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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Luglio 2015
PRESIDENTE UE JUNCKER VISITA NICOSIA (CIPRO): 16-17 LUGLIO  
 
Bruxelles, 16 luglio 2015 - Il presidente della Commissione europea, Jean-claude Juncker si recherà a Cipro questa settimana (Giovedi 16 luglio e Venerdì 17 luglio) su invito del presidente Nikos Anastasiades. Sarà il Presidente Juncker prima visita ufficiale di ´s per l´isola da quando è diventato presidente della Commissione europea. Il presidente sarà accompagnato dal commissario per gli aiuti umanitari e gestione delle crisi, Christos Stylianides. Presidente Juncker incontrerà il presidente Anastasiades il Giovedi per discutere le prospettive per l´economia del paese e come Cipro possono beneficiare del piano di investimenti per l´Europa. Questioni energetiche e dei progressi nei colloqui di Cipro anche caratterizzato in cima all´agenda. Presidente Juncker si, il secondo giorno, affrontare la plenaria della Camera dei Rappresentanti e avranno l´opportunità di incontrare Speaker Yiannakis Omirou e i leader dei partiti politici rappresentati in Parlamento. Il presidente Juncker incontrerà anche il leader turco-cipriota Mustafa Akinci con i quali discuterà, tra le altre questioni, come la Commissione possa meglio aiutare la comunità turco-cipriota per preparare per il periodo successivo la soluzione della questione di Cipro. Il presidente Juncker e i due leader avranno una colazione di lavoro insieme a zona cuscinetto di Nicosia.  
   
   
PRIMO DISCORSO AL PARLAMENTO SERBO DI MARTIN SCHULZ, PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
 Belgrado, 16 luglio 2015 - Caro Signor Presidente del Parlamento, Onorevoli deputati, Signore e signori, Signore e signori, È un grande onore e piacere per me parlare oggi al Parlamento serbo. Grazie per l´invito e per la calorosa accoglienza. Abbiamo in Europa un anno dietro di noi, dove si tennero molte manifestazioni commemorative. Abbiamo ricordato insieme allo scoppio della prima guerra mondiale un secolo fa. La prima guerra mondiale, questo Urkatastrophe del Xx secolo ha lasciato un devastato, un continente devastato. E dovrebbe seguire solo ancora maggiore distruzione. L´inizio della seconda guerra mondiale, la Germania nazista ha scatenato con l´invasione della Polonia, prima di tre quarti di secolo e quel lontano rotolato sopra Europa. Da solo il bombardamento di Belgrado da parte della Luftwaffe il 6 aprile 1941 chiamato per 20.000 vittime civili. Uomini, donne e bambini. Germania ha portato infinite sofferenze ai popoli dell´Europa; caricato con l´Olocausto, il punto più basso nella storia umana, responsabilità infinito. Di conseguenza, era importante che abbiamo ricordato la liberazione dei campi di concentramento e la vittoria sulla Germania nazista in quest´anno. Signore e signori come presidente tedesco di un incontro pubblico multinazionale, il miracolo che dopo la fine della seconda guerra mondiale, i vincitori abasing mi tocca anche dopo molti anni nella politica europea su questi messaggi di cerimonie vacanze nuovamente profondi, ma la mano di riconciliazione sono stati la nemesi e ritorno alla comunità internazionale gli ha permesso a testa alta. Che coraggio, quale visione ha mostrato la generazione dei fondatori della Comunità europea. Perché non era popolare davvero obiettivo così presto dopo la guerra, così come lo erano le case ancora in rovine e le ferite non erano ancora segnato per non reagire, ma riconciliazione dalla solidarietà di fatto. Con questa decisione, ci hanno dato gli Stati membri un sistema immunitario contro la guerra. Ci hanno dato le istituzioni comunitarie, in cui conflitti di interesse tra stati grandi e piccoli, ricchi e poveri per essere risolti attraverso il dialogo e il consenso. Hanno costruito una comunità di pace e democrazia, progresso e solidarietà. Hai donato amicizie tra le persone che erano andati insieme fuori a pochi anni fa con la pistola in mano. Per i miei figli che è oggi dato per scontato ovunque in un´Europa senza frontiere dal vivo, vivo e lavoro. Che un risultato a fronte di nostra storia sanguinosa! Quindi: da questa storia europea nasce l´obbligo che ogni giorno i vecchi demoni restituiscono in opposte, che noi risolvere i conflitti in modo costruttivo alle negoziale tavolo, che combattiamo ogni giorno per la libertà e la democrazia, per la pace e la comprensione per me. E che teniamo viva la memoria. Perché la riconciliazione non può esistere senza memoria. Riconciliazione può solo dare se esperto sofferenza e il dolore sofferto essere accettato se ricordiamo come velenosa violenza di incitamento di retorica e populista ha condotto il senso. Quindi come primo ministro Vučić raccomando anche per questo, che hai preso parte nella commemorazione a Srebrenica 11 luglio. 20 anni fa 8000 uomini e ragazzi sono stati uccisi a Srebrenica sistematicamente entro pochi giorni. Nel cuore dell´Europa, davanti agli occhi del mondo i peggiori crimini di guerra ha avvenuto a Srebrenica dalla fine della seconda guerra mondiale; un fallimento collettivo della comunità internazionale che profondamente vergogna di noi. Che voi, Ministro Vučić, espulso pochi giorni fa a questa commemorazione da una folla furiosa, ha fatto mi ha colpito. Questo sfortunato incidente tutti noi deve essere un incentivo a lavorare ancora più intensamente il ritrattamento del passato e una vera riconciliazione. Tutto da fare per garantire che tali atti di violenza mai nuovo possono ottenere, che è sono stati forse il modo migliore per onorare la memoria di tutti coloro che vengono uccisi in queste disastrose guerre, violentati, torturati o espulsi. Vorrei ringraziarli, primo ministro Vučić, per il vostro impegno e il vostro impegno a promuovere la stabilità nella regione. Inizialmente, i colloqui con il Kosovo sono qui per citarne alcuni. So che questi non sono facile conversazioni. Differenze di opinione e di conflitti di interesse tra vicini di casa appartengono alla vita. Fondamentalmente, come trattare con loro. Si sono intensificati anche contatti con Pristina. Che è il benvenuto. Spero che presto un importante passo avanti nei colloqui esito positivo. Disponibilità della Serbia al compromesso su questi difficili problemi non è certo passato inosservato a Bruxelles. Signore e signori buona notizia per l´intera regione è che l´hanno notevolmente migliorato le relazioni tra Serbia e Albania. Primo Ministro Rama e ministro Vučić hanno pagate visite reciproche per progredire nei negoziati costruttivi. Così, circa le basi sono state gettate di uno scambio di giovani - progetti quali ponti tra i popoli, progetti con uno spirito veramente europeo. Il riavvicinamento tra Serbia e Albania sta diventando sempre più il motore della cooperazione in tutta la regione. Sei sono per aprire la strada ad un futuro buono per persone nella regione dei Balcani occidentali. L´accordo sulle reti di trasporto è una vera pietra miliare. Questa rete di trasporto accelererà la convergenza nella regione - economicamente, politicamente e umani. La Serbia è ora un ruolo chiave nella regione che si può per dare un contributo fondamentale alla cooperazione e la stabilità nella regione, Ponti per costruire, e stabilire valori comuni in una zona comune. Signore e signori l´Ue e la Serbia deve ora tirare in politica estera nella stessa direzione. E che solo ora, perché nuove specie nel sud e nell´est ci troviamo ad affrontare le sfide. In Medio Oriente, ci troviamo di fronte con la disintegrazione dello stato e l´immensa brutalità dello stato islamico il conflitto in Ucraina orientale continua ad est. Mi auguro di fronte a tali sfide geopolitiche che non possiamo dividerci e gioca contro l´altro; ma che stare insieme e collaborare più strettamente. Ci sono molti punti che dobbiamo affrontare insieme. Questo include anche l´aumento dei movimenti di profughi della regione. Sono molto consapevole che la Serbia deve affrontare grandi sfide poste dai movimenti del rifugiato. Il mondo ha messo gli occhi sulla crisi dei rifugiati nel Mediterraneo. È intollerabile che la gente tentando in Europa protezione, annegando miseramente largo delle nostre coste. L´umanità, detta annegamento dell´uomo per raggiungere una mano salvifica! Miniera sono, ma anche dell´Unchr, figure che, che entrano più persone dei Balcani occidentali e in particolare Serbia, want di Europa, che per il Mediterraneo. Ogni giorno migliaia di rifugiati. Questo è un compito sproporzionato per la Serbia. Ungheria governato questa sfida, a voler costruire un recinto di 175 km lungo il confine con la Serbia, non è accettabile. Risolve problemi di per sé fuori da. Per erigere muri che è in contrasto con lo spirito europeo. Per collegare, per lasciare nessuno da solo e insieme per trovare soluzioni, che corrisponde allo spirito europeo. L´ue ha concesso la Serbia già 8 milioni di euro per un programma di gestione della migrazione e fornito un ulteriori milioni di euro per sostenere il vostro sistema di asilo. L´aumento del numero di rifugiati è davvero solo per mezzo di un approccio regionale coordinato da affrontare. Di conseguenza: L´ue è pronta a collaborare strettamente con la Serbia. Il Parlamento europeo ha reso forte per una prospettiva europea dei Balcani occidentali. Vogliamo che i Balcani occidentali di un futuro pacifico e stabile, democratico e prospero per andare avanti, e ci aspettiamo che i negoziati con la Serbia il primo capitolo possono essere aperto entro la fine dell´anno. Allora inizia davvero il lavoro per tutti noi. Una domanda che vorrebbe per confesso qui, preoccupati per grandi noi al Parlamento europeo: la libertà dei media. Quando apriamo il capitolo, dobbiamo seriamente miteindander per parlare con i media, la loro indipendenza, la diversità e la libertà, che devono essere garantiti in ogni paese come in ogni paese, che vuole l´Unione europea. Nel loro paese, il Mediatore giustamente significa "Protettore del popolo", ma il protettore dei cittadini di essere protetto deve non se stessi. Signore e signori un ruolo di enorme importanza nel processo di negoziazione presto partenza viene a noi parlamentari. Si sta discutendo e passando le leggi, riformare il paese. L´operazione viene a loro, per spiegare ciò che i cittadini, perché queste riforme sono importanti e giuste. Per monitorare l´attuazione delle leggi. Vi auguro successo qui. Il Parlamento europeo si sostiene nel vostro lavoro. Siamo dalla parte di coloro che commettono la via della democrazia e dello stato di diritto, il la da tutti coloro che raggiungono per la riconciliazione con i loro vicini, a vivere insieme nel rispetto reciproco e nella pace. Grazie per la vostra attenzione.  
   
