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Notiziario Marketpress di Giovedì 09 Luglio 2015
PARLAMENTO EUROPEO: IL FUTURO DELLA GRECIA: IL DIBATTITO CON IL PRIMO MINISTRO GRECO ALEXIS TSIPRAS LA PLENARIA DISCUTE DELL´EUROSUMMIT  
 
Strasburgo, 9 luglio 2015 - L´8 luglio la crisi greca è stata al centro di un acceso dibattito tra gli europarlamentari e il Primo ministro greco Alexis Tsipras. Alcuni deputati europei l´hanno criticato di non aver presentato nessuna proposta concreta all´Eurosummit del 7 luglio, mentre altri deputati gli hanno chiesto apertamente di far uscire la Grecia dalla zona Euro. Il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha aperto il dibattito dicendo: "Stiamo correndo contro il tempo. Non sono qui per commentare le ragioni del referendum greco. Ciascuno ha le sue opinioni. Dobbiamo passare alla fase successiva". Anche il Presidente della Commissione europea Jean-claude Juncker è intervenuto nel dibattito: "La risposta alla crisi greca sta nel rafforzamento dell´Unione economica e monetaria". "La crisi greca è la semplice manifestazione dell´inabilità della zona Euro a trovare una soluzione a lungo termine", ha dichiarato il Primo ministro greco Alexis Tsipras. "Il problema è che l´aiuto finanziario dell´Ue ha beneficiato solo le banche e non la popolazione greca. Per questo motivo i cittadini greci non possono più sopportare il peso dei vari programmi di austerità", ha aggiunto Tsipras. Il leader del Gruppo del Partito popolare, il tedesco Manfred Weber, ha apertamente criticato Tsipras per l´assenza di proposte concrete durante l´Eurosummit del 7 luglio: "Lei non fa altro che provocare, noi cerchiamo un compromesso. Lei cerca il fallimento, noi il successo. Lei non ama l´Europa, noi sì". "Lei sta mentendo au suoi cittadini", ha poi aggiunto. "Ci sono le condizioni per un accordo", ha affermato il Presidente del Gruppo dei Socialisti e Democratici, Gianni Pittella. "Ora è compito del governo greco trovare le riforme che possano incentivare l´occupazione, combattere la corruzione e l´evasione fiscale. Queste misure non sono necessarie perché lo chiede l´Europa, ma perché beneficeranno la Grecia sul lungo periodo. Inoltre penso sia anche giusto parlare di ristrutturazione del debito", ha aggiunto Pittella. Il polacco Ryszard Legutko del Gruppo dei Conservatori ha chiesto ai suoi colleghi del Parlamento europeo: "Chi e cosa stiamo cercando di salvare? L´unione monetaria? La Grecia? La credibilità del governo greco? I creditori? La reputazione di Angela Merkel? O l´infallibilità dell´Unione?" "Stiamo scivolando verso il Grexit", ha ammonito il liberale belga Guy Verhofstadt. "Ma negli ultimi mesi non stiamo solo scivolando, stiamo correndo!". Gabriele Zimmer del Gruppo Gue/ngl ha commentato: "Bisogna rispettare il voto dei cittadini greci e trovare una soluzione sostenibile". L´europarlamentare tedesca Rebecca Harms del Gruppo dei Verdi/ale ha chiesto al Primo ministro greco di presentare delle misure concrete e di non limitarsi alle dichiarazioni. L´inglese Nigel Farage (Efdd) ha ancora una volta criticato l´introduzione dell´Euro mentre la francese Marine Le Pen (Enf) ha dichiarato: "L´euro e l´austerità sono due gemelli siamesi". L´eurodeputato greco Eleftherios Synadinos del Gruppo dei Non-iscritti ha sostenuto che il popolo greco sarà in grado di esistere e sopravvivere anche al di fuori della zona Euro. Le conclusioni del dibattito - Alla fine del dibattito il Primo ministro greco ha ancora preso la parola sostenendo che a dispetto di quanto sotenuto da alcuni parlamentari la Grecia haavanzato delle proposte concrete. Ha anche ricordato l´annullamento del 60% del debito tedesco nel 1953, aggiungendo: "Certe volte la più grande legge di tutte le leggi umane è la giustizia per gli esseri umani". Il Presidente Juncker ha dichiarato: "È stato un errore lasciare il tavolo dei negoziati. Avremmo probabilmente trovato un compromesso". Mentre il Presidente Tusk ha commentato così la fine del dibattito: "Dobbiamo essere uniti, non perché l´idea di un´inità è una bella idea, ma perché è indispensabile per fare delle scelte. Questo non è solo l´ultimo campanello d´allarme per la Grecia, ma per l´Europa intera".  
   
   
TTIP: ACCESSO A MERCATO USA, PROTEGGERE STANDARD UE, NUOVO SISTEMA CONTROVERSIE  
 
Strasburgo, 9 luglio 2015 - Un accordo Eu-usa sul commercio deve aprire il mercato statunitense alle imprese dell´Ue, ma non compromettere gli standard comunitari, sostengono i deputati nelle raccomandazioni sui negoziati sul Ttip approvate mercoledì. Per risolvere le controversie commerciali investitori-Stato, un nuovo sistema giudiziario, gestito da giudici nominati pubblicamente e soggetto a regole di controllo e di trasparenza, dovrebbe sostituire le corti arbitrali private, si legge nel testo approvato. Il Parlamento ha approvato le proprie raccomandazioni per i negoziatori della Commissione sul partenariato transatlantico su commercio e investimenti (Ttip) con 436 voti favorevoli, 241 voti contrari e 32 astensioni. "Una globalizzazione senza precedenti è in corso e i nostri cittadini e imprese sono proprio al centro di essa. Come parlamentari, è nostro dovere democratico plasmare questo processo. Se è per il beneficio del popolo, allora non può essere lasciata nelle mani dei soli negoziatori. Per questo motivo abbiamo elaborato la presente risoluzione e precisati i principi per il tipo di accordo commerciale che chiediamo alla Commissione di concludere", ha detto il relatore Bernd Lange (S&d, De). "Chiediamo un processo più trasparente, forti diritti per i lavoratori e la protezione dei nostri dati personali e dei servizi pubblici. Insistiamo sul fatto che il diritto dei legislatori di entrambe le sponde dell´Atlantico a legiferare non deve essere compromesso da tribunali arbitrali privati o altri enti", ha proseguito Lange, concludendo che: "abbiamo dato indicazioni chiare alla Commissione su quale tipo di accordo vogliamo. E se alla fine del giorno l´accordo sarà negativo, lo respingeremo. Se sarà un buon accordo, voteremo a favore". Nuovo sistema per risolvere le controversie investitore vs. Stato - Il testo di compromesso sugli strumenti di risoluzione delle controversie investitore-Stato, elaborato dai gruppi politici nel corso di negoziati lunghi e intensi e inserito nel testo finale con 447 voti a favore, 229 contrari e 30 astensioni, chiede un nuovo sistema giudiziario che sostituisca il cosiddetto sistema Isds di "risoluzione delle controversie tra investitore e Stato", che si basa sull’arbitrato privato ed è comune negli accordi commerciali esistenti. Il nuovo sistema proposto dovrebbe essere "soggetto ai principi e al controllo democratici" e le controversie dovrebbero essere trattate "in modo trasparente", da "giudici togati, nominati pubblicamente e indipendenti" nel corso di "udienze pubbliche". Dovrebbe, inoltre, includere "un meccanismo d´appello", rispettare la giurisdizione dell’Ue e i tribunali degli Stati membri nonché assicurare che gli interessi privati non pregiudichino “gli obiettivi di politica pubblica". Proseguire i colloqui Ttip per raggiungere un buon accordo - I deputati sono favorevoli al proseguimento dei colloqui, ma ricordano che essi devono portare a un accordo “ambizioso” ma "bilanciato", con benefici condivisi tra gli Stati membri. L’accordo dovrebbe favorire un "ambiente economico trasparente, efficace e propizio alla concorrenza", che superi le barriere commerciali non tariffarie. I colloqui Ttip dovrebbero rimuovere le vigenti restrizioni americane sulla proprietà straniera dei servizi di trasporto e delle compagnie aeree, assicurare maggiore accesso dell´Ue ai mercati delle telecomunicazioni degli Stati Uniti e ottenere una "significativa apertura" del mercato statunitense degli appalti pubblici a tutti i livelli di governo. Protezioni dati personali e delle indicazioni geografiche - Al tempo stesso, devono essere garantiti elevati livelli di protezione per quanto riguarda i dati dei consumatori europei, la salute e la sicurezza ed evitato il dumping sociale e fiscale. I deputati sottolineano, inoltre, che i servizi pubblici devono essere esclusi dal campo di applicazione dell’accordo, il sistema delle indicazioni geografiche dell´Ue deve essere fortemente protetto e dovrebbe essere previsto un trattamento speciale per i prodotti agricoli e industriali sensibili. Salvaguardare gli standard Ue - Per risparmiare tempo e risorse alle frontiere, i deputati chiedono "il riconoscimento reciproco delle norme equivalenti", invitando tuttavia i negoziatori a salvaguardare le norme dell´Ue nei settori in cui quelle degli Stati Uniti sono "molto diverse", come ad esempio, l´autorizzazione per le sostanze chimiche, per la clonazione o per i prodotti chimici per il sistema endocrino. Prossime tappe - Il decimo round dei negoziati commerciali Ue-usa sul Ttip è previsto per il 13-17 luglio 2015 a Bruxelles. Per entrare in vigore, una volta elaborato dai negoziatori l’accordo Ttip Ue-usa, dovrà essere approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio Ue.  
   
