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Notiziario Marketpress di Mercoledì 26 Maggio 2010
Politica
UE, 17-20 MAGGIO: COSE DA RICORDARE DI QUESTA PLENARIA LA SINTESILA CRISI DOMINA I DIBATTITI POLITICI DURANTE LA SETTIMANA VOTATE ANCHE DIVERSE MISURE LEGISLATIVE  
 
Bruxelles, 26 maggio 2010 - Mentre l´Europa attraversa una dura crisi economica e i governi cercano vie d´uscita per l´euro, i tagli e la stabilità, il Parlamento discute sulle ricette nel medio e lungo termine: tutti d´accordo che la politica economica non può più restate in mano degli Stati, ma quale formula per la ripresa: austerità o sostegno alla crescita? Ma in Aula questa settimana si è parlato anche di altro: dalla donazione degli organi agli additivi per la carne. Un resoconto in immagini e parole. "Dalla crisi non si esce mantenendo lo status quo"- Discussione sui risultati degli ultimi vertici Ue sulla situazione economica. Secondo molti parlamentari, ai piani di salvataggio dell´euro si deve accompagnare un´autentica politica economica europea. "L´ue non uscirà dalla crisi mantenendo lo status quo", ha detto una deputata socialista. Di "cambio di mentalità" ha parlato il leader del centro-destra Joseph Daul. Tailandia sotto assedio - l´Aula ha approvato una risoluzione d´urgenza che condanna l´uso di armi da fuoc da parte del governo per sedare la rivolta delle camicie rosse. Il presidente del Parlamento ha mandato le sue condoglianze alle famiglie delle vittime e alla famiglia di Fabio Polenghi, il fotoreporter italiano ucciso a Bangkok mercoledì. Donazione di organi senza frontiere - Via libera alla prima tappa dell´iter di una legge che permetterà di creare uno "spazio europeo" per la donazione degli organi: standard minimi di sicurezza e qualità e un sistema di comunicazione per mandare un cuore greco in Irlanda, un fegato lettone in Portogallo e così via. Oggi in Europa 12 persone al giorno muoiono aspettando un trapianto. "Made in" obbligatorio - Regole precise per informare in modo trasparente i consumatori sull´origine dei capi di abbigliamento e altri prodotti tessili. Un oggetto potrà essere etichettato come "made in" se almeno il 50% delle tappe di fabbricazione sono realizzate in un certo paese. Il regolamento deve ora passare al vaglio dei governi Ue. No alla colla per carne - In un voto mozzafiato - passato per una voce - il Parlamento ha bocciato l´autorizzazione della trombina, un additivo alimentare estratto da un enzima suino o bovino che serve a "ricostituire" pezzi di carne interi dai resti. La Commissione aveva proposto di aggiungerla alla lista degli additivi permessi nell´Ue. Il Parlamento la ritiene ingannevole per il consumatore. Ufficio di sostegno per l´Asilo e programma per il rinsediamento - Via libera definitivo all´apertura dell´Ufficio europeo di sostegno per l´Asilo, che avrà sede a Malta e dovrà aiutare e coordinare gli Stati Ue nella gestione delle richieste di asilo. Il Parlamento ha approvato anche un programma di rinsediamento volontario dei rifugiati, per cui i paesi Ue riceverebbero 6000€ per ogni rifugiato accolto. Ue2020: opinioni diverse sulle ricette per uscire dalla crisi. Con il centro-destra europeo che insiste sull´austerità e la "stabilità finanziaria" e il centro-sinistra che lo accusa di "voler far pagare la crisi ai cittadini", il Parlamento ha deciso di posticipare il voto sulla "strategia Eu2020 per lo sviluppo e la crescita" a giugno, sperando di trovare punti di accordo. Camion: a stessa infrazione, stessa multa - I deputati hanno votato un rapporto che pone in evidenza la disomogeneità di sanzioni per le infrazioni dei camion in maniera sociale. Guidare più del tempo massimo consentito, per esempio, può costare 10 volte di più a un camionista spagnolo che a un greco: un sistema più equlibrato è necessario, dice il Parlamento. Caucaso del Sud: l´Ue deve essere presente e intervenire per la stabilità e lo sviluppo democratico della regione incuneata fra il Mar Nero e il Mar Caspio. Georgia, Armenia e Azerbaijan sono paesi di enorme importanza geo-strategica, e allo stesso potenziali bombe a orologeria a causa dei conflitti latenti nell´area.  
   
   
SETTIMANA EUROPEA DELLE PMI 2010: PROMUOVERE E SOSTENERE L´IMPRENDITORIALITÀ  
 
Bruxelles, 26 maggio 2010 - Il vicepresidente Antonio Tajani ha inaugurato ieri la Settimana europea delle Pmi 2010, che si svolgerà dal 25 maggio al 1° giugno. Questa campagna su scala europea intende promuovere e sostenere l’imprenditorialità. Si stima che più di 2,8 milioni di persone parteciperanno ai circa 100 eventi e attività organizzati nei mesi di maggio e giugno in 37 Paesi europei. La Settimana europea farà conoscere le misure di sostegno di cui le imprese possono beneficiare a livello europeo, nazionale, regionale e locale. Partecipando agli eventi programmati, le Pmi e le microimprese possono condividere esperienze e sviluppare le loro attività. Un’attenzione particolare è riservata anche alla promozione dell’imprenditorialità quale opzione di carriera, soprattutto all’indirizzo dei giovani. Alcuni Paesi organizzeranno giornate “porte aperte” in azienda che consentiranno di avere un’idea delle sfide e delle soddisfazioni che si incontrano quando si gestisce un’azienda. Nell’ambito della Settimana europea delle Pmi, saranno premiati oggi a Bruxelles i vincitori dello European Entrepreneurship Video Award 2010. Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e commissario responsabile per l’industria e l’imprenditoria, ha affermato: “Le piccole e medie imprese sono il volano della creazione di posti di lavoro in Europa. In tempi duri come questi ne abbiamo bisogno più che mai per mantenere in moto l’economia europea. Sullo sfondo di un presente precario è essenziale mettere in campo misure di sostegno incisive. La Settimana europea delle Pmi, che inauguriamo oggi, costituisce un passo importante in tale direzione. Sarei inoltre lieto se gli Stati membri intensificassero le loro azioni a sostegno delle Pmi per far sì che queste possano prosperare in tutta Europa in un contesto più propizio per l’attività imprenditoriale”. La Settimana europea delle Pmi - Durante la Settimana europea delle Pmi 2010 (25 maggio - 1° giugno) la Commissione europea farà conoscere le misure di sostegno di cui le imprese possono beneficiare a livello europeo, nazionale, regionale e locale; inoltre, verrà messa in evidenza l’importanza di Enterprise Europe Network, la rete paneuropea di supporto all’impresa e all’innovazione che, con le sue 600 organizzazioni partner presenti in tutti i Paesi, fornisce informazioni e consulenze alle Pmi e le aiuta a trovare partner commerciali. Lo Small Business Act for Europe (Sba), adottato nel 2008, è lo strumento politico chiave della Commissione europea a favore delle Pmi. Esso stabilisce un’ambiziosa agenda di interventi che gli Stati membri e l’Ue dovrebbero porre in atto per sostenere l’imprenditorialità e le Pmi. L’sba intende sviluppare un ambiente favorevole all’imprenditorialità attraverso provvedimenti diretti in particolare a: introdurre l’educazione all’imprenditorialità quale parte integrante del curriculum a tutti i livelli dell’istruzione negli Stati membri; stimolare lo scambio di competenze e l’apprendimento reciproco tra giovani imprenditori mediante il programma Erasmus per giovani imprenditori; promuovere l’imprenditorialità femminile attraverso la rete di ambasciatori dell’imprenditoria femminile. La Settimana europea delle Pmi 2010 intende fornire il supporto necessario per far sì che le Pmi possano riprendere quanto prima il loro ruolo di volano dell’occupazione nell’economia europea. A tal fine, la celere attuazione delle azioni previste dall’Sba è della massima importanza. L’edizione 2010 della Settimana europea delle Pmi consentirà di dare risonanza ai provvedimenti adottati da ciascun Paese per attuare l’Sba e per semplificare la vita delle Pmi. La Settimana europea delle Pmi, la cui prima edizione si è tenuta nel 2009, è ormai un elemento centrale delle iniziative della Commissione europea a sostegno delle piccole e medie imprese.  
   
   
PRIMA VISITA DEL COMMISSARIO PIEBALGS IN INDONESIA PER FIRMARE UN PROGRAMMA NEL SETTORE DELL´ISTRUZIONE FINANZIATO DALL´UNIONE EUROPEA E PER PARTECIPARE ALLA CONFERENZA SULLO SVILUPPO ORGANIZZATA DAL VERTICE ASIA-EUROPA (ASEM)  
 
Bruxelles, 26 maggio 2010 - Dal 24 al 26 maggio Andris Piebalgs, commissario europeo responsabile per lo sviluppo, è in Indonesia per partecipare alla seconda Conferenza sullo sviluppo organizzata dal Vertice Asia-europa (Asem) e a dibattiti ad alto livello sulla cooperazione tra l´Unione europea e l´Indonesia. In occasione di questa sua prima visita in Asia, il commissario confermerà l´impegno dell´Unione europea nel campo dell´istruzione in quanto modo per realizzare gli obiettivi di sviluppo del Millennio, firmando un accordo per un sostegno di bilancio di 200 milioni di euro all´istruzione di base in Indonesia. "Un paese non può crescere se la popolazione è analfabeta. Il programma lanciato oggi dimostra che l´Unione europea sostiene l´impegno dell´Indonesia per dare a ogni bambino un´istruzione", ha dichiarato il commissario Andris Piebalgs. Alla vigilia della Conferenza Asem sullo sviluppo, ha aggiunto: "L´unione europea e l´Asia devono unire le forze per raggiungere gli obiettivi di sviluppo del Millennio e promuovere la crescita e l´occupazione nella regione. Ci sono ancora troppe persone che vivono in condizioni di povertà, la mortalità materna e infantile è troppo alta e i cambiamenti climatici minacciano di ridurre il tenore di vita. Il nostro intervento dev´essere catalizzatore del cambiamento". Cooperazione Ue-indonesia per gli aiuti - Martedì 25 maggio il commissario Piebalgs firmerà, con il Dr. Mohammad Nuh, ministro dell´Istruzione nazionale, il programma di sostegno al settore dell´istruzione, dotato di 200 milioni di euro. Il programma si prefigge di aiutare il governo indonesiano ad affrontare le sfide delle disparità regionali per quanto riguarda l´accesso all´istruzione e la sua qualità. È la prima volta che l´Unione europea fornisce sostegno di bilancio all´Indonesia, con un intervento che sarà il secondo per entità finanziaria in Asia. Mercoledì 26 maggio il commissario Piebalgs si recherà in visita al progetto "Iniziativa Batik pulito", finanziato dall´Ue, che promuove la produzione sostenibile nel settore tessile tradizionale indonesiano creando domanda di prodotti batik ecocompatibili. La Conferenza Asem sullo sviluppo - Mercoledì 26 il commissario sarà a Yogyakarta per aprire i due giorni di lavori della seconda Conferenza Asem sullo sviluppo intitolata "Verso un partenariato Asia-europa per lo sviluppo sostenibile", organizzata congiuntamente dalla Commissione europea e dal governo indonesiano. Il dibattito si impernierà sul futuro della cooperazione internazionale per lo sviluppo, nonché su tematiche quali la coesione sociale, lo sviluppo a bassa emissione di carbonio e la coerenza strategica per lo sviluppo. Parteciperanno alla seconda Conferenza Asem per lo sviluppo circa 150 rappresentanti dei partner Asem – i 27 Stati membri dell´Ue e 16 paesi asiatici, nonché il Segretariato Asean e la Commissione europea – "think-tank", organizzazioni internazionali e della società civile, per discutere delle sfide comuni da affrontare nell´ambito della cooperazione allo sviluppo. Oltre a Andris Piebalgs, figurano tra gli oratori principali il ministro dello Sviluppo dell´Indonesia, Prof. Armida Alisjahbana, e il sottosegretario di Stato presso il ministero degli Esteri della Repubblica slovacca, Olga Algayerova. Tra gli esperti di spicco chiamati a dare un contributo di riflessione alla Conferenza figurano Simon Maxwell, ex direttore dell´Overseas Development Institute, e Dirk Messner, direttore dell´Istituto tedesco per lo sviluppo. Faranno interventi ufficiali anche alti funzionari della Cina, della Francia, del Giappone e del Vietnam. La Conferenza fa parte di una serie di convegni che si svolgeranno in preparazione del Vertice dei capi di Stato e di governo dell´Asem8, che verrà organizzato dal Belgio il 4 e 5 ottobre 2010.  
   
