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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Aprile 2009
TERREMOTO IN ABRUZZO: CHIODI INVITA I CITTADINI A RECARSI SULLA COSTA  
 
Pescara, 6 aprile 2009 - Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, rinnova l´appello ai cittadini aquilani a recarsi negli hotel della costa dove ci sono ben 14 mila posti riservati e dove gli ospiti saranno accolti gratuitamente. Al tempo stesso, Chiodi raccomanda agli stessi cittadini di non utilizzare le autovetture per spostarsi all´interno della città dell´Aquila. Intanto, oltre ai cinque centri di raccolta presenti nel capoluogo di Regione, sono stati allestiti punti di accoglienza nei campi sportivi dei centri limitrofi a L´aquila. . .  
   
   
TERREMOTO: OLTRE 10 MILA POSTI PER SFOLLATI IN ALBERGHI  
 
L´aquila, 6 aprile 2009 La Regione Abruzzo ricorda che sono a disposizione degli sfollati del sisma delle scorsa notte oltre 10 mila posti letto in Abruzzo in strutture alberghiere della costa adriatica. Si sottolinea che il pernottamento gratutito presso una delle strutture alberghiere è in favore dei cittadini dell´Aquila e dei comuni del circondario colpiti dal sisma della scorsa notte.  
   
   
TERREMOTO: APERTO CONTO CORRENTE POSTALE PER RACCOLTA FONDI  
 
L´aquila, 6 aprile 2009 - La Regione Abruzzo comunica di aver attivato un fondo di solidarietà in favore delle popolazioni colpite dal sisma della scorsa notte. Chi vuole fare donazioni può versare un contributo in denaro sul conto corrente postale 10400000. .  
   
   
TERREMOTO: COMMISSIONE GRANDI RISCHI, OLTRE 1500 FERITI  
 
L´aquila, 6 aprile 2009 - Al momento sono oltre 1500 i feriti accertati, mentre è molto superiore ai 50 la cifra dei morti. Sono le cifre ufficiali fornite dalla commissione Grandi rischi nel corso di una conferenza stampa tenuta insieme con il presidente della Regione Gianni Chiodi. Il presidente della Regione ha confermato che l´ospedale civile dell´Aquila è stato evacuato, rimangono in degenza 20 malati che al momento non possono essere trasferiti per ragioni sanitarie; la struttura ospedaliera ha registrato ingenti danni e comunque non è in grado di garantire l´assistenza necessaria. Il presidente della commissione Grandi Rischi, Franco Barberi, è poi tornato sul problema della prevedibilità degli eventi sismici, confermando che nessuna struttura di rilevazione di terremoti al mondo è in grado, allo stato, di prevedere un evento sismico. Si pensava che dopo il susseguirsi dello sciame sismico degli ultimi mesi, l´energia prodotta si fosse del tutto dissipata, ed invece questa probabilità è stata smentita dai fatti con la scossa della scorsa notte. Dalla scossa principale delle 3. 32, sono state rilevate oltre 200 scosse che hanno interessato lo stesso territorio, di queste solo 20 sono state percepite dalla popolazione, il resto è stato registrato dai meccanismi sismografici. Franco Barberi ha poi aggiunto che l´unica cosa che si può prevedere è lo stato di vulnerabilità di un territorio e su questo territorio la condizione di vulnerabilità è molto alta. Dunque in futuro è necessario intervenire sul patrimonio edilizio vecchio e da costruire. Da domani, inoltre, hanno confermato i tecnici della commissione Grandi rischi inizierà la verifica dei danni da parte di una commissione di esperti che valuterà quali edifici da abbattere e quali da mantenere in vita con un´azione di ristrutturazione. Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha poi confermato l´allestimento all´interno del perimetro del territorio comunale dell´Aquila di cinque campi per sfollati ed ha ribadito che allo stato ci sono in Abruzzo 10 mila posti letto a disposizione dei cittadini dell´Aquila e dei comuni del circondario investiti dal sisma. In qualunque struttura alberghiera della costa si vada, si verrà ospitati senza pagare. . .  
   
   
TERREMOTO L’AQUILA; ROMA SI MOBILITA  
 
Roma, 6 aprile 2009 - Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha dato disposizione alla Protezione civile comunale e al Comando generale della Polizia municipale di predisporre tutto quanto possibile per prestare soccorso alla popolazione de L’aquila colpita dal sisma questa notte. Già dalle prime luci dell’alba è stata implementata la Sala Operativa della Protezione civile comunale per rispondere alle chiamate dei cittadini romani. Nello specifico, sono state approntate due squadre. La prima, della Protezione civile, composta da 60 uomini dotati di escavatori, bobcat, e altri mezzi di scavo. La seconda, formata da uomini della Polizia Municipale, per supportare i colleghi de L’aquila in funzione di vigilanza alle strutture non agibili. Le due squadre restano in attesa del via libera da parte della Protezione civile regionale per integrare il dispositivo della macchina dei soccorsi. . . .  
   
   
TERREMOTO L’AQUILA; VIA LIBERA A COLONNA MOBILE DEL CAMPIDOGLIO  
 
 Roma, 6 aprile 2009 - È stato dato il via libera alla colonna mobile della Protezione civile del Comune di Roma che il sindaco, Gianni Alemanno, ha fatto approntare questa mattina per portare i primi soccorsi alle popolazioni colpite dal sisma de L’aquila. La prima colonna del Campidoglio, composta da oltre 60 uomini della Protezione civile tutti addestrati nel montaggio delle tende, è pienamente autonoma, essendo attrezzata con una cucina da campo, due tende da 70 posti, due bobcat, camion e i diversi attrezzi a mano. L’orario di partenza è previsto per le ore 13. 30 dalla sede di Porta Metronia. Destinazione finale: il campo sportivo Centi Colella, non lontano dall’Ospedale San Salvatore de L’aquila, dove verrà allestita una tendopoli. . .  
   
   
TERREMOTO IN ABRUZZO: UOMINI E MEZZI DALL´ALTO ADIGE  
 
Bolzano, 6 aprile 2009 - Cordoglio per le vittime e vicinanza alla popolazione così duramente colpita dal terremoto sono stati espressi oggi (6 aprile) dal presidente della Provincia Luis Durnwalder e dalla Giunta. Dopo la riunione dell´esecutivo, Durnwalder ha delineato gli interventi di aiuto che la Protezione civile altoatesina sta predisponendo per le zone dell´Abruzzo. Il presidente Durnwalder esprime al Presidente della Regione Abruzzo e alla popolazione il cordoglio della Provincia di Bolzano e la partecipazione al dolore di tutto l´Alto Adige. Durnwalder ribadisce che "le strutture della protezione Civile della Provincia autonoma di Bolzano sono a completa disposizione dai primi interventi alla fase della ricostruzione. " Sin dall´alba anche la Protezione civile altoatesina si è messa in moto: una prima squadra di salvataggio composta da una quindicina di esperti del corpo permanente dei vigili del fuoco di Bolzano e da sei mezzi è partita da Bolzano per l’Abruzzo mentre la Protezione civile provinciale, in collaborazione con il corpo permanente raccoglie e gestisce le richieste provenienti sia dall’Abruzzo che dal Dipartimento protezione civile di Roma. "Faremo la nostra parte sulla base delle indicazioni che arriveranno dalla Regione Abruzzo e dal capo della Protezione civile Bertolaso - ha detto Durnwalder - perchè è essenziale intervenire in modo coordinato e rendere quindi il più efficaci possibili gli interventi sul campo. " Le forze altoatesine, autosufficienti e specificamente equipaggiate, sono pronte a partire. Il presidente Durnwalder è in contatto anche con diverse imprese private dell´Alto Adige che si sono candidate a fornire aiuti sul piano logistico e dei materiali, "a cominciare da case prefabbricate in grado di garantire un ricovero adeguato alle migliaia di sfollati", ha confermato Durnwalder. .  
   
   
DALLE 23,00 DI STASERA, DISPONIBILE SMS SOLIDALE A SOSTEGNO DELLE POPOLAZIONI COLPITE DAL SISMA  
 
Roma ,6 aprile 2009 Gli operatori di telefonia mobile Tim, Vodafone, Wind e 3 Italia, d´intesa con il Dipartimento della Protezione Civile, hanno attivato la numerazione solidale 48580 per raccogliere fondi a favore della popolazione dell´Abruzzo gravemente colpita dal terremoto. Ogni Sms inviato contribuirà con 1 euro, che sarà interamente devoluto al Dipartimento della Protezione Civile per il soccorso e l´assistenza. Il sistema sarà operativo dalle ore 23 di stasera. Dalle ore 9 di domani, sarà possibile donare 2 euro attraverso chiamata da rete fissa di Telecom Italia, utilizzando lo stesso numero: 48580. Il Dipartimento della Protezione Civile fornirà tutte le indicazioni sull´utilizzo dei fondi raccolti. .  
   
   
TERREMOTO IN ABRUZZO. PARTE LA COLONNA MOBILE REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE: L´EMILIA-ROMAGNA ADERISCE ALLA RICHIESTA DI AIUTO CON 120 VOLONTARI E TECNICI, MEZZI E ATTREZZATURE PER L´ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE  
 
Bologna, 6 aprile 2009 - “La Regione Emilia-romagna sta rispondendo alla richiesta di aiuto delle popolazioni colpite dal terremoto inviando volontari e tecnici di Protezione civile, strutture sanitarie e mezzi per l’assistenza alla popolazione”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Vasco Errani. Fin dalle prime ore di questa mattina Errani sta seguendo l’evolversi dell’emergenza terremoto in Abruzzo, insieme all’assessore regionale Marioluigi Bruschini e al direttore dell’agenzia regionale di Protezione civile Demetrio Egidi, in costante raccordo con Guido Bertolaso e col presidente dell’Abrusso Gianni Chiodi. La Protezione civile regionale sta inviando in Abruzzo una sezione della Colonna mobile regionale destinata all’assistenza alla popolazione, due Posti medici avanzati per il soccorso sanitario in collaborazione con il 118, una task force logistica di pronto intervento, due moduli cucine che garantiscono 400 pasti turno, una squadra di geometri e ingegneri volontari specializzati nella rilevazione dell’agibilità degli edifici. E’stata altresì allertata una struttura mobile protetta per anziani non autosufficienti; per un totale di 120 tra volontari, funzionari e tecnici di Protezione civile che nel giro della giornata arriveranno all’Aquila, nel quadro degli interventi di soccorso coordinati dal Dipartimento nazionale. L’assessore regionale Bruschini e Egidi sono da questa mattina in riunione permanente con i tecnici e i funzionari presso il Centro multirischio dell’Agenzia regionale, che funzionerà da presidio permanente e centro di raccordo logistico dei volontari e dei tecnici inviati nelle zone terremotate. Prosegue, nel frattempo, il monitoraggio dell’evento sul territorio dell’Emilia-romagna, che al momento non ha evidenziato danni significativi secondo le verifiche effettuate congiuntamente dalle strutture tecniche della Regione, delle Province e dei Vigili del fuoco. .  
   
   
PROTEZIONE CIVILE: IL FRIULI VENEZIA GIULIA INVIA 400 VOLONTARI IN ABRUZZO  
 
Gorizia, 6 aprile 2009 - Il Friuli Venezia Giulia ha inviato in Abruzzo 400 volontari della Protezione Civile regionale dotati di unità cinofile e 6 ingegneri specializzati, contribuendo così in tempo reale all´immediato soccorso alla popolazione colpita dal forte terremoto della scorsa notte. "In qualità di Protezione Civile capofila a livello nazionale - ha spiegato il governatore del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, nel corso di una conferenza stampa a Gorizia - siamo stati allertati 40 minuti dopo la scossa delle 3. 37 e subito dopo è stato messo a conoscenza dei fatti anche l´assessore alla Protezione Civile, Vanni Lenna. Alle 9 - ha precisato Tondo - erano già in viaggio i primi 150 volontari con le unità cinofile e 6 ingegneri, 3 dei quali sono attualmente impegnati nella sede operativa del pronto intervento allestita presso la Guardia di Finanzia dell´Aquila". Gli altri 250 volontari, ha annunciato il presidente della Regione, sono in movimento e raggiungeranno quanto prima il contingente regionale che, nell´ambito della divisione dei 300 km quadrati di area colpita in otto zone di competenza, è stato assegnato proprio al centro storico dell´Aquila". Questa mattina, intanto, accompagnato dal sindaco Ettore Romoli, Tondo si è recato alla Protezione Civile goriziana dove ha personalmente potuto esprimere la solidarietà alla famiglia di Carmine Vitale, il 56enne volontario rimasto vittima di un incidente mortale lo scorso sabato, cadendo da un´altezza di oltre 7 metri mentre stava eseguendo un intervento di manutenzione sul tetto della sede. "La famiglia Vitale era ed è coinvolta nel volontariato della Protezione Civile - ha commentato il governatore - e dobbiamo ringraziare queste persone se il Friuli Venezia Giulia può contare su un´organizzazione di pronto intervento unanimemente considerata di altissimo livello". La Regione, ha infine assicurato Tondo, sarà presente ai funerali di Vitale con l´assessore Lenna, testimoniando anche in questo modo la vicinanza alla famiglia ed a tutti i volontari. . .  
   
   
TERREMOTO: SANITA’ VENETA ALLERTATA E A DISPOSIZIONE  
 
Venezia, 6 aprile 2009 - “Il Sistema Sanitario Veneto è a completa disposizione della Regione Abruzzo e delle Autorità deputate al coordinamento dell’emergenza per fornire l’assistenza e gli aiuti che fossero ritenuti necessari o utili”. Lo annuncia l’Assessore regionale alla Sanità del Veneto, Sandro Sandri, che in questo senso ha anche inviato una lettera al collega della Regione Abruzzo. “Sin da stamattina – aggiunge Sandri – siamo al lavoro e tutte le Ulss e Aziende Ospedaliere del Veneto sono state allertate e sono pronte ad intervenire. Attiveremo qualsiasi modalità di intervento che ci verrà richiesta – aggiunge Sandri. Siamo pronti ad inviare medici, infermieri, macchinari ed anche a ricoverare negli ospedali veneti i feriti per i quali le nostre strutture potessero risultare idonee a fornire la migliore assistenza”. . .  
   
   
TERREMOTO ABRUZZO, DAL LAZIO 3 ELICOTTERI E OLTRE 200 VOLONTARI PROTEZIONE CIVILE  
 
Roma, 6 aprile 2009 - ore: 10. 00 - Inviati in Abruzzo dalla Protezione Civile del Lazio 40 squadre con oltre 200 volontari: 3 elicotteri, centinaia di tende, 3 cucine da campo, mezzi da terra, ruspe e squadre di unità cinofile. Qualche abitazione lesionata in tre comuni del Reatino e a Sora, ma nessun danno alle persone. Sono partite intorno alle 6 di questa mattina due colonne di uomini e mezzi della Protezione civile regionali impegnati nel sostegno alle operazioni di soccorso dopo il terremoto che ha colpito severamente questa notte la provincia dell’Aquila. Da tutto il Lazio circa 40 squadre con più 200 volontari hanno raggiunto le zone di ammassamento in Abruzzo e sono a disposizione della Protezione civile nazionale per le operazioni di soccorso. Altrettante sono state allertate e sono pronte a operare. La Protezione civile regionale ha messo a disposizione dei soccorsi tre elicotteri regionali normalmente utilizzati per la lotta agli incendi, mentre i volontari della Protezione civile del Lazio hanno già portato in Abruzzo centinaia di tende per ospitare persone, 3 cucine da campo, mezzi per il movimento terra come ruspe, bobcat ed escavatori, oltre a torri faro per garantire con le fotoelettriche i soccorsi anche dopo il tramonto. Intervenute anche squadre di volontari con unità cinofile. Nel territorio regionale le squadre della Protezione civile stanno monitorando soprattutto le zone al confine con l’Abruzzo come quella di Amatrice e del cicolano in Provincia di Rieti e quelle della Provincia di Frosinone per verificare le necessità della popolazione e gli eventuali danni subiti. Al momento risultano alcune abitazioni lesionate, ma nessun danno alle persone, nei comuni di Borgorose, Corvaro e Santo Stefano, al confine con la Marsica, e nel popoloso comune di Sora. Il presidente Marrazzo sta seguendo dalle prime ore del mattino l’evolversi della situazione con informazioni dalla Sala Italia e dalla Sala operativa regionale. Resta a disposizione della cittadinanza il numero verde della Protezione civile regionale 803 555. .  
   
   
TERREMOTO: PARTITA ALLE 11 DALLA SEDE DEI VIGILI DEL FUOCO DI TRENTO ALLA VOLTA DE L´AQUILA LA COLONNA MOBILE DELLA PROTEZIONE CIVILE CIRCA 120 GLI UOMINI COINVOLTI. PARTITI ANCHE DUE ELICOTTERI.  
 
 Trento, 6 aprile 2009 - Il Trentino della solidarietà si mette nuovamente in moto per prestare soccorso ad una regione colpita da un terremoto. Stamani attorno alle 11 la colonna mobile della Protezione civile è partita alla volta de L´aquila, con 120 uomini e una ventina di mezzi. Partiti anche due elicotteri, un Dauphine con una unità di rianimazione a bordo e un Corneille con alcune unità cinofile. "Auguro a tutti di poter dare il meglio di sé, con la generosità e la perizia che il Trentino ha sempre dimostrato in questi frangenti - ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento - . Le notizie che giungono dall´Abruzzo sono drammatiche; vogliamo essere vicini alle popolazioni colpite da questa sciagura in maniera concreta, mettendoci a disposizione delle autorità locali e della Protezione civile nazionale per contribuire ad alleviare le loro sofferenze. A tutti i trentini che si sono messi in moto oggi, e a quelli che seguono la missione da qui, un grande in bocca al lupo. " - La richiesta di aiuto della Protezione civile nazionale è arrivata stamani alle 7. Si è quindi costituita un´unità operativa, coordinata dal responsabile della Protezione civile trentina Raffaele De Col, presso la sede dei Vigili del fuoco di Trento. Il protocollo previsto in questi casi si è messo immediatamente in moto: in poche ore sono state convocate 120 persone, 70 appartenenti ai Vigili del fuoco volontari (coinvolti i distretti di Trento e Rovereto, più un rinforzo da Pergine), 19 ai Vigili del fuoco permanenti, 10 ai Nu. Vo. La, 5 rispettivamente alla Croce Rossa e ai corpi Forestali , 10 al Dipartimento della Protezione civile della Provincia autonoma di Trento. Assieme ad essi, anche alcuni psicologi. La colonna mobile, formata da una ventina di mezzi fra leggeri e pesanti, con altrettanti container con tutte le attrezzature necessarie per allestire un campo autosufficiente e altro materiale utile per fronteggiare l´emergenza, si è messo in moto poco dopo le ore 11. Fra le attrezzature una sala operativa mobile completa di tutta la logistica, alcune macchine per movimentazione, un Bobcat con forche, benna, pinza, un Manitou con forche e benna, ed ancora, tutto il necessario per montare un campo totalmente autonomo (cucina, gruppo elettrogeno, letti, logistica per l´acqua potabile, gasolio, fari e quant´altro), vario materiale per lavori di scavo, puntellazione, recupero di persone eventualmente sepolte dalle macerie (cuscini sollevatori e persino pistoni che possono sollevare fino a 1000 tonnellate). Nella prima mattinata sono partiti per l´Aquila anche due elicotteri: un Dauphine con un´unità di rianimazione a bordo e un Corneille di supporto, con alcune unità cinofile (9 in tutto quelle mobilitate, parte delle quali viaggeranno alla volta dell´Abruzzo via terra). La colonna mobile è comandata da Gianfranco Cesarini Sforza e Paolo Rossi del Servizio prevenzione rischi. Il punto di concentramento è previsto a L´aquila in piazza Dalmi. Il primo cambio per il personale volontario è previsto fra mercoledì e giovedì. Il secondo cambio (per Vigili del Fuoco volontari e anche il personale permanente) domenica. Al momento non è possibile sapere quanto durerà la missione. Domani mattina partirà alla volta dell´Aquila anche un´unità tecnica della Protezione civile incaricata di effettuare le prime verifiche statiche sugli edifici pericolanti; anche l´Università di Trento, in particolare con i suoi ingegneri, si è messa a disposizione della "macchina" degli aiuti. Dalla Magnifica Comunità di Fiemme è arrivata anche la disponibilità di 180 metri cubi di legname per puntellazioni: partiranno alla volta dell´Abruzzo già in giornata, con due autotreni. .  
   
   
TERREMOTO ABRUZZO: DA PROTEZIONE CIVILE REGIONALE LAZIO 4 CUCINE DA CAMPO  
 
Roma, 6 aprile 2009 - Ore 11. 30 - La Protezione civile della Regione Lazio, nell’ambito del comitato operativo, è al lavoro anche presso la sala Italia del Dipartimento nazionale, da dove sta coordinando i contributi e gli aiuti provenienti dalle diverse regioni d’Italia in soccorso del forte terremoto dell’Aquila. Stanno raggiungendo l’Abruzzo le 4 cucine da campo in dotazione alla Protezione civile regionale, in grado di preparare contemporaneamente circa 2000 pasti l’ora. Al momento sono in tutto circa 300 i volontari che stanno collaborando nell’emergenza, alla ricerca delle persone rimaste tra le macerie. Dopo le operazioni di monitoraggio del territorio laziale, partite intorno alle 4 del mattino, di prima mattina sono partite due colonne mobili, e un’altra è in viaggio con un circa 100 volontari. Continua l’afflusso dei mezzi di soccorso, con i quali si collaborerà per fronteggiare l’emergenza e per la ricerca dei dispersi. La Protezione civile regionale resta a disposizione con il numero 803 555 attivo 24 ore su 24. .  
   
   
TERREMOTO ABRUZZO, ZARATTI: A DISPOSIZIONE SFOLLATI ALLOGGI PARCHI LAZIO  
 
Roma, 6 aprile 2009 - Filiberto Zaratti, Assessore all´Ambiente e alla Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio rende noto che attraverso l´Arp (Agenzia Regionale Parchi) saranno messi a disposizione delle persone rimaste senza tetto, a seguito del grave terremoto di questa notte, gli alloggi disponibili dei Parchi regionali del Lazio nelle aree limitrofe il confine con l´Abruzzo. "Al momento - dichiara Zaratti - abbiamo individuato alloggi per circa 60 posti nelle riserve di Cervia Navegna e dei Monti della Duchessa. Sono inoltre a disposizione anche otto fuoristrada e venti guardiaparco per tutte le operazioni necessarie in queste drammatiche ore. Attraverso il direttore dell´Arp, Vito Consoli, l´Assessorato è in contatto con la Protezione Civile per coordinare la collaborazione. Faremo tutto quanto è nelle nostre possibilità per aiutare la popolazione colpita alla quale va il nostro profondo affetto e la nostra solidarietà". .  
   
   
TERREMOTO ABRUZZO: PRONTA A PARTIRE LA COLONNA MOBILE VALDOSTANA  
 
Aosta, 6 aprile 2009 - Il Presidente della Regione Augusto Rollandin ha dato l’assenso alla partenza della colonna mobile valdostana per portare aiuti alle popolazioni colpite dal terremoto dell’Abruzzo. In mattinata si è riunito il Gruppo regionale di coordinamento della colonna mobile, composto oltre che dal direttore della Protezione civile Pio Porretta, dal direttore del corpo valdostano dei vigili del fuoco Davide Bertolo, dal rappresentante dell’Usl Enrico Visetti, da Paolo Sinisi della Croce Rossa e da Maurizio Lanivi per il volontariato civile. Nel corso della riunione sono state definite le modalità di intervento e di coordinamento degli aiuti che arriveranno in Abruzzo dalla Valle d’Aosta. Sono quindi pronte a partire trenta persone, che articoleranno i loro interventi su diversi ambiti. Verranno inviate una sezione operativa dei vigili del fuoco con assetto emergenza terremoto; una componente umanitaria composta da un campo base da 130 posti equipaggiato di una cucina mobile per 200 pasti l’ora; una componente sanitaria con un elicottero della Protezione civile: sei le persone a bordo (oltre al pilota e allo specialista, un medico e tre rappresentanti del soccorso alpino valdostano). Il momento della partenza sarà stabilito dal Dipartimento nazionale di Protezione civile, dal quale la Regione sta aspettando indicazioni. .  
   
   
TERREMOTO: IL CNR GIÀ IN ABRUZZO CON I SUOI RICERCATORI  
 
Roma, 6 aprile 2009 - In occasione dei gravi eventi sismici che hanno colpito la popolazione e le infrastrutture in Abruzzo, il presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), prof. Luciano Maiani, ha immediatamente fornito la piena e immediata disponibilità dell´Ente e della sua Rete scientifica al presidente del Consiglio dei Ministri, on. Silvio Berlusconi, al Sottosegretario di Stato alla Protezione Civile, dr. Guido Bertolaso e alla Regione Abruzzo. “Il Cnr ha messo a disposizione del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dpc) e della Regione Abruzzo tutte le sue competenze tecniche e scientifiche", dichiara il presidente Maiani. "Ricercatori di alcuni Istituti del Cnr (Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica-irpi, Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente-irea, Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale-imaa, Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria-igag) si sono già attivati, in contatto diretto ed operativo con il Dpc, e stanno raggiungendo le zone colpite con un Laboratorio mobile per effettuare indagini geofisiche". Nell’immediato il Cnr può affiancare il Dpc nell’opera di individuazione di condizioni di rischio geologico, geomorfologico e idraulico e nella localizzazione di siti idonei all’installazione di tendopoli, unità abitative temporanee o altre strutture d’interesse di protezione civile. Il Cnr mette inoltre a disposizione competenze e strumenti per l’elaborazione di immagini satellitari (ottiche, radar, etc. ) nonché mezzi mobili in grado di garantire l’indipendenza e l’efficacia operativa delle attività di campo e dei sopralluoghi tecnici. Il direttore del Dipartimento Terra Ambiente del Cnr, dr. Giuseppe Cavarretta, ha partecipato alla riunione della Commissione Grandi Rischi per il coordinamento del supporto da parte della rete dell’Ente. .  
   
   
TERREMOTO, PARTONO LE PRIME COLONNE MOBILI REGIONALI DALLA LOMBARDIA  
 
Milano, 6 aprile 2009 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni ha espresso la vicinanza della Giunta regionale alla popolazione dell´Aquila, il cordoglio per le vittime del terremoto d´Abruzzo che nelle prime ore di questa notte ha colpito il capoluogo abruzzese e la solidarietà ai feriti. "Regione Lombardia - ha detto Formigoni - si è attivata con la Sala Operativa della Protezione Civile dieci minuti dopo l´evento, in raccordo con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile. Abbiamo immediatamente inviato una squadra di tecnici regionali con compiti di verifica della situazione e per preparare i dettagli logistici che serviranno all´arrivo di due colonne mobili il cui arrivo sul posto è previsto in serata". Alle 14. 30 è partita dal Centro Polifunzionale di Emergenza della Protezione Civile e della Croce Rossa Italiana di Legnano (Mi) la prima Colonna Mobile regionale con tutte le risorse, personale e mezzi per l´allestimento di una tendopoli per 250 persone (80 operatori logistici, 40 tende, 5 cucine da campo), assistenza sanitaria, la verifica/ripristino servizi acqua-luce-gas, con 2 squadre, 8 operatori, 2 automezzi, una squadra esperta in telecomunicazioni (3 operatori, 1 automezzo). I mezzi della colonna regionale di soccorso appartengono a servizio Emergenza Urgenza 118 di Milano, associazioni della Colonna Mobile Regionale (Anpas Lombardia, Associazione Nazionale Alpini, Gruppo Volontari Protezione Civile del Parco Ticino, Gruppo Volontari di Protezione Civile di Aem, Federazione Italiana Ricetrasmissioni Citizen´s Band Lombardia, Croce Rossa Italiana - Lombardia), Comune di Milano. La seconda colonna mobile partirà nel pomeriggio con volontari messi a disposizione dalla Province di Milano, Brescia e Lecco: "Ci saranno otto squadre di unità cinofile - ha detto l´assessore regionale ala Protezione Civile, Stefano Maullu - che in casi come questo sono indispensabili per la ricerca dei dispersi sotto le macerie, unità per le telecomunicazioni e per il ripristino di impianti elettrici". Ogni Colonna è composta da circa 50/70 volontari più i mezzi ed è in grado di assistere 250 persone circa. L´assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani, ha fatto un primo punto sui soccorsi sanitari: "Inviamo un Posto Medico Avanzato di 1° livello composto da 4 medici, 3 infermieri e 3 tecnici del 118 di Milano e, un gruppo di medici igienisti, tecnici igienisti e veterinari. A disposizione, pronto a partire, c´è un Pma di 2° livello con 4 medici 6 infermieri e 4 tecnici e 3 operatori Nbcr (Nucleo Biologico Chimico Radiologico)". Per quanto riguarda le verifiche di agibilità degli edifici, sono a disposizione dodici squadre per un totale di 24 tecnici di Regione Lombardia e di Arpa Lombardia. Le prime squadre partono nel tardo pomeriggio per essere operative nella mattinata del 7 aprile. Garantiranno la loro presenza fino a fine emergenza. Per l´emergenza Abruzzo Regione Lombardia ha messo a disposizione 1764 sacche di sangue. I dati sono già stati comunicati al Centro Nazionale Sangue. Altre 300 unità al giorno potrebbero rendersi disponibili già da domani, utilizzando e incrementando la raccolta quotidiana. Prima Colonna Mobile - Sono in viaggio verso L´aquila venti mezzi, 120 uomini e tutto l´occorrente per assistere dal punto di vista logistico e sanitario 250 persone colpite dal terremoto. Fanno parte della prima colonna mobile della Regione Lombardia, gestita dalla Cri (Croce rossa italiana) e partita nel primo pomeriggio dal Centro polifunzionale di emergenza regionale di Legnano (Milano) per raggiungere il capoluogo abruzzese e prestare i primi soccorsi alle popolazioni colpite dal sisma di questa notte: personale del 118, volontari di Anpas (Associazione nazionale pubblica assistenza), A2a , radioamatori, Ana (Associazione nazionale alpini), Comune di Milano e Parco del Ticino. Capo colonna, Massimo Ceriani della Regione Lombardia. Il presidente Roberto Formigoni, che già stamane aveva espresso cordoglio alle famiglie colpite, sottolinea l´importanza della "azione di solidarietà, pronta ed efficace, che Regione Lombardia è in grado di mettere in atto grazie allo spirito di iniziativa e alla disponibilità di tanti persone e gruppi organizzati provenienti da tutti i suoi territori, e grazie anche all´azione di coordinamento e di preparazione che la Regione stessa ha svolto costantemente nei confronti di queste realtà". Seconda Colonna Mobile - La seconda colonna mobile, ugualmente attrezzata, è in fase di allestimento e partirà in tarda serata, attorno alle 23, per raggiungere il capoluogo abruzzese ed essere operativa nelle prime ore di domani, martedì 7 aprile. Tecnici - Intanto, alle 16. 45, sono partite anche i 2 coordinatori e le 13 squadre, ciascuna composta da 2 tecnici, per effettuare i controlli di staticità degli edifici. Sala Operativa - La Sala Operativa regionale di Protezione Civile è stata immediatamente attivata la scorsa notte, pochi minuti dopo la notizia della scossa sismica. La Protezione Civile regionale, ha allertato la Colonna Mobile Regionale e le Colonne Mobili provinciali, ha effettuato una ricognizione delle risorse disponibili sul territorio lombardo (risorse interne ed esterne a Regione) identificando una serie di squadre tecniche e di mezzi/attrezzature specialistici in pronta partenza. Altre Disponibilita´ - Le Polizie Locali dei Comuni di Brescia, Desenzano del Garda e Salò hanno messo a disposizione proprio personale (8 operatori) per il supporto alla Polizia Locale de L´aquila. Il personale è pronto a partire, in attesa di comunicazione da parte del gruppo di scouting. Altro personale di Regione è in attesa di eventuali ulteriori esigenze dell´area colpita dal sisma. Rimangono a disposizione per le attività di soccorso circa 450 persone (350 logistici, 100 sanitari), segnalate da tutte le province lombarde. Stanno inoltre giungendo alla Sala Operativa segnalazioni da parte di ditte e organizzazioni professionali, che mettono a disposizione mezzi, materiali e personale. .  
   
   
SISMA ABRUZZO : ´MARCHE IN PRIMA LINEA NEI SOCCORSI: TOTALE DISPONIBILITA´. IN ARRIVO A L´AQUILA L´OSPEDALE DA CAMPO, ALLERTATI TUTTI I NOSOCOMI MARCHIGIANI.  
 
