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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Giugno 2010
UE: L´OCCHIO VIGILE DELLA TRACCIABILITÀ DAI CAMPI ALLA TAVOLA PER SCELTE CONSAPEVOLI E SANE  
 
 I cittadini di oggi sono più esigenti che mai rispetto al loro cibo. Essi vogliono cibo di alta qualità e saporito e si aspettano cibo sicuro che soddisfi anche i loro valori etici. Per anni, la tracciabilità si è impegnata a garantire che queste diverse esigenze dei consumatori siano soddisfatte. Ma cos´è la tracciabilità? Si tratta di essere in grado di rintracciare i nostri alimenti dal campo alla tavola. E´ la capacità di seguire il ciclo di vita degli animali o dei prodotti alimentari - dal momento in cui nascono o vengono prodotti fino al momento in cui finiscono nel nostro piatto. La tracciabilità è la chiave per il più alto livello possibile di sicurezza alimentare e igiene. E ´anche il mezzo per garantire che i prodotti alimentari nell´Ue siano sicuri per la salute dei cittadini. Risalire all´origine di un alimento a rischio può permetterne il rapido isolamento ed evitare che prodotti non sicuri raggiungano i consumatori. La tracciabilità contribuisce anche alla qualità alimentare e il gusto in quanto garantisce, per esempio, che l´origine delle specialità regionali possano essere controllate. Ad esempio, il consumatore ci crede che la sua feta sia quella della Grecia, che il suo prosciutto iberico provenga dalla Spagna e il suo parmigiano dall´Italia. La tracciabilità può anche rispondere alle preoccupazioni dei cittadini rispetto al fatto che gli animali da produzione alimentare siano stati trattati bene e allevati secondo i loro valori etici, assicurando, ad esempio, che solo alimenti prodotti nel rispetto delle regole dell´agricoltura biologica possono essere etichettati come biologici. La tracciabilità è stata resa obbligatoria nel 2002 per tutte le imprese alimentari con l´entrata in vigore della legislazione alimentare generale dell´Unione europea. Per informare i consumatori sui benefici della tracciabilità, è stata lanciata quest´anno una campagna su scala Ue. E´ stato anche il tema principale della Settimana Veterinaria Europea di quest´anno, svoltasi tra il 14 e il 20 giugno. John Dalli, commissario europeo per la Salute e la politica dei consumatori, ha inaugurato ufficialmente questo evento annuale, aprendo una conferenza a Bruxelles il 14 giugno scorso.  
   
   
BORGHEZIO : L´UE BLOCCHI LA PRODUZIONE FRANCESE DI ACQUAVITE DI VINO DAI SOTTOPRODOTTI  
 
L´on. Mario Borghezio ha presentato in data 24 giugno alla Commissione europea l´interrogazione di cui si invia il testo integrale: "In Francia è stata autorizzata la produzione di acquaviti e/o distillati classificati “da vino” seppure ottenuti a partire dai sottoprodotti della vinificazione consegnati alle distillerie in tutto o in parte in assolvimento dell’obbligo di cui all’art. 103 tervices del Reg. Ce n. 491/2009. Premesso: · che il Reg. Ce 491/2009 all’allegato Xi ter punto 1 definisce il vino come “il prodotto ottenuto esclusivamente dalla fermentazione alcolica totale o parziale di uve fresche pigiate o no, o di mosti di uve” prese in carico nei modi prescritti dalla normativa vigente direttamente dal produttore; · che, invece, in Francia verrebbe ottenuto “vino” presso le distillerie a seguito di un processo di decantazione e/o filtrazione dei sottoprodotti della vinificazione definiti jus d’egouttage per le vinacce e vino detto di decantazione per quanto concerne le fecce, ivi consegnati in tutto o in parte per l’assolvimento dell’obbligo di cui all’art. 103 tervices del Reg. Ce n. 491/2009; · che il Reg. 110/2008 all’allegato Ii definisce “acquavite di vino” la bevanda spiritosa ottenuta esclusivamente dalla distillazione di vino o di vino alcolizzato o dalla ridistillazione di un distillato di vino; · che il medesimo Reg. 110/2008 prevede che dai sottoprodotti della vinificazione possano essere legittimamente ottenuti acquaviti e/o distillati, ma solo “di vinaccia” e/o “di feccia”, · che non si può ottenere vino dai sottoprodotti della vinificazione in qualsiasi momento successivo alla loro specifica produzione/presa in carico nei registri di cantina, è illegittima la produzione di acquavite francese classificata da “vino” e che tale produzione sta provocando gravi distorsioni della concorrenza nel mercato europeo e mondiale dell’alcol uso bocca e dato che queste “acquaviti e/o distillati di vino” vengono commercializzati a prezzi bassissimi stante il costo di acquisto della materia prima utilizzata di gran lunga inferiore a quello del vino. Quali iniziative intende prendere la Commissione al fine di ripristinare la legalità e assicurare il rispetto della normativa comunitaria di fronte a tale pratica attualmente in essere in Francia?"  
   
   
LISA FERRARINI È LA NUOVA PRESIDENTE ASSICA : MIGLIORARE LA REDDITIVITÀ DELLE AZIENDE  
 
Pavia - L’assemblea annuale di Ass.i.ca - Associazione Industriali delle Carni aderente a Confindustria - che si è svolta oggi a Pavia, ha eletto per acclamazione Lisa Ferrarini come nuovo Presidente. E’ la prima volta dalla sua fondazione che l’Associazione è guidata da una donna. La nuova Presidente guiderà circa 180 aziende italiane che raggruppano i marchi più prestigiosi della salumeria italiana. Lisa Ferrarini subentra a Francesco Pizzagalli, Presidente di Ass.i.ca dal 2005 ad oggi. Lisa Ferrarini nasce nel 1963 a Reggio Emilia, terra che ama e nella quale risiede. Inizia l’attività nell’azienda di famiglia subito dopo il diploma, dove ricopre il ruolo di Responsabile dell’organizzazione produttiva e della gestione degli approvvigionamenti per tutte le aziende del gruppo. Sin dall’esordio, si occupa delle attività legate al prodotto e alla produzione e svolge importanti studi e ricerche sulle materie prime in tutti i mercati del mondo, promuovendo ogni sforzo al fine di garantirne la completa sanità e sicurezza attraverso le più prestigiose certificazioni. Grazie alla sua esperienza, al forte legame famigliare e al costante lavoro di squadra con i fratelli, il gruppo Ferrarini, fondato nel 1956 dal padre Lauro, è oggi una delle più importanti realtà del settore agroalimentare. In tutti questi anni Lisa Ferrarini ha dato prova di spiccate capacità manageriali che la porteranno a ricoprire importanti cariche sia all’interno del gruppo, sia nelle principali istituzioni legate alla ricerca e alla valorizzazione del patrimonio agroalimentare italiano. In ambito associativo è stata Vicepresidente di Assica dal 2001 ad oggi. Anni importanti che l’hanno vista sempre presente ed impegnata nelle tematiche più strategiche del settore. Tra le priorità della nuova Presidente il rapporto con la Grande Distribuzione Organizzata, gli equilibri di filiera, la penetrazione nei nuovi mercati. “Sono molto onorata di questo compito che mi avete affidato. Questa è una opportunità grandissima e allo stesso tempo una grande responsabilità. Ringrazio il Presidente Pizzagalli per il lavoro svolto negli ultimi 5 anni. Eredito la guida di un’ Associazione forte, solida, capace di tutelare gli interessi collettivi del settore, in Italia e in Europa. Il mio mandato sarà all’insegna della continuità perché ritengo che la strada intrapresa dal mio predecessore sia quella giusta” ha affermato la nuova Presidente di Ass.i.ca. “Nel mio compito avrò bisogno di tutti gli Associati: la loro partecipazione e passione saranno elementi indispensabili per elaborare strategie e conseguire traguardi” ha concluso Lisa Ferrarini. Il Presidente Francesco Pizzagalli nel fare gli auguri alla neo presidente Ferrarini ha affermato: "In questi anni, in cui abbiamo condiviso in Consiglio e in Giunta molte situazioni e problemi del nostro settore, ho sempre avuto la sensazione di lavorare con una persona molto determinata, attenta alle necessità dell’ Associazione, desiderosa di comprendere le trasformazioni e i cambiamenti in atto. L´esperienza e la passione per il proprio lavoro saranno valori che la guideranno nel suo nuovo incarico e che le permetteranno di far crescere ancora di più la nostra Associazione  
   
