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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 06 Maggio 2010
APERTURA DELLA SESSIONE DI BRUXELLES: I DEPUTATI DISCUTERANNO DEL VERTICE DEL 7 MAGGIO SULL´EUROZONA  
 
 Bruxelles, 6 maggio 2010 - La seduta di questa settimana a Bruxelles si è aperta in anticipo, con una sessione di voto speciale per le votazioni che non si erano svolte a Strasburgo. L´aula ha dapprima approvato una serie di modifiche all´ordine del giorno della plenaria, inclusa l´aggiunta di un dibattito sul vertice dell´eurozona del 7 maggio. I deputati hanno inoltre deciso di rinviare il voto sulla procedura di discarico di bilancio del Consiglio. I primi tre punti dell´ordine del giorno di mercoledì - a partire dalle 15.00 - sono: La discussione congiunta delle due relazioni Mendez de Vigo sulla composizione del Parlamento europeo (i nuovi 18 deputati) • Un nuovo punto: dichiarazione della Commissione e del Consiglio sulla preparazione del Vertice dei Capi di Stato e di governo del 7 maggio sull´eurozona • La discussione su Eu 2020 già programmata. Inoltre, è stato rinviato il voto sul discarico di bilancio del Consiglio, in quanto sono in corso negoziati con il Consiglio stesso. Il voto sul discarico delle altre istituzioni e agenzie resta però invariato. La votazione della relazione Prodi "sull´adeguamento al cambio climatico" non sarà preceduta da una breve presentazione mercoledì ma si svolgerà, come previsto, giovedì. Il voto della relazione Moreira sull´assistenza macrofinanziaria all´Ucraina è rinviato alla sessione di maggio Ii a Strasburgo, per consentire l´accordo già in prima lettura. La votazione di giovedì sugli orientamenti relativi alla compensazione tra gestori dei sistemi di trasmissione è depennata dall´ordine del giorno. Al termine delle votazioni, il Presidente del Parlamento, Jerzy Buzek, ha fatto una serie di annunci: Cordoglio per gli attivisti dei diritti umani uccisi in Messico - In primo luogo, ha espresso il cordoglio del Parlamento per l´assassinio in Messico di Beatriz Cariño, direttrice dell´organizzazione Cactus per la salvaguardi dei diritti umani e di Jyri Antero Jaakkola, osservatore finlandese. La visita a Washington del Presidente del Parlamento europeo - Buzek ha in seguito informato i deputati sul suo recente viaggio a Washington, dove ha incontrato importanti politici statunitensi e inaugurato il nuovo ufficio di "liaison" del Parlamento europeo, con il compito di promuovere le relazioni con il Congresso. Il 9 maggio è il giorno dell´Europa - Infine, il Presidente ha posto l´accento sul 60simo anniversario della Dichiarazione di Schuman - il prossimo 9 maggio - un documento che ha posto le basi dell´Unione europea. Ogni anno il 9 maggio si celebra la giornata europea e al Parlamento si tengono i tradizionali "Open Days", l´8 maggio a Bruxelles e il 9 a Strasburgo. Altre manifestazioni sono previste a Lussemburgo.  
   
   
PREVISIONI DI PRIMAVERA PER IL PERIODO 2010-11: NELL´UE È IN ATTO UNA GRADUALE RIPRESA ECONOMICA  
 
Bruxelles, 6 maggio 2010 - Le previsioni di primavera della Commissione europea confermano che nell’Ue è in corso la ripresa economica. Dopo aver conosciuto la più grave recessione della sua storia, l’economia dell’Ue, secondo le previsioni, crescerà dell’1% nel 2010 e dell’1¾% nel 2011. Rispetto alle previsioni elaborate dalla Commissione in autunno, per quest’anno ciò implica una revisione al rialzo di ¼ di punto percentuale, dato che i Paesi Ue beneficiano di un contesto esterno più favorevole. Ciononostante, la ripresa continua ad essere frenata da una domanda interna ancora debole. Si prevede che la velocità della ripresa sarà diversa da uno Stato membro all’altro, a seconda delle rispettive circostanze e delle politiche perseguite. Le condizioni del mercato del lavoro hanno recentemente mostrato qualche segno di stabilizzazione: si prevede che quest’anno il tasso di disoccupazione nell’Ue si attesterà a un livello più basso rispetto alle previsioni precedenti, ma sarà comunque vicino al 10%. Le misure fiscali temporanee adottate sono state essenziali per imprimere una svolta all’economia dell’Ue, ma hanno anche contribuito ad aggravare il debito pubblico, che, secondo le previsioni, nel 2010 toccherà il 7¼% del Pil, per poi diminuire lievemente nel 2011. Olli Rehn, commissario Ue per gli affari economici e monetari, ha dichiarato: “Il miglioramento delle prospettive di crescita economica è una buona notizia per l’Europa. Adesso dobbiamo garantire che la crescita non sarà compromessa dai rischi che gravano sulla stabilità finanziaria. Una crescita sostenibile richiede uno sforzo deciso in termini di risanamento del bilancio e di riforme intese a migliorare la produttività e l’occupazione”. Nell’ue la recessione economica si è conclusa nel terzo trimestre 2009, in gran parte grazie alle misure eccezionali attuate con il piano europeo di ripresa economica, ma anche grazie ad altri fattori a carattere temporaneo. Dopo il rimbalzo iniziale, la ripresa si sta dimostrando più graduale rispetto ad altri episodi del passato. Non si tratta di un dato sorprendente, data la natura straordinaria della recente crisi. I rialzi ciclici che seguono le crisi finanziarie tendono ad essere più modesti che in altre circostanze. Come altri Paesi sviluppati, l’Ue dovrà far fronte alle conseguenze della crisi ancora per un certo periodo. Dopo la crisi, si attende una graduale ripresa - Benché nel complesso le prospettive di crescita a breve termine restino modeste, rispetto alle previsioni d’autunno si prevede un lieve miglioramento. Ciò è dovuto alla più forte ripresa dell’attività e degli scambi a livello globale osservata all’inizio dell’anno, nonché a migliori prospettive esterne. Successivamente, l’economia dell’Ue dovrà affrontare venti contrari su più fronti, che freneranno la domanda. Il profilo di questa ripresa sarà probabilmente condizionato, in una certa misura, da diversi fattori temporanei, legati alle condizioni climatiche, cicliche o politiche. La crescita del Pil diventerà più stabile non prima della fine del 2010, una volta che gli effetti di questi fattori saranno scomparsi. Ciò dipende dal livello ancora molto basso di utilizzo delle capacità, dalla riduzione dell’effetto leva, dalla maggiore avversione al rischio, che frena gli investimenti, e dalla crescita modesta dei consumi privati. La crescita dei consumi è ostacolata anche dalla crescita debole dei salari e dell’occupazione, e in molti Paesi anche dalla correzione subita dal mercato immobiliare. Mercato del lavoro e finanze pubbliche sotto pressione - Pur essendo significativo, l’impatto della crisi economica sul mercato del lavoro dell’Ue sembra meno grave rispetto a quanto inizialmente previsto. Ciò si spiega con l’adozione di misure a breve termine e con la conservazione dei posti di lavoro in alcuni Stati membri, ma è anche il risultato di riforme del passato. Recentemente hanno cominciato a manifestarsi segni di stabilizzazione, e le prospettive risultano lievemente migliorate rispetto alle previsioni d’autunno. Ciononostante, dato il consueto scarto tra gli sviluppi dell’economia reale e il mercato del lavoro, si prevede che quest’anno l’occupazione scenderà ancora dell’1% circa, e comincerà a crescere solo nel corso del 2011. Secondo le previsioni, il tasso di disoccupazione nell’Ue si stabilizzerà intorno al 10% – cioè mezzo punto percentuale al di sotto delle previsioni dello scorso autunno – benché la situazione sia molto differenziata nei vari Stati membri. La recessione ha avuto un forte impatto sulle finanze pubbliche. In conseguenza dell’entrata in funzione degli stabilizzatori automatici e delle misure discrezionali adottate a sostegno dell’economia nel quadro del piano europeo di ripresa economica, il disavanzo pubblico risulta triplicato rispetto al 2008. Si prevede che nell’Ue il disavanzo raggiungerà il punto più alto quest’anno (toccando il 7¼% del Pil) e migliorerà lievemente nel 2011 (scendendo a circa il 6½%), in seguito al venir meno delle misure di sostegno temporaneo e alla ripresa dell’attività. Secondo le previsioni, il rapporto debito/Pil è destinato a crescere. Il debito pubblico, mediamente elevato e ancora in crescita, è il lascito più duraturo della crisi, e si ripercuoterà sull’economia molto più a lungo dell’attuale periodo di previsione. L’inflazione dovrebbe restare moderata - L’inflazione dei prezzi al consumo ha segnato una certa ripresa rispetto ai livelli molto bassi registrati lo scorso anno. Tuttavia, il persistente ristagno dell’economia probabilmente frenerà sia la crescita dei salari sia l’inflazione, compensando parzialmente l’aumento ipotizzato dei prezzi dei prodotti di base e, per la zona euro, la debolezza della moneta. Secondo le previsioni, l’inflazione Iapc nell’Ue sarà in media pari all’1¾%, sia quest’anno sia il prossimo (nella zona euro si prevedono invece l’1½% quest’anno e l’1¾% il prossimo anno). L’incertezza resta alta, mentre nell’insieme i rischi si compensano - La ripresa dell’Ue continua ad essere caratterizzata da grande incertezza, come mostrano ad esempio le recenti tensioni sui mercati dei titoli sovrani. Anche le previsioni restano incerte, e i rischi nell’insieme si compensano. Dato che l’economia sta emergendo da una recessione che si è sommata ad una crisi finanziaria, la ripresa si basa essenzialmente sulla solidità dei mercati finanziari, che non si è ancora pienamente ristabilita. Anche un nuovo accentuarsi degli squilibri globali potrebbe ripercuotersi negativamente sulle prospettive europee di crescita. Nonostante apparenti segni di stabilizzazione, secondo le previsioni la situazione del mercato del lavoro resterà debole. Sviluppi su questo fronte saranno di importanza fondamentale per il processo di ripresa nell’Ue e potrebbero essere una fonte potenziale di errori di sopravvalutazione o sottovalutazione, anche a seconda dell’efficacia delle misure politiche. D’altra parte il rimbalzo in atto sui mercati emergenti e la conseguente ripresa degli scambi commerciali potrebbe incentivare ulteriormente l’economia dell’Ue, al di là delle attuali previsioni. La recente ripresa della fiducia (soprattutto verso il settore manifatturiero) fa pensare, nel breve termine, alla possibilità di sviluppi più favorevoli del previsto. Un esito positivo dell’operazione di aiuto finanziario alla Grecia potrebbe accrescere la fiducia degli investitori e dei consumatori. Anche i rischi che gravano sulle prospettive d’inflazione sembrano nel complesso compensarsi.  
   
   
UE: LA COMMISSARIA MALMSTRöM AVVIA IL DIALOGO CON GLI STAKEHOLDERS ITALIANI  
 
Bruxelles, 6 maggio 2010 - Cecilia Malmström, commissaria europea per gli affari interni, ha effettuato la sua prima visita ufficiale in Italia dove ha incontrato il ministro degli Affari esteri Franco Frattini e il sottosegretario all´Interno Alfredo Mantovano e le commissioni riunite di Camera e Senato. La visita è stata anche l´occasione per uno scambio di opinioni presso la Rappresentanza in Italia della Commissione europea con gli stakeholders italiani attivi in materia di immigrazione e asilo. A partecipare sono stati rappresentanti della società civile e di organizzazioni internazionali; ha moderato il Direttore della Rappresentanza, Lucio Battistotti. In apertura ai lavori, il Direttore della Rappresentanza ha sottolineato quanto sia "fondamentale che gli Stati membri dell´Unione europea affrontino insieme i problemi che riguardano l´immigrazione, al fine di consolidare e rafforzare una politica europea basata sulla solidarietà tra tutti i paesi". La commissaria è poi intervenuta precisando gli obiettivi dell´incontro, finalizzato non solo a presentare il suo piano quinquennale, ma soprattutto ad ascoltare le valutazioni e le raccomandazioni degli stakeholders che operano in Italia. "L´ambizione del programma di lavoro della Commissione – ha proseguito la Malmström - è quella di creare una politica europea comune in materia di asilo e immigrazione attraverso un approccio globale". La Commissaria ha sottolineato come tale politica debba essere fondata sui principi inderogabili di integrazione – solidarietà - sicurezza, e come il controllo delle frontiere esterne dell´Ue e del flusso di immigrazione illegale non possa prescindere dal rispetto dei diritti umani, della Convenzione di Ginevra e dell´obbligo di non-respingimento. I rappresentanti delle organizzazioni presenti hanno voluto porre l´accento sul "come fare", e hanno presentato proposte per il rafforzamento degli strumenti operativi della politica europea di immigrazione ed asilo. Paolo Morozzo, Comunità di Sant´egidio, ha suggerito l´introduzione di quote di integrazione, una proposta tesa a diminuire il traffico di esseri umani. Christine Weise, Presidente di Amnesty Italia, ha chiesto invece un mandato più forte in tema di diritti umani dell´agenzia europea Frontex per il controllo delle frontiere esterne. La Malmström ha ricordato che nel corso dell´attuale revisione del regolamento che ha istituito l´agenzia Frontex, si sta discutendo una proposta che prevede non solo una specifica istruzione e formazione dello staff, ma anche la presenza di Ong per monitorare la regolarità e l´efficacia delle operazioni. La maggior parte delle organizzazioni hanno portato all´attenzione della commissaria l´accordo recentemente stipulato tra il governo italiano e la Libia, di cui si è lamentata la scarsa conoscenza e al tempo stesso - come dichiara con una nota critica Oliviero Forti, Caritas Italia - "se ne conoscono bene gli effetti". Il responsabile regionale dell´Unhcr, Laurens Jolles, ha presentato le pessime condizioni dei centri di detenzione libici, e ha ricordato l´assenza in Libia di una politica d´asilo. "In Libia - ha replicato la commissaria - esistono delle difficoltà enormi dettate dalla chiusura del regime locale. E´ innegabile comunque il fatto che si tratti di un vicino importante con il quale è fondamentale stabilire un dialogo. La Commissione ha stabilito dei contatti per rafforzare la presenza europea sul territorio, sostenere le organizzazioni presenti in loco e aumentare la protezione e il monitoraggio." Infine, restano ancora notevoli questioni in sospeso sui diritti dei minori migranti e richiedenti asilo. Save the children ha esposto una raccomandazione chiara: "i diritti devono essere il punto di partenza delle politiche di sicurezza e controllo, mentre ad oggi non esiste per esempio un sistema di riferimento specifico per i minori in tema di asilo". Nei prossimi giorni - ha informato la commissaria Malmström – la Commissione discuterà un piano che conterrà i principi sulla detenzione dei minori.  
   
