimo Garavaglia. "Si tratta di dipendenti delle Province - spiega - ma il Governo ha stanziato 70 milioni per l´Agenzia su un totale necessario di 220: mancando risorse in molti andranno a casa". Il personale ai Centri per l´impiego e´ attualmente di 6500 persone (5800 a tempo indeterminato) delle quali i 2/3 sarebbero a rischio posto di lavoro. "Inoltre" prosegue Garavaglia "per il terzo finanziato la copertura è biennale e quindi (oltre a far saltare la correlazione fra risorse e funzioni 19 prevista dalla riforma Delrio) dal secondo anno anche il terzo finanziato sarà scoperto: alla stregua del restante personale delle province dopo due anni andrà in mobilità. E´ come dire che fra qualche anno con l´ entrata in vigore della riforma costituzionale, recentemente approvata in seconda lettura dal parlamento, le politiche attive del lavoro che diventano competenza esclusiva statale non avranno bisogno del personale attualmente in servizio".  
   
   
LOMBARDIA. PENSIONI: PER RENZI CERTEZZA DIRITTO SI FERMA AL 15%  
 
Milano, 22 giugno 2015 - "Finalmente sono chiari gli effetti della sentenza sulle pensioni e quello´ che sta facendo Renzi. Di fronte ad arretrati per 13,1 mld rimborsa solo poco più´ di 2 mld, quindi per Renzi la certezza del diritto vale il 15 per cento e questo per l´anno in corso e quelli futuri". Con una nota, l´Assessore all´Economia della Regione Lombardia, Massimo Garavaglia, contesta le cifre esposte dal Presidente del Consiglio riguardo il rimborso delle pensioni dopo la sentenza della Corte Costituzionale ricordando che "l´impatto strutturale della sentenza e´ di oltre 4 mld anno, 2015 compreso: anche questi - rileva Massimo Garavaglia -vengono rimborsati solo in minima parte. Insomma più´ che di bonus per i pensionati - conclude - dovranno parlare di bonus per il governo".  
   
   
IMMIGRAZIONE: FVG, SULLA BUONA STRADA PER ACCOGLIENZA DIFFUSA  
 
Trieste, 22 giugno 2015 - L´assessore regionale alla Cultura e Solidarietà, Gianni Torrenti, ha incontrato il 18 giugno i rappresentanti delle Prefetture del Friuli Venezia Giulia per fare il punto della situazione rispetto alla presenza di richiedenti asilo in regione. All´incontro hanno partecipato i commissari di Governo di Trieste, Francesca Adelaide Garufi, di Gorizia, Vittorio Zappalorto, di Udine, Provvidenza Delfina Raimondo e il viceprefetto vicario di Pordenone, Alessandra Vinciguerra. "L´obiettivo comune - ha affermato Torrenti - è quello di garantire un meccanismo di accoglienza più fluido, considerato l´impegno confermato dal Governo, e dimostrato con il trasferimento dalla nostra regione di centinaia di persone, di mantenere la presenza di richiedenti nell´ambito della percentuale prevista per il Friuli Venezia Giulia". L´assessore ha ricordato come sia stato presentato, e approvato dal direttivo dell´Associazione regionale dei Comuni (Anci Fvg), "un piano di accoglienza diffusa che illustreremo la prossima settimana agli ambiti socio-assistenziali. Ognuno deve fare la sua parte e in questo modo potremo garantire omogeneità, anche per quanto riguarda la delicata questione legata alla presenza di minori, senza penalizzare nessuno". Secondo Torrenti "bisogna ora coniugare le necessità con la disponibilità di posti ma la condivisione dell´Anci sull´accoglienza diffusa, prevista anche a livello nazionale, affiancata da progetti di integrazione e di lavori socialmente utili, mi fa pensare che siamo sulla buona strada per un´accelerazione da questo punto di vista. È evidente - ha aggiunto l´assessore - che serve una redistribuzione interna solidale per evitare che il 75-80 per cento dei richiedenti siano concentrati in tre città". "Numeri alla mano - ha proseguito Torrenti - il Friuli Venezia Giulia è largamente oltre alla quota prevista a livello nazionale. Ma siamo disposti a fare la nostra parte mettendo a disposizione le risorse per i lavori da effettuare sulle strutture ed eventuali anticipazioni di spesa: credo si tratti di un modello che può essere esteso anche ad altre Regioni". In questo senso, ha spiegato l´assessore, "l´esempio della caserma Cavarzerani a Udine dimostra come ci sia la nostra disponibilità per velocizzare i tempi, dando nel contempo il segnale che esiste l´obiettivo concreto di trovare soluzioni a situazioni di emergenza". L´incontro di questo pomeriggio ha chiarito la necessità di individuare alcuni "hub", strutture che, ha spiegato Torrenti, "non servono per ricevere richiedenti asilo dagli sbarchi che avvengono al sud, ma per intercettare i migranti che arrivano sul nostro territorio via terra e smistarli. Intendiamo mettere a disposizione per questo scopo strutture piccole e vicine ai confini per evitare assembramenti nella città capoluogo, garantendo nel contempo lo screening sanitario e le fotosegnalazioni, senza essere costretti a portarli nelle questure".  
   