   
EXPORT PRIMO TRIMESTRE 2010 I SALUMI CRESCONO DEL + 14,8%  
 
 Pavia - Brillante avvio d’anno per le esportazioni dei nostri salumi nel 2010. Nel primo trimestre, secondo i dati recentemente diffusi da Istat, sono state inviate all’estero circa 27.300 tonn. Di prodotti della nostra salumeria (+14,8%) per un corrispettivo di 209,6 mln di euro (+13,0%). Dopo l’ottima performance maturata nel 2009, +3,6% in quantità e +3,3% in valore, il comparto ha continuato a mantenere un passo più veloce rispetto a quello medio delle esportazioni italiane (sia industriali che alimentari in genere) confermandosi straordinariamente dinamico. “Nel primo trimestre dell’anno in corso la crescita delle esportazioni è stata notevolmente superiore anche a quella del primo trimestre 2008 a riprova di come la performance ottenuta non sia dovuta soltanto al cosiddetto “effetto rimbalzo” ha affermato la neo Presidente di Assica, Lisa Ferrarini. “E’ invece il risultato di un lavoro costruito nel tempo con costanza e determinazione basato sulla profonda convinzione che l’alta qualità espressa ad un prezzo competitivo dai nostri prodotti sia in grado di ritagliarsi uno spazio importante sui mercati esteri anche in momenti di difficoltà congiunturale” ha concluso la Presidente. In un quadro complesso e delicato, quale quello attuale, caratterizzato ancora da una profonda incertezza e da una debolezza dei consumi domestici, la crescita delle esportazioni rappresenta una importante risorsa su cui poter contare. Ottime le performance di tutti i prodotti della salumeria italiana - Corrono nel primo trimestre 2010 le esportazioni dei prosciutti crudi. Nel periodo considerato, infatti, gli invii, fra prodotti con e senza osso, hanno raggiunto quota 11.240 tonn. (+9,7%) per un valore di 105,6 mln di euro (+12,5%). All’interno della categoria, sono risultate in crescita le spedizioni di entrambe le voci doganali. I prosciutti disossati hanno raggiunto la cifra record di 9.900 tonn. Per un corrispettivo di 99 milioni di euro mostrando un’importante crescita in quantità +5,7% e soprattutto in valore +10,9%. I Prosciutti in osso hanno continuato a recuperare le posizioni perse negli ultimi anni; attestandosi sulle 1.340 tonn. (+51,5%) per oltre 6,6 milioni di euro (+43%). Molto buono il trend evidenziato dai prosciutti cotti arrivati, grazie al dinamismo mostrato dalla domanda dei principali mercati di riferimento, a 2.390 tonn (+6,3%) per un valore 15,9 milioni di euro (+7,3%). Un risultato che conferma, ancora una volta, la capacità del prodotto, in virtù dell’alta qualità espressa, di ritagliarsi uno spazio significativo sui principali mercati mondiali. Ottima la performance di mortadella e wurstel. Nel primo trimestre 2010 le spedizioni di questi prodotti hanno superato le 6.200 tonnellate (+19,4%), per un valore di oltre 21,3 mln di euro (+14,1%). La categoria oltre a beneficiare della buona domanda comunitaria ha, ancora una volta, tratto slancio da quella dei Paesi terzi cresciuta del 37,6% in quantità e del 28,7% in valore. Fra i mercati comunitari, da sottolineare la buona performance verso Francia (+12,1%in quantità) e soprattutto Regno Unito (+171%) conquistato dai wurstel italiani oltre che dalla mortadella. Fra i Paesi terzi spiccano, in particolare, gli incrementi di Croazia (+74,5% per 633 tonn.) e Svizzera (+14,5% per 163 tonn), molto buoni anche quelli di Usa (+22,2%) e Giappone (+7,9%). Brillante il risultato delle esportazioni di Salami. Grazie all’importante ripresa dei consumi sia comunitari, in particolare tedeschi, sia extracomunitari, nel periodo gennaio – marzo le spedizioni di questo prodotto hanno superato il ragguardevole traguardo delle 5.060 tonnellate (+19,6%) per un corrispettivo di oltre 45,3 milioni euro (+13,9%). Eccezionale, infine, il trend delle pancette balzate con un +41,1% a 914 tonnellate dalle 647 dello stesso periodo dell’anno precedente. Un incremento, questo, essenzialmente riconducibile all’eccezionale domanda proveniente dall’Austria salita da 35 a 195 tonnellate. Hanno mostrato qualche piccola difficoltà, invece, le esportazioni di bresaola scese a 539 tonn dalle 549 del primo trimestre 2009 (-1,8) per un valore di 9.6 mln di euro (+5%). Gli incrementi registrati dal prodotto sui principali mercati comunitari e in particolare su quello tedesco (+29,6%) non sono stati sufficienti a colmare la perdita evidenziata dalla Svizzera (-19,8%). Alla base di ciò l’aumento dei prezzi di vendita resosi necessario a seguito dell’incremento notevole dei costi di acquisto della materia prima.  
   
   
AGRICOLTURA IN LOMBARDIA: IMPRESE PIU´ VERDI FAR CONOSCERE MEGLIO PRODOTTI LOCALI MENO VINCOLI ALLE IMPRESE CHE OPERANO NELLE AREE PROTETTE  
 
Milano - E´ stato ricco di spunti e molto apprezzato dagli esponenti di Coldiretti Lombardia il momento di lavoro con gli assessori regionali all´Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni, e ai Sistemi Verdi e Paesaggio, Alessandro Colucci. Gli assessori sono stati invitati a partecipare a uno degli incontri con esponenti della Giunta regionale organizzati da Coldiretti che, in Lombardia, conta su circa 50.000 soci, rappresentando così, tanto in termini numerici quanto in valori di produzione, circa il 70% dell´agricoltura e del sistema agro-alimentare lombardi. Davanti al presidente della Federazione regionale, Nino Andena, e al direttore regionale, Eugenio Torchio, oltre ai vertici delle nove Federazioni provinciali, Rossoni e Colucci hanno preso posizione sulle sollecitazioni in materia di educazione alimentare e di un superamento dei vincoli che finora hanno caratterizzato l´attività delle imprese che operano nelle aree protette. Riguardo al programma "Scuola e cibo" l´assessore Rossoni ha garantito massima collaborazione da parte di Regione Lombardia, auspicando anzi l´istituzione di un tavolo tecnico tra funzionari regionali, Coldiretti, Ufficio Scolastico regionale e Anci. "Le scuole hanno la possibilità di inserire una quota del 20 per cento delle attività curricolari - ha sottolineato Rossoni - all´insegnamento di tematiche relative alle tradizioni locali: non solo cultura e storia di un territorio ma anche riscoperta delle produzioni locali". "In questo senso - ha proseguito l´assessore - credo sia utile proporre un allargamento del programma di educazione alimentare, inserendo visite guidate alle aziende per far conoscere agli studenti la produzione del cibo che viene consumato sulle loro tavole e metterli in contatto con realtà in grado di sviluppare attenzione alla qualità dei cibi" Considerato che uno dei problemi riscontrati tra chi ospita scolaresche presso le fattorie didattiche è l´eccessivo costo dei trasferimenti degli alunni, l´assessore Rossoni ha proposto il diretto coinvolgimento dell´Anci in quanto sono i Comuni che gestiscono l´organizzazione dei trasporti a livello locale e sono quindi in grado di garantire tariffe più accessibili rispetto a quelle oggi praticate utilizzando servizi di trasporto privati. L´assessore Colucci si è invece soffermato su quel "trenta per cento del territorio lombardo, destinato ad aree protette, che non deve essere inteso come alternativo al restante settanta per cento, in cui hanno sede impianti di produzione". "Bisogna andare oltre i divieti - ha sottolineato l´assessore Colucci - che per anni hanno reso difficile l´attività di imprese agricole nei parchi: sempre rispettando le regole, le aree protette possono e devono essere luoghi di produzione, svolgendo nel contempo anche un ruolo insostituibile per la difesa del territorio". Evidenziando la trasversalità della Giunta regionale nel lavorare, pur con deleghe diverse, alla ricerca delle migliori soluzioni per il rilancio della competitività della Lombardia, Colucci ha poi affrontato un tema sollecitato da più esponenti di Coldiretti: il rilancio del settore floro- vivaistico lombardo per le opere di mitigazione connesse alla realizzazione delle grandi infrastrutture. "Lavoreremo insieme - ha garantito Colucci - perché anche questo settore riceva tutta l´attenzione necessaria da parte della Giunta regionale".  
   
   
COBAS LATTE A VENEZIA. ZAIA: SOSPENDERE SCADENZA DEI PAGAMENTI. LASCIAR LAVORARE I CARABINIERI.  
 
Quote latte: sospendere la scadenza della prima rata delle multe e lasciare che i carabinieri completino l’indagine. E’ questa la linea tracciata il 24 giugno dal presidente del Veneto Luca Zaia, incontrando assieme all’assessore all’agricoltura Franco Manzato una folta rappresentanza dei Cobas del latte, venuti a manifestare a Venezia per chiedere un intervento urgente del Governo alla luce della relazione del Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari secondo la quale non tornano i conti sulla produzione di latte in Italia, che sulla base di analisi su dati dell’Anagrafe bovina e dei libri genealogici potrebbe non aver mai superata la quota produttiva assegnata al nostro Paese. Zaia e Manzato hanno incontrato i manifestanti in campo San Tomà, uscendo da Palazzo Balbi “Per prima cosa dobbiamo operare, tutti assieme, perché il 30 giugno non sia più la data di scadenza per il pagamento della prima rata – ha affermato Zaia – e poi facciamo lavorare i Carabinieri perché completino le indagini. Loro rappresentano lo Stato e l’imparzialità in questa vicenda. Non riconoscere la relazione dei carabinieri vuol dire non riconoscere lo Stato. Lasciamo che sbroglino la matassa: quando avranno detto quali sono i colpevoli, con nomi e cognomi, allora vedremo chi deve pagare e chi no”. “Io ho rispetto dei carabinieri – ha aggiunto il presidente del Veneto – e non possiamo mettere in discussione il loro lavoro. In attesa di chiarirla, la questione va però congelata, per tutti: per le 2 mila aziende della legge 33 ma anche per le 23 mila stalle della legge 119 che hanno accettato la rateizzazione, perché se le cifre sono sbagliate neanche loro devono pagare. Lavoriamo assieme, non facciamo che questa diventi una guerra tra poveri, tutti dobbiamo chiedere il congelamento. Sosterremo questa richiesta e nel frattempo – ha detto il presidente del Veneto – vi chiedo di protestare in maniera civile”. Dal canto suo l’assessore Manzato ha riferito di avere nuovamente scritto al ministro delle politiche agricole Giancarlo Galan chiedendo che “sia data la giusta e definitiva interpretazione di quanto la relazione del Nucleo antifrodi comunitarie ha portato alla luce”. Analoga richiesta l’assessore aveva già formalizzato il 7 maggio scorso.  
   
