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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Dicembre 2010
BRUXELLES: S’INTITOLA "AGENDA PER I BOSCHI DI MONTAGNA" E CONTIENE UNA SERIE DI PRINCIPI DI RIFERIMENTO E DI PROPOSTE DI MISURA PER LA POLITICA DI SVILUPPO RURALE DELLE FORESTE MONTANE OLTRE IL 2013.  
 
Il 2 dicembre a Bruxelles, i rappresentanti del Tirolo, dell’Alto Adige/südtirol, del Trentino, della Baviera e del Ministero forestale austriaco hanno presentato e consegnato ai referenti della Commissione e del Parlamento Europeo il documento, frutto del lavoro messo in campo in questi mesi dalle strutture tecniche delle regioni alpine coinvolte nel progetto. L´agenda per i boschi di montagna mette in evidenzia il valore che i boschi di montagna assumono rispetto ai temi della stabilità del territorio e della sicurezza delle popolazioni, della biodiversità, del contrasto ai cambiamenti climatici, della regimazione idrica, del paesaggio e, più in generale, dello sviluppo socio economico delle terre di montagna. In prefazione il documento sottolinea come la salvaguardia ed il miglioramento della capacità del bosco di erogare le sue funzioni, siano un obiettivo di pubblico interesse che può essere garantito solo se la pianificazione e l’applicazione delle misure sono calate in un adeguato contesto socio economico. Da qui, l’esigenza di politiche attive per la conservazione, la gestione e il miglioramento dei boschi montani, anche come contributo al mantenimento degli equilibri paesaggistici tipici delle zone rurali e montane che, tra le altre cose, esprimono l’identità delle popolazioni che su questi territori vivono. Tra le misure contenute nel pacchetto, di particolare significato quelle volte a migliorare la competitività dell’economia forestale e del valore economico del bosco, nonché quelle finalizzate a garantire adeguato sostegno agli investimenti non remunerativi necessari ad assicurare il mantenimento dei popolamenti forestali in condizioni di efficacia e funzionalità. "Fare rete al fine di definire strategie organiche condivise per far fronte a problematiche comuni ai territori di montagna - evidenzia il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai - rappresenta oggi una priorità ed una necessità. Attraverso questa iniziativa comune abbiamo inteso porre all´attenzione degli organismi europei i valori, le specificità e le esigenze particolari che esprimono le comunità di montagna. I boschi contribuiscono al paesaggio delle nostre regioni e rappresentano, anche sul piano economico, un valore inestimabile che richiede politiche attive di gestione, miglioramento e valorizzazione, si pensi ad esempio alle opportunità connesse alla valorizzazione del legno ai fini dell´edilizia sostenibile o delle politiche energetiche". “Non c’è dubbio che una delle priorità del prossimo futuro - sono le parole dell’assessore all’agricoltura, foreste, turismo e promozione Tiziano Mellarini - è quella di scongiurare il rischio dell’abbandono dei boschi e più in generale dei territori di montagna. È dunque necessario che le specificità espresse dalle aree montane vengano riconosciute e si definiscano misure specifiche di sostegno e valorizzazione coerenti con tale riconoscimento. Da questo dipende la qualità della vita per le popolazioni di montagna che rappresentano circa il 20% della popolazione europea complessiva”. L´agenda si chiude sottolineando la necessità di continuare ad assicurare investimenti in sensibilizzazione, educazione ambientale e formazione al fine di far crescere consapevolezza, senso di responsabilità e, più in generale, cultura della montagna. Allo stesso modo, viene formulata la proposta di istituire un network europeo sul bosco montano, attivare iniziative di collaborazione transfrontaliera e promuovere partnership tra proprietari forestali, comunità locali, istituzioni, utenti e i diversi portatori di interesse. "Abbiamo fornito il nostro contributo in modo convinto e responsabile, attraverso un lavoro di raccordo e collaborazione con i colleghi delle regioni alpine che condividono con noi visione e criticità - evidenzia Romano Masè, dirigente generale del Dipartimento provinciale Risorse forestali e montane, che ieri ha partecipato all´evento di presentazione a Bruxelles -. Lo abbiamo fatto con largo anticipo rispetto alle scadenze della pianificazione dello sviluppo rurale, proprio per favorire e stimolare un dibattito positivo rispetto al tema dei boschi di montagna. Non abbiamo richiesto trattamenti privilegiati ma, assumendoci tutte le nostre responsabilità, abbiamo voluto mettere in risalto i valori e le specificità che caratterizzano i boschi e i territori di montagna. Garantirne la gestione attiva rappresenta una necessità per il futuro; da essa dipende la vita stessa in montagna".  
   