   
MIGRANTI IN BASILICATA, PRIMA DI TUTTO ACCOGLIENZA E RISPETTO DEI CONTRATTI  
 
Potenza, 22 giugno 2015 - L´esito delle azioni di contrasto dei Carabinieri e dell´Ispettorato del lavoro nel Metapontino è importante: su 32 aziende agricole controllate, 27 impiegavano 223 migranti in nero, 2 senza permesso di soggiorno, 50 provvedimenti per multe di 185mila euro. Sono i dati emersi il 18 giugno - durante la riunione dell´organismo di coordinamento regionale politiche per i migranti, presieduto da Pietro Simonetti, che ha visto la partecipazione del direttore generale alla Presidenza della Giunta, Vito Marsico. L´intervento di repressione e controllo – è stato detto - rafforza la lotta allo sfruttamento delle braccianti migranti, che percepiscono 25-30 euro al giorno mentre i caporali si assicurano 10 euro. Il vasto giro di caporalato nell´arco ionico controlla alcune decine di migliaia di donne e uomini residenti in Puglia e Basilicata. Sono le stime del sindacato, confermate anche dalle operazioni svolte nel Metapontino e dalle recenti inchieste giornalistiche. Nella riunione, inoltre, sono state definite le iniziative per estendere all´area metapontina il sistema di prenotazione dei migranti e dei datori di lavoro. Martedì prossimo con il Centro per l´impiego di Policoro e le parti sociali saranno ultimate le misure applicare già attuate nell´area Vulture Melfese Alto Bradano, in attesa della sottoscrizione dell´intesa proposta dalla Regione Basilicata al ministero competente, che ha valutato positivamente l´esperienza maturata nella raccolta del pomodoro, sul progetto di accoglienza di migranti e rifugiati risulta urgente approvare la legge proposta dalla giunta e licenziata dalle commissioni per contrasto al lavoro irregolare, altro tassello importante delle politiche regionali. Intanto sono iniziate le procedure per l´apertura dei campi di accoglienza nel Vulture Melfese Altro Bradano e la realizzazione di progetti di lavoro volontario e formazione per richiedenti asilo ospitati in Basilicata.  
   
