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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 27 Maggio 2010
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA CONCLUDE CHE LE COMPENSAZIONI FORNITE DALL’ITALIA PER I SERVIZI DI INTERRUZIONE DELL’ELETTRICITÀ IN SARDEGNA E SICILIA NON CONFIGURANO AIUTI DI STATO  
 
Bruxelles, 27 maggio 2010 - La Commissione ha autorizzato, a norma delle regole Ue in materia di aiuti di Stato, un regime diretto a remunerare le imprese che in Sicilia e in Sardegna forniscono servizi di interrompibilità istantanea (la disponibilità a subire interruzioni di corrente per evitare blackout generalizzati). La Commissione ha concluso che il regime, limitato a tre anni, non costituisce un aiuto di Stato in quanto remunera al prezzo di mercato un servizio necessario al fine di garantire la continuità delle forniture elettriche nelle due isole. Il commissario europeo alla concorrenza Joaquín Almunia ha dichiarato: “L’interrompibilità è un servizio che le imprese possono utilmente rendere alla rete elettrica al fine di evitare blackout generalizzati. Il regime italiano garantirà la continuità delle forniture elettriche in Sardegna e Sicilia per il periodo necessario a risolvere gli attuali problemi delle reti, che sono dovuti alla particolare situazione di queste isole. Data questa situazione particolare e considerato che la remunerazione del servizio è stabilita mediante gara d’appalto, questo meccanismo non costituisce un aiuto di Stato”. Per interrompibilità istantanea si intende la disponibilità da parte delle imprese ad accettare interruzioni senza preavviso delle forniture elettriche. Si tratta di un servizio solitamente fornito dalle imprese al gestore della rete elettrica al fine di evitare blackout. Già nel 2008 il gestore della rete elettrica italiana aveva evidenziato specifiche difficoltà nel garantire la continuità delle forniture elettriche in Sardegna e Sicilia. Dette difficoltà sono legate, in particolare, all’insufficiente interconnessione elettrica con l’Italia continentale, alla presenza di unità di generazione grandi ma obsolete soggette a frequenti guasti, e ad un’elevata proporzione di generazione discontinua da fonte eolica. Sulla base di questa analisi, il gestore della rete ha ritenuto necessario disporre di maggiori risorse interrompibili rispetto all’Italia continentale per un periodo transitorio di tre anni, durante il quale saranno affrontati i problemi strutturali. Pertanto, il gestore della rete bandirà una gara d’appalto per 500 Mw di capacità interrompibile in Sicilia e Sardegna. Le condizioni di accesso alla gara non sono restrittive, poiché la soglia minima di consumo elettrico è fissata ad un solo Mw. Secondo l’Italia, su entrambe le isole vi è un numero sufficiente di imprese che soddisfano i requisiti per partecipare alla gara. Il regime è limitato a tre anni e le imprese devono impegnarsi a fornire risorse interrompibili per l’intero periodo. La Commissione ha concluso che, poiché esiste una reale necessità a breve termine di maggiori risorse interrompibili e poiché la remunerazione, stabilita mediante gara d’appalto, dovrebbe in linea di principio rispecchiare il valore di mercato del servizio fornito, la misura non costituisce un aiuto di Stato vietato dalle norme Ue. Questa conclusione, che si fonda sull’analisi della situazione attuale delle isole interessate, è limitata alla durata del regime (tre anni).  
   
   
TRATTATO DI LISBONA, AUDIZIONE DEL MINISTRO RONCHI  
 
Roma, 27 maggio 2010 - Il ministro delle Politiche europee Andrea Ronchi, in un´audizione sul Trattato di Lisbona, il 19 maggio scorso, presso le commissioni Esteri e Politiche Ue del Senato, ha fatto il punto sull’attuazione del Trattato di Lisbona. L’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, ha detto in apertura del suo discorso il ministro Ronchi, “segna l’avvio della configurazione di una nuova Europa, in grado di tutelare più efficacemente gli interessi dei cittadini europei in un’Unione a 27 e di far fronte alle sfide poste dalla globalizzazione”. Tema non nuovo ma ribadito dal Responsabile delle politiche comunitarie, a rinforzo delle competenze proprie del ministro degli Esteri Frattini, tramite la contestualizzazione degli strumenti previsti dal nuovo Trattato e le urgenze dell´Italia incardinata nell’alveo europeo. Tempi brevi per la Diplomazia europea - Su un punto in particolare Ronchi si è soffermato, vale a dire la nascita del Servizio per l´azione esterna dell´Ue (la struttura che fa capo all´ Alto rappresentante per la politica estera) che - ha ricordato – “è una delle iniziative più importanti del Trattato”. Il ministro Ronchi, spiegando la posizione del governo italiano, riferisce dello status giuridico del servizio che, ha spiegato, dovrà essere ´´autonomo´´ e ´´sui generis´´: si prevede un´organizzazione per ´´desk geografici e desk tematici´´, il cui personale “verrà da tutte le diplomazie nazionali allo scopo di conferire maggior peso all´Unione Europea come attore sulla scena internazionale”. Politica economica e monetaria - Questo tema non può ignorare il “momento così delicato per l’Unione oggetto di un pesante attacco da parte della speculazione da parte dell’euro”. Qui assumono particolare rilievo “alcune delle disposizioni del nuovo Trattato in materia di politica economica e monetaria, che “consentiranno di intervenire con più efficacia nell’attuale situazione”, per via di “un’architettura istituzionale più lineare, più efficiente” e “al contempo più attenta alle esigenze degli stati membri”. L´iniziativa popolare - L’altro punto messo in evidenza del ministro Ronchi è ciò che prevede il Trattato sul diritto di iniziativa popolare europea, “che di fatto rappresenta una nuova di partecipazione dei cittadini alla politica europea, attraverso la possibilità di proporre alla Commissione europea una proposta di atto normativo in una determinata materia o funzione”. Su questo punto, il ministro ha sottolineato quanto le “rigorose procedure di controllo previste dal nostro ordinamento per le proposte di legge di iniziativa popolare non sono necessarie”. Il Corocefisso e la Corte europea - Il Crocefisso è poi un altro tema individuato da Ronchi come particolarmente sensibile, anche in relazione al Trattato, per l’allarme suscitato in Italia e negli altri Paesi europei dalla recente sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo. L´ Unione, ha detto ancora in ministro, è “sempre più attenta ai diritti e alle libertà fondamentali dei suoi cittadini" ed è "assicurata dal valore vincolante attribuito alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea firmata a Nizza nel 2000". Unione europea e Parlamenti nazionali - Infine, l’argomento esposto nel corso dell’Audizione “di maggiore respiro politico”, riguarda “ il coinvolgimento diretto dei parlamenti nazionali in alcuni aspetti del funzionamento dell’Unione, in particolare nel sul rispetto del principio di sussidiarietà da parte delle proposte di atti legislativi dell’Unione” e, ancora, sulla necessità di velocizzare i estenuanti processi che portano al recepimento delle direttive europee, affinché “le deleghe per loro recepimento non debbano più essere “prigioniere di un processo infinito”. Questo approfondimento riporta il testo integrale dell´intervento del ministro Ronchi nella sezione documenti. Ai passaggi più rilevanti dei temi specifici sono state invece dedicate le pagine che seguono.  
   
   
CONVEGNO A BRUXELLES SU QUALITA’ DEI PRODOTTI E SERVIZI. IL VENETO CHIEDE AZIONI CONTRO IL DUMPING SOCIALE E LA CONCORRENZA SLEALE, A DIFESA DEL CONSUMATORE  
 
Venezia, 27 maggio 2010 - “C’è chi pensa che questa crisi economico-finanziaria sia il detonatore capace di far esplodere le contraddizioni dell’Unione Europea. La parola crisi in cinese si scrive con un ideogramma composto da due simboli: uno rappresenta il pericolo, l’altro l’opportunità e a noi oggi tocca affrontare il pericolo e cogliere l’opportunità”. Lo ha detto l’assessore al bilancio della Regione Veneto, Roberto Ciambetti, intervenendo a Bruxelles al convegno promosso da Unioncamere del Veneto e dalla Camera dell’economia della Croazia sulla qualità di prodotti e dei servizi nonché della necessità di marchi di tutela negli anni della globalizzazione e sotto la pressione della crisi finanziaria. “L’opportunità che oggi si presenta a noi per combattere la crisi – ha proseguito l’assessore veneto – non sta solo nel proteggere la nostra moneta e i nostri prodotti, ma anche nel difendere la nostra identità e la nostra cultura. Pil e moneta non sono i soli indicatori del benessere o della civiltà di un popolo; la qualità del vivere sta anche nella propria libertà, nella sicurezza, nella lotta allo sfruttamento minorile, nella difesa dell’ambiente. Sta nel rifiutare quel dumping sociale e quella concorrenza sleale extraeuropea che rischia di travolgere l’economia: il prodotto che io immagino deve avere requisiti etici prima che economici, deve certificare il rispetto dei diritti dei lavoratori e dei consumatori, dell’ambiente e delle risorse non riproducibili. Un marchio di qualità è uno strumento di difesa dei cittadini lavoratori e dei consumatori”. Ciambetti ha poi ribadito che oggi “dobbiamo cogliere l’occasione per rimettere i conti a posto, per fare pulizia anche nei bilanci pubblici, della nostra Regione come dei nostri Comuni e Province, anche se, come ho già detto, non è pensabile che le Regioni produttive finanzino forme diffuse di parassitismo, continuando ad alimentare la perversione di chi vuole avere tutto e subito senza fatica e combinare l’ozio e il proprio benessere a spese di chi lavora e produce”. A margine dell’incontro l’assessore, accompagnato durante la giornata da Carlo Clini, dirigente presso la sede di Bruxelles della Regione del Veneto, ha incontrato Antonio Preto, capo di gabinetto del Commissario Europeo all’industria Antonio Tajani. “La tutela del prodotto italiano e la tracciabilità e riconoscibilità del contenuto – ha sottolineato Preto – sono la vera priorità”. Successivamente l’assessore ha incontrato presso la Direzione per gli Affari Regionali della Commissione Europea il direttore Raul Prado per discutere sui fondi strutturali e interregionali.  
   
   
REPUBBLICA CECA,PIL TORNA A CRESCERE SU BASE ANNUA  
 
Bratislava, 27 maggio 2010 - L´economia ceca continua a siglare delle prestazioni positive anche sul fronte delle esportazioni e della produzione industriale. L´economia della Repubblica Ceca, infatti, è cresciuta - su base annua - nei primi tre mesi dell´anno per la prima volta negli ultimi cinque trimestri, grazie ad una ripresa generalizzata della domanda proveniente dall´Europa occidentale. Il Prodotto interno lordo è incrementato di 1,2 punti percentuali rispetto allo scorso anno, dopo una contrazione del 3,1 per cento nell´ultima parte dello scorso anno, come confermato dall´Istituto nazionale di Statistica in un recente comunicato pubblicato nel proprio sito web come stima preliminare. A marzo, il Paese ha conseguito il proprio 15.Mo surplus mensile consecutivo nel commercio estero, mentre la produzione industriale è cresciuta ad un ritmo record per gli ultimi 29 mesi.  
   