   
GIORNATA INTERNAZIONALE DEI MINORI SCOMPARSI: LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE AGLI STATI MEMBRI DI ATTIVARE LA LINEA GRATUITA 116 000  
 
Bruxelles, 26 maggio 2100 - Ieri, in occasione della giornata internazionale dei minori scomparsi, la vicepresidente della Commissione europea Viviane Reding, responsabile per il portafoglio Giustizia, diritti fondamentali e cittadinanza, e Neelie Kroes, lacommissaria europea responsabile per l’Agenda digitale, hanno sollecitato gli Stati membri a intensificare gli sforzi per approntare sistemi di segnalazione di minori scomparsi e ad attivare il prima possibile la linea telefonica gratuita 116 000. “La scomparsa di un minore è una tragedia che dobbiamo evitare con qualsiasi mezzo. Per questo la Commissione ha creato la linea telefonica gratuita 116 000 che permette di segnalare la scomparsa di minori e fornisce orientamento e sostegno alle famiglie in tutta Europa. Ma constato con rammarico che questo servizio è attivo solo in 11 Stati membri”, ha dichiarato la vicepresidente Viviane Reding, commissaria per la giustizia, i diritti fondamentali e lacittadinanza. “È difficile accettare il fatto che misure che potrebbero essere utili non sono ancora pienamente operative in tutta l’Unione. Se un minore scomparso tentasse di chiamare il 116 000 e in risposta ricevesse un messaggio preregistrato che lo informa che il servizio sarà attivo solo nel 2012, la tragedia sarebbe doppia. Mi appello agli Stati membri perché facciano il possibile per cambiare questa situazione”. La vicepresidente Neelie Kroes, responsabile per l’Agenda digitale, ha aggiunto: “Gli Stati membri devono rispettare non solo l’obbligo di attivare il prima possibile la linea telefonica gratuita per la segnalazione di minori scomparsi, ma devono anche adoperarsi per rendere noto questo servizio ai cittadini”. L’ue ha già attuato le norme per garantire che in tutta l’Unione il numero 116 000 sia riservato alla linea per segnalare i minori scomparsi e fornire orientamento e sostegno alle loro famiglie. Attualmente il servizio è operativo in 11 Stati membri (Belgio, Danimarca, Grecia, Francia, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania e Slovacchia). Con l’adozione delle nuove norme europee in materia di telecomunicazioni nel novembre del 2009, gli Stati membri sono tenuti a prendere le misure necessarie per attivare la linea gratuita 116 000 entro il 25 maggio 2011. La Commissione controllerà attentamente l’attuazione di tale obbligo da parte degli Stati membri, come avvenuto per il 112, il numero unico di emergenza europeo che oggi funziona gratuitamente in tutta l’Ue. Per facilitare le ricerche di minori sottratti, la Commissione promuove inoltre la creazione di sistemi transfrontalieri di segnalazione di minori che consentono a chiunque di fornire alle autorità competenti informazioni in tempo reale. Questi sistemi di segnalazione sono attivi in 8 Stati membri (Paesi Bassi, Portogallo, Francia, Lussemburgo, Belgio, Grecia, Germania e Regno Unito).  
   
   
ALLARGA GLI INTERESSI AZIENDALI NELL’ EUROREGIONE SENZA CONFINI  
 

A seguito della nascita dell’ Euroregione senza confini, www.marketpress.info/  ha deciso di avviare una nuova iniziativa all’interno della quale le aziende e le attività commerciali interessate potranno farsi conoscere ed offrire i loro prodotti e servizi tramite delle inserzioni pubblicitarie nelle tre lingue: che supportano l’’Euroregione senza confini : italiano, tedesco e sloveno. Ogni inserzione verrà tradotta in queste tre lingue e ciò consentirà alle aziende e alle attività commerciali di farsi conoscere senza problemi in Italia, Austria e Slovenia. La traduzione delle inserzioni pubblicitarie nelle tre lingue originali dell’ Euroregione estenderanno il raggio d’azione e quindi, per gli inserzionisti, vi saranno delle concrete possibilità di incrementare il giro di affari. Le aziende e le attività commerciali interessate a questo nuovo servizio possono mandare, nella loro lingua originale, un testo e la richiesta di preventivo via e-mail a: redazione@marketpress.info

 
   
   
ERWEITERN SIE IHREN AKTIONSRADIUS MIT “EUROREGIONE SENZA CONFINI”  
 
In Folge der Gründung der “Euroregione senza confini“ (Euroregion ohne Grenzen) startet www.Marketpress.info/  eine neue Initiative für Unternehmen und Geschäfte, die mit Hilfe von Werbeanzeigen in drei Sprachen ihren Bekanntheitsgrad steigern und Produkte und Dienstleistungen anbieten können. Die Sprachen der “Euroregione senza confini” sind Italienisch, Deutsch und Slowenisch. Jedes Inserat wird in diese drei Sprachen übersetzt. Das heißt, jedes Unternehmen und jedes Geschäft kann in Italien, Österreich und Slowenien für sich Werbung machen. Die Übersetzungen in die drei Sprachen der “Euroregione” erweitern den Aktionsradius und bieten den Inserenten die konkrete Chance zur Umsatzsteigerung. Interessierte Firmen und Geschäfte können das Inserat und die Anfrage nach einem Kostenvoranschlag, natürlich in ihrer Sprache, an folgende E-mail-adresse senden: redazione@marketpress.Info    
   
   
RAZŠIRJAJTE INTERES VAŠEGA PODJETJA Z »EUROREGIONE SENZA CONFINI« (»EVROREGIJA BREZ MEJA«)  
 
V nadaljevanju formiranja »Evroregije brez meja« (»Euroregione senza confini«) se je www.Marketpress.info/  odloèila da zaène z novo iniciativo preko katere se bodo zainteresirana podjetja in komercialne aktivnosti lahko predstavila in ponudila njihove proizvode preko reklamnih oglasov v treh jezikih, kateri se uporabljajo v »Evroregiji brez meja«: v italijanšèini, nemšèini in slovenšèini. Vsak oglas bo preveden v te tri jezike in to bo omogoèilo podjetjem in komercialnim aktivnostim predstavitev v Italiji, Avstriji in Sloveniji. Prevod reklamnih oglasov v te tri jezike Evroregije omogoèa širitev akcijskega kroga, to pa pomeni za oglaševalce konkretne možnosti poveèanja poslov. Podjetja in komercialne aktivnosti, ki se zanimajo za to novo servisno službo, lahko pošljejo v svojem jeziku besedilo oglasa in zahtevo za predraèun na e-mail redazione@marketpress.Info    
   
   
BANCHE: ABI, NEL 2008 LA PRESSIONE FISCALE EFFETTIVA SALE AL 44% WORKSHOP DELL’ABI PER LA PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE DELL’OSSERVATORIO D’ANALISI ECONOMICA E FISCALE. FOCUS SU LIVELLO DI TASSAZIONE DELLE BANCHE ITALIANE, ANALISI DELLO SCENARIO REGOLAMENTARE E PROPOSTE INTERNAZIONALI DI NUOVE ‘TASSE’ CONTRO I RISCHI SISTEMICI  
 
Milano, 26 maggio 2010 - Ieri a Milano il punto su banche e Fisco. Un’intera giornata di approfondimento e analisi degli effetti delle norme fiscali sul settore bancario nazionale. Un forte dinamismo regolamentare – tra gli ultimi provvedimenti la cosiddetta Robin Tax, le modifiche Ires e Irap del 2008 – si accompagna a elevati livelli di pressione fiscale. In particolare - dal Rapporto dell’Osservatorio Analisi Economica Fiscale dell’Abi – emerge che nel 2008, ultimo anno osservabile attraverso le dichiarazioni dei redditi, il livello di pressione fiscale diretta si è attestato al 43,9%, livello significativamente superiore rispetto ai livelli medi 2000-2006 (+ 12 p.P). Dal rapporto emergono alcune caratteristiche della fiscalità delle banche italiane: dagli elementi di prociclicità, più evidenti nelle fasi negative del ciclo economico, alla spiccata tendenza del sistema fiscale italiano a determinare consistenti pagamenti anticipati delle imposte (Dta) che nel 2008 hanno registrato un saldo netto superiore a 16 miliardi di euro. Il dato evidenzia una penalizzazione di natura finanziaria e costituisce un potenziale svantaggio competitivo nei confronti delle banche europee, che potrebbe aggravarsi alla luce delle recenti proposte di revisione degli accordi di Basilea sul patrimonio di vigilanza. Tra i temi principali del seminario organizzato dall’Abi, a cui hanno partecipato rappresentanti di Istituzioni nazionali, europee e internazionali, anche l’evoluzione della regolamentazione fiscale ‘globale’ e le proposte al vaglio dell’attuale dibattito internazionale: dalla ‘tassa per la stabilità’, alla proposta di una nuova forma di prelievo per far fronte alla crisi finanziaria ancora in corso, all’ipotesi della costituzione di un ‘fondo per la gestione di eventuali future crisi’. “In un contesto ancora caratterizzato da difficoltà economiche e da una ripresa ancora fragile – ha commentato il Direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini - le recenti proposte al centro dell’agenda economica internazionale sull’opportunità di una nuova “tassa” globale sulle banche sollevano più di un interrogativo. Condividiamo l’esigenza di una convergenza e armonizzazione della regolamentazione internazionale, ma bisogna tener presente che, specie nel campo fiscale, le proposte si inseriscono su legislazioni nazionali oggi fortemente differenziate e potrebbero quindi ampliare, invece di ridurre, il divario competitivo. Inoltre è necessario garantire la semplicità del sistema e il coordinamento delle regole in campo fiscale, prudenziale, contabile e in materia di trasparenza e correttezza”. “Fiscalità e regolamentazione – ha concluso Sabatini – vanno intesi come fattori fortemente condizionanti la competitività delle imprese. Questo è particolarmente vero per le imprese bancarie che nel nostro Paese hanno retto con solidità e forza ai contraccolpi della crisi continuando a fornire supporto a famiglie e imprese. E’ opportuno innanzi tutto rimuovere i fattori di svantaggio interni e valutare le finalità dell’eventuale introduzione di una nuova forma di prelievo fiscale. Auspichiamo che si tenga conto del fatto che in diversi Paesi i Governi hanno dovuto impiegare denaro pubblico per salvare le proprie banche, mentre, in altri, tra cui l’Italia, ciò non è stato necessario”. Nel panorama europeo, le banche italiane anche nel 2008 mantengono il primato di uno tra i Paesi a più alto livello impositivo, con una tassazione che sconta 15 punti percentuali in più rispetto alla media europea. Si tratta di uno svantaggio competitivo che inevitabilmente si riflette sulla capacità di remunerare il capitale investito, sulla potenzialità di crescita, sulla possibilità di giocare un ruolo attivo in operazioni di aggregazione e ristrutturazione aziendale. L’evoluzione ancora poco favorevole del contesto economico e le peculiarità delle norme attualmente in vigore (come le normative su crediti e interessi) prospettano un possibile aggravio della pressione fiscale nei prossimi esercizi con il rischio di ampliare il divario di competitività rispetto agli altri paesi europei. Nel corso dell’incontro sono state analizzate anche le modifiche Ires e Irap del 2008. E´ stato messo in luce come gli effetti positivi prodotti dalle riforme del 2008 sono stati ridimensionati per la presenza nel sistema fiscale di norme con effetti pro- ciclici, vale a dire il regime di parziale deducibilità degli interessi passivi e di deducibilità delle rettifiche di valore sui crediti. Nel 2009 il quadro regolamentare è rimasto sostanzialmente invariato, unica eccezione di rilievo è stata l’abrogazione dell’esenzione per l’Iva sui servizi infragruppo che, a parità di condizioni, genererà un aumento della fiscalità indiretta a carico delle banche. Sui temi legati al trattamento delle perdite fiscali delle banche l’Abi partecipa al tavolo tecnico costituito dall’Agenzia delle entrate sul progetto avviato dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse). L’obiettivo è quello di esaminare aspetti di specifico interesse per le banche italiane come il trattamento delle perdite sui crediti e il rapporto tra prelievo fiscale e regolamentazione in materia di fiscalità differita, e di portare avanti progetti su temi di particolare attualità come, ad esempio, il “Codice di condotta”. L’iniziativa fornisce un modello bilaterale con cui la singola impresa e la relativa Amministrazione fiscale assumono un reciproco impegno per dare maggiore trasparenza e correttezza al rapporto tributario.  
   
   
CONGIUNTURA PIEMONTESE: IL 2010 APRE CON UN AUMENTO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE DEL 9,3% RISPETTO AL I TRIMESTRE 2009 ELETTRICITÀ ED ELETTRONICA, CHIMICA E MEZZI DI TRASPORTO I PROTAGONISTI DELLA RIPRESA  
 