   
UE, CONTROLLO DEI BILANCI: SÌ AL DISCARICO 2008, MA NON PER CONSIGLIO E ACCADEMIA DELLA POLIZIA EUROPEA  
 
 Bruxelles, 6 maggio 2010 - Questo mercoledì i deputati hanno dato parere favorevole sulla gestione dei bilanci della maggior parte delle istituzioni e delle agenzie dell´Unione. Tuttavia, hanno rinviato la decisione sul bilancio dell´Accademia della polizia europea fino al mese di ottobre, a causa di irregolarità finanziarie, e, di due settimane, quella sul bilancio del Consiglio dei Ministri per consentire ulteriori negoziazioni. Su richiesta del Parlamento, è iniziato, infatti, fra le due istituzioni un dialogo ad alto livello, lanciato dal Presidente del Parlamento,jerzy Buzek, e dal Primo Ministro spagnolo, José Luis Rodríguez Zapatero, al fine di arrivare a una decisione positiva sul discarico. Anche se normalmente la prima votazione dovrebbe avvenire entro il 15 maggio, i deputati hanno scelto la via del rinvio di due settimane per consentire alle negoziazioni in corso di giungere a positiva conclusione nella sessione prossima di Strasburgo. "Vorrei dare una seconda, e ultima, possibilità al Consiglio affinché prepari tutta la documentazione necessaria per il discarico" ha affermato il relatore Ryszard Czarnecki (Ecr, Pl) prima della votazione. Miglioramento nel controllo dei fondi europei per l´agricoltura - Il Parlamento ha invece deciso di accordare il discarico alla Commissione, che controlla la maggior parte del bilancio comunitario. Nella risoluzione approvata, i deputati hanno accolto con favore i progressi compiuti negli ultimi anni, come ad esempio il miglioramento del tasso di errore da parte dei 27 nell´utilizzo dei fondi Ue destinati all´agricoltura, che per la prima volta nel 2008 è stato inferiore al 2%. In questi casi, quando si parla di "errore" non si contempla solo la frode, ma anche altri tipi di irregolarità, come errori nel compilare formulari o relazioni. Tuttavia, i deputati sottolineano la presenza di errori su larga scala nei settori dello sviluppo rurale, fondi strutturali, ricerca, energia e trasporti, allargamento e azioni esterne. Chiedono pertanto alla Commissione di inviare al Parlamento un piano per la riduzione di tali errori. Infine, la risoluzione domanda alla Commissione e agli Stati membri di semplificare le regole per la ricezione dei fondi comunitari. "L´obiettivo reale della mia relazione è di ridurre il tasso d´errore", ha spiegato Bogusław Liberadzki (S&d, Pl), relatore per il Parlamento. Necessaria maggior trasparenza per Consiglio e Commissione Un problema generale riscontrato dai deputati sul controllo della spesa dei fondi Ue è da addossare agli Stati membri, che spendono l´80% del bilancio comunitario. La maggior parte dei governi nazionali non compila le dichiarazioni nazionali di gestione, come invece richiesto a più riprese dal Parlamento, poiché facilitano il controllo della spesa. Danimarca, Gran Bretagna, Svezia e Olanda sono i paesi che hanno presentato tali dichiarazioni. I deputati vogliono più trasparenza in seno alla Commissione, in particolare attraverso una maggior informazione sui membri dei gruppi d´esperti e gruppi di lavoro, un registro pubblico delle Ong finanziate dall´Ue e la revisione del codice di condotta. Il discarico del bilancio della Commissione è stato approvato con 520 voti a favore, 68 contrari e 34 astensioni. Accordato il discarico al Parlamento - Con 535 voti favorevoli, 73 contrari e 29 astensioni, il Parlamento ha chiesto al suo Presidente di garantire il discarico del bilancio del Parlamento per il 2008. Nella risoluzione approvata, i deputati hanno espresso la loro soddisfazione per gli "sviluppi decisamente positivi nella gestione finanziaria del Parlamento", come lo Statuto dei deputati e degli assistenti parlamentari. I deputati hanno anche adottato una serie di suggerimenti per migliorare la trasparenza e l´efficienza del sistema di controllo interno del Parlamento. A tal fine, l´Aula ha chiesto che si tenga un dibattito annuale con il Segretario generale e con la commissione per il controllo dei bilanci, si predispongano corsi di formazione specifici in materia di appalti e si prepari una relazione annuale sulle attività del risk management. Il relatore per il discarico del Parlamento è Bart Staes (Verdi/ale, Be). Questioni aperte per il bilancio dell´Accademia di polizia - L´accademia di polizia europea è l´unica agenzia dell´Ue alla quale il Parlamento ha rifiutato il discarico. Basata a Bramshil, a 70 chilometri da Londra, ha un bilancio che presenta numerosi problemi, secondo i deputati. Per esempio, l´Accademia non rispetta le regole comunitarie in materia d´appalti. Inoltre, l´ufficio antifrode dell´Unione, l´Olaf, sta attualmente investigando sul possibile uso per fini privati di cellulari, mobili e sevizi di trasporto a disposizione dell´Accademia. I deputati hanno rinviato la votazione con 605 voti favorevoli, 6 contrari e 12 astensioni. Per migliorare la gestione del bilancio dell´Accademia i deputati hanno preparato un piano d´azione che sarà presentato al Direttore dell´Accademia prima della fine di giugno. La commissione per il controllo dei bilanci monitorerà i progressi e, in base ai risultati ottenuti, il Paramento si esprimerà nuovamente sul discarico in ottobre. Véronique Mathieu´s (Ppe, Fr) è il relatore per il discarico delle agenzie Ue. Altre istituzioni e i fondi di sviluppo europei - Il Parlamento ha accordato il discarico anche alle seguenti istituzioni: 7°, 8°, 9° e 10° Fondo di sviluppo europeo; Corte di Giustizia; Corte dei conti; Comitato economico e sociale; Comitato delle regioni; Mediatore europeo; Garante europeo della protezione dei dati. Inès Ayala Sender (S&d, Es) ha esaminato i fondi europei di sviluppo, mentre Ryszard Czarnecki il bilancio delle istituzioni elencate.  
   
   
SME FINANCE FORUM  
 
Bruxelles, 6 maggio 2010 - Il 6 maggio 2010 si svolgerà lo “Sme Finance Forum”, una conferenza organizzata dalla Commissione europea per le piccole e medie imprese, le banche ed altre istituzioni finanziarie. Lo Sme Finance Forum esaminerà la situazione del mercato e il contesto attuale, offrendo l’occasione di discutere nuove idee e strategie per migliorare l’accesso delle Pmi alle risorse finanziarie. La crisi finanziaria ha dimezzato il potenziale di crescita dell’Europa. Molti piani d’investimento e idee rischiano di non essere realizzati a causa dell’incertezza e della mancanza di finanziamenti. È essenziale che le banche ricomincino a svolgere il loro normale ruolo fornendo liquidità e sostenendo gli investimenti nell’economia reale. Inoltre, è importante sostenere e sviluppare ulteriormente i mercati azionari per le nuove imprese e le piccole imprese innovative. Lo Sme Finance Forum si svolgerà a Bruxelles il 6 maggio 2010 dalle ore 9.00 alle ore 16.00 nell’edificio Charlemagne (170 rue de la Loi/wetstraat). Fra gli oratori vi saranno Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea responsabile per l’industria e l’imprenditoria, Matthias Kollatz-ahnen, vicepresidente della Banca europea per gli investimenti, Wolf Klinz e Barbara Weiler, membri del Parlamento europeo, Georg Toifl, presidente dell’Ueapme (Unione europea dell’artigianato e delle piccole e medie imprese), Hugh Morgan-williams, presidente del Comitato Pmi ed attività imprenditoriale di Businesseurope.  Per iscriversi alla conferenza e per ulteriori informazioni  
   
   
CONCORRENZA: LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UNA CONSULTAZIONE SULLA REVISIONE DELLE NORME APPLICABILI AGLI ACCORDI DI COOPERAZIONE ORIZZONTALE  
 
Bruxelles, 6 maggio 2010 - La Commissione europea ha pubblicato, sotto forma di proposta, i regolamenti e le linee direttrici relativi alla valutazione degli accordi di cooperazione fra concorrenti, i cosiddetti accordi di cooperazione orizzontale. L´obiettivo di queste proposte è aggiornare e chiarire ulteriormente l´applicazione delle norme di concorrenza in questo ambito, assicurando che continuino a essere pertinenti nella mutevole economia odierna. Gli interessati possono trasmettere le loro osservazioni entro il 25 giugno 2010. Dopo la consultazione pubblica, e tenendo conto dei contributi ricevuti dagli interessati, la Commissione adotterà i testi definitivi alla fine dell´anno. Il vicepresidente della Commissione e commissario responsabile per la Concorrenza, Joaquin Almunia, ha affermato: "L´innovazione e la competitività sono fondamentali per la strategia "Europa 2020" della Commissione. Migliorando l´efficienza, gli accordi di cooperazione fra concorrenti, e in particolare gli accordi di R&s e di normazione tecnica, possono favorire l´innovazione e la competitività. Un insieme aggiornato di norme in materia permetterà di agevolare la collaborazione fra concorrenti, quando contribuisca al benessere economico senza creare rischi per la concorrenza". La concorrenza è uno degli strumenti chiave per conseguire una società più competitiva, interconnessa, rispettosa dell´ambiente, basata sulla conoscenza e sull´inclusione. L´innovazione e un migliore utilizzo delle risorse, il cui elemento chiave è la conoscenza, sono alla base di una maggiore prosperità. Per realizzare tale trasformazione, l´Europa deve far ricorso a numerosi strumenti, fra cui la concorrenza, per indurre le imprese a innovare e a cooperare su progetti tesi a migliorare l´efficienza. L´applicazione delle norme di concorrenza può essere efficace solamente se gli strumenti di tale politica, e in particolare quelli che incidono sugli accordi di cooperazione orizzontale, vengono aggiornati e adeguati agli sviluppi del mercato. Attualmente, indicazioni per la valutazione degli accordi di cooperazione orizzontale sono fornite da due regolamenti di esenzione per categoria (il regolamento (Ce) n. 2659/2000 della Commissione relativo ad accordi in materia di ricerca e sviluppo e il regolamento (Ce) n. 2658/2000 della Commissione relativo ad accordi di specializzazione) e dalle relative "linee direttrici sulla cooperazione orizzontale". I due regolamenti esentano gli accordi di R&s e gli accordi di specializzazione e produzione in comune dal divieto generale dell´Ue relativo a pratiche commerciali restrittive, a condizione che questi accordi soddisfino tutte le condizioni stabilite dai regolamenti. Le linee direttrici sulla cooperazione orizzontale forniscono un quadro analitico per la valutazione delle tipologie più comuni di accordi di cooperazione orizzontale, quali gli accordi di ricerca e sviluppo, di produzione, di acquisto, di commercializzazione e di normazione tecnica. Dato che i due regolamenti in vigore scadranno il 31 dicembre 2010, nel dicembre 2008 la Commissione ha cominciato a rivedere le norme applicabili agli accordi di cooperazione orizzontale, svolgendo un´ampia consultazione delle imprese europee e delle autorità garanti della concorrenza degli Stati membri. Dalla consultazione è emerso che il funzionamento del sistema attuale era considerato soddisfacente ma alcuni aspetti erano da migliorare. A tal fine, le linee direttrici sulla cooperazione orizzontale sono state ampiamente rivedute onde aiutare le imprese a valutare con maggiore certezza se un accordo limita o meno la concorrenza e, in caso affermativo, se può beneficiare di un´esenzione. Una questione fondamentale affrontata sono gli accordi per la definizione di standard. Gli standard sono sempre più importanti per facilitare l´innovazione (soprattutto nel settore delle tecnologie informatiche), ma per assicurare una concorrenza efficace è fondamentale che il processo per la loro definizione sia efficiente, aperto e trasparente. In particolare, la revisione del capitolo sulla normazione tecnica, sulla scorta dell´esperienza recentemente acquisita in materia, mira a garantire che la definizione degli standard avvenga in maniera tale che i benefici specifici da essa derivanti si concretizzino e siano trasferiti ai consumatori europei. Altre proposte importanti di cambiamenti da apportare all´insieme di norme esistenti sono: Nelle linee direttrici: l´introduzione di un capitolo sulla valutazione dello scambio di informazioni fra imprese; orientamenti sui termini standard nel capitolo relativo alla normazione tecnica; chiarimenti sull´applicazione delle norme di concorrenza agli accordi conclusi fra imprese comuni e le rispettive società madri. Nei due regolamenti: diffusione di pertinenti diritti di proprietà intellettuale e adeguamento delle restrizioni fondamentali (nel regolamento di esenzione per categoria relativo agli accordi di R&s); introduzione di una seconda soglia relativa alla quota di mercato per accordi di specializzazione e produzione in comune per quanto riguarda i prodotti utilizzati per consumo interno (nel regolamento di esenzione per categoria relativo agli accordi di specializzazione); chiarimenti sul concetto di "concorrenti potenziali" e introduzione di un arco di tempo di tre anni per ingressi futuri sul mercato (in entrambi i regolamenti). I testi riveduti sono destinati a sostituire i regolamenti in scadenza e la versione attuale delle linee direttrici sulla cooperazione orizzontale. Sono disponibili su Internet all´indirizzo seguente: http://ec.Europa.eu/competition/consultations/2010_horizontals/index.html  Le osservazioni possono essere trasmesse alla Commissione fino al 25 giugno 2010.  
   
   
A BRUXELLES SI È SVOLTA LA CERIMONIA ANNUALE DEL PATTO DEI SINDACI  
 
Roma, 6 Maggio 2010 - Si è svolta il 4 maggio a Bruxelles, nell’emiciclo del Parlamento Europeo, la cerimonia annuale del Patto dei Sindaci, un appuntamento che segue quello dello scorso anno per dimostrare l’impegno delle città europee a difesa del clima per e la diffusione di iniziative per l’ottimale utilizzo di fonti energetiche. Più di 1.600 le città che hanno aderito al patto, tra cui numerosi comuni della Provincia di Roma. Alla cerimonia hanno partecipato José Luis Rodríguez Zapatero, Primo ministro spagnolo, Presidente del semestre Ue; José Manuel Barroso, Presidente della Commissione Europea; Jerzy Buzek, Presidente del Parlamento Europeo; Günther Oettinger, Commissario europeo per l’energia e Ramón Luis Valcárcel Siso, Vice Presidente del Comitato delle Regioni. Per maggiori informazioni www.Eumayors.eu/  La Provincia di Roma, tra le prime province italiane a divenire Struttura di Supporto della Commissione Europea per questa iniziativa, ha partecipato alla Cerimonia con una delegazione e con i sindaci di Formello e Torrita Tiberina, che hanno firmato simbolicamente il Patto dei Sindaci alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni europee al termine della Cerimonia, insieme a quei Comuni che hanno aderito al Patto negli ultimi tre mesi. La Provincia di Roma intende esercitare fino in fondo il suo ruolo di Struttura di Supporto della Commissione Europea, impegnandosi a promuovere l’adesione al Patto dei Sindaci tra i Comuni del territorio che ancora non hanno aderito al Patto ed offrendo assistenza tecnica e strategica a quei Comuni - soprattutto ai più piccoli – carenti delle risorse necessarie per preparare il piano d’azione per l’energia sostenibile.  
   
