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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Gennaio 2013
QUESTA SETTIMANA AL PARLAMENTO EUROPEO: PAC, QUALIFICHE PROFESSIONALI, MALI  
 
Strasburgo, 22 gennaio 2013 - La riforma della Pac sta per concretizzarsi: i deputati votano questa settimana la posizione del Pe relativa a quattro relazioni. All´ordine del giorno anche crisi economica, delegazione in Cile, qualifiche professionali e sicurezza nazionale. La commissione all´Agricoltura del Pe si riunirà mercoledì e giovedì per pronunciarsi su quattro relazioni relative alla Pac. I temi affrontati saranno: pagamenti diretti agli agricoltori, il sostegno dello sviluppo rurale, l´organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, il finanziamento, la gestione e le sorveglianza della Pac. Dialogo economico - I deputati della commissioni agli Affari economici a confronto lunedì con il ministro italiano delle Finanze Vittorio Grilli. E martedì con il suo omologo irlandese Michael Noonan. Riconoscimento delle qualifiche professionali - I deputati della commissione al Mercato interno e della protezione dei consumatori si pronunceranno mercoledì sull´aggiornamento dell´attuale legislazione relative ad un riconoscimento più facile e più rapido delle qualifiche professionali. L´obiettivo? Facilitare la mobilità dei lavoratori all´interno del mercato unico. Eurolat - Un delegazione di deputati europei parteciperà alla sesta sessione ordinaria dell´Assemble parlamentare euro-latina in Cile, da mercoledì a venerdì. All´ordine del giorno: la sicurezza alimentare, l´educazione e la lotta alla corruzione. Sicurezza nucleare - Giovedì, i deputati della commissione all´Industria, alla ricerca e all´energia voteranno un progetto di risoluzione per la valutazione dei rischi e della sicurezza delle centrali nucleari (mentre in tutta l´Ue vengono fatti dei test di resistenza). Mercati pubblici - Giovedì i deputati della commissione al mercato interno e della protezione dei consumatori voteranno l´aggiornamento della legislazione relativa ai mercati pubblici per permettere un migliore utilizzo dei fondi pubblici nel settore dell´acqua, dell´energia, del trasporto e dei servizi postali. Le deputate del Maghreb - Le deputate del Marocco, Algeria, Tunisia e Libia si incontreranno con le deputate europee giovedì per discutere dell´equilibrio di genere in politica, del contatto con i cittadini e del ruolo budgetario dei parlamenti. Questa visita di studio è stata organizzata con la Commissione politica dell´Assemblea plenaria dell´Unione per il Mediterraneo, presidiata dalla deputata di centro destra Tokia Säifi.  
   
   
DIECI PUNTI DISCUSSI DURANTE LA PLENARIA DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Strasburgo, 22 gennaio 2013 - Durante la sessione plenaria di gennaio, il Parlamento ha sostenuto il rafforzamento delle norme per le agenzie di rating e i progetti europei per la lotta alla disoccupazione giovanile. All´ordine del giorno il lavoro svolto nel 2012 dalla presidenza cipriota e le priorità per il 2013 di quella irlandese, la situazione in Siria e Mali. I deputati hanno anche votato a favore di un accordo di cooperazione tra Ue e Iraq. Oltre ad aver richiesto la mutualizzazione del debito sovrano. La creazione di lavoro e la lotta alla crisi in Europa saranno le priorità principali dell´Irlanda durante il prossimo semestre alla presidenza del Consiglio dell´Unione europea, ha dichiarato il premier irlandese Enda Kenny. Il Parlamento ha approvato delle nuove regole per ridurre l´eccessivo affidamento ai rating su debito sovrano e operatori finanziari. Secondo la nuova legislazione, le agenzie dovrebbero poter emettere rating non richiesti sul debito sovrano solo in periodi specifici e, per prevenire i conflitti d´interessi, si dovrebbe fissare un tetto alle quote azionarie che le agenzie di rating possono possedere negli enti di cui devono stilare la valutazione. I deputati di tutti i gruppi politici si sono congratulati con il lavoro svolto dalla Presidenza Cipriota nel 2012, sottolineando alcune preoccupazioni relative alla situazione economica e politica dell´isola. "Solo attraverso la coesione sociale possiamo mantenere la pace", ha dichiarato il Cancelliere austriaco Werner Faymann durante un dibattito sull´avvenire dell´Unione europea. I deputati hanno richiesto alla Commissione di esplorare tutte le piste possibili per una mutualizzazione del debito sovrano. Sostenendo anche l´idea di un Fondo europeo di solidarietà per garantire la stabilità nell´Eurozona. Voto a favore della "garanzia per i giovani" che intende assicurare a tutti i cittadini legalmente residenti nell´Ue sotto i 25 anni di età e ai neolaureati under-30 una buona offerta di lavoro, un nuovo percorso di studi o un periodo di apprendistato entro quattro mesi dall´inizio della disoccupazione. I deputati hanno sostenuto l´azione militare della Francia, sottolineando che il Mali non deve cadere nelle mani dei terroristi.Per quel che riguarda la Siria, i deputati hanno considerato che le strategie europee e internazionali sono stati ineffiaci. Il Parlamento ha votato a favore di un accordo commerciale e di cooperazione con l´Iraq, che permetterà anche la promozione della democrazia e i diritti umani nel paese. L´ue deve opporsi alla biopirateria. La relazione della deputata francese dei Verdi, Catherine Grèze vuole assicurare che i paesi in via di sviluppo possano beneficiare delle proprie risorse genetiche e del proprio sapere tradizionale. La Commissione europea sta progettando di ritirare le regole proposte sul "made in" nelle etichette dei prodotti importati nell´Ue, come vestiti o scarpe. Ll Pe ha votato contro questa proposta.  
   
   
UE: BARROSO INCONTRA MILO DJUKANOVIC, PRIMO MINISTRO DEL MONTENEGRO  
 
Bruxelles, 22 Gennaio 2013 – di seguito la dichiarazione di ieri del Presidente Barroso dopo l´incontro con il signor Milo Djukanovic, primo ministro del Montenegro: “ Permettetemi di iniziare congratulandomi con l´onorevole Djukanovic la sua nomina a primo ministro del Montenegro. Gli auguro ogni successo, e mi rendo conto che una delle sue prime visite all´estero da quando ha assunto l´incarico lo ha portato a Bruxelles. La Commissione europea auspica di proseguire la sua collaborazione proficua e stretta con il Montenegro. Accolgo quindi con favore la sua decisione, il primo ministro, per mantenere l´integrazione europea in cima all´ordine del giorno nazionale del suo paese e credo che ora siamo in un momento cruciale dal percorso del Montenegro verso l´Unione europea. L´apertura dei negoziati di adesione nel giugno scorso ha segnato un nuovo capitolo nelle nostre relazioni. E ´stato un giusto riconoscimento dei progressi che il Montenegro aveva fatto. E ´stato anche un segnale importante per il resto della regione, confermando che la sua prospettiva europea è una realtà e che le riforme sostenute e credibile pagare. Confido che il governo del Montenegro si baserà su questo risultato e di accelerare ulteriormente il ritmo delle riforme, in particolare nei settori chiave dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali e la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata. A questo proposito, ho sottolineato durante il nostro incontro l´importanza del completamento della riforma costituzionale, in particolare per garantire l´indipendenza del potere giudiziario. Vorrei sottolineare che l´ampio consenso esistente all´interno dello spettro politico del Montenegro in materia di integrazione europea e le riforme che vengono con esso è una risorsa fondamentale per il successo del processo di adesione. Vorrei incoraggiare tutte le parti interessate di mantenere e rafforzare tale consenso europeo. La velocità dei progressi compiuti dal Montenegro lungo il suo cammino europeo è essenzialmente nelle vostre mani, e una costante a livello nazionale, trasversale impegno su questo obiettivo strategico è di estrema importanza. Allo stesso modo, la Commissione europea continuerà a sostenere e accompagnare da vicino gli sforzi del Montenegro nel processo di adesione, e non vediamo l´ora di lavorare con il suo governo. La ringrazio, signor primo ministro.  
   
   
CRISI NELL´EUROZONA: MINISTRI ALLE FINANZE ITALIANI E IRLANDESI A CONFRONTO  
 
Strasburgo, 22 gennaio 2013 - Vittorio Grilli, ministro italiano dell´Economia, e Michael Noonan, ministro irlandese delle Finanze, ieri, hanno discusso della crisi e del futuro dell´euro in commissione agli Affari economici. I deputati si sono confrontati sul giusto equilibrio tra budget e promozione della crescita economica. E di un eventuale ruolo della Bce nel sostegno ai paesi dell"Eurozona in difficoltà. L´italia è la terza economia della zona euro. Oggi, malgrado un livello di debito pubblico che ha toccato il 126,1% del Pil a metà del 2012, e una profonda recessione, si può dire che il paese non se la cava così male. Al contrario dell´Irlanda, Portogallo e Grecia, non ha avuto bisongo di aiuti. L´irlanda ha infatti ricevuto degli aiuti dall´Ue e dal Fmi nel novembre 2010. Oggi il paese è alla testa della Presidenza del Consiglio dell´Ue e ha definito le proprie priorità: stabilità, lavoro, crescita, vigilanza bancaria e un accordo sul quadro finanziario pluriennale dell´Ue. In dicembre, Pierre Moscovici per la Francia e Wolfgang Schäuble per la Germania si erano già incontrati in commissioni agli Affari economici del Pe. Ieri è stato il turno di Vittorio Grilli, ministro italiano dell´Economia, e Michael Noonan, ministro irlandese delle Finanze.  
   