Torino, 26 marzo 2010 - La crisi che ha investito il comparto manifatturiero locale sul finire del 2008, spezzando la serie positiva di quasi tre anni iniziata negli ultimi mesi del 2005, sembra finalmente aver allentato la morsa. Se, a partire dal I trimestre 2009, le criticità che avevano investito il sistema economico piemontese avevano assunto i connotati di una vera e propria recessione, con effetti anche sui trimestri successivi, il 2010 si apre, invece, con un segnale positivo. Nel periodo gennaio-marzo 2010, la variazione tendenziale grezza della produzione industriale sullo stesso trimestre dell’anno precedente è stata, infatti, di +9,3 punti percentuale, risultato migliore rispetto a quello registrato a livello nazionale (+2,8%). Tale incremento va tuttavia valutato con estrema cautela, dal momento che la variazione è misurata rispetto al periodo gennaio-marzo 2009, momento in cui il sistema produttivo regionale era all’apice della crisi. La performance del tessuto manifatturiero regionale si associa a risultati meno incoraggianti sul fronte degli altri indicatori congiunturali: gli ordinativi provenienti dal mercato interno subiscono una flessione dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, mentre quelli da oltre confine registrano una diminuzione dell’1,7%. Il fatturato delle imprese manifatturiere piemontesi, invece, registra un incremento medio del 6,6% rispetto a gennaio-marzo 2009. Questi sono alcuni dei risultati emersi dalla 154ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di aprile e maggio 2010 con riferimento ai dati del periodo gennaio-marzo 2010, e ha coinvolto 993 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 94.232 addetti e un valore pari a 41,3 miliardi di euro di fatturato. “Anche se una rondine non fa primavera, non possiamo non sentirci contenti nel rilevare, anche sotto un profilo statistico, segnali convinti di ripresa economica. Essere su un percorso di ripresa non significa, peraltro, che la crisi è stata superata: non basterà, infatti, un solo trimestre positivo per recuperare d’un colpo le intense flessioni della produzione industriale e del calo delle esportazioni. Occorreranno parecchi trimestri per ritornare ai livelli pre-crisi. La strada comunque è quella giusta, ma occorre continuare a percorrerla senza incertezze, lavorando tutti, pubblico e privato, per un territorio piemontese sempre più competitivo. Solo in presenza di un territorio competitivo, le imprese riusciranno, infatti, a crescere e a creare occupazione” commenta Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte. La performance incoraggiante del sistema produttivo locale trae origine dai buoni risultati concretizzati da tutti i principali comparti. L’elettricità ed elettronica (+31,7%) registra un incremento della produzione industriale ben al di sopra della media regionale, insieme a chimica, gomma e plastica (+16,8%), coerentemente con le dinamiche degli stessi settori a livello nazionale. Il comparto dei mezzi di trasporto, a conferma dei segnali di ripresa manifestati nell’ultimo trimestre del 2009, mette a segno un incremento tendenziale della produzione industriale del 13,9%. Il segno positivo caratterizza anche la produzione di metalli e prodotti in metallo (+7,7%). La filiera alimentare, che aveva manifestato cali produttivi inferiori alla media regionale per tutto il 2009, registra un aumento dell’output prodotto pari al 4,8%; di analoga intensità l’incremento registrato per la filiera tessile (+4,3%), mentre è prossima al punto percentuale la crescita della meccanica (+0,7%). A livello territoriale, si rilevano buone performance in tutte le province. Asti concretizza il risultato migliore, registrando un incremento del 15,2%; anche Novara (+14,2%) e Torino (+10,3%) manifestano un aumento tendenziale della produzione industriale superiore alla media regionale. Il sistema produttivo della provincia di Biella vede un incremento dell’output prodotto pari al 7,9%, mentre è prossima ai 6 punti percentuale la crescita nelle province di Alessandria (+6,1%), e Cuneo (+6,0%). Trend positivi, anche se ad un ritmo inferiore, si registrano, infine, per le province di Vercelli (+4,7%) e del Verbano Cusio Ossola (+1,6%). L’indice Della Produzione Industriale - A partire dal 2006, Unioncamere Piemonte, in conformità con la metodologia adottata dall’Istat, calcola un numero indice della produzione industriale piemontese con base anno 2000=100 al quale è stata applicata una correzione per giorni lavorativi e un procedimento standard di destagionalizzazione (con il software Tramo-seats). Nel I trimestre 2010, l’indice grezzo della produzione industriale con base anno 2000=100 è stato pari a 79,6 con un aumento, come evidenziato in precedenza, del 9,3% rispetto al I trimestre del 2009, periodo in cui la flessione della produzione era stata particolarmente sostenuta. L’indice della produzione corretto per giorni lavorativi (79,6) ha registrato, invece, una crescita del 9,2% (a parità di giorni lavorati rispetto al 2009), mentre l’indice della produzione destagionalizzato è stato pari a 80,6, registrando un aumento pari a 5,9 punti percentuale rispetto al periodo ottobre-dicembre 2009. Le Prospettive Future - La fiducia torna a prevalere tra gli imprenditori piemontesi. Dopo un Iv trimestre del 2009 già caratterizzato da un significativo ridimensionamento del pessimismo, nel I trimestre del 2010 le previsioni per il periodo aprile-settembre sono decisamente più rosee per tutti i principali indicatori congiunturali, ad eccezione dell’occupazione, in relazione alla quale permangono alcune criticità. Il 37% degli imprenditori intervistati dichiara di aspettarsi, per il semestre aprile-settembre del 2010, una nuova crescita della produzione industriale, mentre solo il 25% ne prospetta una flessione, generando un saldo di opinione positivo per 12 punti percentuale, contro il saldo negativo dell’8% registrato nel trimestre conclusivo del 2009. L’ottimimismo prevale anche nelle previsioni relative alla domanda interna ed estera: il 33% degli imprenditori si attende un incremento degli ordinativi provenienti dal mercato interno, mentre il 26% ne prevede una flessione, generando un saldo di opinione positivo per 7 punti percentuale, a fronte dei -8 punti di fine 2009. Per quanto concerne gli ordinativi esteri gli ottimisti (30 imprenditori su 100) superano i pessimisti di 11 punti percentuale. Il segno negativo domina ancora, invece, le prospettive relative all’occupazione, dove il saldo di opinione si attesta al -9%, comunque in miglioramento rispetto al -24% registrato nell’ultimo trimestre del 2009.  
   
   
FORMIGONI: ANDRO´ A SHANGHAI PER CHIUSURA EXPO LA PROMESSA AL NUOVO CONSOLE DELLA CINA A MILANO, LIAN HUI  
 
Milano, 26 maggio 2010 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha ricevuto ieri a Palazzo Pirelli il nuovo Console generale della Cina a Milano, Lian Hui. "Al console - ha dichiarato Formigoni - ho annunciato che in ottobre sarò a Shanghai per la chiusura dell´Expo, che sta andando molto bene e che precede l´edizione di Milano. In quell´occasione è mia intenzione visitare Pechino e altre zone del Paese, come Tianjin, con le quali Regione Lombardia ha collaborazioni da tempo". Dal 16 al 31 ottobre, proprio all´Expo di Shanghai sarà allestito uno spazio di Regione Lombardia dedicato ai sistemi di integrazione tra realtà urbana e agricola e sviluppo sostenibile. "Con il console - ha aggiunto Formigoni - abbiamo convenuto che i rapporti tra la Regione Lombardia e la Cina sono intensi. Diverse nostre imprese lombarde collaborano con realtà cinesi e c´è la volontà di accrescere questa collaborazione". Il presidente Formigoni ha dato la sua disponibilità a partecipare, il 7 giugno, al Forum di cooperazione delle Pmi Cina-italia che si svolgerà a Milano. "Per la Lombardia - ha concluso Formigoni - i rapporti con la Cina sono molto importanti e lo sono anche per le nostre imprese e le nostre realtà educative che, sono certo, parteciperanno alle iniziative dell´´Anno della Cultura cinese in Italia´ che si aprirà a settembre".  
   
   
REPUBBLICA DOMINICANA, DA FORMIGONI PRESIDENTE FERNANDEZ  
 
 Milano, 26 maggio 2010 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha ricevuto ieri a Palazzo Pirelli Leonel Fernandez, presidente della Repubblica Dominicana. "Ho sottolineato al presidente Fernandez - ha dichiarato Roberto Formigoni - che Regione Lombardia è la prima realtà in Italia sia sotto il profilo industriale sia sotto quello agricolo con un tessuto economico caratterizzato da piccole e medie imprese". "Regione Lombardia ha molte aziende attive nel campo delle infrastrutture - ha aggiunto il presidente - e ho detto al presidente Fernandez che siamo interessati a sviluppare la collaborazione in questo campo così come nel versante dell´educazione che con le mie Giunte abbiamo rivisitato attuando una riforma importante e innovativa". "Al presidente Fernandez - ha concluso Formigoni - ho anche rinnovato l´invito a essere presenti all´Expo 2015 con uno spazio che illustri la realtà del suo Paese e ricordato che Regione Lombardia si è candidata ad ospitare la sede della Fondazione Europa Latinoamerica".  
   
   
FORMIGONI E GIBELLI, VIA A RILANCIO FEDERFIDI LOMBARDIA  
 
Milano, 26 maggio 2010 - Regione Lombardia, alle prime mosse della nuova legislatura, scende in campo per rilanciare il sistema dei Confidi, fondamentale per il credito alle piccole e medie imprese. E piena convergenza su un percorso di corresponsabilità per il rafforzamento di Federfidi e il rilancio della sua azione è emersa già ieri, a Palazzo Pirelli, nell´incontro con i vertici delle associazioni che compongono Federfidi, introdotto dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e condotto poi dal vicepresidente e assessore all´Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione, Andrea Gibelli. "Regione Lombardia - ha ricordato Formigoni - ha già fatto molto, anche se la partecipazione a Federfidi della sua finanziaria Finlombarda è di minoranza: ha stanziato finora circa 110 milioni, oltre ai 56 nel 2009 come impegni sul sistema di primo grado. Ma siamo totalmente disponibili - ha assicurato il presidente - ad un ulteriore impegno solidale insieme alle associazioni per sostenere il sistema dei Coonfidi". "Il senso di corresponsabilità - ha sottolineato Gibelli - che oggi si è manifestato, ci ha permesso di avviare un programma di lavoro in tempi rapidissimi: riunione già domani dei protagonisti per mettere a punto le linee di un ´modello lombardo´ di Federfidi e insediare un tavolo tecnico che le traduca operativamente a stretto giro. La nuova Giunta regionale - ha aggiunto il vicepresidente - si è data come priorità il rilancio del lavoro e dell´economia: rendere più competitivo ed efficace il sistema delle garanzie del credito nella nostra regione è decisivo".  
   
   
ANCHE PER IL VENETO SACRIFICI E TAGLI, MA QUESTA VOLTA NON È DISPOSTO A PAGARE L’INEFFICIENZA E GLI SPRECHI ALTRUI  
 
Venezia, 26 maggio 2010 - L’assessore veneto al bilancio Roberto Ciambetti è a Roma dove ha partecipato alle riunioni della Conferenza delle Regioni e incontrato il sottosegretario Gianni Letta e il ministro Giulio Tremonti. La manovra finanziaria e i conseguenti scenari che si prospettano sono stati gli argomenti affrontati. “Come diceva Albert Einstein, l´unica vera crisi pericolosa nasce quando non si vuole cercare una soluzione né si lotta per superarla – è il commento di Ciambetti – ed è chiaro che oggi a lottare non devono essere solo le Regioni e gli Enti pubblici che seguono comportamenti virtuosi, né, tantomeno, i cittadini onesti, le famiglie, i pensionati, la classe lavoratrice e il mondo del lavoro. E’ l’intera classe dirigente, non solo quella politica, che deve dare il meglio di sé; ognuno deve fare la sua parte, ognuno è, per così dire, precettato. La singolare coincidenza con la data del 24 maggio, ci suggerisce che in questa grande guerra alla crisi economica non si ammettono disertori”. “Ricordo – prosegue l’assessore – che il Veneto versa di più allo stato di quanto non riceva e ha un residuo fiscale pari a circa 6 miliardi e 300 milioni. Noi faremo la nostra parte in questo drammatico momento e sicuramente la Regione imboccherà la strada dei tagli alle proprie spese. Ma vorremmo vedere ben maggiore austerità da parte di chi, fino ad oggi, ha scelto percorsi diversi. Sono sicuro che il presidente Zaia imporrà rigore, ma altrettanto rigore chiederà a quelle Regioni ed enti locali che vivono ben al di sopra delle loro possibilità di spesa”. “Da quanto ho potuto vedere a Roma in queste ore – continua Ciambetti – c’è chi ancora pensa di poter mantenere sia un sistema assistenzialistico clientelare, sia privilegi anacronistici: ciò non è ammissibile. Già negli scorsi anni alcune Regioni, tra le quali il Veneto, avevano realizzato una virtuosa politica di contenimento delle spese: un esempio che a Roma troppi ministeri non hanno seguito. Il 10 per cento di tagli imposti dal ministro Tremonti sono un segnale forte per chi, ministeri compresi, fino ad oggi non ha fatto i necessari sacrifici”. L’assessore al bilancio non nasconde le sue preoccupazioni, pur nella convinzione che il Veneto riuscirà a superare questa fase difficile proprio in virtù di una cultura del risparmio e del lavoro che contraddistingue la nostra realtà. “Il mondo della speculazione finanziaria – conclude Ciambetti – mette a repentaglio la nostra libertà, perché non c’è libertà senza una moneta salda e una economia sana: per questo dobbiamo combattere, accettare sacrifici e sono convinto che noi veneti non ci tireremo indietro. Ma c’è anche chi non ha capito che è finita un’era e non bisogna farsi illusioni, oggi più che mai pericolosissime. La storia insegna, diceva Gramsci, ma ha pochi scolari. E oggi la storia ci dice che la cura dimagrante dei conti pubblici è necessaria: o la gestiamo noi questa dieta, o sarà la crisi economica ad imporla e in maniera ben più drammatica di quanto non si pensi. Quando il presidente Zaia paragonò il Mezzogiorno italiano alla Grecia non aveva torto. Come per la Grecia anche per il Sud Italia deve aprirsi una nuova stagione, perché questa volta il Veneto non intende essere tra i pochi chiamati a pagare l’altrui conto salato.”  
   
   
LA SPISA SU MANOVRA FINANZIARIA NAZIONALE: "DISPONIBILI AI SACRIFICI MA IN MANIERA EQUA: BISOGNA TENER CONTO DEL SISTEMA FINANZIARIO SARDO"  
 
Cagliari, 26 Maggio 2010 - "La manovra del Governo nazionale punta ad azioni di contrasto alla crisi, ma è evidente la necessità di trovare un punto di "sostenibilità comune" tra Stato e autonomie regionali e locali, in modo da partecipare ai sacrifici, in misura equa. La manovra inciderà sui bilanci delle regioni e degli enti locali per circa 5 miliardi nel suo complesso. Per quanto riguarda la nostra competenza regionale occorre sottolineare la peculiarità del sistema finanziario sardo". E´ quanto affermato dall’assessore regionale della Programmazione e Bilancio, Giorgio La Spisa, al termine dell’incontro con il Ministro Giulio Tremonti, svoltosi ieri a Palazzo Chigi sul sistema delle Regioni e degli Enti locali, in merito alla manovra economico finanziaria dello Stato. "Ormai si tratta di scelte comuni a livello europeo - ha proseguito l’assessore - che entreranno nel nuovo patto di stabilità che sarà sottoscritto dallo Stato italiano. Tutte le regioni, pur non essendo a conoscenza, per il momento, degli elementi reali che definiscono la manovra, sono disponibili a fare la propria parte nei sacrifici chiesti al Paese. Su una manovra di 12 miliardi per due anni, le regioni sono chiamate a contribuire per quasi la metà. La Regione Sardegna ha avuto nel 2007 un nuovo regime di compartecipazione al gettito statale attribuibile all´Isola, ma si è trattato di una riforma parziale, in quanto non e´ stata accompagnata da una corrispondente modifica in aumento della capacità di spesa. “Oggi la crisi e le conseguenti decisioni degli stati europei comprimono l’autonomia finanziaria della nostra regione, costringendola a trovare straordinarie misure di razionalizzazione della spesa - ha concluso La Spisa - e non appena i contenuti della manovra verranno resi noti nel dettaglio, sarà possibile e necessario assumere le nostre autonome determinazioni, attraverso un serio confronto con il Consiglio Regionale e con le parti sociali e istituzionali dell´Isola".  
   
