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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Gennaio 2013
FONDO EUROPEO PER LA DEMOCRAZIA  
 
 Bruxelles, 10 gennaio 2013 – Di seguito il testo dell’ intervento di ieri di Štefan Füle Commissario europeo per l´allargamento e la politica di vicinato nel corso della seconda riunione del Consiglio di amministrazione del Fondo europeo per la democrazia: Signore e Signori, Sono lieto di avere l´opportunità di affrontare questa seconda riunione del consiglio di amministrazione del Fondo europeo per la democrazia. L´incontro di oggi è un vero segno di progresso e la conferma che si stanno trasformando le parole in azioni e scendendo alle vostre attività operative. I cambiamenti drammatici che hanno avuto luogo nel quartiere nell´Unione europea dal 2011 chiaramente giustificare questa nuova iniziativa. Dopo anni di relativa stagnazione, la democrazia ha iniziato a prendere radici nel quartiere stimolato dalle rivoluzioni democratiche del Mediterraneo meridionale. Mentre i punti generali tendenza verso una maggiore democrazia, forme più responsabili di governance e maggiore rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, ci sono aree in cui i progressi sono stati limitati, aree essenziali per garantire la sostenibilità delle riforme politiche. In alcuni paesi si registrano più progressi o ci sono segni di regressione. In Algeria difensori dei diritti umani affrontare restrizioni alla loro libertà di espressione, di associazione e di riunione e subiscono intimidazioni e persecuzione giudiziaria. In Marocco alcune organizzazioni della società civile che lavorano su temi sensibili quali la monarchia affrontare gli ostacoli burocratici per la registrazione. In Azerbaigian libertà civili continuano ad essere assai ridotte, mentre in Bielorussia la situazione è lungi dal migliorare in quanto il grave deterioramento in seguito alla repressione dicembre 2010 l´opposizione e la società civile a seguito delle elezioni presidenziali. Inoltre, le donne sono ora confrontarsi con i tentativi di escludere dalla vita pubblica in diversi paesi del Mediterraneo meridionale. Gli atti di discriminazione e violenza sono perpetrati impunemente da gruppi estremisti e, in alcuni casi, da parte delle forze di sicurezza. E ´fondamentale che siano state adottate misure per stabilire la parità di diritti tra uomini e donne per quanto il fondamento delle società democratiche. È altrettanto fondamentale che la piena proprietà della transizione democratica è assicurata e che non è percepito come "imposto" da altri. Una società civile dinamica e una democrazia funzionante dipendono dal diritto dei cittadini di esercitare liberamente il loro diritto di riunione e di associazione pacifica. Questo alimenta un dibattito aperto nella società, fornendo garanzie contro conflitti e instabilità. Vedo la Fondazione per la democrazia come uno sforzo rafforzata, sostenendo le forze di democratizzazione e di pace che lavorano per cambiamenti democratici per accadere, sostenendo gli attori del cambiamento nel nostro quartiere, i giocatori emergenti che si scontrano con ostacoli nell´accesso ai finanziamenti dell´Unione europea. Con questa nuova iniziativa ci sta inviando un chiaro messaggio di solidarietà ai popoli del vicinato, assicurando che le loro aspirazioni democratiche e della loro lotta per i diritti umani sarà ascoltato e sostenuto dall´Unione Europea. L´unione europea può anche portare la propria esperienza e sanno come aiutarli ad affrontare le sfide della transizione dall´autoritarismo alla democrazia. Signore e signori, Permettetemi di fare due punti fondamentali della dotazione: In primo luogo, è importante che la Fondazione aggiunge valore ed è complementare a tutti i nostri strumenti e in particolare quelli con un focus specifico sul sostegno alla democrazia, in particolare lo strumento europeo per la democrazia ei diritti umani; lo strumento europeo di vicinato che include lo strumento della società civile, e lo strumento di stabilità. E ´essenziale per massimizzare l´impatto e creare sinergie tra le varie iniziative dell´Unione Europea e un "must" nel contesto dell´attuale crisi economica. Il valore aggiunto del Endowment arriverà da un sostegno rapido e flessibile per gli attori che non sono ancora supportate, o che non sono sufficientemente coperti o che hanno difficoltà ad ottenere il sostegno esistenti strumenti dell´Unione europea, i casi più evidenti di essere non registrati Ong ed emergenti politica e pro -democratico movimenti. In secondo luogo, abbiamo bisogno di costruire l´attuale spinta e prendere tutte le misure necessarie per garantire che la dotazione sarà pienamente operativo il più presto possibile con una propria identità e credibilità in ambito internazionale. I recenti progressi nello sviluppo del Endowment è stata notevole. E ´stato solo lo scorso giugno, quando gli statuti sono stati adottati e ora gli organi direttivi e le norme procedurali sono a posto, i primi impegni finanziari e non finanziari sono stati fatti e la Svizzera è stato accettato come nuovo membro. Questi sono tutti segni eccellenti della sforzo concertato da parte delle istituzioni europee e Stati membri per sviluppare la democrazia nel nostro vicinato e non solo. Per concludere, mi permetta di congratularmi con gli Stati membri, il Parlamento europeo e il Servizio europeo per l´azione esterna per rendere il Fondo europeo per la democrazia una realtà.  
   
