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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Gennaio 2009
Politica
UN MERCATO EUROPEO INTEGRATO DEI FONDI D´INVESTIMENTO  
 
Strasburgo, 14 gennaio 2009 - Il Parlamento ha adottato una direttiva che introduce nuove misure per migliorare l’efficienza e l’integrazione del mercato interno degli organismi d´investimento collettivo in valori mobiliari (Oicvm) e a ottimizzare il funzionamento delle norme attuali sulla commercializzazione transfrontaliera. La direttiva fissa e regola il principio del diritto di stabilimento e della libera prestazione dei servizi, migliora le disposizioni sulle fusioni e semplifica gli obblighi in materia di informativa. Nel giugno 2007 le attività gestite dagli organismi d´investimento collettivo in valori mobiliari (Oicvm) ammontavano a 6. 000 miliardi di euro. Gli Oicvm rappresentano inoltre circa il 75% del mercato dei fondi di investimento dell’Ue. La direttiva sugli (Oicvm) adottata nel 1985 mirava ad offrire maggiori opportunità sia agli operatori del settore sia agli investitori, integrando il mercato Ue dei fondi di investimento. Col tempo, tuttavia, la direttiva è risultata eccessivamente vincolante, impedendo ai gestori dei fondi di sfruttare appieno le possibilità di sviluppo. Se le modifiche apportate nel 2001 hanno ampliato le loro possibilità di investimento, non hanno però rimediato alle strozzature che minano l’efficienza del settore. Approvando con 589 voti favorevoli, 28 contrari e 38 astensioni un maxi-emendamento di compromesso negoziato con il Consiglio dal relatore Wolf Klinz (Alde/adle, De), il Parlamento ha adottato una direttiva che mira, da un lato, a codificare le modifiche introdotte alla direttiva dal 1985 ad oggi e, dall´altro, a introdurre nuove misure per migliorare l’efficienza e l’integrazione del mercato interno degli Oicvm e a ottimizzare il funzionamento delle attuali disposizioni riguardanti la commercializzazione transfrontaliera degli Oicvm e gli obblighi in materia di informativa. Gli Stati membri dovranno adottare e pubblicare, entro il 1° luglio 2011, le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alle nuove norme. Ai fini della direttiva, s´intendono per Oicvm gli organismi il cui oggetto esclusivo è l´investimento collettivo dei capitali raccolti presso il pubblico in valori mobiliari e/o in altre attività finanziarie liquide, e il cui funzionamento è soggetto al principio della ripartizione dei rischi, e le cui quote sono, su richiesta dei detentori, riacquistate o rimborsate, direttamente o indirettamente, a carico del patrimonio dei suddetti organismi. Gli Stati membri possono consentire a un Oicvm di essere costituito da più comparti d´investimento. Inoltre, conformemente al diritto nazionale, tali organismi possono assumere la forma contrattuale (fondo comune d´investimento, gestito da una società di gestione) o di «trust» ("unit trust") oppure la forma statutaria (società di investimento). Non sono soggette alla direttiva «le società d´investimento il cui patrimonio è investito, tramite imprese figlie, principalmente in beni diversi dai valori mobiliari». Inoltre, non sono considerati Oicvm assoggettati alla presente direttiva gli organismi di tipo chiuso, quelli che raccolgono capitali senza promuovere la vendita delle loro quote tra il pubblico all´interno della Comunità o in qualsiasi parte di essa, gli Oicvm la vendita delle cui quote è riservata dal regolamento del fondo o dagli atti costitutivi della società d´investimento al pubblico dei paesi terzi e, infine, le categorie di organismi fissate dalla legislazione dello Stato membro in cui è stabilito l´Oicvm per le quali non si possono applicare le norme previste in considerazione della loro politica di investimento e di assunzione di prestiti. Procedura di autorizzazione Per esercitare la propria attività, un Oicvm deve essere autorizzato dalle autorità competenti del suo Stato membro d´origine. Tale autorizzazione, in principio, vale per tutti gli Stati membri. Tuttavia, un fondo comune d´investimento è autorizzato soltanto se le autorità competenti del suo Stato membro di origine approvano la richiesta della società di gestione di gestire l´Oicvm, nonché il regolamento del fondo e la scelta del depositario. Una società d´investimento, invece, è autorizzata soltanto se le autorità competenti del suo Stato membro di origine approvano i suoi atti costitutivi e la scelta del depositario, nonché, se del caso, la richiesta della società di gestione di gestire l´Oicvm. Inoltre, le autorità competenti dello Stato membro di origine dell´Oicvm non possono autorizzare un Oicvm se i responsabili dell´amministrazione del depositario non possiedono il requisito dell´onorabilità o non hanno sufficiente esperienza in merito al tipo di Oicvm che deve essere gestito. Fatte salve le altre condizioni generali fissate a livello nazionale, le autorità competenti non dovranno autorizzare una società di gestione se questa non dispone di un capitale iniziale pari almeno a 125. 000 euro. Ma se il valore dei portafogli gestiti dalla società di gestione supera 250. 000. 000 euro, la società di gestione deve disporre di fondi propri aggiuntivi pari allo 0,02% del valore dei portafogli gestiti. Inoltre, i fondi propri della società di gestione non devono essere inferiori a un quarto delle loro spese fisse generali dell´esercizio precedente. Le autorità competenti, peraltro, non possono rilasciare a una società di gestione l´autorizzazione per accedere all´attività «se prima non hanno ottenuto comunicazione dell´identità degli azionisti o dei soci, diretti o indiretti, persone fisiche o giuridiche, che vi detengono una partecipazione qualificata nonché dell´entità della medesima». Se «non sono certe dell´idoneità di azionisti o soci», le autorità competenti dovranno negare l´autorizzazione. La vigilanza prudenziale su una società di gestione spetta alle autorità competenti dello Stato membro di origine della società di gestione indipendentemente dal fatto che la società di gestione crei una succursale o presti servizi in un altro Stato membro o meno. Lo Stato membro di origine dovrà quindi elaborare le norme prudenziali e di comportamento che le società devono osservare in permanenza sul proprio territorio per quanto concerne l´attività di gestione degli Oicvm autorizzati. La direttiva inquadra i principi essenziali delle norme di comportamento e la Commissione, entro il 1° luglio 2010, dovrà stabilire le misure di esecuzione. La direttiva, d´altro canto, assegna alle autorità competenti dello Stato membro ospitante il compito di vigilare su taluni aspetti che esulano dagli obblighi stabiliti dalla direttiva stessa. Diritto di stabilimento e libera prestazione di servizi Gli Stati membri dovranno provvedere affinché le società di gestione autorizzate dal rispettivo Stato membro di origine «possano esercitare nel loro territorio le attività per le quali hanno ricevuto l´autorizzazione, costituendovi una succursale o in regime di libera prestazione di servizi». Perciò, un Oicvm sarà libero di designare una società di gestione autorizzata in uno Stato membro diverso dal suo Stato membro di origine, o di essere gestito dalla stessa, purché tale società di gestione soddisfi una serie di criteri stabiliti dalla direttiva. Più in particolare, una società di gestione che intenda stabilire una succursale nel territorio di un altro Stato membro, al fine di esercitare l´attività per cui è stata autorizzata, dovrà comunicare tale intenzione alle autorità competenti dello Stato membro di origine, fornendo una serie di informazioni e documenti, tra i quali figurano un programma di esercizio indicante le attività e i servizi che si intendono svolgere nonché la struttura organizzativa della succursale. Tale programma, è precisato, include una descrizione della procedura di gestione dei rischi posta in essere dalla società di gestione e delle disposizioni adottate per garantire un adeguato trattamento dei reclami degli investitori. Le autorità competenti dello Stato membro di origine della società di gestione dovranno comunicare a quelle del paese ospitante della società di gestione tutte queste informazioni entro due mesi e le precisazioni relative a qualsiasi sistema di indennizzo che miri a tutelare gli investitori. Qualora una società di gestione intenda prestare il servizio di gestione di portafogli collettivi, le autorità competenti del suo Stato membro di origine dovranno allegare alla documentazione un attestato da cui risulti che la società è stata autorizzata, nonché una descrizione della portata dell´autorizzazione della società di gestione e i dettagli di un´eventuale restrizione dei tipi di Oicvm che detta società di gestione è autorizzata a gestire. I servizi prestati dalla succursale di una società di gestione entro il territorio dello Stato membro ospitante dovranno essere conformi alle norme di quest´ultimo, sul cui rispetto dovranno vigilare le sue autorità competenti. Disposizioni molto simili si applicano a qualsiasi società di gestione che intenda esercitare per la prima volta le attività per le quali è stata autorizzata nel territorio di un altro Stato membro in regime di libera prestazione di servizi. Oltre al programma di attività, peraltro, sarà tenuta a comunicare precisazioni relative a qualsiasi sistema di indennizzo applicabile che miri a tutelare gli investitori. La direttiva, inoltre, prevede delle disposizioni particolari per quelle società di gestione che propongono soltanto di commercializzare le quote dell´Oicvm che esse gestiscono in uno Stato membro diverso da quello in cui l´Oicvm è stato autorizzato, senza lo stabilimento di una succursale e senza proporre di effettuare altre attività o servizi. La direttiva precisa poi che una società di gestione che fornisce un servizio di gestione di portafogli collettivi transfrontalieri in regime di libera prestazione di servizi o mediante lo stabilimento di una succursale dovrà osservare le norme dello Stato membro di origine in materia di organizzazione, compresi il regime di delega, le procedure di gestione dei rischi, le norme prudenziali e la vigilanza e gli obblighi informativi che le incombono. Queste norme non potranno essere più rigorose di quelle applicabili alle società di gestione che svolgono la propria attività esclusivamente nel loro Stato membro di origine. Tali società, inoltre, dovranno osservare le norme dello Stato membro di origine dell´Oicvm in materia di costituzione e funzionamento degli Oicvm. La direttiva prevede anche un´armonizzazione della procedura di fusione per ridurre gli oneri amministrativi sostenuti dai promotori dei fondi che desiderano procedere a fusioni transfrontaliere. Inoltre, introduce la possibilità di istituire strutture master-feeder allo scopo di aprire nuove opportunità d’affari per i gestori degli Oicvm, consentendo loro di snellire ed incrementare l’efficienza della loro politica di investimento (una struttura master-feeder è caratterizzata dall’investimento da parte dell’Oicvm feeder di tutte o quasi tutte le sue attività in un altro Oicvm, l’Oicvm master). Informazioni per gli investitori Vi sono poi nuove regole sulle informazioni essenziali per gli investitori, con lo scopo di semplificare il contenuto e le condizioni alle quali vengono fornite informazioni ai potenziali investitori in Oicvm. In tale ambito si dovrebbe sostituire il precedente obbligo di offrire un prospetto semplificato con il concetto di “informazioni essenziali per gli investitori” che dovranno essere fornite gratuitamente sotto forma di documento ad hoc, in tempo utile prima della sottoscrizione dell´Oicvm. Il documento informativo, che dovrà essere breve e presentare le informazioni in un ordine specifico, dovrà consentire raffronti utili, in particolare dei costi e del profilo di rischio, rilevanti ai fini della decisione di investimento. .  
   
