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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Giugno 2010
CONVEGNO: AGENDA EUROPEA DEL DIGITALE IL PIANO D´AZIONE PER LA CRESCITA E IL BENESSERE  
 
Roma, 29 giugno 2010 - Il convegno "Agenda Europea Del Digitale: Il Piano Di Azione Europeo Per La Crescita E Il Benessere" sarà l´occasione per divulgare e analizzare i principali elementi dell´Agenda Europea del Digitale e per gettare le basi per una collaborazione proficua tra tutti gli attori del settore. Il convegno e´ organizzato dalla Rappresentanza della Commissione Europea in Italia in collaborazione con la Direzione Generale Società dell´Informazione e Media della Commissione Europea e si svolgerà lunedì 5 luglio 2010 Alle ore 10.30-17.30, Spazio Europa, Via Iv Novembre 149 a Roma. Intervengono fra gli altri: Dg Infso Commissione Europea, Ministero per la Pubblica amministrazione e l´innovazione, Ministero Sviluppo Economico, Agcom, Confindustria servizi innovativi e tecnologici, Cnr. L´agenda Europea del Digitale è la strategia della Commissione Europea per accelerare la diffusione delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione e sfruttare i vantaggi di un mercato unico del digitale per famiglie e imprese entro il 2020.  
   
   
“SOLO L’INNOVAZIONE CI SALVERA’ DALLA CRISI GLOBALE” L’EUROPEAN FORUM FOR INNOVATION SI È CONCLUSO A TRENTO CON UN BILANCIO POSITIVO E UN AMMONIMENTO  
 
 Trento, 29 giugno 2010 - La tre giorni dell’European Forum for Innovation”, organizzata dall’European Alliance for Innovation e dal centro di ricerca Create-net, chiude con un bilancio estremamente positivo e un’agenda già fitta di impegni futuri. “L’iniziativa è stata un successo e siamo andati ben oltre le nostre aspettative – commenta, il 25 giugno, Alessandro Zorer, vicepresidente di Cretate-net – Mi pare che da Trento dobbiamo ripartire con un messaggio chiaro, ossia che la crisi globale si può contrastare e battere solo se siamo disposti ad investire in ricerca ed innovazione”. Positivo è anche il giudizio della comunità scientifica. “Il Forum aiuta a diffondere una nuova cultura dell’innovazione”, afferma il professor Giovanni Colombo, che insiste sulla necessità di sviluppare di ricercare nuove strade di collaborazione tra imprese ed istituzioni. Il Forum ha richiamato a Trento il meglio del mondo dell’innovazione e delle telecomunicazioni. Più di duecento persone, tra rappresentanti dell’industria, della pubblica amministrazione, dell’Università e della ricerca hanno partecipato a tre giorni di lavori. “L’innovazione – afferma il presidente di Create-net, Imrich Chlamtac – vive della comunicazione e dell’integrazione. Nel mondo della ricerca ogni progetto nasce e si sviluppa grazie allo scambio di idee. Il Forum ha dimostrato che l’Europa necessita dell’Eai, di una piattaforma globale in grado di raccogliere stimoli e riflessioni da parte di tutti gli attori dell’innovazione”. “Questi tre giorni – ha continuato Alessandro Zorer, vicepresidente di Create-net – sono andati ben oltre le nostre aspettative. La possibilità di mettere assieme delle menti brillanti porta sempre a risultati eccellenti. In modo particolare, questo succede quando le esperienze vengono da settori diversi, che necessitano gli uni gli altri per creare valore, come nel caso dell’innovazione. Si creano delle sinergie, delle discussioni, degli stimoli molto interessanti”. Nella stessa direzione il commento del professor Giovanni Colombo, membro del Comitato esecutivo dell’European Institute of Innovation and Technology (Eit): “Grazie al forum, appare evidente che l’Alleanza e il Comitato condividono un duplice obiettivo: entrambe desiderano ridurre la frammentazione nel campo dell’Ict e assegnare all’Europa un ruolo di leader nel campo della ricerca. Questa è stata l’occasione adatta per sancire una sinergia duratura nel tempo”. Lo studioso newyorkese Gabriel Silberman, vicepresidente senior e responsabile di Computer Associates Technologies, analizza la situazione europea:”Quando guardiamo all’Europa ci rendiamo conto della sua diversità e della persistente frammentazione tra i vari progetti e laboratori. La European Alliance for Innovation ci offre un portale di interazione non solo con le università, ma anche con le aziende e le varie agenzie pubbliche che promuovono la tecnologia e l´innovazione in questo continente”. Questa mattina, i sei diversi gruppi di interesse – Sibs (Science, Innovation & Business Councils) – hanno chiuso i lavori del Forum, discutendo sull’opportunità che la ricerca ha per migliorare la società del Xxi secolo. Si è parlato, così, delle diverse aree strategiche: tecnologia verde, soluzioni per l’internet del futuro, innovazione sociale, benessere e salute, comunicazione, trasporto e di innovazione per la pace nel mondo. “Sono certo – ha concluso Afonso Ferreira, direttore scientifico del Cnrs (Centro nazionale nella ricerca scientifica) Francia – che le autorità pubbliche europee riconoscano l’importanza di questa iniziativa e dell’European Alliance for Innovation: senza innovazione non esiste futuro”.  
   
   
AL VIA LA COLLABORAZIONE PER FARE DI FIRENZE UNA SMARTER TOWN  
 
 Firenze, 29 giugno 2010 - Servizi innovativi per i cittadini con l’obiettivo di dare impulso a un modello di “città interconnessa” (Smarter Town) attraverso i lavori di un ‘Comitato congiunto per l’innovazione’: è quanto prevede l’accordo strategico firmato il 23 giugno nella Sala di Lorenzo di Palazzo Vecchio tra il sindaco Matteo Renzi e Nicola Ciniero, presidente e amministratore delegato di Ibm Italia. L’accordo stabilisce tra l’altro l’ipotesi di dar vita in città a un “Centro d’eccellenza internazionale per sistemi urbani” che, sotto il coordinamento di un “Gruppo guida” composto da rappresentanti e tecnici del Comune e di Ibm, esplorerà ipotesi di applicazioni in aree strategiche come la salvaguardia e la promozione dei beni culturali, la gestione dei flussi turistici e l’integrazione della macchina comunale. Tale attività prevede il coinvolgimento del mondo dell’Università, della ricerca e di altri soggetti istituzionali presenti sul territorio. “È importante che una realtà come il Comune di Firenze - ha detto il sindaco Renzi - non viva soltanto dei ricordi del proprio passato, ma abbia la forza di innovare. Con l’accordo firmato oggi applichiamo il cambiamento a questioni concrete come il traffico, i beni culturali, la gestione dei documenti pubblici. Per Firenze è una grande opportunità: vuol dire guardare al domani con gli occhi rivolti verso il futuro e non con la testa girata verso il passato”. In base all’accordo Comune di Firenze e Ibm coopereranno su iniziative per “qualificare e ottimizzare i processi di innovazione tecnologica nel governo locale, migliorare la produttività dei servizi, ampliare il concetto di innovazione a nuovi settori e realtà della vita amministrativa e cittadina e, infine, a definire il ritorno, in termini di produttività ed efficienza, degli investimenti”.  
   
   
CONVEGNO SULLA POLIZIA LOCALE IN EMILIA-ROMAGNA: GRAZIE AL SOSTEGNO DELLA REGIONE, DAL 2003, GLI ORGANICI DI POLIZIA HANNO RICOMINCIATO A CRESCERE E POTUTO CONTARE SU NUOVE TECNOLOGIE E SULLA FORMAZIONE  
 