   
LOMBARDIA: QUOTE LATTE,DE CAPITANI A GALAN:SERVE SOLUZIONE DEFINITIVA L´ASSESSORE NEL POMERIGGIO HA RICEVUTO LA DELEGAZIONE COPAGRI  
 
Milano - "I vertici di Copagri sanno bene che Regione Lombardia è disponibile ad incontrarli e ascoltarli, come del resto dimostrano i quattro incontri che ho personalmente già avuto con loro dalla mia nomina ad assessore all´Agricoltura alla Regione meno di due mesi fa, senza bisogno di azioni eclatanti né di alzare i toni oltre misura". E´ quanto ha affermato l´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, Giulio De Capitani, dopo aver ricevuto il 24 giugno pomeriggio i rappresentanti dell´organizzazione con cui ha discusso il tema delle quote latte. "Non è quindi grazie alla presenza dei trattori davanti alla nostra sede - ha proseguito De Capitani - che l´incontro di oggi è avvenuto, viceversa grazie all´attenzione che la Regione, anche attraverso il sottoscritto, ha sempre dimostrato nei loro confronti così come nei confronti di tutte le associazioni di categoria che pure ho incontrato in queste settimane". L´assessore ha ascoltato le istanze dei produttori, molte delle quali rimandano a norme su cui Regione Lombardia non può intervenire perché di esclusiva competenza ministeriale; su altre si è impegnato a fare le opportune verifiche e gli approfondimenti richiesti. "La vicinanza della Regione ai produttori e alle aziende lombarde - ha aggiunto De Capitani - non è certo in discussione. Assicuro da parte nostra la massima attenzione e disponibilità su quelle che sono le azioni di nostra competenza". Nel corso della riunione, De Capitani ha anche reso noto di aver scritto proprio ieri "senza troppo clamore mediatico" una lettera al ministro Galan nella quale si sottolinea "la necessità di trovare una soluzione definitiva al problema quote latte, che certo non passi dalla soppressione e chiusura delle aziende che fino ad oggi non sono riuscite a risolvere le proprie pendenze degli anni pregressi, ed ugualmente faccia salvo il rispetto generale delle regole, che in ogni occasione di incontro pubblico ho manifestato essere condizione indispensabile". De Capitani ha proposto dunque a Galan di "avviare una riflessione politica e tecnica sulla opportunità di separare la gestione amministrativa delle campagne più recenti, il cui iter procedurale ha resistito ad ogni genere di contenzioso e si è pertanto dimostrato perfettamente legittimo, rispetto alla gestione amministrativa delle campagne più antiche che concentrano la quasi totalità del contenzioso, sulle quali i dubbi non si sono mai dissolti, anzi si sono ulteriormente rafforzati con gli ultimi esiti del Tar". "Da assessore della più importante regione agricola d´Italia - ha detto ancora De Capitani, commentando gli esiti della riunione con Copagri - rivolgo un appello a tutto il mondo agricolo lombardo affinché, oltre a presentare le proprie comprensibili istanze alla politica e alle istituzioni, trovi al proprio interno una maggiore e più coerente unità di intenti, in modo che le istituzioni possano far convergere azioni unitarie e mirate su obiettivi condivisi. E´ evidentemente difficile infatti ipotizzare che le istituzioni possano agire quando gli obiettivi non sono condivisi neppure da tutte le rappresentanze coinvolte".  
   
   
TRENTO: RIDEFINITI I CRITERI PER I CONTRIBUTI ALLE ANALISI PER LATTE E DERIVATI  
 
La Giunta provinciale, su proposta dell´assessore all´agricoltura, foreste, turismo e promozione Tiziano Mellarini, ha ridefinito i criteri attuativi della legge provinciale del 28 marzo 2003, n.4, relativa al sostegno dell´economia agricola. In particolare l´azione della Giunta si è concentrata sui contributi concessi per le analisi obbligatorie su latte e prodotti derivati, in applicazione della normativa nazionale e comunitaria. I nuovi criteri sono intesi a definire correttamente i parametri di intervento nonché la scadenza per la presentazione delle domande per gli aiuti alle aziende zootecniche relativamente alle attività di analisi del latte. Tutte le domande di finanziamento vanno presentate alla Provincia autonoma di Trento entro il 31 dicembre di ogni anno. Sono ammissibili a finanziamento esclusivamente le spese sostenute per la raccolta dei campioni e l´esecuzione delle analisi obbligatorie riguardanti il latte vaccino e altre specie, nonché i prodotti a base di latte. Tutte le aziende potranno avvalersi del servizio di analisi offerto direttamente dal Consorzio dei caseifici sociali del Trentino (Con.ca.s.t.) o da altri laboratori, a condizione che gli stessi siano accreditati, per la analisi di competenza, in base alla normativa internazionale. In tal caso il contributo sarà concesso ed erogato direttamente all´azienda zootecnica, previa apposita domanda. I criteri prevedono un limite massimo annuo di spesa, nel caso in cui l´azienda zootecnica decida di proporre domanda diretta, pari ad euro 2.500. Diversamente, per le aziende zootecniche associate a strutture cooperative aderenti al Consorzio dei caseifici sociali del Trentino il contributo viene erogato attraverso lo stesso Consorzio, nel rispetto, per singolo beneficiario, dei limiti stabiliti dalla normativa “de minimis” per il settore agricolo (euro 7.500 di aiuto in un periodo di 3 anni).  
   
   
AGRICOLTURA FVG: PIANO SVILUPPO RURALE STRUMENTO PER UN NEW DEAL  
 
Udine - Si è svolta il 24 giugno presso la sede della Regione di via Sabbadini a Udine, l´annuale riunione del comitato di sorveglianza del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 del Friuli Venezia Giulia. Alla presenza dell´Assessore regionale alle risorse agricole, naturali e forestali Claudio Violino, del Direttore centrale alle risorse agricole, naturali e forestali Luca Bulfone e del Direttore del Servizio sviluppo rurale Serena Cutrano, rappresentanti privati ed istituzionali e Associazioni di categoria del mondo rurale regionale e delle parti sociali hanno discusso i vari punti all´ordine del giorno: è stata approvata la relazione annuale del 2009 sullo stato di attuazione del Piano da parte della Regione; sono state poi illustrate le attività di valutazione e il Piano di comunicazione. Infine si è svolta la consultazione in merito ai criteri di selezione rispettivamente della misura 121, per quanto riguarda l´intervento 2 relativo agli ammodernamenti delle aziende lattiero-casearie e l´intervento 3 relativo agli adeguamenti strutturali delle aziende incluse nelle Zvn (Zone Vulnerabili da Nitrati), della misura 321 azione 2, relativa alle reti tecnologiche di informazione e comunicazione Ict (Information and Communication Technology) e della misura 311 azione 3, relativa agli impianti per energia da fonti alternative. Ai lavori hanno partecipato anche rappresentanti dell´Unione Europea e del Ministero delle Politiche agricole e forestali. Questo è stato un anno sicuramente significativo per il Psr regionale, in quanto sono state recepite, a gennaio, le modifiche al Psr stabilite dalla Commissione Europea attraverso il cosiddetto "Health Check", ovvero la verifica dello stato di salute della Pac (Politica Agricola Comune), con l´obiettivo di rimodulare le priorità strategiche del Piano in virtù del Pre (Piano di Rilancio Economico) che l´Ue ha stilato per contrastare la crisi globale. Ma oltre al recepimento delle correttive comunitarie, è stata avviata un´analoga revisione a livello regionale che ha portato ad una rimodulazione della portata dei vari assi. "Siamo impegnati nella rapida applicazione dei piani relativi al Psr, sia per quanto riguarda le domande singole, che per le misure collettive", ha spiegato nel suo intervento introduttivo l´Assessore Violino. "L´obbiettivo è finanziare, attraverso gli scorrimenti delle graduatorie, più domande possibili, specialmente per quello che riguarda i Pif (Piani Integrati di Filiera), i Pit (Piani Integrati Territoriali) e le azioni collettive. Riteniamo infatti che queste misure siano strategiche per determinare e configurare il settore primario regionale e il mondo rurale in genere nei prossimi fondamentali anni". Una sfida acuita dalla profonda crisi economica e finanziaria che ha colpito il mondo agricolo regionale. "Dalla crisi, conclude Violino, si può uscire solamente attraverso azioni mirate e lungimiranti come il Psr, ma anche, ad esempio, il fondo di rotazione, uno strumento che ha dato risultati importanti. Ma il primo fondamentale passo è capire che da questo difficile momento usciremo con un volto diverso e solo attraverso scelte difficili, ma necessarie. Questa è l´unica strada possibile per inaugurare un New Deal agricolo nella nostra Regione".  
   
