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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Novembre 2014
UE, POLITICA DI COESIONE: UNA POLITICA DI INVESTIMENTO MODERNO  
 
Bruxelles, 20 novembre 2014 – Di seguito l’intervento di Corina Creţu- Commissario per la politica regionale al Consiglio Affari generali: “ Cari ministri, colleghi cari, Signore e Signori, Sono orgoglioso e onorato di affrontare tutti voi qui oggi nella mia nuova veste di Commissario per la politica regionale. Sono lieto di avere l´opportunità per uno scambio personale con voi così presto dopo che la nuova Commissione ha preso l´ufficio. Mi piacerebbe lavorare a stretto contatto con tutti voi per garantire che la politica di coesione riformata rende l´importante contributo che tutti noi vogliamo per renderlo alla competitività dell´Unione europea nel quadro della strategia dell´Unione europea per uscire dalla crisi. Non vedo l´ora di proficua collaborazione con voi nei prossimi anni. Viviamo in tempi critici. L´europa sta cercando di ottenere su un percorso di crescita sostenibile e di superare il suo gap di investimento e di finanziamento. La recente riforma stabilisce la politica regionale come un pilastro fondamentale per gli investimenti nell´economia reale. La nostra politica, come ben sapete, rafforza le basi per la competitività economica e la creazione di posti di lavoro, in particolare nelle Pmi. Non è un one size fits all politica basata su una ricetta economica standard, ma è su misura per contesti nazionali, regionali e locali specifici, con tutti i livelli di governance unire le forze per contribuire ai nostri obiettivi europei condivisi. Questo è il bene unico della politica di coesione. La nostra politica è diventata una parte fondamentale della governance economica europea, accompagnando e integrando le riforme strutturali e fortemente legata alla priorità europee. Si tratta di una politica di investimento moderna, incentrata sulla crescita degli investimenti di rafforzamento in settori chiave dell´economia reale. Siete stati tutti attivi nella negoziazione di questa profonda riforma della politica. Ora abbiamo per assicurarsi che all´altezza delle sue ambizioni, mentre ci muoviamo per le fasi di programmazione e attuazione. La politica di coesione sarà fondamentale per la consegna delle principali priorità della Commissione in settori quali l´innovazione e l´occupazione, le piccole e medie imprese, il mercato unico digitale, l´Unione europea per l´energia, gli obiettivi del cambiamento climatico, le reti transeuropee e di inclusione sociale. Mi aspetto anche che per dare un contributo significativo al pacchetto di 300 miliardi di investimenti annunciato dal Presidente Juncker, un´iniziativa che sarà presentato dal Consiglio europeo del prossimo dicembre. Sono attualmente in fase di sviluppo i dettagli di questa iniziativa, e sono strettamente coinvolti in queste discussioni, insieme con i vicepresidenti ei miei colleghi Commissari. In questa fase, e nonostante il nostro lavoro del Presidente nel precisa articolazione del suo piano, possiamo tranquillamente dire che il contributo della politica di coesione al pacchetto di investimenti possono trarre grandi vantaggi dai negoziati ambiziosi e l´attuazione dei programmi 2014-2020 di sfruttare più pubblico e, soprattutto, gli investimenti privati. Vorrei ringraziare la Presidenza It per l´organizzazione di questa sessione dedicata del Gac. Sono fermamente convinto che abbiamo bisogno di un dibattito regolare in formato di oggi circa l´attuazione della politica di coesione e il suo contributo alla crescita e all´occupazione. L´approccio bottom-up è la chiave per la politica, ma deve essere accompagnata da una unità strategica top-down. Questo è il motivo per cui le discussioni a questo livello sono di importanza cruciale, ora e per il futuro per quanto riguarda la qualità della spesa, rendicontazione e responsabilità, revisione del bilancio, Qfp, ecc sarei lieto di contribuire attivamente a tali discussioni. Permettetemi di cogliere l´occasione di presentare a voi le mie opinioni sulle sfide che ci attendono: In primo luogo, il mio obiettivo immediato sarà ovviamente la negoziazione e l´adozione di programmi di alta qualità per il nuovo periodo di finanziamento. Questa è la chiave per garantire che gli investimenti tanto necessari nell´economia reale può iniziare. Sono lieto di annunciare che a questa data tutti i 28 accordi di partenariato e sono già stati adottati più di 35 programmi operativi. Per tre Stati membri (Dk, Lt, Lv) l´esercizio di programmazione è già chiuso, in gran parte grazie ad un tempestivo impegno nel dialogo informale con la Commissione che è stato avviato più di due anni fa. Per gli Stati membri nelle fasi finali dei negoziati, vivamente incoraggiarli a lavorare a stretto contatto con i nostri servizi per un buon esito. Sono a conoscenza delle vostre preoccupazioni circa l´impatto sul bilancio delle adozioni fine del programma. Sono lieto di informarvi che, tenendo conto dei progressi in corso sulla terra e abbiamo trovato il modo di abbreviare le nostre procedure interne, siamo in grado di dare un´altra settimana fino al 24 novembre per la presentazione dei programmi da prendere in considerazione nel gruppo riporto. E, naturalmente, se un programma è presentata dopo che, noi continueremo a lavorare con voi per ottenere questi adottate il più presto possibile. Sono fiducioso che con la buona cooperazione di tutti noi, potremmo quindi adottare più di metà degli investimenti per i programmi di crescita e dell´occupazione sia completamente nel 2014 o come parte di riporto. Ma, e avete sentito questa velocità prima, la qualità non sarà sacrificato sopra. Dobbiamo tenere a mente che tali programmi fissano la cornice per gli investimenti nel prossimo decennio. La nuova generazione di programmi non è business as usual. Lei ha negoziato una politica di coesione riformata la focalizzazione degli investimenti sulle priorità europee, con un forte orientamento al risultato e misure per aumentare l´efficacia. Ciò implica un ripensamento fondamentale del modo in cui la politica è attuata. Dobbiamo fare in modo che la riforma viene consegnato a terra e non rimane solo a parole. Inoltre, la politica di coesione non può avere lo spazio politico che merita. A meno che non dimostri che è in grado di fornire a terra gli investimenti necessari per rilanciare la crescita e la creazione di posti di lavoro e per sostenere le riforme fondamentali regolarmente discussi dai capi di Stato e di governo. Questo è il motivo per cui è il nostro comune interesse per insistere sulla qualità dei programmi. In secondo luogo, vorrei porre l´accento particolare sul rafforzamento della capacità istituzionale e buon governo. Come l´esperienza dimostra, questi sono i presupposti fondamentali per una consegna di successo non solo della politica di coesione, ma anche delle pertinenti politiche settoriali. Credo che il nostro sostegno alla creazione di un´amministrazione pubblica di elevata qualità è una condizione necessaria per gli investimenti efficaci nell´economia reale. Non possiamo permetterci che le scarse risorse disponibili non sono utilizzati o sono utilizzati in modo inefficiente perché non siamo in grado di progettare buone strategie economiche o gestirli correttamente. Vorrei quindi porre un forte accento sul sostegno delle amministrazioni pubbliche nella gestione dei finanziamenti comunitari. Ci sono buone pratiche disponibili negli Stati membri e nelle regioni e ho intenzione di favorire lo scambio di esperienze in questo senso. In particolare, voglio guardare più da vicino le ragioni alla base basso assorbimento in alcuni Stati membri. Ho intenzione di mobilitare l´assistenza tecnica per facilitare la progettazione di strategie di suono, l´emergere di buoni progetti e lo sviluppo di una adeguata riserva di progetti e per colmare le lacune in strutture di attuazione. Inoltre, il Fondo Esi continuerà a contribuire all´efficacia e la fornitura di servizi pubblici, per esempio attraverso soluzioni innovative e di e-government. Infine, sono preoccupata per le crescenti disparità all´interno dell´Unione europea, come dimostra la relazione sulla coesione 6 °. Sviluppo sociale ed economico in un numero di paesi e regioni meno sviluppate sembrano andare nella direzione sbagliata. Mi piacerebbe avere uno sguardo più da vicino le dinamiche sottostanti le regioni povere e le regioni con tassi di crescita costantemente bassi, al fine di trovare il modo di invertire questa tendenza. In terzo luogo, vorrei nostri fondi da essere accessibili in modo semplice e trasparente per tutti i beneficiari. Come sapete, questo è di particolare importanza per le Pmi. La serie di norme che si applicano a tutti i Fondi Esi è un grande passo avanti. Allo stesso modo, mi aspetto un uso esteso di strumenti finanziari dato che il quadro normativo per il loro uso è stato snellito e ora include anche uno strumento ready-made "off the shelf" e il supporto per la consegna di successo sul campo. La semplificazione è una responsabilità condivisa tra la Commissione e gli Stati membri. Le nuove norme offrono una vasta gamma di opportunità di semplificazione per i beneficiari che gli Stati membri e le regioni possono fare uso di (ad esempio opzioni di costo semplificate e e-coesione). Intendo vigilare attentamente, e riferire i vicepresidenti, come questi sono presi dagli Stati membri e dalle regioni. Vorrei anche essere molto vigili per "gold plating". Allo stesso tempo, è ovvio che non possiamo transigere sui requisiti per la legittimità e la regolarità delle spese. Avrò tolleranza zero per le frodi. Vorrei ora fare alcune osservazioni sulle questioni che sono all´ordine del giorno di oggi. La Commissione accoglie con favore il progetto di conclusioni del Consiglio sulla relazione sulla coesione 6 nella misura in cui riguardano il contenuto della relazione sulla coesione 6 °. Siamo lieti di vedere che il Consiglio sottolinea l´importante contributo della politica di coesione nel mitigare gli effetti economici e sociali della crisi economica. Posso anche sostenere pienamente la raccomandazione di tenere un dibattito regolare sull´attuazione della politica di coesione a livello politico. Accolgo con favore anche l´iniziativa della Presidenza di incoraggiare un dibattito in seno al Consiglio circa il legame tra la strategia Europa 2020, la politica di coesione europea semestre e, per alimentare la preparazione della revisione intermedia della strategia Europa 2020. Nel quadro della politica di coesione riformata, gli investimenti contribuiranno a obiettivi di Europa 2020 e ai processi di riforma strutturale legati al processo del semestre europeo. Inoltre, la modalità di attuazione della politica di coesione assicura il coinvolgimento dei livelli nazionali, regionali e locali in questo processo. Sono quindi molto interessato a sentire le vostre opinioni sul ruolo della politica di coesione nel quadro del processo del semestre europeo. Signore e Signori, spero che avremo opportunità di ulteriori scambi in quanto vi sono molti aspetti della politica che meriterebbe una approfondita discussione, in questo formato. Questo include il contributo della politica di coesione al pacchetto di investimenti del Presidente o per il 2030 obiettivi climatici ed energetici il Consiglio europeo ha appena concordato. Dobbiamo anche discutere la vostra esperienza con lo sviluppo e l´attuazione di strategie di specializzazione intelligente in modo da poter trasferire le buone pratiche. E, naturalmente, oltre a questi aspetti specifici della politica, dobbiamo venire insieme e revisioni regolari dei progressi generali per l´attuazione dei nostri programmi, per essere sicuri di massimizzare il loro contributo alla crescita e all´occupazione, a beneficio di tutti i cittadini. Ciò inoltre ci ha messo in una buona posizione per le discussioni sul futuro sviluppo della politica che inizierà con la revisione del bilancio a medio termine del Qfp nel 2016. La relazione che presenterò alla fine del prossimo anno sul risultato dei negoziati sarà la prima occasione per discussioni in questo contesto. Non vedo l´ora di discutere questo con voi. Mi aspetto di incontrare di nuovo nello stesso formato durante le prossime presidenze lettone e lussemburghese. Sono fiducioso che le nostre discussioni possano contribuire alla progettazione e attuazione del programma Trio e farà in modo che l´iniziativa italiana è continuato. Abbiamo obiettivi comuni; condividiamo le stesse aspirazioni, le stesse visioni. Una politica orientata ai risultati con le risorse disponibili nel modo più efficace per investire in crescita e posti di lavoro per i nostri cittadini.  
   
