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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Giugno 2010
L´UE CHIEDE ALL´ITALIA DI ELIMINARE LE CONDIZIONI DISCRIMINATORIE DALLE PROCEDURE DI ACCESSO AI POSTI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE  
 
 Bruxelles, 29 giugno 2010 - La Commissione europea ha inviato all´Italia una richiesta formale di porre fine alla discriminazione nei confronti dei candidati a posti nella pubblica amministrazione nella provincia di Bolzano, giacché tale discriminazione viola gli obblighi dell´Italia in merito alla libera circolazione dei lavoratori e alla non discriminazione in base alla nazionalità sanciti nella legislazione dell´Ue. Le condizioni discriminatorie si riferiscono all´obbligo, per poter accedere a quei posti, di comprovare la conoscenza della lingua presentando certificati specifici rilasciati dall´amministrazione locale e alla priorità riservata ai candidati residenti in loco. All´italia è stato inviato un "parere motivato" nell´ambito del procedimento d´infrazione dell´Ue. In mancanza di una risposta soddisfacente entro due mesi, la Commissione potrebbe decidere di adire la Corte di giustizia dell´Ue. Secondo la legislazione italiana applicabile nella provincia di Bolzano, l´unico documento accettato per comprovare la conoscenza della lingua per accedere ai posti nella pubblica amministrazione locale è un certificato specifico rilasciato nella provincia. Inoltre, i candidati che risiedono nella provincia da almeno due anni hanno la priorità. La libera circolazione dei lavoratori è un diritto fondamentale dell´Ue che garantisce la non discriminazione delle persone in base alla loro nazionalità. Secondo quanto già stabilito dalla Corte di giustizia dell´Ue (sentenza del 6.6.2000 nella causa C-281/98 Angonese), la richiesta di un certificato specifico emesso solo nella provincia di Bolzano quale unico mezzo per comprovare la conoscenza della lingua costituisce una discriminazione in base alla nazionalità, poiché mette i cittadini degli altri Stati membri in una condizione di svantaggio nei confronti dei residenti della provincia, per la più parte cittadini italiani. Secondo la Commissione, anche la priorità concessa sulla base della residenza costituisce, per gli stessi motivi, una discriminazione indiretta in base alla nazionalità. Contesto - La sentenza della Corte di giustizia dell´Unione europea del 6 giugno 2000 nella causa C-281/98 Angonese riguardava una condizione per la partecipazione ai concorsi di assunzione organizzati da un datore di lavoro privato, nella fattispecie, un certificato specifico di bilinguismo rilasciato solo nella provincia di Bolzano. Il caso in oggetto riguarda lo stesso tipo di certificato, ma nel quadro di posti di lavoro nella pubblica amministrazione nella provincia di Bolzano.  
   
   
PROTEZIONE DEI DATI: LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE AL REGNO UNITO DI RAFFORZARE I POTERI DELL´AUTORITÀ DI CONTROLLO, NEL RISPETTO DEL DIRITTO DELL´UE  
 
 Bruxelles, 29 giugno 2010 - La Commissione europea ha chiesto al Regno Unito di rafforzare i poteri dell´autorità nazionale di protezione dei dati per allinearsi con la direttiva dell´Unione europea sulla protezione dei dati. La Commissione ha inoltrato la richiesta sotto forma di parere motivato, avviando così la seconda fase del procedimento d´infrazione dell´Ue. Le norme vigenti nel Regno Unito sono per molti versi limitate e assicurano un livello di protezione inferiore a quello imposto dalla normativa dell´Unione. Il Regno Unito ha due mesi per comunicare alla Commissione i provvedimenti presi per garantire il pieno rispetto della direttiva sulla protezione dei dati. "Le autorità di protezione dei dati sono chiamate a svolgere un compito delicato di estrema importanza: tutelare il diritto fondamentale alla vita privata. Le regole dell´Unione non tollerano nessuna ambiguità normativa che possa squilibrare l´operato dell´autorità di controllo; farò applicare questo principio con determinazione" ha affermato la Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria per il portafoglio "Giustizia, diritti fondamentali e cittadinanza". "Esorto il Regno Unito a modificare rapidamente le norme nazionali per permettere alla sua autorità di controllo di svolgere il proprio dovere nell´assoluta trasparenza normativa. Avere un garante con pochi poteri è come lasciare il cane da guardia legato in cantina." Il caso riguarda il Data Protection Act del 1998, ovvero la legge britannica di attuazione della direttiva dell´Unione europea sulla protezione dei dati del 1995 (95/46/Ce), e la relativa applicazione da parte dei tribunali nazionali. La Commissione ha lavorato con le autorità britanniche alla risoluzione di una serie di questioni, ma vi sono alcuni punti rimasti irrisolti, soprattutto per quanto riguarda i poteri limitati dell´Information Commissioner il quale: •non può verificare se un paese terzo garantisce un livello di protezione adeguato; tale valutazione è necessaria prima di procedere al trasferimento internazionale di dati personali; •non può effettuare controlli casuali su coloro che utilizzano oppure elaborano dati personali, né può imporre sanzioni sulla base di questi controlli. Per giunta i tribunali britannici possono rifiutare all´interessato il diritto di ottenere la rettifica o la cancellazione dei dati personali e risulta anche limitato il diritto di ottenere il risarcimento del danno morale subito a causa di un utilizzo improprio dei dati personali. Queste prerogative e questi diritti, sanciti dalla direttiva Ue sulla protezione dei dati, devono valere anche nel Regno Unito. Come espresso nel parere motivato emesso oggi, la Commissione chiede al Regno Unito di porre rimedio a queste e ad altre inosservanze.  
   