   
UNGHERIA, CONTRIBUTI STATALI PER AZIENDE  
 
Praga, 6 maggio 2010 - Il Governo ungherese ha stanziato quasi 28 miliardi di fiorini per gli investimenti nel Paese. Il Governo ha deciso di finanziare direttamente, a fondo perduto, 29 investimenti di 5 aziende. In totale le aziende interessate riceveranno 27,8 miliardi di fiorini. Scopo di questi aiuti economici (ekd), forniti dal ministero dell´Economia, è di stimolare la ripresa dell´economia ungherese gravemente colpita dalla crisi economica mondiale. La somma maggiore la riceverà la Mercedes-benz Manufacturing Hungary Kft, che sta realizzando un investimento di 800 milioni di euro a Kecskemet (Ungheria centrale). L´azienda potrebbe ricevere tra settembre 2008 e la fine del 2013 22,15 miliardi di fiorini. La costruzione del nuovo impianto dell´azienda tedesca a Kecskemet creerà quest´anno opportunità di lavoro per più di 300 persone, prevalentemente professionisti, tecnici o laureati ed al completamento dei lavori le opportunità di occupazione totali potrebbero essere addirittura di 2.500 unità. Negli stabilimenti la produzione dovrebbe iniziare nel 2010. Un´altra azienda che riceverà i finanziamenti governativi sarà la Robert Bosch Kft, che intende investire 9,2 miliardi di fiorini per i progetti di ampliamento del suo stabilimento innovazione di Budapest. Altro interessante investimento è quello progettato dalla Pcp Zoldenergia Zrt, che realizzerà la costruzione di 25 impianti, con un investimento di 5 miliardi cadauno, nel Paese. Queste aziende utilizzeranno tecnologia ambientale per la lavorazione di rifiuti plastici. Secondo il progetto, gli stabilimenti verrebbero costruiti in due anni e dovrebbero ricevere un finanziamento di 160 milioni di fiorini cadauno. Nell´elenco delle aziende interessate ai contributi governativi si trova anche la Szemes Invest Kft, che ha in progetto la realizzazione di un complesso turistico a Balatonszemes. L´azienda ha in mente di costruire, entro il 2012, un centro logistico agrario, un villaggio turistico ed un ippodromo, per un costo totale di 24 miliardi di fiorini e con un contributo statale di 300 milioni. Il contributo governativo "ekd" può essere richiesto per investimenti che abbiano un valore minimo di 10 milioni di euro (2,7 miliardi di fiorini) e che creino almeno 50 posti di lavoro (nelle 4 regioni preferenziali i posti di lavoro necessari scendono a 25). Il contributo viene concesso in base alla decisione esclusiva del Governo, presa dal ministero dell´Economia e dello Sviluppo nazionale con la collaborazione dell´Itd Hungary. In caso di investimenti che superano i 100 milioni di euro è necessario avere anche il benestare preventivo della Commissione europea. Il contributo viene erogato posteriormente in base alle fatture presentate dall´investitore. Il periodo di controllo e di monitoraggio pubblico per gli impegni presi dalle aziende sovvenzionate dura 5 anni, per le piccole e medie imprese 3 anni.  
   
   
6 MAGGIO 2010 CARTA REGIONALE DEI SERVIZI: NUOVO STRUMENTO DI WELFARE IN LOMBARDIA  
 
(Pubbliredazionale) Il Convegno gratuito in programma a Milano - giovedì 6 maggio ore 14:00 presso l’Hotel Michelangelo di Via Scarlatti - illustrerà come la Carta Regionale dei Servizi emessa da Regione Lombardia possa essere utilizzata come Voucher Sociale Elettronico. Dopo la diffusione della carta in ambito sanitario, grazie alla soluzione informatica Crsvoucher, gli Enti Locali possono utilizzare la Carta Regionale come strumento per erogare contributi economici (Crs Carta Acquisti), come Voucher Sad per gestire i Servizi di Assistenza Domiciliare, come Voucher Asilo Nido per sostenere le Famiglie nel pagamento delle rette, come Voucher Trasporto per garantire ai cittadini il servizio di trasporto sociale. Il Convegno è organizzato dalla Divisione Welfare di Ristochef Spa e prevede la partecipazione di Lombardia Informatica Spa (società controllata da Regione Lombardia) che illustrerà gli obiettivi ragionali e lo sviluppo dei servizi accessibili con Crs. Il Convegno di Milano è la terza tappa di un roadshow che ha già toccato due sedi: Brescia (22 aprile) e Como (29 aprile) dove la partecipazione di Assessori, Dirigenti e Responsabili di Comuni, Piani di Zona, Asl e Province lombarde è stata numerosa e partecipata. Il soluzione Crsvoucher è sviluppata da Progetti e Soluzioni Spa. Ufficio Stampa: Alessandra Pierotti Tel. 02/33.215.354 crsvoucher@all-right.It  www.All-right.it/    
   
   
BOND LOMBARDIA."SOLE 24H VANEGGIA", REGIONE VALUTA QUERELA  
 
Milano, 6 maggio 2010 - "Non solo imprecisioni grossolane o gravi inesattezze, ma anche falsità riportate a regola d´arte nel servizio pubblicato ieri dal ´Sole 24 ore Lombardia´ sul Bond regionale emesso nel 2002, a partire dal titolo che afferma che la Regione starebbe subendo danni economici a causa delle difficoltà finanziarie della Grecia. Nulla di più falso". Lo afferma Regione Lombardia in una Nota. "La Regione non ha subito la perdita di un solo centesimo di euro - prosegue la Nota - e non ne potrà mai subire in seguito all´andamento dei titoli greci. Il presidente Formigoni ha già chiaramente sottolineato che non è da tenere nemmeno in considerazione l´ipotesi di un fallimento della Grecia, perché questo significherebbe simultaneamente la fine dell´Euro e dell´Unione Europea. E´ falsa l´affermazione riportata dall´autore dell´articolo che il meccanismo del ´sinking fund´ lombardo sia strano: esso è regolamentato puntualmente da una legge dello Stato (448/2001). E´ falsa l´affermazione che le plusvalenze derivanti dall´andamento del titolo siano intascate dagli istituti di credito e che le minusvalenze si scarichino su Regione Lombardia: i titoli del fondo sono di proprietà delle banche e i segni positivi o negativi del loro andamento si scaricano esclusivamente sul loro bilancio. E´ falsa l´affermazione che le banche possano acquistare a piacimento i titoli più rischiosi: esse possono muoversi solo nell´ambito di precise tipologie di titoli definiti da Regione Lombardia nel contratto. I titoli, peraltro, sono stati scelti con criteri prudenziali come più volte riconosciuto dalla Corte dei Conti". "E´ assurda - si legge ancora nella Nota - l´affermazione in base alla quale il ´sinking fund´ lombardo sarebbe poco oculato perché in esso sono previste obbligazioni emesse da altre Regioni italiane come Sicilia e Lazio, perché questo implicherebbe la convinzione che una istituzione pubblica italiana possa andare in default. Il che non viene neppure preso in considerazione né dalla nostra Costituzione e nemmeno dalle leggi vigenti". Per i motivi sopra riportati, Regione Lombardia ha già dato incarico agli uffici competenti di valutare se vi siano gli elementi necessari per formulare una querela per diffamazione. "Inoltre - conclude la Nota - nel servizio, dimostrando ignoranza, si evidenzia superficialmente un voto contrario dell´assessore alle Risorse e Finanze, Romano Colozzi all´istituzione della commissione tecnica per la verifica di alcuni aspetti dell´emissione obbligazionaria, dimenticando che Colozzi è un assessore esterno e quindi in Consiglio regionale non ha diritto di voto e quindi non vota".  
   
   
INIZIATIVA ADRIATICO IONICA- LA SECONDA ´DICHIARAZIONE DI ANCONA´ .SPACCA: FORTE DETERMINAZIONE, LA MACROREGIONE ADRIATICA SEGNA UN CAMBIO DI PARADIGMA  
 
Ancona, 6 Maggio 2010 - Obiettivo 2014. E´ il termine per costituire la Macro-regione Adriatica, fissato ieri nel corso della Riunione del Consiglio dell´Iniziativa Adriatico Ionica, tenutasi ad Ancona in occasione della scadenza annuale della Presidenza italiana, alla presenza del Ministro degli Esteri, Franco Frattini, del presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca e degli altri 8 Ministri degli Esteri dei Paesi membri (Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia,grecia,italia, Montenegro, Serbia e Slovenia). La costruzione di una macro regione e` tra i principali contenuti della Dichiarazione di Ancona, firmata dal Ministro Frattini, da Ilir Meta (Albania), Sven Alkalaj (Bosnia ´Erzegovina), Gordan Jandrokovic (Croazia), Spyros Kouvelis (viceministro Grecia), Milan Rocen (del Montenegro che assumera` dal 1 giugno la presidenza della Iai) e segue quella firmata esattamente 10 anni fa, nella stessa sede di Palazzo degli Anziani che decreto` la nascita dell´Iniziativa Adriatico Ionica. La macro-regione Adriatica e` un progetto di cooperazione finalizzato alla sicurezza, stabilita`, coesione e prosperita` dell´area del bacino Adriatico Ionico e di interconnessione tra istituzioni, fondi e normative, su aree tematiche come infrastrutture, turismo, cultura, ambiente, sviluppo rurale, gestione delle coste, rapporti tra Universita`, che vede coinvolti Paesi gia` membri dell´Unione Europea e altri che stanno seguendo l´iter di adesione o sono in fase avanzata, come la Croazia. L´iniziativa, che si basa sul modello collaudato della Regione del Baltico (tra Germania, Estonia, Lituania, Lettonia e Russia), ha tutti i prerequisiti per diventare un progetto operativo di sviluppo, da portare a compimento tra 4 anni, proprio quando la Grecia lascera` la presidenza Ue all´Italia. Un´iniziativa che il ministro Frattini ha definito una strategia importante che non duplica strutture gia` esistenti, ma che valorizza e rende efficaci le diverse esperienze di cooperazione transfrontaliera gia` in atto (Iai, Programma Ipa, Euroregione Adriatica), quelle cioe` sulle quali l´Italia gioca un ruolo fondamentale. Il presidente Spacca ha parlato di clima molto positivo e costruttivo. ´C´e` una forte determinazione da parte di tutte le delegazioni ´ ha detto- per arrivare alla creazione della macroregione adriatico ionica nel 2014. Una strategia per trasformare l´Adriatico da spazio di pace e relazioni a vera infrastruttura. C´e` anche la consapevolezza che il Sudest e` il fianco piu` debole dell´Europa e per questo la Macro regione servira` da spinta al rafforzamento dell´Unione Europea e all´integrazione. Siamo molto soddisfatti, perche` sulla strategia della macroregione c´e` una convergenza forte. Dieci anni fa, quando fu creata la Iai, si usciva dalla guerra balcanica e la strategia dei paesi aderenti all´Iniziativa era quindi tutta volta verso un disegno di pace, verso obiettivi di carattere politico. Oggi il quadro e` mutato, si punta a progetti che favoriscano lo sviluppo e l´integrazione. Avere nelle Marche, ad Ancona, la sede del segretariato permanente Iai e` una grande responsabilita`. Il Segretariato puo` contare sul contributo delle citta`, delle Universita`, delle Camere di Commercio, delle Istituzioni. Il lavoro dell´Italia in questo anno di presidenza e` stato valutato da tutti i paesi aderenti molto positivamente. L´impegno della Regione e` a proseguire i tanti progetti in corso con l´altra sponda dell´Adriatico, progetti a 360 gradi: dall´urbanistica alle Pmi, dalla cultura (con il prossimo Festival Adriatico-mediterraneo) ai servizi sociali. Proseguiremo con queste iniziative che partono dal basso- ha concluso Spacca - ma con la firma di oggi della Dichiarazione di Ancona ci sara` un cambio di paradigma.´ Frattini ha riferito che la riunione del Consiglio Iai e` servita anche a tracciare il bilancio dell´anno di presidenza italiana ed ha poi giudicato molto positivamente l´attivita` del Segretariato permanente dell´Adriatico- Ionio, con sede ad Ancona, dicendo che in soli due anni dalla istituzione ha svolto un ´buon lavoro´ di ´project oriented´, operando come catalizzatore di proposte da parte dei Paesi membri. Il ministro del Montenegro, Rocen, dopo aver ricordato che 10 anni fa il Montenegro non esisteva ancora come Stato, ha espresso la volonta` di seguire le iniziative avviate dall´Italia come esempio e guida di cooperazione, specialmente nel turismo, promozione-sviluppo delle Pmi e della protezione ambientale. Pero` abbiamo un vantaggio in piu` ´ ha concluso Rocen- siamo piccoli e tutti ci vogliono aiutare.´  
   
   
ZAIA IN CONSIGLIO REGIONALE: “VOGLIAMO UN VENETO CHE POSSA AUTODETERMINARE IL PROPRIO FUTURO”  
 
Venezia, 6 maggio 2010 - Vogliamo un Veneto autonomo in un’Italia federale, in cui i popoli possano autodeterminare il proprio futuro”. E’ uno dei passaggi che hanno caratterizzato l’intervento del Presidente della Regione Luca Zaia ieri in Consiglio regionale in occasione della presentazione del programma di governo e della nuova giunta. Sottolineando che in Italia ci sono territori che vivono al di sopra dei propri mezzi, Zaia ha detto: “non siamo disposti a nessuna forma di solidarietà se questa non si accompagni a un reale riscatto, etico, civile, economico e operoso di questi territori. Non è vero che la crisi del Mezzogiorno è derivata dall’assenza di risorse. Purtroppo, dobbiamo constatare che la questione meridionale è il combinato disposto tra scarsa produttività e pessima gestione. Esattamente quel che sta accadendo in Grecia. E se ai lavoratori tedeschi è stato chiesto un insopportabile sacrificio per molti versi ingiusto, lo dichiariamo subito: noi non assisteremo passivamente al sacco del Veneto per mantenere chi non sia disposto da subito a fare ordine e pulizia in casa propria. Il nuovo patto che noi proponiamo postula che deve incominciare una stagione di responsabilità per tutti e che bisogna rifondare il principio dell’autonomia della Regione”. Al Consiglio regionale Zaia ha lanciato la sfida della produttività: “ciò che chiedo è di potersi confrontare senza pregiudizi su una visione comune della democrazia e dunque dei lavori di questo Consiglio. Oggi possiamo assieme lavorare e proporre al popolo veneto la sua nuova Carta costituzionale, lo statuto, nella quale inserire le nostre idee, i nostri valori, il nostro profilo identitario, culturale e sociale, delineando un nuovo assetto istituzionale”. Allargando lo sguardo al panorama internazionale, Zaia ha detto: “il mio impegno istituzionale sarà volto a far sì che il Veneto possa svolgere un ruolo da attore protagonista sullo scacchiere europeo ed internazionale, ad esempio mediante accordi con Stati esteri, e mediante la sottoscrizione di intese con enti territoriali interni ad altri Stati. Sono convinto che occorre idealmente abbattere i convenzionali confini territoriali. Confini che non sono dogmi assoluti, come la storia delle Nazioni dimostra. Dobbiamo cercare sinergie istituzionali dalle quali il popolo veneto tragga giovamento”. Nel programma di governo regionale sono fissate una serie di priorità economico-strutturali: innanzitutto, il grande tema della semplificazione. “Al pari di quanto sta facendo il governo nazionale metteremo mano a un deciso processo di sburocratizzazione”. “Dobbiamo accrescere la competitività del Veneto a livello internazionale e di tutti i suoi settori produttivi in sintonia con le esigenze di tutela della nostra complessiva qualità della vita”, ha aggiunto Zaia, annunciando tra l’altro che nei bandi sarà previsto un 25-30% di Piccole e medie imprese nella realizzazione di opere finanziate con il meccanismo del Project financing. Ha ribadito la ferma intenzione di sostenere il settore manifatturiero. “Sono convinto – ha detto - che la sfida non sia quella di rincorrere i costi di produzione di paesi come l’India o come la Cina, i cui addetti vengono pagati anche due, tre dollari al giorno. Dobbiamo ripensare alla qualità di un made in Veneto al cento per cento”. Grande attenzione anche il settore agricolo, “un’eccellenza che va esaltata”. Ma è il lavoro la vera emergenza. “Ci occuperemo con energia di chi produce ricchezza per quasi 170 miliardi di euro e che costituisce il dieci per cento dell’intera forza lavoro nazionale. Arrivare primi al federalismo significa avere a cuore le sorti concrete dei cittadini”. Zaia ha ricordato con commozione gli imprenditori che si sono tolti la vita, perché non potevano sopportare la vergogna sociale cui sarebbero andati incontro, e alle loro famiglie Ha ricordato le aziende in crisi e i lavoratori senza occupazione, che sono diventati, su scala regionale, 107mila. “Troppi - ha aggiunto - anche se parlare di una cifra che non tocca il 5 per cento pare quasi un miracolo nell’Italia dell’8,5 per cento e nell’Europa del dieci per cento di disoccupati”. Dopo aver sottolineato l’impegno per il sociale e la sanità, a partire dagli ottimi risultati che si sono ottenuti in questi anni, Zaia si è soffermato sul tema delle risorse, che devono comunque essere reperite. “Per questo crediamo nella riforma in senso federale e in particolare nell’attuazione dell’articolo 119 della Costituzione e della legge delega n.42 del 2009. Il che significa che lo Stato deve lasciare sul territorio i redditi che il territorio produce, fatta salva una quota da stabilire di solidarietà e di sussidiarietà nazionale. Lavoreremo per una decisa negoziazione con lo Stato rivolta ad attuare quella geometria variabile che è permessa dall’articolo 116 della Costituzione, ma che finora nessuno ha mai ottenuto”. Un grande impegno sarà posto alla questione sicurezza, così legata a quella dell’immigrazione e del dibattito sui diritti-doveri. “Cercheremo di tutelare – ha proseguito il presidente - anche l’accesso al credito dei tanti che rivogliono vedere banche ancorate al proprio territorio. Non è concepibile che esistano istituti di credito fondati sul denaro delle popolazioni residenti e che si sentano svincolati da ogni responsabilità sociale e territoriale rispetto ai loro stessi correntisti”. Zaia ha poi parlato della straordinaria vocazione turistica del Veneto e di politiche coerenti con lo sviluppo di questo settore. Tornando sul tema del federalismo Zaia ha ricordato le parole del Presidente Giorgio Napolitano, che ha detto: l’autonomia dei territori è una necessità e non si contrappone all’unità del Paese. “Oggi, che la crisi sta mordendo con particolare ferocia, il federalismo – ha concluso Zaia - è un dovere per la Nazione”.  
   