   
TTIP, COMMISSARIA MALMSTRöM: "GIUDICHIAMO IL NEGOZIATO DAI RISULTATI"  
 
Bruxelles, 20 novembre 2014 - L´unico metro di misura del successo di questo negoziato è quanto esso migliorerà la vita delle persone. Questo il messaggio che la Commissaria Cecilia Malmström ha lanciato durante il suo discorso al convegno "Ttip e consumatori: il buono, il brutto e il cattivo" svoltosi il 18 novembre al Parlamento europeo. La responsabile europea per il Commercio ha spiegato che la Commissione affronterà il processo di accordo transatlantico tenendo conto dei bisogni dei consumatori europei e prevedendo la cooperazione tra tutte le forze (politiche e della società civile organizzata) messe in campo per raggiungere l´accordo. I cittadini, ha spiegato la Commissaria, dovranno trarre da questo accordo un beneficio sia in termini economici sia in termini di sicurezza. L´accordo, infatti, porterà ad un abbassamento dei prezzi a fronte di una maggiore scelta, oltre a creare posti di lavoro altamente specializzati. I governi degli Stati membri dovranno però garantire il rispetto degli standard europei di sicurezza, soprattutto in ambito alimentare. Chiudendo il suo intervento, la Malmström ha ribadito l´impegno della Commissione a fare in modo che venga raggiunto un successo tangibile in termini sia economici che sociali, rispettando le necessità di tutti i cittadini europei. La Commissaria ha infine citato il regista Sergio Leone, le cui produzioni rappresentano un esempio di come Europa e Usa possono collaborare con successo: "Il film di Sergio Leone è stato realizzato con lo stile, la tecnica e, soprattutto, l´eccezionale cooperazione transatlantica: - ambientato nel vecchio West, è stato girato nella campagna andalusa; - basato su un copione europeo, è stato prodotto da uno studio di Hollywood; - nato dalla visione di un regista italiano, è stato portato in vita da una star americana. Sembra poi che Clint Eastwood abbia ricevuto il suo compenso sotto forma di una Ferrari. La storia di successo, dunque, di un accordo transatlantico".  
   
   
BRUXELLES, VENDOLA INCONTRA IL PRESIDENTE DEL COMITATO DELLE REGIONI, LEBRUN  
 
Bruxelles, 20 novembre 2014 - Nel corso dell’incontro, svoltosi ieri a Bruxelles, con Michel Lebrun, presidente del Comitato delle Regioni, il presidente Nichi Vendola ha proposto l’organizzazione di una conferenza europea sul ruolo delle Regioni nell’utilizzo di applicazioni spaziali per affrontare importanti sfide sociali. Insieme dunque Vendola e Lebrun, rispettivamente presidenti di Nereus e del Comitato delle Regioni, hanno individuato i primi mesi dell’anno 2015 quale data migliore per l’evento che si svolgerà a Bruxelles.  
   
   
VENDOLA: "CREATIVITÀ E INNOVAZIONE RAPPRESENTANO UN NUOVO INIZIO PER L´EUROPA"  
 
