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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Settembre 2013
Politica
UN´EUROPA UNITA, FORTE E APERTO: DISCORSO DI BARROSO AI CAPI DELEGAZIONE DELL´UNIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 4 Settembre 2013 – Di seguito l’intervento di di ieri José Manuel Durão Barroso Presidente della Commissione europea: “ Signore e signori, E ´un grande piacere per affrontare ancora una volta il seminario dei capi delegazione del Servizio europeo per l´azione esterna. So che non mi rivolgo solo che tutti qui in questa stanza, ma anche più di 5500 della Commissione e del Seae nelle nostre delegazioni di tutto il mondo. E attraverso te mi sono arrivare ai capi di stato e di governo, i politici, i leader di fede, attivisti della società civile, uomini d´affari, i media e semplici cittadini fin dal più vecchio al più bambini delle scuole dei paesi in cui operiamo e che sono accreditati. Oggi è, quindi, l´occasione per dire un grande "grazie" per il vostro duro lavoro e di esprimere il mio personale apprezzamento per i vostri sforzi. Io sono un convinto sostenitore delle virtù di diplomazia. Infatti una delle critiche che sento spesso è che vorrei essere "troppo diplomatico". Beh a me che non è una critica, in realtà è un complimento. Naturalmente, la diplomazia è essenzialmente di cose concrete in un contesto globale complesso. E nella vita ci sono due fondamentalmente modi di fare le cose: contro gli altri, o con gli altri. Solo cose che si fanno con la gente, comunicati corretto e trasparente, e, infine, accettate da altri una possibilità di superare la prova del tempo e fare un reale cambiamento. Questo è precisamente ciò che la diplomazia è tutto. E non solo ho predicato le virtù della diplomazia, ho anche praticato loro. Come molti di voi sanno, ogni volta che le mie responsabilità interne pesanti permettono - e negli ultimi anni non sono stati facili a questo proposito, ho un impegno con i paesi partner, un viaggio in continenti diversi, incontrando sia i leader politici e della società civile, visitando i nostri progetti che stanno facendo la differenza sul terreno, e incontrando anche i nostri gruppi di eccellenza nelle nostre delegazioni per mostrare il mio apprezzamento per il loro duro lavoro. In questo momento cruciale, dobbiamo dimostrare più che mai che la nostra diplomazia ha un ruolo fondamentale nel plasmare il futuro dell´Europa, e che offre ai nostri cittadini: dalla base della nostra ripresa economica, a far fronte alle sfide globali come il cambiamento climatico , da promuovere e difendere i valori su cui si fonda la nostra Unione per assicurare la pace regionale e mondiale: La nostra Europa avrà successo solo se rimane unito, forte e aperto sulla scena internazionale. Cari colleghi, Ricordo di aver detto che l´anno scorso che l´efficacia della nostra politica estera è una funzione della nostra interna benessere e del successo del nostro progetto di integrazione. Da qui la soluzione alle difficoltà economiche, il ritmo e la qualità della crescita futura e le prospettive demografiche dell´Unione sono tra i fattori chiave che interesseranno il nostro profilo internazionale e la capacità di influenzare gli affari mondiali. È, pertanto, utile evidenziare cui siamo ora rispetto a quando la crisi iniziata. Nel corso di questi ultimi 4 anni abbiamo adottato misure molto dure per affrontare quella che è diventata una crisi di fiducia nel modello europeo, come la crisi finanziaria del 2008, mutato in un primo una crisi sociale e politica economica e quindi. Naturalmente, non ci può essere successo durante la notte. Come potrebbe esserci quando le debolezze strutturali che la crisi esposto e aggravata; eccessivo indebitamento pubblico, aziendale e indebitamento individuale e l´erosione della Ue [o certamente di molti Stati membri »] competitività globale hanno costruito nel corso di decenni? Ma i nostri sforzi per garantire la stabilità, attraverso il consolidamento fiscale unito ad una riforma strutturale profonda e investimenti mirati a porre le basi per una crescita intelligente sostenibile inclusiva, stanno cominciando a dare i suoi frutti. I risultati dell´ultimo trimestre mostrano un modesto, ma incoraggiante crescita del 0,3%, rompendo con due anni di recessione. Il riequilibrio della zona euro è in corso: il miglioramento delle prestazioni al netto delle esportazioni dei paesi più colpiti dalla crisi, è guidata non solo da un calo della domanda interna, ma anche da un aumento della loro competitività. I programmi di riforma impegnativi in ​​corso da parte dei paesi più sotto pressione sta portando ad una inversione di tendenza del clima economico. La Grecia ha fatto importanti riforme strutturali; Irlanda riguadagnato l´accesso ai mercati dei capitali, nell´estate del 2012 e l´economia dovrebbe crescere per il terzo anno consecutivo nel 2013. E quest´anno, per la prima volta in oltre 40 anni, il conto corrente portoghese dovrebbe essere sostanzialmente bilanciati. Abbiamo anche rivisto e rafforzato notevolmente i meccanismi per il coordinamento e la sorveglianza delle politiche economiche e di bilancio all´interno dell´Unione europea. A Union Banking è in divenire. La proposta della Commissione relativa ad un meccanismo unico di vigilanza è stato approvato e mi auguro che la proposta di un meccanismo unico risoluzione che abbiamo presentato recentemente incontrerà lo stesso grado di urgenza e di sostegno. La logica è semplice: se il settore finanziario è diventato transfrontaliera ed europea, la vigilanza e la risoluzione non può rimanere nazionale. Questa la premessa di base della revisione istituzionale che stiamo portando avanti. Abbiamo bisogno di colmare il gap di governance che esiste attualmente. Gli Stati membri non sono più in grado di far fronte ad alcune delle sfide che un´economia globalizzata li mette, quindi abbiamo bisogno di potenziare il livello europeo per farlo. Non si tratta di perdere la sovranità, si tratta di messa in comune di essere più forte, sulla condivisione di potere per riconquistarla. E non si tratta di rinunciare alla politica, si tratta di adattando la nostra cassetta degli attrezzi politica di fare la differenza e contribuire a plasmare la globalizzazione. In netto contrasto con le opinioni dei pessimisti professionali e di quelli che pensano che doom-dicendo è in qualche modo intellettualmente affascinante, l´Unione europea e la zona euro non è implosa - ha infatti ampliato. Nel luglio di quest´anno la Croazia divenne il 28esimo membro della nostra Unione, e dal 1 Gennaio 2014 la Lettonia sarà accolto come Stato membro dell´area dell´euro del 18 °. Signore e signori Nonostante tutti questi sforzi, non siamo ancora fuori dal bosco. Questo non è il tempo per l´autocompiacimento o per allentare l´intensità delle nostre riforme. Molte sfide rimangono: in primo luogo quello della disoccupazione, soprattutto la disoccupazione giovanile, che si attesta a oltre il 50% in alcuni Stati membri. L´unione europea sta incontrando questa sfida con un approccio globale basato sulla garanzia per i giovani - al fine di garantire che tutti i giovani fino a 25 ricevere un´offerta buona qualità del lavoro, un apprendistato, un tirocinio o la possibilità di continuare la loro formazione entro quattro mesi di lasciare l´istruzione formale o disoccupato. Abbiamo bisogno di prevenire i rischi di una ripresa senza lavoro. Giovani uomini e donne in Europa hanno bisogno di essere data la possibilità di avere successo. La nostra capacità di difendere i nostri interessi e valori in tutto il mondo anche le cerniere sulla nostra coesione interna e la solidarietà, tra i cittadini e tra gli Stati membri, l´efficacia del nostro modello di integrazione e sulla legittimità del nostro costrutto politico. Cari colleghi, In un mondo dove le dimensioni contano e la scala è un bene, sia economicamente che politicamente, dobbiamo utilizzare il nostro peso collettivo per modellare un ordine internazionale fondato e promuovere i nostri interessi. Ci leviamo in piedi di altezza, quando stiamo insieme, ma perdiamo statura quando ci separiamo. In tutto questo abbiamo una buona storia da raccontare: una storia a cui è stato tutto realizzato e continueremo a fare, un contributo significativo. L´unione europea, con i suoi 507 milioni di abitanti rappresenta il 7,3% della popolazione mondiale, ma rappresenta oltre il 23% del Pil mondiale. Nostro Pil combinato è maggiore di quello degli Stati Uniti e due volte quella della Cina. Vi prego di notare che ho detto "nostro Pil combinato", viviamo in un mondo di giganti della globalizzazione, un mondo in cui l´economia del nostro grande Stato membro è solo il 40% delle dimensioni della Cina e meno di un quarto delle dimensioni degli Stati Uniti; un mondo in cui il Pil di ciascuno dei nostri prossimi due più grandi economie è paragonabile a quella del Brasile. Non è, tuttavia, solo di dimensioni e di scala. Si tratta anche di modello. In un mondo interdipendente e policentrico, l´Unione è dotata di potenti attivi tra grande capitale umano, società civili vivaci, un´economia sociale di mercato con gli standard, le aziende di alta classe mondiale del lavoro e ambientale e, non ultimo, un modello di governance che riconcilia la sovranità nazionale con la cooperazione inter-statale e di integrazione politica. Abbiamo assistito a manifestazioni e disordini sociali in diversi paesi in tutto il mondo. La democrazia è in fase di test in tutto il mondo. Cambiamento è giunto alle altre parti del mondo, non solo in Europa. L´enorme aumento della classe media globale - da 1,8 miliardi a 3,2 miliardi nel 2020 e 4,9 miliardi nel 2050 - è un enorme fattore di trasformazione del mondo. Migliori servizi, alloggio, assistenza sanitaria, l´ambiente e la responsabilità politica sarà in alto la domanda. Tutti hanno bisogno di adattare e riformare. Abbiamo capito in fretta in Europa, ma è importante che in altri paesi e altre regioni del mondo fanno lo stesso. Cari colleghi, In definitiva il mondo ha bisogno di intelligente, sostenibile e inclusiva crescita economica. Questo è ciò che si discuterà nel corso della settimana, quando mi recherò a San Pietroburgo, insieme con il Presidente Van Rompuy, a rappresentare l´Unione europea al vertice del G20. Il commercio è uno dei motori di questa crescita: abbiamo bisogno di rimanere aperti e sfruttare il potenziale di crescita delle altre regioni del mondo. Grazie all´apertura del nostro regime commerciale l´Ue rimane il più grande giocatore sulla scena del commercio mondiale. Gli ultimi dati indicano che l´Unione europea