   
UE: IMPRENDITORIALITÀ LA PRINCIPALE FORZA PROPULSIVA PER LA CRESCITA ECONOMICA  
 
Bruxelles, 10 gennaio, 2013 - Il piano d´azione per l´imprenditorialità è un progetto per un´azione decisiva per liberare il potenziale imprenditoriale europeo, per rimuovere gli ostacoli esistenti e di rivoluzionare la cultura imprenditoriale in Europa. Gli investimenti nel cambiare la percezione pubblica degli imprenditori, nella formazione di attività imprenditoriale ed ai gruppi di sostegno che sono sottorappresentati fra gli imprenditori sono indispensabili se desideriamo creare un cambiamento duraturo. Solo se un gran numero di europei riconoscono una carriera imprenditoriale come un´opzione gratificante e di grande attività imprenditoriale l’ Europa prospera a lungo termine. Dell´istruzione e della formazione imprenditoriale = crescita e la creazione di imprese Investire in formazione imprenditoriale è uno degli investimenti più alti di ritorno l´Europa può fare. I sondaggi indicano che tra il 15% e il 20% degli studenti che partecipano a un programma di mini-impresa nella scuola secondaria in seguito inizia la propria azienda, una figura che è da tre a cinque volte superiore a quella per la popolazione generale. Allo stesso modo, il ruolo dell´istruzione superiore in materia di imprenditorialità va ben oltre la fornitura di conoscenza per partecipare a ecosistemi di business, partnership e alleanze industriali. Con le imprese ad alta tecnologia e ad alta crescita diventando sempre più un obiettivo delle politiche pubbliche legate all´imprenditorialità, gli istituti di istruzione superiore sono una componente attiva degli Stati membri ´e politiche dell´Ue in materia di innovazione (Commissione europea,´ Ripensare la strategia Istruzione ´e imprenditorialità: Ip/12 / 1233 ). Al fine di sfruttare il potenziale della formazione imprenditoriale, la Commissione adotterà una serie di azioni, tra cui quelli di: Sviluppare una iniziativa paneuropea di apprendimento imprenditoriale per l´analisi d´impatto, la condivisione delle conoscenze, lo sviluppo di metodologie e di peer mentoring tra gli operatori di altri Stati membri; Rafforzare la cooperazione con gli Stati membri per valutare l´ introduzione della formazione all´imprenditorialità in ciascun paese e per sostenere le pubbliche amministrazioni che desiderano imparare da coetanei di successo; Stabilire, in collaborazione con l´Ocse, un quadro di orientamento per incoraggiare lo sviluppo di scuole imprenditoriali e istituti di formazione professionale . Approvare i meccanismi di successo di università-driven la creazione di imprese (spin-off, ecc) e di università e aziende emergenti ecosistemi di tutto sfide fondamentali della società. Gli Stati membri sono invitati a: Assicurarsi che la chiave di competenza "imprenditorialità" è inserito nei programmi in primaria, secondaria, professionale, superiore e per adulti prima della fine del 2015. Offrire la possibilità ai giovani di avere almeno una pratica imprenditoriale experie nce prima di lasciare l´istruzione obbligatoria, come ad esempio l´esecuzione di un mini-impresa, essendo responsabile di un progetto imprenditoriale di una società o di un progetto sociale Promuovere la formazione imprenditoriale per i giovani e gli adulti in formazione per mezzo di risorse dei Fondi strutturali, in linea con i piani di lavoro nazionali, in particolare come strumento per l´educazione seconda possibilità per chi non è impegnato in materia di istruzione, di lavoro o di formazione. Promuovere imprenditoriali moduli di apprendimento per i giovani che partecipano a programmi nazionali di garanzia per i giovani. Creare un ambiente in cui gli imprenditori possano prosperare e crescere L´accesso ai finanziamenti è un vincolo significativo L´accesso ai finanziamenti costituisce uno dei vincoli più importanti sulla crescita e l´imprenditorialità in Europa. Gli imprenditori hanno particolari difficoltà di ottenere finanziamenti nelle prime fasi della loro attività. La Commissione intende: Programmi di finanziamento mirato a sviluppare un mercato per la microfinanza in Europa , e di rendere le risorse per micro-finanziamento a disposizione degli Stati membri e delle regioni. Facilitare l´ accesso diretto delle Pmi al mercato dei capitali attraverso lo sviluppo di un regime comunitario per locali specializzati nella compravendita di azioni e obbligazioni emesse da piccole e medie imprese ("Pmi mercati in crescita). Gli Stati membri sono invitati a: Valutare la necessità di modificare la legislazione nazionale vigente finanziaria con l´obiettivo di favorire nuove forme alternative di finanziamento per le start-up e le Pmi in generale, in particolare per quanto riguarda le piattaforme di finanziamento pubblico, così come prendere in considerazione la necessità di una semplificazione della normativa fiscale per stimolare ulteriormente lo sviluppo dei mercati finanziari alternativi, come gli investimenti di business angel. Sfruttate risorse dei Fondi strutturali per istituire meccanismi di sostegno di microfinanza nell´ambito del Fse e il Fesr. Sostenere nuove imprese nelle fasi del ciclo di vita cruciali Circa il 50% delle nuove imprese falliscono nei loro primi cinque anni come le aziende spesso non hanno un ecosistema adeguato per aiutarli a crescere. Date le loro limitate risorse ed esperienze, le piccole imprese di nuova costituzione e soffrono di più da elevati costi di conformità derivanti da disposizioni fiscali complesse e farraginose le procedure di reporting fiscale di grandi aziende fanno. Inoltre, nella maggior parte dell´Ue, il quadro giuridico per la sicurezza sociale dei lavoratori autonomi differisce sostanzialmente da quella per gli occupati. Al fine di sostenere gli imprenditori in fasi cruciali del loro ciclo di vita e aiutarli a crescere , la Commissione: Identificare e promuovere le migliori prassi degli Stati membri, al fine di creare un ambiente più accogliente ambiente imprenditore-fiscale ; Sostenere la cooperazione tra cluster e reti di imprese ; Rafforzare le partnership e le capacità della rete Enterprise Europe Network con le organizzazioni di hosting, i punti di contatto e di tutte le organizzazioni di sostegno alle Pmi, per diffondere le informazioni sulle iniziative comunitarie, fonti di finanziamento, e il supporto per l´innovazione, incoraggiare gli Stati membri a contribuire agli investimenti prontezza aumento del imprenditori e le Pmi e le imprese aiuto beneficiare pienamente del mercato unico e l´accesso ai mercati dei paesi terzi; Rivedere le norme che vietano le pratiche commerciali ingannevoli di rafforzare l´applicazione contro tali pratiche in casi transfrontalieri. Sbloccare il potenziale del mercato unico del digitale per le Pmi, affrontando ostacoli esistenti per le attività transfrontaliere on-line. Continua lo sviluppo del programma Erasmus per Giovani Imprenditori programma per soddisfare l´aumento della domanda per la partecipazione dell´Ue e favorire gli scambi dei giovani imprenditori tra l´Ue ei paesi esterni. Aiutare gli Stati membri a sviluppare programmi di supporto integrato per mezzo di seminari finanziati dal Fse tecnica. Continuare a sviluppare il vostro portale di Business Europe , con informazioni sul mercato unico sia dalla Commissione e gli Stati membri. Gli Stati membri sono invitati a: Fai le amministrazioni fiscali nazionali più favorevoli alle imprese fase iniziale. Promuovere il coordinamento fiscale per assicurare che le incoerenze nell´applicazione trattamento fiscale non portano ad una doppia imposizione o di altre pratiche fiscali dannose che ostacolano le imprese transfrontaliere e gli investimenti transfrontalieri in capitale di rischio. Rivalutare aziendali regimi fiscali sul reddito per considerare di estendere lo statuto di limitazione delle perdite e deduzioni. Considerare l´attuazione a partire dal 2013 l´opzione offerta per le piccole imprese di un regime contabile del cash per l´Iva. Adottare misure volte a sostenere la commercializzazione di innovazione, ricerca e progetti di sviluppo, tenendo conto delle sfide particolari di imprese di recente costituzione. Si consideri la possibilità per i proprietari di nuove imprese a chiedere modifiche di piani di pagamento per i contributi sociali. Prendete un vantaggio completo del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale per il sostegno di nuove imprese e lo sviluppo di sistemi per lo scambio professionale di imprenditori e visite in fattoria. Liberare nuove opportunità di business nell´era digitale Migliore utilizzo delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) possono contribuire in maniera significativa le nuove imprese a prosperare. Le Tic sono la principale fonte di crescita per le economie nazionali e sviluppo delle Pmi europee due a tre volte più veloce quando si abbracciano Ict. Imprenditori Web costituiscono una categoria specifica di imprenditori che creano nuovi servizi e prodotti digitali che utilizzano il web come una componente indispensabile. Web start-up tendono a crescere e non riescono più velocemente di altre imprese e la scala in modo esponenziale, che si traduce in un aumento dei premi, ma anche rischi più elevati. Web start-up sono più economici di set-up e le barriere all´entrata sono basse, che li rende un veicolo interessante per avviare una carriera imprenditoriale. Per queste ragioni gli imprenditori web richiedono misure di sostegno adeguate per rafforzare strutturalmente l´avviamento dell´ecosistema web. Investire in tecnologie digitali non è più una scelta :. Al giorno d´oggi le aziende possono solo essere competitivi, quelli che il mondo digitale imprenditori digitali sono quegli imprenditori che sfruttano appieno i prodotti e servizi digitali, tra cui "cloud computing", di reinventare i propri modelli di business e di affinare il loro competitività. L´ Ue iniziative "uso intelligente delle tecnologie dell´informazione e l´integrazione delle Pmi globali catene del valore industriali", e e-competenze sarà promuovere l´adozione delle tecnologie digitali e collegare le Pmi al mondo digitale . La Commissione aiuterà gli imprenditori e le Pmi a sfruttare appieno il potenziale delle Tic e l´uso intelligente di queste tecnologie da parte. Promuovere la base di conoscenza delle tendenze di mercato più importanti e modelli di business innovativi, attraverso la definizione di una linea di meccanismi di monitoraggio del mercato e di un quadro di valutazione , in collaborazione con le principali parti interessate, per facilitare il dialogo e condurre a un programma comune di azione. La sensibilizzazione attraverso una campagna a livello europeo le informazioni per gli imprenditori e le Pmi sui vantaggi delle nuove evoluzioni digitali; Facilitare rete per stimolare e sostenere nuove idee di business , come ad esempio: la creazione di una rete europea di mentori per la formazione, la consulenza e hands-on di coaching su come fare business nell´era digitale, e match-making eventi tra le parti interessate a esplorare nuove partnership . Azioni di avvio specifiche per gli imprenditori sul web come ad esempio: i) una Start-up di partenariato Europa, ii) un Web imprenditori Leaders Club, iii) una rete europea di acceleratori di business web; iv) per aumentare il flusso di capitale di rischio e il finanziamento pubblico; e v) stimolare l´emergere di Massive Corsi online aperti e la creazione di piattaforme di costruzione di competenze di tutoraggio. Rafforzare competenze e capacità attraverso l´intensificazione e-azioni volte a migliorare le competenze e-capacità di leadership, le discipline scientifiche e creative e le competenze manageriali e imprenditoriali per affrontare nuove condizioni tecnologiche e di mercato. Gli Stati membri sono invitati a: Rafforzare il sostegno nazionale o regionale per Web start- up di finanziamento e promuovere alternativa per fase iniziale di start-up tecnologiche. Promuovere l´accesso per gli imprenditori per aprire i dati e dati Big compilati in programmi pubblici o industriale-backed quali i dati culturali di cui Europeana. Sostenere gli imprenditori di maggior talento , ad esempio incoraggiando, più brillanti laureati per iniziare la loro carriera in start-up. Sostenere la rapida adozione di iniziative politiche , come la riforma della protezione dei dati e la proposta di un diritto comune europeo della vendita (che abbasserà le barriere alla diffusione del cloud computing in Europa). Assicurarsi che il miglior uso dei fondi europei per il web e l´imprenditorialità digitale . Rendere i trasferimenti di proprietà delle imprese più facile Ogni anno circa 450.000 imprese con 2 milioni di dipendenti sono trasferiti a nuovi proprietari in tutta Europa. Eppure