   
INTOSSICAZIONE DA BOTULINO: IN SARDEGNA RITIRATO DAL MERCATO UN PRODOTTO PIEMONTESE  
 
Cagliari - In seguito alla segnalazione, pervenuta dalla Regione Lombardia, di sospetta intossicazione da botulino di un consumatore, la ditta "Apicoltura Brezzo" di Monteu Roero (Cuneo) ha ritirato dal mercato il prodotto "Crema di asparagi", confezionato in vasetti. Alcuni lotti del prodotto, prima della segnalazione, sono stati venduti anche nell’Isola. Le Autorità sanitarie competenti stanno effettuando tutti gli accertamenti e le analisi sui campioni ufficiali prelevati sono in corso. Il servizio prevenzione dell’Assessorato regionale della Sanità invita, perciò, chiunque lo avesse acquistato a non consumarlo e a consegnarlo alla Asl del proprio territorio.  
   
   
ALLERTA BOTULINO IN CONFEZIONI DI CREMA DI ASPARAGI APPELLO DELLE AUTORITA´ SANITARIE A NON CONSUMARE IL PRODOTTO  
 
È in corso una procedura di ritiro e di richiamo di un prodotto alimentare per la presenza sospetta di tossina botulinica. In seguito alla segnalazione, pervenuta dalla Regione Lombardia, di sospetta intossicazione di un consumatore, si è provveduto immediatamente ad attivare il ritiro dal mercato e il richiamo, attraverso un avviso presso i punti vendita, delle confezioni di “Crema di asparagi” prodotte dalla ditta “Apicoltura Brezzo srl” di Monteu Roero (Cuneo). Il prodotto è confezionato in vasetto e ha lotto n. 2449 con scadenza 30.09.2012 (prodotto il 01.09.2009) e lotto n. 1619 con scadenza 16.06.2012 (prodotto il 09.06.2009). In totale le confezioni sospette commercializzate sono circa mille. L’assessorato regionale alla Tutela della salute e sanità raccomanda ai cittadini che avessero acquistato il prodotto di non consumarlo e di rivolgersi al Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’Asl territorialmente competente. Attualmente, l’azienda è stata diffidata a produrre prodotti sott’olio. Le Autorità sanitarie competenti stanno effettuando tutti gli accertamenti del caso, ulteriori analisi sui campioni prelevati sono ancora in corso.  
   
   
RIFORMA DELLA PAC, RABBONI CHIEDE A GALAN LA CONVOCAZIONE DEGLI "STATI GENERALI" DELL´AGRICOLTURA ITALIANA PER DEFINIRE UNA PROPOSTA FORTE E CONDIVISA.  
 
 Bologna - Quali proposte l’Italia intende portare al tavolo delle trattative per il futuro della Pac? Lo chiede l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni al ministro delle politiche agricole Giancarlo Galan, sollecitando la convocazione in tempi brevi e “indipendentemente dall’evolversi del quadro politico” degli “stati generali " dell’agricoltura per definire una proposta condivisa tra Istituzioni, rappresentanze professionali, cooperative e sindacali da portare a Bruxelles. Nella lettera inviata oggi a Galan, Rabboni ricorda come le prossime decisioni comunitarie sulla nuova politica agricola europea dopo il 2013 siano “destinate ad assumere un ruolo cruciale per il futuro dell’agricoltura italiana”. L’assessore mette in particolare l’accento sulle risorse, destinate a diminuire “in modo inaccettabile qualora dovesse prevalere la linea del riparto uguale per tutti sulla base delle superfici eleggibili”, ma anche sugli interventi di stabilizzazione dei mercati, la reciprocità delle regole produttive, commerciali e fitosanitarie con i Paesi extraeuropei, i rapporti con la grande distribuzione organizzata. Per l’assessore emiliano-romagnolo le “prossime settimane sono decisive” e per questo l’Italia deve mobilitarsi “su una posizione univoca, di alto profilo politico e tecnico, fortemente sostenuta ed in grado di favorire alleanze con altri paesi comunitari”.  
   