   
EUROPA UE E MINISTERO DEL LAVORO, APPREZZAMENTO PER LA SPESA DELLA SARDEGNA DEI FONDI PO FSE  
 
Cagliari, 29 Giugno 2010 - Al termine della riunione del Comitato di Sorveglianza dei fondi Po Fse 2007-2013, da parte di chi deve esercitare il controllo super partes sono emersi gli apprezzamenti generali nei confronti della Regione Sardegna per quanto riguarda la spesa delle risorse del Fondo sociale europeo. Daniele Rossini, responsabile Fse per la Sardegna inviato dalla Commissione europea, ha sottolineato “l’inversione di rotta rispetto alla spesa registrata nell’ottobre 2009. Allora eravamo fortemente preoccupati perché la Sardegna rischiava di restituire 50 milioni di euro. Invece, nei due mesi finali, sono state impegnate ingenti risorse nel pieno rispetto di quanto stabilito dalle norme dell’Unione europea. Abbiamo avuto il piacere di riscontrare che, al di là della spesa, ci sono delle idee e, per giunta, sono innovative. I risultati dovrebbero cominciare a vedersi ora. Aspettiamo la revisione del programma ma valutiamo in maniera positiva il cambio di marcia rispetto a otto mesi fa”. Gianna Donati, del Ministero del Lavoro, ha espresso “profonda soddisfazione perché la situazione in Sardegna ha mostrato un capovolgimento totale. Sono state messe in campo una serie di azioni importanti. I dati del 2009 parlavano di quattromila euro spesi. Avete capito bene: appena quattromila euro. Oggi parliamo di una spesa pari a 119 milioni di euro, con una reale e mi auguro duratura ricaduta nel sistema socio-economico sardo. Soprattutto quella del microcredito è una carta vincente”. L’assessore regionale del Lavoro, Franco Manca, ha ricordato che “negli ultimi mesi siamo riusciti a mettere in piedi 25 azioni, tra cui Fondo Microcredito, Lunga Estate, Europeando 1 e 2. La linea del microcredito ha registrato in meno di un mese più di mille domande, che hanno impegnato oltre il 50% delle risorse destinate a questo bando, dunque non mancano le prime soddisfazioni per l’impegno profuso dall’Amministrazione. Eppure siamo consapevoli che tutto ciò non è ancora sufficiente: la crisi internazionale ci sta condizionando, la Regione dovrà vedere ridimensionato il proprio budget di 400 milioni di euro, dunque le risorse sono limitate. Nei prossimi mesi rimoduleremo l’azione di programma del Fondo sociale europeo, tenendo in mente da un lato la crisi economica e, dall’altro, le politiche attive per il lavoro. Entro la fine dell’anno terremo un nuovo Comitato di Sorveglianza per fare il punto della situazione, ma la rimodulazione andrà fatta entro settembre 2010”. Manca ha poi annunciato che “le scelte andranno condivise con le parti sociali, secondo lo stile voluto dal Presidente Cappellacci. La spesa certificata è di 119 milioni di euro, ma abbiamo impegnato risorse per circa 158 milioni di euro. L’obiettivo è quello di spendere bene, non alla cieca. Tra le priorità ci sono i giovani, ai quali dobbiamo dare una speranza per il futuro, poi l’autoimprenditorialità (sta per partire il bando Europeando 2, ndr) senza dimenticare i cassintegrati e i percorsi formativi per il reinserimento nel mercato del lavoro. Dobbiamo creare occupazione, certamente, purché sia occupazione qualificante".  
   
   
«CONTRO LA CRISI MAGGIORI INVESTIMENTI NEL CAPITALE UMANO» INCONTRO DELLA RETE EARLALL CON IL COMMISSARIO UE ANDOR  
 
Bruxelles, 29 giugno 2010 - «La crisi economica si supera con maggiori investimenti per la crescita del capitale umano, per questo le risorse destinate al Fondo sociale europeo devono essere aumentate». È questo il parere espresso dall´assessore alle attività produttive, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini a seguito dell´incontro a Bruxelles con il commissario agli affari sociali dell’Unione europea Lazlo Andor, in vista della revisione della politica degli aiuti europei alle regioni per la programmazione post-2013. In qualità di presidente del network Earlall, la rete di regioni europee costituitosi per favorire l´educazione lungo tutto l´arco della vita che riunisce 23 regioni europee (tra cui le italiane Toscana, Piemonte, Marche, Lazio e Umbria), Simoncini ha sottolineato come il Fondo sociale europeo «continui ad essere uno strumento indispensabile di sostegno, in particolare in un momento di crisi occupazionale come l´attuale». «E´ necessario - ha affermato Simoncini - che l´Ue metta a disposizione finanziamenti tenendo conto della qualità degli interventi, ma anche della dimensione geografica. La politica di coesione è importante per tutte le regioni e deve continuare a sostenere anche quelle inserite nell´attuale obiettivo ‘competitività’ (centro-nord Italia) e non solo quelle più povere dell´obiettivo ‘convergenza’». Sul futuro dei finanziamenti comunitari la rete Earlall continuerà il confronto anche in occasione della sua assemblea annuale, che si terrà in settembre a Budapest, a cui è stato invitato anche il commissario europeo Andor.  
   
   
OGGI A BRUXELLES LA CONFERENZA "WORDS OF PEACE FOR EUROPE”  
 
 Bruxelles, 29 giugno 2010 - Oggi nella prestigiosa cornice del Parlamento Europeo a Brussels il primo Vice Presidente del Parlamento Europeo, On. Gianni Pittella, ospita una importante conferenza europea sul tema della pace dal titolo “Words of Peace for Europe”. Ospite e relatore della conferenza, Prem Rawat, autorevole voce in favore della pace che ha portato i suoi discorsi e riflessioni in ogni parte del mondo, nominato ambasciatore di pace della Basilicata lo scorso 3 luglio2009 dal Presidente Vito De Filippo, durante una affollata e partecipata conferenza all´auditorium della musica. La conferenza vede presente anche Pavel Borodin Segretario di Stato dell’Unione Russia e Biellorussia, da sempre fortemente impegnato nel dare assistenza ai bambini orfani. Il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano ha ritenuto meritevole l’iniziativa inviando un suo messaggio di apprezzamento e augurio per un buon svolgimento dei lavori.  
   
   
RAPPORTI COMUNITARI, TONDO: COSTRUIRE REALE COESIONE EUROPEA NECESSARIO UNO STATUTO DELL´EUROREGIONE  
 
 Udine, 29 giugno 2010 - "Oggi più che mai è necessario arrivare ad una reale coesione europea peraltro ancora lontana, come dimostra la mancanza di una politica fiscale comune, una comune politica internazionale, militare ed energetica. Rischia di passare il messaggio di un Europa dell´euro e basta, di un´Europa democratica ma oppressiva, mentre occorre veicolarne uno che evidenzi le opportunità che derivano dal far parte dell´Ue". Questo, in sintesi, il quadro tracciato sull´argomento dal presidente della Regione, Renzo Tondo, nel suo intervento a "Euroregione senza confini: quali obiettivi?", iniziativa sul tema della cooperazione transnazionale e transregionale organizzata alla Camera di commercio di Udine dall´Associazione Friuli Europa e dal dipartimento di Scienze giuridiche dell´Ateneo friulano. Tondo ha ribadito l´opportunità della partecipazione delle Regioni, ed in particolare di quelle virtuose, alla coesione europea ed al rafforzamento dell´Ue, sottolineando al contempo l´importanza di un rafforzamento del ruolo del Friuli Venezia Giulia e delle altre Regioni sia in questo contesto che nella creazione dell´Euroregione, nonostante tutte le difficoltà innestate nella fase d´avvio dalla diversa gradazione di importanza del progetto per i suoi promotori. Ribadendo la necessità di uno statuto dell´Euroregione che sia il più elastico possibile per evitare competizioni ed inutili concorrenze, il presidente ha esortato a riempirla di contenuti utilizzando positivamente l´allargamento europeo, pianificando le politiche di cooperazione in considerazione della prossima programmazione dei fondi europei, utilizzando gli strumenti comunitari e strutturali ancora attivi e difendendo l´identità operativa di Informest e Finest perché "sono convinto che queste realtà siano fondamentali per lo sviluppo economico dei Balcani". Il presidente Tondo ha quindi confermato l´importanza del sistema logistico, infrastrutturale e portuale del Friuli Venezia Giulia, negando il rischio di una concorrenza con Capodistria ed evidenziando la capacità attrattiva in ambito turistico dei territori che compongono l´Euroregione. A conclusione del suo intervento, Renzo Tondo ha ribadito la sua posizione sulla manovra Tremonti. "Sono stato accusato, in questi giorni, di aver rotto la solidarietà dei presidenti delle Regioni - ha detto Tondo - ma sono abituato a ragionare con senso della responsabilità e sono fermamente convinto che se il Governo non avesse preso le posizioni assunte in termini di contenimento della spesa noi oggi saremmo in grave difficoltà". "Non ha senso pensare ad una regione che si salva in un contesto-Paese che non riesce a far lo stesso perché comunque, se il sistema salta, il coinvolgimento è inevitabile", ha spiegato il presidente, affermando da un lato che anche gli altri governatori dovrebbero esprimersi favorevolmente nei confronti della manovra economica e dichiarando dall´altro che "va fatto un ribilanciamento dell´impegno tra lo Stato e le Regioni". Aperto dal presidente dell´Associazione, Roberto Pascolat, il convegno mirava ad esaminare "l´opportunità politico- giuridica di non sviluppare, per lo meno non adesso e non subito, un´Euroregione generalista, incentrata su soggetti istituzionali anziché sulla società civile - ha detto Leopoldo Coen, dell´Università di Udine - ma piuttosto un´Euroregione dai marcati caratteri funzionali" per evitare una "reazione ostile da parte degli apparati centrali, dei cittadini e delle imprese".  
   