Ancona, 6 Aprile 2009 - ´Le Marche sono in prima linea nei soccorsi alla popolazione abruzzese colpita questa notte da un terribile sisma e nell´esprimere massima solidarieta` e profondo cordoglio per le vittime, garantiscono la massima disponibilita` in termini di soccorsi´. Lo afferma l´assessore regionale alla sanita` Almerino Mezzolani che, in continuo raccordo con il presidente della Regione Gian Mario Spacca e il Dirigente della Protezione civile marchigiana Roberto Oreficini gia` operativo sul posto, sta seguendo passo passo l´organizzazione degli aiuti. ´A L´aquila ´ spiega Mezzolani - stanno arrivando circa 100 persone tra personale medico e volontari della protezione civile con un ospedale da campo della Regione Marche che dovra` affiancarsi all´Ospedale del capoluogo abruzzese San Salvatore in gravissime difficolta` in quanto al 90% inagibile. La struttura mobile completamente autosufficiente dal punto di vista della strumentazione e` composta da moduli e tende gonfiabili. Nella colonna mobile regionale ci sono 11 ambulanze e 12 unita` cinofile. Alle 17 si terra` un breafing del Dipartimento di coordinamento delle Regioni e si valutera` se inviare altri uomini ed altri mezzi´. Non solo. L´assessorato alla sanita` ha allertato tutti gli ospedali marchigiani, in particolar modo quello di Ascoli, il piu` vicino alla tragedia, e quello di Torrette per la sua alta specialita` ed ha effettuato una ricognizione dei posti letto che potranno ospitare i traumatizzati e i pazienti sgomberati dagli ospedali abruzzesi danneggiati. Massima disponibilita` anche per quanto riguarda l´eliambulanza. ´Seguiremo l´evolversi della situazione con la massima attenzione ´ conclude Mezzolani ´ garantendo la totale disponibilita` e il nostro bagaglio di esperienza ad una regione a cui ci legano solidi rapporti di amicizia e collaborazione´. .  
   
   
TERREMOTO IN ABRUZZO : LA PROTEZIONE CIVILE DEL PIEMONTE PRONTA AD INTERVENIRE PER SOSTENERE L´EMERGENZA  
 
Torino, 6 Aprile 2009 11:03 “Il Piemonte è pronto ad intervenire per sostenere l’Abruzzo colpito questa notte dal terremoto - dichiara l’assessore regionale alla Protezione civile Luigi Sergio Ricca - e come sempre la nostra regione si è messa a messa a disposizione del sistema nazionale di Protezione civile ed è pronta ad intervenire appena il Dipartimento lo richieda. Il Piemonte, in questa fase di primo intervento è pronta a inviare 60 uomini volontari dell’Ana, Associazione Nazionale Alpini, 8 mezzi polifunzionali con carrelli elevatori atti ad eseguire controlli dall’alto, 3casette prefabbricate, e un Posto Medico Avanzato del 118. La presidente Bresso, l’assessore Ricca e tutta la Giunta del Piemonte esprimono “alla popolazione abruzzese e alle istituzioni il cordoglio per le vittime, la vicinanza e la solidarietà e la più totale disponibilità per sostenere la popolazione così gravemente colpita”. .  
   
   
TERREMOTO, PARTITA PER L´AQUILA LA COLONNA TOSCANA DI SOCCORSO PRIMO INTERVENTO CON UNA DOTAZIONE DI 25 TENDE. STASERA GIÀ OPERATIVI  
 
Firenze, 6 aprile 2009 - E´ partita alle 14. 30 la prima colonna mobile di soccorso coordinata dalla Regione Toscana e formata in collaborazione con le province di Firenze e Grosseto e il Comitato operativo del volontariato, composto da Anpas, Misericordie, Croce Rossa e Vab. Sarà garantita assistenza alla popolazione dal punto di vista logistico e con il supporto di una struttura sanitaria ad hoc. La colonna è composta di 40 mezzi e ha la disponibilità di 25 tende in grado di ospitare circa 200 persone, brande, coperte, mensa allestita, cucina da campo, torri faro, centrale idrica, ambulanza attrezzata. Il personale impiegato in questo primo intervento è di 80 persone. Alla colonna toscana è stato assegnato un quartiere dell’Aquila. L´arrivo all´Aquila è previsto intorno alle 19. 00. Già in serata è prevista l´operatività, con la distribuzione dei pasti e gli alloggi per i senza tetto. La Regione Toscana sta organizzando inoltre l’invio per la giornata di domani di tecnici per la verifica di agibilità degli edifici rimasti in piedi. L´assessore alla protezione civile, Marco Betti, che segue costantemente l´evolversi della situazione lancia un appello a quanti si stanno mobilitando in queste ore. «La generosità che i toscani stanno dimostrando è, come sempre, encomiabile – sottolinea Betti – ma è essenziale che vengano evitate iniziative “fai da te”. Affinché i soccorsi siano efficienti – ribadisce Betti - è indispensabile che tutte le operazioni vengano coordinate dalla sala operativa della protezione civile della Regione, che è in continuo contatto con la protezione civile nazionale e con il coordinamento interforze delle altre Regioni. » .  
   
   
TERREMOTO IN ABRUZZO: REGIONE UMBRIA ASSISTERÀ POPOLAZIONI TERREMOTATE OSPITALITÀ A PERUGIA PER UNIVERSITARI SFOLLATI  
 
Perugia, 6 aprile 2009 – Opererà a sostegno delle popolazioni terremotate di Tempera e Camarda, frazioni dell’Aquila tra le più colpite dal sisma che ha colpito la scorsa notte l’Abruzzo, la colonna mobile di aiuti che è partita oggi dall’Umbria e che sarà rafforzata fin da domani. Lo comunica il Servizio regionale di Protezione Civile. Assegnata al Centro Operativo Misto di Paganica, uno dei cinque allestiti dalla Protezione Civile nazionale per i soccorsi alle popolazioni, della colonna mobile partita dall’aviosuperficie di Terni fanno parte 105 volontari provenienti da tutta l’Umbria, iscritti a 17 associazioni regionali. Preceduti da tre camion con le attrezzature necessarie per la realizzazione di un’area di ricovero completa in grado di ospitare 250 persone, i volontari sono partiti alla volta dei centri abruzzesi terremotati con un convoglio formato da 32 fuoristrada e da tre autobotti contenenti acqua (provenienti da Nocera Umbra). “Il primo intervento che effettueranno i volontari della colonna mobile – spiega il dirigente del Servizio Protezione Civile della Regione Umbria, Sandro Costantini – sarà quello di assicurare già da stasera un ricovero agli sfollati dei due paesi, garantendo loro alloggio e pasti. Stiamo predisponendo intanto una seconda colonna mobile di aiuti che, con molta probabilità, partirà già da domani. Da stamattina, intanto, è sul posto una squadra di tecnici della Regione Umbria che sarà impegnata nei rilevamenti sull’agibilità degli edifici e successivamente nella verifica dei danni provocati dal sisma. Nei prossimi giorni sarà inviata in Abruzzo anche un’altra squadra di tecnici; l’Umbria – ha ricordato – può contare su una ‘task force’ di 150 tecnici, altamente qualificati e formati, tra cui laureati in Protezione civile, che operano nelle amministrazioni pubbliche locali”. In collaborazione con l’”Adisu”, l’Agenzia per il diritto allo studio universitario dell’Umbria, e l’Università degli Studi di Perugia, il Servizio di Protezione civile della Regione ha organizzato, inoltre, il trasferimento di un’ottantina di studenti iscritti all’Università dell’Aquila e rimasti senza alloggio dopo il crollo della Casa dello Studente nel capoluogo abruzzese. A bordo di due pullman messi a disposizione dall’”Apm” raggiungeranno stasera Perugia, dove saranno ospitati nelle strutture abitative gestite dall’”Adisu”. .  
   
   
PROTEZIONE CIVILE VENETA: CENTO VOLONTARI E UNA TRENTINA DI MEZZI SONO DIRETTI IN ABRUZZO. IN VIAGGIO ANCHE GLI ALPINI. UNA SECONDA COLONNA MOBILE PARTIRA’ DOMANI MATTINA  
 
Venezia, 6 aprile 2009 - E’ partita oggi pomeriggio in direzione Abruzzo, alle ore 15. 00, la colonna mobile dei volontari veneti di protezione civile dal centro logistico della città di Rovigo. Rovigo è sempre stata considerata una posizione strategica per tutte le emergenze verso il sud d’Italia e quindi anche in questa occasione la Regione del Veneto ha scelto di coordinare le attività dal capoluogo polesano. L’assessore con delega alla Protezione civile, Elena Donazzan, ha seguito passo dopo passo dalle ore 6. 00 di stamattina gli avvenimenti e si è recata immediatamente a Rovigo per ringraziare i volontari che hanno dato la loro disponibilità. “Sarò in contatto con i volontari - ha detto l’assessore – 24 ore su 24. ” Il capo colonna è un funzionario del servizio di protezione civile della Regione del Veneto, Riccardo Rossi. Cento sono i volontari e una trentina sono i mezzi. L’allerta è scattata alle ore 5. 00 e immediatamente è stata attivata la sala operativa della protezione civile e sono state messe in rete le sette province. “Alla Regione - ha spiegato l’assessore - spetta infatti il ruolo di coordinamento. ” L’assessore ha ricordato che al Veneto è stata assegnata la zona di Rocca di Mezzo, 28 chilometri dal capoluogo, L’aquila: si tratta di un altopiano, quindi di una zona di montagna, che il Veneto conosce bene viste le peculiarità del nostro territorio. Ai volontari serviranno sei ore di viaggio, mentre una staffetta sta già sta giungendo a destinazione per valutare come procede all’allestimento del campo. La colonna mobile ha con sé le torri faro che serviranno per illuminare la zona. Al Veneto è stato chiesto di allestire servizi, cucine, tende e soprattutto presidi medici avanzati. “Domani mattina, alle ore 7, - ha anticipato l’assessore - partirà un‘altra colonna mobile: ci sono però problemi legati essenzialmente al fatto che l’autostrada è chiusa e perciò sarà molto impegnativo il viaggio. ” L’unico organo ufficiale di informazione è il sito regionale (www. Regione. Veneto. It/protezionecivile) che sarà aggiornato ogni due ore. Per l’assessore la situazione è grave e desta molta preoccupazione, c’è tuttora forte instabilità e le notizie sono drammatiche. “Ringrazio i volontari – ha detto l’assessore – per la loro generosità, competenza, disponibilità. Il Veneto è di nuovo in prima linea. ” L’assessore rammenta, inoltre, che l’Università di Padova ha messo a disposizione i propri tecnici strutturisti. ” Infine, l’assessore ha comunicato che 9 unità cinofile degli alpini sono in viaggio dall’alba di stamane da Vicenza. Una colonna mobile dell’Associazione nazionale degli alpini, ogni volta attivi in situazioni come questa, si muoverà nelle prossime ore in coordinamento con la Regione del Veneto. “Anche a loro - ha concluso l’assessore - va il mio grazie sentito e sincero. ” .  
   
   
REGIONE MOLISE: APPENA DOPO IL SISMA DI QUESTA NOTTE, INVIA IMMEDIATAMENTE LA COLONNA MOBILE PER I PRIMISSIMI SOCCORSI ALLA POPOLAZIONE  
 
Campobasso, 6 aprile 2009 - Il Presidente della Regione Molise Michele Iorio appena dopo il sisma di questa notte, in Abruzzo, ha dato mandato alla Protezione Civile Regionale di inviare immediatamente la Colonna Mobile per i primissimi soccorsi alla popolazione. Il Presidente Iorio ha quindi messo a disposizione dell´Abruzzo tutte le strutture sanitarie del Molise per ospitare i feriti provenienti dai vari centri colpiti dal terremoto. Nella primissima mattinata (con grado di emergenza H6) è già partito il primo modulo della Colonna mobile molisana composta da 40 volontari e da 2 cucine da campo, una postazione per le luci, un gruppo elettrogeno, l´ufficio di coordinamento mobile (che coordinerà la logistica e l´intero sistema di comunicazione d´emergenza via satellite), un cargo con le tende, delle tensostrutture, una cisterna con gasolio e un carrello officina. La Colonna Mobile molisana realizzerà un campo a l´Aquila in Piazza D´armi. Sono appena partiti anche il secondo e terzo modulo (con grado di emergenza H 12) della stessa Colonna Mobile costituita da 80 volontari, che oltre a trasportare altre attrezzature e 3 autobotti per l´acqua, daranno assistenza logistica alla popolazione. Parallelamente il Presidente Iorio, coordinandosi con le Prefetture di Campobasso e Isernia, ha avviato le procedure per la verifica di tutti gli edifici pubblici e particolarmente di quelli scolastici del Molise. Questo al fine di avere certezza delle reali condizioni di ogni immobile ed assicurare un loro tranquilla fruizione. .  
   
   
ROMA, TERREMOTO L’AQUILA: GIUNTA STANZIA 1,1 MILIONE DI EURO PER SOCCORSI  
 
Roma, 6 aprile 2009 - La Giunta comunale, su disposizione del sindaco, Gianni Alemanno, riunitasi in seduta straordinaria, ha deliberato lo stanziamento di un milione e 100 mila euro come primi aiuti da destinare alle popolazioni de L’aquila colpite dal sisma questa notte. I fondi saranno messi a disposizione della Croce Rossa Italiana. .  
   
   
TERREMOTO IN ABRUZZO: FINO A 15MILA PASTI AL GIORNO CON MENÙ FREDDO  
 
Bolzano, 6 aprile 2009 - Anche Legacoopbund esprime la propria solidarietà alla popolazione dell’Abruzzo e il massimo sostegno alle iniziative già in atto da parte di Legacoop Nazionale. Per dare una concreta manifestazione di solidarietà alla popolazione colpita dal tragico evento Legacoop Nazionale e Legacoop Abruzzo si sono già attivate. Come prima risposta all’emergenza, le cooperative cha fanno capo a Coop e Conad, attive in Abruzzo, si stanno organizzando per poter procedere, non appena la situazione lo consentirà, alla distribuzione di generi di prima necessità, e in particolare acqua e latte, in coordinamento con la Croce Rossa. La cooperativa Camst, contattata dalla Protezione civile, ha comunicato che è in grado di fornire fino a 15mila pasti al giorno con menù freddo oppure pasti confezionati in atmosfera protettiva che necessitano di attivazione per il consumo caldo e che garantiscono una vita del prodotto fino a 20 giorni, con evidenti vantaggi di tipo igienico sanitario. Ulteriori e più articolate iniziative di solidarietà e di sostegno alla popolazione dei centri colpiti dal sisma saranno definite nelle prossime ore, per rispondere alle esigenze che si manifesteranno ed in linea con le indicazioni che verranno fornite dalla protezione civile. .  
   
   
DALLA CAMERA DI COMMERCIO UN MILIONE PER IL TERREMOTO” SANGALLI: “LE IMPRESE DI MILANO VICINE ALL’AQUILA  
 
Milano, 6 aprile 2009 - Un milione di euro per contribuire a ricostruire le imprese distrutte dal terremoto. È quanto ha deciso quest’oggi la giunta della Camera di commercio di Milano in pieno accordo con la Camera di commercio dell’Aquila. Si tratta di un intervento straordinario per rispondere con immediatezza al dramma che in questo momento colpisce l’Abruzzo. “Siamo vicini al dolore immenso delle popolazioni delle zone investite dal sisma – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano – e abbiamo deciso di intervenire immediatamente con un primo aiuto a sostegno delle imprese distrutte, per aiutare il ritorno alla normalità. Oggi è una giornata che ha sconvolto il nostro Paese. Ma resta una speranza che parte dalla grande e concreta solidarietà che sta nascendo intorno a questo dramma”. .  
   
   
TERREMOTO IN ABRUZZO: DALL´ALTO ADIGE PRONTA A PARTIRE UNA SQUADRA DI SETTANTA TECNICI  
 
Bolzano, 6 Aprile 2009 - Una task force composta da una settantina di operatori e tecnici della protezione civile altoatesina è pronta a partire per l´Abruzzo. È solo la prima fase dell´intervento della Provincia di Bolzano, cui seguirà la messa a disposizione di container e strutture per alloggiare la popolazione dell´area colpita dal terremoto. La Protezione civile altoatesina si prepara per un intervento coordinato e organico in Abruzzo: le organizzazioni di volontariato, coordinate dalla Protezione civile della Provincia, sono pronte ad inviare personale e mezzi nell’area colpita dal terremoto, mentre una squadra del corpo permanente dei vigili del fuoco raggiungerà in serata la zona colpita dal sisma. "Nella prima fase, quella dell´azione immediata - spiega il presidente Luis Durnwalder, responsabile della protezione civile provinciale - è pronta a partire per l´Abruzzo una task force di circa 70 persone. " La colonna della protezione civile si metterà in azione non appena le autorità competenti in Abruzzo o il Dipartimento nazionale protezione civile comunicheranno tipo e luoghi d’intervento necessari. In questa fase sono richiesti all´Alto Adige soprattutto interventi di salvataggio di tipo sanitario, di messa a disposizione di medicinali, di azioni di ricerca con unità cinofile, di interventi con mezzi tecnici e di approvvigionamento. La spedizione della Protezione civile provinciale è in grado di seguire anche l’approvvigionamento di parte della popolazione, individuata eventualmente dalle Autorità abruzzesi, tramite il servizio sussistenza. In una seconda fase, tra qualche giorno, potranno essere messi a disposizione tende e container per alloggi provvisori destinati ad accogliere le persone senzatetto. La Ripartizione provinciale protezione civile ricorda infine che persone private che non siano membri di organizzazioni di volontariato della protezione civile non possono essere inviate dalle autorità competenti nella zona terremotata. .  
   
   
BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA IN AIUTO DELL’ABRUZZO APERTO UN CONTO CORRENTE PER RACCOGLIERE FONDI A FAVORE DELLE POPOLAZIONI COLPITE DAL TERREMOTO  
 
Siena, 6 aprile 2009 – Banca Monte dei Paschi di Siena ha avviato una raccolta fondi per aiutare le popolazioni dell’Abruzzo colpite dal terremoto. Chiunque voglia contribuire alla raccolta di solidarietà può effettuare un versamento sul conto corrente intestato “pro-terremotati Abruzzo” - coordinate bancarie “Cod. Iban It 33 E 01030 14200 000008620017” -, appositamente aperto da Banca Mps. Le donazioni sono esenti da qualsiasi spesa o commissione. È possibile eseguire i versamenti anche attraverso il call center di Banca Mps, mediante bonifico o addebito su carta di credito, chiamando il numero verde 800414141. Tutte le filiali di Banca Mps sono a disposizione per fornire ulteriori informazioni. .  
   
   
TERREMOTO: LA PROTEZIONE CIVILE TRENTINA VA A PAGANICA UNITÀ CINOFILE DESTINATE AL COMUNE DI ONNA  
 
Trento, 6 aprile 2009 - La colonna mobile della Protezione civile trentina, in marcia verso l´Abruzzo, sarà destinata al comune di Paganica. Le unità cinofile già arrivate in Abruzzo, invece, sono state incaricate di lavorare nel comune di Onna. Entrambi i comuni sono stati pesantemente colpiti dal sisma. Intanto prosegue il viaggio della colonna di mezzi dal Trentino, attualmente nei pressi di Pesaro. In autostrada si fa via via più numeroso l´insieme dei mezzi della Protezione Civile provenienti da tutto il Nord Italia. . .  
   
   
TERREMOTO IN ABRUZZO, LA PROTEZIONE CIVILE REGIONALE DELLA SAQRDEGNA PARTECIPERÀ AI SOCCORSI  
 
Cagliari 6 Aprile 2009 - A seguito del violento sisma che ha colpito la regione Abruzzo, la Protezione Civile Regionale parteciperà alle operazioni di soccorso. Lo ha detto l´assessore regionale della Difesa dell´ambiente Emilio Simeone nell´esprimere piena solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto: "La Regione Sardegna, già dalle prime ore dell´alba, ha dato la disponibilità per l´intervento in Abruzzo con la sua colonna mobile, costituita dalle Associazioni di volontariato regionali di Protezione civile, dal Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, dall´Ente Foreste e dal 118 alle quali si uniranno anche le strutture di Protezione civile delle Province". L´apporto della Regione Sardegna per l´emergenza in Abruzzo sarà dato attraverso uomini e mezzi all´avanguardia. La colonna mobile è composta da unità cinofile, mezzi e attrezzature per la movimentazione delle macerie autobotti per il trasporto di acqua potabile, ambulatorio mobile, ambulanze, cucina da campo, torri faro, gruppi elettrogeni, tende da campo, strutture mobili per l´allestimento di postazioni mediche avanzate, e altre attrezzature per la logistica. Per le operazioni di soccorso in Abruzzo saranno a disposizione 120 uomini per turno, che daranno un valido contributo alle operazioni di soccorso con un numero di uomini che coprirà almeno quattro turni. Le associazioni di volontariato Nazionali di protezione civile ( Anpas, Prociv Arci, Misericordia, Associazione Nazionale Alpini, Lega Ambiente, ecc) sono state attivate direttamente dal Dipartimento della Protezione Civile Nazionale. "E´ evidente-ha detto ancora Simeone-che le prime Regioni a partire, e alcune associazioni di volontariato, sono state quelle che raggiungono l´Abruzzo via terra-. L´emergenza però durerà diverse settimane e noi ci teniamo pronti a partire quando arriverà la chiamata da parte della Regione Friuli Venezia Giulia. In questi casi-dice in conclusione l´assessore- è bene non attivarsi autonomamente per evitare intralci ai soccorsi che devono avere necessariamente un coordinamento univoco e superiore". Per garantire un ordinato e adeguato coordinamento , ogni eventuale aiuto o intervento dovrà essere preventivamente concordato con il dipartimento della Protezione Civile Nazionale. .  
   
   
TERREMOTO ABRUZZO: GRUPPI CINOFILI E PSICOLOGICI DALLA VALLE D’AOSTA IN AIUTO ALLE POPOLAZIONI COLPITE DAL SISMA  
 
Aosta, 6 aprile 2009 - Mentre la colonna mobile della Protezione civile della Valle d’Aosta è in attesa di essere chiamata dalla Direzione nazionale di Protezione civile, dalla stessa Direzione è arrivata la segnalazione della necessità di soccorso tecnico per ricerca sotto le macerie e di personale di sostegno psicologico alle popolazioni colpite dal terremoto. Partiranno quindi da Aosta due gruppi cinofili dei vigili del fuoco valdostani, che affiancheranno in Abruzzo la colonna mobile nazionale dei vigili del fuoco, e quattro psicologi, che fanno parte dell’Associazione Psicologi dell’emergenza, affiancati da due tecnici per l’allestimento delle tende. In questo momento la Protezione civile valdostana è impegnata a gestire tutte le chiamate dei tanti cittadini che stanno dimostrando la loro disponibilità a rendersi utili per l’emergenza. Tutte le chiamate vengono però gestite a seconda delle esigenze che emergono dalla Direzione nazionale di Protezione civile. La Protezione civile della Valle d’Aosta comunica che per qualsiasi richiesta di informazioni sulle richieste di aiuto espresse dalla Direzione nazionale della Protezione civile è attivo il numero verde 800 319 319 . .  
   
   
ABRUZZO, DALLA BASILICATA 100 MILA EURO PER L’EMERGENZA  
 
Potenza, 6 aprile 2009 - Per sostenere le spese degli interventi di prima emergenza che la Basilicata effettuerà in Abruzzo a seguito del catastrofico evento sismico, la Giunta regionale, su proposta dell’assessore con delega alla Protezione civile, Innocenzo Loguercio, ha approvato una delibera per la dotazione di un fondo pari a 100 mila euro. L’impegno della Regione Basilicata proseguirà attraverso l’invio di funzionari tecnici, operatori sanitari e volontari, che metteranno a disposizione delle popolazioni colpite la consolidata esperienza, operando in particolare nel settore del soccorso sanitario e della verifica dell’agibilità degli edifici. “È un momento di grande sconforto – afferma l’assessore Loguercio - nel quale non risparmieremo impegno ed energia per attestare ai cittadini colpiti da questo tragico evento aiuto e solidarietà”. “Si tratta – aggiunge il presidente della Regione, Vito De Filippo – di un provvedimento volto ad assicurare una prima indispensabile dotazione finanziaria per consentire ai nostri uomini di portare un aiuto alle popolazioni della regione Abruzzo. Siamo pronti ad attivare ulteriori energie per rendere ancora più importante e concreto lo spirito di solidarietà umana ed istituzionale che, in queste ore, anima i lucani e tutti i loro rappresentanti”. .  
   
   
DA REGIONE CAMPANIA TERRENI E AZIENDE AGRICOLE PER I TERREMOTATI ABRUZZESI  
 
Napoli, 6 aprile 2009 - L´assessore regionale alle Politiche sociale Alfonsina De Felice ha individuato, nell´ambito del patrimonio regionale, terreni e aziende agricole per ospitare i terremotati abruzzesi. In particolare sono già disponibili parte di terreni dell´Azienda Montecoriolano di Potenza Picena, di San Severino nelle Marche, e inoltre terreni a Napoli e Pozzuoli. L´assessore ha dato inoltre mandato agli uffici regionali di individuare ulteriori siti tra le proprietà regionali che possano essere immediatamente utilizzati. . .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: GARANTIRE LA LIBERA CIRCOLAZIONE NELL´UE DEI CITTADINI EUROPEI  
 
Bruxelles, 6 aprile 2009 - Il diritto dei cittadini europei di circolare nell´Ue non è applicato in modo uniforme nei diversi Stati membri, molti dei quali hanno norme che ne ostacolano l´esercizio. Il Parlamento chiede quindi di definire orientamenti comuni sui motivi che giustificano l’allontanamento di un cittadino Ue (risorse minime, onere eccessivo per l´assistenza sociale e ordine pubblico) e sulla libera circolazione delle coppie omosessuali, e di eliminare gli oneri amministrativi ingiustificati. Ricordando che il diritto Ue non consente di considerare circostanza aggravante la presenza irregolare di un reo sul territorio, chiede di garantire la possibilità di ricorso contro le decisioni di allontanamento. Al 1° gennaio 2006, circa 8,2 milioni di cittadini dell’Unione esercitavano il diritto sancito dalla direttiva 2004/38 di risiedere in un altro Stato membro. Approvando con 500 voti favorevoli, 104 contrari e 55 astensioni la relazione di Adina VĂlean (Alde/adle, Ro), il Parlamento sottolinea tuttavia che il recepimento della direttiva «è nel complesso deludente», dal momento che diverse disposizioni della legislazione nella maggior parte degli Stati membri «sono contrarie alla lettera e allo spirito della direttiva». Inoltre, «le prassi amministrative nazionali molto spesso frappongono notevoli ostacoli all´esercizio da parte dei cittadini dei loro diritti». Tant´è che la Commissione ha sinora ricevuto più di 1. 800 denunce individuali, 40 interrogazioni parlamentari e 33 petizioni, in base alle quali ha avviato 5 procedimenti di infrazione per inadeguata applicazione della direttiva. Il Parlamento chiede quindi alla Commissione di presentare una politica di attuazione della direttiva «coerente, efficace e trasparente, che garantisca l´applicazione dei diritti di libera circolazione» nell’intera Ue ai cittadini europei e ai loro familiari, indipendentemente dal loro paese d’origine. Condivide inoltre l’impostazione della Commissione che prevede la verifica continua ed esaustiva dell’attuazione della direttiva e il sostegno agli Stati membri per garantirne la piena e corretta applicazione attraverso la pubblicazione di orientamenti, nel primo semestre del 2009. Al riguardo, chiede alla Commissione di stabilire un termine ultimo per la loro attuazione, decorso il quale andrebbero avviate procedure d´infrazione nei confronti degli Stati membri la cui legislazione e/o prassi siano in contrasto con la direttiva. Invitando il Consiglio a definire una strategia per garantire la libera circolazione dei cittadini e dei lavoratori dell’Ue, il Parlamento chiede inoltre agli Stati membri di avviare le procedure necessarie per adattare, entro la fine del 2009, le rispettive legislazioni e prassi nazionali. In proposito, sulla base delle informazioni acquisite tramite un questionario rivolto ai parlamenti nazionali (Francia e Germania non hanno risposto) e su una relazione della Commissione, i deputati identificano le «problematiche principali» da affrontare. Concetto di "familiare" e libera circolazione delle coppie dello stesso sesso - Il Parlamento evidenzia l’esistenza di «un’interpretazione restrittiva», da parte degli Stati membri, dei concetti di “familiare”, di “ogni altro membro della famiglia” e di "partner", «in special modo per quanto riguarda le coppie dello stesso sesso e il loro diritto alla libera circolazione». In proposito, una nota a piè di pagina, osserva che in Italia, Polonia e Slovacchia non sono riconosciute le unioni registrate e, come a Cipro, i matrimoni tra persone dello stesso sesso non costituiscono una base per il riconoscimento del diritto alla libera circolazione. Un emendamento orale avanzato dalla relatrice, su richiesta della delegazione italiana del Ppe/de, ha cancellato la parte della nota che osservava come l´Italia «non riconosce diritti di libera circolazione alle coppie dello stesso sesso per ragioni di ordine pubblico», mentre a livello Ue «si registra la prevalenza di posizioni contrarie al riconoscimento di terze o quarte mogli» (nelle altre versioni linguistiche il termine "mogli" è indicato come "coniugi"). Il Parlamento invita quindi gli Stati membri a tenere presente che la direttiva «impone l’obbligo di riconoscere la libera circolazione di tutti i cittadini dell’Unione (comprese le coppie dello stesso sesso), senza imporre il riconoscimento dei matrimoni fra persone dello stesso sesso». Chiede loro quindi «di dare piena attuazione ai diritti sanciti dalla direttiva» riconoscendoli «non soltanto ai coniugi di sesso diverso, ma anche ai partner legati da un’unione registrata, ai membri del nucleo familiare e ai partner la cui unione non sia formalmente registrata – ivi comprese le coppie dello stesso sesso riconosciute da uno Stato membro – a prescindere dalla loro nazionalità». Fatto salvo il loro mancato riconoscimento nel diritto civile di un altro Stato membro. Esorta poi la Commissione a formulare orientamenti «rigorosi» al riguardo, traendo spunto dalle conclusioni contenute nella relazione dell’Agenzia Ue per i diritti fondamentali, e a monitorare tali questioni. Risorse sufficienti e onere eccessivo per l´assistenza sociale - Il Parlamento osserva che l’interpretazione, da parte degli Stati membri, del requisito relativo alle “risorse sufficienti” «è spesso incerta», dal momento che molti di essi «obbligano gli interessati a presentare prove attestanti il possesso di tali risorse». In numerosi paesi, inoltre, è altrettanto incerta l’interpretazione del concetto di “onere eccessivo per il sistema di assistenza sociale dello Stato membro ospitante” e delle circostanze che, in base a tale criterio, giustificano l’allontanamento di un cittadino dell’Unione. Invita quindi la Commissione ad elaborare orientamenti con criteri comuni in relazione all´importo minimo delle risorse considerate sufficienti e a chiarire su quali basi gli Stati membri dovrebbero tenere conto “della situazione personale dell´interessato”. Ordine pubblico, pubblica sicurezza e comunità etniche - Per i deputati, inoltre, varia da uno Stato membro all’altro anche l’interpretazione dell’espressione “motivi gravi/imperativi di ordine pubblico o pubblica sicurezza” in base ai quali può essere giustificato un provvedimento di allontanamento. Al riguardo, osservano che ciò «è spesso causa di incertezze che potrebbero configurare un’utilizzazione abusiva della direttiva (applicata, ad esempio, in maniera selettiva a svantaggio dei cittadini di un dato Stato membro) o una discutibile conformità alla direttiva (come nel caso dei meccanismi di allontanamento automatico)». In proposito, una nota a piè di pagina cita l´esempio dell´articolo 235 del Codice penale italiano che prevede l´allontanamento degli stranieri condannati a reclusione per due o più anni. D´altra parte, il Parlamento rileva che i cittadini di determinati Stati membri e di talune comunità etniche «sembrano essere presi di mira in alcuni Stati membri». Invita quindi la Commissione, il Consiglio e tutti gli Stati membri a «sorvegliare la situazione» e garantire che «non sussista alcuna discriminazione per motivi di razza o di origine etnica, né nella pratica né nella legislazione». Rileva, poi, che i provvedimenti di ordine pubblico o pubblica sicurezza «dovrebbero rispettare il principio di proporzionalità ed essere adottati esclusivamente in relazione al comportamento personale dell´individuo interessato». E in proposito, precisando che tale comportamento personale «deve rappresentare una minaccia reale, attuale e sufficientemente grave da pregiudicare un interesse fondamentale della società», ricorda che «le eccezioni di ordine pubblico non possono essere invocate per fini economici o per fini di prevenzione generale». Il Parlamento chiede quindi alla Commissione di mettere a punto un meccanismo di interpretazione uniforme per categorie normative quali “ordine pubblico”, “pubblica sicurezza”, “sanità pubblica” e di chiarire in che modo gli elementi di cui tenere conto (durata del soggiorno, età, stato di salute, situazione familiare e economica, integrazione sociale e culturale e legami con il paese d´origine) abbiano attinenza con la decisione di allontanamento. Dovrebbe inoltre verificare che leggi nazionali in vigore non limitino la libera circolazione dei cittadini Ue e dei loro familiari, e ricorda che ogni limitazione di questo diritto fondamentale «deve essere interpretata rigorosamente». Invita poi la Commissione ad «accertare l’esistenza e il funzionamento di garanzie concrete e procedurali, nonché di meccanismi di tutela giuridica e della possibilità di ricorrere in giudizio contro i provvedimenti di allontanamento». D´altro lato, i deputati ricordano che il Servizio giuridico del Parlamento europeo ha concluso che le disposizioni pertinenti del diritto comunitario «si oppongono ad una legislazione nazionale che consideri circostanza aggravante generale, rispetto ad un crimine o ad un delitto commesso, il solo fatto che la persona in questione sia cittadina di uno Stato membro in presenza irregolare sul territorio di un altro Stato membro». Norme sui matrimoni fittizi e oneri amministrativi ingiustificati - Riguardo alle problematiche legate a legislazioni e prassi in materia di abuso di diritto e matrimoni fittizi, il Parlamento constata che non tutti gli Stati membri hanno dato attuazione alla disposizione della direttiva che consente loro di adottare le misure necessarie per rifiutare, estinguere o revocare i diritti alla libera circolazione in caso di abuso di diritto o frode, quale ad esempio un matrimonio fittizio, «a condizione che dette misure siano proporzionate e non discriminatorie, e che siano rispettate le garanzie procedurali». Il Parlamento osserva poi che i cittadini dell’Ue sono spesso tenuti a presentare alle autorità dello Stato membro ospitante documenti supplementari non giustificati che non sono previsti dalla direttiva, sono contrari al diritto Ue e ostacolano la libertà di circolazione. Una nota a piè di pagina cita degli esempi in Belgio e Spagna e in Italia, dove i cittadini europei sono tenuti a dimostrare la "legittimità" delle loro risorse. Il Parlamento chiede quindi agli Stati membri di non gravare i cittadini dell’Ue e i loro familiari, compresi i familiari di paesi terzi, di oneri amministrativi ingiustificati, ricordando peraltro che «è loro dovere agevolare l’ingresso dei familiari dei cittadini dell’Unione provenienti dai paesi terzi». Li invita poi a adottare eventualmente «documenti personali d’identità dello stesso formato» per tutti i cittadini europei e chiede la revoca o la revisione del regime transitorio che restringe la libera circolazione dei cittadini dei nuovi Stati membri. Un altro problema riscontrato nell´applicazione della direttiva riguarda l’imposizione di oneri amministrativi ingiustificati all’ingresso e alla residenza di familiari provenienti da paesi terzi. Una nota a piè di pagina cita dei casi nel Regno Unito, in Lituania, Estonia e in Polonia. In Italia, i cittadini dei paesi terzi che chiedono la riunificazione familiare devono dimostrare la legittimità dell´origine delle proprie risorse economiche, il cui importo non può essere inferiore all´indennità sociale annua. Sistema di valutazione reciproca e relazioni periodiche - Il Parlamento chiede alla Commissione di istituire un sistema di valutazione reciproca in materia di libertà di circolazione, «eseguita da squadre di esperti» designati dagli Stati membri e dal Parlamento, coadiuvati dalla Commissione e dal Consiglio, «operanti sulla base di missioni in loco». La invita inoltre a richiedere dagli Stati membri relazioni periodiche che includano dati statistici relativi alla libera circolazione, indicando ad esempio il numero di casi in cui i diritti di ingresso e di soggiorno sono stati negati e il numero di espulsioni effettuate e le relative motivazioni. La Commissione dovrebbe poi incrementare gli stanziamenti e istituire una nuova linea di bilancio per finanziare i progetti nazionali e locali volti all´integrazione dei cittadini dell´Unione e dei loro familiari residenti in un altro Stato membro. Il Consiglio, invece, dovrebbe pubblicizzare «i risultati e gli effetti positivi» della libera circolazione per gli Stati membri ospitanti e per l´Ue. Mentre gli Stati membri dovrebbero istituire uffici di assistenza e informazione sui diritti alla libera circolazione. L´aula ha respinto con 293 favorevoli e 328 contrari la richiesta di Stefano Zappalà (Ppe/de, It) di rinviare la relazione alla commissione parlamentare competente per procedere a un suo ulteriore esame. . . . .  
   