   
REQUISITI PATRIMONIALI DELLE BANCHE RIVISTI: QUALE IMPATTO SUI PRESTITI? LA COMMISSIONE UE AVVIA UNA CONSULTAZIONE  
 
Bruxelles, 16 luglio 2015 - In risposta alla crisi finanziaria l´Ue, come molte altre giurisdizioni, ha introdotto norme più severe sui requisiti patrimoniali delle banche. Oggi la Commissione avvia una consultazione sugli effetti pratici di alcune di queste norme, per sapere, ad esempio, se hanno inciso sui prestiti alle piccole imprese e sul finanziamento di progetti infrastrutturali. Nel corso dell´iter legislativo che ha portato all´adozione dei nuovi requisiti patrimoniali il legislatore Ue ha affidato alla Commissione il compito di esaminare questi aspetti. Jonathan Hill, Commissario europeo per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l´Unione dei mercati dei capitali, darà avvio alla consultazione stasera, in occasione della tappa britannica della campagna di comunicazione itinerante per promuovere il piano di investimenti dell´Ue di 315 miliardi di euro (Ip/14/2128): "Il finanziamento bancario è fondamentale per la nostra economia e tale resterà, sia per i prestiti alle piccole imprese che per i finanziamenti degli investimenti infrastrutturali a lungo termine. Il regolamento e la direttiva sui requisiti patrimoniali hanno ridato resilienza e stabilità alle banche europee, ripristinando la fiducia nel settore. Sono questi obiettivi di importanza vitale, che la normativa ha contribuito a realizzare. È però giusto chiedersi se le norme non abbiano avuto effetti indesiderati. Alla domanda dobbiamo rispondere anche nel quadro del nostro impegno a favore di una migliore regolamentazione, e per trovare il miglior equilibrio possibile tra la gestione del rischio e la promozione della crescita." I requisiti patrimoniali delle banche sono stabiliti dal regolamento (Crr) e dalla direttiva (Crd Iv) sui requisiti patrimoniali. Il regolamento, pur prevedendo requisiti patrimoniali più severi per assicurare la resilienza e la sostenibilità del settore bancario, impone alla Commissione di riferire in merito al loro impatto sui prestiti alle persone fisiche e alle piccole imprese e sul finanziamento a lungo termine delle infrastrutture. Tra le domande alle quali la consultazione cerca di rispondere rientrano: in che misura il Crr e la Crd Iv hanno inciso sul livello del capitale detenuto dalle banche? I nuovi requisiti sono tutti, e in tutte le circostanze, proporzionati ai rischi cui dovevano far fronte? Quale impatto stanno avendo queste norme sui prestiti alle imprese più piccole e sui finanziamenti dei progetti infrastrutturali? Alcune delle norme potrebbero essere semplificate o differenziate per rischio o dimensioni senza compromettere gli obiettivi da esse perseguiti di solidità e stabilità delle banche? La consultazione pubblica annunciata oggi mira a raccogliere il più ampio ventaglio possibile di opinioni del settore dei servizi finanziari e delle altre parti interessate. Tutte le parti interessate sono invitate a compilare il questionario, che aiuterà la Commissione a elaborare la sua relazione. Successivamente la Commissione pubblicherà una relazione sull´esito della consultazione e organizzerà un´audizione pubblica più tardi nel corso dell´anno, aprendo la strada alla stesura definitiva della relazione nel 2016. Le eventuali iniziative future della Commissione mireranno a salvaguardare la resilienza del sistema bancario, tenendo conto anche dell´obiettivo generale di sostenere l´occupazione e la crescita nell´Ue. Oltre a consentire alla Commissione di rispettare l´obbligo cui è tenuta di presentare la relazione, la consultazione è anche in linea con la speciale attenzione che la Commissione dedica all´occupazione, alla crescita e agli investimenti, come indicato negli orientamenti politici del Presidente; con il piano di investimenti dell´Ue (Ip/14/2128), che mira a migliorare il clima per gli investimenti in Europa, in particolare per quanto riguarda le Pmi e i progetti infrastrutturali, e con l´impegno della Commissione per il miglioramento della regolamentazione (Ip/15/4988), per fare in modo che la normativa dell´Ue consenta di realizzare gli obiettivi per cui è stata adottata, senza imporre oneri ingiustificati. Contesto Il Crr e la Crd Iv danno una definizione più prudente di capitale ammissibile e impongono a tutte le banche dell´Ue requisiti patrimoniali minimi regolamentari più elevati, assicurando in tal modo che il capitale che le banche devono detenere rifletta adeguatamente i rischi da esse assunti. Inoltre, le autorità di vigilanza e le autorità macroprudenziali possono imporre agli enti ulteriori requisiti prudenziali nel quadro delle loro competenze di vigilanza. Il Crr introduce inoltre il cosiddetto "fattore di sostegno alle Pmi", che riduce l´importo del capitale richiesto per i prestiti alle Pmi rispetto ad altre categorie di prestiti, facilitando in tal modo i prestiti alle Pmi, in considerazione del ruolo importante che esse hanno nell´economia europea. La consultazione mira a raccogliere pareri e contributi per rispettare successivamente l´obbligo di relazione al Parlamento europeo e al Consiglio imposto alla Commissione dal Crr: l´articolo 505 impone una relazione sull´appropriatezza degli obblighi del Crr alla luce della necessità di assicurare livelli adeguati di finanziamento per tutte le forme di finanziamento a lungo termine dell´economia, compresi progetti infrastrutturali critici; l´articolo 516 impone una relazione sull´impatto del Crr sullo stimolo agli investimenti a lungo termine nell´infrastruttura a favore della promozione della crescita; l´articolo 501 impone una relazione sull´impatto dei requisiti patrimoniali stabiliti dal Crr sui prestiti alle Pmi e alle persone fisiche. Tappe fondamentali
Avvio del riesame 15 luglio 2015
Chiusura della consultazione pubblica 7 ottobre 2015
 
   
   
IL RILANCIO CRESCITA E L´OCCUPAZIONE IN GRECIA: COLLEGE LEGGI-OUT DALLA VICEPRESIDENTE DOMBROVSKIS  
 
Bruxelles, 16 luglio 2015 - Nel Collegio di oggi, abbiamo discusso il follow-up del vertice dell´area dell´euro che si è svolto lo scorso fine settimana. Al vertice, Euro leader di area hanno chiesto alla Commissione di lavorare a stretto contatto con le autorità greche per utilizzare correttamente oltre € 35.000.000.000 disponibile da fondi dell´Ue per sostenere la creazione di posti di lavoro e la crescita economica del paese. In questo contesto, abbiamo presentato questa mattina una comunicazione su un ´nuovo inizio per l´occupazione e la crescita in Grecia´. Come sapete, l´economia greca è tornata in recessione, il sistema bancario è sull´orlo del collasso e lo stato greco sta costruendo i pagamenti in sospeso. I problemi economici della Grecia cominciano a farsi sentire con gravi conseguenze sociali. Che la Grecia ha bisogno ora è la stabilità e la fiducia. Una volta che la stabilità finanziaria è ripristinato, il paese può ancora una volta guardare verso la ripresa economica, le opportunità di lavoro e di un futuro migliore, soprattutto per i più vulnerabili. Perché ciò avvenga, le autorità greche devono: urgentemente riformare lo stato e mettere in atto una gestione efficiente e privo di corruzione, assicurare sistemi di sicurezza sociale che siano sostenibili ed equo, creare condizioni più attraenti per gli investimenti, garantire buon funzionamento dei mercati del lavoro, dei prodotti e dei capitali. In altre parole: trasformare l´economia e lo Stato - che lo rende moderno, efficiente e corretta. Rapida attuazione di queste riforme è essenziale per ricostruire la fiducia e la fiducia tra zona euro 19 democrazie. Grecia ha necessità finanziarie urgenti. Ha pagamenti in sospeso e gli arretrati alla Bce e del Fmi che devono essere pagati nei prossimi giorni. I leader dell´Area Euro invitano pertanto l´Eurogruppo per affrontare questi problemi come una questione di urgenza. Gli Stati membri, insieme con le istituzioni, ha esplorato le opzioni disponibili. Non ce ne sono molti. Le opzioni possibili sono inclusi aumentare il massimale Buoni del Tesoro, il trasferimento di profitti Smp / Anfa, utilizzando il bilancio comunitario o prestiti bilaterali. Dati i vincoli finanziari,, e ora legale politici, c´erano due opzioni più realistiche sinistra: prestiti bilaterali e il programma dal meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria, o Efsm. Tuttavia, non ci sono attualmente prospettive per qualsiasi aiuto bilaterale. Data l´evidente mancanza di un altro, migliore soluzione, la migliore strada possibile a sinistra è il programma Efsm. L´efsm è uno strumento comunitario in grado di fornire assistenza finanziaria sotto forma di prestiti a tutti i 28 Stati membri dell´Unione europea - a condizione che l´attuazione di un programma di aggiustamento con una rigorosa condizionalità. Per questo motivo la Commissione, rispondendo alla richiesta delle autorità greche, ha proposto al Consiglio di concedere aiuti di emergenza a breve termine, fino a 3 mesi, dal Efsm e per costruire il ponte necessario fino a quando il programma di Esm è a posto. I prestiti Efsm verrebbero rimborsati con i soldi dalle erogazioni Esm. Questa non è una scelta facile. Siamo consapevoli delle gravi preoccupazioni dei non-Euro Stati membri dell´area. Stiamo quindi lavorando sulle modalità per proteggere i non-Euro Stati membri della zona da eventuali conseguenze finanziarie negative, se i prestiti Mesf non essere ri-pagati. Nel momento in cui l´Esm è stato messo in atto, i capi di Stato e di governo hanno convenuto di non usare il Efsm. Di conseguenza, alcuni Stati membri hanno serie preoccupazioni. Dobbiamo anche affrontare questa difficoltà politica. Tale proposta sarà discussa da tutti 28 gli Stati membri dell´Ue e la decisione verrà presa dal Consiglio dei ministri. Comminication di oggi definisce il sostanziale supporto disponibile per la Grecia dal bilancio Ue. Esso ammonta a oltre € 35000000000 fino al 2020. Corina elaborerà più in un momento. Basta rispondere ad alcune domande: Che cosa è il denaro utilizzato per? E dove questi soldi provengono da? 20000000000 € verranno dai fondi strutturali e di investimento europee Un ulteriore € 15000000000 dalla politica agricola comune Un ulteriore 280.000.000 € è disponibile per i più vulnerabili E c´è la garanzia per i giovani e di altre forme di finanziamento comunitario che sono disponibili anche Se utilizzato al massimo delle sue potenzialità, e saggiamente mirato e ben speso, questo finanziamento può pompare direttamente investimento nell´economia reale, creando posti di lavoro e aumentare il tenore di vita dei cittadini greci. Essa fornirà una base potente per una svolta economica. La Commissione sta offrendo anche esperti tecnici che hanno dimostrato esperienza per aiutare paesi come la Grecia di utilizzare i fondi europei in modo saggio e attuare importanti riforme che vanno dalla costruzione di sistemi fiscali più efficienti per lotta contro la frode e la corruzione. In passato, come il supporto tecnico ha aiutato la Grecia ad assorbire meglio i fondi dell´Ue: nel 2011, la Grecia si è classificato al 18 ° dei 27 Stati membri in termini di utilizzo dei Fondi strutturali dell´Ue. Entro la fine dello scorso anno, si era trasferito fino al 6 ° posto. Sollevamento l´incertezza intorno l´economia greca e ripristinare la stabilità finanziaria sono vitali per rilanciare la crescita e ripristinare la fiducia degli investitori. La mobilitazione pieno dei fondi europei catalizza la ripresa. Siamo qui per sostenere la Grecia in questo processo in quanto le riforme della sua economia e dà speranza al suo popolo. Invito ora Corina di presentare la comunicazione in modo più dettagliato.  
   
