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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Ottobre 2007
LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA GLI AIUTI DI STATO FRANCESI PER UN PROGRAMMA BIOTECH  
 
 La Commissione europea ha dato il via libera per l´assegnazione di aiuti di Stato a favore della ricerca biotecnologica per un totale di 31 Mio Eur da parte dell´agenzia francese per l´innovazione industriale. La normativa dell´Ue sugli aiuti di Stato è finalizzata a evitare che gli Stati membri proteggano o promuovano alcune società a danno dei concorrenti di altri Stati membri e ha il duplice obiettivo di garantire l´assenza di distorsioni nel mercato unico e incentivare la competitività. Dopo aver esaminato il programma di ricerca francese «Osiris», la Commissione ha concluso che non si tratta di un programma guidato spontaneamente dal mercato, visto che i risultati della ricerca saranno diffusi anche a vantaggio di altri soggetti tra cui i concorrenti. «Osiris contribuirà allo sviluppo di nuovi prodotti che andranno a beneficio dei consumatori e si tradurranno in un effetto positivo per tutta l´Ue», ha affermato il commissario per la Concorrenza Neelie Kroes. Inoltre, la Commissione ritiene che gli aiuti esercitino un vero e proprio effetto leva sui partner del programma e considera equilibrato l´importo da erogare. Il programma di ricerca e sviluppo (R&s) Osiris, che dispone di una dotazione finanziaria di 77 Mio Eur su otto anni, punta alla produzione di strumenti per la selezione rapida dei microorganismi, all´elaborazione di processi industriali di fermentazione su substrato solido e alla creazione di prodotti biotecnologici specifici che aumentano la resa della produzione di biocarburanti, in particolare da grano e mais. Questi prodotti biotecnologici dovrebbero inoltre incrementare la resa delle colture di cereali, semi oleosi e piante proteiche utilizzate come mangime animale, aumentando il volume dei coprodotti della fabbricazione dei biocarburanti. Infine, questa tecnologia sarà utilizzata per la produzione di birra e bevande al malto analcoliche e per proteggere le piantagioni dalla fusariosi. Il programma sarà coordinato dal gruppo Soufflet, azienda francese a conduzione familiare specializzata nella raccolta e nella trasformazione di risorse agricole, e coinvolgerà una seconda società francese e un istituto di ricerca. .  
   
   
AIUTI AGRICOLI PIÙ TRASPARENTI CON LA PUBBLICAZIONE DEI BENEFICIARI  
 
Opacità e mancanze nella gestione degli aiuti agricoli rimettono in questione la legittimità della politica agricola comune agli occhi dell´opinione pubblica europea. Il Parlamento accoglie quindi con favore la proposta della Commissione volta a migliorare la trasparenza e l´esecuzione del bilancio, ma propone di rafforzarla ulteriormente, garantendo al contempo il rispetto delle norme sulla protezione dei dati. Nel 2006, l´Unione europea ha deciso di rendere pubblica l´identità dei beneficiari degli aiuti concessi dalla Politica agricola comune (Pac) nel quadro di un´iniziativa che riguarda tutte le spese dell´Ue. Lo scorso mese di marzo, la Commissione ha proposto di modificare il regolamento finanziario della Pac per dare seguito a questo impegno a favore della trasparenza e di precisarne la portata. La proposta mira anche a rafforzare le norme relative alle sanzioni applicabili in caso di carenza dei sistemi di controllo nazionali. Approvando la relazione di Georgios Chatzimarkakis (Alde/adle, De), il Parlamento europeo accoglie con favore la proposta della Commissione. Propone tuttavia alcuni emendamenti per migliorare ulteriormente la trasparenza, ma sempre nel rispetto delle norme relative alla protezione dei dati. I deputati auspicano in particolare che tutte le liste dei beneficiari d´aiuti diretti europei siano pubblicate su Internet e che siano stabiliti dei link con le pagine web della Commissione e degli organismi che erogano gli aiuti. Attualmente 13 Stati membri - tra cui l´Italia - hanno realizzato dei registri online accessibili al pubblico, soprattutto attraverso il sito Europa. Per le imprese o le persone giuridiche, anche i nomi dei responsabili e degli investitori dovrebbero essere pubblicati. I dati relativi ai pagamenti del Fondo per lo sviluppo rurale (Feasr) dovrebbero essere suddivisi in maniera tale da poter identificare i grandi assi destinatari dei pagamenti. Altri criteri minimi dovrebbero essere introdotti con lo scopo di rendere maggiormente comparabili i diversi dati pubblicati dagli Stati membri. Questi ultimi, peraltro, dovrebbero essere liberi di procedere a una suddivisione più dettagliata in funzione delle loro priorità e delle loro norme nazionali e sarebbero solamente "incoraggiati" a pubblicare i dettagli relativi ai pagamenti supplementari provenienti da fondi esclusivamente nazionali. Considerando che la trasparenza è un fattore fondamentale per il miglioramento del controllo di bilancio, i deputati ritengono necessario chiarire le procedure in caso di non rispetto delle regole riguardanti la pubblicità. A loro parere, i pagamenti destinati all´organismo erogatore competete dovrebbero essere ridotti di un importo forfettario pari al 2% in caso di «gravi errori dovuti alla mancanza di elementi chiave suscettibili di mettere sensibilmente in dubbio la perseguita trasparenza dei modelli di spesa». Allo stesso tempo, il Parlamento sottolinea la necessità di inserire nel regolamento del Consiglio - e non solamente in quello d´applicazione - delle disposizioni in materia di protezione dei dati. Il particolare, ritiene che occorra garantire che gli interessati siano informati con anticipo della pubblicazione e imporre a coloro che utilizzano o esaminano i dati di firmare o di iscriversi. Infine, auspica che la pubblicazione di queste informazioni sia motivata nel regolamento dal fatto che il sostegno concesso agli agricoltori europei ha lo scopo di compensare equamente le prestazioni che essi assicurano a favore della collettività. .  
   
   
RAGGIUNTO L´ACCORDO PER LA RICONVERSIONE DELL´EX ZUCCHERIFICIO DI VILLASOR  
 
È stato raggiunto il 15 ottobre pomeriggio a Roma l´accordo per la riconversione dell´ex zuccherificio di Villasor. Nel corso di una riunione al Ministero delle Politiche agricole (al quale hanno preso parte i dirigenti dell´Eridania Sadam e gli assessori regionali dell´Agricoltura, Francesco Foddis, e dell´Industria, Concetta Rau), le organizzazioni professionali agricole e le parti sindacali hanno siglato l´intesa sulla base del piano industriale presentato da Sadam e analizzato dalla Sfirs, che ricopriva il ruolo di "advisor" per conto della Regione Sardegna. L´accordo, presupposto fondamentale per richiedere la cassa integrazione straordinaria per il personale dipendente dello stabilimento di Villasor, è stato possibile perché la Sadam ha accolto quasi per intero le osservazioni e le richieste presentate dalla componente agricola, in merito alle garanzie e al rapporto contrattuale con la filiera agricola. A proposito della definizione del prezzo delle materie prime, le associazioni nazionali hanno chiesto all´assessore Foddis di farsi promotore di un ulteriore incontro tra le parti per arrivare in tempi brevi a una più circostanziata definizione della parte economica, di cui la Regione sarà garante. Lo stesso Foddis e l´assessore Rau hanno preso atto delle conclusioni del documento tecnico sulle varie ubicazioni possibili dello stabilimento presentato da Sadam, che individuano in Macchiareddu il sito più adatto per ragioni economiche, logistiche e in merito alle aspettative degli operai. "Quella siglata questo pomeriggio - spiega l´assessore Foddis - è un´intesa che lascia alla componente agricola la possibilità di cogliere le opportunità dell´agroenergia, senza per questo trovarsi nelle condizioni di produrre né vantaggi, né remunerazione. Impegna invece l´azienda a ritirare le materie prime senza che questo obblighi gli agricoltori a produrre senza poi avere sicure ricadute economiche". Infine, su esplicita richiesta delle organizzazioni, l´assessore Foddis ha positivamente accolto l´impegno a convocare entro novembre le associazioni, per analizzare le modalità di ripartizione delle risorse comunitarie provenienti dal Piano di diversificazione previsto dalla riforma Ocm dello zucchero a favore degli agricoltori che partecipano al progetto. .  
   
   
AZIENDE AVICOLE, INCONTRO BECCALOSSI-DE CASTRO VICEPRESIDENTE A ROMA CONFERMA ATTENZIONE PER OPERATORI SETTORE CHIESTO A MINISTERO DI ATTUARE PROVVEDIMENTI PROPRIA COMPETENZA  
 
 Roma - "L´attenzione di Regione Lombardia verso le problematiche del settore avicolo e nei confronti degli allevatori lombardi, ed in particolare di quelli bresciani, è costante. Per questo oggi a Roma ho spiegato al ministro De Castro quelle che sono le criticità da affrontare in tempi certi". L´affermazione di Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, fa seguito all´incontro "Stato-regioni" svoltosi oggi nella capitale. Una riunione nella quale Regione Lombardia ha confermato la propria attenzione per l´evolversi della situazione e per lo stato delle procedure necessarie a tutelare il territorio lombardo e più specificamente le aziende avicole dal problema dell´influenza aviaria. "Il rapporto tra Regione e avicoltori - commenta Viviana Beccalossi - si mantiene rispettoso e trasparente, anche perché siamo tutti consapevoli che solo attraverso una piena condivisione di norme e protocolli è possibile fronteggiare le difficoltà. Proprio per questo mi sento di tranquillizzare tutti gli avicoltori: ritengo sia controproducente per l´intero sistema creare inutili ed infondate tensioni". "Per quanto riguarda fermo d´impresa e mancato reddito conseguenti ai focolai - continua Viviana Beccalossi - voglio chiarire, come ho ribadito oggi al ministro De Castro, che già da tempo Regione Lombardia sta sollecitando il Ministero per le Politiche Agricole affinché adotti quei provvedimenti in materia, già autorizzati dalla Commissione Europea, nei quali sono incluse le azioni di prevenzione verso l´insorgenza di nuove epidemie, come ad esempio l´abbandono produttivo e il fermo programmato". "Stiamo dunque aspettando - prosegue Viviana Beccalossi - che da Roma si decida di stanziare le risorse necessarie per far fronte alla situazione, o che, quanto meno, si autorizzi Regione Lombardia ad anticipare fondi propri agli avicoltori per gli interventi sia di fermo programmato sia di fermo aziendale. L´iter procedurale è seguito costantemente dai tecnici regionali e mi impegnerò personalmente a stimolare, come avvenuto oggi, il ministro competente ed il suo Governo" Ma Regione Lombardia in materia avicola ragiona anche e soprattutto in termini di programmazione: "E´ necessario standardizzare e potenziare il settore - aggiunge Viviana Beccalossi - ma in tal senso tutto il sistema deve fare la propria parte. Noi abbiamo sempre operato con coerenza mettendo a disposizione ingenti risorse sia economiche, sia professionali, al fine di ristrutturare il comparto avicolo e renderlo a prova di virus". "I temi da affrontare e valutare - conclude Viviana Beccalossi - sono diversi. Le priorità individuate sono certamente la delocalizzazione delle aziende, la biosicurezza e la riconversione produttiva. Tutti argomenti che svilupperemo insieme alle Organizzazioni Professionali ed ai produttori, per poi concretizzare il nostro lavoro con un miglioramento dell´attuale sistema legislativo presso il Governo e il Parlamento che, quando si parla di risarcimenti e fondi comunitari, non sembrano particolarmente attenti". .  
   
   
SERVIZI VETERINARI. “UN PLAUSO AL NAS CHE OPERA IN SINERGIA CON LA REGIONE A TUTELA DEL CONSUMATORE.” COSI’ L’ASSESSORE DONAZZAN DOPO L’ARRESTO DI VETERINARI E ALLEVATORI DI ADRIA  
 
 Venezia - “Il fatto che si trovino e si riconoscano le disfunzioni di un sistema significa che questo è sotto controllo. La massima collaborazione che la Regione del Veneto ha instaurato con i Carabinieri del Nas ci ha garantito nel corso degli anni di condividere strategie e azioni. Molta documentazione che ha poi permesso alle Forze dell’Ordine di intervenire è frutto proprio del sistema di monitoraggio che per primi in Italia abbiamo costruito. Siamo stati la prima Regione ad aver recepito le normative europee in materia di sicurezza alimentare e di tutela del consumatore. ” Così l’assessore con delega ai Servizi veterinari e alla Tutela del consumatore, Elena Donazzan, ha commentato le notizie dell’arresto effettuato dai Carabinieri del Nas di veterinari e allevatori dell’Ulss 19. Prosegue Donazzan: “Oggi tra i servizi veterinari delle Ulss e i Carabinieri del Nas vi è piena sinergia per garantire nei confronti dei consumatori livelli di sempre maggior qualità e di sempre più elevata sicurezza. ” Conclude Elena Donazzan: “Posso assicurare anche oggi che le nostre politiche di tutela e salvaguardia del consumatore non si limitano mai a recepire prescrizioni obbligatorie, ma sono una scelte forte e precisa della Regione del Veneto. ” .  
   
   
LATTE, BECCALOSSI: FINALMENTE SBLOCCO DISTRIBUTORI  
 
Milano - "un´importante passo avanti per risolvere un problema burocratico che ha bloccato un´iniziativa apprezzata e condivisa da moltissimi consumatori". Viviana Beccalossi, vice presidente e assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, commenta così la decisione del Consiglio dei ministri di avviare le procedure necessarie per sbloccare i distributori di latte crudo che da settimane non potevano più erogare il servizio a causa della mancata piombatura degli apparecchi stessi. "Dopo aver incontrato i rappresentanti dell´associazione degli allevatori della Lombardia, aver scritto al ministro Bersani e fatto pressing sul suo collega De Castro, proprio nell´incontro avuto ieri a Roma con il titolare dell´Agricoltura - conclude la vice presidente Beccalossi - mi auguro che questa azione del Governo sia quella definitiva per far sì che in tempi brevi tantissimi cittadini lombardi, e più in generale dell´intero paese, che normalmente consumano latte fresco a questi distributori, possano tornare a beneficiare di un servizio sano e intelligente". .  
   