ha un surplus commerciale di 10 miliardi di euro con il resto del mondo [€ 17300000000 eccedenza nel caso dell´area euro]. L´ue è il maggiore esportatore e il primo importatore di merci tra il G20. E noi siamo il principale partner commerciale di più di 80 paesi, tra cui Stati Uniti, Cina, Russia, India, Brasile e Sud Africa. Rimaniamo il più importante attore globale proprio perché siamo uniti. Vogliamo commercio per essere aperto e leale, rispettando norme e regole internazionali. Il libero scambio per tutti non deve essere una corsa gratuita per alcuni. Ci sarà solo ottenere che se rimaniamo ambizioso in apertura e conclusione di accordi commerciali che promuovono la crescita e l´occupazione per la nostra economia e se restiamo coesa quando difendere le norme europee e internazionali, per garantire la parità di condizioni. Tali offerte possono avere un impatto significativo. Per esempio, il bilancio annuale di una famiglia media europea deve aumentare di circa € 500 una volta i negoziati Ue-usa avviate nel giugno 2013 sono conclusi con successo. Il resto del mondo, si distingue anche per beneficiare degli effetti positivi di questo accordo commerciale, come è impostato per produrre un effetto di spill-over di aggiungere un extra di € 100.000.000.000 per l´economia mondiale. E nonostante il nostro ambizioso programma di scambi bilaterali, che comprende anche accordi di libero scambio con il Giappone, il Canada, l´India, paesi del Sudest asiatico, i paesi vicini e con il Mercosur rimaniamo impegnati per l´agenda di Doha e al processo multilaterale. Ci aspettiamo che questi accordi possano servire da stimolo per progredire nei negoziati commerciali globali. L´energia è un elemento essenziale della nostra competitività e la sicurezza economica. Una catena è forte quanto il suo anello più debole, e la nostra Unione è solo come "sicura energia", come i più esposti dei nostri membri. Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno per completare il nostro mercato interno dell´energia entro la fine del prossimo anno - e ho lavorato duramente per ottenere gli Stati membri ad accordo su questo, ed eliminare eventuali isole energetiche che ancora possono esistere in Europa. Questo è, tra l´altro, anche un importante motore di crescita in Europa. E sul fronte esterno, abbiamo anche migliorato il nostro gioco e rafforzato la nostra diversità di forniture - le importanti decisioni recenti prese sul corridoio meridionale del gas, una priorità chiave per la Commissione, di essere un esempio di tale progresso. Proprio come la globalizzazione ha accentuato nuove sfide economiche, ha portato anche ad altre questioni globali, per esempio, il cambiamento climatico e garantire uno sviluppo sostenibile. Ecco le politiche interne dell´Unione svolgono un ruolo importante nel plasmare le nostre azioni esterne. Colgo l´esempio dei cambiamenti climatici - una delle sfide più importanti che dobbiamo affrontare. Le emissioni di gas serra del conto dell´Ue per solo circa il 11% delle emissioni globali, e il nostro continuo successo nel ridurre la loro attraverso la nostra energia e ambizioso pacchetto clima fino al 2020 significa che questa quota scenderà ulteriormente in futuro. Già oggi, le nostre emissioni di importo pro capite di meno della metà di quelli degli Stati Uniti e sono a livelli simili a quelli, in rapido aumento, le emissioni pro capite della Cina. Pertanto, è evidente che abbiamo bisogno di un accordo sul clima veramente globale per proteggere realmente il nostro pianeta. Abbiamo bisogno di un approccio globale, accordo giuridicamente vincolante che copre tutti gli emettitori. I prossimi due anni saranno cruciali per sviluppare questo accordo globale, e noi dobbiamo restare in prima linea in questo lavoro con la nostra diplomazia verde. In particolare, dobbiamo continuare a sostenere i paesi in via di sviluppo nei loro sforzi per combattere il cambiamento climatico. Sono alleati chiave qui! L´ue è il principale donatore mondiale di finanziamenti per il clima nei paesi in via di sviluppo. Come sapete, abbiamo già fornito oltre € 7,3 miliardi in finanziamenti ´fast start´ per i paesi in via di sviluppo nel 2010-2012, più di quanto originariamente promesso. A partire dal prossimo anno, almeno il 20% del nostro aiuto esterno nell´ambito del nuovo Qfp andrà a fini di sostenibilità. Al di là di azione per il clima globale, ci sarà un secondo tasto "rendez-vous", nel 2015: il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e l´accordo su un nuovo programma di sviluppo globale che dovrebbe unire la lotta contro la povertà, con la lotta per la sostenibilità. L´europa è e rimane donatore più generoso al mondo di aiuti allo sviluppo e rappresenta oltre la metà degli aiuti globali, anche in tempi economicamente difficili. Il nostro nuovo quadro finanziario pluriennale periodo 2014-2020 sarà mantenere elevati livelli di aiuti esterni. Ho combattuto duramente per questo, non solo perché è la cosa giusta da fare dal punto di vista morale, ma anche perché è centrale per la nostra credibilità strategica, come le nostre delegazioni che attuano i nostri numerosi progetti conoscono meglio di chiunque altro. Stiamo anche lavorando attivamente per sviluppare il potenziale di esportazione dei paesi in via di sviluppo in modo giusto ed equo. Questa è la chiave, lo sviluppo può essere raggiunto solo attraverso la progressiva integrazione di tutti i paesi nell´economia mondiale. Cari Colleghi, Ognuno di voi sa che giorno dopo giorno, lo facciamo fare la differenza sul campo. Attraverso la prospettiva di adesione all´Unione europea, attraverso il nostro potere di attrazione, stiamo lentamente ma inesorabilmente portare avanti un cambiamento nel settore chiave del Sud Est Europa. Quest´anno, grazie agli sforzi instancabili di Cathy Ashton e il suo team, abbiamo raggiunto un accordo storico tra la Serbia e il Kosovo, che è stato possibile solo perché è stato completato da passi paralleli di fissare una data per l´apertura dei negoziati di adesione con la Serbia e l´avvio dei negoziati per una stabilizzazione e accordo di associazione con il Kosovo. Più tardi nel corso dell´anno avremo un appuntamento storico di Vilnius per il nostro terzo vertice del partenariato orientale, avviato durante il mio mandato come Presidente della Commissione. Siamo vicini a concludere l´obiettivo principale di associazione politica e l´integrazione economica con la maggior parte di questi paesi. Questo dovrebbe essere un passo decisivo per ancorare il loro processo di riforma e la loro graduale ravvicinamento all´Ue. Ma questo è solo un passo, anche se importante. Dovranno dimostrare che vogliono viaggiare per il resto del viaggio. Esso dipenderà in ultima analisi di loro e sulla loro volontà e la determinazione di vivere secondo i principi e le norme dell´Ue. Le loro decisioni sovrane devono essere pienamente rispettati e che dovrebbero decidere priva di pressioni esterne. La tragica situazione in alcuni paesi del nostro vicinato meridionale è un potente promemoria che non abbiamo raggiunto la fine della storia. La storia la si vive e combatte nei quartieri di Damasco e Homs, nelle piazze del Cairo e di Alessandria e nelle strade di Tunisi. Siria resta una macchia sulla coscienza del mondo, stiamo assistendo le cose che abbiamo pensato sono stati a lungo sradicato dal comportamento umano. L´uso di armi chimiche è un atto aberrante che merita la nostra più ferma condanna. Non può passare inosservato o impuniti. Ma dobbiamo anche concentrarsi su una soluzione completa per il conflitto. La possibilità di pace sta svanendo velocemente è nostro dovere collettivo di ripristinarlo. Egitto mostra anche che la democrazia non è un fiume calma che scorre sempre in linea retta. Ci sono molti colpi di scena. Per la democrazia da costruire abbiamo bisogno di persone e le forze impegnate per i suoi principi e alle libertà fondamentali che sono alla base di esso. E ´essenziale che in Egitto sia le autorità provvisorie e l´opposizione dimostrano questo impegno. Nel mio ultimo discorso sullo stato dell´Unione ho parlato del mio impegno per un´Europa unita, forte e aperto. Con una politica estera autorevole e più efficace nel suo cuore. Ciò richiede anche una politica più forte e più efficace difesa dell´Unione europea. Abbiamo bisogno di rafforzare la nostra capacità di partecipare a missioni militari e civili per la stabilizzazione regioni in conflitto. Dobbiamo assumerci le nostre responsabilità nel mondo come forza per la stabilità. Abbiamo bisogno di rinvigorire un settore importante del nostro settore con un elevato livello di innovazione e contenuto tecnologico. E abbiamo bisogno di fare la maggior parte del denaro dei nostri contribuenti. Questi sono stati i principi che hanno guidato la recente comunicazione della Commissione sulla difesa, che spero sarà accompagnata da un simile grado di ambizione del Consiglio europeo quando si riunirà a dicembre per discutere di difesa europea. Vogliamo un mondo di cooperazione internazionale basata su una normativa fondata ordine globale. La nostra partnership con l´Onu è fondamentale in questo senso. Proprio lo scorso fine settimana, ho co-sponsorizzato con il segretario generale dell´Onu Ban Ki Moon una ritirata strategica con i leader globali da vari ambiti della vita esattamente per riflettere sulle sfide globali e rafforzare questa visione comune di un multilateralismo efficace. Ma cerchiamo di non ingannare noi stessi. Concorrenza ancora esiste ed esisterà per molto tempo: la competizione per la crescita, la competizione per le risorse, e la concorrenza di modelli. Questi sono tutti validi motivi per cui l´Ue ha bisogno di appendere insieme, se non vuole essere impiccato alto e asciutto a parte. Signore e signori, Nei discorsi precedenti ho fatto riferimento a tutti voi, che ha iniziato questo progetto del Seae come veri pionieri. Ma con questi tre anni di lavoro penso che tu abbia già trasferito da pionieri a coloni. Abbiamo ottenuto molto insieme in poco tempo dalla creazione del Seae. C´è molto di più da fare. Sono certo che costruire sulle fondamenta che sono state create la dimensione esterna dell´Unione europea continuerà a essere rafforzata. Questa è la dimensione voi rappresentate in termini di lavoro quotidiano, l´impegno e l´ingresso intellettuale, questa è la dimensione che continuerà ad essere uno dei pilastri su cui si fonda il futuro della nostra Unione: una Unione che soddisfi le aspirazioni dei cittadini e giochi un ruolo attivo e costruttivo nel mondo. Vi ringrazio per l´attenzione e attendo con ansia i vostri commenti e domande.  
   