   
L´EURO HA 10 ANNI: SIMBOLO DELL´INTEGRAZIONE E SCUDO CONTRO LA CRISI  
 
 Strasburgo, 14 gennaio 2009 - Uno dei più grandi successi dell´Europa, simbolo dell´integrazione, fattore essenziale di stabilità e strumento fondamentale per la difesa dell´Ue dagli choc economici e finanziari esterni. E´ così che il Presidente Pöttering, Jean-claude Trichet, Jean-claude Juncker, Joaquín Almunia e Valéry Giscard d´Estaing hanno definito l´euro nella seduta solenne che ha celebrato il decimo anniversario della sua introduzione. Dopo la proiezione di un video storico, il Presidente Hans-gert Pöttering ha dato inizio alla seduta solenne sottolineando che l´introduzione dell´euro è stata una delle più importanti decisioni assunte dall´Ue. La moneta unica, ha proseguito, è un elemento fondamentale del mercato comune ed ha semplificato i commerci, ispira fiducia ed è un vantaggio sicuro per i cittadini europei. Ha inoltre dotato l´Eurozona di uno strumento di difesa dagli choc esterni. Il Presidente ha infatti rilevato come l´euro abbia portato alla stabilità, salvando l´Europa dalle ripercussioni della recente crisi: «senza l´euro le conseguenze sarebbero state di gran lunga peggiori». Ha poi affermato che la moneta unica rappresenta un segnale che l´Ue è in grado di adottare misure per il suo futuro comune. Osservando come, con l´adesione della Slovacchia all´inizio dell´anno, la zona euro è ora composta di 16 Stati, il Presidente ne ha auspicato un ampliamento «che la renderà ancora più stabile». Ha quindi voluto ringraziare tutti i protagonisti del passato che hanno promosso l´adozione dell´euro e coloro che lo gestiscono nel presente e, citando quanto detto da Helmut Khol nel 1998, ha affermato: «la moneta è molto di più di un mezzo di pagamento, è parte dell´identità culturale e indicatore della stabilità politica». In conclusione, ha augurato all´euro tanta fortuna, nella speranza che continui ad essere un elemento positivo. Anche per Jean-claude Trichet, Presidente della Bce, l´euro è una delle più grandi realizzazioni dell´Europa, ed ha ricordato che per decenni l´idea di una moneta unica è stata condivisa da pochi ma oggi è una realtà per 329 milioni di cittadini. L´adozione dell´euro, ha aggiunto, sarà un giorno considerata come una tappa decisiva verso un´unione sempre più stretta tra i popoli europei. Ha poi reso omaggio ai padri fondatori dell´Europa, tra i quali ha citato Alcide De Gasperi, e ai capi di Stato e di governo che sono stati degli europei «determinati, convinti e coraggiosi» e «senza i quali non ci sarebbe stato l´euro». Da dieci anni, ha proseguito, i cittadini beneficiano di una stabilità dei prezzi senza precedenti per alcuni paesi, che «protegge i redditi e il risparmio, contribuisce a ridurre i costi del finanziamento, incoraggia gli investimenti, la creazione di posti di lavoro e la prosperità nel medio termine». La moneta unica, inoltre, «è un fattore di dinamismo per l´economia europea, ha migliorato la trasparenza dei prezzi, rafforzato gli scambi commerciali e favorito l´integrazione economica e finanziaria». In tempi di turbolenze, inoltre, ha dimostrato la sua validità: senza di esso non avremo potuto agire contro la recente crisi finanziaria. Il governatore della Bce ha poi ricordato che è stato il Parlamento europeo a proporre per la prima volta, nel 1962, l´adozione di una moneta unica, e in proposito ha sottolineato l´importanza del costante dialogo tre le due istituzioni. Ma il successo dell´Unione Economica e Monetaria, ha ammonito, dipende da come saranno affrontate le future sfide: la crisi finanziaria, l´attuazione del patto di stabilità e l´allargamento dell´Eurozona. Jean-claude Juncker, Presidente dell´Eurogruppo, ha rilevato che negli ultimi 50 anni l´Europa ha dimostrato la capacità di creare lo spirito necessario per attuare le sue ambizioni: mercato interno, ampliamento e, appunto, l´Unione economica e monetaria. Quest´ultima, ha ricordato, ha percorso un lungo cammino non privo di difficoltà e di molti detrattori nel mondo politico e accademico e anche tra i banchieri centrali. Dopo aver richiamato le principali tappe che hanno portato all´adozione dell´euro, ha voluto rendere omaggio alla visione, alla lungimiranza e all´impegno delle persone che lo hanno promosso. L´euro, ha quindi sottolineato, «è diventato il segno più tangibile dell´integrazione europea», riconosciuto nel mondo e garanzia di stabilità, e protegge i cittadini dalle conseguenze più gravi della crisi economica. Ma i veri esami per la coesione e la coerenza della zona euro devono ancora arrivare. Si tratta, ha spiegato, di sfide interne ed esterne. Riguardo alle prime ha sostenuto che i governi dell´Eurozono dovranno agire insieme per contenere gli effetti della crisi economica, adottare misure eccezionali e politiche macroeconomiche prudenti, orientate alla crescita. Sul piano esterno, poi, il ripristino della stabilità dell´economia finanziaria e reale «implica una profonda riforma del sistema finanziario, e l´eliminazione di importanti squilibri nel mix tra consumo e risparmio globale». A tal fine occorrerà collaborare con l´America e l´Asia. In proposito, tuttavia, ha rilevato come spesso, in Europa, gli interessi nazionali prevalgano su quelli comuni. Ha quindi concluso sostenendo che l´Uem è prima di tutto un progetto politico e, di conseguenza, si dovrà mettere a profitto il prossimo decennio per rafforzare le istanze politiche dell´Uem. Per Joaquín Almunia, commissario incaricato della politica monetaria, 10 anni dopo l´introduzione della moneta unica bisogna essere orgogliosi dei suoi risultati. «L´euro e l´Uem sono un successo straordinario», ha spiegato: a valuta europea ha aiutato a far fronte alla crisi economica, è confrontato al dollaro come divisa internazionale e fa ora parte della vita quotidiana per circa 330 milioni di cittadini. A quest´ultimo proposito, ha sottolineato che l´euro è un simbolo dell´identità europea e ricorda i benefici dell´integrazione: bassa inflazione, stabilità dei prezzi, impulso al commercio, creazione di posti di lavoro (3 milioni in più rispetto al decennio precedente), stimolo del mercato interno e protezione dalle oscillazioni esterne. Senza l´euro, ha ribadito, la crisi sarebbe stata di gran lunga peggiore. A questo proposito ha rilevato l´importanza del patto di stabilità e delle misure adottate dalla Bce, che hanno evitato il collasso finanziario, mentre la zona euro è sempre più attraente. Le istituzioni Ue, gli Stati membri, l´Eurogruppo e la Bce, ha aggiunto, devono ora lavorare congiuntamente per rimettere le economia sul sentiero della crescita sostenibile e, in proposito, ha riaffermato la validità delle proposte della Commissione. L´approfondimento della vigilanza sui bilanci e la sua estensione a altri aspetti macroeconomici, la connessione tra le politiche macroeconomiche, le riforme strutturali, la protezione esterna dell´euro e la migliore governance dell´Uem, ha concluso, devono essere le basi su cui dovrà poggiare il prossimo decennio, affinché abbia altrettanto successo del primo. Valéry Giscard D´estaing, ex Presidente della Repubblica francese, ha anzitutto reso omaggio a coloro che hanno tracciato il cammino verso l´adozione dell´euro, ripercorrendone le principali tappe. Nel sottolineare che il successo dell´euro ha superato le aspettative dei suoi detrattori e anche dei suoi sostenitori, ha rilevato che la moneta unica è diventata la seconda divisa mondiale e «una delle più rispettate». La sua buona gestione, ha aggiunto, «ne ha fatto uno scudo contro la crisi economica e una base per la crescita senza inflazione». Senza l´euro, ha spiegato, «l´Europa continentale sarebbe oggi scossa da una tormenta monetaria che aggraverebbe la crisi economica». La politica monetaria, ha proseguito, «deve sforzarsi di contenere l´effetto depressivo della crisi e preparare il ritorno di una crescita senza inflazione quando dovranno essere saldati i deficit pubblici e l´indebitamento generati dalla crisi». Ha però ammonito «dal voler dare all´euro una dimensione mondiale che lusingherebbe la nostra vanità ma che moltiplicherebbe i nostri rischi». L´euro, ha insistito, «è la moneta del Continente europeo e deve esprimere la sua cultura particolare». Ha poi sostenuto la necessità di rimettere in ordine la regolazione bancaria dell´Eurozona, su impulso e sotto la supervisione della Bce. Infine, ha concluso sostenendo che il successo dell´euro, simbolo dell´integrazione, «deve darci il coraggio di andare più avanti nella costruzione dell´Europa»; «alla fatalità del fallimento, bisogna opporre la dinamica del successo che, oggi, ha un bel nome: si chiama euro». Dopo l´intervento dell´ex Presidente della Repubblica francese sono intervenuti la Presidente della commissione economica e monetaria del Parlamento e il relatore sui 10 dell´Uem. Hanno poi preso la parola i rappresentanti dei gruppi politici. Tra questi, Cristiana Muscardini (Uen, It) ha rilevato che dopo 10 anni, lo spazio crescente dell´euro negli scambi internazionali e il suo utilizzo come valuta di riserva «dimostrano che è moneta di riferimento nel mondo, che ha garantito la stabilità monetaria e ha contribuito all´integrazione dell´economia degli Stati che l´hanno adottato». E ciò «a prescindere da alcuni errori di valutazione che hanno creato problemi ai cittadini sia per il reale valore di cambio tra la moneta nazionale e l´euro che per i pochi controlli effettuati, poi, sui costi di merci e servizi». L´euro, ha ricordato, «è nato senza imposizioni esterne, senza guerre di conquista o egemonie politiche», è stato il risultato della libera convergenza di undici governi, che hanno creduto nella creazione di un´unione economica e monetaria «come passo essenziale per tentare di arrivare a quell´unione politica che, purtroppo, è ancora una meta da raggiungere». A suo parere, alcuni dei problemi che si sono verificati «sono dovuti all´inefficienza di un sistema che non aveva previsto i modi per guidare l´altro grande fenomeno concomitante e cioè l´accelerazione del processo di mondializzazione e i grandi cambiamenti delle ragioni di scambio a livello internazionale». Ma l´euro ha comunque consentito di affrontare una serie di difficoltà, la più grave quella dell´attuale crisi finanziaria, e «ci ha protetto dalle forti tensioni che si sono verificate sui mercati: se non avessimo avuto l´euro avremmo ripetuto in peggio l´esperienza del 1992». Nel salutare l´ingresso della Slovacchia nell´Uem, ha poi sottolineato per fare fronte alla crisi attuale le misure della Bce e della Commissione «hanno svolto un ruolo di tamponamento e di contenimento ma - ha ribadito - ci sembra inconcepibile una politica monetaria sganciata dalla politica economica». Ha quindi rilevato la necessità di un dialogo tra le istituzioni nazionali responsabili delle politiche economiche, le banche centrali e la Bce. La deputata, ha quindi sostenuto la necessità di affrontare il cambiamento «riportando al centro l´economia reale e maggiore coesione e connessione tra banca centrale e le istituzioni europee preposte all´indirizzo politico e programmatico». Una politica economica comune sui grandi temi strategici, ha concluso, «è di interesse vitale per i cittadini e non può essere rimandata». .  
   