   
DIRETTIVE QUADRO SUGLI OGM, DALLE REGIONI VIA LIBERA ALLA PROPOSTA BERGER  
 
La proposta formulata dall´assessore provinciale all´agricoltura Hans Berger sulle direttive quadro da applicare alla semina con organismi geneticamente modificati è stata approvata l’11 ottobre dalla Conferenza delle Regioni. "La trattativa è stata molto difficile - commenta Berger - perchè alcune regioni consideravano troppo stringenti le normative previste". La proposta di Berger, nominato nei mesi scorsi coordinatore del gruppo di lavoro sugli Ogm, ha trovato resistenza soprattutto da parte delle regioni più grandi, con la Lombardia in testa. Alla fine, però, la "linea dura" dell´assessore altoatesino è passata, vincendo anche lo scetticismo iniziale. "Abbiamo posto degli ostacoli molto elevati alla semina degli organismi geneticamente modificati - spiega Berger - con la possibilità di vietarli completamente su buona parte del territorio regionale". Il riferimento è a determinate zone di tutela come parchi naturali, biotopi e aree del progetto Natura 2000. Importante anche il via libera incassato per la tutela delle zone nelle quali vengono coltivati prodotti di qualità riconosciuta. "Per quanto riguarda l´Alto Adige - prosegue Berger - l´esempio più lampante è quello dei meleti, senza però dimenticare le zone di provenienza del latte utilizzato per la produzione di alcuni tipi di formaggio come lo Stelvio. In Provincia di Bolzano le zone di tutela saranno talmente ampie che la semina di Ogm sarà pressochè impossibile". Le direttive quadro approvate oggi dalla Conferenza delle Regioni rappresentano comunque solo il primo passo verso i cosiddetti piani di coesistenza regionali. Il prossimo ostacolo da superare sarà rappresentato dal necessario via libera dell´Unione Europea. "Fino a che i piani non entreranno ufficialmente in vigore - sottolinea Berger - in Alto Adige rimarrà comunque valida la norma che vieta completamente l´utilizzo di organismi geneticamente modificati". Il tutto, inoltre, in attesa di una presa di posizione definitiva da parte di Bruxelles sugli Ogm. "L´unione Europea - conclude l´assessore altoatesino - deve trovare una mediazione tra le forti pressioni provenienti sia dai consumatori, che spingono per una rigida regolamentazione della materia, sia da alcuni paesi con un´economia fortemente agricola, che chiedono invece maggiore libertà di manovra sugli Ogm". .  
   
   
NEW YORK:OLIO GARDA,GRANA E BITTO DIVENTANO DESIGN AL WORLD CENTER IN MOSTRA FORMAGGI E SALUMI PER "FOOD & DESIGN" IN SCENA ANCHE PROVOLONE VALPADANO, TALEGGIO E SALAME DI VARZI  
 
 New York - "Grandi quadri che ritraggono una ventina di situazioni accattivanti e gustose. Uno spazio inedito, ricco di creatività ed innovazione, in cui oggetti e materiali appartenenti all´universo del design interagiscono con i nostri prodotti tradizionali formando un connubio davvero particolare. Un modo nuovo e originale per promuovere il made in Lombardia". E´ questa la definizione che la vicepresidente e assessore regionale all´Agricoltura, Viviana Beccalossi, utilizza per illustrare mostra unica nel suo genere. In attesa dell´eccezionale concerto "Tribute of New York" che la Filarmonica della Scala di Milano, diretta dal Maestro Riccardo Chailly, proporrà domenica 14 ottobre a Ground Zero, Viviana Beccalossi, ha inaugurato la mostra "Food & Design" in programma al World Financial Center. Una rassegna capace di proporre una bottiglia di olio d´oliva extravergine del Garda che affianca Proust, poltrona multicolore di Cappellini, forme di Grana Padano che diventano appoggio per la lampada Miss Sissi di Flos e forme di Bitto della Valtellina che si trasformano in pesi per i bilancieri di Technogym. E, ancora, un Provolone della Valpadana che, insieme a Bolly, secchiello da ghiaccio di Alessi, prende le forme di una mongolfiera o Salami Brianza, di Varzi e di Cremona che, sovrapposti fra loro, contengono Pere mantovane per esaltare Ed, tavolo ideato da Slide. "I soggetti proposti nella mostra - conclude Viviana Beccalossi - riescono a esaltare l´eccellenza dei prodotti agro alimentari regionali diventando un tutt´uno con gli oggetti di un altro settore, quello del design, di cui Milano e la Lombardia, sono assolute protagoniste mondiali". Una mostra che abbraccia tutto il panorama agro-alimentare lombardo con situazioni che raffigurano anche una piccola spiaggia con poltrona gonfiabile di Zanotta e stelle marine ricavate da meloni di Sermide e Viadana, un "happy table" interamente coperto di riso della Lomellina e apparecchiato con Festa, servizio da tavola di Guzzini, e un angolo "cheese art" dove un´ampia cornice racchiude nove forme di Taleggio al fianco di S-chair, sedia di Cappellini .  
   
   
NEW YORK, BECCALOSSI:PIRATERIA INSIDIA NOSTRI VINI NEGLI USA FENOMENO IMITAZIONI "VALE" 500 MILIONI DI DOLLARI BRINDISI FILARMONICA SCALA CON BOLLICINE FRANCIACORTA E OLTREPO´  
 
"New York, non poteva esserci vetrina migliore per esaltare un prodotto che sempre più, anche a livello internazionale, viene riconosciuto come una delle vere eccellenze lombarde e italiane". Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, brindando ai successi della Filarmonica della Scala di Milano negli Stati Uniti e in vista del concerto "Tribute of New York", in programma domani a Ground Zero, inquadra così il valore delle bollicine della Franciacorta e dell´Oltrepò Pavese. "La Lombardia - aggiunge la vicepresidente Beccalossi, a New York insieme a Maddalena Bersi Serlini, presidente dell´Associazione Donne del Vino della Lombardia e imprenditore franciacortino del settore - è oggi più che mai regina incontrastata delle bollicine d´eccellenza. Bollicine a Denominazione d´Origine Controllata e Garantita, prodotte con il metodo classico, ovvero con la lenta rifermentazione in bottiglia e non in autoclave, come avviene per la stragrande maggioranza degli spumanti. Vini straordinari che non temono nessun confronto, compreso ovviamente quello con lo champagne, e che in ogni parte del mondo vengono celebrati come il top di questo tipo di prodotto". Una produzione, quella delle bollicine Docg, di cui la Lombardia è primatista nazionale e che, dopo il recente riconoscimento ottenuto dall´Oltrepò Pavese, può contare su 8 milioni di bottiglie all´anno (6 milioni prodotte in Franciacorta e 2 milioni nell´Oltrepò Pavese). Dopo aver sottolineato i tanti aspetti positivi di questo settore, la vicepresidente Beccalossi esprime preoccupazione verso quella che viene definita ´agropirateria´. "Un fenomeno - dice la vicepresidente Beccalossi - purtroppo sempre più fiorente e che danneggia i nostri produttori e la nostra economia. Un dato su tutti rende l´idea di quanto grande sia grande il business che sta dietro all´imitazione dei vini italiani: proprio qui, negli Stati Uniti, è stato quantificato che il giro d´affari prodotto dai vini ´contraffatti´ supera i 500 milioni di dollari annui". "Dobbiamo dunque opporci con tutte le nostre forze - conclude Viviana Beccalossi - alla possibile nascita di Sforzati cileni, Franciacorta californiani o Pinot Neri australiani. Da troppi anni stiamo assistendo alla produzione di nostri vini in territori lontani dall´Italia, realizzati con tecniche estranee alle nostre pratiche, ma con nomi che appartengono alla nostra cultura e alle nostre radici e da sempre vincolati a regole rigidissime. Il fatto che ci vengano illecitamente scippati è Inaccettabile .  
   
   
VERTENZA PESCA, RIPARTE LA CONCERTAZIONE REGIONE SARDEGNA-ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA  
 
 " Plaudo alla positiva soluzione della vicenda del fermo biologico 2006, perchè può essere il punto di partenza per avviare una nuova fase di programmazione per il rilancio del comparto pesca in Sardegna. Inoltre, crea un clima favorevole per avviare la concertazione con le organizzazioni di categoria in merito alla piena attuazione della legge 3/2006". Dopo l´impegno per sbloccare la vertenza, l´assessore regionale dell´Agricoltura Francesco Foddis è soddisfatto: "Il decreto dell´assessore Morittu è un ottimo risultato, raggiunto assieme alla collaborazione delle organizzazioni di categoria, che premia i nostri sforzi e al quale siamo arrivati dopo numerosi confronti avuti durante i tavoli organizzati in Assessorato". Foddis dunque rilancia il confronto con le associazioni: "La pesca è un settore complesso, il lavoro da fare è molto. Ma sono sicuro che si sono gettate le basi per continuare, con le associazioni, un dialogo costruttivo sulle numerose questioni aperte, tra cui dare concretezza ai distretti e la composizione degli organismi di gestione. È indispensabile condividere assieme quelle strategie e quelle politiche che possano offrire una prospettiva di stabilità e sviluppo al comparto. Il primo passo in questo senso sarà dare piena attuazione alla legge 3/2006, di cui alcuni articoli sono attualmente in fase di osservazione da parte dell´Unione Europea. Ho già assunto l´impegno ad affrontare, con il giusto realismo e la dovuta determinazione, tutte queste problematiche per arrivare a una loro positiva soluzione". .  
   
   
LIVIANTONI: “GRAZIE AD EFFICACIA CONTROLLI EMERSE FALSE CERTIFICAZIONI”  
 
Perugia - “L’efficacia e la tempestività dei controlli effettuati dal servizio sanitario regionale hanno fatto emergere in Umbria la frode in commercio della carne chianina. E’ la riprova che le verifiche sanitarie e qualitative funzionano, i consumatori devono quindi stare tranquilli”: queste le assicurazioni espresse, stamani, dal vice presidente della Giunta regionale dell’Umbria ed assessore alle politiche agro-alimentari, Carlo Liviantoni, nel corso della conferenza stampa per fare il punto sulla vicenda delle false certificazioni della carne chianina in Umbria. Presente anche il responsabile del Servizio veterinario della Regione Umbria Gonario Guaitini. “C’è un sistema capillare di verifiche – ha detto Liviantoni – in cui le istituzioni, a cominciare dalla Regione, sono presenti in prima persona e con grande senso di responsabilità. Ciò ha consentito di evidenziare le incongruenze e quindi di far scattare il meccanismo di repressione frodi. Nelle fitta rete dei controlli può sempre esserci una maglia impazzita attraverso la quale passano comportamenti illeciti, che in questo caso hanno riguardato la sfera commerciale e non sanitaria. D’altra parte – ha aggiunto Liviantoni – l’attualità e il futuro dell’Umbria si giocano sulla qualità, a cui è legata la stessa immagine della regione. Per questo come Giunta regionale lavoreremo, insieme ai servizi preposti ed alle categorie interessate del mondo agricolo e zootecnico, per potenziare il percorso di certificazione di tutta la filiera. A tal fine – ha concluso Liviantoni - valuteremo la necessità di nuovi provvedimenti e l’utilizzo di strumenti altamente innovativi messi a disposizione dalle più moderne tecnologie, come ad esempio, l’uso del Dna per la tracciabilità dell’animale, dalla nascita alla morte”. L’accertamento delle falsificazioni – ha spiegato Guaitini nel tracciare il quadro degli avvenimenti - è avvenuto nel 2006 durante i controlli effettuati dai servizi veterinari competenti nei mattatoi di Foligno e Perugia. Dai controlli emergeva infatti la presenza di bovini meticci non corrispondenti a quanto dichiarato nel “passaporto” dell’animale. Da qui la segnalazione alle autorità competenti e l’avvio delle indagini. Rispetto alla vigilanza sugli allevamenti Guaitini ha ricordato che, in base alle disposizioni regionali e ministeriali, i Servizi delle “Asl” controllano annualmente almeno il 5 per cento delle stalle presenti sul territorio regionale e che, a febbraio 2007, la Regione Umbria ordinò controlli straordinari su circa 200 stalle umbre a rischio per un totale di circa 4mila capi, in quanto risultavano difformi rispetto ai dati della Banca dati nazionale (“Bdn”) che contiene l’anagrafe nazionale delle specie zootecniche. L’elenco delle aziende controllate è stato poi fornito ai “Nas” che hanno operato, in stretta collaborazione con i preposti servizi delle “Asl”, ulteriori sopralluoghi ed accertamenti nei mesi di marzo e aprile 2007. Le segnalazioni complessivamente fatte alle Procure di Perugia, Foligno, Spoleto, Terni ed Orvieto da parte dei Servizi Veterinari sono state oltre 40. L’esperienza maturata in Umbria sul fronte dei controlli e delle verifiche – ha concluso Guaitini – ha portato il Ministero della salute ad accogliere la proposta avanzata dalla Regione di modificare, ad ulteriore garanzia dei consumatori, il sistema informatico della Banca dati nazionale inserendo il blocco di iscrizione del bovino se la razza del vitello è difforme da quella della madre”. .  
   