   
NEGOZIATI TTIP: IL PARLAMENTO EUROPEO INVIA CONSIGLI FORTE E CHIARI  
 
Strasburgo, 9 luglio 2015 - "La votazione odierna sulle raccomandazioni sui negoziati per il commercio transatlantico e la Partnership di investimento era buona per il Parlamento europeo ed era buona per Ttip. La risoluzione di ieri enuncia chiaramente che cosa una buona Ttip sarebbe simile: ciò che dovrebbe e non dovrebbe essere nel testo finale per ricevere il necessario consenso del Parlamento europeo. Raccomandazioni di oggi tracciare linee rosse del Parlamento europeo e le aree in cui l´Ue più chiaramente è impostato per guadagnare in questo negoziato transatlantico, andando in sia il contenuto e le procedure. Il Parlamento europeo ha chiaramente affermato che non accettare un accordo che minaccia o abbassa qualsiasi standard, sia per i lavoratori, gli affari sociali, salute, ambiente, benessere degli animali o diversità culturale. Non accettare un accordo che potrebbe mettere in pericolo il diritto di regolamentare sulle politiche pubbliche. Il Parlamento europeo non accetterà mai livellamento verso il basso standard. Il Parlamento europeo è anche riuscito a vedere attraverso la spinosa questione del sistema di risoluzione delle controversie tra stato di investitore. È stato raggiunto un accordo per sostituire il vecchio sistema con un nuovo sistema di risoluzione delle controversie tra investitori e Stati, facendo in modo efficace arbitrato privato una cosa del passato. Questo farà sì che gli interessi privati non saranno compromessi gli obiettivi di politica pubblica. Questo nuovo sistema deve essere oggetto di controllo e dei principi democratici. Potenziali casi saranno trattati in modo trasparente da giudici pubblicamente arredate, indipendente, professionale in udienze pubbliche. Il sistema deve anche comprendere un meccanismo d´appello, dove è garantita la coerenza delle decisioni giudiziarie. La votazione odierna dà un impulso rinnovato tanto necessaria ai negoziati transatlantici. Essa mostra che il Parlamento europeo sta dietro un´aperta e trading Europe: uno che vuole plasmare il mondo di domani, uno che crea nuovi posti di lavoro di qualità e con fiducia grippa le opportunità in altre mercati offerta, incrementando la competitività, pur difendendo il suo standard, la cultura e il modello sociale. "  
   
   
DICHIARAZIONE DEL COMMISSARIO EUROPEO PER IL COMMERCIO CECILIA MALMSTRöM SUL VOTO DEL PARLAMENTO EUROPEO SULLA RISOLUZIONE TTIP  
 
Bruxelles, 9 luglio 2015 - "Il voto di oggi in Parlamento stabilisce una piattaforma politica forte e lungimirante mentre continuiamo nostri negoziati Ttip. Questo è il mio compito urgente nei prossimi mesi, ed è chiaro dal voto di oggi che solo un accordo ambizioso, globale ed equilibrato che offre dimostrabile crescita e l´occupazione in Europa otterrà il sostegno democratico. Questo è ciò che sto cercando con i nostri partner americani. Quello che oggi di voto segnala anche che il vecchio sistema di risoluzione delle controversie tra investitore e Stato non deve e non può essere riprodotto in Ttip - chiamata oggi del Parlamento di un "nuovo sistema" deve essere sentito, e sarà. Ho presentato al Parlamento di ampia portata idee di riforma in maggio. Passo ora a portare avanti per rimpolpare questi fuori, e trasformarle in proposte di legge, in modo che queste ulteriori riforme possono essere incorporati in proposte dell´Europa per Ttip. Accolgo con grande favore il dibattito democratico che ha avuto luogo, che coprono tutte le aree di questo negoziato chiave - ha sottolineato il nuovo importante opportunità Ttip potrebbe consegnare per l´economia europea. Mi auguro che il dibattito ha anche chiarito alcune delle cose Ttip non lo farà: Ttip non pregiudica in alcun modo i servizi pubblici europei, né in alcun modo minare il potere dei parlamenti nazionali dell´Ue o. E certamente non inferiori legislazione nucleo dell´Ue in settori quali la sicurezza alimentare e la tutela dell´ambiente. Questi timori sono infondati. Ttip mira a produrre lavori di qualità e standard elevati, e di costruire una partnership che permette all´Europa di essere un shaper di globalizzazione, non il suo osservatore passivo. "  
   