   
ACCORDO IN SKOPJE PER SUPERARE LA CRISI POLITICA: DICHIARAZIONI DEL COMMISSARIO UE HAHN E DEI DEPUTATI VAJGL, HOWITT E KUKAN  
 
Skopje, 16 Luglio 2015 - Accogliamo con favore l´impegno di un accordo tra i quattro principali partiti politici nella ex Repubblica iugoslava di Macedonia dopo i negoziati costruttivi a Skopje il 14 e 15 luglio. L´ultimo round di colloqui è stato convocato dal commissario Hahn e facilitato dai membri del Parlamento europeo, Ivo Vaigl, Richard Howitt e Eduard Kukan, nonché l´Unione europea e gli Stati Uniti ambasciatori a Skopje. Questo accordo si basa sul 2 Giugno accordo e comprende il ritorno al Parlamento dal Sdsm, l´organizzazione del nuovo governo preparazione delle elezioni che si terrà il 24 aprile 2016 e la nomina di un procuratore speciale per indagare le questioni relative o derivanti da l´intercettazione delle comunicazioni. Dopo diversi mesi di dialogo facilitato, accogliamo con favore il forte impegno dei leader politici per l´integrazione euro-atlantica e la prospettiva europea. Si tratta di un passo importante per superare la crisi attuale e alla soluzione di problemi fondamentali che il paese. I leader politici del paese devono ora rapidamente attuare l´accordo in buona fede. Siamo pronti a lavorare con tutte le parti al fine di garantire la piena attuazione di tutti gli aspetti di questi impegni, tra cui le raccomandazioni urgenti di riforma della Commissione sulla regola sistematica di questioni di diritto. La Commissione europea e gli eurodeputati seguiranno da vicino sull´attuazione di questo accordo nei prossimi mesi. I progressi saranno discussi, tra l´altro, in una riunione del Dialogo adesione ad alto livello che si svolgerà nel mese di settembre con il coinvolgimento di tutte le parti firmatarie, così come la società civile. Protocollo all´accordo di 2 Giugno 2015 Nell´accordo del 2 giugno, l´articolo 6, primo comma, si legge: "Entro il 10 giugno le parti concordano l´organizzazione esatta del governo preparazione delle elezioni". Il 19 giugno, i leader hanno riaffermato il loro impegno per l´accordo di cui sopra per iscritto e hanno convenuto di continuare le discussioni. Il presente protocollo completa il primo trattino dell´articolo 6. Costituisce parte integrante dell´accordo 2 giugno. Le parti firmatarie convengono quanto segue: 1.On 1 settembre, 2015, Sdsm tornerà al Parlamento, di cui il secondo comma dell´articolo 6 dell´accordo 2 giugno. 2. Il 20 ottobre 2015, un nuovo ministro degli Interni è nominato su designazione Sdsm e previa consultazione Vmro-dpmne e Dui. Questo ministro è un appuntamento tecnico. 3. Il 20 ottobre 2015, un nuovo ministro del Lavoro e degli affari sociali è nominato, su designazione del Sdsm. 4. Il 20 ottobre 2015, nuovo, ulteriori Vice Ministri sarà nominato per i seguenti ministeri: a. Il Ministero dell´Interno, su designazione Vmro-dpmne b. Il Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali, su designazione Vmro-dpmne c. Il Ministero delle Finanze, su designazione Sdsm d. Il Ministero dell´agricoltura, delle foreste e del rifornimento idrico, su designazione Sdsm e. Il Ministero della società dell´informazione e dell´amministrazione, su designazione Sdsm Questi Vice Ministri hanno il pieno diritto di revisione e di veto nei rispettivi ministeri in tutte, le questioni finanziarie e di personale legali connessi alla organizzazione delle elezioni. Tutti i predetti nuovi Ministri e Vice Ministri restano nelle loro posizioni nel nuovo governo di cui sotto. 5. Il governo uscente presenterà le sue dimissioni formale al Parlamento in tempo utile per consentire al nuovo governo di prestare giuramento il 15 gennaio 2016, 100 giorni prima delle elezioni parlamentari che si svolgano il 24 aprile 2016. Il nuovo governo è diretta con un nuovo primo ministro nominato dal Vmro-dpmne. Il suo programma di governo è limitata all´organizzazione delle elezioni parlamentari anticipate. 6. La regola sopra che il Governo in carica rassegna le dimissioni in tempo per lasciare l´ufficio 100 giorni prima delle prossime elezioni, e che un nuovo governo è nominato, si applica alle elezioni aprile 2016, e, dopo le necessarie modifiche legislative che saranno emanata appena possibile, per le elezioni future. 7. Le parti si impegnano a rispettare questo accordo in pieno e in buona fede. Le parti si impegnano anche ad evitare eventuali nuovi ostacoli anche in relazione allo svolgimento di elezioni il 24 Aprile 2016. 8. Il terzo trattino dell´articolo 6 è completato come segue: dopo "un´azione immediata", è aggiunto il seguente testo: "Entro il 15 settembre 2015 vi sarà una nuova, procuratore speciale in piena autonomia per condurre le indagini circostanti e derivanti dalla intercettazione delle comunicazioni. Questo procuratore speciale è nominato di comune accordo dalle parti firmatarie."  
   
   
GRECIA, MARONI: UE HA DIMOSTRATO DI NON ESISTERE  
 
Varese, 16 luglio 2015 - "L´europa è fatta di un Parlamento e di un Governo. Sulla crisi Greca queste istituzioni sono intervenute? No, è intervenuta la Merkel e Wolfgang Schäuble, che conosco bene perché è stato ministro dell´interno tedesco quando io lo ero in Italia. Un politico molto determinato, ma cosa c´entra il ministro dell´Economia della Germania con la crisi della Grecia? L´unione europea non esiste, ribadisco: la Ue non esiste". Lo ha osservato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, conversando con i giornalisti a margine della conferenza stampa sui lavori di riqualificazione di Piazza della Repubblica a Varese.  
   
   
MACROREGIONE ALPINA: KOMPATSCHER OGGI DALLA COMMISSARIA UE CRETU  
 
Bolzano, 16 Giugno 2015 - Il presidente della Provincia Arno Kompatscher sarà domani (16 luglio) a Bruxelles per discutere con la commissaria Ue alle politiche regionali Corina Cretu e i rappresentanti delle Regioni i prossimi passi nell’attuazione della Strategia della macroregione alpina. Il progetto della strategia macroregionale per le Alpi (Eusalp) coinvolge sette Stati (Italia, Francia, Germania, Austria, Slovenia, Svizzera e Liechtenstein) e una popolazione complessiva di 70 milioni di abitanti suddivisi tra 48 Regioni, tra cui Liguria, Piemonte, Valle d´Aosta, Lombardia, Veneto, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento e Friuli Venezia Giulia. Le Regioni puntano a definire e finanziare azioni comuni su infrastrutture, ambiente e politiche economiche, ma anche ad avere un ruolo di primo piano nelle trattative con l´Ue sui fondi strutturali e problematiche comuni. Di queste tematiche e del futuro sistema di governance della macroregione alpina il presidente Kompatscher e i rappresentanti politici delle Regioni coinvolte discuteranno domani a Bruxelles nell´incontro con la commissaria Ue alle politiche regionali Corina Cretu. Lo scorso dicembre, nella Conferenza di Milano che aveva avviato la stesura del Piano di azione della macroregione alpina, Cretu aveva confermato il sostegno della Commissione Ue al progetto transfrontaliero.  
   
   
MARONI: BUON LAVORO A CONSOLE TEDESCO DETTMAR  
 
Milano, 16 luglio 2015 - "Un sincero augurio di buon lavoro per il nuovo impegnativo incarico al quale è stato chiamato". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, ha ricevuto il Console generale della Germania a Milano, Peter Dettmar, ai suoi ultimi giorni in città prima di entrare in carica come ambasciatore tedesco in Bielorussia. Chi È - Nato nel 1953, laureato in economia, Dettmar ha iniziato la carriera diplomatica nel 1982. Ha prestato servizio presso la Rappresentanza permanente presso l´Ue a Bruxelles, l´Ambasciata tedesca in Burkina Faso, in Olanda e in Bielorussia. Da settembre 2013 è Console Generale a Milano. Ottimi Rapporti - Il console ha ringraziato Maroni per "l´eccellente collaborazione, la competenza e la disponibilità", dimostrata in questi "due anni intensi, che ci hanno visti molto impegnati anche nella realizzazione di Expo". Un evento "organizzato e gestito con grande professionalità e qualità". Con la Regione, ha aggiunto Dettmar, "abbiamo sempre avuto ottimi rapporti per i quali dobbiamo ringraziare. Mi congratulo con mio successore, qui a Milano troverà soltanto amici".  
   