   
ZUCCHERIFICIO SAN PIETRO IN CASALE, RABBONI SCRIVE A LETTA E GALAN  
 
Bologna - Convocare urgentemente un “tavolo” per sbloccare la perdurante situazione di stallo del progetto di riconversione dell’ex zuccherificio di San Pietro in Casale (Bo) da parte dell’impresa saccarifera Sfir. E’ quanto chiede, in una lettera inviata al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, al ministro delle politiche agricole Giancarlo Galan e alla Presidenza del competente Comitato interministeriale, l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni. Nonostante un accordo già raggiunto nel luglio del 2007 e nonostante i tempi di scadenza degli ammortizzatori sociali previsti per i lavoratori, denuncia Rabboni “il progetto, che prevede il mantenimento in funzione dell’attività di stoccaggio e logistica dello zucchero e la costruzione di un impianto per la fabbricazione di contenitori biodegradabili per alimenti, risulta di fatto bloccato”, per ragioni che hanno a che fare con le mutate condizioni di mercato. Per questo Rabboni, che nei giorni scorsi ha avuto una riunione di verifica degli impegni con la Sfir, i sindacati e gli Enti locali, sollecita un incontro “per affrontare la situazione e valutare l’opportunità che l’azienda formuli un progetto alternativo”.  
   
   
NICOLA MINICHINO ELETTO PRESIDENTE DELLA COPAGRI BASILICATA  
 
Nicola Minichino è stato eletto presidente della Copagri di Basilicata nell’ambito del Terzo congresso regionale che si è svolto sabato scorso a Matera. Minichino, 49 anni, residente a Tricarico, perito agrotecnico, è presidente regionale dell’Ugc-cisl dal 2001. Rocco Bochicchio, Danilo Gerardi e Nicola Manfredelli, che sono stati eletti vicepresidenti, completano l’ufficio di presidenza che guiderà l’organizzazione per i prossimi quattro anni. All’assemblea congressuale ha partecipato il presidente nazionale, Franco Verrascina, che nell’occasione si è soffermato sulla difficile situazione del comparto agricolo nazionale e sui rischi, in particolare, che gravano sul settore primario lucano, da tempo alle prese con problematiche produttive e di mercato molto preoccupanti. “In tale scenario - ha affermato Verrascina - è urgente definire un moderno progetto di rilancio del grande potenziale agricolo italiano in cui la Basilicata, per il patrimonio di risorse che possiede, deve essere in grado di recuperare un ruolo da protagonista. L’impegno della Copagri - ha concluso Verrascina - sarà costante ed incisivo a tutti i livelli per recuperare la centralità dell’agricoltura nelle scelte istituzionali”.  
   
   
GESTIONE DEI RIFIUTI AGRICOLI FIRMATO A RAVENNA L´ACCORDO PER L´INDIVIDUAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO  
 
La Provincia, le associazioni di categoria e le centrali cooperative hanno sottoscritto il 15 giugno l´accordo di programma per la gestione dei rifiuti agricoli. L´accordo permette alle imprese agricole di semplificare e razionalizzare le procedure di recupero e smaltimento dei propri rifiuti, favorendo la raccolta differenziata, il recupero e il riciclaggio di tali tipologie di rifiuto e il loro corretto smaltimento, semplificando le procedure a carico delle imprese e aumentando l´efficacia dei controlli. Le imprese agricole che aderiranno all´accordo potranno smaltire contenitori vuoti di fitofarmaci bonificati, materiali plastici, oli esausti e altri rifiuti in due modi: la raccolta a domicilio su chiamata diretta oppure la raccolta a calendario presso luoghi di consegna e trasbordo. Con la raccolta a domicilio, le imprese potranno far ritirare i propri rifiuti agricoli direttamente nella propria azienda alla ditta abilitata che si occuperà di tutti gli adempimenti di legge.  
   
   
MOLISE: PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013, RIUNIONE DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA  
 
Oggi, con inizio alle ore 9,00, presso il Parco Archeologico di Altilia, si svolgerà la riunione del Comitato di Sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale (Psr) Molise 2007-2013. Parteciperanno ai lavori i rappresentanti della Comunità Europea e delle Istituzioni statali, nonché i referenti delle associazioni sindacali e di categoria agricola e ambientale, oltre ai responsabili regionali dei Fondi comunitari. Tra gli argomenti all´ordine del giorno, l´esame e l´approvazione del Rapporto di Esecuzione Annuale del Psr 2007-2013 della Regione Molise, relativamente all´anno 2009; l´esame della Relazione Annuale di Valutazione del Psr 2007-2013 della Regione Molise, anno 2010; l´informativa sullo stato di attuazione finanziaria e procedurale del Programma al 31.05.2010; l´informativa sulle azioni di informazione e di comunicazione relative all´attuazione del Psr 2007-2013; l´informativa sugli adempimenti amministrativi posti in essere per la chiusura del Programma Leader+. "Siamo l´unica tra le Regioni centro-meridionali - ha affermato l´Assessore Cavaliere - a non correre, al momento, alcun rischio di disimpegno dei Fondi europei per la fine dell´anno. Tale risultato è stato evidenziato anche dal Ministro Galan in sede di discussione alla Camera dei Deputati. Con il 2010 - ha concluso - abbiamo avviato la fase operativa del Psr, e al momento registriamo performance di spesa sostanzialmente positive".  
   
   
MANTOVA, CHEF "STELLATI" CUCINANO NELLA RSA  
 
 L´assessore alla Semplificazione e Digitalizzazione della Regione Lombardia, Carlo Maccari, ha partecipato ieri mattina all´evento "L´eccellenza per il sociale", tenutosi presso la Residenza sanitaria assistenziale (Rsa) Villa Aurelia, a San Michele in Bosco (Mn). Tra i presenti, il sindaco di Mantova, Nicola Sodano, il questore della città, Antonino D´aleo e il direttore dell´Asl, Piermario Azzoni. La giornata è stata organizzata per presentare il progetto "Dimissioni protette e continuità di cura". I vertici della Rsa Villa Aurelia hanno illustrato il programma di ampliamento della struttura e contestualmente un meccanismo innovativo in grado di ridurre i ricoveri di persone che potrebbero trovare a domicilio le stesse cure garantite in ospedale, migliorando la qualità della vita dei pazienti e assicurando la continuità assistenziale. Nel progetto, anche la costituzione di un nuovo centro diurno dedicato ai malati di Alzheimer. L´evento ha visto anche l´incontro di due eccellenze del territorio: quella gastronomica, rappresentata dalla cucina del ristorante Ambasciata di Quistello (Mn) e quella della ricettività ospedaliera. Per l´occasione, lo staff di uno dei ristoranti più blasonati d´Italia, guidato dalla famiglia Tamani, si è trasferito per un giorno nelle cucine della casa di cura, offrendo agli anziani ospiti un pranzo d´eccezione. "Una giornata speciale per i tanti anziani ospitati presso questo centro - ha commentato Maccari - che va interpretata, attraverso questo pranzo simbolico, come il segnale di voler far incontrare due mondi apparentemente distanti che nel loro campo riescono però a offrire il massimo della qualità e soprattutto l´efficienza del servizio, specie quando in gioco sono la salute e la qualità della vita dei pazienti ricoverati". "Esempi come questo - ha concluso Maccari - nel quale una struttura privata collabora fattivamente con il territorio per investire in continui miglioramenti del servizio, dimostrano come Regione Lombardia abbia visto giusto nel credere che realtà come questa abbiano tanto da offrire, rispondendo a un bisogno del territorio e investendo in progetti innovativi con un reale impatto sulla società".  
   