Bologna, 29 giugno 2010 – Centottantuno strutture di polizia municipale, in buona parte associate e dotate di tecnologie all’avanguardia. I primi sei anni di politiche per la sicurezza urbana della Regione Emilia-romagna - dopo la riforma che dal 2001 ha ridisegnato i compiti della polizia locale e responsabilizzato in modo diretto i Sindaci e le Regioni - hanno portato a diverse trasformazioni e a raggiungere risultati significativi. Il punto è stato fatto ieri mattina nell’ambito del convegno "Sicurezza e polizia locale in Emilia-romagna. Risultati raggiunti e nuovi obiettivi", aperto dalla vicepresidente della Regione e assessore alle Politiche per la sicurezza Simonetta Saliera. “Dal 2003 al 2008 con il riordino della polizia municipale, il numero delle strutture comunali è passato da 261 a 181 con una riduzione del 31%”, ha spiegato Saliera. “Molti piccoli e medi Comuni hanno accorpato il servizio migliorando l’organizzazione. Oggi il 75% della popolazione emiliano-romagnola è servita da 42 corpi di polizia municipale. Grazie al sostegno della Regione, dal 2003, gli organici di polizia hanno ricominciato a crescere e potuto contare su nuove e più avanzate tecnologie e sulla formazione”. “Sono stati finanziati 42 accordi di programma nel periodo 2005-2009 - ha poi ricordato la vicepresidente - per una cifra pari a 12.500.000 di euro e con contributi per 5.500.000 euro per migliorare i controlli stradali, contrastare la guida in stato di ebbrezza, per interventi in caso di incidenti stradali e acquisizione di nuovi strumenti sanitari (come i defibrillatori), videosorveglianza, nuovi veicoli e apparati di radiotrasmissione”. Nel corso del suo intervento Saliera ha toccato anche i temi riguardanti la nuova legge sull’assetto della polizia locale proposta dal Governo, sottolineando: “È una prospettiva che non ci piace, che ci vede molto preoccupati come sono preoccupati i sindaci della nostra Regione che nei giorni scorsi hanno pubblicamente espresso la propria contrarietà a una riforma da cui vedono ancora una volta limitare le autonomie locali”. Le strutture di polizia municipale in Emilia-romagna - In Emilia-romagna la polizia locale è presente in 339 Comuni (il servizio non è attivo in 9 piccolissimi Comuni inferiori ai 1.000 abitanti) mediante strutture incardinate su un singolo ente o che operano in più comuni associati. Il numero di strutture (comunali e intercomunali) è passato dalle 261 del 2003 alle 181 del 2008 (-31%), grazie al forte orientamento all’associazionismo tra enti promosso dalla Regione che ha consentito una razionalizzazione delle risorse umane e materiali. Le strutture con più di 30 addetti sono oggi pari a 34 corpi (erano 20 nel 2003), mentre le piccole strutture con meno di 10 addetti, e quindi capaci di mettere in campo minori economie di scala, sono passate dalle 193 del 2003 alle 120 del 2008. Rispetto alle fasce di attività, come conseguenza dell’aumento della dimensione dei corpi, il peso sul totale delle strutture che eroga il servizio su tre turni (dalle 7 alle 01) è passato dal 5,4% al 9,4. Con riferimento ai cittadini serviti, il 95,9% dei residenti in Emilia-romagna può contare su un servizio di polizia municipale che copre l’intero arco diurno (dalle 7 alle 19). Il personale - Gli operatori di polizia municipale presenti in Emilia-romagna al 31 dicembre 2008 sono 4056. Sono aumentati, dal 2003 al 2008, del 2,4% (+ 173 unità dal 2007 al 2008). In particolare, dopo una iniziale forte diminuzione di organico, l’inversione di tendenza è partita dal 2006, anno in cui si è iniziato a sottoscrivere gli Accordi di programma per la costituzione e lo sviluppo dei corpi. Si tratta di contratti sostenuti con finanziamenti regionali per la parte di investimento e che, nell’arco di alcuni anni, impegnano gli enti locali a rafforzare l’organico del proprio comando. In Emilia-romagna, inoltre, ci sono 194 operatori di polizia provinciale attivi nelle 9 province, con una variazione minimale rispetto ai 196 del 2004. In aumento la percentuale di donne al lavoro nella polizia municipale: il 42% oggi, contro il 39% del 2003. Con riferimento ai responsabili di struttura, il 23% è di sesso femminile. Nella polizia provinciale sono, invece, 37 le donne presenti (quasi il 20%) e 3 strutture su 9 hanno un comandante di sesso femminile. Le dotazioni strumentali - L’investimento della Regione per l’innovazione tecnologica delle polizie municipali ha reso possibile l’informatizzazione degli uffici e l’utilizzo di nuove tecnologie per il controllo del territorio e la comunicazione interna. · Per quanto riguarda la strumentazione tecnologica: le centrali operative sono raddoppiate, la gestione informatizzata delle attività riguarda oggi il 79% delle strutture (rispetto al 59% del 2003) mentre i sistemi di videosorveglianza gestiti dalle polizie municipali sono diffusi nel 44% delle strutture. · Rispetto al 2003 è stato incrementato il numero dei veicoli in uso, soprattutto autoveicoli (da 1012 a 1080) e biciclette (da 442 a 498) a sfavore dei ciclomotori, che sono calati da 347 a 274. Va segnalato che la Regione dal 2003 al 2008 ha finanziato 78 progetti di qualificazione della polizia locale per l’acquisto di veicoli, oltre ad aver stipulato con gli Enti locali i 42 Accordi di programma in cui, tra i vari investimenti, si prevedeva anche l’ammodernamento del parco mezzi. · Per quanto riguarda i dispositivi di controllo (tra le dotazioni più rilevanti sia in termini di costi che di livello tecnologico), la percentuale di strutture di polizia municipale dotate di rilevatori di velocità sia mobili che fissi è molto alta (80%) e costante nel tempo. La strumentazione di contrasto alla guida in stato di ebbrezza (etilometri, pre-test alcol) ha registrato un aumento rilevante: sia l’etilometro che il pre-test alcol sono presenti in oltre il 40% delle strutture (129 apparecchi). Circa il contrasto della guida sotto effetto di stupefacenti il numero di strutture dotate di dispositivi pre-test è passato dall’1,5% al 21,5%. Le attività - Tutte le attività svolte sono aumentate molto di più rispetto al numero degli operatori, segno di un’ottimizzazione delle risorse, di un adeguamento organizzativo efficace e di un miglioramento tecnologico dei comandi. · Aumentano tutte le attività di carattere preventivo/informativo: nel 2008 i veicoli fermati per controlli di polizia stradale sono stati 1.359.298 (+26% rispetto al 2004); le ore di educazione stradale nelle scuole sono passate da 20.882 nel 2003 a 26.500 nel 2008 (+21%); aumentati anche i controlli in materia di edilizia e ambientale e quelli in materia di commercio e pubblici esercizi (+27% dal 2006 al 2008). Andamento tendenzialmente stabile per le attività di controllo effettuate dalla polizia provinciale; cospicuo risulta l’apporto dei volontari, coordinati dai comandi di polizia provinciale, con un´attività che supera le 1100 violazioni annue e che ha toccato il suo apice nel 2007 con quasi 1400. · Per quanto riguarda il rilievo degli incidenti stradali, quelli registrati dalla polizia municipale sono diminuiti meno (-6%) di quanto non abbiano fatto gli incidenti in regione (-12%), lasciando ipotizzare un progressivo trasferimento di questo tipo di attività dalle altre forze di polizia alle polizie locali. · Relativamente alle attività di tipo sanzionatorio, le violazioni al codice della strada accertate sono aumentate del 27% dal 2003 al 2008. Di queste quelle legate ai comportamenti (non collegati a motivi di sosta) sono passate dal 45% al 55%. Le violazioni amministrative in altre materie (edilizia, ambiente, commercio e pubblici esercizi) hanno registrato una tendenza in calo, probabilmente dovuta a una più intensa attività di tipo preventivo. · In netto aumento le attività di polizia giudiziaria: +46% le comunicazioni di reato, +200% le denunce raccolte, +230% le persone fotosegnalate. Tale andamento è sintomo di un progressivo aumento del coinvolgimento delle strutture in tali attività. Il ruolo della Regione Emilia-romagna - A partire dalla legge 24/2003 di “Disciplina della polizia amministrativa locale e promozione di un sistema integrato di sicurezza”, la Regione ha fatto un grande investimento per la qualificazione della polizia locale e la promozione di corpi strutturati. Tra il 2003 e il 2009 l’impegno regionale è stato superiore a 18 milioni di euro, a titolo di cofinanziamento per investimenti. Considerando le quote a carico di Comuni e Province, il sostegno finanziario complessivo allo sviluppo delle polizie locali ha superato i 30 milioni di euro. Gli ulteriori investimenti per nuove tecnologie e sviluppo di infrastrutture, hanno consentito di realizzare: - R3, il sistema di radiocomunicazione digitale che, tra l’altro, mette in contatto tutte le polizie locali con una tecnologia di ultima generazione; - Rilfedeur, sistema informatico per la rilevazione dei fenomeni del degrado urbano per gestire in tempo reale gli interventi originati dalle segnalazioni dei cittadini e ottenere una mappatura circostanziata dei luoghi dove maggiore è il rischio di degrado; - Archimede e Mister, progetti per la raccolta e la gestione delle denunce per i reati subiti dai cittadini e per il monitoraggio degli incidenti stradali attuato dal servizio regionale Controllo strategico e statistica. Per il sostegno alla formazione degli operatori, con la direttiva del 2005, la Regione ha previsto un periodo obbligatorio di formazione (300 ore di attività didattica tradizionale e stage operativo) per tutti gli operatori neo assunti nelle polizie locali. Strumento fondamentale nella realizzazione dell’attività di formazione e aggiornamento è stata per anni la Scuola regionale di polizia locale che, dal 2009, si è trasformata in Scuola interregionale di polizia locale delle Regioni Toscana, Liguria ed Emilia-romagna.  
   