   
ALLARGA GLI INTERESSI AZIENDALI NELL’ EUROREGIONE SENZA CONFINI  
 
A seguito della nascita dell’ Euroregione senza confini, www.Marketpress.info/  ha deciso di avviare una nuova iniziativa all’interno della quale le aziende e le attività commerciali interessate potranno farsi conoscere ed offrire i loro prodotti e servizi tramite delle inserzioni pubblicitarie nelle tre lingue: che supportano l’’Euroregione senza confini : italiano, tedesco e sloveno. Ogni inserzione verrà tradotta in queste tre lingue e ciò consentirà alle aziende e alle attività commerciali di farsi conoscere senza problemi in Italia, Austria e Slovenia. La traduzione delle inserzioni pubblicitarie nelle tre lingue originali dell’ Euroregione estenderanno il raggio d’azione e quindi, per gli inserzionisti, vi saranno delle concrete possibilità di incrementare il giro di affari. Le aziende e le attività commerciali interessate a questo nuovo servizio possono mandare, nella loro lingua originale, un testo e la richiesta di preventivo via e-mail a: redazione@marketpress.info  
   
   
ERWEITERN SIE IHREN AKTIONSRADIUS MIT “EUROREGIONE SENZA CONFINI”  
 
In Folge der Gründung der “Euroregione senza confini“ (Euroregion ohne Grenzen) startet www.Marketpress.info/  eine neue Initiative für Unternehmen und Geschäfte, die mit Hilfe von Werbeanzeigen in drei Sprachen ihren Bekanntheitsgrad steigern und Produkte und Dienstleistungen anbieten können. Die Sprachen der “Euroregione senza confini” sind Italienisch, Deutsch und Slowenisch. Jedes Inserat wird in diese drei Sprachen übersetzt. Das heißt, jedes Unternehmen und jedes Geschäft kann in Italien, Österreich und Slowenien für sich Werbung machen. Die Übersetzungen in die drei Sprachen der “Euroregione” erweitern den Aktionsradius und bieten den Inserenten die konkrete Chance zur Umsatzsteigerung. Interessierte Firmen und Geschäfte können das Inserat und die Anfrage nach einem Kostenvoranschlag, natürlich in ihrer Sprache, an folgende E-mail-adresse senden: redazione@marketpress.Info    
   
   
RAZŠIRJAJTE INTERES VAŠEGA PODJETJA Z »EUROREGIONE SENZA CONFINI« (»EVROREGIJA BREZ MEJA«)  
 
V nadaljevanju formiranja »Evroregije brez meja« (»Euroregione senza confini«) se je www.Marketpress.info/  odloèila da zaène z novo iniciativo preko katere se bodo zainteresirana podjetja in komercialne aktivnosti lahko predstavila in ponudila njihove proizvode preko reklamnih oglasov v treh jezikih, kateri se uporabljajo v »Evroregiji brez meja«: v italijanšèini, nemšèini in slovenšèini. Vsak oglas bo preveden v te tri jezike in to bo omogoèilo podjetjem in komercialnim aktivnostim predstavitev v Italiji, Avstriji in Sloveniji. Prevod reklamnih oglasov v te tri jezike Evroregije omogoèa širitev akcijskega kroga, to pa pomeni za oglaševalce konkretne možnosti poveèanja poslov. Podjetja in komercialne aktivnosti, ki se zanimajo za to novo servisno službo, lahko pošljejo v svojem jeziku besedilo oglasa in zahtevo za predraèun na e-mail redazione@marketpress.Info    
   
   
FEDERALISMO DEMANIALE, VIA LIBERA DAL CONSIGLIO DEI MINISTRI  
 
Roma, 27 maggio 2010 - Il Governo raggiunge un´altra tappa verso il federalismo: il Consiglio dei Ministri, nella riunione del 20 maggio 2010, ha approvato (su proposta dei Ministri Tremonti, Bossi, Calderoli, Fitto e Ronchi) il primo decreto attuativo in materia in attuazione dell’articolo 19 della legge n. 42 del 2009. Si tratta del primo decreto legislativo di attuazione della legge sul federalismo fiscale. Il testo approvato recepisce i pareri espressi dalla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale e dalle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. Il decreto del Governo, in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, individua e attribuisce, a titolo non oneroso, a Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni parte del demanio pubblico. I criteri di individuazione dei beni da attribuire - Lo Stato individua i beni da attribuire, secondo criteri di territorialità, sussidiarietà, adeguatezza, semplificazione, capacità finanziaria, correlazione con competenze e funzioni, nonché valorizzazione ambientale. Il decreto stabilisce inoltre che gli enti locali in stato di dissesto finanziario, non possono alienare i beni ad essi attribuiti, fino a quando perdura lo stato di dissesto. Il coinvolgimento della collettività - L’ente territoriale, a seguito del trasferimento, dispone del bene nell’interesse della collettività rappresentata, promuovendo la massima valorizzazione funzionale del bene attribuito, a vantaggio diretto o indiretto della collettività territoriale rappresentata. Ciascun ente dovrà garantire trasparenza informativa alla collettività circa il processo di valorizzazione e potrà indire forme di consultazione popolare, anche in forma telematica, in base alle norme dei rispettivi Statuti. I beni oggetto di attribuzione - Le maggiori risorse derivanti a regioni ed enti locali dall´alienazione dei beni saranno destinate, per il 75%, alla riduzione del debito dell´ente, e per la parte residua alla riduzione del debito statale. Oggetto dell’attribuzione a Regioni ed Enti locali sono i beni del demanio marittimo, idrico, gli aeroporti di interesse regionale o locale, le miniere e gli altri beni immobili dello Stato e i beni mobili ad essi collegati; Sono comunque esclusi dall’attribuzione: i fiumi e i laghi di ambito sovraregionale, salvo per questi ultimi che vi sia intesa tra le Regioni interessate; i beni della Difesa e i beni culturali, nei termini già previsti dalla normativa vigente; la dotazione della Presidenza della Repubblica e i beni degli organi costituzionali e di rilevanza costituzionale; gli immobili per uso istituzionale dello Stato, i porti e gli aeroporti di rilevanza economica nazionale ed internazionale, le reti di interesse statale, le strade ferrate dello Stato, i parchi nazionali e le riserve naturali statali; Sono attribuiti alle Regioni i beni del demanio marittimo e del demanio idrico, con la sola eccezione dei laghi chiusi che sono attribuiti alle Province, così come le miniere. Alle Province sarà inoltre garantita una quota dei canoni del demanio idrico trasferito alle Regioni. Utilizzo ottimale dei beni - Gli enti territoriali, al fine di assicurare la migliore utilizzazione dei beni pubblici per lo svolgimento delle funzioni pubbliche primarie attribuite, possono procedere a consultazioni tra di loro e con le amministrazioni periferiche dello Stato, anche all’uopo convocando apposite conferenze di servizi coordinate dal Presidente della Giunta regionale o da un suo delegato. Le risultanze delle consultazioni sono trasmesse al Ministero dell’economia e delle finanze ai fini della migliore elaborazione delle successive proposte di sua competenza e possono essere richiamate a sostegno delle richieste avanzate da ciascun ente.  
   
   
MEF: PUBBLICAZIONE PROVVEDIMENTI CONTENUTI NELLA MANOVRA ECONOMICA 2011-2012  
 
Roma, 27 maggio 2010 - Sul sito del Ministero dell´Economia e delle Finanze sono disponibili le schede relative ai provvedimenti contenuti nella manovra 2011-2012..  
   
   
AMMONTARE DI CCT E BTP IN EMISSIONE MAGGIO 2010  
 
Roma, 27 maggio 2010 - Il Mef, facendo seguito al comunicato stampa del 21 maggio 2010, comunica l´ammontare dei Cct e dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 28 maggio. - Certificati di Credito del Tesoro decorrenza / scadenza: 1º marzo 2010/2017; settima tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 750 milioni di euro a un massimo di 1.500 milioni di euro - Buoni del Tesoro Poliennali decorrenza / scadenza: 1º giugno 2010/2013; prima tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 3.000 milioni di euro a un massimo di 4.000 milioni di euro decorrenza / scadenza: 1º marzo 2010/1º settembre 2020; quinta tranche ammontare nominale dell´emissione: da un minimo di 2.500 milioni di euro a un massimo di 4.000 milioni di euro  
   
   
MILANO - TREMILA EURO ALL’ANNO PER I SERVIZI BANCARI  
 
Milano, 27 maggio 2010 - Banche e imprese a Milano: la spesa complessiva annua da sostenere per commissioni bancarie è di circa 3.000 euro, per questo motivo, si cerca un contatto diretto col personale per discutere e negoziare tassi e condizioni economiche. E se in media l’82% delle imprese si ritiene soddisfatto della propria banca, e manifesta apprezzamento per la competenza e disponibilità del personale (92%) e per la vicinanza delle sedi (92%), per tutti la maggiore criticità riguarda il costo dei servizi: il 45% delle imprese si ritiene insoddisfatto su questo aspetto, in particolare le piccole aziende con fatturato più basso che caratterizzano il tessuto imprenditoriale milanese. Emerge da un’indagine della Camera di Commercio di Milano, realizzata tramite Swg srl, su circa 500 imprese a novembre 2009. Alcuni dati. Negli ultimi 2 anni il 74,1% delle imprese indagate non ha cambiato banca, il 4,4% ha chiuso un conto per aprirlo presso un altro istituto, il 14,3% non ha cambiato ma sta valutando di farlo, il 7,2% ha aperto un nuovo conto presso un altro istituto bancario, ma senza chiudere i rapporti con altre banche. Tra coloro che hanno dichiarato di aver cambiato o di essere interessati a farlo, le ragioni che pesano sulla scelta di cambiare sono legate principalmente al costo elevato dei servizi (49%), alla scarsa disponibilità alla contrattazione (42,7%), alla scarsa disponibilità a concedere credito (35,3%). Il 42,8% delle imprese preferisce avere una sola banca, mentre il 5% arriva addirittura ad averne più di cinque. Sono soprattutto le imprese con fatturato più alto che scelgono il grande gruppo bancario (75,7%) come tentativo di contenere l’impatto dei costi. Tra i servizi utilizzati, l’assegno (per il 96% delle imprese), i bonifici (90,5%), la banca on line (87,6%), la domiciliazione delle utenze (84%), i fidi (69%), le Rid (54,7%), l’emissione di Ri.ba (51,9%), la carta di credito aziendale (50,5%) e i bonifici internazionali (42,6%). “La Camera di commercio – ha dichiarato Lucia Moreschi, consigliere della Camera di Commercio di Milano in rappresentanza dei consumatori - ha deciso di focalizzare la propria indagine sul delicato settore dei contratti bancari di conto corrente e di incasso e pagamento, un tema particolarmente sentito in questa fase di difficoltà economica. Sempre nel settore dei contratti bancari la Camera di commercio si avvia alla verifica delle clausole vessatorie e inique eventualmente presenti nei contratti che il consumatore stipula, nell’ambito del consueto monitoraggio, ai sensi della Legge 580/1993”.  
   