   
MARONI: CON CONSOLE BRITANNICO COLLOQUIO COSTRUTTIVO  
 
 Milano, 16 luglio 2015 - "Ho incontrato il console generale britannico Tim Flear, è stato un colloquio cordiale, interessante e costruttivo in cui abbiamo convenuto sull´opportunità di intensificare ulteriormente i rapporti commerciali tra Lombardia e Regno Unito: da parte degli investitori britannici c´è grande attenzione verso Milano e verso la Lombardia". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, al termine dell´incontro avuto questa mattina a Palazzo Pirelli con il console generale della Gran Bretagna Tim Flear.  
   
   
MARONI: ASSEMBLEA POLITICA NEL SITO? CONDIVIDO RICHIESTA COMMISSARIO SALA  
 
Milano, 16 luglio 2015 - "La lettera dei 47 consiglieri regionali lombardi per l´assemblea del Pd nel sito Expo? Condivido la richiesta. A maggio il ministro dell´Istruzione ha inviato una circolare a tutte le scuole per elencare cosa si poteva portare o non portare in Expo e nella circolare era specificato che non si potevano introdurre simboli di partito, per cui, se il Governo Renzi ha detto agli studenti, con una circolare, di non portare simboli di partito, mi chiedo come poi si possa fare lì un´assemblea del Pd, per cui condivido la richiesta dei consiglieri". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, incontrando i giornalisti in Consiglio regionale e rispondendo a una domanda circa la lettera indirizzata da 47 consiglieri regionali alla Presidenza del Consiglio regionale per richiedere l´audizione del commissario unico di Expo in merito agli utilizzi degli spazi del sito dell´Esposizione universale da parte del Partito Democratico per la propria Assemblea nazionale. "Giuseppe Sala in Aula a riferire? - ha concluso Maroni - La Regione Lombardia è azionista di Expo e, se il Consiglio regionale dovesse richiederlo, penso che sia un dovere del commissario Sala venire a riferire in Aula".  
   
   
MILANO: IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA IL BILANCIO DI PREVISIONE 2015 – 2017  
 
Milano, 16 luglio 2015 – Il Consiglio comunale ha approvato ieri sera, con 26 voti favorevoli, 11 contrari e nessun astenuto, il Documento Unico di Programmazione (Dup) e Bilancio di Previsione 2015 – 2017. La previsione, sul 2015, è di tre miliardi e 119 milioni di euro di spesa corrente, oltre a tre miliardi e 140 milioni in conto capitale. Il Bilancio vede una riduzione di oltre 80 milioni di trasferimenti da parte dello Stato e della Regione. I trasferimenti, infatti, che erano stati 476 milioni di euro nel 2014, scendono a 395 milioni nel 2015. Nel Bilancio 2015 entra il finanziamento del rafforzamento dei servizi per Expo per il trasporto, l´igiene e il decoro urbano nonché per la cultura. Il Consiglio comunale ha dato indicazioni sull´utilizzo delle risorse corrispondenti alla vendita della partecipazione in A2a, pari a 63,9 milioni di euro, per opere importanti come scuole, riqualificazione energetica nelle case popolari e ammodernamento di infrastrutture sulla mobilità.  
   
   
L´EUROPA PROMUOVE LA SARDEGNA, OK DALLA COMMISSIONE UE AL FESR 14/20 DA 930 MILIONI.  
 
Cagliari, 16 Luglio 2015 - Con l´approvazione del Po Fesr 2014-2020 oggi da parte della Commissione Europea, in Sardegna arrivano 930 milioni di euro, 465 da finanziamenti europei e il resto da cofinanziamento regionale. Soldi che potranno essere utilizzati per garantire supporto alla ricerca e allo sviluppo di almeno 1576 imprese sarde, agevolare il credito e creare infrastrutture informatiche, sostenere il settore dell’energia e lo sviluppo turistico. Far ripartire l´economia. "E´ un grande risultato per la Sardegna, una cifra importante che ci consentirà di intervenire in settori nevralgici della nostra economia regionale, un risultato ottenuto grazie a un serrato lavoro collettivo per cui ringrazio tutti coloro che hanno partecipato - dice l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci – Ora dobbiamo correre, fare bene e non perdere tempo, ma soprattutto spendere strategicamente i fondi europei, invertendo nettamente e definitivamente la rotta del passato che per troppe volte ha portato a una scarsa qualità della spesa con conseguente taglio dei fondi. Stiamo già lavorando all´interno della Cabina di regia e dell´Unità di progetto della programmazione unitaria, per definire gli interventi con la visione d´insieme che è alla base della programmazione unitaria dei fondi sulla quale è impostata la manovra finanziaria. E´ questo il nuovo corso voluto fortemente da questa Giunta: pensare ai fondi europei come a una parte dei finanziamenti complessivamente disponibili. In un momento di crisi come quella che stiamo vivendo non possiamo assolutamente permetterci di perdere questo denaro, ed è il primo obiettivo della programmazione unitaria insieme a quello di investire nei settori giusti per far ripartire tutta l´economia della Sardegna". Le linee di intervento. Il Fesr 14/20 conta 35 linee di intervento, decisamente ridotte rispetto alle 120 inizialmente previste per concentrare le risorse sui settori più strategici, come richiesto dall´Unione Europea, dopo un confronto costante con sindacati, associazioni, parti economiche, enti locali. Dei 930 milioni, 213 sono destinati alla competitività del sistema economico, 164 alla valorizzazione turistica e culturale, 150 all’efficienza energetica, 130 all’agenda digitale, 128 a ricerca e innovazione, 55 ad ambiente e prevenzione del rischio idrogeologico, 51 a inclusione sociale e povertà. Il piano di rafforzamento amministrativo. Per il via libera da parte della Commissione europea ha giocato un ruolo importante anche il Pra, Piano di rafforzamento amministrativo, ossia uno strumento necessario per l´approvazione del programma che ha l´obiettivo di migliorare la gestione dei fondi strutturali anche attraverso il rafforzamento delle competenze interne all´amministrazione regionale, puntando sulla indispensabile qualità istituzionale necessaria alla gestione delle risorse. "Stiamo lavorando duramente per garantire la crescita armonica del nostro territorio, delle aree interne e di quelle urbane, basandoci sugli attrattori ambientali, culturali, turistici delle singole zone, facendo cioè una lettura ambientale del territorio. Ecco perché - conclude il vicepresidente della Regione - dobbiamo superare la lettura settoriale dei fondi: la visione dev´essere unitaria per diventare sempre più efficace".  
   
   
INAUGURATA A BELGRADO CASA FVG  
 
Trieste, 16 luglio 2015 - La Regione ha aperto a Belgrado Casa Fvg, nuovo ufficio del Friuli Venezia Giulia in Serbia. La sede istituzionale si pone non soltanto come un luogo di rappresentanza ma anche e soprattutto come punto di riferimento per gli imprenditori della regione che hanno investimenti e interessi in Serbia e per quegli enti che hanno rapporti di collaborazione con il Governo di Belgrado. L´ufficio ha sede presso la Camera di commercio della capitale, dove gli spazi sono stati messi a disposizione in forma gratuita dal Governo serbo. L´apertura della nuova Casa Fvg rappresenta un ulteriore tassello degli stretti rapporti che intercorrono tra la Regione e la Repubblica di Serbia, suggellati lo scorso anno dalla visita ufficiale della presidente Debora Serracchiani. Proprio in quell´occasione era stata sottolineata la necessità di rinnovare l´accordo tra Friuli Venezia Giulia e Serbia, firmato già nel 2009 e recentemente scaduto, e in questo senso è arrivato nei giorni scorsi il nulla osta da parte del ministero degli Affari esteri italiano. Si attende ora la ratifica da parte dell´omologo ministero di Belgrado. Nell´ambito delle collaborazioni con la Serbia, ieri a Belgrado si è svolto il convegno dal titolo "Serbia and Italy: a new cooperation strategy in the framework of the 2014-2020 programming period", organizzato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, da Area Science Park di Trieste, dell´Ente nazionale per il microcredito, del ministero serbo per l´Istruzione. All´evento hanno partecipato il primo ministro della Serbia Aleksandar Vucic, l´ambasciatore italiano in Serbia, Giuseppe Manzo, il presidente di Area Science Park Adriano De Maio, il presidente dell´Ente nazionale per il microcredito, Mario Baccini, il presidente della Società italiana per l´organizzazione internazionale, Franco Frattini, oltre a una rappresentanza del Friuli Venezia Giulia. Nell´occasione, Area Science Park ha presentato la proposta di un programma di assistenza tecnica nei campi del trasferimento tecnologico e dello sviluppo economico e finanziario, che si inserisce nell´ambito del cosiddetto Ipa (Assistenza alla preadesione), strumento messo in campo a livello comunitario per l´intergrazione dell´area balcanica nell´Unione Europea.  
   