   
ELEZIONI REGIONALI 2010: PRESENTATA STIMA FLUSSI IN UMBRIA  
 
Perugia, 6 maggio 2010 – L’incremento dell’astensionismo, che ha colpito molto di più il centrodestra, una mobilità elettorale che ha avvantaggiato il centrosinistra, con una inversione di tendenza rispetto alle elezioni precedenti, anche se il “trend” costante resta quello della riduzione del divario tra i due schieramenti. Sono alcuni degli elementi che emergono dalla stima dei flussi elettorali delle Regionali 2010 in Umbria, realizzata dal Dipartimento di Economia, Finanza e Statistica dell’Università di Perugia e dall’Agenzia Umbria Ricerche (“Aur”). L’analisi, che ha riguardato sia i voti ottenuti dalle liste sia – per la prima volta - quelli dei tre candidati presidenti, è stata presentata stamani a Palazzo Donini da Bruno Bracalente, docente del Dipartimento dell’Ateneo perugino, e dal presidente dell’Aur Claudio Carnieri. La stima è stata condotta sui risultati ufficiali di 353 sezioni elettorali (o aggregati di sezione) di sei comuni umbri Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello, Spoleto e Orvieto facendo il raffronto con le Europee del 2009 e con le Regionali del 2005. “Rispetto alle Europee – ha sottolineato Bracalente - l’astensionismo è stato molto rilevante: considerando, oltre agli elettori che non si sono recati ai seggi o che hanno espresso voto nullo o lasciato la scheda bianca, anche quelli che non hanno votato per alcuna lista ma solo per il candidato presidente, il non voto complessivo nelle Regionali del 2010 ha raggiunto le 301mila unità, circa 110mila in più rispetto alle europee del 2009. Agli astenuti del 2009, si sono aggiunti 42mila nuovi astenuti provenienti dal centrosinistra, 64mila dal centrodestra e 3mila dall’Udc. L’astensionismo ha dunque colpito molto di più il centrodestra, che ha perso quasi il 30 per cento dei propri elettori di un anno prima, mentre il centrosinistra ne ha perso il 15 per cento e l’Udc l’ 11 per cento”. Anche la mobilità tra blocchi “ha avvantaggiato il centrosinistra – ha rilevato Bracalente - che ha ricevuto dallo schieramento opposto 12mila voti, mentre ne ha ceduti solo 3mila. Lo scambio del centrosinistra con l’Udc è stato a saldo nullo: 2mila sia in uscita che in entrata. Il centrodestra peraltro recupera molti consensi dall’Udc, che gli cede circa 10mila voti (oltre un terzo di quelli ottenuti alle Europee), ricevendone in cambio solo 4mila. C’è una notevole fluidità del voto centrista (il tasso di fedeltà degli elettori dell’Udc è soltanto del 44 per cento), che tende a defluire verso destra, e una inversione di tendenza nel rapporto tra i due principali blocchi, a vantaggio del centrosinistra”. Il centrosinistra “sembra recuperare una parte dei voti in uscita verso lo schieramento opposto nelle ultime tornate elettorali di carattere più “politico”. Il saldo dei flussi tra blocchi era stato infatti negativo alle Europee del 2009 rispetto alle Politiche 2008 (17mila voti verso il centrodestra e 3mila all’Udc, contro 14mila e mille nella direzione opposta) e molto negativo alle Politiche del 2008 rispetto alle precedenti del 2006 (25mila voti dal centrosinistra al centrodestra, compresa l’Udc, contro circa 13mila nella direzione opposta). Analizzando il voto alle liste, l’astensionismo – ha sottolineato il professor Bracalente - ha colpito in misura molto minore il Pd (7 per cento dei propri voti del 2009), che presenta il più alto livello di fedeltà dei propri elettori del 2009 (79 per cento). Ha colpito un po’ più l’Idv (16 per cento) e molto di più le altre liste di centrosinistra considerate complessivamente, che alle Europee del 2009 comprendevano anche i Radicali e che hanno ceduto al non voto il 35 per cento dei propri consensi di un anno prima. Nell’ambito del centrodestra non ci sono invece differenze significative: circa il 30 per cento sia per il Pdl che per le altre liste. I flussi in uscita vanno, oltre che verso il non voto, in larga parte in direzione delle altre liste di centrosinistra (8mila voti dall’Idv, 13mila dall’insieme delle liste di sinistra e socialiste), mentre quelli in entrata vengono principalmente dal Pdl (6 mila). L’idv presenta un consistente flusso incrociato con le liste di sinistra (5mila in uscita e altrettanti in entrata) e determina in suo consistente incremento di consensi, oltre che per effetto del minore astensionismo, soprattutto acquisendo voti dal Pd (8mila) senza cederne alcuno. Oltre allo scambio incrociato con l’Idv, le liste di sinistra acquisiscono voti soprattutto dal Pd (13mila) e in piccola parte anche dal centrodestra, ma sono fortemente penalizzate dall’astensionismo al quale cedono 24mila voti delle Europee del 2009. Il Pdl, secondo la stima, risulta essenzialmente penalizzato dal non voto (a cui cede 54mila consensi delle Europee del 2009), mentre gli scambi tra liste danno un saldo pressoché nullo. Perde consensi nei confronti del centrosinistra, “in particolare del Pd a cui forse ‘restituisce’ parte dei voti acquisiti nei precedenti appuntamenti elettorali di carattere più politico, e della Lega, ma recupera una consistente quota di elettorato centrista (9mila voti dall’Udc) e dalle altre liste di centrodestra (5mila voti)”. Il “buon risultato della Lega Nord – emerge dall’analisi di Aur e Dipartimento di Statistica - è dovuto, oltre che ai consensi già ottenuti alle Europee, essenzialmente all’apporto di voti del Pdl (4mila), mentre il centrosinistra sembra contribuire soltanto con un piccolo flusso dal Pd (mille voti)”. Operando il confronto con le precedenti regionali del 2005, i risultati sono “opposti”. L’incremento del non voto alle liste è “molto minore” rispetto a quello osservato con riferimento alle ultime Europee e l’astensionismo aggiuntivo rispetto a quello del 2005 ha penalizzato il centrosinistra, che ha perso 38mila voti (il 14 per cento dei propri voti del 2005), mentre il centrodestra ne ha persi 12mila (l’8 per cento). Inoltre, il centrodestra recupera maggiormente sull’astensionismo precedente: dei 9mila astenuti del 2005 che in queste ultime Regionali hanno espresso un voto alle liste, 5mila hanno scelto il centrodestra, 3mila il centrosinistra e mille l’Udc. Anche i flussi di voti tra schieramenti hanno favorito il centrodestra, che ha ricevuto dal centrosinistra 22mila voti, mentre ne ha ceduti 18mila. Il centrodestra si avvantaggia inoltre dello scambio di voti con l’Udc (11mila voti sia in entrata e 7mila in uscita), mentre il saldo del centrosinistra nei confronti della lista di Centro è leggermente a vantaggio di quest’ultima (4mila in uscita dal centrosinistra e 2mila in entrata). Pure rispetto alle Regionali del 2005 si conferma che la vulnerabilità del centrosinistra nei confronti della crescita dell’astensionismo riguarda meno il Pd (che cede al non voto l’8 per cento degli elettori dell’Ulivo del 2005) e molto di più le altre liste del centrosinistra (27 per cento dei propri elettori di cinque anni prima). Anche l’Udc mostra una certa vulnerabilità al fenomeno (17 per cento dei propri voti del 2005 ceduti al non voto), mentre le liste di centrodestra ne hanno risentito meno: il Pdl poco meno del Pd (7 per cento); le altre liste di centrodestra il 13 per cento. Il Pd, tuttavia, conferma soltanto due terzi dei voti ottenuti cinque anni prima dall’Ulivo, avendone ceduti molti alle liste di sinistra (23mila, pari all’11 per cento), all’Idv (9mila), ma anche al centrodestra e in particolare al Pdl (13mila, pari al 6 per cento). I flussi in entrata nel Pd vengono invece quasi esclusivamente dalla sinistra (7mila voti). L’idv, non presente alle Regionali 2005, ha rilevato Bracalente, ha formato la sua forza elettorale attraverso tre flussi principali: il più consistente dalle liste della sinistra, che gli hanno ceduto 14mila voti, gli altri due della medesima entità (circa 9mila voti) dal Pd e dai partiti che hanno dato vita al Popolo della Libertà (leggermente più da An). Le liste di sinistra, oltre ad aver ceduto molti consensi del 2005 all’astensionismo e all’Idv, ne hanno ceduti anche al Pd (7mila) e alle liste di destra (6mila, di cui 3mila alla Lega), e il grado di fedeltà del loro elettorato è molto basso (38 per cento). Le medesime liste hanno tuttavia recuperato molto dal Pd (23mila voti) e in parte anche dalle liste di destra (circa 6mila voti). Il Pdl presenta il più elevato grado di fedeltà dei propri elettori delle Regionali del 2005, soprattutto per effetto di un minore astensionismo aggiuntivo (7 per cento), mentre i flussi in uscita verso altre liste si sono divisi tra Lega (10mila voti) e liste di centrosinistra, in particolare verso l’Idv (9mila voti), ma anche verso le variegate liste di sinistra e socialiste (4 mila voti). In entrata, invece, i flussi principali provengono dalla lista Uniti nell’Ulivo (13mila voti) e dall’Udc (10mila); flussi in entrata di una certa consistenza sono tuttavia venuti anche dalle altre liste di centrodestra (6 mila) e anche dall’astensionismo delle Regionali del 2005 che in quest’ultimo appuntamento elettorale si è tramutato in voto (4mila). Il consenso alla Lega Nord, che come l’Idv non era presente alle Regionali 2005, è dovuto in gran parte ai voti sottratti alle forze politiche che hanno dato vita al Pdl (10mila voti, la maggior parte dei quali provenienti da An), ma vi hanno contribuito anche gli elettori di Uniti nell’Ulivo e delle liste di sinistra (3mila voti ciascuno), mille dall’Udc. La stima dei flussi elettorali ha preso, infine, in esame il voto alle tre candidate a Presidente della Regione, in confronto alle Europee 2009 anche per valutare il peso del voto “strategico”, quando cioè – ha spiegato Bracalente - “un elettore ritiene che il suo candidato preferito non abbia chance di vittoria e quindi vota per un altro candidato con l’obiettivo di evitare che l’elezione sia vinta dal candidato per lui politicamente più lontano. Nel caso delle elezioni regionali umbre questo schema di comportamento potrebbe applicarsi ad una parte degli elettori dell’Udc: oltre la metà, circa 15mila, avrebbero espresso un voto ‘sincero’ scegliendo Paola Binetti, altri 10mila potrebbero aver optato per le altre due candidate, in particolare riversando 7mila voti alla candidata del centrodestra Fiammetta Modena e 3mila al centrosinistra, a Catiuscia Marini”. “Un altro risultato rilevante - ha aggiunto - è che gli elettori del Pd avrebbero confermato quasi totalmente, il 98 per cento, il loro voto alla candidata presidente del centrosinistra, senza fenomeni statisticamente apprezzabili di voto di protesta a candidati di altri schieramenti e con un astensionismo particolarmente ridotto”. Forme contenute di voto di protesta sembrano invece presenti nell’elettorato dell’Idv e delle altre liste di sinistra, che hanno trasferito alcune migliaia di consensi sia alla candidata dell’Udc sia alla candidata del centrodestra, soprattutto da parte degli elettori delle altre liste di sinistra. L’elettorato “europeo” del Pdl appare, da queste stime, meno compatto di quello del Pd nel sostenere il proprio candidato: un po’ meno dell’80 per cento, mentre un altro 15 per cento si è rifugiato nel non voto e il resto ha votato per la candidata del centrosinistra. Più che voto di protesta, quest’ultimo sembra tuttavia interpretabile principalmente come ritorno al centrosinistra di elettori in movimento (verso il centrodestra) in occasione delle più recenti elezioni Politiche ed Europee. “Elevata - ha detto Bracalente - l’incidenza del non voto, oltre il 40 per cento, in cui è verosimilmente presente quell’effetto ‘scoraggiamento’ che tradizionalmente tiene lontano dalle urne gli elettori umbri di centrodestra, convinti che la presidenza della Regione non sia contendibile”. Il presidente dell’Agenzia Umbria Ricerche, Claudio Carnieri, commentando i risultati della stima dei flussi elettorali “fondamentali per comprendere come si esprime il corpo elettorale e tanto più in una fase come l’attuale in cui sta prevalendo la dinamica della conquista del potere”, ha messo in evidenza come la partecipazione cambi a seconda della gerarchia della tornata elettorale, crescendo nelle elezioni politiche rispetto alle Regionali. “Influisce la difficile contendibilità dell’Umbria” ha detto, soffermandosi inoltre sulle dinamiche storiche significative tra i diversi partiti e nel rapporto tra i due blocchi. “Nel 2009 – ha rilevato tra l’altro – c’è stato un sorpasso del Pdl rispetto al Pd, ma considerando i due schieramenti la regione si conferma non contendibile. Dal 2005 al 2010 si sono registrate due fasi, con un accorciamento delle distanze tra i due blocchi, ma sono comunque forti e i flussi presentano modesti passaggi che talvolta si compensano”. Il presidente dell’Aur, esaminando i voti delle liste e i risultati ottenuti, ha infine invitato le istituzioni a compiere una “valutazione molto attenta” sulla nuova legge elettorale regionale. La teoria e il software su cui si basa la ricerca presentata oggi sono stati messi a punto dal professor Antonio Forcina; la raccolta e omogeneizzazione dei dati è stata curata da Mauro Casavecchia e Emanuele Pettini, dell’Agenzia Umbria Ricerche; l’applicazione del metodo e l’analisi dei dati sono di Michela Gnaldi; l’interpretazione e il commento sono stati curati dal professor Bruno Bracalente.  
   