può essere così difficile fare un trasferimento di imprese che circa 150.000 aziende, con 600.000 posti di lavoro potrebbero essere persi ogni anno. Gli ostacoli principali sono oneri normativi o fiscali, la mancanza di consapevolezza dei necessari preparativi e di mercati trasparenti per tali operazioni, ed i periodi di tempo lunghi necessarie per conformarsi alle formalità. Aspiranti imprenditori devono sapere che l´acquisizione di una ´continuità aziendale´ può essere un´alternativa interessante per iniziare una nuova attività. I trasferimenti dovrebbe essere più facile sia per l´imprenditore che vuole trasmettere la sua attività e l´acquirente. La Commissione elaborerà linee guida sui programmi più efficaci e migliori pratiche per rendere più facili i trasferimenti d´impresa , comprese le misure per approfondire e ampliare i mercati per le imprese, la mappatura dei programmi disponibili in Europa e proporre le azioni necessarie per rimuovere i residui ostacoli possibili transfrontalieri i trasferimenti di imprese . Gli Stati membri sono invitati a: Migliorare disposizioni giuridiche, amministrative e fiscali per i trasferimenti di presa d´affari. Utilizzare esistenti fondi europei per sostenere il trasferimento delle piccole e medie imprese agli imprenditori. Migliorare l´informazione e consulenza per i trasferimenti d´impresa, nonché migliorare la raccolta dei dati su e il monitoraggio dei trasferimenti di imprese. Effettivamente pubblicizzare piattaforme di trasferimento di business e di mercati e campagne di lancio per sensibilizzare i potenziali venditori e acquirenti di imprese redditizie. Considerate revisione normativa fiscale per quanto riguarda gli impatti sulla liquidità di un´azienda a conduzione familiare di piccole o medie dimensioni, in caso di una successione di proprietà. Turning fallimento in successo: una seconda opportunità per "onesto" imprenditori falliti Le prove dimostrano che la stragrande maggioranza (96%) dei fallimenti sono dovuti a una serie di ritardi di pagamento o di problemi oggettivi - sono, in ´errori di lealtà »le altre parole, senza alcuna frode da parte dell´imprenditore. Tuttavia, la ricerca mostra che «antipasti secondi" hanno più successo e sopravvivere più a lungo rispetto alla media start-up, crescono più velocemente e impiegano più lavoratori. Così, un fallimento in materia di imprenditorialità non deve tradursi in una ´ergastolo´ di vietare ogni attività futura imprenditoriale, ma deve essere visto come un´opportunità per imparare e migliorare. La Commissione ha presentato una proposta per la modernizzazione del regolamento relativo alle procedure di insolvenza per garantire il riconoscimento transfrontaliero del salvataggio delle imprese e facilitare l´insinuazione dei crediti in un altro Stato membro. Inoltre, la Commissione presenterà una comunicazione su un nuovo approccio europeo al fallimento e di insolvenza per creare un ambiente più favorevole alle imprese , migliorando l´efficienza delle leggi fallimentari nazionali, compresa la durata e costi del periodo di scarico dal fallimento. La Commissione intende inoltre lanciare una consultazione pubblica per raccogliere opinioni delle parti interessate sul fallimento delle imprese e di insolvenza , anche su quelli onesti dare una seconda possibilità e sulla riduzione e l´allineamento del "tempo per scaricare". Gli Stati membri sono invitati a: Riduzione dei tempi di scarico e di regolamento dei debiti (quando possibile) per un imprenditore onesto dopo il fallimento ad un massimo di tre anni entro il 2013 Aziende offrono servizi di assistenza per la ristrutturazione presto , consigli per evitare fallimenti e il sostegno alle Pmi per ristrutturare e rilanciare. Fornire alla bancarotta imprenditori servizi di consulenza per la gestione del debito e facilitare l´inclusione economica e sociale e sviluppare programmi per ´cominciare´ per il networking secondo orientamento, formazione e business. Riduzione degli oneri di vigilanza Gli imprenditori dovrebbe essere il ´cliente normale´, per i quali le amministrazioni di riferimento le loro esigenze procedurali e ancora quasi tre quarti degli europei ritengono troppo difficile avviare un´attività in proprio a causa della complessità amministrativa. Molti altri si lamentano pesanti oneri normativi imposti la gestione di un business. Ridurre carico normativo rimane in cima all´agenda politica della Commissione. La Commissione intende: Continuare a perseguire con vigore la riduzione degli oneri normativi nella legislazione dell´Ue proposta soprattutto nelle zone in cui tali oneri sono il massimo. Indicare come sarà rivedere e rivedere regolamento Ue per ridurre gli oneri nei settori individuati come la ´ top ten più oneroso ´ : Proporre una normativa che sopprime onerosi requisiti di autenticazione di documenti pubblici che le Pmi devono affrontare per condurre attività transfrontaliere nel mercato interno. Impostare un gruppo di lavoro per valutare i bisogni specifici di imprenditori delle professioni liberali in relazione a questioni come la semplificazione, internazionalizzazione o l´accesso ai finanziamenti. Monitorare i progressi tramite gli sportelli unici ai sensi della direttiva sui servizi e incoraggiare gli Stati membri ad adottare un approccio più business-oriented. Adottare provvedimenti per assicurare che più le aziende a ottenere aiuto tramite Solvit quando i loro diritti sono negati nel mercato interno da parte delle autorità pubbliche. Gli Stati membri sono invitati a: Ridurre il tempo per le licenze necessarie per avviare una attività imprenditoriale di un mese dalla fine del 2015. Completamente attuare il ´Codice europeo di buone pratiche per facilitare le Pmi´ accesso agli appalti pubblici ´entro il 2013. Continua a modernizzare i mercati del lavoro di semplificazione della legislazione del lavoro e lo sviluppo di modalità di lavoro flessibili, comprese le modalità di lavoro a orario ridotto. Estendere gli sportelli unici a più attività economiche e renderli più user-friendly. Impostare " one-stop-shop per gli imprenditori "per riunire tutti i servizi di supporto alle imprese ivi compreso il tutoraggio, facilitazione e consulenza in materia di accesso alla finanza convenzionale e non convenzionale, l´accesso al" incubatori "e" acceleratori per lavoro e il supporto per l´internazionalizzazione precoce di giovani imprese. Dinamizzare la cultura imprenditoriale in Europa: coltivare la nuova generazione di imprenditori I motivi principali dei cittadini europei per l´avvio di un´impresa sono auto-realizzazione e la flessibilità di tempo e di luogo di lavoro, non buone condizioni quadro. Quindi un cambiamento radicale della cultura europea verso nuove nozioni circa l´imprenditorialità è necessaria, quella che celebra pubblicamente successo, porta i contributi di imprenditori per la prosperità dell´Europa in primo piano e mette in mostra i frutti di una carriera imprenditoriale. La Commissione intende: Stabilire, nel quadro della "Settimana delle Pmi", un sistema europeo di " Day imprenditorialità europea "per gli studenti dell´ultimo anno di scuola secondaria. Gli Stati membri sono invitati a: Intensificare le attività di promozione dell´imprenditorialità e la nomina di imprenditori noti come ambasciatrici per l´imprenditoria nazionale di diventare "il volto di imprenditorialità" nei loro paesi. Meglio tener conto della varietà di modelli di business e statuti, nei loro schemi di business nazionali o locali di sostegno, e sviluppare l´educazione sociale e la formazione imprenditoriale . Gruppi demografici che sono sottorappresentati nella popolazione imprenditoriale e soprattutto fondatori di start-up sono i giovani, le donne, i disabili, gli immigrati ei disoccupati. L´europa deve aprire strade per loro in imprenditorialità per creare posti di lavoro per loro, renderli in grado economicamente e socialmente e sfruttare le loro capacità creative e innovative. Donne Le donne costituiscono il 52% del totale della popolazione europea, ma solo un terzo dei lavoratori autonomi o di tutti gli antipasti imprese nell´Ue. Le donne rappresentano quindi una grande piscina di potenziale imprenditoriale europeo. La Commissione creerà un livello europeo on-line mentoring, consulenza, formazione e networking piattaforma di business per le donne imprenditrici che porteranno gli ambasciatori nazionali vigenti e le reti di tutor on-line, approfondire la loro offerta e ampliare la loro portata e sostenere l´imprenditoria femminile a livello nazionale livello locale e regionale, promuovendo lo scambio di buone pratiche tra gli Stati membri. Gli Stati membri sono invitati a: Progettare e attuare strategie nazionali che mirano ad aumentare la quota di imprese guidate da donne . Raccogliere dati disaggregati per genere . Espandere le reti di ambasciatori dell´imprenditoria femminile e mentori per le donne imprenditrici . Attuazione di politiche consentire alle donne di raggiungere un adeguato equilibrio vita-lavoro . Anziani Gli anziani sono una risorsa preziosa per l´imprenditorialità. Tra il 1990 e il 2010 la percentuale di cittadini di oltre 50 anni in Europa è aumentato dal 32,1% al 36,5% e l´età media della popolazione europea è previsto in aumento per i prossimi decenni. Imprenditori anziani e pensionati può essere anche una risorsa preziosa conoscenza per altri imprenditori. La Commissione aiuterà scambio delle migliori pratiche che aiutano gli alti dirigenti e imprenditori per gli imprenditori nuovo mentore nonché il sostegno reciproco e di mentoring intergenerazionale tra imprenditori, per lo scambio di competenze vitali, come l´alfabetizzazione informatica e l´esperienza degli anziani. Gli Stati membri sono invitati a: Foster imprenditori anziani interessati a trasferire know-how e abbinare senior con gli imprenditori inesperti. Assicurarsi che la partecipazione degli imprenditori senior e dirigenti in pensione non ne pregiudica la pensione prospettive. Migranti I migranti rappresentano un importante bacino di potenziali imprenditori in Europa. Secondo l´Ocse, i migranti sono un po ´più imprenditoriale rispetto ai cittadini autoctoni e di origine straniera lavoratori autonomi che possiedono una società di piccole o medie dimensioni, in grado di creare tra 1,4 e 2,1 posti di lavoro. Tuttavia, qualificati popolazioni migranti devono spesso affrontare difficoltà di ordine giuridico, l´accesso limitato al mercato del lavoro e le opportunità di carriera che li spingono al lavoro autonomo. La Commissione intende: Proporre iniziative politiche per favorire l´imprenditorialità tra i migranti. Analizzare proposta legislativa per eliminare gli ostacoli giuridici alla creazione di imprese e dando qualificati imprenditori immigrati un permesso stabile. Gli Stati membri sono invitati a: Rimuovere gli ostacoli giuridici alla creazione di imprese da parte di legge imprenditori immigrati. Facilitare l´accesso alle informazioni e alla creazione di reti per gli imprenditori migranti e potenziali imprenditori immigrati. Disoccupato Sostegno allo sviluppo business per i disoccupati e in particolare i giovani dovrebbero comprendere segnaletica di informazione e fornisce link ai servizi di supporto, consulenza e consigli, e business coaching e tutoraggio. La Commissione intende: Avviare un futuro di micro-finanziamento con per indirizzare i gruppi vulnerabili . Fornire assistenza tecnica per la creazione di regimi di sostegno per antipasti giovani imprenditori e imprenditori sociali. Organizzare un forum di parti interessate imprenditorialità micro-finanza e sociali » per coinvolgere gli intermediari finanziari locali. Eseguire la ricerca sulla situazione di imprenditorialità per i disoccupati, offrono esempi di buone pratiche per affrontare la questione e proporre raccomandazioni politiche pertinenti. Analizzare i risultati dello studio su "Il lavoro autonomo e l´imprenditorialità: il contributo dei servizi pubblici per l´impiego per la creazione di posti di lavoro. Gli Stati membri sono invitati a: Collegare Servizi pubblici per l´impiego con i servizi di sostegno alle imprese e (micro) fornitori di finanziamento. Affrontare il problema della disoccupazione attraverso la progettazione di programmi di formazione aziendale per out-of-lavoro giovani. Avviare programmi attivi del mercato del lavoro che forniscono il supporto finanziario a tutti i disoccupati per avviare un´impresa. Stabilire ed eseguire programmi di educazione all´imprenditorialità per i disoccupati . Per maggiori dettagli, fare riferimento al piano d´azione per l´imprenditorialità: riaccendere lo spirito imprenditoriale in Europa: http://ec.Europa.eu/enterprise/policies/sme/promoting-entrepreneurship/index_en.htm    
   