   
COMPARTO OVINO: IN SARDEGNA NEL 2011 NUOVI FORMAGGI PER DIVERSIFICARE OFFERTA  
 
Cagliari - Nuovi formaggi pecorini già dal prossimo anno per ampliare l’offerta, aumentare i consumi interni e soddisfare le esigenze dei consumatori. Un altro passo necessario verso la diversificazione produttiva e per uscire dalla monocoltura di un unico formaggio e dalla crisi del nostro comparto lattiero-caseario, secondo quanto prevedono le leggi regionali 1 e 15 del 2010”. L’annuncio è stato dato l’ 1 dicembre nella sede istituzionale dell’agenzia Agris, a Bonassai (Sassari), dall’assessore dell’Agricoltura Andrea Prato in un vertice al quale hanno partecipato il commissario Agris Efisio Floris, i rappresentanti di Laore, del Consorzio Latte e del mondo della produzione. Al centro dell´incontro le due linee strategiche che hanno l’intento di arrivare a breve a nuovi prodotti, migliorando un’offerta oggi troppo sbilanciata su un unico formaggio e dando nuove opportunità alle imprese di trasformazione, specie quelle cooperative, di innovarsi. Senza contare i vantaggi per i consumatori, che potranno contare su formaggi con un sapore più vicino ai gusti di oggi. "L´obiettivo a breve termine - ha spiegato l’assessore Prato - è di sottrarre alla produzione di Pecorino Romano Dop una quota pari a circa 10 milioni di litri di latte ovino, che sarà destinata prevalentemente alla produzione di un nuovo formaggio ovino a lunga stagionatura e a quella di Pecorino sardo Dop. In un secondo tempo, prevediamo di sottrarre un’ulteriore quota di latte ovino, destinandola alla produzione dei formaggi innovativi. In questo caso, creeremo le premesse per successivi ulteriori sviluppi e applicazioni di tecnologie innovative anche a livello industriale”. Nello specifico, la prima linea riguarda la produzione di un formaggio ovino a lunga stagionatura da realizzare nella nuova campagna casearia e l’incremento della produzione di Pecorino Sardo Dop. L’intervento sarà attuato dalle cooperative aggregate anche alla luce dei provvedimenti contenuti nelle leggi regionali 1 e 15 approvate dal Consiglio nel corso di quest’anno. La seconda modalità di intervento riguarda la produzione di innovative e sperimentali tipologie di formaggio. In questo caso, saranno i mini caseifici sardi a curarne la produzione che, sempre secondo le strategie regionali, dovranno essere associati in Organizzazioni produttori (Op). La Regione garantirà inoltre il supporto scientifico e tecnologico da parte di Agris. Ogni mini caseificio potrà specializzarsi in un’unica tipologia di formaggio e l´aggregazione si occuperà di commercializzare i nuovi prodotti in Italia e nel mondo.  
   
   
SERRE FOTOVOLTAICHE: UNIVERSITA’ PRESENTA INIZIATIVA A PERUGIA  
 
“Un progetto innovativo, all’avanguardia nel nostro Paese, che vede l’Ateneo protagonista insieme a soggetti privati. Si punta sulle energie rinnovabili, ma anche a cambiare le nostre aziende agricole rispetto alle attività di tipo tradizionale. Quello che proponiamo potrebbe diventare un modello da esportare in Italia e all’estero”. Il professor Francesco Bistoni, Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, nel corso dell’incontro svoltosi il 3 dicembre a Palazzo Donini, alla presenza della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha voluto evidenziare il significato che avranno le serre ‘fotovoltaiche’ che verranno realizzate nelle zone di Casalina di Marsciano e di Castiglione del Lago. Avranno una superficie complessiva di 4 ettari, per una potenza installata di circa 6 Mw e comporteranno un investimento, da parte di soggetti privati, pari a 25 milioni di Euro; le strutture saranno utilizzate per attività florovivaistiche. Alla presentazione dell’iniziativa sono intervenuti, oltre alla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il sindaco di Marsciano, Alfio Todini, il vicesindaco di Castiglione del Lago, Romeo Pippi, l’investitore Enrico Baratta, già impegnato fortemente nella green economy per la F solar Power srl, e i rappresentanti delle banche finanziatrici. Nel corso dell’incontro il professor Bistoni ha siglato, con il dottor Giovanni Bartolini (della Rienergy srl, la società che realizzerà le serre), l’accordo che consentirà, a breve, di iniziare i lavori che saranno conclusi nell’aprile del 2011. “La nostra Regione è fortemente interessata ai progetti innovativi che favoriscano la produzione di energia da fonti rinnovabili – ha affermato la presidente Marini. In questo caso specifico è significativo che sia l’Ateneo a farsi promotore dell’iniziativa, divenendo ‘imprenditore’, e che si collabori con il mondo dell’impresa. Un percorso che dovrà sempre di più riguardare le aziende umbre che, come Regione, accompagneremo verso progetti come questi, guardando da un lato all’utilizzo delle energie rinnovabili, dall’altro alla tutela del paesaggio e del territorio che rappresentano una grande risorsa dell’Umbria”. “Sono almeno tre i motivi che ci rendono oggi felici – ha spiegato Enrico Baratta. In primo luogo perché andiamo ad operare nel settore della green economy, un comparto di grande interesse e di tante speranze. Inoltre è per noi un onore collaborare con l’Ateneo di Perugia che rappresenta un’eccellenza assoluta. Infine questo progetto rappresenta un esempio di collaborazione Università - impresa che oggi è imprescindibile nel comparto dell’economia e dello sviluppo”. Il progetto, avviato nel suo iter valutativo più di un anno fa, è stato coordinato dal dottor Alessandro Gentile, direttore del Consorzio Impresa Fondazione Ateneo Perugia (Cifap) che ha gestito le strutture tecniche e consolidate realtà umbre, che hanno collaborato alla realizzazione del piano, quali l’ingegner Mauro Calzola della Tetra Engineering per gli aspetti tecnici e il dottor Piero Centi della Kps Advising di Perugia per quelli economico-finanziari. L’iniziativa, che si propone di favorire la multifunzionalità energetica (consentire cioè un’integrazione del reddito del sistema agricolo), verrà realizzata con il fondamentale supporto della Fondazione Agraria dell’Università degli Studi di Perugia che metterà a disposizione i terreni per le installazioni e le conoscenze in grado di realizzare una struttura la cui funzionalità è frutto di una lunga esperienza nell’ambito florovivaistico.  
   