   
AOSTA: NUOVO ASSESSORE ALLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE, ENERGIA E POLITICHE DEL LAVORO  
 
Aosta, 16 luglio 2015 - La Presidenza della Regione comunica che, nel corso dei lavori del Consiglio regionale convocato, mercoledì 15 luglio 2015, il Consigliere Raimondo Donzel, del Gruppo consiliare Pd – Sinistra Vda, è stato nominato Assessore alle attività produttive, energia e politiche del lavoro. La Giunta regionale della Valle d’Aosta risulta quindi così composta: Augusto Rollandin, Presidente della Regione; Mauro Baccega, Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica; Luca Bianchi, Assessore al territorio e ambiente; Raimondo Donzel, Assessore alle attività produttive, energia e politiche del lavoro; Antonio Fosson, Assessore alla sanità, salute e politiche sociali; Aurelio Marguerettaz, Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti e Vice Presidente; Ego Perron, Assessore al bilancio, finanze e patrimonio; Emily Rini, Assessore all´istruzione e cultura; Renzo Testolin, Assessore all´agricoltura e risorse naturali.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: LA CORTE DEI CONTI ATTESTA L´AFFIDABILITÀ E LA REGOLARITÀ DEL BILANCIO REGIONALE  
 
 Bologna, 16 luglio 2015 – Un giudizio complessivamente positivo sul Rendiconto generale 2014, sui conti e sulla gestione della Regione Emilia-romagna. Si è svolta ieri l’udienza della Corte dei conti per la formulazione del Giudizio di parificazione, aperta dal discorso del presidente Antonio De Salvo seguito dalla relazione del magistrato Benedetta Cossu e dagli interventi prima del procuratore regionale Salvatore Pilato, poi dell’assessore regionale al Bilancio Emma Petitti. Si tratta del procedimento conclusivo del ciclo annuale dei controlli sulla legittimità, affidabilità e regolarità dei bilanci pubblici che la Costituzione e la legge affidano alla Corte. “Il Giudizio positivo della Corte sui conti della Regione dimostra la solidità del nostro bilancio e l’efficienza della gestione”, sottolinea Petitti. “La Corte ha evidenziato, nella sua pronuncia, il risultato apprezzabile della gestione finanziaria della Regione e una situazione di sostanziale solidità dei conti pubblici e degli equilibri di bilancio. E’ il risultato di una gestione responsabile della spesa regionale e in questo modo la Regione, per quanto di competenza, ha contribuito ad assicurare al Paese il pieno raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica.” Il Giudizio positivo della Corte dei conti abbraccia diversi profili. Anzitutto la sentenza della Sezione regionale dà atto del rispetto del pareggio e degli equilibri di bilancio nonché del rispetto dei vincoli del Patto di stabilità interno. Nell’esercizio 2014, risulta inoltre rispettato il limite d’indebitamento: la Regione non solo non ha fatto ricorso a nuovo indebitamento ma è stata confermata la continua flessione dei già bassi livelli di debito: -54,33 milioni di euro rispetto al 2013, -188,09 milioni di euro rispetto al 2010. Sotto il profilo gestionale, infine, la Corte attesta sia il rispetto dei tempi medi di pagamento delle fatture a favore di imprese, per forniture e lavori, risultato che la Regione Emilia-romagna ha raggiunto senza la necessità di fare ricorso allo Stato per ottenere anticipazioni di liquidità sia la coerenza complessiva delle azioni poste in essere per il contenimento delle spese, in alcuni casi anticipando gli obblighi disposti dal legislatore nazionale.  
   
   
TRENTO: ROSSI ALLA BICAMERALE: "LE AUTONOMIE CHE FUNZIONANO SONO UTILI A TUTTI"  
 
Trento, 16 luglio 2015 - "Le autonomie che funzionano sono utili anche al resto del Paese". È uno dei passaggi dell´intervento del governatore del Trentino, Ugo Rossi, intervenuto poco fa a Roma per l´audizione davanti alla commissione bilaterale per gli affari regionali che - sotto la presidenza dell´onorevole Gianpiero D´alia - sta approfondendo le questioni legate all´attuazione degli statuti delle Regioni e Province autonome, ed in particolare sul ruolo delle Commissioni paritetiche. Ugo Rossi si è soffermato in particolare sulle norme di attuazione, giudicate strumento particolarmente utile e da valorizzare. "Anche la Corte costituzionale - ha detto - ha richiamato la necessità di disporre di uno strumento pattizio utile a entrambe le parti". "In questi ultimi anni - ha spiegato ancora Rossi ricordando che dal 1972 sono state approvate 146 norme di attuazione - le due Province autonome di Trento e Bolzano si muovono all´unisono su questi temi, condividendo la necessità di raffinare ulteriormente le procedure, in relazione anche alle esigenze nuove con cui i nostri assetti hanno dovuto confrontarsi, sotto il profilo finanziario ad esempio". Margini di miglioramento possono essere trovati inoltre anche sui tempi di passaggio dalla prima alla seconda lettura delle proposte di norma in commissione paritetica. Quanto a quest´ultima, Rossi ne ha ricordato il ruolo di bilanciamento che ha saputo fin qui svolgere per una sintesi delle esigenze delle diverse parti che la compongono come pure in funzione dei rapporti esterni. "Riteniamo positivo il lavoro impostato e presentato davanti a questa commissione dal sottosegretariato Bressa - ha aggiunto Rossi - e questo potrebbe stimolare ulteriormente anche quelle autonomie speciali che hanno usato meno queste norme". Per quanto riguarda poi la "clausola di salvaguardia" contenuta nel disegno di legge di riforma costituzionale e relativa all´adeguamento degli statuti speciali, nel definirlo "tema sostanziale", Rossi ha ricordato che è al lavoro una apposita commissione. "Può essere una occasione straordinaria per tutti - ha commentato - e ci aspettiamo che il livello raggiunto in questi anni resti come dato acquisito, non solo perché ci deriva da prerogative precise ma perché siamo certi che il percorso che abbiamo fatto sia utile a quel cammino che lo Stato sta cercando di compiere, consapevoli che l´Autonomia è tale anche se sa essere qualcosa di dinamico, capace di adattarsi ai continui mutamenti socio economici e se sa trasferire innovazione e buone pratiche utili anche al resto del Paese". "Del resto - ha concluso il governatore del Trentino - in altre occasioni, come per la legge rinforzata per i meccanismi finanziari, Trento e Bolzano hanno espresso chiaramente un concetto: mantenere e implementare i livelli di autonomia, ma al tempo stesso la responsabilità concreta sul fronte del risanamento della finanza pubblica, in un assetto a geometria variabile in cui le nostre autonomie, che hanno dimostrato con i fatti che la parola privilegio è un luogo comune sbagliato, siano finalmente percepite come utili a tutto il Paese".  
   
   
PERFORMANCE REGIONE VENETO 2015. NON PIU’ SOLO TAGLI, MA ATTENZIONE AD EFFICIENZA E SODDISFAZIONE UTENTI  
 
Venezia, 16 luglio 2015 - Non più solo tagli alla spesa in primo piano, ma anche più attenzione ai livelli di efficienza, miglioramento dei livelli di servizio, introduzione di metodi innovativi per rilevare la soddisfazione degli utenti: è questa la “piccola-grande rivoluzione” che la Regione del Veneto intende compiere per l´anno 2015 rivedendo e aggiornando il proprio Piano della Performance 2014-2016. “Il Piano della Performance – spiega il vicepresidente della giunta regionale Gianluca Forcolin – è un documento programmatico triennale, adottato in coerenza con i contenuti e il ciclo della programmazione finanziaria e di bilancio, che individua gli indirizzi e gli obiettivi strategici ed operativi e definisce, con riferimento agli obiettivi finali ed intermedi ed alle risorse, gli indicatori per la misurazione e la valutazione della performance dell´amministrazione, nonché gli obiettivi assegnati al personale dirigenziale ed i relativi indicatori”. “La normativa nazionale in materia – aggiunge - ha introdotto in questi ultimi anni importanti novità sul piano dell’organizzazione del lavoro pubblico e degli standard qualitativi ed economici delle funzioni e dei servizi, puntando - oltre che sul rafforzamento dell´autonomia, dei poteri e della responsabilità della dirigenza - sulla trasparenza dell´operato delle amministrazioni pubbliche, anche a garanzia della legalità”. La Regione del Veneto ha provveduto a dare corso a tutti gli adempimenti conseguenti alla normativa, istituendo sin da subito l’Organismo Indipendente di Valutazione (Oiv). Di anno in anno si è quindi provveduto ad aggiornare il “Piano della performance” con una serie di innovazioni al sistema di misurazione e valutazione delle performances, a seguito delle indicazioni formulate da parte dello stesso Oiv. In particolare, è stato individuato il cliente interno/esterno, è stato introdotto l’indicatore del livello di servizio, sono state formulate proposte dirette al miglioramento del servizio, della razionalizzazione organizzativa, sono stati elaborati piani pluriennali di razionalizzazione e riqualificazione della spesa. Per l’anno 2015, il processo di valutazione della performance organizzativa avrà una prospettiva diversa focalizzando l’attenzione su tipologie di obiettivi strategici come l’efficienza dei processi, coerentemente con piani triennali di razionalizzazione e riqualificazione della spesa; l’efficacia rispetto all’utente esterno con un’evoluzione del sistema mediante più proposte alternative di rilevazione della soddisfazione dell’utenza; l’aggiornamento degli obiettivi di razionalizzazione organizzativa rispetto alla norme che sono sopravvenute. “Il fine ultimo che l’amministrazione intende perseguire – conclude Forcolin – è una sempre maggiore integrazione fra le diverse componenti della programmazione (finanziaria, di pianificazione, di misurazione e valutazione della performance) che dovrà sempre più contraddistinguere l’azione regionale”.  
   
   
MARCHE: CAMPAGNA DI ASCOLTO, IL PRIMO INCONTRO CON I SINDACI DEL PICENO A RIPATRANSONE. CERISCIOLI, IL NUOVO CORSO: TRASPARENZA E CONDIVISIONE DELLE SCELTE PER UN SALTO DI QUALITA’.  
 