   
UE: LA POLITICA ECONOMICA IN ITALIA SOTTO I RIFLETTORI  
 
Strasburgo, 22 gennaio 2012 - L´italia sta cambiando radicalmente, e offre un buon esempio per gli altri di emulare, lo ha detto ieri il ministro delle Finanze Vittorio Grilli Commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo. Egli si è impegnato a fornire un bilancio in pareggio entro la fine dell´anno e più volte detto che la fiducia del mercato è stato il fattore primorio affinche l´Italia per tornasse in acque più tranquille. Grilli ha seguito i suoi omologhi di Belgio, Ungheria, Spagna e Grecia, nel rispondere alle domande dei deputati, nel quadro di un sistema istituito dalla Ue "six pack" regole che consente al Comitato di invitare Ministri delle finanze dei paesi con "disavanzi eccessivi" a spiegare la loro politiche economiche. Irlandese Michael Noonan sarà accanto, questo Mercoledì pomeriggio. Approfondire la riforma - Alla domanda su come programma di riforme in Italia è destinato a continuare ed i meriti di una forte attenzione alla austerità, Grilli ha risposto che il governo non darebbe l´apertura di nuovi cantieri di "riforme". Al contrario, approfondirebbe le riforme nei settori in cui il lavoro era già in corso, in particolare, la liberalizzazione e migliorare la competitività. Quadro di bilancio in Italia e la situazione della spesa pubblica erano in ordine, come si è potuto vedere nella buona salute del suo sistema pensionistico, ha continuato. L´austerità non è stata una scelta per l´Italia, ma un obbligo, Grilli ha ripetutamente detto eurodeputati. "Il margine di manovra non era semplicemente lì. Fiducia del mercato doveva essere una priorità. Non c´è crescita sostenibile senza la fiducia del mercato. Anche la velocità delle riforme era inevitabile. Sono stata dura, ma erano inevitabili", ha aggiunto, sottolineando che la mancanza da parte dell´Ue di strumenti nelle fasi iniziali della crisi aveva lasciato l´Italia con una scelta ancora meno per quanto riguarda il tipo di criterio da adottare. Alcuni deputati hanno invitato Grilli ad astenersi dal sollevare aspettative che l´Italia potrebbe pareggiare il bilancio entro la fine dell´anno, avvertendo che questo probabilmente non sarebbe realizzabile. Mi ha risposto che l´obiettivo del governo è stato un bilancio corretto equilibrio e non un nominalmente equilibrato - il che significa che, se le previsioni di crescita non sono stati raggiunti, quindi l´obiettivo pareggio di bilancio avrebbe bisogno di riflettere questo.  
   
   
UE: CATHERINE ASHTON SI RECA IN AMERICA LATINA  
 
 Bruxelles, 22 gennaio 2013 - Catherine Ashton, Alto rappresentante dell´Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza / Vicepresidente della Commissione, si reca in Perù e in Cile questa settimana per una serie di incontri bilaterali con i leader dei paesi latino-americani e di partecipare nella Ue-celac (Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi) tenutosi a Santiago de Chile. A Lima il 22 gennaio, l´Alto rappresentante incontrerà il presidente peruviano Ollanta Humala Tasso, e il ministro degli Esteri Rafael Roncagliolo. Lei sarà anche partecipe ad un evento di programma di nutrizione Europan bambino con la First Lady Nadine Heredia. In vista della sua visita a Lima, Catherine Ashton ha detto: "Abbiamo percorso una lunga strada nelle nostre relazioni con il Perù, ma c´è ancora un grande potenziale non sfruttato. Salutiamo gli importanti progressi che il Perù ha fatto per l´integrazione sociale. Siamo desiderosi di continuare gli sforzi comuni per combattere la produzione illegale di droga e per sostenere lo sviluppo alternativo. Apprezziamo l´impegno del Perù, a livello regionale, come dimostrato nella sua presidenza di Unasur e sono certo che sarà una voce molto costruttivo nel prossimo vertice Ue-celac vertice ". A Santiago, l´alto rappresentante si incontreranno con un certo numero di ministri degli Esteri di Stati Latinoamericani e dei Caraibi tra cui il ministro cileno degli Esteri, Alfredo Moreno. Si affronterà anche la dichiarazione congiunta Ue-america latina Assemblea parlamentare (Eurolat) e incontrare i rappresentanti della società civile cilena. Il 25 gennaio ha la presidenza congiunta Ue-celac Esteri Riunione dei ministri sotto il tema "Lavorare insieme per la crescita e la stabilità". L´ue-celac vertice è ospitato dal Cile il 26-27 gennaio con il tema "Alleanza per lo sviluppo sostenibile: promuovere gli investimenti di qualità sociale e ambientale". L´ue sarà rappresentata dal presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso. Europea vicepresidente della Commissione responsabile per l´industria e l´imprenditoria Antonio Tajani e il commissario per il commercio Karel De Gucht parteciperà anche (vedi link per separare comunicato stampa e la scheda di seguito). Alla vigilia della sua partecipazione alla Ue-celac vertice e la riunione ministeriale a Santiago, Catherine Ashton ha dichiarato: "Le relazioni dell´Ue con l´America latina ei Caraibi, fondata in una storia e una cultura comuni e ispirati da valori condivisi, sono così forti come si sono mai stati. L´espansione degli scambi umani ed economica ha ulteriormente rafforzato i legami tra le nostre società. Vedo l´ora di vertice Santiago come un´opportunità per sottolineare che condividiamo valori comuni quali la democrazia ei diritti umani, ma anche una partecipazione globale responsabilità, ad esempio, lavorare insieme per affrontare le sfide come la sicurezza e il cambiamento climatico. Abbiamo sempre più parti approcci comuni su questi temi critici. " Il vertice di Santiago sarà il settimo da quando la prima edizione del vertice Ue-alc a Rio de Janeiro nel 1999 e il primo vertice con la Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi, come controparte dell´Ue.  
   
   
UE-COMUNITÀ DEI PAESI DELL´AMERICA LATINA E DEI CARAIBI STATI (CELAC) VERTICE DI SANTIAGO DEL CILE, 26-27 GENNAIO 2013 RELAZIONI UE CON L´AMERICA LATINA E CARAIBI  
 
Bruxelles , 22 gennaio 2012 - Negli ultimi anni, i paesi dell´America Latina e dei Caraibi (Alc) hanno complessivamente beneficiato di una forte crescita economica (nel corso degli ultimi 3 anni, la crescita media del Pil del 4,5% a livello regionale). Questo si è tradotto in una crescente fiducia e la volontà di cercare un ruolo più attivo negli affari internazionali, ad esempio in materia di problemi economici mondiali (ad esempio G20) e dei negoziati multilaterali sui cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile. Il partenariato strategico tra l´Ue ei paesi dell´America latina e dei Caraibi (Alc), fondata a Rio de Janeiro nel 1999, è sempre stato un partenariato tra pari. E ´costruita su una convinzione condivisa che entrambi i lati beneficio dal lavorare insieme e hanno interessi comuni a oggi mondo interdipendente. Questo è espresso in attivo e dinamico cooperazione in corso in molti settori - economico, commercio e gli investimenti, le questioni politiche e di sicurezza, l´ambiente, people-to-people links, ecc - sia a livello biregionale e tra l´Ue e l´individuo Lac paesi. Questo Ue-alc partenariato strategico comprende non solo il dialogo politico, la cooperazione e le relazioni economiche, ma permette anche di entrambe le regioni per affermare in modo più efficace le loro posizioni sulle questioni globali e per meglio far valere nel contesto multilaterale. Ad ognuno dei sei vertici Ue-alc detenute fino ad ora (circa ogni 2 anni), contatti politici e il dialogo si sono intensificate e una più stretta cooperazione è stato sviluppato su una vasta gamma di questioni tra cui il commercio e gli investimenti, i cambiamenti climatici, la migrazione, la lotta contro la droghe illegali, la promozione dei diritti umani, l´istruzione, le questioni culturali e nel campo della scienza e della tecnologia. Questo ha portato all´adozione di un piano d´azione globale in occasione dell´ultimo vertice, tenutosi a Madrid nel maggio 2010. Una serie di accordi con singoli paesi o gruppi di paesi della regione esistono o sono in via di conclusione tra cui un accordo di associazione con l´America centrale, un accordo commerciale con il Perù e la Colombia, accordi commerciali con il Messico e il Cile - che sono state fino e in funzione dal 2000 e nel 2002, rispettivamente, e hanno avuto molto successo - e di un accordo di partenariato economico con i Caraibi. Bilaterale, l´Unione europea ha anche partnership strategiche con il Messico e il Brasile. Le relazioni economiche 1 L´investimento è un pilastro fondamentale del partenariato Ue-celac r elationship. Link di investimento sono impressionanti. L´ue rimane il primo investitore straniero nei paesi Celac , con le scorte totali di Ide pari a € 385 miliardi nel 2010. Ciò rappresenta il 43% del totale degli Ied della regione . Ue Ide nei paesi Celac è superiore a quello Ide dell´Ue in Russia, Cina e India messe insieme. Investimenti diretti esteri da parte dell´Ue è altamente diversificata che vanno da settori con una tradizionale presenza europea come il commercio e il turismo a nuovi settori tra cui la costruzione e la finanza, contribuendo così a diversificare la base per lo sviluppo economico. Gli investimenti dell´Ue nei paesi Celac contribuisce ad aumentare la competitività e per lo sviluppo sociale ed economico. L´ue-alc rapporto di investimento è reciprocamente vantaggioso l´America Latina ei Caraibi aziende hanno anche intensificato i loro investimenti nell´Unione europea nel corso degli ultimi anni. Con il Trattato di Lisbona, l´Unione europea ha acquisito nuove competenze in termini di protezione degli investimenti dell´Ue. L´ue incoraggia gli investimenti di alta qualità, socialmente e ambientalmente responsabile nella regione Celac. E ´chiaro che gli investimenti di qualità può essere garantita solo in un quadro normativo di qualità altrettanto elevata, con stato di diritto e la certezza giuridica per tutti gli investitori, nazionali e internazionali. Un´europa aperta, trasparente, non discriminatorio e stabile ambiente favorevole alle imprese è fondamentale al fine di garantire la certezza del diritto per gli investitori, il che è essenziale per promuovere la qualità, l´investimento socialmente responsabile. L´ue è pronta a collaborare con i partner Celac sulla Responsabilità Sociale d´Impresa, che è anche parte integrante della nostra strategia di investimento. Ci sono altre opportunità in avanti nel campo della commerciale . Gli scambi commerciali tra l´Unione europea e la regione Celac è cresciuto rapidamente per un certo numero di anni (ad esempio: scambi di merci tra l´Unione europea e l´America latina è più che raddoppiato negli ultimi dieci anni - fino a € 214.000.000.000 - (6,5% del totale Ue commercio). Tuttavia, anche se la società si è rivelata estremamente fruttuosa, vi è ancora un notevole potenziale di espansione. Ciò comporta sviluppare ulteriormente le relazioni dell´Unione europea con il Messico e il Cile, assicurando l´attuazione degli accordi con i Caraibi, America Centrale, Colombia e Perù, e la conclusione dei negoziati con la regione del Mercosur, che comprende l´esportazione nono Ue / import partner di tutto il mondo, il Brasile. E ´anche importante ad astenersi da misure protezionistiche. Al vertice l´Ue sottolinea l´importanza di promuovere il commercio aperto, come strumento chiave per il supporto la crescita economica e lo sviluppo. Le priorità della Ue-alc relazioni Per rispondere alle sfide poste dalla crisi economica e finanziaria globale, il cambiamento climatico e la migrazione, nel 2009 l´Ue ha stabilito una serie di priorità per le sue relazioni con la regione Lac: Più dialogo su questioni macro-economiche e finanziarie, l´ambiente e l´energia o la scienza e la ricerca, intensificando la nostra cooperazione in questi settori. Una maggiore integrazione regionale e l´interconnettività (attraverso, ad esempio, un nuovo strumento, per gli investimenti in America Latina Fondo il cui obiettivo principale è quello di mobilitare finanziamenti supplementari per sostenere gli investimenti in America Latina). L´approfondimento delle relazioni bilaterali con i paesi partner Latina e dei Caraibi, mentre integrando il sostegno dell´Unione europea per le associazioni regionali, attraverso accordi specifici. L´adattamento dei programmi di cooperazione alle esigenze dei paesi al di fuori delle aree coperte dalla cooperazione allo sviluppo tradizionale. Coinvolgimento della società civile nel partenariato strategico, anche attraverso la creazione di una fondazione Ue-alc. L´ue e Alc lavorare insieme in altre aree di interesse , tra cui: L´iniziativa congiunta sulla ricerca e l´innovazione promuove la sostenibilità e l´inclusione sociale attraverso un focus mirato sulla scienza, ricerca, tecnologia e innovazione. L´ue-celac dialogo strutturato in materia di migrazione fornisce un quadro di riferimento per lo scambio di migliori pratiche e sviluppare le capacità di affrontare biregionali sfide della migrazione. L´ue-celac meccanismo di coordinamento e cooperazione sulle droghe fornisce una piattaforma per il dialogo politico volto ad affrontare il problema mondiale della droga copre sia dell´offerta e della domanda di riduzione problemi. Negli ultimi dieci anni, l´Ue ha inoltre contribuito a ridurre la disuguaglianza sociale e la povertà da provid ing oltre € 3 miliardi di aiuti allo sviluppo per la regione sotto sia dello strumento di cooperazione allo sviluppo per l´America Latina (€ 2,7 miliardi da 2007-13) e la Comunità europea Fondo europeo di sviluppo (€ 900.000.000 2007-13) . Oltre il 40% della nostra attuale cooperazione con l´America latina si concentra sulla promozione della coesione sociale (vale a dire, la lotta contro la povertà, la disuguaglianza e l´esclusione), e vi è anche un importante supporto per l´integrazione regionale, il commercio e gli investimenti, così come l´ambiente. La crescita del commercio e degli investimenti contribuirà a un miglioramento duraturo del tenore di vita nella società, se accompagnata da adeguate politiche economiche nazionali e sociali. Vertici Ue-alc - Partenariato strategico dell´Ue con l´America latina ei Caraibi culmina in regolari bi-regionali vertici . Nel 1999 fondazione vertice di Rio de Janeiro, in Brasile, è stato seguito da numerose biennali vertici svoltisi a Madrid, Spagna (2002), Guadalajara, Messico (2004), Vienna, Austria (2006), Lima, Perù (2008); e Madrid, Spagna (2010). Ognuno di questi eventi ha favorito un ulteriore approfondimento della relazioni Ue-alc La Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi ( Celac ) è un nuovo quadro per il coordinamento politico tra i 33 paesi Alc. E ´stato formalmente istituito in un vertice regionale nel dicembre 2011. Cile detiene attualmente la presidenza di turno Celac. La parte Lac ha dichiarato che d´ora in poi sarà Celac controparte dell´Ue per il bi-regionale processo di partenariato, anche a livello di vertice. Il vertice che si svolgono in Santiago del Cile, il 26 e 27 gennaio 2013 sarà quindi il 7 ° vertice Ue-alc e il 1 ° vertice Ue-celac .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: AL VOTO L´ESAME DI CRESCITA 2013 DELLA COMMISSIONE  
 