   
FONDI PER IL SETTORE ITTICO ABRUZZESE  
 

Pescara - Si è tenuta  il 3 dicembre, presso gli uffici dell´Assessorato all´Agricoltura e alla Pesca, il primo incontro relativo al progetto Initia (Innovazione della competitività e della sostenibilità dell´economia ittica adriatica) che vede la Regione Abruzzo capofila fra i venti partner. Al progetto prendono parte il Ministero delle Politiche Agricole insieme alle amministrazioni regionali del Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche, Molise e Puglia, oltre agli organi rappresentativi dei Paesi dei Balcani che si affacciano sull´Adriatico. All´appuntamento odierno hanno partecipato l´Assessore Regionale alla Pesca Mauro Febbo, e tutti i rappresentanti del comparto ittico, oltre alle componenti sindacali. La finalità principale del progetto Initia è quella di stabilire regole comuni per la pratica della pesca all´interno del bacino adriatico, tutelare le risorse naturali, porre le premesse per avviare forme di gestione del mare condivise e sostenibili, in modo da superare concretamente alcune criticità del comparto ittico. Altri obiettivi specifici del progetto transnazionale, che prevede finanziamenti pari a 12,5 milioni di euro, sono la tutela dell´ambiente marino (soprattutto favorendo la ricostruzione degli ecosistemi); l´incremento della competitività del settore ittico (con l´obiettivo di accorciare le filiere produttive dell´area transfrontaliera); l´aumento del valore aggiunto dei prodotti ittici dell´Adriatico e la diffusione di particolari sistemi rivolti a migliorare la conservazione, refrigerazione, trasporto e controllo igienico-sanitario sul prodotto. "L´obiettivo strategico - afferma l´assessore regionale Mauro Febbo - consiste nell´avviare azioni di sensibilizzazione istituzionale e progetti concreti capaci di determinare un miglioramento duraturo degli ecosistemi marini, garantendo prospettive di sviluppo socio-economico sostenibile per le popolazioni costiere. L´importanza del progetto - conclude l´assessore Febbo - si realizza anche in un obiettivo comune, visto che per la prima volta tutti i partner interessati al progetto, stabiliscono delle regole comuni da raggiungere in un settore particolare ed importante come quello della pesca".

 
   
   
GIANPIERO POSSAMAI CEDE IL TESTIMONE A ALBERTO RESERA, VITICOLTORE E RISTORATORE DI ROLLE. ALTAMARCA TREVIGIANA È IL PIÙ GRANDE DISTRETTO AGROALIMENTARE-GASTRONOMICO-TURISTICO DEL VENETO. ASSOCIATI A QUOTA 170.  
 
 Il Consiglio Direttivo ha preso atto delle inderogabili dimissioni con effetto immediato presentate da Gianpiero Possamai, in carica da luglio 2009, per gli importanti impegni istituzionali assunti con l’elezione a consigliere regionale in rappresentanza proprio dell’Altamarca. Un successo politico con oltre 12mila preferenze che vede Possamai fra i principali collaboratori del Governatore Zaia, membro di commissioni. << Lascio con grande dispiacere – ha detto Possamai – una associazione in crescita e di riferimento per 45 comuni, imprese agroalimentari, ristoranti, cantine, viticoltori, alberghi, società onlus e di servizio al territorio con oltre 170 soci, ma resto a disposizione di tutta la Pedemontana e le Prealpi trevigiane.>> Il Consiglio ha approvato un progetto proiettato nel medio-lungo periodo di grande respiro e riferimento multimediale, digitale e di informazione stradale. Il Consiglio Direttivo ha immediatamente nominato Alberto Resera, viticoltore e ristoratore, presidente di Intavolando e imprenditore dell’ospitalità con strutture di accoglienza, a Rolle, borgo del Fai. << Massima e totale continuità del grande progetto iniziato da Possamai – ha detto il neo Presidente Alberto Resera che porterà a termine il mandato del Consiglio – nella logica della piena disponibilità e volontà a fare sinergia con tutti, nel rispetto di ruoli e di rappresentatività per valorizzare la ricchezza del patrimonio territoriale, per attrarre fruitori e per sostenere il prestigioso marchio d’area “Altamarca”>>. << Un forte progetto di identità d’area – sottolinea il direttore Comolli – è fondamentale per attrarre interesse e sviluppo economico, il turismo del buon vivere si basa su un distretto integrato e orizzontale di ampio coinvolgimento territoriale, simbolo per Treviso e per tutta la Regione Veneto>>.  
   