   
DIRITTI : LA TOSCANA PRONTA A SPINGERE ANCORA PIÙ IN AVANTI LA FRONTIERA RAGGIUNTA NENCINI: «SULLA PARTECIPAZIONE SAREMO ANCORA PIÙ INNOVATIVI»  
 
Firenze, 6 maggio 2010 - La Toscana continuerà a scommettere sulla partecipazione e a premiare e raccontare le migliori pratiche partecipative in Toscana e nel mondo. E´ appena stato pubblicato infatti il bando per l´assegnazione dei premio Montaione, rivolto alle migliori esperienze, i migliori progetti e le migliore ricerche. «Quella del coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni delle istituzioni è una frontiera già molto avanzata nella nostra regione, grazie anche al lavoro dell´assessore Fragai che mi ha preceduto e che ringrazio -- commenta l´assessore Riccardo Nencini -- . Montaione è famoso nel mondo per il processo partecipativo che ha riguardato il recupero del borgo medievale di Castelfalfi, molti altri sono stati i processi partecipativi attivati in Toscana negli ultimi due anni. Ora siamo pronti ad allargare ulteriormente questa frontiera, attraverso un´interpretazione innovativa delle forme in cui la partecipazione si può attuare: utilizzando ad esempio ancora di più di ieri le nuove tecnologie per dare maggiore trasparenza ed efficienza ai processi decisionali, in modo che il tempo utilizzato prima eviti che un progetto o un cantiere si blocchi poi». La Toscana è stata la prima Regione in Italia (e finora l´unica) ad approvare, nel 2007, una legge per favorire il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni delle istituzioni. Una legge scritta in modo partecipato che guarda molto oltralpe e al dibattito pubblico francese, ma che è anche molto toscana. L´anno scorso a Montaione per tre giorni politici, amministratori pubblici, esperti e cittadini hanno discusso e si sono scambiati buone pratiche: perché la partecipazione va anche insegnata e imparata. E lo stesso accadrà quest´anno, a novembre. Il bando del premio 2010 è appena uscito. C´è tempo fino al 31 luglio per presentare la domanda. Sarà premiato il miglior processo partecipativo compiutamente realizzato, sia in Italia che all´estero, ma anche, con 2.000 euro, la migliore ricerca sulla partecipazione, realizzata da giovani ricercatori italiani o stranieri con non più di 35 anni, e il miglior processo partecipativo toscano tra quelli finanziati con i fondi della legge regionale sulla partecipazione. I primi due premi saranno assegnati da un comitato scientifico composto dai professori Umberto Allegretti, Loic Blondiaux, Luigi Bobbio, Quim Brugué, Rodolfo Lewanski, Massimo Morisi, Yves Sintomer e Stefano Zamagni. Le ricerche dovranno essere scritte in italiano, francese, spagnolo, portoghese e inglese. Il miglior processo partecipativo toscano sarà invece deciso, come l´anno scorso, da una giuria di cittadini estratti a sorte tra tutti i residenti in Toscana. Il bando del premio è disponibile sul sito della Regione Toscana. bando del premio 2010  
   
   
SABATO PROSSIMO A VILLA UMBRA GIORNATA FORMATIVA PER AMMINISTRATORI ENTI LOCALI  
 
Perugia, 6 maggio 2010 – Tornano a “studiare” gli amministratori degli enti locali per gestire le differenti problematiche del loro lavoro in tempi brevi e in un contesto di minore disponibilità di risorse umane e finanziarie. Lo dimostra il fatto che sono sempre più numerose le adesioni di sindaci, assessori e consiglieri degli enti locali dell’Umbria, e non solo, all’iniziativa formativa promossa dal Consorzio “Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica”. La giornata di studio, intitolata “Ruolo e competenze degli amministratori dei Comuni, delle Province e delle Comunità montane dopo la riforma della pubblica amministrazione”, si terrà a Villa Umbra il prossimo 8 maggio, dalle ore 9 alle 13, e sarà gratuita per tutti gli amministratori degli enti locali che vorranno partecipare. Il seminario fa seguito ad una serie di incontri che il Consorzio propone come riflessione e confronto a supporto degli Amministratori locali – spiegano gli organizzatori - In questa fase di trasformazione, nell’ambito delle pubbliche amministrazioni è auspicabile un maggior raccordo tra amministratori e dirigenti. In questo contesto le giornate formative possono essere utili ad una migliore applicazione delle normative nazionali e per approfondire in maniera concreta i mutamenti che si stanno verificando nel settore”. Ad aprire i lavori di sabato sarà l’amministratore unico del Consorzio Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, Alberto Naticchioni. Presiederà il presidente della Provincia di Perugia e dell’”Upi” (Unione Province Italiane)umbria, Marco Vinicio Guasticchi. Il relatore sarà Arturo Bianco, esperto in organizzazione e gestione di Province, Comuni e Comunità Montane, che affronterà varie tematiche, tra cui i nuovi compiti degli amministratori, la distinzione delle competenze tra amministratori e dirigenti, l’applicazione del Dlgs n.”150/2009” negli enti locali, le fasce di merito del personale, le metodologie ed i soggetti della valutazione, il conferimento e la revoca degli incarichi dirigenziali, gli incarichi dirigenziali a tempo determinato, i vincoli alla contrattazione decentrata e le nuove regole per le relazioni sindacali.  
   
   
DELEGAZIONE ANCI HA INCONTRATO MINISTRO TREMONTI ISTITUITO TAVOLO TECNICO PERMANENTE SUI PROBLEMI DELLA FINANZA LOCALE PER I COMUNI  
 
Roma, 6 maggio 2010 - Un tavolo tecnico permanente sui problemi della finanza locale per i Comuni, che si riunirà tra 15 giorni. E´ quanto ottenuto ieri a Roma dall´Anci, i cui rappresentanti hanno incontrato il ministro dell´Economia Giulio Tremonti. Nella delegazione c´era anche il presidente dell´Anci Basilicata, nonché sindaco di Potenza, Vito Santarsiero. Durante l’incontro è stata rappresentata la situazione molto precaria della finanza dei comuni italiani e sono stati chiesti interventi urgenti per poter “far respirare” i Comuni. Sul tavolo principalmente tre temi: la restituzione di circa 800 milioni di risorse tagliate ai Comuni e non restituite. A medio termine l´allentamento del patto di stabilità, la discussione sul federalismo fiscale e l´autonomia impositiva per gli enti locali. Ricordato che dal 2004 al 2009 i Comuni hanno dato un contributo positivo al saldo della pubblica amministrazione. Il ministro Tremonti ha raccolto le proposte avanzate dall’Associazione relative alle entrate (Ici, fondo sociale, costi della politica, Immobili categoria D), al patto di stabilità interno (sia nella parte relativa alle regole sia nella parte relativa all’onere a carico del comparto) e alla questione urgente relativa al regime giuridico della Tarsu. Ha poi presentato un percorso che dovrebbe portare all’attuazione del federalismo fiscale e alla riorganizzazione del sistema delle entrate dei comuni. Il tavolo ha individuato alcune soluzioni positive sia per quanto riguarda l’anno 2010 sia per quanto riguarda le questioni a medio-lungo termine. I tavoli tecnici dovranno presentare proposte concrete al tavolo politico che continuerà a riunirsi con cadenza quindicinale in vista dei provvedimenti che saranno adottati prima dell’estate. Nel corso dell’incontro Santarsiero ha posto anche le questioni che riguardano il Mezzogiorno, in particolare lo sblocco dei fondi Fas, ed ha anche chiesto di valutare l’opportunità di portare da 3 dodicesimi a 4/5 dodicesimi la percentuale di anticipazione di tesoreria onde consentire ai Comuni di poter risolvere i problemi di cassa che spesso bloccano la gestione del bilancio ed i pagamenti verso terzi.  
   
   
BASILICATA CONSIGLIO REGIONALE, 12 MAGGIO PRIMA SEDUTA IX LEGISLATURA ALL’ORDINE DEL GIORNO LA CONVALIDA DEGLI ELETTI E L’ELEZIONE DELL’UFFICIO DI PRESIDENZA  
 
Potenza, 6 maggio 2010 - La prima seduta dell’Assemblea regionale della Ix legislatura è stata fissata per mercoledì 12 maggio 2010, alle ore 11,00, nel palazzo della Giunta regionale (Via Vincenzo Verrastro, 4 – Potenza). All’ordine del giorno la convalida provvisoria degli eletti, l’elezione del presidente del Consiglio, dei due vicepresidenti e dei due consiglieri segretari. L’assemblea procederà, poi, all’elezione dei componenti della Giunta delle elezioni. Al termine è prevista una comunicazione del presidente del Consiglio neo-eletto.  
   
   
FIRENZE:_ PATTO DI STABILITA’, LA PROVINCIA CHIEDE OSSIGENO “SBLOCCARE I RESIDUI PASSIVI IN CONTO CAPITALE".  
 
Firenze, 6 maggio 2010 - Il Consiglio provinciale di Firenze, approvando un ordine del giorno presentato dalla Giunta dopo una serie di passaggi nelle commissioni competenti, ha chiesto un intervento congiunto di tutti gli organismi rappresentanti degli Enti locali, in particolare Upi e Anci, nei confronti del Governo affinché si ottenga una “immediata verifica della situazione e ed una revisione dei parametri che regolano il Patto di stabilità”. Il riferimento è a tutte quelle azioni che oltre a contribuire al rilancio dell’economia del paese consentono di velocizzare i pagamenti a favore delle imprese per lavori già fatti e per quelli che rischiano di essere bloccati o di non essere avviati. Ad esempio si chiede al Governo la possibilità di utilizzare i “residui passivi in conto capitale”, cioè quelle risorse già disponibili che non producono nuovo debito”. Lo scorso anno fu data una possibilità di utilizzo del 4 per cento. Ciò consentì alla Provincia di Firenze maggiori possibilità di pagamento per circa 9 milioni di euro. Insieme all’ordine del giorno, passato a voti praticamente unanimi (se si esclude il no personale della consigliera del Pdl Erica Franchi e l’astensione di Lorenzo Verdi per Rifondazione comunista), il Consiglio provinciale ha approvato delibere per una variazione al bilancio annuale di previsione, per il riconoscimento della legittimità di debiti fuori bilancio e per la disciplina attuativa del codice della strada. “Grazie a un avanzo d’amministrazione complessivo di 22 milioni di euro – ha spiegato in particolare l’assessore al Bilancio Tiziano Lepri - è possibile destinare le risorse al reintegro di somme vincolate, ad investimenti per l’edilizia scolastica, la viabilità, interventi soprattutto in ordine alla difesa del suolo, al pagamento del contratto di servizio di Florence Multimedia”. Quest’ultimo punto è stato oggetto di discussione nell’ambito del Consiglio. Il Pdl ha contestato la destinazione della cifra di 300 mila euro in assenza del piano industriale che sarà comunque presentato entro il 15 maggio. Il Pd ha per parte sua ricordato le mozioni approvate dal Consiglio in ordine alla struttura di comunicazione nonché alle figure professionali che operano come giornalisti nell’ente, avviando un percorso che di volta in volta viene sottoposto all’assemblea di Palazzo Medici Riccardi e alle competenti Commissioni consiliari. Circa la disciplina attuativa degli articoli 134 e 136 del Codice della strada, la delibera presentata dall’assessore ai Trasporti Laura Cantini ha avuto i voti favorevole delle forze presenti in Consiglio con l’astensione del Pdl. Con l’attuazione degli articoli in questione, si consente di fatto il riordino, in modo uniforme, della segnaletica stradale consentendo di associare le indicazioni di servizi sia commerciali che non commerciali ma che siano riconosciuti di pubblica utilità.  
   
   
CONVEGNO "LE PROVINCE ITALIANE INCONTRANO LA BEI"  
 
Roma, 6 maggio 2010 - Il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti è intervenuto al convegno "Le Province italiane incontrano la Bei", incontro svoltosi venerdì 30 aprile nella capitale, presso il Centro Congressi Rospigliosi, in Via Xxiv Maggio, n. 43. La Bei (Banca Europea per gli Investimenti) - istituita nel 1958 dal trattato di Roma - è l´istituto di credito a lungo termine dell´Unione europea. L’istituto concede prestiti al settore pubblico e privato per finanziare progetti d’interesse europeo. Nel suo intervento Zingaretti ha sottolineato: “La Provincia di Roma ha individuato prima di altre nella Bei un importantissimo partner per promuovere sviluppo e con questa istituzione europea da tempo ha avviato progetti di cooperazione, che sono risorse in più ma soprattutto hanno innovato il modo di aiutare i piccoli Comuni, rinnovando e lanciando l´idea moderna di enti locali e di prossimità come sono le province". Tra i progetti messi in campo Zingaretti ha evidenziato l´importanza dell´aiuto all´accesso al credito, affermando: "Siamo un sostegno ed un canale che favorisce l´accesso al credito per i piccoli Comuni che altrimenti non avrebbero al loro interno la forza di dialogare con importanti istituzione come la Bei. Favorire dunque una modernizzazione degli enti locali, anche coloro che per la loro dimensione rischierebbero di rimanere esclusi dalle opportunità che l´Europa offre". "Quanto sta avvenendo questi giorni in Europa – ha proseguito il presidente Zingaretti – conferma evidentemente l´assoluta e totale l´interdipendenza dei destini dei paesi europei ed al tempo stesso segnala una necessità: ovvero un poderoso salto di qualità dei processi di integrazione di comunanza ed anche di rafforzamento della dimensione politica dell´Europa. Noi però non possiamo limitarci a parlarne, o a reclamarlo illudendoci con furbizia che non si possa fare nulla”. “Il rapporto tra enti locali e Bei – ha concluso Zingaretti – favorisce quell´idea di Europa utile perché serve a risolvere i problemi. E´ un´istituzione importante e bisogna coglierla e non passare il tempo a discutere sul dilemma se l´Europa serve. Se l´Europa non ce la fa, non bisogna farne a meno ma rafforzarla". In tal senso la Provincia di Roma ha avviato l’azione di sostegno ai Comuni per promuovere l’adesione al Patto dei Sindaci, l’iniziativa sull’energia lanciata dalla Commissione europea. La Provincia di Roma, struttura di supporto per il Patto agisce per favorire la definizione dei Piani di sostenibilità energetica da parte dei Comuni, volti a individuare progetti concreti di efficienza energetica, nel quadro della strategia europea 20-20-20.  
   
   
BOLZANO, BANDO 2010 FSE: 13 MILIONI CONTRO LA CRISI E PER L´INNOVAZIONE  
 
Bolzano, 6 maggio 2010 - E´ stato pubblicato nei giorni scorsi il bando 2010 del Fondo sociale europeo: la somma a disposizione della Provincia di Bolzano è pari a 13,1 milioni, 100mila euro in più rispetto al 2009. Anche quest´anno priorità agli interventi anti-crisi e a quelli a sostegno dell´innovazione, in crescita gli sforzi per la semplificazione amministrativa. 13,1 milioni di euro, questo il budget a disposizione del bando 2010 del Fondo sociale europeo suddiviso in quattro assi: adattabilità, occupabilità, inclusione sociale e capitale umano. "Il bando - ha spiegato la coordinatrice del servizio Laura Favaro - riprende l´accordo Stato-regioni dello scorso anno, e punta sull´utilizzo della formazione professionale come strumento per evitare l´esclusione dal mercato dei lavoratori colpiti dalla crisi, e per spingere le imprese all´innovazione. Il riferimento alla crisi non è casuale, visto che il 2010 è l´anno europeo della lotta alla povertà e all´esclusione sociale". "L´unione Europa, grazie ai suoi programmi - ha sottolineato il presidente Luis Durnwalder - offre anche alla Provincia di Bolzano un sostanzioso aiuto finanziario per la realizzazione di progetti nei più svariati settori. Per quanto riguarda il Fondo sociale europeo, l´obiettivo deve essere quello di favorire l´ingresso nel mondo del lavoro, la riqualificazione professionale e il re-inserimento di tre categorie: donne, persone diversamente abili e lavoratori in età avanzata. In Alto Adige c´è sostanzialmente la piena occupazione, ma è nostro compito fare il possibile per mantenere e possibilmente migliorare questa situazione. Uno degli obiettivi per il futuro, per quanto riguarda il Fondo sociale europeo, dev´essere quello di ridurre la burocrazia e velocizzare l´iter delle pratiche". Proprio in quest´ottica si inquadrano alcune delle novità previste per questa edizione del bando Fse, nel quale spiccano alcuni accorgimenti per la semplificazione amministrativa come il maggiore utilizzo degli strumenti telematici. "La nostra volontà - ha aggiunto Thomas Mathà, neo-direttore della Ripartizione affari comunitari - è quella di cercare una strada comune per rendere più veloce e meno burocratizzata la macchina del Fondo sociale europeo. Nell´ambito del bando 2007-2013, la Provincia di Bolzano ha impegnato sino ad ora circa la metà dei 160 milioni messi a disposizione da Bruxelles: i progetti presentati sono stati più di 600, quelli approvati oltre 400".  
   