Strasburgo, 22 gennaio 2013 - Secondo la deputata socialista portoghese Elisa Ferreira, l´esame 2013 della crescita della Commissione proverebbe che le politiche di austerità hanno frenato la ripresa economica. Si apre così il semestre europeo: i deputati vogliono che l´Ue privilegi la crescita e le misure contro l´evasione fiscale. E non l´austerità. La commissione agli Affari economici e monetari si pronuncerà il 22 gennaio sulla relazione della deputata socialista portoghese Elisa Ferreira. I deputati si sono incontrati una prima volta il 28 novembre 2012, subito dopo la pubblicazione dell´esame. La relazione di Elisa Ferreira sottolinea gli impegni presi della Commissione per rinforzare gli investimenti in favore della crescita, la solidarietà tra Stati membri, e la legittimità democratica del semestre europeo. L´esame annuale di crescita - L´esame annuale di crescita rappresenta il primo appuntamento del semestre europeo. Questo metodo di coordinazione della politica economica permette agli Stati membri di adeguare le loro provisioni budgetarie ed economiche al Patto di stabilità e di crescita e alla Strategia Europa 2020. Priorità per il 2013 - Le priorità per il 2013 saranno le stesse di quelle stabilite nell´ultimo esame annuale di crescita: ridurre i debiti nazionali senza nuocere alla crescita - riprendere le attività normali di finanziamento dell´economica - promuovere la crescita e la competitività - lottare contro la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi - modernizzare l´amministrazione pubblica.  
   
   
UE AZIONE INTESA A PROMUOVERE L´ALFABETIZZAZIONE NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO  
 
 Bruxelles, 22 gennaio 2013 - Oltre agli sforzi per migliorare i livelli di alfabetizzazione nell´Unione europea attraverso la sua ´Europa ama leggere´ la campagna, la Commissione europea è in prima linea di azione per affrontare il problema nei paesi in via di sviluppo del mondo. Dal 2007, la Commissione ha investito € 4000000000 in materia di istruzione e alfabetizzazione in 48 paesi partner, consentendo più di 9 milioni di allievi di iscriversi a scuola e più di 720 000 insegnanti di scuola primaria per ricevere formazione. 1. L´importanza dell´alfabetizzazione per lo sviluppo. Alfabetizzazione consente alle persone. Donne che partecipano a programmi di alfabetizzazione hanno una migliore conoscenza della programmazione sanitaria e della famiglia. Alfabetizzate genitori sono più propensi a mandare i figli a scuola e per aiutarli con i loro studi. Un bambino nato da una madre che è in grado di leggere 50% di probabilità di sopravvivere oltre l´età di cinque anni. Alfabetizzazione sviluppa società a livello politico . Persone alfabetizzate si trovano ad essere più civilmente impegnati - sia in sindacati, attività della comunità o della politica. L´alfabetizzazione è fondamentale per lo sviluppo economico e la lotta alla povertà . Alfabetizzazione è stato trovato per avere un effetto positivo sul Pil pro capite. Se tutti i bambini in paesi a basso reddito in grado di leggere, si stima che la povertà potrebbe scendere del 12%. 2. Situazione attuale e le sfide di alfabetizzazione. 775000000 adulti, due terzi dei quali sono donne, manca ancora di base di lettura e capacità di scrittura. Maggior parte dei paesi mancherà Istruzione per tutti 4 Traguardo in materia di alfabetizzazione degli adulti, alcune con un ampio margine. Tra i 40 paesi che hanno avuto un tasso di alfabetizzazione degli adulti al di sotto del 90% nel periodo 1998-2001, solo tre paesi (Bolivia, Guinea Equatoriale e Malesia) sono tenuti a raggiungere l´obiettivo di ridurre il tasso di analfabetismo del 50%. L´analfabetismo tende a prevalere nei paesi a basso reddito dove la povertà è diffusa grave. Alfabetizzazione è più povero in Africa sub-sahariana e nel Sud e Ovest Asi un. Tasso di alfabetizzazione degli adulti erano inferiori al 50% in diversi paesi (Benin, Burkina Faso, Ciad, Etiopia , Gambia, Guinea, Haiti, Mali, Niger, Senegal e Sierra Leone), anche con meno del 30%, come il Niger . Il progresso sta rallentando, in particolare nei paesi fragili e colpiti da conflitti - dove il 42% del mondo è out-of-scuola i bambini vivono (e questa percentuale è in crescita). C´è una grave carenza di insegnanti nei paesi in via di sviluppo. Ad esempio, per garantire l´istruzione primaria di ulteriori 1.700.000 insegnanti di scuola primaria sono necessari entro il 2015. 3. Come la Commissione europea risponde a queste sfide. Grazie allo sforzo congiunto e l´azione fatta nel quadro del partenariato di formazione globale, che comprende gli altri donatori, agenzie delle Nazioni Unite, le Ong, il settore privato e dei paesi partner, 19 milioni di bambini sono stati messi in scuole, 300.000 insegnanti supplementari sono stati assunti e 30.000 classi sono stati costruiti oltre degli ultimi 10 anni. La Commissione europea sostiene l´alfabetizzazione attraverso il suo sostegno alle strategie nazionali di istruzione - come sostegno settoriale al bilancio, il finanziamento in pool o il sostegno ai progetti. L´ue è impegnata all´istruzione: il programma di cambiamento (progetto della Commissione per la politica di sviluppo, in cui la priorità il suo lavoro di concentrarsi sui paesi e settori dove può fare la differenza più) riconosce il nostro impegno per l´educazione e la necessità di consentire ai giovani in tutto il mondo di avere accesso a un´istruzione di qualità. L´anno scorso, il Commissario allo Sviluppo Andris Piebalgs ha annunciato che il 20% degli aiuti andrà a sviluppo umano nel prossimo bilancio Ue - l´educazione costituisce una parte importante di questo. Paese esempi - Somalia: ha uno dei più bassi tassi di alfabetizzazione in tutto il mondo: oltre l´80 per cento dei somali non sono alfabetizzati. La Commissione ha finanziato alcuni giovani e progetti di alfabetizzazione degli adulti e il sostegno al settore dell´istruzione in Somalia. Dal 2010 la Commissione europea ha contribuito il fatto che più di 40.000 studenti hanno avuto accesso all´istruzione di base, primaria e secondaria, oltre 330 classi sono state costruite o riabilitate, 4.000 insegnanti di scuola primaria e secondaria qualificati e 5.280 tirocinanti sono stati arruolati nella formazione professionale, assicurando lo sviluppo di competenze e promozione dell´occupazione. Afghanistan: la Commissione ha sostenuto un progetto per fornire i bambini di strada a Kabul con una formazione di base e la formazione professionale, una volta che aveva lasciato la scuola. Decenni di conflitto in Afghanistan hanno portato alla povertà diffusa che significa che molti bambini sono costretti a contribuire a sostenere le loro famiglie. Il nostro progetto prevedeva 9.115 strada vulnerabili o bambini lavoratori con una formazione e un inizio migliore nella vita. I risultati sono stati fantastico vedere - i bambini davvero apprezzato il loro tempo di apprendimento e il 96% di loro ha riferito che pochi sono stati assenti dal centro, perché è piaciuto così tanto. Swaziland: . La Commissione ha finanziato un progetto per migliorare l´accesso all´istruzione primaria, per migliorare la qualità dell´istruzione e di sostegno alla riforma del settore dell´istruzione Le tasse sono un ostacolo per i poveri di frequentare le scuole. Il progetto ha contribuito a pagare il canone per 26.000 bambini vulnerabili in 558 scuole, per la costruzione di 58 aule e case di 36 insegnanti nelle scuole e per finanziare le attrezzature per due istituti professionali. Namibia: la Commissione europea ha sostenuto un approccio globale al settore dell´istruzione, fornendo sostegno settoriale al bilancio. Una delle priorità è stato lo sviluppo della prima infanzia e pre-primaria, che contribuiscono a porre le basi per l´acquisizione di alfabetizzazione e. La presenza maggiore di pre-primaria dal 2008 sta costruendo le basi per un´istruzione di qualità e ha già portato a tassi ridotti drop-out nella prima elementare. Frequenza scolastica anche di rinforzo fornisce pasti scolastici. In effetti, il numero di bambini con accesso alla fornitura di pasti programma è passato da circa 200.000 nel 2008 a circa 270.000 nel 2012. Infine, l´Ue è stato determinante per la sperimentazione di una valutazione precoce lettura di grado in diverse regioni, come strumento per misurare l´alfabetizzazione.  
   