   
DAL TRENTINO ALL’EUROPA, PARTE L’ALLENZA PER LA RICERCA PROSEGUONO I LAVORI DEL FORUM EUROPEO PER L’INNOVAZIONE CON IL LANCIO DELL’EUROPEAN ALLIANCE FOR INNOVATION  
 
Trento, 29 giugno 2010 - “È necessario arrivare ad un nuovo modello di ricerca in grado di trasferire alle imprese i risultati ottenuti in laboratorio”. E’ questa la mission dell’European Alliance for Innovation (Eai), la piattaforma che raccoglie le migliori realtà della ricerca continentale, presentata il 25 giugn a Trento in occasione della seconda giornata del Forum Europeo per l’Innovazione. “L’innovazione – ha spiegato professor Imrich Chlamtac, presidente del Centro di Ricerca Create-net, promotore con la Provincia autonoma di Trento dell’European Alliance for Innovatin (Eai) – deve guardare al futuro, al 2050 e immaginare un mondo connesso, in grado di poter contare su talenti globali”. Per centrare questi obiettivi è nata l’Eai: “L’alleanza – ha spiegato il professor Chlamtac - vede l’innovazione come un ciclo completo, che va dall’istruzione alla ricerca, passa per l’imprenditorialità e le politiche dei singoli governi per arrivare allo sviluppo di prodotti e tecnologie in grado di rispondere al fabbisogno del mercato”. La “mission” di Eai, discussa nella mattinata odierna, è raccogliere i principali attori europei dell’innovazione e sviluppare progetti condivisi. Il network partirà quindi dalle istituzioni accademiche per passare agli enti di ricerca e coinvolgere imprenditori, aziende e Governi. L’alleanza potrà contare su tre realtà operative: il Forum strategico, la Community e i “Science, Innovation & Business Councils” (Sibs). “Il Forum – come ha spiegato Philip Wacker, direttore esecutivo dell’European Multimedia Forum (Emf) – raccoglierà le diverse realtà dell’Alleanza per delineare strategie e obiettivi, grazie ad una logica di confronto aperta e condivisa”. Il Forum scommette sulla rete globale, così da intercettare istanze e fabbisogni: “Condividere i nostri successi con altre persone a migliaia di chilometri di distanza – ha sottolineato Wacker – permetterà di diffondere velocemente e con efficacia le soluzione ai bisogni delle persone”. Accanto al Forum, l’Alliance si avvarrà della Community destinata ai ricercatori: “Si tratta di una piattaforma di lavoro - come ha spiegato Renata Guarneri del Centro di Ricerca Create-net -, dove diversi gruppi si scambieranno informazioni e conoscenza”. Accanto a Forum e Community, opereranno i “Councils”, ovvero i gruppi di interesse su temi attuali quali la pace, la “green tech” (ovvero la tecnologia verde) e la sostenibilità. Nel pomeriggio, i partecipanti al Forum daranno vita a cinque gruppi di lavoro, dedicati ad altrettanti temi strategici: educazione e imprenditorialità; ricerca e trasferimento tecnologico; standards e regolamenti; impatto dell’innovazione nella società; business innovations e coinvolgimento delle imprese.  
   
   
BANCA MONDIALE, CALA FIDUCIA SU CRESCITA RUSSIA  
 
Mosca, 29 giugno 2010 - La Banca Mondiale ha dichiarato che la ripresa economica russa sarà più lenta di quanto in precedenza previsto, ma che nel 2011 il Prodotto interno lordo del Paese sarà comunque in grado di espandersi al 4,5 per cento. La stessa proporzione (+ 4,5 p.C.) è stata auspicata dalla stessa istituzione per quanto riguarda la crescita economica del 2010, contro precedenti stime comprese tra il 5 ed il 5,5 per cento. Nel primo trimestre dell´anno, l´economia russa ha subito un incremento del 2,9 per cento (dati dell´Istituto nazionale di Statistica). Il Governo ha stimato la crescita del Pil 2010 in circa il 4 per cento, e del 3,4 per il 2011.  
   
   
CECHIA, PREZZI INDUSTRIALI +1,5 P.C.  
 
Bratislava, 25 giugno 2010 - L´istituto Nazionale di Statistica della Repubblica Ceca rileva che i prezzi alla produzione industriale sono cresciuti di 1,5 punti percentuali (su base annua9 durante il mese di maggio, dopo uno sviluppo di 0,4 punti percentuali nel mese di aprile. Rispetto al mese di aprile, e pertanto sulla base mensile, i prezzi alla produzione industriale sono invece cresciuti dello 0,7 per cento. La crescita dei prezzi industriali, ha dichiarato la Banka Komercni, probabilmente continuerà fino alla fine dell´anno; ancora più probabile è che lo sviluppo dei valori si caratterizzi per ritmi inferiori. I prezzi alla produzione agricola sono invece calati dell´1,2 per cento su base annua durante il mese di maggio, mentre quelli dei servizi sono diminuiti dell´1,8 per cento.  
   
   
SLOVACCHIA, LE "URGENZE" DEL NUOVO GOVERNO  
 
Praga, 29 giugno 2010 - L´unione slovacca dei datori di lavoro/Ruz ritiene che la riforma del sistema fiscale, la creazione di nuova occupazione e l´eliminazione della corruzione sono le principali questioni di cui il nuovo Governo e il Parlamento dovranno occuparsi dopo le elezioni politiche dello scorso 12 giugno. Il presidente della Ruz Marian Jusko ha dichiarato che l´ambiente degli affari si è significantemente deteriorato durante il periodo elettorale, soprattutto per via della legislazione adottata. Ruz si è anche lamentata perché i cambiamenti delle leggi più importanti che regolavano il contesto degli affari hanno colpito la proprietà privata, la libertà contrattuale e l´iniziativa imprenditoriale, generando inoltre costi finanziari ed amministrativi supplementari per gli affari.  
   