   
SPRIGIONARE LE POTENZIALITÀ IMPRENDITORIALI DELL´EUROPA PER RIPRISTINARE LA CRESCITA  
 
Bruxelles, 10 gennaio 2013 - Per riprendere il cammino della crescita e tornare a livelli più elevati di occupazione, l´Europa ha bisogno di un maggior numero di imprenditori. Le nuove imprese, soprattutto quelle piccole e medie (Pmi), rappresentano la principale fonte di nuova occupazione in Europa (quattro milioni di nuovi posti di lavoro ogni anno). Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea, ha quindi presentato oggi un piano d´azione destinato a sostenere gli imprenditori e a rivoluzionare la cultura imprenditoriale in Europa. Il piano sottolinea il ruolo fondamentale dell´istruzione e della formazione per far crescere nuove generazioni di imprenditori e prevede misure specifiche a sostegno degli imprenditori in erba tra i giovani, le donne, gli anziani, i migranti e i disoccupati. Con tassi elevati di disoccupazione, l´Unione europea dispone di un ampio bacino di risorse umane inutilizzate, in particolare fra i giovani e le donne. Il piano affronta anche gli ostacoli che limitano l´imprenditorialità grazie all´introduzione di misure ambiziose per favorire le start-up e la creazione di nuove imprese, agevolare il trasferimento di imprese, migliorare l´accesso ai finanziamenti e dare una seconda opportunità agli imprenditori onesti dopo un fallimento di impresa. Antonio Tajani, Vicepresidente e Commissario responsabile per l´Industria e l´imprenditoria, ha dichiarato: "Diciamo le cose chiaramente: più imprenditori significano più posti di lavoro, più innovazione e più competitività. Diventare imprenditore e concretizzare una propria visione comporta una buona dose di rischi e grandi sforzi a livello personale. Gli imprenditori sono gli eroi dei nostri giorni e l´imprenditorialità è il più potente fattore di crescita economica nella storia dell´economia. Il nostro obiettivo è quindi quello di far sì che diventare imprenditore sia una prospettiva attraente e accessibile per i cittadini europei. È questo il messaggio chiave del nostro piano d´azione. Se saremo in grado di liberare le potenzialità imprenditoriali dell´Europa riusciremo a riprendere il cammino della crescita." Memo/13/7 Eurobarometro imprenditorialità 2012: Negli ultimi tre anni la percentuale di cittadini dell´Ue che vorrebbe avere un´attività in proprio è scesa dal 45% al 37%. Questo calo è dovuto alle prospettive economiche poco incoraggianti derivanti dalla crisi attuale. Memo/13/5 L´imprenditorialità come principale motore di crescita economica Piano d´azione imprenditorialità 2020 Educazione all´imprenditoria come stimolo alla creazione di imprese Tra il 15% e il 20% degli studenti che partecipano a un programma di mini-impresa nella scuola secondaria avvierà poi una propria impresa, cifra questa che corrisponde a tre - cinque volte quella valida per la popolazione generale. La formazione all´imprenditoria nell´ambito dell´istruzione superiore può stimolare la creazione di imprese high-tech e ad alta crescita grazie al sostegno offerto agli ecosistemi imprenditoriali, ai partenariati e alle alleanze industriali. Il piano indica anche sei ambiti chiave in cui occorre intervenire per creare un ambiente favorevole alla crescita e alla prosperità delle imprese: Accesso ai finanziamenti: oltre al rafforzamento degli strumenti finanziari esistenti, la Commissione propone la creazione di un mercato europeo della microfinanza e la semplificazione della fiscalità per consentire alle Pmi di ottenere finanziamenti mediante investimenti diretti privati (ad esempio, mini obbligazioni, crowd funding, investimenti dei business angels). Sostegno nelle fasi cruciali del ciclo vitale dell´impresa: dal momento che circa il 50% delle imprese fallisce nel corso dei primi cinque anni, gli Stati membri devono destinare maggiori risorse per aiutare le nuove imprese a superare questo periodo difficile, grazie ad esempio alla formazione degli amministratori, al tutoraggio in tema di R&s, alla costituzione di reti con i pari e con i fornitori e clienti potenziali. Sprigionare le nuove opportunità imprenditoriali dell´età digitale: le Pmi crescono a un ritmo da due a tre volte più celere quando adottano le Tic. Un maggiore sostegno alle start-up stabilite sul web e al rafforzamento delle competenze in questo campo può aiutare sia gli imprenditori digitali che le imprese più tradizionali. Agevolare il trasferimento di imprese: ogni anno circa 450 000 imprese con 2 milioni di dipendenti vengono trasferite a nuovi proprietari all´interno dell´Europa, il che comporta, secondo le stime, una perdita di circa 150 000 imprese e 600 000 posti di lavoro. La Commissione propone di espandere i mercati per le imprese e di eliminare gli ostacoli ai trasferimenti transfrontalieri di imprese. Seconda opportunità per gli imprenditori onesti dopo un fallimento: la stragrande maggioranza (96%) delle bancarotte è dovuta ad una sequela di pagamenti tardivi o di altri problemi pratici. Il "secondo tentativo", tuttavia, ha più successo. La Commissione ha quindi proposto di spostare l´attenzione dalla liquidazione verso una nuova impostazione che aiuti le imprese a superare le difficoltà finanziarie (Ip/12/1354). Semplificazione amministrativa: la Commissione continuerà a perseguire con determinazione la riduzione dell´onere normativo. La Commissione intende inoltre promuovere l´imprenditorialità fra gruppi specifici della popolazione: Potenzialità imprenditoriali delle donne - il fatto che le donne rappresentino solo il 34,4% dei lavoratori autonomi in Europa indica come occorrano un maggiore incoraggiamento e un maggiore sostegno per diventare imprenditrici. Gli anziani - gli imprenditori in pensione dispongono di un know-how prezioso che andrebbe trasferito alle future generazioni affinché sia per esse più agevole avviare un´impresa. Poiché i migranti si trovano spesso ad affrontare difficoltà sul mercato del lavoro, un´attività autonoma può costituire per loro un´opportunità preziosa di emancipazione economica e inclusione sociale. I programmi di sostegno alla creazione di imprese destinati ai disoccupati dovrebbero comprendere azioni di formazione, servizi di consulenza e tutoraggio. La Commissione intende ora collaborare strettamente con gli Stati membri, le organizzazioni di imprese e le parti interessate per attuare il piano d´azione in modo da aiutare l´Europa ad uscire dalla crisi. Una tabella di marcia fisserà obiettivi specifici e scadenze per il conseguimento di risultati concreti. Il 37% degli europei vorrebbe avere un´attività in proprio Circa 4 europei su 10 vorrebbero mettersi in proprio, se ne avessero l´opportunità. Se questo potenziale fosse sfruttato, si potrebbero aggiungere milioni di nuove imprese ai quasi 21 milioni di piccole e medie imprese (Pmi) già presenti nell´Ue. Diversi ostacoli dissuadono i cittadini europei dallo scegliere il lavoro autonomo, in particolare la paura del fallimento e il rischio di percepire un reddito irregolare. L´indagine Flash Eurobarometro "Entrepreneurship in the Eu and beyond" (L´imprenditorialità nell´Ue e oltre, Fl354), presentata oggi dal Vicepresidente dalla Commissione europea Antonio Tajani, sottolinea anche che nel 2009 gli europei che desideravano avere un´attività in proprio erano più numerosi (il 45%). Negli ultimi tre anni questo numero si è ridotto del 20%, in conseguenza dell´attuale situazione economica e del deteriorarsi delle prospettive commerciali. Vi sono tuttavia ancora milioni di persone che considerano l´opzione di avviare un´attività in proprio, spinte dalla prospettiva dell’indipendenza personale, di un reddito maggiore e della libertà di scegliere il luogo e l´orario di lavoro.  
   
   
L´AUMENTO DI CAPITALE DELLA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI È STATO APPROVATO DA TUTTI GLI STATI MEMBRI DELL´UE  
 
 Bruxelles, 10 gennaio 2013 - La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha annunciato l’ 8 gennaio che i suoi azionisti, i 27 Stati membri dell´Unione europea (Ue), hanno approvato all´unanimità un aumento di 10 miliardi di euro di capitale, un importo che sarà pienamente pagato. Tale aumento di capitale consentirà l´istituzione di finanziamento a lungo termine della sovvenzione Ue di 60 miliardi di euro di prestiti aggiuntivi per un periodo di tre anni e in tutta l´Ue, per sostenere progetti economicamente validi. "La decisione unanime dei governatori della Banca europea per gli investimenti per rafforzare la propria base di capitale e le permettono di pagare un supplemento di 60 miliardi di euro riflette un desiderio comune sostiene gli investimenti che creeranno posti di lavoro e contribuire alla crescita economica Europa. Ci sarà sicuramente il lavoro con le autorità nazionali, gli investitori, pubblici e aziende private per la nostra maggiore capacità pronto per essere utilizzato in modo efficace in tutti gli Stati membri e per attirare contemporaneamente significativi flussi di investimenti privati ​​per sostenere progetti ", ha dichiarato Werner Hoyer, Presidente della Bei. Nei primi mesi del 2012, il Consiglio europeo ha chiesto alla Bei di esaminare i modi per promuovere la crescita, e nel giugno 2012, aveva raccomandato di rafforzamento patrimoniale della Banca di consentire un aumento delle attività di prestito. Sostegno unanime di aumentare il capitale versato è stato ottenuto dopo un attento esame da parte degli azionisti dei 27 Stati membri della Bei, le proposte relative a questo aumento. L´ importo del capitale aggiuntivo a carico di ciascun azionista è stata determinata dalla sua quota di partecipazione al capitale della Banca. Il sostegno di prestito supplementare si concentrerà su quattro settori prioritari: istruzione e l´innovazione, le Pmi, l´energia pulita e infrastrutture moderne. Questo nuovo finanziamento si aggiunge al 50 miliardi di euro di prestiti concessi dalla Bei di solito in un anno normale.  
   