   
ANTEPRIMA DELLA PUNTATA DI REGIONEUROPA DEL 23 GENNAIO  
 
Roma, 22 gennaio 2013 - Nel 2012 la spesa dei fondi europei ha subito una forte accelerazione e al traguardo del 31 dicembre ben 51 programmi, tra regionali, interregionali e nazionali, hanno raggiunto e superato il target prefissato: lo rende noto il Ministro della Coesione Territoriale Fabrizio barca a Regioneuropa, il settimanale europeo della Tgr curato dal Vice Direttore dei Tg Regionali Dario Carella in onda domenica 20 gennaio alle 11:30 su Raitre, in diretta streaming ai siti www.Regioneuropa.rai.it  e www.Tgr.rai.it . Nell´intervista, realizzata da Antonio Silvestri, Barca spiega che la spesa totale ammonta finora a 18,3 miliardi di euro, compreso il cofinanziamento nazionale, ed è pari al 34% della spesa media: la percentuale sale tuttavia al 37% se si considera la riduzione del cofinanziamento nazionale che è stata destinata al Piano d´Azione denominato "Coesione". Altro dato molto significativo è che i traguardi non solo sono stati solo raggiunti ma ampiamente superati anche nelle regioni del Mezzogiorno. Nell´analisi dei risultati dei programmi regionali, i cui obiettivi erano come sempre divisi in base ai finanziamenti del Fondo sociale europeo e del Fondo europeo per lo sviluppo, in testa si posiziona l´Emilia Romagna, seguita dalla Provincia autonoma di Trento e dalla Sardegna. Per il periodo 2013/2015 rimangono ancora così oltre 31 miliardi da spendere: rispetto al 37 per cento di spesa totale le Regioni più sviluppate hanno raggiunto il 45,4 mentre quelle meno sviluppate il 33,2. Da Bruxelles Dario Carella spiega come si articolerà il nuovo brevetto europeo arrivato in porto dopo anni di discussione nelle istituzioni Ue e con l´europarlamentare Pino Arlacchi, il sindaco di Salerno De Luca, il segretario della Camera di Commercio belgo-Italiana e Marcello Missaglia dell´Associazione Lobbisti Europei affronta quindi i temi dell´europrogettazione e dei fondi regionali per la coesione sociale. Il Presidente della Commissione Agricoltura dell´Europarlamento Paolo De Castro con il Presidente della Cia Politi spiegano i "paletti" italiani alla riforma della politica agricola europea mentre ancora un reportage di Antonio Silvestri da Campobasso in Molise rileva come l´Unione europea abbia varato diverse iniziative ed incentivi per l´internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, al fine di trovare sbocchi di mercato strategici rispetto a quelli usuali, e migliorare la competitività di aziende che fanno anche produzioni di qualità ma trovano difficoltà ad affermarsi rispetto ad una concorrenza agguerrita. A Campobasso opera la Scuola Europea di Pubblica Amministrazione di Maastricht, all´interno del progetto di cooperazione interregionale e transnazionale delle regioni adriatico-ioniche: tra le opportunità offerte ci sono quelle della rete Enterprise Europe Network come ha sottolineato la Capo unità dell´Agenzia esecutiva per la competitività e l´innovazione della Commissione Ue, e ci sono strumenti per l´aggregazione delle piccole aziende come i contratti di rete, spiegano Giuseppe Capuano del Ministero per lo Sviluppo economico e Marco Lopriore della Scuola Europea di P.a. Di Maastricht. Le "Opinioni" del Direttore dell´Agenzia Asca Gianfranco Astori e di Fabrizio Binacchi, insieme agli "Angoli d´Europa" di Anna Di Benedetto concluderanno la puntata di Regioneuropa che è on line sul sito www.Regioneuropa.rai.it a cura di Claudio Lanza e per la realizzazione di Rai Net ed è sottotitolata alla pagina 777 di Televideo per i non udenti.  
   
   
AMBASCIATORE GIAPPONESE IN VISITA A REGIONE PUGLIA  
 
 Bari, 22 gennaio 2013 - L’ambasciatore del Giappone in Italia, Masaharu Kohno, ha incontrato ieri mattina una delegazione del governo regionale pugliese, presso il palazzo della Presidenza regionale. Le titolari dello Sviluppo economico e del Turismo hanno illustrato al rappresentante del Giappone i numeri della crescita dell’export pugliese verso il paese del Sol Levante. Al diplomatico sono state proposte missioni di incoming in Giappone per aumentare le relazioni commerciali. All’ambasciatore sono stati portati i saluti del presidente della Regione e ed è stato dichiarato l’interesse a sviluppare i rapporti tra Puglia e Giappone. Il “Brand Puglia”, inteso come sistema di misure per attirare il turismo in Puglia è stato presentato alla delegazione nipponica, così come alcuni siti Unesco tra i quali Alberobello e Castel del Monte. L’ambasciatore ha apprezzato le proposte, dichiarando che “i giapponesi amano l’Italia e sono molto colpiti dal fascino di cibi come olio d’oliva e vino. Per me è stata la prima volta in Puglia: tanti giapponesi vengono in Italia ma quelli che la conoscono bene vengono in Puglia. I rapporti economici tra Italia e Puglia non sono ancora approfonditi, ma quando incontrerò gli imprenditori del mio Paese gli parlerò di questa regione e delle sue industrie”.  
   
   
LA REGIONE LOMBARDIA SI CONFRONTA SULLA MONETA COMPLEMENTARE  
 
Bergamo, 22 gennaio 2013 - "Una moneta complementare in Lombardia sarebbe importante e necessaria perché potrebbe assolvere alla funzione di scambio di beni e servizi, che oggi la moneta sovrana, l´euro, non è in grado di garantire". Lo ha detto ieri il vice presidente e assessore all´Industria e all´Artigianato di Regione Lombardia al Convegno dal titolo ´Una moneta complementare per Bergamo. Uno strumento finanziario a servizio dell´economia reale´. All´evento, che si è tenuto a Bergamo, hanno partecipato anche docenti universitari che, come proprio contributo, hanno portato le esperienze di monete complementari già esistenti, come il Wir e Sardex. Sostegno All´economia Reale - "Questo strumento dunque - ha spiegato il vice presidente - non vuole assolutamente essere in contraddizione all´euro, ma essere appunto complementare ad esso, assolvendo principalmente al compito di sostegno all´economia reale in ambito territorio definito". Uno Strumento Per Le Imprese - "Alla moneta finanziaria dunque - ha detto ancora l´assessore - rimarrebbero le sue funzioni ´tradizionali´, quelle di misura di valore e mezzo di scambio; alla moneta complementare il compito di garantire la scambio tra beni e servizi". "Uno strumento davvero innovativo - ha proseguito ancora il vice presidente - in grado di aumentare la quantità di denaro per il sostegno alle imprese". Bergamo Capofila - In conclusione il vice presidente ha sottolineato quanto sia "importante che nascano esperienze di monete complementari anche locali". "Bergamo - è stato il suo pensiero - va proprio in questa direzione, essendo stata la prima a raccogliere lo spunto lanciato da Regione Lombardia nel dicembre scorso".  
   