   
PARLAMENTO UE, ALBANIA NON PRONTA PER UE  
 
Sofia, 6 aprile 2009 - Doris Pack, capo della Commissione del Parlamento europeo per il Sud-est Europa, ha affermato nel corso di una sua recente visita ufficiale a Tirana che l´Albania non è ancora pronta ad essere ammessa all´Unione europea. Pack ha dichiarato che il cammino che l´Albania deve compiere prima di entrare nell´Unione è ancora lungo; il Paese deve continuare a lavorare per adempiere alle condizioni poste dall´Ue in tutti i settori. La rappresentante del Parlamento europeo ha incoraggiato i politici albanesi a proseguire i loro sforzi per adeguare il Paese agli standard europei, sottolineando che lo svolgimento di elezioni libere e democratiche il prossimo giugno sarà un punto essenziale in vista della candidatura albanese all´Unione. . . .  
   
   
DAL COMMISSARIO EUROPEO HUEBNER UN PLAUSO AL TRENTINO PER I FONDI STRUTTURALI IN ARRIVO AD APRILE UNA PRIMA PARTE DI FINANZIAMENTI PER DUE MILIONI DI EURO  
 
 Trento, 6 aprile 2009 - "Sono contenta di quello che è stato fatto in Trentino con i fondi strutturali dell´Unione europea. Tutti i fondi a disposizione di questo territorio per il periodo 2000-2006 sono stati utilizzati, per favorire lo sviluppo locale. Ma il Trentino è stato anche la prima regione in Italia a completare l´iter per accedere ai finanziamenti 2007-2013, che offrono molte nuove opportunità ad esempio per le piccole e medie imprese o per la diffusione delle energie rinnovabili. Già ad aprile sarà probabilmente possibile erogare al Trentino i primi 2 milioni di euro". Queste le parole del Commissario europeo per le politiche regionali Danuta Hübner, oggi in visita al Trentino, dove nel tardo pomeriggio ha incontrato le autorità provinciali. Il Commissario europeo - accompagnato dall´assessore alla cultura, rapporti europei e cooperazione della Provincia autonoma - ha visitato alcuni progetti finanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), che sostiene interventi destinati al consolidamento della coesione economica e sociale dell’Unione europea, correggendo gli squilibri fra le regioni. In particolare ha visitato alcune opere realizzate in valle di Non, nel comune di Smarano (nuova palestra, sala conferenze e spazi per le associazioni locali, il tutto conformemente agli standard del basso consumo energetico e del basso impatto ambientale) e nel comune di Sanzeno (percorso culturale e paesaggistico nelle forre di San Romedio). Dopo avere incontrato i sindaci dei comuni interessati e le autorità del Comprensorio la Hübner si è detta molto colpita non solo dalla qualità delle opere realizzate ma anche da quella delle "risorse umane" - per dirla con un termine caro agli economisti - ossia dell´impegno degli amministratori locali in favore delle loro comunità. Il Commissario si è detto inoltre felice di avere visto che tra i sindaci vi sono anche alcune donne, cosa non molto frequente. "Le realtà regionali - ha detto ancora - sono estremamente importanti in Europa; per questo faremo di tutto per supportarne lo sviluppo. Abbiamo cambiato alcune regole per l´accesso ai fondi strutturali e semplificato la parte burocratica, per dare un contributo incisivo in tempi brevi alla ripresa economica, specie in questo momenti di crisi. Fra l´altro da ora in avanti sarà possibile concedere finanziamenti anche alle pmi o per l´efficenza energetica nelle abitazioni. Il Trentino ha presentato progetti molto interessanti per la diffusione della banda larga, delle nuove tenologie, delle energie rinnovabili ed è stato il primo territorio in Italia a completare l´iter di presentazione delle domande. " A seguire l´incontro con gli organi di informazione, assieme al presidente della Provincia autonoma di Trento, per il quale "fra le tante opportunità che l´Europa offre quella dei fondi strutturali è una delle più importanti perché interagisce con le comunità e favorisce uno sviluppo realmente partecipato. " Quindi l´incontro con la Giunta provinciale e i dirigenti della Provincia, e a seguire la presentazione del Distretto tecnologico Energia e ambiente e della sede Ocse di Trento. Nata a Nisko, in Polonia, l´8 aprile del 1948, docente alla Warsaw School of Economics, la Hübner nel 1994 è diventata sottosegretario all´Industria e nel 2003 Ministro per gli Affari europei. Nel 2004 è passata alla Ue come Commissario alle politiche regionali, incarico che ricopre ancora. . . . . .  
   
   
COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA "ADRIATICO IPA" : AL VIA I BANDI PER 75 MILIONI DI EURO ,UTILIZZO DEI FONDI IN CHIAVE ANTICRISI  
 
L´aquila, 6 aprile 2009 - Al via i primi bandi del programma di cooperazione transfrontaliera "Adriatico Ipa" (2007-2013) per un totale di circa 75 milioni di euro. L´approvazione è arrivata dal Comitato di sorveglianza, che si è riunito l’ 1 aprile mentre la pubblicazione ci sarà nei prossimi giorni, dopo il via libera della Giunta regionale. Il programma comunitario vede la Regione Abruzzo come capofila: coinvolge sette regioni, oltre all´Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Molise, Puglia ed otto stati, oltre all´Italia, Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia, Serbia, Montenegro e dai nuovi entrati Grecia e Slovenia. L´iniziativa ha come obiettivo la cooperazione istituzionale, economica e sociale dell´Area adriatica ed è la continuazione del programma Interreg Iii A che si è concluso nel 2006. Adriatico Ipa prevede fino al 2013 finanziamenti per circa 280 milioni di euro. I bandi si sviluperanno nell´ambito di quattro assi prioritari di intervento: cooperazione economica, sociale e istituzionale, ambiente, tutela ambientale e del patrimonio culturale e reti materiali di accesso e immateriali. I progetti in questione potranno essere presentati sia da enti pubblici che da soggetti privati (Organizzazioni non governative Ong o imprese operanti nei settori specifici del programma quindi, turismo,ambiente, trasporti, energia, etc. ) ma anche da università e centri di ricerca pubblici e privati. Saranno finanziati progetti da un minimo di 500mila a un massimo di 5 milioni di euro con un contributo massimo per i privati di 200mila euro(cosiddetto de minimis). "Stiamo cercando di incentivare al massimo l´utilizzo dei fondi comunitari in chiave anti-crisi - ha commentato il Presidente Gianni Chiodi, per creare nuovi investimenti nel territorio, un´apertura alle imprese verso i mercati dell´area Adriatica e per favorire una crescita responsabile del sistema economico". . . .  
   
   
FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE FESR IL PROGRAMMA OPERATIVO FESR 2007-2013 DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO  
 
Introduzione: il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – Fesr Nell’ambito della politica comunitaria di coesione il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – Fesr contribuisce al finanziamento di interventi destinati al consolidamento della coesione economica e sociale dell’Unione Europea, correggendo gli squilibri fra le regioni attraverso il sostegno allo sviluppo e all’adeguamento strutturale delle economie locali, inclusa la riconversione delle regioni industriali in declino e delle regioni europee in ritardo di sviluppo. L’accesso al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale coinvolge la Provincia Autonoma di Trento anche il ciclo di programmazione 2007-2013. Nel corso dell’attuale ciclo di programmazione, la Provincia Autonoma di Trento, classificata dall’Unione Europea come zona rientrante in obiettivo “Competitività regionale ed Occupazione”, impiega il Fesr attraverso lo strumento di programmazione denominato “Programma Operativo Fesr 2007-2013”. Sulla base dei Regolamenti (Ce) n. 1080/2006 e 1083/2006, nelle aree obiettivo “Competitività regionale ed Occupazione” l’intervento del Fesr si concentra principalmente nelle seguenti priorità: - innovazione ed economia della conoscenza (rafforzamento delle capacità di R&st ed innovazione; stimolo all’innovazione e promozione dell’imprenditorialità in tutti i settori economici locali; creazione di strumenti di ingegneria finanziaria ed incubatori che facilitino la capacità di ricerca e di sviluppo tecnologico delle Pmi); - ambiente e prevenzione dei rischi (promozione dello sviluppo di infrastrutture connesse alla biodiversità e di investimenti in siti Natura 2000; promozione dell’efficienza energetica e della produzione delle fonti rinnovabili; tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale); - accesso ai servizi di trasporto e di telecomunicazioni di interesse economico generale, con particolare riferimento alla promozione dell’accesso alle Tic, alla loro adozione e della loro efficace utilizzazione da parte delle Pmi (accesso alle reti; creazione di punti di accesso pubblici a internet; dotazione di attrezzature e sviluppo di servizi e applicazioni). Il Programma Operativo Fesr 2007-2013 della Provincia Autonoma di Trento dà attuazione alle priorità comunitarie ed in particolare all’esigenza di rafforzare la competitività e l’innovazione, creare posti di lavoro stabili ed assicurare lo sviluppo sostenibile, destinando le proprie risorse al finanziamento di interventi nei seguenti settori: politiche energetiche e tutela ambientale; tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Tic); sostegno e servizi alle imprese, in particolare alle Pmi, anche mediante la creazione e lo sviluppo di strumenti finanziari (fondi di capitale di rischio, fondi di sviluppo locale ecc. ); sviluppo locale sostenibile; misure di assistenza tecnica. Nei paragrafi che seguono si descrivono la struttura del Programma Operativo Fesr 2007-2013 e i principali interventi avviati, fino ad oggi, a valere sul Programma stesso. . .  
   
   
LA PROGRAMMAZIONE 2007-2013: PROGRAMMA OPERATIVO FESR 2007-2013 DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO OBIETTIVO 2: COMPETITIVITÀ REGIONALE ED OCCUPAZIONE  
 
Il Programma Operativo Fesr 2007-2013 della Provincia Autonoma di Trento è rivolto a sostenere la competitività del sistema economico trentino attraverso la promozione e il rafforzamento di settori chiave quali l´energia e la sostenibilità ambientale, le nuove tecnologie dell´informazione e della comunicazione, l´avvio di nuove attività imprenditoriali, la valorizzazione del patrimonio storico culturale e naturale del territorio provinciale in prospettiva di uno sviluppo sostenibile. La strategia sottesa al Programma Operativo si struttura in cinque “Assi prioritari”, che rappresentano altrettante macro-aree di intervento: Asse 1: Energia/ambiente e Distretto Tecnologico - L’asse si propone di promuovere la ricerca industriale e la competitività su prodotti e sistemi a valenza energetico-ambientale, rafforzando così l’immagine di un territorio orientato alla sostenibilità. Gli interventi e le operazioni che ricadono in tale Asse sono indirizzati a: incentivare la ricerca industriale nei settori del risparmio energetico, delle fonti alternative di energia, della tutela dell’ambiente e dei sistemi tecnologici applicati, anche attraverso il Distretto Tecnologico Energia/ambiente della provincia di Trento; promuovere la sostenibilità nel campo dell’edilizia e della gestione del territorio; Asse 2: La Filiera delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (Tic) - L’obiettivo dell’Asse è quello di contribuire a colmare il cosiddetto “digital divide”, rafforzando il territorio ed il mercato nell’adozione e nell’utilizzo efficace delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Le azioni sono dunque volte in molteplici direzioni: promuovere la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale nel settore delle Tic; incrementare la competitività del mercato locale nel settore delle Tic; favorire l’utilizzo delle Tic da parte dei cittadini, piccole e medie imprese e Pubblica Amministrazione. Asse 3: Nuova Imprenditorialità - Si tratta di un Asse finalizzato a rafforzare la competitività del sistema imprenditoriale trentino, in particolar modo attraverso: - il sostegno alla creazione di imprese e spin-off imprenditoriali; la promozione dell’aggregazione di imprese, attraverso reti e filiere che ne consolidinola posizione sul mercato; la promozione e facilitazione dei servizi alle imprese per il ricambio generazionale. Asse 4: Sviluppo locale sostenibile - L’asse è indirizzato a valorizzare il patrimonio ambientale e culturale, promuovendo lo sviluppo del turismo sostenibile e la capacità competitiva degli operatori. Gli interventi che ricadono in tale Asse sono rivolti soprattutto a sostenere: la tutela e fruizione del patrimonio naturale e culturale; la valorizzazione ambientale ed il recupero fisico di aree degradate e a rischio di degrado; la promozione di iniziative per lo sviluppo del turismo sostenibile anche nell’ambito delle aree protette e dei siti Natura 2000. Asse 5: Assistenza Tecnica - L’asse riveste un carattere strumentale all’interno del Programma Operativo, in quanto volto ad assicurare la corretta ed efficace gestione del Programma stesso attraverso attività di: preparazione, gestione, sorveglianza e controllo delle operazioni; monitoraggio delle operazioni; informazione e pubblicità; valutazione, studi e seminari nonché ulteriori attività utili all’attuazione delle iniziative programmate. Aree interessate - Nel ciclo di programmazione 2007-2013 non è più prevista la zonizzazione del territorio, contraddistinta dalla suddivisione in Comuni obiettivo 2 e Comuni phasing out. Le iniziative a valere sul Programma Operativo Fesr 2007-2013 riguardano l’intero territorio della Provincia di Trento. Potenziali beneficiari - Le iniziative previste dal Programma Operativo sono rivolte a soggetti pubblici e privati della provincia di Trento, in particolare: imprese, in particolare piccole e medie imprese singole o associate; organismi di ricerca; Enti pubblici locali; altre istituzioni pubbliche o private (Enti parco e gestori di aree protette, Enti museali e soggetti operanti nel settore culturale e/o turistico). . .  
   
   
FSER 2007-2013 - QUADRO RIASSUNTIVO DEGLI ASSI STRATEGICI, OBIETTIVI, ATTIVITÀ E POTENZIALI BENEFICIARI  
 
Si descrive di seguito la struttura dei cinque “Assi prioritari” del Programma Operativo Fesr 2007-2013. Ciascuno di essi è contraddistinto da un obiettivo specifico e, a seconda dei casi, da uno o più obiettivi operativi, all’interno dei quali sono ricomprese attività specifiche appartenenti ad una medesima tipologia. Per ogni attività è identificata la tipologia di beneficiari potenziali. Asse 1: Energia/ambiente e Distretto Tecnologico
Obiettivo Specifico Promuovere la ricerca industriale e la competitività su prodotti e sistemi a valenza energetico ambientale, rafforzando l´immagine di territorio orientato alla sostenibilità.
Obiettivi Operativi Elenco Attivita´ Destinatari
Incentivare la ricerca industriale nei settori del risparmio energetico, delle fonti alternative di energia, della tutela dell´ambiente e dei sistemi tecnologici applicati, anche attraverso il Distretto Tecnologico Energia-ambiente della Provincia Autonoma di Trento 1 Promozione della costituzione di laboratori tecnologici e la cooperazione istituzionale nell’ambito della ricerca industriale Organismi di ricerca, Università e Pmi
2 Sostegno alla ricerca industriale nel campo delle fonti energetiche alternative e della tutela dell’ambiente Organismi di ricerca, Università e Pmi
3 Sviluppo di sistemi di monitoraggio e controllo dello stato energetico degli edifici, di analisi della performance energetica e delle altre dimensioni della sostenibilità degli edifici Organismi di ricerca, Università e Pmi
4 Progetti di ricerca industriale finalizzata alla produzione, distribuzione e utilizzo di fonti alternative e rinnovabili di energia, quali biocombustibili, combustibili naturali, idrogeno Organismi di ricerca, Università e Pmi
5 Sviluppo e applicazione della domotica e dei sistemi tecnologici applicati per il miglioramento della qualità e dell’efficienza energetica degli edifici Organismi di ricerca, Università e Pmi
6 Promozione dell´acquisizione e scambio di buone pratiche nei settori dell´edilizia sostenibile, della gestione del territorio, della produzione di energia da fonti rinnovabili, anche attraverso lo sviluppo di relazioni con centri di eccellenza a livello internazionale ed azioni dimostrative Enti pubblici, Organismi di ricerca, Università, Pmi
Promuovere la sostenibilità nel campo dell´edilizia e della gestione del territorio 7 Interventi nel settore dell’edilizia finalizzati alla diffusione della cultura della sostenibilità e del risparmio energetico, secondo standard di basso consumo e basso impatto ambientale riconosciuti a livello nazionale e/o internazionale Enti locali, Pmi
8 Interventi su infrastrutture (edilizia pubblica, scolastica, socio-assistenziale, unità produttive, etc. ) per soddisfare criteri di eco-compatibilità e di contenimento dei costi di gestione Enti locali, Enti e Istituzioni pubbliche, Pmi
9 Incentivazione all’installazione di impianti basati su fonti di energia rinnovabili Enti locali,Pmi
10 Incentivazione alla messa in opera di isolamenti termici e tecniche che limitino la dispersione di energia Enti locali, Pmi
11 Promozione dell’uso delle risorse rinnovabili, in particolare quelle disponibili localmente, mediante impianti di combustione a biomassa e reti di teleriscaldamento Enti locali, Imprese di servizi
12 Incentivazione alla realizzazione di impianti di produzione diffusa di energia da fonti rinnovabili Enti locali, Pmi
13 Promozione della certificazione ambientale e di criteri di assegnazione di titoli rappresentativi dei risparmi di energia, della riduzione delle emissioni e della maggiore produzione da fonti rinnovabili Enti locali, Pmi
14 Sostegno a programmi per il miglioramento dell’efficienza energetica degli impianti, con particolare riferimento a generatori di calore, impianti termoelettrici e grandi impianti Enti locali, Pmi
Asse 2: La Filiera delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (Tic)
Obiettivi operativi Elenco Attivita’ Destinatari
Promuovere la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale nel settore delle Tic 1 Promozione della ricerca industriale finalizzata all’interoperabilità e all’utilizzo di software libero e a codice aperto Organismi di ricerca, Università, Pmi
2 Promozione di partnership tra Pmi, istituti superiori e altri organismi operanti nel settore della ricerca industriale per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche e gestionali basate sulle Tic Organismi di ricerca, Università, Pmi
3 Promozione della raccolta di informazioni relative alla e-Society e del coordinamento della rete dei centri informativi attivi su base provinciale e sovraprovinciale Organismi di ricerca, Enti e Istituzioni pubbliche, Pmi
4 Promozione di progetti per la creazione di sistemi informativi che connettano centri di servizi, operatori ed utenti Organismi di ricerca, Enti e Istituzioni pubbliche, Pmi
5 Promozione dell’uso del digitale anche attraverso il benchmarking e lo scambio di buone pratiche con diverse realtà europee Organismi di ricerca, Enti e Istituzioni pubbliche, Pmi
Incrementare la competitività del mercato locale nel settore delle Tic 6 Promozione e sostegno dell´adozione e dell´impiego delle Tic da parte delle Pmi Pmi singole e associate
Favorire l´utilizzo delle Tic da parte di cittadini, Pmi e pubblica amministrazione 7 Promozione dell´utilizzo delle Tic nei servizi alle Pmi Pmi singole e associate
8 Realizzazione di strutture di accesso ai servizi di rete a banda larga per la fruizione da parte dei cittadini, dei sistemi produttivi e della Pubblica Amministrazione Enti locali, Pmi
9 Promozione di azioni dirette ad innovare la rete di servizi tramite l’utilizzo di strumenti e Tecnologie dell´Informazione e Comunicazione Enti locali, Pmi singole e associate, Organizzazioni di categoria
Asse 3: Nuova Imprenditorialità
Obiettivo Specifico Rafforzare la competitività promuovendo l´avvio di nuove attività economiche
Obiettivo Operativo Elenco Attivita´ Destinatari
Sostenere l´imprenditorialità, la creazione e lo sviluppo di Pmi 1 Sostegno alla creazione di imprese e allo spin-off imprenditoriale Imprese e Organismi di ricerca
2 Servizi alle imprese nel passaggio generazionale Imprese
3 Interventi di sostegno e consolidamento delle reti di Imprese Imprese, gruppi e associazioni di imprese
4 Azioni di supporto alle attività 1, 2, 3 Imprese, gruppi e associazioni di imprese
Asse 4: Sviluppo locale sostenibile
Obiettivo Specifico Sostenere l´attrattività e la competitività del territorio valorizzando il patrimonio ambientale, naturale e storico-culturale per lo sviluppo sostenibile
Obiettivo Operativo Elenco Attivita´ Destinatari
Valorizzare il patrimonio ambientale e culturale per promuovere lo sviluppo turistico sostenibile e la capacità competitiva degli operatori 1 Interventi per la tutela e fruizione del patrimonio naturale e culturale, di valorizzazione ambientale e di sostegno all´offerta di servizi di rete per lo sviluppo turistico Enti pubblici, Enti parco e gestori di aree protette, enti museali e soggetti operanti nel settore culturale, Pmi, enti e associazioni operanti nel settore turistico e culturale
2 Interventi infrastrutturali finalizzati a promuovere lo sviluppo economico sostenibile nell’ambito delle aree protette e dei Siti Natura 2000 Enti pubblici, Enti parco e gestori di aree protette, enti museali e soggetti operanti nel settore culturale, Pmi, enti e associazioni operanti nel settore turistico e culturale
3 Recupero fisico di aree degradate e a rischio di degrado Enti pubblici, Enti parco e gestori di aree protette
Asse 5: Assistenza Tecnica
Obiettivo Specifico Assicurare un corretto, efficace ed efficiente sistema di gestione ed attuazione del Programma Operativo
Obiettivo Operativo Elenco Attivita´ Destinatari
Implementare un efficace supporto alle attività di preparazione, gestione, sorveglianza e controllo del Programma Operativo 1 Preparazione, gestione, sorveglianza e controllo del Programma Operativo Provincia Autonoma di Trento
Assicurare ed accompagnare il complesso delle attività legate all’attuazione del sistema di monitoraggio del Programma Operativo 2 Monitoraggio Provincia Autonoma di Trento
Fornire un’adeguata informazione e pubblicità al Programma Operativo ed alle sue iniziative, sia a livello generale e complessivo, sia in relazione ai potenziali beneficiari degli interventi 3 Informazione e pubblicità Provincia Autonoma di Trento
Realizzare le attività di valutazione del Programma Operativo nonché studi e seminari sui temi collegati alla programmazione 4 Valutazione, studi e seminari Provincia Autonoma di Trento
Risorse finanziarie Il Programma Operativo Fesr per il periodo 2007-2013 ha una dotazione finanziaria totale di 64. 287. 142 euro. L’importo risulta essere così ripartito:
Assi prioritari Contributo comunitario Fesr Controparte nazionale Finanziamento totale Tasso di cofinanziamento
Asse 1 Energia / Ambiente e Distretto Tecnologico 10. 028. 943 23. 400. 370 33. 429. 313 30%
Asse 2 Filiera delle Tic 5. 014. 471 11. 700. 186 16. 714. 657 30%
Asse 3 Nuova imprenditorialità 1. 157. 186 2. 700. 043 3. 857. 229 30%
Asse 4 Sviluppo locale sostenibile 2. 314. 371 5. 400. 086 7. 714. 457 30%
Asse 5 Assistenza Tecnica 771. 457 1. 800. 029 2. 571. 486 30%
Totale 19. 286. 428 45. 000. 714 64. 287. 142 30%
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FESR 2007-2013: INTERVENTI AVVIATI: BANDO 1/2007 “EDIFICI PUBBLICI A BASSO CONSUMO ENERGETICO E A BASSO IMPATTO AMBIENTALE”  
 
 Gli interventi illustrati di seguito rappresentano le prime iniziative finanziate a valere sul Programma Operativo Fesr 2007-2013. Esse fanno tutte riferimento ai progetti finanziati sul bando 1/2007, il primo bando di selezione delle operazioni emanato nella nuova programmazione. Il bando suddetto, avente ad oggetto la “Realizzazione e/o ristrutturazione di edifici pubblici secondo lo standard del basso consumo energetico e del basso impatto ambientale riconosciuti a livello nazionale e/o internazionale”, ha previsto il finanziamento di progetti di edilizia pubblica sostenibile, attraverso l’utilizzo dei criteri di sostenibilità e delle conoscenze più innovative in tale settore quali il Protocollo Itaca Tn1 (versione semplificata del Protocollo internazionale Leed), anche attraverso il coinvolgimento ed a supporto dell’azione del Distretto Tecnologico “Energia/ambiente” – Consorzio Habitech trentino. Attraverso il bando n. 1/2007 sono stati finanziati i progetti provenienti dai Comuni di Mezzocorona, Dro, Sant’orsola Terme, Dambel, Vigo Rendena e Zambiana (quest’ultimo in maniera parziale). Per gli interventi citati, nella seconda parte del 2008 è stato dato avvio ai lavori, che hanno una tempistica di realizzazione variabile in funzione della tipologia di opera e dell’ubicazione. Per alcuni di questi interventi la realizzazione è in via di ultimazione o sarà completata nel corso del 2009, mentre interventi più rilevanti oppure realizzati in zona montana, avranno necessità di un ulteriore anno per il completamento. Il progetto proposto dal Comune di Mezzocorona prevede la realizzazione di un centro giovanile, attraverso la demolizione totale della struttura preesistente e la conseguente costruzione di un fabbricato da utilizzarsi come centro polivalente e sede del Centro giovanile Telemaco. Appositi spazi saranno inoltre dedicati ad attività musicali, di canto e di informatica, nonchè a punto di aggregazione. Il progetto risponde pienamente ai criteri di sostenibilità ambientale: sono presenti elementi quali l’utilizzo di sistemi a pannelli solari passivi e fotovoltaici, che permetteranno il risparmio energetico; inoltre l’uso del legno come principale materiale di costruzione garantisce un impatto visivo contenuto. Il progetto del Comune di Dro concerne la sistemazione e l’ampliamento della scuola materna del posto. Il contributo del Fesr ha in questo caso consentito di modificare in corso di progettazione un intervento già approvato secondo gli standard edilizi tradizionali, convertendolo verso standard di alta efficienza energetica. E’ prevista la sostituzione di alcuni elementi strutturali, il miglioramento dell’involucro dell’edificio con un buon isolamento termico, nonché la messa in opera di un impianto a pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria e di pannelli fotovoltaici per l’energia elettrica. L’iniziativa del Comune di S. Orsola Terme riguarda la costruzione di un centro polifunzionale, nella località di Mala, con locali da adibire ad ambulatorio medico, sale conferenze e sedi associative. L’edificio presenta una posizione ed un orientamento favorevoli al pieno sfruttamento delle condizioni climatiche passive, coadiuvate dalla presenza di pannelli solari. I locali saranno caratterizzati da ampie vetrate che favoriranno la naturale illuminazione, così come il tetto, in maniera tale da limitare il più possibile l’utilizzo di combustibile nella stagione invernale; anche i materiali sono quelli più consoni per la cornice ambientale, ovvero il legno ed il sasso locale. Il Comune di Dambel ha ottenuto il finanziamento per la ristrutturazione e l’ampliamento di un edificio situato al centro del paese: la parte superiore sarà adibita a nuova sede degli uffici comunali, mentre il piano inferiore sarà destinato ai locali della scuola materna, del teatro e dell’ambulatorio medico. E’ prevista anche la realizzazione di un magazzino comunale seminterrato, riuscendo così a concentrare tutte le attività comunali in un solo edificio. I materiali saranno prevalentemente naturali, mentre tutti i sistemi idroelettrici e di riscaldamento saranno improntati al risparmio energetico, con l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici. L’intervento del Comune di Vigo Rendena riguarda la ricostruzione dell’edificio che ospita il Municipio, edificio da riqualificare sia dal punto di vista architettonico sia da quello funzionale, volendo riservare al piano interrato gli archivi, la sala polifunzionale ed i locali di servizio, al pian terreno le sale per le associazioni e lo studio medico, mentre al primo piano si troveranno altri uffici comunali, adiacenti alla residenza del parroco, già presente. La struttura portante della costruzione sarà in legno e l’impianto di un pannello fotovoltaico conterrà il dispendio energetico, elementi che permettono la soddisfazione dei criteri di sostenibilità ambientale. L’ultimo progetto finanziato è quello del Comune di Zambiana, riguardante la ristrutturazione della ex Colonia in località “Al Santel”, edificio da destinare a punto di aggregazione e di accoglienza degli ospiti: il fabbricato infatti si trova in prossimità di un bosco con un notevole punto panoramico che si intende sfruttare appieno. Il progetto delinea la realizzazione di locali che permettano conferenze, incontri formativi, meeting e mostre sullo stesso tema, mentre nel sottotetto dell’edificio saranno organizzate delle stanze per gli ospiti. Saranno utilizzati materiali naturali, con la preferenza del legno, al fine di valorizzare la struttura, che dovrà essere isolata termicamente e presentare accorgimenti termotecnici per garantire la sostenibilità ambientale. Interventi a bando del 2008
Titolo del bando Bando n. 1/2008: “Promozione di progetti di ricerca applicata inerenti il distretto tecnologico Energia e Ambiente”
Asse Asse 1 “Energia/ambiente e Distretto Tecnologico”
Attività n. 2 “Sostegno alla ricerca industriale nel campo delle fonti energetiche alternative e della tutela dell’ambiente” e n. 4 “Progetti di ricerca industriale finalizzata alla produzione, distribuzione ed utilizzo di fonti alternative e rinnovabili di energia, quali biocombustibili, combustibili naturali, idrogeno”
Beneficiari Imprese e consorzi di imprese operanti in Provincia di Trento
Titolo del bando Bando n. 2/2008: “Creazione di sistemi informatici per la messa in rete”
Asse Asse 2 “Filiera delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione”
Attività n. 6 “Promozione e sostegno dell’adozione e dell’impiego delle Tic da parte delle Pmi”
Beneficiari Distretti industriali, produttivi e tecnologici, poli di innovazione, filiere produttive e consorzi di imprese, aventi sede legale o almeno un’unità operativa in Provincia di Trento
Titolo del bando Bando n. 3/2008: “Adozione di sistemi informatici per l’innovazione aziendale”
Asse Asse 2 “Filiera delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione”
Attività n. 6 “Promozione e sostegno dell’adozione e dell’impiego delle Tic da parte delle Pmi”
Beneficiari Piccole e medie imprese aventi sede operativa in Provincia di Trento
Interventi a bando del 2009
Titolo del bando Bando n. 1/2009: Interventi per lo sviluppo del turismo sostenibile promossi nell’ambito degli ecomusei riconosciuti dalla Provincia autonoma di Trento
Asse Asse 4 “Sviluppo locale sostenibile”
Attività n. 1: Interventi per la tutela e fruizione del patrimonio naturale e culturale, di valorizzazione ambientale e di sostegno all’offerta di servizi di rete per lo sviluppo turistico
Beneficiari Enti pubblici locali che gestiscono ecomusei riconosciuti dalla Provincia Autonoma di Trento
Titolo del bando Bando n. 2/2009: Interventi per lo sviluppo del turismo sostenibile promossi da parte degli enti di gestione dei parchi naturali della Provincia autonoma di Trento
Asse Asse 4 “Sviluppo locale sostenibile”
Attività n. 1: “Interventi per la tutela e fruizione del patrimonio naturale e culturale, di valorizzazione ambientale e di sostegno all’offerta di servizi di rete per lo sviluppo turistico” e n. 2: “Interventi infrastrutturali finalizzati a promuovere lo sviluppo economico sostenibile nell’ambito delle aree protette e dei Siti Natura 2000”
Beneficiari Enti di gestione dei parchi della Provincia Autonoma di Trento
Informazioni La documentazione comunitaria, nazionale e provinciale di riferimento nonché i bandi di selezione delle operazioni cofinanziate dal Programma Operativo Fesr 2007-2013 ed ogni altra informazione utile sono reperibili sul sito: http://www. Puntoeuropa. Provincia. Tn. It/ alla voce del menu (in alto a destra): Programmazione 2007-2013 . .
 