   
AGRICOLTURA BIOLOGICA IN SARDEGNA, VARATO IL PROGRAMMA DI RILANCIO  
 
Cagliari, - Dopo dieci anni il settore biologico torna al centro dell’agricoltura sarda. Il programma triennale di rilancio è stato presentato il 24 Giugno a Cagliari dal direttore generale di Laore Sardegna, Antonello Usai, e dall’assessore dell’Agricoltura Andrea Prato. Un piano che prevede pieno sostegno al settore, che nell’Isola conta più di 1.500 aziende, quasi 60 mila ettari di coltivazione e interessa le filiere orticola e frutticola, vitivinicola e olearia, cerealicola e zootecnica. "Questo programma - ha spiegato il direttore Usai - dopo anni di disinteresse a vari livelli vuole ridare vita a un settore dalle grandi potenzialità. Sono previste risorse per quasi 770mila euro e diverse azioni di intervento: prima di tutto, uno studio di settore per avere la fotografia esatta delle necessità degli operatori, commissionare specifiche indagini di mercato, stimare il potenziale produttivo, approfondire la propensione e la frequenza di consumo di prodotti biologici in 7 città sarde (Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano, Alghero, Olbia e Quartu), per cogliere eventuali trend legati al consumo individuale, nella ristorazione, nella ristorazione collettiva e in quella scolastica". Un’altra parte del piano sarà dedicata alla formazione tecnica e all’assistenza riservata agli operatori. Inoltre, sono previste azioni di sensibilizzazione e informazione sulle qualità dei consumi bio. L´assessore Prato ha poi ricordato l’impegno della Giunta sul settore e ricordato le azioni a sostegno del biologico previste nel Programma di sviluppo rurale 2007/2013, tra cui la misura 133 per la quale sono a disposizione 12 milioni di euro. "La Regione, dopo un periodo troppo lungo - ha spiegato l’assessore - vuole investire molto su questo comparto, creando le piattaforme su mercati internazionali privilegiando quelli ricchi e "freddi" (Nord Europa, Russia, Nord America) che sono molto ricettivi, ma anche su quello interno. A questo proposito, dobbiamo incentivare le famiglie ad acquistare e le mense a consumare il biologico sardo". Prato ha ricordato il protocollo d’intesa siglato l’altro giorno tra Regione, Laore e Anci che tra l’altro prevede delle premialità nei bandi per il servizio di ristorazione nelle mense scolastiche. Infine, l’assessore ha lanciato un appello agli operatori affinché si aggreghino per garantire un’adeguata quantità di prodotto a prezzi remunerativi da collocare sui mercati.  
   
   
PSR PUGLIA2007-2013, RIUNIONE DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA  
 
Oggi 29 giugno 2010 alle ore 10.00, presso l’Hotel Sheraton in Bari, si riunisce il Comitato di Sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale (Psr) della Puglia 2007-2013. Il Comitato di Sorveglianza, organo rappresentativo del partenariato socio-economico, a cui partecipano la Commissione Europea e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, è chiamato, domani, a confrontarsi e a decidere su importanti elementi di programmazione e attuazione del Psr. Più precisamente: la Relazione Annuale di Esecuzione per l’anno 2009; i criteri di selezione Health Check; le modifiche necessarie al programma per essere maggiormente idoneo ai bisogni di intervento del territorio; informativa sullo stato di avanzamento del programma; illustrazione delle attività di valutazione in itinere; illustrazione delle attività di informazione e comunicazione. “Si tratta – dichiara l’Assessore alle Risorse agroalimentari Dario Stefàno - di una occasione per fare il punto sullo stato di attuazione del programma e individuare con il partenariato eventuali modifiche necessarie in itinere, per rendere più efficace il Programma di Sviluppo Rurale. Occorre poi individuare i criteri di selezione dell’Health Check, che ha consentito di disporre di ulteriori significative risorse, pari a circa 135 milioni di euro, destinate alle grandi sfide del futuro individuate dalla Comunità Europea e cioè: cambiamenti climatici, energie rinnovabili, gestione delle risorse idriche, biodiversità, ristrutturazione del settore lattiero-caseario, infrastrutture per Internet a banda larga nelle zone rurali”.  
   
   
PESCA: FEDERCOOPESCA, RACCOGLIE INVITO DI GALAN PER RIDISEGNARE MISURE SETTORE  
 
 “Ora che il decreto sul fermo è stato firmato, possiamo metterci a lavoro per ridisegnare le misure per la pesca, raccogliendo l’invito del ministro Galan”. Così Massimo Coccia commenta il via libera del ministro al provvedimento sul fermo pesca 2010, adottato il 21 giugno scorso dall’Unità di crisi . Una misura, quella del fermo, che- secondo l´associazione - nelle prossime stagioni dovrebbe essere più flessibile, in linea con le caratteristiche delle diverse zone di pesca. La proposta della Federazione della Confcooperative prevede: introduzione di un sistema di gestione della pesca che faccia perno su un numero massimo di giornate di pesca nell’arco dell’anno, con ristoro economico per operatori e imprese. “Crediamo- prosegue Coccia-, come sottolineato dal ministro, che il fermo sia sola una delle misure da mettere in campo per affrontare le difficoltà del settore”. La Federcoopesca indica le priorità dell’agenda di lavoro dell’Unità di crisi: verifica dell’impatto dell’entrata in vigore del Regolamento comunitario 1967/2006; attuazione del sistema di fermo flessibile basato sul plafond di giornate di pesca; conferma della cassa integrazione; estensione alla pesca del regime speciale Iva agricolo;concessioni di deroghe per la pesca a strascico tra 0,7 e 1,5 miglia dalla costa per tutte quelle aree attualmente non comprese fra quelle in deroga; avvio di un piano di gestione per i rastrelli da natante; avvio del “Fondo per l’imprenditoria giovanile” nella pesca; costituzione di un gruppo di lavoro sulla legge delega, per identificare gli strumenti di regolazione utili per affrontare le nuove condizioni in cui il sistema pesca deve operare; costituzione di un gruppo di lavoro sulla Finanziaria 2011;dichiarazione dello stato di crisi per un utilizzo più agevole degli ammortizzatori sociali;iniziative utili a combattere il fenomeno del caro gasolio (accordo con Assopetroli per sconto sui prodotti petroliferi).“Tutto ciò - conclude Coccia- con la consapevolezza che lo stato di crisi della pesca potrebbe peggiorare quando in autunno saremo chiamati a fronteggiare le ulteriori conseguenze dei limiti posti dalle normative internazionali (pesca del latterino, sciabiche e reti a circuizione senza chiusura, divieto di pesca del pesce spada, per citare alcuni degli argomenti sul tavolo). Federcoopesca c´è e ci sarà e, come ha sempre fatto, darà il proprio sostegno e il proprio contributo di idee e di proposte”.  
   
   
PESCA, SICILIA: DECRETO MINISTRO GALAN BUON PUNTO DI PARTENZA  
 
 Palermo - Dalla Sicilia arriva un plauso al ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Giancarlo Galan, che il 23 giugno ha dato parere favorevole all´avvio del fermo temporaneo straordinario della pesca, per strascico e volanti, di trenta giorni continuativi. Con il decreto del ministero si coniugano le esigenze di sostenibilita´ e le misure compensative ai pescatori, utilizzando gli strumenti della Cassa integrazione in deroga per gli imbarcati, e per le imprese con gli strumenti finanziari del Fondo europeo della Pesca. "Il lavoro dell´Unita´ di crisi e il decreto del Ministro Galan - spiega Titti Bufardeci, assessore alle risorse agricole e alimentari della Regione siciliana - hanno sostanzialmente accolto le nostre richieste per fare fronte a questo momento critico". La Sicilia continuera´ ad essere parte attiva per cercare di modificare, in sede comunitaria, le nuove prescrizioni e i limiti introdotti nel settore, dal Regolamento Mediterraneo per la Pesca. "Rimaniamo convinti - spiega Bufardeci - di potere confutare sul piano scientifico alcune delle limitazioni imposte dal Regolamento e ci batteremo per preservare la nostra tradizione marinara ed enogastronomica. Intanto, possiamo affrontare con maggiore serenita´ questo momento critico. Siamo consapevoli di quanto si debba fare sia per la salvaguardia degli ecosistemi marini e delle risorse biologiche del mare, sia per tutelare i pescatori e la continuita´ economica delle loro attivita´".  
   
   
PESCA: IN ABRUZZO FERMO BIOLOGICO A SETTEMBRE IL 6 LUGLIO A STRASBURGO VERTICE CON LA COMMISSARIA DAMANAKI  
 
 Pescara - Lo slittamento da agosto a settembre del fermo biologico della pesca per il solo Abruzzo, tra le regioni che si affacciano sul mare Adriatico, è una delle principali misure inserite nel decreto firmato il 23 giugno dal Ministro per le Politiche agricole e della Pesca, Giancarlo Galan. Ad illustrarne i contenuti è stato, il 24 giugno, a Pescara, nel corso di una conferenza stampa, l´assessore alla Pesca, Mauro Febbo. "Questa è una notizia importante non solo per la marineria abruzzese ma anche per il mondo della ristorazione e quindi anche per il turismo - ha sottolineato l´assessore - ma il decreto non ci soddisfa del tutto. Avremmo preferito, infatti, un fermo biologico più lungo, di più ampio respiro oltre a misure strutturali per il comparto. Inoltre, ritengo che non sia possibile discutere ed, al tempo stesso, prendere decisioni su una tematica così importante, in così poco tempo e soprattutto quando la situazione era quasi compromessa. Va detto, comunque, ad onor del vero - ha continuato Febbo - che sono completamente a carico del Governo i trenta giorni di cassa integrazione in deroga previsti per i dipendenti imbarcati delle marinerie. Agli armatori, invece, saranno riconosciuti rimborsi giornalieri, da 265 a 515 euro, a seconda della stazza delle imbarcazioni, per quindici giorni. A tal proposito - ha aggiunto - chiederemo ai nostri parlamentari, in sede di conversione in legge del decreto Galan, di intervenire sia per correggere questa discrepanza che per dotare le marinerie di strumenti di sostegno più ampi che, quindi, consentano alla fauna ittica dell´Adriatico di ripopolarsi in maniera consistente". Per il futuro, inoltre, Febbo ha auspicato che "le misure e gli interventi relativi alla pesca siano frutto di programmazione e non vengano adottati solo per tamponare l´emergenza". L´assessore ha, poi, comunicato la notizia dell´avvenuta convocazione per il prossimo 6 luglio, a Strasburgo, sede del Parlamento europeo, di un incontro con la Commissaria Europea agli affari marittimi ed ala pesca, Maria Damanaki, per affrontare la problematica delle nuove norme europee sul piccolo strascico contenute nel regolamento sul Mediterraneo 1967 del 2006 che mette in grossa difficoltà l´intera marineria nazionale. "Anche l´ottenimento di questo incontro non è cosa da poco - ha rimarcato Febbo - e la circostanza di vedere, per la prima volta, unite tutte le marinerie del medio e basso Adriatico ci permette il tentativo di far modificare un regolamento che, oltretutto, sembra anche essere superato dal punto di vista scientifico".  
   