   
GOVERNO SOCIETARIO: I DEPUTATI EUROPEI VOTANO PER RAFFORZARE LA TRASPARENZA FISCALE  
 
Strasburgo, 9 luglio 2015 - Le grandi imprese e le società quotate dovrebbero divulgare informazioni in merito ai profitti realizzati, alle imposte pagate sugli utili e alle sovvenzioni pubbliche ricevute per ogni paese dove sono presenti, secondo il progetto legislativo su trasparenza e impegno a lungo termine degli azionisti approvato dal Parlamento mercoledì. Il testo prevede inoltre che i soci votino almeno ogni tre anni la politica retributiva dei manager. "Il voto è un importante passo avanti al fine di indirizzare, nel lungo termine, le imprese e gli investitori verso un processo decisionale orientato e garantire una maggiore trasparenza nel governo delle imprese europee e l´impegno degli investitori istituzionali e dei gestori patrimoniali", ha dichiarato il relatore, Sergio Cofferati (S&d, It), dopo il voto. "Il testo approvato contiene importanti strumenti per la lotta contro l´evasione e l’elusione fiscale, in particolare l’obbligo d´informazione Paese per Paese, affinché le multinazionali dichiarino pubblicamente le tasse che pagano in ogni Paese nel quale operano. Non possiamo perdere quest´opportunità, specialmente dopo Luxleaks e gli altri scandali", ha concluso. Nuovo requisito di trasparenza fiscale paese per paese - I deputati hanno inserito nel progetto legislativo l´obbligo per le grandi imprese di pubblicare, paese per paese, le informazioni su profitti o perdite prima della tassazione, le imposte sugli utili o sulle perdite e i finanziamenti pubblici ricevuti. Dovrebbero essere tenuti a farlo, inoltre, anche gli enti pubblici d´interesse, incluse le società quotate e le compagnie di assicurazione, nonché le società designate dagli Stati membri come enti di interesse pubblico. Poteri degli azionisti sulla retribuzione dei manager - Il Parlamento ha approvato le regole che consentono all´assemblea generale degli azionisti di votare almeno ogni tre anni la politica di remunerazione degli amministratori di una società quotata. Tuttavia, agli Stati membri è lasciata la possibilità di decidere se tale voto sia vincolante oppure consultivo. Il testo approvato prevede inoltre norme che obbligano le aziende a spiegare come la loro politica sulla retribuzione degli amministratori contribuisca agli interessi a lungo termine della società e a impostare criteri chiari per l´assegnazione di compensi fissi e variabili, compresi tutti i bonus e i benefici. Il valore delle azioni non dovrebbe avere un ruolo dominante nei criteri di rendimento finanziari e la retribuzione basata su azioni non dovrebbe rappresentare la parte più significativa della retribuzione variabile degli amministratori. Prossime tappe - Il testo, cosi come emendato dal Parlamento, è stato approvato con 556 voti favorevoli, 67 contrari e 80 astensioni. I deputati hanno inoltre deciso di non chiudere la prima lettura e avviare colloqui informali con gli Stati membri per cercare un accordo sulla versione finale della normativa. Contesto - La proposta di revisione della direttiva dei diritti degli azionisti, che mira ad aumentare la trasparenza e incoraggiare la partecipazione a lungo termine, contiene disposizioni per garantire che le società quotate possano identificare i loro azionisti e regole di trasparenza per i consulenti in materia di voto (che forniscono raccomandazioni per il voto), gestori attivi, investitori istituzionali, come i fondi pensione e le compagnie di assicurazione. Comprende, inoltre, disposizioni per aumentare la trasparenza e l´influenza degli azionisti per le operazioni con "parti correlate" (ad esempio, tra una società e il suo managment, amministratori, azionisti di controllo o imprese dello stesso gruppo). Secondo la Commissione europea, solo 13 Stati membri attualmente danno agli azionisti una "voce in capitolo sulla retribuzione", attraverso un voto sulla politica di remunerazione degli amministratori e/o tramite una relazione. Solo 15 Stati membri richiedono la divulgazione della politica retributiva e 11 richiedono la divulgazione delle retribuzioni individuali degli amministratori.  
   
   
ROSSI A COMITATO REGIONI: "EUROPA RILANCI INVESTIMENTI E SÌ A STATI UNITI EUROPEI"  
 
Bruxelles 9 luglio 2015 - "Dal 2008 ad oggi le Ue ha fatto registrare 2.800 miliardi di investimenti in meno e in Toscana, che ha resistito meglio di altri alla crisi, siamo scesi da 22 a 15 miliardi con il nostro export che è salito del 23%. Il Pil è ugualmente calato in modo consistente (-5,9), l´occupazione ha registrato una perdita di 24 mila posti di lavoro e la disoccupazione è più che raddoppiata. E´ la dimostrazione che la domanda estera non basta e che occorre rilanciare quella interna soprattutto nella componente degli investimenti senza i quali il rischio è di perdere quella competitività che con tanti sforzi in questi anni abbiamo pervicacemente mantenuto". Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, intervenendo a Bruxelles alla riunione del Comitato delle Regioni dedicata al Patto di stabilità. "Dobbiamo insistere – ha precisato il presidente Rossi – nel richiedere che la quota di cofinanziamento di tutti gli investimenti europei, aumenti in maniera decisa senza farci condizionare dal Patto di stabilità. Solo così potremmo superare la situazione che ha portato all´attuale drammatica crisi finanziaria per raggiungere gli obiettivi delle unioni bancaria, fiscale, economica e politica. Non possiamo permetterci di vivere in un mercato unico con una moneta unica ma con 19 politiche economiche e finanziarie. Si impone una nuova volontà politica degli Stati membri per una revisione dei meccanismi attuali". Enrico Rossi ha osservato quindi che il superamento del Patto di stabilità consentirebbe alla Toscana di investire, sempre in abbinamento con le risorse programmate a titolo dei fondi strutturali, ulteriori 62 milioni l´anno. "La sola moneta unica – ha concluso il presidente della Toscana – non basta. Occorrerebbe unificare i debiti dei singoli Stati un un unico debito comunitario, "comunitarizzando" almeno una parte del debito. E´ mancato il bene comune europeo. Sono mancati gli Stati uniti d´Europa. Dobbiamo ricostruire reti di protezione sociale, ripartire dal lavoro e dagli investimenti per porre le basi di un nuovo e più equo sviluppo".  
   
   
PRESIDENTE SARDEGNA PIGLIARU INCONTRA AMBASCIATORE CINESE SU AGROALIMENTARE, TURISMO E RICERCA  
 
 Cagliari, 9 Luglio 2015 - Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha incontrato ieri nel pomeriggio, in viale Trento, l´ambasciatore della Repubblica popolare cinese a Roma Li Ruiyu. Al fianco del Presidente, il vice Raffaele Paci e gli assessori Elisabetta Falchi, Maria Grazia Piras e Francesco Morandi. Grande lo spazio a disposizione per approfondire i rapporti commerciali, imprenditoriali e culturali, nelle intenzioni degli interlocutori. "Siamo molto interessati ad essere maggiormente presenti con i nostri prodotti nel mercato cinese", ha esordito Francesco Pigliaru, menzionando le relazioni già esistenti intorno ai settori della ricerca, del sughero e dell’agroalimentare. Il Presidente ha quindi aggiunto: "Abbiamo diverse altre imprese che iniziano adesso ad entrare nel mercato cinese, garantendo procedure di sicurezza e di qualità certificate, e questo è molto importante e apprezzato". In tema di turismo, Francesco Pigliaru ha fatto presente l’esigenza di attrarre in Sardegna nuovi flussi in mesi diversi da quelli più caldi, evidenziando la disponibilità a modulare le offerte a seconda delle richieste dei turisti cinesi. "Questa è terra di grandi opportunità e possibilità di investimenti che ha bisogno di capitale imprenditoriale e ha molto da offrire in termini di alta qualità dei prodotti, alta qualità della vita e di professionalità", ha rimarcato poi. "Siamo anche interessati allo scambio di conoscenza, ricerca e ad ospitare studenti universitari", ha concluso infine il presidente della Regione, ricordando il Master and Back che finanzia la permanenza di studenti sardi all´estero. L´ambasciatore Li Ruiyu, che in mattinata ha visitato la Sotccarbo, ha affermato che lo scambio e la cooperazione tra regioni italiane e province cinesi costituiscono un pilastro importante delle relazioni Cina-italia e si è augurato che in Cina cresca presto la promozione dei prodotti sardi e si approfondiscano le relazioni con l´isola.  
   