Bruxelles, 20 novembre 2014 - “Credo davvero che creatività e innovazione possano rappresentare un nuovo inizio per l’Europa perché sono settori su cui basare il rilancio della nostra economia e della nostra società”. Così ieri il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola concludendo a Bruxelles la Conferenza internazionale su “Creatività e innovazione quali motori di crescita economica: il ruolo della cultura e dei territori”. “L’evento di oggi rappresenta un importante successo - ha continuato Vendola - sia per l’importante partnership istituzionale creatasi che per il messaggio che oggi si intende ribadire, in un periodo istituzionale molto importante a livello europeo: cultura, creatività e innovazione sono tre distinte leve che se attivate con politiche integrate e coordinate divengono essenziali per la crescita e la competitività dei territori europei e per la creazione di nuovi posti di lavoro. Questo percorso ha un significato particolare per l’Italia così come lo ha avuto negli anni passati per la Regione Puglia che ne ha fatto un vero e proprio elemento distintivo”. Segue testo integrale del Presidente Vendola - “L’investimento pubblico in cultura è necessario, infatti, non solo per elevare il livello culturale e di sviluppo sociale della popolazione, ma anche per alimentare la creatività e l’innovazione, fattori chiave dello sviluppo economico dei sistemi produttivi moderni. Investire in cultura, tanto più nei momenti di crisi economica, è un ancora di salvezza per le regioni, gli stati e la stessa Europa dal degrado morale e dalla deriva economicista, avviando nuovi percorsi di sviluppo auto-sostenuti ed auto-sostenibili, proprio come quelli che con un attento utilizzo dei fondi europei 2014 2020 abbiamo cercato di avviare sui territorio regionale, con risultati più che positivi che ci fanno pensare ad un Sud Italia diverso dalla retorica dominante. Questo perché, in un mondo globalizzato, la competizione non è più a livello di singola impresa ma a livello di territori. Solo quelli in grado di produrre cultura e creatività a partire dai propri valori identitari e dagli asset distintivi – ricordiamolo, vantaggi comparati non riproducibili in altri contesti – possono farcela. Occorre, allora, fare in modo che in Italia ma più in generale in tutta Europa, si torni non solo a “respirare bellezza”, ma al contempo a “investire in bellezza” per attivare quel capitale umano che tramite la bellezza si forma e ne fa una vera e propria risorsa di sviluppo. Le Industrie Culturali e Creative hanno dimostrato di essere resistenti alle crisi, grazie alla proposta costante di soluzioni innovative, che hanno contribuito alla crescita e alla creazione di posti di lavoro. Significative esperienze sono state condotte a livello regionale e locale, e nelle sessioni tematiche pomeridiane, avete avuto modo di confrontarvi su quattro temi rilevanti: - cultura come fattore di sviluppo locale e territoriale - spirito imprenditoriale e nuovi modelli di business - il ruolo dei settori audiovisivo e delle arti dello spettacolo nelle strategie di sviluppo locale - effetti di spill-over delle industrie culturali e creative. Ebbene, posso testimoniare in prima persona dell’importanza di queste tematiche, come Governatore di una regione che ha scelto un modello alternativo di sviluppo, basato sulla cultura, territorialmente diffuso e partecipato, con la capacità di essere: sostenibile, perché fondato sulle risorse culturali; competitivo, perché si basa su fattori come la valorizzazione della creatività e dell’innovazione; cooperativo, perché fondato sulla complementarietà delle specializzazioni, sul co-sviluppo e sulla cooperazione tra territori per la costruzione di catene di valore all’interno di uno spazio europeo ed euro-mediteranneo. Non intendo ripercorrere l’esperienza pugliese, già descritta nelle sessioni che mi hanno preceduto, ma vorrei solo ricordare come, grazie a questo investimento costante nel tempo, una regione “povera”, nella classificazione europea in termini di prodotto interno lordo, stia vivendo da alcuni anni un periodo di straordinario fermento culturale, artistico, imprenditoriale, con ampie ricadute in termini di occupazionali e turistici. Abbiamo investito nella promozione di progetti legati all’arte contemporanea, nella promozione e nell’innovazione dell’industria culturale e creativa e delle filiere dello spettacolo dal vivo, del cinema e dell’audiovisivo, abbiamo riattivato il nostro patrimonio ed i nostri centri storici facendoli diventare spazi per la creatività, con importanti risultati anche in termini di capacità di spesa, gestione ed efficacia degli interventi. Un unico esempio che rende l’idea riguarda il raggiungimento dei target che per la cultura è avvento con largo anticipo rispetto alle scadenza comunitarie: è stato già speso già 2014 il 130% delle risorse messe a disposizione dall’Europa. La ricetta vincente è stata, nella nostra esperienza, la messa a fattor comune di alcune politiche regionali, tutte ricondotte ad una visione unitaria: politiche giovanili e di innovazione sociale, politiche per la cultura, sia mirate ai beni che alle attività culturali, e politiche di ricerca e sviluppo, in grado di accelerare l’ingresso sul mercato di nuove tecnologie, importanti fonti di creatività e dinamismo. Politiche supportate da rilevanti finanziamenti, a valere sia sui fondi strutturali che sui programmi europei a gestione diretta, due categorie tra cui occorrerà - in futuro – esplorare ogni opportunità di sinergia, anche utilizzando il criterio guida delle specializzazioni intelligenti di ogni regione o stato membro. In Puglia e credo anche in molte delle regioni oggi qui presenti, gli investimenti realizzati con i fondi strutturali hanno contribuito a innalzare la qualità della vita dei cittadini e la coesione culturale della comunità regionale; a rendere il territorio più attrattivo per visitatori, imprese, flussi di persone e di capitali, aumentando i consumi turistici ed in generale mettendo a valore il patrimonio della regione; ad accrescere e rendere più visibile la presenza regionale nello spazio europeo; a rendere la cura del paesaggio e la bellezza dei luoghi una delle chiavi dello sviluppo sostenibile, attraverso l´attivazione di nuove filiere produttive, l´aumento della densità imprenditoriale e la generazione di importanti effetti economici ed occupazionali come testimoniano gli indicatori di risultato di monitoraggio dei fondi europei per lo sviluppo. Se fino al 2005 si spendevano 50 centesimi per la cultura per ogni cittadino, oggi si spendono 4 euro pro capite, attivando una spesa turistica complessiva di 1 miliardo e 30 milioni, che corrisponde al 3,9 per cento del totale della spesa nazionale. In termini di occupazione le imprese del settore creativo in Puglia sono ad oggi 23.000 circa per un totale di 57.000 occupati, il 4,1 per cento degli occupati a livello nazionale. Tornando allo scenario europeo e agli impegni che da oggi in poi dovremo affrontare per rendere sempre più visibile il ruolo di cultura, creatività e innovazione, credo che la presenza qui di tutti i maggiori attori istituzionali possa essere garanzia che, in questo percorso, potremo contare, noi sistema regionale, su numerosi alleati. Dalla Commissione europea, al cui interno oramai l’attenzione a questi settori non è esclusivo appannaggio della Direzione generale Educazione e cultura, ma è molto opportunamente condivisa con le Direzioni generali Impresa e Politiche regionali. Al Parlamento europeo, che con la presenza dell’on.Le Costa stamane, potrà essere di certo un valido compagno di percorso, anche per tramite delle attività dell’Intergruppo Cultura. Al Consiglio dell’Unione, competente nella definizione del Programma di lavoro Cultura per il prossimo triennio; e sono particolarmente lieto che questa conferenza si tenga nel Semestre italiano di presidenza, a testimonianza di un impegno fattivo in questo settore. Da ultimo, ma non meno importante, il Comitato delle Regioni, che da tempo si occupa dei temi oggi in discussione, sia in seno alla Commissione Educ che in importanti iniziative di comunicazione, quali la Conferenza dello scorso gennaio sul ruolo delle regioni e delle città nei settori culturali e creativi. Penso che il resoconto del confronto odierno possa divenire un contributo importante, a nome del sistema regionale italiano ed europeo, alla revisione di medio termine della Strategia Europa 2020, prevista per il 2015 e il cui lavoro è già in corso. In qualità di Membro del Comitato delle Regioni, mi preoccuperò di informarne i servizi competenti e di trasmettere gli atti al Presidente Lebrun oltre che al Presidente della Commissione Educ; chiedo un parallelo impegno alla Rappresentanza permanente italiana, appello che sono certo sarà raccolto, considerando l’importanza che nel corso del Semestre si è voluta dare ai temi della cultura e dell’innovazione. Per nostra parte, come sistema regionale, dovremo continuare a lavorare assieme, per sviluppare partnership sempre più solide, utili sia allo scambio di esperienze sulle policy che alla definizione di proposte progettuali comuni, nell’ottica di un approccio sempre più intersettoriale, che ricomprenda i temi della cultura, della creatività, del design, delle tecnologie informatiche e della comunicazione, dell’imprenditorialità, del turismo e dell’inclusione sociale. E in tal senso potrà essere molto utile la creazione di una Piattaforma informale strategica che raccolga le regioni europee interessate a lavorare su questa traccia”.  
   
   
ZAIA SU NOTIZIA DECADENZA ASSESSORE COPPOLA DA CONSIGLIERE REGIONALE DEL VENETO  
 
Venezia, 20 novembre 2014 - In merito alla notizia secondo la quale ieri la Corte d’Appello di Venezia avrebbe dichiarato la decadenza di Maria Luisa “Isi” Coppola dalla carica di consigliere regionale del Veneto, il Presidente della Giunta regionale, Luca Zaia, dichiara che al momento non gli è stato notificato alcun provvedimento. Sottolineando che la vicenda è di stretta competenza del Consiglio Regionale, Zaia afferma comunque che il contenuto della sentenza, e dei suoi possibili effetti, dovrà essere verificato nelle prossime ore dall’Avvocatura di Palazzo Balbi.  
   
   
LEGGE DI STABILITÀ - DIRETTIVO ANCI, PASSI AVANTI NEGOZIATO CON GOVERNO "MA RESTANO QUESTIONI APERTE, A PARTIRE DAL TAGLIO DI UN MILIARDO SU A CITTÀ METROPOLITANE E NUOVE PROVINCE"  
 
Roma, 20 novembre 2014 - ‘’Apprezziamo gli esiti del negoziato condotto con il Governo sulle misure previste nella Legge di stabilita’ che riguardano i Comuni, e auspichiamo di vederne gli effetti concreti in sede di conversione parlamentare. Restano alcune questioni aperte, che saranno al centro del confronto con i gruppi parlamentari, proprio nel corso dell’iter di conversione della Legge di stabilita’’’. Lo afferma il presidente dell’Anci, Piero Fassino, rendendo conto dell’esito del Direttivo dell’Associazione che si e’ riunito ieri a Roma. ‘’Abbiamo ricordato e apprezzato – spiega Fassino – le misure concordate con il governo come, a titolo di mero esempio, la possibilita’ di utilizzare nel 2015 gli oneri di urbanizzazione nel capitolo di spesa corrente; la possibilita’ di rinegoziazione dei mutui per tutti i Comuni, compresi quelli che lo avevano gia’ fatto; l’impegno del Governo a farsi carico degli interessi sull’accensione di nuovi mutui; la gradualizzazione del Fondo per il riassorbimento residui attivi, che diventa trentennale; la gradualizzazione del Fondo per i crediti di dubbia esigibilita’; la rimozione di molti vincoli a favore dell’autonomia dei Comuni nel raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica’’. Restano pero’ in piedi provvedimenti che ancora mettono in seria difficolta’ gli enti locali, a partire ‘’dal taglio lineare di 1,5 miliardi e dall’ulteriore taglio di 1 miliardo a Province e Citta’ metropolitane. Inoltre e’ ancora necessario – rimarca Fassino - definire l’erogazione dei crediti vantati dai Comuni e relativi agli ultimi tre anni, riguardanti il ristoro delle spese per il mantenimento degli uffici giudiziari’’. E se il Governo ha stabilito che dal primo settembre 2015 queste spese andranno finalmente in capo allo Stato, ‘’dobbiamo ancora avere garanzie sul rimborso delle spese che i Comuni continueranno a sostenere fino a quella data’’, precisa Fassino. Il vicepresidente dell’Anci, Paolo Perrone, si sofferma poi su un’ulteriore criticita’: ‘‘Ci sono circa 350 Comuni – spiega – che hanno gia’ sperimentato i criteri della nuova contabilita’ per gli enti locali, sostenendo un lodevole sforzo. Chiediamo che si valuti l’esito di questa sperimentazione facendo attenzione che nessuno di questi Comuni risulti penalizzato’’. Su questi temi, ribadisce infine il presidente del Consiglio nazionale Enzo Bianco, ‘’avvieremo il confronto con le forze politiche in sede parlamentare: non c’e’ subbio sul fatto – spiega – che i Comuni non possano essere soddisfatti degli ulteriori tagli scaricati addosso alle amministrazioni locali, ma pensiamo che la trattativa con il Governo abbia portato a sensibili miglioramenti: con la prima stesura della Legge di stabilita’ piu’ di mille Comuni, molti dei quali nel sud Italia, rischiavano il dissesto. Oggi la situazione rimane comunque difficile e richiedera’ grossi sacrifici, ma e’ anche meno drammatica’’.  
   