   
MANOVRA, FORMIGONI: CI TAGLIA 3 MLD, E´ ABNORME  
 
Milano, 27 maggio 2010 - La manovra economica presentata dal Governo "non è sostenibile per le Regioni" e "non è equilibrata" perché al comparto delle Regioni è chiesto "uno sforzo abnorme". E´ quanto ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, commentando i contenuti del provvedimento economico del Governo. "Noi siamo consapevoli - ha aggiunto Formigoni - della difficoltà del momento, che è di carattere internazionale, e siamo convinti che occorrano provvedimenti forti e che ognuno debba fare la propria parte per permettere all´Italia di uscire dalla situazione critica che si è creata negli ultimi due anni". "Per questo siamo disponibili - ha proseguito il presidente - a farci carico di una parte della manovra, ma quanto finora prospettato non è sostenibile per le Regioni e tra l´altro metterebbe a repentaglio e a forte rischio anche il federalismo fiscale". Formigoni ha ricordato che si prevede un taglio di 11,8 miliardi di euro per le Regioni nel loro complesso e per la Lombardia di 1,5 miliardi all´anno, per due anni, su un bilancio autonomo di 5 miliardi all´anno: un ridimensionamento di 3 miliardi su 10, pari cioè al 30%, il che "metterebbe a rischio tutte le politiche attive della Regione Lombardia: servizi sociali, politiche per le imprese, politiche ambientali e istruzione". "Chiediamo al Governo - ha detto ancora il presidente - di rivedere la distribuzione dei pesi della manovra, ad esempio attribuendo alle Regioni gli stessi tagli che sopportano i ministeri e gli altri comparti dello Stato". Formigoni si è anche detto convinto che nelle prossime settimane si potrà trovare una soluzione: "lavoreremo con il Governo e con il ministro Tremonti per stabilire misure che garantiscano la sostenibilità".  
   
   
FORMIGONI: LOMBARDIA VERSO ALLEANZA ECONOMICA CON SLOVENIA  
 
Milano, 27 maggio 2010 - Intensificazione dei rapporti politici, economici e produttivi tra Regione Lombardia e Slovenia. E´ il frutto dell´incontro tra il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e il console generale di Slovenia, Vlasta Valencic Pelikan. "Abbiamo concordato di realizzare a breve - ha dichiarato il presidente Formigoni - un incontro delle delegazioni economiche della Lombardia e della Slovenia, con il coinvolgimento delle Camere di Commercio, perché una delle priorità della nostra regione è quella di intensificare ulteriormente l´import-export". In questa linea si colloca anche l´annunciata presenza a Milano, nei prossimi mesi, di una delegazione di imprenditori sloveni. Il presidente Formigoni ha concluso sottolineando che "l´incontro odierno con il console della Slovenia fa seguito ai tre appuntamenti di ieri che mi fanno dire che l´attività internazionale di Regione Lombardia, per molte nazioni una via d´accesso alle relazioni con l´Italia, è ripartita".  
   
   
COLLABORAZIONE E DIALOGO PER AFFRONTARE I TAGLI DELLA MANOVRA ECONOMICA NAZIONALE, LA GIUNTA REGIONALE DELLE MARCHE INCONTRA I RAPPRESENTANTI SINDACALI .  
 
Ancona, 27 Maggio 2010 - Un incontro all´insegna della collaborazione, della disponibilita` e del dialogo: e` quanto emerso ieri mattina dall´appuntamento tra la Giunta regionale (presenti il Presidente e gli Assessori) e le segreterie regionali di Cgil-cisl-uil, che ha registrato la volonta` collegiale di proseguire il percorso di rafforzamento del confronto e della condivisione nell´attuazione degli obiettivi strategici di questa Ix legislatura. Il Presidente Gian Mario Spacca e i segretari regionali Gianni Venturi, Stefano Mastrovincenzo e Graziano Fioretti, in sintonia, hanno ribadito la priorita` della centralita` delle politiche per il lavoro e il welfare, le aree piu` sensibili nell´azione complessiva del governo regionale, ed espresso forte preoccupazione per gli effetti della manovra finanziaria nazionale. Per proseguire nel programma anti-crisi e far fronte alla drammaticita` dei tagli nazionali ipotizzati - che per la nostra regione ammonterebbero a circa 150 milioni di euro - e che rischiano di frenare la ripresa e ricadere soprattutto sul lavoro e sulle politiche socio-sanitarie, e` stato condiviso il potenziamento dell´azione di concertazione progettuale, anche con l´avvio di un percorso di approfondimento tematico settoriale che coinvolgera` ogni singolo assessorato di riferimento. ´Vogliamo consolidare il dialogo e una dialettica serena e proficua - ha detto il presidente Gian Mario Spacca ´ con una collaborazione progettuale che entri nel merito dei problemi dei cittadini, per difendere il lavoro, la sicurezza sociale e la capacita` di sviluppo della nostra comunita`. La Regione offrira` un contributo anche con ulteriori semplificazioni delle strutture e risparmi di spese inutili, incrementando la produttivita` senza abbassare il livello di servizi ai cittadini, ai lavoratori, alle famiglie e alle imprese´. ´E´ apprezzabile il principio della concertazione che e` stato ribadito, che va declinato in un metodo di relazioni sindacali ´ ha dichiarato Gianni Venturi, segretario generale Cgil - Tanto piu` in una fase nella quale agli effetti della crisi rischiano di aggiungersi tagli insostenibili alle Regioni, al sistema delle autonomie con effetti drammatici sulla condizione dei lavoratori e piu` in generale dei cittadini marchigiani". ´Alla Cisl Marche interessa soprattutto sostenere le persone e le famiglie piu` colpite da questa fase difficile e complessa ´ ha detto Stefano Matrovincenzo, segretario generale Cisl - Apprezziamo pertanto la disponibilita` del presidente Spacca al confronto aperto e costruttivo a cui parteciperemo con tenacia e responsabilita`´. ´Siamo consapevoli ´ ha detto nel suo intervento Graziano Fioretti, segretario generale Uil - che la difficile situazione imporra` delle scelte importanti. Proprio per questo riteniamo indispensabile un confronto proficuo, per il quale confermiamo la nostra piena disponibilita`, auspicando il consolidamento del positivo livello di concertazione avuto con la precedente giunta´.  
   
   
OGGI A ROMA PER LA CONFERENZA DELLE REGIONI  
 
Bolzano, 27 maggio 2010 - Al centro della seduta di oggi della Conferenza delle Regioni vi sarà l’elezione del nuovo presidente di questo organismo consultivo. Prenderanno parte alla seduta il presidente della Provincia, Luis Durnwalder, ed il suo vice, Hans Berger. Le Regioni e le Province autonome devono eleggere il loro nuovo presidente. Dopo la seduta interlocutoria della settimana scorsa, dalla quale non era emersa una candidatura unitaria, domani i rappresentanti degli enti locali saranno chiamati a scegliere tra il presidente uscente, Vasco Errani, che guida la Regione Emilia – Romagna, ed il suo omologo della Lombardia, Roberto Formigoni. La Conferenza delle Regioni intende arrivare ad una decisione unitaria allo scopo di dare un segnale forte al Governo riguardo alla rappresentanza dei propri interessi al di là degli schieramenti di partito. La seduta avrà inizio alle ore 10.  
   
   
ZAIA: IL FEDERALISMO FISCALE NON SALTERA’  
 
Venezia, 27 maggio 2010 - “Il federalismo non salterà. Comprendo le preoccupazioni del presidente Formigoni, e del resto anche il mio Veneto ha le sue difficoltà. Ma a una crisi straordinaria si risponde con misure straordinarie. La riforma federale rimane però un punto fermo dell’azione del Governo, e sono sicuro che verrà realizzata nei tempi e nei modi previsti. È stato lo stesso capo dello Stato Giorgio Napolitano a evidenziare che c’è bisogno di una assunzione di responsabilità collettiva, che solo il federalismo fiscale può garantire. D’altra parte, non possiamo dire no ad una manovra che a questo punto è assolutamente necessaria.” Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commentando le parole del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, sulla manovra e i rischi per il federalismo fiscale. “Ci troviamo in un momento straordinariamente delicato – ha aggiunto Zaia -, in cui bisogna avere il senso della comunità: o si fa un sacrificio tutti insieme oppure si va verso la bancarotta. Il Ministro Tremonti ha assicurato, del resto, che si tratta di una manovra di eccezionale importanza, che getterà le basi per un nuovo sistema fiscale in Italia e darà una ventata di modernità al Paese”.  
   
   
LIGURIA, BURLANDO SULLA MANOVRA: “SOFFOCARE OGNI SVILUPPO COSTERÀ DI PIÙ AI CETI POPOLARI E AL FUTURO STESSO DEL PAESE”  
 
 Genova, 27 Maggio 2010 - A proposito della manovra economica illustrata ieri dal Governo alle Regioni il presidente della Liguria Claudio Burlando ha dichiarato: “Dalle prime notizie che ci sono giunte mi sembra che i tagli previsti per le Regioni, oltre a altri aspetti della manovra, descrivano una situazione “insostenibile” per le nostre amministrazioni, come ha affermato anche il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani. Personalmente l’ho ripetuto più volte in questo periodo: la crisi va guardata in faccia – cosa che il governo da mesi e mesi si è rifiutato di fare – ed è necessaria una responsabile opera di contenimento delle spese. Ma soffocare ogni sviluppo ci costerà molto di più. Sia per le condizioni di vita di chi lavora, dei ceti popolari e dei settori sociali più deboli, sia per il futuro stesso del paese e della sua economia”  
   
   
MARCHE: L´ASSESSORE AL BILANCIO MARCOLINI SULLA MANOVRA FINANZIARIA DEL GOVERNO: ´INSOPPORTABILE ED INIQUA´.  
 
Ancona, 27 Maggio 2010 - ´A distanza di pochi giorni dai proclami del Governo che indicavano i conti pubblici in equilibrio, viene varata una manovra economica da 24 miliardi che dovra` servire a mettere in sesto i conti dell´Italia per il biennio 2011-2012. Si tratta di una manovra fatta di tagli che dalle prime indiscrezioni non avendo ancora i dettagli sui numeri e sulle cifre andra` a colpire per circa 10 miliardi (quasi la meta`) le Regioni e quindi i servizi che esse offrono ai cittadini sul sociale, sulla sanita`, sull´ambiente ecc. La manovra pertanto pesa troppo sulle Regioni e troppo poco sugli altri livelli istituzionali dello Stato. Nel complesso gli interventi sono una tantum e non strutturali. E´ una manovra depressiva in quanto impostata sui soli tagli della spesa pubblica senza misure volte a favorire la ripresa economica e l´aumento dell´occupazione, che sono i fattori di crescita del prodotto interno lordo determinanti per l´abbattimento del debito pubblico. E´ socialmente iniqua dato che sono colpiti solamente i redditi piu` bassi, in particolare quelli da lavoro dipendente attraverso sia il blocco triennale dei contratti pubblici sia l´abbattimento delle finestre delle pensioni di anzianita` e vecchiaia con uno slittamento di 6 mesi rispetto alla data in cui si sono maturato i requisiti. In definitiva a pagare i costi della manovra saranno soprattutto i cittadini fruitori dei servizi dello stato sociale (asili, scuole, assistenza domiciliare, non autosufficienza, mobilita`,ecc.) che godranno di minori interventi per l´incidenza dei tagli sui bilanci regionali. Peraltro vengono sospese le preannunciate misure di rigore verso quelle Regioni che hanno registrato forti disavanzi nella spesa sanitaria ma che nel frattempo sono passate alla coalizione di destra. Nella stessa logica politica rientra il contributo straordinario di 200 milioni al Comune di Roma. La necessaria politica di riduzione della spesa all´interno delle Regioni temiamo non consentira` comunque di compensare i minori trasferimenti statali indispensabili a garantire i servizi pubblici. E´ peraltro preclusa, secondo una logica che e` l´esatto opposto del continuamente riaffermato federalismo fiscale, agli enti territoriali la possibilita` di aumentare i tributi locali o di utilizzare altre forme nuove di prelievo fin quando non sara` data vera e concreta attuazione al federalismo fiscale´.  
   