   
PATTO PER LO SVILUPPO: PRESSING SULL´EUROPA PER I FONDI  
 
Milano, 22 gennaio 2013 - Tanti impegni concreti quelli emersi agli Stati generali del Patto per lo Sviluppo: ulteriori 12 milioni di euro per il 2013 a favore del welfare aziendale (e, in particolare, della conciliazione famiglia-lavoro); sostegno alla proposta di realizzare una cabina di regia regionale composta dalle istituzioni e dai soggetti rappresentativi del sistema delle imprese; massimo impegno affinché la Commissione europea riconosca la medesima dotazione finanziaria, con particolare riguardo al sistema agricolo lombardo. Sono queste alcune delle novità emerse nel corso dell´incontro avvenuto a Palazzo Lombardia: al centro del meeting il Documento strategico unitario 2014-2020, il Programma d´azione 2013 e un aggiornamento sui Sottotavoli tematici di Expo 2015. Presenti il presidente della Regione Lombardia, gli assessori alla Sanità, all´Ambiente e Reti, allo Sport, alla Famiglia, all´Agricoltura, alle Infrastrutture e Mobilità, al Territorio, Protezione Civile e Casa: seduti al tavolo i rappresentanti delle altre istituzioni lombarde e del sistema imprenditoriale e sindacale, tra cui Anci, Confindustria, Unioncamere, Confcooperative, Confcommercio, Cna e Casartigiani. Programmazione Comunitaria 2014-2020 - Al primo posto dell´ordine del giorno, dunque, la programmazione degli anni a venire per l´utilizzo delle risorse comunitarie che - come ha sottolineato il presidente della Regione - sarà consegnato nelle mani della prossima Giunta, perché non si perda nemmeno un giorno e sia garantito il massimo della continuità per la nostra Regione". Sotto questo aspetto la Giunta regionale sta negoziando con la Commissione europea, al fianco del Governo nazionale, affinché le risorse che saranno destinate ai diversi fondi (Fesr, Fse, Feasr) abbiano una dotazione di risorse almeno uguale a quella precedente. In particolare, per quanto riguarda i fondi della Pac (Politica agricola comune) - ha aggiunto il presidente -, "ci stiamo impegnando moltissimo, affinché le riduzioni previste siano il più possibile limitate per il sistema agricolo lombardo". Documento Strategico In 11 Temi - Undici, in totale, gli obiettivi indicati nel Documento strategico unitario 2014-2020, suddivisi nelle aree riservate alla competitività, all´energia e ambiente, al welfare e, infine, all´ambito istituzionale: tra questi il rafforzamento della ricerca, l´accrescimento della competitività delle Pmi, il sostegno di un´economia a bassa emissione, la protezione dell´ambiente, la promozione del trasporto sostenibile, lo sviluppo dell´occupazione, la lotta alla povertà, l´investimento nell´istruzione e il potenziamento dell´efficienza della Pubblica amministrazione. 107 Mln Per Le Pmi Lombarde - Accanto al Documento strategico unitario 2014-2020 agli Stati generali del Patto per lo Sviluppo sono state condivise le linee del Programma d´azione 2013 nell´ambito dell´Accordo di programma per la competitività. Obiettivo principale del Programma è stimolare condizioni di contesto favorevoli alla ripresa e al consolidamento delle attività di tutti i soggetti economici che operino sul territorio, delle medie e piccole imprese lombarde: per questa ragione - ha annunciato il presidente della Regione - saranno messi a disposizione oltre 107 milioni di euro, di cui 75 milioni da parte della stessa Regione, 28 milioni da parte del Sistema camerale e i rimanenti da parte di altri soggetti. Tra le novità inserite nel Programma 2013 anche 12 milioni di euro destinati a finanziare modelli innovativi di welfare aziendale e la proposta di costituire una Cabina di regia regionale composta dalle Istituzioni e dai soggetti più rappresentativi del sistema delle imprese. Piano D´intervento Per L´expo 2015 - Tra gli impegni della Giunta regionale c´è, inoltre, la preparazione dell´Expo 2015. Per quanto riguarda l´area dell´attrattività del territorio sono stati avviati i primi momenti di lavoro con i Ministeri competenti, il Comune di Milano, il Sistema camerale e la società Expo 2015. In fase di ultimazione è il piano d´intervento congiunto ´Verso Expo 2015´, che definirà una strategia unitaria.  
   
   
PRESIDENTE CAPPELLACCI FIRMA DECRETO: ASSESSORE DE FRANCISCI NUOVO VICEPRESIDENTE SARDEGNA  
 
Cagliari, 22 Gennaio 2013 - E’ Simona De Francisci, assessore della Sanità, il nuovo vicepresidente della Giunta Regionale. Lo comunica il presidente Ugo Cappellacci, dopo aver firmato, nel pomeriggio, il decreto di nomina.  
   
   
RESIDUI PASSIVI: REGIONE SARDEGNA, CAUSA NO INEFFICIENZA, MA PATTO STABILITÀ  
 
Cagliari, 22 Gennaio 2013 - "Non è indice di inefficienza. L’innalzamento del livello di residui passivi in questo particolare momento dipende soprattutto dall´effetto inevitabile dei limiti imposti dal Patto di Stabilità, voluto anni fa dall´Unione Europea, che impedisce di spendere tutte le risorse che vengono impegnate e stanziate. Proprio sui limiti del Patto, la Regione ha aperto un contenzioso con lo Stato per il quale stiamo attendendo che si pronunci la Corte Costituzionale". Lo precisa l´assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, in merito alla classifica del Sole 24 Ore che vede l´Isola con i residui più alti tra le Regioni autonome.  
   
   
ROMA CONTRO BOLZANO SU LEGGI E PATTO DI STABILITÀ  
 
Bolzano, 22 gennaio 2013 - La legge sull´integrazione dei cittadini extracomunitari, quella sul servizio civile provinciale e il contributo al risanamento dei conti pubblici. Sono questi gli ultimi tre fronti aperti del conflitto di competenze tra la Provincia di Bolzano e lo Stato. Per la legge sull´integrazione, si cercherà un accordo sul limite dei 5 anni di residenza. La legge sull´integrazione dei cittadini extracomunitari varato nel corso del 2012, ha spiegato il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder "è frutto di un compromesso fra le diverse esigenze: da un lato garantire diritti e dignità a chi si trasferisce in Alto Adige, dall´altro lato non penalizzare la popolazione locale". Per questo motivo, l´accesso a buona parte delle prestazioni sociali era stato vincolato ad un periodo minimo di residenza sul territorio di 5 anni. "Ma secondo Roma - ha sottolineato Durnwalder - ogni limite di questo genere risulta incostituzionale e in contrasto con le direttive stabilite a livello europeo. Proprio a Bruxelles, però, mi erano state date a suo tempo rassicurazioni sui 5 anni, tetto considerato "accettabile" da un punto di vista giuridico. Cercheremo in ogni caso di raggiungere un nuovo compromesso valutando anche ciò che è stato fatto in altre regioni e paesi europei su tematiche simili". Altro fronte aperto tra Roma e Bolzano riguarda poi la legge provinciale che istituisce il servizio civile provinciale volontario. Si tratta di quella opportunità offerta a persone di età compresa tra i 18 e i 28 anni di dedicare 12 mesi della propria vita allo sviluppo sociale e culturale dell´Alto Adige, con particolare attenzione al mondo dell´associazionismo e del volontariato. "Attualmente sono 124 i ragazzi impegnati in queste attività - ha spiegato Durnwalder - ma secondo lo Stato si tratta di una forma di sostituzione del servizio militare, la cui competenza è esclusivamente centrale. Noi non siamo della stessa opinione, e abbiamo dunque deciso di resistere in giudizio di fronte alla Corte Costituzionale". Infine, c´è la parte economica, con Roma che ha bloccato il trasferimento di oltre 68,6 milioni di euro, rideterminando così gli obiettivi del patto di stabilità relativo all´anno 2012. "Non è la prima volta che il governo blocca dei fondi che spettano alla Provincia di Bolzano - ha sottolineato il presidente altoatesino - senza motivare in maniera concreta il provvedimento e contraddicendo i principi dell´Accordo di Milano. Questo modus operandi non ci convince, ed abbiamo deciso di fare ricorso alla Corte Costituzionale".  
   
   
BASILICATA: CONSIGLIO REGIONALE, FOLINO PRESENTA LE DIMISSIONI  
 
Potenza, 22 gennaio 2013 - All’indomani della presentazione delle liste, dopo l’ufficializzazione della sua candidatura al Parlamento, Vincenzo Folino rimette il mandato di presidente dell’Assemblea e delega le funzioni al vicepresidente Sarra. L’annuncio con una lettera inviata oggi al presidente della Giunta regionale, ai componenti dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea ed ai consiglieri regionali. Folino motiva la scelta di rimettere il mandato con la necessità di “preservare l’autonomia della funzione istituzionale". Di conseguenza, anche in considerazione del fatto che il vicepresidente Nicola Benedetto, anch’egli candidato alle elezioni politiche, ha comunicato oggi la propria autosospensione dall’incarico, Folino, “per assicurare il sereno e normale svolgimento delle attività consiliari", ha delegato "per lo svolgimento delle ordinarie attività di competenza di questa Presidenza, il vicepresidente Romeo Sarra”. Nel rimettere il mandato Folino ringrazia “i consiglieri che per tre volte mi hanno designato a svolgere le rilevanti funzioni di rappresentanza istituzionale che sono in capo al presidente del Consiglio regionale, ed i consiglieri tutti per la collaborazione e la fiducia che mi hanno manifestato in questi anni”. Rivolge infine “il classico ‘in bocca al lupo’, agli altri consiglieri candidati alle elezioni politiche, nel convincimento che, in caso di elezione, sapranno rappresentare il popolo lucano nel nuovo Parlamento”, indirizzando “un caloroso saluto e l’augurio di buon lavoro ai consiglieri regionali che rimangono in carica ed a quelli che eventualmente subentreranno”.  
   