   
ASSOCIAZIONE PANE DI MATERA: PREOCCUPAZIONE PER APPROVVIGIONAMENTO FARINA DI SEMOLA  
 
 “I panificatori materani sono allarmati da notizie che circolano sempre più insistentemente, in questi giorni, sul fatto che nei prossimi mesi sarà impossibile approvvigionarsi sul mercato di farina di semola. Se ne è discusso ieri in un incontro presso la Confesercenti dove è emerso, fra l’altro, che continua la corsa verso l’alto del prezzo della farina ed in particolar modo di quella di semola passando da 27-28 euro al quintale di giugno a 72-73 euro di questi giorni”. Lo sostiene in un comunicato il presidente dell’Associazione Pane di Matera Massimo Cifarelli, che aggiunge: “La categoria è certa che è in atto una speculazione; i mulini ricevono sempre meno prodotto e lo pagano con aumenti che poi ricadono sul panificatore; ma ciò che più preoccupa è l’annunciata carenza di prodotto per il prossimo anno; la tal cosa, se corrisponderà a verità, potrebbe sfociare nella paralisi totale della panificazione materana che, come è noto, riguarda quasi esclusivamente la farina di semola. I Panificatori pertanto si rivolgono agli Enti ed Istituzioni affinché intervengano nella vicenda per fare chiarezza verificando cosa sta succedendo realmente sul mercato anche al fine di porre un freno all’aumento quotidiano del prezzo della farina di semola che poi si ripercuote sul prezzo finale del pane a danno del cittadino consumatore”. .  
   
   
LA FEDERCOOPESCA PORTA IL “MARE IN TAVOLA” A VIENNA  
 
 Il mare in tavola come “elisir” di lunga vita. Ne sono convinti i medici nutrizionisti dei principali ospedali viennesi e i giornalisti scientifici austriaci che domani sera si incontreranno, presso l´Istituto Italiano di cultura di Vienna, promotore dell’evento, per un convegno-conferenza dal titolo “Il mare in tavola”. Dopo l’approfondimento scientifico sarà la volta di una cena a base di prodotti ittici del Mediterraneo selezionati dalla Federcoopesca-confcooperative e preparati dallo chef Nicola D’atri, presidente dell’associazione Aria (Associazione dei ristoranti italiani in Austria). Un menu che prevede una vasta gamma di prodotti dal pesce spada alla spigola, ma che avrà come piatto forte il pesce azzurro. Ad accompagnare ogni portata saranno le spiegazioni del biologo della Federcoopesca-confcooperative, Claudio Brinati che parlerà della provenienza, dell’habitat e delle caratteristiche organolettiche dei prodotti portati in tavola. “I prodotti ittici – afferma Massimo Coccia, Presidente della Federcoopesca-confcooperative- sono un alimento fondamentale in una dieta equilibrata. Promuovere il consumo di prodotto ittico vuol dire contribuire alla diffusione della cultura di una corretta alimentazione anche in quei paesi dell’Unione europea, dove i prodotti ittici sono meno richiesti dal mercato per abitudini alimentari e per posizione geografica. E proprio in questi contesti che le produzioni nazionali possono trovare un giusto apprezzamento e uno sbocco commerciale”. Nel 2005 (ultimo dato disponibile) l’Italia ha, infatti, prodotto 60. 924 tonnellate acciughe; 11. 575 tonnellate di sardine; 7. 460 tonnellate di pesce spada; 2. 632 tonnellate di sgombri. .  
   
   
IL RUOLO DELLA PICCOLA AGRICOLTURA CONTADINA IN TOSCANA LE AZIONI DI SOSTEGNO, LE POTENZIALITÀ DELLA RETE PER LA VENDITA DIRETTA  
 
Firenze - La piccola agricoltura contadina? La Toscana ci crede, ci scommette, anzi rilancia. E lo fa sia con strumenti di sostegno diretto rivolti a chi produce in maniera sostenibile (come gli operatori biologici), sia con azioni che favoriscano l’immissione sul mercato dei prodotti (vedi la legge sulle mense o le iniziative di vendita diretta). Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni intervenendo al dibattito su “La piccola agricoltura contadina, la ruralità diffusa e l’ambiente” che si è tenuto oggi alla camera di Commercio di Siena, nell’ambito dell’iniziativa nazionale delle biodomeniche. “Questa rete di piccoli produttori, spesso bio, che rappresenta la vita delle nostre aree rurali e la cui presenza è garanzia di bellezza per i nostri paesaggi costituisce una risorsa preziosa per la nostra agricoltura” ha detto l’assessore. “La Regione – ha poi proseguito - è al loro fianco con tutti gli interventi di sostegno rivolti, per esempio alle produzioni biologiche: penso per esempio al piano di sviluppo rurale, che abbiamo recentemente approvato e che prevede aiuti sia nella misura diretta intitolata ‘introduzione o mantenimento dell’agricoltura biologica’ sia in altre misure come quella relativa alla partecipazione ai sistemi di qualità. Ma la Regione sostiene il produttore anche indirettamente con tutte le politiche volte a salvaguardare la diversità, a affrontare i rischi di inquinamento genetico (di qui la battaglia contro gli Ogm). Ma non basta l’azione rivolta alle produzioni: occorre aiutare questi agricoltori, che alle spalle hanno piccole realtà aziendali, a trovare sbocchi sul mercato. “Da 5 anni – ha spiegato Susanna Cenni - noi abbiamo una normativa sull’introduzione dei prodotti biologici, tipici e tradizionali nelle mense pubbliche, e da pochi mesi abbiamo lanciato la costituzione della cosiddetta rete della filiera corta, ossia di tutte quelle iniziative che permettono di accorciare la filiera produttiva e di avvicinare produttore e consumatore. Attraverso mercatali sempre più numerosi e organizzati, spacci aziendali e altre iniziative il produttore può finalmente presentare e proporre le sue produzioni, ottenendone un giusto guadagno e stabilendo un proficuo contatto diretto con il consumatore”. “Tutte queste azioni, ha concluso l’assessore - hanno dato e daranno effetti tangibili per il mantenimento di una piccola agricoltura contadina di qualità. Lo dicono anche i numeri: la Toscana mantiene una fitta rete di piccole aziende, cresce nel tempo il numero degli operatori biologici (sono aumentati di 3 volte nell’ultimo decennio, e solo recentemente il numero si è stabilizzato) e si moltiplicano le opportunità di vendita diretta: con il primo bando promosso nell’ambito della rete della vendita diretta sono stati presentate ben 67 domande per la realizzazione di mercati, di spacci locali, di manifestazioni per veicolare i prodotti locali attraverso la rete della ristorazione o del piccolo commercio. ” .  
   
   
OPERATORI NORVEGESI A SCUOLA DI “TIPICITÀ” VENTI IMPRENDITORI NELLE MARCHE PER “STUDIARE” IL MODELLO DI TIPICITÀ.  
 
Una partnership iniziata lo scorso anno, quella tra Tipicità: Festival dei prodotti tipici delle Marche e le Isole Lofoten, una terra affascinante collocata all’estremo nord del mondo, oltre il circolo polare artico. Un rapporto culminato con la partecipazione ufficiale, nel marzo scorso, del fiabesco arcipelago norvegese alla 15a edizione della manifestazione. I rapporti di cooperazione instaurati in quell’occasione hanno sortito l’effetto di attirare l’attenzione degli imprenditori norvegesi, un gruppo dei quali è giunto in Italia proprio per “studiare” il singolare “modello marchigiano”, relativamente alle tecniche di promozione delle produzioni enogastronomiche tipiche, nonché alle possibilità offerte dalle forme di turismo a queste associate. In particolare, sotto i riflettori l’originale format di Tipicità, uno strumento promozionale che è riuscito a valorizzare il territorio nel suo complesso e che ha suscitato grande interesse da parte degli scandinavi, tantoché Hugo Bjørnstad, Sindaco di Vagan, ha chiesto esplicitamente ad Angelo Serri, Direttore della manifestazione, di poter disporre dell’esclusivo know how dell’evento attraverso la fornitura di un supporto progettuale, organizzativo e gestionale destinato ad una nascente iniziativa promozionale delle produzioni tipiche delle Lofoten. In altri termini è stata avanzata la richiesta di realizzare un´operazione di benchmark, esportando il peculiare modello organizzativo di Tipicità all’estremo limite settentrionale del vecchio continente. La delegazione norvegese - comprendente produttori e commercianti agroalimentari, chefs, titolari di ristoranti, operatori turistici, consulenti e tecnici - si è trattenuta nelle Marche tre giorni, visitando numerose realtà impegnate nella produzione di specialità gastronomiche, aziende vinicole, mercati ittici, complessi ricettivi, agriturismi, ma anche alcune importanti attrattive turistiche, come le Grotte di Frasassi ed il Parco Nazionale dei Monti Sibillini. Non è mancata una tappa ad Ancona per conoscere l’Accademia dello stoccafisso all’anconitana. Le Lofoten, infatti, sono il maggior produttore di questo mitico pesce essiccato, considerato a tutti gli effetti una tipicità marchigiana. Il momento centrale del tour si è concretizzato in un meeting di approfondimento tenutosi al Centro Direzionale l’Esagono di Jesi, sede della Banca Popolare di Ancona, l’istituto creditizio project partner di Tipicità. Il workshop ha visto alternarsi, nel ruolo di “presentatori” della realtà marchigiana, autorevoli personaggi del mondo economico-finanziario, accademico ed istituzionale: Raffaele Bucciarelli, Presidente del Consiglio Regionale, Luciano Goffi, Direttore Generale della Banca Popolare di Ancona, Saturnino di Ruscio, Sindaco di Fermo, Michele Corsi, Preside del Corso di Laurea in Formazione e management dei sistemi turistici dell’Università di Macerata, Uriano Meconi e Sandro Abelardi, dirigenti rispettivamente dei servizi Pesca e Turismo della Regione Marche. Al centro dell’attenzione un’approfondita analisi dell’esclusivo modello di Tipicità: Festival dei prodotti tipici delle Marche, presentato da Alberto Monachesi. Nel corso dell’incontro, coordinato dal Direttore di Tipicità Angelo Serri, gli ospiti scandinavi hanno appreso i punti qualificanti del Made in Marche direttamente dalla viva voce di alcuni giovani imprenditori operanti nella filiera turistico-enogastronomica, protagonisti nei rispettivi comparti di appartenenza: Orietta Varnelli (Distillerie Varnelli), Paola Renzi (Timone), Graziella Ciriaci (Salumificio Ciriaci) e Michele Bernetti (Umani Ronchi). I componenti della delegazione si sono mostrati molto attenti, non solo alle tecniche produttive, ma anche e soprattutto alle strategie di comunicazione e marketing. .  
   
   
AGRICOLTURA, ASSESSORE CASSINI: "ELABORATA UNA PROPOSTA PER OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DEL PESTO CON PRODOTTI D.O.P. LIGURI"  
 
 "Stiamo preparando una proposta perché il pesto, che non può avere il riconoscimento D. O. P. , in quanto non previsto per le salse, possa essere marchiato con prodotti D. O. P. Liguri certificati. Vi stiamo lavorando con il consorzio D. O. P. Dell’olio, con quello dei basilico e con i produttori dell’aglio di Vessalico che sono in attesa di avere, a loro volta, il marchio D. O. P. ". Lo ha annunciato l’11 ottobre l’assessore all’Agricoltura della Regione Liguria, Giancarlo Cassini, nel corso della presentazione della Rassegna "Pesto e dintorni" che si è svolta da venerdi 12 a domenica 14 ottobre a Palazzo Ducale. La Rassegna, giunta alla quarta edizione, è stata organizzata da Regione Liguria, Unioncamere Liguria, Provincia di Genova, Camera di Commercio di Genova e Comune di Genova, in collaborazione con le organizzazioni professionali di settore. Obiettivo della manifestazione è qualificare il pesto e promuovere tutti i prodotti agro-alimentari liguri. "Pesto e dintorni" è un salone espositivo con oltre novanta aziende liguri presenti, con un ricco programma di eventi collaterali che si svilupperanno nelle diverse aree tematiche dove si svolgeranno i vari laboratori di enogastronomia e di degustazione. Sarà possibile visitare le serre di basilico del Parco del Basilico di Genova-prà e saranno organizzati laboratori sul Pesto dedicati ai bambini. .  
   
   
RICHIESTA A MILANO RISTORAZIONE PROSEGUIMENTO PROGETTO FRUTTA  
 
Sono Stefania Magni, genitore responsabile della Commissione Mensa della scuola elementare di via Moscati. L’anno scorso, a seguito di 4 anni di osservazione del consumo di frutta a scuola, (pari al 15%) e della produzione di scarti del pranzo, (pari a circa il 50% soprattutto di verdura), ho redatto un progetto, denominato “progetto frutta”, inserito nell’ambito dell’educazione alimentare all’interno del Pof, al fine di migliorare tale situazione. Con il finanziamento dei genitori abbiamo distribuito frutta fresca porzionata come merenda di metà mattina per l’intero anno scolastico 2006/2007. I risultati sono stati: consumo di frutta salito al 95%; scarti del pranzo ridotti al 20%; Dopo 3 mesi di prova, visti gli ottimi risultati, ho trasmesso il progetto a Milano Ristorazione che è stato accettato, promosso come progetto pilota per la città di Milano e finanziato x 2/3 del costo nel periodo gennaio-giugno 2007. Per l’anno 2007-08 mi è stato comunicata l´impossibilità di continuare il finanziamento per mancanza di fondi, pur riconoscendone l’estrema validità. Accettando tale diniego, sul sito di Miri vedo un nuovo progetto denominato “più frutta e più verdura” molto accattivante nell’esposizione ma di probabile minore efficacia, nella rassegna stampa appare un interesse per la prevenzione dell’obesità infantile e ieri ogni bimbo ha ricevuto una bella lettera da Miri sulla validità della frutta a merenda. A questo punto mi chiedo, essendo perfettamente consapevole del fatto che riempire di belle parole un sito è sicuramente meno oneroso e più di effetto che agire nella concretezza dei fatti; qual è la reale differenza di costi gravanti sulla azienda tra il promuovere questi nuovi progetti corredati da volantini e supporti didattici o finanziare nuovamente il collaudato e convalidato “progetto frutta” alle scuole interessate? Non esiste riscontro dell’effettiva utilità dei laboratori proposti. Miri considera migliore l’idea di occupare un altro anno in tentativi, nell’ipotesi di ottenere un risultato migliore del 95% di consumo? Il costo del progetto sarebbe di 2. 700,00 l’anno per scuola. Data la difficoltà di accettazione da parte del corpo docente la richiesta avrebbe coperto al max una ventina di scuole. Al fine di garantire più frutta, meno merendine e meno rischi di obesità, l’Associazione Genitori Moscati con il Dirigente ha scelto comunque di continuare anche quest’anno il progetto a proprie spese. Ho chiesto a Miri: 1. Come mai un’azienda privata continua a lanciare messaggi di effetto valido e coinvolgente, paventando un interesse verso la salute dei bambini mentre poi nei fatti mette al primo posto i propri interessi economici e promozionali? 2. Siamo sicuri che non si potevano trovare alternative più mirate alla salute con lo stesso ordine di spese? 3. Perché le quote che noi genitori versiamo per la refezione scolastica devono finanziare materiali pubblicitari finalizzati alla promozione della azienda? 4. Perché Miri dichiara di voler educare i nostri figli al consumo di frutta, evitando merendine e obesità, ma poi i genitori sono costretti a tassarsi ulteriormente se realmente vogliono fornire frutta ai bimbi, unico modo effettivo e convalidato da secoli per abituarli al consumo? L’associazione considera interessante l’ipotesi di sensibilizzare l’opinione pubblica, i media e il consiglio comunale con un’interrogazione, al fine di aprire un costruttivo dibattito finalizzato solo ed unicamente all’interesse dei bambini, rivolto specialmente a quelle scuole che non hanno modo di poter finanziare questo progetto. A disposizione per ogni eventuale chiarimento, saluto cordialmente. Stefania Magni .  
   