   
PUGLIA, CAPONE: "ITALIA NUDA E SENZA IDEE DI FRONTE ALLA CRISI"  
 
 Bari, 27 maggio 2010 - “A circa 20 mesi dall’inizio della crisi che attanaglia il nostro mondo produttivo, il Paese si presenta in ritardo, nudo e senza idee”. Lo dichiara Loredana Capone, vice presidente della Regione Puglia intervenendo al forum economico organizzato dalla Ambrosetti sugli interventi da mettere in campo per la rinascita del sistema economico e industriale della Puglia. “L’effetto Grecia scaturisce da un problema esistente da tempo esorcizzato con il silenzio o con l’autocompiacimento. In Italia, la crisi è affrontata con un evidente deficit di politiche di sviluppo industriale per le quali non si registra alcuno stimolo all’espansione, ma ricorrendo agli ammortizzatori sociali. Basta vedere il decreto incentivi - intervento povero e confuso - convertito con la solita fiducia e l’annunciata manovra di contenimento che intende recuperare 12 miliardi di euro nel 2010 e altri 12 nel 2011 determinando un ulteriore calo dei consumi. Tutto ciò – ancora una volta - considera come bersaglio i lavoratori pubblici e privati senza investimenti veri che rilancino l’economia”. “E’ la prima volta che una crisi economica interessi il Paese dopo la riforma del Titolo V della Costituzione. In seguito al massiccio trasferimento alle Regioni di competenze in materia di politiche economico-industriali, queste si trovano come in trincea esposte al disagio sociale tra l’incudine del patto di stabilità e il martello della dilagante povertà”, continua la vicepresidente. “La Puglia non ha cercato di nascondere la crisi. Anzi. È stata tra le prime a rivelarla e – a differenza del governo nazionale - ha tentato di contrastarla con una manovra a favore della competitività del sistema. Abbiamo chiesto la disponibilità dei Fas che continuano a non esserci. Infatti, il blocco dei 3 miliardi e 200milioni di euro dei fondi Fas impedisce di realizzare opere infrastrutturali e grandi progetti che aprirebbero la Puglia ad una nuova prospettiva verso l’Europa del nord e dell’est”, aggiunge l’assessore regionale allo Sviluppo economico. “L’ultima batosta per le regioni del Mezzogiorno giunge dall’annunciata manovra Tremonti che sembra irrigidire il patto di stabilità e promuovere l’Irap ‘O’. Siamo ovviamente d’accordo per la cessazione dell’Irap al fine di favorire le nuove assunzioni da parte delle imprese di nuova costituzione. Considerato che l’entrata Irap garantisce il funzionamento della sanità, chi garantirà i servizi sanitari ai cittadini meno abbienti? Armare la guerra tra poveri non serve a combattere la crisi ed è un modo nocivo per l’intero sistema produttivo”, si chiede la Capone. “Togliere i lacci agli investimenti dei fondi Fas per realizzare infrastrutture e rilanciare l’edilizia e i servizi sarebbe lo stimolo per l’economia sempre che i Fas a favore delle Regioni ci siano ancora …”, conclude la vicepresidente Capone.  
   
   
IL MICROCREDITO PER IL SOSTEGNO ALLE NUOVE IMPRESE DELLA SARDEGNA  
 
Cagliari, 27 Maggio 2010 - Un mutuo da 5mila a 25 mila euro. A tasso 0 (zero) da rimborsare fino a 6 anni senza dover presentare garanzie. E’ questa l’agevolazione che la Regione ha previsto di realizzare nell’ambito del Programma operativo regionale, Fondo sociale europeo 2007/2013. L’iniziativa è rivolta sia a soggetti che vogliano avviare una nuova iniziativa imprenditoriale in Sardegna o realizzare un nuovo investimento nell’ambito di iniziative già avviate da non più di 36 mesi nel territorio regionale e che, per condizioni soggettive o oggettive, trovino difficoltà ad accedere ai canali tradizionali del credito. In particolare l’iniziativa è rivolta a: donne, giovani entro i 40 anni; soggetti svantaggiati così come individuati dalla legge regionale n.16 del 1997 tra cui, a titolo esemplificativo i soggetti diversamente abili, migranti, ex detenuti, ex tossicodipendenti…); soggetti a rischio di esclusione sociale (over 50, disoccupati o inoccupati, cassa integrati); famiglie monoparentali; coloro che non posseggano un diploma di scuola media superiore o professionale; nuovi imprenditori (inclusi i titolari di impresa da non più di 36 mesi all’atto di presentazione della domanda). L’impresa destinataria potrà anche richiedere, a titolo completamente gratuito, un servizio di supporto ed assistenza che ha lo scopo di affiancare il singolo destinatario nella costituzione della propria iniziativa imprenditoriale o nell’avvio del progetto richiesto, allo scopo di migliorare la sostenibilità dell’iniziativa finanziata. L’attivazione di questo strumento finanziario ha l’obiettivo di rafforzare il processo di crescita e di occupazione e di trasformare parte delle risorse finanziarie dei Fondi Strutturali, che generalmente offrono assistenza sotto forma di sovvenzioni a fondo perduto, in prodotti finanziari rimborsabili e, successivamente riutilizzabili per finanziare altre imprese. L’effetto moltiplicatore dei fondi stanziati consentirà, in tal modo, un incremento delle risorse impiegate e rese disponibili con benefici potenziali per un numero maggiore di attori economici rispetto a quelli interessati dal sistema tradizionale delle semplici sovvenzioni. Le richieste possono essere presentate a partire dal 31 maggio 2010. La domanda va presentata in forma elettronica. Entro i 7 giorni successivi, i soggetti interessati, devono inviare la stampa della domanda presentata on line, e i documenti da allegare, al seguente indirizzo: Fondo Microcredito Fse c/o Sfirs S.p.a. Via Santa Margherita, 4 – 09124 Cagliari . Per informazioni è possibile rivolgersi ai seguenti indirizzi: a) Sfirs Spa Via Santa Margherita, 4 – 09124 Cagliari; e-mail: microcreditofse@sfirs.It  telefono 070 67979568 - fax: 070/663213. B) Sportelli provinciali attivati dalla stessa Sfirs Spa presso i seguenti Centri Regionali di Formazione Professionale, dove si riceve per appuntamento: - Oristano: via Madrid, 1. Tel:0783/773300 - San Gavino: Via Roma 235. Tel. 345/9615105 070/ 67979568 (c/o Sfirs Spa) - Carbonia: via Della Costituente, 43. Tel:0781/669411 - Sassari La Crucca: Strada provinciale La Crucca 1/F – 07040. Tel:079/399969 Fax:079/395741 - Olbia: Via Piemonte, 27. Tel. 0789/21570 - Nuoro: Via dei Ragazzi del ’99, 60. Tel. 0784/200823 – 345/9605345 - Lanusei: Ex Enaip Strada per Il bono – tel. 0782/480007 – fax 0782/482025  
   
   
LA FIRMA DI VENDOLA E BARBANENTE DEI PIRP PER I COMUNI PUGLIESI  
 
Bari, 27 maggio 2010 - “Dopo la pausa elettorale – ha detto ieri l’assessore all’Assetto del Territorio, Angela Barbanente – firmiamo un’altra serie di Pirp, i programmi integrati di riqualificazione delle periferie”. I comuni coinvolti ieri sono stati Avetrana, Barletta, Deliceto, Massafra, Monteroni, Oria, Sannicandro Garganico, Ugento, Volturino, Bitonto, Ginosa, Galatina, Taranto. “Abbiamo – ha proseguito la Barbanente – una grande varietà di situazioni da riqualificare nelle zone periferiche. Ci sono 210 milioni di euro pubblici da investire, con una forte integrazione anche con gli investimenti privati. Dobbiamo però essere in grado di aprire tempestivamente i cantieri. Avvertiamo questo dovere perché non è possibile che durante questa crisi economica i 13 mesi previsti dagli accordi di programma che firmiamo non siano rispettati dai comuni. La Regione sarà “spietata” nel sorvegliare il rispetto degli accordi, non saranno ammessi i ritardi che contraddistinsero i Programmi di riqualificazione urbana e i Contratti di quartiere”. La Barbanente ha ringraziato infine gli uffici regionali “che pur sotto organico, hanno permesso con il loro lavoro di arrivare alla firma di oggi”. Il presidente Vendola ha sottolineato poi che “siamo in dirittura di arrivo. Mancano ancora pochi Pirp all’appello, per la conclusione di un lavoro gigantesco, un lavoro che ha rinnovato sia lo stile della pianificazione urbanistica, sia di quello del rapporto pubblico/privato. Il rapporto con il privato, ad esempio, riscrive le logiche finora attuate, privilegiando non i divieti ma la collaborazione. Infatti ogni euro pubblico investito nel settore significa 5/6 euro privati investiti”. “Ed è bene ribadire – prosegue Vendola - che si tratta dell’ultimo ossigeno che abbiamo: adesso abbiamo anche la necessità assoluta di aprire i cantieri: è una questione sociale. I Pirp sono poi un esempio di una pianificazione non verticale, ma orizzontale, fatta in collaborazione con i residenti. Faremo il restyling delle periferie copianificando con i residenti, ponendo l’accento su due temi fondamentali: il risparmio e l’efficentamento energetico e il diritto alla casa per tutti”. “E avremo il diritto – ha concluso – di avere bellezza dove c’è stata finora bruttezza, dando lavoro alla gente”.  
   