   
RECESSIONE: COORDINAMENTO UE E BILANCI PUBBLICI SANI  
 
Strasburgo, 14 gennaio 2009 - Il Parlamento incoraggia un uso intelligente della flessibilità del Patto di stabilità, il coordinamento economico a livello Ue e aumenti salariali. Chiede di valutare le ricadute degli interventi pubblici a favore del settore finanziario e industriale e precisa le condizioni da porre ai salvataggi di banche. Sollecita la riduzione delle tasse sui redditi medio-bassi e sul lavoro, la lotta all´evasione e ai paradisi fiscali e la promozione di investimenti infrastrutturali (anche via eurobond). Approvando con 521 voti favorevoli, 47 contrari e 55 astensioni la relazione di Donata Gottardi (Pse, It), il Parlamento osserva innanzitutto che, dall´analisi della situazione delle finanze pubbliche nel 2007 e nella prima parte del 2008, «emerge con chiarezza la modificazione del trend e l´incombere di prospettive di rallentamento dell´economia e della crescita, accompagnate da un tasso di inflazione in costante calo e da disuguaglianze crescenti dei redditi». Sottolinea quindi che le politiche macroeconomiche europee «devono rispondere rapidamente e in modo coordinato per far fronte ai rischi di recessione e di instabilità finanziaria». In tale contesto, i deputati incoraggiano la Commissione e gli Stati membri - in particolare quelli della zona euro - ad utilizzare «in modo intelligente e unidirezionale» la flessibilità del Patto di stabilità e adeguati meccanismi anticiclici finalizzati a cambiamenti strutturali, a un´efficiente allocazione delle risorse pubbliche, alla riqualificazione della spesa pubblica e ad investimenti per la crescita, con particolare attenzione al ruolo delle Pmi. Nel vedere con favore il delinearsi di contesti decisionali in cui l´Eurogruppo agisce come (prima) istanza di coordinamento politico ed economico per individuare risposte rapide e strategie concordate, i deputati ritengono utile istituire un meccanismo obbligatorio di consultazione e coordinamento tra la Commissione e gli Stati membri prima di adottare misure economiche rilevanti, soprattutto per quanto riguarda le disposizioni in risposta alla volatilità dei prezzi dell´energia, delle materie prime e delle derrate alimentari. Il Parlamento rileva anche la necessità di riforme strutturali, in particolare per quanto riguarda i regimi pensionistici, la sanità e le cure a lungo termine. Ricorda inoltre l´importanza di politiche occupazionali e di inclusione sociale incardinate su principi di flexicurity e, quindi, su interventi pro-attivi, sul sostegno delle retribuzioni e dei redditi - mediante il dialogo sociale - attribuendo centralità all´incremento della produttività. A tale ultimo proposito, ribadisce la necessità, in particolare nella zona euro, di un approccio comune sulle politiche salariali, che preveda aumenti salariali in linea con l´inflazione effettiva e la produttività, «considerato che le politiche fiscali e salariali costituiscono leve potenti ed efficienti sulla domanda e per la stabilità e la crescita economica». Valutare le ricadute dei salvataggi pubblici, da operare solo a certe condizioni Il Parlamento osserva che, di fronte a fallimenti del mercato e a lacune regolamentari e di supervisione, l´intervento del settore pubblico «ridiventa centrale ed essenziale, e a volte si manifesta attraverso vere e proprie nazionalizzazioni». Segnala inoltre che la crisi in settori strategici, in particolare nell´ambito della finanza e dei trasporti, sta spingendo a investire risorse pubbliche in acquisizioni, «senza prestare attenzione a che gli interventi di salvataggio siano limitati a quanto necessario per la tenuta e lo sviluppo dell´economia europea e non rispondano a interessi meramente nazionali». Ritiene quindi necessario che la Commissione e gli Stati membri «provvedano a una valutazione adeguata delle ricadute sulle finanze pubbliche del sostegno e della partecipazione pubblica nella grande industria e nel settore finanziario e del credito». Sarebbe anche utile che tali ricadute fossero valutate in relazione alla concorrenza, al funzionamento del mercato interno e al mantenimento di pari condizioni degli operatori. D´altro canto, il Parlamento sottolinea che è nell´interesse dei cittadini, dei contribuenti e dei bilanci pubblici fare in modo che ogni intervento e utilizzo di risorse pubbliche per il salvataggio di organismi finanziari «sia accompagnato da una supervisione adeguata, da miglioramenti effettivi nella governance e nella business conduct dell´impresa o istituzione, da limitazioni precise per le remunerazioni dei dirigenti e da una chiara responsabilità (accountability) nei confronti delle autorità pubbliche». In tale contesto, ritiene utile che la Commissione si faccia promotrice di indicatori/linee guida al fine di garantire un´attuazione compatibile e coordinata dei diversi piani nazionali. Ridurre le tasse sui redditi medio-bassi e lottare contro evasione e paradisi fiscali Inoltre, i deputati ritengono che i massicci interventi pubblici di salvataggio e sostegno dell´industria bancaria e finanziaria messi in atto in vari Stati membri «avranno conseguenze evidenti sulle finanze pubbliche e sul reddito dei cittadini». Considerano quindi necessario che il carico fiscale «sia adeguatamente ed equamente ripartito tra tutti i contribuenti». Al riguardo precisano che ciò implica «assoggettare a un´adeguata imposizione fiscale tutti gli attori finanziari» e, al contempo, «prevedere una progressiva ed incisiva diminuzione della pressione fiscale sui salari medio-bassi e le pensioni - con detrazioni fiscali, revisioni delle aliquote, restituzione del drenaggio fiscale - così da ridurre la povertà . E favorire i consumi e la crescita della domanda». Il Parlamento sottolinea poi come alcune misure comuni di riforma fiscale «potrebbero notevolmente innalzare il livello di efficienza del fisco e delle entrate tributarie, incrementare l´occupazione, ridurre le distorsioni e aumentare la crescita a livello europeo». Tra queste cita l´adozione di basi imponibili più ampie (e aliquote più basse) che riducono le distorsioni e incrementano le entrate, e la riduzione della pressione fiscale sul lavoro attraverso un riequilibrio del carico fiscale tra diversi gruppi di contribuenti, nonché la riorganizzazione del sistema di incentivi e di sgravi fiscali e, in particolare, lo spostamento su altri fattori e/o settori. Il Parlamento richiama inoltre l´importanza di un approccio coordinato a livello europeo per lottare contro l´evasione e i paradisi fiscali – nell´interesse dei cittadini, dei contribuenti e dei conti pubblici –, «ancor più nel momento in cui il consolidamento finanziario e il livello del debito pubblico rischiano di essere negativamente intaccati dai cospicui interventi pubblici a favore dei grandi attori finanziari e industriali». Finanze pubbliche sostenibili e nuovi strumenti finanziari europei (eurobond) I deputati considerano la sostenibilità delle finanze pubbliche «una condizione necessaria e prioritaria» per la stabilità e la crescita e la definizione delle politiche macroeconomiche, occupazionali, sociali ed ambientali di ogni Stato membro, ma anche per la tenuta dell´economia e del modello sociale europeo intrinseco allo sviluppo dell´Unione europea. Insistono poi sul fatto che deficit e debito pubblico «hanno un effetto negativo sulla crescita in quanto limitano i margini di manovra degli Stati membri nei periodi di crisi» e richiamano gli Stati membri a maggiori sforzi per il consolidamento finanziario e la riduzione del debito pubblico in periodi di crescita. Al contempo, ricordano come sforzi di riduzione del deficit e del debito pubblico mal concepiti - come i tagli indiscriminati agli investimenti pubblici - abbiano conseguenze negative sulle prospettive di crescita di lungo termine. Riconoscono tuttavia che, alla luce della nuova situazione internazionale creata dalla crisi finanziaria e dalla recessione economica, «è difficile evitare l´aumento dei deficit». D´altro canto, esprimono preoccupazione per le segnalazioni dell´utilizzo di derivati e nuovi strumenti finanziari, soprattutto da parte di amministrazioni locali, che possono mettere in ginocchio le comunità locali. Il Parlamento sottolinea poi l´importanza di predisporre piani macroeconomici di difesa dagli shock esterni (come la crisi finanziaria dei subprime). Si dice poi convinto che il valore aggiunto di finanze pubbliche europee sane e orientate alla crescita debba manifestarsi attraverso una politica europea di investimenti pubblici infrastrutturali definita e coordinata sulla base di obiettivi comuni e condivisi. Tale politica, è precisato, dovrebbe essere finanziata non solo dai bilanci nazionali e (parzialmente) dal bilancio dell´Unione, ma anche da nuovi strumenti finanziari europei (come gli Eurobond o un Fondo di investimento europeo) finalizzati a sostenere la crescita, la produttività e la competitività dell´Unione europea e della zona euro nel contesto internazionale. .  
   