   
LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: PARI OPPORTUNITÀ, EDILIZIA RESIDENZIALE E SVILUPPO RURALE  
 
Torino, 22 gennaio 2013 - La riunione è stata coordinata dal presidente. Tempi di vita e lavoro. Il programma attuativo per l’utilizzo dei fondi per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro stanziati da un intesa tra Governo e Regioni del 25 ottobre scorso, che per il Piemonte ammontano a 1.100.000 euro, prevede, come proposto dall’assessore alle Pari opportunità, il sostegno alla rete dei servizi per la prima infanzia, l’apertura di nidi e micro-nidi nei luoghi di lavoro, il rafforzamento del telelavoro, la realizzazione degli interventi “Insieme a papà….Cresce” e “Condividiamo con i papà….Continua” per la diffusione tra i padri del congedo parentale. Edilizia residenziale. Su proposta dell’assessore all’Urbanistica, l’Atc di Torino è stata autorizzata ad utilizzare 1.333.000 euro per un intervento di manutenzione straordinaria diffusa su immobili di proprietà della Città di Torino situati in via delle Maddalene 2-8-10-14 e in Lungo Dora Napoli 6/6. Sviluppo rurale. Le rimodulazioni del Piano di sviluppo rurale presentate dall’assessore all’Agricoltura dopo essere state concordate con l’Unione Europea prevedono lo spostamento di 7.800.000 euro sulla misura per la formazione professionale e l’informazione nel settore agricolo e 9 milioni sulla misura per la promozione dei prodotti che partecipano ai sistemi di qualità alimentare. Inoltre, 6.380.000 euro vengono destinati alla ricostruzione delle zone dell’Emilia Romagna danneggiate dal terremoto. Sono inoltre stati approvati: - su proposta dell’assessore al Bilancio, un disegno di legge per prorogare al 31 marzo 2013 l’autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio; - su proposta dell’assessore ai Trasporti, la proroga al 31.12.2013 dell’accordo di programma tra Regione e Provincia del Vco sui nodi critici della viabilità, in quanto vi sono alcuni interventi da completare; - su proposta dell’assessore alle Società partecipate, il documento di programmazione 2013-2015 di Finpiemonte. - su proposta dell’assessore all’Agricoltura, il programma 2013-2016 per l’apicoltura, che prevede uno stanziamento complessivo di 2 milioni di euro.  
   
   
FINPIEMONTE: NEL 2012 EROGATI 260 MILIONI A 8.000 SOGGETTI  
 
Torino, 22 gennaio 2013 -Sono stati 8.000 i soggetti - imprese, enti pubblici, associazioni no profit e persone fisiche - che durante il 2012 hanno beneficiato delle agevolazioni che la Regione concede attraverso il suo braccio finanziario Finpiemonte. I dati illustrati il 21 gennaio dall’assessore regionale allo Sviluppo economico e dal vicepresidente di Finpiemonte dimostrano che rispetto agli anni precedenti si verifica una crescita di oltre il 30% del numero dei beneficiari, pur registrandosi una riduzione del valore complessivo delle erogazioni, attestatesi intorno ai 260 milioni di euro. Un aumento, come ha rilevato l’assessore con soddisfazione, ha riguardato soprattutto gli imprenditori piccoli e medi, che sono l’ossatura portante del territorio, con interventi mirati a favorire l’occupazione, l’imprenditoria giovanile e femminile, l’accesso al credito, la nascita e lo sviluppo del lavoro autonomo. In tempi di risorse limitate, l’operazione di far salire il numero delle aziende destinatarie delle agevolazioni è politicamente strategica e dimostra di essere riusciti a comunicare meglio gli aiuti messi in campo per lo sviluppo. Potenziare la comunicazione delle forme di sostegno è infatti una priorità che si punta a rendere sempre più efficace. Il vicepresidente di Finpiemonte ha dal canto suo rilevato che il volume delle attività gestite dalla finanziaria regionale mostra una sostanziale tenuta dei contributi a fondo perduto, che ammontano circa a 160 milioni, mentre si registra una flessione sia per i finanziamenti, circa 83 milioni, sia per le garanzie, di poco inferiori ai 15 milioni. In un momento congiunturale come quello attuale, i finanziamenti scontano gli effetti dell’innalzamento degli spread bancari e dell’allungamento dei tempi nella concessione dei crediti da parte delle banche. Gli strumenti della finanza agevolata andranno rimodulati favorendo a garanzie e finanziamenti, che pur rispondendo alle esigenze di liquidità e alla difficoltà di accesso al credito tendono a responsabilizzare le aziende e limitano i comportamenti distorsivi che spesso, purtroppo, si sono riscontrati nella contribuzione a fondo perduto. La distribuzione dei fondi tra le province ha rispecchiato abbastanza fedelmente la dimensione demografica: a Torino è andato il 60% circa delle risorse (160 milioni), a Cuneo il 13% (32 milioni), ad Alessandria il 7% (17 milioni), a Biella il 5% (quasi 12 milioni), ad Asti oltre il 4% (oltre 11 milioni), a Novara il 4% (10 milioni), a Vercelli e Verbania circa il 3% (rispettivamente circa 8 e 6 milioni). Lo stesso dato, se rapportato al numero delle imprese presenti sul territorio, pur confermando il primato della provincia torinese, vede seguire per importo erogato pro-capite le aziende del Biellese, del Vco e di Vercelli. Alla ricerca ed innovazione sono stati destinati 85 milioni, ma sono stati importanti gli interventi mirati che hanno riguardato le politiche del lavoro, con erogazioni che superano i 28 milioni, e l’accesso al credito, che hanno oltrepassato i 6 milioni. Per quanto riguarda il 2013, nel mese di gennaio è stata accreditata la prima tranche, pari a 25 milioni, del finanziamento di 100 milioni relativo al contratto “Regione Piemonte Loan for Sme’s” sottoscritto da Finpiemonte con la Banca Europea degli Investimenti (Bei). I primi 25 milioni sono destinati al finanziamento di buona parte della lista d’attesa sulla misura “Prestiti partecipativi”. Dei restanti 75 milioni di euro, 20 sono già stati assegnati al finanziamento della nuova misura “Più Sviluppo Ii”, indirizzata alle pmi piemontesi con progetti di investimento e sviluppo rilevanti ed aventi significative ricadute occupazionali. I fondi rimanenti saranno utilizzati nel corso del 2013 per finanziare le misure di intervento regionale, secondo gli indirizzi strategici dell’amministrazione.  
   
   
BOLZANO: PRESENTATA L’ATTIVITÀ DELL’AGENZIA PER LO SVILUPPO SOCIALE ED ECONOMICO (ASSE) NEL 2012  
 
Bolzano, 22 gennaio 2013 - È stato presentato il 18 gennaio a Palazzo Widmann dal presidente, Karl Tragust, e dal direttore, Eugenio Bizzotto, il bilancio di attività per il 2012 dell’Agenzia per lo sviluppo sociale ed economico (Asse), ente strumentale della Provincia con trenta collaboratori, attivo sul territorio provinciale da due anni. "Il principale compito dell´Agenzia" ha sottolineato nel corso della conferenza stampa odierna (18 gennaio) il presidente dell´Asse, Karl Tragust, "è l´erogazione agli aventi diritto di tutte le prestazioni assistenziali istituite con legge provinciale, nonché di quelle previdenziali di natura integrativa, le cui funzioni amministrative sono delegate alla Provincia da leggi statali e regionali. Si tratta complessivamente di una ventina di prestazioni aggregate in quattro macroaree: interventi per la non autosufficienza - assegno di cura, assegni al nucleo familiare, interventi previdenziali, prestazioni economiche a favore di invalidi civili, ciechi civili e sordi. Quello che si è appena concluso" ha proseguito Tragust "è stato un anno particolarmente importante ed impegnativo nel corso del quale l´Agenzia ha rafforzato la propria struttura con l´acquisizione del nuovo direttore, Eugenio Bizzotto. Il principale compito dell´Agenzia è rappresentato dall´erogazione delle prestazioni in forma centralizzata e con una notevole semplificazione rispetto al passato. Infatti, laddove le prestazioni venivano erogate da diversi uffici e da vari enti, oggi gli utenti hanno come unico punto di riferimento l´Agenzia con una notevole semplificazione degli iter burocratici e dei tempi d´attesa". Il direttore dell´Asse, Eugenio Bizzotto, è quindi passato ad illustrare nel dettaglio il bilancio di attività dell´Agenzia nel corso del 2012 e le prospettive di sviluppo previste per il 2013. "Nel corso dell´anno 2012 le singole prestazioni, sono state erogate complessivamente a 72.000 beneficiari per una spesa complessiva nell´ordine di quasi 300 milioni di Euro. La maggior parte della spesa" ha sottolineato Bizzotto "pari al 65% del totale è stata destinata agli interventi per persone non autosufficienti (assegno di cura) per un ammontare erogato di circa 192 milioni di Euro, il 15% (46 milioni) per assegni al nucleo familiare, il 13% (40 milioni) per prestazioni ad invalidi civili, ciechi civili e sordi. I rimanenti 20 milioni (7% del totale) sono stati destinati ad interventi previdenziali". L´assegno di cura è stato erogato a quasi 17.000 persone non autosufficienti pari al 3% della popolazione residente complessiva. La percentuale dei percettori sale al 27% tra i non autosufficienti più anziani, vale a dire, un anziano sopra i 75 anni su quattro, ha percepito l´assegno di cura. Mediamente l´assegno è liquidato ogni mese a ca. 14.000 persone con una spesa media di ca. 15 milioni di Euro. Gli assegni al nucleo familiare riguardano invece quattro diverse prestazioni, una regionale, una provinciale e due statali. Per l´assegno provinciale e quello regionale sono stati complessivamente erogati quasi 44 milioni di Euro. Nel mese di dicembre 2012 14.800 famiglie hanno percepito solo l´assegno regionale, 4.500 solo l´assegno provinciale e quasi 7.000 entrambe le prestazioni per un totale di 26.000 famiglie, pari all´incirca alla metà delle famiglie con figli minorenni residenti in provincia di Bolzano. Se l´importo mensile dell´assegno provinciale al nucleo è fisso e pari a 100 Euro per ogni figlio entro i primi tre anni di vita - con una soglia di sbarramento del reddito e patrimonio (con criteri Durp) pari a 80.000 Euro -, l´importo mensile dell´assegno regionale è variabile e dipende dalla composizione del nucleo, dal numero dei figli minorenni e dalla condizione economica della famiglia. L´importo mensile può oscillare da un minimo di 50 Euro ad un massimo di ca. 1.000 Euro, la media mensile per famiglia è comunque pari a circa 115 Euro. Le prestazioni previdenziali hanno comportato una spesa complessiva di ca. 20 milioni di Euro così articolata: pensioni (19 milioni), sostegni per disoccupati (1,4 milioni) e in via residuale interventi per malattie professionali. Tra le prestazioni pensionistiche va citata innanzitutto la pensione alle casalinghe a cui hanno aderito oltre 2.800 casalinghe e, di queste, circa 2.000 hanno percepito nel 2012 la pensione. Lo scorso anno la spesa complessiva si è aggirata sui 12 milioni, l´importo mensile della pensione ha oscillato tra un minimo di 443€ ed un massimo di 531,60€, a seconda degli anni contributivi versati. Al di là dell´erogazione delle suddette prestazioni, l´Agenzia si occupa, inoltre, della gestione patrimoniale del fondo pensione casalinghe, pari a Euro 250.000.000, attualmente demandata a due gestori patrimoniali esteri, Black Rock (Inghilterra) ed Amundi (Francia), scelti tramite bando di gara europea. Da metà giugno 2012 fino a fine novembre 2012 gli investimenti finanziari hanno avuto una rendita positiva di ca. 6,4%, avendo investito ca. L´80% in titoli obbligazionari e la parte restante in titoli azionari. Così come previsto dallo Statuto l´Agenzia ha inoltre garantito nel 2012, in raccordo con la Ripartizione provinciale Finanze, la gestione di finanziamenti di opere pubbliche (attualmente tre), commissionate dalla Provincia. Va infine sottolineato che, al momento, l´Agenzia si trova impegnata su più fronti, da una parte con la nuova legge quadro sulla famiglia che prevede una riforma dell´assegno al nucleo familiare e dall´altra con un nuovo intervento di sostegno al reddito per disoccupati, che andrà a sostituire l´attuale indennità di mobilità regionale, ad integrazione del nuovo ammortizzatore sociale per l´assicurazione sociale per l´impiego (Aspi) entrato in vigore il 1° gennaio 2013.  
   