   
ALLA REGIONE TOSCANA IL RUOLO DI “REGIA” PER I SERVIZI PUBBLICI: ENERGIA, TRASPORTI, ACQUA, RIFIUTI, EDILIZIA PUBBLICA, WELFARE  
 
 Firenze, 27 maggio 2010 - Ieri Cispel toscana ha richiesto investimenti pubblici in infrastrutture (energia, trasporti, acqua, rifiuti, edilizia pubblica, welfare), innovazione, semplificazione alla Regione Toscana. «La Regione Toscana raccoglie la sfida lanciata stamani visto che è parte integrante del programma di governo e che sui rifiuti si tratta di proseguire il lavoro intrapresto. Ma chiede a tutti gli altri livelli istituzionali di stare con noi”. Così l´assessore regionale all´ambiente Anna Rita Bramerini sul futuro ruolo delle istituzioni sulla riorganizzazione dei servizi pubblici. La Regione dovrà avere una funzione più incisiva, ricorda, di quella avuta in passato, ma il tutto si inserisce nel nuovo programma di governo che parte da un assunto: la città toscana di 3 milioni e mezzo di abitanti. “La partita è importante ma va giocata subito. Ci chiede soprattutto di superare i municipalismi e fare squadra, mettendo in condivisione la capacità di fare impresa, l’esperienza acquisita, e una buona dose di coraggio per buttare il cuore oltre l´ostacolo. Solo così possiamo vincere questa sfida. Tutti insieme. In altre parole, la competitività sui servizi pubblici non va esercitata in casa, ma all’esterno, per evitare di diventare terra di conquista. La riorganizzazione va avviata tenendo presenti i livelli istituzionali rafforzando il ruolo di controllo dei Comuni, senza dimenticare la partecipazione dei cittadini. Riguardo agli argomenti specifici: sull´acqua la Regione Toscana vuole arrivare a elaborare un testo unico che raccolga tutte le norme in materia, semplificando e chiarendo il quadro delle competenze. Sui rifiuti, il nostro impegno è forte, ma denunciamo l´assenza del Ministero dell´ambiente: da oltre due anni non incontra le Regioni. Un´assenza che si sente anche sulla vicenda dei siti nazionale di bonifica sui quali è impossibile intervenire con il rischio che vadano via le imprese esistenti per non citare l’attuazione della direttiva europea che va fatta entro fine anno.» «In questa sede stato invitato ad approfondire con Cispel i temi del trasporto pubblico locale; lo faremo presto - così ha commentato l´assessore ai trasporti ed infrastrutture, Luca Ceccobao -. Per il trasporto pubblico locale la Regione Toscana deve avere un ruolo di programmazione generale e lavorare con il coordinamento degli enti locali. È necessario produrre un miglioramento della qualità percepita ed effettiva dei servizi per gli utenti in Toscana. Per fare della Toscana il fulcro dello sviluppo e dell´innovazione servono nuove economie di scala, che potranno generare nuovi investimenti, competitività. Un esempio per tutti: non possiamo pensare di fornire servizi innovativi ed efficienti con un parco macchine vetusto come quello di cui siamo dotati, servono risorse e nuovi bus.» Salvatore Allocca, assessore al welfare e politiche per la casa, chiamato in casua sui temi dell´edilizia residenziale pubblica ha prseguito: «La questione della rivisitazione della legge, che è più di una manutenzione, è un elemento necessario proprio in virtù dei ritardi che finora si sono accumulati, tant´è che la Regione ha recuperato somme che erano state finanziate nel 2000. Però la rivisitazione della legge 96 non può essere l´elemento che assorbe tutta l´attività. Può essere un binario, ma l´altro deve essere necessariamente quello di attivare più risorse, il prima possibile. E questo, comunque, indipendentemente dalla ristrutturazione della normativa, perchè non si può prima rifare la legge e poi spendere i soldi. »  
   
   
BOLZANO: WIDMANN SUI DATI DELL´ECONOMIA: "SVILUPPO POSITIVO, MA SI PUÒ MIGLIORARE"  
 
Bolzano, 27 maggio 2010 - "Rispetto a molte altre Regioni l´economia altoatesina è in salute, ma alcuni settori necessitano di un´ulteriore sviluppo". Così l´assessore provinciale Thomas Widmann commenta i dati contenuti nel Rapporto 2009 sull´economia in Provincia di Bolzano elaborato dall´Istituto provinciale di statistica Astat. "Così come gli imprenditori vogliono sapere a che punto è la propria azienda - prosegue Widmann - così noi vogliamo sapere a che livello di competitività si piazza l´economia altoatesina rispetto alle altre regioni italiane ed europee. Per questo motivo la Giunta provinciale ha incaricato l´Astat di elaborare un´approfondita analisi della struttura economica locale, effettuando anche una comparazione a livello internazionale". Gli indicatori forniti dall´Istituto provinciale di statistica fotografano una realtà positiva per la Provincia di Bolzano: il prodotto interno lordo pro-capite, infatti, si attesta a quota 34.400 euro, uno dei livelli più elevati di tutta Europa, e anche il tasso di produttività si piazza ben al di sopra della media Ue. "Nonostante la buona tenuta del mercato del lavoro - aggiunge l´assessore Thomas Widmann - che presenta un tasso di occupazione molto elevato, e un volume di investimenti superiore alla media, l´economia altoatesina soffre ancora di un gap nel settore della ricerca e dello sviluppo. Si tratta di un ambito particolarmente importante, visto che è unanimemente considerato come il fattore-chiave per il mantenimento del benessere e la crescita economica nel lungo periodo". Tra gli obiettivi per il futuro, Widmann cita una maggiore spinta all´innovazione nei settori in cui l´Alto Adige ha già raggiunto livelli di assoluta eccellenza, come le tecnologie alpine e l´energia rinnovabile, e un più deciso sostegno sia alla cooperazione tra le piccole imprese e alle attività rivolte all´export. "Solo in questo modo - sottolinea l´assessore provinciale - la Provincia di Bolzano potrà restare competitiva anche in futuro". Widmann, inoltre, rimarca l´importanza dei dati forniti dall´Astat, "che devono aiutare la politica a orientare al meglio le proprie decisioni, fornendo visioni e obiettivi, soprattutto in un periodo di crisi economica, in grado di favorire uno sviluppo positivo di tutto il sistema-Alto Adige". Tra gli aspetti ritenuti particolarmente interessanti della nuova pubblicazione, il fatto di non considerare esclusivamente il Pil come unico indicatore del benessere economico, ma di inserire nell´analisi anche altre variabili come le condizioni di vita e di lavoro, la formazione, la ricerca e lo sviluppo, l´internazionalizzazione, l´inserimento sociale, i trasporti, la comunicazione e la tutela dell´ambiente.  
   
   
PRESTO UN’AGENZIA REGIONALE VENETA PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE PER AIUTARE LE AZIENDE A USCIRE DALLA CRISI  
 
Vicenza, 27 maggio 2010 - Uscire dalla crisi puntando sull’internazionalizzazione delle imprese del Veneto, sostenendo le aziende che da sole non riescono a organizzarsi adeguatamente per i mercati esteri affinché trovino nuovi clienti e nuove opportunità di partnership. E’ lo scopo dell’Agenzia regionale per l’internazionalizzazione che nascerà entro fine giungo. Un’intesa ha questo proposito è stata raggiunta nell’incontro che si è svolto ieri a Vicenza tra l’assessore regionale al Turismo e all’Internazionalizzazione Marino Finozzi, Vittorio Mincato, presidente del Centro estero delle Camere di Commercio del Veneto, oltre che presidente della Ccia di Vicenza, e Paolo Dollioni, vice presidente del Centro Estero e presidente Ccia di Belluno. Assieme hanno preso l’impegno di accelerare quanto più possibile l’avvio di questa agenzia per arrivare in poche settimane alla firma dei patti parasociali. “In un momento di crisi come quello che stiamo attraversando – spiega l’assessore Finozzi – è quanto mai importante puntare sull’internazionalizzazione delle nostre imprese e farlo utilizzando al meglio le poche risorse a disposizione. Per questo la nuova agenzia avrà il compito di individuare quali sono le piazze più importanti dove le imprese del Veneto possono trovare partner, quali sono i prodotti più interessanti per i mercati esteri e quali possono essere le migliori occasioni per attrarre incoming turistico nella nostra Regione”. Finozzi ha anche spiegato che la presidenza del nuovo ente sarà statutariamente affidata all’assessore competente in modo da contenere al massimo i costi della struttura, mentre nelle prossime settimane in accordo con l’Unione regionale delle Camere di Commercio verrà definito l’organigramma. La creazione dell’Agenzia è prevista dalla legge regionale 33 del 2004, fino ad oggi rimasta inattuata. Tra le varie finalità, l’Agenzia dovrà occuparsi della promozione di servizi specialistici ed innovativi per la contrattualistica, per le joint-venture, per la ricerca partner, per il marketing territoriale ed internazionale e di investimenti esteri in Veneto e veneti all’estero. Fornirà inoltre promozione e assistenza agli operatori veneti alle manifestazioni fieristiche all’estero, assicurando unitarietà dell’immagine territoriale e istituzionale e assistenza alla costituzione di organismi associativi fra imprese, finalizzati ai rapporti commerciali internazionali.  
   
   
DE FILIPPO: "NO ALLA SOPPRESSIONE DELLA PROVINCIA DI MATERA" "IL COSTO DELLA CRISI NON PUÒ PAGARLO SEMPRE IL SUD"  
 
Potenza, 27 maggio 2010 - "L´ipotesi di taglio delle Province che vede le forbici del Governo allungarsi sinistramente anche su Matera, sebbene appaia fantasiosa e inverosimile, non può non registrare la netta contrarietà della Regione Basilicata". E´ quanto sostiene il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo in merito alla manovra economica del Governo. "Oltre a rivendicare l´integrità del sistema delle autonomie locali lucano - continua De Filippo - non si può non notare come quella soglia di 220mila abitanti sotto la quale, "per decreto", si decide che le Province sono inutili, finirebbe per penalizzare ancora una volta il Sud del Paese, già colpito dalla mancata allocazione dei fondi Fas sempre per far fronte all´emergenza economica. Voler far pagare il conto della crisi quasi interamente al Mezzogiorno, per il quale già manca una politica nazionale di sviluppo, contrasta con ogni principio di equità e ragionevolezza".  
   
   
EXPORT, LA TOSCANA PUNTA SUI MERCATI DEL VIETNAM  
 
Firenze, 27 maggio 2010 - La Toscana punta sul Vietnam. Il rilancio dell´export passa dalla conquista di nuovi mercati e, fra questi, il paese del sud est asiatico è oggi fra i più dinamici. Per questo Toscana Promozione, l´agenzia di promozione economica della Regione Toscana, sta lavorando a due progetti che vanno, appunto, nella direzione di rilanciare la cooperazione economica e promuovere l´internazionalizzazione delle imprese toscane in quell´area. I due progetti sono stati presentati ieri agli operatori toscani e vietnamiti, presente l´assessore alle attività produttive, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini e un rappresentante del governo vientamita. Il Vietnam, insieme a India e Malesia, è uno dei paesi dove le importazioni sono cresciute maggiormente, fino a sfiorare il 60%. Non è un caso, dunque, se ci si rivolge in maniera prioritaria verso questi mercati che, come eme rso da un´indagine condotta da Toscana Promozione, costituiscono oltretutto un trampolino di lancio per il grande mercato cinese. «I nuovi mercati – ha detto Simoncini – sono fonte di grandi opportunità per le imprese. Il Vietnam è un paese in crescita, un paese con una forte presenza di giovani, che ben si presta alle tipologie di produzione di qualità tipiche del made in Italy. Esiste anche, in quel paese, una forte richiesta di investimenti esteri e le nostre imprese manifatturiere si dovranno attrezzare per quello che, penso, possa essere anche un forte stimolo all´innovazione». L´assessore Simoncini ha ricordato che il rilancio del commercio estero toscano sui mercati vietnamiti passa dall´accordo sottoscritto fra Regione Toscana e Vietrade (l´agenzia del governo vietnamita per la promozione delle imprese), che identifica Toscana promozione come soggetto tecnico per la realizzazione dei proge tti In_trade e Sme Cluster Developement. Il primo è dedicato al settore delle calzature e della pelle e può contare su un budget di circa 250 mila euro, finanziati in gran parte della commissione europea. Per favorire la presenza dei nostri operatori in quel paese c´è poi il progetto Sme, che conta su un finanziamento del ministero degli affari esteri e su un budget di circa 3 milioni di euro. Il progetto prevede attività di assistenza tecnica per lo sviluppo di reti di imprese nei settori tessile, abbigliamento, calzaturiero, concia, mobile e agroindustria e di iniziative di collaborazione fra aziende vietnamite e toscane.  
   