   
VENEZIA, DIBATTITO FESTA 150 ANNI UNITÀ D’ITALIA. ZACCARIOTTO: «OPPORTUNITÀ PER UN FEDERALISMO CHE PREMIA I TERRITORI VIRTUOSI»  
 
Venezia, 6 maggio 2010 - La presidente Francesca Zaccariotto interviene nel dibattito in corso sui festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia, avviato con decreto del Presidente del Consiglio e riacceso dalle parole di ieri del cardinale Bagnasco. “Il problema non è riconoscere o negare l’unità nazionale del paese, che è un tesoro nel cuore di tutti noi secondo le parole del presidente della Cei, quanto cogliere positivamente l’opportunità offerta dalla ricorrenza istituzionale per realizzare concretamente le riforme istituzionali già condivise, e per accelerare quel processo di modernizzazione e di autonomia fiscale che altro non è che una risposta alla volontà dei cittadini espressa attraverso il voto. Un federalismo che premia i territori virtuosi, che restituisce ai comuni e alle province che funzionano le risorse finanziarie per realizzare opere e servizi, per migliorare le scuole, per svolgere al meglio il compito - oggi sempre più urgente – dell’incrocio fra domanda e offerta di lavoro. Il modo migliore di ricordare l’Unità d’Italia è quello di realizzare il federalismo, che porterebbe davvero a compimento l’unità italiana. Questa visione la ritroviamo nel pensiero di Carlo Azeglio Ciampi, che lo ha scritto recentemente, al ministro Calderoli, e mi trova pienamente d’accordo”.  
   
   
150ESIMO SPEDIZIONE DEI MILLE:PRESENTATE LE CELEBRAZIONI SICILIANE  
 
Roma, 6 maggio 2010 - La Sicilia apre le celebrazioni del 150esimo anniversario della spedizione dei Mille a Marsala con la visita del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Le celebrazioni inizieranno il prossimo 11 Maggio e si protrarranno fino al 8 Agosto. L´apertura sara´ segnata dal riallestimento del Museo Civico garibaldino di Marsala, dalla collocazione di una lapide commemorativa all´interno del monumento di Pianto Romano di Calatafimi con una frase di Andrea Camilleri, dall´apertura notturna del Museo Pepoli dove si terra´ un concerto a cura del Conservatorio di Trapani, dall´inaugurazione del Museo del Risorgimento di Salemi. La Regione Siciliana ha voluto caratterizzare, con convegni e approfondimenti storici, queste celebrazioni come momento di riflessione critica della fase post-unitaria. "Vogliamo riconsiderare gli effetti storici dell´Unita´ d´Italia sulla Sicilia - spiega l´assessore ai Beni Culturali Gaetano Armao -, se sia stata un´opportunita´ o un ´disfavore´. L´italia unita, come affermato dal Capo dello Stato, e´ certamente un valore, tuttavia questa unita´ non puo´ andare a discapito del Mezzogiorno. L´autonomia siciliana e´ un mattone sostanziale della crescita di un Paese unito che non puo´, pero´, pensare di crescere in modo asimmetrico. E´ un Paese che deve trovare le sue ragioni di convergenza e di coerenza. Per fare questo il ruolo dello Statuto della Regione Siciliana e´ fondamentale per la difesa dei diritti dei siciliani e per fare crescere la nostra Isola". Questo il programma delle manifestazioni per il 15oesimo anniversario della spedizione dei mille: 11 maggio mattina Marsala: Inaugurazione del riallestimento del Museo civico garibaldino presso il complesso S. Pietro; 11 maggio mattina Calatafimi: Collocazione e inaugurazione della lapide commemorativa all´interno del monumento di Pianto Romano con frase di A. Camilleri; 11 maggio mattina Salemi: Inaugurazione del Museo del Risorgimento; 11 maggio ore 21 Trapani: Apertura notturna Museo Pepoli e concerto a cura del Conservatorio di Trapani e a seguire visite guidate della nuova Sezione dei Cimeli Risorgimentali; 12 maggio Palermo-fondazione Banco di Sicilia: Convegno "Lo sviluppo dell´economia italiana dallo sbarco dei Mille ad oggi" organizzato dalla Federazione Cavalieri del Lavoro; 15 maggio Palermo-palazzo Abatellis: Uniti dal Mediterraneo - premio Al Idrissi; 15 maggio Palermo-palazzo Abatellis: installazione opera d´arte contemporanea ´Il muro del mare´ di Piero Gruccione nell´ambito del 64° anniversario dell´Autonomia Siciliana; 15 maggio Palermo-teatro Politeama: Concerto in occasione del 64° anniversario dell´autonomia siciliana; 15 maggio Messina-teatro Garibaldi: Concerto in occasione del 64° anniversario dell´autonomia siciliana; 15 maggio Catania-teatro Bellini: Concerto in occasione del 64° anniversario dell´autonomia siciliana; 26 maggio Misilmeri-castello: Convegno "Il mito popolare di Giuseppe Garibaldi" ; 27 maggio Palermo-albergo delle Povere: Mostra ´900 - Un viaggio nella vita siciliana´; 28 maggio Palermo: Convegno "Garibaldi e la Sicilia dei Florio : un doppio scacco con proiezioni di video in cui si esplicitano le condizioni della Sicilia di 150 anni fa; 28 maggio Palermo-palazzo Steri: Giornata di studio dal titolo ´Ricordando Braudel. Mediterraneo un mare condiviso´ e visita guidata della mostra delle carte della Sicilia del fondo di Antonino La Gumina; 29 maggio Palermo-storia Patria: Convegno sul tema ´Garibaldi in Sicilia 150 anni dopo´ e contestuale inaugurazione del Museo del Risorgimento "Vittorio Emanuele Orlando"; 29 maggio Palermo: Apertura Nuovo Teatro Garibaldi; 29 maggio Palermo: ´Distretto risorgimentale impresa garibaldina´ - Percorsi attraverso i luoghi della citta´ testimoni dell´epopea garibaldina; 30 maggio/31 agosto Palermo-palazzo Abatellis: Mostra ´Lo Spasimo degli Spasimi´.  
   
   
FVG LEADER IN ITALIA PER VOUCHER VENDUTI  
 
Trieste, 6 maggio 2010 - Rimane imbattuto il record di marzo (41.854) ma la vendita di voucher di lavoro occasionale accessorio in Friuli Venezia Giulia prosegue a ritmi elevatissimi anche in aprile che, grazie al secondo parziale assoluto del 2010 (34.248), porta il totale di voucher venduti nei primi quattro mesi dell´anno a 132.675. Aprile, Fvg Guida Con 34,1/1000 - Grazie a questi numeri, l´estremo Nordest d´Italia conquista nettamente anche la leadership mensile nazionale, guidando la classifica percentuale (su 1000 abitanti) con 34,1 davanti a Trentino Alto Adige (27,7), Emilia Romagna (19,5), Piemonte (14,7), Toscana (12,8) e Veneto (11,7). Lontane Le Altre Regioni - Esce così rafforzata anche la prima posizione assoluta del Friuli Venezia Giulia che, dopo quattro mesi, vanta un distacco rilevante rispetto al Trentino Alto Adige (335 contro 269,2 p.M.) ed addirittura abissale rispetto al Veneto, terzo con 183,5 per mille. Media Nazionale Ferma A 8,2/1000 - "Dati che si commentano da soli e che confermano - spiega l´assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, facendo notare la differenza rispetto alla media nazionale di 8,2 per mille - l´efficacia dell´iniziativa e della nostra campagna informativa". Obiettivo 500Mila A Fine 2010 - Rosolen, tra l´altro, si aspetta un ulteriore incremento dei voucher nei prossimi mesi che porterebbe ad un totale annuo vicino a quota 500mila, raddoppiando sostanzialmente il risultato del 2009. Udine Senza Rivali In Fvg - Ancor una volta, fa notare Rosolen, il dato mensile di vendite è fortemente influenzato dalla provincia di Udine che, con 18.730 voucher, rappresenta oltre il cinquanta per cento del totale regionale. A lunga distanza, infatti, seguono Pordenone (7.256), Trieste (5.325) e Gorizia (2.937). Commercio E Turismo In Vetta - Analizzando l´aspetto settoriale rispetto all´intero Friuli Venezia Giulia, la fetta più grossa è rappresentata dall´accoppiata commercio-turismo (8.192) e servizi (6.757) che, con 14.949 voucher complessivi, fa meglio delle cosiddette altre attività (11.066), dell´agricoltura (5.555) e del lavoro domestico (2.678).  
   
   
PIEMONTE: VOUCHER PER LA PARTECIPAZIONE AD EVENTI FIERISTICI ALL´ESTERO DOMANDE DA PRESENTARE FRA IL 18 E IL 21 MAGGIO  
 
Torino, 6 maggio 2010 - La Regione Piemonte rende noto che con D.g.r. N. 32 - 45 del 30 aprile 2010 "Parziale modifica della D.g.r. N. 69-13722 del 29 marzo 2010 relativa all´approvazione del "Bando per l´erogazione di voucher per la partecipazione ad eventi fieristici internazionali " la Giunta Regionale ha annullato il procedimento di presentazione delle domande relative al Bando in oggetto avviato in data 19 aprile 2010, disponendo la fissazione di nuovi termini di presentazione delle domande. Pertanto le domande di partecipazione al Bando per l´erogazione di voucher per la partecipazione ad eventi fieristici internazionali dovranno essere ripresentate a Finpiemonte S.p.a. A partire dalle ore 9,00 del 18.05.2010 e fino alle ore 13,00 del 21.05.2010 secondo il modulo reso disponibile in ambiente telematico mediante connessione al sito www.Finpiemonte.info/  cliccando sulle parole Voucher Fiere all´interno dell´apposito box Voucher Per La Partecipazione Ad Eventi Fieristici Internazionali; senza necessità di registrazione né di accesso autenticato. Va osservato che chi ha inoltrato in passato la domanda dovrà ripresentarla nei termini di cui si è detto. Il modulo di domanda dovrà essere compilato e inoltrato per via telematica seguendo l´apposita procedura indicata nella "Guida alla compilazione on-line e all´invio telematico", consultabile on- line sul sito www.Finpiemonte.it/  Sullo stesso sito è disponibile anche il bando integrale. Eccetto la modifica apportata al par. 2 del Bando, relativamente ai termini di apertura e chiusura della procedura di presentazione delle domande , é fatta salva ogni altra disposizione del Bando allegato alla D.g.r. N. 69-13722 del 29 marzo 2010, a cui si rimanda integralmente per la disciplina delle modalità di accesso e di erogazione del contributo.  
   
   
ROMA: LEGGE REGIONALE 4/2009 ISTITUZIONE DEL REDDITO MINIMO GARANTITO  
 
Roma, 6 maggio 2010 - Si informa l’utenza che per motivi di privacy i cittadini che hanno fatto domanda di accesso al reddito minimo garantito potranno ricevere informazioni sulla propria situazione personale esclusivamente contattando il Centro per l’Impiego di appartenza o il numero verde lavoro 800.81.82.82 Si fa presente che ad 29 Aprile 2010 è stata valutata la documentazione dei primi 2.150 cittadini convocati su 6.900 ammessi al contributo e sono stati pubblicati due stralci di graduatoria provvisoria; si stanno attualmente valutando i relativi ricorsi. Quanto prima verrà pubblicato il terzo ed ultimo stralcio di graduatoria e a seguire la graduatoria definitiva in entrambe, e sempre al fine di tutelare la privacy dei singoli, non compariranno nomi e cognomi dei singoli e i cittadini potranno ritrovarsi tramite il codice a barre presente in altro a destra sul modello di domanda consegnato.  
   
   
SICILIA: SICUREZZA LUOGHI DI LAVORO, FIRMATO NUOVO PIANO  
 
Palermo, 6 maggio 2010 - Per la prima volta in Sicilia e´ stato approvato il "Piano regionale straordinario per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro" che prevede uno stanziamento di 3 milioni e mezzo di euro all´anno, per il triennio 2010 - 2012, destinati al potenziamento sia delle attivita´ di controllo e vigilanza nei luoghi di lavoro che di promozione della salute e sicurezza sul lavoro con iniziative di informazione, formazione, comunicazione e diffusione della cultura della sicurezza. Lo stanziamento consentira´ l´incremento di ben 79 professionisti, tra medici, ingegneri e tecnici della prevenzione, che saranno distribuiti nelle 9 Asp siciliane per il potenziamento delle attivita´. Il Piano straordinario, firmato dall´assessore regionale per la salute, Massimo Russo, contiene la pianificazione regionale per il raggiungimento di piu´ elevati standard di sicurezza sul lavoro. Le azioni previste saranno sviluppate in tre specifici piani di prevenzione: il piano regionale di prevenzione in edilizia (Pre), il piano regionale di prevenzione in agricoltura (Pra) e il piano regionale di prevenzione per l´emersione delle malattie professionali (Malprof). La realizzazione dei piani sara´ affidata alle Asp, con il coordinamento dell´apposito servizio dell´assessorato diretto da Antonio Leonardi. Il Piano regionale prevede la realizzazione di campagne straordinarie di informazione, formazione e diffusione della cultura della sicurezza. "L´obiettivo principale - commenta l´assessore per la Salute, Russo - e´ quello di realizzare un sistema integrato per la sicurezza del lavoro e il miglioramento della qualita´ lavorativa, intensificando la prevenzione e promuovendo il benessere psico-fisico dei lavoratori. Per contrastare il fenomeno degli infortuni, che ha raggiunto dimensioni preoccupanti, era necessario operare in una logica di "sistema", assicurando il coinvolgimento di tutte le istituzioni competenti. Stiamo rispondendo a una pressante istanza sociale con uno sforzo straordinario, sia in termini economici che organizzativi L´incremento e la riqualificazione del personale consentiranno una maggiore disponibilita´ delle strutture per tutte quelle attivita´ di controllo e vigilanza nonche´ di prevenzione, informazione e formazione ritenute cruciali per il buon esito del programma di interventi previsti dal Piano straordinario". Il Piano prevede azioni sinergiche con altre istituzioni e enti, associazioni di categoria e sindacali, organismi paritetici, ordini professionali, anche attraverso il Comitato regionale di coordinamento insediatosi l´8 febbraio 2010. Il fenomeno infortunistico in Sicilia, secondo il rapporto Inail 2008, rappresenta il 4,06 % del totale nazionale. Sono stati denunciati all´Inail 35.590 infortuni sul lavoro, di cui 30.209 relativi al settore industria e servizi, 2.709 dell´agricoltura e 2.672 dei dipendenti dello Stato. Nel 2008 sono stati denunciati 76 casi di infortuni mortali a fronte dei 77 del 2007. In particolare, sono stati registrati 11 casi mortali in agricoltura, 64 nell´industria e servizi e 1 tra i dipendenti dello Stato. Dei 76 infortuni mortali, 65 sono avvenuti in ambiente di lavoro e 11 in itinere. Il settore piu´ a rischio e´ risultato quello dell´edilizia, con 17 decessi. Questi, in estrema sintesi, gli obiettivi dei tre piani triennali di prevenzione contenuti nel piano straordinario firmato dall´assessore regionale per la Salute Massimo Russo. Piano regionale di prevenzione in edilizia: potenziamento delle attivita´ di vigilanza per ridurre gli infortuni; raggiungimento delle quote di ispezione stabilite per la Sicilia dal "Piano nazionale edilizia" pari a 2.917 cantieri/anno; intervento prioritario nei cantieri a grave rischio con ispezioni coordinate fra i diversi Enti ispettivi; costituzione di una cabina di regia regionale; campagna di informazione, formazione e diffusione della cultura della sicurezza nei cantieri; iniziative di formazione nei confronti di lavoratori, datori di lavoro, coordinatori per la sicurezza e di tutte le altre figure professionali coinvolte nella prevenzione; attivazione di una banca dati regionale delle "buone prassi" e delle migliori procedure di prevenzione. Piano regionale di prevenzione in agricoltura: censimento e mappatura dei rischi; formazione del personale; avvio di un programma di controlli con specifici sopralluoghi nelle aziende agricole, a partire da quelle che utilizzano prevalentemente manodopera extrafamiliare; attivita´ di assistenza, informazione e formazione; campagne informative e programmi di formazione per gli operatori del settore; sorveglianza sanitaria dei casi di intossicazione acuta da fitosanitari. Il numero di interventi da raggiungere alla fine del triennio e´ di 750 aziende all´anno. Piano regionale di prevenzione per l´emersione delle malattie professionali: obiettivo del piano e´ far emergere il dato reale delle malattie professionali attraverso interventi di controllo, di assistenza, di educazione alla salute mirati al rispetto e alla divulgazione delle norme che disciplinano l´obbligo delle denunce delle malattie professionali. Il finanziamento regionale del Piano Straordinario per la tutela della salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro (10 milioni e mezzo nel triennio) trovera´ copertura nel Fondo sanitario, nell´ambito delle risorse per obiettivi di piano. In particolare sono assegnati 1.415.185 euro annui per la realizzazione del Piano regionale "edilizia", 1.257.894 euro annui per la realizzazione del Piano regionale "agricoltura"; 469.000 euro annui per la realizzazione del piano regionale "emersione malattie professionali", 357.921 euro annui per la realizzazione delle attivita´ di promozione, comunicazione, informazione e formazione.  
   