   
SERVIZI AL CITTADINO; D´ALFONSO, PRESTO L´URP DELLA REGIONE ABRUZZO  
 
L´aquila, 20 novembre 2014 - "La nascita dell´Ufficio per le Relazioni con il Pubblico (Urp) della Regione Abruzzo è una esigenza non più rinviabile che si colloca nella più ampia cultura della trasparenza amministrativa e nella aumentata attenzione verso la qualità dei servizi al cittadino". Partendo da questo assunto, il Presidente della Regione, Luciano D´alfonso, ha incontrato gli stati generali della struttura regionale che dovrà dare vita a questo importantissimo presidio di trasparenza e di partecipazione democratica. Rivolgendosi ai referenti di tutte le direzioni e servizi della Regione che costituiranno il back office dell´Urp, D´alfonso ha detto che questa dovrà rispondere alla duplice esigenza di garantire la trasparenza amministrativa e di fornire uno strumento organizzativo adeguato alle esigenze di attuazione delle funzioni di comunicazione istituzionale e contatto con i cittadini. Questi i principali obiettivi che la nuova struttura dovrà perseguire: agevolare l´utilizzazione dei servizi offerti ai cittadini dall´Ente Regione, anche attraverso l´informazione sulle disposizioni normative e amministrative, sulle strutture e sui compiti dell´amministrazione regionale; promuovere l´ascolto dei cittadini e i processi di verifica della qualità dei servizi e di gradimento degli utenti; garantire lo scambio di informazioni fra lUrp e le altre strutture regionali, promuovendo e organizzando la comunicazione interna; promuovere la comunicazione interistituzionale, attraverso lo scambio e la collaborazione con altri Urp, favorendo la costituzione di una rete di Urp. Presenti all´incontro anche alcuni esponenti del Formez P.a. Che avrà il compito di formare il personale regionale e di affiancarlo in questa prima fase di start up per la durata di un anno. Durante la riunione è stato analizzato il lavoro di preparazione svolto finora da Formez ed è emersa la necessità di dare impulso a un sistema di comunicazione interna anche in virtù della prossima riorganizzazione degli uffici regionali. D´alfonso ha anche chiesto ai rappresentanti del Formez di predisporre un nuovo piano operativo che individui modalità e attività che portino in tempi rapidi all´apertura del servizio con livelli di qualità da egli stesso indicati. Il Presidente ha infine indicato l´esigenza di potenziare l´attività di formazione ai dipendenti regionali in modo da rafforzare le competenze di comunicazione verso l´utenza in termini di semplificazione del linguaggio, chiarezza delle informazioni e cordialità nelle risposte.  
   
   
SITUAZIONE DI PROVINCE E CITTÀ METROPOLITANE, CGIL, CISL E UIL CHIEDONO CONVOCAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE NAZIONALE SUL RIORDINO  
 
 Firenze, 20 novembre 2014 - Nota unitaria al Ministro degli Affari Regionali Lanzetta, al Ministro della Pubblica Amministrazione Madia, alla Conferenza delle Regioni e ad Anci: Al Ministro per gli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta, Al Ministro Pubblica amministrazione Marianna Madia, Alla Conferenza Regioni All´ Anci. Le scriventi Organizzazioni sindacali, a seguito dell´avvio del processo di attuazione della legge 56/2014, nonché a seguito dell´esame in Parlamento sulla legge di stabilità, ritengono fortemente problematica la situazione delle Province e delle Città Metropolitane, che difficilmente sopporteranno i tagli finora prospettati a partire da gennaio 2015. Segnaliamo sempre più difficoltà sul versante del mantenimento dei servizi, nonché rischi reali sul mantenimento dei livelli occupazionali in parte dei suddetti Enti. In particolare le scriventi, alla luce del forte rallentamento che ha subito il percorso di riordino delle Autonomie Locali rispetto all´originaria tabella di marcia, rappresentano sin da ora i gravi rischi che investiranno sia la cittadinanza che i lavoratori appartenenti al sistema provinciale. E’ evidente, infatti, che in caso non sia concluso, nei tempi previsti, il processo di riallocazione delle funzioni non fondamentali tali compiti, salvo non creare un vuoto, non potranno che restare in capo alle province (divenute enti di area vasta) le quali, però, non potranno farvi fronte a causa degli ulteriori tagli previsti dalla legge di stabilità e dell´impossibilità di prorogare i contratti a tempo determinato in scadenza al 31/12/2014, così come previsto dall´art. 4, comma 9 del D. L. 101/2013. Occorre pertanto adottare urgentemente adeguate soluzioni che garantiscano al cittadino la continuità dei servizi essenziali ed ai lavoratori la proroga dei loro rapporti di lavoro, almeno fino al completamento effettivo delle procedure di riordino definitivo delle funzioni non fondamentali presso gli enti subentranti alle province. A tutto ciò si aggiungono le continue dichiarazioni di Ministri che prefigurano processi di mobilità, per dimensioni mai attuati nella storia di questo Paese, che rischiano di avvenire prescindendo dalle competenze del personale ed in assenza, tra l´altro, delle previste tabelle di equiparazione. Per tali ragioni, riteniamo indispensabile riprendere urgentemente il confronto avviato con la sottoscrizione del protocollo d´intesa del 19/11/2013 per affrontare la delicata situazione di cui riteniamo siate consapevoli. Del resto, ricordiamo che nell´ultimo incontro del 10 settembre u.S., le parti hanno condiviso, oltre a quanto previsto al punto 17 dell´accordo Stato Regioni dell´11 settembre 2014, la necessità che all´Osservatorio nazionale/regionale istituito con apposito Dpcm, siano attribuite, per quanto di competenza, le funzioni di sedi di confronto con le Oo.ss, secondo quanto già previsto dal protocollo d´intesa del 19 novembre 2013 (tavoli nazionali/regionali). Pertanto, proprio per la rilevanza dei rischi rappresentati, le scriventi Oo. Ss. Chiedono l´immediata istituzione e convocazione del tavolo permanente nazionale sul riordino degli enti locali, così come previsto nel protocollo d´Intesa, per discutere e trovare soluzioni condivise con il Governo e con le Associazioni rappresentative delle Autonomie. L´assenza del previsto confronto e la rilevanza dei problemi per lavoratori e cittadini impone comunque alle scriventi Oo. Ss. Di intensificare le iniziative di protesta già messe in campo su tutto il territorio nazionale, anche con la proclamazione dello stato di agitazione negli enti provinciali.  
   
   
COMUNITÀ MONTANE, LOMBARDIA: TAGLI GOVERNO ANCHE A PISL MONTAGNA  
 
 Milano, 20 novembre 2014 - "Anche lo strumento del Pisl Montagna, strumento interamente finanziato da Regione Lombardia e dedicato al territorio montano, che, dal 2011, ha mobilitato quasi 60 milioni di euro per oltre 300 progetti, per lo più in fase di ultimazione o di avanzata realizzazione, è finito purtroppo sotto la scure dei tagli messi in atto dal Governo, in ottemperanza ai vincoli imposti dall´Ue e passivamente accettati dal nostro Stato". Così il sottosegretario di Regione Lombardia ai Rapporti Istituzioni regionali, Attuazione del Programma, Politiche per la Montagna, Programmazione negoziata, Macroregione delle Alpi e Quattro motori per l´Europa Ugo Parolo in rifermento ai Programmi integrati di Sviluppo locale (Pisl). "Il premier Renzi - prosegue Parolo - ha posticipato l´obbligo di pareggio di Bilancio per i Ministeri, ma non per le Regioni, pertanto Regione Lombardia, a partire dal 2016, non potrà più finanziare nessuna opera attraverso mutui, come nel caso in specie per i Pisl Montagna". Infatti ai sensi della Legge 243, legge applicativa del pareggio di Bilancio approvato con modifica della Costituzione, gli investimenti non possono essere finanziati con debito. "La decisione della Giunta regionale di modificare le regole vigenti, chiedendo alle Comunità Montane di ultimare tutte le opere entro il 2015, nasce quindi da questa situazione oggettiva" spiega il sottosegretario. "Inoltre - aggiunge - si tenga conto che il Governo Renzi ha imposto ulteriori tagli consistenti sui Bilanci del 2015, tagli che ammontano a quasi un miliardo di euro per la Regione Lombardia, per cui i fondi destinati ai Pisl Montagna sono stati necessariamente ridotti in proporzione, come è avvenuto per tutti i comparti, infrastrutture e sanità in testa".  
   