   
MOBILITAZIONE DEI RICERCATORI: IN SEGNO DI SOLIDARIETÀ, SENATO E CDA DELL’UNIVERSITÀ DI PAVIA SOSPENDONO TEMPORANEAMENTE LA PROGRAMMAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA 2010-2011  
 
 Pavia, 29 giugno 2010 - Gli organi di governo dell´Ateneo pavese prendono posizione sulla mobilitazione dei ricercatori, alla quale sarà dedicata in tempi brevi una Conferenza d’Ateneo. Senato e Consiglio di Amministrazione rivolgono un appello a tutte le componenti accademiche affinché vengano fatti tutti gli sforzi necessari per superare con coesione questo momento difficile per l´Università e sospendono, per il momento, la delibera di programmazione dell’offerta formativa dell’Ateneo per l’a.A. 2010-2011. Mozione approvata dal Senato accademico il 21 giugno 2010, e fatta propria dal Consiglio di Amministrazione il 28 giugno 2010. Il Senato Accademico - prende atto che nella maggior parte delle Facoltà dell’Ateneo pavese molti ricercatori, aderendo alla mobilitazione che sta interessando numerosi Atenei italiani, hanno dichiarato – in attesa di significativi cambiamenti del disegno di legge – la propria indisponibilità ad assumere per affidamento compiti di didattica frontale nell’A.a. 2010-11; pur giudicando positivamente gli emendamenti al testo originale con cui il disegno di legge 1905 è stato licenziato dalla commissione Cultura del Senato, ritiene essenziale che ulteriori cambiamenti siano introdotti nel corso dell´iter parlamentare; in particolare, ribadisce che nessuna reale riforma universitaria può essere fatta “a costo zero”, per giunta in presenza di un insieme di disposizioni penalizzanti per gli Atenei quali la riduzione del Ffo, le limitazioni nel ricambio del personale docente e non docente, il blocco degli incrementi stipendiali previsto dalla manovra finanziaria recentemente decretata dal governo; auspica che la nuova legge di riforma salvaguardi il ruolo cruciale dell’Università pubblica, quale sede principale della ricerca scientifica e della trasmissione dei saperi, per lo sviluppo e la crescita della nazione; ritiene che i futuri organi di governo dell’Ateneo debbano essere coerenti con tali caratteristiche e debbano essere ispirati ad una reale autonomia e rispettosi del principio di rappresentatività delle varie componenti accademiche, con organi deliberanti in cui sia garantita la discussione e il confronto delle opinioni; fa proprie le sollecitazioni più volte espresse dalla Crui a favore di un nuovo piano di reclutamento nazionale con tempi e ritmi certi, fondato sul merito e capace di rispondere alle crescenti necessità di rinnovamento generazionale del sistema universitario; ritiene che la legge di riforma debba contemplare una ridefinizione dello stato giuridico dei ricercatori e garantire, a quanti di essi abbiano conseguito un giudizio di idoneità concorsuale o un’abilitazione nazionale, il transito nella fascia superiore della docenza (ciò che richiede, quale condizione indispensabile, lo stanziamento di apposite risorse finalizzate); auspica per la nuova figura di ricercatore a tempo determinato un reale percorso di tenure track che preveda, dopo il conseguimento di un´idoneità nazionale alla docenza, l´obbligo dell´ateneo d´inquadrarlo come professore associato, onde evitare la costituzione di una nuova forma di precariato senza garanzie di sbocco; riconosce la validità della mobilitazione in atto e, al tempo stesso, il ruolo essenziale svolto dai ricercatori nell’assicurare la copertura dell’offerta didattica delle Facoltà, soprattutto in una situazione come quella attuale caratterizzata da una drastica riduzione del corpo docente; ritiene opportuno, anche al fine di garantire una attenta analisi delle problematiche connesse, dedicare alla mobilitazione dei ricercatori una apposita Conferenza d’Ateneo, da tenersi a breve termine; rivolge un appello a tutte le componenti accademiche affinché vengano fatti tutti gli sforzi necessari per superare con coesione questo momento difficile per l´Università; sospende, per il momento, la delibera di programmazione dell’offerta formativa dell’Ateneo per l’a.A. 2010-2011; dà infine mandato al Magnifico Rettore di esprimere in tutte le sedi istituzionali i contenuti della presente mozione, dandole anche rilevanza mediatica nelle forme che riterrà più opportune ed efficaci.  
   
   
UN MILIONE E 700 MILA EURO DI FINANZIAMENTO ALLA RICERCA DELL’ATENEO PAVESE E’ L’ESITO DEL PROGETTO ASTIL. SETTE I PROGETTI DI RICERCA APPROVATI E COFINANZIATI DA REGIONE LOMBARDIA.  
 
Pavia, 29 giugno 2010 - Con cinque progetti sul tema Salute, uno per l’Agroalimentare e uno per il Manifatturiero, l’Università di pavia ha registrato un nuovo importante successo nella partecipazione ai bandi regionali di finanziamento alla ricerca. L bando di cooperazione scientifica Astil di Regione Lombardia finanzierà infatti per 1.688.600 euro i progetti presentati dall’Università di Pavia: progetti fortemente innovativi, che prevedono partnership con laboratori di ricerca internazionali, dalla Palestina agli Stati Uniti, dalla Spagna al Kurdistan, dal Brasile al Canada e al Cile. Ecco i progetti finanziati:
Docente Aree Tematiche Titolo Paese Estero Organismo Di Ricerca Estero
Balduini Alessandra Salute Modello di microambiente midollare: un nuovo approccio per studiare la trombopoiesi e le relative patologie umane Commonwealth Massachussets (Usa) Department of Biomedical Engineering - Tufts University
Giulotto Elena Salute Rna Telomerico Barcelona (Regione Catalogna - Spagna) Università Autonoma di Barcellona (Uab)
Guizzetti Giorgio Salute Dispositivi fotonici nanostrutturati di nuova concezione per applicazioni in biosensoristica Toronto (Ontario - Canada) University of Toronto
Mattevi Andrea Salute Nuovi target per terapia epigenetica di tumori Santiago (Cile) Dipartimento di Biologia Cellulare e Molecolare - Università Cattolica Pontificia del Cile
Missaglia Marco Agroalimentare Food aid, cash aid and perspectives for the palestinian agricultural sector (Aiuti alimentari, aiuti economici e prospettive per il settore agricolo palestinese) Betlemme, Cisgiordania (Palestina) Bethlehem University
Mustarelli Piercarlo Manifatturiero Studio di materiali e fabbricazione di dimostratori di celle a combustibile a ossidi solidi operanti a temperature intermedie (It-sofc) Minas Gerais (Brasile) Departamento de Quimica - Universidade de Minas Gerais
Vidari Giovanni Salute Prokurdup (Progetto di Formazione - Ricerca - Salute Kurdistan - Università di Pavia) Erbil (Kurdistan/iraq) Ministry of Higher Education and Scientific Research - Salahaddin University - Chemistry Department
Tra i cinque progetti dell’area salute, quello dedicato alla ricerca di “Nuovi target per terapia epigenetica di tumori”, proposto da Andrea Mattevi, in collaborazione con Santiago del Cile. “Lo scopo ultimo che il progetto si prefigge – spiega Andrea Mattevi - è l´identificazione di nuovi approcci al trattamento farmacologico dei tumori. Tale ambizioso obiettivo nasce dalle potenzialità che si possono individuare nella complementarietà di conoscenze dei proponenti, e da una visione strategica che prevede di instaurare durante lo svolgimento del progetto collaborazioni che garantiscano lo sviluppo industriale dei risultati ottenuti. Tali collaborazioni costituiranno la base per attività da svolgere in parallelo al progetto, ed assicureranno sinergie fondamentali per la sua riuscita.” Con i laboratori della Tufts University di Boston lavora invece Alessandra Balduini, impegnata nella realizzazione di un modello di midollo osseo dalla seta. Il progetto ha per titolo “Modello di microambiente midollare: un nuovo approccio per studiare la trombopoiesi e le relative patologie umane”. “Il midollo osseo rappresenta l’organo umano più impegnativo da studiare, a causa della sua particolare struttura all’interno della cavità ossea – spiega Alessandra Balduini - In particolare, sono ancora oscuri i meccanismi che portano alla formazione di piastrine da parte dei precursori emopoietici (megacariociti) all’interno del midollo osseo. L’ ipotesi dell’attuale studio è la creazione del primo modello 3D umano in vitro che riproduca le funzioni fisiologicamente rilevanti delle nicchie midollari. Questo modello potrà essere usato per studiare i meccanismi coinvolti nella produzione delle piastrine sia fisiologica sia patologica, in modo da individuare i meccanismi patogenetici delle malattie e nuovi target terapeutici. Per la realizzazione di questo studio verranno utilizzati differenti approcci biologici, biotecnologici e clinici”. Alessandra Balduini è un’esperta della biologia e della clinica del differenziamento dei megacariociti in piastrine, mentre David Kaplan è un pioniere nello studio della seta, uno straordinario biomateriale che verrà utilizzato per realizzare il modello di midollo osseo.
 