   
LE PROVINCE AI CANDIDATI: I SERVIZI AI CITTADINI AL CENTRO DEI PROGRAMMI PRESIDENTE UPI: “BASTA PARLARE SOLO DI COALIZIONI. CHIEDIAMO RISPOSTE SU TEMI CONCRETI”  
 
 Firenze, 22 gennaio 2013 - Una campagna di comunicazione istituzionale per portare all’attenzione di chi si candida a guidare il Paese alcuni temi chiave e su cui chiedere precisi impegni, con una piattaforma programmatica che sarà presentata a tutti i futuri parlamentari e ai candidati premier. Lo ha deciso l’Ufficio di Presidenza dell’Upi, riunito il 17 gennaio a Roma per definire il documento con le proposte delle Province per la Xvii legislatura. “La campagna elettorale – afferma il Presidente dell’Upi - è appena agli inizi, ma fino ad oggi non abbiamo ancora sentito le coalizioni parlare di alcuni temi decisivi per i cittadini. Come Province, abbiamo individuato degli obiettivi su cui insieme possiamo intervenire per offrire ai cittadini nuove prospettive: occorre investire nella scuola, assicurando la messa in sicurezza, nella formazione e negli strumenti che possono sostenere le politiche attive per il lavoro; per dare nuove opportunità alle imprese e alle economie locali serve intervenire sulle piccole reti di infrastrutture viarie, che sono ormai obsolete; bisogna cogliere la sfida della green economy e delle infrastrutture immateriali, che può aprire spazi ad una nuova leva imprenditoriale, coniugando la crescita e la diffusione di know how alla promozione dello sviluppo sostenibile; occorre garantire la messa in sicurezza del Paese, con un’opera costante di contrasto al dissesto idrogeologico. Sono temi, questi, che possono e devono trovare spazio nei programmi di governo della prossima legislatura che vanno affrontati sia a livello nazionale che a livello locale, nel rispetto delle funzioni attribuite a ciascuno”.  
   
   
IMMIGRAZIONE, CONFERMATO IL TREND IN AUMENTO DELLA POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE A FIRENZE  
 
 Firenze, 22 gennaio 2013 - Confermato il trend di crescita della popolazione straniera residente a fronte di una costante diminuzione di quella italiana. In calo i permessi di soggiorno per lavoro e ricongiungimento familiare, in controtendenza quelli per asilo e per motivi umanitari. Sono questi i principali elementi che emergono dal report “Migranti, le cifre 2012” presentato dall’assessore al welfare. “Ogni anno il rapporto ‘Migranti: le cifre’ rappresenta un momento di grande rilievo sia nella valutazione delle nuove dinamiche sociali che nell’analisi del cambiamento strutturale della presenza straniera nel territorio fiorentino – spiega l’assessore al welfare –. L’obiettivo è quello di fotografare gli aspetti demografici e sociali dei cittadini stranieri a Firenze che rappresentano una quota sempre più consistente della popolazione”. Si tratta quindi di un’analisi, sia dal punto di vista statistico, dei vari settori di vita sociale dei migranti nel territorio fiorentino. Nonostante la crisi economica ed i suoi effetti nel mercato del lavoro, le elaborazioni statistiche del rapporto mostrano un aumento degli stranieri residenti nel Comune di Firenze e, confermando un trend nazionale, un decremento del numero di residenti italiani. A livello nazionale, al 31/12/2011 gli stranieri regolari stimati erano poco più di 5 milioni pari all’8,2% della popolazione totale (poco più di 60.600.000 persone). Alla stessa data i residenti stranieri a Firenze erano 53.338, esattamente 3.309 in più rispetto ai dati del 2010, mentre i residenti italiani erano 318.772, a fronte dei 321.956 del 2010, con una percentuale di poco superiore al 14%. Cambiano anche le nazionalità più presenti: in Italia i residenti non comunitari più presenti provengono, in ordine, da Marocco, Albania, Cina, Ucraina e Filippine. A Firenze invece i paesi più rappresentanti sono Perù, Albania, Filippine, Cina e Sri Lanka. Residenti Stranieri Nei Quartieri Nel Comune di Firenze al 31/12/2011 i residenti stranieri erano 53.338 pari al 14,3% della popolazione totale (372.105). Nel corso del 2011 la popolazione straniera ha registrato un incremento del 6,7% Considerati i livelli di crescita tra il 2006 e il 2010 i dati confermano un costante aumento degli stranieri rispetto ad un calo demografico della popolazione italiana: nel 2006 gli italiani erano 331.027, nel 2011 318.772. Al contrario la presenza degli stranieri si è rafforzata: nel 2006 erano 34.939 (pari al 9,5%) per passare a 53.338 (pari al 14,3%) nel 2011. Confermato quindi anche nel 2011 lo squilibrio nel bilancio demografico tra italiani e non italiani: per i primi assistiamo a un costante invecchiamento della popolazione, invece per i secondi ad una sostanziale stabilizzazione dell’età media. Se consideriamo i residenti italiani l’incidenza dei minorenni è del 13,5%, mentre per i residenti stranieri la percentuale supera il 19%. Per quanto riguarda le comunità provenienti da paesi non comunitari, al primo posto ci sono i peruviani (10,5%), albanesi (10,3%), filippini (8,6%). La prima nazionalità interna all’Ue è la Romania con 7.771 presenze (14,7%). La distribuzione territoriale dei residenti a Firenze si concentra nel Quartiere 5: a fronte di 98.395 abitanti ci sono 17.577 non italiani (17,9). La percentuale più elevata di stranieri sul totale della popolazione si registra invece nel Quartiere 1 con 13.897 residenti stranieri su 67.766 (pari al 20,6%). Nel Quartiere 2 gli stranieri sono il 12,1% (10.165) della popolazione residente che si attesta a quota 89.387. Nel Quartiere 3 i residenti sono 40.881 di cui 4.042 stranieri (10,4%). Infine il Quartiere 4 con 68.047 residenti di cui 7.545 stranieri (11,8%). Permessi Di Soggiorno In Provincia di Firenze sulla base dei dati della Questura i permessi di soggiorno validi al 31/12/2011 erano 77.030 (di cui circa la metà gravitano sul comune di Firenze) con un aumento del 6,7% rispetto all’anno precedente. Le prime cinque nazionalità sono Albania, Cina, Perù, Marocco e Filippine. Forte la presenza di minori: sono 19.500 i permessi di soggiorno relativi a under 18 anni. Nell’ambito del rilascio dei permessi di soggiorno nell’ultimo periodo sono stati registrati due fenomeni da evidenziare: da un lato il forte calo dei permessi di soggiorno per lavoro e la diminuzione di quelli per motivi di famiglia. Dall’altro l’aumento dei permessi per asilo e motivi umanitari (da circa 10.000 nel 2010 a circa 42.000 nel 2011 legati anche all’emergenza Nord Africa). Per quanto riguarda quest’ultimo fenomeno, nel 2011 sono arrivati in Italia 25.000 profughi. In Toscana ne sono stati accolti 1.591 di cui a Firenze 249 (pari al 16,39%). Per quanto riguarda la stima sulle presenze irregolari, il rapporto Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo) stima da gennaio ad agosto 2011 un flusso a livello nazionale di 60.300 migranti clandestini. Un dato che può fornire informazioni utili su questo tema è quello relativo alle domande inviate per l’emersione del lavoro irregolare (sanatoria) nel 2012. Le richieste a livello italiano sono state 141.498 di cui 2.582 quelle inviate allo sportello unico della Prefettura di Firenze. La Salute (Aziende Sanitarie Di Firenze E Careggi) Il totale degli iscritti all’Azienda sanitaria di Firenze al 31/12/2011 è risultato di 784.770 di cui 91.833 non italiani (pari all’8%). Rispetto all’anno precedente emerge una flessione degli stranieri, compresi comunitari e apolidi, dal 10% del 2010 all’8% del 2011. Dal punto di vista della nazione di origine, il gruppo più numeroso è quello rumeno (17%), seguito da albanese (15,7%), peruviano (7,5%) e cinese (7,3%). I gruppi nazionali più significativi sono risultati quello rumeno (17%), albanese (15,7%) e peruviano (7,5%). La riduzione del numero degli stranieri iscritti può essere spiegato anche da un sostanziale aumento dei tesserini Stp (stranieri temporaneamente presenti) passati da 1.372 a 1.545. Questo tesserino viene rilasciato al cittadino straniero non comunitario presente sul territorio non in regola con le norme sull’immigrazione e permette l’accesso alle principali prestazioni sanitarie. I gruppi con il maggior numero di tesserini Stp (pari al 58,1% del totale) sono quello rumeno e bulgaro (insieme 31,6%), albanese (19,9%), cinese (6,6%) e marocco (5%). Passando ai dell’Azienda ospedaliera di Careggi, nel 2011 i ricoveri sono stati 56.559 di cui 4.955 hanno riguardato cittadini di nazionalità non italiana: si tratta di una percentuale di quasi il 9% che è rimasta pressoché invariata rispetto all’anno precedente. Anche in questo caso la nazionalità più presente è stata quella rumena (864 ricoveri pari al 17,4% del totale dei non italiani ricoverati) seguita da quella albanese (848 ricoveri pari al 16%) e da quella cinese (490 ricoveri pari all’11%). Cittadine e cittadini rumeni sono anche i più numerosi tra gli stranieri ai quali è stato rilasciato un tesserino Stp nel corso del 2011 (per la maggior parte al pronto soccorso, al reparto di tossicologia e al reparto maternità). Scuola E Universita’ All’inizio dell’anno scolastico 2011/2012 gli iscritti stranieri nelle scuole di Firenze erano 7.751 con un’incidenza del 14% sul totale degli alunni (55.811). L’incidenza degli alunni stranieri nei vari livelli di istruzione raggiunge il picco nella scuola media con il 16,2% mentre nella scuola superiore con l’11,6% rappresenta la percentuale minore (a livello numerico però la presenza straniera si distribuisce in maggior numero tra la scuola elementare e la superiore). Negli ultimi quattro anni si è consolidato un trend in continuo aumento: da 6.140 dell’anno scolastico 2007/2008 a 7.751. Tra i gruppi nazionali il più numeroso è quello peruviano (1.149), seguito da quello rumeno (1.084) e quello albanese (1.011). Invece, considerando un parametro di riferimento più ampio, l’Asia risulta l’area geografica più rappresentata (1.966 alunni), seguita dai paesi europei extra Ue (1.796) e dal continente americano (1.725). Per quanto riguarda l’Università, nell’anno accademico 2010/2011 si è registrato ancora un lieve incremento degli iscritti stranieri all’Ateneo fiorentino (comunitari ed extra-comunitari) che sono passati da 3.051 a 3.158 unità su un totale di 54.889. La maggioranza degli studenti stranieri proviene dall’area europea, in particolare dai paesi comunitari e dell’Albania. Le Facoltà di Economia e di Lettere e Filosofia sono quelle con il maggior numero di iscritti non italiani. Inoltre l’incidenza percentuale degli stranieri ai corsi di laurea triennale risulta essere maggiore rispetto a quelli di laurea magistrale (attestandosi rispettivamente al 6% e 4,2%). Si conferma infine come la percentuale di studenti stranieri in corso sia più elevata rispetto a quella dei colleghi italiani. Il Vademecum Immigrazione Questa mattina è stato presentato anche il Vademecum Immigrazione, arrivato alla tredicesima edizione. Pensato fin dal 1996 per gli operatori che hanno a che fare con stranieri o comunitari, negli anni è diventato un utile strumento di informazione per tutti coloro che si trovino ad operare nell’ambiente dell’integrazione di persone straniere nel territorio italiano e in particolare nella realtà fiorentina. Si tratta di un agile sommario di informazioni in cui associazioni, singoli cittadini italiani e stranieri, istituzioni, enti trovano risposte aggiornate. Al suo interno, raccolte in una ottantina di voci in ordine alfabetico, si trovano infatti chiarimenti sul contenuto della normativa, sulla pratica del rinnovo del permesso di soggiorno e via dicendo. Molto curata anche la parte degli indirizzi e recapiti dei vari servizi presenti sul territorio fiorentino. L’opuscolo è stato elaborato dallo Sportello unico comunale immigrazione (Suci). Il report e il vademecum sono disponibili anche sulla rete civica www.Comune.fi.it  alla sezione sportello stranieri.  
   