   
REGGIO EMILIA: PREZZO “A RIFERIMENTO” DEL LATTE INDUSTRIALE  
 
 Presso la Camera di Commercio di Reggio Emilia, in conformità a quanto previsto dal nuovo regolamento ed agli accordi interprofessionali, tra le Associazioni dei produttori assistiti dalle Organizzazioni professionali agricole da una parte, gli industriali ed artigiani trasformatori dall´altra, si è pervenuti alla determinazione - a valere per tutta la provincia di Reggio Emilia - del prezzo “a riferimento” del latte ad uso industriale conferito ai caseifici nel periodo 1° maggio / 31 agosto 2006 - nella misura di: € 40,50 il q. Le, Iva compresa e franco stalla. Il pagamento del latte sarà corrisposto entro il 15 dicembre 2007 .  
   
   
INIZIATI IL 15 OTTOBRE IN PROVINCIA DI SALERNO I DUE CORSI CHE FANNO DA APRI PISTA ALL’VIII WORL BUFFALO CONGRESS.  
 
Ha preso il via il “Corso di tecnologie casearie per la trasformazione del latte di bufala” oggi inizierà il “Corso di management dell’allevamento bufalino”. Ad aprire i lavori i due massimi esperti del comparto. Per l’ambito della trasformazione oggi ha avviato il corso il professor Francesco Addeo. Il corso per gli allevatori sarà avviato domani dal professor Luigi Zicarelli. Luogo di svolgimento delle lezioni, che termineranno il 18 ottobre, è l’Azienda Sperimentale Improsta di proprietà della Regione Campania, ubicata ad Eboli in provincia di Salerno. “Una forte collaborazione con la Regione Campania e l’assessorato all’agricoltura ci ha permesso di organizzare in questi luoghi due eccellenti corsi, durante i quali si alterneranno i luminari Italiani del settore bufalino - dice Raffaele Garofalo presidente dell’Anasb. “Con questi due corsi abbiamo voluto far fronte alle esigenze che gli operatori degli altri Paesi da sempre ci manifestano. ” Entrambi hanno riscosso una grande partecipazione: ”Infatti i corsi erano programmati per la partecipazione di 30 persone mentre sono stati allargati a 45 a corso e siamo stati costretti a bloccare le iscrizioni, perché le richieste superavano abbondantemente il numero programmato - sottolinea Angelo Coletta direttore dell’Anasb. Garofalo puntualizza: “Molti i colleghi provenienti da diversi Paesi come la Colombia, Venezuela, Brasile, Pakistan, Tailandia, Usa e Sud Africa a dimostrazione che la bufala è un animale cosmopolita, più all’estero che non in Italia”. .  
   
   
PREMIATI I CUOCHI VINCITORI DEL CONCORSO "UN MARCHIO DEL BUONGUSTO"  
 
“30 cuochi da tutte le zone della Provincia hanno mostrato in maniera esemplare con quale varietà i prodotti di qualità dell’Alto Adige possano essere impiegati in cucina”: così l’assessore provinciale Werner Frick in occasione della premiazione – il 12 ottobre nella scuola professionale alberghiera Kaiserhof a Merano – dei cuochi vincitori del concorso “Un marchio del buongusto”. I primi cinque hanno avuto in premio un buono per altrettante attrezzature da sci complete marca Alto Adige. Circa 150 cuochi provenienti da tutte le zone dell’Alto Adige hanno partecipato al concorso a premi “Un marchio del buongusto”, che rientra nell’ambito della campagna “Un marchio, una garanzia” voluta dalla Provincia e da Eos per promuovere il marchio di qualità dei prodotti alimentari controllati. Una giuria formata da collaboratori dell’Assessorato all’Economia, Eos e maestro cuoco Heinrich Gasteiger ha selezionato, tra le 150 ricette pervenute, le 30 che evidenziano al meglio la qualità dei prodotti altoatesini e che si distinguono per la loro originalità. All´interno degli autori delle 30 ricette sono stati scelti i cinque vincitori e i premi dal sesto al decimo. Vincitori sono risultati Franziska Kafmann di Nova Levante, Oktavia Kirchler di San Giacomo in valle Aurina, Edeltraud Patscheider di Curon Venosta, Peter e Sabine Gamper di Lagundo e Mauro Brazzo di Bolzano, a cui vanno l’attrezzatura completa da sci composta da tuta da sci, sci, attacchi e racchette. I premiati fino al decimo ricevono confezioni regalo piene di prodotti di qualità. Le 30 ricette selezionate saranno pubblicate, con la foto della pietanza e dell’autore, in un libro di ricette. Al progetto partecipa anche la scuola provinciale Kaiserhof di Merano, dove gli studenti, sotto la guida esperta del maestro cuoco Reinhard Steger, hanno cucinato i piatti indicati nelle ricette che poi un fotografo professionale ha immortalato per la pubblicazione. .  
   
   
RECORD DI PRESENZE ALLA SECONDA EDIZIONE DELLA ´BIOFIERA´  
 
Un luogo di scambio culturale e di aggregazione sociale. E’ questa la cornice in cui si è svolta la seconda edizione della ‘Biofiera’, la rassegna dedicata al biologico. “Hanno partecipato 700mila visitatori - ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Daniela Valentini - un successo eccezionale all’insegna del prodotto biologico e di un’alimentazione sana e di qualità, con le aziende agricole del Lazio che hanno fatto conoscere i loro migliori prodotti ad un pubblico eterogeneo e attentissimo. Dalla distribuzione automatica di frutta e latte crudo alle varietà di ortofrutta, miele, dolciumi e vini. Il pubblico per quattro giorni ha potuto acquistare, conoscere e degustare il meglio della nostra agricoltura a diretto contatto con i produttori”. Molti i partecipanti ai dibattiti dove si è discusso di transumanza e pastorizia, distribuzione del biologico, casa della cultura dell’alimentazione e organismi geneticamente modificati. “Un crocevia di esperienze e di confronto che servirà a consolidare - ha concluso Valentini - il sistema del biologico regionale: un nuovo passo per costruire l’agricoltura e l’alimentazione del futuro e garantire quotidianamente qualità e salute”. .  
   
   
E’ NATO UFFICIALMENTE IL COCKTAIL “ARSENICO E ANTICHI MERLETTI”  
 
 Il vincitore del concorso per la creazione di un inedito cocktail/aperitivo intitolato “Arsenico e antichi Merletti” ideato e organizzato dalla Fondazione Palazzo Coronini Cronberg di Gorizia per promuovere la mostra “Vanità e decoro” dedicata, appunto, a preziosi pizzi e raffinati merletti d’epoca che rimarrà aperta fino al prossimo 29 dicembre, è Francesco Troiano, 22 anni, originario Salerno e barman del Cafè Haus , di Corso Italia, a Gorizia. La formula del nuovo cocktail (che è stata depositata ufficialmente a cura della stessa Fondazione Coronini Cronberg ) è a base di zucchero di canna, lime, ghiaccio, triple sec, gin (Tanqueray), midori, lemonsoda, prosecco dry, blue curaçao. Per la preparazione si pestano nel tumbler il lime e lo zucchero di canna, e si aggiungono poi il ghiaccio, il gin (1/4 ) il triple sec (1/4) , il midori (2/4) e si shakera il tutto. Al momento di servire, si aggiungono uno spruzzo di lemonsoda, prosecco e un po’ di curaçao e si guarnisce il bicchiere con foglie di ananas, rondelle di lime e tovagliolini verdi e blu. La giuria che ha premiato il cocktail di Francesco Troiano fra quelli proposti da altri nove barman professionisti giunti a Gorizia anche da altre città del Friuli Venezia Giulia, era presieduta dal regista teatrale Francesco Macedonio e composta dai giornalisti Tullio Durigon della Rai e Claudia Ferronato della rivista di settore “Viaggi e Sapori”, da Moira Fontanot, fiduciaria per il Friuli Venezia Giulia dell’Aibes, Associazione Italiana Barman e Sostenitori; da Silvano Plazzotta in rappresentanza dello sponsor Banca Generali; da Guerrino Bernardis per la Stock Spa di Trieste; da Cristina Burcheri, sommelier; da Elisa Sain, in rappresentanza della Civiform di Cividale; da Lucio Buttignon per la Fondazione Coronini e da Ferruccio Goia in rappresentanza dei consumatori. La selezione e la valutazione dei cocktail in concorso si sono svolte a porte chiuse nella mattinata di venerdì 12 ottobre, mentre nel pomeriggio, nel bellissimo parco all’inglese del palazzo-museo Coronini Cronberg, si è tenuta la proclamazione del vincitore (cui è andata una targa da esporre nel proprio locale) e la consegna degli attestati di partecipazione a tutti i concorrenti. Subito dopo, Francesco Troiano ha preparato il suo inedito cocktail “Arsenico e antichi merletti” –che lui stesso ritiene più adatto come after dinner - che è stato offerto gratuitamente al folto pubblico presente. .  
   
   
CAFFE’ SINTESI DELL’ANDAMENTO DELLA DOMANDA  
 
I consumi interni di caffè torrefatto sono stimati in circa 250 mila tonnellate, in leggero calo nel 2006 (-0,2%). Rimangono stabili i consumi di caffè torrefatto non decaffeinato, pari a circa 240 mila tonnellate, mentre subiscono un calo i consumi di caffè torrefatto decaffeinato (-2% circa in volume) e risulta in decisa flessione il caffè istantaneo (-13% circa in volume rispetto al 2005). Flettono lievemente i consumi sul canale famiglie (-0,3% in volume), in maggior misura nel segmento del caffè solubile, che fa registrare il calo più marcato (-13% circa), mentre dopo anni di crescita ininterrotta anche il caffè decaffeinato comincia a subire i cicli alterni del mercato e fa registrare un calo del 2%. In controtendenza le cialde, che crescono di oltre l’11%, favorite dalla crescente diffusione delle macchine espresso e da importanti sinergie fra torrefattori e costruttori di macchine. Sul canale bar, gli acquisti di caffè realizzati presso cash and carry e grande distribuzione e la proliferazione del consumo di caffè in cialde e capsule, sempre più utilizzate anche in corner e ristoranti, contribuiscono a deprimere le vendite. Continua a realizzare una forte crescita l’area della distribuzione automatica e semiautomatica (+11% circa in volume). Dati di sintesi, 2006
Valore della produzione, a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 2. 625,2
Variazione media annua della produzione(a) 2006/2002 (%) 2,6
Quota di produzione prime 4 imprese(b) (%) 49,3
Quota di produzione prime 8 imprese(b) (%) 60,6
Export/produzione(b) (%) 28,1
Valore del mercato a prezzi di fabbrica (Mn. Euro) 2. 043,3
a) - in valore b) - riferito al volume .
 
   
   
FIERAVICOLA SI CONGEDA E GUARDA AL 2009 L’AVICOLTURA PER QUATTRO GIORNI PROTAGONISTA ALLA FIERA DI FORLÌ 12.000 LE PRESENZE ALLA RASSEGNA, 5% STRANIERE CENTINAIA DI BUSINESS MEETING TRA AZIENDE ESPOSITRICI E OPERATORI ESTERI  
 
Appuntamento al 2009 per Fieravicola, che, al suo debutto nella versione biennale, è stata visitata da circa 12. 000 persone. Un pubblico di operatori provenienti da tutta Italia, con un 5% di visitatori professionali stranieri. “Chiudiamo la prima edizione biennale con soddisfazione – commenta a caldo il presidente Romeo Godoli – La Fiera di Forlì non si è risparmiata in questi mesi per assicurare una Fieravicola di rilievo, all’altezza del ruolo nazionale e internazionale di fiera specializzata svolto in passato come punto di riferimento per tutto il comparto avicolo. L’elevato numero di espositori e di visitatori, l’alto profilo della convegnistica, i contatti commerciali avviati e le relazioni sviluppate, insieme all’attenzione dei media, contribuiscono a dare un giudizio positivo di questa edizione che ha sicuramente recuperato il suo ruolo di punto di riferimento per il settore avicolo e cunicolo nel panorama mondiale delle fiere zootecniche. Un importante trampolino per realizzare nel 2009 un salone ancora più identificabile come la vetrina mondiale della qualità” Molto partecipata la convegnistica, in particolare quella strettamente specialistica e quella dedicata alle novità normative che interessano il settore. Gli operatori stranieri, che - lo ricordiamo - provengono da diversi paesi del bacino del Mediterraneo, dall’Est Europa, e dall’Europa comunitaria, hanno partecipato ad alcune centinaia di business meeting secondo un calendario di appuntamenti preorganizzato, ai quali si sono aggiunti numerosissimi incontri professionali sviluppatisi spontaneamente nei giorni della fiera. In diversi casi si è trattato di contatti che hanno avuto un immediato riscontro commerciale. L’interesse maggiore delle delegazioni straniere era rivolto al know how tecnologico italiano presente in forze a Fieravicola. Tutto il programma dedicato all’internazionalizzazione ha messo in moto un lavoro che, lungi dall’esaurirsi con la chiusura di Fieravicola, ha individuato interessanti tappe di sviluppo. Ad esempio, la firma dei protocolli di collaborazione con le fiere di Tunisia, Siria, Egitto e Algeria avrà come primo effetto la partecipazione di collettive di espositori italiani alle prossime manifestazioni in calendario in questi Paesi. Fieravicola è stata inoltre vetrina di diverse presentazioni e anteprime, nell’ambito della attrezzature, delle tecniche di allevamento, ma anche della genetica e della informatizzazione dei servizi legati alla filiera. .  
   