   
PROGRAMMA E MANOVRA,SISTEMA LOMBARDO UNITO CON FORMIGONI IMPRESE,SINDACATI E ENTI LOCALI: CORREGGERE TESTO DEL GOVERNO SOSTEGNO ALLA RIPRESA E SERVIZI AI CITTADINI,SI´ ALLA REGIONE  
 
Milano, 29 giugno 2010 - Le forze economiche e sociali della Lombardia, riunite nel tavolo del Patto per lo Sviluppo e i rappresentanti degli enti locali che siedono nella Conferenza delle autonomie (Anci, Upl, Uncem, ecc), hanno condiviso all´unanimità i contenuti del Programma Regionale di Sviluppo della Ix legislatura (Prs), il documento varato dalla Giunta lombarda che indica i progetti e le priorità per il quinquennio 2010-2015. Lo hanno fatto sottoscrivendo una dichiarazione congiunta nella quale si "considerano proficue le linee del Programma Regionale di Sviluppo", con particolare riferimento a sanità, welfare, conciliazione famiglia-lavoro, sostegno alla ripresa, ricerca e innovazione e si sottolinea la necessità di "operare ogni sforzo per proseguire le politiche di innovazione e sviluppo, non rallentare la fragile ripresa in atto e non ridurre i servizi assicurati dal sistema regionale e dalle autonomie locali al sistema lombardo delle imprese produttivo nel suo complesso ed ai cittadini lombardi". Le firme sono dei vertici di 26 sigle delle associazioni degli industriali, della piccola media impresa, delle cooperative, degli artigiani, agricoltori e commercianti, così come dei sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Ugl), del sistema camerale, degli enti locali. La sottoscrizione è arrivata al termine di una mattinata di lavoro voluta dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, che ha presieduto e coordinato il Tavolo, al quale hanno partecipato anche il vicepresidente Andrea Gibelli e numerosi assessori. "Sono molto soddisfatto - ha detto il presidente Formigoni - perché il sistema lombardo, con le sue imprese, il mondo dell´artigiano e del commercio, i sindacati e le associazioni di categoria, ha approvato il nostro Programma Regionale di Sviluppo, che è il documento strategico di legislatura. E´ molto positivo questo convergere unanime di tutto il mondo economico e sociale della Lombardia attorno all´amministrazione regionale nel condividere le strategie e i programmi". "Questo stesso mondo economico e sociale - ha proseguito Formigoni - ha anche approvato all´unanimità un documento di sostegno all´azione che stiamo portando avanti per cambiare la manovra economica nazionale. Ribadiamo che questa manovra è necessaria, i saldi sono quelli indicati dal Governo ma tutta la Lombardia chiede con forza che i tagli siano riproporzionati perché questa manovra così com´è è insostenibile per tutte le Regioni e anche per la Lombardia". La stessa dichiarazione con cui è stata sancita l´unità d´intenti del sistema lombardo sulle priorità per lo sviluppo dei prossimi cinque anni contiene infatti anche un giudizio condiviso da tutti sulla manovra economica del Governo: vengono ritenuti necessari "un riproporzionamento dei tagli previsti dalla manovra su tutti i comparti dello Stato", oltre che "meccanismi di premialità a favore di Regioni con parametri finanziari più virtuosi", "una revisione del patto di stabilità territoriale che permetta alle Regioni di svolgere il loro ruolo di regia sul territorio" e "soluzioni innovative al fine di incrementare la lotta all´evasione fiscale". Dopo aver ribadito come la posizione delle Regioni sia unitaria su questo tema ("non c´è nessuna incrinatura"), Formigoni è tornato a chiedere l´istituzione di una commissione mista Governo-regioni "che lavori in maniera aperta per andare a vedere dove sono gli sprechi, chi spreca e chi non spreca, perché i giudizi all´ingrosso sono errati". In sostanza, "bisogna riconoscere e premiare la virtù e colpire il vizio". A riguardo di Piano Regionale di Sviluppo - (Prs) e giudizio sulla manovra economica del Governo, i rappresentanti del mondo economico, sindacale e degli enti locali dello Lombardia - 26 sigle del Patto per lo Sviluppo, oltre naturalmente a Regione Lombardia - hanno espresso nella Dichiarazione congiunta, condivisa all´unanimità, "un convinto appoggio all´azione del presidente della Giunta, anche nel quadro delle decisioni della Conferenza delle Regioni, a difesa dell´autonomia regionale lombarda e della piena attuazione del federalismo fiscale". E incoraggiano Formigoni "a continuare a promuovere in sede di conversione del Decreto miglioramenti e modifiche finalizzate a garantire il mantenimento nel bilancio dello Stato di tutte le risorse necessarie alla piena attuazione del federalismo fiscale; il formale impegno a non diminuire il Fondo sanitario nazionale come definito nel Patto della Salute; la previsione di meccanismi di premialità a favore delle Regioni con parametri finanziari più virtuosi, soprattutto nelle regole del Patto di Stabilità". Sulla Manovra - La Dichiarazione riconosce "la necessità della manovra finanziaria" e condivide quanto più volte sottolineato da Formigoni nei giorni scorsi "che i saldi complessivi di tale manovra finanziaria debbano rimanere inalterati al fine di perseguire concretamente gli obiettivi di risanamento della finanza pubblica". Egualmente è "necessario operare ogni sforzo per proseguire le politiche di innovazione e sviluppo, non rallentare la fragile ripresa in atto e non ridurre i servizi assicurati dal sistema regionale e dalle autonomie locali al sistema lombardo delle imprese produttivo nel suo complesso - riconosciuto motore dell´economia nazionale - ed ai cittadini lombardi, a partire da Sanità e Trasporto pubblico locale". Non sfugge ai sottoscrittori della Dichiarazione che "numerose iniziative regionali connesse a trasferimenti statali per l´esercizio delle funzioni conferite, o legate a specifiche leggi di settore, potrebbero subire battute d´arresto". Il riferimento esplicito è alle misure di sostegno delle imprese, dell´agricoltura e della pesca; agli interventi sulla viabilità trasferita ex Anas; alle misure a sostegno dell´ambiente; al Trasporto Pubblico Locale, alle politiche sociali, familiari e abitative. Per "assicurare ai cittadini continuità nei servizi", la Dichiarazione suggerisce una rimodulazione della manovra economica del Governo secondo questi punti: - "un riproporzionamento dei tagli previsti dalla manovra su tutti i comparti dello Stato, garantendone quindi maggiore equità e la corresponsabilità complessiva e la piena attuazione del federalismo fiscale"; - la previsione di "meccanismi di premialità a favore di Regioni con parametri finanziari più virtuosi, non bloccando la contrattazione di secondo livello per la Pubblica Amministrazione nelle Regioni virtuose e lasciando che siano le stesse a decidere su quali voci risparmiare"; - una "revisione del patto di stabilità territoriale che permetta alle Regioni di svolgere il loro ruolo di regia sul territorio"; - e, infine, "soluzioni innovative al fine di incrementare la lotta all´evasione fiscale". Sul Prs - Il mondo economico-sindacale lombardo considera "proficue le linee del Programma Regionale di Sviluppo della Ix legislatura". L´accento viene posto su Sanità ("proseguire nello sviluppo e nel miglioramento della qualità... Mantenendo sempre il sistema in equilibrio finanziario); sul Welfare ("un nuovo sistema che possa adeguare ed estendere le tutele sociali... Anche attraverso forme innovative di contrattazione di secondo livello"); sulla conciliazione famiglia-lavoro, sul sostegno alla ripresa economica ("sostegno delle imprese, accesso al credito, azioni e partnership in grado di favorire la capacità attrattiva e gli investimenti in Regione Lombardia... Come previsto dal Piano Lombardia Sostenibile"), quindi su ricerca, innovazione, crescita del capitale umano. Altra priorità indicate dalla Dichiarazione, in accordo col Prs, riguardano la mobilità ("attuare un´integrazione tariffaria sul Trasporto Pubblico Locale, completare il programma infrastrutturale già avviato, a partire dalle grandi reti strategiche, viarie, ferroviarie e tecnologiche. I Firmatari - Regione Lombardia - Unioncamere Lombardia - Confindustria Lombardia - Apilombarda - Confcommercio Lombardia -Confesercenti Lombardia - Confartigianato Lombardia - Cna Lombardia - C.l.a.a.i. Lombardia - Casartigiani Lombardia - Confagricoltura Lombardia- Coldiretti Lombardia - C.i.a. Lombardia - Confcooperative Lombardia - Legacoop Lombardia - A.g.c.i. Lombardia - Cgil Lombardia - Cisl Lombardia - Uil Lombardia - U.g.l. Lombardia - Cdo Federazione Regionale Lombardia - Abi Commissione Regionale - Anci Lombardia - Upl - Uncem Lombardia - Conferenza Regionale delle Autonomie - Commissione Regionale per le Pari Opportunità. Il Patto Per Lo Sviluppo - Il Patto per lo Sviluppo è stato sottoscritto nel 1998 dai soggetti rappresentativi del mondo economico, sindacale, culturale, sociale e del non profit lombardo (circa 70 sigle) e contiene gli obiettivi prioritari condivisi del "modello lombardo" di sviluppo: il sostegno al lavoro, all´occupazione e all´impresa, la riforma del sistema dell´istruzione e della formazione, la realizzazione delle grandi opere infrastrutturali, il completamento della riforma della sanità e la riforma del welfare, l´attuazione del federalismo e della sussidiarietà. "Il governo della Regione, il suo presidente - spiegò allora Formigoni - insieme alle associazioni rappresentative di tutto il mondo imprenditoriale, sindacale e sociale della nostra regione si sono messi insieme per fare una Lombardia più forte in Europa e nel mondo". Nella passata legislatura, il Patto per lo Sviluppo ha per così dire tenuto a battesimo importanti linee d´azione regionale. Per esempio: il piano per competitività e la relativa legge (2006), il rilancio di Malpensa (2007), il sostegno al credito (2008), il "Pacchetto Fiducia" e l´accordo per la sicurezza sul lavoro (2009).  
   