   
   
LA PROGRAMMAZIONE 2000-2006 DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO IL DOCUP OBIETTIVO 2 2000-2006    
 
Introduzione: il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – Fesr – e il Documento Unico di Programmazione – Docup 2000-2006 L´azione che la Comunità ha svolto attraverso i Fondi strutturali durante il periodo di programmazione 2000-2006 è stata finalizzata al conseguimento degli obiettivi generali enunciati dagli articoli 158 e 160 del trattato Ce. In particolare, il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – Fesr - ha contribuito al conseguimento degli obiettivi prioritari quali la promozione dello sviluppo e dell´adeguamento strutturale delle regioni che presentano ritardi nello sviluppo, nonché la riconversione economica e sociale delle zone con difficoltà strutturali concentrate nel cosiddetto obiettivo 2, comprendenti, in particolare, le zone in fase di mutazione socioeconomica nei settori dell´industria e dei servizi e le zone rurali in declino. Nel perseguire tali obiettivi la Comunità, per il tramite dei Fondi, ha contribuito a promuovere uno sviluppo armonioso, equilibrato e duraturo delle attività economiche, la tutela e il miglioramento dell´ambiente e l´eliminazione delle ineguaglianze, nonché la promozione della parità tra uomini e donne. Il Documento Unico di Programmazione – Docup 2000-2006 è stato lo strumento di programmazione della Provincia Autonoma di Trento finalizzato all´utilizzazione del Fesr, nel corso del ciclo di programmazione 2000-2006, secondo le modalità previste dal Regolamento (Ce) n. 1260/1999. Nei paragrafi che seguono si illustra il Docup 2000-2006, nei suoi contenuti ed elementi costitutivi principali, unitamente alla descrizione di alcuni significativi interventi realizzati in Provincia di Trento, nel medesimo ciclo di programmazione, a valere sul Programma stesso.   La programmazione 2000-2006: Documento Unico di Programmazione – Docup - 2000-2006 della Provincia Autonoma di Trento per le zone obiettivo 2 Il Documento Unico di Programmazione - Docup della Provincia Autonoma di Trento per il periodo 2000-2006 ha esplicato la propria azione in territori marginali e di montagna, caratterizzati da problemi di sviluppo legati principalmente ad una scarsa solidità e vivacità del tessuto imprenditoriale e ad una qualità della vita che, soprattutto per problemi strutturali demografici, mostrava segnali di deterioramento. L’inversione di tale tendenza nonché l’avvio di un processo duraturo di attrazione verso le comunità montane hanno costituito, pertanto, l’obiettivo generale delle azioni attuate sul Docup. A tal fine, l’attenzione è stata rivolta alla riqualificazione e riconversione delle piccole e medie imprese, alla promozione, sostegno e qualificazione dei servizi di assistenza e per il miglioramento della qualità della vita, al recupero e valorizzazione ambientale di aree di interesse naturalistico o a rischio di degrado, allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, del potenziale endogeno e delle risorse umane. In parallelo sono state incentivate azioni di contesto a favore della vivibilità sociale e culturale delle comunità. All’interno delle iniziative finalizzate alla valorizzazione e salvaguardia delle risorse naturali e del patrimonio culturale e al miglioramento e mantenimento della qualità dell’ambiente molta attenzione è stata posta al ruolo importante giocato dall’associazionismo, come fattore principale di una buona vivibilità. Un aiuto è stato rivolto alla nascita e crescita di tutte quelle attività – generatrici di posti di lavoro durevoli - volte a sostenere le fasce deboli o emarginate della collettività, a rafforzare l’identità delle realtà e a migliorare i momenti della vita culturale e sociale. Aree interessate - Il Docup 2000-2006 (periodo esteso fino al 30 giugno 2009 per il completamento degli interventi) ha operato in determinate realtà comunali del Trentino che, nel rispetto dei criteri previsti dalla normativa comunitaria, sono state classificate come le più “svantaggiate” del territorio provinciale. Le variabili utilizzate per giungere a tale definizione fanno riferimento in particolare a caratteristiche demografiche, caratteristiche dei settori agricolo, industriale e dei servizi. Le zone potenzialmente beneficiarie dei fondi Docup, definite in base alla suddetta classificazione, sono: 62 Comuni rientranti nell’obiettivo 2, con una superficie pari al 27% di quella provinciale e una popolazione pari al 10% di quella trentina; 53 Comuni, con una popolazione pari a circa 56. 000 abitanti, cosiddetti in sostegno transitorio (phasing out), rientranti nel precedente obiettivo 5b della classificazione europea. Potenziali beneficiari - I finanziamenti si rivolgevano a potenziali beneficiari localizzati nelle aree obiettivo 2 e a sostegno transitorio, in particolare: giovani (in particolare in fase di ingresso nel mondo del lavoro); donne; imprenditori; enti locali; appartenenti al terzo settore ed agli ulteriori organismi operanti a livello locale. . .  
   
   
DOCUP OBIETTIVO 2 2000-2006 QUADRO RIASSUNTIVO DI OBIETTIVI, ASSI, MISURE E POTENZIALI BENEFICIARI  
 
Obiettivo globale Obiettivi specifici Obiettivi operativi Assi Misure Potenziali beneficiari
Rallentare e, se possibile, invertire la tendenza allo spopolamento delle zone di montagna Rallentare e, se possibile, invertire la tendenza allo spopolamento delle zone di montagna a) creare le condizioni economiche adatte allo sviluppo imprenditoriale e alla crescita produttiva, all’aumento della competitività e della produttività e alla coesione e cooperazione sociale, nonché all’aumento dell’occupazione b) rivitalizzare il tessuto sociale ai fini della riduzione dello spopolamento intervenendo nel campo sociale e del volontariato Agevolare la creazione di opportunità innovative nel campo produttivo a favore delle Pmi, favorendo la crescita occupazionale ed economica 1 - Interventi a sostegno dello sviluppo dei sistemi economici, sociali e produttivi locali 1. 1 – Interventi per l’insediamento, riconversione e riqualificazione delle piccole e medie imprese; piccole e medie imprese, enti pubblici, società e cooperative anche di consulenza e servizi
Valorizzare le zone poco conosciute, creando anche attività economiche indirette. Sviluppare gestioni coordinate e maggiormente imprenditoriali, auspicando la crescita di figure professionali innovative, specialmente nel campo turistico. Promuovere la valorizzazione del territorio anche con la fruizione delle risorse naturalistiche, compatibilmente con il mantenimento dell’integrità ecologica 1. 2 – Iniziative per lo sviluppo e la qualificazione del settore turistico in ambiente rurale e montano; imprenditori turistici singoli e associati, imprese e società, cooperative, enti pubblici, associazioni, consorzi, aziende e privati
Favorire lo sviluppo durevole del territorio attraverso la promozione dei prodotti e delle attività locali e la creazione di opportunità lavorative autonome e dipendenti, incentivando anche forme innovative per rendere determinati servizi economicamente autonomi 1. 3 – Interventi per la promozione, il sostegno, lo sviluppo e qualificazione delle attività artigianali e commerciali e per la valorizzazione dei prodotti locali; sviluppo delle comunicazioni e del telelavoro in ambiente rurale; commercianti e artigiani, imprese operanti nell’artigianato e nel commercio, enti pubblici, associazioni locali e di categoria, cooperative e società di servizi e consulenza
Migliorare la qualità della vita per la popolazione residente, favorendo la permanenza della persona nel suo ambiente famigliare e sociale 1. 4 – Promozione e sostegno per la realizzazione e la qualificazione di servizi di assistenza e per il miglioramento della qualità della vita. enti ed istituzioni pubbliche, cooperative, associazioni e comitati costituiti nelle forme di legge
Mettere in luce e valorizzare le risorse endogene, territoriali e ambientali, creare le condizioni per una migliore vivibilità e fruizione del territorio Favorire lo sviluppo e il mantenimento di habitat di interesse naturalistico, promuovere la valorizzazione e salvaguardia del territorio, consentire una fruizione delle risorse naturalistiche compatibili con il mantenimento dell’integrità ecologica dell’ambiente 2 - Valorizzazione e salvaguardia delle risorse naturali, del patrimonio culturale e interventi per il miglioramento ed il mantenimento della qualità dell’ambiente 2. 1 – Interventi per il recupero e la valorizzazione ambientale di aree di interesse naturalistico, aree degradate od a rischio di degrado ed interventi per la tutela, l’incremento e la fruizione naturalistica del patrimonio provinciale; enti pubblici, cooperative e associazioni operanti nel settore
Incrementare l’uso delle risorse rinnovabili disponibili localmente, migliorare le opportunità di reddito ed occupazione. Contribuire alla difesa dell’ambiente 2. 2 – Interventi per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e per la riduzione delle emissioni che contribuiscono alla alterazione del clima; imprese, cooperative, consorzi, privati - singoli o in associazione riconosciuta nelle forme di legge - ed enti pubblici
Mantenere un elevato standard qualitativo dell’ambiente 2. 3 – Interventi per la realizzazione ed il potenziamento di presidi per il monitoraggio e per la riduzione degli inquinamenti nei corpi idrici superficiali e dell’atmosfera; iniziative per il riutilizzo di materiale risultante da processi di lavorazione di prodotti locali. imprese, cooperative, enti pubblici, associazioni e privati
agli Assi prioritari indicati nella tabella sopra si deve aggiungere l’Asse strumentale denominato “Assistenza Tecnica”, relativo alle spese di gestione, esecuzione, monitoraggio, controllo ed alle altre spese nell’ambito dell’attività di assistenza tecnica al Programma. Risorse finanziarie Le risorse complessive stanziate sul Docup sono state pari a 58. 692. 344 euro. La dotazione finanziaria è stata così ripartita tra le diverse quote di partecipazione:
Asse prioritario / Misura Totale costi ammissibili Partecipazione Comunitaria partecipazione pubblica nazionale
Fesr Totale Centrale Provinciale
asse prioritario 1 43. 572. 087,00 13. 071. 625,00 30. 500. 462,00 21. 350. 323,00 9. 150. 139,00
misura 1. 1 5. 163. 755,00 1. 549. 127,00 3. 614. 628,00 2. 530. 240,00 1. 084. 388,00
misura 1. 2 27. 829. 647,00 8. 348. 894,00 19. 480. 753,00 13. 636. 527,00 5. 844. 226,00
misura 1. 3 2. 335. 332,00 700. 598,00 1. 634. 734,00 1. 144. 313,00 490. 421,00
misura 1. 4 8. 243. 353,00 2. 473. 006,00 5. 770. 347,00 4. 039. 243,00 1. 731. 104,00
asse prioritario 2 13. 713. 720,00 4. 114. 116,00 9. 599. 604,00 6. 719. 723,00 2. 879. 881,00
misura 2. 1 6. 472. 793,00 1. 941. 839,00 4. 530. 954,00 3. 171. 668,00 1. 359. 286,00
misura 2. 2 4. 807. 608,00 1. 442. 282,00 3. 365. 326,00 2. 355. 728,00 1. 009. 598,00
misura 2. 3 2. 433. 319,00 729. 995,00 1. 703. 324,00 1. 192. 327,00 510. 997,00
assistenza Tecnica 1. 406. 537,00 421. 961,00 984. 576,00 689. 204,00 295. 372,00
totale 58. 692. 344,00 17. 607. 702,00 41. 084. 642,00 28. 759. 250,00 12. 325. 392,00
percentuale Di Contributo 100% 30% 70% 49% 21%
di cui zone obiettivo 2 45. 219. 581,00 13. 565. 872,00 31. 653. 709,00 22. 157. 597,00 9. 496. 112,00
zone in sostegno transitorio 13. 472. 763,00 4. 041. 830,00 9. 430. 933,00 6. 601. 653,00 2. 829. 280,00
alle risorse pubbliche vanno a sommarsi inoltre le risorse private, stimate in misura pari a 17. 992. 974 euro. Attuazione finanziaria del Docup 2000-2006 al 31 Dicembre 2008 (dati di impegni e pagamenti rispetto al programmato totale)
Misura Denominazione sintetica Programmato Impegni al 31. 12. 08 Pagamenti al 31. 12. 08
1 2 3
1 Pmi 4. 863. 755,00 5. 233. 595,32 4. 805. 372,16
2 Sviluppo del settore turistico 27. 329. 647,00 32. 381. 201,82 28. 700. 601,55
3 Artigianato, Commercio, Prodotti locali 3. 135. 332,00 2. 495. 463,58 2. 061. 172,44
4 Servizi Assistenza 8. 243. 353,00 8. 943. 134,03 8. 585. 252,52
Totale Asse 1 43. 572. 087,00 49. 053. 394,75 44. 152. 398,67
1 Ambiente 7. 172. 793,00 8. 878. 471,57 7. 999. 128,73
2 Fonti energetiche 4. 807. 608,00 4. 910. 802,05 3. 510. 671,23
3 Monitoraggio ambientale e smaltimento rifiuti 1. 733. 319,00 4. 302. 322,93 3. 218. 823,13
Totale Asse 2 13. 713. 720,00 18. 091. 596,55 14. 728. 623,09
Assistenza tecnica 1. 406. 537,00 1. 483. 700,63 1. 160. 492,54
Totale 58. 692. 344,00 68. 628. 691,93 60. 041. 514,30
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DOCUP OBIETTIVO 2 2000-2006 INDICATORI DI REALIZZAZIONE (SITUAZIONE AGGIORNATA AL 31 DICEMBRE 2008)  
 
Asse N. 1: Interventi A Sostegno Dello Sviluppo Dei Sistemi Economici E Produttivi Locali Misura N. 1: Interventi Per L’insediamento, Riconversione E Riqualificazione Delle Piccole E Medie Imprese
obiettivo Operativo indicatore unità Di Misura Valore Dell’indicatore
Favorire la creazione di servizi alle imprese Imprese Beneficiarie n° (numero) 11
Favorire la creazione di infrastrutture alle imprese Interventi Effettuati n°(numero) 5
Superficie Infrastrutturata mq (metri quadrati) 6. 674
Sostegno all´investimento e all´adeguamento di macchinari e attrezzature per migliorare la produttività delle imprese Imprese Beneficiarie N° (numero) 117
Favorire la realizzazione di azioni promozionali Interventi: Animazione Territoriale n°(numero) 1
Interventi: Centri Informazione Servizi n°(numero) 1
Incentivare l´introduzione dei sistemi di certificazione di qualità Imprese Beneficiarie n° (numero) 7
misura N. 2: Iniziative Per Lo Sviluppo E La Qualificazione Del Settore Turistico In Ambiente Rurale E Montano
obiettivo Operativo indicatore unità Di Misura Valore Dell’indicatore
Favorire investimenti in strutture extralberghiere e montane Imprese Beneficiarie n° (numero) 1
Interventi Effettuati (Extralberghieri) n° (numero) 93
Favorire il recupero e la valorizzazione di beni e fabbricati di interesse storico-culturale, (archeologico ed architettonico) Interventi Attivati: Recupero E Valorizzazione Beni Architettonici, Storici Ed Artistici n° (numero) 35
Interventi Attivati: Rest. -ristrutt. -allestim. Museale n° (numero) 5
Interventi Attivati: Restauro Paesaggistico E Ambientale n° (numero) 10
Interventi Attivati: Percorsi Storici, Itinerari Culturali E Manufatti Pertinenti n° (numero) 6
Favorire investimenti nell´imprenditorialità turistica, anche nel settore idrotermale - aiuti alla ricettività e servizi complementari Interventi (Settore Idrotermale) n° (numero) 1
Interventi (Settore Alberghiero) n° (numero) 23
Imprese Beneficiarie n° (numero) 22
Favorire investimenti nell´imprenditorialità turistica, anche nel settore idrotermale - strutture per il turismo e il tempo libero Interventi Attivati: Strutture E Spazi Destinati Ad Attivita´ Socio-culturali (Ecomusei) n° (numero) 2
Favorire la realizzazione di infrastrutture di supporto e di contesto all´attività turistica Interventi Attivati: Passeggiate E Sentieri Turistici n° (numero) 33
km 170
Interventi Attivati: Aree Di Sosta n° (numero) 53
mq 101. 384
Interventi Attivati: Punti Informativi n° (numero) 3
misura N. 3: Interventi Per La Promozione, Il Sostegno, Lo Sviluppo E Qualificazione Delle Attivita’ Artigianali E Commerciali E Per La Valorizzazione Dei Prodotti Locali; Sviluppo Delle Comunicazioni E Del Telelavoro In Ambiente Rurale.
obiettivo Operativo indicatore unità Di Misura Valore Dell’indicatore
Favorire la creazione di esercizi commerciali multiservizi nei comuni che ne hanno carenza soggetti attuatori n° (numero) 16
Incentivare investimenti a favore di iniziative artigianali imprese beneficiarie n° (numero) 124
Incentivare investimenti in tecnologie avanzate di comunicazione postazioni istallate n° (numero) 25
misura N. 4: Promozione E Sostegno Per La Realizzazione E La Qualificazione Di Servizi Di Assistenza E Per Il Miglioramento Della Qualita’ Della Vita
obiettivo Operativo indicatore unità Di Misura Valore Dell’indicatore
Creazione e rafforzamento servizi socio-assistenziali a favore di disabili, anziani, emigrati e minori Interventi Effettuati n° (numero) 34
Favorire la costituzione di centri culturali e di socialità anche a favore delle donne Interventi Effettuati n° (numero) 13
asse N. 2: Valorizzazione E Salvaguardia Del Patrimonio E Delle Risorse Naturali E Interventi Per Il Miglioramento E Il Mantenimento Della Qualita’ Misura N. 1: Interventi Per Il Recupero E La Valorizzazione Ambientale Di Aree Di Interesse Naturalistico, Aree Degradate Od A Rischio Di Degrado Ed Interventi Per La Tutela, L’incremento E La Fruizione Naturalistica Del Patrimonio Provinciale
obiettivo Operativo indicatore unità Di Misura Valore Dell’indicatore
Favorire gli interventi di ripristino ambientale e di rinaturalizzazione di aree di interesse paesaggistico o naturalistico, di aree degradate o a rischio di degrado Interventi Effettuati n° (numero) 45
Superficie Oggetto Di Intervento kmq 0,9221Kmq (922. 100mq)
misura N. 2: Interventi Per Lo Sviluppo Delle Fonti Energetiche Rinnovabili E Per La Riduzione Delle Emissioni Che Contribuiscono Alla Alterazione Del Clima
obiettivo Operativo indicatore unità Di Misura Valore Dell’indicatore
Favorire investimenti per la produzione di energia rinnovabile Interventi - energia solare termica n° (numero) 900
Interventi - energia solare fotovoltaica n° (numero) 84
Interventi Effettuati - biomassa n° (numero) 152
Interventi - risparmio energetico n° (numero) 97 (coibentazione termica + edifici a basso consumo)
misura N. 3: Interventi Per La Realizzazione Ed Il Potenziamento Di Presidi Per Il Monitoraggio E Per La Riduzione Degli Inquinamenti Nei Corpi Idrici Superficiali E Nell’atmosfera; Iniziative Per Il Riutilizzo Di Materiale Risultante Da Processi Di Lavorazione Di Prodotti Locali
obiettivo Operativo indicatore unità Di Misura Valore Dell’indicatore
Favorire la realizzazione di impianti di depurazione delle acque Interventi n° (numero) 4
lunghezza rete (impianto collettore) Km 11,319
interventi: trattamento e depurazione n° (numero) 7
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DOCUP OBIETTIVO 2 2000-2006 OPERE ED INTERVENTI SIGNIFICATIVI  
 