   
REPUBBLICA CECA, INCREMENTO MERCATO DEL VINO  
 
La catena commerciale all´ingrosso Makro Cash and Carry ha registrato quest´anno nella Repubblica Ceca un incremento dell´1 percento della quantità di vino venduto e del 3,5 p. C. Del valore delle vendite. "Significa che i consumatori cechi stanno preferendo i vini più cari" spiega la portavoce Svetlichova, secondo la quale vanno molto bene i vini provenienti dal Sud America, soprattutto Argentina e Cile. Dopo alcuni anni di flessione, Makro quest´anno sta registrando anche un incremento di vendite del vino italiano. Lo rileva l´Ice. .  
   
   
VITIVINICOLO: JERMANN PRESENTA A ILLY NUOVO VINO E CANTINA  
 
Dolegna del Collio - Si chiama "Vecchia Contea - Stara Grofija" il nuovo vino bianco che Jermann, la storica azienda di vinnaioli del Collio, ha creato per ricordare il trascorso della zona di confine e che è stato presentato il 12 ottobre ufficialmente al presidente della Regione, Riccardo Illy, al termine della visita alla cantina di Ruttars inaugurata lo scorso luglio. Per un gioco di date, il vino ottenuto dal melange di uve pinot bianco e chardonnay provenienti al di qua e al di là del confine italo-sloveno, la cui presentazione era stata programmata in coincidenza con l´inaugurazione - slittata al 2007 - della nuova cantina nel 2004, l´anno della caduta del confine tra Italia e Slovenia, debutta in un altro momento storico cruciale, ossia l´entrata della Slovenia nell´area di Schengen tra poche settimane. Tappato con capsula a vite Stelvin, innovazione introdotta con coraggio dall´azienda del Collio e prodotto finora in 4563 bottiglie da 0,750 litri e 1005 magnum, il nuovo bianco si aggiunge alla serie di vini di successo della famiglia Jermann, il cui celebre "Vintage Tunina" ha ricevuto recentemente le cinque stelle dalla prestigiosa rivista inglese "Decanter". "Jermann è un´azienda che da qualche decennio rappresenta la produzione di punta del settore vitivinicolo della nostra regione - ha ricordato il presidente Illy - . E´ cresciuta negli ultimi anni non solo in termini qualitativi ma anche dimensionali, passando dai dieci ai centocinquanta ettari di vigne da quando Sylvio Jermann ha assunto la gestione dell´azienda, dimostrando che qualità e quantità possono crescere di pari passo". L´attività degli Jermann è iniziata nel 1881, quando la famiglia proveniente dall´Austria si è stabilita in Friuli, ed è proseguita di generazione in generazione, fino all´espansione promossa dal 1974 dal figlio di Angelo senior, Sylvio, attuale titolare, che si avvale della collaborazione del maggiore dei suoi quattro figli, il ventinovenne Angelo, laureato in enologia. Oggi Jermann produce 800 mila bottiglie l´anno (85 per cento bianchi), per metà destinate al mercato estero (statunitense, tedesco, russo e giapponese) e per metà a quello italiano. "E´ la dimostrazione del fatto che le terze generazioni possono affrontare con successo la sfida imprenditoriale considerata cruciale, soprattutto se sono aziende, come Jermann, con profonde radici nella tradizione e nella storia, ma anche una forte capacità di innovazione", ha commentato Illy. Il presidente della Regione si è recato in visita alla nuova cantinan complementare a quella di Villanova di Farra, progettata dall´architetto Adriano Zuppel in collaborazione con il geometra Alberto Padovan, che domina i 40 ettari di nuove vigne impiantate a Ruttars, frazione di Dolegna del Collio. "Una cantina splendida - ha detto Illy -, realizzata con capacità di coniugare il moderno con le tradizioni architettoniche del territorio locale e anche con soluzioni tecnologiche innovative e coraggiose come la scelta di utilizzare un tappo a vite. Dal punto di vista qualitativo tutti lo considerano migliore di quello in sughero, ma l´immaginario collettivo lo ritiene non adeguato in termini di immagine". .  
   
   
EMOZIONI DAL MONDO: PROVENIENTI DA 12 PAESI GLI OLTRE 150 I VINI CHE PARTECIPERANNO!  
 
Bergamo - Provengono, invece, da 17 Paesi i Giudici e gli Assaggiatori che, suddivisi in sei commissioni, nelle giornate di venerdì 19 Ottobre esamineranno i vini iscritti alla manifestazione internazionale. Le nazioni di appartenenza sono: Grecia, Francia, Ungheria, Perù, Germania, Austria, Svizzera, Malta, Sud Africa, Argentina, Inghilterra, Croazia, Spagna, Estonia, Lettonia, Lituania e Italia. La terza edizione del Concorso internazionale organizzato dal Consorzio Tutela Valcalepio e da Vignaioli Bergamaschi sca si svolgerà alla Fiera Nuova di Bergamo dal 18 al 20 Ottobre. In concomitanza il Convegno “ Il Vino: dalla Promozione alla Vendita ”(che rientra nella Campagna Vino è , gestita da Unavini) durante il quale verranno presentate le possibili soluzioni per migliorare la commercializzazione di quanto viene prodotto che, purtroppo, in questi periodi di globalizzazione e di massificazione, non è molto semplice. Interverranno: Aldo Lorenzoni , direttore del Consorzio Tutela Soave “Consorzio Tutela Soave (“La promozione di un grande vino”), Carlo Vischi , giornalista della Gribaudo editori (“Importanza dei libri monografici nella promozione di un territorio e dei suoi prodotti”), Luigi Biestro , presidente Unavini (“La promozione del vino nell’ambito dell’Unione Europea: il Progetto Vino è”), Pietro Pellegrini , presidente della Pellegrini spa (“Le opportunità per un distributore dalla promozione del territorio”), Luigi Maifredi (“Esperienze di un ex venditore di vino”), Filippo Mangione , Wine Educator Italia, Casa Vinicola Zonin (“Le richieste della forza vendita alla promozione”), Giovanni Arcari , consulente tecnico e agente di commercio (“La promozione di un prodotto vista con l’occhio di un venditore”), Luigi Odello , presidente Centro Studi Assaggiatori (“L’analisi sensoriale quale strumento strategico e tattico nella vendita del vino”). Al termine del Convegno il Dott. Cantoni, coordinatore del Comitato organizzatore di Emozioni dal Mondo comunicherà il nome dei vincitori. Il concorso dedicato al Merlot e Cabernet è stato il primo a godere del patrocinio dell’Oiv, l’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino che ad oggi lo ha concesso a meno di una quindicina di eventi internazionali. La manifestazione ha l’autorizzazione del Ministero delle Politiche Agricole e si avvale della collaborazione scientifica del Centro Interuniversitario per la Viticoltura e l’Enologia di Verona, del Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia di Udine, dell’Istituto di Viticoltura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e del Centro Studi Assaggiatori. Hanno inoltre dato il loro patrocinio alla realizzazione dell’evento la Regione Lombardia, la Provincia di Bergamo, Assessorato all’Agricoltura, Caccia e Pesca, il Comune di Bergamo, l’Ente Fiera Promoberg e la Camera di Commercio di Bergamo. “Questa manifestazione internazionale – ha dichiarato il conte Bonaventura Grumelli Pedrocca, presidente del Consorzio Tutela Valcalepio – che alla sua prima edizione ha incontrato alcune difficoltà e sollevato commenti anche non positivi, ha dimostrato come la nostra scelta sia stata lungimirante e abbia destato un notevole interesse fra un numero considerevole di produttori stranieri”. Nel 2006 i vini che hanno partecipato sono stati 131 e provenivano da sette paesi. Le grandi medaglie d’oro assegnate sono state due, mentre 26 sono state le medaglie d’oro, 12 quelle d’argento e 7 i premi della stampa. “Questo evento – ha aggiunto il presidente della Provincia di Bergamo Valerio Bettoni – è un vanto per la nostra città e per la nostra provincia perchè oltre a far conoscere quanto di eccellente viene prodotto dalle nostre aziende vitivinicole, vanto del nostro territorio, esalta quel turismo enologico che grazie allo scalo aereo di Orio al Serio sta portando un numero rilevante di stranieri in terra orobica”. “Un successo enorme a livello internazionale – ha commentato con soddisfazione Sergio Cantoni, direttore del Consorzio Tutela Valcalepio e coordinatore del Comitato organizzatore dell’evento, che ha poi aggiunto – che conferma come la nostra scelta sia stata più che valida e premia l’enorme lavoro effettuato dal nostro staff composto da Enrico Silva, Suzana Zivic, Piera Andali, Vanessa Verdoni, Pamela Guerra, Giovanni Curti e Davide Gotti ”. Nel pomeriggio di venerdì, dopo la degustazione e la valutazione dei vini in programma al mattino, per ospiti, giornalisti accreditati ed enologi è previsto il tour “Alla scoperta del Colleoni” con tappa al Castello di Costa Mezzate. In programma anche una visita al Mulino Innocenti di Curno: una delle poche realtà della bergamasca che opera ancora nel rispetto delle più antiche tradizioni. La sera poi a Castel de’ Conti, nelle sale del Castello della Fondazione dei conti Calepio, si svolgerà la cena di gala improntata tutta sulla polenta che verrà proposta dalla chef Umberto Possenti sia come antipasto che come accompagnamento a secondi di carne. Tutti in abbinamento con vini Valcalepio appositamente scelti dall’enologo Sergio Cantoni e dalla contessa Carlotta Grumelli Pedrocca in Bernardi che sovraintederà anche all’allestimento della cena. A chiusura della manifestazione, sabato pomeriggio alle 15. 30, degustazione gratuita dei vini vincitori del Concorso aperta a tutti. Un’opportunità per gli appassionati di assaggiare etichette straniere e nazionali che difficilmente si trovano in commercio. Www. Emozionidalmondo. It .  
   
   
SENTIERO DIVINO IN VENDEMMIA 26 - 27 - 28 OTTOBRE 2007 TORINO - EATALY  
 
Così come al termine della stagione colturale della vite, nelle vigne si raccolgono i grappoli e con la vendemmia si riassume il lavoro fatto festeggiando il vino che sarà, anche con Sentiero diVino in Vendemmia si rappresenta il momento finale, la sintesi e la festa del percorso intrapreso nei mesi precedenti tra i luoghi del vino piemontesi con Sentiero diVino. Sentiero diVino è una iniziativa, creata dal Teatro delle Forme, nata cinque anni fa con l’obiettivo di valorizzare e promuovere gli aspetti culturali legati alla produzione vitivinicola dei territori. Si sviluppa nell’arco di cinque mesi come un percorso tra vigne, castelli, cascine, centri storici e cantine, in grado di coniugare eccellenza enogastronomica, promozione del territorio e spettacolo con riferimenti specifici alle tradizioni e alla cultura popolare legati ai riti e alle feste. Sentiero diVino, dopo aver percorso le terre del Piemonte culmina nel mese di ottobre con la grande festa dedicata alla Vendemmia (da cui il titolo Sentiero diVino in Vendemmia): tre giorni di spettacoli, teatro - quello di ricerca e di innovazione della cultura popolare - musica, cinema, incontri, prodotti tipici, etc… all’insegna della Cultura del Vino. Ad ottobre 2006 Sentiero diVino in Vendemmia ha segnato una crescita esponenziale di visitatori con oltre 12. 000 presenze: segno che la formula della manifestazione, l’originalità dei suoi contenuti e gli artisti che si sono alternati sul palco del Cortile del Maglio (da Eugenio Finardi ad Ambrogio Sparagna, da Peppe Servillo a Guascone Teatro), hanno riscosso curiosità ed interesse da parte del pubblico. Per la sua quarta edizione Sentiero diVino in Vendemmia ha scelto una sede d’eccezione –Eataly– il polo enogastronomico più importante d’Italia per ospitare questa kermesse di tre giorni dedicata al vino e per rispondere alla necessità di avere uno spazio multifunzionale indicato alle diverse tipologie di spettacoli e performance legate al mondo del vino. Dalla sera di venerdì 26 e fino alla sera di domenica 28 ottobre accanto ai numerosi eventi teatrali e musicali; alla degustazione e promozione di vini e prodotti tipici di alcuni territori italiani, vi saranno rassegne cinematografiche, laboratori ed incontri conviviali sul vino. Sentiero diVino in Vendemmia inaugurerà venerdì alle 14,30 con un convegno dal titolo: “Le politiche del territorio: tra cultura, turismo e promozione dei prodotti locali" a cui interverranno gli Assessori al Turismo, Cultura ed Agricoltura delle Regioni Toscana, Lazio, Sardegna e Piemonte, il Direttore dell´Azienda Romana Mercati Alimentari, il Paniere dei Prodotti Tipici della Provincia di Torino. Un’occasione, questa del Convegno, per creare le condizioni affinché esperienze culturali ed artistiche molto interessanti, nate in questi anni nei relativi territori, possano essere messe a sistema e trovare progettualità e promozione, comuni. Nella progettazione e realizzazione delle diverse attività culturali ed enogastronomiche, il Teatro delle Forme si è affidata alla competenza di esperti nei vari settori - Stefano della Casa per il Cinema, il Maestro Sparagna per la Musica, Cosimo Torlo e Gianni Fabrizio per gli Incontri diVini. Questa “Cittadella della cultura del vino”, unitamente al Salone del Vino che si terrà in contemporanea al Lingotto, costituirà dal 26 al 28 ottobre il “polo” italiano del vino, unico per completezza di proposte e qualità ed eterogeneità degli appuntamenti. Sentiero diVino in Vendemmia vuole essere un evento unico nel suo genere in grado di rappresentare la cultura del vino a 360°. Un momento di confronto e di spettacolarizzazione capace di coniugare la promozione della produzione enoica italiana con la diffusione e la valorizzazione della cultura e della tradizione popolare che ad essa si legano. .  
   