   
PESCA IN SICILIA: ECCO LE REGOLE PER LE RETI DA TRAINO  
 
 Palermo - Con una nota del Ministero delle politiche agricole e forestali, in risposta alle richieste formulate dal dipartimento della Pesca della Regione siciliana, e´ stato stabilito che l´uso delle reti da traino e´ consentito negli specchi di mare antistanti la Sicilia nella fascia compresa tra 0,7 e 1,5 miglia dalla linea di costa, a condizione che i fondali marini non siano inferiori all´isobata di 50 metri. La deroga non si applica alle zone di tutela biologica, alle aree e alle riserve marine e a tutte quelle zone dove sussiste, in base alla normativa vigente, il divieto di pesca.  
   
   
AOSTA: CONSEGNA DEGLI ATTESTATI DI CASARO  
 
L’assessorato dell’agricoltura e risorse naturali informa che martedì prossimo, 29 giugno 2010, alle ore 15, nella sede dell’Assessorato in località Grande Charrière a Saint-christophe, saranno consegnati gli attestati di qualifica del corso di “Addetto qualificato casaro”, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta e organizzato dall’Institut Agricole Régional. Alla cerimonia di consegna saranno presenti l’Assessore Giuseppe Isabellon e, per l’Iar, il coordinatore del progetto Andrea Barmaz. Riceveranno gli attestati i tredici corsisti che hanno superato l’esame finale, sette donne e sei uomini, di cui nove tra i 20 e i 30 anni e quattro tra i 30 e i 50 anni. Sette operano già nella propria azienda. L’attività formativa si è articolata in 408 ore di corso, di cui 256 ore di lezioni teoriche in aula, 48 di formazione pratica in caseificio e 104 di stage individuale. Il progetto del corso è nato dall’esigenza di migliorare le produzioni agroalimentari, in particolare quelle della filiera lattiero-casearia, attraverso il rafforzamento della preparazione delle risorse umane, nell’obiettivo di riuscire a coniugare le trasformazioni tradizionali con le nuove tecnologie. La figura professionale di addetto qualificato casaro opera nel processo di trasformazione del latte, realizzando prodotti caseari freschi e stagionati, applicando procedure di trattamento e trasformazione di tipo meccanico, fisico, chimico o biotecnologico.  
   
   
PESCA: 2,4 MILIONI PER PROMUOVERE PRODOTTO SICILIA NEL MONDO  
 
Con le risorse del Fondo europeo per la pesca, la Regione siciliana sta lanciando una campagna di comunicazione integrata per valorizzare, promuovere e sviluppare nuovi mercati per i prodotti della pesca e dell´acquacoltura siciliane. Il servizio sara´ affidato con una gara; la documentazione integrale e´ disponibile sul sito ufficiale del dipartimento degli Interventi per la Pesca, http://pti.Regione.sicilia.it/  (link: La nuova struttura, Assessorato delle Risorse Agricole e Alimentari, Dipartimento degli Interventi per la Pesca). Per realizzare la campagna di comunicazione, i cui contenuti sono stati presentati alla Cabina di regia per le attivita´ di comunicazione insediata nella sede della Presidenza della Regione siciliana, il dipartimento regionale per la Pesca mettera´ a disposizione 2,4 milioni di euro del Fep (Fondo europeo per la Pesca, misura 3.4), che dovranno essere utilizzati per iniziative, di risonanza regionale e nazionale/internazionale, da svolgere a stretto contatto con la realta´ del mondo della pesca, con le organizzazioni di produttori e con le organizzazioni professionali riconosciute, con l´obiettivo di promuovere le tradizioni marinare locali e la stagionalita´ del nostro prodotto. La gara prevede la realizzazione di due linee di intervento: la prima riguarda l´organizzazione di un road show promozionale e informativo itinerante, mentre la seconda concerne l´ideazione e la realizzazione di campagne promo-pubblicitarie e informative sui media. Secondo quanto previsto dal capitolato, il road show promozionale dovra´ essere realizzato con l´ausilio di un mezzo polifunzionale di grande impatto visivo (almeno 13 m di lunghezza). Il calendario del road show dovra´ contemplare lo svolgimento di almeno quattro tappe in Italia (Milano, Torino, Parma e Verona) e altrettante all´estero (Parigi, Vienna, Francoforte e Mosca). Durante le tappe del road show si dovranno realizzare attivita´ di promozione e di educazione alimentare rivolte ai consumatori, con il coinvolgimento di nutrizionisti ed operatori del settore quali pescatori, grossisti, ristoratori, dettaglianti, imprenditori dell´industria ittica e conserviera, prevedendo sia momenti educativi finalizzati ad una maggior conoscenza del prodotto ittico, delle sue varieta´, proprieta´ e stagionalita´ che degustazioni. Inoltre, dovranno essere organizzati seminari e workshop per la creazione di nuovi contatti di tipo istituzionale e commerciale e per la realizzazione di scambi tra operatori del settore ittico finalizzati a confrontare esperienze e conoscenze riguardanti tradizioni marinare, tecniche di pesca, gastronomia e folklore. La seconda linea di intervento prevede la realizzazione di campagne promo-pubblicitarie e informative sui media per migliorare l´immagine dei prodotti della pesca e dell´acquacoltura e del settore della pesca regionale. La campagna, di carattere istituzionale, dovra´ supportare lo svolgimento delle tappe del road show con apposite iniziative promo pubblicitarie.  
   
   
LOMBARDIA: PRODOTTI LOCALI VOCE DEL TERRITORIO  
 
L´agricoltura è tra le priorità della Regione Lombardia e le imprese agroalimentari sono un motore del made in Italy e protagoniste dell´export europeo. Lo ha ribadito l´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, Giulio De Capitani, intervenendo ieri, al Palazzo delle Stelline, al convegno a tema promosso dalla rappresentanza di Milano dell´Unione europea e dall´Ufficio di Milano del Parlamento europeo. "L´attenzione della Regione Lombardia al settore dell´agricoltura e alle sue imprese - ha detto l´assessore De Capitani - si è tradotta, oltre che nella consueta attività, nell´istituzione di una Commissione consiliare ad hoc, l´ottava, esclusivamente dedicata all´Agricoltura". De Capitani ha ricordato l´attenzione dell´Unione europea alla produzione agricola e all´industria agroalimentare. "Ciò che è stato alla base delle politiche europee per l´agricoltura in passato - ha sostenuto l´assessore - non è più attuale, oppure, meglio, non lo è in forma esclusiva. Oggi serve una maggiore attenzione al consumatore e, sul fronte produttivo, occorre semplificare le procedure, proprio come Regione Lombardia ha scelto di fare istituendo un assessorato dedicato a questi compiti". "Oggi il consumatore non si rende conto - ha aggiunto De Capitani - cosa ci sia dietro un prodotto alimentare che proviene, per dire, da un caseificio mantovano o da un salumificio brianzolo. Per questo è importante non solo fare conoscere i prodotti del territorio a chi in quel territorio vive, ma anche fuori dai suoi confini, perché anche il consumatore, per esempio, dell´estremo Oriente possa conoscerli, distinguerli e apprezzarli. In questo campo, Regione Lombardia è attivamente impegnata". "Per promuovere i prodotti tipici - ha spiegato De Capitani - occorre però che leggi, regolamenti e direttive cessino di essere solo strumenti di una burocrazia, nazionale e comunitaria, poco attenta alle reali esigenze delle imprese, ma siano attenti alle esigenze dei consumatori e alla tutela vera delle imprese agroalimentari". "Un capitolo importante è quello delle truffe - ha affermato l´assessore -. Tutte queste azioni illecite meritano di essere perseguite con la massima decisione, perché attentano a un diritto, quello della verità dell´informazione alimentare, per il quale i consumatori europei spendono molti soldi". "Un prodotto alimentare locale - ha concluso De Capitani - racconta, insieme al suo profumo, tutta la storia del suo territorio, la cultura, le sue tradizioni: elementi irripetibili in un prodotto di massa, magari realizzato in una fabbrica robotizzata o, peggio, in un improbabile laboratorio dall´altra parte del mondo. Regione Lombardia sostiene le sue aziende agroalimentari come ambasciatrici del ´made in Lombardy´ aiutandole a essere protagoniste sul mercato europeo".  
   
   
PESCHE E NETTARINE - DISCRETO AVVIO DELLA CAMPAGNA. A BOLOGNA UNA RIUNIONE DELLA CONSULTA AGRICOLA E DEI PRODUTTORI.  
 