Le prime iniziative a valere sul Docup 2000-2006 sono state avviate, tramite bando, nell’estate del 2002 e riguardavano lo sviluppo e la qualificazione del settore turistico in ambiente rurale e montano, la promozione ed il sostegno alla realizzazione e alla qualificazione dei servizi di assistenza e per il miglioramento della qualità della vita. L’attuazione degli interventi è continuata per l’intero arco temporale 2000-2006 fino alla conclusione del periodo di validità del Programma. Gli interventi illustrati di seguito rappresentano alcune iniziative significative, qualificabili come best practices realizzate mediante il Docup 2000-2006. La suddivisione degli stessi coincide con i principali ambiti di intervento del Programma: impresa; territorio; energia e ambiente; servizi di assistenza e volontariato. Impresa (Asse1 misura 1. 1): Bic a Pieve di Bono - Il Business Innovation Centre (Bic) è una struttura che offre alle imprese neo costituite con un particolare livello di innovazione la possibilità di stabilirsi, per un periodo iniziale di alcuni anni, presso una struttura industriale già realizzata e dotata di servizi. Si tratta dunque di un cosiddetto “incubatore d’impresa” il cui fine è quello di agevolare la nascita e i primi anni di sviluppo di imprese artigiane che, diversamente, faticherebbero a vedere la luce. L’importo totale dell’intervento ammontava ad oltre quattro milioni di euro, di cui 630. 000 euro circa finanziati con il Docup. L’attività, svolta tramite il fondo costituito presso l’Agenzia per lo Sviluppo (dal 2007 rinominata Trentino Sviluppo S. P. A), ai sensi dell´art. 33 della legge provinciale n. 6/1999, ha ripreso analoghe esperienze già avviate in Trentino (Rovereto, Pergine, Borgo Valsugana, Trento, Mezzolombardo). Il Bic di Pieve di Bono risulta un’esperienza di sviluppo di significativa portata, soprattutto in una zona, come quella della Valle del Chiese, piuttosto marginale dal punto di vista dello sviluppo imprenditoriale. La scelta di investire nella Valle del Chiese si è sviluppata in un momento in cui il territorio soffriva di una grave crisi dovuta alla mancata innovazione delle imprese, alla loro scarsa competitività e ad una accessibilità disagiata a causa della viabilità. L’iniziativa ha consentito alle imprese di delocalizzare le attività, sostenendo costi inferiori rispetto alle localizzazioni tradizionali e ha permesso un ritorno occupazionale rilevante, in un’area con poche attività economiche, riducendo così il pendolarismo o la migrazione verso le aree urbane e del fondovalle. Ideato nel 1999 e inaugurato il 9 ottobre 2002, il complesso produttivo - artigianale sorge sul terreno dove un tempo si trovavano gli stabilimenti della società Nicolini, lungo il torrente Adanà. L´iniziativa del Bic ha proposto nuovi scenari non solo economici ma anche architettonici. Parte degli edifici sono stati demoliti per recuperare maggiori spazi coperti. I nuovi edifici realizzati coprono una superficie di oltre 6. 000 metri quadri mentre quelli recuperati circa 11. 000 metri quadri, dei quali 5. 700 destinati al Bic. Per non perdere completamente la memoria degli opifici esistenti nel primo dopo guerra la nuova struttura ricalca disegni simili a quelli del compendio preesistente. Anche le scelte cromatiche seguono la medesima filosofia. La viabilità interna è impostata in modo da poter disimpegnare razionalmente ogni comparto, dando la massima flessibilità ad una possibile suddivisione in lotti dei singoli edifici. All´interno del Bic è possibile usufruire dei servizi e della logistica di supporto alla propria attività, ma anche della possibilità di dialogare con l´Università e i centri di ricerca del Trentino, nonché di stabilire relazioni anche con società esterne. Il Bic ha visto l’insediamento delle prime imprese nella primavera del 2003. Le prime imprese insediate nel Business Innovation Centre sono state selezionate da Agenzia per lo Sviluppo sulla base del piano aziendale proposto. Il Programma Comunitario “Azioni Innovative” In Valle Del Chiese - Nel Bic di Pieve di Bono è stato inserito, oltre alle attività artigianali e industriali «ordinarie», finanziate sulla misura 1. 1 dell’Asse 1 del Docup 2000-2006, il progetto comunitario denominato «progetto Gabriele» per la gestione di un centro servizi alla popolazione, realizzato nell’ambito di un programma comunitario di “Azioni Innovative”. In questi anni si è avuta, grazie ai finanziamenti dell’Unione Europea, dello Stato italiano e della Provincia Autonoma di Trento, la possibilità di investire per migliorare la qualità della vita della popolazione e nel contempo ridurre il rischio di isolamento delle zone periferiche svantaggiate nella Valle del Chiese, zona scelta per la sperimentazione del Progetto. Il Programma “Servizi per il miglioramento delle condizioni di vita nelle piccole comunità periferiche”, incentrato sullo sfruttamento delle possibilità offerte dalla società dell’informazione mediante l’utilizzo dei nuovi strumenti tecnologici, è consistito in una serie di progetti sperimentali tematici ed interrelati aventi per oggetto, con il supporto delle moderne tecnologie, il miglioramento delle condizioni di vita di anziani, donne, giovani e disabili residenti in zone decentrate e poco prospere della montagna trentina. Il progetto, avviato nel dicembre 2003, ha sviluppato 4 azioni tra loro fortemente sinergiche, al fine di raggiungere l’obiettivo comune di migliorare le condizioni di vita nelle piccole comunità periferiche. La prima azione, denominata “Negozio virtuale ad accesso facilitato”, ha avuto come obiettivo lo sviluppo di un sistema telematico semplice ed economico, che permette la comunicazione tra cliente e commerciante, consentendo la consultazione di prodotti e servizi on-line ed il conseguente acquisto per mezzo delle nuove tecnologie informatiche. In concomitanza allo sviluppo del sistema informatico del modello di negozio virtuale si è sviluppato un progetto pilota che garantisce sia ai commercianti sia agli erogatori di servizi sociali della Valle una visibilità sul web, grazie ad una “vetrina on-line” che permette una riduzione dell’isolamento geografico ed economico della zona, diminuendo gli svantaggi competitivi e migliorando la qualità della vita delle collettività. Il fulcro dell’intero Programma è stato il Telecentro per Teleservizi, un centro di servizi telematici per l’accesso alla società dell’informazione da parte dei cittadini, che ha visto al suo interno lo sviluppo delle singole azioni previste dal progetto di Azioni Innovative. Con il Telecentro di Pieve di Bono ed i telesportelli territoriali, dislocati in tutti i Comuni e frazioni della Valle del Chiese, si è cercato di avvicinare gli abitanti alle nuove tecnologie ed ai servizi da esse offerti, per creare un incontro capillare sul territorio tra domanda e offerta di servizi. Il Telecentro è stato inoltre un importante “banco di prova” per la sperimentazione di attività connesse alle nuove tecnologie informatiche, sia nel settore dell’e-commerce sopra descritto, sia nell’attività di telelavoro/call-center. È stato poi sede di attività di sensibilizzazione ed avvicinamento al mondo dell’informatica e sede distaccata dell’Università degli Studi di Trento, per quanto concerne il corso di laurea a distanza in “Economia delle organizzazioni no-profit e delle cooperative sociali”. Nell’estate del 2005 il Telecentro ha ospitato anche l’Itc-irst che ha promosso il progetto Web Valley, un’esperienza destinata agli studenti delle scuole superiori incentrata sullo studio e la ricerca delle moderne tecnologie informatiche. L’azione 3 di “Azioni Innovative”, denominata “anziano ben servito” è stata suddivisa in molteplici progetti destinati al miglioramento dei servizi offerti agli anziani, attraverso l’innovazione dei modelli organizzativi e gestionali ed il potenziamento degli stessi con l’ausilio strumentale delle opportunità derivanti dalla società dell’informazione. Per migliorare detti servizi è stato attuato un progetto, in collaborazione con l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento, dal titolo: “Realizzazione della rete per il collegamento fra le strutture territoriali e sanitarie nella Valle del Chiese” che ha previsto, per il medico di famiglia e quelli delle residenze Sanitarie e Assistenziali, più incisività nella gestione del percorso di cura del paziente ed un più facile accesso alle prestazioni sanitarie da parte dei cittadini. Considerato l’interesse suscitato nella popolazione da quest’ultimo progetto, il servizio è stato esteso ai Comuni della Bassa Valsugana e del Tesino, che presentano le stesse difficoltà della Valle del Chiese sia da un punto di vista del territorio che dei servizi. Oggi, grazie all’intervento diretto dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, la sua diffusione interessa l’intero territorio provinciale. Sempre all’interno della stessa azione si è operato per il miglioramento dei servizi di trasporto, grazie alla realizzazione di “Elastibus”, un servizio di trasporto pubblico locale a chiamata che permette di prenotare la corsa nelle fasce orarie in cui il servizio è attivo ed in alternanza alle corse previste dal sistema di trasporti provinciale. Per innalzare il livello di qualità di vita, specie per gli anziani, oltre al miglioramento del servizio di trasporto si è lavorato anche sul settore domotica realizzando, grazie al supporto dell’Istituto Regionale di Studi e Ricerca Sociale, uno studio mirato alla possibile integrazione tra anziani e nuove tecnologie e alla definizione di protocolli per l’utilizzo della domotica in casi di handicap psicofisico. Un’altra implementazione dell’azione 3, sempre indirizzata all’assistenza integrata strutture-territorio, si è avuta relativamente ai servizi sociali. Per permettere la permanenza dell’anziano presso l’abitazione, rimandando quindi il più possibile il ricovero presso le strutture ospedaliere o di soggiorno per anziani, si è sviluppato il progetto di “Teleassistenza”. Si tratta di un servizio rivolto a tutte quelle persone che, vivendo nella propria abitazione, hanno bisogno non solo di un aiuto tempestivo in caso di emergenza, ma anche di poter contare su un’interazione continua con personale qualificato. E’stato quindi realizzato un portale Internet grazie al quale usufruire sia del servizio di Telesoccorso sia del servizio di Telecontrollo. Sempre nell’ambito dei servizi agli anziani si è introdotto, nelle Rsa della Valle e nel Comprensorio Giudicarie e Rendena, un software che consente la gestione informatizzata della cartella clinica del paziente. Con la quarta azione del Programma, destinata alla trasferibilità ed al trasferimento dei risultati a livello regionale, interregionale e trasnazionale, si è puntato alla partecipazione a reti italiane ed europee, con lo scopo di creare un network efficace alla programmazione europea su progetti di azioni innovative nell’ambito della società dell’informazione, per condividere informazioni, esperienze e buone pratiche attraverso piattaforme di comunicazione elettronica. Turismo (Asse 1 misura 1. 2): Parco Fluviale Del Rio Novella - La Provincia Autonoma di Trento, nell’ambito del Docup 2000-2006, ha pianificato su più fronti numerosi e organici interventi di ripristino, valorizzazione e salvaguardia del proprio patrimonio ambientale, incluso il risanamento dei corsi d’acqua. In quest’ottica l’intervento realizzato dai Comuni di Cloz, Dambel e Romallo traduce l’impegno a valorizzare, sia dal punto di vista della salvaguardia ambientale che turistica, un’area, quella del torrente Novella, caratterizzata da notevoli peculiarità ambientali e particolari risorse naturalistiche. La zona del rio Novella è di notevole pregio paesaggistico, assai caratteristica per la sua particolare conformazione a “canyon” e per la sovrapposizione di diversi motivi morfologico-geologici, risultato di millenari fenomeni erosivi fluviali e glaciali. L’area è inoltre ricca di vegetazione, che ricopre e nasconde al passante uno stupefacente intrico di forre, cascate, pareti rocciose e monumenti naturali, scolpiti dall’azione erosiva ed incessante dell’acqua. Il progetto del parco fluviale a carattere sovracomunale ha rappresentato uno strumento essenziale per garantire un intervento razionale ed organico, duraturo nel tempo, coerente con lo sviluppo socioeconomico della zona e con le caratteristiche morfologiche del territorio. Il parco fluviale diventa così espressione di tre elementi che lo rendono dinamico e fruibile sotto diversi aspetti: - storico, dove il paesaggio è inteso nei suoi caratteri di “costruzione” e di associazione di elementi e di componenti fisiche e storiche che rimandano ai modi di organizzare l’utilizzo del territorio agricolo da parte delle comunità rurali locali ed alla loro struttura economica e sociale; - panoramico, in quanto i diversi elementi costitutivi del paesaggio naturale possono essere individuati e fruiti da differenti punti di osservazione; - ecologico, poiché il paesaggio nel suo complesso è inteso come porzione di territorio eterogenea composta da un insieme di ecosistemi interagenti e interessanti dal punto di vista scientifico e strettamente naturalistico. Con l´apertura del percorso su passerelle e scalinate questo aspetto spettacolare del contesto paesaggistico locale risulta oggi perfettamente fruibile dal turista. La visita dell’intero percorso si può compiere accompagnati dalle guide dell´Associazione Parco Fluviale Novella, che mette a disposizione anche l´attrezzatura necessaria. È stata inoltre predisposta la messa in rete, alla pagina http://www. Parcofluvialenovella. It, di tutte le informazioni necessarie. Percorso Infomativo E Panoramico Di Cagno’ - Il Comune di Cagnò, in collaborazione con il Consorzio Turistico delle Maddalene ed i Comuni limitrofi di Revò, Livo, Rumo e Bresimo, ha promosso un progetto per la realizzazione di un punto informativo e per il recupero del percorso panoramico verso l’eremo di San Gallo, che costituisce una testimonianza della storia religiosa locale. Tali territori, per collocazione geografica, conformazione morfologica e per tradizioni storico - culturali, sono rimasti a lungo ai margini del grande flusso turistico, restando economicamente caratterizzati dallo sfruttamento a scopi agricoli nonché dal pendolarismo verso i settori produttivi situati nei poli industriali urbani. Per dare nuovo impulso all’economia di tali zone, compatibilmente con il mantenimento delle attività economiche attuali, si è ritenuto necessario ricorrere a risorse strettamente connesse alla peculiarità del territorio, in grado di innescare una serie di processi di sviluppo a vari livelli: ambientale (con la riqualificazione del territorio dal punto di vista naturalistico), economico (con l’incentivazione di attività produttive – soprattutto del terziario turistico) e sociale (con il ripopolamento di paesi altrimenti destinati ad un lento abbandono). I lavori sono iniziati nel mese di luglio 2004 per concludersi nel 2006. L’opera finanziata consiste nella realizzazione di un edificio su due piani in funzione di punto turistico informativo e nel recupero del percorso panoramico attraverso i siti di interesse storico-religioso locale. Per quanto concerne l’immobile realizzato, al piano terra è collocato il punto informativo, di immediato accesso in quanto situato di fronte ai parcheggi, previsti al fine di fornire agevolmente ai turisti in transito le informazioni relative alla disponibilità di strutture ricettive nella zona ed ai servizi di tipo culturale, ricreativo e sportivo esistenti. Al primo piano è situato il bar-negozio di prodotti tipici, dotato di ampia vetrata e terrazzo esterno, con una gradevole vista sul lago di Santa Giustina. Oltre al punto informativo è stato realizzato un sentiero di accesso all’eremo di San Gallo, situato a valle della Ss 42 sul versante sovrastante il lago di Santa Giustina. La presenza in loco del castello di Cagnò, posto sullo sperone roccioso di fronte al luogo panoramico individuato per la collocazione del punto informativo e ben visibile lungo tutto il tracciato del sentiero di accesso all’eremo, costituisce un elemento di notevole importanza per la realizzazione dell’opera. Energia e Ambiente (Asse 2 misura 2. 2): Nuovo Edificio Polifunzionale A Basso Consumo Energetico E A Basso Impatto Ambientale Nel Comune Di Bedollo Nel Comune di Bedollo è stato realizzato un significativo progetto volto a realizzare una struttura fissa, a carattere “polivalente”, che risponde ai criteri di contenimento energetico ed uso delle fonti energetiche rinnovabili. La struttura è ubicata fra il centro culturale pluriuso ed il campo sportivo comunale, area in cui il Comune di Bedollo e le associazioni di volontariato locali erano solite allestire, nei mesi estivi, eventi a carattere socio-culturale, feste, fiere ed altre manifestazioni. Il nuovo progetto pertanto nasce anche e soprattutto dall’esigenza, particolarmente sentita dalla collettività locale, di attivare nuovi spazi di aggregazione che permettano l’abbandono della precedente tensostruttura, non più idonea ad ospitare le predette manifestazioni, sia per la sua precarietà che per la carenza di servizi igienici e per i costi di gestione, in particolare quelli energetici. La struttura è stata progettata focalizzando l’attenzione sull’utilizzo di tecnologie moderne, come la domotica, nonché rispettose dell’ambiente, quali i pannelli fotovoltaici e solari. Nel rispetto del principio di sostenibilità ambientale, inoltre, è stato utilizzato il legno quale principale materiale di costruzione: ciò al fine di assicurare, quale effetto secondario ma non meno importante, una positiva ricaduta in termini occupazionali in un territorio in cui il comparto produttivo della filiera del legno riveste notevole importanza. Sul lato sud-ovest dell’edificio trova posto un foyer utilizzabile durante tutto l’anno (in quanto chiuso e riscaldato), nonché i servizi igienici ed una cucina per il servizio di tavola calda e fredda; sul lato sud è posta una centrale termica che, ricevendo dai sovrastanti pannelli solari l’acqua calda, provvede a redistribuirla ai rispettivi boiler di accumulo e di riscaldamento dell’acqua sanitaria, nonchè all’impianto di riscaldamento; ai lati nord ed est sono localizzati rispettivamente un magazzino ed un locale dotato di centralina di controllo e gestione dell’energia elettrica prodotta dai pannelli fotovoltaici. La parte rimanente della struttura, insistente sui lati nord-ovest, nord-est e sud-est, ospita uno spazio coperto “multifunzionale” con una superficie di circa 440 mq, ulteriormente ampliabile in caso di apertura totale della parete mobile che separa dal foyer. Di chiara evidenza è dunque la principale caratteristica dell’edificio ovvero l’utilizzo dei più moderni sistemi tecnologici per la produzione di energia da fonti rinnovabili, delle migliori soluzioni per il contenimento del consumo energetico ed il recupero dell’esubero; in tal senso è stato previsto il recupero del calore dall’impianto di trattamento dell’aria nonché dell’acqua meteorica dal tetto, al fine di utilizzarla per gli scarichi dei servizi igienici. Ulteriormente significativo è l’utilizzo, opportunamente calibrato in funzione di un equo rapporto costi-benefici, della domotica quale sistema per la gestione centralizzata e a distanza ed il controllo degli impianti. Dal punto di vista energetico, dunque, il nuovo edificio deve considerarsi totalmente autosufficiente; gli ulteriori e diversi costi di gestione (principalmente relativi all’ordinaria manutenzione e alla pulizia) sono sostenuti esternamente all’amministrazione comunale, in quanto la struttura sarà affidata in gestione alle locali associazioni di volontariato. Tra le altre caratteristiche della struttura si deve richiamare la decisione di utilizzare, nella costruzione, materiali di produzione o di uso tipicamente locale quali il legno, il mattone e la lamiera zincata preverniciata: il tetto ed il solaio a copertura del foyer sono realizzati interamente in legno e lo spazio tra tali superfici ospita il passaggio delle canalizzazioni e delle macchine per il ricambio dell’aria. Le parti in muratura sono realizzate con rivestimento “a cappotto” in modo da massimizzare il risparmio energetico, mentre le pareti perimetrali sono costruite anch’esse interamente in legno secondo gli standard propri della “casaclima”. Servizi di Assistenza e Volontariato (Asse 1 misura 1. 4): La Rete Wi-fi Nelle Valli Del Leno - Il progetto delle Valli del Leno nasce come risposta alla problematica della senilizzazione della popolazione e come conseguente necessità di fornire servizi sociali in loco per ovviare alla difficoltà di spostamento e al venir meno della tradizionale famiglia estesa. È noto come nelle aree a bassa densità demografica la ridotta presenza di servizi costituisca, da un lato, una delle cause di abbassamento della qualità della vita e, dall’altro, possa innescare un circolo vizioso che porta ad un’ulteriore riduzione della popolazione. Le conseguenze risultano particolarmente pesanti laddove, come nel caso dei Comuni delle valli del Leno, alla bassa densità di popolazione si aggiunga un accentuato invecchiamento della stessa ed una situazione caratterizzata da centri di dimensioni minime, che impedisce il formarsi di economie di agglomerazione che potrebbero consentire almeno la presenza dei servizi essenziali. In tali aree, infatti, accanto ad una popolazione fortemente invecchiata in conseguenza dei forti fenomeni migratori che hanno caratterizzato la zona nei decenni scorsi, il popolamento è caratterizzato da nuclei abitati di dimensioni minime (mediamente meno di cento abitanti per ciascun nucleo). In tale situazione la carenza di servizi di vicinato si fa sentire in modo particolare per quelle fasce di popolazione anziana che, pur autosufficiente, non è in grado di percorrere in modo autonomo distanze relativamente elevate per poter usufruire di una serie di servizi essenziali. La necessità della popolazione anziana nelle aree rurali lontane dai principali centri riguardano soprattutto la gestione dell’assistenza sanitaria, ma anche le necessità più quotidiane quali l’acquisto di generi alimentari, di medicinali e di prodotti di consumo. Il progetto finanziato a valere sul Docup riguarda la realizzazione di otto punti atti a garantire servizi di vicinato nei Comuni di Vallarsa, Terragnolo e Trambileno. Esso si inserisce nel percorso strategico di innovazione tecnologica, infrastrutturale e strutturale che la Provincia Autonoma di Trento ha intrapreso già da diversi anni, coerentemente con quanto stabilito a livello europeo nella Strategia di Lisbona. Per ogni frazione, o gruppo di frazioni, è stato realizzato un punto di aggregazione dotato di idonea strumentazione informatica, in grado di permettere, da un lato, il collegamento in rete con i fornitori di servizi essenziali , dall’altro, la messa a disposizione di una serie di prestazioni, alla casa e alla persona, altrimenti difficilmente accessibili alla locale popolazione anziana. Nello specifico, come si può vedere nella figura riportata a pagina seguente, sono stati realizzati otto punti di “vicinato” così distribuiti: due a Terragnolo, che garantiscono una copertura dell’80% della popolazione locale, due a Trambileno con una copertura del 50% e quattro a Vallarsa con copertura dell’80%. Il gestore della rete provvede a fornire la capacità di banda, ha l’onere di effettuare il monitoraggio e la manutenzione della rete stessa, l’attivazione delle utenze e il collegamento tra gli edifici pubblici attraverso una rete Intranet, per l’accesso alle applicazioni condivise. Da qui, mediante tecnologia Hiperlan, si diparte una dorsale che porta la connettività presso i siti evidenziati nella figura sopra riportata. A partire da questi siti, all’interno della stessa località, la connettività viene portata presso altri edifici mediante tecnologia Wi-fi. Inoltre, in corrispondenza degli edifici raggiunti da banda larga, sono create delle aree Wi-fi per erogare connettività alla cittadinanza. I principali servizi che ciascun punto di aggregazione è in grado di fornire riguardano: la connessione e integrazione con il servizio sanitario (prenotazione di visite di controllo, ricevimento di ricette, analisi e medicine, telemedicina e assistenza assunzione terapie); il collegamento in rete con potenziali fornitori di servizi essenziali (alimentari, banca, posta, manutenzione e assistenza tecnica); l’integrazione con i servizi tradizionali svolti dall’Ente pubblico sul modello dello sportello unico integrato; l’animazione e il tempo libero (viaggi e teleconferenze); servizi per la persona e il domicilio (assistenza per urgenze, brevi malattie, preparazione pasti, pulizie, forme di mutuo aiuto sul modello della banca del tempo). In questo modo, senza la necessità di disagevoli trasferimenti, gli interessati possono sottoporsi a monitoraggi tramite collegamenti on-line con le strutture sanitarie di riferimento, usufruendo di anamnesi in tempo reale. Un aspetto importante riguarda la sostenibilità economica del progetto: il ricorso a forme di gestione basate sul mutuo aiuto e l’assenza di costi di gestione a regime garantiscono una completa sostenibilità del progetto, che non viene a gravare, se non per quote minimali, sul bilancio pubblico. Ciascun punto di aggregazione è gestito da personale locale (utilizzando forme di lavoro flessibili) il quale garantisce, oltre alle funzioni collegate con la gestione dei servizi di rete, anche la disponibilità per svolgere, se necessario, funzioni di assistenza agli anziani interessati. Il progetto risulta particolarmente innovativo sia per le forme di gestione (progettazione e gestione sovracomunale, ricorso a forme di mutuo aiuto per la gestione a regime del progetto) che per le soluzioni tecniche adottate, in grado di abbattere i costi per la possibilità da parte del gestore di cedere a prezzi ridotti il collegamento a banda larga anche ad operatori economici e privati. La soluzione tecnologica adottata rende inoltre possibile offrire il collegamento telefonico all’interno della rete a titolo gratuito. Inoltre, questo può essere considerato come un progetto pilota, dal momento che le condizioni sociali di marginalizzazione e senilizzazione della popolazione si possono constatare anche in altre aree della provincia e le dinamiche demografiche in corso renderanno tali problematiche sempre più cogenti nei prossimi anni. Il progetto inoltre appare sostenibile sotto ulteriori profili: dal punto di vista ambientale esso non comporta impatti diretti rilevanti, né sotto l’aspetto dell’inquinamento elettromagnetico né paesaggistico; dal punto di vista sociale il progetto consente di aumentare la coesione sociale delle comunità interessate, creando condizioni per il mantenimento della popolazione anziana in loco e di conseguenza garantendo il mantenimento dei legami sociali che costituiscono uno dei punti di forza delle piccole comunità montane. Il Servizio Di Tagesmutter - Nel 2005 è stato emanato un bando per l’assegnazione di finanziamenti del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale nell’ambito della Misura 1. 4 del Docup, rivolto in particolare al sostegno alla realizzazione di interventi al fine di favorire forme di mutualità, quali i “nidi familiari”. L’ambito nel quale si intendeva intervenire è quello del sostegno delle politiche di genere, volte a favorire l’ingresso, la permanenza o il reingresso delle madri nel mercato del lavoro, non solo come fruitrici del servizio, ma anche come erogatrici dello stesso. La “Tagesmutter” è una figura che nasce nel Nord Europa con l’intento di creare un’alternativa possibile al sistema dei nidi pubblici, attraverso l’istituzione rappresentata da una persona che, a pagamento, accudisce i bambini di altri a casa sua. I presupposti giuridici per esercitare la funzione sono posti a diversi livelli in ciascuna nazione in cui l’istituzione è presente: si va dalla registrazione in apposito elenco alle forme associate. L’istituzione delle Tagesmutter è un modo dunque per rispondere alle esigenze delle famiglie con madre lavoratrice, i cui tempi di lavoro spesso non coincidono con quelli di apertura del nido, nonchè venire incontro alle esigenze delle operatrici che lavorano con i bambini, magari loro stesse madri o disponibili ad occuparsi dei figli degli altri in orari spesso “scoperti” dai servizi tradizionali. Una delle prime esperienze italiane è rappresentata dalla cooperativa sociale “Casa bimbo” di Laives, in provincia di Bolzano, nel 1995. Nel 1999 nasce a Trento la cooperativa sociale “Il Sorriso”, ad opera di 46 socie fondatrici, unite dalla comune difficile esperienza nella conciliazione tra impegni familiari e lavorativi. La nascita della cooperativa “Il Sorriso” ha vivacizzato il dibattito politico sull’assistenza all’infanzia e sulle politiche di genere, portando all’approvazione della legge provinciale 12 marzo 2002, n. 4 che, nell’ ambito di una generale riforma dei servizi all’infanzia, ha riconosciuto ed istituito il servizio di nido familiare - Tagesmutter anche in Trentino. L’innovatività del servizio di Tagesmutter non si esaurisce però con le possibilità che offre alle donne lavoratrici, siano esse madri-utenti o operatrici del nido. Infatti le differenze rispetto ad un nido tradizionale sono anche altre: - numero ridotto di bambini per nido; - flessibilità dell’orario secondo le esigenze delle famiglie e della Tagesmutter; - ambiente casalingo; - rapporto più stretto con la famiglia. È in questo contesto che è stato finanziato, tramite il Docup 2000-2006, un progetto di informatizzazione di una parte dei nidi familiari già esistenti in Trentino, con l’intento di consolidare e migliorare i servizi nei nidi familiari attraverso l’uso di materiali tecnologici ed informatici. È dunque questo un progetto che combina in sé due degli aspetti più importanti ed interessanti nell’ambito dei quali il Docup 2000-2006 ha cercato di muoversi: innovazione e sostegno sociale. L’obiettivo era quello di dotare gli spazi domiciliari in cui operano le Tagesmutter di nuove attrezzature tecnologiche in grado di informatizzare la gestione, il monitoraggio e la rendicontazione dell’attività, in tempo reale ed in modo efficiente e standardizzato. A questo fine è stato elaborato da una ditta specializzata, con il supporto di due Tagesmutter, un programma operativo di gestione, che ha permesso la gestione dei contratti, la gestione quotidiana delle attività e la rendicontazione, il tutto in connessione con la sede centrale della cooperativa. Inoltre, sempre nell’ambito del progetto finanziato, a ciascuna Tagesmutter coinvolta è stato fornito un computer portatile, un terminale portatile dotato di lettore a tessere microchip, una carta personale per ogni operatore educativo coinvolto e quaranta carte personali utente. Nello specifico, il programma può essere suddiviso in tre funzioni principali, ciascuna delle quali a sua volta permette la gestione di specifiche sotto-aree: - funzione gestione contratti: in questa fase rientrano le attività di definizione del contratto, definizione degli orari, rinnovi dei contratti, sospensione e ripristino del contratto, pianificazione e programmazione degli accessi, termine del contratto, monitoraggio e verifica periodica dei contratti. Questa funzione consente alle coordinatrici di monitorare le informazioni di propria competenza e parallelamente di verificare il consuntivo delle prestazioni di servizio erogate dalla Tagesmutter in tempo reale; - funzione gestione attività: questa funzione permette di controllare le informazioni rilevate da ciascuna Tagesmutter attraverso i terminali portatili e di intervenire per far fronte alle variazioni segnalate (es: malattia della Tagesmutter, ferie dell’utente etc. ); - dati statistici e rendicontazione: il sistema consente di produrre una serie di dati statistici, utili alla valutazione del servizio complessivo, che possono essere utilizzati sia all’interno della Cooperativa, sia per fornire indicatori ad enti esterni. Inoltre il sistema elabora i dati per ottenere la rendicontazione mensile, incrociando i dati delle attività effettuate con le informazioni della pianificazione dei servizi. La finalità principale del progetto è dunque quella di permettere una più facile gestione dell’organizzazione non solo alle singole operatrici, ma anche alla sede centrale, alleggerire il carico di lavoro quotidiano delle Tagesmutter, legato agli adempimenti burocratici, e ridurre le distanze fra Tagesmutter, coordinatrici di zona e sede centrale. La particolarità del servizio Tagesmutter è infatti anche quella di essere un servizio capillare su un territorio, quello trentino, che per evidenti ragioni morfologiche risulta essere un territorio frammentato, in cui i contatti fra centro e periferia sono difficoltosi. È indubbio che l’interazione fra diverse tipologie di assistenza alla prima infanzia e di sostegno alla permanenza nel mercato del lavoro delle donne costituisce un campo di sperimentazione di “best practices” meritevole di essere esplorato e sostenuto con gli opportuni strumenti di finanziamento. Il progetto inoltre risponde in pieno ad uno degli assi portanti che stanno alla base della logica ispiratrice dei Fondi Strutturali, e cioè il rispetto delle pari opportunità, non solo come mero requisito delle azioni intraprese, ma anche come ratio ispiratrice dei progetti. Informazioni La documentazione di riferimento, i bandi emanati nel periodo 2000-2006 per la selezione dei progetti cofinanziati dal Docup 2000-2006 ed ogni altra informazione utile sono reperibili sul sito: http://www. Puntoeuropa. Provincia. Tn. It/ alla voce del menu (in alto a destra): Programmazione 2000-2006. . . .  
   
   
"OBAMA IN EUROPA: I PRIMI PASSI IN POLITICA ESTERA"  
 
Milano, 6 aprile 2009 - l´Ispi - traendo spunto dal primo viaggio in Europa del Presidente Obama e dalla sua partecipazione al G20 e al Vertice Nato - promuoverà il 6 aprile prossimo, alle ore 18. 00, una Tavola Rotonda dal titolo: "Obama in Europa: i primi passi in politica estera" L´incontro, organizzato nell´ambito dell´Osservatorio Sicurezza e Studi strategici dell´Ispi, si svolgerà a Palazzo Clerici (Via Clerici, 5 - Milano). Segreteria (tel. 02 86 93 053, e-mail: ispi. Eventi@ispionline. It, sito: www. Ispionline. It . .  
   
   
UNGHERIA, CIB BANK LICENZIA 300 IMPIEGATI  
 
Budapest, 6 aprile 2009 - La Cib Bank, controllata del gruppo Intesa-san Paolo, licenzierà 300 impiegati, pari all´8 per cento del suo staff in Ungheria, per fronteggiare gli effetti dell´attuale crisi finanziaria internazionale, afferma l´Ice. Sessanta posizioni di lavoro saranno tagliate dalla Cib Leasing Group, a causa del forte declino del mercato del leasing. . . . .  
   
   
SLOVENIA, MARZO ´09, INFLAZIONE +1 P.C.  
 
Lubiana, 6 aprile 2009 - L´inflazione di marzo 2009 è all´1 per cento mensile ed all´1,8 per cento annua, secondo quanto afferma l´Ufficio nazionale di Statistica della Slovenia. Come negli anni passati, marzo è stato caratterizzato da una crescita relativamente alta dei prezzi: nei primi tre mesi dell´anno i prezzi al consumo sono saliti dell´1 per cento (nello stesso periodo del 2008 erano cresciuti dell´1,3 per cento). In marzo sono saliti in particolare i prezzi di abbigliamento e calzature (11,1 per cento, dovuto alla fine dei saldi invernali). Sono saliti del 5,9 per cento i prezzi della birra e del 5,7 per cento quelli degli alcolici (a causa dell´aumento delle accise). Sono calati, grazie a nuovi sconti, i prezzi dei vini (-1,5 p. C. ). Cali di prezzi si sono registrati anche per la frutta (2,4 p. C. ) e verdura (1,8 p. C. ) e per le auto di seconda mano (4,8 p. C. ). . .  
   
   
IMPRESE TEDESCHE INVESTONO 12 MLD DOLLARI IN RUSSIA  
 
Germania, 6 aprile 2009 - Nel corso di quest´anno la Germania vuole investire circa 12 miliardi di dollari in Russia, rivela Ria Novosti. La Germania è il primo Paese in termini di volume di investimenti esteri in Russia. L´entrata di investimenti tedeschi nell´economia russa nel 2008 è raddoppiata rispetto l´anno precedente, raggiungendo i 10,7 miliardi di dollari. La cifra per il 2009 è prevista in aumento. Le aziende tedesche che parteciperanno a nuovi progetti in Russia comprendono grandi marchi come Siemens e Daimler. Nel 2008 sono state mantenute le dinamiche di fatturato degli anni precedenti ed il fatturato ha raggiunto l´obiettivo di 67,2 miliardi di dollari, aumentando del 25,2 per cento. . .  
   
   
BANCHE: CLIENTI, PER SCEGLIERE CONTANO STAMPA E TV MA SOPRATTUTTO PASSAPAROLA NIENTE CONTA PIÙ DELL’ESPERIENZA DIRETTA PER CHI HA UN CONTO. LA CRISI FINANZIARIA NON INCIDE SULLA FIDUCIA DELLA CLIENTELA RETAIL MA IMPATTA SUGLI ADDETTI AI LAVORI  
 
Roma, 6 aprile 2009 - Chi ha un conto corrente dà peso soprattutto all’esperienza diretta e personale. Niente conta di più. Per chi invece non ha ancora un rapporto con la banca fa premio il passaparola, ma subito dopo l’immagine e le notizie riportate dalla stampa e dalla tv. Sono i primi risultati dell’Indagine “Le banche e la valorizzazione della reputazione nei confronti della clientela retail”, che l’Abi sta mettendo a punto con l’Università di Parma. Ma quali sono i fattori che determinano la reputazione? Anche qui contano i fatti più delle parole. Pesano molto fattori relazionali – mantenere le promesse, correttezza, rispetto dei patti – e altri più legati a caratteristiche dell’offerta – professionalità, qualità dei prodotti, solidità della banca, affidabilità, rapporto qualità/prezzo – oltre a circostanze esterne come esposizione ai media, passaparola e informazioni di stampa. Ciò che genera fiducia nei clienti sono i comportamenti dell’azienda, mentre i fattori esterni agiscono come filtro o come rumore. Coerente con questa percezione, la clientela è più influenzata dall’esperienza maturata, seguita dalla trasparenza e chiarezza delle condizioni contrattuali e dall’immagine aziendale. Insomma, nulla conta di più dell’esperienza diretta per chi ha un conto corrente. Sulla clientela potenziale invece impatta soprattutto il passaparola, l’immagine aziendale e le notizie riportate dalla stampa e dalla tv . L’analisi della reputazione delle banche mostra che la crisi finanziaria non ha inciso sulla fiducia della clientela retail, mentre ha impattato sugli addetti ai lavori. Per quanto riguarda la clientela corporate, le banche ritengono che sia meno sensibile a fenomeni emotivi, è pluribancarizzata ed è in grado di valutare direttamente la qualità della relazione. La percezione della reputazione come un asset e non solo come un rischio porta con se che si tratti di una variabile che può incidere positivamente sui risultati aziendali, creando valore. Di qui la consapevolezza che i contratti vanno costruiti sulle esigenze della clientela e che le condizioni di prezzo vanno calibrate sul valore creato e percepito dai clienti. Determinante dunque la definizione di reputazione accolta dalle banche, che è in stretta relazione con i riferimenti della Banca d’Italia e dell’accordo di Basilea 2 sul rischio reputazionale. Le banche ritengono che la reputazione dell’azienda nei confronti della clientela retail sia rappresentata dalla fiducia della clientela stessa nella capacità della banca di mantenere un comportamento corretto e funzionale al rispetto delle sue esigenze. Di qui la conseguenza di considerare la reputazione aziendale un valore da sviluppare e non solo un rischio da evitare. In questa nuova prospettiva, le priorità strategiche da perseguire sono prima di tutto la soddisfazione della clientela, la reputazione aziendale e lo sviluppo sostenibile. Subito dopo viene la redditività aziendale e ciò non perché si tratti di un obiettivo di secondo piano. In realtà si riconosce all’attenzione al cliente e alla reputazione della banca una priorità proprio per perseguire la redditività. Cresce nelle banche la convinzione che la creazione di valore per gli azionisti vada coordinata con il modo in cui perseguire questo risultato. In più, per garantire uno sviluppo soddisfacente e sostenibile conta anche l’idea che il cliente si è fatto sulla ripetibilità nel tempo della sua soddisfazione. . .  
   
   
UGANDA/LOMBARDIA, COOPERAZIONE AGRO-ALIMENTARE PER EXPO LA MISSIONE REGIONALE A KAMPALA GUIDATA DA RAIMONDI E RONZA  
 
 Kampala, 6 aprile 2009 - "Nei ventidue anni in cui l´Uganda è stato martoriato dalla guerra i medici lombardi che erano qui da noi non ci hanno mai abbandonato, correndo per questo anche gravi pericoli. Non ce lo dimentichiamo e desideriamo manifestarvi la nostra gratitudine". Lo ha dichiarato il vicepresidente dell´Uganda, Gilbert Bukenya, ricevendo il sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia, Marcello Raimondi, e il delegato del presidente Formigoni alle Relazioni internazionali, Robi Ronza, nel corso della loro missione africana in Kenya e Uganda. Paese politicamente stabile, con quasi 30 milioni di abitanti e un territorio ricco d´acqua e fertilissimo, l´Uganda, che dispone anche di petrolio, punta a diventare un grande esportatore di prodotti alimentari sui mercati asiatici. "In questa prospettiva - ha continuato Bukenya - l´Uganda cerca una cooperazione di lungo periodo con l´agro-industria del nostro Paese e in particolare con quella lombarda: un orientamento che è di notevole rilievo tanto più nel quadro di Expo 2015". Lo stesso orientamento è stato ribadito,in un successivo incontro, dal viceministro degli Esteri, Oryem Okello Precedentemente, in Kenya, Raimondi e Ronza avevano inaugurato una scuola alla periferia di Nairobi, recentemente costruita - nel quadro di un progetto di cooperazione allo sviluppo promosso da una Ong lombarda - grazie anche a un contributo di Regione Lombardia. . .  
   