   
COMPLETATE LE PROCEDURE PER IL VINO MATERADOC  
 
La Commissione di degustazione per l’esame organolettico dei vini Doc Matera, riunitasi presso la Camera di Commercio di Matera l’11 ottobre 2007, ha ritenuto idonee alla commercializzazione le partite di vino delle aziende agricole dei “Fratelli Dragone” di Matera, primitivo e rosso, e del primitivo prodotto dalla “Masseria Lanzolla’’ di Montalbano jonico Le analisi chimico fisiche dei campioni sono state effettuate dalla società Cecam s. R. L. Di Foggia. Con il completamento di queste ultime procedure la Camera di commercio di Matera ha ottemperato a tutti gli impegni presi con l’imprenditoria locale per la valorizzazione del settore vitivinicolo che, con il “Matera Doc’’, potrà raggiungere nuovi mercati e conquistare il consenso degli intenditori. L’ente camerale, come ha ribadito nei giorni scorsi il presidente Domenico G. Bronzino, sosterrà l’ azione degli imprenditori materani e il Consorzio che li rappresenta nell’ottica di un programma di valorizzazione delle produzioni tipiche locali. .  
   
   
AL VIA LA STAGIONE DEL RADICCHIO DI TREVISO. TANTE LE MANIFESTAZIONI NELLE ZONE DI PRODUZIONE FRA TREVISO E VENEZIA  
 
Novembre è il mese della primavera se si parla non di fiori comuni, ma di fiori d’inverno, e più precisamente dei “fiori che si mangiano”: il Radicchio Rosso di Treviso e il Variegato di Castelfranco. Con il primo di novembre, si aprirà ufficialmente la stagione del Radicchio Rosso di Treviso, che sarà sul mercato a partire dalla metà dello stesso mese; mentre per il Variegato di Castelfranco la stagione è già iniziata il primo di ottobre. Negozi, mercati, bancherelle, piatti e ricette, si coloreranno del rosso più famoso della gastronomia trevigiana, per l’appunto quello del famoso ortaggio. Ma non solo, nelle province di Venezia e Treviso, zone di produzione delle rinomate cicorie trevigiane, saranno organizzate numerose manifestazioni, in programma fra il novembre 2007 e il marzo 2008. Un’occasione in più per visitare la Marca trevigiana e le sue bellezze! Rio San Martino di Scorzè (Ve) – dal 9 al 19 novembre 2007 “Festa del Radicchio, del kiwi e dell’artigianato” S. Biagio di Callalta (Tv) - dicembre 2007 "Sapori di Calle Alta" Mostra e degustazione del radicchio e di altri prodotti tipici locali Martellago –dicembre 2007 “Mostra del Radicchio Tardivo” Mogliano Veneto – dicembre 2007 “Mostra Mercato del Radicchio Rosso di Treviso” Motta di Livenza – 2 dicembre 2007 “Sapori delle regioni” Mostra del radicchio e di altri prodotti tipici Lughignano (Casale sul Sile) – 8 dicembre 2007 “Mostra del Radicchio Rosso di Treviso” Zero Branco – gennaio 2008 “Mostra del Radicchio Rosso di Treviso” Mirano – 13 gennaio 2008 “Mostra mercato del Radicchio Rosso tardivo di Treviso Preganziol – 18 - 20 gennaio 2008 “38º Mostra del Radicchio Rosso di Treviso” Dosson di Casier – dal 25 gennaio al 3 febbraio 2008 “Festa del Radicchio Rosso di Dosson di Casier” Quinto di Treviso – ultima settimana di marzo 2008 “Mostra del Radicchio Rosso di Treviso” Inoltre, tra il 7 e il 23 dicembre 2007, torna la kermesse natalizia “rossotreviso” e “rasacastello”, un enorme mercatino tematico che veste di radicchi Treviso e Castelfranco Veneto. Le vie e le piazze dei due centri storici, saranno animati da gazebi, aperitivi, degustazioni, concorsi (per prodotti, produttori e studenti), conferenze. Nei ristoranti, nelle pizzerie, nelle enoteche, ecc. , saranno proposti menu e piatti appositamente ideati. Non mancheranno il suggestivo “campo in piazza”, il consueto defilè di Auto Storiche “rossotreviso” e l’antica Mostra del Radicchio di Treviso risalente ai primi anni del Novecento. La kermesse offrirà un’originale alternativa alle forme più tradizionali dello shopping prenatalizio, proponendo acquisti di radicchio, ma anche di prodotti semilavorati a base di radicchio (pasta, confetture, cioccolate), di ceramiche, di libri di ricette, di profumi, cosmesi, oggetti dell’artigianato e della cultura, e altro ancora, dedicati al prezioso ortaggio. Il tutto pensato senza dimenticare l’importanza di presentare i molti altri prodotti tipici trevigiani, che potranno essere degustati in abbinamento al radicchio. Nei primi di febbraio sarà, poi, organizzata a Treviso la seconda edizione del Festival Nazionale del Radicchio che vedrà il coinvolgimento di rinomati chef nazionali, chiamati a portare la loro cucina, arricchita dai sapori del radicchio. Tra le rassegne enogastronomiche dedicate ai radicchi trevigiani si segnalano: “Da Novembre a Febbraio a tavola con i Ristoranti del Radicchio”, manifestazione promossa dall’Associazione I Ristoranti del Radicchio, in programma dalla metà di novembre fino alla metà di febbraio. Durante la rassegna i nove ristoranti trevigiani aderenti (Albertini; Alfredo Relais el Toulà; da Marian; Fior; Gerry; La Corte; La Pasina; Tamburello; Teatro dei Sapori) proporranno un menu degustazione a base di Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco Igp. “Radicchio sulla neve”, manifestazione in programma dal 3 dicembre fino alla fine di febbraio, nata dal gemellaggio fra i Ristoranti del Radicchio e 5 ristoranti dell’Altoadige. Nel periodo della rassegna i ristoranti: Hotel Adler di Villabassa; Hotel Emma di San Vigilio; Hotel Walter di San Candido; Ristorante Matthias Keller di Colfosco e La Perla di Corvara proporranno un menu degustazione nel quale i prodotti tipici dell’Alto Adige saranno abbinati al Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco Igp. “Cocoradicchio”, la storica rassegna enogastronomica trevigiana, dedicata al Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco Igp, giunta ormai alla ventesima edizione. Tra febbraio e marzo 2008, nei ristoranti Alla Torre di San Zenone degli Ezzelini, Barbesin di Castelfranco Veneto, Castelbrando di Cison di Valmarino, Celeste di Venegazzù, Gigetto di Miane, Miron di Nervesa della Battaglia e Terme di Vittorio Veneto, si potranno degustare gustose pietanze a base di radicchio. Le serate della manifestazione saranno collegate da una interessante tematica comune.  
   
   
IL PARADOSSO DEL MIELE: TUTTI LO APPREZZANO,E’ DI “TENDENZA” MA I CONSUMI NON AUMENTANO  
 
Ha tutto quello che potremo chiedere ad un alimento moderno: è salutare, leggero, gustoso. Ma soprattutto viene prodotto, grazie allo straordinario lavoro delle api, nell’assoluto rispetto dell’ambiente. Il miele, amato in tutta Europa, continua però a registrare secondo l’Aiipa, Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari - livelli di consumi procapite bassissimi. Colpa, in parte, di una abitudine “tutta italiana” al consumo solo stagionale di questo alimento che invece sta riscuotendo, negli ultimi anni, grande successo come ingrediente fondamentale per alcuni prodotti “salutari” dell’industria alimentare, cosmetica e farmaceutica. Il paradosso del miele in Italia? Se oggi, nel nostro Paese, sembrano “spopolare” sul mercato tutti quei prodotti ed alimenti considerati naturali, leggeri ed eco-compatibili, il miele - che per caratteristiche nutrizionali e produttive può definirsi come un prodotto salutare, leggero e non impattante sull’ecosistema – non riesce ancora a conquistare un suo “posto al sole” tra gli alimenti preferiti dagli italiani. Del resto, se da un parte il consumo procapite rimane bloccato sui 400 grammi annui – il 35% in meno rispetto alla media europea, che si attesta intorno ai 600 grammi procapite – dall’altra negli ultimi decenni si registra un incremento esponenziale nel consumo di miele “nascosto”: quello presente in moltissimi prodotti come corn-flakes, yogurt, brioche, barrette di cereali, dolci tipici, cornetti integrali, biscotti, caramelle e integratori alimentari. In Italia, insomma, se di miele se ne consuma ancora troppo poco, dall’altra parte, sono invece accolti positivamente sul mercato tutti quei prodotti a “base d miele” che vengono percepiti dal consumatore con un plus di naturalità, bontà e salubrità proprio perché realizzati con il “nettare degli dei”. Anche nel tradizionale settore farmaceutico, ma soprattutto nel campo della cosmesi, l’utilizzo del miele sembra oggi rappresentare una formula vincente: moltissime infatti le creme, i bagnoschiuma, gli shampoo, i solari realizzati con questo prodotto e presenti, con successo, sul mercato. Questa tendenza è fotografata da un dato che parla da sé: l’Aiipa stima che se 30 anni fa il consumo di miele come ingrediente di prodotti proposti dall’industria alimentare, farmaceutica e cosmetica ammontava a circa il 15% del totale, oggi arriviamo alla cifra record di circa il 40%. Con un trend in ulteriore crescita, per i prossimi quattro/cinque anni, che fa prevedere di raggiungere la soglia del 50% del consumo totale di miele. Il boom del “miele nascosto”, oggi garantisce il 40% dei consumi… Attualmente, dunque, delle 20. 000 tonnellate di miele consumate in media ogni anno in Italia, circa 8000 tonnellate (il 40%) diventano ingrediente di alcuni prodotti alimentari, all’insegna della leggerezza e della naturalità, o cosmetici. Mentre il restante 60% (pari a circa 12. 000 tonnellate) viene utilizzato “in modo diretto” dai nostri connazionali: la metà (pari a circa 6000 tonnellate) come ingrediente da utilizzare in cucina, soprattutto per la preparazione di dolci tradizionali, mentre il restante 50% (sempre per un peso in volume di circa 6000 tonnellate) viene consumato “tal quale”, in occasione della prima colazione o in abbinamento ai formaggi o ad altri alimenti. Il consumo del miele, negli ultimi anni, si è dimostrato, comunque, piuttosto stabile, attestandosi sulle 18-20 mila tonnellate annue per un giro d’affari di oltre 64 milioni di euro. La produzione nazionale (circa 8. 000-10. 000 tonnellate annue) copre appena il 50% di queste esigenze. La differenza, non essendo autosufficienti, viene garantita ricorrendo all’ importazione da alcuni Paesi stranieri. Al centro delle nuove tendenze: le bustine dolcificanti, le colazioni in hotel; A dispetto degli ancora troppo bassi livelli di consumo, il miele negli ultimi mesi sta però cominciando a diventare anche un alimento “di tendenza” tanto che molti locali propongono anche una Carta dei mieli (cfr. Scheda allegata) con segnalate le caratteristiche nutrizionali ed organolettiche, oltre agli abbinamenti in cucina e gli aspetti benefici sulla salute. Corn-flakes, barrette ai cereali, yogurt o il sempre più trendy cornetto integrale – immancabile nelle vetrine dei bar più attenti alle mode e agli umori dei consumatori - sono ormai divenuti dei veri e propri must delle nostre colazioni all’insegna del miele, a casa e fuori casa. Insieme alle nuove cialde di puro miele parzialmente disidratato provenienti dagli Usa e alle bustine monodose di miele che sempre più spesso fanno capolino sui banconi di hotel, bar, ristoranti e pasticcerie, accanto alle tradizionali bustine di zucchero (raffinato o di canna) e dolcificante. Si tratta, in pratica, di comode confezioni colorate prodotte con nettari diversi, adatte per dolcificare – con meno calorie – ogni tipo di bevanda: dal caffè al tè, dal cappuccino alle tisane. Il miele infatti, rispetto allo zucchero, contiene circa il 22% in meno di calorie. In proposito, i tipi di nettari più adatti alla dolcificazione di bevande sono quelli di acacia, arancio, millefiori: il primo è ideale per tutti i tipi di caffè, di bevande calde e per le spremute; il secondo è perfetto per tè e tisane mentre quello di millefiori è il migliore dolcificante per il latte caldo. “Mai come in questo ultimo periodo – spiega Robert Gramm, Presidente del Gruppo Miele Aiipa – il miele ha riscosso il favore da parte della floridissima industria alimentare e cosmetica - mentre si sta affermando anche come alimento di tendenza presso alberghi e bar: sono ormai la maggioranza infatti le strutture alberghiere che propongono il miele nelle loro colazioni continentali ed anche alcuni ristoranti cominciano a presentare abbinamenti ad hoc con vari tipi di formaggi: non a caso circa il 15% dei consumi totali di miele utilizzano come canale privilegiato il circuito Horeca: quindi bar, alberghi e ristoranti. Unico neo: nonostante questi successi, i livelli di consumi non crescono. E’ davvero un fenomeno inspiegabile. Come associazione ci auguriamo che parlando di più del prodotto, facendolo conoscere meglio, riusciremo a far aumentare anche il numero dei suoi estimatori”. L’80% delle vendite nel canale Gdo, vincente la confezione da 500 grammi Per quanto riguarda i canali di vendita del miele, è interessante notare – fonte Ac Nielsen - che è la Gdo (iper e supermercati) a fare la “parte da leone”, con l’81,5% delle vendite. Mentre il restante 18,5% del miele viene distribuito tramite la vendita al dettaglio. I consumatori sembrano poi apprezzare in particolar modo le confezioni cosiddette “risparmio”, ovvero quelle da 500 grammi (che coprono da sole circa il 60% delle vendite, con oltre 5. 400 tons di prodotto) e quelle da 1 kg, che corrispondono al 16,3% delle vendite (per 1. 400 tons. ). Seguono poi i vasetti da 400 grammi (11,4%, per 1000 tons) e la confezione più piccola da 250 grammi, con un 6,8% del mercato e un volume di 625 tons. Il miele? un alimento ottimo per l’inverno ma da scoprire per tutte le stagioni L´aiipa che rappresenta le aziende che commercializzano circa il 50% del miele consumato nel nostro Paese - proprio per favorire una maggiore conoscenza di questo straordinario alimento da parte degli italiani - ha avviato una campagna di comunicazione per fare cultura di prodotto sulle proprietà e i benefici del miele. Ancora oggi, infatti, il vero problema del miele in Italia è determinato dal fatto che questo alimento viene vissuto in modo “troppo stagionale”: gli italiani, in effetti, tendono a consumarlo soprattutto nei mesi invernali, tra novembre e marzo, con un picco nel mese di gennaio. Questo avviene poiché, a differenza del resto d’Europa, da noi il miele rimane confinato in un “ambito curativo”: prodotto salutare, insomma, da usare nei mesi più freddi dell’anno, magari per far fronte ad un brutto mal di gola o ad una tosse persistente, senza ricorrere ai farmaci tradizionali. All’estero, in paesi come la Germania (1 kg e ½ procapite), Inghilterra (800 gr. ) o la Francia (600 gr. ), il consumo di miele rappresenta invece una consolidata tradizione alimentare, sia per la prima colazione ma anche, come alternativa in cucina, abbinato ad altri cibi (formaggi, carne, pane, ecc. ). Storicamente questa differenza con il resto d’Europa si spiega con il fatto che in Italia l’arrivo nel ‘500 della canna da zucchero dalle Americhe “oscurò” pian piano l’uso del miele, considerato meno pregiato – soprattutto dai nobili e nelle raffinate cucine delle corti rinascimentali – rispetto al “bianchissimo zucchero”. In pratica, mentre in altri paesi il nettare d’oro continuò ad essere consumato regolarmente, da noi lo zucchero divenne un vero e proprio status symbol, prodotto che attestava con la sua presenza, la ricchezza e la raffinatezza delle tavole nobiliari, elemento distintivo di una cucina, quella italiana del Rinascimento, che iniziava ad emergere come una tra le più raffinate d’Europa. Miele o zucchero: la “dolce” alternativa a misura di ambiente Dimenticato per oltre due secoli, scontando la “concorrenza di un astro nascente come lo zucchero, oggi il miele sta vivendo una stagione di rivincita all’insegna delle sue virtù nutrizionali. : è facilmente digeribile, ha un potere dolcificante di gran lunga superiore a quello dello zucchero, si conserva facilmente (e a lungo). Basterebbero queste tre caratteristiche a fare del “nettare degli dei” un vero e proprio leader in cucina, un alimento che dovrebbe entrare di diritto nella nostra dieta quotidiana. Volendo fare un paragone poi con il suo “alter ego”, lo zucchero, ci accorgeremo che il miele può segnare molti punti a suo favore. Prima di tutto è meno calorico: 300 Kcal per 100 gr. Contro le 392 dello zucchero tradizionale e le 362 dello zucchero di canna, e inoltre un potere dolcificante doppio rispetto allo zucchero raffinato. Rispetto allo zucchero vanta poi alcune sostanze particolarmente utili all’organismo come il fruttosio, il glucosio, l’acqua, i sali minerali oltre ad alcuni antibiotici naturali. Ma c’è di più: il miele è forse l’unico alimento prodotto con un costo ambientale pari a zero, ottenuto cioè partendo da una fonte rinnovabile (le api) a spese di una risorsa altrettanto rinnovabile (il nettare). L’attività umana non entra in nessun modo nel processo produttivo ma si limita alla conclusiva raccolta del prodotto finito: si potrebbe dire che il “nettare dei” è un prodotto che la natura ci offre “gratuitamente”, senza che intervengano modifiche all’ambiente o consumi di energia, e il lavoro dell’uomo si limita alla sua raccolta e successivo imbottigliamento (cfr. Comunicato api). Lo stesso non può dirsi dello zucchero dove la lavorazione umana – con conseguente impatto energetico e ambientale - svolge un ruolo preponderante.  
   