   
VIVIANE REDING, COGLIERE IL GRANDE GIORNO NEL 2014: UNA DEMOCRAZIA PARLAMENTARE EUROPEA IN AZIONE  
 
Bruxelles, 4 Settembre 2013 – Di seguito l’intervento di Viviane Reding Vice-presidente della Commissione europea, commissario Ue alla Giustizia: “ Ci sono solo 260 giorni rimanenti prima delle elezioni europee. Noi, i politici europei o più in generale, noi, gli amici di un´Europa federale, hanno tutti a matita in quella settimana di maggio nei nostri diari. Molto è stato fatto per prepararsi al grande giorno, e io vi ricorderà in un minuto le diverse raccomandazioni che la Commissione ha in proposito, spesso eco nel lavoro svolto dal Parlamento europeo, sotto l´impulso del mio amico Andrew Duff. 260 giorni prima delle elezioni europee, è anche il momento di pensare al giorno dopo: come può una futura Europa essere modellato? Che cosa è stato fatto per preparare le elezioni del Pe 2014: Abbiamo già dedicato un grande sforzo per preparare le prossime elezioni del Parlamento europeo. Nel marzo di quest´anno, la Commissione ha formulato una serie di raccomandazioni per rafforzare il legame tra i cittadini e l´Ue: Prima e durante le elezioni, i partiti politici nazionali dovrebbero rendere chiaro a quale partito politico europeo sono affiliati, Gli Stati membri dovrebbero concordare un giorno comune per le elezioni europee, I partiti politici dovrebbero rendere noto quale candidato alla Presidenza della Commissione europea sostengono, Partiti nazionali dovrebbero informare gli elettori durante la campagna del loro candidato alla Presidenza della Commissione europea. La "Relazione Duff" eco molti punti dalla propria la raccomandazione della Commissione in materia. Ma la questione ora è ... Che cosa succede il giorno dopo le elezioni? Cari amici, vorrei condividere con voi alcune idee su ciò che potrebbe accadere il giorno dopo i risultati delle elezioni del Parlamento europeo sono pubblicati. Quella mattina potrebbe diventare cruciale nella formazione della nostra democrazia parlamentare. Immaginate che lo stesso scenario in un paese governato da un regime parlamentare: la mattina dopo le elezioni, i leader dei partiti politici contano i voti e cercano partner della coalizione. I progetti per i programmi che disciplinano sono discussi; posizioni chiave sono negoziati; nomi per Capo del governo sono state avanzate. Il Capo dello Stato ha il ruolo del conciliatore, l´arbitro. Quando il processo è abbastanza sviluppata, il Capo dello Stato propone un candidato e, dopo un voto della Camera eletto, un nuovo governo entra in carica. Questo processo ha il merito di immediatamente e per il resto della legislatura tradurre i voti dei cittadini in termini politici: una coalizione si definisce il suo programma politico pubblicato e designa per i migliori posti di lavoro sono resi pubblici. Gli elettori possono vedere che il loro voto conta e fa la differenza. Già nel 2007, quando la Conferenza intergovernativa ha adottato il trattato di Lisbona, una dichiarazione è stata allegata al trattato, proprio su questo argomento: il giorno dopo le elezioni del Parlamento europeo. Dichiarazione 11 prevede che, prima della decisione del Consiglio europeo a proporre un candidato per il presidente della Commissione europea, consultazioni organizzate tra il Parlamento europeo e il Consiglio europeo. Format, le procedure, le modalità sono lasciate aperte per coloro che vivranno quel momento. Credo che questa sia un´opportunità unica per sviluppare e rafforzare un sistema parlamentare vero per la nostra Unione e, quindi, di dare una risposta ai due su tre europei che attualmente pensano che la loro voce non conta nella Ue. Il Parlamento europeo, come la rappresentanza dei cittadini, deve essere al centro del nostro sistema, esercitando il controllo democratico dei trattati Ue. Il potere esecutivo, la Commissione europea, sarà quindi non solo essere responsabile nei suoi confronti, ma anche sostenuto nelle sue azioni da parte della sua maggioranza. Sarebbe dare più coerenza alle decisioni politiche adottate dall´Unione europea. In questa costruzione, il Consiglio dei ministri, in rappresentanza degli Stati membri, agirà come la Camera superiore (o Senato, o Bundesrat). Che cosa succede il giorno dopo il voto? Subito dopo i risultati sono noti, i leader politici dei maggiori gruppi dovrebbero incontrare il presidente del Consiglio europeo per iniziare a discutere i nomi per i potenziali candidati alla carica di presidente della Commissione europea. I candidati designati devono essere proposte dal gruppo politico (s), che detiene la maggioranza ed essere accompagnati da un altro gruppo politico principale (s). Solo questi sarebbero poi essere proposte al Consiglio europeo. Il presidente Van Rompuy fungerà da "intermediario" e consultare avanti e indietro tra le due istituzioni. Questa negoziazione sarà quindi portare ad una chiara nomina del Presidente della Commissione europea. Il Presidente sarà eletto dal Parlamento europeo, attraverso una votazione, e quindi riceverà legittimità democratica. Questo processo non si svolgerà sulla base di regole oscure o sconosciute, ma nel pieno rispetto delle tradizioni di un regime parlamentare. Conclusione - Come federalisti, crediamo che solo un "Stati Uniti d´Europa", avrebbe completato il progetto lanciato dai padri fondatori all´indomani della Seconda guerra mondiale. Proprio come Costituzione americana inizia con le parole "noi il popolo", il nostro cammino verso un´Unione federale pienamente democratico deve iniziare con il popolo. Se le persone non sono dalla nostra parte, noi politici e intellettuali, quindi il nostro progetto è destinato a fallire. Le prossime elezioni del Parlamento europeo sono l´occasione per dare la nostra Unione europea un regime parlamentare vera, dove ogni cittadino vede ciò che il loro voto fa ed esercita il controllo democratico sull´esecutivo. Solo se i cittadini europei si rendono conto che sono al centro del nostro progetto, possiamo arrivare alla fase successiva: una Unione federale politico. Sono convinto che con un po ´di fantasia e coraggio, i leader del Parlamento europeo, della Commissione e il Presidente Van Rompuy saranno in grado di ottenere questo fatto. I tempi sono maturi per la democrazia parlamentare a livello europeo.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, MARC TARABELLA: ASSICURARE UN MIGLIOR UTILIZZO DEI FONDI PUBBLICI  
 
Bruxelles, 4 settembre 2013 - Al voto giovedì in commissione al Mercato interno un nuovo accordo sui mercati pubblici, che rappresentano il 19% del Pil dell´Unione europea. Abbiamo incontrato il relatore Marc Tarabella, deputato belga di centro sinistra, per conoscere meglio le nuove regole. Quali sono i vantaggi di queste nuove regole? In futuro il prezzo più basso non sarà il criterio principale per l´attribuzione di un appalto, bensì l´offerta economicamente più vantaggiosa. È un passo avanti importante perché permette di evitare le offerte troppo basse e quelle che di scarsa qualità. Un altra parte importante riguarda i sub-appalti, spesso il motivo per il quale vengono persi molti soldi pubblici. Agli Stati membri spetterà il dovere di esigere la massima trasparenza. Queste regole implicano il rispetto delle direttive europee, delle leggi nazionali e delle convenzioni collettive di lavoro. Un´azienda che non rispetta queste regole sarà esclusa dal sistema. Chi beneficerà delle nuove regole? Le piccole aziende non saranno più obbligate a inviare una serie infinita di documenti per iniziare la procedura, ma potranno inviare anche via internet la loro offerta e ottenere maggiori informazioni. Diminuire la burocrazia significa permettere alle aziende più piccole di inserirsi nel mercato pubblico. L´innovazione ha un ruolo importante in questo processo... Non possiamo dire che vogliamo offrire un servizio migliore ai cittadini europei senza mettere l´innovazione in primo piano!  
   