   
MANOVRA FINANZIARIA: PER PRESIDENTE REGIONE UMBRIA MARINI “IRRICEVIBILE E INIQUA”  
 
Perugia, 26 maggio 2010 – “Così come ci è stata presentata, la manovra finanziaria del Governo per noi è assolutamente irricevibile”. È quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in merito alla nuova manovra finanziaria illustrata ieri a Palazzo Chigi dal presidente del Consiglio Berlusconi e dal ministro Tremonti. “È vero che la Commissione Europea impone a molti Paesi politiche di rigore e di rientro – sottolinea la presidente Marini - ma è anche vero che questa manovra cela una inefficace politica economica del Governo italiano che tenta ora di scaricare i costi di una inefficiente gestione dell’economia nazionale soprattutto sulle Regioni”. “In quanto parte dello Stato – aggiunge - le Regioni intendono concorrere alle azioni di rientro dal deficit pubblico, ma per come è impostata questa manovra ci appare assai iniqua. Tutti devono concorrere a una politica di rigore in maniera equa. Stando ai numeri che ci ha presentato Tremonti – rileva - la manovra, invece, pesa troppo sulle Regioni e troppo poco sul resto dei livelli istituzionali dello Stato”. “In questo modo – dice la presidente Marini - si rischia alla fine di gravare sui cittadini che si vedranno tagliati servizi essenziali da parte delle Regioni, a partire dalla sanità, e c’è anche il rischio che, indirettamente, anche tutto il sistema delle imprese sia colpito. Se, come annunciato si azzerano il Fondo unico per l’industria, quello per l’ambiente, quello per la viabilità va da sé che a pagare i costi di questi tagli saranno tutte le imprese interessate a questi settori e ciò, alla fine, - conclude - rischia altresì di innescare una grave spinta verso la recessione economica”.  
   
   
MILANO: PODESTÀ INCONTRA IL CONSOLE GENERALE DELLO STATO DEL KUWAIT  
 
Milano, 26 maggio 2010 - Il presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà, ha incontrato, il 21 maggio, a Palazzo Isimbardi, il console generale dello Stato del Kuwait Sami Alhamad. Al termine del colloquio privato il presidente della Provincia ha dichiarato: «Sono onorato di quest’incontro con il console generale che segue di pochi giorni quello con l’emiro dello Stato del Kuwait, Sabah Alahmad Al Jaber Al Sabah, con il quale abbiamo avuto l’occasione di confrontarci sulla possibilità di attuare progetti bilaterali in campo commerciale, economico e culturale. La Provincia di Milano sta già lavorando a un progetto infrastrutturale sul quale ci confronteremo con il console anche durante i prossimi appuntamenti. Ho ricevuto, inoltre, l’invito da parte dell’emiro a recarmi, assieme a una delegazione economica, nello Stato del Kuwait per valutare le opportunità di collaborazione con il suo Paese». Il console, Sami Alhamad, ha voluto poi sottolineare il rapporto di amicizia che lega i due Paesi dove operano molti imprenditori Lombardi: «È vivo desiderio dell’emiro Sabah Alahmad Al Jaber Al Sabah avviare una collaborazione con la Provincia di Milano, ente con il quale desideriamo partecipare a progetti di sviluppo bilaterale in campo commerciale e economico. Valuteremo le interessanti idee che il presidente Podestà ha voluto proporci e che sono certo aiuteranno a rafforzare lo sviluppo e le relazioni tra i nostri due Paesi».  
   
   
BASILICATA DE FILIPPO ILLUSTRA LA RELAZIONE PROGRAMMATICA I PUNTI SALIENTI DELL´ATTIVITÀ DEL GOVERNO REGIONALE NELLA NONA LEGISLATURA  
 