   
INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA GIOVANNI TOTI IN CONSIGLIO REGIONALE NELLA SEDUTA DI PRESENTAZIONE DELLA GIUNTA  
 
Genova, 8 Luglio 2015 – "Non ci può essere progresso se le persone non hanno fiducia nel domani". Non è una frase mia. È una frase di John Fitzgerlad kennedy, quel presidente, morto troppo giovane, che lanciò negli Stati Uniti la nuova frontiera. Con le dovute proporzioni credo che questa frase si attagli perfettamente anche alla nostra situazione. La regione che cominciamo a governare oggi è una regione che ha perso la fiducia nel domani. Una regione piena di talento impreditoriale, che non investe, piena di giovani di talento, che non trovano lavoro, piena di talento creativo, che non viene sfruttato, piena di eccellenze tecnologiche e industriali, che non producono quel che dovrebbero in termini di benessere e progresso. La Liguria oggi è una terra con tutti gli indici in negativo: disoccupazione più alta della media del Nord Italia disoccupazione giovanile che sfiora il 50% saldo negativo delle imprese, ogni anno ne chiudono più di quante ne aprono La Liguria oggi è una regione che corre dietro il futuro senza raggiungerlo. Una regione isolata, arretrata dal punto di vista infrastrutturale: in questi anni, in Lombardia, sono state costruite una autostrada, la Milano Brescia, la Pedemontana, il passante ferroviario, una nuova linea di metro, la nuova fiera, interi nuovi quartieri. Potrei dire la stessa cosa per Firenze, per Torino, perfino per città del sud come Bari, certamente con problemi superiori ai nostri. Eppure anche lì hanno saputo recuperare la città vecchia: un tempo pericolosa e infrequentabile oggi è viva e vivace. Perché non possiamo dire la stessa cosa per Genova e la Liguria? Eppure collocazione geografica, storia, capacità degli abitanti non sono certo infieriori a quelle delle città e delle regioni che ho citato. In altre epoche la Repubblca di Genova dominava il mare e commerciava con il mondo. Le imprese di Genova fino ad un trentennio fa rappresentavano l´eccellenza tecnologica e industriale del nostro paese. Potremmo dire lo stesso in tutti i campi dello scibile umano: dal turismo alla cultura. La Liguria è stata una terra di eccellenze assolute e nulla impedisce che torni ad esserlo. Eppure oggi il panorama è diverso, solo gli indici negativi sono in crescita: la pressione fiscale, di ogni livello le attese nella sanità, lontana da essere quella eccellenza che pure è stata la burocrazia per le imprese i tempi di percorrenza autostradali e ferroviari Tutto questo in una regione difficile da un punto di vista ambientale, che ha vissuto negli ultimi anni disastri, alluvioni, morti e distruzione. Una regione che per la sua storia e i rischi che corrono i suoi abitanti dovrebbe avere il più moderno sistema di protezione civile d’Italia e che invece è all´anno zero. Dovrebbe avere un controllo e una gestione di fiumi e torrenti all’avanguardia, e invece è alla preistoria. Dovrebbe avere politiche contro il dissesto idrogeologico accurate e imponenti. Nulla di tutto questo. Noi siamo qui per cambiare. E cambiare profondamente. Lo abbiamo promesso, ci giochiamo la nostra faccia, la mia faccia. Perché ne siamo convinti: "ci sono dei rischi e dei costi in un programma d´azione, ma sono di gran lunga minori dei rischi e dei costi a lungo termine della confortevole inattività". Ancora una volta ho citato Kennedy per cercare di rendere l’idea di quanto profondo e ambizioso sia il nostro programma: ereditiamo una situazione difficile. E non voglio essere ingeneroso verso chi ci ha preceduti né sottovaluto la difficoltà del governare. Questo non è il momento di giri d’onore e di piume del pavone: il centro destra è tornato a vincere le elezioni, ma quello che sappiamo davvero fare lo dimostreremo da oggi in poi. Per questo chiedo alla mia maggioranza e soprattutto a chi ha avuto l’onore di sedere in questa giunta e poter lavorare per la regione il massimo sforzo. Non siamo qui per vivacchiare, siamo qui per cambiare la Liguria. A tutti chiedo non il massimo sforzo: di più. Per i prossimi cinque anni, 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno noi siamo al servizio di questa regione. Non sono ammesse scuse o giustificazioni. I cittadini che soffrono ogni giorno non le ammetterebbero, non le ammetterò io. All´opposizione chiedo di giudicarci anche con durezza, ma di cogliere lo spirito dei tempi che gli elettori ci hanno indicato, di non sottrarsi a quel percorso di cambiamento che le urne hanno impresso a questa regione. Ci confronteremo, anche in modo duro, ma per quanto mi riguarda la porta del confronto costruttivo restera’ sempre aperta. Le buone idee non hanno colore politico. Ma in questi anni, purtroppo, anche i pregiudizi non hanno avuto colore politico e sono stati troppi sia a destra che a sinistra. Alle opposizioni chiedo: apriamo oggi, insieme, una nuova era. Parafrasando le parole di un grande ligure e un grande esempio per chiunque faccia politica, a destra e a sinistra, Sandro Pertini, vorrei ricordare che: "Da noi deve partire l´esempio di onestà, di rettitudine e di impegno. Perché il popolo italiano ha sete di onestà, di impegno, e aggiungo di risposte. Su questo punto dobbiamo essere intransigenti prima verso noi stessi, se vogliamo poi esserlo verso gli altri". Il programma dettagliato di questa amministrazione è già stato consegnato alla Presidenza del consiglio regionale ed è a disposizione di tutti i gruppi, della stampa, di chiunque abbia l´interesse e la pazienza di leggerlo. È quello stesso programma che avete sentito ripetere in campagna elettorale e che abbiamo intenzione di rispettare alla lettera. Sappiamo che per certe cose occorrerà tempo, ma non siamo rimasti neppure in queso mese con le mani in mano: già entro questa settimana verrà sottoscritto un protocollo con il Dipartimento nazionale della protezione civile che darà una profonda scossa al nostro sistema delle emergenze. Abbiamo avviato quelle procedure legislative e attraverso i fondi stanziati anche questa settimana dall’europa ci prepariamo in autunno a dare il via a quella pulizia e al dragaggio dei fiumi importante per limitare i danni delle piogge. Sappiamo che non sono interventi risolutivi, ma sono utili. Entro fine mese firmeremo i protocolli con Palazzo Chigi per il terzo lotto dei lavori sul Bisagno e sempre entro fine mese Impregilo ci consegnerà i progetti dello scolmatore del Bisagno. Vorrei che alla cerimonia di consegna fosse presente anche il premier Renzi per continuare quella collaborazione istituzionale avviata subito dopo le elezione con la visita al cantiere del Bisagno. L´ho chiesto a Renzi e mi ha detto che ci sarà. Con Edoardo Rixi stiamo predisponedo i provvedimenti neccessari affinché chi non ha avuto i risarcimenti dell’ultima alluvione per errori formali, possa comunque averli. Stiamo avviando una necessaria due diligence sulla situazione della sanità per capire su quali risorse possiamo contare e di quali risorse abbiamo necessità per ridurre le liste d´attesa e innescare quella riforma virtuosa necessaria per riportare la sanità ligure all´eccellenza con costi sostenibili. Abbiamo avviato quel percorso di collaborazione con le regioni vicine, a partire dalla Lombardia, fondamentale per lo sviluppo e le infrastrutture. Abbiamo chiesto al Governo di garantire risorse e tempi per la realizzazione del Terzo Valico e in questo senso ho avuto rassicurazione dal premier Renzi che i piani per questo collegamento strategico non cambieranno. Si tratta di un primo piccolissimo passo. Ma Mao diceva che anche la più lunga delle marce comincia sempre con un passo. Io credo sia un passo nella giusta direzione anche se la meta resta lontanissima. Occorre sbloccare e finanziare tutte le opere che la regione attende da anni: la Gronda, la ferrovia del Ponente, la Pontremolese, la grande diga esterna del porto e tutte le altre. Occorre far partire anche tutte quelle opere strutturali immateriali di cui la regione deve dotarsi per essere competitiva: la banda larga, le zone wi-fi. Qui manca anche il segnale sotto le gallerie autostradali. Occorre riformare il dedalo di società pubbliche e riformare la struttura della regione in modo da liberare risorse e fare efficienza con i soldi risparmiati. Bisogna ridurre le tasse alle imprese che investono e ridurre anche la burocrazia. Meno leggi, meno regolamenti, meno uffici, meno controlli: efficaci, rigorosi, ma un imprenditore non può vivere e prosperare facendo lo slalom tra pratiche uffici e controlli. Bisogna ridare ai liguri una sanità che non li costringa ad emigrare per curarsi e bisogna farlo a costi sostenibili. Bisogna dare al turismo ligure le stesse prospettive di crescita e gli stessi strumenti della costa francese o spagnola: più infrastrutture, più servizi, più risorse. Un aeroporto funzionante, collegamenti funzionanti, magari anche via mare: siamo una regione con centinaia di chilometri di costa senza collegamenti marittimi da un posto all´altro. Potrei andare avanti all’infinito. Nel programma consegnato troverete i dettagli dei problemi e anche delle soluzioni su cui confrontarci. Un confronto che, come ho detto in campagna elettorale, deve essere aperto, oltre questo consiglio. Per questo, nei prossimi giorni, chiamerò imprenditori, associazioni, commercianti, sindacati per sedersi con noi ad una serie di tavoli e costruire insieme un modello di sviluppo. Tutti, non solo la politica, sono chiamati a cambiare passo e ad assumersi le proprie responsabilità se vogliamo che questa regione, che questo paese riparta. Appena sono stato eletto Presidente sono stato chiamato ad inaugurare una manifestazione di un giornale, la Repubblica, che certamente non mi è vicino per cultura e posizione politica, ma che certamente è un grande riferimento editoriale del nostro paese. Si chiama "La Repubblica delle idee". Ho chiesto al direttore Ezio Mauro di poter usare lo stesso slogan perché vorrei davvero che Genova e la Liguria, come ai tempi delle repubbliche marinare, potessero tornare ad essere quella fucina di idee, di innovazione e di coraggio che sono mancati in questi anni. Idee e coraggio per costruire una nuova speranza. C´è un film che mi è sempre piaciuto e che avrò visto, a pezzi, decine di volte: Caccia ad ottobre rosso. Lo ricorderete, è la storia della fuga in occidente, verso la libertà, di un sommergibile russo. C´è un personaggio nel film, il capitano Ramius, che incarna tutta la saggezza, la profondità, l’equilibrio, di chi va per mare. Sul finire del film, mentre il sommerigibile arriva in america, nel mondo libero, il capitano cita il genovese più famoso nel mondo, Cristoforo Colombo: "Il mare concederà a ogni uomo nuove speranze, come il sonno porta i sogni". Se tra cinque anni potremo dire la stessa cosa, se tra cinque anni potremo dire di aver dato ad ogni donna, uomo, ragazzo una nuova speranza, potremo dire di aver contribuito a costruire una nuova Liguria e avremo vinto insieme la nostra sfida. Rimettiamoci in viaggio. Grazie a tutti.  
   