   
AUTONOMIE LOCALI: FVG, SU DDL CAMBIO ROTTA E APPREZZAMENTO CAL  
 
Udine, 20 novembre 2014 - "Il clima mi è parso decisamente positivo: anche i soggetti istituzionali che durante il percorso di elaborazione della riforma avevano sempre mantenuto un atteggiamento critico complessivo oggi hanno manifestato apprezzamento". Lo ha affermato ieri l´assessore regionale alle Autonomie locali, Paolo Panontin, al termine della seduta del Consiglio delle autonomie nella quale sono state illustrate nel dettaglio tutte le modifiche all´articolato del disegno di legge di riordino del sistema Regione-autonomie locali, così come licenziato dalla V Commissione consiliare. Le modifiche sono state oggi sottoposte alle osservazioni del Consiglio delle autonomie su sollecitazione del presidente Ettore Romoli e dell´Ufficio di presidenza del Cal. "E´ un cambio di atteggiamento che deriva - ha commentato Panontin - da una serie di risposte che sono state date alle richieste fin qui avanzate dal sistema delle autonomie. E´ un cambio bene augurante per il percorso di attuazione della riforma, perché abbiamo uno scoglio da superare che è l´approvazione in Aula della legge, ma, una volta licenziata la norma, garantiremo un percorso di accompagnamento regionale per trovare formule di aggiustamento in grado di risolvere elementi di criticità". A fare virare positivamente i pareri dei rappresentanti del Cal - oltre alla risoluzione di alcuni nodi specifici - vi è stata soprattutto l´introduzione di una maggiore gradualità temporale nei passi di attuazione della riforma. "Un cambio così importante e radicale nel volgere dei sei mesi, così come era previsto all´inizio, ha spaventato qualche ente che temeva di non essere pronto ad affrontare questa sfida per tempo", ha riconosciuto l´assessore. Mentre su una ventina di punti nodali alcuni emendamenti sia della Giunta che dell´opposizione hanno dato già soluzione, ulteriori modifiche sono in corso d´opera. Già da domani si riunirà un ufficio ristretto per discuterne. Nel dibattito seguito alla presentazione da parte dell´assessore e del presidente della V Commissione Vincenzo Martines, i rappresentanti delle Autonomie hanno sollevato il tema dei compensi ai presidenti delle Unioni. "E´ un tema che ha una sua fondatezza - ha commentato Panontin - che deriva dalla differenza tra la disciplina nazionale, la legge Del Rio, che obbliga a stare insieme comuni molto piccoli con unioni nell´ordine di 3 o 5 mila abitanti e la scommessa della norma regionale, che prevede un organismo che gestisce 40, 50 mila abitanti con molte funzioni e quindi con notevoli responsabilità. Su questo punto dunque stiamo ragionando e la materia sarà oggetto della futura norma sulla finanza locale". Anche sulla proposta del Comune di Pordenone ad un aumento degli incentivi alle fusioni, Panontin getta acqua sul fuoco. "E´ una provocazione che capisco - ha detto - ma che attualmente non trova nelle risorse del bilancio regionale adeguata risposta. Con i 5 milioni che abbiamo destinato quest´anno andrebbe in unica direzione, invece noi ci auguriamo di riuscire ad ottenere, ad esempio, che in alcune valli montane si possa arrivare alla costituzione di uno o al massimo due Comuni di Valle". Panontin ha anticipato che sono già oggetto di elaborazione alcuni emendamenti per risolvere specifici nodi: quello dell´identità friulana, tema per cui "lavoreremo ad un emendamento ´a firma lunga´, ha commentato l´assessore e quello per risolvere l´unione nella zona triestina. "Stiamo studiando criteri differenziali per consentire di trovare la quadratura del cerchio in un´area dove oggettivamente le differenze strutturali tra comune capoluogo e quelli contermini sono molto marcate". Su quella udinese, Panontin è rimasto interlocutorio. "Vedremo, per ora è prematuro discuterne, saranno argomenti per l´Aula", ha commentato a margine dei lavori del Cal. Tra le altre osservazioni sulle quali l´assessore ha garantito un´attenta riflessione vi è stata quella della premialità per le fusioni, sollevata oggi nello specifico dal Comune di Maniago. "Introdurre un altro parametro, oltre a quello del numero di abitanti, potrebbe essere sensato, soprattutto per garantire equità ai comuni montani", ha evidenziato Panontin. In commissione si è discusso a lungo anche del tema della pianificazione. "La Giunta - ha ricordato Panontin - ha licenziato un testo che utilizza il termine programmazione, inteso come ambito delle direttive di Piano comunali che servono a definire il Piano struttura. Tuttavia rimane ancora attuale questo nodo su cui molti componenti, anche di maggioranza, chiedono una maggiore definizione dell´elemento pianificatorio. Terremo quindi conto delle ulteriori segnalazioni pervenute oggi in Consiglio e specificate in un documento a firma dell´Uncem". Soddisfatto il presidente del Cal Romoli, che ha sottolineato come "la gran parte delle osservazioni sia stata recepita nel testo emendato". Da parte sua ha però ribadito la perplessità sull´esiguità del numero minimo di abitanti. "Dal momento che sono stati previsti i sub ambiti, che possono quindi svolgere servizi in comune mentre all´unione, avere numeri più consistenti, sull´ordine dei 50-60 mila abitanti, ritengo sarebbe meglio proprio per rispondere all´obiettivo di sviluppo economico oltre che sociale dei territori".  
   
   
A VILLA UMBRA CORSI SU ANTICORRUZIONE E TRASPARENZA  
 
 Perugia, 20 novembre 2014 – Alla Scuola umbra di amministrazione pubblica, che ha sede a Villa Umbra (località Pila, Perugia) proseguono le attività formative su anticorruzione e trasparenza, in particolare sulla legge 190 del 2012. Si è svolto un corso per il personale della Prefettura di Perugia, al quale è intervenuto il Vice Prefetto vicario di Perugia, Tiziana Tombesi. "Corruzione ed evasione fiscale in Italia valgono 160 miliardi di euro, il 10 per cento del Prodotto interno lordo" ha sottolineato in apertura dei lavori Alberto Naticchioni, amministratore unico della Scuola. Nella prima parte della giornata sono stati trattati i principi, adempimenti sanzioni ed accenni al "dilemma etico" della L.190/2012 in materia di prevenzione della corruzione. In particolare, l´avvocato Roberto Mastrofini, della società Logospa, ha approfondito numerosi aspetti: le attività a più alto rischio di corruzione; il responsabile della prevenzione della corruzione; analisi del rischio; la predisposizione del piano triennale di prevenzione della corruzione; gli obblighi in capo alle varie figure professionali; il monitoraggio del piano di prevenzione della corruzione; la formazione; l´aggiornamento del piano di prevenzione della corruzione e il "dilemma etico: segnalare o non segnalare?" per concludere con accenni alla figura del segnalatore. Durante la seconda parte del corso, Chiara Burgio (società Logospa) ha fatto il punto su obblighi di pubblicazione; obblighi in capo ai dirigenti; sanzioni per la mancata pubblicazione ed aggiornamento dei dati stabiliti dal Dl. 33/13 in tema di trasparenza.  
   
   
BOLZANO: ORDINAMENTO DEL PERSONALE PROVINCIALE, PRONTA LA BOZZA DI RIFORMA  
 
Bolzano, 20 novembre 2014 - Uno dei pilastri del progetto "Innovazione amministrativa 2018" è pronto: si tratta della riforma dell´ordinamento del personale provinciale. Dopo il via libera della Giunta alle linee guida, arrivato in ottobre, il Dipartimento dell´assessore Waltraud Deeg ha concluso il proprio lavoro, e la bozza del nuovo ordinamento è ormai pronta. "La pubblica amministrazione è chiamata a fare un salto di qualità - commenta la Deeg - in un´ottima di maggiore efficienza, trasparenza e responsabilità. Con il nuovo ordinamento del personale vogliamo porre le basi per questa nuova sfida rivolta al futuro". I passaggi chiave della riforma vanno dallo sviluppo di sinergie positive fra generazioni al riconoscimento economico delle prestazioni, dalla mobilità e flessibilità dei dipendenti al ruolo sociale della pubblica amministrazione come principale datore di lavoro dell´Alto Adige. "Per quanto riguarda il ricambio fra giovani e meno giovani - prosegue l´asssessore Waltraud Deeg - puntiamo sul già noto patto generazionale e sul pensionamento di quei lavoratori che hanno raggiunto i requisiti necessari. Una buona amministrazione ha bisogno di creare il giusto mix fra l´esperienza di chi conosce da molti anni la "macchina", e gli impulsi provenienti dai più giovani sottoforma di nuove idee e nuovi stimoli". Un altro punto fondamentale è rappresentato dal rafforzamento della mobilità, sia a livello dirigenziale che a livello dei normali dipendenti, oltre ad una maggiore possibilità di scambio fra pubblico e privato per quanto riguarda le attività di formazione e aggiornamento. "Vogliamo inoltre che le retribuzioni siano ancorate alle prestazioni offerte - spiega la Deeg - e che vi sia una maggiore equità tra i vari enti. Da parte nostra intendiamo assicurare riconoscimenti e motivazioni a coloro che si fanno carico di una maggiore mole di lavoro e di responsabilità". L´assessore provinciale all´amministrazione, inoltre, non nasconde le possibili problematiche aperte che potrebbero portare ad accese discussioni. "Il nuovo ordinamento del personale interviene anche sui privilegi che riteniamo siano da eliminare - aggiunge Waltraud Deeg - come ad esempio la riduzione dei permessi per attività politica, che in futuro dovranno limitarsi solamente al tempo necessario allo svolgimento dei compiti istituzionali". Tutto ciò, comunque, senza dimenticare il ruolo sociale dell´amministrazione provinciale, che ad esempio intende aumentare il contingente di posti in pianta organica riservati alle persone con disabilità. Sulla base della bozza di riforma verranno ora avviate le discussioni con le parti sociali, e una volta terminata questa fase il testo potrà passare alla Giunta provinciale per l´approvazione della relativa delibera.  
   
   
ABRUZZO, GARANZIA GIOVANI: AL VIA CANDIDATURE PER TIROCINI  
 
Pescara, 20 novembre 2014 - In attuazione del Piano esecutivo regionale della Garanzia Giovani, sul sito dell´Assessorato alle Politiche attive del lavoro www.Regione.abruzzo.it/fil  è stata pubblicata la manifestazione di interesse dei soggetti ospitanti per l´attivazione di tirocini extracurriculari da svolgersi sul territorio della regione Abruzzo. "Finanziato con risorse pari a 5,6 milioni di euro - ha dichiarato l´assessore Marinella Sclocco - questa iniziativa, tra le più attese delle misure previste dal Piano regionale della Garanzia Giovani, rappresenta un´occasione unica per gli imprenditori abruzzesi e per i giovani iscritti al Programma che in questo modo potranno usufruire di un´efficace opportunità di approccio al mondo del lavoro, acquisendo competenze e conoscenze on the job. L´intervento costituisce inoltre un´importante occasione di confronto tra gli operatori pubblici e privati del mercato del lavoro che accompagneranno ragazzi ed aziende nell´attivazione dei percorsi, attraverso un´operazione di matching lavorativo funzionale alla potenziale occupabilità dei tirocinanti". Per manifestare il proprio interesse ad ospitare i tirocini, i datori di lavoro potranno candidarsi, con le modalità prescritte, fino al prossimo 3 ottobre 2015. Le candidature pervenute saranno valutate con modalità a sportello fino ad esaurimento delle risorse disponibili. La durata dei tirocini sarà di sei mesi. Al tirocinante sarà riconosciuta una indennità mensile netta pari a 600 euro, corrisposta per il tramite dell´Inps. "L? Inps Abruzzo - dichiara il direttore regionale Roberto Bafundi - è pronto a garantire con tempestività e correntezza, attraverso le proprie direzioni provinciali, l´erogazione delle indennità previste, nella rinnovata convinzione che è missione propria dell´Ente gestore del welfare riaffermare, nel Paese e soprattutto nel territorio regionale, un ruolo propositivo, dinamico e concreto nelle politiche attive del lavoro ed impegnarsi, nell´esclusivo interesse dei cittadini, per lo sviluppo di sinergie e collaborazioni con l´Ente regione".  
   