   
FIRENZE: INCONTRO SULLE LOBBIES A PALAZZO PANCIATICHI LA TRACCIABILITÀ DELLE DECISIONI FA BENE ALLA DEMOCRAZIA L’ASSOCIAZIONE “IL CHIOSTRO” HA PRESENTATO UN CODICE ETICO PER I ‘PERSUASORI’  
 
 Firenze, 6 aprile 2009 - Lobbista, in Italia, è spesso sinonimo di attività occulta: uno che lavora nell´ombra per condizionare le decisioni della politica e delle istituzioni. La professione del persuasore può essere invece utile all´intera collettività, ripetono i lobbisti che svolgono questa attività alla luce del sole. L´importante è che sia trasparente, meglio ancora se regolamentata. «Ben venga dunque una sorta di tracciabilità delle decisioni, che fa bene alla democrazia e alle istituzioni» commenta l´assessore alle riforme istituzionali, Agostino Fragai. Se ne è parlato nella Sala Affreschi del Consiglio Regionale a Firenze, nel corso di un incontro organizzato da Openup Consulting e da Il Chiostro, associazione che riunisce un centinaio di lobbisti italiani e che nel festeggiare il primo anno di vita ne ha approfittato per presentare in anteprima un codice etico e deontologico valido per l´intera categoria. «Chiediamo delle regole - ha sottolineato Giuseppe Mazzei, presidente del Chiostro, giornalista ed ora lobbista - ma siamo i primi a dover dare l´esempio e per questo ci siamo dati questo severo codice di condotta. Questo magari potrà aiutare anche a sconfiggere il luogo comune ancora diffuso che vede il lobbista a volte quasi come un corruttore». «Una manifestazione evidente di interessi è sempre preferibile ad una manifestazione di interessi ammantata di interesse generale – risponde l´assessore - Se la politica è anche rappresentazione di interessi, quegli interessi troverebbero comunque altri canali. Meglio dunque riuscire a portare tutto in piazza: da subito e in modo trasparente. Poi spetterà naturalmente alle istituzioni mediare. E ben vengano le regole, anche deontologiche». La Toscana ha un primato. E´ la prima Regione che già nel 2002 si è data una legge che regola le lobbies, intese come gruppi di portatori di interessi economici, culturali e sociali, e la loro partecipazioni alle attività del Consiglio regionale. Nel 2005 erano già un centinaio i gruppi accreditati. In Italia i lobbisti sono mille e altrettanti lavorano a Bruxelles: free lance, ex parlamentari, giornalisti. Lobbisti di aziende, ma anche lobbisti di enti no-profit. Ma in Italia, a differenza di altri paesi (primi fra tutti gli Stati Uniti), non ci sono leggi che ne regolino l´attività. E così chi fa il lobbista, è stato sottolineato nel corso dell´incontro, è costretto spesso a farlo in modo non dichiarato. . .  
   
   
BOLZANO, MISURE ANTICRISI: DURNWALDER DISCUTE LE PROPOSTE CON LE BANCHE  
 
Bolzano, 6 aprile 2009 - Un documento elaborato dai direttori generali delle banche locali costituisce la piattaforma per varare misure concrete a tutela dei risparmiatori e delle imprese: le proposte, dai programmi speciali di investimento ai manager anticrisi, sono state discusse oggi (3 aprile) a Bolzano dal presidente della Provincia Luis Durnwalder con i responsabili delle banche locali. Nell´incontro a Palazzo Widmann con i rappresentanti di Cassa di risparmio, Banca popolare e Cassa centrale Raiffeisen, Durnwalder ha analizzato il documento elaborato congiuntamente dai direttori generali degli istituti "con le proposte di intervento per fronteggiare la crisi e tutelare risparmiatori e imprese, come avevamo concordato nel vertice di inizio marzo", sottolinea il Presidente. L´articolato documento analizza quattro ambiti di intervento - il risanamento di aziende in difficoltà, i confidi, la consulenza e gli investimenti pubblici - e prevede le misure conseguenti: l´impiego di figure di manager in grado di accompagnare le aziende ed evitare il fallimento, l´accorpamento in tempi rapidi delle cooperative di garanzia fidi, la creazione di un organo di consulenza per concordare le misure speciali e un ulteriore programma straordinario di investimenti. "Le banche mi hanno confermato che alla luce della crisi punteranno sull´impiego di figure specializzate, una sorta di manager della crisi, quando si renda necessario intervenire per un´azienda in difficoltà", riferisce Durnwalder. Prima di aprire la procedura fallimentare, quindi, il manager dovrà valutare fino a che punto l´impresa sia sanabile: "Se sussiste un margine di salvezza, dovranno essere esplorate congiuntamente tutte le possibili strade per arrivare a una soluzione positiva", così Durnwalder. La seconda proposta, che investe le cooperative di garanzia fidi, è quella già anticipata dalla Giunta provinciale: riguarda infatti l´accorpamento di tutti i confidi nei vari settori economici in un´unica cooperativa di garanzia per sfruttare meglio potenzialità e sinergie. Il documento degli istituti di credito locali suggerisce poi la creazione di un organo di consulenza nel quale coordinare al meglio le singole misure anticrisi e monitorare l´evolversi della situazione economica reale, in modo da reagire rapidamente ad ogni trasformazione e adeguare di conseguenza gli interventi in corso. Infine le banche prospettano un ulteriore programma straordinario di investimenti della Provincia. "Se non può essere finanziato con i mezzi del bilancio provinciale ordinario - spiega Durnwalder - le banche chiedono di valutare l´emissione di obbligazioni provinciali. " Anche questa proposta, come tutte quelle contenute nel documento discusso oggi, verrà precisata in un vertice ad hoc tra i manager delle banche locali e gli assessori provinciali titolari nei settori interessati dalle misure anticrisi. "Successivamente la Giunta provinciale deciderà in merito ai punti che rientrano nelle sue competenze", conclude Durnwalder. . .  
   
   
ALL´UNIVERSITÀ DI FIRENZE UNA DUE GIORNI SULLA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA IN EUROPA  
 
Firenze, 6 aprile 2009 - Una due giorni dedicata alla partecipazione, con il patrocinio e il contributo della Regione Toscana. Una due giorni per riflettere su quello che, in un anno, la legge toscana – prima in Italia ad essere scritta per coinvolgere i cittadini nelle decisioni delle istituzioni - ha prodotto e su quello che accade nel resto d´Europa. Si è svolto il 2 e 3 aprile, nell´Aula magna del Rettorato dell´Università degli Studi di Firenze in piazza San Marco, il convegno sulla democrazia partecipativa nel mondo, appuntamento conclusivo di una ricerca di due anni che ha coinvolto, oltre all´Università di Firenze, anche i giuristi di Napoli-partenope e di Cagliari e la facoltà di architettura dello stesso ateneo cagliaritano. E il primo riferimento è stato naturalmente alla legge approvata in Toscana alla fine del 2007 «La legge che abbiamo fortemente voluto e che abbiamo scritto assieme ai cittadini – ha sottolineato l´assessore alla partecipazione Agostino Fragai, tra i padri della legge - non vuole offrire una soluzione definitiva o la soluzione alla crisi che sta vivendo la democrazia rappresentativa, anche in Italia. La sua forza sta nel permettere di sperimentare forme nuove di partecipazione, non alternative ma complementari, e di ricostruire così un nuovo rapporto tra cittadini e istituzioni». Di contributo alla democrazia rappresentativa parla in apertura di convegno anche il professore Umberto Allegretti dell´Università di Firenze: un´opportunità da cogliere, dice, all´inizio di un progetto e non quando l´iter è già in stato avanzato. Un contributo rilevante e significativo, aggiunge, che si dispiega con un insieme di pratiche spesso anche molto diverse tra loro: dal debat public francese al town meeting, dal bilancio partecipativo alle giurie casuali di cittadini, dall´e—democracy fino ai laboratori partecipati, tanto per citare qualche esempio. Per discutere la riqualificazione di un quartiere o il piano energetico di un´intera nazione, il tracciato dell´alta velocità o un piano strutturale, mettendo a confronto tanti saperi diversi. «Ci sono momenti di partecipazione – annota l´assessore Fragai - che riescono peggio ed altri meglio. Comuni e cittadini toscani hanno già iniziato a utilizzare, in questi mesi, gli strumenti messi a disposizione dalla legge. Quello che complessivamente sta producendo è una riflessione all´interno dei decisori politici e la messa a punto di pratiche che possono contribuire a rendere più efficace l´azione della pubblica amministrazione. Naturalmente sottoporremo la legge ad una verifica, come sarebbe doveroso fare con tutte le riforme della pubblica amministrazione. Lo faremo fra tre anni. E solo se la giudicheremo ancora efficace, come spero, la rinnoveremo. Altrimenti decadrà». Il convegno sulla partecipazione in Italia e in Europa riprenderà domani mattina alle 9, nell´Aula Magna, con un´attenzione particolare al rapporto fra democrazia partecipativa e governo del territorio. Nel pomeriggio, sempre domani, interverranno a partire dalle 14. 30 Rodolfo Lewanski, docente dell´Università di Bologna e Autorità per la partecipazione della Regione Toscana, e Massimo Morisi, docente dell´Università di Firenze e garante della Comunicazione per il piano di indirizzo territoriale della Regione Toscana. A Firenze l´appuntamento partecipativo più importante nel corso del mese sarà il 25 aprile a Palazzo Strozzi Sacrati: la sede della presidenza della Regione ospiterà un electronic town meeting sul testamento biologico che coinvolgerà un centinaio di cittadini. Altrettanti parteciperanno da Torino. L´iniziativa, che vede in prima fila il Comune di Firenze, si inserisce all´interno dell´iniziativa torinese “Biennale Democrazia”. . . .  
   
   
“CRESCITA ED INNOVAZIONE: LE SFIDE PER LE IMPRESE ITALIANE”: NON C’E’ CRESCITA SOCIALE ED ECONOMICA SENZA INNOVAZIONE. LA POLITICA HA IL DOVERE DI OCCUPARSI DELLA GOVERNANCE  
 
Treviso, 6 aprile 2009 - “La crisi globale che stiamo attraversando può diventare un’opportunità di sviluppo. Bisogna tuttavia capire quanto prima come uscire dal tunnel e soprattutto quando saremo in grado di superare il guado. Insomma, gli eventi non devono trovarci impreparati. ” Lo ha detto il 2 aprile l’assessore all’Economia, Vendemiano Sartor, intervenendo al dibattito “Crescita ed innovazione: le sfide per le imprese italiane” promosso da Confindustria Veneto all’Hotel Maggior Consiglio di Treviso. Per l’assessore le istituzioni stanno lavorando per coordinare le azioni da adottare per vincere l’emergenza, stanno agendo per incidere nel sistema e migliorarlo, stanno puntando sulla formazione e sulla qualificazione delle professionalità, stanno facilitando l’accesso al credito per le aziende, stanno mettendo risorse su ricerca e innovazione. “Le piccole e medie imprese che costituiscono il tessuto delle nostre province sono chiamate- ha detto l’assessore- a fare squadra altrimenti se si muovono in ordine sparso non avranno successo. La sfida è infatti l’internazionalizzazione. ” Per l’assessore tanto ancora si deve fare per superare il digital divide, per omogeneizzare il territorio, per razionalizzare la rete: così sarà facile ridurre le distanze, accorciare i tempi, erogare servizi efficienti ed efficaci. “L’invito- ha concluso l’assessore Sartor- al sistema produttivo veneto è di avere il coraggio di rischiare in ricerca e di esplorare nuovi mercati. ” . .  
   
   
CAMPANIA: COSTI DELLA POLITICA, APPROVATO DDL PER RIDURRE INDENNITÀ DI ASSESSORI E CONSIGLIERI. BASSOLINO: "RISPARMIAMO 2,4 MILIONI DI EURO ALL’ANNO CHE DESTINIAMO A CONTRASTO POVERTÀ E ASSISTENZA DOMICILIARE"  
 
Napoli, 6 aprile 2009 - La Giunta regionale della Campania, su proposta del presidente Antonio Bassolino, ha approvato il 3 aprile un disegno di legge per la riduzione delle indennità di carica degli assessori e dei consiglieri regionali. Il provvedimento prevede una riduzione sia delle indennità che dei rimborsi. Al momento, le indennità mensili lorde sono pari all´80% di quelle che percepiscono i membri della Camera dei Deputati. Il disegno di legge della Giunta fissa la nuova percentuale al 65% delle indennità parlamentare. L´intera manovra, comprensiva della riduzione dei rimborsi spese in eguale misura, produce un risparmio pro-capite mensile di euro 2896,64, pari a circa 2, 4 milioni di euro annui complessivi. "Stiamo - sottolinea il presidente Bassolino - attraversando un momento difficile a causa della crisi economica internazionale. La Giunta è già intervenuta in queste settimane stanziando 120 milioni di euro per integrare il reddito dei cassintegrati e precari, mentre altre misure sono in corso di definizione. "Col provvedimento di oggi abbassiamo i costi della politica e destiniamo le risorse risparmiate al contrasto alla povertà e al sistema del welfare regionale. "Chi amministra la cosa pubblica deve sempre mettere al centro le necessità di chi è più debole. "Il disegno di legge è già stato inoltrato al Consiglio regionale con la richiesta di procedura abbreviata. Auspico dunque che l´assemblea lo approvi con la massima urgenza", conclude Bassolino. . .  
   
   
CAMPANIA: VALIANTE RICEVE L´AMBASCIATORE DEL BURKINA FASO  
 
Napoli, 6 aprile 2009 - Il vice presidente della regione Campania Antonio Valiante, ha ricevuto il 3 aprile l´ambasciatore del Burkina Faso Sophie Sow. All´incontro erano presenti il console onorario Jacopo Franzoni e il responsabile dell´ambasciata per gli Affari Commerciali e per la Comunicazione Jean Marie Ki-kilea. L´ambasciatore ha manifestato l´interesse del governo del Burkina Faso ad avviare rapport di cooperazione con la Regione Campania nei settori della sanità, dell´agricoltura, dell´istruzione e del decentramento amministrativo. Il vicepresidente Valiante ha espresso la disponibilità della Regione Campania ad intensificare la collaborazione ed ha proposto di organizzare un tavolo tecnico tra i funzionari delle due strutture per approfondire l´argomento. "La cooperazione internazionale - ha detto Valiante al termine dell´incontro - resta uno degli obiettivi centrali dell´iniziativa della Regione Campania. Continuando gli sforzi che stiamo portando avanti in questa direzione, attiveremo tutte le misure idonee per intensificare la collaborazione con il Burkina Faso, mettendo a disposizione le nostre eccellenze per favorirne il processo di crescita e di sviluppo". . .  
   
   
ABOLIZIONE PROVINCE, PENATI: “NO A PROPOSTE ELETTORALISTICHE. A MILANO FACCIAMO NASCERE LA CITTÀ METROPOLITANA NEL 2011"  
 
Milano, 6 aprile 2009 - “Dopo Brunetta, oggi anche Schifani parla di abolire le Province. Peccato che però si tratti sempre di proposte elettoralistiche e che anziché passare ai fatti la questione rimanga nell’ambito di un dibattito che si trascina ormai da anni. Milano dia l’esempio e faccia nascere la Città metropolitana senza aspettare altri cinque anni per assistere ad un altro dibattito”. Così il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati è intervenuto l’ 1 aprile, rispondendo alle domande degli ascoltatori di Radio Marconi durante la trasmissione “Marconi Radio aperta”, sul tema della Città metropolitana. “Se davvero si voleva abolire le Province – prosegue Penati – era adesso il momento di farlo, quando si devono rinnovare l’80% delle amministrazioni provinciali. La mia proposta, su cui tempo fa si era mostrata d’accordo anche il sindaco di Milano Letizia Moratti, è semplice: fondere due enti, Comune e Provincia, per farne nascere uno solo, la Città metropolitana”. “Risparmiamo a Milano l’ennesimo dibattito, e ai cittadini altri cinque anni di temporeggiamento e facciamo nascere la Città metropolitana milanese tra due anni, nel 2011. Confermo il mio impegno a stringere un accordo politico perché chiunque vinca le prossime elezioni provinciali sappia che governerà per soli due anni e permettere di realizzare l’innovazione istituzionale di cui l’area metropolitana milanese ha bisogno”. “Guido Podestà – conclude Penati – non sfugga: facciamo subito un confronto pubblico su questo tema e sui temi della crisi”. . .  
   
   
OPERE PUBBLICHE: IN UMBRIA UNA “TASK FORCE ” PER SNELLIRE PROCEDURE E ACCELERARE REALIZZAZIONE LAVORI  
 
Perugia, 6 aprile 21009 - Una “task force” di sette esperti che fino al 30 giugno dovrà verificare criticità, lentezze burocratiche e ritardi nella realizzazione delle opere pubbliche. Lo ha deciso la Giunta della Regione Umbria, su proposta dell’assessore alle Opere pubbliche Lamberto Bottini, per velocizzare gli investimenti nel settore delle costruzioni. Il gruppo di lavoro, composto da tre rappresentanti della Regione Umbria, da uno delle amministrazioni provinciali, uno di quelle comunali, uno delle associazioni dei datori di lavoro ed un altro delle associazioni sindacali di categoria dei lavoratori nel settore edile, analizzerà l’intero processo di esecuzione dell’opera pubblica e i tempi impiegati tra il momento di messa a disposizione delle risorse finanziarie e quello della effettiva realizzazione dell’opera. Al termine del mandato, la “task force” farà proposte alla Giunta regionale su come snellire le procedure e sul ruolo di supporto della Regione agli enti locali. “L’iniziativa - spiega l’assessore Bottini - è stata decisa nei primi giorni di marzo durante la prima riunione del ‘Tavolo delle costruzioni’, al quale hanno partecipato sindacati, Ance, Cna, Confartigianato, Confapi e Lega delle Cooperative. La ‘task force’ - aggiunge - potrà contribuire ad uscire dalla grave crisi congiunturale che ha investito anche il settore delle costruzioni, accelerando la realizzazione degli interventi cantierabili”. . .  
   
   
EDILIZIA IN EMILIA-ROMAGNA, LE MISURE DELLA REGIONE DOPO L´ACCORDO CON IL GOVERNO. LE LINEE: QUALITÀ ARCHITETTONICA, UTILIZZO DI FONTI DI ENERGIA RINNOVABILI, MATERIALI E TECNICHE PER UNA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE. ALLO STUDIO MODIFICHE ALLE NORME REGIONALI URBANISTICHE ED EDILIZIE  
 
 Bologna, 6 aprile 2009 – "In Emilia Romagna rispetteremo il territorio, i beni storico-culturali e l’ambiente. Centrale negli interventi edilizi l’elevata qualità architettonica, l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili nonché materiali e impianti rispondenti a criteri di sostenibilità ambientale". Lo ha sottolineato l’assessore regionale alla programmazione e sviluppo territoriale della Gian Carlo Muzzarelli presentando le linee generali di intervento che la Regione Emilia-romagna metterà in campo nelle prossime settimane dopo la firma dell’accordo tra le Regioni e il Governo. L’accordo tra Regioni e Governo fissa i punti di riferimento per l’azione regionale e concorda un’azione comune di Stato, Regioni ed Enti locali per una reale semplificazione delle procedure amministrative che consenta ai cittadini e alle imprese di attivare gli interventi edilizi con tempi rapidi e certi, garantendo livelli alti della gestione del territorio e dell’edilizia di qualità. Sono esclusi dai provvedimenti i centri storici e le aree pregiate. Si prevedono interventi straordinari di qualificazione e recupero funzionale dei tessuti urbani di non elevata qualità edilizia, individuate dai Comuni secondo le indicazioni generali della Regione: quindi elevata qualità architettonica che utilizzi fonti di energia rinnovabili, nonché materiali e impianti rispondenti a criteri di sostenibilità ambientale. Gli interventi potranno essere inseriti in progetti di riqualificazione dei quartieri per trasformarli in luoghi più vivibili, che offrano ai cittadini servizi e infrastrutture adeguate e ambienti di vita più sani e sicuri. In particolare saranno regolamentati interventi di ampliamento – anche attraverso piani/programmi definiti tra Regioni e Comuni – per migliorare la qualità architettonica e/o energetica degli edifici entro il limite del 20% della volumetria esistente di edifici residenziali mono e bifamiliari o comunque palazzi di volumetria non superiore ai 1000 metri cubi, con un limite massimo dell’incremento volumetrico complessivo pari a 200 metri cubi. Inoltre, saranno anche disciplinati interventi straordinari di demolizione e ricostruzione con ampliamento di edifici residenziali entro il limite del 35% della volumetria esistente, anche in questo caso con l’utilizzo delle migliori tecnologie per avere qualità architettonica ed ecologica degli interventi. Gli ampliamenti potranno riguardare solo edifici a destinazione residenziale e edifici non abusivi. In Emilia Romagna è stimato che gli edifici residenziali mono e bifamiliari superino il mezzo milione (su un totale di quasi 900 mila immobili), mentre complessivamente gli appartamenti sono oltre 2 milioni. Di questi appartamenti uno su quattro ha una superficie tra 80 e 100 metri quadrati ( il 21% è tra i 60 e 80 mq e 16 per cento tra 100 e 120 mq) e oltre 625 appartamenti hanno quattro stanze. "Per quanto riguarda modalità e tempi di questi interventi – ha aggiunto Muzzarelli - la Regione, con l’apertura di un ampio confronto con l’Assemblea legislativa, le amministrazioni locali e con le forze economico sociali regionali, tradurrà l’accordo nel modo migliore per rispondere agli interessi collettivi della società regionale". Sono già al vaglio della apposita Commissione assembleare, proposte per il miglioramento delle proprie norme urbanistiche ed edilizie per ottenere una maggiore semplificazione del rilascio dei permessi di costruzione e di approvazione dei piani urbanistici ( Psc, Poc e Rue). Si tratta proprio di una revisione della legislazione regionale vigente (leggi 20/2000 e 31/2001), anche alla luce dell’esperienza applicativa fin qui condotta, e diretta a ridurre i tempi di elaborazione dei piani, a semplificare i contenuti degli elaborati tecnici, a definire il ruolo dei diversi livelli istituzionali (Regione, Province e Comuni) per evitare duplicazioni e sovrapposizioni ma anche per avere tempi più celeri per l’avvio dei lavori. La Regione, inoltre, ha chiesto al Governo di realizzare un vero proprio Piano casa per rispondere alle esigenze di chi una casa non ha, predisponendo programmi di incremento dell’edilizia residenziale sociale. In Emilia Romagna, infatti, sono circa 30 mila le famiglie che sono lista d’attesa per ricevere un alloggio pubblico mentre nel 2008 sono state ammesse a ricevere un contribuito a sostegno dell’affitto oltre 52 mila famiglie. "Obiettivo prioritario della Regione, al fine di assicurare la coesione sociale, rimane - ha concluso Muzzarelli - quello di aprire un immediato confronto con gli enti locali ed il Governo, per individuare le modalità più celeri ed efficaci per rispondere alle esigenze abitative di chi la casa non la possiede e non riesce a rivolgersi al mercato dell’affitto". . .  
   
   
PIANO CASA: DALLA PROVINCIA DI TRENTO UN CAUTO OTTIMISMO  
 
Trento, 6 aprile 2009 - Esprime un cauto ottimismo l’assessore provinciale all’urbanistica che stamani ha partecipato al tavolo di confronto fra le Regioni riguardante la proposta del Governo in materia di interventi edilizi, in funzione anticrisi. “La proposta formulata dalle regioni dopo una settimana di trattative con il Governo – spiega l’assessore trentino – risponde innanzitutto all´esigenza di salvaguardia delle autonomie regionali e di quella trentina in particolare. " Secondo l´assessore provinciale all´urbanistica "innanzitutto sulla materia non dovrebbe esserci alcun decreto ma un accordo di principi che demandi alle autonomie regionali la predisposizione di un´apposita legge avente per oggetto l´attivazione di interventi in materia di edilizia, in funzione anticrisi. Come Provincia autonoma di Trento – ha spiegato ancora l’assessore – abbiamo peraltro già attuato una serie di misure e la stessa Finanziaria appena approvata in Consiglio contiene un consistente Piano anticrisi, il quale comprende anche interventi nel settore edilizio, senza trascurare peraltro lo sforzo per la semplificazione normativa che riteniamo possa dare un contributo importante per la ripresa economica. “Il secondo livello della proposta - ha poi aggiunto l´assessore - è indirizzato all´emanazione da parte del Governo di un decreto legge che si limiti a definire misure di semplificazione su materie di sua competenza. La nostra proposta prevede in ogni caso anche una clausola di salvaguardia delle autonomie speciali. Se saranno mantenuti questi presupposti ci protremo considerare soddisfatti. Resta però da capire, visto che la trattativa è ancora in corso, in che modo il Governo accoglierà le nostre richieste. " . . .  
   
   
PIANO VENDITA ALLOGGI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA. GALAN: “40 MILA AFFITTUARI VENETI DIVENTERANNO PROPRIETARI. 750 MILIONI DI EURO DA REINVESTIRE. SI COMINCIA IL 31 OTTOBRE”  
 
 Venezia, 6 aprile 2009 - Il Veneto si conferma regione leader capace di guidare e di essere locomotiva del Paese anche in una congiuntura globale economica e finanziaria così complessa. Dopo aver varato il “piano casa” come prima regione italiana, addirittura in anticipo sul provvedimento del Governo nazionale, il Veneto si accinge adesso a votare, per la prima volta in Europa dai tempi del dopoguerra, un “piano vendita degli alloggi di edilizia residenziale pubblica” trasformando gli attuali inquilini delle Agenzie territoriali per l’edilizia residenziale (Ater) in proprietari. Si tratta di oltre 40 mila cittadini che da affittuari diventeranno proprietari con un progetto che sarà operativo dal prossimo 31 ottobre e che permetterà di incassare e reinvestire sul territorio 750 milioni di euro. I dettagli dell’iniziativa sono stati illustrati il 3 aprile , nel salone della presidenza, a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, a Venezia, dal presidente della Regione del Veneto, Giancarlo Galan, dall’assessore ai Lavori pubblici, Massimo Giorgetti, e dal ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta. “Il piano vendita è un atto - ha spiegato il presidente Galan - che mi piace considerare rivoluzionario: trasformare i canoni di affitto in rate di muto significa responsabilizzare gli inquilini e garantire loro un futuro migliore, ma vuol dire anche far fruttare un patrimonio pubblico altrimenti infruttuoso che costa oggi più di quanto rende. ” Per l’assessore Giorgetti questa mattina è stato aggiunto “un ulteriore prezioso tassello alle politiche per la casa che sono state adottate negli ultimi anni e che sono state ancora rafforzate in un periodo di grave crisi economica e finanziaria come l’attuale. ” Si è avuta inoltre l’ulteriore conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che il patrimonio delle Ater del Veneto è bene amministrato: lo raccontano i dati con unicamente il 3 per cento degli inquilini morosi e con solo lo 0,3 per cento di occupazioni abusive. ” Galan e Giorgetti hanno ribadito l’urgenza di non lasciare immobilizzato il patrimonio edilizio delle Ater e hanno commentato che le procedure di alienazione del patrimonio immobiliare residenziale pubblico potranno essere utilizzate pure dagli Enti locali. Il piano, che può essere adottato dalla Regione senza alcun parere vincolante da parte dello Stato, sarà comunque portato quanto prima all’attenzione della Conferenza Stato Regioni per diventare modello per le altre realtà italiane. L’obiettivo principale del provvedimento è rinnovare, ricostruire e rivalorizzare il patrimonio immobiliare pubblico con il riutilizzo dei proventi delle vendite, così da mettere a disposizione alloggi a canone sociale e calmierato. Nel Veneto gli alloggi di proprietà delle Ater sono 31 mila, mentre 11 mila sono degli Enti locali con in totale 91 mila inquilini soprattutto a Venezia (11. 500) e a Padova (9. 500); mentre a Verona, a Vicenza, a Treviso e a Rovigo sono in media 5. 000; infine a Belluno sono poco più di 1. 500. Al Veneto, e a chi amministra la Regione, sono arrivati i complimenti del ministro Brunetta che ha evidenziato “la buona gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, la capacità di pensare a politiche per la casa innovative, il coraggio di adottare progettualità d’avanguardia. ” . .  
   
   
PIANO CASA: SORBELLO (SICILIA), “BUON ACCORDO PER RIDARE SLANCIO A EDILIZIA”  
 
Palermo, 6 aprile 2009 – “Credo che in conferenza unificata sia stato definito un buon accordo sul cosiddetto piano casa, ma la Sicilia dovrà pensare anche alle fasce più deboli”. Lo sostiene l’assessore regionale al Territorio, Pippo Sorbello che aggiunge: “Nell’ambito degli interventi ritenuti possibili per ridare slancio al settore edilizio, alcuni obiettivi prefigurati mi sembrano estremamente stimolanti. Il miglioramento della qualità architettonica degli immobili nei quali si interviene; l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, secondo criteri di sostenibilità ambientale; la introduzione di forme semplificate e celeri per l’attuazione degli interventi edilizi in coerenza con i principi della legislazione urbanistica ed edilizia e della pianificazione comunale; la identificazione di ambiti di interventi nei quali sono esclusi o limitati ma anche favoriti con opportune incentivazioni e premialità finalizzare alla riqualificazione di aree urbane degradate”. “Tutto questo – prosegue Sorbello - dovrà essere tradotto in una legge regionale in grado di orientare concretamente gli operatori. Penso alla definizione di standard in tema di qualità architettonica che, diversamente, resterebbe una petizione di principio sia per quanto attiene gli ampliamenti sia rispetto, ovviamente, alle demolizione e ricostruzioni. La norma regionale dovrà pensare alle fasce più deboli prevedendo piani di costruzione di edilizia popolare coinvolgendo gli Iacp”. “Particolarmente significativa, - aggiunge l’assessore – risulta, dal punto di vista del controllo del possibile impatto sul territorio, la previsione di regolamentare gli interventi attraverso piani/programmi d´intesa regione-comuni. Si tratta di strumenti di orientamento operativo che, ove resi tempestivamente efficaci possono rappresentare una risorsa per la riqualificazione edilizia del territorio. Bisognerà, quindi, attivare con immediatezza un´attività di coordinamento tecnico in ambito regionale, una sorta di tavolo operativo agile, utilizzando le competenze già presenti nell´amministrazione che, istituendo un confronto con le associazioni di settore, l´università, l´Anci, le Consulte professionali, individui nell´immediato – conclude Sorbello - le linee guida per la redazione di questi strumenti”. . .  
   
   
SODDISFAZIONE VENETO PER ACCORDO STATO REGIONI PER INTERVENTI A SOSTEGNO SETTORE EDILIZIO  
 
Venezia, 6 aprile 2009 - “C’è una certa soddisfazione nel constatare non solo che il Veneto ha fatto da apripista approvando in Giunta il Ddl per gli interventi a sostegno del settore edilizio, ma anche che le indicazioni in esso contenute sono state sostanzialmente tutte accolte dall’accordo tra Stato e Regioni”. Lo sottolinea l’Assessore regionale all’Urbanistica e Politiche per il Territorio, Renzo Marangon, incontrando i giornalisti all’indomani dell’intesa raggiunta a Roma alla Conferenza Stato – Regioni relativamente al Disegno di legge Delega in materia di attività edilizia. “Tutte le Regioni – ha proseguito Marangon – hanno accettato l’impostazione del Governo, impegnandosi di intervenire in tempi brevi con leggi regionali. E’ la prima volta che le Regioni assumono un tale obbligo, non solo condividendo un pacchetto di misure minime da promulgare, ma anche concedendo al Governo un potere di surroga nei confronti di quelle Regioni che non rispetteranno gli impegni presi”. Marangon ha quindi ricordato che il Disegno di Legge della Giunta, al momento all’esame della competente Commissione consiliare, prevede, in deroga al Prg, l’ampliamento degli edifici entro il 20% del volume e il rinnovamento delle’esistente mediante demolizione e ricostruzione, anche in area diversa se a ciò destinata dagli strumenti urbanistici e territoriali, degli edifici realizzati anteriormente al 1989 che necessitano di essere adeguati agli attuali standard qualitativi, architettonici, energetici, tecnologici e di sicurezza. Per incentivare questi ultimi interventi è anche previsto un aumento della cubatura fino al 30% del volume esistente o del 35% in caso di utilizzo delle tecniche costruttive della bioedilizia o delle fonti di energia rinnovabile. Per quanto riguarda gli ambiti di applicazione, i Comuni potranno escludere dai benefici di legge aree di particolare importanza sotto l’aspetto edilizio, paesaggistico o ambientale. “Non si tratta assolutamente – ha poi ribadito Marangon – di un provvedimento con il quale dare il via ad una cementificazione selvaggia, come qualcuno ha paventato, ma di un’occasione importante per rilanciare il comparto dell’edilizia, oggi fermo e per dare risposte alle esigenze di molte famiglie venete. Stiamo parlando – ha concluso Marangon – di edifici già esistenti e in regola e non di nuove costruzioni”. Secondo uno studio della Cgia d Mestre, il provvedimento determinerà, per quanto riguarda il solo Veneto, 69 mila posti di lavoro e un giro di affari di circa 10 miliardi di euro. . . .  
   