   
COMUNITÀ MONTANE DEL MOLISE, IN ATTESA DELLA RIFORMA ARRIVA UN MILIONE DI EURO  
 
La Giunta regionale, nell´ultima riunione, ha approvato un provvedimento che stanzia un totale di circa un milione di euro in favore delle dieci Comunità montane in via di estinzione per "la copertura delle spese correnti, limitatamente alle spese per il personale ed a quelle strettamente di gestione degli uffici e dei servizi". "Lo stanziamento di queste risorse - commenta il Presidente Iorio- è funzionale a consentire di pagare gli stipendi e le spese indispensabili per il personale delle dieci Comunità montane in via di estinzione, nelle more dell´avvio della complessa riforma organizzativa e strutturale che le ha coinvolte insieme alle Unioni dei Comuni per la rimodulazione della gestione e fornitura dei servizi prevista dal Decreto 78 del luglio scorso. Un processo riformatore molto importante questo, che stiamo percorrendo e che ci dovrà portare a riorganizzare sul nostro territorio i servizi che venivano offerti dalle vecchie Comunità montane e ad ottemperare alle nuove norme riguardanti anche i Comuni. Questi ultimi, infatti, come voluto dalla normativa nazionale ultimamente varata, saranno chiamati a gestire varie attività in forme associate per migliorare le prestazioni ed avere risparmi gestionali importanti". Soddisfatto l´Assessore regionale all´Agricoltura, Nicola Cavaliere, che precisa: " I fondi saranno destinati alle attività degli Enti e ripartiti in relazione a quanto stabilito negli incontri con i rappresentati delle dieci Comunità montane, utilizzando criteri già individuati negli anni precedenti". "Si tratta - aggiunge - di una boccata d´ossigeno anche in considerazione del processo di riordino e riduzione degli Enti montani".  
   
   
CRISI IMPRESE AGRICOLE DEL MOLISE, SOSTEGNO DAL FONDO DI RISERVA  
 
 La Giunta regionale, su proposta dell´Assessore al ramo Nicola Cavaliere, nell´ultima riunione, preso atto dell´impatto che la crisi economico-finanziaria nazionale ha avuto sulle imprese agricole molisane a causa di un diverso andamento dei mercati e delle difficoltà di accesso al credito che si sono riscontrate, ha approvato un provvedimento che avvia le procedure necessarie per la costituzione di un "Fondo capitale riserva segregata ed abbattimento costi in regime di de minimis". Il Fondo, che sarà costituito con risorse regionali, è finalizzato a favorire, attraverso la concessione di garanzie, cogaranzie e controgaranzie creditizie, la ristrutturazione delle esposizioni debitorie delle imprese agricole, alla costituzione di linee di credito preferenziali ed agevolate in favore di queste ultime, nonché alla riduzione dei rischi inerenti le attività produttive di mercato, con l´obiettivo di eliminare uno dei principali limiti alla nascita e alla sopravvivenza delle imprese operanti nel settore agricolo, favorendo nel contempo la crescita economica e l´occupazione. L´approvazione del suddetto atto deliberativo è propedeutico all´iscrizione delle somme nel Bilancio regionale 2011, cui seguirà la sottoscrizione della convenzione con l´Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea), che a sua volta procederà alla istruttoria delle pratiche relative all´ammissione e alla prestazione delle suddette agevolazioni. "Nella consapevolezza delle difficoltà che stanno vivendo le aziende molisane, e in modo particolare quelle agricole, - hanno sottolineato il Presidente Iorio e l´Assessore Cavaliere - abbiamo deciso di attivare un provvedimento che possa dare alle stesse un supporto per meglio affrontare il periodo congiunturale e ottemperare alla necessità di provvedere, come voluto dalla riforma della Politica Agricola Comunitaria, all´attivazione di una fase di riorganizzazione e riconversione produttiva per costituire nuovamente una destinazione importante per le produzione di settore regionale. Condizioni queste che, ovviamente, necessitano di risorse finanziarie opportune. Di qui l´avvio delle procedure per usufruire di aiuti una tantum per ogni azienda impegnata in questo processo di riorganizzazione".  
   