   
   
BOLZANO: FINANZIATI PROGETTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE NELLE SCUOLE  
 
Bolzano, 29 giugno 2010 Quasi 600mila euro sono stati stanziati dalla Giunta provinciale per la promozione della salute nelle scuole dell’Alto Adige. Le tre Intendenze scolastiche e la Formazione professionale italiana utilizzeranno questi fondi per organizzare corsi, aggiornamenti e programmi unitari nell’ambito della promozione alla salute. In previsione del prossimo anno scolastico 2010/2011, la Giunta ha stanziato dal capitolo dell’Assessorato alla Sanità circa 570mila euro per le scuole dell’Alto Adige. Le tre Intendenze scolastiche e la Formazione professionale italiana utilizzeranno in autonomia questi fondi per organizzare corsi ed aggiornamenti nell’ambito della promozione alla salute. I programmi realizzati dalle quattro istituzioni scolastiche ruotano, tra l’altro, attorno ai temi dell’alimentazione e del movimento, della dipendenza e dell’educazione sessuale. L´assessore alla sanità Richard Theiner ha stabilito che il programma di attività di promozione alla salute nelle scuole per l’infanzia e ogni ordine e grado delle intendenze e della formazione professionale coinvolte debba avere un carattere unitario. Si tratta di una novità rispetto al passato, quando ogni intendenza sviluppava programmi propri. La competenza della Provincia sulla prevenzione e la promozione della salute nelle scuole è stata attribuita con legge statale nel 1990. Nel corso degli anni l’Assessorato alla sanità è riuscito a mantenere costante il sostegno finanziario alle scuole. Intendenze scolastiche e Assessorato provinciale sottolineano la stretta collaborazione e il ruolo attivo nel progetto dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, che con propri esperti sostiene molte iniziative di educazione sanitaria.  
   
   
UN APPELLO PER SALVARE L’ACCADEMIA DELLA CRUSCA  
 
Firenze, 29 giugno 2010 - L’assessore Da Empoli: “In Italia le politiche culturali si fanno ormai sulla base degli andamenti di borsa e un’eccellenza della cultura italiana come la Crusca è costretta a lottare di anno in anno per sopravvivere” Una legge per assicurare all’Accademia della Crusca le risorse necessarie per consentirle “un sicuro funzionamento e uno sviluppo delle attività adeguato ai fini statutari”. È questo il contenuto dell’appello firmato da tutti gli accademici della Crusca presentato il 23 giugno in Palazzo Vecchio dalla presidente della storica istituzione Niccoletta Maraschio e dall’assessore alla cultura Giuliano Da Empoli. Erano presenti anche numerosi accademici tra cui Tullio De Mauro, Francesco Sabatini, Maria Luisa Altieri Biagi. “Il caso dell’Accademia della Crusca è particolarmente sconcertante e al tempo stesso straziante – ha dichiarato l’assessore Da Empoli –. Stiamo attraversando un momento in cui le politiche culturali sembrano dettate dall’andamento della borsa e dei mercati valutari, un momento di tagli in cui è importante individuare le priorità strategiche su cui investire. Ebbene, l’Accademia della Crusca rientra assolutamente in questo elenco e non soltanto per il suo prestigioso passato e per il ruolo fondamentale che ha rivestito nella nascita e diffusione della lingua italiana. Oggi l’italiano è la quinta lingua più studiata al mondo e cresce di giorno in giorno la domanda di studi e ricerche non soltanto a livello nazionale. E ancora in altri paesi, per esempio la Gran Bretagna, stanno pensando ad istituzioni per la tutela della lingua. Invece – ha aggiunto l’assessore Da Empoli – l’Accademia della Crusca è costretta di anno in anno, di Finanziaria in Finanziaria a lottare per la propria sopravvivenza e per cifre assolutamente irrisorie per l’importanza di questa istituzione”. Come ha spiegato la presidente Maraschio, infatti, “per consentire il funzionamento dell’Accademia ogni anno servono 400mila euro. Si tratta di spese fisse, equamente suddivise tra personale (sei dipendenti e 15 collaboratori, gli accademici e i soci non percepiscono alcun compenso) e il mantenimento della sede. Nel 2009 dallo Stato sono, però, arrivati solo 190mila di contributi. Pur non essendo nella lista degli enti culturali che hanno subito i tagli del governo – ha precisato la presidente – l’Accademia si trova quindi in una situazione di grande difficoltà. Non si tratta di problemi nel portare avanti i progetti e gli studi in corso, ma di non poter pagare le bollette o di non poter comprare il materiale, come i libri, necessari per la nostra attività. Quello che è a rischio è la vita stessa dell’Accademia”. Una situazione di estrema difficoltà che emerge nettamente nella denuncia degli Accademici e dei soci corrispondenti italiani e stranieri. “In questo grave momento di crisi economica e di ripensamento della destinazione dei contributi pubblici, l’istituzione si trova in una condizione di assoluta precarietà”. E questo nonostante lo Stato, attraverso un recente parere del Consiglio di Stato, abbia riconosciuto all’Accademia la fondamentale funzione pubblica legata alla lingua, che rappresenta il nostro più importante bene culturale immateriale. Da qui la richiesta rivolta con forza al governo: ovvero che “sia finalmente assicurata all’Accademia della Crusca, per legge, una dotazione ordinaria, in grado di consentirle un sicuro funzionamento e uno sviluppo delle attività adeguato ai propri fini statutari”. Questo appello, come ha concluso la presidente Maraschio, è stato firmato da tutti gli accademici e i soci corrispondenti. “Una testimonianza di come tutta l’Accademia sia uscita allo scoperto per far conoscere le difficoltà con cui è costretta a lottare tutti i giorni”.  
   
   
RICERCA: IN SARDEGNA PRIMO DOTTORATO EUROPEO COMUNICAZIONE SOCIALE  
 
 Cagliari, 29 Giugno 2010 - In una prospettiva di internazionalizzazione degli scambi formativi, la Sardegna si candida a diventare la prima regione in Italia ad attivare un dottorato di ricerca europeo nell’area delle scienze sociali. I primi contatti sono stati avviati dall´assessore della Pubblica Istruzione Maria Lucia Baire che, nei giorni scorsi, a Madrid, ha incontrato i rappresentanti dell´Università Complutense per discutere del progetto e concordare le modalità pratiche di attivazione del dottorato. L´iniziativa, che nasce d´intesa con il rettore dell´Università di Cagliari Giovanni Melis, rientra nell´ambito dell’accordo quadro già formalizzato tra l´Ateneo cagliaritano e quello Complutense di Madrid, estendibile anche ad altre realtà di istruzione. L´obiettivo del dottorato, che come ha sottolineato l´assessore Baire sarebbe "il primo a ottenere questo tipo di riconoscimento" in ambito Comunitario, è di creare e sviluppare gruppi di ricerca e di studio. "La Regione Sardegna dispone già di importanti provvedimenti normativi - ha ricordato l´esponente della Giunta regionale, riferendosi in particolare alle azioni per la mobilità e l’interscambio degli studenti, ai finanziamenti dei corsi di dottorato e ai contributi erogati alle due Università di Cagliari e Sassari per il programma "Visiting professor" - che assicurano il completo sostegno all’iniziativa".  
   