   
APPROVATO DALLA GIUNTA DELLA CALABRIA IL PROTOCOLLO D’INTESA PER INCENTIVARE LA COOPERAZIONE TRA IMPRESE  
 
Catanzaro, 27 maggio 2010 - La Giunta regionale ha approvato, nella riunione di lunedì, su proposta del Presidente Giuseppe Scopelliti e degli Assessori all’Ambiente, Francesco Pugliano, ed alla Cultura, Mario Caligiuri, ha approvato il Protocollo d’intesa con le Confederazioni di settore di industria, commercio ed agricoltura finalizzato ad incentivare e promuovere la cooperazione tra imprese locali e la distribuzione organizzata, grande e piccola. Obiettivo prioritario è garantire la tutela dell’ambiente, incentivando l’innovazione tecnologica, il miglioramento dell’ecoefficienza delle imprese e le pratiche di consumo sostenibile. Il Protocollo prevede una forte sinergia tra Assessorato all’Ambiente e quello alla Cultura, Istruzione e Beni Culturali. Il documento approvato va nella direzione, essenziale per una Regione come la Calabria, di promuovere un nuovo modello di sviluppo che possa integrare, efficacemente, la dimensione economica con quella sociale ed ambientale. L’attenzione è rivolta al perseguimento della qualità ambientale che abbia anche le sue basi nell’innovazione tecnologica dei processi produttivi, dei prodotti e dei servizi e che sia in grado di generare un sistema economico-territoriale maggiormente competitivo. E’ iniziata, pertanto, un’importante collaborazione con le organizzazioni di settore che rappresentano e coordinano tutti gli operatori del commercio, del turismo, dei servizi e delle professioni, dell’industria e dell’agricoltura per mettere in atto azioni che influiscano sull’organizzazione del contesto sociale e produttivo della nostra regione, al fine di coniugare efficacemente sviluppo, qualità della vita e ambiente. “Si è avviato – ha sottolineato il Presidente Scopelliti - un importante processo di rinnovamento: insieme alle categorie economiche e produttive, alle imprese ed ai cittadini possiamo costruire una nuova stagione che sarà caratterizzata da una rinnovata competitività del sistema produttivo regionale e consentirà ai calabresi di cogliere nuove opportunità, nel convincimento che la nostra regione è in grado di essere artefice del proprio sviluppo, nel rispetto dei valori ambientali e della salvaguardia delle risorse naturali”. Il consolidamento del sistema di alleanze attive sul territorio e lo stimolo alla partecipazione delle imprese, dei cittadini e di tutti i comparti produttivi ai processi di tutela dell’ambiente è certamente un’occasione per lo sviluppo sostenibile del sistema economico territoriale calabrese. Il protocollo d’intesa, che sarà firmato nei prossimi giorni, prevede diverse azioni. Tra esse vi è l’introduzione di sistemi organizzativi e di vendita che consentano una razionalizzazione del flusso dei rifiuti e buone pratiche di sviluppo della filiera corta, anche queste in un’ottica di riduzione della produzione di rifiuti e del consumo di risorse. E’ prevista anche innovazione tecnologica e revisione sia dell’organizzazione strutturale sia dei processi produttivi in un’ottica di riduzione dell’ impatto ambientale. La Regione, infine, coordinerà le diverse azioni previste con tutti i portatori di interesse e, successivamente, saranno emanati specifici bandi cui potranno partecipare le imprese calabresi. La risorsa finanziaria da destinare al raggiungimento degli obiettivi ammonta a circa venticinque milioni di euro.  
   
   
APPROVATI NELLE MARCHE I CRITERI PER L´ACCREDITAMENTO DEI CENTRI DI ASSISTENZA ALLE IMPRESE.  
 
Ancona, 27 Maggio 2010 - Al via i Centri di assistenza alle imprese nelle Marche. Al fine di semplificare il rapporto tra l´amministrazione pubblica e le imprese, la Giunta regionale ha stabilito i criteri e le modalita` per l´accreditamento dei Centri regionali di assistenza alle imprese (Crai), per la vigilanza sugli stessi e per l´affidamento ai centri accreditati di compiti istruttori e di certificazione che non comportano attivita` discrezionali. ´Si tratta ´ sottolinea l´assessore Giannini ´ di una disposizione, particolarmente innovativa perche` anticipa quanto e` in corso di discussione ed elaborazione, a livello normativo nazionale, sui temi dello Sportello Unico e dell´Agenzia per le Imprese.´ I Centri di assistenza alle imprese possono essere promossi da associazioni di categoria del settore artigiano presenti nei consigli provinciali delle Camere di commercio, operanti nel territorio della regione. I Centri possono essere promossi anche da soggetti privati che dimostrino di aver svolto, negli ultimi dieci anni, assistenza e consulenza alle imprese artigiane e alle piccole e medie imprese. Ammesse anche forme miste tra associazioni e soggetti privati. Per quanto riguarda gli ambiti di operativita` dei Crai, si trattera` di assistenza e consulenza alle imprese artigiane e alle piccole e medie imprese relativamente alle diverse procedure amministrative per lo svolgimento delle proprie attivita`. E poi pratiche amministrative ed esercizio, su delega di enti pubblici locali e territoriali, di attivita` istruttorie e di certificazione, da regolarsi con apposita convenzione. Spazio anche a programmi di informazione e assistenza riguardanti la realizzazione di indagini, progetti, studi e ricerche in ambito regionale. La domanda di accreditamento dovra` essere inviata alla Regione Marche, presso il Servizio industria, artigianato ed energia dal prossimo primo luglio. Il decreto (n.24 del 24 maggio 2010) sara` pubblicato sul Bur del 3 giugno prossimo ed e` gia` consultabile al sito www.Marcheimpresa.net/    
   
   
REGIONE UMBRIA PUBBLICA BANDO “ASSEGNI DI RICERCA III:OPPORTUNITÀ PER GIOVANI E IMPRESE”  
 
Perugia, 27 maggio 2010 – E’ rivolto ai laureati disoccupati e residenti in Umbria che vogliono sviluppare un’idea progettuale di ricerca, ospitati da enti privati e pubblici da loro individuati, il bando della Regione Umbria, “Assegni di ricerca Iii : opportunità per giovani e imprese”. L’avviso, rivolto al potenziamento dell’attività di ricerca e di trasferimento tecnologico, attraverso il finanziamento di progetti in grado di migliorare le opportunità di inserimento lavorativo, prevede incentivi anche per le imprese che daranno spazio alle idee dei laureati selezionati. Il testo dell’avviso è pubblicato sul supplemento ordinario n. 3 al Bollettino Ufficiale - serie generale n. 23 – del 26 maggio 2010, con scadenza 15 settembre 2010, con il suo titolo completo: “Por Umbria Fse 2007-2013 Asse Ii “Occupabilità”, Obiettivo specifico “e” - Asse Iv “Capitale Umano”, Obiettivo specifico “l”,Bando assegni di ricerca finalizzato al potenziamento dell’attività di ricerca e di trasferimento tecnologico nelle imprese, nelle università, nelle agenzie di ricerca pubbliche e private, nei centri di ricerca pubblici e privati e nei poli d’innovazione”. Inoltre, è scaricabile dai siti e canali della Regione Umbria, ( www.Formazionelavoro.regione.umbria.it/ , www.Regione.umbria.it/ sezione bandi), identificabile con il suo titolo abbreviato, “Bando assegni di ricerca Iii”. I finanziamenti previsti dal bando andranno a beneficio sia dei laureati, che potranno ricevere un assegno di 1.200 euro mensili (minimo 6 mesi, massimo 12 mesi), sia delle imprese, sotto forma di incentivo all’assunzione. Nel caso dei laureati, dopo una valutazione, la Regione Umbria erogherà l’assegno a coloro che condurranno le proprie ricerche presso imprese, centri di ricerca privati, università, centri di ricerca pubblici e poli di innovazione. Per le imprese invece, sono previsti incentivi per l’assunzione dei ricercatori, che siano stati ospitati o meno dalle stesse durante l’attività di ricerca. I laureati che sceglieranno le imprese private per condurre la propria ricerca, potranno farlo solo presso le imprese “in senso stretto”, cioè quelle che vengono definite tali dal codice civile. Potranno, invece, assumere i ricercatori e ricevere gli incentivi previsti, sia le imprese in senso stretto, sia i soggetti ad esse assimilati, secondo la definizione di impresa più ampia, prevista dall’Unione Europea. Per informazioni gli interessati potranno rivolgersi alla Sezione “Politiche per la ricerca” del “Servizio Politiche attive del lavoro” (tel. N. 075/5045771 – 075/5045376) della Direzione Regionale Sviluppo economico e attività produttive, istruzione, formazione e lavoro – Via M. Angeloni 61, Perugia.  
   
   
PREPENSIONAMENTO PERSONALE REGIONE MOLISE, PROROGA DI TRENTA GIORNI UN MODO NON TRAUMATICO PER RAZIONALIZZARE LA FORZA LAVORO  
 
Campobasso, 27 maggio 2010 - Prorogati i termini per il prepensionamento su base volontaria del personale dirigenziale e non dirigenziale della Regione Molise la cui scadenza era fissata al ventisette maggio. Lo comunica l´Assessore regionale al Personale, Salvatore Muccilli, il quale sottolinea che "abbiamo verificato come le adesioni sin qui pervenute siano state inferiori alle stime da noi predisposte ed è sembrato quindi opportuno prorogare questa finestra di opportunità per ulteriori trenta giorni. Ci auguriamo che la proroga possa consentire una maggiore condivisione della misura, che opera su base consensuale e permette una riduzione della forza lavoro impegnata dall´Ente Regione". "Considerato il complesso e difficile momento che l´intero Paese sta attraversando e l´attenzione che si è voluta porre sul pubblico impiego anche con la recente e pesante manovra economica del Governo nazionale - prosegue l´Assessore - pensiamo che l´avviso rappresenti un´opportunità importante per definire un percorso non traumatico di razionalizzazione della forza lavoro impegnata in Regione". "Per l´Ente - conclude Muccilli - mai come adesso, resta prioritaria la finalità di conseguire un significativo risparmio strutturale della spesa corrente e il miglioramento dei saldi finanziari già nel breve periodo. Abbiamo disposto l´immediata pubblicazione della proroga sul Sito web istituzionale della regione e siamo certi che riusciremo a conseguire l´obiettivo prefissatoci ".  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI RIMINI, STEFANO VITALI, SULLE SOCIETÀ PARTECIPATE  
 