   
CIA BASILICATA: ELETTA NUOVA GIUNTA REGIONALE  
 
La Cia ha completato il processo di autoriforma e di riorganizzazione regionale eleggendo la nuova Giunta esecutiva regionale che si compone oltre che del presidente Distefano, in qualità di vice presidenti regionali, dei presidenti delle tre macroaree: per il Potentino Nord Leonardo Moscaritolo di Melfi, per il Potentino Sud Egidio Gazzaneo di Senise e per la provincia di Matera Nicola Serio del Metapontino, che sono affiancati dal responsabile del Dipartimento Economico Paolo Carbone. Direttore regionale è stato eletto Luciano Sileo. La Cia lucana - 30 mila iscritti, oltre 60 mila pratiche l’anno, il primo Centro di Assistenza Agricoltori con 13 mila fascicoli e il quarto Patronato sui 25 operanti in regione, 100 mila contatti l’anno - "avvia dunque - si legge in un comunicato - una nuova impegnativa fase di "sindacato del territorio". L’obiettivo è molto più ambizioso: rimettere al centro dell´agenda politica i problemi dell´agricoltura, adeguando l’organizzazione alla nuova impegnativa fase che attende l’agricoltura lucana, rilanciando il Patto con la società e sollecitando la convocazione della Conferenza Regionale dell’Agricoltura soprattutto per aggiornare in dettaglio i comparti di settore e delle filiere agro-alimentari in contemporanea con il sesto Censimento Generale dell´Agricoltura". Tra le proposte emerse nel dibattito "la ripresa della concertazione attraverso il Tavolo Verde e il Tavolo Agro-alimentare prima di tutto per verificare lo stato della spesa del Psr 2007-2013 e poi per preparare la Conferenza Regionale dell’Agricoltura, da realizzare con le organizzazioni professionali agricole, gli enti locali, le Province, Anci e Upi, e forze economiche e sociali della filiera agro-alimentare, quale occasione e strumento per aggiornare la programmazione delle politiche agricole regionali tanto più necessaria per prepararsi al dopo Pac 2013 e alla luce dei risultati del nuovo censimento sull’agricoltura".  
   
   
ZUCCHERO: UN LAVORO DI SQUADRA ANDATO A BUON FINE A TRECASALI LA RIUNIONE DEL TAVOLO DI COORDINAMENTO NAZIONALE CON PARLAMENTARI, AGRICOLTORI E PRODUTTORI, GLI ZUCCHERIFICI E LE ISTITUZIONI DEI QUATTRO TERRITORI COINVOLTI.  
 
Parma – C’era un clima di grande soddisfazione il 3 dicembre a Trecasali fra gli intervenuti al tavolo di coordinamento del settore bieticolo-saccarifero per l’’esito di un lungo lavoro andato a buon fine. “E’ stata premiata la tenacia con cui si è lavorato da più di un anno, istituzioni, produttori e associazioni, imprese, per cercare di sbloccare l’arrivo di quegli 86 milioni di euro di aiuti promessi dal Governo italiano”. A dirlo è Pier Luigi Ferrari, che presiede il tavolo di coordinamento nazionale, e che oggi ha incassato molti dei riconoscimenti espressi alla Provincia di Parma per il risultato positivo dell’attività svolta insieme. “Il Tavolo resta più che mai aperto – spiega - perché è importante monitorare l’arrivo degli aiuti, augurandoci che sia sollecito, e ragionare dello sviluppo di questo settore dello zucchero che è strategico per il made in Italy. Dopo gli incontri nelle tre province interessate, la prossima tappa sarà in quella di Padova a Pontelongo, e mi auguro che avverrà alla presenza del Ministro Galan”. Soddisfazione anche dal Sindaco di Trecasali Nicola Bernardi che aprendo l’incontro svoltosi oggi in Municipio ha ringraziato tutti i componenti del tavolo, “ in particolare gli agricoltori che hanno atteso con grande pazienza per ben tre anni le risorse promesse dal Governo italiano, che ha fatto il suo dovere mantenendo finalmente la parola”. Il Cipe ha infatti sbloccato fondi per 64 milioni di euro da dedicare al settore bieticolo-saccarifero, mentre altri 21 milioni erano stati già autorizzati dall’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) nelle scorse settimane, per un totale di 85 milioni. Nel corso della riunione svoltasi a Trecasali e stata messa in evidenza l’importanza del gioco di squadra attivato dalle diverse componenti: oltre ai Parlamentari, il sindacato, gli zuccherifici e le istituzioni dei quattro territori coinvolti ovvero Trecasali per la Provincia di Parma, Termoli di Campobasso, Minerbio di Bologna e Pontelongo di Padova. Al tavolo di oggi oltre al sindaco Nicola Bernardi e al vicepresidente Pier Luigi Ferrari sono intervenuti i parlamentari Albertina Soliani, Carmen Motta e Fabio Rainieri, il presidente dell’Associazione bieticolo-saccarifera Cnb (Consorzio nazionale bieticoltori) Alessandro Mincone, il referente territoriale dell’Associazione Anb (Associazione nazionale bieticoltori) Guglielmo Ghiselli, rappresentanti dell’azienda Eridania, del mondo sindacale e numerosi agricoltori. Sui contenuti dell’incontro i rappresentati delle associazioni bieticole Mincone e Ghiselli hanno sottolineato l’accordo, per certi versi storico, raggiunto tra le parti sociali che consentirà agli agricoltori di percepire almeno la stessa cifra dell’anno precedente (circa 40 euro) per tonnellata di bietola. Infatti, sia la parte industriale sia le associazioni bieticole si sono impegnate offrendo un sostegno diretto per garantire la quota mancante, a seguito del venire meno degli aiuti dal 2011. Si è ora in attesa di un ulteriore sostegno che potrebbe arrivare dalle Regioni, Emilia Romagna in testa. “Il settore bieticolo-saccarifero, per fortuna, è stato preso per i capelli come qualcuno ha detto oggi al tavolo, vista la situazione in cui ci si trovava – dice ancora Ferrari - Occorre ora continuare a lavorare per lo sviluppo della filiera e tutti i presenti, a partire dai Parlamentari, hanno garantito e sottolineato l’importanza di mantenere attiva questa sede di confronto nazionale”.  
   