   
TRENTO: VERRÀ GARANTITO L’AVVIO REGOLARE DELL’ANNO SCOLASTICO UNA NOTA DELLA PROVINCIA IN MERITO ALLA SOSPENSIVA DEL TAR SULLE GRADUATORIE DOCENTI  
 
Trento, 29 giugno 2010 - La Giunta provinciale di Trento ha preso atto delle decisioni del Trga di Trento in merito alle norme per la formazione delle graduatorie degli insegnanti della scuola trentina. Pur premettendo che "le sentenze si rispettano in ogni caso", l´Amministrazione rileva come non possa non suscitare forte preoccupazione la possibile conseguenza di tale sentenza. Anche in questo caso, di fatto, risulta come nel mondo della scuola siano tutelati tutti gli interessi tranne quelli degli studenti. Più nello specifico, l’interesse degli studenti e delle loro famiglie è quello di poter contare su un corpo insegnante stabile, capace di dare continuità al proprio impegno professionale e di vedere valorizzata l’esperienza maturata, ovviamente a prescindere dal luogo di origine, dentro il peculiare sistema scolastico trentino. La Provincia attende comunque con serenità il giudizio richiesto alla Corte Costituzionale, rinnova la sua forte preoccupazione per il precedente che tutto ciò può creare in ordine alla peculiare esperienza della scuola trentina e conferma il proprio impegno al fine di ridurre il danno ed evitare che possa essere messo a rischio il regolare inizio del prossimo anno scolastico.  
   
   
BOLZANO: MERITI ECCELLENTI NELLO STUDIO UNIVERSITARIO: CONCESSI I RICONOSCIMENTI  
 
 Bolzano, 29 giugno 2010 - Assegni di riconoscimento per meriti nello studio vanno a 322 studenti universitari, mentre 31 laureati vengono insigniti per l´esito brillante conseguito. Sono 322 gli studenti che frequentano università in Italia e all’estero a vincere le borse di studio per meriti particolari riferite all’anno accademico 2009/2010; ognuno di loro ha ottenuto un importo di 1.140 Euro per i meriti di studio eccellenti. In totale 791 studenti avevano presentato domanda per la borsa di studio per meriti particolari, assegnata in base al merito di studio, indipendentemente dal reddito. Inoltre, anche gli studenti che hanno conseguito la laurea sono stati premiati con un premio per meriti particolari per il loro brillante esito. Questi premi, anche di 1.140 Euro ciascuno, sono stati concessi a 11 laureati in Italia e 20 laureati all’estero. Requisito principale per ottenere i premi è la continuazione degli studi sotto forma di formazione post-universitaria. L’assessora alla formazione e alla cultura tedesca Sabina Kasslatter Mur si congratula con le vincitrici e i vincitori per il loro merito di studio raggiunto con molta dedizione e impegno. Le graduatorie sono consultabili presso l’Ufficio per il Diritto allo studio, Università e Ricerca scientifica (lunedì-venerdì dalle ore 9.00 alle 12.00, giovedì dalle ore 8.30 alle 13.00 e dalle ore 14.00 alle 17.30). Inoltre le graduatorie sono pubblicate in internet all’indirizzo: http://www.Provincia.bz.it/diritto-allo-studio  
   
   
UN NETBOOK AI BAMBINI DELLE ELEMENTARI: È GIUSTO? L´ASSESSORE ALL´ISTRUZIONE DI REGIONE TOSCANA APRE UNA CONSULTAZIONE SUL WEB IL SALUTO A “TOSCANALAB 2010”: DUE GIORNI IN GIPSOTECA SUL WEB 2.0  
 
Firenze, 29 giugno 2010 - Stella Targetti, assessore all´Istruzione e vicepresidente di Regione Toscana, apre una consultazione on-line sul rapporto web-infanzia. La decisione è scaturita dopo un intervento di saluto portato dall´assessore a “Toscanalab 2010”, una due giorni ospitata, a Firenze, nella Gipsoteca dell´Istituto d´Arte di Porta Romana sulle evoluzioni della galassia internet. Targetti ha raccontato di aver recentemente ricevuto, da una insegnante di scuola elementare toscana, una richiesta per una particolare sperimentazione didattica: fornire un computer portatile, come i piccoli ed economici netbook, a ciascun bambino di una classe primaria, sull´esempio di un progetto analogo in altra Regione che valuta ormai superata l´esperienza, nelle scuole, dei laboratori di informatica. «Confesso – ha ammesso Stella Targetti – di aver provato un certo disagio considerando ancora troppo piccoli questi bambini per dotarli di un computer. Ma confesso anche di aver subito iniziato una riflessione pensando che forse una persona ancora più giovane di me potrebbe, sullo stesso argomento, avere una percezione culturale già diversa». L´assessore ha poi precisato di aprire una consultazione on-line sui diversi profili di una questione comunque complessa, in una fase oltretutto molto difficile per le finanze di tutte le scuole. «Mi piacerebbe ricevere opinioni motivate da genitori e insegnanti, pedagogisti e internauti e anche, perché no, dagli stessi bambini». L´indirizzo di posta elettronica a cui inviare queste opinioni su luci e ombre circa l´uso del web per i bambini delle Elementari è: stella.Targetti@regione.toscana.it  Parlando a un pubblico di giovani internauti nel contesto della Gipsoteca presso l´Istituto d´Arte di Porta Romana, in mezzo ai calchi in gesso di opere d´a rte fra le più famose, Stella Targetti ha anche auspicato che da questa due giorni fiorentina – intitolata “Internet migliora la vita” - possa partire «un cammino concreto verso il superamento, anche in Toscana, del digital divide e per connettere ancora meglio i luoghi delle istituzioni e della politica con il diritto dei cittadini a essere soggetti attivi nella democrazia».  
   
   
FORMAZIONE FVG: PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E RISARCIMENTO DANNI  
 
Trieste, 29 giugno 2010 - Anche una Pubblica amministrazione, con i suoi funzionari, talvolta può incorrere in errori. Ma in quale modo e attraverso quali procedure cittadini o imprese che hanno subito un presunto danno possono avere giustizia o ottenere un risarcimento? Di "Risarcimento del danno: profili problematici e recenti novità giurisprudenziali" si è discusso il 25 giugno a Trieste nel quinto e ultimo appuntamento della sessione primaverile di un ciclo di incontri formativi sul tema dei cambiamenti in atto nel diritto amministrativo, organizzato dall´Avvocatura della Regione, assieme all´Università di Udine. Introdotto dal professor Marcello Maria Fracanzani, ordinario di Istituzioni del diritto pubblico all´ateneo di Udine, questo momento formativo, rivolto principalmente agli avvocati che operano nel settore pubblico, è ruotato intorno alla relazione del professor Luigi Garofalo, ordinario di istituzioni di diritto romano dell´Università degli Studi di Padova, anche alla luce dello storico principio stabilito dalle Sezioni Unite della Cassazione con la sentenza 500 del 1999, che ha sancito la responsabilità della Pubblica amministrazione per la lesione di un interesse legittimo, al pari di quella di un diritto soggettivo. Quello della responsabilità della Pa è problema complesso, su cui vi sono diverse posizioni, difformi interpretazioni, anche contrasti: il tutto in presenza di una costante evoluzione normativa e giurisprudenziale. Molteplici i settori in cui si può parlare di illeciti della Pubblica amministrazione, che possono dar vita a contenzioni o vertenze legali. Nevralgici, ad esempio, quelli legati ad edilizia ed urbanistica, con appalti ed espropri, e conseguenti esclusioni, ritenute illegittime. E poi ci sono i presunti danni da ritardi nella conclusione di procedimenti, nell´adozione di atti, nei pagamenti: in quest´ultimo caso purché si tratti di inadempimenti e non certo di impossibilità legate a problemi di spesa in una situazione, come quella attuale, di difficoltà economiche. Parallelamente vi sono le richieste di risarcimento derivanti da responsabilità civile dei medici e delle strutture sanitarie. Su tutto, fino alla sentenza del 1999, per cittadini ed imprese è stato abbastanza difficile far valere i propri diritti, con una Pa che appariva il soggetto più forte nel contenzioso. Diversa la situazione attuale, che ha reso quindi indispensabile - come ha evidenziato il professor Fracanzani - capire di cosa si è responsabili per comprendere, di fatto, di cosa si è competenti. Anche questo incontro, come i quattro precedenti, ha fatto registrare una notevole presenza di pubblico, con oltre 200 iscrizioni. A dimostrazione del grande interesse e bisogno di approfondimenti da parte del mondo forense in generale e dei pubblici dipendenti in particolare, che evidentemente - ha rilevato Gianna Di Danieli, dell´Avvocatura regionale - hanno bisogno di essere formati in questo settore specifico, specie in un momento in cui la figura professionale del dipendente pubblico e del dirigente in particolare è sotto la lente di ingrandimento e a volte anche sotto accusa.  
   