Ancona, 16 luglio 2015 - “Cambiare impostazione di visuale per un salto di qualità: non scelte in contrapposizione, ma partecipazione effettiva al processo decisionale in un quadro di massima disponibilità all’ascolto, non provvedimenti calati dall’alto ma condivisione preventiva degli obiettivi e degli strumenti per risolvere insieme i problemi, chiamati ad essere attori delle scelte e non spettatori . ” Questa, in estrema sintesi, la conclusione del presidente della giunta regionale, Luca Ceriscioli al termine dell’incontro con i Sindaci del Piceno nella prima giornata della campagna di ascolto dei territori che l’esecutivo ha inteso cadenzare con appuntamenti specifici. Ospiti nella bellissima tenuta agrituristica del campione olimpionico Juri Chechi- testimonial del way of life delle Marche – nel cuore geografico del Piceno, a Contrada Colle del Giglio di Ripatransone, il Presidente, accompagnato dagli assessori regionali, ha incontrato e naturalmente ascoltato le esigenze di 28 sindaci e del presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Paolo D’erasmo. Da parte di tutti il ringraziamento per l’attenzione concreta e la prossimità ai territori che segna un nuovo corso di concertazione e condivisione. “Incontrare i sindaci per capire meglio le esigenze dei diversi territori è un impegno che mi ero preso in campagna elettorale – ha affermato in apertura Luca Ceriscioli - e che conto di proseguire per andare incontro ai bisogni dei marchigiani restando ancorato ai problemi reali e quotidiani dei cittadini. Parlare con i sindaci di un’area e non comune per comune contribuisce alla creazione di un clima di collaborazione reciproca e di confronto e, inoltre, si ascoltano le buone pratiche e anche i problemi dei territori limitrofi.” In apertura dell’incontro il presidente ha introdotto nei vari passaggi la volontà del governo regionale di svolgere un ruolo dialogante e aperto al confronto, di supporto programmatico e non di interlocutore antitetico per cercare insieme le soluzioni e soprattutto per migliorare, con il contributo di tutta la comunità, la capacità progettuale e la spendibilità delle risorse, purtroppo sempre più ridotte. Una condizione molto frustrante per i bilanci comunali per poter assicurare i servizi. “ A fronte dei tagli, occorrerà selezionare interventi strategici e mirati – ha proseguito Ceriscioli - consapevoli delle priorità da dare e costruendo un sistema di gestione condivisa del territorio in un’assemblea dei sindaci. Corresponsabilità e condivisione non dovrà essere uno spot enunciativo ma un modo di lavorare. Una certezza per ora sono i 1200 milioni di euro di fondi europei ed una delle priorità è sicuramente il sostegno alle politiche occupazionali e alla crisi del lavoro. Altro punto strategico anche per liberare risorse sarà la semplificazione normativa. Vogliamo sburocratizzare per rendere più attrattiva la nostra regione agli investitori, arrivando ad un corpus giuridico più snello. Insieme alla riorganizzazione della macchina regionale, che contiamo di avviare già entro settembre, anche in questo caso guardando alla semplificazione dei ruoli con una figura apicale di riferimento, questo sarà uno dei passaggi qualificanti di un cambio di mentalità. “ Quindi Ceriscioli ha rimarcato il problema del trasferimento delle funzioni e del personale delle Province con pochi fondi dallo Stato: “ una partita cruciale che è necessario affrontare e condurre insieme alle autonomie locali da subito o rischiamo di esserne travolti.” I nodi dell’area Picena sono emersi da parte dei sindaci in riferimento alla viabilità e alle infrastrutture anche immateriali, la difesa del suolo e della costa,ampliare e qualificare i servizi turistici, la sanità e il sociale che sono le antenne forse più sensibili della percezione di una sana ed efficiente amministrazione della cosa pubblica. L’incontro è proseguito con una breve presentazione di ogni assessore regionale e delle deleghe, iniziando da una “ padrona di casa”, il vicepresidente della giunta regionale Anna Casini che ha sottolineato la volontà di impegno sulla realizzazione delle infrastrutture ( Salaria, Pedemontana e Mezzina), sul Piano di Sviluppo Rurale e le agevolazioni che fanno capo alle aree montane per la creazione di aziende agricole. Infine la volontà di mettere mano ad una nuova Legge Urbanistica. Quindi Manuela Bora, dopo aver illustrato gli esiti della missione in Vietnam per la costruzione di un corridoio per le merci che unisca Asia e Europa attraverso il porto di Ancona, ha parlato di superamento di un passato modello economico e di costruzione di un nuovo che accompagni le Pmi e le piccolissime imprese nelle sfide dell’innovazione per guadagnare nuovi mercati internazionali. In questo sarà fondamentale spendere bene i fondi europei che dovranno andare alle eccellenze dei diversi territori. Loretta Bravi ha ribadito l’impegno al’ascolto e a mettere al centro la persona sia nella priorità programmatica delle politiche del lavoro che nel sistema scolastico. Ha ricordato quindi di aver avuto già diversi incontri per risolvere la questione della riduzione di organici nelle scuole. Fabrizio Cesetti nel delicato compito di assessore al Bilancio ha parlato di una fase necessaria di approfondimento delle esigenze dei diversi settori per conoscere i problemi e avviare un nuovo approccio per intercettare le risorse, anche quelle “perse” nei rivoli dell’amministrazione regionale. Come il patrimonio immobiliare e il risparmio sugli affitti onerosi. Moreno Pieroni ha ribadito l’importanza della scelta di unire turismo e cultura dopo cinque anni e dell’esigenza di destagionalizzare l’offerta turistica. In questo la Cultura gioca un ruolo importante anche se pagherà la riduzione in bilancio regionale da 8 a 2 milioni di euro. Si sta già lavorando alla organizzazione degli eventi per il Giubileo della Misericordia in dicembre. Infine Angelo Sciapichetti ha sottolineato la necessità anche per i settori dell’Ambiente di ritrovare il clima di concertazione con tutti i soggetti della società- Università, Comuni, Associazioni, Enti - per le scelte strategiche secondo le due parole chiave usate dal Presidente: trasparenza e partecipazione.  
   
   
FESR E FSE, OK DELLA COMMISSIONE UE. MOLISE: ALTRI 153 MILIONI DI EURO PER OCCUPAZIONE, RIPRESA E CRESCITA  
 
 Campobasso, 16 luglio 2015 - La Commissione europea, alla presenza della commissaria per la politica regionale, Corina Cretu, e del sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei ministri, Claudio De Vincenti, ha adottato i programmi operativi 2014-2020 della Regione Molise con una dotazione finanziaria complessiva di 153 milioni di euro, di cui 106 per il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e 47 per il Fondo sociale europeo (Fse). Un sostanzioso pacchetto di investimenti destinato alla crescita e all´occupazione locali per rilanciare e sostenere l´economia regionale. Ad ottenere l´approvazione con il Molise, anche Sardegna e Friuli Venezia Giulia, "tre regioni - ha dichiarato la commissaria Corina Cretu -, che hanno delineato le loro azioni sulla base di specificità e specializzazioni intelligenti dei territori, in modo da valorizzare le risorse economiche, ambientali, energetiche e turistiche di cui dispongono. Inoltre il rinforzato legame tra settore produttivo e ricerca farà accrescere la competitività e l´attrattività delle imprese". "Il Molise - rileva la Commissione europea -, investirà principalmente sulla competitività del sistema produttivo (32 milioni), per la creazione di nuovi posti di lavoro (23 milioni), in ricerca e innovazione tecnologica (23 milioni), per l´efficientamento energetico e le rinnovabili (20 milioni), sulla promozione e la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale (13 milioni), per l´inclusione sociale e la lotta alla povertà (12 milioni), nel settore Ict (11 milioni) e sulla formazione professionale (9 milioni)". Per l´Europa "i risultati attesi sono significativi: 411 posti di lavoro, 100 nuove collaborazioni tra imprese e centri di ricerca, 440 imprese che beneficeranno di un supporto, 1.300 nuove opportunità professionali per i giovani". "Per ciò che riguarda l´ambiente e l´energia - registra sempre la Commissione Ue -, si prevede una riduzione di 4.350tonnellate di Co2 e un aumento della produzione di energia rinnovabile pari a 4,7Mw". Ad esprimere piena soddisfazione, il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, e il vicepresidente Michele Petraroia, assessore al lavoro: "La grande stagione di programmazione 2014-2020 per la quale abbiamo lavorato seriamente in questi mesi prende forma e si fa sostanza. A distanza di pochissimi giorni dall´approvazione del Programma di sviluppo rurale di 210 milioni di euro, l´Europa ci promuove di nuovo per il Fondo europeo di sviluppo regionale e per il Fondo europeo sociale. 153 milioni di euro destinati al lavoro, alla ripresa e allo sviluppo del nostro Molise, con un´attenzione nuova alla sostenibilità e alla lotta alla povertà". "La concomitanza quasi contestuale dell´adozione del Psr e dei programmi operativi Fesr e Fse - evidenziano il presidente e l´assessore -, dà ragione a una visione di insieme che abbiamo saputo costruire mediante una concertazione continua e reale con il partenariato molisano". "Questo risultato, merito della struttura regionale cui va il nostro pieno e sentito ringraziamento per la professionalità dimostrata, al di là dell´evidente valore assoluto, si fa ancora più significativo nel quadro generale di opportunità che come Regione stiamo mettendo in campo, dal Psr al riconoscimento dell´area di crisi complessa, dal cui traguardo ci separano ormai pochi passi, passando per l´attivazione dei primi Pon approvati. Una nuova stagione possibile e riconoscibile per risorse e strumenti certi aspetta i cittadini e le imprese del Molise, la strada è stata imboccata", concludono Paolo Frattura e Michele Petraroia.  
   
   
GESTIONI ASSOCIATE, LOMBARDIA A GOVERNO: RICONOSCERE NOSTRE PECULIARITÀ  
 
Milano, 16 luglio 2015 - Un invito al Governo a tenere nella giusta considerazione le peculiarità della Lombardia sul tema delle Gestioni associate obbligatorie dei Comuni - con una segnalazione particolare per i casi della Val Brembana e del Consorzio dei Comuni dei Navigli - è stato rivolto dalsottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione negoziata della Regione Lombardia Daniele Nava, in una lettera inviata ai ministri Angelino Alfano (Interno), Maria Elena Boschi (Riforme costituzionali e rapporti con il Parlamento) e Marianna Madia (Semplificazione e Pubblica amministrazione). Associazionismo Visto Con Favore - Per far fronte alle diverse criticità legate all´applicazione della norma nazionale - alla base delle continue proroghe concesse ai Comuni (l´ultima scade il 31-12-2015) - "Regione Lombardia - scrive Nava - ha da tempo attivato numerose azioni a supporto dei Comuni in obbligo". "In alcune parti del territorio […] l´associazionismo - prosegue Nava - è sempre stato visto positivamente e, pertanto, le criticità riscontrate nel gestire insieme tutte le funzioni fondamentali derivano da riscontri empirici diretti". Inoltre, "la normativa attuale non considera altre forme particolari di gestione associata presenti sul territorio, diverse dall´Unione di Comuni e dalla convenzione, rendendo vano il lavoro fin qui fatto dai Comuni in molti anni di collaborazione". I Casi Val Brembana E Consorzio Navigli - A questo proposito, il sottosegretario segnala in particolare le situazioni della Val Brembana e del Consorzio dei Comuni dei Navigli. In entrambi i casi, esiste un modello associativo che ha dimostrato nel tempo la sua capacità di garantire risparmi ed efficienza ma che non è contemplato dalla legge. "Obiettivo - spiega Nava - […] di tutte queste amministrazioni è quello di continuare a garantire ai cittadini servizi efficaci ed efficienti". Le Specificità Della Lombardia - Tra gli altri punti, Nava segnala le "difficoltà legate alla posizione territoriale", la presenza stessa di "molti Comuni di piccole dimensioni", la maggior parte dei quali (934 su 1.530) sono soggetti all´obbligo di Gestione associata, e la gestione del personale che, applicando la legge, "spesso nel breve periodo porta a un aumento e non a una diminuzione di costi, andando contro alla ratio stessa della norma". Disponibili A Collaborare - "Sono quindi convinto - conclude Nava - della necessità di una seria riflessione congiunta tra i diversi soggetti interessati, da attivare tempestivamente per evitare un ´trascinamento´ della situazione sino alla inevitabile prossima proroga. […] In tal senso, intendo manifestare sin d´ora la piena disponibilità di Regione Lombardia a mettere a disposizione la propria esperienza nella facilitazione dei processi associativi, collaborando con gli uffici ministeriali nella redazione di una disciplina delle Gestioni associate obbligatorie che possa tener conto delle peculiarità dei territori interessati".  
   