   
UE: DICHIARAZIONE KRISTALINA GEORGIEVA SU ULTIMA FIGURA DI PROFUGHI IN FUGA DALLA CRISI SIRIANA  
 
Bruxelles, 4 settembre 2013 - " Oggi è stato confermato che il numero di rifugiati che sono fuggiti dalla guerra in Siria nei paesi limitrofi ha raggiunto il traguardo spaventosa di due milioni. Oltre la metà di tutti i rifugiati sono bambini. Il numero è raddoppiato nel breve periodo dal 16 marzo 2013, e ha ormai raggiunto la cifra tragica. Cercando di visualizzare ciò che questo significa, basti pensare a quattro volte il numero di cittadini di Manchester o Lione o poco più la popolazione di Varsavia. Poi immaginare anche ciò che questo movimento improvviso di una popolazione della città di dimensioni significa in termini di aumento della pressione sulle risorse, come l´istruzione, la salute e la sicurezza per i paesi che ospitano i profughi. La maggior parte di coloro che hanno dovuto abbandonare la Siria si concentra in quattro paesi, la Turchia, la Giordania, il Libano e l´Iraq. E ´una tragedia per coloro che sono stati costretti ad abbandonare le loro case. E significa anche un enorme sacrificio per i loro ospiti generosi che stanno affrontando molte sfide alla propria stabilità a seguito dell´esodo dalla Siria. Tragico e crudele come è, la verità è che con la violenza diventa sempre più feroce, brutale e disumana, la marea di profughi è destinata a continuare a crescere. E sempre più la popolazione civile è l´occhio del bersaglio. Ancora una volta, chiedo per il combattimento a cessare e per una soluzione politica da trovare con urgenza. Fino a quel momento - e potrebbe essere più lontano dalla nostra portata che mai - ripeto il mio appello a tutte le parti di rispettare il diritto internazionale umanitario e per proteggere i civili e coloro aiutandoli a sopravvivere ".  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, IN DIRETTA: PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ANNUALE SULLA SITUAZIONE D´ASILO IN UE 2012  
 
Bruxelles, 4 settembre 2013 - Il numero dei richiedenti asilo in Ue nel 2012 è cresciuto dell´11% rispetto all´anno precedente, secondo il rapporto annuale realizzato dall´Ufficio europeo di sostegno per l´asilo. Le domande provengono principalmente dall´Afghanistan e sempre di più dalla Siria. La relazione sarà presentata in commissione alle Libertà civili giovedì 5 settembre. Segui l´evento in diretta. Http://www.europarl.europa.eu/ep-live/en/committees/video?event=20130905-0900-committee-libe Come nel 2011 il numero maggiore di richiedenti asilo proviene dall´Afghanistan (circa 28.000 come nell´anno precedente). Al secondo posto arrivano le richieste dalla Russia, 32% in più rispetto al 2011, e al terzo posto si posiziona la Siria che passa da 7.885 nel 2011 a 24.110 nel 2012. Un forte aumento che riflette la grave crisi umanitaria e il conseguente esodo dal paese. Le destinazioni più richieste sono: la Germania (77.650), la Francia (61.445) e la Svezia (43.945). Questi tre paesi hanno subito rispettivamente un aumento di 46%, 7% e 48%. Il Parlamento europeo ha sostenuto le nuove regole relative ai richiedenti asilo, che entreranno in vigore a partire dalla seconda metà del 2015. Esse comprendono delle procedure e delle scadenze per le richieste di asilo, oltre al rispetto dei diritti umani per i richiedenti asilo che arrivano in Ue.  
   
   
LáSZLó BARANYAY È IL NUOVO VICEPRESIDENTE DELLA BEI  
 
Lussemburgo, 3 settembre 2013 - László Baranyay ha assunto l´incarico di Vice-presidente e membro del Comitato di Gestione della Banca europea per gli investimenti (Bei), il 1 ° settembre 2013. Egli è riuscito Sig. Anton Rop, che ha completato un periodo di tre anni come Vice Presidente della Bei. Mr Baranyay, un cittadino della Repubblica ungherese, è stato nominato dal Consiglio dei governatori della Bei, sulla base di una proposta del Ministro dell´economia nazionale ungherese, con l´accordo del collegio elettorale azionista composto da Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Ungheria, Malta, Polonia, Slovacchia e Slovenia. Nel comitato direttivo della Bei, Baranyay avrà la responsabilità di supervisione per le operazioni in un certo numero di Stati membri dell´Unione europea (Repubblica Ceca, Croazia, Ungheria, Polonia, Slovacchia e Slovenia) e per i servizi di consulenza in Jaspers. Egli sarà anche servire come Governatore supplente della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers), di cui la Bei è azionista. Per quanto riguarda il nuovo incarico presso la Bei, Baranyay ha dichiarato: "Apprezzo molto aver avuto la possibilità di unirsi alla Bei, la banca dell´Unione europea, incentrata com´è sulla realizzazione degli obiettivi politici dell´Ue, in particolare quelli di sempre promuovere la crescita e la creazione di occupazione e il rafforzamento della competitività, che rappresentano le grandi sfide degli Stati membri dell´Ue si trovano ad affrontare a causa delle attuali difficoltà economiche ". Prima di diventare un membro del comitato direttivo della Bei, signor Baranyay stato Amministratore Delegato e Presidente del Consiglio di Amministrazione della Mfb Hungarian Development Bank e membro del Consiglio di Sorveglianza della Banca Nazionale Ungherese. Mr Baranyay è laureato in Studi economici da Budapest University.  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA AUTORIZZA IL PIANO DI RISOLUZIONE ORDINATA DI HYPO GROUP ALPE ADRIA  
 
Bruxelles, 3 settembre 2013 - La Commissione europea ha approvato un piano per la risoluzione ordinata della banca austriaca Hypo Group Alpe Adria (Hgaa). Sentiva che il piano presentato è compatibile con le norme Ue in materia di aiuti di Stato. Insieme con l´approvazione di questo piano, ha permesso sia l´aiuto finora per Hgaa e assistenza supplementare che può essere richiesto per la risoluzione. Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione responsabile per la concorrenza, ha dichiarato in proposito: "Dopo un lungo periodo di tempo trascorso cercando di concordare un piano per Hgaa trovare un modello di business sostenibile, è il momento l´adozione di una decisione finale chiude questo capitolo una volta per tutte, a poco a poco ripristino di una concorrenza leale sul mercato e riducendo al minimo il costo per i contribuenti, che hanno già pagato un prezzo molto alto ". Il piano prevede che le attività della banca stanno "lavorando" saranno venduti, mentre le attività non sostenibili sarà un processo ordinato di risoluzione. Un contratto di vendita è stato firmato a maggio per la controllata austriaca e la rete del sud-est Europa sarà venduto entro il 30 giugno 2015. Fino a quando il processo di vendita è completata, l´Austria si è impegnata a una serie di restrizioni alla nuove imprese, soprattutto in termini di controllo del rischio, al fine di garantire che il valore di mercato delle società controllate è rafforzato e che le distorsioni della concorrenza siano ridotte al minimo. In base a questo piano, l´aiuto di Hgaa è compatibile con le regole applicate dal aiuti di Stato Ue alle banche durante la crisi. L´approvazione di questo piano mette fine a una delle più lunghe di attività nel settore bancario dall´inizio della crisi finanziaria, l´aiuto. Hgaa ricevuto il primo soccorso dalla Repubblica d´Austria, nel dicembre 2008. Da allora, una serie di altre misure di sostegno sono state prese dal governo in favore della banca. In totale, ha ricevuto l´assistenza di 2,85 miliardi di euro in capitale o di capitale garanzie, garanzie sui suoi beni per un importo di 300 milioni di euro e garantisce di rifinanziare la quantità di 1350000000 €. Il piano è stato notificato dall´Austria il 29 giugno 2013. Sfondo Hgaa è un gruppo finanziario internazionale attuale, che ha la sua sede a Klagenfurt (Carinzia), da cui le attività nel settore bancario e leasing - compresa la parte di risolvere - sono monitorate e controllate tramite Hypo Alpe-adria Bank International ("Hbint"). Attualmente, il gruppo opera in Austria e nei paesi del Sud-est Europa, vale a dire la Slovenia, la Croazia, la Bosnia-erzegovina, Serbia e Montenegro. Alla fine del 2012, il totale delle attività Hgaa ammontano a € 33800000000, e il suo rischio ponderato circa 21 miliardi di patrimonio. Hgaa è al 100% di proprietà della Repubblica d´Austria. La banca ha già iniziato il processo di affrontare alcune delle sue linee di business in diversi paesi, in particolare nel settore del leasing nel sud-est Europa, così come le sue attività in Italia. Negli ultimi anni, Hgaa ricevuto diverse misure di aiuto. Nel dicembre 2008, il gruppo ha ricevuto una iniezione di Austria Tier 1 senza diritto di voto ( Partizipationskapital ) di 900 milioni di euro, sulla base del meccanismo di sostegno della banca austriaca. Inoltre, essa ha ricevuto garanzie per un importo di 1,35 miliardi di euro per un prestito obbligazionario sotto un programma di emissione sulla base del meccanismo di cui sopra. Alla fine del 2009, la banca ha ricevuto un´iniezione di capitale da parte dello Stato per la somma di 450 milioni di euro ed ha ottenuto una garanzia sulle sue attività per € 100 milioni. Inoltre, l´Austria è stato concesso alla fine del 2010, una garanzia di 200 milioni di euro sui propri beni, e nel dicembre 2012, il gruppo ha ricevuto una nuova iniezione di capitale di 500 milioni di euro e una garanzia statale su strumenti di debito subordinati Tier 2 per un valore nominale di € 1 miliardo. Il piano di sopra è la capacità di fornire un nuovo supporto per la risoluzione in uno scenario di crisi. La versione non riservata della decisione sarà pubblicato nel registro degli aiuti di Stato con il numero Sa.32554 sul sito web della Dg Concorrenza , una volta eventuali questioni di riservatezza sono stati risolti. ´s newsletter elettronica dal titolo "State Aid Weekly e-News" riporta le ultime decisioni pubblicate nella Gazzetta ufficiale degli aiuti di Stato e su internet.  
   