   
CAMPANIA, DE LUCA: RISPETTO PER MAGISTRATURA. FORTE IMPEGNO PER TRASFORMAZIONE URBANA.  
 
Napoli, 9 luglio 2015 - "Una mia battuta scherzosa, pronunciata a Città della Scienza nell’ambito di considerazioni relative alla <aura della firma>, ed alla fuga dalla responsabilità presente nella Pubblica Amministrazione, è stata riportata incredibilmente da alcuni organi di informazione in termini d’attacco alla Magistratura, in modo tale da falsare completamente il mio pensiero." Così l’8 luglio il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. "Ribadisco – sottolinea il presidente – il mio pieno rispetto per la Magistratura, per la sua autonomia e per la funzione di controllo della legalità. “È un rispetto da me affermato da sempre ed in ogni circostanza, e confermato dalla mia rinuncia alla prescrizione in procedimenti a mio carico. Legalità e trasparenza saranno alla base dell’impegno della nuova Amministrazione regionale, e nulla hanno a che vedere con l’impegno a superare la <sottocultura> del comitatismo e la <mummificazione del territorio>, che ostacola ed in certi casi blocca il lavoro di trasformazione urbana, le opere di architettura moderna che in altri Paesi (anche per il progetto del Museo della Scienza di Bagnoli) sono una straordinaria occasione di crescita economica, turistica e culturale”, conclude il presidente De Luca.  
   
   
STATO-REGIONE: SERRACCHIANI, SPECIALITÀ VEICOLO BUONA AMMINISTRAZIONE  
 
 Roma, 9 luglio 2015 - "La specialità può essere uno strumento per declinare in maniera più efficace l´intervento su alcune materie rendendosi indispensabili per lo Stato attraverso la responsabilità e la buona amministrazione". Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, nel corso di un´audizione davanti alla Commissione parlamentare per le questioni regionali, che sta svolgendo un´indagine conoscitiva sulle problematiche concernenti l´attuazione degli statuti delle Regioni ad autonomia speciale. "Lo strumento della specialità, se usato bene, è utile per i cittadini della nostra regione e dell´intero Paese" ha aggiunto la presidente. "Nel caso del Friuli Venezia Giulia gestiamo in modo autonomo e a carico del bilancio regionale la sanità, un settore che da solo vale 2,3 miliardi: questo è un esempio di come la specialità faccia fino in fondo il suo mestiere". Nell´ottica delle riforme costituzionali del Senato e del Titolo V, secondo Serracchiani "bisogna trovare il modo per declinare la natura e la forma della definizione del regime pattizio che disciplina i rapporti tra lo Stato e le Regioni a statuto speciale, anche riadattando lo strumento della Commissione paritetica la cui esperienza, per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, è fin qui positiva". In questo senso, ha aggiunto la presidente della Regione, il lavoro iniziato con il sottosegretario agli Affari regionali Gianclaudio Bressa "va nella giusta direzione ed è un´opportunità anche per riformare la disciplina delle norme di attuazione in modo da renderle più flessibili e utili nel rapporto Stato - Regione. Alla fine di questo lavoro mi auguro si possa apportare il nostro contributo alla riforma, facendo in modo che la specialità non venga interpretata come appiattamento ma come opportunità di rendersi indispensabili per lo Stato". Serracchiani è tornata anche sul voto favorevole del Senato al disegno di legge costituzionale d´iniziativa del Consiglio regionale che modifica lo Statuto speciale della Regione sopprimendo il livello ordinamentale delle Province, definendolo "un passaggio molto importante" e ricordando come "nel frattempo abbiamo approvato una legge regionale di riforma degli enti territoriali assegnando le funzioni delle Province a Regioni e Comuni, anche in forma associata. In questo modo, unici in Italia, abbiamo effettuato dal 1° luglio il passaggio alla Regione delle competenze e dei dipendenti relativi ai centri per l´impiego e progressivamente faremo lo stesso in altri settori. Alla fine del percorso costituzionale - ha concluso la presidente - saremo in grado di arrivare all´effettivo superamento delle Province".  
   