   
TORINO: LO SPORTELLO EUROPA ANCORA PER CINQUE ANNI A PALAZZO CISTERNA  
 
Torino, 10 gennaio 2013 - La Provincia di Torino ha visto riconfermata la sua candidatura ad ospitare e gestire a Palazzo Cisterna per altri cinque anni lo sportello Europe Direct, il centro di informazione europea attivo ormai dal 1998. Lo sportello europeo di Palazzo Cisterna è stato selezionato insieme ad altri 47 in tutta Italia per facilitare la comunicazioni e i contatti tra istituzioni europee e i cittadini, ad esempio per informare sulle opportunità per viaggiare, studiare e lavorare in Europa: “un compito più importante che mai – commenta l’assessore ai progetti europei Ida Vana – perché il 2013 è l’Anno europeo dei Cittadini e nel 2014 si terranno le elezioni del Parlamento di Strasburgo”. Il bando ha visto una partecipazione da record: l´Italia è risultata il Paese europeo con il più alto numero di candidature, ben 170. “Negli ultimi anni – spiega l’assessore Ida Vana – la Provincia di Torino ha coinvolto molti Comuni del territorio per aprire Antenne Europa di collegamento al proprio Europe Direct ed hanno aderito già 27 Comuni: Alpignano, Bricherasio, Carmagnola, Casalborgone, Chieri, Ciriè, Collegno, Frossasco, Giaveno, Ivrea, Luserna San Giovanni, Moncalieri, Nichelino, None, Orbassano, Osasco, Rivalta, Settimo, San Giusto, San Maurizio Canavese, San Mauro, Venaria, Villar Perosa, Vinovo, oltre alla 4 circoscrizione di Torino.  
   
   
AL VIA A TRENTO IL NUOVO CENTRO EUROPE DIRECT  
 
Trento, 10 gennaio 2013 - Per i prossimi cinque anni la Provincia autonoma di Trento ospiterà presso il Servizio Europa uno dei 48 centri d’informazione Europe Direct selezionati in Italia nelle settimane scorse dalla Commissione europea con l’obiettivo di portare l’informazione sull’Unione europea vicino ai cittadini. I 48 centri selezionati in Italia, assieme agli oltre 500 omologhi individuati negli altri 26 Stati membri e in Croazia – prossima ad entrare a far parte dell’Ue- permetteranno a cittadini, società civile, imprese, istituzioni e scuole di ottenere informazioni complete e consigli pratici "a portata di mano" sui diritti sanciti dalla legislazione europea nonché sulle opportunità che derivano dalla partecipazione all´Ue. Continuando l’esperienza maturata negli anni scorsi (quando, per quanto riguarda il Trentino, il centro era ospitato dalla Fondazione E. Mach) gli Europe Direct organizzeranno inoltre numerose attività pubbliche per avvicinare i cittadini all’Ue. La Vicepresidente della Commissione europea, responsabile per la Giustizia, i Diritti fondamentali e la Cittadinanza, Viviane Reding ha dichiarato che "La nuova rete di centri d’informazione Europe Direct che entrerà in attività quest’anno continuerà a spiegare ai cittadini, nella loro lingua, quali sono le ripercussioni delle politiche europee a livello locale. Il caso dell’Italia illustra perfettamente l’importanza di questa rete: le candidature per gestire un centro Europe Direct sono state 170, con un aumento del 24% rispetto al bando precedente. Questo incremento dimostra l’interesse concreto delle realtà presenti sul territorio, a livello sia locale che nazionale, a rafforzare la collaborazione con l´Ue a beneficio dei cittadini. Uno dei compiti principali dei centri Europe Direct sarà sensibilizzare il pubblico in merito alle elezioni del Parlamento europeo del 2014: grazie ai loro contatti privilegiati con il pubblico, i centri Europe Direct svolgeranno un ruolo fondamentale, ad esempio organizzando conferenze e dibattiti sul futuro dell’Europa e in particolare sul diritto di voto”. "I centri Europe Direct contribuiscono attivamente a comunicare l´Europa ai cittadini ma anche a far presenti le istanze che questi ultimi rivolgono all´Europa, garantendo un doppio canale di comunicazione e un dibattito sempre più attivo", ha dichiarato il Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea Lucio Battistotti. "Tale compito sarà ancora più importante nell´Anno europeo dei cittadini e in vista delle elezioni del Parlamento europeo nel 2014". Il centro Europe Direct Trentino è situato a Trento, in via Romagnosi 7 (tel 0461 495088; europedirect@provincia.Tn.it ), nei locali del Centro di Documentazione Europea, con il quale collaborerà nell’organizzazione di attività di informazione sull’Ue. Per approfondimenti: http://ec.Europa.eu/italia/attualita/primo_piano/
comunicazione/48_nuovi_europe_direct_italia_it.htm
 
 
   
   
DELEGAZIONE ALTOATESINA IN SRI LANKA: INCONTRI GOVERNATIVI E VISITA A PROGETTI POSTBELLICI  
 
Bolzano, 10 gennaio 2013 - La visita a progetti di cooperazione allo sviluppo nel Sud-est asiatico del presidente della Provincia Luis Durnwalder e dell´assessore Thomas Widmann è proseguita con una serie di incontri politici, tra i quali quello avuto, mercoledì 9 gennaio, nella capitale Colombo, con il presidente della Repubblica dello Sri Lanka, Mahinda Rajapaksa. La visita a progetti postbellici nel nord del paese. Il presidente della Repubblica dello Sri Lanka, Mahinda Rajapaksa, in carica fino al 2016, ha informato la delegazione altoatesina sulla situazione politica ed economica attuale del suo paese ed in particolare sugli obiettivi che si intendono raggiungere sottolineando l´importanza dei progetti di cooperazione allo sviluppo sia riferiti alla ricostruzione post tsunami che alla pacificazione etnica dopo 25 anni di guerra civile con interventi per contrastare la povertà. Il presidente Rajapaksa, come ha riferito il presidente Durnwalder, ha mostrato grande interesse per la situazione economica e politica della Provincia di Bolzano ed in particolare sulla tutela delle minoranze linguistiche. Il governo dello Sri Lanka, infatti, sta studiando misure ed interventi per l´integrazione in particolare del gruppo etnico dei Tamil. Questioni di natura economica e possibili collaborazioni in ambito turistico, per esempio in connessione con l´istitutzione della Scuola professionale alberghiera a Hambantota, sono state discusse durante la visita presso l´Ufficio centrale per il turismo dello Sri Lanka e presso la Camera di Commercio ed in particolare con il ministro per l´economia, Basil Rajapaksa. Martedì 8 gennaio, la delegazione altoatesina aveva visitato due progetti di sviluppo postbellico nella regione settentrionale. A Polonnaruwa nel 2011 è stato realizzato un progetto, che rientra in un più vasto programma sostenuto dall´Unione Europea, per migliorare le condizioni di vita della popolazione rurale in una zona colpita dai conflitti della guerra civile. Destinatari sono circa 300 famiglie di dieci comunità rurali. Accanto alla predisposizione di vivai forestali per favorire la riforestazione, il progetto ha puntato alla diversificazione delle colture ed all´attivazione di tre centri per la lavorazione e la conservazione degli alimenti. A Vavuniya, sempre nell´area nord dello Sri Lanka, nel 2012, sempre nell´ambito di un progetto europeo, è stato finanziato un progetto per lo sviluppo della pescicoltura e dell´agricoltura sostenibile, con appositi corsi formativi, destinato alle comunità di etnia Tamil e dei residenti musulmani. I destinatari sono circa 400 agricoltori e cinque associazioni locali. Entrambi i progetti, come ha detto il presidente Durnwalder, puntano a garantire lo sviluppo di nuove attività nel rispetto della natura volte consolidare il reddito e a migliorare la coesione sociale e la tutela delle minoranze. Per entrambi i progetti la Provincia di Bolzano ha messo a disposizione complessivamente circa 40.000 Euro. La visita della delegazione altotesina prosegue domani nell´area di confine fra la Thailandia ed il Myanmar (Birmania). In quest´area la Provincia di Bolzano sostiene gli interventi dell´associazione altoatesina "Helfen ohne Grenzen" in favore delle minoranze birmane dei Karen.  
   
   
VALLE D’AOSTA: ELEZIONI POLITICHE 24 – 25 FEBBRAIO 2013  
 
 Aosta, 10 gennaio 2013 - La Presidenza della Regione comunica che, in previsione delle elezioni politiche che si svolgeranno domenica 24 e lunedì 25 febbraio 2013, sono state diramate dall’Ufficio elettorale alcune indicazioni. 1. Propaganda elettorale - Dal 30° giorno antecedente quello della votazione, e quindi da venerdì 25 gennaio, sono vietati: · Il lancio o getto di volantini in luogo pubblico o aperto al pubblico · La propaganda elettorale luminosa o figurativa, a carattere fisso in luogo pubblico, escluse le insegne delle sedi dei partiti · La propaganda luminosa mobile Dallo stesso giorno possono tenersi riunioni elettorali senza l’obbligo di preavviso al Questore. 2. Diffusione di sondaggi demoscopici - Nei 15 giorni antecedenti la deta della votazione, e quindi da sabato 9 febbraio, sino alla chiusura delle operazioni di voto, è vietato rendere pubblici o comunque diffondere i risultati di sondaggi demoscopici sull’esito delle elezioni e sugli orientamenti politici degli elettori, anche se tali sondaggi siano stati effettuati in un periodo precedente a quello del divieto. 3. Inizio del divieto di propaganda - Dal giorno antecedente quello della votazione, e quindi da sabato 23 febbraio, e fino alla chiusura delle operazioni di voto, sono vietati i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico, le nuove affissioni di stampati, giornali murali o manifesti. 4. Divieto di attività di comunicazione per le pubbliche amministrazioni - Dalla data di convocazione dei comuzi elettorali e fino alla conclusione delle operazioni di voto, è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale e indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni. L’espressione pubbliche amministrazioni si intende in senso istituzionale e non con riferimento ai singoli soggetti titolari di cariche pubbliche, i quali, se candidati alle elezioni, possono svolgere attività di propaganda elettorale, al di fuori dell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, sempre che non vengano utilizzati mezzi, risorse, personale e strutture delle pubbliche amministrazioni.  
   