   
FSE: ABRUZZO, 2 MLN PER INTERNAZIONALIZZAZIONE RETI D´IMPRESA  
 
Pescara, 4 settembre 2013 - E´ stato pubblicato ieri mattina il bando di gara attuativo del progetto speciale "Reti di imprese per l´internazionalizzazione", finanziato con 2 milioni di euro del P.o. Fse 2012/13, finalizzato ad accrescere le opportunità di accesso ai mercati internazionali delle imprese abruzzesi operanti nei settori agroalimentare, meccanica, efficienza energetica e moda. L´intervento intende promuovere nuove opportunità di crescita e visibilità per le imprese del territorio abruzzese attraverso la capitalizzazione delle esperienze pregresse, l´apprendimento di nuove modalità collaborative e il potenziamento e la valorizzazione del capitale umano. In particolare, si intende sostenere l´implementazione di processi d´internazionalizzazione delle imprese abruzzesi attraverso la costituzione di reti finalizzate alla sperimentazione di modelli formativi diretti al rafforzamento delle competenze delle figure professionali interne alle aziende beneficiarie dell´intervento, al fine di presidiare l´esercizio di funzioni di marketing, comunicazione o altre, necessarie in chiave di apertura al mercato internazionale. Le offerte relative al bando dovranno essere inviate entro e non oltre la data del 21/10/2013. Questo il commento dell´assessore al Lavoro e Formazione, Paolo Gatti. "Il Pil mondiale nonostante la crisi economica cresce. Ci sono mercati che avanzano e fasce di popolazione che entrano nel benessere e nel sistama consumistico. A loro dobbiamo guardare per offrire i nostri prodotti, i nostri servizi, il nostro stile di vita. Per essere pronti a questa sfida dobbiamo promuovere una cultura aziendale diffusa che possa consentire alle piccole e medie imprese abruzzesi appartenenti a settori di peculiare vocazione produttiva del territorio regionale di rivolgersi al mercato estero, acquisendo nuove e strategiche competenze finalizzate alla crescita imprenditoriale e manageriale. Questa è una importante occasione per le imprese abruzzesi che, nella particolare congiuntura economico-finanziaria dei nostri tempi, potranno accrescere le proprie possibilità di espansione verso mercati esteri acquisendo, altresì, competenze nuove e strategiche nell´ottica di una maggiore competitività".  
   
   
A GARDA DA OGGI A VENERDI’ CONFRONTO EUROPEO SU “INVESTIRE NELLE POLITICHE SOCIALI” ASSEMBLEA GENERALE DI ENSA E CONSIGLIO AMMINISTRAZIONE DI ELISAN  
 
Venezia, 4 settembre 2013 - Oggi a Garda (Verona), nella sede del Comune, si terrà a partire dalle ore 14,30 l’Assemblea generale dell’ Ensa (European Network of Social Authorities) che raggruppa i tecnici delle politiche sociali europee) e il consiglio di amministrazione di Elisan (European Local Inclusion & Social Action) il network europeo presieduto dall’Assessore veneto ai servizi sociali Remo Sernagiotto, network composto dai rappresentanti politici di 1200 tra Città e Regioni di 12 paesi europei (dall’Italia alla Francia, Spagna, Germania, Belgio, Bulgaria, Grecia, Irlanda, Polonia, Romania, Svezia) comprensivi di 30 milioni di abitanti. Il tema del confronto si svilupperà sull’esigenza e l’importanza degli investimenti complessivi nel settore delle politiche sociali in Europa. “Per reagire alla crisi economica che tocca particolarmente i giovani, le famiglie, le donne, gli anziani, i disabili e l’infanzia - afferma l’Assessore Sernagiotto - abbiamo scelto di dare priorità agli investimenti sociali per un uso più innovativo ed efficiente delle risorse. In particolare quest’anno ci stiamo concentrando sulla cittadinanza attiva, l’integrazione europea ed il dialogo interculturale favorendo l’occupazione e il coinvolgimento dei giovani indipendentemente dal grado di istruzione e dalla provenienza sociale”. “Scopo di questi network, Ensa ed Elisan – ricorda Sernagiotto – è di far contare di più gli enti locali nelle politiche sociali europee e presso il Parlamento e la Commissione Europea; fare squadra per usare al meglio i finanziamenti europei e i fondi strutturali proponendo azioni e buone pratiche in tema di innovazione sociale nel campo delle povertà e nuove povertà, dell’ invecchiamento attivo della popolazione per ritardare il più possibile la non autosufficienza, della conciliazione dei tempi di lavoro con quelli di vita in accordo tra mondo delle imprese e mondo del lavoro”.  
   
   
EGITTO, MARONI: PRESERVARE LA COESISTENZA INTERRELIGIOSA  
 
Gazzada Schianno/Va, 4 settembre 2013 - "L´approfondimento storico del tema religioso e culturale nelle terre attraversate dal Nilo è, devo dire purtroppo, di drammatica attualità". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha esordito nell´intervento tenuto al convegno ´Popoli, Religioni e Chiese lungo il corso del Nilo. Dal Faraone cristiano al Leone di Giuda´ a Villa Cagnola a Gazzada (Varese). Situazione Politica Difficile - Dopo aver ringraziato gli organizzatori - la Fondazione Ambrosiana Paolo Vi e l´Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano - e tutti gli enti che hanno partecipato alla realizzazione dell´evento e dopo aver salutato tutti i presenti, soprattutto i numerosi relatori "giunti a Varese dagli atenei più prestigiosi del mondo", il governatore si è soffermato sulla difficile situazione che sta attraversando il grande Paese mediorientale. "Da diversi mesi - ha detto - l´Egitto sta vivendo una crisi politica e istituzionale molto difficile, che coinvolge in maniera violenta anche l´ambito religioso, toccandolo proprio nei suoi aspetti più delicati e crudi, quelli fideistici e di appartenenza". Religione Usata Come Arma - Anche nelle ultime settimane, ha evidenziato Maroni, "abbiamo visto come la religione sia stata usata a pretesto per giustificare scontri e violenze, colpendo fedeli e luoghi di culto cristiani, così come quelli islamici". Una brutalità assolutamente in antitesi con l´anima profonda di questo terra, che "nei secoli ha ospitato invece preziosi esempi di ecumenismo e che ha influenzato profondamente le culture del Mediterraneo". Terra Ricca Di Cultura E Storia - "Nel corso della mia esperienza politica e istituzionale - ha proseguito il presidente - ho avuto modo di osservare e apprezzare la ricchezza culturale e storica dell´Egitto, che, proprio grazie a queste caratteristiche, si è ciclicamente riproposto come guida degli altri Paesi arabi, spesso dimostrando anche una notevole dose di modernità e di apertura all´Occidente". Importante Presenza Cristiana - Maroni ha voluto sottolineare anche che, fra i Paesi musulmani, l´Egitto "è lo Stato nel quale vive la più numerosa comunità cristiana, quella dei Copti, fra il 10 e il 20 per cento di una popolazione pari a 82 milioni di abitanti. Il Patriarcato di Alessandria è infatti una delle più antiche e rilevanti sedi apostoliche della cristianità". "La convivenza interreligiosa - ha affermato - è connaturata allo sviluppo e all´evoluzione del Paese e costituisce un valore che, soprattutto in questo momento, deve essere protetto e preservato". Secondo il governatore lombardo "la coesistenza di più religiosi, rappresenta, fra i tanti, l´elemento che ha fatto dell´Egitto un Paese di straordinaria civiltà, cultura e tolleranza. E che può e deve - ha ribadito Maroni - rimanere una componente essenziale all´interno dello Stato".  
   