Rimini, 27 maggio 2010 - Di seguito una Dichiarazione del Presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali del 25 maggio 2010: “Con il voto di ieri sera in Consiglio, la Provincia di Rimini prosegue nel suo percorso di razionalizzazione e ottimizzazione della governance di quell’arcipelago che va sotto il nome di ‘partecipate’. Si tratta di un argomento solo apparentemente per addetti ai lavori. In realtà esso comprende molte delle questioni del dibattito pubblico allargato, a partire dal ruolo che esercita o verrebbe esercitare la politica nel rapporto con i cittadini. La Provincia di Rimini dall’1 dicembre 2009 ad oggi ha rilevato il non permanere dell’interesse pubblico in 16 tra società, associazioni e fondazioni partecipate, e ne è uscita. Statisticamente, si è prodotto un risparmio di bilancio di circa 100 mila euro ma non è questo il solo punto. La scelta strategica di questo Ente è di ridurre la frammentazione associativa, attraverso un processo di snellimento che dovrà progressivamente portarlo a uscire dalle partecipate non determinanti per il ruolo e la natura di una Provincia che vuole essere essenziale. E’ quindi su un altro fronte, ben più corposo, che si gioca la vera partita. Gli Enti partecipati sono strumenti indispensabili di governo a qualsiasi livello. Sono tanto più indispensabili se sono sottoposti ai medesimi vincoli di trasparenza e sobrietà cui sono tenuti al rispetto gli Enti pubblici, troppo spesso unici oggetti delle critiche e del dileggio da parte della pubblica opinione. L’ultimo esempio è di questi giorni: il dibattito sui tagli agli stipendi dei politici è quantomeno bizzarro, passando da roboanti annunci (togliamo 3/4/5 mensilità ai parlamentari) sino ad arrivare alla classica soluzione del taglio a Comuni e Province, evidentemente l’incarnazione dello spreco del denaro della collettività. Detto che, almeno per quanto riguarda la Provincia di Rimini, dal 2009 al 2010 è stato realizzato un risparmio di 134 mila euro grazie al senso di responsabilità dei gruppi consiliari che hanno deciso di tagliare gettoni e spese varie mentre l’intera Giunta Provinciale ha provveduto a decurtare la propria indennità del 10 per cento, resta il tema di una sobrietà e un rigore che deve essere fatto proprio da ogni ramificazione dell’agire pubblico. Per questo, la Provincia di Rimini non metterà mai in discussione la partecipazione a associazioni o fondazioni strategiche per il territorio ma sarà attentissima- feroce- a che venga imposta la stessa filosofia di sobrietà, e coerenza con l’interesse e le aspettative della comunità. Non solo, credo che sempre più Comuni e Province debbano ragionare in termini di bilancio consolidato, ovvero comprendente l’esatto quadro finanziario di ogni ente di cui si è soci. Sono consapevole che ciò rischia di far storcere il naso, ma è una via obbligata proprio per la tutela stessa delle partecipate, anch’esse a volte infilate nel gran calderone delle spese inutili e/o passibili di taglio. Mi si permetta quindi una conclusione: le discussioni isteriche o di pancia su questi argomenti sono solo un modo per non affrontare seriamente il problema. Un ingorgo di parole e dichiarazioni per pochi giorni e poi mesi di silenzio, sino alla volta successiva. E’ anche così che si consuma il rapporto tra cittadini e Istituzioni, allontanando le forze nuove e impedendo quel ricambio della classe dirigente che è il propellente di ogni democrazia. In fondo, se sempre più persone nutrono sfiducia vero la politica a guadagnarci è esclusivamente la casta. In un circolo che non finisce mai.”.  
   
   
PUGLIA: L´APPUNTAMENTO BARESE DELLA SETTIMANA DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE  
 
Bari, 27 maggio 2010 - "Insieme verso nuovi mercati: reti di imprese e dimensione internazionale" è il titolo del workshop che la Regione Puglia, Assessorato allo Sviluppo economico e Innovazione tecnologica, con il supporto operativo dello Sprint Puglia, promuove dalle ore 9 di giovedì 27 maggio, alla Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti Volpi di Bari (via Pietro Oreste). Ideato in occasione della Ii edizione della “Settimana europea delle Piccole e Medie Imprese”, iniziativa coordinata dalla Direzione Generale Imprese e Industria della Commissione Europea, il workshop, grazie agli interventi di esperti di settore e testimonial, esplorerà alcune tematiche connesse con lo sviluppo delle Pmi pugliesi nelle attuali condizioni di mercato, anche attraverso la presentazione di esperienze e possibili modelli di successo per il miglioramento delle relative condizioni di competitività. Sarà aperto dai saluti di Loredana Capone, vice Presidente e Assessore allo Sviluppo Economico e innovazione Tecnologica della Regione Puglia; Onofrio Resta, assessore alle Attività Produttive della Provincia di Bari e Annabella De Gennaro, assessore al Decentramento al Comune di Bari. Proseguirà con le relazioni di Mario Calderini, presidente Finpiemonte; Marcin Jabłoński, presidente Connection Point Ltd; Ivan Boesso, Veneto Innovazione; Leda Bologni, Aster; Tina Luciano, presidente del Distretto della Meccanica Pugliese; Giuseppe Acierno, presidente del Distretto Aerospaziale Pugliese. Si concluderà con l’intervento di Davide Pellegrino, dirigente Area Politiche per lo Sviluppo Economico, il Lavoro e l’Innovazione della Regione Puglia. Il programma degli eventi promossi dalla Regione Puglia in occasione della Ii edizione della Settimana europea delle Pmi ,dopo anche l’appuntamento di Lecce svoltosi oggi mercoledì 26 maggio e dedicato alla competitività delle pmi, proseguirà dopodomani, venerdì 28 maggio, con il workshop “Creare nuove imprese basate sulla creatività e l’innovazione: strumenti ed esperienze” che si svolgerà presso la Camera di Commercio di Foggia.  
   
   
SONO 11MILA I DISOCCUPATI IN ALTO ADIGE  
 
Bolzano, 27 maggio 2010 - Le persone in stato di disoccupazione, in Alto Adige, sono 11mila. E´ questo il dato più importante contenuto nell´ultimo numero di "Mercato del lavoro news", la pubblicazione periodica dell´Osservatorio provinciale mercato del lavoro. "E´ il dato più elevato degli ultimi dieci anni - commenta l´assessore Roberto Bizzo - ma non va drammatizzato". "La cifra degli 11mila disoccupati registrata lo scorso autunno - prosegue Bizzo - deve essere attentamente valutata, ma è la somma di situazioni molto diverse. Oltre la metà di coloro che vengono conteggiati fra i disoccupati, dunque circa 6mila persone, non hanno, al momento, una reale disponibilità a cominciare un lavoro. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di persone in attesa di riprendere un´occupazione stagionale, ma anche di persone per cui lo stato di disoccupazione è funzionale ai vantaggi economici stabiliti dal legislatore, e di persone che, pur lavorando, risultano formalmente disoccupati. Vi sono poi altre 800 persone che ricadono all´interno delle categorie previste dal collocamento obbligatorio per invalidi e diversamente abili". Secondo Bizzo, dunque, "sono circa 5mila gli altoatesini realmente in stato di disoccupazione e in cerca di un lavoro". Il direttore della Ripartizione provinciale lavoro, Helmuth Sinn, sottolinea la presenza di un gruppo di circa 600 persone che, pur rientrando nella categoria dei disoccupati, dimostrano di non avere problemi a trovare un´occupazione in breve tempo. "E questo - rimarca Sinn - nonostante la crisi economica. La categoria che crea maggiori problemi, invece, è rappresentata da quei 1.300-1.500 lavoratori che hanno perso il proprio posto dopo un lungo periodo di occupazione stabile. Per i nostri centri di mediazione lavoro, la loro è la sfida più difficile da affrontare".  
   
   
PREOCCUPANTI DATI SULLA DISOCCUPAZIONE A ROVIGO  
 
Rovigo, 27 maggio 2010 - Considerata la difformità tra i dati divulgati dall’Istat e quelli in possesso della Provincia di Rovigo sulle persone disoccupate e in cassa integrazione, frutto delle diverse modalità di raccolta, l’assessore provinciale al lavoro Guglielmo Brusco ha riferito stamani a Palazzo Celio sulle cifre elaborate attraverso i Centri per l’impiego di Rovigo, Adria e Badia Polesine. A fronte dei dati Istat che indicano il tasso di disoccupazione nell’ordine del 3,2%, le cifre di Palazzo Celio vedono un aumento nello scorso anno degli iscritti ai Centri per l’impiego di 4.491 unità per un totale del 30%; le richieste di lavoro fatte dalle aziende ai Centri sono diminuite, infatti nel 2008 sono state n. 494 mentre nel 2009 si sono ridotte a 316, per un meno 36%; in calo anche le assunzioni che passano dalle circa 38.000 del 2008 alle quasi 31.000 dell’anno successivo, per un meno 18%; le liste di mobilità hanno visto un aumento di 451 unità nel 2009 per un più 36,8%; i licenziamenti hanno penalizzato soprattutto il settore tessile e metalmeccanico, toccate anche le grandi aziende dell’alimentazione, legno e carta, e le piccole imprese del commercio, edilizia e trasporti; la cassa integrazione ha visto un incremento del più 163% (3.846 unità); infine particolarmente colpiti i disabili, che hanno visto un calo delle assunzioni, dalle 91 del 2008 alle 50 del 2009 e alle 15 dei primi quattro mesi del 2010. L’assessore Brusco ha affermato che “i dati sono emblematici di una situazione generalizzata di crisi, ma sono numeri che ci servono per alimentare politiche occupazionali insieme a tutti gli altri attori del Polesine”.  
   