   
NITRATI, OLTRE 12.000 COMUNICAZIONI IN REGIONE LOMBARDIA PLAUDO ALLE AZIENDE CHE HANNO RISPETTATO I TEMPI  
 
Milano - "Ringrazio le oltre 12.000 aziende che hanno presentato nei termini previsti la comunicazione per la procedura nitrati", così l´assessore regionale all´Agricoltura Giulio De Capitani rivolge il proprio plauso alle imprese lombarde che producono e utilizzano a fini agronomici effluenti zootecnici, fanghi, acque reflue o altri tipi di fertilizzanti. "Si tratta - spiega De Capitani - di un vero e proprio check up aziendale, che serve a verificare ´lo stato di salute´ delle aziende agricole riguardo al rispetto della complessa e articolata normativa europea sulla emissione dei nitrati, prodotti in particolare dagli allevamenti attraverso le deiezioni degli animali. Una grande regione agricola come la Lombardia, con i suoi primati nel settore dell´allevamento bovino e suino, necessariamente deve farsi carico fino in fondo del rispetto di un importante e gravoso regolamento europeo, che si pone peraltro l´obiettivo di salvaguardare l´ambiente e la qualità delle acque". La procedura di compilazione della comunicazione a carico delle aziende, prevista dal Programma d´azione regionale per l´applicazione della direttiva comunitaria nitrati, da quest´anno è stata notevolmente semplificata sia nel contenuto, sia per le tipologie aziendali esentate dal rinnovo. "Grazie alle novità introdotte dall´assessorato all´Agricoltura - conferma De Capitani - è stato possibile diminuire sensibilmente il numero di aziende interessate al procedimento, poiché è stato stabilito che, in assenza di variazioni, la comunicazione abbia validità quinquennale". E´ stato anche semplificato il procedimento informatizzato di compilazione, grazie ad un lavoro di revisione del software, che è stato condiviso con tutti i soggetti che supportano le aziende nella presentazione della Comunicazione (organizzazioni professionali, professionisti agricoli, Centri di Assistenza Agricola). "Si tratta di una novità importante - conclude l´assessore - che spero abbia facilitato la vita agli agricoltori; un esempio concreto dell´imponente lavoro che Regione Lombardia sta facendo per ridurre la burocrazia e i costi inutili".  
   
   
FVG: APPROVATO PIANO DI GESTIONE PER CRISI PESCA  
 
Trieste - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore al Lavoro Angela Brandi, ha approvato oggi il "Piano di gestione della situazione di grave difficoltà occupazionale del settore della pesca marina sull´intero territorio regionale", preparato dall´Agenzia regionale del lavoro. Il Piano resterà in vigore per 24 mesi e sarà prorogabile. Il settore della pesca in Friuli Venezia Giulia ha subito negli ultimi anni una progressiva contrazione degli occupati, che sono passati da 1.100 nel 2000 a 745 nel 2008. Nel luglio scorso era stato dichiarato formalmente lo stato di grave difficoltà occupazionale. Con il Piano, oltre a predisporre gli strumenti di monitoraggio dell´andamento del settore della pesca, vengono individuati e progettati interventi per l´orientamento, la riqualificazione e la ricollocazione dei lavoratori coinvolti nella crisi.  
   
   
VINO, IN LOMBARDIA: CONTRIBUTI PER LA QUALITA´  
 
 Sant´Angelo Lodigiano/Lo, "In Lombardia i vigneti hanno ricevuto importanti finanziamenti per la difesa e il rinnovamento produttivo e per avere una maggiore competitività e una maggiore qualità del prodotto". Lo ha detto il 3 dicembre Giulio De Capitani, assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia, partecipando al seminario ´Vite e vino in Lombardia. I valori da tutelare e le sfide da affrontare´, svoltosi al Museo lombardo dell´Agricoltura di Sant´angelo Lodigiano (Lo). "Nell´arco di dieci anni - ha ricordato De Capitani - oltre 4.000 aziende hanno ricevuto contributi pari a 43 milioni di euro per investimenti, su oltre 6.000 ettari per la coltivazione. Non solo. Le nostre cantine cooperative rurali hanno ricevuto 11 milioni di contributi per moderni impianti di vinificazione". De Capitani ha voluto ricordare anche l´impegno di Regione Lombardia sul polo viti di Riccagioia dell´Oltrepo pavese. "La Regione ha stanziato oltre 9 milioni di euro per la ricerca e la formazione per il mondo vitivinicolo regionale. Per noi questo polo è un grande esempio di investimento innovativo e virtuoso". "Ovviamente - ha proseguito l´assessore - l´istituzione sarà vicina alle aziende vitivinicole per sostenerle sui mercati. Per il 2011 sono stati stanziati fondi per 1.700.000 euro per la promozione sui mercati esteri soprattutto quelli extra europei". De Capitani ha voluto rimarcare anche l´impegno per quanto riguarda la ricerca in tutto il comparto: "L´assessorato ha messo a disposizione 1.500.000 euro". "Certo - ha detto ancora De Capitani - serve uno scatto del mondo agricolo per farsi rispettare, soprattutto in un momento come questo di tagli dei finanziamenti, e farsi sentire laddove si compiono scelte decisionali: il nostro impegno è quello di riportare reddito nelle aziende agricole". "Per questo - ha proseguito l´assessore - si sta lavorando sulla semplificazione. Anche nel nostro mondo rurale è importante abbattere le spese inutili di natura burocratica".  
   