   
UNA SALA DEL PARLAMENTO EUROPEO DEDICATA A RENZO IMBENI  
 
Strasburgo, 14 gennaio 2009 - Lunedì sera 12 gennaio l´Ufficio di presidenza ha deciso di dedicare tre aree del Parlamento europeo alla memoria degli eurodeputati che hanno apportato un significativo contributo al processo di integrazione europea, sia prima sia durante il loro mandato. Una di queste è intitolata a Renzo Imbeni. La sala di riunione del comitato di conciliazione è dedicata a Renzo Imbeni: membro del gruppo socialista dal 1989 al 2004, vicepresidente del Parlamento europeo negli ultimi dieci anni del suo mandato, deceduto nel 2005. Sostenitore del rafforzamento dei poteri del Parlamento nel processo di decisione europea, è stato anche co-presidente del comitato di conciliazione in rappresentanza del Parlamento europeo. La sala di lettura della biblioteca del Parlamento europeo è intitolata a Francisco Lucas Pires, professore di diritto costituzionale ed europeo, membro del gruppo Ppe e vicepresidente del Parlamento europeo. Il cortile principale della Torre (edificio Louise Weiss) di Strasburgo porterà il nome di Bronisław Geremezk, dissidente anticomunista divenuto in seguito Ministro per gli affari esteri della Polonia. Eletto al Parlamento europeo nel 2004 nel gruppo Alde, si è impegnato nel dibattito sulla riforma istituzionale dell´Unione europea fino alla sua morte nel 2008. .  
   
   
UNGHERIA, 100 MILIONI DI SURPLUS COMMERCIALE  
 
Budapest, 14 gennaio 2009 - Secondo quanto dichiara l´Istituto Nazionale di Statistica, l´Ungheria ha concluso il mese di novembre con un saldo positivo della propria bilancia commerciale pari a 99,9 milioni di euro, riprende il Budapest Business Journal. Il risultato in surplus è stato generato grazie a un calo delle esportazioni del 10,4 per cento, e delle importazioni pari al 10,2 per cento, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. A novembre del 2007 il saldo positivo della bilancia commerciale ungherese giunse a quota 120,2 milioni di euro. .  
   
   
REPUBBLICA CECA, DISOCCUPAZIONE IN AUMENTO  
 
Bratislava, 14 gennaio 2009 - Il tasso di disoccupazione in Repubblica Ceca è aumentato dal 5,3 per cento di novembre al 6 per cento nel mese di dicembre, toccando la soglia massima da quasi un anno a questa parte. Il numero delle persone in cerca di occupazione è così salito di 31. 951 unità, giungendo a quota 352. 250, come confermato da una statistica diramata il 9 gennaio dal ministero del Lavoro e degli Affari Sociali. .  
   
   
SLOVENIA, SONO POCHE LE GRANDI AZIENDE  
 
Lubiana, 14 gennaio 2009 - Secondo il sito internet del Governo sloveno, sono poche le grandi aziende slovene. Lo si rileva dai dati del 2007, anno in cui le piccole e medie aziende erano superiori alle grandi aziende. Meno dell´1 per cento delle aziende in Slovenia aveva più di 250 dipendenti. Delle 101. 031 aziende slovene, 270 sono grandi aziende. La percentuale maggiore di grandi aziende (3,1 per cento) appartiene ai settori dell´elettricità, gas e acqua potabile, la più bassa (0,07 per cento) al settore immobiliare. Le grandi aziende hanno generato più del 50 per cento delle entrate del settore minerario, manifatturiero e in quelli di gas, acqua ed elettricità. In altri settori, più della metà del fatturato è stato generato da piccole e medie aziende. .  
   
   
BOLZANO: PROGRAMMA FESR: BANDO DA 70 MILIONI, DOMANDE ENTRO IL 18 MARZO  
 
Bolzano, 14 gennaio 2009 - Secondo bando per il programma Central Europe, co-finanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale, per promuovere progetti di cooperazione transnazionale. Per accedere ai 70 milioni di fondi disponibili, le domande dovranno essere presentate entro il 18 marzo. Lo scorso anno furono ammessi ai contributi 29 progetti su 95. I progetti dovranno riguardare la competitività ed il miglioramento della qualità di vita dei cittadini, e dovranno provenire da partnership pubbliche-private di almeno tre paesi, due dei quali appartenenti a regioni dell´Europa Centrale. I 70 milioni di euro messi a disposizione dal programma, co-finanziato al 75% dal Fondo europeo di sviluppo regionale Fesr, verranno suddivisi tra quattro ambiti di intervento: innovazione, accessibilità, ambiente e competitività di città e regioni. Per quanto riguarda la modulistica non vi sono evidenti cambiamenti rispetto al primo bando. La novità più importante riguarda comunque la possibilità, per i partner appartenenti all´Unione Europea ma non facenti parte dell´area-programma, di partecipare a iniziative con un´allocazione totale fino al 20% del budget Fesr di progetto, purchè le attività previste siano a beneficio dell´area Central Europe. Informazioni sul bando al sito www. Central2013. Eu oppure presso il contact point italiano (centraleurope@regione. Veneto. It). Il 23 e 27 gennaio si terranno inoltre, a Torino e Bologna, due seminari informativi sulle modalità di partecipazione al bando (coopterritoriale. Regione. Veneto. It/central-europe) .  
   
   
BANCHE: ABI, 12,2 MILIONI DI CONTI ONLINE, “NAVIGA” OLTRE UN TERZO DEI CLIENTI DELLE BANCHE INTERNET SI CONFERMA IL CANALE “PREFERITO” COL 39% DEI CONTI CORRENTI ABILITATI. CRESCONO ANCHE PHONE E MOBILE BANKING.  
 
 Roma, 14 gennaio 2009 - Sempre più famiglie italiane usano internet, telefono o cellulare per le operazioni bancarie di tutti i giorni: dai bonifici al pagamento di tasse e bollette, dalla ricarica del telefonino alla compravendita di titoli, o anche solo per consultare il proprio estratto conto. Sono oltre 13,4 milioni – con un incremento del 16% nel 2007 rispetto all’anno precedente – i conti correnti abilitati ad almeno uno dei canali alternativi allo sportello tradizionale, e cioè Internet, Phone e Mobile banking. In pratica, è abilitato più di un conto corrente su tre (il 43%) e nel 70% dei casi, quasi il doppio rispetto al 2006 (9,4 milioni contro 6,7 milioni, + 40%), questi conti sono effettivamente attivi ed utilizzati più di una volta alla settimana. È quanto emerge dal quinto rapporto “La multicanalità delle banche” condotto dall’Osservatorio e-Committee dell’Abi. Ma qual è il canale “preferito” dalle famiglie italiane e quali le operazioni più frequenti via internet o telefono? Ecco, in sintesi, la fotografia che emerge dall’indagine dell’e-Committee, svolta su di un campione di 273 banche. �� Internet banking: raddoppiati i bonifici e più che quadruplicati i pagamenti online Con quasi 12,2 milioni di conti correnti abilitati ad operare online (il 39% del totale dei conti correnti delle famiglie) ed un incremento del 17% rispetto al 2006, internet si conferma anche per il 2007 il canale “preferito” dai clienti delle banche italiane. Anche quest’anno - con oltre un miliardo di informazioni su saldo, movimenti e condizioni di conto corrente richieste alle banche, contro i 462 milioni dell’anno passato - la consultazione dell’estratto conto è l’operazione più “cliccata”, con una media di oltre due volte a settimana. Al secondo posto, invece, si confermano i bonifici: nel 2007 ne sono stati fatti 42 milioni via internet, pari al 35% del totale, per un valore complessivo di oltre 82 miliardi di euro (contro i 19 milioni, pari ad un quarto del totale, per un valore complessivo di oltre 30 miliardi di euro del 2006). Sul fronte dei pagamenti, invece, quelli online crescono di oltre quattro volte rispetto al 2006, con oltre 22 milioni di operazioni pari al 12% del totale contro 5 milioni di operazioni pari al 2% del totale dell’anno precedente. In particolare, tra i più frequenti via internet si confermano il pagamento delle tasse con F24 (oltre 14 milioni contro 1,6 milioni del 2006), i pagamenti Riba per le bollette (oltre 6 milioni contro 721 mila) e le ricariche del cellulare (oltre 14 milioni contro quasi 11 milioni). �� Phone banking: per 9,7 milioni di famiglie informazioni e trading anche al telefono I conti correnti abilitati al Phone Banking raggiungono quota 9,7 milioni, pari al 31% del totale dei conti correnti delle famiglie e con un incremento del 6% rispetto al 2006. Nella gran parte dei casi il cliente usa il telefono per chiedere informazioni sul proprio conto corrente (oltre 17 milioni Pagina 2 di 2 di richieste) o sull’attività di trading (circa 4 milioni di richieste). Complessivamente gli italiani utilizzano il Phone Banking 17 volte l’anno, con una media di circa un contatto al mese. Nel 2007, hanno fatto circa un milione di operazioni in borsa, 727 mila delle quali solo sul mercato azionario italiano, per un valore complessivo di quasi 6 miliardi di euro, in linea con il 2006. �� Mobile banking: ricariche e bonifici le operazioni più frequenti col cellulare Resta invariato il numero delle famiglie che utilizzano anche il cellulare per fare un bonifico o verificare il proprio estratto conto. Nel 2007 i conti attivi su questo canale sono 1,1 milioni, in linea con il 2006, mentre i conti abilitati sono 5,1 milioni, pari al 17% del totale dei conti correnti delle famiglie. I servizi più diffusi via cellulare sono le richieste di informazioni (circa 15 milioni, quasi 250 mila delle quali relative alle operazioni di trading) e quelli cosiddetti “di allerta” (oltre 9 milioni). Le ricariche telefoniche (1,2 milioni) ed i bonifici (120 mila) tra le operazioni effettuate più spesso col cellulare. .  
   