   
CRISI: CIMINO (SICILIA), “IL GOVERNO STA PREDISPONENDO UN PIANO STRAORDINARIO”  
 
Palermo, 6 aprile 2009 - “Siamo consapevoli della necessità che la Regione deve mettere a punto un piano straordinario anticrisi. Il governo, dopo aver sentito nelle scorse settimane le proposte di tutte le parti sociali, sta definendo un provvedimento legislativo, con interventi in grado di contrastare la recessione in atto, innescando al tempo stesso meccanismi di ripresa strutturale”. Lo ha affermato l’assessore al Bilancio e Finanze, Miche Cimino, nel corso della tavola rotonda “Diamo credito alla Sicilia. Proposte Fiba e Cisl per il rilancio dell´economia e dell´occupazione”, svoltasi a Palazzo dei Normanni. “In particolare - ha continuato Cimino - si stanno definendo misure volte ad incentivare l’imprenditorialità e lo sviluppo, con riguardo ai settori più deboli, quale quello agricolo, mentre incentivi saranno attivati in favore del risparmio energetico nell’edilizia, settore che sarà sostenuto con iniziative volte alla salvaguardia del patrimonio edilizio e dell’edilizia sostenibile. Interventi sono stati previsti pure nel Piano energetico ambientale regionale”. “In merito alla programmazione delle risorse extraregionali, nel periodo 2007-2013, il governo - ha proseguito Cimino - ha già approvato il piano di utilizzo delle risorse dei Fondi Fas, già esitato dal ministero e apprezzato nella seduta pre-Cipe. Inoltre, l’assessorato al bilancio, unitamente al Dipartimento Programmazione, ha già sentito le varie amministrazioni locali, per individuare le risorse non utilizzate da destinare alla realizzazione di lavori pubblici immediatamente cantierabili che presentano caratteristiche di elevata utilità sociale e prevedano un intenso utilizzo di manodopera. Nella riprogrammazione delle risorse extra regionali il governo, in considerazione del loro ammontare, opererà una selezione degli interventi indirizzandole a settori strategici”. “Siamo in attesa del via libera - ha ancora detto l’assessore - da parte dell’Unione europea per la trasformazione in legge del provvedimento già approvato dalla Commissione Bilancio dell’Ars che prevede la concessione, alle imprese che effettuano nuovi investimenti in Sicilia, di un contributo nella forma di credito di imposta secondo i massimali di intensità, variabili in funzione delle crescita dimensionale delle imprese. Inoltre, per evitare la polverizzazione degli interventi, è stato previsto un limite minimo e massimo dell´investimento agevolabile. Il regime regionale prevede che l’agevolazione fiscale venga utilizzata in compensazione a fronte di nuovi investimenti in beni strumentali dell’impresa”. L’assessore ha poi annunciato l’istituzione di un fondo di private equity, da affidare alla gestione di un operatore del settore, per investire appunto nelle Pmi siciliane e fornire un servizio innovativo al tessuto produttivo siciliano, stimolando l’iniziativa dei privati nel finanziamento del capitale di rischio delle piccole e medie imprese con sede legale in Sicilia. Cimino ha ricordato che il governo ha ulteriormente fatto leva sui Consorzi Fidi, quale strumento di politica economica. “Abbiamo recuperato - ha proseguito l’assessore - ulteriori risorse sia dal punto di vista finanziario che dal punto di vista della semplificazione amministrativa. Nel primo caso, sulle risorse regionali circa 70 milioni di euro suddivisi su più interventi quali integrazioni ai fondi rischi, abbattimento interessi, una tantum e fusioni per gli anni 2006-7-8, sulle risorse comunitarie una dotazione finanziaria aggiuntiva di 160 milioni di euro. Nel secondo caso, è stato avviato il processo di sburocratizzazione per l’accesso ai benefici della L. R. N. 11/2005”. “Nella prossima finanziaria - ha aggiunto - è contenuto un emendamento per dare stabilità al conto interessi, facendo ricorso, nel caso di risorse regionali, ai limiti di impegno per garantire stabilità nel tempo a quei contributi che sono riferiti agli investimenti. Tale intervento è strategico per l’economia perché significa spostare l’attenzione sulla parte produttiva dell’economia, gli investimenti appunto, con evidenti ricadute sul sistema occupazionale. Ulteriori iniziative assunte dal governo si ascrivono allo svolgimento di azioni propedeutiche per la sottoscrizione, con le banche e i Confidi operanti nel territorio, di un protocollo d’intesa per l’attuazione di un progetto di microcredito in Sicilia. Nell’attuale momento di crisi, il microcredito, inteso quale mezzo per favorire l’accesso al credito di soggetti che vogliono avviare imprese di piccole dimensioni o di famiglie che si trovano in stato di disagio socioeconomico, è tra gli strumenti che appaiono più validi per favorire appunto l’accesso al credito – ha concluso Cimino - a persone non dotate dei requisiti necessari per fruire del credito ordinario delle banche”. . .  
   
   
ALLA PROVINCIA DI RIETI LE DELEGHE IN MATERIA DI URBANISTICA  
 
Roma, 6 aprile 2009 - La provincia di Rieti ha ricevuto le deleghe in materia di Urbanistica. L’accordo di copianificazione è stato firmato il 2 aprile a Roma dal presidente Piero Marrazzo e da Fabio Melilli, presidente della Provincia di Rieti, alla presenza dall’assessore all’urbanistica e vicepresidente della Regione Esterino Montino e al vicepresidente della Provincia Roberto Giocondi. Con il trasferimento delle deleghe urbanistiche alle province, si potranno realizzare politiche del territorio in linea con le esigenze della popolazione, eliminando notevoli passaggi burocratici e avvicinando il territorio agli enti locali. Soddisfazione è stata espressa dal presidente Marrazzo: “Con l’ingresso di Rieti,sono tre le province del Lazio che assumono le competenze in tema di Urbanistica, una materia di grandissima rilevanza. È caduto un altro pezzo di quel “romanocentrismo” spesso e giustamente criticato. Noi crediamo invece in una regione policentrica. Scelte come queste fanno bene alle istituzioni, che diventano più efficienti ma soprattutto ai cittadini, che trovano risposte moderne alle loro esigenze”. Per il presidente della Provincia di Rieti, Fabio Melilli “Questa è una delle più belle risposte che la Provincia può dare ai cittadini e alle imprese. È un passaggio rilevantissimo,perché la Regione Lazio cede sovranità ai territori. In questo modo si confermano gli impegni che la giunta guidata dal presidente Marrazzo ha portato in campagna elettorale”. Il provvedimento arriva dopo un lungo percorso di concertazione e condivisione da parte delle istituzioni locali e punta a una migliore programmazione urbanistica e insieme a valorizzare il territorio e il paesaggio come elementi fondamentali per lo sviluppo, anche dal punto di vista delle attività rurali e industriali. . .  
   
   
VISITA IN BASILICATA CONSIGLIERE AMBASCIATA DI CUBA  
 
Potenza, 6 aprile 2009 - Yamila Pita Montes, consigliera dell’Ufficio Politico dell’Ambasciata di Cuba in Italia, ha visitato il 2 aprile mattina la Regione Basilicata. La consigliera è stata ricevuta nella sala Verrastro del Dipartimento Presidenza della Giunta dal vicepresidente Vincenzo Santochirico e dal capo di Gabinetto Arturo Agostino. La Signora Yamila Pita Montes, dirigente politico e componente del Comitato centrale per l’Europa, nel ringraziare per l’accoglienza, ha espresso “grande interesse per un rapporto di cooperazione, nel rispetto e nella comunanza di obiettivi con la Basilicata. Cuba – ha detto Yamila Pita Montes – ha costruito un nuovo modello di sviluppo incentrato sul turismo, sulla metallurgia, sull’informatica e sullo sfruttamento delle risorse naturali del territorio. Noi vogliamo instaurare un sano confronto con l’Italia verso la quale abbiamo guardato sempre con grande attenzione”. Vincenzo Santochirico ha sottolineato come “non solo la Basilicata, ma l’intero Paese ha grande interesse affinché venga rispettato e attuato il principio di autodeterminazione dei popoli. Mi auguro – ha detto Santochirico – che la svolta americana possa portare ad una nuova apertura ed al rispetto dei popoli. La Basilicata ha da sempre fatto dell’accoglienza la sua ragione d’essere e siamo interessati a scambi culturali, sociali ed economici con Cuba. Ne è testimonianza l’interazione che vi è già stata nel 2001 fra Matera e Cuba e che abbiamo a tutt’oggi con varie regioni del mondo. Vogliamo costruire – ha aggiunto il vicepresidente – un rapporto fatto di trasmissione di conoscenze ed esperienze, a partire dall’interazione in campo informatico e sociale, nonché culturale”. Santochirico s’è detto disponibile ad attivarsi perché a breve si crei “un contatto fra le università. La ricerca e la crescita culturale sono motori importanti per ogni Paese. Ci sono molte cose – ha concluso - che possiamo fare, e le faremo insieme”. Dopo l’incontro in Giunta la consigliera ha proseguito la sua visita al Consiglio regionale di Basilicata dove ha incontrato Giacomo Nardiello, vicepresidente del Consiglio, la consigliera Emilia Simonetti e Pietro Simonetti, presidente dei lucani all’estero. . .  
   
   
TONDO FVG: CREARE UNA TASK FORCE CAPACE DI IDENTIFICARE E VALORIZZARE LE ECCELLENZE, PROMUOVENDO E ACCOMPAGNANDO GLI INNOVATORI CHE IMPEGNANO TUTTO IL LORO TEMPO NELLA RICERCA E NELLA PRODUZIONE  
 
Maniago, 6 aprile 2009  -Il Friuli Venezia Giulia non può permettersi divisioni interne se vuole affrontare nel giusto modo la crisi ed uscirvi con una forte spinta verso il rilancio di tutto il territorio, utilizzando a questo scopo una fondamentale economia di scala che esalti le eccellenze senza preclusioni ideologiche. Il presidente della Regione, Renzo Tondo, ha lanciato questo messaggio il 3 aprile al Festival delle Città d´Impresa di Maniago, riscontrando l´immediato appoggio del presidente di Unindustria Pordenone, Maurizio Cini, e dell´economista Roberto Grandinetti, entrambi relatori al dibattito "Innovare per vincere la crisi" moderato dal giornalista del Sole 24 Ore, Claudio Pasqualetto. "Non serve creare altri parchi scientifici o distretti industriali - ha affermato Tondo - perché l´intero modello va rimesso in discussione a favore del risultato finale che è quello di sostenere gli imprenditori ovunque essi siano, dentro o fuori da questi contenitori". A questo proposito, il governatore del Friuli Venezia Giulia è intenzionato "a creare una task force capace di identificare e valorizzare le eccellenze, promuovendo e accompagnando gli innovatori che impegnano tutto il loro tempo nella ricerca e nella produzione". Ma per affrontare il momento difficile dal quale nemmeno l´estremo Nordest è immune, la Regione ha individuato tre importanti linee di intervento: immettere liquidità al sistema produttivo (50+50 milioni di euro), utilizzando a questo scopo Friulia, Mediocredito e Confidi per aiutare le imprese sane che operano in prospettiva, attivare gli ammortizzatori sociali per tutelare i lavoratori esclusi e favorire gli investimenti infrastrutturali anche attraverso l´indebitamento nel bilancio regionale. "L´anno scorso abbiamo sanato un debito pregresso creato sulla spesa corrente - ha ricordato Tondo - e grazie a questo intervento ora siamo stati in grado di attivare un fido di 100 milioni di euro a sostegno degli investimenti". Il Friuli Venezia Giulia è molto esposto agli effetti della crisi perché è una regione fortemente industrializzata, ha concluso il governatore, ribadendo che "questa partita si vince o si perde insieme", creando sinergie importanti come per l´aeroporto di Trieste ("da privatizzare e rapportare con gli scali veneti") e per il sistema portuale dell´Alto Adriatico. . .  
   
   
INTERNAZIONALIZZAZIONE, LA RUSSA:8 MILIONI PER PMI IN LOMBARDIA CONTRIBUTI FINO A 200.000 EURO, DI CUI IL 40% A FONDO PERDUTO  
 
Milano, 6 aprile 2009 - Da giovedì 2 aprile, le piccole e medie imprese lombarde che puntano allo sviluppo internazionale, con programmi di investimento all´estero, possono beneficiare di un contributo regionale fino a 200. 000 euro (60% da rimborsare, 40% a fondo perduto). E´ quanto prevede il Fondo di Rotazione per l´Internazionalizzazione (Fri) da 8 milioni di euro, attivato da Regione Lombardia e gestito da Finlombarda. "Regione Lombardia - spiega l´assessore all´Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione, Romano La Russa - crede fortemente nelle capacità del nostro tessuto produttivo. Dando attuazione alla nostra legge per la competitività (1/2007), mettiamo a disposizione delle nostre imprese tutti gli strumenti possibili affinché non smettano di investire". Il Fondo è destinato alle piccole e medie imprese del settore manifatturiero, costituite in forma di società di capitali, con sede operativa in Lombardia da almeno 2 anni. Possono essere finanziati investimenti per la realizzazione all´estero di nuove strutture permanenti quali insediamenti produttivi, centri di assistenza tecnica e strutture logistiche di transito e di distribuzione di prodotti. "Il finanziamento - aggiunge La Russa - copre fino al 40% dell´investimento presentato. Il 60% della somma erogata è a rimborso (finanziamento a tasso agevolato pari allo 0,25% semestrale) e avrà una durata massima di 7 anni, mentre il rimanente 40% è a fondo perduto (contributo in conto capitale) e verrà erogato al termine del programma di investimento e ad avvenuta verifica del rendiconto finale di tutte le spese regolarmente sostenute e quietanzate". "I programmi di investimento - conclude La Russa - devono essere avviati successivamente alla data di presentazione della domanda di partecipazione e devono concludersi entro 18 mesi dalla data di concessione dell´intervento finanziario. Il Fri è l´ennesima dimostrazione che, come Governo regionale, abbiamo definitivamente detto basta a contributi a pioggia. In un periodo difficile, premiamo i migliori". Come Presentare Domanda Le domande dovranno essere presentata esclusivamente per via informatica collegandosi al sito www. Regione. Lombardia. It. , cliccando sul menù "Servizi", selezionando "Finanziamenti on line". . .  
   
   
TRENTO: LEGGE UNICA: APPROVATI NUOVI PROVVEDIMENTI ANTICRISI RIGUARDANO I SETTORI TURISMO, COMMERCIO, EXPORT E COOPERAZIONE  
 
Trento, 6 aprile 2009 - Approvati il 3 aprile dalla Giunta provinciale alcuni nuovi provvedimenti in funzione anticrisi, legati a settori gestiti dalla Legge unica sull´economia (legge 6/99). In particolare: tre delibere riguardano il turismo (modifiche ai criteri di attuazione più due bandi), una il settore dell´export, una il commercio e una la cooperazione. Via libera dalla Giunta a nuovi provvedimenti che rientrano nel pacchetto di misure messo a punto per fronteggiare gli effetti della crisi economica. Tre delibere riguardano il settore del turismo. La prima è relativa ad alcune modifiche ai criteri di attuazione della legge. Essa prevede: - riformulazione dei livelli agevolativi, non solo elevando temporaneamente (per il 2009) il livello agevolativo minimo degli investimenti fuori priorità (”altri casi” - al 15%), ma anche prevedendo maggiorazioni (5%) in caso di investimenti da parte di imprese che abbiano aderito a sistemi riconosciuti dalla Provincia atti a promuovere l’utilizzo di beni e servizi ad alta ricaduta economica locale e a minimo impatto nell’utilizzo dei trasporti di beni e servizi acquistati; - possibilità di erogare in via anticipata ulteriori rate di contributo oltre le prime due ad avvenuta realizzazione del 60% dell’investimento (immobiliare); innalzamento del livello agevolativo sugli investimenti ambientali facoltativi, in particolare per il risparmio energetico e le fonti rinnovabili (fino al’80% per le microimprese) elevazione dei livelli massimi agevolativi ordinari per investimenti fissi e favore delle Pmi rispettivamente al 20% (dal 15%) ed al 10% (dal 7,5%), secondo quanto previsto dalle nuove disposizioni dell’Unione Europea; - eliminazione del differenziale di contributo di 2,5 punti tra procedura valutativa e procedura automatica nel caso di investimenti realizzati da microimprese. Le altre due delibere concernenti il turismo riguardano altrettanti bandi. Il primo è il Bando (triennale) per la riqualificazione ricettiva delle zone con bassa propensione al rinnovo degli investimenti turistico-alberghieri: - si sono individuati gli ambiti con una propensione media agli investimenti turistico-alberghieri per posto letto inferiore di almeno il 40% rispetto alla media provinciale (ultimi 8 anni). Togliendo da tali ambiti le zone svantaggiate e già oggetto di Patti territoriali, rientrano in tale Bando 7 comuni (Lavarone-folgaria e Levico-caldonazzo-calceranica-pergine-tenna); - i livelli agevolativi superano mediamente del 5% quelli ordinari (max 35%). E’ prevista una maggiorazione (del 5%) per investimenti da parte di imprese che abbiano aderito a sistemi riconosciuti dalla Provincia atti a promuovere l’utilizzo di beni e servizi ad alta ricaduta economica locale e a minimo impatto nell’utilizzo dei trasporti di beni e servizi acquistati; - sono agevolabili gli acquisti immobiliari congiunti a lavori nonché le costruzioni di nuovi immobili; la spesa massima ammissibile è elevata a 8 milioni di euro (con deroga da valutare direttamente dopo la domanda); sono previste domande in procedura valutativa. Se spesa > 250. 000 euro: contributi in 5 annualità; possibilità di erogare in via anticipata ulteriori rate di contributo oltre le prime due ad avvenuta realizzazione del 60% dell’investimento (immobiliare). Il secondo è il Nuovo bando (biennale) per la promozione degli investimenti fissi turistici di filiera con il legno ecologico certificato: le misure di contributo sono aumentate di 5 punti percentuali, comunque entro il limite massimo del 40%, nel caso in cui sia dimostrato che almeno il 50% dei materiali legnosi acquistati proviene da microfiliere locali nelle quali la produzione del legno e almeno parte delle lavorazioni industriali siano effettuate nel territorio della provincia di Trento; per la ristrutturazione la prevalenza minima del legno ecologico passa dal 60% al 50%; in zone ad alta turisticità sono ammessi ampliamenti secondari rispetto alla ristrutturazione; la spesa massima ammissibile viene raddoppiata da 2 a 4 milioni (con deroga da valutare direttamente dopo la domanda), la minima è a 250. 000 euro; contributi in 5 annualità; viene confermato l’obbligo di presentazione delle fatture per verificare l’utilizzo prevalente del legno. Veniamo al settore del Commercio. Va premesso che il pacchetto “anticrisi” in questo settore si compone di tre “macro interventi”: - normativi, (contenuti nella recente legge finanziaria 2009 ed in quella di accompagnamento), concernenti in particolare misure per la promozione e la valorizzazione dei centri storici, per la realizzazione di mercati contadini e per la liberalizzazione delle vendite promozionali/saldi; di regolazione dell´attività degli operatori (in buona misura attuative delle nuove disposizioni di cui sopra ed in esecuzione di un Protocollo siglato nel 2008 tra Provincia, Consorzio dei Comuni trentini, Associazioni di categoria, Comuni di Trento e Rovereto, anch’esso finalizzato a valorizzare i luoghi centrali del Commercio); di incentivazione economica. In relazione a questi ultimi con la delibera odierna si prevedono le seguenti misure (talune per il solo 2009) e disposizioni: per le domande presentate nel corso dell’anno 2009 che rientrano nella priorità “altri casi”, l’applicazione della misura agevolativa del 15%; l’inserimento della nuova priorità “investimenti in opere immobiliari non prevalenti” per il commercio al dettaglio e pubblici esercizi e della nuova priorità “investimenti in opere immobiliari” per il commercio all’ingrosso; l’inserimento della nuova maggiorazione a favore delle botteghe storiche di 7,5 punti percentuali; per il commercio all’ingrosso, l’attribuzione della priorità “qualità e promozione delle piccole imprese” anche in presenza dell’ottenimento delle certificazioni Emas (sistema di gestione ambientale), Sa8000 (sistema di gestione sulla responsabilità sociale), Ohsas18001 (sistema di gestione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro) nonché per l’accreditamento del modello organizzativo aziendale attuato ai sensi del d. Lgs. N. 231/2001; l’elevazione della spesa massima ammissibile ad agevolazione per i settori del commercio diversi dall’ingrosso da euro 1. 000. 000 a euro 1. 500. 000; la soppressione della normativa relativa ai sussidi finalizzati a sostenere gli esercizi commerciali che operano in situazioni di particolare svantaggio reddituale, che sono state disciplinate con altri strumenti di legge e regolamentari; la possibilità di erogare in via anticipata le prime due rate del contributo; la documentazione necessaria al fine della predetta erogazione anticipata; la soppressione delle incentivazioni per il sostegno degli investimenti e delle iniziative effettuate dai consorzi di promozione dei centri storici che sono state disciplinate con altri strumenti di legge e regolamentari. Veniamo al settore della Cooperazione. La delibera odierna contiene anche qui una serie di modifiche ai criteri di incentivazione previsti dalla Legge unica per l’economia, in funzione “anticrisi”. Vediamo il dettaglio: Aliquote agevolative: innalzamento al 15% - per il 2009 - dell’aliquota minima di contributo per gli “altri casi”, gli investimenti residuali fuori priorità; conferma degli altri livelli contributivi; Priorità di intervento: estensione dell’applicabilità delle vigenti delle priorità di intervento: aggregazioni imprenditoriali (il processo di aggregazione può riguardare imprese diverse dalle cooperative; si ammettono a finanziamento i beni mobili usati) - attività sostitutiva (si ammettono a finanziamento i beni mobili usati, previa perizia di stima della congruità del prezzo e funzionalità del bene) - crescita dimensionale (è stato tolto il limite di spesa minimo di euro 150. 000,00 nel caso di raddoppio delle immobilizzazioni tecniche) - investimenti immobiliari (non è più necessario che siano prevalenti per beneficiare dell’apposita aliquota) - innovazione tecnologica (si ricomprendono anche le domande relative ad investimenti conseguenti all’applicazione dei servizi di consulenza agevolati ai sensi della L. P. 17/1993 “Servizi alle imprese”) - Spesa ammessa per investimenti immobiliari: incremento della finanziabilità delle spese tecniche per investimenti immobiliari oltre 1 milione di euro di spesa (dal 7 al 10%); - Erogazioni per stati di avanzamento dei lavori: per gli investimenti immobiliari sopra 1 milione di euro si prevede il pagamento per stati di avanzamento lavori in due soluzioni, qualora l’investimento realizzato sia almeno pari al 60% del totale. Si prevede altresì una semplificazione della documentazione da presentare nel caso di pagamenti a stati di avanzamento - Nuovi interventi per la promozione della tutela ambientale: si recepisce il Regolamento 800/2008 dell’Unione Europea, prevedendo misure contributive corrispondenti a quelle stabilite dal citato Regolamento e misure apposite per le micro imprese. Si recepiscono le nuove modalità di individuazione delle spese ammissibili (in generale, le spese ammissibili corrispondono ai sovracosti d’investimento necessari a raggiungere un livello di tutela ambientale superiore a quello contemplato dalle norme comunitarie). Infine il settore dell´Export. Per favorire le imprese che operano sui mercati esteri, è stata abbassata la spesa minima ammissibile al fine di accedere al sostegno previsto dalla legge (da 50. 000 euro è stata portata a 20. 000 euro). Nel contempo, per favorire progetti più strutturati, si è deciso di incrementare il contribuito fino a 300. 000 mila euro (sempre nel limite del 505 50% della spesa, in gran parte a titolo di "de minimis"). . .  
   
   
CONFRONTO API-REGIONE BASILICATA SULLA POLITICA INDUSTRIALE  
 
Potenza, 6 aprile 2009 - Una delegazione dell’Api di Matera, guidata dal presidente Nunzio Olivieri e dal direttore Franco Stella ha incontrato l’assessore alle Attività produttive Gennaro Straziuso e il direttore generale del dipartimento Andrea Freschi, per un confronto a tutto campo sulla politica industriale, alla vigilia dell’avvio della spesa del P. O. Fesr 2007-2013 e di altre importanti riforme attuate dalla Regione. L’api ha chiesto, in via preliminare, “l’accelerazione di tutti i programmi di spesa con l’emanazione immediata dei bandi di attuazione della legge regionale sulla competitività, e la sburocratizzazione delle procedure amministrative, per niente veloci negli uffici regionali. Esistono, infatti – si legge in un comunicato stampa dell’Api - numerosi progetti di investimento - alcuni già presentati, altri pronti ad esserlo - che attendono da lungo tempo i bandi e le misure regionali. Il tutto mentre l’economia langue e la crisi procede inarrestabile”. I vertici dell’Api hanno quindi presentato “una serie di proposte concrete sull’operatività degli interventi e sulle procedure, compreso un capitolo sul credito basato sul fondo regionale di garanzia e sulla patrimonializzazione dei Confidi”. Per l’associazione delle piccole e medie industrie “la qualità del progetto deve essere prioritaria rispetto a tutto il resto: settori, territori, ecc. ; perché il principio-guida è che deve contare il progetto e non il settore economico in cui si inserisce. Ciò significa – ha sostenuto Olivieri – che i bandi non devono essere riservati ad alcuni settori o a territori limitati della regione”. Si è discusso, inoltre, del Piano energetico e della riforma dei consorzi industriali, di turismo e di innovazione tecnologica. “L’assessore Straziuso ha dettato l’agenda delle attività e i tempi di attuazione, dando atto del ritardo, ma dichiarandosi pronto a recuperarlo rapidamente. L’associazione sarà vigile, ma le assicurazioni ricevute sono tali da lasciare ben sperare che finalmente alla semplice gestione della crisi si aggiungerà la promozione e il sostegno concreto ai progetti imprenditoriali”. . .  
   
   
IL PIANO ANNUALE DELLA BASILICATA A FAVORE DEI MIGRANTI UNA SCELTA PROGRAMMATICA TRASPARENTE CHE INDIVIDUA RUOLI, COMPETENZE E RESPONSABILITÀ IN MODO CHIARO E CONDIVISO  
 
Potenza, 6 aprile 2009 - Fino al 2006 il programma annuale per l´integrazione degli immigrati, in attuazione della L. R. 21/96, consisteva in un insieme di azioni progettuali finanziate dalla Regione Basilicata sulla base di proposte pervenute da una pluralità di organizzazioni operanti sul territorio a favore dei migranti. E’ quanto si legge in una nota dell’Ufficio gestione Terzo settore del dipartimento regionale alla Sicurezza e solidarietà sociale. “L’entità delle risorse finanziarie era complessivamente pari a circa 200. 000 euro. Pur riconoscendo la bontà di molte iniziative e l’utilità del lavoro svolto va tuttavia sottolineato che si trattava di una modalità di azione assolutamente priva di una programmazione complessiva a monte, scollegata dalle politiche sociali regionali e non in linea con i principi della legge 328/2000, che invece delinea un preciso assetto istituzionale e organizzativo in materia di politiche sociali attribuendo specifiche funzioni ai soggetti istituzionali e agli attori sociali. Il tutto si traduceva in finanziamenti di esigua entità concessi “a pioggia”, a vari enti – sia pubblici che del privato sociale - in modo disomogeneo dal punto di vista della copertura territoriale e senza una precisa valutazione basata su obiettivi, priorità, caratteristiche e criteri di selezione dei progetti. Con D. G. R. N. 1733 del 10 dicembre 2007 la Regione, oltre a raddoppiare i fondi destinati agli interventi di cui alla legge 21/1996, ha adottato un piano fortemente innovativo finalizzato alla collocazione degli interventi a favore dei migranti all’interno del più ampio sistema dei servizi di cittadinanza sociale, attribuendo “parte” delle risorse agli ambiti sociali di zona (280. 000 euro), che hanno provveduto alla individuazione di un comune capo area immigrazione. La scelta, condivisa e approvata dalla Commissione regionale per l’immigrazione (organismo composto da 22 membri e non da tre) è stata operata perché si è ritenuto assolutamente necessario invertire la tendenza alla “separatezza” e “l’estraneità” degli interventi a favore dei migranti dal sistema dei servizi sociali. Risultato: dai sette sportelli informativi attivi al 2006 si è passati ai 21 servizi informativi, con la conseguente copertura dell’intero territorio regionale. Ora gli immigrati presenti sul territorio hanno precisi riferimenti nel proprio ambito territoriale e la possibilità di rivolgersi ad un centro non eccessivamente distante dalla propria abitazione. Sul piano organizzativo e procedurale, i comuni, ai sensi della legge 328/2000 e della legge regionale 4/2007, diventano finalmente - di fatto - titolari della programmazione, dell’attuazione e della valutazione a livello locale, degli interventi sociali anche nell’area immigrazione, mettendo in atto una concertazione sul tema delle politiche migratorie a livello locale e coinvolgendo una pluralità di associazioni e organismi con specifiche competenze settoriali. Ovviamente l’aumento della complessità relativa alla implementazione delle procedure ha comportato un rallentamento nell’attuazione degli interventi previsti. Accanto a questi trasferimenti sono stati finanziati progetti innovativi finalizzati all’integrazione sociale e interventi urgenti per situazioni di particolare urgenza e gravità sociale. Lo sforzo della Regione prosegue nel 2008 dando ulteriore impulso alle politiche regionali a favore dei migranti nella convinzione che la programmazione sociale debba assumere il tema della crescente presenza di migranti nel territorio regionale (circa 11. 000), nella logica di un approccio integrato ed unitario che non si limita semplicemente ad "aggiungere" specifici interventi per "gli immigrati" in ciascun ambito settoriale, bensì richiama l´insieme delle politiche ad un riflessione costante sui bisogni emergenti e sulle risposte da individuare per una piena integrazione dei migranti nel tessuto sociale regionale e per favorire i processi di inclusione e di partecipazione sociale. Pertanto l’attuale programma annuale degli interventi a favore dei migranti, in realtà rappresenta uno strumento di programmazione e progettazione ad approccio integrato, teso a valorizzare i collegamenti tra politiche settoriali e a delineare un quadro complessivo ben coordinato delle azioni attuabili per favorire l’integrazione, l’inserimento e la valorizzazione delle persone immigrate presenti sul territorio regionale. Il programma fornisce un quadro generale di obiettivi strategici e specifiche azioni attuabili grazie a fondi regionali, statali e comunitari, per un totale di circa un milione e mezzo di euro, che dovranno essere realizzate nella logica disegnata dalla Legge Regionale 4/2007 “Rete regionale integrata dei servizi di cittadinanza sociale” e secondo procedure che non coinvolgeranno solo quelle associazioni che fino ad oggi hanno beneficiato di risorse economiche. Le singole azioni previste riguardano interventi finalizzati alla integrazione sociale, culturale e lavorativa, allo sviluppo della conoscenza delle lingua e cella cultura italiana, al miglioramento dell’offerta di servizi sociali e socio sanitari, al sostegno di progetti attuati anche attraverso il coinvolgimento dei soggetti privati, con particolare riguardo al mondo non-profit, all´associazionismo promosso dai cittadini stranieri, ed alle rappresentanze delle categorie produttive e dei lavoratori. Quanto ai corsi di formazione per l’apprendimento della lingua e della cultura italiana va rilevato che sia nel 2008 che nel 2009 sono stati realizzati con fondi ministeriali nell’ambito del programma nazionale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Si tratta quindi di risorse economiche aggiuntive rispetto a quelle regionali. Lo scorso anno, in via sperimentale, la gestione dei corsi è stata affidata prevalentemente alle associazioni, con risultati apprezzabili sotto l’aspetto quantitativo, ma certamente non in linea con i criteri stabiliti dal Quadro Comune Europeo di Riferimento che individua precisi standard qualitativi in merito ai livelli di apprendimento delle lingue straniere. Ed infatti le certificazioni previste al termine dei percorsi sono state praticamente nulle. Pertanto la Regione ha pensato di affidare la gestione dei corsi ad enti competenti che si occupano in modo professionale di formazione (Apof. Il e Ageforma) attribuendo alle associazioni l’importante compito di sensibilizzare, informare e orientare gli immigrati interessati. Attualmente sono in corso 10 percorsi in provincia di Potenza e 5 nel materano. Più di 100 i frequentanti extracomunitari. Quasi altrettanti i partecipanti neocomunitari. Tutti conseguiranno la certificazione. La Regione è ben consapevole che questi processi di cambiamento non sono privi di criticità, rallentamenti, problemi di carattere organizzativo e culturale, ma è altrettanto determinata nel dare un nuovo e forte impulso alle politiche migratorie perché è solo procedendo nell’ottica della progettualità della concertazione e della programmazione che sarà possibile mettere a fuoco proposte, strategie e azioni da attivare nel prossimo futuro, facendo particolare attenzione a quelle iniziative che prevedano un intervento coordinato e concertato tra amministrazioni locali e privato sociale”. . .  
   