   
CANTIERI DI LAVORO PER PERSONE CON PROBLEMI DI GIUSTIZIA  
 
Torino, 6 maggio 2010 - Una delibera che stanzia circa 166.000 euro per l’apertura di cantieri di lavoro destinati alle persone con problemi di giustizia, detenute nei carceri di Torino ed Ivrea o in affidamento all’Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Torino ed Asti, è stata presentata il 30 aprile presso il Centro per l’Impiego di via Bologna 153 dall’assessore al Lavoro Carlo Chiama. Il provvedimento riguarda i 13 Comuni sedi di Centri per l’Impiego (Ivrea, Cuorgnè, Ciriè, Chivasso, Venaria, Settimo, Rivoli, Torino, Orbassano, Chieri, Moncalieri, Susa, Pinerolo), estensibile ad altri Comuni eventualmente interessati (per ora Borgiallo, Druento, Venaria e San Mauro). “Questa iniziativa – ha commentato l’assessore Chiama - risponde all’intento della Provincia di Torino, in collaborazione con l’Amministrazione penitenziaria, di rafforzare una rete di stretta collaborazione tra le diverse istituzioni per contrastare i fenomeni di devianza e criminalità. Lo scopo è quello di migliorare le condizioni delle persone beneficiarie e potenziare le loro capacità professionali, garantendo per questa via migliori condizioni di sicurezza ai cittadini”. Il 10 maggio sarà il termine che i Comuni coinvolti dovranno rispettare per la presentazione dei loro progetti, la Provincia avrà 40 giorni di tempo per valutarli e stendere una graduatoria.  
   
   
VCO, IMPRENDITORIA GIOVANILE: SI CERCANO AZIENDE PER TIROCINI.  
 
Verbania, 6 maggio 2010 - Anche quest’anno la Regione Piemonte ha assegnato alla Provincia del Verbano Cusio Ossola risorse per la realizzazione di azioni di politiche giovanile, all’interno delle quali, con parere unanime e condiviso dei soggetti coinvolti, si è deciso di proseguire il progetto denominato Imprenditoria Giovanile. Il progetto, teso a favorire lo start up di imprese di giovani, viene consolidato in un momento di particolare crisi occupazionale, mirando ad incentivare un atteggiamento attivo nella ricerca e costruzione di opportunità lavorative. “Alla luce dell’esperienza maturata con l’attuazione progettuale dello scorso anno, – spiega l’Assessore alle Politiche Giovanili Alberto Preioni – si è verificato come sia più efficace individuare possibilità di tirocini presso aziende del territorio, chiedendo che siano esse stesse a indicare agli organizzatori e attori del progetto i profili professionali più in sintonia con le proprie esigenze“. “Abbiamo quindi voluto partire – prosegue Preioni – dal contattare le imprese e ora stiamo attendendo di capire quali siano le competenze e ruoli sui quali puntare nello strutturare il percorso formativo proposto con questo nostro progetto, che si basa molto sull’imparare facendo”. In queste settimane sono state contattate società, consorzi, cooperative per capire quale sia la loro disponibilità ad accogliere nella seconda parte dell’anno – dove aver esaurito una prima fase propedeutica – una ventina di giovani dai 18 ai 26 anni con diploma superiore per quattro mesi, con un impegno settimanale di 20 ore. La scadenza per l’inoltro delle candidature delle aziende interessate ad accogliere i tirocinanti (1 fino a 5 dipendenti, 2 dai 6 ai 19 dipendenti, fino al 10% dei dipendenti in aziende con più di 20 addetti) è domani 30 aprile. Il numero ad oggi pervenuto è al di sotto della ventina richiesta per poter garantire a tutti i tirocinanti previsti dal progetto questa esperienza che è un’occasione di scambio reciproco tra giovani ‘apprendisti imprenditori’ e le imprese del territorio. Le candidature che perverranno oltre la scadenza di domani saranno prese in considerazione per coprire i posti ancora disponibili. Una volta acquisite le candidature delle aziende, si provvederà a pubblicare un avviso per selezionare i giovani tirocinanti in possesso dei requisiti richiesti. Le informazioni relative al progetto ‘Imprenditoria Giovanile’ sono reperibili sul sito www.Provincia.verbania.it/  sezione Albo oppure telefonando al numero 0323-4950.357.  
   
   
LA PROVINCIA DI TREVISO LANCIA UN BANDO PER ASSUMERE TRAMITE COOPERATIVA I DISOCCUPATI DA IMPIEGARE PER LA GESTIONE DEL VERDE PUBBLICO  
 
Treviso, 6 maggio 2010 - La Provincia di Treviso lancia un bando per l’assunzione di lavoratori svantaggiati da impiegare per lo sfalcio del verde pubblico. Il bando è relativo alle Cooperative di tipo B ed è disponibile sul sito della Provincia, www.Provincia.treviso.it/  nella sezione “Bandi e Concorsi”. “Sappiamo bene che quella dell’occupazione è una priorità per la nostra Amministrazione – commenta il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro – così, assieme al grande lavoro svolto nell’ambito delle vertenze per l’ottenimento degli ammortizzatori sociali e delle politiche cosiddette “passive”, vogliamo ora concentrarci su quelle “attive”. Nell’ambito della Commissione Provinciale per il lavoro, sono stati aperti due tavoli di lavoro e uno di questi è dedicato proprio alle persone che a seguito della crisi sono state poste ai margini del mercato del lavoro che avranno serie difficoltà a re-inserirsi nel mondo produttivo. L’obiettivo è proprio quello di coinvolgere i Comuni e il mondo della cooperazione sociale – chiude Muraro – E la Provincia vuole dare l’esempio: 11 lavoratori “socialmente utili” assunti per l’archivio, altri 15 assunti per il Tribunale di Treviso e ora il bando per cooperative per lo sfalcio del verde pubblico”.  
   
   
PROTOCOLLO D´INTESA PER L´INSERIMENTO LAVORATIVO DEI DISABILI E DELLE PERSONE CON DISAGIO PSICHICO  
 
Padova, 6 maggio 2010 La Provincia di Padova e Confcooperative Federsolidarietà insieme per favorire l’inserimento e il reinserimento lavorativo di persone che presentano particolari difficoltà a prendere parte nel mercato del lavoro, poiché appartenenti alle fasce deboli e categorie protette. Il settore Lavoro e Formazione della Provincia, per volontà della presidente Barbara Degani e dell’assessore Massimiliano Barison, in sinergia con le cooperative sociali del territorio che operano nell’ambito dell’inclusione lavorativa delle persone svantaggiate, i servizi per l’impiego, i servizi sociali e gli enti locali, ha previsto la realizzazione di interventi personalizzati per l’inserimento occupazionale di persone con disabilità o disagio psichico. Oltre alla presidente Degani e all’assessore Barison, alla firma di oggi erano presenti anche il presidente di Confcooperative Padova Ugo Campagnaro, il direttore di Confcooperative Padova Giuseppe Battistello e il presidente di Confcooperative Federsolidarietà Padova Fabrizio Panozzo. “Si tratta di un progetto nato prima della campagna elettorale per le Regionali, ma che abbiamo fortemente voluto presentare solo ora per evitare qualunque strumentalizzazione – ha sottolineato la presidente Degani – Stiamo parlando infatti di una categoria che va aiutata perché è maggiormente in difficoltà a ricollocarsi. Grazie alla collaborazione con Confcooperative siamo riusciti così a mettere in piedi tre percorsi, uno per le persone disabili non occupate, uno per coloro che hanno contratti a termine e il terzo per i disabili psichici che richiedono una sensibilità e un’attenzione maggiore”. La sottoscrizione di questo protocollo d’intesa ha lo scopo di valorizzare il lavoro soprattutto sotto il profilo della persona, in una fase di criticità economica non trascurabile come quella che stiamo affrontando. “Si tratta – ha spiegato l’assessore Barison – di un’iniziativa che si inserisce all’interno di una serie di azioni avviate dalla Provincia, che vanno ad aggiungersi a quelle previste dalla Finanziaria approvata dal Governo. L’obiettivo è quello di accompagnare i disabili all’interno dell’attività lavorativa poiché sono oltre 300 le aziende di tutta la provincia che non hanno più l’obbligo di assumerli a causa dello stato di crisi. Il nostro obiettivo, quindi, è quello di accompagnare i disabili nell’attività professionale attraverso le cooperative. Il protocollo coinvolgerà 80 persone e per ognuna di esse verrà realizzato un progetto di inserimento su misura delineato da un comitato tecnico composto da medici di diverse discipline”. Le numerose cooperative sociali, associate a Confcooperative Federsolidarietà, si sono rese disponibili a collaborare con l’Assessorato provinciale al Lavoro per realizzare tre interventi sperimentali, ponendosi come anello naturale di collegamento tra il mondo imprenditoriale, il terzo settore e le persone con disabilità in cerca di lavoro. “Questo progetto – ha spiegato Campagnaro – ha una valenza soprattutto in termini sociali poiché i disabili sono le persone più colpite dalla crisi. Per questo Confcooperative ha ritenuto di fare un particolare sforzo per aiutare un segmento che ha bisogno della massima attenzione. Il rapporto con le istituzioni è fondamentale e se sapremo stare uniti, supereremo anche questo momento di difficoltà” Con questo protocollo, la Provincia di Padova mette così a disposizione delle cooperative sociali importanti risorse finanziarie del valore complessivo di 430.000 euro e verrà suddiviso in tre interventi: la co-progettazione di singoli percorsi all’interno di cooperative sociali finalizzate al successivo inserimento nel mercato del lavoro ordinario; il sostegno dei contratti a termine nelle cooperative sociali; l’inserimento lavorativo nelle aziende profit di persone con disagio psichico. Il primo intervento riguarda l’inserimento temporaneo all’interno delle cooperative associate a Confcooperative di lavoratori disabili mediante un tirocinio formativo di almeno 3 mesi. Di questi 40 tirocinanti, almeno il 50% saranno successivamente assunti in cooperativa con un contratto a termine di un anno. Il secondo intervento, invece, è finalizzato a dare stabilità occupazionale. Lo scopo è sostenere parzialmente i costi delle persone disabili già occupate con contratto a termine nelle cooperative sociali i cui contratti alla scadenza non sarebbero rinnovati. Con l’intervento del fondo regionale per l’occupazione dei disabili che rimborsa il 30% del costo annuo, questi lavoratori potrebbero essere riconfermati alla scadenza del contratto e rimanere in forza alla cooperativa con altro contratto a termine. Il terzo e ultimo intervento, rappresenta una sperimentazione attraverso un inserimento graduale di disabili psichici all’interno di aziende. Si tratta di un primo percorso di lavoro che, dopo un lungo periodo di riabilitazione, si sviluppa all’esterno delle cooperative. Prevede, infatti, un periodo di accompagnamento e di affiancamento costante del disabile da parte di un operatore specializzato delle cooperative sociali e che si era già occupato del disabile durante la fase acuta della malattia e del successivo recupero. Questa sperimentazione rappresenta un inserimento non traumatico per il lavoratore, un percorso riabilitativo al fine di evitare che possa decidere di presentare successive dimissioni e rappresenta anche per le imprese un sostegno concreto che favorisce l’integrazione dei disabili psichici all’interno dell’organizzazione aziendale.  
   
   
PARITA’, FANELLI: INNOVATIVA SCELTA DIRIGENTI GENERALI PER LA PRIMA VOLTA NELLA REGIONE BASILICATA LA RAPPRESENTANZA DI GENERE È PRIORITÀ DI LAVORO CONCRETA  
 
Potenza, 6 maggio 2010 - Positivo il giudizio della consigliera regionale di parità, Maria Anna Fanelli, sulla nomina dei dirigenti generali dei Dipartimenti “pienamente in linea con la costituzione della stessa Giunta regionale”. “Infatti la Giunta paritaria che vede le assessore Rosa Mastrosimone, Vilma Mazzocco, Rosa Gentile operare con il vicepresidente Agatino Mancusi e con gli assessori Erminio Restaino ed Attilio Martorano, guidata dal governatore Vito De Filippo, ha voluto anche – commenta la consigliera - nelle nomine dei dirigenti generali coniugare le competenza e le professionalità con la rappresentanza di genere. Pertanto voglio sentitamente esprimere grande soddisfazione per la nomina di Maria Carmela Santoro, Viviana Cappiello, Liliana Santoro, che insieme ad Angelo Nardozza, Pietro Quinto, Donato Viggiano, Michele Vita opereranno per garantire l’organizzazione complessive tecnico e amministrativa della nostra Regione. Anche in questo caso la rappresentanza di genere – continua - si è imposta quale priorità di lavoro concreta per la prima volta in quarant’anni di storia della nostra Regione e ci aspettiamo adesso che il criterio paritario, supportato naturalmente da competenze ed esperienze di qualità, venga applicato anche nelle prossime nomine degli Enti sub istituzionali . Il governatore Vito De Filippo si è avviato pertanto “innovativamente” a incrementare anche la presenza delle donne nella Pubblica Amministrazione, dove comunque le donne già vantano una presenza significativa, e a colmare quel “vuoto” della vita istituzionale democratica regionale”. Per Maria Anna Fanelli “soddisfacente anche la presenza delle quattro assessore nella Giunta comunale di Matera guidata da Salvatore Adduce: Silvia Vignola,teresa Bengiovanni, Maria Pistone, Simonetta Guarini”.  
   