   
LOMBARDIA, CAMPO ROM: TECNICI ANTI-ALLUVIONI AL LAVORO CON SCORTA PER EVITARE AGGRESSIONI  
 
Milano, 22 giugno 2015 - "Da oggi, a Milano i tecnici chiamati a svolgere operazioni presso le strutture che regolano il livello del Lambro, in via Idro, saranno scortati da uomini delle forze dell´ordine, in attesa che si risolva definitivamente la questione del campo nomadi presente a pochi metri dalle rive del fiume". Lo dichiara l´assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo di Regione Lombardia Viviana Beccalossi, nel "ringraziare sentitamente il Prefetto Tronca per aver immediatamente trattato il delicato argomento in Prefettura a Milano 20 nell´ambito del Comitato Provinciale per l´ordine e la Sicurezza Pubblica". Due giorni fa, infatti, Regione Lombardia aveva sollecitato provvedimenti visti i ripetuti casi di furti, minacce e aggressioni ai tecnici di Aipo, Agenzia interregionale per il fiume Po. "La risposta del Prefetto Tronca - prosegue Viviana Beccalossi - è stata pronta ed efficace, considerata l´importanza delle opere presenti al punto di ´incrocio´ tra Naviglio Martesana e Lambro, che servono per la regolazione delle acque in caso di piena e quindi sovraintendono alla sicurezza dal rischio di esondazioni. E´ infatti inammissibile che i tecnici preposti a questo lavoro vengano minacciati o addirittura fatti oggetto di lanci di pietre quando si recano sul posto". Il nodo idraulico di via Idro è fondamentale perché gli impianti presenti in località Cascina Lambro sono utilizzati per favorire lo scarico delle acque del Naviglio, al fine al fine di liberarne il tratto all´interno della città di Milano affinché possa ricevere quanto più possibile le piene del Torrente Seveso. "Risolta questa problematica - conclude Viviana Beccalossi- resta da affrontare quella del campo di via Idro i cui occupanti sono i primi ad essere esposti in caso di esondazioni del Lambro. Mi auguro che il Comune di Milano, anche alla luce delle segnalazioni di Aipo, prenda in carico la situazione e risolva il problema della presenza di questo insediamento in un´area così a rischio".  
   
   
VIOLENZA DONNE: FVG, SICONTE PER FAVORIRE REINSERIMENTO MADRI  
 
Trieste, 22 giugno 2015 - Aiutare le donne che hanno subito violenza a riacquistare una vita normale e garantita anche da un´attività professionale: è questo l´obiettivo del progetto Matelda, collocato all´interno del programma Siconte (Sistema di conciliazione integrato) ideato per garantire specifici supporti in tema di inserimenti e permanenza nel mercato del lavoro oltre che di conciliazione fra tempi formativi/lavorativi ed esigenze famigliari, in particolare legate alla cura dei figli. "Matelda - ha spiegato l´assessore a Formazione e Lavoro, Loredana Panariti, a margine della riunione convocata a Trieste con servizi sociali e centri antiviolenza del territorio allo scopo di identificare il metodo di attestazione del target da sostenere - è dedicato alle donne che, coraggiosamente, hanno intrapreso la fase di uscita da situazioni di violenza per supportare la difficile ridefinizione e riorganizzazione della propria vita". Il progetto utilizza fondi messi a disposizione nell´ambito della convenzione sottoscritta fra il dipartimento Pari opportunità della presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Friuli Venezia Giulia. "La Regione - ha evidenziato Panariti - mette a disposizione delle donne impegnate in questo non facile percorso 328.500 euro complessivi per la cura dei figli minori, attraverso l´utilizzo di persone di fiducia o educatori specifici, nei momenti di assenza forzata da casa". "In questo modo - ha aggiunto Panariti - potranno continuare le proprie attività lavorative o anche frequentare corsi di formazione professionale e dedicarsi alla ricerca di un lavoro che - ha concluso - consenta loro di essere economicamente indipendenti e stabili, condizione fondamentale per ritrovare fiducia e serenità". Le donne che rispecchieranno questo modello, è stato quindi spiegato, potranno rivolgersi agli sportelli regionali Siconte attivati presso i centri per l´impiego.  
   
   
DONNE. MILANO IN PRIMA FILA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE CON WALL OF DOLLS “UN’INIZIATIVA IMPORTANTE PER SENSIBILIZZARE I CITTADINI SUL FENOMENO DELLA VIOLENZA DI GENERE E DIFFONDERE UNA NUOVA CULTURA DELLA PARITÀ DI GENERE”  
 