   
ATTENTI AL GIOCO, PERCHÉ "CHI VINCE È SEMPRE IL BANCO" PER ALMENO 12.000 REGGIANI L´AZZARDO RAPPRESENTA UNA DIPENDENZA. AL VIA UNA CAMPAGNA PROMOSSA DALLA PROVINCIA E DALL´ASSOCIAZIONE GIOVANNI XXIII REGGIO  
 
Emilia, 27 maggio 2010 - La Provincia di Reggio Emilia ha presentato il 24 maggio un´importante campagna di sensibilizzazione sui rischi connessi alla dipendenza dal gioco, con l´obiettivo di richiamare le persone al gioco responsabile. L´iniziativa - quattro bus dell´Act (linee 2 e 5) che da venerdì scorso fino a sabato 21 agosto circoleranno in città con l´immagine scelta per la campagna ed il claim "Chi vince è sempre il banco" - è stata illustrata dall´assessore provinciale alla Sicurezza sociale, Marco Fantini, insieme a Matteo Iori, presidente dell´Associazione Papa Giovanni Xxiii che dal 2000 si occupa di interventi d´aiuto per giocatori d´azzardo e che, attraverso una ricerca provinciale, ha stimato che il 3,1% dei giocatori reggiani abbiano problemi di dipendenza. "Tradotto in cifre significa che su 400.000 giocatori, circa 12.400 avrebbero problemi nella gestione responsabile del gioco - hanno sottolineato Fantini e Iori - Ma quando la speranza di vincere denaro, che è la motivazione preponderante del gioco, degenera nella dipendenza, causa la rovina sia del giocatore sia dei suoi familiari". Previsti anche materiale informativo ed un gadget simbolico- un portamonete con il logo della campagna - ed attivati un numero di telefono - 329.6707296 - ed indirizzo di posta elettronica - azzardo@mbox.Provincia.re.it  - per chi avesse bisogno di un aiuto. Per l´assessore Fantini, diversi i motivi che hanno spinto la Provincia a promuovere la campagna: "Di ordine etico, culturale, sociale, ma soprattutto sanitario, visti i gravi problemi che sono costretti ad affrontare i giocatori patologici e le loro famiglie- ha detto - Inoltre, far tenere in tasca ai reggiani i soldi che hanno è una importante misura anticrisi: se solo l´1% dei 100 milioni che ogni anno i reggiani destinano, giocando e perdendo, all´erario e ai concessionari rimanesse nella nostra provincia, sarebbe già un buon risultato". "La Provincia di Reggio è la prima in Italia ad attuare una campagna di questo genere, non proibizionista, ma che mira ad aumentare la consapevolezza dei cittadini", ha detto Matteo Iori riportando i numeri dell´azzardo ed indicando nelle slot-machine, nelle lotterie istantanee e nel lotto in giochi più a rischio di dipendenza. Oggi, in Italia, ci sono più di 35 milioni di giocatori (dati Eurispes). Nel 1999 il mercato valeva 17,7 miliardi di euro con tre prodotti leader che concentravano l´85% delle giocate (lotto, scommesse ippiche, concorsi pronostici). Nel 2009 i giochi pubblici, diventati nel frattempo ben 22, hanno fatto registrare una raccolta di 54,4 miliardi di euro (dati Amministrazione autonoma Monopoli di Stato) pari al 3,5% del Pil. E´ evidente che ci troviamo di fronte ad una delle maggiori realtà economiche del Paese. In dieci anni la raccolta del gioco è infatti triplicata e solamente nel 2009 ha realizzato un incremento del 14.4% rispetto all´anno precedente, segno evidente che la crisi ha indotto maggiormente al gioco. Un´ulteriore conferma del trend in aumento si evince poi dal confronto dei primi mesi del 2010 col medesimo periodo del 2009, con un incremento che si attesta già intorno 16%. Il gioco quindi è diventato un fenomeno significativo sia dal punto di vista economico, sia per le sue implicazioni socio-sanitarie. Correlato ad esso è il gioco illegale che, secondo alcune stime, fattura circa 23 miliardi di euro, pari al 13,1% dell´intero fatturato dell´economia criminale. Secondo i dati Censis, Reggio Emilia si posiziona ai primi posti in regione con un giocate pro-capite di 976 euro. Per i soli Superenalotto e Superstar (dati Sisal) in provincia nel 2008 si sono spesi ben 21 milioni di euro, a fronte di appena 5,8 milioni rientrati nelle tasche dei reggiani, con una perdita dunque per i giocatori di oltre 15 milioni.  
   
   
ZAIA: VALUTIAMO CON MINISTRO MARONI E CON IL TERRITORIO EVENTUALE (CIE) CENTRO DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE IN VENETO  
 
 Venezia, 26 maggio 2010 ”Stiamo valutando, insieme con il Ministro Maroni – con il quale abbiamo già avuto un incontro – e con il territorio, le soluzioni migliori per l’eventuale attivazione nella nostra Regione di un nuovo Centro di identificazione ed espulsione.” Lo ha detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, commentando le dichiarazioni del Ministro degli Interni Roberto Maroni sulla possibilità di aprire quattro nuovi Cie in Veneto, Toscana, Marche e Campania. “Da parte nostra – ha detto Zaia – c’è la massima collaborazione con il Governo nelle politiche di contrasto all’immigrazione clandestina, unica garanzia di sicurezza per i cittadini e di autentica integrazione e coesione sociale.”  
   
   
NUOVO SPORTELLO “CENTRO RISORSE DONNA” DELLA PROVINCIA DI TREVISO AL SANT´ARTEMIO  
 
Treviso, 27 Maggio 2010 - Lo sportello si occuperà di informazione e accompagnamento all´accesso di servizi, nonché di informazioni su temi specifici quali quello della conciliazione e non solo, coordinare e supportare i centri Risorse Donne del territorio, diffondere iniziative previste sul tema delle Pari Opportunità; promuovere la creazione di una rete tra gli Uffici provinciali che già si occupano di servizi alle donne, quali lo Sportello imprenditoria femminile, Ufficio provinciale del lavoro, Consigliera di Parità, Commissione Provinciale Pari Opportunità, Ufficio politiche sociali con i servizi della famiglia, giovani, minori e disabili sensoriali; dare continuità alla Rete sul territorio provinciale attraverso il Tavolo di Coordinamento provinciale delle “Pari Opportunità” costituito da attori che nel territorio si occupano di politiche di genere; implementare e aggiornare in tempo reale il centro risorse virtuale; organizzare workshop per sensibilizzare e stimolare il territorio alla nascita di nuovi sportelli/servizi in favore delle pari opportunità; attivare la redazione di studi e ricerche riguardanti la presenza delle donne elette nel territorio per la creazione di una Rete delle elette e la creazione di banche dati informative. Obiettivo del progetto sarà quello di promuovere e sviluppare prioritariamente una rete tra gli uffici provinciali e comunali che già si occupano di servizi rivolti alle donne al fine di coordinare le azioni, le attività, le proposte, le richieste e le necessità del territorio. Il Centro Risorse Donna Provinciale sarà un vero e proprio punto di riferimento di secondo livello della rete territoriale di servizi sulle Pari Opportunità, in grado di offrire al proprio network locale di Comuni servizi di formazione, informazione e comunicazione. Una risorsa che amplia la comunicazione tra i servizi e ciò manifesta la necessità di presidiarne il coordinamento, per evitare il rischio di dispersione. Uno spazio di ascolto e supporto alla domanda, oltre che per gli operatori, anche per l’utenza in collaborazione con lo Sportello Famiglia e Giovani. I contatti per il Centro Risorse Donna: Telefono: 0422 656457 centrorisorsedonna@provincia.Treviso.it  Sant’artemio Edificio 5. Il nuovo sportello Centro Risorse Donna della Provincia di Treviso è uno spazio di iniziativa e sperimentazione volto a promuovere, in una prospettiva di genere, percorsi di empowerment e cittadinanza attiva per donne e uomini.  
   
   
PIACENZA: L´ASSESSORE PROVINCIALE GALLINI SI CONGRATULA CON VALERIA SCHIAVI, VOLONTARIA DI SERVIZIO CIVILE E´ STATA ELETTA NELL´ASSEMBLEA NAZIONALE, RISULTANDO LA PIÙ VOTATA DI TUTTO IL NORD ITALIA  
 
Piacenza, 27 maggio 2010 - L´assessore provinciale alle Politiche sociali Pierpaolo Gallini, nella sua qualità di Presidente del Copresc (Coordinamento provinciale enti di servizio civile) di Piacenza, esprime la sua soddisfazione per il risultato ottenuto dai volontari di servizio civile piacentini nelle elezioni dei rappresentanti regionali nell’assemblea nazionale, elezioni tenutesi on line nei giorni scorsi. La candidata 2010 Valeria Schiavi, volontaria presso il consorzio Solco, ha ottenuto un numero di preferenze superiore al numero di volontari degli enti piacentini risultando, per numero di preferenze, la più votata non solo dell’Emilia Romagna ma di tutto il settore Nord Italia, comparto elettorale di riferimento (numericamente anche di buona parte del centro Italia, altro comparto elettorale). Nel 2009 la candidata piacentina Maria Chiara Fontanella, volontaria presso la Provincia di Piacenza, era stata eletta come più votata in Emilia Romagna, ottenendo la quasi totalità delle preferenze dei volontari degli enti piacentini. “A nome del Copresc e mio personale – rileva Gallini – esprimo a Valeria Schiavi le mie congratulazioni. Il suo successo dà la misura, oltre che della sua capacità di acquisire consenso anche in altre province, anche di una sempre più ampia partecipazione di tutto il gruppo dei volontari in servizio nella nostra provincia. Tutto questo mi rassicura ancora una volta sulla qualità dell´esperienza che i Volontari di Servizio civile stanno portando avanti con i loro enti, con il direttivo e con i collaboratori del coordinamento, sia nella realizzazione dei progetti, sia nella più complessiva esperienza di cittadinanza attiva e crescita personale connessa all´anno di servizio civile volontario”.  
   
   
QUALI GLI EFFETTI DELLA CRISI SULL´OCCUPAZIONE FEMMINILE? SI È RIUNITO NEI GIORNI SCORSI IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA IL FORUM DELLE DONNE: "NECESSARI INTERVENTI DI SOSTEGNO ALL´IMPRENDITORIA FEMMINILE, NELL´AMBITO DELLE STRATEGIE DI CONTRASTO ALLA CRISI"  
 
Reggio Emilia, 27 maggio 2010 - Si è riunito nei giorni scorsi a Palazzo Allende il Forum delle donne, al centro dei lavori la crisi economica. A presiedere l´incontro la consigliera provinciale del Pd Vera Romiti. L´assemblea, che è aperta a tutte le donne che fossero interessate alla promozione delle pari opportunità, ha visto l´intervento della presidente della Provincia Sonia Masini, che in particolare si è soffermata "sulla necessità di realizzare interventi a supporto delle donne colpite dalla crisi. In tale direzione si muoveranno i progetti specifici che, anche attraverso il lavoro dell’Unità anticrisi, la Provincia intende sostenere". In particolare, "stiamo promuovendo un progetto di microcredito a favore dell´imprenditoria femminile che prevede al momento 150 mila euro, con possibilità di incremento attraverso analoghe iniziative - ha spiegato la presidente della Provincia - Sono inoltre state stanziate risorse pari a 1,5 milioni di euro a sostegno delle famiglie in difficoltà, dal momento che vengono destinate ai Comuni che potranno in questo modo abbattere le rette per le scuole dell´infanzia". Sono i più piccoli infatti a rischiare più di tutti a essere colpiti dalla crisi: "Le pari opportunità, soprattutto quando si tratta di bambini e adolescenti e del loro diritto all´istruzione, sono il fulcro dell´uguaglianza sostanziale. Non possiamo pensare che i figli di famiglie in difficoltà restino esclusi dal sistema dell´istruzione perché i genitori hanno perso il lavoro e non riescono più a pagare le rette". Inoltre, per rispondere alla necessità di dati precisi che consentano di attuare politiche di genere, l’Osservatorio economico, coordinato dalla Camera di Commercio, ha accolto la richiesta di fornire nelle prossime elaborazioni una lettura di genere che ci consentirà di quantificare meglio la situazione del disagio femminile. All´incontro ha partecipato anche il vicepresidente della Provincia Pierluigi Saccardi. Si sono susseguiti gli interventi di diverse donne, fra cui la presidente dei Giovani industriali di Reggio Emilia Giorgia Iasoni e la segretaria provinciale della Cisl Margherita Salvioli. Per chiedere informazioni rispetto all´attività del Forum delle donne, è possibile contattare Francesca Correggi, segreteria di Presidenza della Provincia, telefono 0522.444 145 .