   
LOMBARDIA.ESCLUSIONE SOCIALE, FORMIGONI: RIFORMARE WELFARE PRESENTATO IL RAPPORTO ANNUALE DELL´ OSSERVATORIO REGIONALE RIPARTIRE DA CENTRALITA´ DELLA PERSONA  
 
 Milano, 29 giugno 2010 - E´ un quadro in chiaroscuro quello che emerge dal rapporto 2009 sull´esclusione sociale in Lombardia presentato ieri mattina alla presenza del presidente Roberto Formigoni e degli assessori alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli, e all´Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni. La disoccupazione, ad esempio, è passata dal 3,7% del 2008 al 5,4% del 2009 con una diminuzione del tasso di occupazione dal 67% del 2008 al 65,8% del 2009. E se, nel 2008, il numero di assunzioni è stato di 2,2 milioni, nel 2009 è sceso a 1,5 milioni. Ancora, a fronte di 342 mila soggetti (12%) che mostrano percorsi in peggioramento da forme di lavoro dipendente a forme di lavoro atipico, sono quasi 600.000 (21,4%) le persone che hanno migliorato i propri percorsi. Altro dato significativo è la forte crescita di soggetti assistiti maschi italiani che, per la prima volta, hanno superato gli stranieri (50,4% contro il 49,6%). Ma, anche in questo contesto, la Lombardia mostra una situazione migliore rispetto a quella della altre Regioni. L´analisi dei redditi mostra infatti una struttura delle diseguaglianze più contenuta. E anche dalla lettura multidimensionale del fenomeno, considerando cioè come fattori reddito, bisogni primari, salute, istruzione e lavoro, è emersa una condizione migliore rispetto alla media nazionale: sono infatti presenti segnali di povertà in almeno due ambiti per il 5,4% dei cittadini lombardi, mentre il dato nazionale è il 12,1%. "Questo significa - ha commentato Formigoni - che ci sono comunque elementi di positività, legati soprattutto alla nostra capacità di mobilitare i fondi o organizzare le politiche laddove i bisogni lo hanno richiesto, secondo quell´approccio sussidiario che caratterizza il nostro modo di amministrare". Un Nuovo Welfare- Per fare "ancora meglio e ancora di più", secondo Formigoni, è però quanto mai necessario realizzare un nuovo sistema di welfare, "più moderno e efficace sul fronte degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive e che sia realmente universale e fondato su un principio di responsabilità del lavoratore, non ripercorrendo forme di assistenzialismo sorpassate e dannose". "Solo con un approccio positivo e costruttivo - ha aggiunto Formigoni - possiamo infatti porre le basi per una ripartenza solida e diffusa. Serve dunque un nuovo welfare che riconosca e valorizzi la centralità della famiglia, del profit e del privato sociale quali motori e fattori di sviluppo e che sappia creare quelle condizioni affinché le opportunità siano davvero a disposizione di tutti". Assolutamente d´accordo anche l´assessore Boscagli che ha parlato di un "welfare delle opportunità, che sappia stimolare e valorizzare le energie presenti nella società, per costruire la Lombardia e l´Italia del dopo crisi e che permetta di realizzare politiche stabili nel tempo che coinvolgano tutti gli attori principali del nuovo welfare, le istituzioni a tutti i livelli, il terzo settore e il mondo imprenditoriale". Come? Integrando gli interventi realizzati, che permetta nel breve periodo di arrivare anche a un indicatore di reddito unico, e ampliando la collaborazione con terzo settore e mondo imprenditoriale. "E´ necessario un nuovo approccio - è la sintesi di Boscagli - che valorizzi ad ogni livello la responsabilità della persona che stimoli ciò che il tessuto sociale è capace di generare". Politiche Per Il Lavoro - "Dobbiamo passare da una concezione del lavoro, che non è più fondata sul posto fisso da una parte e sull´assistenzialismo dall´altra - ha spiegato Formigoni - a garantire interventi per lo sviluppo che esaltino la responsabilità personali. Siamo chiamati a ragionare sulla occupabilità più che sulle vecchie forme di tutela". Servono anche strumenti nuovi. Formigoni ha ipotizzato l´opportunità "di strutturare un sistema di previdenza complementare ed integrativa a livello regionale". E ha ribadito la necessità di un nuovo sistema contrattuale dove "il baricentro sia finalmente spostato lì dove si produce, mediante una contrattazione decentrata di secondo livello (sempre nel rispetto della contrattazione collettiva nazionale) che tenga conto dei livelli di costo della vita nelle diverse aree, introducendo anche criteri di premialità". "Il 2009 - ha detto invece Rossoni - è stato difficile, ma caratterizzato dalla grande disponibilità di tutti i soggetti datoriali rispetto a chi è rimasto fuori dal mondo del lavoro. E il modello lombardo di reinserimento lavorativo a un livello più alto è stato riconosciuto anche livello nazionale quello che meglio potesse rispondere alle crisi diffuse". "In poche parole - ha concluso Formigoni - ci aspetta un lavoro ancora molto duro sotto molti punti di vista. Un lavoro che potremo portare avanti tanto meglio quanto più uniremo le forze del pubblico, del privato sociale e dei privati. E la miglior politica pubblica non è l´assistenzialismo, ma il sostegno sussidiario a chi concretamente porta aiuto, a chi porta cibo, a chi è capace di rimettere in carreggiata la persona in difficoltà orientandola, formandola, mettendola nelle condizioni di camminare da solo".  
   