   
SOPPRESSIONE TRIBUNALI; D´ALFONSO: SALVARE QUELLI ABRUZZESI  
 
L´aquila, 16 luglio 2015 - La nuova geografia giudiziaria italiana prevede la soppressione di 30 Tribunali, con relative Procure della Repubblica e di 220 sezioni distaccate di Tribunali; la riforma è già stata attuata, con l´eccezione dei quattro Tribunali abruzzesi di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto, la cui chiusura, a ragione della straordinaria situazione in cui versa l´Abruzzo dopo il sisma del 2009, è stata differita al 17 settembre 2018. La Giunta regionale, su proposta del Presidente Luciano D´alfonso e in considerazione che la soppressione di questi uffici giudiziari comporterebbe una inaccettabile concentrazione del servizio giustizia esclusivamente sui Tribunali aventi sede in città capoluogo di Provincia, ha adottato un provvedimento con il quale si propone la stipula di una convenzione con il Ministro della Giustizia. Tale stipulanda convenzione, disciplinata dal Dlgs 155/2012, dovrebbe prevedere che le spese di gestione e di manutenzione degli immobili adibiti a servizio degli uffici giudiziari, nonché le spese di retribuzione del personale di servizio oggetto delle convenzioni, siano a carico della Regione nonché di degli enti locali e di tutti i soggetti portatori di correlati interessi nelle quattro città sopra indicate. L´iniziativa prende forza anche dalla linea già intrapresa con il Decreto 11 marzo 2014, con il quale il Ministro della Giustizia ha accolto le istanze provenienti dagli Enti locali per il mantenimento di n. 285 uffici del Giudice di Pace, le cui spese di funzionamento sono state trasferite ai comuni interessati che provvedono anche al fabbisogno del personale amministrativo, coniugando il mantenimento di un equilibrato decentramento dei presidi giudiziari, con le esigenze del contenimento di spesa a carico del Bilancio generale dello Stato. La Giunta regionale, entro 3 mesi dall´approvazione della delibera, si impegna a riferire in Consiglio regionale sull´acquisizione di tutti gli elementi amministrativi e dei piani economici occorrenti, perché l´assemblea disponga l´emanazione dei necessari provvedimenti legislativi.  
   
   
LOTTA A CORRUZIONE E ILLEGALITÀ NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, A VILLA UMBRA SEMINARIO SU DISPOSIZIONI LEGGE  
 
Perugia, 16 luglio 2015 – La Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica ha organizzato per, giovedì 16 luglio alle ore 9 nella sede di Villa Umbra, a Pila di Perugia, un seminario sulla legge n. 190/2012 "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell´illegalità nella pubblica amministrazione". I lavori del seminario saranno coordinati dall´assessore alle Riforme della Regione Umbria, Antonio Bartolini, e aperti da Alberto Naticchioni, amministratore unico della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica. Seguiranno le relazioni di Vito Augelli, Comandante Regionale Umbria della Guardia di Finanza; Fausto Cardella, Procuratore capo della Repubblica de L´aquila; Angelo Canale, Presidente sezione giurisdizionale Corte dei Conti per la Regione dell´Umbria e di Michele Corradino, Consigliere di Stato, componente Consiglio Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac). Sono previsti gli interventi di Francesco Di Massa, Segretario generale del Comune di Perugia; Tullio Tavernelli, responsabile Prevenzione della Corruzione Usl Umbria 1. Il seminario è rivolto a sindaci, responsabili anticorruzione, responsabili aree a rischio ed amministratori delle società partecipate. L´ordine degli avvocati di Perugia riconoscerà tre crediti per gli iscritti che vi parteciperanno.  
   
   
LOMBARDIA: A GOVERNO CHIEDE RISPOSTE SU AGENZIA NAZIONALE LAVORO  
 
 Rho-pero/mi, 16 luglio 2015 - "Mi auguro che già in conferenza Stato-regioni si possa avere una risposta positiva dal Governo sull´Agenzia nazionale per il lavoro, che statalizza le politiche con una valenza pubblica e rischia di vanificare le esperienze positive della Lombardia". Lo ha detto l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea, intervenendo al primo Forum ´Tuttolavoro2015´ ospitato all´Auditorium Expo Center. Il ´Nodo´ Centri Pubblici Per Impiego - "Rispetto al ´Jobs Act´ abbiamo apprezzato i primi decreti - ha continuato Aprea -, ma siamo perplessi: i Centri pubblici per l´Impiego saranno regionali ma con regia diretta dello Stato e avranno la precedenza su tutte le politiche attive, facendo saltare così le iniziative che in questa legislatura abbiamo attivato con successo". Pressione Su Governo - "Domani saremo in Conferenza Stato-regioni - ha ribadito l´assessore Aprea - e vogliamo convincere il Governo a cambiare i Servizi pubblici per l´Impiego in Servizi Competenti, in modo le Regioni possano svolgere ancora un ruolo efficace". L´esperienza Della ´Dote Unica Lavoro´ - Dopo aver ricordato che Regione Lombardia ha sperimentato buone pratiche con le politiche attive per rispondere a cittadini che hanno problemi di lavoro, cassintegrati, disoccupati e inoccupati giovani, l´assessore ha sottolineato che la Lombardia, per prima, ha introdotto la ´Dote Unica Lavoro´, che ha dato risposte anche a chi ha problemi permanenti, come gli esodati o i portatori di handicap. I Risultati - "La ´Dote Unica Lavoro´ - ha affermato Aprea - risponde a criteri di universalità ed efficacia. Il risultato è la novità di questa legislatura: con l´utilizzo dei finanziamenti per le politiche attive e i fondi Ue vengono rimborsate solo le agenzie che trovano lavoro". "Oggi vantiamo - ha concluso l´assessore regionale - 45.000 persone adulte che hanno trovato lavoro con la ´Dote Unica´ e 23.000 ´under 29´ che hanno scelto la Lombardia per ´Garanzia Giovani´. Abbiamo 791 sportelli attivi nella nostra regione, un dato decisamente significativo. Ecco perché dico al Governo che, quando si mette mano a una riforma del lavoro, bisogna guardare ai modelli positivi e non indurre, chi ha fatto bene, a lasciare queste esperienze".  
   
   
ABRUZZO: OLTRE 15 MLN PER AMMORTIZZATORI SOCIALI  
 
Pescara, 16 luglio 2016 - Il Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali ha ripartito le risorse a carico del Fondo Sociale per l´Occupazione e Formazione, assegnando alla Regione Abruzzo l´importo pari ad ? 15.341.256 per il finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, a chiusura dell´anno 2015. Lo comunica l´assessore alle Politiche sociali, Marinella Sclocco. La nota con la quale il Ministero ha trasmesso trasmesso il Decreto Interministeriale n. 90973 del 8 luglio 2015, è del 14 luglio 2015, prot. 40/0014460. Alla data odierna risultano pervenute n. 848 istanze di cassa integrazione in deroga, riferite all´annualità 2015, per una spesa complessiva presunta pari a circa 16.000.000, che, al netto del tiraggio sviluppa un importo inferiore alle risorse assegnate. A breve sarà convocato il Comitato di Intervento per le Crisi Aziendali e di Settore (Cicas), per disporre l´utilizzo delle risorse.  
   
   
PUGLIA: ASSEGNATI 43 MILIONI DI EURO PER GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI DEL 2015  
 
Bari, 16 luglio 2015 - Ammontano a 43 milioni di euro le risorse relative all’anno 2015 stanziate dal Governo per gli ammortizzatori sociali in deroga della Regione Puglia. “Nella giornata di ieri il Ministero competente ci ha comunicato l’assegnazione della cifra di 43,4 milioni di euro utili a finanziare i trattamenti di cassa integrazione in deroga dei pugliesi – ha detto Sebastiano Leo, neo assessore al Lavoro della Regione Puglia – È una cifra importante, che ci permetterà di dare risposte alle istanze finora pervenute. Resta il rammarico per la decisione del Governo di ridurre, proprio a partire dal 2015, da 11 a 5 le mensilità previste per i lavoratori in cassa integrazione. Si tratta, difatti, di una scelta che rischia di ripercuotersi sul sistema delle imprese pugliesi escluse dagli ammortizzatori ordinari e di produrre nuovi licenziamenti in realtà produttive che avrebbero la possibilità di affrontare e superare la crisi. Proprio per questo motivo la Regione Puglia ha provato a sperimentare politiche regionali di sostegno al reddito e all’occupazione volte a supplire il progressivo disimpegno di risorse statali. In queste ore – ha concluso Leo – sto approfondendo, con la collaborazione degli uffici competenti, i principali dossier presenti sulla mia scrivania al fine di avere un’attenta analisi di contesto”.  
   
   
LAVORO: ASSESSORE UMBRIA INCONTRERÀ DIRETTORE INPS PER CASSA INTEGRAZIONE E TIROCINI  
 
Perugia, 16 luglio 2015 – Richiamare l´attenzione sul rispetto dei tempi di erogazione del pagamento dei trasferimenti dovuti dall´Inps nell´ambito della Cassa integrazione e del programma Garanzia Giovani: con questo obiettivo il vicepresidente della Regione Umbria con delega al Lavoro e Sviluppo Economico, Fabio Paparelli, ha richiesto un incontro al direttore regionale Inps, Gabriele Mastragostino. "I temi relativi agli ammortizzatori sociali e all´attuazione del programma Garanzia Giovani, e più specificamente alla Misura tirocini – ha spiegato il vicepresidente Paparelli - connotano in modo particolare l´operatività dei rapporti tra la Regione e la sede regionale dell´Inps. La finalità dell´incontro con il direttore dell´Istituto consiste nel valutare alcune situazioni emerse in particolare rispetto a ritardi avvenuti nel pagamento dei trasferimenti dovuti dall´Inps ai soggetti spettanti nell´ambito della Cassa Integrazione e del programma Garanzia Giovani, al fine di richiamare l´attenzione sul rispetto dei tempi di erogazione e venire incontro alle legittime aspettative di quanti si trovano in una situazione di difficoltà lavorativa o in attesa di ricevere l´indennità di tirocinio. Contestualmente – ha concluso Paparelli - si valuteranno le opportune iniziative in modo da migliorare l´efficienza delle procedure anche attraverso nuove modalità congiunte di dialogo e scambio di informazioni finalizzate ad elevare l´efficacia del servizio.  
   