   
PER LA PROMOZIONE DEL “TAI” PRIMO POSITIVO BILANCIO I “VINI NUOVI DA VITIGNI ANTICHI” PROTAGONISTI NEI CALICI ALLE CALANDRE DI SARMEOLA DI RUBANO  
 
 La produzione 2009 è stata di quasi due milioni di bottiglie in totale, per oltre il 70 per cento provenienti dal territorio di Lison. Il dato, secondo il Direttore del Consorzio Doc Lison Pramaggiore, Carlo Favero, è il punto di partenza per il rilancio del Tai, che dopo una fase calante dovuta alle vicende dovute al cambio di nome dell´ex Tocai, già dalla vendemmia 2010 – in base ai dati delle rivendicazioni fatte dai produttori ai fini della Doc – dovrebbe far registrare una significativa ripresa. Alla luce di questi dati, acquista ancor più significato il Progetto “Da vitigni antichi vini nuovi” per la promozione e valorizzazione delle nuove designazioni dei vini ottenuti da uve Tocai, presentato ieri in un incontro informale (ma di altissimo livello enogastronomico) alle Calandre di Sarmeola di Rubano. Una “location” non casuale, visto che proprio ieri le agenzie hanno confermato che, in base ai giudizi incrociati delle più importanti guide della ristorazione, il locale di Massimiliano e della famiglia Alajmo è il numero uno in Italia. Il progetto, finanziato dal Ministero delle Politiche agricole e dalla Regione Veneto (Stefano Sisto, direttore della promozione turistica integrata, ha portato il saluto degli assessori regionali al turismo Finotto e all´agricoltura Manzato, mentre il Presidente Zaia aveva ribadito con un messaggio il suo personale sostegno al rilancio del Tai, “un vino del nostro Veneto, che nessuno potrà copiarci”) si articola nell´organizzazione di convegni e workshop, nella progettazione e distribuzione di materiale informativo, nell´organizzazione di eventi promozionali dedicati “a forte impatto con il pubblico”, incontri e seminari, educational tours e degustazioni. Positiva e confortante una prima fase del progetto, la promozione all´aeroporto Marco Polo, che dal 1° giugno al 30 novembre (sei mesi di attività) ha fatto registrare quasi 20 mila contatti qualificati e ha consentito di raccogliere 1100 schede-intervista che verranno utilizzato per meglio tarare le azioni di marketing future. Uniti e determinati nel valorizzare le denominazioni del Tai, Lison e Tai Rosso si sono detti i presidenti delle tre Doc interessate, Federico Tassoni (Colli Berici) Mauro Stival (Lison Pramaggiore) e Antonio Bonotto (Piave). Ai rappresentanti della stampa triveneta è stato dato il benvenuto alle Calandre con un “banco d´assaggio” (una ventina di etichette rappresentative dei tre territori (Tai Lison di Lison Pramaggiore, Tai della Doc Piave e Tai Rosso dei Colli Berici) che ha consentito di apprezzare il livello qualitativo raggiunto dai produttori di Tai. Un vino (anzi tre: Tai uno e trino...) che ha accompagnato alla perfezione i piatti di Massimiliano Alajmo, dimostratosi ancora una volta all´altezza dell´impegnativo ruolo di “numero uno” della ristorazione italiana. “Vini eccellenti, non fatti con lo stampino ma diversi tra loro come diverse sono le zone di provenienza”: questo il commento autorevole del sommelier-gastronomo Alessandro Scorsone, chiamato a trarre le conclusioni di una giornata importante per il futuro del vin veneto. “Sono vini che raccontano storie di territorio, storie di famiglie e di tradizioni. Oggi avete dimostrato – ha detto Scorsone rivolgendosi ai produttori - che a tavola, anche abbinati a piatti di livello eccezionale, non servono vini con prezzi da cassaforte blindata, ma vini che si lasciano bere con facilità e piacevolezza”. Come – è il caso di sottolinearlo – i vini veneti, ed in particolare gli eredi di quello che una volta si chiamava Tocai: i “vini nuovi da vitigni antichi” pronti ad affrontare con gli strumenti giusti le nuove (e antiche) sfide del mercato.