Bologna - Una previsione di minor produzione nazionale di pesche e di percoche (-5%) e di nettarine (-8%), più marcata in Emilia-romagna (-17% le pesche, -20% le percoche, - 19% le nettarine) rispetto al 2009, soprattutto dopo le violente grandinate dei giorni scorsi. Un avvio di campagna discreto, con prezzi alla produzione superiori a quelli dello scorso anno, per ora senza sovrapposizioni di produzione, senza un’eccessiva pressione da parte dei Paesi concorrenti (Spagna e Grecia) e con la positiva apertura dei mercati in Russia e nei Paesi dell’Est dopo il blocco del 2009. Questo, in estrema sintesi, il quadro produttivo e commerciale emerso dalla riunione della Consulta agricola e dei rappresentanti delle Organizzazioni dei produttori ortofrutticoli dell’Emilia-romagna, convocata dall’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni, per fare il punto sulla situazione del settore, soprattutto in un comparto – quello peschicolo – delicato e di estrema importanza. Sulla base dei dati produttivi ed economici forniti dal Centro servizi ortofrutticoli, integrati da quelli degli operatori presenti, la situazione appare molto simile a quella del 2008, anche se pesano fortemente gli effetti della crisi economica sui consumi. “Quello che dobbiamo rilevare – osserva l’assessore Rabboni – è che permangono rapporti non positivi tra produzione e grande distribuzione e tra produzione e industria di trasformazione”. Non solo: il minor raccolto di quest’anno può incidere sui costi complessivi dell’azienda agricola, erodendone ulteriormente il reddito messo già a dura prova dalla crisi del 2009. Proprio per sollecitare rapporti non conflittuali ed affermare nuovi criteri e regole per una più equa redistribuzione del valore a favore dei produttori ortofrutticoli, Rabboni ha chiesto nei giorni scorsi al ministro delle politiche agricole Galan di farsi portavoce presso il Governo per realizzare – sull’esempio di quanto accaduto in Francia – un accordo fra mondo agricolo e grande distribuzione. “Fino ad ora non c’è stata alcuna risposta” commenta l’assessore. “Noi comunque chiederemo ancora l’intervento del ministro. Se non avremo risultati a livello nazionale, avvieremo un confronto a livello regionale. Nel frattempo stiamo lavorando, in accordo con il mondo agricolo, ad una serie di proposte – rapporto tra produzione e Gdo, ruolo delle organizzazioni dei produttori nella Pac dopo il 2013, promozione dell’immagine del settore e dei consumi, regole fitosanitarie di reciprocità negli scambi commerciali tra Paesi - da discutere ed approvare nel ‘G 20 dell’ortofrutta’ che si terrà alla prossima edizione di Macfrut in ottobre”.  
   
   
APPROVATE IN SICILIA DISPOSIZIONI PER RIMBORSI PERONOSPERA  
 
Palermo - Con decreto del dirigente generale del dipartimento per gli Interventi strutturali in agricoltura della Regione siciliana sono state approvate le disposizioni applicative dell´aiuto previsto dall´articolo 81 della legge regionale 12 maggio 2010, n. 11, per i rimborsi ai viticoltori che hanno subito danni a causa dell´eccezionale attacco di peronospora nell´anno 2007. Il decreto indica le aree soggette alla calamita´. Provincia di Trapani: intero territorio provinciale; provincia di Agrigento: intero territorio provinciale; provincia di Palermo: intero territorio provinciale; provincia di Caltanissetta: limitatamente al Comune di Gela; provincia di Ragusa: limitatamente ai Comuni di Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Ispica e Vittoria. Con apposito avviso da pubblicare nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana sara´ data notizia della pubblicazione della registrazione dell´esenzione del regime di aiuti sul sito web della direzione generale dell´Agricoltura e dello Sviluppo rurale della Commissione europea e saranno aperti i termini per la presentazione delle istanze. "E´ un passo avanti - spiega l´assessore regionale alle Risorse agricole Titti Bufardeci - per rendere concreti gli interventi previsti con la legge finanziaria, che ha stanziato 30 milioni di euro per fronteggiare i danni causati dalla peronospora".  
   
   
DAL LATTE ALLA MOZZARELLA IN DUE ORE: LA FILIERA CORTISSIMA DELLA SARDEGNA CONTRO LA MOZZARELLA BLU  
 
Cagliari - La filiera cortissima e la velocità dei passaggi dal latte appena munto alla produzione sono l’unica difesa in mano al consumatore contro la "mozzarella blu". Il latte e le mozzarelle della Sardegna rispondono ai requisiti di sicurezza, tracciabilità, fragranza, freschezza e bontà. Una dimostrazione “in diretta” della qualità di queste produzioni è avvenuta oggi ad Arborea, nell’Oristanese, dove l’assessore regionale dell’Agricoltura Andrea Prato, accompagnato dal presidente della 3A Plinio Magnani (realtà che raccoglie in Sardegna il 90 per cento del latte vaccino e produce i 2/3 delle mozzarelle isolane), ha guidato la stampa in un brevissimo tour per illustrare tutte le fasi di lavorazione, dall’allevamento delle mucche (inizio tour, ore 11) passando per il conferimento del latte alle analisi in laboratorio fino al confezionamento delle mozzarelle per la vendita (fine tour, ore 12.30). “La qualità nasce dalla stalla e arriva, nel giro di due ore, alla mozzarella pronta all’acquisto. Uno dei segreti della genuinità di questi prodotti – ha spiegato l’assessore Prato – è prima di tutto il latte: a differenza di quanto avviene in alcune altre realtà produttive, qui non abbiamo bisogno di comprarlo o importarlo, ma lo produciamo. L’immediato vantaggio è che il latte, non facendo migliaia di chilometri, non perde le sue qualità organolettiche ed è la base migliore per le mozzarelle che vengono realizzate in neanche due ore dalla raccolta del latte”. Altro vantaggio: la filiera a km zero fa sì che le mozzarelle non debbano subire trattamenti con soda e sbiancanti (peraltro vietati dalle normative) per aggiustare il ph di un latte magari già vecchio e “stanco”. L’assessore ha poi invitato le famiglie e i consumatori sardi a non limitarsi a osservare l’etichetta né a farsi ingannare da marche che richiamano in modo subdolo l’agro-alimentare italiano o sardo. Antonello Usai, direttore generale di Laore Sardegna, ha sottolineato invece il vantaggio per il consumatore di mangiar sardo: “Le nostre mozzarelle sono sicure anche perché nascono da un latte di allevamenti indenni da brucellosi, tubercolosi e leucosi. La tracciabilità e i metodi di lavorazione controllati uno a uno sono la migliore garanzia per chi le consuma”. Durante il tour, cominciato dall’allevamento dell’azienda Taviani, sono stati spiegati tutti i passaggi di produzione, a partire dall’importanza delle condizioni di allevamento e dell’alimentazione, tutta a base di orzo, foraggio e mais prodotti in loco. Subito dopo, la mungitura e la raccolta del latte nelle autocisterne termiche fino all’arrivo nello stabilimento, dove vengono attuati diversi controlli in laboratorio sul latte, poi sull’acqua e successivamente sulle mozzarelle prima del loro confezionamento. Ogni anno in Sardegna si producono circa 5 milioni e mezzo di chili di mozzarelle.  
   
   
TRENTINO: IL PIANO REGIONALE PER IL CENSIMENTO GENERALE DELL´AGRICOLTURA  
 
La Giunta del 25 giugno , su proposta del presidente Lorenzo Dellai, ha approvato il Piano regionale per il censimento generale dell´agricoltura che si terrà il prossimo autunno. 22.500 sono le aziende stimate che saranno interessate dell´indagine, la quale andrà a rilevare la struttura, le modalità di conduzione e le modifiche intercorse fra il censimento precedente, avvenuto nel 2000, e questo. Attraverso questa delibera viene ufficializzata l´organizzazione locale della rete di rilevazione del prossimo censimento nazionale dell´agricoltura, che partirà nell´autunno del 2010. Il censimento è un adempimento statistico che si basa su regolamenti comunitari ed è presente nel programma statistico nazionale, ovvero nel documento che individua l´insieme delle statistiche ufficiali per la conoscenza del territorio italiano. Soggetto competente allo svolgimento di questa attività è il Servizio statistica della Provincia autonoma di Trento, al quale è delegato il compito di coordinare, organizzare ed effettuare il censimento sul territorio trentino. Il Piano di censimento approvato oggi dalla Giunta, che descrive la rete di rilevazione sul territorio e le modalità di attuazione dell´indagine censuaria, è stato concordato con l´Istat e portato all´attenzione del Consiglio delle Autonomie. Il censimento dell´agricoltura trentina sarà la prima rilevazione della tradizionale tornata censuaria che si effettua ogni 10 anni. Nel 2011 sono già in programma il censimento della popolazione e delle abitazioni, la rilevazione delle popolazioni di lingua ladina, mochena e cimbra, il censimento dell´industria e quelle delle associazioni no profit.  
   