   
PROGRAMMI ELETTORALI, UPI: “RIPORTARE AL CENTRO LE ISTITUZIONI LOCALI “PRIORITÀ ALLO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE DEI TERRITORI”  
 
Firenze, 10 gennaio 2013 - “Che si chiamino agende o più rigorosamente programmi elettorali, i partiti politici che parteciperanno alle prossime elezioni dovranno proporre interventi concreti per fare ripartire lo sviluppo economico e sociale delle comunità locali e dei territori. La scelta perseguita in questi ultimi anni di penalizzare le istituzioni locali, con tagli continui alle risorse e normative fortemente centraliste, non ha fatto che indebolire il tessuto produttivo locale e il livello di servizi garantiti ai cittadini. Chiediamo a chi verrà di invertire questa tendenza, di tornare a considerare Province, Regioni e Comuni come una risorsa del Paese e di ristabilire una vera concertazione tra tutte le istituzioni dello Stato”. Lo dichiara il Presidente dell’Upi annunciando la definizione di una piattaforma programmatica delle Province che verrà presentata ai candidati premier, alle forze politiche e ai candidati alla Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. “Ci sono alcune priorità – che sono centrali per la ripresa e che devono essere affrontate assicurando sia allo Stato centrale che alle istituzioni locali la possibilità di intervenire con risorse adeguate e investimenti unitari. Penso al grande tema della scuola e dell’istruzione, al rilancio delle politiche per il lavoro, agli investimenti per le opere infrastrutturali e la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico, al sostegno della green economy. Su questi, è indispensabile un impegno di tutto il Paese, che potrà essere portato avanti solo se si smetterà di considerare le istituzioni locali come un costo da tagliare e si avvieranno politiche collegiali che esaltino le diverse competenze assegnate a ciascuna parte dello Stato”.  
   
   
ANNUARIO STATISTICO REGIONALE, DIMINUISCE LA POPOLAZIONE, GENOVA SOTTO LA SOGLIA DEI SEICENTOMILA ABITANTI. IN AUMENTO LE FAMIGLIE SINGLE. SERVONO POLITICHE DI SOSTEGNO ALLE DONNE  
 
 Genova, 10 gennaio 2013 - “Diminuisce la popolazione ligure e aumentano i nuclei familiari composti da un’unica persona e da un solo genitore che introducono una fragilità della coesione sociale del nostro territorio. Tiene l’occupazione nel 2011, grazie ai servizi, ma prefigurando una difficoltà occupazionale vissuta nel 2012”. Si sofferma su questi dati l’assessore al bilancio della Regione Liguria, Pippo Rossetti nell’analizzare l’annuario statistico regionale 2012, presentato ieri in Regione alla presenza, tra gli altri, del presidente e del segretario generale di Unioncamere Liguria, Luciano Pasquale e Maurizio Scajola, di Riccardo Podestà, direttore di Liguria Ricerche e di Elena Ricci, dirigente del settore statistica della Regione. “Dai dati esposti – ha spiegato l’assessore regionale al Bilancio, Rossetti – è evidente che tra le nostre priorità vi è la difesa dell’economia e del lavoro, il sostegno al turismo che nel 2011 ha tenuto, grazie alla presenza degli stranieri, e ai servizi. Dall’altra servono politiche di sostegno alle donne e alle famiglia per invertire la decrescita demografica”. Dai dati presentati questa mattina risulta infatti che la popolazione ligure, dopo qualche anno di crescita, determinata dalla componente migratoria, ha fatto registrare nel 2011 una diminuzione pari a 0,7 per mille abitanti. Per quanto riguarda i matrimoni in Liguria nel 2011 vi è stata una maggiore incidenza dei matrimoni tra stranieri e tra italiani e stranieri. Se infatti a livello nazionale i matrimoni tra italiani e stranieri rappresentano il 7% del totale, in Liguria raggiungono l’11%. Per quanto riguarda il lavoro nel 2011 vi è stato un incremento dello 0,7% della forza lavoro, conseguente all’aumento dell’occupazione dell’1%, superiore a quanto rilevato a livello nazionale (+0,4%). Aumento che riguarda però solo il terziario (+1,8%), mentre cala sia per gli addetti in agricoltura (-6,2%) sia per quelli dell’industria (-1,3%). Dati che cambieranno nel secondo trimestre 2012 con un aggravamento: diminuisce dello 0,3% sia la forza lavoro, sia gli occupati (-4,1%). Nel 2011 si registra uno sviluppo positivo per le imprese artigiane, pari all’1% a livello regionale, che in provincia di Genova raggiunge l’1,6%. Diminuiscono le imprese industriali che fanno registrare un -1,8%. Sul fronte turistico aumenta l’arrivo degli stranieri, con un più 400.000 unità, calano invece di 65.000 i turisti italiani. Da parte della popolazione ligure vi è una percezione negativa della situazione economica, testimoniata anche dalla spesa media per famiglia che risulta inferiore a quella del Nord Ovest. A sorpresa i liguri risultano fedeli utenti del trasporto pubblico locale, con il 46% di persone che utilizzano i mezzi pubblici contro un 28% di utilizzatori nel Nord Ovest e un 25% a livello italiano. In generale vi è una buona considerazione del Tpl, compresi i treni, più elevata che nel resto del Paese. Le maggiori critiche sono espresse verso le tariffe e i rincari e sulla frequenza dei mezzi.  
   
   
LINGUA SARDA: ASSESSORE CHIEDE UNA LEGGE SPECIALE E UN MILLESIMO DEL BILANCIO REGIONALE  
 
 Cagliari, 10 Gennaio 2013 – Un pacchetto di norme "speciali" e lo stanziamento di almeno un millesimo del bilancio regionale per la salvaguardia della lingua sarda. E´ la proposta ufficiale per la finanziaria 2013, inviata per lettera dall´assessore regionale della Pubblica Istruzione Sergio Milia, al Presidente della Regione Ugo Cappellacci e all´assessore alla Programmazione Giorgio La Spisa. L´iniziativa di Milia fa seguito al crescente interesse sul tema rilevato negli ultimi anni e, in particolare, dal confronto serrato con gli operatori linguistici nelle varie conferenze svolte negli ultimi anni a Fonni, Alghero e, ultima e recentissima, ad Aggius. La realizzazione del Piano Triennale della Lingua Sarda 2011-2013, che prosegue speditamente, ha messo in rilievo però, nonostante la questione della lingua regionale sia importante per la sopravvivenza dell´autonomia speciale, investimenti in bilancio realmente insufficienti. Il Consiglio Regionale, lo scorso anno, aveva approvato due distinti ordini del giorno per sensibilizzare la Giunta Regionale a dotarsi di risorse finanziarie rilevanti che, in media, negli ultimi anni, si sono aggirate su cifre intorno al milione di euro. "Vi trasmetto la proposta di inserimento in finanziaria di una serie di norme a sostegno del Piano Triennale della Lingua Sarda – ha scritto Milia a Cappellacci e La Spisa - in riferimento anche alla volontà espressa dal Consiglio Regionale, il 3 agosto e il 19 dicembre dello scorso anno, e ai documenti consiliari approvati in tali occasioni". Le norme proposte, in un articolato di 27 commi, avrebbero validità anche al di là della stretta durata del Piano. Sosterrebbero le iniziative di promozione, divulgazione, traduzione e formazione linguistica anche oltre l´annualità 2013. "Si tratta in realtà di un importante provvedimento normativo – ha spiegato ancora l’esponente dell’esecutivo – in una forma semplice e flessibile di immediata applicabilità ed efficacia. Meglio intervenire subito con azioni concrete, come quelle già previste dal Piano Triennale e già approvate da Giunta e Consiglio, ma finanziate parzialmente, piuttosto che attendere in eterno una legge quadro dai tempi lunghi e dalle discussioni inutili e defatiganti". Il provvedimento tenderebbe a far passare la politica della Regione da "simbolica" a "concreta" con investimenti cospicui per l´insegnamento a scuola, la formazione degli insegnanti, l´alfabetizzazione, la promozione linguistica, la cartellonistica bilingue. In particolare si prevede un aumento della dotazione finanziaria per i media regionali e la scuola. "E’ un intervento atteso da tutti gli operatori professionali del settore – ha concluso Milia - che gode del favore della popolazione e della pubblica opinione come dimostrano sondaggi e ricerche sociolinguistiche. Sono certo che con proficuo sforzo e uguale volontà politica le risorse mancanti e aggiuntive, circa 7- 8 milioni di euro su un bilancio medio degli ultimi anni di circa 7 miliardi, possono essere trovate anche con l´aiuto del Consiglio Regionale".  
   