   
L´ASSESSORE NENCINI HA INCONTRATO L´AMBASCIATORE SVIZZERO IL DIPLOMATICO ERA IN VISITA UFFICIALE IN TOSCANA. E´ STATO RICEVUTO A PALAZZO STROZZI SACRATI HANNO PARLATO DI FEDERALISMO E DELLA TOSCANA DI OGGI E DI DOMANI  
 
Firenze, 29 giugno 2010 - Hanno parlato dello sviluppo del federalismo in Italia, ma anche dell´immagine della Toscana nel mondo e della sua economia: quella che è oggi e quella che potrebbe diventare domani. Il ticinese Bernardino Regazzoni, ambasciatore svizzero in italia da sette mesi, è stato ricevuto ieri a Firenze a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione, dall´assessore al bilancio, alle finanze e al rapporto con gli enti locali on. Riccardo Nencini. Per il diplomatico svizzero quella di oggi è stata la prima visita ufficiale in una Regione d´Italia. «C´e un progetto di federalismo fiscale – ha sottolineato l´assessore Nencini - , ma la sostanza del federalismo che deve essere costruito in Italia appare molto incerta se stiamo ai numeri e ai tagli della manovra del governo di questi giorni. Non lo dico solo io, ma anche presidenti di Reg ioni di centro-destra». «Senza inoltre una seria riforma istituzionale – aggiunge – sarà difficile mettere gambe al federalismo fiscale. Sarebbe un matrimonio traballante». Quanto alla Toscana, Nencini ha sottolineato come nel mondo «la sua immagine vive soprattutto del suo passato, ma non del suo presente». Spesso si cade anche nell´equivoco di una regione che con 45 milioni di visitatori l´anno possa vivere di turismo, quando invece il peso del turismo sul Pil regionale non supera il 7 per cento. E sullo sviluppo di un nuovo manufatturiero, un terzario avanzato, ricerca, creatività e un turismo di qualità la Regione, ha ricordato Nencini, nei prossimi cinque anni vuole investire. All´ambasciatore della Svizzera l´assessore ha consegnato in dono una riproduzione del compasso di Galileo Galilei.  
   
   
POLVERINI E REGIONI SCRIVONO A TREMONTI: "SI RIAPRA CONFRONTO SU MANOVRA  
 
 Roma, 29 giugno 2010 - Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha inviato, insieme ai governatori della Campania, Calabria, Molise e Abruzzo, una lettera al ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, con la quale si sottolinea la necessità di riaprire il confronto sulla manovra. Polverini e i quattro governatori del centro-sud d’Italia sollecitano un tavolo di confronto ritenendo quanto mai opportuno ripristinare un dialogo costruttivo non solo in merito alla grave crisi che attanaglia il Paese, ma anche tenendo conto delle specifiche condizioni di svantaggio in cui versano alcune Regioni, compreso il Lazio. “Vogliamo rispondere alla manovra nell´interesse del Paese – ha detto Polverini - ma allo stesso tempo, lo ribadiamo tutti insieme come governatori, non vogliamo penalizzare i cittadini che rappresentiamo”. I Presidenti chiedono attenzione, infatti, in considerazione delle pesanti e gravi eredità lasciate ai rispettivi territori dalle passate amministrazioni, che già li penalizzano, e a cui si sta facendo fronte con concrete azioni di risanamento. Sono anche queste le questioni sulle quali i Presidenti vogliono confrontarsi con il ministro Tremonti per verificare insieme le soluzioni migliori. “Credo che un po´ di buon senso – ha concluso Polverini - sicuramente riporterà una serena discussione”.  
   
   
STATI GENERALI DELL´ECONOMIA MOLISANA, SISTEMA AVVIATO PARTENARIATO ISTITUZIONALE E SOCIO-ECONOMICO HANNO ATTIVATO TAVOLI TEMATICI E STANNO LAVORANDO ALLA ELABORAZIONE DEL "PATTO PER LO SVILUPPO".  
 
 Campobasso, 29 giugno 2010 - Stati Generali dell´Economia Molisana, atto primo. Dopo l´incontro organizzativo tenutosi il 17 maggio scorso presso la Cittadella dell´Economia, è stata la volta dei Tavoli tematici. Cinque quelli scelti: Green Economy, Riordino Istituzionale e Federalismo, Credito, Lavoro e Formazione, Innovazione e Competitività. Intorno ad essi si sono seduti gli attori del partenariato istituzionale e socio-economico del Molise per un momento di confronto ed approfondimento voluto dal Governo regionale al fine di verificare l´andamento e l´efficacia dei programmi in corso, ipotizzare le eventuali revisioni da attuare, confrontarsi sulle riforme necessarie, individuare in modo condiviso un´agenda di priorità da realizzare nel breve periodo, analizzare le buone pratiche esistenti nel territorio regionale e/o nazionale. Più in particolare, ciascun Tavolo sta definendo, per ambito di competenza, un documento che contenga gli obiettivi da raggiungere, gli strumenti da utilizzare, le risorse da impiegare e le responsabilità nell´attuazione dei programmi. I risultati di questo lavoro porteranno alla elaborazione di un nuovo "Patto per lo Sviluppo" che sarà discusso prossimamente a Campobasso presso la Cittadella dell´Economia del Polo Fieristico, la location dove il Patto sarà anche condiviso e sottoscritto dai rappresentanti del partenariato e dal Presidente della Regione Michele Iorio. Comprensibile la soddisfazione dell´Assessore regionale alla Programmazione, Gianfranco Vitagliano, che sull´idea della concertazione allargata ha lavorato molto e scommesso assai. "Era arrivato il momento - dice - di confrontarsi in maniera costruttiva per procedere ad una verifica sull´attività di programmazione e per discutere anche di eventuali revisioni alla luce di situazioni di contesto che inevitabilmente possono mutare nel tempo". Ed aggiunge : "Siamo fermamente convinti che anche nella nostra regione si sia avviato il processo virtuoso delle buone pratiche, ma che lo stesso non possa essere disgiunto da una riforma federalista, compatibile, però, con il nostro sistema".  
   