   
DAL 21 AL 28 OTTOBRE 2007 MONCALVO OSPITA LA 53MA FIERA DEL TARTUFO. LA GUSTOTECA DI MONCALVO OSPITA IL FESTIVAL DELLA CIOCCOLATA E DEGLI ABBINAMENTI CIOCCOLATA & VINO  
 
Un evento che richiama ogni anno decine di migliaia di visitatori, turisti, curiosi e intenditori di tutto il mondo. Durante il periodo della Fiera del Tartufo la Gustoteca di Moncalvo ospita il Festival Della Cioccolata e degli abbinamenti cioccolata & vino. Tartufi al cioccolato di Cuneo, cioccolati aromatizzati, cioccolato modicano ( Antica Pasticceria Rizza, premio speciale Eurochocolate 2006) e cioccolati Vannucci di Perugia (miglior cioccolato 2007) vengono proposti con i migliori abbinamenti di vini del territorio. In particolare con la produzione di eccellenza delle cantine Iuli (quelle di Lerner, per intenderci) che nel 2006 si sono aggiudicati 4 e 5 grappoli nelle classifiche stilate da Duemilavini. Un appuntamento da non perdere all´interno della straordinaria Fiera del Tartufo di Moncalvo. Per informazioni e dettagli www. Ilovegoodfood. It. .  
   
   
SAPOR D’OLIO - VI MOSTRA MERCATO DEGLI OLI DOP D’ITALIA A RODENGO SAIANO (BS) – ABBAZIA OLIVETANA  
 
A Rodengo Saiano, in Franciacorta (Brescia), dal 30 novembre al 2 dicembre 2007 si potranno assaggiare in anteprima gli oli delle più prestigiose Dop italiane, da poco usciti dai frantoi: saranno loro i protagonisti di Sapor d’Olio, la mostra-mercato dedicata all’olio italiano di qualità a denominazione d’origine protetta, giunta alla sesta edizione. La rassegna è allestita nell’Abbazia Olivetana, uno dei più imponenti complessi monastici del Nord Italia, fondata nel X sec. E decorata con opere dei maggiori artisti della Scuola Bresciana del ‘500 e del ’600 (Foppa, Romanino, Moretto, Gambara). I suoi preziosi chiostri, le sale affrescate si animeranno sin dall’inaugurazione in programma alle 19 di venerdì 30 novembre, con l’apertura degli spazi espositivi dei pregiati oli italiani da degustare, conoscere e acquistare direttamente. La manifestazione rappresenta una vetrina importante per conoscere e confrontare fra loro gli oli Dop della Penisola , grazie a degustazioni guidate, convegni e incontri con gli operatori. “ Quest’anno abbiamo spostato la data della manifestazione da settembre a dicembre per poter avere la possibilità di far degustare ai visitatori l’olio nuovo e quindi avere un’interessante anteprima della produzione nazionale”afferma Federico Fontana, Assessore alle Attività Produttive del Comune di Rodengo Saiano, organizzatore della manifestazione. Il programma Grazie alla qualità delle produzioni in mostra, al rigore delle lezioni d’assaggio e dei momenti di discussione e confronto, Sapor d’Olio riafferma l’unicità, la valenza storica, culturale, organolettica e nutrizionale degli oli extravergine a Dop, contrapposti a produzioni di incerta provenienza e valore qualitativo. Accanto alle produzioni più rinomate della Penisola, è riservato un posto d’onore all’extravergine Laghi Lombardi Dop, che con le sottozone di produzione Sebino,montisola e Franciacorta rappresenta un olio «di nicchia» ottenuto da olive prodotte attorno al lago d’Iseo e in Franciacorta, riconoscibile per i lievi aromi fruttati e di nocciole e la piacevole nota piccante. L’ulivo, con la vite, è protagonista del paesaggio rurale della Franciacorta, nota soprattutto per l’eccellenza dei suoi vini spumeggianti, i Franciacorta Docg. E proprio visite, dimostrazioni e degustazioni in frantoi e in cantine della Franciacorta faranno da corollario alla rassegna, che prevede un ricco calendario di iniziative collaterali, minicorsi di degustazione riservati ai bambini, incontri tecnici e convegni ( fra cui, domenica 3 dicembre, il convegno “Olio Dop. In cucina? Alimentazione è salute” organizzato da Federdop ) e menu a tema a base di olio d’oliva a Dop nei ristoranti della zona: fra i piatti, principe sarà il Manzo all’olio, tradizionale pietanza della Franciacorta . Pacchetti soggiorno Per informazioni sulla manifestazione: Comune Rodengo Saiano, Tel. 030. 611936, www. Rodengosaiano. Net. .  
   
   
IL CAFFÈ HAUSBRANDT INCONTRA LA CUCINA UMBRA  
 
Dopo un´accurata ristrutturazione, all´interno di un antico convento, situato nel Borgo S. Rita, si è inaugurato nei giorni scorsi a Selva del Montello (Tv) un ristorantino particolare, che propone piatti tipici della cucina umbra: Osteria L´antico Convento. Il locale è all´interno di un palazzo storico ricco di affreschi del 1851 tutelati dalle Belle Arti, ma anche l´esterno è gradevole: un piccolo giardino, molto curato, con un grande albero secolare e un´antica fontana di pietra. I due titolari Fabio e Antonio, l´uno specializzato negli abbinamenti dei piatti con i vini e le birre e l´altro cuoco, entrambi di origine umbra, si considerano gli unici nel nordest a proporre con una cucina tipica umbra. Amanti del buon gusto, della cultura del prodotto e della cura del servizio sapranno sicuramente farsi apprezzare dalla clientela. I piatti tipici umbri saranno accompagnati naturalmente da buon vino e da selezionatissime marche di birra. Attraverso un percorso di degustazione si potranno apprezzare dai salumi tipici umbri (come il ciauscolo o il prosciutto di cinghiale) ai tartufi (quello pregiato di Norcia, il bianco) fino al formaggio di capra, la pasta fresca fatta in casa, i dolci e la birra artigianale. Al termine della serata, per concludere la raffinata selezione di piatti non può mancare un buon caffè Hausbrandt, una raccolta di cinque sceltissimi caffè mono-origine confezionati in cialda: caffè dalle caratteristiche decise, con note forti e sfumature contrastanti: tre cetroamericani - Costa Rica Tarrazu, Guatemala Genuine Antigua, Brasile Santos fancy Ny2 - due africani - Kenya Aa, Ethiopia Sidamo. .  
   
   
GRAN GALA’ DELLA GRAPPA: LA SERENISSIMA OSPITA IL PRIMO EVENTO DEDICATO ALLA SCOPERTA DELLA NOSTRA ACQUAVITE DI BANDIERA E DOPO 500 ANNI TORNA CAPITALE DELLA GRAPPA 29 OTTOBRE 2007 – CAFFÈ’ QUADRI – PIAZZA SAN MARCO - VENEZIA  
 
Dopo l’inaugurazione del primo Grappa Academy, avvenuta in maggio presso il Caffè Quadri di Piazza San Marco, l’Accademia della Grappa e delle Acquaviti organizza il Gran Galà della Grappa e dopo cinquecento anni ridà a Venezia un ruolo di protagonista per la nostra acquavite di bandiera… Sembra uno scoop giornalistico ma è proprio così: nel Xvi secolo a Venezia fu fondata l’Accademia degli Acquavitai, corporazione dedita al commercio e alla valorizzazione della grappa. Venezia fu la prima Repubblica Marinara ad esportare la grappa nel mondo ma questa grande storia, unica nel suo genere, si perse nei secoli ed oggi a Venezia è difficile trovare grappa di qualità. Per ridare un ruolo di protagonista alla città simbolo dell’Italia all’Estero, l’Accademia della Grappa e delle Acquaviti ha deciso di organizzare il Gran Galà della Grappa proprio presso il Caffè Quadri, primo Grappa Academy d’Italia. L’evento si svolgerà il 29 ottobre dalle 21 alle 24 e sarà rivolto agli operatori del settore e a tutti i visitatori che desiderano conoscere meglio la grappa. La manifestazione aprirà al pubblico alle 22. Con l’acquisto di un biglietto di 10 euro ( 5 per gli ospiti invitati dagli alberghi selezionati dall’Accademia della Grappa e delle Acquaviti) ogni visitatore potrà assaggiare quattro proposte che vedranno protagoniste le grappe per soci fondatori dell’Accademia della Grappa e delle Acquaviti: Acquavite – Roberto Castagner, Carpenè Malvolti, Durbino, Distillerie Francoli, Segnana – F. Lli Lunelli e F. Lli Averna - Frattina. I visitatori potranno quindi scegliere quattro modi per scoprire la grappa: la degustazione al calice, il cocktail after dinner studiato dal barman del Caffè Quadri, l’abbinamento grappa e cioccolato, l’abbinamento grappa e gelato, binomio proposto con grande successo dall’Accademia della Grappa e delle Acquaviti all’ultimo Mig di Longarone. In questa occasione verrà infatti presentata la coppa “Sospiri e spiriti” studiata per la nostra acquavite di bandiera. Dalle 23 alle 24 si terrà poi Grappa by night, a cui potranno prendere parte anche i ristoratori e gli albergatori di Venezia. Ma c’è di più: per la serata il Caffè Quadri, unoco ristorante in Piazza San Marco, proporrà una cena su prenotazione ad un prezzo speciale “Gran Galà della Grappa” che comprenderà la cena e la degustazione. Tutti gli interessati potranno così provare il fascino di cenare in questo prestigioso locale e di conoscere da vicino la grappa. Il Gran Galà della Grappa anticiperà quella che diverrà una proposta disponibile tutto l’anno presso il Caffè Quadri che diverrà così un vero tempio della degustazione della grappa. L’accademia della Grappa e delle Acquaviti L’accademia della Grappa e delle Acquaviti nasce nel 2003 dalle aziende Acquavite – Roberto Castagner, Carpenè Malvolti, Durbino, Distillerie Francoli, Segnana – F. Lli Lunelli e F. Lli Averna- Frattina . L’attività è sostenuta dal Ministero delle Politiche Agricole, dalla Regione Veneto, Veneto Agricoltura dalla Cciaa di Treviso e dalla Provincia di Treviso. Si occupa di ricerca qualitativa sulla grappa, grazie alla realizzazione del primo piano di ricerca triennale sulla grappa varietale, di iniziative per rendere più competitivi il prodotto nel mercato globale, grazie ai Grappa Studium, e di promozione verso il consumatore finale, attraverso l’organizzazione degli Incontri Serali sulla Grappa. Per informazioni tel 0438 450475, e-mail:info@accademiagrappa. It. .  
   