   
MISSIONE DI RONZA NEGLI EMIRATI ARABI UNITI  
 
Milano, 14 gennaio 2009 - Il delegato del presidente della Regione Lombardia alle relazioni internazionali, Robi Ronza, è in missione ufficiale negli Emirati Arabi Uniti, dove restituirà al ministro dell´Economia emiratino, Sultan Bin Said Mansouri, la visita che questi fece lo scorso anno al presidente Formigoni. Avrà poi incontri con esponenti della locale "business community" italiana e, in rappresentanza di Regione Lombardia, parteciperà ai lavori del Future Capitals World Forum, che si apre oggi ad Abu Dhabi. Obiettivo della missione è dare ulteriore impulso alle già avviate relazioni tra Lombardia ed Emirati Arabi Uniti con particolare riguardo alle prospettive che i grandi programmi di crescita urbana di Abu Dhabi aprono agli operatori italiani. .  
   
   
VENETO: DE BONA RICEVE DELEGAZIONE DEL SENEGAL  
 
Venezia, 14 gennaio 2009 - Il Senegal presenterà all’Unione Europea un progetto finalizzato alla creazione di un centro di riferimento per il reinserimento lavorativo degli immigrati che rientrano dall’Italia e a informare correttamente i giovani sulle opportunità occupazionali in loco per evitare inutili viaggi della speranza. Per questa iniziativa una delegazione speciale della regione senegalese di Diourbel, composta dal presidente Adama Baye Racine Ndiaye e dal vicepresidente Ahmed Bachir Goumbale, ha chiesto il sostegno della Regione del Veneto nel corso di un incontro con l’assessore ai flussi migratori Oscar De Bona che si è svolto oggi a Palazzo Balbi. Gli ospiti erano accompagnati da alcuni membri della comunità senegalese presente nel Veneto tra cui Moustapha Ndiaye vicepresidente della Consulta regionale immigrazione. De Bona ha sottolineato che i rapporti sono molto buoni. Si tratta di una realtà numerosa, organizzata e ben inserita. L’assessore ha ricordato che la Regione ha già in essere diversi progetti di cooperazione allo sviluppo con il Senegal. E’ stato tra l’altro realizzato un centro pediatrico presso il Centre santé di Ndamatou. Il Veneto – ha detto De Bona – sperimenterà nei primi mesi del 2009 l’applicazione di un nuovo strumento di integrazione, il patto di accoglienza nei confronti degli immigrati regolari, ma guarda con attenzione anche a tutte le opportunità per migliorare la situazione economica dei Paesi di origine dei flussi migratori, in particolare con progetti mirati ad incentivare le attività imprenditoriali e le opportunità di lavoro come quello che intende realizzare la regione di Diourbel. De Bona ha inoltre informato che lo stesso ministero degli esteri italiano considera il Senegal un partner privilegiato. La delegazione ha confermato gli eccellenti rapporti di cooperazione con il Veneto ma, vista anche l’attuale situazione di crisi con ricadute negative sul piano occupazionale, l’impegno maggiore è ora quello invertire il flusso dell’immigrazione per dar modo a chi rientra di contribuire allo sviluppo economico e sociale del Paese di origine insieme ai giovani, convincendoli con una corretta informazione a restare. . . .  
   
   
LE MARCHE IN INDIA - PETRINI RICEVUTO DAL PRIMO MINISTRO DELLO STATO DEL GUJARAT  
 
Ancona, 14 Gennaio 2009 - Il Vibrant Gujarat - Prosegue la missione in India guidata dal vicepresidente della Giunta regionale, Paolo Petrini, a cui partecipano Svim, centri servizi Asteria, Cosmob, Meccano e imprese marchigiane. L’altro ieri Petrini ha preso parte alla cerimonia inaugurale del Vibrant Gujarat investor´s summit 2009, appuntamento biennale che riunisce nello Stato indiano investitori da tutto il mondo. Erano presenti all´evento, tra gli altri, oltre al Primo ministro dello Stato del Gujarat, il Ministro delle Finanze Giapponese, il Presidente della Camera dei Lord inglese, il Primo ministro del Kenya, il Ministro dell´Industria canadese, il presidente del Gruppo Tata, e grandi investitori internazionali. L´incontro con il Primo Ministro - Il vicepresidente Paolo Petrini nel corso della cerimonia inaugurale ha ringraziato Narendra Modi, Primo ministro del Gujarat, per l´invito fatto alla Regione Marche e approfondito le potenziali collaborazioni con lo stato indiano. Modi nel suo discorso di chiusura della cerimonia ha salutato le Marche, citandole come modello di sviluppo industriale basato sull´impresa diffusa, a cui l´India guarda con interesse. ´La grande considerazione espressa dal Primo ministro Modi ´ ha riferito Petrini - rappresenta un´opportunita` per la nostra regione, quale partner delle iniziative di sviluppo industriale, sociale ed economico che lo Stato del Gujarat ha avviato in preparazione dell´anniversario della nascita dello Stato stesso previsto per il 2010. Il Primo ministro Modi ha espresso l´intenzione di visitare le Marche quanto prima, di cio` siamo molto lieti per l´ulteriore opportunita` che abbiamo di far conoscere il nostro territorio e le sue eccellenze, oltre che per dare impulso alla collaborazione tra imprese della nostre regione e quelle di questo vasto paese´. Un´attenzione, quella indiana verso le Marche, confermata dall´incontro ristretto avvenuto nel primo pomeriggio di oggi tra Petrini e il Premier Modi, dove e` stato espresso grande interesse per le possibilita` di collaborazione tra i rispettivi sistemi produttivi. ´Le Marche sono la prima Regione italiana a collaborare fattivamente con il Governo´ ha detto Modi durante l´incontro. Le opportunita` di collaborazione - Per la seconda volta dopo la missione dello scorso mese, dunque, le Marche hanno l´opportunita` di stringere contatti ad altissimo livello con il gigante indiano. E i risultati non si sono fatti attendere: tre accordi di collaborazione sono infatti stati stipulati tra i tre centri di trasferimento tecnologico presenti - Asteria, Cosmob, Meccano - e il governo del Gujarat al fine di promuovere rapporti di collaborazione reciproca tra imprese marchigiane e quelle dello Stato indiano. I centri servizi risultano infatti di grande interesse per lo Stato del Gujarat, che necessita di un supporto specifico per il proprio sviluppo economico in particolare nei confronti della piccole e medie imprese. Non a caso a queste ultime era dedicato il convegno internazionale svoltosi nella mattinata, a cui Petrini ha partecipato e dove ha presentato il modello distrettuale marchigiano a una nutrita platea di investitori e operatori economici. L´incontro con il ministro dell´Industria dello Stato del Maharashtra ´ Oltre che con il Gujarat, le Marche stanno stringendo rapporti anche con lo Stato del Maharashtra. Domenica scorsa infatti la delegazione marchigiana e` stata ricevuta dal ministro dell´Industria, Rana Patil, e dal suo staff. Durante l´incontro Petrini ha sottolineato l´interesse per il distretto di nuova costruzione a Osmanabad, a circa 400 Km da Mumbai, che comprende un´area di 7. 500 km quadrati, in fase di infrastrutturazione industriale e urbana, che presenta notevoli opportunita` per il sistema produttivo marchigiano. . .  
   
   
IL FEDERALISMO FISCALE DA IL VIA AI SEMINARI DI PREPARAZIONE ALL´ESAME DI STATO  
 
Milano, 14 gennaio 2009 - Giovedì 15 gennaio alle ore 17. 30 al Circolo della Stampa, corso Venezia 16, con un incontro dedicato al Federalismo fiscale, la Scuola di Alta di Formazione dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano inaugurerà l´avvio dei Seminari di preparazione all’Esame di Stato di Dottore Commercialista ed Esperto Contabile. Dall’entrata in vigore dell´Albo Unico, l’esame é costituito da tre prove scritte - di cui una pratica - su argomenti aziendali e giuridici, e una prova orale. Il nuovo programma formativo di seminari (il primo anno del biennio prevede 4 moduli specialistici su ragioneria, controllo, finanza aziendale e diritto tributario) è stato realizzato come di consueto in collaborazione con le università milanesi: Università Cattolica del Sacro Cuore, Università Bocconi, Università degli Studi di Milano-bicocca. All´incontro interverranno il presidente dell´Ordine di Milano Luigi Martino, il direttore operativo dei Seminari Alessandra Tami, Domenico Bodega, preside della Facoltà di Economia dell´Università Cattolica, Angelo Provasoli, ex Rettore dell´Università Bocconi, Massimo Saita, Preside della Facoltà di Economia dell´Università di Milano-bicocca, e Carlo Garbarino, membro della redazione dei “Quaderni” dell’Ordine e professore di diritto tributario della Bocconi. Segreteria della Scuola: corso Europa 11 (lunedì martedì e giovedì dalle 9. 30 alle 12. 30 e dalle 15. 00 alle 17. 30). Per informazioni: tel. 02/7788091, fax 02/77731173, e-mail: scuolapraticanti@odcec. Mi. It, sito web: www. Odcec. Mi. It - Scuola di Formazione. . .  
   
   
LOMBARDO IL PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIANA: SI’ A FEDERALISMO FISCALE SE NON CI SARANNO SCELTE ANTIMERIDIONALISTICHE  
 
 Palermo, 14 gennaio 2009 - ”Il percorso del federalismo fiscale è certamente impervio, ma lo abbiamo accettato con piena consapevolezza, certi che questa strada sia la più consona per riportare la Sicilia in linea con le altre regioni italiane”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, intervenendo sul tema del federalismo fiscale in Sicilia. “Sappiamo però che dobbiamo presentarci a questo appuntamento con le carte in regola. Ed è per questo che razionalizzazione e trasparenza amministrativa sono punti di riferimento da cui non intendiamo prescindere. Ci auguriamo - ha concluso Lombardo - che questa nostra volontà non sia pregiudicata da scelte antimeridionalistiche”. . .  
   