   
MANOVRA. ZAIA: SONO PIÙ CHE FONDATE LE MOTIVAZIONI DELLE REGIONI VIRTUOSE.  
 
Venezia, 29 giugno 2010 - “Tagliare indiscriminatamente significa penalizzare i virtuosi e lasciare chi ha sprecato libero di continuare a farlo. Chiediamo che la manovra cambi e alle Regioni sia riconosciuta autonomia impositiva: chiediamo cioè che ci vengano assegnate responsabilità e risorse, non soltanto la responsabilità di garantire i servizi ai cittadini con bilanci decurtati della metà o più”. Così il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, ieri, commentando il dibattito e le ultime notizie sulla manovra economica. “I margini per risparmiare altrove – ha proseguito - ci sono certamente. E ce ne sono anche per immaginare un contributo alla manovra diversificato da Regione a Regione, un contributo che non penalizzi chi finora ha bene amministrato il denaro pubblico e il proprio territorio. Tutto ciò è in linea con quanto stabilito in Conferenza delle Regioni unanimemente”.  
   
   
MARCHE: ARRIVANO I TAGLI, NIENTE AUTO BLU.  
 
Ancona, 29 Giugno 2010 - La giunta regionale ha varato una serie di misure urgenti in materia di contenimento della spesa pubblica, per proseguire nell´azione di risanamento della propria finanza e facendo fronte all´emergenza e ai tagli finanziari posti in essere dal Governo nei confronti delle Regioni. L´obiettivo di tali interventi e` quello di consentire un riallocamento delle risorse finanziarie regionali. I provvedimenti piu` importanti sono i seguenti. Divieto di utilizzo delle auto blu per lo spostamento dalla residenza alla sede regionale da parte del presidente e degli amministratori regionali: gli uffici stanno predisporranno il relativo provvedimento sulla base della decisione assunta dalla giunta che diverra` operativo nelle prossime settimane. Il divieto di utilizzo delle auto di rappresentanza si estende invece immediatamente agli amministratori e dirigenti degli enti dipendenti: Erf, Arpam, Assam, Ersu, Erap, Asur, Ars e Inrca, a seguito della delibera assunta oggi dalla giunta. E´ stata di seguito predisposta una proposta di legge da sottoporre al Consiglio per la approvazione, relativa alla razionalizzazione del costo degli apparati amministrativi: ogni consigliere nell´ambito delle sue partecipazioni ai lavori degli organi regionali avra` solo un gettone di presenza di massimo trenta euro ed il rimborso spese effettivamente sostenute. Sempre per quanto concerne il personale viene previsto che i dipendenti regionali che esercitino attivita` demandate fuori dalle competenze e dai doveri d´ufficio, percepiscano lo stesso gettone solo se chiamati a lavorare fuori dall´orario ordinario di lavoro. Vengono cosi` aboliti i compensi aggiuntivi. Inoltre viene costituito un coordinamento degli interventi di riduzione complessiva delle spese di personale di giunta e consiglio nel rispetto delle disposizioni statali. In tale ambito il contenimento della spesa riguarda la riduzione del lavoro flessibile e delle consulenze, a partire dalle collaborazioni coordinate e continuative (co.Co.co), l´accorpamento di uffici e la riduzione del numero dei dirigenti, il contenimento delle dinamiche di crescita della contrattazione integrativa. Sara` direttamente la Regione a gestire le partecipazioni sociali. Infine, sono abrogate tutte quelle leggi regionali la cui vigenza comporterebbe un aumento di spesa senza garantire un incremento dell´efficienza della produttivita` media dei servizi offerti alla comunita` marchigiana. Non e` consentita, in caso di utilizzo da parte dei dipendenti regionali del mezzo di trasporto proprio per le missioni, la corresponsione del rimborso chilometrico. Gli stessi dipendenti potranno usare le auto di servizio della giunta con priorita` per le missioni relative all´esercizio di funzioni ispettive, vigilanza e controllo.  
   
   
I PROVVEDIMENTI DELLA GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA  
 
Napoli, 25 giugno 2010 - Si è riunita il 25 giugno la Giunta regionale della Campania presieduta da Stefano Caldoro. Sono state approvate le seguenti delibere: una anticipazione di liquidità per le aziende sanitarie. La delibera prevede uno stanziamento che consente il pagamento degli stipendi per i dipendenti dell´0Asl Na 1; presa d’atto dell’attivazione dei procedimenti tesi alla revoca di diversi decreti presidenziali e assessorili in merito ad alcune delibere di Giunta approvate nel periodo febbraio – marzo 2010; autorizzazione al ricovero di piccoli pazienti di nazionalità straniera presso le strutture ospedaliere campane; conferimenti incarichi dirigenziali ad interim nelle aree Bilancio, Sviluppo economico e Istruzione. “Siamo intervenuti - sottolinea il presidente Caldoro - per tutelare quello che è un diritto, ovvero ricevere lo stipendio. "Per come sono stati lasciati i conti della Regione, in particolare rispetto al deficit strutturale dell´Asl 1 e a quello più generale di cassa della Regione, oggi si è compiuto un altro miracolo", conclude il presidente.  
   