   
POLVERINI INAUGURA CASA DELLO STUDENTE PONTE DI NONA  
 
Roma, 29 giugno 2010 - Con 163 alloggi, di cui 20 per disabili, una biblioteca, una lavanderia, una palestra, può ospitare 200 ragazzi. E´ la nuova Casa dello studente di Laziodisu inaugurata il 25 giugno dal presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, nel quartiere di Ponte di Nona di Roma. Due piani, costruita a basso impatto ambientale e costata complessivamente oltre 4 milioni di euro, la Casa dello Studente è composta da camere singole e doppie con angolo cottura e il bagno, una zona relax, spazi per studio e attività didattiche nonché una sala giochi. "Questa nuova struttura non solo è necessaria per coloro che studiano lontano da casa, ma serve anche a calmierare gli esorbitanti affitti in continuo aumento. Strutture come questa possono,inoltre, contribuire alla riqualificazione delle periferie dove dobbiamo concentrare la nostra attenzione per dare risposte concrete agli anziani, ai bambini, alle giovani coppie che qui vengono ad abitare. Per questo siamo impegnati a rivedere la normativa sul piano caso, che nel Lazio è stato attuato in modo troppo restrittivo, e la legge regionale sugli asili nidi,per adeguarala ai parametri delle regioni virtuose, incrementando la disponibilità di posti per i bambini”.  
   
   
UN ATTO DI INDIRIZZO PER TUTELARE GLI STUDENTI CON DIABETE  
 
Trento, 29 giugno 2010 - La Giunta provinciale, su proposta degli assessori alla salute e politiche sociali Ugo Rossi e all´istruzione e sport Marta Dalmaso, ha approvato l´atto di indirizzo per l´azienda sanitaria e le istituzioni scolastiche e formative finalizzato all´adozione di procedure uniformi e di tutela per la permanenza scolastica degli studenti con diabete. Il diabete giovanile è una patologia in costante aumento, per questo è necessario assicurare agli studenti affetti da diabete condizioni di sicurezza e di piena integrazione, garantendo, anche durante l´orario scolastico, i controlli della glicemia, un´adeguata alimentazione, lo svolgimento in sicurezza delle attività ludico-sportive, la gestione di eventuali crisi ipoglicemiche e la somministrazione di farmaci. A tale scopo il personale operante presso le istituzioni scolastiche deve essere informato sul diabete giovanile quale patologia di larga diffusione e formato per gestire eventuali episodi critici della malattia, che possono verificarsi durante l´orario scolastico. Lo scopo è quello di rimuovere ogni ostacolo che possa pregiudicare il pieno godimento del diritto alla salute psico-fisica dello studente con diabete. L’atto di indirizzo elaborato rappresenta il risultato finale del comune lavoro di riflessione e di confronto fra Provincia autonoma di Trento (Assessorato alla Salute e Politiche Sociali e Assessorato all’Istruzione e allo Sport), Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (Direzione cura e riabilitazione e Unità Operativa di Pediatria dell’ospedale di Trento - centro di riferimento provinciale per il diabete giovanile -), Federazione medici pediatri di Trento (Fimp) e Associazione per l’aiuto al giovane con diabete. Lo scopo è quello di rimuovere ogni ostacolo che possa pregiudicare il pieno godimento del diritto alla salute psico-fisica dello studente con diabete. Attraverso la precisazione di ruoli e competenze viene indicato un percorso coordinato e vengono definite con chiarezza azioni e procedure dei diversi soggetti coinvolti, ovvero della Famiglia, del Servizio Sanitario Provinciale, delle Istituzioni Scolastiche e Formative, delle Associazioni. Con l’indicazione di tale percorso si vuole garantire agli studenti con diabete una uniformità ed equità di trattamento nelle varie realtà scolastiche del territorio provinciale. Innanzi tutto è fondamentale che la famiglia fin dal primo contatto fornisca alla scuola tutte le informazioni relative allo stato di salute del proprio figlio, con l’attenzione a non trasmettere allarmismi per gli aspetti di tipo sanitario. Il Servizio sanitario provinciale dovrà operare, invece, a vari livelli per assicurare la corretta informazione e formazione sanitaria agli operatori scolastici sul diabete, pianificare e coordinare gli interventi richiesti. Agli operatori scolastici il compito di assicurare agli studenti con diabete un’esperienza scolastica serena, il più possibile analoga a quella dei coetanei. È fondamentale che tutto il personale della scuola dimostri sensibilità alla tematica e che sia informato in termini generali sulla malattia, sulle attenzioni e procedure necessarie. È auspicabile che tematiche inerenti alla salute siano affrontate anche nei programmi di studio e trattate anche con finalità di tipo educativo. Le associazioni che si occupano di diabete giovanile dovranno collaborare con le famiglie, con il Servizio Sanitario e le Istituzioni scolastiche e formative, per la diffusione di informazioni sul diabete giovanile, oltre a rendersi disponibili per eventuali consulenze e/o per la realizzazione di momenti formativi; se richiesto dalla famiglia, dovranno attivarsi per l’organizzazione di incontri tra la famiglia, gli insegnanti, il pediatra di libera scelta/medico di medicina generale e le associazioni medesime per favorire l’inserimento scolastico dello studente con diabete o per casi particolari. Si segnala, infine che è in corso di elaborazione uno studio circa la dimensione dell’incidenza del diabete sulla popolazione trentina, nonché in merito all’organizzazione degli interventi di prevenzione, di cura e delle iniziative in corso.  
   
   
SCUOLA: ANCHE SICILIA SU CIRCOLARI ORGANICI  
 
Palermo, 29 giugno 2010 - "L´ordinanza del Tar del Lazio che ha sospeso i provvedimenti ministeriali in materia di organici accoglie e riprende un´osservazione formulata dai parlamentari regionali siciliani, e inserita in una lettera del presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, al ministro della Pubblica Istruzione, Maria Stella Gelmini". Lo ha detto ieri l´assessore regionale all´Istruzione e alla Formazione professionale, Mario Centorrino. "La lettera, come si ricordera´, riproduceva un ordine del giorno approvato dall´Assemblea regionale in ordine al rinvio dell´attuazione della riforma del sistema scolastico superiore, che aveva ben individuato, tra gli altri argomenti che giustificavano la richiesta, una possibile illegittimita´ relativa alle circolari sugli organici, purche´ emanate prima che entrassero in vigore i regolamenti".  
   
   
A MARTA SCARRONE IL PREMIO "CLAUDIA MACCABRUNI" PER L´ANNO 2010  
 
Pavia, 29 giugno 2010 - Con una tesi di laurea specialistica in Archeologia Classica dal titolo Il Pittore di Jahn e la ceramografia etrusca a sovraddipintura del V secolo a.C., la dottoressa Marta Scarrone si è aggiudicata il Premio “Claudia Maccaruni”, istituito dall’Università di Pavia – Dipartimento di Scienze dell’Antichità, nel primo anniversario della scomparsa della prof.Ssa Claudia Maccabruni, immaturamente deceduta il 3 aprile 2009. Il premio, dell´ importo di € 1.500,00 euro, viene destinato all´ autore o autrice di una dissertazione di laurea specialistica (o magistrale) o di dottorato di ricerca particolarmente meritevole per la sua qualità scientifica, discussa presso l´Università di Pavia nel corso degli ultimi cinque anni solari (compreso il corrente 2010), su tema affine a quelli indagati dall´illustre studiosa, titolare della cattedra di Storia dell´Archeologia. La commissione composta dai proff. Clelia Mora (presidente), Maurizio Harari, Stefano Maggi e Cristina Troso ha esaminato le dodici le domande pervenute, 10 tesi specialistiche e 2 di dottorato, discusse all´Università di Pavia negli anni solari 2007 (4 tesi), 2008 (4), 2009 (1) e 2010 (3) e all’unanimità ha deliberato di assegnare il premio a Marta Scarrone, laureata nel 2007. “La dissertazione della dott. Scarrone – si legge nella motivazione - è apparsa infatti di assoluta eccellenza per l´ampiezza e l´originalità della sua ricognizione sistematica dell´intera produzione di ceramica etrusca sovraddipinta del V secolo a.C., con particolare attenzione riservata all´eminente personalità del Pittore detto di Jahn; e ha già trovato, almeno in parte, una prestigiosissima sede editoriale nella più autorevole rivista del settore, "Studi Etruschi", dove una sintesi ne è attualmente in corso di stampa.” La Commissione ritiene inoltre di dover sottolineare come “proprio la compianta prof. Claudia Maccabruni abbia seguito con affettuosa continuità la crescita scientifica di questa giovane studiosa, figurando quale sua correlatrice in entrambi gli esami di laurea (sia di primo livello sia specialistica) e affidandole la catalogazione di un rilevante corpus ceramico dagli scavi del Tempio Flavio a Leptis Magna. È anche il caso di ricordare che la stessa prof. Maccabruni iniziò il suo curricolo scientifico con una tesi di laurea su problemi di ceramografia etrusca a figure rosse, e che alla pittura vascolare etrusca dedicò alcune sue importanti pubblicazioni giovanili.”  
   