   
GIORNATA DEI GIOVANI MARCHIGIANI, LA FESTA A CAMERINO  
 
Ancona, 20 novembre 2014 – Si è aperto ieri il sipario sui giovani delle Marche: il teatro Marchetti di Camerino ha acceso i riflettori sulla seconda edizione della Giornata dei Giovani Marchigiani promossa dalla Regione e fortemente sostenuta dall’assessore alle Politiche giovanili, Paola Giorgi. “Oggi è un giorno di festa per tutti, giovani e non - dichiara l’assessore con soddisfazione - perché per far crescere e fiorire la comunità è indispensabile credere e scommettere sulle nuove generazioni, la loro intelligenza creativa, il loro talento artistico e imprenditoriale. La Giornata, in perfetta coerenza con la nuova legge regionale sulle politiche giovanili, nasce per ascoltare la voce dei nostri ragazzi nel pluralismo di espressione. La scelta di Camerino, città universitaria, ha un significato preciso che è quello di valorizzare le aree interne focalizzandone l’attenzione sulle potenzialità, le opportunità e i bisogni”. E’ festa a Camerino, la cui vocazione di centro universitario attrae da anni un numero considerevole di giovani del territorio marchigiano ed extra regionale. Oggi ha ospitato il denso ed eterogeneo programma di eventi avviato alle 10 del mattino con il coach Luca Stanchieri, quel “provocatore positivo” che ha ripetuto l’esperienza di successo dell’anno scorso a Fabriano conducendo dal palco un workout costruttivo sulle potenzialità dei giovani, i loro talenti, il loro merito. La giornata è proseguita poi tra teatro e spazi comunali: nel pomeriggio l’incontro dei giovani con Sandro Giorgetti, responsabile del Social Media Team della Regione per un momento formativo e informativo dedicato alla promozione turistica e alla capacità imprenditoriale dei giovani, così come è emersa nella sua vivacità dal bando regionale Giovaniidee nell’ambito del progetto ‘I giovani C’entrano’. “Il bando ‘Giovanidee’ – ha ricordato l’assessore Giorgi - è nato per favorire l’avvio di nuove imprese attraverso la concessione di un finanziamento, a fondo perduto, volto a valorizzare la creatività e il talento dei giovani nell’ambito di un più generale percorso di sviluppo dell’economia regionale che passa attraverso il diretto coinvolgimento dei giovani. I contributi servono per realizzare obiettivi specifici come l’avvio di nuove microimprese, nuove opportunità di lavoro, la creazione di imprese in alcuni esclusivi ambiti di sviluppo che si coniugano con la valorizzazione del territorio regionale”.  
   
   
GIOVANISÌ, IERI IN REGIONE TOSCANA INCONTRO CON I VINCITORI DEL BANDO SPERIMENTALE NEET  
 
 Firenze, 20 novembre 2014 – I vincitori del bando sperimentale in favore dei cosiddetti Neet (acronimo per "Not in Education, Employment or Training" vale a dire giovani non inseriti in alcun percorso di formazione, istruzione o lavoro) promosso dalla Regione all´interno di Giovanisì e rivolto ai soggetti del Terzo settore, si sono incontrati ieri pomeriggio a Palazzo Strozzi Sacrati per la prima volta ad un mese dall´attivazione dei vari progetti. All´incontro è intervenuta la vicepresidente Stefania Saccardi. "Tanti giovani – ha detto – al servizio di altri giovani, quindi con grande conoscenza delle problematiche che i secondi si trovano ad affrontare. Il progetto vuol essere un contributo importante a persone che si trovano ad affrontare una fase molto delicata della loro vita. La nostra azione, insieme a quella promossa a livello nazionale, vuol servire a coinvolgere il numero maggiore di persone, a formarle, a farle sentire parte attiva delle loro comunità. Che è poi anche il senso – ha concluso - dell´investimento che abbiamo fatto poco tempo fa sul servizio civile regionale con l´idea, in un momento di crisi devastante, di dare la possibilità non dico di avere un lavoro ma almeno un´attività che faccia sentire queste persone protagoniste della loro vita". L´incontro è servito soprattutto per condividere con i vari referenti tutti gli aspetti legati alla comunicazione e confrontarsi, insieme ad i responsabili di Giovanisì, sulle problematiche emerse in questo primo mese di attivazione dei 17 progetti che hanno ottenuto il cofinanziamento regionale. Gli incontri, hanno spiegato i responsabili di Giovanisì, si terranno con cadenza periodica per monitorare in modo sistematico l´andamento delle varie iniziative e permettere ai referenti territoriali un costante scambio e condivisione di informazioni. Una delle criticità maggiori del fenomeno Neet è la difficoltà di individuare i giovani coinvolti, soprattutto da parte dei servizi territoriali non dotati di strumenti specifici. Per ridurre i numeri dei giovani coinvolti diventa indispensabile elaborare strategie condivise per farli emergere dall´invisibilità. Da qui il bando sperimentale promosso da Giovanisì, nato per individuare e stimolare la costruzione di buone prassi finalizzate all´intercettazione di questa tipologia di giovani sul territorio toscano da parte di soggetti del Terzo settore.  
   
   
PIEMONTE: SULL´IMMIGRAZIONE FERMIAMO LA CACCIA AL TITOLONE E APRIAMO UNA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE RESPONSABILE  
 
Torino, 20 settembre 2014 - " Anche quando si parla di immigrazione la politica deve assumere comportamenti responsabili. La caccia al titolo d´apertura del giornale non è il modo giusto di cercare le soluzioni ai disagi della popolazione. Andando avanti così rischiamo di finire tutti perdenti " - con un appello alle forze politiche e ai media l´ assessora regionale con delega all´immigrazione Monica Cerutti ha voluto concludere il suo intervento alla presentazione della Carovana italiana per i diritti dei migranti che si è tenuta a Palazzo Lascaris a Torino . La Carovana italiana per i diritti dei migranti partirà il 22 novembre da Lampedusa e percorrerà oltre 2.000 chilometri facendo tappa in quelli che sono alcuni dei luoghi simbolo dello sfruttamento dei lavoratori immigrati e si concluderà a Torino il 6 dicembre. Contestualmente in Messico la Caravana de Madres Centroamericanas buscando a sus migrantes desaparecidos percorrerà le strade che dal Centroamerica arrivano negli Stati Uniti . Italia e Messico sono state unite in questo evento perché da noi come oltre oceano i diritti dei migranti e richiedenti asilo sono minacciati da politiche restrittive di controllo delle frontiere oltre che dallo sfruttamento. " In Italia politica e informazione trattano il tema dell´immigrazione in modo speculativo. Nessuno nega che esista un disagio sociale che le istituzioni devono affrontare e risolvere, ma fomentare l´odio e il conflitto tra fasce deboli non è la soluzione giusta. La Carovana italiana per i diritti dei migranti è una risposta al modo becero con il quale il nostro paese tratta le politiche per l´immigrazione. L´informazione dovrebbe tentare di narrare non solo il disagio sociale e il conflitto, ma anche l´altra faccia della medaglie " - ha dichiarato l´ assessora Monica Cerutti. Si è tentato poi di puntare l´obiettivo anche su tutte le dicerie che stanno creando confusione tra la popolazione: " In Piemonte gli stranieri sono 464.000, il 9% della popolazione piemontese che è un dato più alto rispetto a quello nazionale che è dell´8%. La fruizione di servizi da parte di questi cittadini è in linea con quella che è la loro densità rispetto al totale della popolazione regionale. Le case popolari, ad esempio, vengono loro assegnate in proporzione alla loro presenza sul territorio piemontese. Dobbiamo far comprendere ai cittadini che dare diritti agli stranieri non significa toglierli a loro ".  
   
   
REGIONE LOMBARDIA COMBATTE VIOLENZA A FIANCO DONNE  
 
Milano, 20 novembre 2014 - "In questa occasione credo sia doveroso ricordare l´avvocato Paolo Giuggioli, con il quale nei mesi scorsi avevo intrapreso un percorso lavorativo importante, dando vita al corso di formazione per avvocati per il contrasto della violenza nei confronti delle donne". Lo ha detto l´assessore regionale alla Casa, Housing Sociale e Pari Opportunità, Paola Bulbarelli, intervenendo ieri all´inaugurazione del Workshop "Regione Lombardia combatte la violenza al fianco delle donne: il ruolo del sistema sanitario", corso formativo dedicato agli operatori del Sistema Sanitario regionale, con l´obiettivo di offrire a medici e personale delle aziende sanitarie, in particolare dei Pronto Soccorso, ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta, strumenti e metodologie adeguati per fornire alle donne vittime di violenza il giusto supporto. Ruolo Fondamentale Per Aiutare Donne Maltrattate - "Il vostro ruolo è fondamentale - ha detto l´assessore regionale Bulbarelli - per dare un aiuto competente e concreto alle donne maltrattate, che hanno bisogno di cure immediate e parole di conforto. La specializzazione in questo delicato settore è importante per rispondere con puntualità alle esigenze delle donne che si trovano in una situazione di grave emergenza". Le violenze di genere continuano ad aumentare, come testimoniano anche recenti statistiche. "Quotidianamente - ha proseguito Bulbarelli - leggiamo di abusi nei confronti di ragazze che devono subire l´aggressività di uomini vigliacchi. Il mio assessorato si batte per mettere in campo iniziative ed attività in grado di ripristinare la legalità e ridare serenità alle donne vittime di violenza. Questo corso, insieme a quello recente degli avvocati, è un passo importante nella direzione giusta: non ci fermeremo qui, il nostro obiettivo è formare altre professionalità per poter fornire una risposta a 360 gradi alle donne".  
   