   
PAVIA, PRESENTATE MISURE ANTICRISI VARATE DA REGIONE LA RUSSA E BUSCEMI: LE BANCHE TORNINO A FINAZIARE LE IMPRESE ZAMBETTI E ZANELLO: AUMENTATI FONDI PER FAVORIRE COMPETITIVITA´  
 
Pavia, 6 aprile 2009 - Le misure a sostegno delle piccole e medie imprese e del comparto artigianale e le strategie a lungo e medio termine approntate da Regione Lombardia per fronteggiare la crisi economico-finanziaria. Sono questi i temi affrontati dagli assessori Domenico Zambetti (Artigianato e Servizi), Romano La Russa (Industria,pmi e Cooperazione), Massimo Buscemi (Reti e Servizi di Pubblica Utilità) e Massimo Zanello (Culture, Identità e Autonomia), intervenuti questa mattina, presso la Questura di Pavia, al convegno, organizzato da Finlombarda, "Crisi finanziaria: le sfide della Regione Lombardia a supporto delle imprese". "In un quadro economico connotato da congiunture negative - ha detto Zambetti - Regione Lombardia si è mossa da subito, grazie alle intuizioni del presidente Formigoni, lanciando 13 misure anticrisi a favore delle nostre imprese. Interventi mirati a potenziare il sistema delle garanzie, l´agevolazione degli investimenti, la ricerca, l´innovazione e l´internazionalizzazione, così come a sostenere, di concerto con Governo ed Unione europea, l´occupazione". Tutti ciò significa aver attivato garanzie per il credito fino a 3 miliardi di euro e finanziamenti per un altro miliardo. Non solo: sono stati rifinanziati il fondo ´Made in Lombardy´, in grado di attivare oltre 400 milioni di euro di finanziamenti, e, con 48 milioni, il Fondo regionale per le agevolazioni all´artigianato. "Lo scorso febbraio - ha aggiunto Zambetti - con il sistema camerale abbiamo stanziato anche 83 milioni di euro da impegnare sugli assi di intervento dedicati a innovazione, internazionalizzazione, comparto artigiano, micro impresa e sistema infrastrutturale lombardo, proprio perché riteniamo che la vitalità delle nostre imprese sia quanto mai strategica per uscire da una situazione generalmente non serena". L´assessore La Russa ha sottolineato invece il ruolo strategico che, in tale contesto, gli istituti di credito sono chiamati a svolgere, evidenziando a questo proposito "come Regione Lombardia si sia mossa in grande anticipo rispetto alle altre Regioni proprio per favorire l´accesso al credito rinnovando il sistema delle garanzie". "E averlo fatto in meno di 2 mesi - ha aggiunto - significa aver compreso il bisogno delle nostre imprese di sentire l´appoggio concreto delle istituzioni, un apporto che sarà ritenuto ancora più importante anche quando i nostri enti strumentali riusciranno ad accorciare ulteriormente i tempi della burocrazia e delle pratiche istruttorie, perché ogni giorno di ritardo, per le aziende, significa perdere soldi e capitali". "Dico questo - ha fatto notare La Russa - facendo tesoro delle osservazioni che mi fanno gli imprenditori che incontro. Il problema non è tanto la mancanza di lavoro o commesse, quanto di liquidità". Il ruolo strategico degli istituti di credito è stato sottolineato anche dall´assessore Buscemi, per il quale "è fondamentale che le banche tornino a fare il loro mestiere, iniziando di nuovo a rischiare e mettendosi al servizio di privati e imprese". Secondo l´assessore poi, tutto ciò deve andare di pari passo con riforme istituzionali che diminuiscano i costi a carico della collettività, aumentando, al contrario, i servizi. "La politica - ha aggiunti l´assessore Zanello - ha bisogno del contatto diretto con le imprese per cogliere i segnali che da lì derivano e quindi occorre studiare e realizzare interventi che siano reale risposta ai bisogni". "E affinché la competitività lombarda e italiana non venga meno - ha concluso - vogliamo valorizzarne e incrementarne i fattori scatenanti; fra i questi ci sono sicuramente la cultura, la storia e il recupero delle nostre identità. Ed è proprio per questo che, come Governo regionale, per il terzo anno consecutivo, abbiamo aumentato gli investimenti in questi settori". . .  
   
   
MATERA - CREDITO: BANCHE DISPONIBILI E FONDO DI GARANZIA LE PRIORITÀ  
 
Matera, 6 aprile 2009 - Le difficoltà di accesso al credito per le piccole e medie imprese , in relazione allo stato di crisi dell’economia locale, possono essere superate con una maggiore apertura e disponibilità degli istituti di credito a comprendere i problemi del momento e con l’attivazione di un Fondo regionale di garanzia. Sono i concetti che Rosa Gentile, componente della giunta della Camera di Commercio di Matera ha ribadito – su delega del presidente Angelo Tortorelli- nel corso di un convegno organizzato a Tursi dall’ Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili della provincia di Matera. Ai lavori, moderati dal professor Antonio Di Pierri dell’Istituto tecnico commerciale e per geometri “Manlio Capitolo’’, hanno partecipato funzionari e dirigenti di banca e dell’Ordine dei commercialisti (Angelo Santo Truncellito, Antonio Di Sanza, Francesco Spinella, Pietro Mascolo presidente del Cofidi Impresa e del Vescovo della diocesi di Matera e Irsina, mons. Francesco Nolè. “ E’ necessario -ha detto Rosa Gentile- che gli istituti di credito mutino atteggiamento comprendendo l’attuale situazione di difficoltà che molte aziende, di piccola e media dimensione, attraversano in diversi settori produttivi. Solo Se le aziende sono messe in condizione di poter continuare a operare si creano i presupposti per favorire la ripresa e l’occupazione. La Camera di commercio, intanto, è impegnata nella costituzione di consorzi fidi di secondo livello e per stimolare le istituzioni a sostenere un Fondo di Garanzia, dotato di risorse adeguate e che operi con efficacia e in tempi contenuti, semplificando le procedure di erogazione dei fondi’’. . .  
   
   
MATERA: PRONTI A COLLABORARE CON LA FINLANDIA  
 
Matera, 6 aprile 2009 - “Pronti ad intraprendere una collaborazione con la città finlandese di Oulunsalo”. E’ quanto afferma in una nota il presidente del Consiglio comunale di Matera Romeo Sarra che reputa “positivo il progetto della Camera di Commercio e dell’Api volto al gemellaggio tra le città di Matera e di Oulunsalo”. Sarra ha ribadito l’intenzione dell’Amministrazione comunale di “approfondire scambi e conoscenze con la realtà finlandese, distante migliaia di chilometri dalla città dei Sassi, ma che troveranno certamente in futuro diversi punti in comune di collaborazione economica, turistica e di scambi culturali. Abbiamo trovato – prosegue Sarra - un’accoglienza unica. Da parte nostra c’è l’ampia disponibilità per portare a termine questo programma, svolgendo il nostro ruolo, sostenendo le iniziative programmate e promuovendone altre. Un ringraziamento – conclude - agli amici di Oulunsalo, con l’auspicio di ricambiare al più presto la visita e sederci attorno ad un tavolo per concretizzare questa unione”. . .  
   
   
IMMIGRAZIONE: REGIONE CAMPANIA AVVIA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE SU ASSISTENZA A IRREGOLARI  
 
Napoli, 6 aprile 2009 - La Giunta regionale della Campania ha varato il 3 aprile, con una delibera proposta dal presidente Antonio Bassolino e dall´assessore Lilly De Felice, una serie di interventi finalizzati alla tutela della salute e a una corretta informazione dei cittadini immigrati, regolari e irregolari. La Giunta ha dato mandato agli uffici regionali competenti di: elaborare una Carta del diritto delle persone straniere e degli apolidi all´assistenza, volta a dare la più ampia informazione in ordine ai contenuti della vigente disciplina del diritto delle persone che non hanno la cittadinanza italiana ad accedere alle strutture e ai servizi che erogano prestazioni assistenziali sul territorio regionale; predisporre e realizzare un adeguato piano di informazione e divulgazione della "carta del diritto delle persone straniere e degli apolidi all´assistenza", per rendere edotte le strutture preposte all´erogazione dei servizi di assistenza ed il relativo personale, oltre che le persone titolari del diritto all´assistenza medesima, dei contenuti della disciplina vigente e della modalità per fruire del diritto; diffondere informazioni precise a tutte le strutture che erogano servizi di assistenza circa la disciplina attualmente vigente, precisando altresì che l´eliminazione del divieto per le strutture sanitarie di segnalare alle autorità gli immigrati irregolari che a loro si rivolgono costituisce, allo stato, una mera proposta ancora all´esame del Parlamento; di riservare a successivo atto di Giunta, dopo la eventuale approvazione in Parlamento del disegno di legge sulla sicurezza, le valutazioni in ordine alle iniziative da assumere (ricorso alla Corte costituzionale e al referendum). "La tutela della salute dei lavoratori e della famiglie di stranieri irregolari è prima di tutto un fatto di civiltà che riguarda il rispetto dei diritti fondamentali di ogni uomo - ha dichiarato Bassolino. "Lavoriamo quindi per fare in modo che gli operatori sociosanitari siano adeguatamente informati sulle procedure da seguire e che i cittadini migranti siano sempre più consapevoli dei loro diritti". . .  
   
   
PREMIO MARGHERITA MIOLANO  
 
Cuneo, 6 aprile 2009 - È stata presentata in occasione del convegno “Imprese femminili: come coniugare competitività & responsabilità sociale per vincere le sfide della crisi”, svoltosi lo scorso 31 marzo, la prima edizione del concorso per la responsabilità sociale d’impresa intitolato a “Margherita Miolano”. La partecipazione al concorso è riservata ad imprese femminili, operanti in tutti i settori economici da almeno due anni, in regola con il pagamento del diritto annuale ed in possesso dei seguenti requisiti: - non essere in liquidazione o avere procedure concorsuali aperte; - essere in regola con gli obblighi contributivi ed assicurativi; - operare nel rispetto della normativa vigente in tema di ambiente e salute (idoneità locali, sicurezza sul luogo di lavoro). Per partecipare è necessario compilare la domanda di partecipazione allegata al bando, da inviarsi esclusivamente tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, entro il 30 settembre 2009 (farà fede la data del timbro postale), al seguente indirizzo: Camera di Commercio di Cuneo, Via E. Filiberto, 3 12100 Cuneo, indicando sulla busta: Premio Camera di Commercio di Cuneo “Margherita Miolano” per la Responsabilità sociale d´impresa. Alle tre imprese prime classificate sarà conferito dalla Camera di Commercio di Cuneo un premio artistico esclusivo realizzato appositamente per l’iniziativa. . . .  
   
   
IMPRENDITORIA FEMMINILE: CONVEGNO IN CDC  
 
Sondrio, 6 aprile 2009 - Si intitola "Le donne nell’impresa” il convegno organizzato per il giorno mercoledì 15 aprile 2009 dalla Camera di Commercio di Sondrio, in collaborazione con il Comitato per la promozione dell’imprenditorialità femminile. L’evento, che si terrà a Sondrio, presso la Sala “Martinelli” della sede camerale di Via Piazzi, a partire dalla ore 14. 30, si inserisce nel quadro delle attività messe in atto dall’Ente camerale per diffondere e favorire la cultura imprenditoriale tra le donne ai fini di promuovere lo sviluppo dell´imprenditoria femminile nella provincia di Sondrio. All’introduzione dei lavori, da parte di Loretta Credaro, Consigliere camerale e di Manuela Giambelli, Presidente del Comitato, faranno seguito interventi e relazioni da parte di qualificati esponenti del mondo istituzionale, economico e accademico, quali Gisella Introzzi, Direttore Operativo di Unioncamere Lombardia, Donata Francescato, Professore Ordinario di Psicologia di Comunità all’Università “La Sapienza” di Roma, Adriana Silvia Cremaschi Sartor, imprenditrice, Vicepresidente di Confindustria Lombardia. Tali interventi forniranno gli spunti per il dibattito finale, coordinato da Gisella Introzzi. Chiuderà i lavori Barbara Zulian, Consigliere della Camera di Commercio. La partecipazione all’incontro è gratuita. Per motivi organizzativi sarà gradita la preventiva adesione da comunicare all’U. O. “Promozione” della Camera di Commercio di Sondrio (tel. 0342/527. 236 – Fax 0342/512. 866 E-mail: promozione@so. Camcom. It). .  
   
   
VALORIZZARE L´OCCUPAZIONE FEMMINILE  
 
Trieste, 6 aprile 2009 - "Valorizzare e sostenere l´occupazione femminile può avere effetti positivi sul superamento della crisi". Lo ha dichiarato l´assessore regionale al Lavoro con delega alle Pari opportunità Alessia Rosolen, partecipando il 3 aprile alla presentazione a Pordenone del rapporto 2008 dell´Agenzia del Lavoro sul "Lavoro femminile e le politiche di conciliazione in Friuli Venezia Giulia", documento che conferma il contributo importante dato dalla componente femminile alla crescita del mercato del lavoro ed al rafforzamento della coesione sociale. Alla fine 2008 il numero degli occupati era lo stesso che alla fine del 2007 (522 mila) con un aumento dei disoccupati da 18 mila a 23 mila. In questo contesto, l´occupazione femminile è leggermente aumentata, passando da 218 mila a 219 mila unità (una crescita che riguarda il solo terziario) e consentendo al Friuli Venezia Giulia di mantenersi in prossimità dei parametri indicati nell´Agenda di Lisbona. "I dati positivi non devono però distogliere l´attenzione dal fatto che l´occupazione femminile presenta una maggiore concentrazione nel lavoro flessibile e nel subordinato, è sempre più frequentemente a termine ed ha un´incidenza di part time superiore al 30 per cento" ha notato l´assessore, ricordando che la crisi sta coinvolgendo attività produttive in cui, come attesta il caso della Safilo, la presenza femminile è prevalente. "Sono elementi - ha proseguito - che delineano un panorama di fragilità economica ai quali si affianca il fenomeno delle donne in età attiva che il lavoro non lo cercano affatto, perché scoraggiate da tentativi inconcludenti o perché non riescono a conciliare lavoro e famiglia". Il lavoro autonomo è una via d´uscita e l´assessore ha confermato che "la Regione intende rilanciare il progetto Imprenderò per quanto attiene gli interventi di cultura imprenditoriale nella scuola, di creazione di nuova impresa soprattutto femminile, di passaggio generazionale, spin off e trasmissione d´impresa". E ha confermato che "sono previsti incentivi finanziari per sostenere la creazione di nuove imprese, in particolare femminili, nella consapevolezza che l´accesso al credito è uno degli ostacoli principali per le donne che intendono fare impresa". "Tutti o quasi i contributi contenuti nel rapporto confermano che uno dei nodi da sciogliere è la questione della conciliazione lavoro-famiglia" ha confermato quindi Rosolen, spiegando che il ricorso al part-time rappresenta il principale strumento di supporto a tale necessità. A favore della conciliazione il Governo regionale ha stanziato, nell´ambito della delega per le Pari opportunità, alcuni contributi destinati a finanziare azioni proposte da enti locali, istituzioni e privati che siano mirate a garantire risposte flessibili e differenziate. "Azioni che - conferma l´assessore - saranno al vaglio dell´osservatorio curato dall´Agenzia del lavoro per conto del Servizio Pari opportunità, in modo da favorire la diffusione di buone prassi in tutta la regione". "Buone prassi" che la Regione già incoraggia attraverso la legge 18/05 e che oggi intende promuovere più diffusamente, anche attraverso la rete delle Consigliere di parità, con interventi che incoraggino le imprese alla presentazione e realizzazione di progetti di conciliazione. La Giunta intende inoltre promuovere la conoscenza di strumenti che, come la legge 53/2000, sostengono tali progetti e la sostituzione delle imprenditrici in maternità con l´erogazione di fondi per cui pochissime realtà del Friuli Venezia Giulia hanno fatto domanda. "Il lavoro è il luogo in cui si possono concretizzare le pari opportunità - ha concluso l´assessore - ma occorre trasformare il problema della conciliazione in un´occasione di cambiamento ed innovazione, superare le differenze salariali e, soprattutto, garantire la possibilità di attuare una scelta libera nella maternità, nella cura e, appunto, nel lavoro". . .  
   
   
DAL FRIULI VENEZIA GIULIA A BRUXELLES PER LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO EUROPEO P.I.W. (PIATTAFORMA DELLE IDEE DELLE DONNE) .  
 
Bruxelles 1 Aprl 2009 - Trieste –Roma 4 Maggio 2009 Bruxelles, 6 aprile 2009 - La delegazione di S. D. S. D. Guidata dalla presidente Alessandra Battellino, già consigliere regionale, con al suo interno professioniste, giornaliste, appartenenti al mondo universitario e rappresentanti di associazioni e del mondo dello spettacolo nonché la dott. Ssa M. Pia Contento, delegata dall’Aiscris, si è incontrata a Bruxelles con Parlamentari europee del Pd e del Pdl e con amministratrici e rappresentanti estere di associazioni femminili. Presenti rappresentanti belghe, finlandesi e inglesi. Obiettivo dell’incontro: la presentazione del progetto europeo P. I. W. (piattaforma delle idee delle donne) . Tra le ospiti la parlamentare europea On. Le Elisabetta Gardini (Pdl), che ha manifestato la completa adesione al progetto dichiarando “aderisco con entusiasmo e ancor di più, perché è tanto che mi sono convinta che se non c’è questa capacità delle donne di fare massa e di essere collegate tra loro non ce la facciamo;vediamo che le lobby anche le più piccole riescono ad ottenere dei risultati, noi donne risultati pochi…è ora che le donne si attivino per fare massa critica e ottenere risultati certi”. La sinistra era invece rappresentata dall’On. Le Patrizia Toia (Pd) che, dopo aver rilevato che il progetto ha caratteristiche innovative capaci di far raggiungere il punteggio necessario all’ ottenimento dei finanziamenti europei, e aver espresso tutto il proprio apprezzamento “per l’ottimo lavoro svolto dall’associazione friul-giuliana e per le approfondite conoscenze del gruppo di progettazione” ha offerto il totale sostegno perché il Piw possa trovare esito positivo nella Commissione esaminatrice. Nella sua conclusione, la Presidente di Sdsd architetto Alessandra Battellino, dopo aver ringraziato l’Ente Regione per il sostegno ricevuto, ha sottolineato come la scelta della sede europea della Regione Fvg, fosse stata conseguenza di una precisa osservazione : “Una terra la nostra- ha affermato la Battellino- da sempre incrocio di popoli, lingue e costumi, e ora anche con la caratteristica di essere posizionata al centro dell’Europa allargata. Per questo si è voluto che la prima pietra di questo ambizioso progetto fosse posta nella sede europea della nostra Regione, che se pur è piccola, è per tutto il mondo simbolo di rinascita, di efficienza e di multiculturalismo. ” L’incontro sarà seguito da una videoconferenza che terrà il prossimo 4 Maggio dalla Sala Tessitori della Regionedi Trieste (ore 17:00) un collegamento con l’Aiscris (Associazione Innovazione e ricerca della Confindustria) di Roma per l’ approfondimento del Piw da parte di rappresentanze della politica, dell’ imprenditoria, del mondo professionale, universitario e dell’arte. A seguire l’individuazione di una sede fisica per il contatto con i partner comunitari. Www. Sonodonnascelgodonna. Org .  
   
   
A FIRENZE, TAPPA FINALE DEL TOUR REGIONALE DELLE PARI OPPORTUNITÀ LEGGE SULLA CITTADINANZA DI GENERE: ECCO LA NUOVA SFIDA LE ISTITUZIONI IN PRIMA LINEA IN TOSCANA CON IMPEGNI TUTTI AL FEMMINILE  
 
Firenze, 6 aprile 2009 - «Le donne hanno uguali diritti costituzionalmente garantiti, ma la loro cittadinanza è monca, gli strumenti di affermazione disponibili non sufficienti o non sufficientemente adeguati». Così il 3 aprile il vicepresidente Federico Gelli ha aperto i lavori della giornata conclusiva degli Stati generali delle pari opportunità, un percorso toscano che ha visto protagonisti tutti i capoluoghi di provincia negli ultimi tre mesi. «Per la civilissima Toscana – osserva il vicepresidente Gelli -, in cui ancora oggi i delitti denunciati per violenza sessuale sono un numero considerevole, il lavoro che le istituzioni e noi per primi dobbiamo fare è ancora molto. » Le ultime rilevazioni Istat stimano che in Italia sono 6 milioni 743 mila le donne da 16 a 70 anni vittime di violenza fisica o sessuale nel corso della vita. Il 21% delle vittime ha subito la violenza sia in famiglia che fuori, il 22,6% solo dal partner. Ancora l´Istat evidenzia che le violenze domestiche si consumano prevalentemente in casa della vittima (58,7%), in strada, nella casa del partner o dell’ex partner, e in automobile. Il dettaglio toscano dell´analisi evidenzia che nella nostra regione il 17% delle donne ha subito nell´ultimo anno di riferimento violenza fisica o sessuale, ed il 2,7% è stata vittima di stupro o tentato stupro. Questo quadro evidenzia l´urgenza di politiche regionali mirate. «Certo – prosegue Gelli - serve una legge nazionale, che necessariamente preveda un Piano straordinario di contrasto alla violenza con assegnazione di risorse economiche certe e finalizzate, così come è necessario istituire un Osservatorio nazionale sulla violenza. Noi, intanto, rinnoviamo il nostro impegno, che oggi deve comunque fare i conti con la crisi economica in atto. Viviamo nell’ambito di un sistema di welfare deficitario che non aiuta le famiglie a fa gravare sulle donne l’onere di conciliazione e di cura, e non è certo attraverso l’equiparazione nel pubblico impiego dell’età pensionabile che si rende giustizia alle discriminazioni. Il mancato rifinanziamento da parte dello Stato degli incentivi per l’imprenditoria femminile dà prova di una indifferenza politica inconcepibile: noi – ha aggiunto – con la nostra legge, con 3 milioni e mezzo da qui al 2010 e progetti finalizzati, continueremo a dare sostegno a questo settore. La legge sulla cittadinanza di genere attiva un percorso di contrasto alle criticità di sempre e quelle che si stanno presentando o ripresentando». Rimuovere gli ostacoli che impediscono di raggiungere una piena parità di genere nella vita sociale, culturale ed economica. Costruire un sistema coerente di azioni per promuovere l’imprenditorialità femminile e conciliare la vita con il lavoro. Valorizzare il ruolo delle associazioni e formazioni sociali che intervengono in questo specifico settore. Sono questi gli obbiettivi della legge sulla cittadinanza di genere approvata nei giorni scorsi dal Consiglio regionale della Toscana che si aggiunge al costante lavoro toscano. Tra gli strumenti da ricordare, senza dubbio, la legge regionale 59/2007, un tavolo di lavoro permanente, la partecipazione al piano sanitario regionale, la riorganizzazione dei servizi consultoriali e la collaborazione con le Pari Opportunità, le politiche di sicurezza urbana, e numerosi progetti speciali. La Toscana, inoltre, ad oggi è l´unica regione italiana ad aver creato una campagna organica ed integrata di comunicazione e sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, “Mai più sola” (www. Regione. Toscana. It/maipiusola), e essere impegnata su molteplici fronti, perché, conclude il vicepresidente, «non c’è sfida sul futuro senza attenzione alla componente femminile». .  
   
   
FAMIGLIA FVG: PREDISPOSTO NUOVO REGOLAMENTO ASSEGNI DI NATALITA´  
 
Trieste, 6 aprile 2009 - Nell´ultima seduta della Giunta regionale è stato approvato, su proposta dell´assessore Roberto Molinaro, delegato alle politiche per la famiglia, il regolamento regionale per gli assegni di natalità che ora sarà sottoposto al parere della Commissione consiliare competente, della Consulta della Famiglia e del Consiglio delle Autonomie Locali. Due le principali novità: l´innalzamento dei valori reddituali che permettono l´accesso al beneficio, con conseguente aumento delle famiglie potenzialmente coinvolte, e l´impegno della Regione ad assicurare il sostegno anche ai nati negli anni 2007 - 2008, periodo nel quale erano stati sospesi tutti gli interventi. L´impegno economico conseguente è molto importante e ammonta a circa 10 milioni di euro. Di fatto, l´assegno di natalità era stato erogato fino al 2006 attraverso l´utilizzo di fondi regionali o statali e prevedeva che solo le famiglie con Isee al di sotto di 11. 000 euro potessero beneficiare del contributo, richiedibile al momento della nascita di un figlio. Il nuovo Regolamento regionale innalza di molto il limite reddituale valido per l´ottenimento del beneficio: i nuclei familiari con figli che in Friuli Venezia Giulia potrebbero rientrare nella quota Isee pari o inferiore a 30. 000 euro sono infatti stimabili in circa 50. 000 (un terzo del totale). "Era necessario - ha dichiarato l´assessore Molinaro -garantire un contributo alle famiglie al momento dell´accoglimento di una nuova vita. Un "benvenuto" che non risolve il bilancio familiare, ma che costituisce un tassello delle politiche familiari che la Regione sta avviando. Sostenere una famiglia all´arrivo di un nuovo nato significa sostenere chi scommette sul futuro delle nostre comunità". I dati in possesso del Servizio regionale stimano che l´intervento potrebbe interessare oltre 15000 nascite in tre anni (dal 2007 al 2009). Requisiti necessari per presentare la domanda sono un Isee del nucleo familiare pari a 30. 000 euro e da parte di uno dei genitori la residenza o l´attività lavorativa in Regione da almeno 5 anni e in Italia da almeno 10 anni. L´importo dell´assegno, non è ancora stabilito e sarà differenziato per le nascite degli anni 2007, 2008, 2009 e quelle che avverranno a partire dal 2010 ed a seconda che si tratti di primo figlio o di figli successivi al primo. Le domande saranno accolte dai Comuni di residenza, ma ci vorrà ancora qualche settimana prima che il Regolamento sia definitivamente approvato. I termini saranno comunicati in modo tempestivo dall´Amministrazione regionale, all´atto dell´entrata in vigore del regolamento stesso. .  
   
   
LA REGIONE LAZIO SOSTIENE LE FAMIGLIE DI VITTIME DI INCIDENTI MORTALI SUL LAVORO  
 
Roma, 6 aperile 2009 - Un fondo regionale in favore delle famiglie di lavoratori morti per infortunio sul posto di lavoro che prevede un contributo straordinario di 10mila euro per ogni lavoratore deceduto. La giunta regionale ha approvato nella seduta del 3 aprile una delibera dell´assessore al Lavoro, Alessandra Tibaldi, che fissa le modalità di finanziamento e la gestione di questo fondo di solidarietà. Ne beneficeranno i familiari di lavoratori che al momento dell´infortunio mortale erano residenti nel Lazio e quelli di lavoratori morti in un infortunio all´interno del territorio regionale. A decidere l´ammissione all´erogazione dei contributi, che possono essere concessi per gli infortuni mortali avvenuti dopo l´1 gennaio 2009, sarà l´Inail. .  
   
   
DONNE IRACHENE IN VISITA IN LIGURIA  
 
Genova, 6 Aprile 2009 - Reduci dalla conferenza internazionale di Velletri sulla società civile irachena alcune donne appartenenti alle organizzazioni irachene sui diritti umani, accompagnate da Simona Torretta dell’associazione non governativa “Un Ponte Per”, sono state ricevute il 3 aprile in Regione dagli assessori alla cultura e all’ambiente, Fabio Morchio e Franco Zunino e dal capogruppo di Rifondazione comunista in consiglio regionale, Marco Nesci. Obiettivo dell’incontro illustrare il problema delle violenze contro le donne, denunciare le pesanti discriminazioni che subiscono nel loro Paese e chiedere l’appoggio delle Istituzioni in tutta Italia per sostenere la loro lotta. Nel corso della riunione è stata sottolineata particolarmente la condizione delle vedove nel Paese mediorientale, circa 1 milione su un totale di 8 milioni e mezzo di donne. Un fenomeno in costante crescita a seguito delle guerre, costrette a vivere con un sussidio di soli 50 dollari al mese e prive di qualsiasi sostegno, ad eccezione di matrimoni temporanei che non garantiscono alcun diritto. I rappresentanti istituzionali hanno manifestato la loro solidarietà, dicendosi disponibili ad organizzare incontri con gli studenti anche in Università e offrendo loro in omaggio piatti della ceramica ligure. .  
   
   
IL LAVORO INVISIBILE DELLE DONNE  
 
Abano Terme (Pd), 6 aprile 2009 - Se a livello di Unione Europea lo scarto tra i redditi degli uomini e delle donne è mediamente del 15% nel Veneto – che pure una regione trainante per l’economia italiana – la differenza reddituale arriva al 40% a sfavore delle donne. Lo ha reso noto l’assessore regionale al bilancio e alle pari opportunità Marialuisa Coppola che ha illustrato il 3 aprile ad Abano Terme (Pd) i principali risultati di un’indagine della Regione su questo tema, in occasione del convegno “Il lavoro invisibile delle donne promosso dal Movimento Italiano Casalinghe (Mo. I. Ca. ). Assieme alle rappresentanti nazionali, regionali e locali del Mo. I. Ca. Erano presenti tra gli altri il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale Leonardo Padrin e la presidente della commissione regionale pari opportunità Simonetta Tregnago. L’assessore Coppola ha sottolineato che questa analisi sui redditi delle donne in Veneto rappresenta un segnale di attenzione dell’amministrazione regionale e non trova riscontri in Italia. E’ una riflessione che segue la celebrazione nel 2007 dell’anno europeo delle pari opportunità per tutti. L’analisi sulla fiscalità di genere, ha messo in risalto che il gap reddituale tra donne e uomini in Veneto ha carattere strutturale, in quanto il differenziale di reddito si dimostra stabile nel tempo. L’assessore Coppola ha evidenziato che le disparità nei redditi tra donne e uomini aumentano soprattutto nella fase della vita in cui le donne si dedicano al consolidamento della famiglia, cioè tra i 25 e i 44 anni di età. Il maggior differenziale di genere si registra nei redditi da attività professionali e autonome; inoltre, le donne accedono alla carriera imprenditoriale – ma anche politica – con maggiore difficoltà. Tra gli elementi emersi dall’indagine, risulta che il differenziale di genere delle donne sposate è ampiamente superiore rispetto a quello delle donne non sposate. All’aumentare del numero di figli si riduce la partecipazione delle donne alla formazione del reddito familiare. Infine la percentuale delle donne che non hanno redditi tende ad aumentare al crescere del reddito percepito dal coniuge. A parziale compensazione di questi dati, risulta che le donne sono le principali detentrici in Veneto del patrimonio immobiliare. L’assesore Coppola ha concluso facendo presente che l’analisi non ha una valenza solo economico finanziaria ma anche sociale, da cui emerge che la donna che si è ha dedicata totalmente alla famiglia e ai figli rischia poi di trovarsi nella parte finale della vita in situazione di grande difficoltà sia per quanto riguarda il trattamento pensionistico sia nelle possibilità di accedere ai servizi e alle tutele sociali. .  
   
   
MARTEDI’ A PADOVA PRESENTAZIONE PROGRAMMA 2009 PER PROMOZIONE IMPRENDITORIA FEMMINILE E GIOVANILE  
 
Venezia, 6 aprile 2009 - Il programma 2009 di promozione dell’imprenditoria femminile e giovanile della Regione del Veneto sarà presentato martedì prossimo alle ore 17. 00 a Villa Italia a Padova (Via S. Marco, 51 – Padova Est). Per l’occasione si svolgerà anche una tavola rotonda sul tema “Più giovani, più donna, più impresa” con la partecipazione dell’assessore regionale all’imprenditoria femminile Isi Coppola, della presidente della delegazione Veneto-trentino Alto Adige dell’Aidda (Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti D´azienda) Mara Borriero, di Elettra Toson Braggion imprenditrice del settore termale, del presidente dei giovani imprenditori di Confindustria Veneto Gianluca Vigne, dell’imprenditrice Nadia Zanato delegata regionale di “Donne del Vino” e di alcune neoimprenditrici che hanno partecipato al programma regionale 2008. Nel campo del sostegno all’imprenditoria femminile il Veneto è stato Regione pilota. Una delle novità del 2009 è che la legge finanziaria ha previsto l’estensione del programma anche all’imprenditoria giovanile. L’obiettivo principale resta quello di promuovere lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile e femminile in Veneto e il programma sarà finanziato interamente con risorse regionali (500 mila euro). .