   
PRESTITO SOCIALE, TOSCANA: UN PROGETTO UNICO E NUOVO, PERCHÉ NESSUNO RESTI SOLO  
 
Firenze, 4 settembre 2013 – “Un’esperienza unica, che contribuirà a fare in modo che in Toscana, in questo periodo di crisi, nessuno rimanga solo”. Così il presidente Enrico Rossi ha definito ieri i progetto di Prestito sociale che la Regione finanzia affidandone la gestione ai soggetti del terzo settore. In un sala Pegaso affollata dai responsabili delle associazioni, il presidente ha dato così il via ufficiale al progetto che, dopo l’imminente firma delle convenzioni, prevede l’apertura sul territorio di 250 sportelli di ascolto, che saranno gestiti da 400 volontari. “Abbiamo cambiato prospettiva – ha spiegato il presidente – pensando a un intervento che richiede molta saggezza, spirito di responsabilità, l’assunzione di un carico non banale per la costruzione di una vera rete nella società civile. Sono orgoglioso di come la Toscana ha reagito e risposto e scommetto molto sul progetto. In un periodo di crisi chi sta “sul bordo” rischia facilmente di cadere sul versante della povertà e se non c’è un intervento rapido la caduta rischia di essere rovinosa. Penso all’area sempre più vasta del precariato, dei cassintegrati, delle partite Iva che chiudono. Questo è il nostro target, la fascia che ci preoccupa di più e per la qualche abbiamo predisposto questa iniziativa. Ci abbiamo messo quasi 5 milioni, penso che il fondo in gran parte si reintegrerà attraverso le restituzioni, perché, come mi capita di dire, è più facile che paghino i poveri che le finanziarie dei derivati”. Anche l’assessore alle politiche sociali Salvatore Allocca ha sottolineato il carattere innovativo del progetto toscano: “Questa misura – ha detto – mette tutti in discussione, perché non è centrata solo sulla educazione alla spesa ma sull’educazione alle relazioni. La povertà di oggi non è solo l’avere poco, ma è escludente. Tutti però hanno qualcosa da dare ed è questo che dobbiamo valorizzare”. Infatti ai beneficiari dei prestiti (non superiori a 3000 euro) verrà chiesto di essere parte attiva e propositiva nel superare le difficoltà economiche che attraversano e la restituzione del denaro potrà avvenire, oltre che con rate, anche attraverso lo svolgimento di attività socialmente utili. Sono intervenuti anche alcuni rappresentanti dei soggetti del terzo settore che hanno presentato i progetti, il responsabile della Caritas regionale don Renzo Chiesi, il provveditore della Misericordia di Siena Mario Marzucchi, Francesco Giannoni per l’Arci e Luigi Remaschi per l’Anpas. Tutti hanno sottolineato, oltre all’importanza dell’attività di ascolto, anche la funzione educativa e sociale del progetto, che non si limita alla sola erogazione di soldi. Sarà una attività non facile, hanno detto, ma la risposta c’è stata. Il presidente Rossi ha dato a tutti appuntamento tra un paio di mesi per una prima verifica.  
   
   
PRESTITO SOCIALE IN TOSCANA: FINO A TREMILA EURO, VIA AGLI AIUTI ENTRO LA FINE DI SETTEMBRE  
 
Firenze, 4 settembre 2013 – Il progetto regionale di prestito sociale voluto e finanziato dalla Regione per sostenere con prestiti fino a 3.000 euro (senza garanzie e senza interessi) le persone e le famiglie in situazioni di particolare difficoltà o fragilità socio-economica è in dirittura di arrivo. Stamattina presso la Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati il presidente Enrico Rossi ha incontrato i rappresentanti dei soggetti del terzo settore che hanno presentato i progetti per il bando che si è chiuso a fine giugno (la graduatoria dei progetti è ufficiale e certificata). Entro la fine di settembre è previsto l’avvio effettivo del progetto con l’inizio dell’attività dei circa 250 centri di ascolto ai quali potranno rivolgersi le persone interessate. La somma messa a disposizione dalla Regione è di 4 milioni e 695 mila euro. Alla chiusura del bando i progetti pervenuti agli uffici regionali sono stati in tutto 49. Quelli approvati sono stati 38 e sono in grado di offrire una copertura territoriale molto ampia: 32 zone socio-sanitarie su 34. Per garantire una copertura totale entro breve sarà pubblicato un nuovo bando ad hoc. Grazie ai progetti che hanno ottenuto il via libera è stata creata, e sarà attiva entro fine mese, una rete territoriale di circa 250 centri di ascolto ai quali le persone in situazione di bisogno potranno rivolgersi per sostenere un colloquio, individuale o familiare. I centri di ascolto, che opereranno in stretto raccordo con i servizi sociali territoriali, nell’accogliere le domande daranno priorità a coloro che si trovano in condizione di particolare fragilità socio-economica: appartenenza a famiglie numerose, presenza di situazioni di disabilità grave, presenza di figli minori e di nuclei monoparentali. All’indirizzo www.Regione.toscana.it/prestitosociale saranno consultabili nei prossimi giorni i nomi dei centri, gli indirizzi, i numeri di telefono, gli indirizzi email e gli orario di apertura. In questa scheda sono anticipati i nomi e gli indirizzi delle associazioni della rete. La Regione ha previsto, per ciascun progetto, un finanziamento massimo di 150 mila euro. Dopo aver predisposto un piano personalizzato, i contributi che potranno essere accordati (dopo l’istruttoria effettuata dai centri di ascolto sempre in raccordo con i servizi sociali territoriali) non potranno superare i 3 mila euro, senza garanzie nè interessi. La restituzione della somma dovrà avvenire entro un massimo di 36 mesi e la modalità sarà concordata sempre con il centro di ascolto al quale spetteranno anche attività di tutoraggio e di accompagnamento per garantire un uso consapevole del denaro. Al beneficiario viene in pratica di richiesto di essere parte attiva e propositiva nel superare le momentanee difficoltà economiche, personali o della propria famiglia. La restituzione del denaro potrà avvenire, in alternativa a quella rateale prevista dal piano personalizzato, anche attraverso lo svolgimento di attività socialmente utili. Ricordiamo infine i requisiti dei beneficiari: residenza anagrafica in un Comune toscano, maggiore età, assenza di condanne definitive di un certo tipo (associazione di tipo mafioso, riciclaggio, impiego di denaro e beni di provenienza illecita), valore Isee non superiore a 15mila euro, cittadinanza europea oppure possesso della carta di soggiorno o di regolare permesso di soggiorno.  
   
   
ENVE: CAPPELLACCI, PIÙ RISORSE A PATTO DEI SINDACI PER POLITICHE UE DI RISPOSTA A CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
Cagliari, 4 settembre 2013 "Più risorse per il Patto dei sindaci per rilanciarlo come rete per l´attuazione capillare delle scelte europee in materia di risposta ai cambiamenti climatici, efficienza e risparmio energetico". E´ la richiesta, del 2 settembre, contenuta nel parere approvato dalla Commissione Enve, guidata dal presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci. "Il Patto dei sindaci - ha aggiunto il presidente - rappresenta un esempio di quelle buone prassi che devono essere paradigmatiche del modo di agire delle istituzioni al fine di tradurre in concreto nei territori le scelte condivise sul piano europeo". "Abbiamo accolto favorevolmente - ha aggiunto il Presidente - l’impegno dell’Unione Europea a destinare almeno il 20% del quadro finanziario 2014-2020 all´aumento degli investimenti per la risposta ai cambiamenti climatici, delle risorse per la ricerca e il potenziamento di misure come Orizzonte 2020, Life+ e il programma di sviluppo rurale". "E’ fondamentale - ha evidenziato il presidente - che sia assicurato il massimo coinvolgimento delle comunità locali. "La nostra isola - prosegue il presidente - è entrata nel vivo dei percorsi avviati con il Patto dei Sindaci, Smart City e con Sardegna Co2.zero: i Piani di Azione per l´Energia Sostenibile (Paes) redatti dalle comunità pioniere con il supporto della Regione sono l´embrione di un radicale cambiamento a misura d’uomo che deve coniugare lo sviluppo con la qualità della vita". "Per questo - ha concluso il presidente - occorre assicurare anche per il futuro le risorse e l’attenzione dedicate in questi anni ad una misura fondamentale per le nostre comunità".  
   
   
TRENO, PACHER: "FINALMENTE RISPETTATE LE PREROGATIVE DELLO STATUTO DI AUTONOMIA"  
 
Trento, 4 settembre 2013 - E´ stato convocato per giovedì 5 settembre, a Roma, il tavolo tecnico chiamato a definire i rapporti tra Stato e Provincia autonoma di Trento. "Una convocazione - sottolinea il presidente Alberto Pacher - che assume anche una valenza simbolica visto che l´appuntamento coincide con la data dello storico accordo tra Degasperi e Gruber che è a fondamento del nostro Statuto autonomistico. Si tratta di un incontro richiesto da tempo e che servirà a predisporre il terreno per l´incontro politico che abbiamo recentemente sollecitato direttamente sia al presidente del Consiglio Enrico Letta, sia al ministro per gli affari regionali, Graziano Delrio". "Nei fatti - prosegue Pacher - si interrompe una spirale di incomprensione e questo è dimostrato anche dall´approvazione del decreto di legge che contiene le disposizioni urgenti in materia di Imu e di altra fiscalità immobiliare. Per la prima volta infatti il decreto di legge viene impostato senza confliggere con le prerogative dello Statuto di autonomia. Ricordo che si è trattato di una spirale che ha sempre costretto finora la Provincia a ricorrere contro le norme statali in materia di finanza pubblica per la difesa delle prerogative statutarie. Siamo invece di fronte finalmente ad un provvedimento di finanza pubblica del Governo che sembra non ledere l’autonomia finanziaria della Provincia". Per quanto riguarda infatti il provvedimento che riguarda l´Imu si sottolinea come le numerose disposizioni introdotte (abolizione della rata Imu per l’abitazione principale, per le unità immobiliari delle cooperative edilizie a proprietà indivisa e per gli alloggi degli Iacp od enti di edilizia residenziale pubblica, per i terreni agricoli e fabbricati; esenzione dal 2014 per i fabbricati delle imprese costruttrici destinati alla vendita e per gli immobili destinati alla ricerca scientifica), determinano sì un minor gettito Imu in favore dei Comuni del territorio ma contestualmente fanno sì che ci sia una riduzione delle somme che la Provincia deve versare allo Stato per conto dei Comuni come differenza tra gettito Imu 2013 spettante ai comuni e gettito Ici che spettava ai comuni prima dell’introduzione dell’Imu; si tratta di gettiti calcolati ad aliquota standard. Ne consegue che le disposizioni non hanno impatti sulla finanza provinciale in quanto la Provincia stessa può assegnare ai Comuni del territorio le somme corrispondenti alle abolizioni dell’Imu relative alle fattispecie evidenziate, riducendo le somme accantonate per effettuare i versamenti allo Stato. Questo in quanto sopravvivono anche dopo il decreto 102 del 31 agosto scorso le disposizioni dell’art. 13, comma 17 del D.l. 201/2011 che prevedono per la Provincia l´obbligo di versare solo l´extragettito tra introiti Imu e gettiti Ici. A seguito delle nuove norme riducendosi gli introiti dei Comuni diminuisce pure l´extragettito che la Provincia deve riversare allo Stato e così viene ristabilito pertanto il precedente equilibrio. Per quanto riguarda infine l´impatto sulle compartecipazioni provinciali ai tributi erariali si sottolinea come il decreto non prevede riserve all’Erario. Operano conseguentemente le devoluzioni statutarie cha originano un impatto positivo per la finanza provinciale quale somma algebrica tra variazioni accrescitive e in riduzione. Nei fatti, il decreto: - riduce le detrazioni Irpef sui premi assicurativi (da 1.291,14 euro a 630,00 euro per il 2013 ed a 230 euro dal 2014) con un impatto positivo sulla finanza provinciale corrispondente ai 9/10 del maggiore gettito afferente il territorio provinciale. Sulla base dei dati riportati nel decreto la stima del maggiore gettito per la Provincia è pari a 4,5 milioni nel 2014, a 6,6 milioni nel 2015 e a 4,9 milioni dal 2016; - incrementando le risorse messe a disposizione per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, è stimato un maggiore gettito Iva per il 2013 pari, per tutto il territorio nazionale, a 925 milioni di euro. La quota spettante alla Provincia è stimabile in circa 6,7 milioni di euro. - riduce dal 19% al 15% la cedolare secca sui contratti di affitto a canone concordato, con un impatto negativo sulla finanza provinciale con riferimento ai 9/10 del minore gettito afferente il territorio provinciale. La stima del minore gettito per la Provincia è pari al massimo a 0,4 milioni di euro.  
   