Potenza, 26 maggio 2010 - Lavoro, servizi di qualità, valorizzazione delle risorse disponibili, reti di imprese, innovazione dell’amministrazione pubblica regionale. Sono questi i punti salienti su cui si svilupperà l’azione del Governo regionale nella Nona Legislatura. Il presidente della Regione, Vito De Filippo, ha esposto ieri mattina ai Consiglieri regionali la Relazione programmatica. Tra le novità, il “Quoziente Basilicata” che individua i criteri per erogare misure di sostegno alle famiglie in difficoltà, il Reddito Ponte per l’attribuzione di incentivi economici ai giovani lucani in cerca di lavoro, i bandi per l’occupazione e la trasformazione di Acquedotto Lucano in Multiutility finalizzata a una gestione più razionale ed efficiente della risorsa acqua. Relazione Programmatica Del Presidente De Filippo Sintesi - L’analisi Dello Scenario Economico - Il presidente De Filippo ha analizzato, innanzitutto, lo scenario economico in cui si muove la Basilicata. In Italia la recessione è stata particolarmente grave e le prospettive di ripresa sono particolarmente lente. L’economia della Basilicata soffrirà, perlomeno per un altro biennio, di questa fase dell’economia nazionale che potremmo definire di “jobless recovery”, di ripresa senza lavoro che avrà riflessi sui consumi delle famiglie italiane. Ciò si ripercuoterà automaticamente sull’andamento degli ordinativi e quindi della produzione delle imprese lucane, poiché il mercato delle altre regioni italiane è il principale sbocco commerciale di gran parte del nostro tessuto produttivo. Tra l’altro, questa recessione colpisce duramente la nostra regione anche perché si innesta su fattori di fragilità specifici. Vi sono, d’altro canto, numerose evidenze, citate anche nei rapporti di Unioncamere e della Banca d’Italia sull’economia della Basilicata, che indicano come il nostro tessuto produttivo abbia finora resistito meglio alla recessione rispetto ad altre regioni italiane. Tuttavia, i suddetti fattori di fragilità strutturale della nostra economia regionale rischiano di tradursi in altrettanti elementi di ostacolo nel tentativo di agganciare la ripresa economica, quando questa arriverà, e quindi rischiano di prolungare gli effetti della recessione”. In questo contesto non sono d’aiuto le politiche nazionali. Il Mezzogiorno, e la Basilicata in esso, non potranno in alcun modo agganciare il treno dello sviluppo da soli, senza una nuova stagione di interventi nazionali di recupero del gap. Non si era mai registrato dal dopoguerra un periodo di sette anni in cui lo sviluppo del Sud fosse costantemente inferiore a quello centro-settentrionale. La mancanza di convergenza delle regioni in ritardo di sviluppo con quelle più avanzate e ricche, che si è verificata in Italia, è in controtendenza con quanto avviene nel resto dell’Europa. I dati del Ministero dello Sviluppo economico mostrano come la spesa pubblica pro capite in conto capitale del settore pubblico allargato (quindi la spesa per investimenti nello sviluppo) nel Mezzogiorno è sistematicamente inferiore a quella del Centro Nord a partire dal 2001. Ad aggravare in modo particolare questo forte squilibrio distributivo delle risorse pubbliche è la politica di investimenti attuata dalle imprese pubbliche nazionali (Rete Ferroviaria Italiana, Enel, Grtn ed Anas). I fondi Fas per le regioni meridionali, che per la Basilicata valgono circa 900 Meuro sul periodo 2007-2013, inoltre, sono stati, dopo una defaticante trattativa con i tecnici del Mise, congelati, in buona misura distolti per altri utilizzi ed a oggi appaiono una chimera. In materia di spesa infrastrutturale, essenziale per la nostra regione, le Ferrovie dello Stato, che destinano al Sud appena il 18% della loro spesa, e sono arrivate a disattendere specifici impegni sanciti da Apq per investimenti sulla linea ferroviaria Matera-ferrandina-altamura. Prospettive E Rischi Del Federalismo - La relazione programmatica del presidente si è soffermata anche sul tema del federalismo. “Esiste una linea di discrimine tecnico fra un federalismo fiscale che “tiene” insieme il Paese ed un federalismo fiscale che lo spacca: il criterio dei fabbisogni standard per i servizi essenziali, cui si legheranno i costi standard, che andranno a determinare il riparto del fondo perequativo nazionale. Se, nei decreti attuativi, si adotterà una interpretazione secondo la quale questi criteri saranno modellati sulla base della o delle (poche) regioni più virtuose, si determinerà “de facto” una spaccatura del Paese proprio rispetto ai servizi essenziali, quelli più importanti per i cittadini, ed una violazione del principio costituzionale secondo il quale tali servizi devono essere garantiti in forma omogenea su tutto il territorio nazionale. Occorrerà quindi, da un lato, dare certezza di risorse, perché ad oggi, a livello centrale, non vi sono ancora tabelle con dati che espongono i costi ed i benefici finanziari del federalismo fiscale, e dall’altro costruire costi standard contestualizzati alle specificità locali che rendono impossibile raggiungere in tempi brevi i livelli di efficienza di altre regioni. I primi atti come il Federalismo demaniale non mi pare vadano in questa direzione”. Gli Obiettivi Per Il Programma Di Legislatura - Lavoro, servizi di qualità, valorizzazione delle risorse disponibili, fare sistema per aggregare il tessuto produttivo regionale attraverso reti di imprese, rinnovare l’amministrazione pubblica regionale. Sono i campi in cui si articolerà l’azione del Governo regionale della Basilicata, che opererà con rigore per tagliare gli sprechi, utilizzando al meglio le sempre più scarse risorse rese disponibili per i programmi coinvolgendo il sistema privato e tessendo reti di relazioni forti con tutte le organizzazioni che agiscono nel sistema regionale. In sostanza – ha specificato De Filippo - sono due gli obiettivi principali da perseguire: garantire la tenuta sociale della regione avendo cura di rafforzare e di estendere per quanto possibile, le reti di sostegno e di solidarietà per le fasce più deboli (lavoratori e famiglie); favorire con ogni mezzo disponibile la crescita e la modernizzazione della regione in ogni settore favorendo i processi virtuosi di aggregazione sia a livello delle amministrazioni, sia a livello delle imprese, sia nel sistema regionale della ricerca e della cultura. Gli Strumenti Per Attuare Il Programma - Il lavoro al centro del programma della legislatura. Il Governo regionale intende proporre un vero e proprio pacchetto lavoro: un programma integrato di contrasto alla fuga dei cervelli, offrendo opportunità di lavoro e professionali ai giovani lucani che vivono in Basilicata o a coloro che, dopo qualificate esperienze di studio e lavoro in Italia o all’estero, abbiano convenienza a rientrare. Per far fronte alla flessibilità del lavoro richiesta dai mercati, che richiede sempre meno “dipendenti” e sempre più “imprenditori di sé stessi”, i provvedimenti da assumere intendono fornire tutti gli strumenti necessari (formazione, servizi, orientamento, strumenti di microcredito) per far emergere idee e svilupparle in progetti d’impresa. I Bandi Per Le Nuove Professioni - Sono pronti ad essere emanati nuovi bandi rispondenti alla logica della creazione di occupazione nei nuovi settori sui quali incanalare i lavoratori ed i giovani in cerca di lavoro: 1) Talenti per una nuova imprenditorialità lucana, che consisterà in un programma di assistenza e formazione mirato alla creazione di nuove imprese in ambiti e settori ad alto contenuto innovativo. 2) Nuove imprese e lavoro autonomo nei settori e nelle professioni più promettenti a favore di chi cerca lavoro per ambiti di attività legate all’ambiente, all’energia. Alla tutela del patrimonio artistico e culturale, all’assistenza. 3) Manager temporanei, da assegnare alle Pmi operanti sul territorio regionali. 4) Aiuti alle imprese regionali che assumono giovani laureati lucani a tempo indeterminato. 5) Fondo regionale per il microcredito, rivolto ai giovani che intendano aprire un’attività autonoma o imprenditoriale. Reddito Ponte Particolarmente innovativo e sperimentale è il cosiddetto Reddito-ponte, che prevede incentivi monetari a favore di giovani tra i 18 anni ed i 35 anni di età che abbiano terminato il loro percorso formativo e siano alla ricerca di un primo impiego. I beneficiari si devono impegnare, sin dalla domanda, a partecipare a tutte le attività di formazione/orientamento lavorativo che la Regione Basilicata o altri enti pubblici attivino ed a accettare il posto di lavoro che venisse offerto loro. La Tutela Del Lavoro A tutela del lavoro il programma prevede un bando per un contributo modulare alle imprese che stabilizzino i lavoratori precari. In particolare, nel tetto massimo del “de minimis”, la Regione offrirà 10.000 euro per ogni lavoratore stabilizzato con contratto a tempo pieno e determinato. Una legge regionale di prevenzione del lavoro sommerso, inoltre, prevedrà l’inserimento di una clausola d’obbligo per l’applicazione dei contratti collettivi nazionali, territoriali e aziendali di riferimento e norme di tutela della sicurezza sul posto di lavoro. I servizi di qualità e la riorganizzazione dei trasporti e del sistema urbano Le caratteristiche del nuovo sistema di trasporto pubblico regionale saranno finalizzate a moltiplicare le possibilità di trasporto tra i centri regionali e verso i principali nodi di connessione alle reti Ten (stazioni ad alta velocità, aeroporti, porti), a favorire l’ottimizzazione delle infrastrutture esistenti e l’organizzazione di un sistema integrato e plurimodale sia a livello interregionale che a livello regionale. Gli interventi consisteranno nella realizzazione di 12 nodi intermodali nei due capoluoghi e nei principali centri della regione caratterizzati da una qualità architettonica elevata e finalizzati a strutturare una rete regionale di trasporto su gomma qualificata, moderna, integrata con gli altri sistemi di mobilità su ferro e collegata in modo efficiente alle direttrici nazionali. E’, inoltre, prevista l’organizzazione di un sistema di bigliettazione unica su scala regionale per l’accesso a tutti i sistemi di trasporto urbani ed interurbani. Il Quoziente Basilicata Ai fini della tenuta sociale e demografica della regione si impone la necessità di sostenere la famiglia. Sarà elaborato un parametro di accesso delle famiglie ai servizi sociali, socio assistenziali, di orientamento al lavoro, socio educativi erogati dalla Regione Basilicata, che superi il criterio dell´Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente). Con il “Quoziente familiare” sarà dato un canale di accesso prioritario alle famiglie numerose, più esposte al rischio di impoverimento, o che hanno al loro interno situazioni particolari, quali la presenza di anziani, invalidi o disabili, affetti da dipendenza da alcool o da droghe, o reclusi in un istituto penitenziario. Gli aiuti concessi punteranno all’acquisto di servizi per la conciliazione lavoro/famiglia, al sostegno del mutuo per l’acquisto della prima casa o del fitto, all’ aiuto per l’acquisto di libri scolastici, per gli abbonamenti autobus e per servizi di consulenza familiare. Anche se il sistema regionale di welfare della Basilicata è generalmente considerato tra i meglio organizzati del Mezzogiorno, l’unico del Sud rimasto indenne dagli interventi censori e dalle misure di penalizzazione da parte del Governo, la riforma del sistema socio sanitario regionale sarà orientata ad accrescerne ulteriormente l’efficienza, valorizzando e incentivando il volontariato e il terzo settore. Energia E Sviluppo Sostenibile - La sfida lanciata per i prossimi anni è di cogliere le grandi opportunità che il nostro territorio può offrire in termini di disponibilità energetica, soprattutto sfruttando le economie generate dal settore delle rinnovabili e contestualmente cercando di ottimizzare la disponibilità delle fonti tradizionali esistenti in termini d’incremento e miglioramento degli investimenti delle compagnie petrolifere sul nostro territorio. Attraverso la programmazione dei Fondi Europei, la Basilicata può seriamente mirare ad avviare un nuovo modello di sviluppo, coniugando produttività e sostenibilità ed incrementando il valore aggiunto degli investimenti in campo energetico. Saranno necessari un nuovo quadro di intese e di relazioni con le società estrattrici di idrocarburi, rinegoziando le intese sottoscritte nel 1999 con Eni e le sue consociate e un’attenta e coerente attuazione del nuovo piano di indirizzo energetico ambientale regionale. I nuovi programmi nel settore dell’energia sarnno indirizzati al fine di promuovere l’autosufficienza energetica delle famiglie e delle imprese attraverso un sistema di microgenerazioni elettriche distribuite sul territorio e di efficientamento dei consumi di gas. Ambiente E Risorse Naturali Come Asset Strategici Dello Sviluppo Regionale - La Regione Basilicata negli ultimi anni ha lavorato ponendo un´attenzione prioritaria alle politiche riguardanti la gestione dei rifiuti urbani su territorio regionale. Gli obiettivi da perseguire nei prossimi anni sono in sintesi: • La gestione unitaria ed integrata del ciclo • Un forte incremento delle percentuali di raccolta differenziata (oggi siamo solo al 9%) attraverso meccanismi di premialità e con il finanziamento dei programmi di r.D. • Implementazione e adeguamento della dotazione impiantistica di trattamento, raccolta e recupero • Attivazione di percorsi di sensibilizzazione verso la differenziazione mediante programmi di educazione ambientale e di diffusione di buone pratiche • Tracciabilità dei rifiuti L’acqua Pubblica Come Bene Primario - La scelta di puntare sulla natura pubblica delle risorse idriche è una opzione senza ritorno, che va rafforzata accentuando la partecipazione attiva delle istituzioni locali e ispirando la gestione a criteri di crescente efficienza, efficacia ed economicità. Il modello lucano prevede l’individuazione di un unico soggetto gestore e la definizione di un Piano energetico aziendale che privilegi un efficace utilizzo delle fonti rinnovabili. Novità anche per Acquedotto Lucano che sarà trasformato in azienda Multiutility Fare Sistema - In un tessuto produttivo, che, per la Basilicata, è costituito, nel 96 per cento dei casi, da aziende con meno di dieci addetti, la politica per l’impresa sarà basata su strumenti che stimolino l’aggregazione e facciano sistema integrato con agenzie formative, della ricerca scientifica e tecnologica e dell’Università. L’obiettivo è quello di incentivare progetti d’investimento promossi da reti fra imprese sia nel settore dell’industria, dei servizi e dell’artigianato attraverso regimi di aiuti, che nel settore turistico. Il nuovo modello competitivo sarà basato sull’innovazione rafforzando l’Università e gli altri centri di ricerca. Strategie simili da adottare nel settore agricolo, caratterizzato da carenze strutturali tali da non determinare attualmente un’offerta adeguata alle esigenze di una industria alimentare. L’obiettivo della crescita del valore aggiunto che si crea durante l’intero ciclo del prodotto e del consolidamento dell’occupazione in Agricoltura passa quindi attraverso la promozione di modelli organizzativi che consentano di integrare i diversi soggetti che operano sulla filiera regionale e di accrescere il potere contrattuale delle imprese agricole quando queste operano con segmenti della filiera collocati fuori Regione. La costituzione e attivazione del Tavolo Agroalimentare-industriale da un lato e la promozione e valorizzazione delle Associazioni di produttori dall’altro costituiranno i perni su cui far ruotare le progettualità collegate al programma Feoga in raccordo con la programmazione negoziata e gli altri Assi strategici Impresa E Ricerca - Per quanto riguarda l’industria è prioritario contribuire all’attuazione di progetti di reti di imprese appartenenti a filiere produttive localizzate nella Regione Basilicata, finalizzati alla realizzazione di investimenti innovativi, ed agire sulla base dell’esperienze passate nelle aree di crisi. A questo proposito si può sperimentare l’ulteriore utilizzo di specifici regolamenti comunitari per intervenire in particolari situazioni di crisi aziendali in sinergia con il fondo di garanzia regionale. Rispetto al turismo, settore che ha registrato in questi anni significativi riscontri della sua espansione, si rende sempre più necessario promuovere la filiera turistica in una ottica di sistema, che aggreghi gli operatori attorno a vocazioni e ai macroattrattori in via di realizzazione e rafforzi i legami fra ricettività ed altri settori coinvolti nello sviluppo turistico (artigianato artistico, commercio, trasporti, pubblici esercizi). Per sostenere il commercio, si prevederanno finanziamenti per giovani che intendano aprire, nei piccoli Comuni della regione, esercizi commerciali polifunzionali oppure che intendano investire per trasformare in esercizi polifunzionali attività commerciali già esistenti e favorire il ricambio generazionale. Rispetto all’artigianato si unificherà in un provvedimento tutta la normativa di settore, puntando ad agevolare il ricambio generazionale e l’istituzione di maestri artigiani mirati a tramandare gli antichi mestieri a giovani interessati a rilevare attività artigiane. Universita’ - La Regione, in maniera del tutto aggiuntiva, ha voluto potenziare il profilo di attrattività e di competitività dell’Università della Basilicata, considerandola strategica allo sviluppo economico e culturale del territorio. Si continuerà ad investire sulla qualità della sua ricerca scientifica e sull’ampliamento della sua offerta formativa e rafforzando l’impegno con l’incremento del sostegno regionale all’Università di Basilicata fino al suo raddoppio (10 Meuro annui) e con l’approvazione di una legge regionale sul diritto allo studio universitario. Scuola - L’azione regionale nei confronti della scuola è cresciuta in modo rilevante in questi due ultimi anni, in concomitanza con l’attuazione di politiche nazionali di disinvestimento e di tagli che si abbattono in modo lineare sul sistema scolastico. La centralità della scuola si dovrà dimostrare con una nuova capacità del sistema pubblico (comuni, Provincie, Regione e Ministeri), di reagire in termini organizzativi e di qualità ad un gelo finanziario che si sta abbattendo in maniera implacabile in questo settore. La Nuova Amministrazione - Anche la pubblica amministrazione regionale, a tutti i livelli di articolazione territoriale, non può sottrarsi alle sfide, sulle quali primeggia la problematica del federalismo, che sollecitano i nuovi ed incerti scenari nei quali si colloca l’esperienza di questa nuova legislatura regionale. La stagione delle riforme che ha caratterizzato gli anni precedenti si dovrà concretizzare in un profilo dell’amministrazione regionale più efficiente e più adeguato ai bisogni di cittadini e imprese. La Regione Digitale - La diffusione dell´ e-administration, deve essere incoraggiata soprattutto per il suo positivo impatto sui costi amministrativi sopportati dalle imprese e dai cittadini, oltre che sul miglioramento della qualità della vita e sul maggiore valore aggiunto dei servizi. I nuovi “diritti digitali” sono molti e assai rilevanti: dall´uso delle tecnologie nelle comunicazioni con l´Amministrazione alla partecipazione al procedimento amministrativo e all´esercizio del diritto di accesso, dall´effettuazione di pagamenti all´espletamento degli adempimenti amministrativi relativi al registro delle imprese. Per questo l’Amministrazione regionale agirà sempre di più per dare rilevanza, titolarità e sviluppo a questi diritti utili a migliorare la qualità delle relazioni con i cittadini e con le imprese e a rafforzare il profilo democratico della nostra società. Trasparenza Ed Efficienza- Obiettivi virtuosi, questi, da conseguire centralizzando gli acquisti di beni e servizi effettuati da parte della Pubblica amministrazione al fine di razionalizzare gli acquisti, contenere la spesa ed anche ridurre l’impatto burocratico per la partecipazione alle gare. L’ampiezza degli interventi organizzati direttamente dalla Regione e delle risorse pubbliche mobilitate suggerisce, inoltre, l’urgenza di istituire una Centrale di Committenza Unica Regionale quale strumento di razionalizzazione della spesa e di economizzazione delle risorse impiegate, oltreché di garanzia della trasparenza ed efficienza delle procedure di acquisto di beni e servizi. Riflessioni Finali - A quarant’anni dalla istituzione delle Regioni, il governo lucano della nona legislatura si presenta al giudizio dei lucani con la consapevolezza di avere in sé quell’elemento di novità che, da solo, salda un debito storico contratto dal 1970 in poi dalla classe politica della Basilicata. Con Rosa Gentile, Rosa Mastrosimone e Vilma Mazzocco, da me chiamate a delicate responsabilità di governo, alla guida, rispettivamente dei Dipartimenti Infrastrutture, Formazione e Agricoltura, le sensibilità che sono proprie del mondo femminile arricchiranno, ne sono certo, quanti tra noi avranno l’umiltà di mettersi in ascolto. Dare alla Istituzione Regionale un nuovo compito di riaccredita mento della politica aprendo il nostro mondo, come diciamo tutti da sempre, a nuove esperienze. Un luogo non arreso alle tradizionali dinamiche, capace invece di dissequestrare nuove energie, nuove competenze, mai sopite passioni. Credo che questo sforzo farà bene alla politica e male a quella intonatura negativa della nostra contemporaneità che è l’antipolitica e non viceversa come si vuole comunicare. La giunta regionale, come è a voi ben noto, ha fatto propria, sin dai primi atti, la linea del rigore che lo stesso governo nazionale mostra di voler adottare in queste ore. La direttiva presidenziale con la quale è stato disciplinato l’uso delle auto e dei telefoni di servizio, con il taglio immediato della mazzetta dei giorni, produrrà una serie di risparmi che investiremo, da subito, per venire incontro ai bisogni delle fasce deboli della società, oltre che per offrire nuove opportunità di lavoro ai nostri giovani. Per esempio, con i circa 24 mila euro prima destinati all’acquisto dei giornali finanzieremo tre borse di studio annuali da ottomila euro ciascuna, da assegnare altrettanti giovani aspiranti giornalisti, scelti sulla base di criteri trasparenti, improntati al merito e alla capacità, concordati con l’Ordine professionale e l’Associazione della Stampa di Basilicata. Credo non sfugga a nessuno che la prospettiva di una operosa solidarietà della società civile e del governo regionale intorno ai grandi obiettivi di sviluppo della Basilicata passi attraverso una indiscussa credibilità degli impegni e dei comportamenti. Alle varie opposizioni qui rappresentate, a partire dal Pdl, che è forza di governo a Roma, chiedo sin d’ora di avviare un comune percorso che ci porti, su alcuni temi condivisi, che non sono né di destra, né di sinistra, a lavorare per il bene dei lucani. Per parte nostra, ci impegniamo a stabilire un proficuo raccordo con il complesso delle realtà degli Enti Locali e delle Istituzioni statali decentrate, oltre che con le rappresentanze lucane nel Parlamento e nel Governo del Paese. Mi pare di poter dire che anche su questo punto c’è un modello lucano di rapporti fra enti che ci ha portato in questi anni ad esperienze di collaborazione con comuni ed enti locali al di là del colore politico. La giunta saprà anche far tesoro degli orientamenti espressi dal Presidente del Consiglio Vincenzo Folino dopo la sua recente elezione. Io credo che in queste idee, in questi indirizzi, in queste scommesse ci sia il profilo di una regione che mobilita le sue risorse e le sue autonomie per elevare al massimo la qualità della cittadinanza regionale, per moltiplicare i percorsi della rianimazione economica e produttiva, per incoraggiare nuovi stili di vita e di sviluppo allineati ai grandi cambiamenti strutturali che dobbiamo saper interpretare piuttosto che subire. Dopo averci lavorato per decenni, con risultati significativi, la Basilicata vede ora profilarsi la minaccia di una sua nuova marginalizzazione e dunque avverte l’esigenza vitale di difendere la sua visibilità e la sua capacità di parola in un Paese in cui poteri e localismi sono all’opera per scombinare i valori di solidarietà. E nonostante tutto, la costruzione di minorità del Mezzogiorno è riuscita perfettamente e da tempo. C’è una quantità infinita di vicende e d’ingiustizie che chiedono ora di essere raccontate. Di essere riconosciute ed ammesse ad un risarcimento, perché sappiamo che la storia, per un capriccio antimeridionale, non può essere trasformata in geografia e la bussola governativa che segna Sud non può misurare il valore degli uomini, delle loro idee, dei loro diritti con la facilità ingiusta dei pregiudizi. Dinnanzi a tutto questo non si può indietreggiare. Piuttosto si può e si deve riprendere in mano il senso dell’innovazione, l’orgoglio identitario, lo spirito pubblico per fare della Basilicata una frontiera avanzata e democratica del Mezzogiorno. La sua punta coraggiosa di diritti e di possibilità.  
   