Milano, 22 giugno 2015 - Milano si mobilita contro il femminicidio, torna per il secondo anno al “Wall of Dolls”, il muro delle bambole per dire no alla violenza sulle donne. A dare il via all‘iniziativa, l’assessore alle Politiche per il lavoro, sviluppo economico Cristina Tajani con Rosaria Iardino, consigliera comunale e Consigliera delegata alle Pari opportunità, Politiche di genere, Sostegno alle categorie più deboli e Disabilità, di Città metropolitana di Milano insieme a Jo Squillo, vera ideatrice di Wall of Dolls. L’installazione sarà visibile a tutti cittadini da oggi e per tutto il periodo di Expo 2015 in via De Amicis, 2. “E’ significativo che i protagonisti del mondo della moda abbiano deciso di spendere il proprio nome per una causa così importante, anche alle luce dei recenti fatti di cronaca. Fatti che dimostrano come ci sia ancora molto da fare per contrastare la violenza sulle donne ed ogni discriminazione di genere” così commenta l´iniziativa l’assessore alle Politiche per il lavoro, Moda e Design Cristina Tajani . “Violenza – conclude l’assessore – che avviene soprattutto tra le mura domestiche e ancora oggi nascosta, è necessario quindi che tutti e in primo luogo chi è più conosciuto dal grande pubblico apporti il suo contributo per sensibilizzare le nuove generazioni e la cultura maschile”. “Anche per questo motivo – commenta la consigliera Rosaria Iardino – la violenza sulle donne continua ad essere una piaga che purtroppo non pare tramontare nel nostro Paese. Per cui assume un alto valore simbolico il fatto che nel giorno in cui le passerelle milanesi si riempiranno di presenze maschili, venga ricordata la doverosa battaglia contro i femminicidi”. “L’installazione permanente del Wall rispecchia l’incomprensibile brutalità della realtà – ricorda l’artista Jo Squillo – rubate, martoriate e persino incendiate, tante sono le bambole che hanno subito violenze e questo ci fa riflettere su quanto lavoro ci sia ancora da svolgere per cambiare la cultura dell´inciviltà maschile. Ma il nostro muro R/esiste grazie alle tante associazioni, alle artiste e ai designer, che hanno contribuito a rinnovarlo per il suo secondo anno di vita, segno che la forza di volontà e la tenacia femminile sono più forti di qualsiasi mano vigliacca in azione”. Le bambole realizzate ad hoc da stilisti, artisti, scrittrici, celebrities e associazioni daranno vita a un vero e proprio muro del ricordo che dalla capitale della moda, Milano, farà tappa nelle principali città italiane e europee per denunciare quanto ancora le donne vengano troppo spesso violate e nel contempo per sensibilizzare i cittadini a una nuova cultura del rispetto e al tema della parità di genere.  
   
   
BOLZANO: CONFRONTO SUL PIANO ASSISTENZA ALL´INFANZIA  
 
Bolzano, 22 giugno 2015 - Per migliorare il sistema dell´assistenza alla prima infanzia in Alto Adige, l´assessora alla famiglia Waltraud Deeg ha dato vita ad un gruppo di lavoro che nei mesi scorsi ha elaborato un piano. Il documento verrà ora discusso con le parti sociali in una serie di incontri, il primo dei quali si è svolto con i vertici del Kvw. "La nostra strategia - ha sottolineato la Deeg - si basa su una serie di misure che tengano conto sia dell´aspetto pedagogico, con una grande attenzione alla qualità, sia delle condizioni di lavoro del personale che si occupa di seguire i bambini". Le linee guida tracciano la cornice pedagogica e infrastrutturale, e mettono in risalto alcuni concetti chiave. Assistenza di base garantita in ogni comune, continuità didattica, equa retribuzione del personale, partecipazione regolare ad attività di formazione e aggiornamento. Su input del direttore del Kvw, Werner Atz, l´assessora Waltraud Deeg ha chiarito che "il progetto pedagogico legato alle scuole materne prevede il mantenimento dell´età di ingresso ai tre anni", mentre per ciò che concerne l´aspetto finanziario si punta ad un modello che riduca in maniera notevole il carico burocratico e che sia in grado di sostenere famiglie, enti e associazioni. "Attualmente - ha aggiunto la Deeg - il bilancio provinciale assegna solamente 8 milioni di euro all´assistenza alla prima infanzia, prevedendo invece ben 70 milioni per il sostegno diretto delle famiglie. La riforma a cui stiamo lavorando avrà ovviamente dei costi, ma si tratta di risorse investite nel futuro della nostra società".  
   
   
EMILIA ROMAGNA: PARI OPPORTUNITÀ. RIPARTE IL LAVORO DEL COMITATO PARITETICO REGIONALE.  
 