   
ENVE: SI COMMISSIONE A POLITICA INDUSTRIALE UE IN MATERIA DI SPAZIO. CAPPELLACCI, SARDEGNA VERSO DISTRETTO TECNOLOGICO IN LINEA CON INDIRIZZI COMUNITARI  
 
  Cagliari, 4 settembre 2013 - Iniziati il 2 settembre a Vilnius i lavori della Xx Commisionne Enve del Comitato delle Regioni Ue, guidata dal presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci. Tra gli atti approvati durante la sessione antimeridiana, vi è il parere relativo alla politica industriale dell’Unione Europea in materia spaziale, che accoglie favorevolmente la comunicazione della Commissione in cui si sottolinea che lo spazio è un settore chiave per la strategia Europa 2020. Si tratta di un settore di punta della "Economia della conoscenza", che determina la futura competitività economica e fornisce soluzioni importanti anche per altri settori. Una della ricadute di tale politica, infatti, risiede proprio nel fatto che quanto appreso o modificato nel corso di attività spaziali può essere utilizzato in altri contesti, creando così un valore economico aggiunto. Nel parere si sottolinea la necessità di liberare le potenzialità di crescita nel settore, attraverso la partecipazione delle Pmi alla catena di approvvigionamento e istituendo strumenti di governance che vedano il coinvolgimento dei soggetti interessati e delle Regioni. Si evidenzia inoltre l’importanza della non dipendenza tecnologica del settore spaziale europeo, con particolare riguardo anche all’occupazione che, anche in questo settore, deve essere difesa dalle dinamiche che tendono a spostare le produzioni laddove minore è il costo della manodopera. Si sottolinea altresì come, accanto alle applicazioni più conosciute in materia di telecomunicazioni, l’economia spaziale può avere una funzione strategica attraverso le applicazioni nell’agricoltura, nel sistema di monitoraggio degli oceani e delle correnti, nella navigazione marittima e aerea, nel controllo delle emergenze, contro l’inquinamento e nel controllo del clima e l’ambiente. "La Regione Sardegna - ha evidenziato Cappellacci a margine del dibattito - è già al lavoro per correre anticipatamente nella direzione indicata dagli indirizzi europei. Stiamo investendo nella ricerca e dell’innovazione, con risultati che rappresentano una significativa inversione di tendenza rispetto al passato, come testimoniato anche dal Regional Innovation Scoreboard dell´Unione Europea, che indica la nostra come unica regione italiana in costante miglioramento negli ultimi anni. Tra i campi della politica regionale di ricerca e sviluppo abbiamo inserito anche quello aerospaziale". "E’ un settore - ha evidenziato il presidente - che conta in Italia circa 800 imprese, oltre 38 mila addetti e un fatturato di circa 6200 milioni di euro. Abbiamo intrapreso un percorso – spiega Cappellacci - finalizzato ad istituire il Distretto Aerospaziale della Sardegna, con un comitato promotore che vede la partecipazione del Cnr, del Crs4, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, delle Università di Cagliari e Sassari e di altri soggetti pubblici e privati. L’obiettivo è quello di mettere a sistema le scelte degli attori pubblici e privati, creare un polo di eccellenza nazionale e cogliere così le opportunità imprenditoriali ed occupazionali offerte dal settore".  
   
   
LAVORO: LA REGIONE CAMPANIA HA SEMPRE GARANTITO SOSTEGNO  
 
Napoli, 4 settembre 2013 - "In questi anni abbiamo messo in sicurezza decine di migliaia di lavoratori, dimostrando che la Campania non è più disordine amministrativo, carrozzoni clientelari e pressappochismo". Così l’assessore, il 2 settembre, regionale al Lavoro Severino Nappi. "La serietà della Giunta Caldoro, l’assunzione di responsabilità, i rischi anche personali che corriamo quotidianamente, ci stanno consentendo - nonostante il quadro normativo e finanziario sia assolutamente deficitario e nonostante la scarsità delle risposte da parte della politica nazionale alle esigenze del Mezzogiorno - di resistere e di mettere in campo scelte innovative per la tutela dei lavoratori. “Non è la prima volta, nella difficile storia di questo Paese, che il tema del lavoro diventa strumento per gli strateghi della tensione. La realtà invece, è che anche in una vicenda complessa come quella di Astir abbiamo garantito sostegno", conclude Nappi.  
   