   
AGRICOLTURA IN ABRUZZO:TUTTO OK DAL COMITATO DI SORVEGLIANZA PSR NESSUN RISCHIO DISIMPEGNO RISORSE;SI PUNTA ALLA PREMIALITA´  
 
Pescara - Nessun pericolo di disimpegno dei fondi europei relativi al Piano di Sviluppo Rurale della Regione Abruzzo. Anzi, obiettivo della Regione Abruzzo, è quello di superare il 100% della spesa per ottenere una premialità che si tradurrebbe in ulteriori risorse comunitarie. E´ quanto emerso, ieri, a Pescara, al termine dei lavori del Comitato di Sorveglianza per il Piano di Sviluppo rurale della Regione Abruzzo, presieduto dall´assessore all´Agricoltura, Mauro Febbo, che si è tenuto alla presenza di funzionari della Commissione Europea-dg Agricoltura, del Ministero per le politiche agrivcole e forestali, dell´Inea, dell´Ismea, della Rete Rurale e dei rappresentanti delle organizzazioni professionali. "Sono stati esaminati i bandi pubblicati - ha detto l´assessore Febbo - ed è risultato chiaro come, nel giro di poco tempo, si sia recuperato il ritardo accumulato in precedenza sia a causa dell´inefficienza del precedente governo di centro sinistra che a seguito dei problemi causati dal sisma dell´anno scorso". Il Comitato di Sorveglianza, in particolare, si è espresso a favore della proposta di estendere la Misura 214-azione 4, (prati-pascoli), alle zone montane del fucino (B2). Ora toccherà alla Commissione Europea fornire il parere definitivo. "Anche questo è un altro risultato importante ascrivibile all´impegno di questi mesi - ha aggiunto Febbo - visto che si tratta di un provvedimento che favorisce un gran numero di agricoltori, penalizzati dalla prima stesura del Piano di Sviluppo Rurale fatta dalla Giunta Del Turco". L´assessore Febbo ha, inoltre, prospettato l´apertura della Misura 112 per i giovani agricoltori al primo insediamento, misura che già ha riscosso successo nel precedente bando ed è ancora molto richiesta.  
   
   
VALLE D’AOSTA: SCADENZA DOMANDE DI CONTRIBUTO PER I CONSORZI DI MIGLIORAMENTO FONDIARIO  
 
 L’assessorato dell’agricoltura e risorse naturali comunica che mercoledì prossimo, 30 giugno 2010, alle ore 16, scadranno i termini per la presentazione delle domande di contributo inerenti le spese di gestione e di funzionamento sostenute nell’anno 2009 dai Consorzi di Miglioramento Fondiario costituiti o riconosciuti ai sensi del regio decreto 13 febbraio 1933, n. 215, dalle Consorterie riconosciute ai sensi della legge regionale 5 aprile 1973, n. 14, e dagli enti gestori di opere irrigue. Le domande dovranno pervenire alla Direzione politiche comunitarie e miglioramenti fondiari (Ufficio consorzi, contabilità e segreteria, località Grande Charrière 66, Saint-christophe, tel. 0165.275408/0165.275228, fax 0165.275290).  
   
   
RINVENUTA IN VALLE D´AOSTA LA PRESENZA DEL CINIPIDE GALLIGENO, INSETTO NOCIVO PER IL CASTAGNO  
 
L’assessorato dell’agricoltura e risorse naturali informa che è stata rilevata in Valle d’Aosta, e precisamente nei comuni di Lillianes, Pont-saint-martin, Donnas, Montjovet, Aosta, Saint-christophe e Pollein, la presenza del cinipide galligeno del castagno (nome scientifico Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu), una piccola vespa, originaria del nord della Cina, ritenuta uno degli insetti più nocivi per il castagno. La presenza di questo nuovo parassita costituisce una grave minaccia per la castanicoltura locale, poiché può causare un calo della produzione di castagne e un deperimento delle piante. Anche se il cinipide non provoca danni diretti ai frutti, la sua presenza compromette lo sviluppo vegetativo e la produttività. I trattamenti chimici, già sperimentati altrove, sono risultati inefficaci. L’eliminazione di tutte le galle (ingrossamenti di forma tondeggiante e dimensioni variabili da 0,5 a 2 cm di diametro, di colore verde o rossastro) dalle piante può rallentarne la diffusione, ma tale operazione deve essere fatta prima dello sfarfallamento degli adulti, ossia prima della fine del mese di giugno. Sulla base dell’esperienza di altre regioni che hanno visto la comparsa, già da qualche anno, del cinipide, si ritiene che l’unica prospettiva per il futuro sia la convivenza, accompagnata dall’introduzione, come è già avvenuto in Piemonte, di un’altra piccola vespa come antagonista naturale, il Torymus sinensis, che si nutre delle larve del parassita e che, nell’arco di alcuni anni, potrebbe riportare la situazione all’equilibrio. Per facilitare l’individuazione delle aree infestate e l’adozione di opportune misure di contenimento, si chiede alla popolazione di segnalare il rinvenimento dei sintomi caratteristici della presenza del cinipide all’Ufficio servizi fitosanitari dell’Assessorato (tel. 340/0634624, segreteria 0165/275401) oppure alle Stazioni forestali e, dove possibile, di distruggere tempestivamente le galle rinvenute, tagliandole e bruciandole, per rallentare la diffusione del parassita. Il cinipide depone le uova durante l’estate all’interno delle gemme dei castagni, da cui nascono le larve che, in un primo momento, crescono lentamente senza che si manifesti alcun sintomo, impedendo l’identificazione immediata delle piante infestate. Nella primavera successiva si ha, invece, un rapido sviluppo del parassita, il quale interferisce con lo sviluppo delle gemme e provoca la formazione delle caratteristiche galle. La presenza in Europa del cinipide galligeno del castagno è stata segnalata per la prima volta nella primavera del 2002, in una zona pedemontana del Piemonte, a sud di Cuneo, e da allora si è diffuso con rapidità in altre regioni. Dal 2007 l’insetto è diventato oggetto di un decreto di lotta obbligatoria che impone alle regioni misure di lotta, restrizioni al settore vivaistico e il monitoraggio territoriale. Per questa ragione, dal 2008 l’Ufficio servizi fitosanitari dell’Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali ha istituito una zona di monitoraggio, risultata indenne fino all’anno scorso.  
   
   
MUSEO DEL VINO A CALDARO: DAL PRIMO LUGLIO IL GIOVEDÌ LUNGO  
 
Bolzano - Torna dal primo luglio al Museo del vino a Caldaro il tradizionale giovedì lungo. Ogni giovedì di luglio e agosto apertura prolungata dalle 20 alle 22. L’ingresso è libero. Con luglio riparte al Museo del vino a Caldaro l´iniziativa di successo del giovedì lungo, . Ogni giovedì di luglio e agosto apertura prolungata dalle 20 alle 22. L’ingresso è libero. Ripartono contemporaneamente anche le visite guidate mattutine. L’appuntamento per tutti gli interessati è ogni mercoledì alle 10 nella Piazza Principale di Caldaro davanti alla sede dell’Associazione turistica. Da lì i partecipanti verranno accompagnati per la visita della durata di un’ora circa. Alla fine verrà loro offerto un bicchiere di vino di produzione locale. Iscrizione presso l’Associazione turistica di Caldaro allo 0471 963169 o via mail a info@caldaro.Com. Situato nel cuore di Caldaro, nella zona vinicola per eccellenza dell’Alto Adige, il Museo provinciale del vino accompagna i visitatori in un affascinante viaggio alla scoperta delle varietà di vigneti locali. La collezione di utensili, torchi, contenitori di vetro e ceramica e i preziosi documenti storici fanno luce sulle tecniche e le tradizioni della viticoltura e della vinificazione altoatesina. Ulteriori informazioni sul museo al numero 0471 963168 o visitando il sito www.Museodelvino.it.  
   
   
BOLZANO: VITICOLTORI MOLDAVI FORMATI ALLA SCUOLA LAIMBURG  
 
Una trentina di viticoltori dalla Moldavia frequentano per alcune settimane un soggiorno di studio e formazione alla scuola Laimburg specializzata in viticoltura, frutticoltura e giardinaggio. Con il sostegno dell´Ue e del governo italiano, diventeranno a loro volta formatori nel settore della vinicoltura nel loro Paese. "Moldova Wine Training" è il nome del programma di formazione che i viticoltori moldavi frequenteranno fino a metá luglio in Alto Adige. Il progetto intende aprire nuove opportunità ai partecipanti: "Con l´embargo russo del 2006 il nostro principale mercato di riferimento è crollato", spiega Sergei Weschka, responsabile di un´azienda vinicola e presidente dell´associazione di settore. Da qui l´esigenza dei produttori moldavi di individuare metodi diversi per migliorare la preparazione e la commercializzazione del vino locale, allacciare nuovi contatti e trovare nuovi investitori. In questo ambito rientra il progetto "Moldova Wine Training" che ha aperto le porte della scuola Laimburg a 30 viticoltori moldavi. L´esperienza prevede visite ad aziende, informazioni teoriche e pratiche, scambi di knowhow e conoscenze su tutto quanto ruota attorno a produzione e promozione del vino. La Moldavia dispone infatti di una lunga tradizione in materia e delle migliori condizioni climatiche per la viticoltura, ma ha necessità di aggiornare il settore. La superficie coltivata è pari a 105mila ettari (molto più vasta di quella dell´Alto Adige), vengono prodotti Sauvignon, Chardonnay, Gewürztraminer, Riesling, Merlot, Cabernet e varietà locali come il Feteaska.