   
DONNE. UNO SPOT CONTRO OGNI VIOLENZA DI GENERE  
 
Milano, 20 novembre 2014 - Uno spot tv contro la violenza sulle donne a pochi giorni dal 25 novembre, Giornata Internazionale dell’Eliminazione della Violenza contro le Donne, firmato Fare x Bene Onlus. E un sms solidale per dare un piccolo contributo a un progetto che vuole entrare nelle scuole per educare i ragazzi al vero amore. Ieri a Palazzo Marino è stata presentata ufficialmente la campagna di comunicazione, alla presenza del Sindaco Giuliano Pisapia e dell’assessora Chiara Bisconti. Testimonial della campagna di Fare x Bene e del progetto Di Pari Passo è Valentina Pitzalis, giovane donna, che a ventisette anni, il 17 aprile 2011, venne cosparsa di cherosene da suo marito che le diede fuoco, morendo lui stesso tra le fiamme. Lei si svegliò in un letto di ospedale con il volto completamente sfigurato, una mano amputata e l’altra gravemente danneggiata dalle fiamme, così come il resto del corpo. “Sul contrasto alla violenza di genere non si può e non si deve mai arretrare di un centimetro - ha dichiarato l’assessora Bisconti - non si devono mai dare per scontate le conquiste fatte dalle donne in questi decenni. L’attenzione deve restare sempre alta, troppe donne in Italia sono vittime di violenze quotidiane, fisiche e verbali. Ci deve guidare l’esempio di Valentina Pitzalis che, con un’energia che è giusto definire eroica, cerca di aiutare tante altre donne. Grazie a chi ha pensato e realizzato questo spot che speriamo lasci un segno negli spettatori”. Lo spot tv sarà on air sulle reti Mediaset dal 23 al 30 novembre, mentre è stata presentata anche la campagna di sms solidale, al numero 45594, che sarà attiva dal 17 al 30 novembre. La Campagna ha visto coinvolte per la causa le migliori eccellenze del panorama italiano, che hanno realizzato un progetto di altissima qualità. Tutti gli attori coinvolti si sono resi disponibili per sostenere e dare la possibilità a Valentina di centrare gli obiettivi della Onlus. Lo spot, che sarà in onda dal 23 novembre, porta la firma di Federico Brugia, regista pubblicitario tra i più quotati a livello nazionale ed internazionale. Brugia ha immediatamente sposato la mission e ha voluto al suo fianco un partner d’eccellenza come Lorenzo Cefis, Ad della casa di produzione Filmmaster Productions e la Band per la post produzione.  
   
   
VIAREGGIO, I SERVIZI PER L´INFANZIA NON DIMINUIRANNO. ROSSI INCONTRA LE MAMME CON PASSEGGINO  
 
Firenze, 20 novembre 2014 - La Regione Toscana tende una mano a Viareggio e alla mamme scese in strada nei giorni scorsi con i loro passeggini vuoti lasciati al centro di piazza Mazzini. "Il dissesto finanziario del Comune non deve ricadere sulle famiglie: soprattutto non possono diminuire i servizi offerti" sottolinea e tranquillizza il presidente Enrico Rossi. Così gli insegnanti di sostegno per le scuole dell´infanzia comunali saranno garantiti: ne mancavano sette. I nidi frequentati da 455 bambini e gestiti per buona parte da una cooperativa a cui il Comune non può rinnovare l´appalto che scade alla fine di dicembre non saranno chiusi. "Troveremo una soluzione con il commissario" dice. Quanto alla tariffe portate ai livelli massimi dopo la dichiarazione di dissesto del Comune e il buco di 53 milioni da ripianare – frequenza, mensa e scuolabus compresi, con rincari per tutti: anche chi ha redditi bassi - la Regione purtroppo ha le mani legate. Le tariffe sono comunali e si tratta di una scelta di fatto obbligata: cento euro in più di media al mese per i nidi (da 313 a 420 euro per una famiglia con un Isee superiore a 20 mila euro), un euro di aumento per il pranzo a mensa (da 4,26 a 5,77 euro per i redditi più alti) e scuolabus triplicato (da 25 a 75 euro, anche per Isee appena sopra i 12 mila euro). Ma questo non vuol dire che la Regione se ne starà ferma. "Potremo intervenire in soccorso delle famiglie disagiate o in maggiore difficoltà con i voucher con cui già oggi sosteniamo l´accesso a nidi e materne" spiega ancora il presidente. Rossi ne ha parlato direttamente con Francesca, Alice e Elisabetta, le tre donne e mamme portavoce del comitato "Viareggio Unita per diritto all´istruzione" incontrate oggi a Firenze nel proprio studio di Palazzo Strozzi Sacrati e a cui Rossi ha promesso risposte precise entro sei giorni. Sul tavolto sono arrivate tre richieste di attenzione mirate. Ma durante la riunione si è parlato anche di un quarto problema: la piscina comunale frequentata da duemila bambini e che rischia di chiudere, per l´impossibilità di rinnovare l´incarico per la gestione. "E´ impensabile che debba cessare l´attività. Anche in questo caso – conclude Rossi – ne parlerò con il commissario". Tra meno di una settimana una risposta.  
   
   
GIORNATA INTERNAZIONALE DIRITTI INFANZIA:ASSESSORE UMBRIA PRESENTA PROGRAMMA REGIONALE "A TUTTI I BAMBINI I LORO DIRITTI"  
 
Perugia, 20 novembre 2014 – "A tutti i bambini i loro diritti", è lo slogan adottato per la programmazione di iniziative organizzate dalla Regione Umbria per la Giornata internazionale dei diritti dell´Infanzia e dell´adolescenza 2014, che ricorre il 20 novembre: lo comunica l´assessore al Welfare, Carla Casciari, ricordando che, "i vari appuntamenti in programma sul territorio regionale sono finalizzati a promuovere e garantire il rispetto e la tutela dei diritti dell´infanzia, a partire dal riconoscimento del minore quale soggetto di diritti e persona con un proprio valore ed una propria dignità". "La Regione Umbria, ormai da circa dieci anni, celebra la Giornata Internazionale dei Diritti dell´Infanzia e dell´adolescenza attraverso un´azione congiunta di sensibilizzazione e promozione dei diritti dei minori dal titolo ‘Adotta un diritto´ – ha riferito l´assessore - Nel corso degli anni sono state avviate una serie di iniziative, sia a livello territoriale che regionale, dedicate ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze dell´Umbria e che hanno previsto anche la pubblicazione di bandi di concorso rivolti agli studenti delle scuole e si sono conclusi con la premiazione degli istituti vincitori". Il programma 2014 si articolerà in un calendario denso di eventi che si terranno fino a gennaio 2015: oltre alla pubblicazione di un manifesto regionale dedicato ai bambini e alle bambine, ai ragazzi e alle ragazze, con tutte le iniziative previste nei vari comuni del territorio regionale. La programmazione regionale si è aperta con un seminario dal titolo "L´ascolto e i bisogni dei bambini piccoli all´asilo nido" e proseguirà il 16 dicembre con il seminario conclusivo del progetto "P.i.u.m.a.", (Progetto Integrato Unità Multidisciplinare Abuso) il cui obiettivo è contrastare il maltrattamento e l´abuso sui minori. Il 18 dicembre si terrà un incontro condotto dal professor Ugo Sabatello, neuropsichiatra infantile dell´Università di Roma "La Sapienza", che approfondirà i delicati aspetti relativi alla tutela del minore in caso di questioni giudiziarie per le quali è richiesta la consulenza tecnica d´ufficio. Il ciclo di iniziative sarà concluso da un seminario di presentazione programma di intervento per prevenire l´istituzionalizzazione del minore a cura di Paola Milani, docente all´Università di Padova e responsabile scientifico del progetto.  
   