   
RISORSE IDRICHE - PARTE PROGETTO COOPERAZIONE ENAS CON TUNISIA A MAROCCO  
 
Cagliari, 29 Giugno 2010 - Il Comune di Villasimius, l´Ente acque della Sardegna e il Crenos (Centro ricerche economiche nord-sud delle Università di Cagliari e Sassari) lavoreranno insieme a Tunisia e Marocco nel progetto europeo Tour Med Eau, un´iniziativa ideata per favorire il dialogo e lo scambio di esperienze tra i paesi partecipanti. In particolare, all´interno del progetto è prevista anche la progettazione, per alcune zone a vocazione turistica della Tunisia e del Marocco, di depuratori capaci di favorire il massimo riuso delle acque reflue. Finanziato con 506.177,00 euro (l´80% arriva dall´Unione europea) Tour Med Eau durerà 24 mesi e avrà per capofila il comune di Villasimius. I partner italiani lavoreranno insieme alla Municipalité de Ajim e l’Ecole Nationale d’Ingénieurs de Sfax, Department de Geoenivironnement, per la Tunisia, e alla Municipalité de El Hoceima e l’Université Moulay Ismail De Meknés, per il Marocco. "Non è un caso se capofila del progetto è il comune di Villasimius- ha spiegato Giovanni Sistu, consigliere d´amministrazione dell´Enas- Il centro a pochi chilometri dal capoluogo sardo ha molti punti in comune con i paesi dell´altra sponda mediterranea in cui si andrà a operare. Villasimius è, infatti, un comune a vocazione turistica che ha saputo come gestire il difficile rapporto tra le aumentate esigenze idriche nei mesi di forte presenza turistica e la scarsità d´acqua di una regione siccitosa come la Sardegna". A Villasimius esistono due acquedotti: il primo per l´apporto delle acque a uso civile (igiene personale, cucina, etc.), l´altro, che usa 30 chilometri di speciali condotte, in cui vengono convogliate le acque depurate utilizzate, ad esempio, per innaffiare giardini e impianti da golf o per rigenerare le aree umide costiere. Quest´ultima soluzione, tra le poche di questo tipo adottate nell´area mediterranea, è particolarmente innovativa (la depurazione avviene con l´uso di microorganismi) e potrebbe essere proposta alle città partner del progetto. L´enas, il Crenos e il comune di Villasimius, parteciperanno portando ciascuna il proprio contributo di capacità ed esperienze nel settore da trasmettere ai partner tunisini e marocchini. Questi ultimi faranno lo stesso con i soggetti italiani. Il tutto si concretizzerà attraverso seminari di informazione, forum tematici e seminari di presentazione, tra gli esperti italiani e quelli tunisini e marocchini, dei risultati emersi dalle attività di studio. Particolare attenzione sarà rivolta anche alle attività di sensibilizzazione sull´uso delle acque reflue, che sarà indirizzata alle scuole e agli operatori economici, oltre che agli amministratori locali. Da qui alla fine del progetto oltre all´importante scambio del bagaglio di conoscenze ed esperienze, si arriverà alla realizzazione per il comune di Ajim (Tunisia) di un progetto esecutivo di depurazione terziaria (al massimo livello, come avvenuto a Villasimius) per soddisfare le maggiori esigenze idriche derivanti dal settore turistico. Attualmente, in questa zona, che soffre enormemente la scarsità d´acqua, la risorsa idrica per gli usi civili arriva per lo più dalla dissalazione delle acque marine o da acquedotti distanti decine di chilometri. In Marocco, data la limitatezza dei fondi a disposizione, non sarà possibile arrivare a una simile progettazione esecutiva: l´idea è comunque arrivare almeno a una progettazione di massima. Grazie alle numerose possibilità (anche in termini di finanziamenti) messe in campo oggi a livello di progettazione internazionale, gli stessi comuni di Ajim e di El Hoceima, in un futuro non lontano potranno passare in tempi brevi dalla progettazione all´apertura dei cantieri. Tour Med Eau rientra nel programma europeo Ciudad (Cooperation in urban development and dialogue), nell´ambito delle azioni per la sostenibilità ambientale e l´efficienza energetica.  
   
   
TARANTO: CENTRALINE DI MONITORAGGIO PER L’ARIA NEL PERIMETRO CITTADINO  
 
Bari, 29 giugno 2010 - Riunito ieri, presso la sede dell’Assessorato Regionale alla Qualità dell’Ambiente, il tavolo tecnico finalizzato all’elaborazione di un opportuno “piano d’azione” per affrontare l’emergenza benzo(a)pirene a Taranto, i cui valori-obiettivo nell’aria sono stati superati nel Rione Tamburi nel corso del 2008 e del 2009. Al tavolo hanno preso parte l’Assessore Regionale Lorenzo Nicastro insieme al dirigente del Servizio Ecologia Antonello Antonicelli; per Arpa Puglia il Direttore Generale Giorgio Assennato, il Direttore Scientifico Massimo Blonda, i dirigenti Roberto Giua e Marida Spartera; per la Provincia di Taranto l’Assessore Michele Conserva e per il Comune di Taranto il sindaco Ippazio Stefano. Il tavolo ha stabilito di richiedere alle aziende ricadenti nel perimetro industriale tarantino (non solo Ilva dunque, ma anche Eni, Cementir, etc) di installare una rete di centraline di monitoraggio finalizzate all’individuazione delle sostanze inquinanti contenute nelle emissioni fuggitive. In tal modo potranno essere adottate le misure più opportune per il risanamento della qualità dell’aria. La Regione ha imposto tempi stringenti a tali società (15 giorni) e, ad ogni modo, se le aziende non dovessero tempestivamente farsi carico di questo onere, saranno la Regione e l’Arpa a provvedere in tal senso, impegnandosi a proporre all’Autorità Giudiziaria di intervenire nei confronti di quelle sorgenti che i monitoraggi individueranno quali responsabili delle elevate concentrazioni di sostanze inquinanti. Le misure individuate dal tavolo, sia per quanto attiene il monitoraggio sia per quanto attiene gli interventi da effettuarsi, saranno anche inserite nelle Autorizzazioni Integrate Ambientali, già rilasciate o in via di rilascio da parte della Regione o del Ministero dell’Ambiente. Il tavolo sarà riconvocato per la seconda metà del mese di luglio, allorquando saranno anche disponibili i dati riguardanti la concentrazione di benzo(a)pirene nell’aria, relativi al primo semestre del 2010, e potrà essere verificata l’efficacia delle Bat adottate dall’Ilva negli ultimi mesi del 2009 e nel 2010.  
   
   
SARDEGNA: CONTROLLO E PREVENZIONE CONTRO ABBANDONO RIFIUTI E DEGRADO AMBIENTE  
 
Cagliari, 29 Giugno 2010 - "L´abbandono indiscriminato e lo smaltimento abusivo dei rifiuti è un problema che riguarda tutti i sardi perché è una forma di inquinamento che degrada ambiente e territorio e ciascuno di noi è chiamato a dare il suo contributo per cercare di eliminare questa forma di inciviltà". L’assessore della Difesa dell’Ambiente, Giuliano Uras, ha sintetizzato con queste parole il senso dell’attività di tutela ambientale in materia di rifiuti promossa dall’assessorato e portata avanti dal Corpo Regionale e di Vigilanza Ambientale della Regione Sardegna, ed ha annunciato "la massima determinazione nell’azione di controllo e repressione del fenomeno". Nel corso della conferenza stampa che si è tenuta il 25 giugno e alla quale era presente anche il comandante del Corpo Forestale, Delfo Poddighe, sono stati illustrati i risultati dell’attività di controllo e prevenzione fatti dal Corpo Forestale per ridurre il fenomeno. L´abbandono indiscriminato dei rifiuti rappresenta un’emergenza sociale dai costi particolarmente elevati che vanno a gravare sulla collettività. Inoltre, incide pesantemente sulla salute dei cittadini e diminuisce l’attrattiva turistica dell’Isola. L’assessore Uras ha sottolineato l’impegno della Regione Sardegna per ridurre i danni da questa abitudine che nel corso di questi sei anni ha visto aumentare progressivamente il numero dei reati, così come evidenziato dai verbali amministrativi e dalle comunicazioni di reato fatte dagli uomini del Corpo Forestale. "Contrastare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti è una priorità per questo motivo a partire da venerdì 2 luglio e per sette settimane consecutive, i servizi territoriali del Corpo Forestale faranno il punto sull’evoluzione dell’attività di contrasto agli illeciti in materia di rifiuti", ha puntualizzato il comandante Poddighe. Durante la conferenza stampa l’assessore Uras ha anche fatto il punto sulla vertenza contro l’Anas, annunciando la richiesta, per il tramite dell’Ufficio legale della Regione, di un risarcimento pari a 10 milioni di euro per i danni alla Regione Sardegna che hanno causato i maggiori oneri di rimozione dei rifiuti, derivanti dall’inadempimento dell’Anas agli obblighi di pulizia e sorveglianza delle strade cui per legge ha responsabilità." E´ intollerabile che l´ente statale si voglia sottrarre alle proprie responsabilità e al dovere di applicare la legge", ha sottolineato l´assessore Uras.  
   