   
FONDAZIONE WELFARE, MILANO: ACCORDO SU ANTICIPAZIONI SOCIALI E´ RISPOSTA CONCRETA ALLA CRISI AI LAVORATORI IN CRISI VERRÀ ANTICIPATA LA CASSA INTEGRAZIONE"  
 
Milano, 10 gennaio 2013 - "Sono molto soddisfatta per l´accordo sottoscritto oggi da sindacati, associazioni imprenditoriali e Fondazione Welfare che consentirà di far partire il progetto delle anticipazioni sociali cui, insieme agli altri soci della Fondazione - Provincia, Camera di Commercio, Cgil, Cisl e Uil territoriali - stiamo lavorando da tempo. Grazie a questo progetto, infatti, sarà Fondazione Welfare, tramite un fondo di garanzia, a corrispondere il dovuto ai lavoratori in cassa integrazione, rivalendosi poi su Inps". Lo ha dichiarato l´assessora alle Politiche per il lavoro e lo Sviluppo economico del Comune di Milano Cristina Tajani. "Spesso - ha spiegato Tajani - i lavoratori in cassa integrazione devono aspettare diversi mesi prima che l´Inps corrisponda loro l´indennità dovuta, provocando così grandi disagi per le famiglie già in difficoltà. Con il progetto viene confermato il valore dell´esperimento della Fondazione che vede una costruttiva collaborazione tra soggetti differenti, sindacati confederali territoriali Cgil, Cisl e Uil, Camera di Commercio, Provincia e Comune di Milano nell´immaginare risposte concrete di contrasto alla crisi". "L´iniziativa per le anticipazioni sociali - ha concluso l´assessora - si aggiunge a quella sul microcredito, partito ad ottobre 2011, grazie al quale sono già stati erogati oltre un milione e mezzo di finanziamenti a lavoratori in temporaneo stato di bisogno, a piccole imprese e start up".  
   
   
ABRUZZO: CHIODI,VALUTARE ATTENTAMENTE PRIMA DI CHIUDERE UFFICI PRESIDENTE SCRIVE A AD POSTE SU PROCESSO DI RIORDINO  
 
L´aquila, 10 gennaio 2013 - "Non può essere sottovalutata l´importanza sociale ed economica che rivestono gli uffici postali nei piccoli centri ed è soprattutto per questo motivo che Le chiedo che le Poste procedano ad una valutazione attenta prima di avviare processi di chiusura di sedi periferiche". Lo scrive il presidente della Regione, Gianni Chiodi, in una nota inviata all´amministratore delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi, in relazione al processo di razionalizzazione che sta avviando la società che prevede tra l´altro la chiusura degli uffici postali nei piccoli centri. "Storicamente - aggiunge Chiodi - l´ufficio postale nel piccolo comune ha sempre rappresentato un essenziale centro di erogazioni servizi a vantaggio soprattutto delle categorie di cittadini più deboli che per diversi motivi hanno difficoltà di mobilità verso centri più grandi. Chiudere questi uffici rappresenterebbe una grave mutilazione sul fronte dell´erogazione dei servizi a discapito della vivibilità dei piccoli comuni. L´esigenza di Poste Italiane di razionalizzare la propria rete di sportelli garantendo il principio di economicità - sottolinea il presidente della Regione - non può andare a discapito del cittadino che in questo modo si vedrebbe privato di un servizio di rilevanza pubblica. In tutto questo - conclude Chiodi - Poste Italiane deve anche considerare la particolare struttura morfologica dell´Abruzzo, il cui territorio per gran parte montano è caratterizzato da piccoli comuni che hanno anche una valenza turistica e che rappresentano essi stessi la vera ricchezza di questa regione".  
   
   
DISABILI, 35 MILIONI PER L´INSERIMENTO LAVORATIVO  
 
 Milano, 10 gennaio 2013 - Regione Lombardia stanzia 35,3 milioni di euro per l´inserimento lavorativo dei disabili. E´ quanto dispone una delibera approvata dalla Giunta su proposta dell´assessore all´Istruzione, Formazione e Cultura. In particolare, la delibera estende per i primi 6 mesi del 2013 quanto già previsto da analogo provvedimento del 2009 e, di fatto, consente il sostegno all´istruzione e formazione professionale degli allievi disabili fino alla conclusione dell´anno scolastico 2012-2013 e l´avvio di quello successivo. Viene anche garantita l´opportunità di avviare iniziative e start-up da inserire nella programmazione 2013-2015. Le azioni sono gestite direttamente dalla Province attraverso i Piani provinciali nell´ambito delle linee guida regionali e con le risorse del Fondo regionale disabili, previsto dall´art.7 della Legge regionale 13/2003. La Dote E I Piani Provinciali - Attraverso i Piani provinciali avviati dal 2010 si è consolidata la Dote come strumento che mette a disposizione della persona con disabilità un mix di servizi finalizzati all´inserimento e al sostegno dell´occupazione. Tutti i Piani provinciali prevedono percorsi personalizzati di inserimento e sostegno lavorativo anche attraverso servizi formativi e tirocini extracurriculari, riconoscendo eventuali indennità di partecipazione. Inoltre sono previsti incentivi all´assunzione e contributi per l´adattamento del posto di lavoro e l´acquisto di ausili finalizzati a favorire l´entrata e la permanenza nel mondo del lavoro (computer e accessori, software educativi e riabilitativi comunicatori simbolici e alfabetici, ecc). Questi percorsi personalizzati sono attivati da operatori al lavoro accreditati da Regione Lombardia, i quali garantiscono l´accompagnamento della persona disabile da parte di personale qualificato, anche avvalendosi delle specifiche competenze maturate nelle cooperative sociali. Le Azioni Del Triennio 2010-2012 - Dal 2010 al giugno 2012 sono stati messi a disposizione di queste azioni 77 milioni di euro. - Le Doti finalizzate all´inserimento lavorativo sono state 2.988, di cui 1.033 concluse con una assunzione; - le Doti finalizzate al sostegno lavorativo sono state 1847; - le Doti finalizzate al sostegno dei lavoratori disabili psichici presso cooperative sociali di tipo B sono state 1226; - le Borse lavoro e i tirocini hanno riguardato 2.051 persone disabili, che hanno ricevuto un sussidio, con un valore medio di circa 2.500 euro; - i Dispositivi finanziati come ausili sono stati 280. Le Nuove Risorse - Le risorse del Fondo regionale disabili disponibili per l´anno 2013 sono pari esattamente a 35.348.757,68 euro. Alle azioni relative all´inserimento lavorativo sono destinati circa 23 milioni di euro, di cui il 50 per cento a copertura degli eventuali fabbisogni, per garantire la proroga, e il restante 50 per cento per l´avvio della nuova programmazione triennale 2013-2014. Alle azioni di sostegno delle attività di istruzione e formazione professionale sono destinati circa 12 milioni di euro, per garantire la chiusura dell´anno scolastico 2012-2013 e l´avvio dell´anno scolastico 2013-2014. Il Sistema Dote Formazione - All´interno della politica complessiva di Dote scuola sono state previste tre linee di intervento: - una dote di 3.000 euro per spese connesse al personale insegnante impegnato in attività didattica di sostegno per tutti gli studenti con disabilità che frequentano una scuola paritaria, indipendentemente dal valore dell´indicatore reddituale; - una dote di 3.000 euro per spese connesse al personale insegnante impegnato in attività didattica di sostegno per tutti gli studenti con disabilità che frequentano percorsi di istruzione e formazione professionale presso Cfp accreditati; - una dote di 7.500 euro per sostenere l´inserimento scolastico di allievi con disabilità che valorizzano percorsi personalizzati in relazione alle specifiche esigenze e possibilità dell´allievo. Anno Scolastico 2012-2013 - Sono state assegnate 1.378 doti per studenti disabili che frequentano le scuole paritarie e 4.627 doti per studenti disabili che frequentano percorsi di istruzione e formazione professionale; è stato assicurato il diritto di accesso ai servizi di trasporto scolastici in condizioni di eguaglianza e nel rispetto delle norme vigenti Trasporto Disabili - Con l´obiettivo di finanziare azioni volte a garantire il servizio di trasporto agli studenti che frequentano i percorsi della scuola secondaria superiore, per i periodi formativi dal 2009 al 2013, sono stati stanziati 10 milioni di euro, ripartiti tra le Province. Ne hanno usufruito circa 3.500 studenti con disabilità frequentanti i corsi di istruzione secondaria superiore e i percorsi formativi di istruzione e formazione professionale in diritto-dovere.  
   
   
MILANO: COMUNE LANCIA 2° FORUM; NEL 2012, 30 MILIONI DI EURO PER SOSTEGNO AL REDDITO CONSOLIDARE LA STRADA INTRAPRESA, CONTINUANDO A GARANTIRE AI PIÙ DEBOLI UN AIUTO CONCRETO  
 
Milano, 10 gennaio 2013 - Il welfare nel tempo della crisi: è questo il tema che farà da cornice ai tanti incontri previsti dal Secondo Forum delle Politiche Sociali, promosso dal Comune di Milano e che si terrà dall’11 al 19 gennaio in diversi luoghi della città. Un insieme di confronti che partiranno da una valutazione di quanto fatto fino ad ora e degli obiettivi che si pone il Piano di Sviluppo del Welfare, approvato lo scorso settembre. Un appuntamento importante per tutta la città, cui il Comune si presenta a seguito degli importanti interventi di sostegno al reddito del 2012, anno in cui sono stati erogati quasi 30 milioni di euro a giovani coppie, anziani, persone con disabilità e famiglie in difficoltà, attraverso diverse forme di aiuti: dal sussidio integrativo a favore di anziani al Fondo anticrisi, dal sostegno al reddito per persone con disabilità a quello per famiglie con minori. Lo scorso anno, nella sua prima edizione, il Forum delle Politiche Sociali aveva portato a confrontarsi, in soli 2 giorni, oltre 2mila persone. “Vogliamo proseguire e consolidare la strada intrapresa nel 2012, per garantire a tutti i cittadini più deboli un aiuto concreto per superare precarietà e solitudine”, ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della salute Pierfrancesco Majorino. “Il Forum delle Politiche Sociali è l’occasione giusta per condividere ciò che è stato fatto, partendo dal Piano di Sviluppo del Welfare approvato a settembre, e per discutere del welfare che vogliamo nel prossimo futuro, attraverso il confronto tra un’incredibile pluralità di persone, associazioni, imprese che operano nel settore”. La seconda edizione del Forum sarà aperta dall’assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino, venerdì 11, al Teatro Elfo Puccini, e la prima giornata (dalle 9 alle 18) vedrà anche la partecipazione del Sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Fino al 19 gennaio, poi, in diversi luoghi della città si terranno eventi, incontri e confronti su tutti i più importanti temi del sociale: dall’esperienza del welfare di Milano e dalla situazione in Italia al progetto ‘Portale dell’Integrazione’, dai diritti delle persone con disabilità alla futura politica per gli anziani, dalla nuova coesione sociale alla lotta alla violenza di genere e alle discriminazioni, dall’housing sociale alla sanità nell’area metropolitana. Nel corso della prima mattinata, dopo l’incontro “Milano, Italia. La politica sociale per ricostruire”, cui parteciperanno, tra gli altri, Don Virginio Colmegna, Lorella Zanardo e Sergio Harari, nel primo pomeriggio Serena Dandini porterà in scena un estratto dello spettacolo teatrale “Ferite a morte”. La giornata, poi, si chiuderà con riflessioni sul nuovo welfare nelle città, con interventi ed esperienze da altre realtà italiane.  
   