   
AL VIA GLI INCONTRI DELLA GIUNTA DELLE MARCHE CON LE CATEGORIE E LE FORZE SOCIALI: IL GOVERNO REGIONALE AL CONFRONTO CON CNA E CONFARTIGIANATO  
 
Ancona, 26 Maggio 2010 - Rafforzato il patto di collaborazione con l´artigianato e la piccola impresa. Ieri si e` aperta la serie di incontri della Giunta regionale con le associazioni di categoria e le forze sociali, momento di confronto e condivisione nella definizione degli obiettivi strategici di questa Ix legislatura. La Regione intende infatti proseguire, e anzi rafforzare, la strategia di concertazione e condivisione sulle azioni di governo con gli attori socio-economici marchigiani. Lunedi` sera e` stata la volta degli artigiani: il presidente della Regione, Gian Mario Spacca e la nuova Giunta regionale hanno incontrato i rappresentanti di Cna e Confartigianato, presenti il segretario e il presidente regionali di Confartigianato Giorgio Cippitelli e Salvatore Fortuna e di Cna Silvano Gattari e Renato Picciaiola e i vertici provinciali delle due associazioni. Obiettivo dell´incontro, proseguire il percorso di confronto gia` avviato dopo la sottoscrizione, nel novembre scorso, dell´Accordo per il sostegno alle imprese artigiane e il rilancio dell´economia regionale, un accordo a largo raggio che tocca lo sviluppo finanziario, investimenti per ricerca ed innovazione, internazionalizzazione e commercializzazione all``estero, turismo, eccellenza artigiana, politiche del lavoro, ambiente, edilizia, salute e sicurezza sociale. ´E´ nostra ferma intenzione ´ ha detto il presidente Spacca ´ consolidare ulteriormente il fecondo rapporto di collaborazione con le categorie. L´artigianato e la piccola impresa sono punto di riferimento per le politiche di sviluppo di questa regione. Gli artigiani partecipano all``azione di governo portando il loro peculiare punto di vista, in una logica di corresponsabilita` delle scelte. Questa filosofia e` diventata la regola: periodicamente ci si incontrera` per condividere le scelte del governo regionale ricorrendo a una forma di concertazione progettuale per la ricerca di soluzioni immediate e concrete ai problemi piu` scottanti´. L´assessore all´Industria e Artigianato, Sara Giannini ha sottolineato la necessita` di un nuovo incontro per l´elaborazione del Piano per le attivita` produttive, concepito in maniera innovativa, da approvare entro la fine dell´anno, oltre a quella di costituire una figura di riferimento per l´intera categoria all´interno dell´assessorato. Condivisione e` stata espressa nell´incontro di ieri da Regione, Cna e Confartigianato su alcune questioni prioritarie: dalla small business act (direttiva Ue che prevede di strumentare azioni, leggi, norme pensate per le micro e piccole imprese) alla semplificazione burocratica al potenziamento di internazionalizzazione e promozione commerciale, dal rafforzamento patrimoniale dei Confidi al sostegno a ricerca e innovazione, all´attivazione di un sistema integrato dell´offerta turistica per promuovere la crescita economica e sociale. ´Alla ripresa dalla crisi ´ dice Renato Picciaiola ´ dobbiamo prepararci con rinnovata progettualita`, concentrando le risorse su progetti di innovazione per sostenere il sistema manifatturiero marchigiano. Anche le imprese dovranno fare la loro parte, dimostrando capacita` di mettersi in rete´. ´Prosegue ´ ha rilevato Salvatore Fortuna ´ il confronto con la Regione nel segno della condivisione delle responsabilita` e delle priorita`, in una fase in cui occorre fare squadra. Ci preme soprattutto in questa fase il rafforzamento dell´azione sui mercati, soprattutto quelli esteri e un potenziamento del sostegno al credito´. Condivisione sulle priorita` espresse dagli artigiani e` arrivata dal presidente Spacca e dalla Giunta, in particolare sulla necessita` di snellire la burocrazia, di rafforzare i Confidi (´Abbiamo gia` dato la disponibilita` per integrarne le risorse´, ha detto Spacca), di continuare a spingere su innovazione e internazionalizzazione (´Principali fattori di sviluppo´), di fare di turismo, cultura e artigianato artistico un´offerta integrata (´Dai principi, ora, bisogno passare ai progetti concreti´). ´Siamo alla vigilia ´ ha poi detto Spacca ´ del varo di una manovra economica che richiedera` sforzi e sacrifici e l´unica strategia possibile e` quella della semplificazione, della collaborazione tra soggetti con responsabilita` affini, tra istituzioni, Camere di Commercio, associazioni di categoria nel segno di uno sforzo comune´. Erano presenti all´incontro, per la Cna Marco Tiranti (presidente provinciale Ancona), Maurizio Tritarelli (presidente provinciale Macerata), Daniele Volpini (vicepresidente provinciale Pesaro), Otello Gregorini (direttore provinciale Ancona), Francesco Balloni (coordinatore provinciale Ascoli), Alessandro Migliore (coordinatiore provinciale Fermo), Alfredo Santarelli (direttore provinciale Macerata), per la Confartigianato Valdimiro Belvederesi (presidente provinciale Ancona), Folco Bellabarba (presidente provinciale Macerata), Giuseppe Cinalli (direttore provinciale Pesaro), Learco Bastianelli (presidente provinciale Pesaro), Danilo Specchi (presidenza Ascoli), Guido Tarli (segretario provinciale Ascoli), Giorgio Cataldi (segretario provinciale Ancona), Giuliano Bianchi (segretario provinciale Macerata), Renzo Leonori (vice-presidente provinciale Macerata).  
   
   
DAL NORD MILANO DUE PROPOSTE OPERATIVE PER CONTRASTARE LA RECESSIONE: NUOVE AREE PRODUTTIVE ECO-SOSTENIBILI E UN OSSERVATORIO PERMANENTE DELLE AZIENDE IN CRISI WORKSHOP “AZIONI DI CONTRASTO ALLA CRISI” CON I COMUNI E TUTTI GLI ATTORI TERRITORIALI  
 
Milano, 26 maggio 2010 - Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo ha voluto organizzare un seminario di lavoro per condividere e approfondire con la Provincia di Milano, i Comuni dell’area, le principali associazioni imprenditoriali e sindacali e altri attori territoriali alcune proposte operative per contrastare la crisi e avviare una nuova fase di crescita, proposte sviluppate in questi mesi nell’ambito del progetto ‘Azioni di contrasto alla crisi delle imprese’ finanziato dalla Provincia di Milano. Si tratta della realizzazione di nuove Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (Apea) per artigiani e Pmi e della sperimentazione, nel Nord Milano, di un modello di Osservatorio permanente delle aziende in crisi. Il valore di queste due azioni è che possono essere replicate in altre aree della provincia di Milano e che presuppongono un rafforzamento della collaborazione strategica e operativa tra tutti gli attori socio- economici e istituzionali del territorio. Il Nord Milano, dove opera il 7,2% delle aziende attive nella provincia di Milano (circa 20.500 unità locali) risente, come il resto dell’area metropolitana milanese, della crisi che sta interessando il resto del Paese. Secondo i dati dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Milano, nel primo trimestre 2010 le aziende dell’area che hanno effettuato avviamenti al lavoro sono diminuite del 2,4% rispetto allo stesso periodo del 2009. Una tendenza confermata dal Centro per l’Impiego del Nord Milano che, nel primo trimestre di quest’anno, ha registrato 2.238 dichiarazioni di disponibilità al lavoro, con un incremento del 25% rispetto al primo trimestre 2009, e 586 iscritti alle liste di mobilità, che significa un incremento medio del 46% rispetto al 2010. Nell’ambito del seminario del 27 maggio – ore 10.00 Incubatore di imprese innovative Lib Via Venezia 23 –Sesto San Giovanni, sarà inoltre presentato in anteprima un nuovo modello di analisi del mercato del lavoro che restituisce una serie di indicatori sullo stato di salute del sistema produttivo del Nord Milano. L’immagine che verrà presentata al seminario può essere così riassunta: diminuiscono le assunzioni, ma il mondo dello spettacolo continua a creare occupazione; cala il numero dei soggetti che assumono, ma aumenta il numero medio di assunti per impresa; le aziende affrontano la crisi anche utilizzando diverse modalità contrattuali e la figura dell’apprendista trova principalmente spazio nel settore dei servizi; si accentua la terziarizzazione del sistema produttivo e aumenta la richiesta di personale specializzato; - diminuiscono le aziende che effettuano assunzioni in modo continuativo, ma rimane elevata la vivacità imprenditoriale dell’area. Partecipano al seminario: Istituzioni e servizi territoriali: Paolo Del Nero, Assessore alle Attività Economiche, Formazione e Lavoro Provincia di Milano, Carlo Lio, Amministratore Delegato Milano Metropoli, Giorgio Oldrini, Sindaco di Sesto S. G. E Presidente della Conferenza dei Comuni del Nord Milano, Renato Galliano, Direttore Milano Metropoli, Ermes Cavicchini, Direttore C.d.r.l., Massimo Gualzetti, Milano Metropoli, Chiara Pennasi, Direttore Bic La Fucina, Antonella Vegetti, Vice Direttore Afol Nord Milano, Massimo Marcianò, Assessore alle attività produttive Comune di Bresso, Sebastiano Salpietro, Assessore alle attività produttive Comune di Cusano Milanino, Natascia Magnani, Assessore al Lavoro, Formazione Professionale Comune di Cinisello Balsamo, Marco Ricci, Vice Direttore Generale Vicario B.c.c. Di Sesto San Giovanni. Organizzazioni Imprenditoriali: Maurizio Rossoni, Presidente ufficio territoriale Nord Milano Apa Confartigianato Milano, Maurizio Torresani, Consigliere Associazione Imprenditori Nord Milano, Alvise Biffi, Presidente Zona Nord Assolombarda, Marco Vicedomini, Segretario Provinciale Cna Milano, Stefano Valvasson, Direttore Generale Confapi Milano, Pasquale Maiocco, funzionario Segreteria Generale Unione Artigiani Provincia di Milano. Organizzazioni Sindacali: Nino Baseotto, Segretario Generale Cgil Lombardia, Claudio Negro, Segretario Generale Aggiunto Uil Milano Lombardia, Gianluigi Petteni, Segretario Generale Cisl Lombardia. Www.milanomet.it/    
   
   
MILANO: PRESENTATA LA SECONDA RELAZIONE SOCIALE DELL’ENTE PODESTÀ:«LA PROVINCIA NON STA LASCIANDO INDIETRO NESSUNO»  
 
Milano, 26 maggio 2010 - Si è svolta il 24 maggio presso lo Spazio Oberdan la presentazione della «Seconda relazione sociale» della Provincia di Milano. Si tratta di un rapporto curato dall’Osservatorio per le politiche sociali dell’ Ente, in collaborazione con l’Istituto per la ricerca sociale (Irs) e con Cergas/bocconi, che, quest’anno, ha approfondito l’analisi delle famiglie e dei bambini di fascia prescolare (0-5 anni). «Questa relazione – ha dichiarato il presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà - fotografa i mutamenti sociali del nostro territorio e ci aiuta a meglio orientare l’azione rivolta alle fasce più fragili e deboli della nostra società. Il nostro territorio, è un dato sul quale riflettere, sta cambiando molto rapidamente. Si segnala un tasso di natalità in flessione negli anni 2008 (10%), 2009 (9,9%) e anche il 2010 è in ulteriore calo, con genitori sempre più anziani (età media per il primo figlio, 32 anni per le donne, 35 per gli uomini) e con gli ultra 65enni che rappresentano oggi oltre il 20% della popolazione del nostro territorio e che entro il 2020 saliranno al 25% (un milanese su quattro). Obiettivo della nostra Amministrazione è, dunque, quello di continuare a finanziare con azioni strategiche di supporto soprattutto le famiglie, creando e ristrutturando, per esempio, oltre 100 fra asili nido, micronido e ludoteche, contribuendo alla crescita della copertura dei servizi nella fascia 0-3 anni con oltre 4.000 nuovi posti. Inoltre, grazie ai fondi di recente sbloccati dal Cipe che andranno ad aggiungersi a quelli già appostati in bilancio dall’Ente, incrementeremo la ristrutturazione e la messa a norma degli edifici scolastici». «È con l’intendimento di non voler lasciare nessuno indietro che abbiamo rinforzato servizi come “Madre segreta” (con oltre 2.000 richieste di aiuto), che consente di non abortire alle donne impossibilitate a tenere i figli, e Icam, cioè l’Istituto a custodia attenuata per detenute madri – ha continuato il presidente Podestà -. E ancora, dal nostro insediamento avvenuto nel luglio 2009, abbiamo tradotto nella realtà, nel quadro delle politiche sociali e del lavoro, alcuni progetti come quello pilota dedicato ai padri separati, finalizzato a dare un alloggio a quei soggetti che, dopo la separazione, sono stati risucchiati nella soglia di povertà. A questo va aggiunto il recente “Accordo a sostegno dell’occupabilità, della ripresa del sistema economico produttivo e per il contrasto della crisi” recentemente siglato con le associazioni datoriali e i sindacati a Palazzo Isimbardi, che destinerà per i prossimi 12 mesi, attraverso azioni mirate verso i soggetti più svantaggiati, oltre sei milioni di euro per la difesa dei posti di lavoro e il reinserimento occupazionale degli ultra 50enni previa formazione professionale. Infine, “Ricollocami”, un progetto innovativo con cui pubblico e privato uniscono le forze per sostenere le politiche del lavoro che ha l’obiettivo di ricollocare nel mondo del lavoro 1.000 persone residenti o domiciliate nel Milanese. Questi progetti sono il segnale concreto di come l’Ente sia particolarmente attento al lavoro e all’occupazione e di come si pone a fianco dei cittadini non a parole ma con i fatti. Lo ripeto: non lasceremo indietro nessuno».  
   