   
ECONOMIA: TUTTE LE NOVITÀ DEL PROGETTO UE PRESENTATO IERI A PIOMBINO. INGEGNERIA FINANZIARIA E COMPARTECIPAZIONE AL RISCHIO DI PUBBL ICO E PRIVATO  
 
 Firenze, 14 gennaio 2009 - Individuare nuovi strumenti di ingegneria finanziaria per sostenere gli investimenti che favoriscono interventi di recupero e risanamento, sviluppo qualificato e nuova occupazione nelle città e nelle aree urbane. E´ quanto previsto dal progetto europeo “Jessica for Cities J4c” di cui la Regione Toscana è capofila che è stato presentato ieri a Piombino dalla Direzione generale Sviluppo Economico della Regione Toscana. Per Ambrogio Brenna - assessore regionale all´innovazione: «Jessica ha una forte carica innovativa, perché prevede l´utilizzo di strumenti di ingegneria finanziaria per lo sviluppo locale. L’idea di fondo è quella di analizzare la fattibilità della creazione dei Fondi di Sviluppo Urbano. La principale novità prevede che tanto gli investitori privati (banche, imprenditori ed altri soggetti) quanto quelli pubbl ici e istituzionali sono chiamati ad intervenire con capitali di rischio. In altre parole in un grande progetto di riqualificazione di un’area urbana non rischierebbe solo l’ente pubblico ma anche l’investitore privato. » Al progetto, un´iniziativa della Commissione Europea, hanno aderito le città di Manchester, Massy, Porto, Brasov, Atene e Poznan. La giornata di oggi vede riuniti, oltre ai rappresentanti di queste città, funzionari e dirigenti della Regione Toscana, amministratori dei comuni toscani, economisti ed esperti in scienze bancarie e finanziarie, rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e delle forze sociali. «La Regione Toscana – ha continuato Brenna - ritiene prioritaria una politica di riqualificazione delle città e delle aree urbane. Un´intera linea di intervento del programma europeo Por-creo 2007-2013 è dedicata alle aree urbane. La Regione finanzierà quindi alcuni progetti c he le città toscane presenteranno nei prossimi mesi (i Piuss) e uno degli strumenti finanziari potrebbe essere proprio il Fondo di Sviluppo Urbano che si dovrebbe costituire all’insegna delle innovazioni introdotte da Jessica. » Fino al giugno 2010 il gruppo di lavoro di “Jessica” lavorerà insieme ai rappresentanti della Commissione Europea, dei Ministeri, delle Regioni, dei Comuni, dirigenti dei Programmi che fanno riferimento ai Fondi Strutturali, banche, investitori pubblici e privati, nonché la Banca Europea degli Investimenti (Bei). .  
   
   
CALABRIA: IL PRESIDENTE LOIERO INSEDIA IL COMITATO DI SORVEGLIANZA DELLA STAZIONE UNICA APPALTANTE  
 
 Reggio Calabria, 14 gennaio 2009 “Con la Stazione unica appaltante non immaginiamo di coprire un ruolo di supplenza degli organi dello Stato ma tentiamo di dare un supporto. Si tratta di un passo decisivo per la Calabria, terra difficile ma talvolta massacrata indebitamente dai mass media”. Lo ha affermato il presidente della Regione Agazio Loiero all’insediamento, avvenuto ieri a Catanzaro, del Comitato di sorveglianza della Sua. La Stazione unica appaltante, prima struttura del genere in Italia, si occuperà della gestione della disciplina di tutte le materie relative agli appalti per opere pubbliche, servizi e forniture di aziende (a partire da quelle ospedaliere e sanitarie), enti e amministrazioni riconducibili alla Regione. In sostanza, un taglio netto con il vecchio sistema degli appalti e delle forniture, una rottura con la pratica della lottizzazione politica. L’aspetto che maggiormente è posto alla base della Stazione appaltante è costituito dalla necessità di rendere al massimo la trasparenza per evitare ingerenze esterne, anche di natura malavitosa, il ripetersi di fenomeni di corruzione e pervenire a un sistema di massima efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa. L’attività di controllo e indirizzo sarà sviluppata tramite il Comitato di sorveglianza e, in modo operativo, dal direttore. L´organismo di indirizzo è composto da Ivan Cicconi, esperto di appalti, eletto presidente; da Saverio Regasto, docente dell´Università di Brescia; Giuseppe Gatto, ingegnere e presidente regionale dell’Ance, Associazione dei costruttori edili; da Carmine Barbaro, dirigente della Regione e da Paolo Severini magistrato amministrativo. Alla cerimonia di insediamento ha partecipato come ospite Salvatore Boemi, magistrato della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, che attende l’autorizzazione del Csm per assumere il ruolo di direttore della Stazione unica e rendere quindi pienamente operativa la struttura. .  
   
   
SI APRE IL SECONDO BANDO PER LO SVILUPPO REGIONALE VENETO. STANZIATI 70 MILIONI DI EURO PER PROGETTI EUROPEI  
 
Venezia, 14 gennaio 2009 - Il programma central europe, cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale con lo scopo di incoraggiare e di favorire la realizzazione di progetti di cooperazione transnazionale nell’area centro europea, ha pubblicato il secondo bando per presentare proposte innovative e all’avanguardia. Fino al prossimo 18 marzo partnership europee, formate sia da rappresentanti pubblici che da realtà private e provenienti da almeno tre paesi diversi, avranno la possibilità di sottoporre idee nuove e iniziative d’eccellenza sulla competitività e sul miglioramento della qualità quotidiana della vita dei cittadini. Come nel primo bando, in occasione del quale sono state approvate 29 progettualità con la presenza anche della nostra regione, verranno messi a disposizione 70 milioni di euro. “Il Veneto - ricorda l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor - continuerà a assumere, oggi come in passato, un ruolo di leader rispetto alle altre regioni europee sia perché ha maturato nel corso degli anni una fortissima esperienza sia perchè crede molto nelle buone collaborazione e nelle valide sinergie che si possono creare con i territori limitrofi. ” Le aree di azione su cui il Veneto dovrà muoversi sono quattro, e cioè l’innovazione, l’accessibilità, l’ambiente e la competitività delle città. La più importante novità del secondo bando è di certo la possibilità per i partner appartenenti all’Unione europea, ma non collocati nella zona dell’Europa centrale, di accedere ugualmente alle risorse purchè le ricadute delle progettualità avvengano sul tessuto economico e sociale dei paesi centrali. La seconda novità riguarda i partner privati che per la prima volta potranno cimentarsi come leader nell’ambito dell’innovazione. Le informazioni sul bando sono disponibili sul sito www. Central2013. Eu, mentre altre notizie si possono ottenere scrivendo all’indirizzo centraleurope@regione. Veneto. It, infine è prevista la realizzazione proprio a Venezia di un evento tematico di dibattito e di confronto il 9 e il 10 febbraio. .  
   