 Bologna, 22 giugno 2015 - Un video per promuovere le pari opportunità di genere e combattere gli stereotipi, formazione per valorizzare l’immagine femminile e il ruolo sociale ed economico delle donne e, soprattutto, il coinvolgimento diretto di Enti locali, associazioni e delle diverse realtà che in Emilia-romagna si occupano di pari opportunità e di diffondere una cultura attenta alle differenze. Riparte il lavoro del Comitato paritetico regionale, nato grazie al Protocollo d’intesa su “Donne e media” firmato lo scorso anno tra assessorato regionale alle Pari opportunità, Corecom dell’Emilia-romagna, Dipartimento di scienze politiche e sociali dell’Università di Bologna, Ordine dei giornalisti, Fnsi, Aser, Aeranti-corallo, Associazione Tv locali-Frt, Giulia Emilia-romagna, Master in Giornalismo e Scuola superiore di giornalismo. “Vogliamo aprirci all’esterno e collaborare ancora di più anche all’interno delle istituzioni, seguendo gli obiettivi e le linee di lavoro fissate nel nostro programma di mandato”, ha sottolineato l’assessore regionale alle Pari opportunità Emma Petitti in apertura della riunione del comitato presieduto dalla presidente del Corecom Giovanna Cosenza. “Ci rimettiamo al lavoro - ha detto Petitti - collaborando in modo attivo con tutti i soggetti qui presenti, che hanno firmato questo importante protocollo, di cui li ringrazio, e svolgono un ruolo fondamentale nella società”. “Da oggi possiamo portare avanti diversi progetti concreti con l’obiettivo di contribuire alla diffusione di una comunicazione di una cultura libera da stereotipi - ha concluso Cosenza - considerando che quando si parla di donne si parla anche di uomini e di tutti i generi e orientamenti sessuali”.  
   
   
FAMILY DAY: DIFENDERE BAMBINI, NO DRAG QUEEN  
 
Roma, 22 giugno 2015 - "Oltre un milione di persone in piazza, in maniera entusiasta e sobria, è la migliore dimostrazione che il modello società che il mondo Lgbt ci vorrebbe imporre, quello basato sull´ideologia gender, è minoritario e da respingere al mittente". Così l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia Cristina Cappellini ha commentato il Family Day a Roma a cui ha preso parte su delega del presidente Roberto Maroni. Proteste Per Convegno In Regione Ma Non Per Drag Queen A Expo - "Alla sfilata delle drag queen all´Expo, con l´avallo del Governo Renzi, del Comune di Milano e di Expo Spa - ha detto l´assessore Cappellini -, noi preferiamo le tante famiglie che hanno riempito piazza San Giovanni con mamme, papà, bambini e nonni". "Curioso vedere - ha proseguito - come l´abbraccio di Expo Spa alla cultura Lgbt non abbia destato quel clamore che la sola apposizione del logo Expo al convegno di Regione Lombardia sulla famiglia dello scorso gennaio aveva riscosso, con un linciaggio mediatico a cui abbiamo risposto a testa alta con i nostri principi e i nostri valori". "Evidentemente - rimarca l´assessore -, per certi benpensanti è preferibile una parata di drag queen alle esigenze delle famiglie italiane, massacrate dalla crisi e ultimamente da un´ideologia che mira, attraverso le scuole e i più piccoli, a destrutturate l´istituto della famiglia stessa". Regione In Campo Per Famiglia Naturale - "Noi non ci stiamo - ha concluso l´assessore Cappellini - e, come Regione Lombardia, l´abbiamo ribadito più volte, anche attraverso politiche ad hoc per la famiglia, oltre che con politiche culturali che non vogliono discriminare nessuno, ma che vogliono ribadire fermamente ciò che dovrebbe sembrare scontato. E che, invece, viene messo continuamente in discussione, sia con diversi interventi normativi di un governo centrale che umilia le famiglie italiane, spina dorsale del Paese, sia con metodi subdoli come quelli a cui stiamo assistendo nelle scuole e nel mondo del politicamente corretto che diventa pericoloso relativismo".  
   