   
PUGLIA: CONTI IN ORDINE, GIUNTA APPROVA RENDICONTO 2009  
 
La Giunta ha approvato ieri il rendiconto generale per l’anno 2009, su proposta dell’assessore Pelillo. La sanità pesa sul bilancio regionale per il 77,6%. “I conti sono in ordine – ha detto Pelillo ieri - e mi piace sottolineare che per il 2009, anno in cui la crisi ha impattato in maniera significativa sulla crisi, il rendiconto è stato presentato rispettando le norme regionali sulla contabilità, in tempo con le scadenze di legge. Ci sono dei dati che emergono e confermano che la Puglia è regione virtuosa: la spesa per il personale nel 2009 è di 179 milioni, contro i 215 del 2006, nonostante le 200 assunzioni del 2009”. Ma sono le cifre sull´indebitamento complessivo per i mutui contratti dalla Regione al 31 dicembre 2009, al netto del deficit sanitario e dei bond, che scendono ad 1,9 miliardi di euro, contro i tre miliardi e 600 milioni di euro di alcuni anni fa che rendono orgoglioso Pelillo. “Non si stanno contraendo nuovi debiti - ha sottolineato l’assessore”, affermando che in relazione al debito di 950 milioni di euro contratto sino alla fine del 2009 dalle Asl pugliesi con i fornitori, già ad oggi la Regione ha erogato alle stesse Asl 33 milioni in più, oltre alle rimesse mensili. La cifra dovrebbe salire ad 864 milioni di euro sino al 30 giugno prossimo, in modo da velocizzare il pagamento delle fatture, fino alla fine del 2009 incagliate a 400 giorni di media per il pagamento. Gli 864 milioni sono stati reperiti nelle pieghe del bilancio “grazie al lavoro anche del direttore d’area Bilancio e Sanità”. Pelillo ha illustrato anche lo stato dell’arte della vicenda Bond - Merryl Linch “domani – ha detto Pelillo – ci dovrebbe essere un’importante pronuncia del Gip di Bari sulla possibilità di interdire la società per due anni dall’operare sul territorio pugliese” e sul Patto di stabilità “attendiamo la sentenza del Tar Lazio sul nostro ricorso sulla presunta violazione. Di fronte a un blocco della spesa per 67 milioni abbiamo però deciso di liberare risorse per una cifra molto più alta, utile in un periodo di crisi come questo.  
   
   
BOLZANO: BIOGRAFIA DI SILVIUS MAGNAGO  
 
 Bolzano, 26 maggio 2010 - All’età di 96 anni è scomparso a Bolzano il Presidente emerito della Provincia Silvius Magnago. Aveva guidato la Giunta provinciale dal 1957 al 1989. Le tappe più importanti della sua vita. Silvius Magnago nacque il 5 febbraio 1914 a Merano, figlio di Silvius Magnago senior e di Helene Redler. Già nel 1915 la famiglia si trasferì a Bolzano, dove nel 1936 il giovane Magnago conseguì il diploma di maturità al liceo classico. Nel 1940 seguì la laurea in legge all’Università di Bologna. Nel 1958 superò l’esame di procuratore. Dal novembre 1936 fino al giugno 1937 Magnago frequentò la scuola ufficiali di Palermo, fino al maggio 1938 fu tenente della riserva nel primo Reggimento Granatieri a Roma, prima di optare nel 1939 per la Germania. Dall’autunno 1940 fino al novembre 1942 lavorò a Bolzano per la Sottocommissione tecnica incaricata di stimare il patrimonio degli optanti. Nel dicembre 1942 Silvius Magnago venne arruolato nella Wehrmacht e inviato sul fronte orientale con il grado di tenente nelle truppe tedesche dei Gebirgsjäger. Un anno dopo venne gravemente ferito da una granata nel corso di un attacco sul Dnjepr: perse una gamba e solo nel 1945, dopo numerose operazioni in diversi ospedali militari, fu in grado di tornare a casa come invalido di guerra. Nel frattempo, il 18 ottobre 1943, Magnago aveva sposato a Landeck Sophia Cornelissen, originaria di Essen, conosciuta durante il servizio militare a Roma. La coppia si stabilì a Bolzano, dove nel dopoguerra Magnago lavorò dapprima all’Ufficio provinciale assistenza postbellica e successivamente come impiegato della Cassa di risparmio. Nel 1947, in Consiglio comunale a Bolzano, Magnago iniziò la sua carriera politica. Nel 1948, alle prime elezioni libere del Consiglio comunale, ottenne le maggiori preferenze e venne nominato vicesindaco. Malgrado ciò nel 1952 non si ripresentò alle elezioni comunali, e dopo un periodo di pausa solo nel 1960 venne nuovamente eletto in Consiglio comunale. Già nel 1948, inoltre, Silvius Magnago venne eletto in Consiglio regionale e quindi nel primo Consiglio provinciale dell’Alto Adige, anche in questo caso primo nelle preferenze sulla lista della Svp. Per 12 anni, fino al 1960, Magnago detenne per due anni alternativamente la presidenza del Consiglio provinciale (il primo presidente in assoluto) e del Consiglio regionale. Nel dicembre 1960 Silvius Magnago venne eletto terzo Presidente della Provincia dopo Karl Erckert e Alois Pupp. Rimase Presidente della Giunta ininterrottamente fino al 17 marzo 1989 e in tutte le elezioni provinciali ottenne il maggior numero di preferenze. Nel corso della sua vita sono stati confereti a Silvius Magnago innumerevoli riconoscimenti. Una breve selezione: membro onorario del Senato della Leopold-franzen-universität di Innsbruck (1970), Premio Robert Schuman (1971), Ordine al merito della Baviera (1972), Premio europeo Carlo (1973), Anello d’onore dei Comuni altoatesini (1977), Anello d’onore del Land Tirolo (1979), Grande ordine al merito di Vienna (1986), primo premiato del Grande ordine Montfort del Vorarlberg (1986), Ordine al merito del Land Salosburgo (1988), Anello d’onore del Land Stiria (1989), Grande ordine al merito della Repubblica austriaca (1989), Cavaliere di Gran Croce (1991), Grande croce al merito della Repubblica di Germania (1993), Ordine d’oro del Land Carinzia (1994), Premio europeo Coudenhove-kalergi (2004). Inoltre Silvius Magnago fu nominato cittadino onorario di Velturno (1967), Castelrotto (1983), Appiano (1987) e Senales (1994).  
   
   
BOLOGNA: IL CONSIGLIO PROVINCIALE APPROVA LA MANOVRA FINANZIARIA DA 4,3 MILIONI  
 
Bologna, 26 maggio 2010 - Il terzo provvedimento di variazione al Bilancio di previsione 2010 e a quello pluriennale 2010-2012 è stato approvato il 24 maggio dal Consiglio provinciale con 19 voti a favore (Pd, Idv e Pdci/prc) e 11 contrari (Pdl, Lega e Udc). Si tratta di una manovra da 4.260.000 euro in più rispetto al Bilancio di previsione di cui la Provincia può disporre grazie alla rateizzazione del debito di 15,3 milioni nei confronti dello Stato. Debito che, in applicazione dell´articolo 2 - comma 231 della legge Finanziaria 2010, potrà essere saldato in 20 anni e non più nelle tre rate da 5 milioni previste per gli anni 2010, 2011 e 2012. Al momento da Roma è arrivata l´approvazione al nuovo piano di rateizzazione presentato nel marzo scorso dalla Provincia di Bologna e si attende, entro fine giugno, il decreto del Governo. Nello specifico dei 4 milioni e 260 mila euro della variazione di Bilancio, 1,3 milioni serviranno a coprire le spese sostenute per l´ultima emergenza neve sulle strade, per il riscaldamento delle scuole e di altri edifici provinciali, oltre a spese per interventi urgenti per la viabilità. I quasi 3 milioni restanti serviranno a incrementare i Fondi di riserva di palazzo Malvezzi. I gruppi di minoranza hanno proposto un emendamento alla delibera di variazione al Bilancio chiedendo di inserire nel Piano delle alienazioni l´immobile di via Boccaccio 27 a Imola sede, tra l´altro, degli uffici del Circondario imolese. La proposta è stata bocciata dall´aula con 19 voti contrari (Pd, Idv e Pdci/prc) e 10 a favore (Pdl, Lega e Udc).  
   
   
AUTONOMIE LOCALI FVG: TUTTI COMUNI APPROVANO RENDICONTO  
 
Trieste, 26 maggio 2010 - Tutti i Comuni e le Province del Friuli Venezia Giulia hanno approvato il rendiconto di gestione entro il 30 aprile, termine stabilito dalle norme regionali che, in caso non fosse stato rispettato, avrebbe comportato un ritardo dei trasferimenti agli Enti. Lo conferma l´assessore regionale alla Pianificazione territoriale, Autonomie locali e Sicurezza, Federica Seganti, rilevando che negli anni scorsi il termine per l´approvazione dei consuntivi, fissato al 30 giugno, non veniva rispettato, con ritardi di mesi e, conseguentemente, meno tempo a disposizione per l´utilizzo dell´avanzo di amministrazione. "La previsione, inserita nella finanziaria di quest´anno, che subordinava al rispetto del termine l´erogazione di una quota dei trasferimenti ordinari, ha incentivato il raggiungimento di un risultato positivo che si aggiunge a quello, altrettanto buono, relativo all´approvazione dei bilanci preventivi per il 2010" ha detto l´assessore. Entro il 21 febbraio di quest´anno, 138 Comuni avevano già approvato il loro bilancio, mentre gli altri 80 hanno provveduto a farlo entro i primi giorni di aprile. "Una situazione che attesta la virtuosità amministrativa dei nostri Enti locali e caratterizza il Friuli Venezia Giulia in maniera assai differente rispetto allo scenario nazionale" sottolinea l´assessore, ricordando che il ministero dell´Interno è stato costretto a prorogare al 30 giugno il termine per i bilanci consuntivi. Gli enti che hanno approvato tempestivamente il proprio bilancio 2010 sono stati premiati con l´erogazione immediata della prima rata dei trasferimenti ordinari, che per i Comuni sotto i 20 mila abitanti è pari al 70 per cento del totale. Oltre a "rappresentare un esempio di responsabilità verso i cittadini - nota Federica Segnanti - l´approvazione nei termini dei documenti contabili è nell´interesse degli stessi enti, che possono così gestire le risorse finanziarie in modo più efficace e con ricadute migliori per l´intero assetto socioeconomico regionale". "La tempestiva adozione dei rendiconti - ha concluso l´assessore - permetterà inoltre a Comuni e Province di utilizzare da subito l´avanzo di amministrazione e di immettere altrettanto rapidamente liquidità nel sistema produttivo, favorendo così l´uscita dalla crisi".  
   