   
RIFIUTI IN ABRUZZO IN CRESCITA IL TREND DELLA DIFFERENZIATA DAL 2008 AL 2009 INCREMENTO STIMATO DI RACCOLTA DI TRE PUNTI  
 
 Pescara, 29 giugno 2010 - Attraverso i bandi per l´acquisto di attrezzature e per i servizi di raccolta differenziata domiciliare "integrata" nonché per l´acquisto di materiali per azioni di informazione e sensibilizzazione, la Regione sta ottendendo risultati di assoluto rilievo. Con i quasi 4 milioni di euro di risorse stanziati, sono stati beneficiati 44 soggetti e coinvolti ben 73 Comuni. "La Regione si trova nella necessità di dover spingere i Comuni verso una migliore raccolta differenziata, nella qualità e nella quantità - ha commentato l´assessore all´Ambiente, Daniela Stati, in occasione dell´Rd-day, la giornata della raccolta differenziata in corso di svolgimento a Pescara - la priorità è l´aumento dei livelli di intercettazione delle frazioni riciclabili dai rifiuti e la riorganizzazione dei servizi di raccolte differenziate. Tuttavia, - ha proseguito Stati - è ancora necessario diffondere più capillarmente i servizi di differenziata già esistenti, riorganizzandoli con priorità, secondo "sistemi domiciliari", cosiddetti "integrati", (raccolta differenziata "porta a porta" e di "prossimità")". Sistemi che dimostrano chiaramente, come sul piano quantitativo (peso e volume) e qualitativo (caratteristiche merceologiche), sono più efficaci e consentono il raggiungimento di percentuali di differeniata più elevate. Inoltre, sono ancora insufficienti le iniziative dei Comuni e consorzi nel promuovere campagne di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini e non è ancora ben percepita l´importanza di una maggiore diffusione della cultura ambientale fra i cittadini proprio ai fini di un miglioramento delle performance di differenziata. In ogni caso, sia il dato sulla differenziata del 2008 sia quello realtivo al 2009 dei comuni superiori ai 20 mila abitanti, indica un aumento della percentuale di differenziata, pur in presenza, in alcuni territori, di complesse crisi gestionali degli impianti di trattamento e recupero ed alcune grandi inefficienze. Per esempio, i dati sulla raccolta per l´anno 2009, relativi ai Comuni superiori ai 20 mila abitanti, nei quali si verifica una produzione di rifiuti rappresentante circa il 40% dell´intera produzione abruzzese, segnalano un aumento interessante di circa 4 punti rispetto al 2008, dal 19,7% al 23,5%. Se si considera, invece, il dato complessivo regionale dell´Abruzzo, la percentuale di differenziata stimata per il 2009 (le Province hanno tempo fino al mese di luglio per inviare i dati validati) si attesterebbe intorno al 24-25% con un incremento di circa due-tre punti rispetto al 21,98% del 2008. Nel corso del seminario odierno, sono state presentate alcune esperienze positive a livello regionale ed i più virtuosi "case-history" di sistemi di raccolta differenziata implementati da Comuni e Consorzi dai programmi finanziati dalla Regione. In occasione del seminario svoltosi il 25 giugno a Pescara sulla raccolta differenziata, è stata anche rilanciata la promozione del sistema "Ecocard", progetto rientrante tra quelli di fiscalità ecologica che la Regione propone ai Comuni per premiare le buone pratiche ambientali ed incentivare le attività di riciclo dei cittadini. L´"ecocard" è basato su un sistema di punteggio (punti ecologici), definito sulla base delle tipologie e delle quantità delle diverse frazioni omogenee di rifiuti riciclabili. Il progetto mira ad attivare quattro progetti pilota in altrettante stazioni ecologiche-centri di raccolta in cui sperimentare tale sistema di eco fiscalità. Tale sperimentazione viene attuata per rispondere a due esigenze: quella di incentivare i cittadini alla raccolta differenziata attraverso la concessione di "bonus fiscali" e quella di migliorare la qualità e la quantità della difefrenziata e diffondere, al tempo stesso, il sistema verso tutte le altre stazioni ecologiche presenti sul territorio regionale. La Regione Abruzzo ha individuato quattro stazioni ecologiche, una per ogni provincia, secondo alcuni criteri. In primo luogo, la disponibilità a sperimentare il progetto da parte di gestori e comuni, in secondo luogo la localizzazione sul territorio e per ultimo l´effettiva funzionalità e accessibilità delle stazioni. Le stazioni individuate sono quella del comune di Raiano (località Il Pozzo - soggetto gestore Consorzio Co.ge.sa.), quella del Comune di Pescara (soggetto gestore Attiva Spa), quella del Comune di Lanciano (soggetto gestore Comune di Lanciano) ed infine il centro di raccolta di Pineto (soggetto gestore Am consorzio sociale Pineto). Il progetto intende avviare la sperimentazione del Sistema Ecocard fondato sul riconoscimento di una premialità per i cittadini - utenze domestiche e non domestiche assimilate - che avvieranno a riciclo i rifiuti urbani attraverso il conferimento presso una delle 4 stazioni ecologiche-centri di raccolta che aderiscono all´iniziativa. Il sistema per l´attribuzione del punteggio (punti ecologici), è definito per la quantità delle diverse frazioni omogenee di rifiuti ed è così ripartito: 5 punti ecologici per una quantità di organico di 1 Kg, 5 punti per una quantità di carta e cartone di 1 Kg, 5 punti per 1 Kg di rifiuti verdi, 5 punti per 1 Kg di vetro, 10 per 1 Kg di plastica, di legno, di tessili ed abbigliamento e di oli vegetali; 10 punti per 1 kg di metalli e alluminio, di batterie e accumulatori, di cartucce o toner, di oli minerali e di pile, 20 punti per un pezzo di rifiuti di apparecchiature elettroniche, 15 per un kg di riuti ingombranti.  
   
   
RIFIUTI: REGIONE REPLICA A SINDACO PALERMO  
 
Palermo, 29 giugno 2010 - La Presidenza della Regione siciliana replica al sindaco Diego Cammarata, in merito alle responsabilta´ dell´emergenza rifiuti a Palermo. Ancora una volta il sindaco di Palermo cerca di sminuire le proprie carenze nella gestione dei rifiuti nella citta´ di Palermo. Non si puo´ tuttavia tacere il fatto che il sindaco, come unico socio dell´Amia era tenuto ad obblighi di vigilanza e di diretto intervento nella gestione, con personale responsabilita´, in considerazione del fatto che Amia e´ una societa´ sottoposta a "controllo analogo" del Comune di Palermo. Sulla base dei principi enunciati dalla Corte di Giustizia europea (sentenza Truley/bestattung Wien C-373/00), il C.g.a.r.s. (n.719/2007) che, essenziale ai fini del "controllo analogo", e´ la spettanza di poteri ispettivi diretti e concreti sino a giungere al potere del controllante di visitare i luoghi di produzione, nonche´ la totale dipendenza dell´affidatario diretto in tema di strategie e politiche aziendali. Poteri ispettivi, di controllo e di diretta ingerenza che evidentemente il sindaco Cammarata non ha esercitato e che lo rendono del tutto corresponsabile, quantomeno nel giudizio di inadeguatezza che lui ha rivolto ai precedenti amministratori di Amia, con i quali condivide la responsabilita´ per Bellolampo, che mette oggi in crisi il sistema della raccolta dei rifiuti in tutta la Sicilia.