   
LE PARMIGIANE CHE HANNO FATTO LA NOSTRA STORIA AUDITORIUM DEL CARMINE GREMITO PER LA PRESENTAZIONE DEL DIZIONARIO BIOGRAFICO  
 
Parma, 10 gennaio 2013 – Che sia un’opera corale, alla quale ha partecipato un intero territorio e che ha colto nel segno rispondendo a un’esigenza vera del territorio stesso, l’ha dimostrato la folla che  ieri pomeriggio ha gremito l’Auditorium del Carmine: posti a sedere esauriti e tante persone in piedi per la presentazione del “Dizionario biografico delle Parmigiane”, promosso e realizzato dalla Provincia di Parma con il contributo della Fondazione Cariparma e curato da Fabrizia Dalcò. 1530 nomi: dalle imperatrici alle contadine, dalle regine alle attrici, alle partigiane, alle docenti, alle infermiere, e poi cuoche, lavandaie, scienziate, scrittrici e così via. Donne che hanno fatto la nostra storia: nate a Parma e nel Parmense ma anche nate altrove ma qui vissute a lungo. Sono loro le protagoniste del Dizionario: un’opera che colma una lacuna rilevante nel nostro territorio, nata innanzitutto per rendere visibili le tracce significative che le donne hanno lasciato in campo politico, sociale, economico, culturale; e un’opera appunto corale, collettiva: alla quale hanno contribuito, con i loro ricordi e le loro informazioni, tante realtà, associazioni, enti, organizzazioni ma anche famiglie e cittadini di Parma e del Parmense. “La vostra presenza, che è andata al di là delle aspettative, è una testimonianza importante. Siamo orgogliosi e compiaciuti del successo, dell’attenzione e della curiosità che questa iniziativa sta producendo”, ha esordito rivolgendosi al pubblico l’assessore alle Pari opportunità della Provincia Marcella Saccani, che ha creduto fortemente nell’idea del volume e ha dato un contributo fattivo di memoria. “Non si era mai prestata l’attenzione necessaria – ha proseguito - a una presenza importantissima che ha costruito insieme a tanti uomini un tessuto sociale, una storia e anche dei valori etici: la presenza delle donne è stata ed è significativa, il loro ruolo rilevante. Con quest’opera abbiamo cercato di dimostrarlo. Vi si trovano principesse e operaie delle fabbriche, donne che hanno fatto la resistenza, religiose, donne dello spettacolo, modiste, sarte, cantanti, attrici, cuoche e molte alte ancora: tanta ricchezza e tanta storia, in una ricerca che ci ha fatto fare scoperte importanti e che incuriosirà anche i lettori. Questa iniziativa è anche un voler abbracciare tutte queste donne, che hanno reso la nostra città e il nostro territorio quello che sono”.“È un lavoro importante che ha colto un’esigenza e un bisogno, e che ha avuto una risposta visibile già qui oggi con il tanto pubblico presente. Un lavoro di rilievo non solo perché è qualcosa che mancava ma soprattutto perché ci obbliga a fare i conti con una realtà che spesso è rimasta parcellizzata e non valorizzata in tutti i suoi aspetti: la presenza e l’importanza per la nostra comunità della componente femminile e del ruolo che ha svolto. Il tutto trattato con un approccio molto concreto, sostanziale”, ha commentato il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, che ha parlato di “lavoro che porta con sé anche una grande valenza emotiva” e si è detto “orgoglioso che nel mio mandato sia potuto uscire un volume come questo”.1530 nomi: dal periodo imperiale romano (grosso modo il I secolo dopo Cristo) ai giorni nostri, fino a figure scomparse solo un mese fa. Di ciascuna il Dizionario propone una scheda biografica che ne ricostruisce vita e opere. Ampio anche l’apparato fotografico: 32 immagini pubblicate grazie alla disponibilità dell’Istituzione Casa della musica, del Museo Glauco Lombardi, della Galleria nazionale, del Comune di Fontanellato, di famiglie e amici delle donne presenti nel libro.Molto soddisfatto il presidente della Fondazione Cariparma Carlo Gabbi, che ha sottolineato come “il nostro territorio sia stato qualificato dalla presenza e dall’operato del genere femminile”. “La vostra folta partecipazione in un momento di così grande difficoltà per tutti – ha aggiunto Gabbi rivolto al pubblico - è un segnale da rimarcare: iniziative come queste mobilitano le forze migliori perché aiutano tutta la società a riemergere”.Poche parole, infine, da parte della curatrice Fabrizia Dalcò, che ha parlato di “un lavoro davvero collettivo, a cui hanno partecipato tantissime persone” e ha ringraziato in particolare Marcella Saccani, “che è davvero l’anima di questo libro e lo ha fortemente voluto: perché la memoria e la storia delle donne rimanga”.  
   
   
SAN CASCIANO: NASCE UNA LUDOTECA PER BAMBINI STRANIERI APERTA ANCHE AGLI ADULTI LINGUA, SCRITTURA E GIOCO NEL SEGNO DELLA TRADIZIONE ARABA.  
 
San Casciano (fi), 10 gennaio 2013 - Lingua, scrittura e gioco: tre attività combinate in un corso rivolto a bambini arabi. Nasce con l´intento di non disperdere le proprie radici e imparare e conoscere sin da piccoli i molteplici aspetti della tradizione e del mondo islamico il corso organizzato dal Comune di San Casciano, in collaborazione con il Forum Cittadini Insieme, destinato a tradursi in una sorta di ludoteca per piccoli cittadini italiani di origine araba. Le lezioni, abbinate ad attività ludiche, si svolgeranno ogni sabato mattina a partire dal 12 gennaio nei locali messi a disposizione del Comune situati in via della Volta, 4. Il corso, soprattutto per la parte relativa all´apprendimento della lingua e della scrittura araba, è aperto anche agli adulti italiani e stranieri. “Questa idea – commenta l´assessore alle Politiche per l´integrazione – è nata dall´esigenza espressa dalle famiglie arabe che risiedono nel nostro Comune di affiancare l´acquisizione della cultura ospite al mantenimento di quella originaria; uno strumento e un’occasione per insegnare agli stranieri a non disperdere il patrimonio di elementi e conoscenze legati alla loro storia e alla loro cultura, elementi costitutivi della identità di una comunità, ed invitare gli italiani a scardinare la paura che si prova di fronte a ciò è diverso o non si conosce”. Sono oltre cento i cittadini che risiedono nel Comune di San Casciano legati al mondo arabo. “Parlando con alcune di queste famiglie - aggiunge - ho appreso della loro difficoltà nel condurre i figli in altre città per consentire loro un’educazione basata sulla conoscenza e il recupero della lingua e della tradizione araba e ho accolto la loro richiesta proponendo al Forum Cittadini Insieme, con il quale da più di un anno lavoriamo fianco a fianco sui temi dell’integrazione, di mettere in piedi un corso con iscrizione libera per i piccoli cittadini di origine araba”. La scuola sarà condotta da due insegnanti stranieri che risiedono a San Casciano da anni: Nayma El-kemtari, di origine marocchina, Nur Elhouda di origine algerina. Info: 055 8256235  
   
   
BANDO "IMPRENDITORIA E CREATIVITÀ FEMMINILE”  
 
Pordenone, 10 gennaio 2013 - E’ stato indetto dal Comitato Imprenditoria Femminile il bando di concorso rivolto alle imprenditrici friulane dal titolo “Imprenditoria e creatività femminile”. Il bando è aperto a tutte le imprese femminili della regione Fvg e scade il 18 gennaio 2013. Bando e modulo di domanda sono presenti nel sito Internet del comune di Monfalcone www.Comune.monfalcone.go.it . Il Comitato Imprenditoria Femminile di Pordenone, come ricorda la presidente Rosella Simon, ha tra le sue finalità quello di promuovere lo sviluppo e la qualificazione della presenza delle donne nel mondo dell’imprenditoria e quindi svolge attività di informazione e divulgazione di tutto quanto può favorire la nascita o l’incentivazione di imprese femminili. Il Comitato oggi segnala l’iniziativa dell’Assessorato Pari Opportunità del Comune di Monfalcone: un bando di concorso rivolto alle imprese femminili per premiare quelle che hanno saputo distinguersi per l’adozione di strategie imprenditoriali volte ad affrontare la crisi economica senza penalizzare le risorse umane ma puntando su qualità, innovazione e promozione del Made in Italy. I premi in denaro previsti dal bando sono tre del valore rispettivamente di 2.000, 1.000 e 500 euro.