   
RIFORMA PROVINCE, PRIMA RIUNIONE ASSESSORE UMBRIA CON OSSERVATORIO REGIONALE  
 
Perugia, 9 luglio 2015 - Si è riunito ieri mattina, nel rispetto degli appuntamenti in agenda sul tema delle Province, l´Osservatorio Regionale previsto dalla legge Delrio per l´attuazione della riforma delle Province. È stata da subito affrontata la questione delle tempistiche per garantire i servizi ai cittadini da un lato e i lavoratori dall´altro: si è proceduto ad analizzare lo stato di attuazione della riforma, in particolare le capacità occupazionali degli enti locali, delle amministrazioni periferiche e delle loro articolazioni con l´individuazione dei criteri di mobilità circolare. "L´azione della Giunta regionale è improntata alla concretezza e alla propositività negli interventi - afferma l´assessore alle Riforme, Antonio Bartolini - sempre tenendo presente il principio di realtà che deve caratterizzare la nostra azione di governo. Andremo avanti rispettando gli impegni presi e il calendario istituzionale che abbiamo stabilito". L´agenda istituzionale dell´Assessore prevede nei prossimi giorni un ulteriore tavolo operativo, il 13 luglio un tavolo tecnico con i sindacati del settore; lunedì 20 luglio il tema sarà trattato nella riunione della Giunta regionale.  
   
   
CONCLUSE A CHIVASSO LE ASSEMBLEE DEI SINDACIPER L’ELEZIONE DEI PORTAVOCE DELLE ZONE OMOGENEE IN CUI E’ SUDDIVISO IL TERRITORIO DELLA CITTA’ METROPOLITANA DI TORINO  
 
Torino, 9 luglio 2015 - Si sono concluse ieri sera le assemblee dei Sindaci dei Comuni appartenenti alle 10 Zone omogenee esterne alla Città di Torino, chiamate ad eleggere i portavoce dei rispettivi territori. L’adempimento è previsto dallo Statuto della Città Metropolitana di Torino e dalla deliberazione relativa alla perimetrazione delle Zone omogenee, approvati nei mesi corsi dal Consiglio e dalla Conferenza metropolitana presieduti dal Sindaco metropolitano Piero Fassino. L’ultima assemblea è in programma questa sera alle 18 a Chivasso. I portavoce sinora eletti - Il 16 giugno scorso l’assemblea dei Sindaci della Zona 11 Chierese-carmagnolese (23 Comuni, 130.593 abitanti) ha eletto portavoce il Sindaco di Carmagnola, Silvia Testa. Il vice portavoce è il primo cittadino di Montaldo Torinese, Valerio Soldani. Il 17 giugno l’assemblea della Zona 5 Pinerolese (45 Comuni, 132.429 abitanti) ha eletto portavoce il Sindaco di Pinerolo, Eugenio Buttiero. Il vice portavoce è il Sindaco di Pinasca, Roberto Rostagno. Il 18 giugno l’assemblea della Zona 3 Area Metropolitana Torino Sud (18 Comuni, 264.124 abitanti) ha eletto portavoce il Sindaco di Nichelino, Angelino Riggio. Il vice portavoce è il primo cittadino di Castagnole Piemonte, Mattia Sandrone. Martedì 23 giugno a Ciriè l’assemblea dei Sindaci della Zona 7 Ciriacese-valli di Lanzo (40 Comuni, 100.657 abitanti) ha eletto portavoce il Sindaco di San Maurizio Canavese, Paolo Biavati. Sono stati eletti due vice portavoce: il primo cittadino di Pessinetto, Gianluca Togliatti (portavoce vicario); il Sindaco di Vauda Canavese, Alessandro Fiorio. Giovedì 25 giugnoa Settimo Torinese l’assemblea dei Sindaci della Zona 4 Area Metropolitana Torino Nord (7 Comuni, 133.869 abitanti) ha eletto portavoce il primo cittadino di Volpiano, Emanuele De Zuanne. I vice portavoce sono: il Sindaco di Leinì, Gabriella Leone (portavoce vicario); il Sindaco di San Mauro Torinese, Ugo Dallolio. Mercoledì 1° luglioad Ivrea l’assemblea dei Sindaci della Zona 9 Eporediese (59 Comuni, 90.885 abitanti) ha eletto portavoce il primo cittadino di Ivrea, Carlo Della Pepa. Il vice portavoce è il Sindaco di Bollengo, Luigi Sergio Ricca. L’assemblea ha inoltre nominato all’unanimità un Comitato di coordinamento a supporto del portavoce e del vice portavoce. Ne fanno parte il Sindaco di Cossano Canavese e Vice-sindaco metropolitano, Alberto Avetta, il Sindaco di Alice Superiore Remo Minellono, il Sindaco di Lessolo Elena Caffaro, il Sindaco di Montalenghe Valerio Camillo Grosso, il Sindaco di Nomaglio Ellade Giacinta Peller, il Sindaco di Parella Marco Bollettino e il Sindaco di Strambino Sonia Cambursano. Lunedì 6 luglio a Rivarolo Canavese l’assemblea dei Sindaci della Zona 8 Canavese occidentale (45 Comuni, 83.969 abitanti) ha eletto portavoce il Sindaco di Rivarolo, Alberto Rostagno. Il vice portavoce è il primo cittadino di Levone, Maurizio Giacoletto. Martedì 7 luglio a Collegno l’assemblea dei Sindaci della Zona 2 Area Metropolitana Torino Ovest (11 Comuni, 225.202 abitanti) ha eletto portavoce il Sindaco di Collegno, Francesco Casciano, mentre il vice portavoce è il primo cittadino di Rosta, Andrea Tragaioli. Martedì 7 luglioa Susa l’assemblea dei Sindaci della Zona 6 Valli di Susa e Sangone (43 Comuni, 114.165 abitanti) ha eletto portavoce il Sindaco di Sant’ambrogio di Torino, Dario Fracchia. Il vice portavoce è il Sindaco di Coazze, Mario Ronco.  
   