   
PUGLIA, I PROVVEDIMENTI DELLA GIUNTA DEL 3 SETTEMBRE  
 
Bari, 4 settembre 2013 - La Giunta regionale ha approvato ieri – su proposta dell’assessore Gentile – il progetto “Day hospital sui disturbi dell’identità di genere”, cui verrà destinata la somma di 170mila euro. Il progetto, a cura dell’azienda ospedaliero-universitaria Policlinico di Bari. Già dal 2003 il Policlinico organizza il centro di eccellenza riconosciuto dalla Regione che ha incrementato la richiesta di assistenza da parte dell’utenza regionale ma anche extra-regionale, portatrice del disagio nell’area della sessualità, tanto da determinare una lista di attesa di pazienti pari a 30 persone, per un totale di circa 200 utenti attualmente in carico. Il centro – unico nell’Italia meridionale – propone una presa in carico “globale” del paziente transessuale, perseguendo diversi vantaggi di utilità sociale: riduzione del rischio di dover ricorrere ad attività illegali per procurare denaro necessario alla prosecuzione delle terapie ormonali fino all’intervento chirurgico, riduzione del rischio di terapie ormonali e chirurgiche senza la supervisione di specialisti, riduzione della percentuale di prostituzione dei soggetti transessuali. Il centro peraltro assiste soggetti in età adulta ma sta registrando un aumento della richiesta da parte degli adolescenti con problematiche sull’identità di genere. Il lungo percorso di psicoterapia di cui necessitano i pazienti in cura abbisogna di personale dedicato e quindi la Giunta ha deciso di finanziare il centro per le attività di day hospital. La Giunta ha approvato il finanziamento per l’Amtab di Bari di 158mila euro per l’attivazione di nuove linee di bus urbani per la nuova sede di Bari Japigia (esempio: linea n. 23 p.Zza Moro – via Gentile), in via sperimentale fino all’attivazione della stazione Fs di via Zuccararo. Su proposta dell’Assessore Gianni Giannini la giunta regionale nella seduta di oggi ha provveduto ad approvare il potenziamento, in via sperimentale, dei servizi Amtab per il collegamento con le sedi decentrate degli uffici regionali. Come è noto, ha riferito l’Assessore, in questi giorni è diventata operativa la nuova sede di via Gentile nella quale sono ubicati numerosi servizi regionali, per cui si è reso necessario sperimentare, d’intesa con il Comune di Bari, il potenziamento degli attuali collegamenti con il centro della città sia per i dipendenti sia per i cittadini attraverso l’intensificazione delle corse già esistenti e l’istituzione di una nuova linea che partendo dalla stazione ferroviaria centrale servirà gli uffici regionali e farà capolinea al Polivalente. Analoga iniziativa è stata adottata per gli uffici regionali ubicati nella zona industriale con la previsione di un’integrazione tra i servizi Amtab e i servizi ferroviari di Ferrotramviaria S.p.a che già collegano il centro di Bari con il quartiere S. Paolo. Come si è detto, ha concluso Giannini, gli interventi sono di tipo sperimentale e potranno essere resi definitivi in funzione dei risultati di frequentazione che verranno registrati nel corso dei quattro mesi di sperimentazione. Tale iniziativa, oltre a risolvere aspetti di mobilità di tutti i soggetti interessati, consentirà, attraverso la riduzione del ricorso al mezzo privato, di prevenire e ridurre situazioni di congestionamento stradale, inquinamento ambientale, rischio di incidenti stradali. Al fine di consentire la più ampia partecipazione dei cittadini e delle Istituzioni al processo di conoscenza e condivisione degli elaborati che costituiscono il Piano Paesaggistico Territoriale della Regione (Pptr), la Giunta regionale ha prorogato fino al 7 ottobre 2013 il periodo di pubblicazione del Piano sul sito Internet della Regione (http://paesaggio.Regione.puglia.it). Conseguentemente risulta prorogato il periodo in cui è possibile presentare osservazioni da parte di chiunque ne abbia interesse. Nella delibera approvata dalla Giunta, come proposto dalla vicepresidente ed assessore alla Qualità del Territorio, Angela Barbanente, si danno tra l’altro indicazioni perché, per “facilitare l’istruttoria e l’eventuale recepimento, le osservazioni siano presentate in modo quanto più possibile circostanziato e, nel caso in cui riguardino le modifica della perimetrazione dei beni paesaggistici o ulteriori contesti, siano corredate da cartografia in scala adeguata e strati informativi in formato shape georeferenziati in Utm33 Wgs84 (cfr Dgr n.1178 del 13 luglio 2009). “Le osservazioni - continua il testo della delibera – siano preferibilmente inviate in formato digitale tramite pec al Servizio Assetto del Territorio all’indirizzo : servizio.Assettoterritorio@pec.rupar.puglia.it”. In base alla nuova tempistica, le osservazioni potranno essere presentate da parte di chiunque ne abbia interesse, entro i trenta giorni successivi al periodo di pubblicazione e , quindi, entro il 6 novembre. La Giunta regionale ha affidato l’incarico per l’assistenza medico-veterinaria per la fauna ospitata presso l’Osservatorio faunistico di Bitetto e per gli asini allevati presso l’Azienda Russoli di Cristiano, al Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Bari con sede a Valenzano. Il costo è di 30mila euro per l’Osservatorio e di 5000 euro per l’Azienda Russoli. Approvato dalla Giunta regionale l’Avviso pubblico relativo all’ammissione in soprannumero al Corso Triennale di Formazione Specifica in Medicina Generale 2013-2016, per un numero massimo di 10 posti. La Giunta regionale ha rinnovato lo schema di convenzione con Arpa Puglia e Ministero della Difesa, nell’ambito dell’accordo di Programma per la definizione del Piano di Risanamento delle Aree Portuali del Basso Adriatico, così come rimodulato e sottoscritto il 24 luglio 2012. La Giunta regionale ha condiviso e quindi aderito al progetto “ Interventi urgenti di conservazione per la Tartaruga marina ( Caretta Caretta) in Puglia. La Giunta regionale, nell’ambito del procedimento ministeriale di V.i.a., parere favorevole condizionato di valutazione di impatto ambientale per il progetto relativo al Prolungamento della pista di volo Rwy 13/33 dell’aeroporto di Foggia, proposto dall’Enac. Approvate dalla Giunta regionale le Linee guida relative alle modalità di espianto, trasporto e reimpianto di ulivi monumentali quali indirizzo per la corretta applicazione delle procedure agronomiche previste dalla normativa in atto da applicare anche per gli ulivi che presentano carattere di monumentalità anche se ancora non inseriti nell’elenco degli ulivi monumentali. La Giunta regionale ha stabilito i requisiti e le procedure per l’attribuzione delle funzioni di “Agente Fitosanitario”. Prorogata dalla Giunta regionale la convenzione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata relativa alla realizzazione e conseguente gestione di una banca dati centralizzata per l’Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale. L’esecutivo pugliese ha prorogato la convenzione con l’Istituto Zooprfilattico Sperimentale della Puglia e Basilicata relativa alla gestione dell’anagrafe e della movimentazione degli animali da allevamento.  
   
   
ASILI NIDO: ENTRO 25 SETTEMBRE LE FAMIGLIE UMBRE POSSONO PRESENTARE DOMANDA PER I CONTRIBUTI REGIONALI  
 
Perugia, 4 settembre 2013 - "La Regione Umbria ha confermato anche quest´anno gli aiuti per le famiglie con bambini che frequentano asili nido e, in questa difficile congiuntura economica, le sostiene ancora di più nell´accesso ai servizi per l´infanzia". Lo ricorda la vicepresidente della Regione Umbria e assessore all´Istruzione, Carla Casciari, sottolineando che c´è tempo fino al 25 settembre per presentare le domande per usufruire dei contributi regionali per l´abbattimento delle rette. Il bando regionale è rivolto alle famiglie residenti in Umbria, i cui figli nell´anno 2012/2013 abbiano frequentato per sei mesi, anche non continuativi, un asilo nido pubblico o privato regolarmente autorizzato al funzionamento, con un reddito Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) complessivo non superiore a 50mila euro (riferito ai redditi percepiti nell´anno 2012 ed al valore del patrimonio immobiliare e mobiliare al 31 dicembre 2012). Non sono ammesse ai contributi regionali le famiglie che usufruiscono del servizio di asilo nido a titolo gratuito. Il fondo regionale per l´abbattimento delle rette può contare su una disponibilità di 700mila euro mentre il contributo massimo concedibile è di 300 euro a bambino e, in ogni caso, non può essere superiore alla spesa complessivamente sostenuta per l´accesso e la frequenza nell´anno 2012-2013. Il contributo può essere erogato per ogni figlio presente nella famiglia che avanza istanza di contributo che non è cumulabile con altri eventuali contributi assegnati dalla Regione Umbria per l´accesso e la frequenza ai servizi offerti da nidi di infanzia per il medesimo anno educativo. Le domande devono essere presentate esclusivamente in forma telematica, collegandosi a https://dammiretta.Regione.umbria.it. A questo scopo, è disponibile uno sportello nella sede regionale del Broletto (Via Mario Angeloni, 41 a Perugia) il martedì dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 17.30; anche alcuni Comuni hanno messo a disposizione computer con collegamento internet. "Questa nuova modalità per la gestione del bando - evidenzia la vicepresidente Casciari - presenta numerosi vantaggi per le famiglie: l´accesso è più semplice, si riducono i tempi di istruttoria e di erogazione dei contributi". Le domande ammissibili saranno finanziate secondo l´ordine della graduatoria, fino a concorrenza delle risorse disponibili. A parità di reddito Isee, saranno finanziate le famiglie con il maggior numero di bambini frequentanti un asilo nido per l´anno 2012-2013; in caso di ulteriore parità, la priorità sarà determinata da data e orario di invio della domanda.  
   
   
INCONTRI PROGETTO "WOMEN TO BUSINESS"  
 
Bari, 4 settembre 2013 - Dagli strumenti di carattere normativo, ma anche finanziario - che favoriscono quel cambiamento determinante per la sopravvivenza dell’impresa al femminile - alle opportunità di business, dall´eccellenza gestionale alla cura delle risorse umane, dalla conciliazione vita-lavoro alla comunicazione: questi i principali temi trattati da "Women to Business" nel percorso formativo che inizierà il 17 settembre e si svilupperà in nove incontri che si terranno presso la Camera di Commercio di Bari, dalle ore 13,30 alle ore 17,30. “Women to Business” è il corso finanziato dal Comitato dell’Imprenditoria Femminile della Cdc di Bari e realizzato dall’Ifoc, agenzia formativa dell’ente barese, che intende fornire alle imprenditrici partecipanti un kit di metodologie per ripensare l’impresa attraverso l´adozione di nuovi strumenti di gestione della qualità e di miglioramento continuo. Dagli strumenti di carattere normativo, ma anche finanziario che favoriscono quel cambiamento determinante per la sopravvivenza dell’impresa al femminile alle opportunità di business, eccellenza gestionale, cura delle risorse umane, conciliazione vita-lavoro, comunicazione: questi i principali temi trattati nel percorso formativo che inizierà il 17 settembre e si svilupperà in nove incontri che si terranno presso la Camera di Commercio di Bari dalle ore 13,30 alle ore 17,30 (come da calendario allegato). “I continui mutamenti in ambito sociale, tecnologico ed economico, dettati soprattutto dallo scenario nazionale e locale attuale, - dice Stefania Lacriola, presidente dell’Ifoc - rendono l’ambiente in cui operano le aziende sempre più complesso. L’impresa, di qualunque dimensione sia, deve dotarsi di nuovi elementi dall’organizzazione alla strategia, dall’innovazione al mantenimento del posizionamento nel Mercato. Di conseguenza, per sopravvivere l’Impresa moderna deve essere capace di leggere i cambiamenti del mercato stesso e se si innova, diviene vincente. Più semplicemente, se adotta dei cambiamenti qualitativamente rilevanti, si radica ulteriormente nel Territorio e continua a crescere”. Gli incontri saranno tenuti da esperti qualificati e dotati di consolidata esperienza nelle tematiche oggetto della trattazione d’aula e avranno un taglio di natura operativa, favorendo il confronto interattivo tra formatori e partecipanti. “L’invito a partecipare – dice Nunzia Bernardini, presidente del Comitato dell’imprenditoria Femminile della Cdc di Bari - è rivolto a tutte le Imprenditrici che intendano ridisegnare i vecchi modelli del fare impresa per rilanciare il proprio mood, la mission e l’operatività che consentono all’impresa-donna di fare la differenza nel Territorio”.