   
VALLE D’AOSTA: FIRMA DELL’ACCORDO SUGLI AMMORTIZZATORI IN DEROGA  
 
Aosta, 26 maggio 2010 - La Presidenza della Regione informa che martedì 25 maggio, alle ore 15.00, alla presenza del Presidente Augusto Rollandin, nella saletta adiacente alla Sala Giunta di Palazzo regionale, si sono incontrate le rappresentanze delle parti sociali valdostane per l’esame e la sottoscrizione dell’accordo Ammortizzatori in deroga anno 2010 - Integrazioni e modifiche al testo dell’Accordo Quadro siglato il 14/7/2009. L’aggiornamento del testo si è reso necessario per fronteggiare l’attuale fase di crisi che richiede tempi d’intervento rapidi e tempestivi. In tal senso le principali novità del nuovo accordo riguardano la delega al Dipartimento politiche del lavoro e della formazione di seguire tutta la procedura, ivi compreso il decreto autorizzativo degli ammortizzatori sociali, già di competenza ministeriale, tramite la Direzione regionale del lavoro di Aosta. Inoltre, nel nuovo accordo sono stati inclusi i lavoratori a domicilio e si prevede la possibilità d’utilizzare la Cig e la Mobilità in deroga oltre i sei mesi. In seguito a precisazioni fornite dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, non sono più inclusi tra i beneficiari degli ammortizzatori in deroga i Co.co.co ed i Co.co.pro, per i quali la legge finanziaria 2010 ha disposto la liquidazione di una somma, in un’unica soluzione, pari al 30% di quanto percepito complessivamente l’anno precedente. I fondi a disposizione per coniugare le politiche attive del lavoro con l’erogazione delle indennità in deroga ammontano a oltre tre milioni di euro. Durante l’incontro il Presidente Rollandin ha sottolineato l’importanza della condivisione, da parte di parti sociali, rappresentanti del mondo del lavoro e Regione, «di un documento importante, per il quale ancora una volta sono state attivate sinergie e collaborazioni, a favore dell’attivazione di un altro strumento per cercare di far fronte alla crisi. E’ un atto di responsabilità - ha aggiunto Rollandin -, abbiamo lavorato per arrivare ad una soluzione condivisa, recependo le osservazioni di tutti e a tutti va il merito». Alla Regione Valle d’Aosta i meriti di «aver mantenuto atteggiamenti virtuosi negli interventi gestione della crisi, riuscendo comunque a garantire il rispetto e il mantenimento dei Fas, rispetto a molte altre regioni» sono riconosciuti, nel corso della riunione di oggi, dal Direttore sede regionale dell’Inps, Giuseppe Coppola.  
   
   
PUGLIA, CAPONE: "ITALIA NUDA E SENZA IDEE DI FRONTE ALLA CRISI"  
 
 Bari, 26 maggio 2010 - “A circa 20 mesi dall’inizio della crisi che attanaglia il nostro mondo produttivo, il Paese si presenta in ritardo, nudo e senza idee”. Lo dichiara Loredana Capone, vice presidente della Regione Puglia intervenendo al forum economico organizzato dalla Ambrosetti sugli interventi da mettere in campo per la rinascita del sistema economico e industriale della Puglia. “L’effetto Grecia scaturisce da un problema esistente da tempo esorcizzato con il silenzio o con l’autocompiacimento. In Italia, la crisi è affrontata con un evidente deficit di politiche di sviluppo industriale per le quali non si registra alcuno stimolo all’espansione, ma ricorrendo agli ammortizzatori sociali. Basta vedere il decreto incentivi - intervento povero e confuso - convertito con la solita fiducia e l’annunciata manovra di contenimento che intende recuperare 12 miliardi di euro nel 2010 e altri 12 nel 2011 determinando un ulteriore calo dei consumi. Tutto ciò – ancora una volta - considera come bersaglio i lavoratori pubblici e privati senza investimenti veri che rilancino l’economia”. “E’ la prima volta che una crisi economica interessi il Paese dopo la riforma del Titolo V della Costituzione. In seguito al massiccio trasferimento alle Regioni di competenze in materia di politiche economico-industriali, queste si trovano come in trincea esposte al disagio sociale tra l’incudine del patto di stabilità e il martello della dilagante povertà”, continua la vicepresidente. “La Puglia non ha cercato di nascondere la crisi. Anzi. È stata tra le prime a rivelarla e – a differenza del governo nazionale - ha tentato di contrastarla con una manovra di diversi miliardi a favore della competitività del sistema. Abbiamo chiesto la disponibilità dei Fas che continuano a non esserci. Infatti, il blocco dei 3 miliardi e 200milioni di euro dei fondi Fas impedisce di realizzare opere infrastrutturali e grandi progetti che aprirebbero la Puglia ad una nuova prospettiva verso l’Europa del nord e dell’est”, aggiunge l’assessore regionale allo Sviluppo economico. “L’ultima batosta per le regioni del Mezzogiorno giunge dall’annunciata manovra Tremonti che sembra irrigidire il patto di stabilità e promuovere l’Irap ‘O’. Siamo ovviamente d’accordo per la cessazione dell’Irap al fine di favorire le nuove assunzioni da parte delle imprese di nuova costituzione. Considerato che l’entrata Irap garantisce il funzionamento della sanità, chi garantirà i servizi sanitari ai cittadini meno abbienti? Armare la guerra tra poveri non serve a combattere la crisi ed è un modo nocivo per l’intero sistema produttivo”, si chiede la Capone. “Togliere i lacci agli investimenti dei fondi Fas per realizzare infrastrutture e rilanciare l’edilizia e i servizi sarebbe lo stimolo per l’economia sempre che i Fas a favore delle Regioni ci siano ancora …”, conclude la vicepresidente Capone.  
   
   
MAFIA: LOMBARDO, "SICILIANI ONESTI SI RIBELLANO AL PIZZO"  
 
Palermo, 26 maggio 2010 - "Dall´operazione antiracket di oggi, a Palermo, insieme alla conferma delle grandi capacita´ investigative e operative della magistratura e dei Carabinieri, cui vanno le congratulazioni del governo della Regione e la gratitudine di tutti i siciliani, emerge un altro dato di estrema importanza, i commercianti e gli imprenditori si ribellano, denunciano e collaborano alle indagini mostrando, innegabilmente, grande coraggio". Lo ha detto ieri il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, commentando l´operazione contro il racket delle estorsioni di stamattina a Palermo. "Un fatto - ha concluso il presidente della Regione - che consente di guardare con ottimismo al futuro".  
   
   
LAVORO, ESTESO L’ACCORDO TRA PROVINCIA DI TORINO E UNICREDIT BANCA PER L’ ANTICIPO DELLA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA  
 
Torino, 26 Maggio 2010 - Dal 24 maggio anche i lavoratori in cassa integrazione in deroga, sospesi dal lavoro e in attesa del pagamento dall´Inps, potranno chiedere un anticipo alla Banca, come già avviene per i lavoratori in Cigs, in modo da poter garantire un´entrata in famiglia anche in assenza temporanea di lavoro. E´ quanto sancito dall´estensione del Protocollo di Intesa sull’anticipo Cigs - firmato a dicembre scorso- tra la Provincia di Torino ed Unicredit Banca. La firma del protocollo di Intesa è avvenuta a Torino, presso i Centro per l’impiego di via Bologna, alla presenza dell’assessore al lavoro della Provincia di Torino Carlo Chiama e di Riccardo De Maglianis, Condirettore Famiglie e Privati della Direzione Commerciale Piemonte Nord e Valle D’aosta di Unicredit Banca . Grazie alla firma di questo nuovo accordo, quindi, da oggi anche i lavoratori in Cigd riceveranno da Unicredit Banca, nel corso dei sei mesi che solitamente impiega l´Inps a corrispondere le indennità di cassa integrazione e qualora la loro azienda non sia in grado di provvedere, un anticipo fino all´80% della retribuzione netta mensile (in ogni caso non superiore a 900 euro e con un tetto massimo per l´intero periodo - 9 mesi - di 6.000 euro) senza alcun tasso di interesse o spesa aggiuntiva. Per fra fronte a questo nuovo impegno, Unicredit Banca ha messo a disposizione, oltre ai 500mila euro già stanziati per il primo accordo con la Provincia di Torino firmato lo scorso dicembre, un ulteriore milione di euro. Salgono quindi ad 1.500.000 euro i fondi messi a disposizione della banca per far fronte alle crescenti richieste dettate dall’attuale situazione di crisi. Un impegno che testimonia la vicinanza di Unicredit Banca al territorio della provincia di Torino anche in una fase difficile dell’economia e che permetterà a numerose famiglie residenti sul territorio provinciale di evitare spiacevoli interruzioni nel loro flusso di reddito mensile. Tali famiglie si aggiungeranno, quindi, alle circa 300 che hanno già potuto continuare a percepire un introito mensile nelle more dei ritardi dell’Inps. “Abbiamo aumentato a un milione e mezzo il plafond e oggi l’apporto è significativo” ha detto Riccardo De Maglianis per Unicredit Banca “tuttavia se dovesse rivelarsi non sufficiente valuteremo con la Provincia la possibilità di aumentarlo ulteriormente”. L’assessore al lavoro Carlo Chiama ha ringraziato Unicredit Banca “per essere venuti incontro alle nostre richieste, che prevedevano alcune condizioni come il fatto di non richiedere interessi sull’anticipo, che non ci fossero spese per i conti bancari aperti, che non venissero richieste garanzie”. L´accordo rientra nel più ampio ´Patto per il lavoro contro la crisi´ predisposto dalla Provincia di Torino per supportare il mercato del lavoro locale e le fasce più deboli della popolazione in questa difficile fase dell´economia. Il Patto, presentato nei mesi scorsi ai Tavoli locali di crisi, dove è stato illustrato dall´assessore Chiama ai colleghi dei Comuni sedi di Centri per l´impiego, è stato oggetto della riunione odierna della Commissione tripartita, formata da organizzazioni sindacali e datoriali.  
   
   
CARCERI IN LOMBARDIA: VIA A PROGETTI PER INCLUSIONE  
 
Milano, 26 maggio 2010 - Prosegue l´impegno della Regione nella realizzazione di progetti formativi per chi lavora nei 18 istituti di pena lombardi: non solo agenti della Polizia Penitenziaria, ma anche personale amministrativo, sanitario e assistenti sociali. Lo ha annunciato oggi l´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli, al convegno "La valorizzazione delle competenze del personale quale strategia di miglioramento dell´organizzazione". All´incontro, promosso dal Ministero della Giustizia, l´assessore ha portato il saluto del presidente Roberto Formigoni. Due dei progetti che sono stati realizzati nell´ultimo biennio, in particolare, miravano alla valorizzazione della professionalità del personale e all´opportunità di rendere meno drammatico, attraverso uno staff multidisciplinare, il delicato momento dell´ingresso in carcere dei detenuti. "Il nostro obiettivo - spiega l´assessore Boscagli - è favorire lo sviluppo di una rete di professionalità estesa, qualificata e differenziata in tutto il territorio per la realizzazione di percorsi di inclusione sociale delle persone entrate nel circuito penale. Oggi in particolare stiamo lavorando per mettere a sistema i progetti avviati perché diventino patrimonio dei territori coinvolti".  
   
   
NORVEGIA A MILANO, SEMINARIO SULLE PARI OPPORTUNITÀ. MORATTI: “UN PAESE ESEMPIO PER LE POLITICHE SOCIALI”  
 
Milano, 26 maggio 2010 - “La Norvegia rappresenta oggi un’eccellenza nel mondo per le politiche ambientali e sociali, e proprio in questo secondo ambito può diventare un esempio da cui trarre utili lezioni”. Lo ha detto il Sindaco Letizia Moratti, in Sala Alessi a Palazzo Marino, in apertura dei lavori del seminario dal titolo “La risorsa femminile: optional o opportunità”, dedicato al tema delle pari opportunità in Italia e in Norvegia. L’incontro di ieri inaugura "Norweek 010. La Norvegia a Milano", la quattro giorni di seminari, mostre e proiezioni dedicata al paese scandinavo. Presenti l’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali Mariolina Moioli; Karl Eirik Schjøtt-pedersen, vice presidente del Consiglio dei Ministri di Norvegia e Patrizia Quartieri, presidente della Commissione Consiliare Pari Opportunità del Comune di Milano. “Milano ha fatto molto in questo campo: la nostra città ha già raggiunto, attraverso politiche mirate, messe in atto dall’Amministrazione, il target stabilito da Lisbona per quanto riguarda l’occupazione femminile e per il numero di imprese gestite da donne. Delle 280 mila imprese milanesi, circa 57mila sono al femminile. Un obiettivo reso possibile, infatti, anche grazie alle politiche di conciliazione famiglia-lavoro, che permettono alle donne di realizzarsi nella maternità, nella professione e in tutti gli aspetti della vita sociale”. “Grazie a iniziative come questa – ha concluso Letizia Moratti - e con nuovi progetti congiunti in tanti settori, come la cooperazione internazionale, auspico il rafforzamento dei rapporti tra Italia e Norvegia, anche in vista di Expo 2015, ad esempio sul tema della deforestazione”. “La città di Milano – ha dichiarato l’assessore Mariolina Moioli - vanta un sistema di welfare tra i più avanzati in Italia. Dal confronto tra sistemi di welfare molto diversi, come quello italiano e norvegese, può nascere un dibatto utile a migliorare ulteriormente il nostro sistema di politiche sociali”.  
   
   
INSEDIATA A VENEZIA LA NUOVA COMMISSIONE PROVINCIALE PER LE PARI OPPORTUNITA´  
 
Venezia, 26 maggio 2010 - Alla presenza dell’assessore provinciale alle politiche sociali Giacomo Grandolfo e della presidente del Consiglio Marina Balleello, il 24 maggio, sono state elette presidente della Commissione Pari opportunità Maria Elena Tomat e vice presidente Giovanna Pastega. L’assessore Grandolfo ha commentato: “Sono soddisfatto che la commissione possa ripartire in tempi brevi. Ora, sarà fondamentale l’avvio di un’attività di coordinamento tra la nuova commissione e la mia persona per promuovere e realizzare importanti progetti”. La Commissione è un organismo permanente di consultazione che può presentare e finanziare diverse proposte, decidendo i settori e le priorità di intervento. Gli obiettivi principali sono:promuovere e svolgere indagini e studi sulla situazione della donna e sui problemi della condizione femminile, soprattutto per i temi riguardanti il mondo del lavoro, favorire iniziative di riqualificazione professionale della donna per agevolarne l’inserimento nel mondo del lavoro, agevolare la donna nelle professioni e nei settori nei quali la sua presenza è carente.