   
GUM PERIOBALANCE: NASCE IL PRIMO “PROBIOTICO PER LA BOCCA”  
 
Da Gum, ricerca e innovazione per la cura e prevenzione delle malattie parodontali Il cavo orale, come tutto l’apparato digerente, ospita una ricca microflora costituita da più di 700 differenti specie microbiche che, in condizioni normali, sono in equilibrio tra loro, garantendo la salute del cavo orale in generale e delle gengive in particolare. Questo equilibrio è tuttavia soggetto a possibili perturbazioni: una cattiva igiene orale, con un’insufficiente rimozione della placca, favorisce ad esempio la crescita di batteri anaerobi potenzialmente patogeni. Ma anche l’uso di alcuni farmaci (es. Antibiotici e contraccettivi orali), un’alimentazione inadeguata, lo stress etc. Possono contribuire a rompere l’equilibrio della microflora orale con conseguente proliferazione dei batteri responsabili delle parodontiti, ai quali le gengive reagiscono con una risposta infiammatoria, che diventa cronica se i batteri responsabili non vengono eliminati. La persistenza della malattia parodontale, inoltre, può portare alla immissione in circolo sia di fattori infiammatori sia di batteri, che possono aprire la strada a malattie di tipo sistemico quali coronaropatie, diabete, disturbi respiratori e osteoporosi, oltre a poter causare parti prematuri. In considerazione della consolidata efficacia dell’impiego dei probiotici nel trattamento di diverse patologie a carico dell’apparato digerente, è stato sviluppato un prodotto estremamente innovativo: Gum Periobalance, il primo e unico probiotico specifico per la cura della salute orale. I probiotici sono “microrganismi vivi che, quando somministrati in quantità adeguate, esplicano un’azione benefica per la salute dell’ospite”. Per lo sviluppo di Gum Periobalance è stato utilizzato un probiotico di consolidata efficacia e sicurezza: il Lactobacillus reuteri di cui sono stati individuati 2 ceppi, ad azione complementare, che miscelati insieme costituiscono il Lactobacillus reuteri Prodentis, oggetto di brevetto. Il probiotico Gum Periobalance esplica 4 azioni sinergiche: 1) Produce la reuterina, un inibitore della crescita dei batteri responsabili delle malattie parodontali, della carie e dell’alitosi 2) aderisce a saliva e mucosa orale, ed è pertanto in grado di risiedere nel cavo orale 3) favorisce l’azione antinfiammatoria 4) ha, in comune con altri probiotici, anche la capacità di modulare la risposta immunitaria. I presupposti di efficacia di Gum Periobalance sono stati confermati con uno studio clinico che ha dimostrato come il suo impiego regolare, per quattro settimane, riduca rispettivamente del 59% e del 42% i casi di gengivite e placca giudicati moderati o gravi. Gum Periobalance è disponibile in Farmacia in formulazione chewing gum o come compresse, ognuna delle quali rilascia nel cavo orale ben 200 milioni di lattobacilli attivi. Gum Periobalance, ideale per completare la quotidiana igiene orale con spazzolino e filo interdentale e per ottimizzare la cura della propria bocca, è anche particolarmente raccomandato a coloro che sono più predisposti alla malattia parodontale in relazione a: stato di salute, uso di farmaci, età avanzata, cattive abitudini di vita, come ad esempio il fumo, o che attraversano particolari fasi della vita, come periodi stressanti o gravidanza. Www. Sunstarbutler. Com. .  
   
   
VEUVE CLICQUOT PONSARDIN YELLOWBOAM LIMITED EDITION OSARE. SOGNARE. IN GIALLO.  
 
Nella sua infinita complessità, il giallo porta con sé associazioni con altre rarità della natura. Tra queste, la dolce ed energetica pappa reale, alimento ricchissimo di sostanze nutritive, riservate all’ape regina; e la spezia più costosa del mondo, lo zafferano, che va meticolosamente raccolta a mano e può raggiungere prezzi fino a 25. 000 € al chilo. Nell’arte, il giallo rimane il colore più paradossale sello spettro, se non altro per la dicotomia fra le sue qualità di trasparenza e di coprenza. I suoi significati simbolici vanno dalla guarigione allo spirito divino, dalla gioia coniugale alla fertilità. Il “giallo di Napoli” era tra i colori preferiti da Rubens per conferire caratteristiche di realismo alla resa cromatica della carnagione. Il giallo trovò poi la propria apoteosi nell’Impressionismo, quando gli artisti mirarono a rappresentare il mondo come esso appariva ai loro occhi e non mediante immagini idealizzate. Proprio in quel periodo, Vincent Van Gogh usò una serie di nuovi pigmenti per creare i suoi celebri Girasoli (riguardo al suo color preferito, Vincent Van Gogh scrisse al fratello Theo “il girasole è in qualche modo mio”). Per una delle versioni del grande capolavoro del pittore fu pagato il prezzo più alto mai offerto fino ad allora ad un’asta per un dipinto, quando un magnate giapponese delle assicurazioni lo acquistò per poco meno di 40 milioni di dollari. Paradossalmente, Van Gogh, da vivo, aveva venduto ben poche delle sue opere. Oggi il colore della luce rinasce come una fenice dai ghiribizzi della storia recente, per rivendicare la propria superiorità quale emblema sofisticato e anticonvenzionale di lusso moderno, audacia, inventiva, spirito d’avanguardia. Raggiante, gioioso, mistico, il colore del futuro Più di ogni altro colore, il giallo unisce in sé la potenza della vita, la sensualità, la serenità, la spiritualità. In Asia, i valori intellettuali e spirituali combinati del giallo sono talmente radicati nella cultura che molti Indiani portano sempre, per abitudine, un tocco di giallo nel proprio abbigliamento. La tradizione ayurvedica attribuisce il colore giallo al terzo chakra, sede della volontà, della personalità e del potere. In estremo Oriente, le vesti dei bonzi, di color zafferano, simboleggiano saggezza interiore e rinuncia al mondo materiale. Ancor oggi in India il giallo rappresenta la felicità coniugale, la salute, la prosperità, la virilità e la fecondità. Per favorire tali condizioni, molti indossano quotidianamente un indumento almeno in parte giallo. Nell’occidente, il giallo incarna l’intensità della bellezza, la generosità dei raccolti, la fertilità e la promessa di abbondanza o di fortuna. Traendola dall’essenza divina del simbolismo cristiano, esso è divenuto un’essenza divina per le gioie della vita e per la danza dei ricordi, grandi e piccoli, tra le bollicine di una flute di vino. Oggi saper sognare in giallo significa generosità, sapere celebrare la festa della vita in tutta la sua semplicità e sottile complessità, diffondendone lo splendore, oggi come alle generazioni future. Potere, energia, vitalità Se il colore è luce, il giallo è sovrano dell’iride. In un mondo in cui il lusso viene sempre più chiassosamente ostentato, un giallo deciso e vibrante non può che imporsi come iconoclastico, splendente, positivo. Il giallo è il colore di chi sa scegliere, di chi è deciso, di chi sa guardare avanti. Il giallo è il colore di chi sa affrontare le sfide dell’eccellenza. Il giallo è il colore di chi sa godere di ogni momento della propria vita. Veuve Clicquot “Yellowboam” - Edizione limitata Il Jéroboam “Yellowboam” è un tributo esclusivo alla più pura espressione dello stile della Maison. Simbolo di lusso e di sfarzo, il Jéroboam è da sempre protagonista dei gran galà: naturale quindi che Veuve Clicquot abbia deciso di festeggiare in grande stile i 130 anni della sua Etichetta Gialla. In genere, più grande è la bottiglia, migliori sono le qualità di invecchiamento del vino. La differenza è dovuta all’influsso sul vino dell’aria, ed in particolare dell’ossigeno, durante il processo di invecchiamento. Poiché la quantità di ossigeno in relazione al volume dei Jéroboam è ridotta, il processo di ossidazione è abbastanza lento da poter essere prolungato per periodi fino a 15 anni. Una grande tributo al giallo Frutto di meticolosa sapienza artigianale, il Yellowboam è la bottiglia più preziosa mai realizzata da Veuve Clicquot. Ciascuna delle 3. 600 bottiglie numerate è interamente realizzata a mano, dal raccolto fino all’etichetta. Per questa edizione limitata, Veuve Clicquot modifica leggermente la sua classica etichetta gialla, ricreata per l’occasione in perfetto monocromo su pelle, la più preziosa del mondo. Al posto della carta, quindi, il massimo per un sobrio lusso. Vive la couleur jaune! Scomparsa parte delle classiche scritte, resta però la famosa firma in rosso di Madame Clicquot come segno di altissima qualità. Le etichette sono realizzate in pelle, usando i materiali esotici più pregiati, come lo squalo, lo struzzo e il alligatore, e riportano la firma della Maison. Come i nostri viticoltori ed esperti sfruttano tutto il proprio talento nel riprodurre fedelmente anno dopo anno lo stile dell’assemblage Veuve Clicquot, così i nostri artigiani della pelle pongono ogni sforzo ed attenzione affinché ogni singola etichetta in pelle riproduca l’etichetta originale gialla su carta, con massimo rispetto per i dettagli e per l’uniformità tra una e l’altra. In stretta conformità con la politica ambientale dell’azienda, i creatori e i realizzatori di questa edizione limitata hanno collaborato strettamente con partner di grande prestigio nel settore delle pelli, al fine di rispettare in tutto e per tutto la Convenzione di Washington sulla protezione degli animali selvatici. Per questo, ogni Yellowboam con etichetta in pelle di alligatore è stato dotato di uno specifico certificato Cites (Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione). Inoltre, coerentemente con i recenti sviluppi all’interno della Maison, questo progetto speciale prevede anche il riciclaggio del materiale: su richiesta, la Maison trasformerà infatti queste preziose etichette in pelle in preziose custodie per carte di credito, oggetti di lusso personalizzati, esclusivi e realizzati a mano. Ciascuna bottiglia è racchiusa in una lamina ricoperta da un foglio in vero oro 22,4 carati realizzato artigianalmente sulla base dei criteri utilizzati dagli esperti in restauri di palazzi antichi, monumenti storici, dipinti e altre opere d’arte. Ciascuna bottiglia è dotata di una capsula collezionabile placcata in oro 24 carati con incisa la celebre firma di Madame Clicquot, a sottolineare la ricerca costante di una perfezione senza compromessi. Etichetta Gialla: uno stile complesso e unico L’elisir contenuto nel Yellowboam è uno Champagne intenso, di peculiare struttura, dominato dal Pinot Noir (50-55%). Lo Chardonnay entra nell’assemblage per quasi un terzo, conferendo eleganza, freschezza e delicatezza. Infine il Pinot Meunier (15-20%) apporta al vino gusto fruttato e vivacità. Per creare l’assemblage del brut Veuve Clicquot, dal nome paradossale quanto celebre, noto al mondo come Etichetta Gialla, gli Chef de Cave Jacques Péters, Dominique Demarville e i loro collaboratori selezionano le uve da circa 60 villaggi, principalmente Grand Cru e Premier Cru. In aggiunta al meticoloso rispetto per la struttura tradizionale di ciascuna Cuvée, vi sono i vini di riserva, conservati per Cru e per varietà d’uva. Ciascuno di essi viene scelto attentamente in base al contributo specifico all’equilibrio richiesto. Questo è il segreto del famoso stile Veuve Clicquot, che non ammette compromessi qualunque sia la qualità intrinseca dell’annata. La coerenza nel gusto e nello stile è consentita dall’uso, per un 25-40%, di vini di riserva provenienti da cinque o sei raccolti, il meno recente dei quali ha più di dieci anni. Ciascuno di questi vini di riserva è conservato individualmente, a seconda dell’origine geografica, della varietà d’uva e dell’annata. L’etichetta Gialla è caratterizzato dal colore giallo dorato e dal perlage finissimo e abbondante. Il naso è intenso e gradevole, con note di frutti bianchi che evolvono in brioche e vaniglia, con accenni leggermente speziati. Incontro ideale degli aromi fruttati delle uve appena raccolte e di note più mature, il gusto si rivela pienamente alla bocca con una straordinaria sintesi di freschezza, intensità, armonia ed energia, che pone questo Champagne tra i più complessi brut non millesimati. Un equilibrio impareggiabile che rende l’Etichetta Gialla anche un eccezionale vino da aperitivo, nonché lo Champagne ideale per accompagnare le pietanze più raffinate .