   
LA PAROLA AI CITTADINI: APPROVATI 28 PROCESSI PARTECIPATIVI FINANZIAMENTI DALLA REGIONE TOSCANA PER OLTRE 900 MILA EURO  
 
Firenze, 14 gennaio 2009 - Erano venti all´inizio del mese, ora sono diventati ventotto. Nei giorni scorsi la Regione ha approvato e finanziato altri 8 progetti di processi partecipativi locali, richieste di amministrazioni e cittadini che su piccole e grandi opere o scelte importante vogliono aprire una momento di discussione e confronto aperto. Li hanno presentati i comuni di Arezzo, Pistoia, Buonconvento (Si), Fabbriche di Vallico (Lu), Figline Valdarno (Fi) e Quarrata (Pt), l´associazione Progress di Firenze e un gruppo di cittadini di Sovicille (Si). Riguardano la realizzazione di bilanci partecipativi, urbanistica partecipata e progettazione sociale, il potenziamento dell´aeroporto di Ampugnano e le sue possibili ricadute sugli abitanti della zone, la riqualificazione di piazze, ville storiche ed angoli di città, progetti di convivenza con i Rom o semplicemente la scrittura, ´partecipata´ appunto, di un regolamento comunale sulla partecipazione. Per gli ultimi otto progetti approvati, tra i 14 che erano pervenuti entro il 31 novembre, la Regione ha stanziato complessivamente 243 mila euro. Di 685 mila euro avevano invece beneficiato i 20 progetti approvati all´inizio di dicembre dal professor Lewanski, chiamato il 16 settembre dal Consiglio regionale a ricoprire l´incarico di autorità per la partecipazione, ultimo tassello per rendere pienamente operativa la legge sulla partecipazione approvata a dicembre dell´anno scorso. La legge prevede infatti che sia l´Autorità per la promozione e la garanzia della partecipazione, organo indipendente, a valutare i progetti di processi partecipativi presentati da cittadini, enti locali od associazioni. C´è chi propone di organizzare open space e incontri pubblici, chi laboratori e forum interattivi e chi ancora incontri di strada, sportelli informativi, interviste od altre metodologie partecipative. Prima della nomina del professor Lewanski erano già stati consegnati 35 progetti: di questi alcuni sono stai ritirati e poi successivamente rinviati, altri non giudicati idonei e venti, appunto, approvati. Nelle due tabelle l´elenco di tutti i progetti partecipativi approvati e finanziati I primi progetti approvati
Proponente Oggetto Metodologie
Comune di Agliana (Pt) Riqualificazione di via Roma Laboratori di proget tazione partecipata
Comune di Arezzo Processo di “rigenerazione partecipata” del Quartiere Saione Incontri, focus groups, laboratori di progettazione partecipata, camminate di quartiere.
Comune di Bagno a Ripoli (Fi) Processo partecipativo per la revisione del Piano Strutturale Incontri pubblici con la metodologia dell’Open Space Technology, forum interattivo su sito internet, incontri con gli stakeholders.
I. S. I. S “Marco Polo e Cattaneo” di Cecina Studenti e cittadinanza attiva Metodologie interattive di simulazione (modello Workable Peace)
Comune di Civitella in Val di Chiana (Ar) Processo partecipativo per la definizione del Piano Strutturale Informazione, coinvolgimento, incontri di frazione (workshops con gli abitanti)
Comune di Firenze Insieme per la nuova Piazza de’ Ciompi Laboratori di progettazione partecipata
Comune di Forte dei Marmi (Lu) Processo partecipativo sulla sostenibilità ambientale dell’area di Forte dei Marmi (Agenda 21) Comunicazione, incontri di strada, sito, laboratori di progettazione
Istituto Scolastico Comprensivo di Forte dei Marmi “Star b ene a scuola”: scuola e qualità ambientale Agenda 21
Comune di Lastra a Signa (Fi) “Integrarsi al (m)argine”: processo partecipativo sulla risistemazione degli argini del fiume Arno e la riqualificazione del quartiere Ponte a Signa Workgroups tematici, laboratori di progettazione partecipata, sportelli informativi, camminate di quartiere.
Ente Parco dell’Appennino Tosco-emiliano “Partecipappennino”: processo partecipativo per la stesura del “Piano Pluriennale socio economico per la promozione delle attività compatibili” Incontri con i “portatori di interesse”, forum itineranti, incontri tematici
Comune di Livorno “Per il futuro di Livorno” e “Cisternino 2020”: processi partecipativi sulla destinazione d’uso dell’edificio storico del Cisternino e per la riqualificazione dei quartieri Nord della città Visite, mostre itineranti, incontri con la metodologia dell’Open Space Technology
Comune di Montespertoli (Fi) Processo partecipativo per la stesura dello Statuto del territorio e la costruzione delle “mappe di comunità” Seminari tematici, assemblee con gli abitanti, visite guida te, documentazione e rendicontazione
Comune di Piombino (Li) “Le tue idee per una piazza per tutti”: progettazione partecipata per la riqualificazione di Piazza Bovio Gruppi di lavoro con adulti e bambini, web-forum, incontri pubblici, comunicazione
Comune di Prato Processo partecipativo per la formazione del Piano Strutturale di Prato Laboratori tematici, Town Meeting, web-forum
Comune di Grosseto “Progettiamo insieme il nuovo Regolamento urbanistico” Laboratori tematici, Deliberation Day
Comune di Firenze “Voglio contare”. Percorso di partecipazione per la formazione del Regolamento comunale per la partecipazione Focus Group e incontri territorialie
Comune di Sesto Fiorentino (Fi) “I nostri rifiuti: produrne di meno, riciclarne di più” Giuria de i cittadini
Comune di Uzzano (Pt) “Una scuola per tutti”: percorso partecipativo per la costruzione di un nuovo plesso scolastico polivalente Laboratori di progettazione partecipata, per adulti e per bambini
Società della Salute della Valdinievole (Pt) La partecipazione per la salute: processo partecip ativo per la formazione del nuovo piano socio-sanitario territoriale Incontri di gruppo e tavoli tematici, laboratori di progettazione
Comunità montana del Casentino La mappa della comunità di Cetica: progetto eco-museo del Casentino Incontri e seminari territoriali
Gli ultimi otto progetti finanziati
Proponente Oggetto Metodologia
Comune di Arezzo “Bilancio Partecipattivo” Bilancio Partecipativo sul bilancio del Comune
Comune di Buonconvento (Si) “partecip@progetta”: il nuovo Psc Laboratori di progettazione partecipata
Comune di Fabbriche di Vallico (Lu) “Costruiamo insieme il nuovo Regolamento urbanistico” Incontri di frazione, forum tematici
Figline Valdarno (Fi) “Idee in piazza”: riqualificazione della piazza Marsilio Ficino Laboratori di progettazione partecipata
Ass. Progress - Firenze “Integrazione”: la convivenza con i Rom nel Q. 4 Focus Group, interviste, forum tematici, incontri pubblici
Comune di Pistoia Le ville Sbertoli e la città: processo partecipativo sulla riqualificazione e la destinazione d’suo delle ville Sbertoli Planning for Real, laboratori di progettazione partecipata< /p>
Comune di Quarrata (Pt) “Noi insieme”: il nuovo regolamento comunale sulla partecipazione Incontri tematici, interviste, focus groups
Sovicille (Si) (processo proposto da cittadini) “Sulle ali della partecipazione”: processo partecipativo sull’attuazione delle decisioni relative al potenziamento dell’aeroporto di Ampugnano Giuria dei cittadini, forum tematici
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EMILIA ROMAGNA: NUMERO CONSIGLIERI REGIONALI, LA COMMISSIONE STATUTO DICE SÌ ALLA LORO RIDUZIONE DA 67 A 50.  
 
Bologna, 14 gennaio 2009 – Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Regione Errani per il licenziamento, avvenuto ieri in Commissione Statuto, del progetto di legge che prevede, sostanzialmente, di mantenere a 50 il numero dei Consiglieri regionali. Il testo che è stato valutato positivamente dalla Commissione, una volta approvato in Aula, andrà così a modificare lo Statuto della Regione che prevede, a partire dalle prossime elezioni del 2010, di portare a 67 il numero dei componenti l’Assemblea regionale. “Esprimo soddisfazione – ha detto il Presidente Errani – per l’esito positivo, maturato in Commissione, della proposta di modificare lo Statuto nella parte che riguarda il numero dei Consiglieri regionali, riducendolo a 50. E’ una scelta corretta, che si pone in continuità con quel processo di autoriforma del sistema istituzionale che abbiamo avviato e che è propedeutico al rafforzamento delle Istituzioni stesse”. “Credo – ha concluso Errani – che il voto espresso da parte dei gruppi consiliari presenti in Commissione sia di ottimo auspicio per la definitiva approvazione del provvedimento, che avverrà in sede di Assemblea legislativa". Trattandosi di modifica allo Statuto è prevista una doppia approvazione, con votazioni distanziate nel tempo. .  
   
   
CO-PIANIFICAZIONE: PROSEGUE IMPEGNO ASSESSORATO AL TERRITORIO PUGLIESE  
 
Bari, 14 gennaio 2009 - Continua l’attività di accompagnamento della Regione all’elaborazione dei nuovi Piani Urbanistici Generali (Pug) con il metodo della co-pianificazione previsto dal Drag. Questo il calendario delle prossime conferenze di co-pianificazione convocate presso l´Assessorato all´Assetto del Territorio: • Martedì 20 gennaio 2009 h. 10. 00 - Cellino San Marco (Br); • Giovedì 22 gennaio 2009 h. 10. 00 - Castellaneta (Ta); • Martedì 27 gennaio 2009 h. 10. 00 - San Cesario di Lecce (Le); • Giovedì 5 febbraio 2009 h. 10. 00 - Crispiano (Ta). La Conferenza di copianificazione (convocata dal Comune nella forma di una Conferenza di Servizi ai sensi della L. 241/90 e s. M. I. È sede nella quale, in adesione al principio della cooperazione interistituzionale, si stabiliscono le modalità con cui ciascuno dei partecipanti mette a disposizione del Comune il proprio patrimonio di dati e conoscenze per la elaborazione del Pug e del Rapporto Ambientale della Valutazione Ambientale Strategica secondo le modalità previste dalla Circolare n. 1/2008. Alla Conferenza sono invitati i vari uffici Regione competenti, la Provincia, i Comuni confinanti, gli Enti che dovranno esprimere un parere secondo le norme nazionali e regionali in vigore e ogni altro Ente i cui programmi possano incidere sulla pianificazione comunale (ad es. Soprintendenze, Autorità di Bacino, Consorzi di Bonifica, Autorità Portuali, Capitanerie di Porto, Ferrovie, Enac, Enav, Anas, Enel, Aqp, Aziende gestori di reti gas, ecc. ), nonché gli altri soggetti motivatamente interessati (associazioni di categorie imprenditoriali, sindacali, associazioni ambientaliste e culturali ecc. ) .  
   
   
LIBERTA’ ECONOMICA: ITALIA SCENDE AL 76ESIMO POSTO, PIU’ FACILE FARE IMPRESA IN NAMIBIA CHE NEL NOSTRO PAESE. SANFELICE (GIOVANI CONFAPI): PER RIPRESA NECESSARIA PIÙ LIBERTA’ ECONOMICA  
 
 Napoli, 14 gennaio 2009 - Secondo lo studio annuale pubblicato ieri dall’Heritage Foundation e dal Wall Street Journal, nel Belpaese pesano corruzione e spesa pubblica. Nella classifica mondiale sulla libertà economica l’Italia scivola dal 64esimo al 76esimo posto, dietro Kirghizistan, Namibia e Madagascar. Al primo posto si conferma Hong Kong, seguita da Singapore e Australia. Tutti i maggiori Paesi europei si posizionano prima dell’Italia (Irlanda al quarto, Regno Unito è al decimo posto, la Germania è al 25esimo, la Spagna al 29esimo posto e la Francia al 64esimo). «Come rileva anche lo studio dell’Heritage Foundation – ha dichiarato Valentina Sanfelice di Bagnoli - Presidente dei Giovani di Confapi - in Italia pesano troppo la corruzione, la presenza dello Stato nell’economia e la spesa pubblica. Per avviare una ripresa strutturale è necessario garantire maggiore libertà economica. Bene fa lo Stato a intervenire con provvedimenti eccezionali in momenti di crisi internazionale come quella che stiamo affrontando in questi mesi. Ma resta un dato di fatto a monte, che vale sempre: lo Stato deve prima di tutto porsi come “amico” della libera iniziativa privata, favorirla. Invece troppo spesso la malaburocrazia e la farraginosità normativa vanno nella direzione opposta, costituiscono un costo aggiuntivo che scoraggia gli imprenditori italiani e gli investitori stranieri. Su questo occorre lavorare – ha concluso Sanfelice - spostando l’attenzione dagli interventi a vantaggio della singola azienda alle misure per la competitività di sistema, garantendo in primis efficienza amministrativa e infrastrutture moderne e ben manutenute». .  
   