   
BOLZANO: PRESENTATA L´ATTIVITÀ DELLA RETE ITALIANA PER IL RIMPATRIO VOLONTARIO ASSISTITO  
 
Bolzano, 22 gennaio 2013 - Sono stati presentati recentemente dal Centro di coordinamento per l’immigrazione, istituito presso la Ripartizione lavoro, i progetti della Rete italiana per il rimpatrio volontario assistito (Rirva) ed il ruolo degli assistenti sociali in questo delicato settore. Nel corso dell´incontro il direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn, ed il direttore della Ripartizione famiglia e politiche sociali, Luca Critelli, hanno sottolineato la necessità di fornire un´informazione capillare in merito alle opportunità offerte dalla Rete italiana per il rimpatrio volontario assistito. Si tratta, in sostanza, di offrire la possibilità a cittadini extra comunitari che si trovano in difficoltà nel nostro Paese e non vedono prospettive di inserimento di rientrare nel loro Paese d´origine. A queste persone viene offerto un sostegno logistico e finanziario per il rientro nel loro Paese ed in parte anche per il loro reinserimento. Questo sostegno viene fornito dall´apposito Fondo europeo per il rimpatrio e dal Ministero dell´Interno. L´attività della Rete italiana per il rimpatrio volontario assistito viene coordinata a livello provinciale dalle Ripartizioni lavoro, famiglia e politiche sociali unitamente al Commissariato del Governo. La consulenza e l´informazione vengono inoltre fornite dalle associazioni Caritas Migrantes, Volontarius e dall´Ordine degli assistenti sociali.  
   
   
MILANO: SCUOLE D’INFANZIA. RECORD DI PARTECIPAZIONE ALLE ELEZIONI PER I RAPPRESENTANTI DI NIDI E MATERNE COMUNALI PIÙ DEL DOPPIO DEGLI ELETTORI RISPETTO AL 2010: 15.684 GENITORI VOTANTI E L’83,36% DELLE EDUCATRICI ALLE URNE  
 
 Milano, 22 gennaio 2013 - Oltre 18 mila votanti complessivi, con incrementi di affluenza alle urne di oltre il doppio rispetto alla precedente tornata elettorale. Grande successo di partecipazione alle elezioni per i rappresentanti degli 80 Consigli di Unità Educativa che raggruppano tutti i servizi all’infanzia del Comune del Milano. La consultazione si è tenuta giovedì 17 gennaio nei 146 nidi e nelle 174 materne comunali. Record di affluenza per la componente educativa: ha risposto alle urne l’83,36% rispetto al 31,23% del 2010. In termini assoluti si è passati da poco più di mille educatrici votanti a circa 2.500. Per la componente delle famiglie hanno votato quasi 10 mila genitori in più rispetto al 2010. All’epoca avevano scelto i propri rappresentanti poco meno di 6 mila genitori mentre quest’anno sono stati 15.684. Complessivamente ha votato un genitore su 3. Ottimo riscontro anche per la componente del personale ausiliario. Qui l’affluenza è stata del 69,67% rispetto al 13,05% del 2010. “Siamo contenti della straordinaria partecipazione di genitori, educatrici e personale ausiliario alle elezioni dei rappresentanti. Un riscontro di questo tipo è il segnale di un grande interesse a contribuire alla vita dei servizi all’infanzia. Tutte le componenti hanno voglia di intervenire e incidere per migliorare la qualità di nidi e materne comunali. Anche il lavoro di condivisione avviato e stimolato dall’Amministrazione con le iniziative Maggio ’12 e Maggio ’13 ha fatto salire la voglia di informarsi, partecipare, decidere. Un ruolo chiave che ha favorito partecipazione lo hanno avuto le nuove regole che, dopo oltre 30 anni, hanno cambiato l’organizzazione delle rappresentanze”. È quanto ha dichiarato Maria Grazia Guida, vicesindaco e assessore all’Educazione e Istruzione. La comunicazione ufficiale dei risultati delle elezioni avverrà, come da regolamento, trascorsi i cinque giorni lavorativi entro i quali è possibile effettuare ricorso e quindi dopo giovedì 24 gennaio. Sarà possibile consultare l’elenco degli eletti in tutti i nidi e le materne comunali. Complessivamente, si sono candidate quasi mille persone in rappresentanza delle tre componenti chiamate alle urne; nel dettaglio: 465 genitori, 396 educatici e 82 dipendenti comunali che formano il personale ausiliario.  
   
   
PREMIO VENTURINI, VIA ALLA 3A EDIZIONE FINO AL 31 GENNAIO LA RACCOLTA DELLE CANDIDATURE. LA CERIMONIA E IL CONFERNIMENTO L´8 MARZO.  
 
Parma, 22 gennaio 2013 – La Provincia ha aperto ufficialmente la fase di raccolta delle candidature per la terza edizione del Premio Venturini 2013. Fino al 31 gennaio sarà possibile per tutti i cittadini (singoli e gruppi) inviare proposte nominative di donne che si siano distinte nella loro attività e nella vita nell’affrontare battaglie per i diritti, e che abbiano dimostrato tenacia e costanza nel perseguimento di obiettivi, capacità di distinguersi e di affermarsi anche in ruoli e mondi prevalentemente maschili. I riconoscimenti previsti dal premio - le violette d´oro - saranno consegnarti l’8 marzo 2013 a due donne, l´una che è distinta a Parma e nel territorio provinciale, l´altra che si è affermata in una dimensione nazionale ed europea. Promosso dalla Provincia di Parma e dal Consiglio provinciale, il Premio è intitolato a Pierangela Venturini, avvocato di Parma scomparsa nel 2007, impegnata nell’affermazione e nella difesa dei diritti delle donne e dei minori, fondatrice fra l’altro dell’associazione Forum Donne Giuriste e presidente dell’associazione Centro Antiviolenza di Parma. Le segnalazioni, da inviare entro il 31 gennaio, possono essere trasmesse tramite il modulo scaricabile dal sito www.Pariopportunita.parma.it  o richiedibile all’Ufficio Pari opportunità della Provincia di Parma. Il modulo, che comprendente anche la motivazione della candidatura e il profilo della candidata, potrà essere inviato via mail all’indirizzo pariopportunita@provincia.Parma.it  e via posta all’Ufficio Pari opportunità della Provincia di Parma, Piazzale della Pace 1, 43121 Parma. I premi saranno assegnati da una commissione composta dall’Assessore alle Pari opportunità, da un Assessore designato dal Presidente della Provincia, da tre rappresentanti del Consiglio Provinciale.