   
AL VIA PROGETTO “STAFFETTA ROSA” “NON SOLO FAR CRESCERE LE IMPRESE, MA RAFFORZARE ANCHE LA PRESENZA DELLE DONNE ED IL LORO RUOLO ASSOCIATIVO”  
 
Potenza, 6 maggio 2010 - Si chiama Progetto Staffetta Rosa, finanziato dal Ministero del Lavoro viene eseguito da un Ats composta da Ce.s.co.t (Ente di formazione ed Associazione senza scopo di lucro di emanazione di Confesercenti) e dal Laboratorio delle Idee s.A.s di Fabriano. E’ quanto riferisce una nota di Confesercenti Basilicata. Con il progetto – si legge - si intende realizzare un intervento destinato a donne imprenditrici che si trovano a dover gestire situazioni di cambiamento con un forte impatto sull’azienda quali ad esempio: passaggi generazionali, ampliamento/diversificazione del target e/o del servizio, matrimonio, convivenza e maternità, necessità di cura degli anziani e della famiglia, modifiche della compagine societaria, ristrutturazioni aziendali. Il percorso formativo della durata totale di ottanta ore è strutturato secondo la seguente modalità: 24 ore di aula e 56 ore di formazione a distanza, formazione quest’ultima che viene erogata attraverso una piattaforma software che consente interazioni individuali e di sviluppo con il docente sia in modalità sincrona che asincrona. Le materie trattate durante il percorso formativo sono la gestione delle relazioni (negoziazione, comunicazione, gestione delle risorse umane), l’utilizzo delle nuove tecnologie per la gestione d’azienda, e la progettazione per l’impresa. Con il progetto Staffetta Rosa, Confesercenti intende “non solo far crescere e consolidare le imprese che ne partecipano, ma rafforzare anche la presenza delle donne nelle imprese e nei ruoli associativi”.  
   
   
ITACA RINNOVA IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE LE "QUOTE ROSA" ENTRANO IN CDA VERSO UNA PIÙ VASTA E PARITARIA PARTECIPAZIONE ALLA VITA SOCIALE E POLITICA  
 
Udine – Pordenone, 6 maggio 2010 - Per la prima volta nella sua storia, iniziata nel 1992 a Pordenone, la Cooperativa sociale Itaca apre le porte alle "quote rosa" che entreranno di fatto all´interno del Consiglio di Amministrazione. Il rinnovo del Cda è previsto sabato 8 maggio a Udine nel corso dell´Assemblea generale dei soci e delle socie della più importante Coop sociale di servizi alla persona del Friuli Venezia Giulia. Inoltre, per la prima volta i consiglieri eletti rappresenteranno in concreto le aree geografiche regionali ed extraregionali in cui Itaca opera da 18 anni. La riunione assembleare, prevista sabato 8 maggio alle 9 presso il Centro Congressi della Fiera di Udine a Torreano di Martignacco, sarà chiamata ad eleggere i 15 Consiglieri di Amministrazione che guideranno per il triennio 2010-2013 la Coop friulana. L´elezione del nuovo Cda avverrà - ed è questa una ulteriore novità - attraverso uno specifico Regolamento elettorale su cui ha lavorato con impegno il Consiglio uscente guidato dal presidente Leo Tomarchio. Il cambio di rotta era stato formalizzato durante l’Assemblea dei soci del novembre scorso, tenutasi presso il Centro Balducci di Zugliano di Pozzuolo del Friuli. L´intenzione infatti è quella di proteggere in maniera chiara la componente femminile di Itaca, introducendo le cosiddette "quote rosa" nel Cda. Un’operazione andata a buon fine grazie ad un percorso di dialettica interna partito prima all’interno del Consiglio di amministrazione stesso e, successivamente, sviluppatosi nel corso delle Assemblee di zone che avevano visto la partecipazione della base territoriale dei circa 1200 lavoratori della Coop friulana. L’introduzione delle "quote rosa" parte dalla prospettiva d’implementare la rappresentanza e partecipazione nel Consiglio di Amministrazione della componente femminile di Itaca, che peraltro raggiunge l’83,1% dell’intera forza lavoro della Cooperativa. Fino a giungere alla stimolante ottica di aprire una via per iniziare a creare un modello culturale diverso, nella piena consapevolezza che sia improcrastinabile un’evoluzione culturale più ampia. Riguardante il futuro di Itaca e della società tutta. Del resto, lo stimolo va nella direzione di rendersi culturalmente e socialmente pronti ad accogliere e incoraggiare una più vasta e paritaria partecipazione alla vita sociale e politica, non solo della componente femminile e non solo in Itaca. Tra le novità spicca anche un altro elemento, ovvero la scelta di definire sei liste di candidati delle quali ben cinque in rappresentanza dei territori in cui Itaca opera – Area Pordenonese, Carnia-gemonese, Udine, Bassa-isontino-trieste ed Area Extra Regionale (Veneto e Trentino Alto Adige) – nonché una sesta lista per la cosiddetta Tecnostruttura, ovvero i membri di staff. La votazione sarà disciplinata dal succitato Regolamento elettorale del Consiglio di Amministrazione. I Consiglieri di Amministrazione entranti dovranno essere consapevoli del fatto che la carica che andranno a ricoprire per il prossimo triennio 2010-2013 dovrà andare di pari passo con quanto espresso dalla "Carta dei Valori" del Consiglio di Amministrazione, documento elaborato dal Cda negli ultimi mesi del 2008, allineando in buona sostanza i propri compiti, ruoli, tempi e spazi con quanto ivi contenuto. I valori di riferimento evidenziati nella Carta dei Valori dovranno al contempo declinarsi in comportamenti conseguenti, avendo sempre ben presente non soltanto la mission di Itaca ma anche i valori condivisi e quei comportamenti che permettono di tradurli in pratica. La Carta dei Valori è infatti un documento che, in buona sostanza, concerne la dimensione etica e valoriale della Cooperativa, non solamente in termini astratti, ma nelle scelte e decisioni concrete dell’operatività quotidiana, uno strumento di identità e di riconoscimento a tutti i livelli. L’assemblea Generale ordinaria dei soci della Cooperativa Itaca, società cooperativa sociale Onlus, fissata per Sabato 8 maggio 2010 alle ore 09.00 presso il Centro Congressi Della Fiera Di Udine a Torreano di Martignacco (Ud), verterà sul seguente Ordine del Giorno: approvazione Regolamento ristorno; approvazione del bilancio d’esercizio al 31.12.09, della relazione sulla gestione (comprensiva del Bilancio Sociale) e della relazione del Collegio Sindacale – delibere conseguenti; approvazione Regolamento elettorale; innovo Consiglio di Amministrazione; varie ed eventuali.  
   
   
SICILIA: PRESENTI BANDI PER AIUTI A FAMIGLIE  
 
Palermo, 6 maggio 2010 - Quattro bandi per oltre 20 milioni di euro per aiutare le famiglie in difficolta´. Li ha presentati, ieri , l´assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, Lino Leanza, annunciando che saranno pubblicati, e quindi disponibili, a partire da venerdi´ prossimo. Gli interventi riguardano l´abbattimento dei costi dei servizi per le famiglie numerose, le azioni in favore degli anziani non autosufficienti oltre i 75 anni, la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari e la riorganizzazione dei consultori. "Abbiamo compiuto una piccola rivoluzione - ha detto Leanza - perche´ questa volta non daremo soldi o contributi a pioggia ma forniremo voucher attraverso i quali acquistare servizi per le famiglie. Si tratta di un progetto sperimentale che ha l´obiettivo di promuovere iniziative per garantire le fasce piu´ deboli. Non possiamo correre il rischio, come purtroppo qualche volta e´ accaduto in passato, che queste risorse vengano utilizzate per altri scopi. Vogliamo che queste somme raggiungano direttamente tutti gli interessati e per questo abbiamo indicato un indice Isee molto basso, proprio per consentire la piu´ ampia partecipazione solo ai soggetti che vivono realmente in stato di difficolta´. E tutto sara´ assolutamente rendicontato, con la presentazione delle fatture per ogni servizio erogato, in maniera da evitare sprechi e abusi". Per il bando destinato alle famiglie con quattro o piu´ figli, la disponibilita´ complessiva e´ di € 5.599.137,00 mentre una quota non superiore al 10% e´ di competenza dei Comuni per le spese di gestione dell´intervento. Il voucher puo´ essere utilizzato per il trasporto scolastico, per le rette di asili nido e scuola dell´infanzia, per le tasse scolastiche, i libri o altro materiale didattico, per le mense, per le attivita´ formative come i campi scuola e le vacanze studio o per l´iscrizione ad associazioni di promozione sociale, educativo-culturali e sportive. Altri € 4.096.359,54 sono stati stanziati per il buono attraverso il quale le famiglie potranno pagare l´assistenza per gli anziani, di almeno 75 anni, non autosufficienti. Le prestazioni acquistabili con il voucher, tramite gli organismi ed enti no profit iscritti all´albo regionale delle istituzioni socio-assistenziali, prevedono l´accompagnamento fuori dalla propria abitazione, la vestizione, l´igiene personale , il disbrigo di pratiche, la pulizia della casa, il cambio della biancheria, l´approvvigionamento dei generi di prima necessita´, la preparazione e la somministrazione del pasto a domicilio e la supervisione delle terapie su indicazione sanitaria. Gli altri due interventi presentati oggi dall´assessore Leanza riguardano la qualificazione delle assistenti familiari e la riorganizzazione dei consultori. Per il primo, l´assessorato ha disposto un finanziamento di 4.201.724,00 euro per la realizzazione di un sistema che coniughi professionalita´ e una miglioramento delle condizioni di vita delle persone non autosufficienti. "Spesso - ha continuato Leanza - le famiglie utilizzano personale, anche straniero, non qualificato e non in regola. Attraverso questo bando intendiamo formare gli operatori per garantire le famiglie e per favorire l´emersione del lavoro nero". L´assessorato ha anche istituito il registro pubblico delle assistenti familiari. "In questo modo - ha continuato l´assessore - sara´ possibile conoscere i nominativi di chi ha lavorato nel settore e l´esperienza acquisita in questo campo". Il registro, che mette a disposizione delle famiglie la rete dei Centri per l´impiego e degli sportelli multifunzionali dell´assessorato, sara´ aggiornato con cadenza semestrale. Infine, Leanza ha presentato il progetto per i consultori (6.500.862,00 euro) che saranno trasformati in centri multidisciplinari in grado di sviluppare una rete di servizi vicini alla famiglia, capaci di fornire risposte concrete attraverso azioni efficaci e misurabili secondo criteri di professionalita´, qualita´ ed efficienza. I progetti gratuiti, indirizzati a genitori, coppie, donne, minori e giovani, famiglie in stato di disagio sociale ed economico e immigrati, possono prevedere programmi sulla prevenzione dell´abbandono di minori, il sostegno alle gestanti e alle madri in difficolta´, la promozione dell´affido familiare e dell´adozione, la consulenza legale, iniziative per prevenire e contrastare il disagio degli adolescenti, il sostegno psicologico, sociale e sanitario per i fenomeni di violenza e maltrattamento e il potenziamento delle azioni volte all´integrazione sociale degli immigrati. "I quattro bandi - ha spiegato Letizia Di Liberti, dirigente generale del Dipartimento regionale delle Politiche sociali - saranno pubblicati venerdi´ sulla Gazzetta ufficiale della Regione. Per la prima volta gli effetti sul mondo del sociale saranno reali e visibili: le somme stanziate andranno direttamente a chi ne ha veramente bisogno, i servizi saranno verificati e controllati e lavoreranno solo gli operatori con una professionalita´ specifica nel settore".  
   
   
ROVIGO, VIOLENZA DONNE: PRESENTATI GLI ATTI DEL CONVEGNO  
 
Rovigo, 6 maggio 2010 - Sono stati presentati il 29 aprile al De Amicis di Rovigo gli atti del convegno “Sentieri interrotti...Sogno d´amore”, svoltosi in novembre a Palazzo Celio in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne ai ragazzi delle classi 5a B programmatori del De Amicis, 3a aziendale Marco Polo, 5a D e 4a A del Roccati con le insegnanti Vincenza Candiloro, Anna Maria Capasso, Serena Agnoletto, Gabriella Passadore e Maura Bianco. Al tavolo dei relatori con la presidente della commissione Pari opportunità provinciale Maria Grazia Avezzù, l´assessore Guglielmo Brusco, la Consigliera di parità Anna Maria Barbierato, il tenente colonnello dei Carabinieri Andrea Firrincieli e Antonella Pitrelli in rappresentanza della prefettura. “La nuova Commissione pari opportunità – ha anticipato Avezzù – intende già avviare per il prossimo 25 novembre un dibattito sul rispetto della dignità della donna. Dobbiamo incontrarci per pensare a come costruire per questa occasione un progetto per immagini amiche delle donne”. “La violenza può essere sconfitta solo se noi istituzioni abbiamo un rapporto con i vostri insegnanti, con voi e con le vostre famiglie – ha affermato Brusco - Lo scambio di cultura tra di noi è un ottimo modo di combatterla, soprattutto in una delle sue forme più abiette, quella passata dalla televisione”. “Siamo vittime della normalità – ha rimarcato Firrincieli – attenzione, perchè ci stanno facendo credere che le immagini passate dai media siano normali, ma non lo sono e nemmeno noi lo siamo, noi siamo speciali. Aiutiamoci, aiutatemi a cambiare questa società, che si occupa più della violazione della privacy che della violenza contro le persone”. “Spesso ci si concentra molto sulla prevenzione – ha aggiunto Pitrelli – ma è con l´educazione alla non prevaricazione che possiamo valorizzare le differenze tra i sessi. E per le donne, chiediamo la dignità che spetta loro”. A concludere gli interventi è stata la Consigliera di Parità, che ha reso possibile la pubblicazione degli atti contenenti anche la “Carta per le pari opportunità e l´uguaglianza sul lavoro”. “Si tratta di uno strumento per valorizzare le differenze di genere nel mondo del lavoro – ha spiegato Barbierato – che devono creare ricchezza e non discriminazione. Sarete voi le donne di domani, i futuri lavoratori e i datori di lavoro, i futuri mariti, ed è qui che bisogna seminare per raggiungere il rispetto e la condivisione dei ruoli”. Per gli studenti è intervenuta Jessica Bedendo: “grazie alla scuola e alle istituzioni perchè è importante continuare a lavorare per la tutela delle donne e i diritti di tutti”, e concludendo con una frase “che ci è rimasta dentro” della presidente della Provincia Tiziana Virgili al convegno “Cogliamo questa occasione per riflettere sull´uguaglianza insita nella diversità. Le ragazze siano fiere di essere donne e i ragazzi fieri di rispettare questa uguaglianza nella diversità”.  
   
   
"PICCHIARE UNA DONNA FA PARTE DEI DIRITTI DELL´UOMO " IL CONSIGLIO BOLOGNESE CONDANNA LE AFFERMAZIONI DI NICOLAS BLANCHO  
 
Roma, 6  maggio 2010 - Ferma condanna di affermazioni "che vanno a ledere i diritti e la dignità della donna" e invito al "Governo nazionale a prendere misure precauzionali volte a scongiurare l´insorgenza di violenze alle donne di natura religiosa": questo il testo dell´ordine del giorno presentato da Lucia Borgonzoni (Lega Nord), e sottoscritto da Pdl, Udc e Idv che è stato approvato il 3 maggio in Consiglio all´unanimità. Il documento si riferisce alle dichiarazioni espresse recentemente "a Zurigo durante un dibattito politico nella trasmissione ´Arena´ da parte del Presidente del Consiglio centrale islamico svizzero Nicolas Blancho, dove il medesimo ha sostenuto che: «Picchiare una donna fa parte dei diritti dell´uomo» ed incalzato da due politici presenti a smentire ha ribadito che: «Picchiare le donne fa parte della libertà religiosa» e ha proseguito con la dichiarazione: «Non devo fornire nessuna giustificazione, perché non ho commesso nessun reato. Ognuno è libero di credere a quello che vuole, purché si rispetti la legge.» Nell´odg queste affermazioni vengono "valutate gravissime, e già per se stesse forma di reato", poiché la legge a cui si riferisce Blancho "non appartiene a quella del diritto elvetico, ed è in contrasto con i diritti dell´uomo e l´indirizzo religioso di un individuo non può dettare legge giuridica sui suoi comportamenti sociali". Considerazioni aggravate ulteriormente dal silenzio di Blancho "quando gli è stato chiesto di esprimersi contro la lapidazione e le mutilazioni genitali femminili".