   
BANDO “RE.STA COMMERCIO” ENTRO 31 GENNAIO 2009 PRESENTAZIONE DOMANDE PER COMPONENTE “INNOVAZIONE”  
 
Perugia, 14 gennaio 2009 – Scade il 31 gennaio prossimo il termine per la presentazione dei progetti innovativi da parte di reti di imprese commerciali per accedere ai finanziamenti messi a disposizione dalla Regione Umbria con il bando “Re. Sta Commercio”, ancora valido esclusivamente per la componente “Innovazione”. Accogliendo le richieste delle associazioni di categoria, la Giunta Regionale dell’Umbria aveva prorogato le scadenze del bando, inserito nel “Pacchetto competitività” 2008, fissando al 22 dicembre scorso quella per la linea di finanziamento “Re. Sta Commercio Ricerca”, a sostegno dei progetti che prevedono l’attivazione della componente “Ricerca industriale e Sviluppo sperimentale”, e al 31 gennaio 2009 per “Re. Sta Commercio Innovazione”, a sostegno degli altri progetti. Complessivamente, il bando stanzia 4 milioni di euro, a valere sul Fondo unico regionale per le attività produttive, per rafforzare la competitività e l’innovazione delle piccole e medie imprese umbre. Con il bando “Re. Sta Commercio”, in attuazione del “Por Fesr” (Programma operativo regionale Fondo europeo di sviluppo regionale) 2007-2013, la Regione Umbria sostiene progetti di reti di imprese appartenenti a filiere produttive localizzate in Umbria, finalizzati alla realizzazione di investimenti innovativi, l’acquisizione di servizi anche rivolti all’ottenimento di certificazioni, programmi di ricerca industriale e sviluppo sperimentale. Alle agevolazioni possono accedere le reti di piccole e medie imprese e grandi imprese, composte da almeno dieci imprese. .  
   
   
MILANO - BUROCRAZIA, UN COSTO DI 6.000 EURO ANNUI PER OGNI IMPRESA  
 
Milano, 14 gennaio 2009 - Imprese in lotta con la burocrazia. L’amministrazione è vista come un costo: oltre 6000 euro in consulenti per le imprese milanesi rispetto ai circa 5. 700 per quelle italiane. Milano perde anche più ore di lavoro del personale in burocrazia: circa 27 giorni all’anno contro circa 26 in media in Italia. Il fisco l’obbligo più pesante, da 0 a 10 pesa 7,6. Pesano anche gestione del personale e tutela ambientale. Con un’incidenza sul fatturato del 5,3% rispetto al 5,4% nazionale. Ma la Camera di commercio è vista come un’amministrazione amica: si distingue per ottimalità tra le amministrazioni secondo circa un terzo delle imprese. Sono questi i risultati del rapporto nazionale 2008 “La soddisfazione delle piccole e micro imprese nei confronti della pubblica amministrazione” promossa da Camera di commercio, in collaborazione con Consip e Unioncamere Lombardia, e a cura di Promo P. A. Fondazione. .  
   
   
TASK FORCE ANTI-CRISI, ANDREA DES DORIDES COORDINATORE IL MANAGER AL LAVORO DA LUNEDÌ PROSSIMO. L´INCARICO DURERÀ UN ANNO  
 
Firenze , 14 gennaio 2009 - Sarà Andrea Des Dorides a coordinare il lavoro della task force regionale chiamata ad affrontare la crisi economica e finanziaria che ha investito anche la Toscana. Lo ha nominato la giunta nel corso della sua ultima seduta. Des Dorides garantirà il continuo e quotidiano lavoro della struttura - di cui fanno parte il presidente Claudio Martini e gli assessori Eugenio Baronti (casa e ricerca), Ambrogio Brenna (attività produttive), Paolo Cocchi (turismo e commercio), Gianni Salvadori (politiche sociali) e Gianfranco Simoncini (formazione e lavoro) - ed il raccordo con tutti gli uffici e le strutture regionali interessati ai vari profili economici e sociali della crisi. Des Dorides, reduce dalla direzione generale della Croce Rossa italiana, ha già operato a lungo in Toscana, dove è stato alla guida delle Aziende sanitarie di Siena e poi di Careggi. La giunta ha scelta un tecnico esterno in considerazione del carattere straordinario del lavoro che la squadra anti-crisi è chiamata a svolgere, in aggiunta alle attività che continueranno ad assicurare i vari settori delle direzioni generali regionali. L´incarico a Des Dorides ha la durata di un anno. La task force costituita dalla giunta regionale si insedierà formalmente lunedì prossimo, iniziando subito il suo lavoro. Si occuperà di monitorare costantemente l´evolversi della situazione economica toscana, di gestire e coordinare le relazioni con gli attori istituzionali, economici e sociali interessati e di elaborare programmi e azioni di intervento. .  
   
   
GROSSETO, 3,8 MILIONI A SOSTEGNO DEL SISTEMA PRODUTTIVO LA GIUNTA DESTINA RISORSE PER LA QUALITÀ ECONOMICA, L´INNOVAZIONE E L´AMBIENTE  
 
 Firenze, 13 gennaio 2009 - Il governo regionale ha stanziato 3. 800. 000 euro a sostegno del Protocollo di Intesa sottoscritto lo scorso ottobre tra la stessa Regione Toscana e la Provincia e la Camera di Commercio di Grosseto e i Comuni di Grosseto, Roccastrada, Scarlino. L´accordo prevede la realizzazione di un sistema locale dedicato all´innovazione e al trasferimento tecnologico e la riqualificazione ambientale di alcune aree destinate ad insediamenti produttivi. In particolare la somma stanziata dalla Regione Toscana prevede interventi specifici nelle aree industriali del Madonnino (Comuni di Grosseto e Roccastrada) per ciò che attiene alla caratterizzazione ambientale e all’attrazione di insediamenti, e del Casone di Scarlino, per ciò che attiene alla qualificazione ambientale. E´ prevista anche la realizzazione di un laboratorio tecnologico misto, pubblico/privato, a supporto dello sviluppo d elle imprese high tech nella Provincia di Grosseto e il completamento del Polo Fieristico del Madonnino oltre che la definizione della fattibilità di un Polo Provinciale della Conoscenza e delle modalità di coordinamento dei centri di competenza provinciali per l’innovazione ed il trasferimento tecnologico. Gli assessori regionali Ambrogio Brenna (economia) e Anna Rita Bramerini (ambiente) hanno commentato favorevolmente la decisione di stanziare risorse importanti per lo sviluppo di qualità del grossetano; risorse che permettono di aumentare la competitività del sistema economico locale e che allo stesso tempo sostengono i livelli di occupazione, un aspetto fondamentale per la coesione sociale del territorio soprattutto in una fase economica delicata come l´attuale. .  
   
   
200 BORSE LAVORO PER DIVERSAMENTE ABILI  
 
Napoli, 14 gennaio 2009 - L´assessorato all´Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Campania promuove interventi volti a favorire la realizzazione di esperienze lavorative da parte di soggetti disabili disoccupati e inoccupati mediante il riconoscimento di 200 borse di lavoro. I soggetti devono avere i seguenti requisiti: invalidi civili o per lavoro o per servizio; iscritti al collocamento e con una riduzione della capacità lavorativa superiore al 50%, accertata nei termini di legge; di età compresa tra i 18 e i 55 anni; residenti in Campania; che non siano già inseriti in programmi riabilitativi presso strutture residenziali, e che siano ritenuti in possesso di abilità sociali tali da consentirne un possibile inserimento all´interno di uno ordinario contesto lavorativo; che non abbiano avuto a nessun titolo rapporti contrattuali negli ultimi 6 mesi. E´ prevista l´assegnazione di borse di lavoro per la realizzazione di esperienze lavorative per una durata di 6 mesi. L´importo della borsa formativa mensile è quantificato in € 500,00 lordi. A ciascun beneficiario sarà corrisposto anche il rimborso spese/ticket giornaliero, legato alla effettiva presenza, di € 8,00, per un importo complessivo mensile di € 96,00. Le domande dovranno essere presentate entro il 30/01/2009, secondo le modalità riportate nell´allegato Avviso ed esclusivamente sull´allegato modulo. "L´intervento intende facilitare l´inserimento di soggetti portatori di handicap nel mercato del lavoro - dichiara l´assessore Corrado Gabriele - partendo dalla necessità di accrescimento delle competenze e puntando ad una maggiore specializzazione di quelle tipologie e figure professionali maggiormente richieste dalle aziende del nostro territorio". Sul sito della Regione Campania, nella sezione cittadini, ci sono tutte le informazioni utili alla partecipazione. .  
   
   
CALABRIA: LA CONSIGLIERA DI PARITÀ CIARLETTA ALLA “STAFFETTA DI DONNE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE”  
 
 Catanzaro, 14 gennaio 2009 - La consigliera regionale di Parità, Stella Ciarletta, partecipa oggi alla “Staffetta di donne contro la violenza sulle donne”, organizzata dall’assessorato alle Pari opportunità del Comune di Catanzaro. La manifestazione, che prevede una serie di eventi commemorativi e formativi, si svilupperà nell’arco di tre giornate in occasione dell’arrivo in città dell’anfora dell’Unione donne italiane, che dal 25 novembre 2008 sta attraversando l’Italia portando con sé un messaggio di condanna contro la violenza alle donne, e che verrà custodita presso la sala concerti del capoluogo regionale. In occasione della cerimonia ufficiale del passaggio di consegne, la consigliera di Parità terrà una relazione sul tema dell´evoluzione normativa contro la violenza di genere. “Ho voluto essere presente alle tappe calabresi, prima a Reggio Calabria e adesso a Catanzaro, perché sono convinta - afferma Stella Ciarletta - che si debba partecipare attivamente a una manifestazione così importante per le donne calabresi. Il fenomeno della violenza di genere non tende assolutamente a diminuire, anzi, un recente sondaggio multiscopo Istat ha calcolato che oltre la metà delle donne italiane ha subito violenza nella sua vita, anche se con forme diverse come la molestia, l’aggressione verbale per arrivare, infine, alla vera e propria violenza fisica”. “Partecipare a queste manifestazioni - conclude la consigliera regionale di Parità -assume molteplici significati: si trasmette un messaggio di denuncia, di solidarietà femminile e di stimolo per le istituzioni perché intervengano significativamente con progetti di sostegno ai centri antiviolenza e l’attivazione di percorsi di uscita dalla violenza per le vittime che vogliamo ricostruire la propria vita”. .