   
SBLOCCO FONDI UE, EMILIANO: "BELLISSIMA NOTIZIA, ORGOGLIOSI PER PAROLE CRETU"  
 
Bari, 9 luglio 2015 - Il presidente Michele Emiliano ha diffuso la seguente nota dopo aver appreso che la Commissione Europea ha sbloccato la ripresa dei pagamenti del programma operativo per la Regione Puglia per il periodo di programmazione 2007-2013. “E’ una bellissima notizia – ha dichiarato - che conferisce un decisivo slancio all´impegno di spendere presto e bene le risorse comunitarie per raggiungere l’obiettivo del target del 31 dicembre 2015 e offre un significativo sollievo al bilancio regionale. Eravamo fiduciosi che l’intenso lavoro compiuto dalle strutture amministrative, dalla rete istituzionale delle rappresentanze del Governo e del Parlamento europeo conducesse ad un esito positivo dell’interlocuzione con la Commissione, e infatti così è stato. Con la lettera inviataci ieri in tarda serata dalla Direzione Generale della Commissione europea, abbiamo avuto formalmente la notizia che la sospensione dei pagamenti è stata revocata e che le risorse torneranno ad essere nella disponibilità della Regione Puglia. Ringrazio il Commissario Ue per le politiche di coesione, Corina Cretu, per le sue parole di apprezzamento, che ci riempiono di orgoglio"  
   
   
TRENTO: RINNOVO DEI CONTRATTI DEL COMPARTO PUBBLICO: PRIMO INCONTRO DOPO LA SENTENZA DELLA CONSULTA  
 
Trento, 9 luglio 2015 - Dopo la recente sentenza della Corte costituzionale, che ha sancito l´illegittimità del blocco dei rinnovi contrattuali del comparto pubblico a livello nazionale, sui riapre anche in Trentino il confronto fra Provincia e sindacati. Oggi pomeriggio, l´incontro fra il governatore Ugo Rossi, assieme ai dirigenti e ai tecnici provinciali, e le rappresentanze sindacali del comparto delle Autonomie locali. L´incontro, di carattere interlocutorio, era già stato messo in agenda, ma alla luce della sentenza della Corte costituzionale - le cui motivazioni peraltro devono essere ancora depositate - la Provincia autonoma di Trento ha ritenuto opportuno cominciare ad impostare un confronto più ampio, che riguardi la contrattazione collettiva in tutti i suoi aspetti. L´incontro, che si è tenuto ieri, ha riguardato i dipendenti del comparto Autonomie locali (Provincia e suoi enti strumenti pubblici, Aziende pubbliche di servizi alla persona e Comuni); nel prosieguo si aprirà un confronto anche per gli altri comparti di contrattazione del settore pubblico (sanità, scuola e ricerca). Il governatore Rossi, in attesa di conoscere le motivazioni della sentenza, si è dichiarato disponibile ad aprire un confronto in sede Apran sui principali temi di contrattazione collettiva legati agli adeguamenti salariali, ai meccanismi incentivanti e alle progressioni di carriera.  
   
   
MILANO: CONSIGLIO COMUNALE APPROVA ADESIONE DEL COMUNE ALLA AGENZIA METROPOLITANA PER LA FORMAZIONE, L’ORIENTAMENTO E IL LAVORO (AFOL)  
 
 Milano, 9 luglio 2015 - Il Consiglio comunale ha approvato con 26 voti favorevoli, nessun contrario e 3 astenuti, l’adesione del Comune di Milano ad Afol, l’Agenzia metropolitana per la formazione, l’orientamento e il lavoro. L’impegno economico sostenuto dell’Amministrazione per l’adesione a Afol è di circa 1,4 milione di euro (680 mila euro per l’anno 2015 e altrettanti per il 2016). Un contributo annuale che ogni ente aderente versa in proporzione al numero di abitanti e di potenziali fruitori dei servizi forniti da Afol. Per il Comune di Milano il contributo è di circa 50 centesimi a residente. Nata nel 2014 dalla riorganizzazione e fusione delle strutture pre-esistenti, l’Agenzia metropolitana per la formazione, l’orientamento e il lavoro ha il compito di favorire ed incrementare una politica unitaria sui temi dell’occupazione e dello sviluppo economico, prevedendo servizi rivolti sia ai cittadini che alle imprese. Nello specifico rispondere in modo più efficace ai cambiamenti del contesto socio-economico attraverso l’identificazione di aree di sviluppo di nuovi servizi innovativi, sia per i cittadini/utenti che per il tessuto imprenditoriale, oltre a garantire un maggior livello di integrazione trasversale e di coordinamento delle politiche del lavoro, della formazione e dello sviluppo territoriale. Afol si pone come interlocutore privilegiato ed “unitario” per le istituzioni e gli attori del sistema economico, assicurando agli utenti un maggior livello quali-quantitativo dei servizi, razionalizzando attività ed interventi e promuovendo un´efficace incontro tra domanda e offerta di lavoro e percorsi di sostegno all’occupabilità, con particolare attenzione alle fasce deboli del mercato.  
   
   
CON L’ADESIONE A AFOL, MILANO VUOLE SVILUPPARE UNA STRATEGIA METROPOLITANA PER IL LAVORO E LA FORMAZIONE”  
 
Milano, 9 luglio 2015 – “La scelta della Giunta, oggi confermata dal Consiglio, di aderire ad Afol Metropolitana è maturata alla luce del processo di aggregazione delle aziende consortili pre-esistenti e del profondo rinnovamento e risanamento in termini di processi e Governance che l´ente ha vissuto nel corso dell´ultimo anno” così l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo economico, Università e ricerca, Cristina Tajani. “Sui temi del lavoro e dello sviluppo economico – prosegue l’assessore Tajani - è necessario sviluppare una visione strategica su scala metropolitana e a lungo termine. Il Comune di Milano vuole essere parte dell´elaborazione di questo percorso ed Afol Metropolitana, associando un gran numero di comuni della Città metropolitana, può essere lo strumento adeguato. Un´agenzia di queste dimensioni consentirà di gestire su scala adeguata politiche attive e formazione, temi su cui la dimensione territoriale deve rimanere quella centrale”.  
   
   
LAVORO: TIROCINI E INCLUSIONE SOCIALE, LA GIUNTA SARDA APPROVA LE LINEE GUIDA  
 
 Cagliari, 9 Luglio 2015 - Durata dei tirocini sino a 24 mesi - ma con possibilità di proroga - e abbattimento del limite numerico degli aventi diritto: sono queste alcune delle novità introdotte dalle Linee guida per i tirocini di orientamento, formazione e inserimento finalizzati all´inclusione sociale e alla riabilitazione di persone prese in carico dai servizi sociali e dai servizi sanitari competenti. La nuova Disciplina dei tirocini è stata approvata dalla Giunta Regionale su proposta dell´assessore del Lavoro, Virginia Mura, di concerto con l´assessore della Sanità, Luigi Arru. Le Linee guida recepiscono l´accordo siglato nel gennaio scorso da Governo, Regioni e province autonome. Si tratta di un´intesa che individua un ulteriore tipo di tirocinio rispetto a quelli già previsti dalle Linee guida definite a livello nazionale due anni fa. Ora, insomma, esiste uno strumento per l´inclusione sociale di quei soggetti che, per diversi motivi, non potrebbero svolgere una reale funzione lavorativa all’interno di un ambito produttivo. La stessa Commissione Europea, all’interno della strategia Europa 2020, individua la questione dell’inclusione sociale tra le priorità per favorire la coesione e lo sviluppo, e nel Po Fse 2014-2020 il 20% delle risorse del Programma sono proprio destinate all’Asse Inclusione sociale.  
   