   
TRASPORTO MERCI PERICOLOSE, ESERCITAZIONE SABATO A BUSTO ARSIZIO (VA)  
 
Milano, 22 giugno 2015 - La valutazione del rischio connesso al Trasporto di Merci Pericolose su strada? Sabato mattina se ne saprà di più grazie a un´esercitazione di sicurezza chiamata Detam 2015 ´Destination Emergency Transport Accident Management´ organizzata da Regione Lombardia nell´ambito del Progetto Strategico Interregionale Italia Svizzera 2007-2013 Pta-destination in collaborazione con la Direzione Regionale Vigili del Fuoco Lombardia, Politecnico di Milano, Hupac S.p.a e Den Hartogh Logistic. L´esercitazione, che ha visto diversi mezzi delle forze dell´ordine, ambulanze e dei vigili del fuoco impegnate, si è svolta lo scorso sabato dalle ore 8,30 alle 12,30 al parcheggio della Hupac di Busto Arsizio, nel Varesotto. Nello specifico, l´esercitazione ha simulato un incidente stradale di un veicolo pesante che trasporta una sostanza infiammabile con conseguente sversamento. Gli Obiettivi - "L´obiettivo principale del progetto - spiega in una nota l´assessore regionale all´Ambiente Claudia Maria Terzi - consiste nell´affinamento e nel consolidamento delle procedure e delle modalità operative in materia di sicurezza con particolare riferimento alle tecniche di intervento dei nuclei specialistici. L´esercitazione ha inoltre lo scopo di validare le sinergie tra i soggetti e gli enti competenti nella gestione dell´emergenza rafforzando la cooperazione tra personale attrezzature e mezzi impiegati sul luogo dell´evento: da Arpa fino ad Areu e alle stesse Forze dell´Ordine, a cui va il nostro ringraziamento per l´impegno profuso". Danni Significativi - "Sappiamo ormai bene tutti come gli incidenti stradali - continua Terzi - che coinvolgono veicoli adibiti al trasporto di sostanze pericolose possano causare significativi danni all´uomo e all´ambiente, con relativi impatti sociali ed economici che gravano sulla collettività. Nel caso di incidente coinvolgente un veicolo adibito al Tmp, il danno sociale, comunque presente per un incidente tra veicoli, viene ulteriormente aggravato dalla pericolosità della merce trasportata, con potenziali conseguenze per cose, persone, flora e fauna, nonché possibili effetti di contaminazione dell´aria, delle falde, del suolo e sottosuolo". Nonostante tali eventi incidentali siano caratterizzati da una limitata probabilità di accadimento, le gravi conseguenze di alcuni eventi verificatisi nella storia hanno sensibilizzato l´opinione pubblica e motivato le istituzioni ad interessarsi al fenomeno approfondendo l´aspetto di interazione all´interno del sistema veicolo - infrastruttura - ambiente. Inoltre l´assenza di dati consolidati di traffico relativo al Tmp ha reso difficoltosa l´analisi del fenomeno a livello territoriale. Proficua Collaborazione - È in quest´ottica che nel 2010 nasce la collaborazione tra le Regioni Lombardia, Piemonte, Valle d´Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano e il Canton Ticino per lo sviluppo del Progetto Destination (Dangerous tranSport To New Preventtive Instruments, ´Conoscere il trasporto di merci pericolose come strumento di tutela del territorio´), finanziato dal Programma Operativo di Cooperazione Transfrontaliera Italia-svizzera 2007/2013. Il contributo sinergico di tutti i partner ha consentito l´implementazione di una rete di acquisizione e analisi dei dati sul trasporto di merci pericolose su strada, composta da una serie di varchi elettronici installati sulle principali strade e autostrade del territorio di progetto grazie alla collaborazione con i gestori delle infrastrutture stradali; un modello di analisi del rischio da trasporto di merci pericolose, che consente di stimare e analizzare gli effetti di eventi incidentali su bersagli umani e ambientali e non ultimo la creazione di un sistema informativo (Siig - Sistema Informativo Integrato Globale) come strumento di supporto alle decisioni di livello gestionale e/o infrastrutturale in grado di elaborare mappe tematiche di rischio. Nuovo Progetto - L´anno scorso la collaborazione delle Regioni è proseguita con l´attivazione di un nuovo progetto Pta-destination ´Percorsi transfrontalieri condivisi´ con l´ obiettivo di promuovere azioni volte a migliorare e diffondere i prodotti già sviluppati nell´ambito dei precedenti progetti Destination e Piattaforma Tecnologica Alpina. Con riferimento al trasporto di merci pericolose si richiama tra le azioni in capo a Regione Lombardia la progettazione e realizzazione di un´esercitazione di sicurezza in scala reale finalizzata a simulare un evento incidentale con Tmp.