   
AOSTA, 25° EDIZIONE DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELL´INFANZIA  
 
Aosta, 20 novembre 2014 - L’assessorato della sanità salute e politiche sociali ricorda che, giovedì 20 novembre, ricorre la 25° edizione della Giornata Internazionale dei Diritti dell´Infanzia, momento celebrativo in ricordo della firma della Convenzione Onu sui diritti dell´infanzia e dell´adolescenza. L’assessorato, nell’aderire all’evento, sottolinea il proprio particolare impegno nell’attivare servizi e promuovere iniziative che pongono al centro le famiglie con minori, proseguendo e sviluppando interventi di prevenzione del disagio e di sperimentazione di servizi innovativi a livello locale. In questo senso, si ricorda il progetto sperimentale Una famiglia per una famiglia, finalizzato a offrire alle famiglie in difficoltà un nuovo tipo di sostegno, basato sulla solidarietà e sull’aiuto reciproco. In questo contesto, a differenza dell’affidamento familiare, il bambino resta nella propria famiglia e nella propria casa e una famiglia disponibile al sostegno s’impegna a prendersi cura di tutto il nucleo familiare, bambini e genitori, in una relazione solidale e di prossimità. «Il lavoro svolto quotidianamente da parte del nostro sistema sociale nei confronti dei bambini e degli adolescenti – sottolinea l’Assessore Antonio Fosson - è in primo luogo rivolto alle famiglie, per renderle protagoniste attraverso un’intensa attività fatta di interventi e iniziative rivolte all’aiuto e al sostegno reciproco, con l’obiettivo di prevenire situazioni di disagio. Tutto questo ferme restando le specifiche e opportune azioni volte a sostenere quei nuclei familiari in difficoltà per prevenire, limitare e superare le problematiche». Oltre al progetto Una famiglia per una famiglia, si ricordano le attività del Centro per le famiglie, istituito per far fronte all’esigenza delle famiglie di avere, da una parte, un luogo in cui incontrarsi e condividere momenti formativi e ludico-ricreativi e, dall’altra, di poter contare su un punto di riferimento per l’educazione e la cura dei figli. Sono attivi poi diversi servizi che hanno l’obiettivo di valorizzare le capacità dei nuclei familiari, ponendo in secondo piano le criticità attraverso interventi che possano restituire autostima e fiducia nelle competenze genitoriali e nel rapporto genitori figli. In questo senso, il Gruppo regionale di coordinamento interistituzionale sul maltrattamento e l’abuso all’infanzia e all’adolescenza, in collaborazione con le Istituzioni scolastiche e gli operatori dei servizi per l’infanzia, ha predisposto e divulgato un opuscolo rivolto a insegnanti e operatori che lavorano con i bambini e gli adolescenti, per fornire uno strumento in grado di individuare la presenza di problematiche di maltrattamento, trascuratezza e abuso, in un clima di collaborazione e confronto tra tutti i soggetti istituzionali per garantire, se necessario, gli opportuni interventi. L’assistenza Domiciliare Educativa, infine, da alcuni anni espleta un servizio di natura preventiva in ambito familiare. In questo contesto, nel 2014 sono stati presi in carico dalla struttura Famiglia e Politiche giovanili 150 nuclei familiari su tutto il territorio per garantire un accompagnamento educativo al singolo nucleo e prevenire le cause di un eventuale allontanamento del bambino o dell’adolescente. Nel corso del 2014 sono stati realizzati nove laboratori, tre dei quali hanno coinvolto attivamente i genitori con obiettivo di rinforzare l’autostima e le positività presenti promuovendo al tempo stesso la creazione di una rete di supporto e di aiuto reciproco.  
   
   
CAMPANIA: 121 ASILI NIDO REALIZZATI ENTRO IL 2015  
 
 Napoli, 20 novembre 2014 - L’assessore alle Politiche sociali Bianca D’angelo ha presentato ieri in sala giunta il piano regionale per la famiglia e l’infanzia. Entro il 2015 saranno pronti nelle cinque province della Campania altri 101 nuovi asili nido destinati alla prima infanzia (0-36 mesi), che si aggiungeranno ai 20 già in funzione. Per sostenerne il funzionamento, la Giunta Caldoro ha programmato ulteriori 17 milioni, di cui 10 milioni destinati alla gestione di tutte le strutture. Le altre somme saranno invece destinate al sostegno economico di nuclei familiari con a carico persone non autosufficienti (6 milioni) e al Terzo Settore per le azioni di supporto ai servizi domiciliari. In totale i 121 asili nido del piano straordinario attiveranno 4800 posti. I 20 asili già aperti e funzionanti in Campania si trovano nei seguenti comuni: Lioni; Liveri, San Paolo Belsito, Castellamare di Stabia, 5 a Napoli città, Acerno, Sala Consilina, Scala, Cava dei Tirreni, Atena Lucana, 3 a Salerno città, Baronissi, Battipaglia, Fisciano. Già partiti dallo scorso settembre anche tutti i nuovi 65 ‘servizi integrati’ per l’infanzia (2100 posti attivati) finanziati dalla Regione sul territorio della Campania con oltre 12 milioni di euro. In dettaglio sono 21 nella provincia di Salerno, 19 nella provincia di Napoli, 11 nella provincia di Avellino, 7 rispettivamente nelle province di Benevento e Caserta. In particolare le tipologie di servizi integrativi finanziati sono: Baby trasporto sociale, Baby Sitting, Campo Estivo, Educatrice domiciliare, Ludo bus, Ludoteca Prima infanzia, Centro prima infanzia, Mamma accogliente, Pre e Post accoglienza, Voucher per posti in nidi comunali, Voucher per servizi di cura. “Si tratta - spiega l’assessore alle Politiche Sociali della Regione Campania Bianca D’angelo - di un impegno mai realizzato da nessuna Giunta precedente, una azione che riempie di contenuti quelle che si definiscono ‘politiche di conciliazione’ a favore della donna e quindi della famiglia, di cui gli asili nido costituiscono un tassello fondamentale, oltre che rappresentare un diritto per il bambino. “E’ importante sottolineare anche il risultato colto dall’Assessorato alle Politiche sociali dal punto di vista amministrativo: alle risorse storicamente disponibili, ovvero ai fondi europei per il welfare dell’infanzia, siamo riusciti ad aggiungere consistenti fondi per la gestione e il sostegno dei costi e dei servizi integrativi o sperimentali. Possiamo definire questo stanziamento, contenuto nella delibera da 17 milioni di euro per la famiglia, una sorta di ‘sostegno alle startup’ proprio perché vogliamo che i nostri nuovi asili, i cui lavori sono ormai in corso di ultimazione, possano funzionare al meglio’’, conclude l’assessore.  
   
   
BOLZANO: ASSISTENZA ALL´INFANZIA, QUASI TRE MILIONI DI EURO PER LE TAGESMUTTER  
 
Bolzano, 20 novembre 2014 - Ammonta a quasi 3 milioni di euro il finanziamento garantito dalla Giunta provinciale, per l´anno 2014, al servizio di Tagesmutter. Nel corso dell´ultima seduta, su proposta dell´assessore Waltraud Deeg, è stato approvato un contributo di 1,218 milioni di euro, con le singole organizzazioni che possono richiedere un anticipo pari all´85% del totale. Il servizio di Tagesmutter, nel corso degli anni, si è sviluppato al punto tale da diventare un vero e proprio modello di assistenza all´infanzia. Nel corso del 2013, ad esempio, sono state erogate ben 442mila ore di assistenza a 1.106 bambini di età compresa fra i 3 mesi e i 3 anni: si tratta di dati in crescita del 14% per quanto riguarda le ore, e di 114 unità per quanto riguarda i bambini, senza dimenticare che le Tagesmutter che operano sul territorio sono passate da 162 a 178. "Si tratta di un modello di assistenza moderno e flessibile - commenta l´assessore Waltraud Deeg - che si adatta in maniera egregia alle esigenze individuali di ogni singola famiglia, e che consente di offrire il servizio anche nelle zone più periferiche del territorio". Attualmente il servizio è coordinato da cinque cooperative che si occupano di coordinare le Tagesmutter, offrire consulenza alle famiglie, e garantire il rispetto di criteri e standard imposti dalla legge. A sostegno di queste cooperative vi è anche la Provincia, che tramite la recente legge sulla famiglia ha inserito il finanziamento delle Tagesmutter tra i pilastri dell´assistenza all´infanzia. "Ora questo finanziamento - prosegue la Deeg - poggia su nuove basi, con il contributo che viene portato sino all´85% dei costi riconosciuti". Per la prima volta, inoltre, nel calcolo dei costi vengono inseriti anche gli emolumenti versati alle Tagesmutter, mentre il modello di contribuzione punta a ridurre i problemi di liquidità grazie all´erogazione di tre anticipi, anzichè uno soltanto. "Per il 2014 - spiega l´assessore alla famiglia - abbiamo messo a disposizione circa 3 milioni di euro, e dopo le prime due tranche da 1,736 milioni, la Giunta ha ora approvato la terza da 1,218 milioni". Le cinque organizzazioni che potranno ora richiedere l´anticipo dell´85% del totale, con il restante 15% che sarà versato dopo la rendicontazione, sono le cooperative "Tagesmütter", "Mit Bäuerinnen lernen-wachsen-leben", "Primi passi - Tagesmutter", "Casa Bimbo" e "Coccinella".  
   
   
ROMA, VIOLENZA DONNE, CAMPIDOGLIO: “25 NOVEMBRE PIAZZA DEL POPOLO ILLUMINATA DI ROSSO”  
 
Roma, 20 novembre 2015 - In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, martedì 25 novembre Roma Capitale promuove l’iniziativa “Romadiceno”, in collaborazione con Acea, per dare un segnale forte e coinvolgere cittadine e cittadini in questa importante battaglia. Appuntamento alle ore 17 in Piazza del Popolo alla presenza del sindaco Ignazio Marino, dell’assessore alle Pari Opportunità Alessandra Cattoi, della presidente della Commissione delle Elette Daniela Tiburzi e della presidente di Acea Catia Tomassetti, insieme per esprimere il rifiuto alla violenza di genere e la vicinanza a tutte le vittime. Piazza del Popolo verrà illuminata di rosso, colore simbolo della ricorrenza, e saranno proiettate donne sulle mura circolari della Piazza le parole chiave contro la violenza sulle donne. Quattro street artist del progetto Muro (Museo di Urban Art di Roma), Diavù, Camilla Falsini, Rita Petruccioli e Mr. Thoms, si esibiranno in performance live di Urban Art ispirate al tema della violenza. Condurrà l’evento Betta Cianchini, autrice e regista di “Storie di donne”, quindici pièce teatrali che verranno rappresentate in serata in molti municipi della Capitale. Lo comunica, in una nota, il Campidoglio.