   
IMMIGRAZIONE, PIEMONTE: ORGANIZZARE IN OGNI PROVINCIA UN INCONTRO CON TUTTI I SINDACI PER ALLARGARE LA RETE DELL´ACCOGLIENZA NELLA REGIONE  
 
Torino, 16 luglio 2015 - " È necessario allargare il più possibile nei Comuni piemontesi la rete dell´accoglienza. Per questo motivo ho inviato una lettera ai Prefetti del Piemonte per chiedere loro di avviare riunioni, a cui siamo disponibili a partecipare, con i Sindaci dei Comuni delle Province, nell’ottica di intensificare gli sforzi e di individuare nuove opportunità per la gestione dell’emergenza " - questo il primo provvedimento che Monica Cerutti, assessora all´Immigrazione della Regione Piemonte , ha voluto prendere in seguito alla nuova circolare che il Ministero degli Interni ha diramato prevedendo la distribuzione di ulteriori 1326 persone sul nostro territorio regionale . La nuova distribuzione prevista dal Ministero riequilibra il peso delle presenze sui territori regionali. Il nuovo riparto previsto per il Piemonte è di 718 migranti più la quota residua di 608 per un totale di 1326 migranti da accogliere . A oggi il totale delle presenze Cara, Sprar e in strutture temporanee è di 5.174 migranti. " In Piemonte non arriveranno i richiedenti asilo di altre regioni. Noi stiamo facendo la nostra parte, come la stanno facendo tutte le altre amministrazioni regionali. Al netto delle polemiche politiche " - ha dichiarato Monica Cerutti sottolineando il fatto che altre Regioni, come la Lombardia e il Veneto, accoglieranno un numero di migranti maggiore rispetto al Piemonte. Dal 1 gennaio al 1 luglio del 2015 in Italia sono sbarcati 73962 migranti, nello stesso periodo del 2014 erano sbarcati 73167 migranti : " Sono solamente 795 i migranti in più che sono arrivati in Italia rispetto allo scorso anno. Un dato che conferma quel che stiamo dicendo da tempo: non siamo di fronte a una vera e propria emergenza " - ha dichiarato Monica Cerutti , assessora all´Immigrazione della Regione Piemonte. Di questi 4344 sono minori stranieri non accompagnati. Secondo il Ministero delle Politiche Sociali al 30 aprile 2015 in Piemonte erano presenti 307 minori stranieri non accompagnati, il 3.7% del totale presente sul territorio nazionale, distribuiti in 51 strutture. Inoltre dal 1 gennaio 2015 al 31 maggio 2015 i profughi che hanno ricevuto una risposta dalla nostra Commissione territoriale in merito alla loro richiesta di asilo sono 738, di questi 122 hanno ricevuto lo status di rifugiato; 72 hanno ricevuto lo status di protezione sussidiaria; 177 di protezione umanitaria; e in 349 casi la domanda di protezione internazionale è stata rigettata. Le tre nazionalità principali dalle quali giungono le richieste sono Mali (138 richieste); Nigeria (132 richieste) e Gambia (92 richieste). "Sono convinta che sia necessario velocizzare gli esami da parte delle Commissioni territoriali e potenziare il sistema in modo da avere risposte certe sugli esiti delle richieste di asilo nel giro di pochi mesi. Sono anche in attesa di comprendere come cambieranno questi tempi dopo l´attivazione dai primi di giugno della Commissione territoriale ligure che prenderà in esame le richieste dei migranti accolti in provincia di Alessandria" - ha dichiarato Monica Cerutti, assessora all´Immigrazione della Regione Piemonte. " È evidente che per gestire al meglio l´accoglienza anche in Piemonte è necessario ampliare il sistema Sprar, trasfromando i Centri di Accoglienza Straordinaria in centri di seconda accoglienza. Inoltre è necessario che il centro di prima accoglienza temporanea (Hub) previsto in provincia di Asti venga attivato nei tempi più brevi possibili, anche progressivamente, essendo la struttura individuata in buone condizioni. Questo é il sistema che stiamo andando a definire nella nostra Regione " - ha concluso Monica Cerutti, assessora all´Immigrazione della Regione Piemonte.  
   
   
RIVOLTA DEI RESIDENTI CONTRO I PROFUGHI A QUINTO (TV), ZAIA: “GESTIONE AL COLLASSO PER INSIPIENZA DEL GOVERNO”  
 
Venezia, 16 luglio 2015 - “Come annunciato ieri in occasione del caso-Eraclea, questa situazione non può andare avanti. Meditiamo una risposta durissima ed incisiva, che denunci l’incapacità di Governo e Viminale di far fronte alla gestione dei migranti in Veneto”. Il governatore Luca Zaia interviene in merito alla rivolta dei residenti di Quinto di Treviso, dove stamattina la Prefettura ha disposto il trasferimento di due corriere cariche di 100 profughi provenienti dall’ex Trevisoservizi e da Villorba. “Ormai non sono più solo i sindaci a ribellarsi, ma anche i cittadini, in un territorio che continua a pagare un prezzo elevatissimo a causa del dilettantismo di Renzi e Alfano. Fa bene la gente a reagire contro un Governo che oggi in un comune da 9.000 abitanti scarica senza preavviso due corriere di clandestini, senza identità, senza storia, senza controlli medici. Soggetti che presto cadranno nelle reti della criminalità organizzata, perché non c’è speranza di futuro in una regione con 174.000 disoccupati di cui 40.000 immigrati regolari. Quanti di questi ospiti a Quinto saranno domattina già dispersi sul territorio, andando ad aggiungersi a quei già 7.000 che, per ammissione degli stessi Prefetti, vagano come fantasmi in Veneto e risultano irreperibili?”. “Ben 574 sindaci della regione han detto basta, ed oggi anche i cittadini – conclude Zaia -. Giustamente siamo tutti stanchi di pagare un prezzo così elevato all’insipienza del Governo, che come nel caso di Eraclea è deleteria per i residenti, per gli amministratori e per gli operatori commerciali o turistici”.  
   
   
SCAFISTA KILLER SCOMPARSO A VICENZA, IL PRESIDENTE ZAIA: “TUTELATO DA LEGGI GARANTISTE SOLO NEI CONFRONTI DEI CRIMINALI”  
 
 Venezia, 16 luglio 2015 - “La vicenda dello scafista Nwuka conferma che in Italia non esistono leggi in grado di assicurare alla giustizia un individuo che pur si macchia dei reati più osceni come il traffico di esseri umani, il furto, le lesioni a pubblico ufficiale, il possesso di droga. Un soggetto aggressivo, più volte destinatario di provvedimenti limitativi della libertà personale, in attesa dell’ennesimo giudizio in Appello, indesiderato a Vicenza ma purtuttavia libero di girare, aggredire gli agenti e rendersi irreperibile all’ennesimo giudizio. Se questa è la gestione della criminalità da parte del nostro governo, stiamo freschi: a essere tutelato è soltanto chi delinque”. Il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia interviene in merito al caso di Hilary Nwuka, scafista killer “forte” di numerose condanne ma che al momento non è rintracciabile da parte della Questura di Vicenza. Nwuka, scafista nel 2011 di un barcone carico di 233 persone, finora circolava a Vicenza con un permesso umanitario scaduto; nel frattempo si è macchiato dei più odiosi reati, ha subito decine di denunce, diversi procedimenti giudiziari, ma è comunque libero. Al momento nessuno sa dove si trovi, protetto da una rete di immigrati che gli hanno sempre garantito una copertura. “Il personaggio, le cui vere generalità sono ancora sconosciute, oltre ad aver fornito ben tre alias, è violento ed aggressivo, capace di qualunque nefandezza nei confronti di connazionali e forze dell’ordine. E’ assurdo che, nonostante il cursus honorum raccapricciante, sia ancora libero. La sua garanzia, spiace dirlo, sono le leggi italiane troppo garantiste nei confronti dei delinquenti, mentre le forze dell’ordine e i magistrati che si trovano ad applicarle ne sono le prime e vere vittime”, conclude il Presidente.  
   
   
IMMIGRAZIONE, LIGURIA: OPPORTUNA CONVOCAZIONE IMMEDIATA TAVOLO IMMIGRAZIONE PRESSO LA PREFETTURA  
 
Genova, 16 Luglio 2015. La convocazione immediata di un tavolo immigrazione presso la Prefettura di Genova. Lo ha chiesto ieri, mercoledì 15 luglio, mattina la vicepresidente e assessore all´immigrazione e emigrazione della Regione Liguria Sonia Viale nel corso dell´incontro svoltosi in piazza De Ferrari con i rappresentanti del servizio centrale del Ministero dell´Interno, Anci e gli enti liguri della rete Sprar, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. "Si tratta di un sistema efficace che rischia però di saltare – ha detto Viale - perché allo stato attuale, con continui arrivi di massa senza alcun controllo dei flussi, viene utilizzato anche scavalcando le liste di attesa di chi da tempo ha fatto regolare richiesta di essere inserito nel circuito Sprar". "L´incontro di quest´oggi – ha continuato la vicepresidente - è stata un´occasione di confronto sulle criticità in ambito nazionale, ma soprattutto regionale riguardanti il sistema di protezione che serve come seconda accoglienza per l´integrazione dei richiedenti asilo e rifugiati con progetti sul territorio attraverso Anci e quindi i Comuni". Nel suo intervento l´assessore ha ribadito la necessità di difendere i "percorsi legali di ingresso nel paese, ossia di chi ha un permesso di soggiorno o di chi ha presentato domanda di asilo" e ha chiesto la convocazione urgente di un tavolo in Prefettura per affrontare questi temi.