   
GIOCO, LOMBARDIA: 1253 "SOGGETTI" IN CAMPO PER SPEGNERE SLOT  
 
Milano, 9 luglio 2015 - "Dopo che il Governo ha rinunciato allo strumento del decreto, ora la palla, in materia di gioco d´azzardo, passa al Parlamento, dove è depositata una proposta di Regione Lombardia, che trasformerebbe in nazionale le nostra legge approvata all´unanimità da tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale. Una normativa in vigore da quasi due anni, che sta producendo con effetti positivi e una diffusa soddisfazione tra i cittadini". Lo dichiara l´assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi, commentando quanto dichiarato dal sottosegretario all´Economia Pierpaolo Baretta durante la sua audizione in Commissione Antimafia, dove ha, fra l´altro, ipotizzato il divieto assoluto di pubblicizzare il gioco lecito con sanzioni fino a 100.000 euro a chi non rispetta le regole. Un tema, quello della ludopatia, che proprio in questi giorni torna al centro dell´attenzione della Giunta Maroni, che finanzierà con 3 milioni di euro 68 progetti comunali di contrasto al gioco d´azzardo patologico che coinvolgeranno ben 1253 soggetti del mondo istituzionale, del volontariato e dell´associazionismo. "Qualora - prosegue l´assessore Beccalossi - da Roma si decidesse di procedere, dopo aver accantonato il ´decreto giochi´, con una legge ordinaria, ricordo che la proposta inviata dalla Lombardia oltre un anno e mezzo fa è ancora valida e per questo invito tutti i parlamentari lombardi, di ogni forza politica, a farsene promotori". "Se alle parole pronunciate oggi dal sottosegretario Baretta, seguissero azioni concrete - sottolinea -, si tratterebbe di un vero e proprio cambio di rotta da parte del Governo sul fenomeno del gioco d´azzardo patologico. E la cosa non può che farci piacere". "A quasi due anni dall´approvazione della legge della Lombardia - conclude Viviana Beccalossi - forse anche il Governo si è accorto di come sia inaccettabile una diffusione indiscriminata dell´offerta di gioco, che, con l´illusione di ´cambiare la vita´, contribuisce alla rovina economica di migliaia di famiglie. In perfetto stile lombardo, io sono abituata a ragionare con i numeri e i numeri dicono che la nostra legge in Lombardia ha permesso di ´spegnere´ già 8.000 macchinette mangiasoldi".  
   
   
CIE/CARA GRADISCA: SOLUZIONE A CRITICITÀ GRAZIE A SINERGIE  
 
Udine, 9 luglio 2015 - "E´ stato nuovamente dimostrato come il costante raccordo fra istituzioni centrali e locali, che la Regione ha promosso per dare risposte alle pesanti criticità emerse sulla conduzione del Cie/cara di Gradisca d´Isonzo, sia il metodo con cui affrontare le molteplici sfide che la crisi pone di continuo al territorio". Lo afferma l´assessore regionale al Lavoro, Loredana Panariti, esprimendo soddisfazione per la soluzione maturata in merito alla gestione della struttura isontina e che prevede la salvaguardia di 50 dei 52 posti di lavoro esistenti. Con il passaggio della gestione all´azienda isontina Minerva Srl potranno, infatti, essere superate le criticità verificatesi durante la gestione della Connecting People, che avevano anche determinato il ricorso alla cassa in deroga per le lavoratrici e i lavoratori impegnati presso la struttura di Gradisca d´Isonzo. "Va ricordata la disponibilità che la Prefettura di Gorizia ha manifestato nella ricerca di soluzioni condivise, idonee a garantire l´occupazione e la migliore gestione possibile del servizio", commenta Panariti. "Nel caso del centro di Gradisca d´Isonzo era fondamentale tutelare i livelli occupazionali e le professionalità presenti, fondamentali per la gestione di una struttura delicata, con elevati livelli di complessità sociale", conclude l´assessore.  
   
   
PIEMONTE: L´ACCOGLIENZA DEVE ESSERE RAFFRONTATO ALLA LOTTA PER LA SOPRAVVIVENZA DEI MIGRANTI  
 
Torino, 8 luglio 2015 - Tra buone pratiche e lettere di Casaleggio: lo sforzo nell´accoglienza deve essere raffrontato alla lotta per la sopravvivenza dei migranti. " La questione profughi non è solo gestione dell´emergenza. L´altra faccia della medaglia è rappresentata dall´integrazione e dall´inclusione che associazioni e amministrazioni comunali sono in grado di mettere in atto sui territori " - è così che Monica Cerutti, assessora all´Immigrazione della Regione Piemonte , ha voluto spiegare la necessità di organizzare per giovedì 9 luglio presso la Sala Convegni di via Avogadro 30 a Torino alle ore 9.30 un seminario dal tema "Accoglienza e integrazione, buone pratiche e nuove opportunità" . " Sono tanti i Comuni piemontesi che hanno avviato progetti volti a consentire ai migranti di svolgere, nel ruolo di volontari, mansioni utili alle comunità. Attività non retribuite e non continuative che hanno l´obiettivo di facilitare l´inclusione delle persone nei tessuti comunitari dentro i quali vengono inseriti " - ha aggiunto Monica Cerutti . Uno dei Comuni intenzionati a avviare percorsi di questo tipo sarebbe quello di Alba. Lavori di pulizia delle pensiline degli autobus, sgombero neve dalle strade o riordino delle aree verdi sono solo alcune delle mansioni che i migranti possono svolgere sui territori comunali. A Mondovì ad attivarsi è stata l´associazione Mondoqui che è nata con lo scopo di facilitare l´integrazione dei profughi avviando il progetto " Terra di nessuno, terra di tutti ". A turno i quindici ragazzi coinvolti nel progetto si occupano di pulire la stazione, il deposito delle ex poste, la palazzina che sorge vicino ai binari e hanno anche risistemato il campo da calcio del Ferrone. Ad Alessandria invece è stata l´associazione Cambalache insieme alla fondazione Social a farsi carico di un bel progetto di integrazione: grazie a un corso dedicato ai richiedenti asilo e protezione internazionale, 18 profughi si sono potuti specializzare in apicoltura e tre di questi hanno potuto perfino iniziare un tirocinio in due aziende di Novara e Alessandria. Inoltre è prevista l´attivazione di un apiario urbano e l´organizzazione di incontri di apididattica rivolti agli alessandrini durante i quali i migranti potranno confrontarsi con la cittadinanza. Purtroppo non mancano neppure gli esempi negativi di allarmismo alimentato da voci di paese. " Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto una raccomandata che Gianroberto Casaleggio ci ha fatto recapitare dai suoi legali. L´oggetto della missiva era l´ipotetico utilizzo per accogliere i profughi di una struttura alberghiera situata a Settimo Vittone (località Caney). Una sistemazione che secondo il dottor Casaleggio doveva essere valutata attentamente per via delle condizioni fatiscenti dell´immobile. La possibilità di utilizzare l´albergo dismesso oggetto della raccomandata che abbiamo ricevuto non è mai stata presa in considerazione, ma il meccanismo che ha indotto Casaleggio a inviarci la comunicazione è figlio di quel processo anti-solidale che porta a una chiusura delle comunità davanti all´accoglienza dei migranti. Ho risposto con una lettera nella quale ho precisato che lo sforzo che chiediamo ai/alle cittadini/e piemontesi è grande solo se non raffrontato alla lotta per la sopravvivenza che ha mosso questi profughi a sfidare il deserto, la fame, le guerre e non da ultimo un viaggio in mare in condizioni più che proibitive " - ha concluso Monica Cerutti, assessora all´Immigrazione della Regione Piemonte.