   
FEDERALISMO DEMANIALE, ZAIA A EMILIANI: REGIONI ED ENTI LOCALI NON SONO PREDONI  
 
Venezia, 29 giugno 2010 “Regioni ed Enti locali provvedono ad organizzare e gestire la sanità, i trasporti, i servizi sociali. Settori di assoluta importanza per la vita quotidiana e personale dei cittadini e delle nostre comunità. Non dubiti quindi, il presidente del Comitato per la bellezza Vittorio Emiliani, che sapremo prenderci cura anche dei monumenti, dei palazzi storici, dei fiumi e dei laghi che lambiscono le sue case con lo stesso impegno e la stessa efficacia che dimostriamo quando ci prendiamo cura delle famiglie, dei giovani, degli anziani e dei malati”. Con queste parole ieri il presidente della Regione Veneto Luca Zaia commenta le dichiarazioni di queste ore a proposito del federalismo demaniale. “Forse Emiliani pensa che chi si occupa della umile arte dell’amministrare non possa apprezzare la bellezza, l’arte, la cultura. Immagina che sorpresa sarebbe, per lui, scoprire che persino sindaci, presidenti di provincia e governatori eletti dal popolo si preoccupano di difendere il patrimonio artistico e paesaggistico dei loro territori. E sono capaci addirittura di comprendere l’importanza che essi ricoprano nel definire l’identità delle loro comunità e nel diversificarne le occasioni di sviluppo. Regioni ed Enti locali non sono predoni, presidente Emiliani, che saccheggiano e svendono beni di riconosciuta importanza e valore. Sono istituzioni che tutelano, valorizzano e consentono a tutti la fruizione della bellezza che ci appartiene e che il federalismo demaniale ci restituirà. E se dovesse incominciare il gioco al massacro del ‘chi ha deturpato di più’, Emiliani non dubiti: i guasti che ha fatto il centralismo a questo Paese, da ogni punto di vista, sono e saranno superiori ad ogni immaginazione”.  
   
   
ENTI LOCALI: OK A RIPARTIZIONE 889MLN PER COMUNI SICILIANI  
 
Palermo, 29 giugno 2010 - Via libera al piano di ripartizione dei trasferimenti regionali a favore dei comuni siciliani per il 2010. Lo ha deciso la conferenza Regione-autonomie locali, presieduta dall´assessore per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici. "L´approvazione dei criteri e dei parametri di ripartizione del Fondo - spiega l´assessore - era necessaria per poter procedere al pagamento della prima trimestralita´ e al calcolo di quelle successive. Ai sindaci e ai presidenti delle province presenti ho sottolineato che, da parte dell´assessorato, c´e´ grande attenzione verso gli enti locali, ma nel contempo ho chiesto anche la massima collaborazione, invitandoli a svolgere il proprio ruolo con senso di responsabilita´". L´ammontare complessivo del Fondo delle autonomie per il 2010, cosi´ come stabilito dalla legge finanziaria regionale, e´ di 889 milioni di euro, dal quale vanno dedotte le somme che altre norme hanno vincolato per usi specifici. L´importo da ripartire tra tutti i comuni e´ quindi di 489,5 milioni. "Ho gia´ dato indicazione agli uffici - riprende l´assessore Chinnici - affinche´ in tempi rapidissimi si provveda ai mandati di pagamento. Siamo consapevoli che il mancato trasferimento delle risorse regionali puo´ influire, significativamente, anche sui servizi minimi essenziali per cui gli amministratori possono stare tranquilli che l´iter sara´ celerissimo". Tra le cifre "accantonate", ma che andranno sempre agli enti locali con finalita´ vincolate, ci sono: contributi straordinari per i comuni in dissesto finanziario (5 milioni); i contributi per realizzare forme associative e di cooperazione tra gli enti locali (8,6 milioni); il rimborso Iva su servizi non commerciali (13,3 milioni); il servizio di trasporto dei rifiuti via mare nelle isole minori (6 milioni); il fondo di rotazione per l´anticipazione delle spese relative alla gestione integrata dei rifiuti dei rifiuti (40 milioni); gli incentivi per attivare misure di fuoriuscita dal bacino dei lavori socialmente utili (26,6 milioni); il ricovero dei dimessi dagli ex ospedali giudiziari (12,7 milioni); le spese per il trasporto interurbano degli alunni delle scuole medie superiori (25 milioni); il miglioramento dei servizi di polizia municipale (12,5 milioni); la premialita´ per i Comuni virtuosi (17,7 milioni). E ancora, i contributi per il risanamento e il recupero edilizio del centro storico di Ragusa Ibla (5 milioni); il finanziamento di progetti in favore del comune di Lipari per l´utilizzo di lavoratori dell´ex Pumex (400mila); il ricovero di minori sottoposti a provvedimenti dell´autorita´ giudiziaria (30 milioni); gli interventi per fronteggiare situazioni di emergenza verificatesi in diversi comuni (17,5 milioni); il rimborso, ai comuni con meno di 10mila abitanti, dell´80% delle spese sostenute per la gestione degli asili nido (8 milioni); i contributi per i comuni con meno di 5mila abitanti (15,8 milioni); i contributi per comuni collinari o montani con meno di 5mila abitanti (120,2 milioni) e meno di 10mila (10 milioni).  
   
   
POLITICHE GIOVANILI IN ABRUZZO: DAL GOVERNO UN MILIONE DI EURO  
 
L´aquila, 29 giugno 2010 – Ieri la giunta regionale, su proposta dell´assessore Paolo Gatti, ha deliberato l´approvazione di un accordo di collaborazione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Gioventù e la Regione Abruzzo, Direzione Politiche Attive del Lavoro, Formazione ed Istruzione Politiche Sociali che prevede lo stanziamento governativo di un milione di euro per le politiche giovanili. Si tratta di una quota della programmazione del Fondo Nazionale delle Politiche Giovanili riferite all´esercizio 2010. Un milione di fondi nazionali messi a disposizione dal Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, al quale si integreranno fondi di cofinanziamento regionale. L´iniziativa progettuale consiste nell´attivazione di un bando, sul quale si sta gia´ lavorando, che sara´ aperto ad organizzazioni no-profit con lo scopo di rivitalizzare l´universo dell´associazionismo giovanile sul territorio. "Voglio ringraziare - ha precisato Gatti - il Ministro Meloni che dimostra concretamente e nuovamente la sua vicinanza ai giovani della nostra Regione.con questi fondi si realizzeranno attività e azioni di promozione sociale, progetti finalizzati a promuovere fra i giovani la cultura della cittadinanza attiva, del volontariato e della solidarietà". "Promuoveremo - ha concluso l´assessore - attività culturali e artistiche e la realizzazione di attività di protezione ambientale e di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale".  
   
   
VALLE D’AOSTA: SCADENZA DEI TERMINI PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI DELL´INVITO 2010/2013 DEL PROGRAMMA OPERATIVO OCCUPAZIONE DEL FSE  
 
Aosta, 29 giugno 2010 - La Presidenza delle Regione informa che di mercoledì 30 giugno 2010 alle ore 17 scadrà il termine per la presentazione dei progetti dell’Invito 2010/03 del Programma Operativo Occupazione del Fondo Sociale Europeo. L’invito finanzia interventi volti a: Elaborare e diffondere modalità di organizzazione del lavoro più innovative e produttive; Ammodernare e rafforzare le istituzioni del mercato del lavoro; Attuare misure attive e preventive sul mercato del lavoro; Migliorare l´accesso all´occupazione e aumentare la partecipazione sostenibile delle donne all´occupazione per ridurre la segregazione di genere sul mercato del lavoro e per riconciliare la vita lavorativa e privata, ad esempio facilitando l´accesso ai servizi di custodia dei bambini e all´assistenza delle persone non autosufficienti; Aumentare la partecipazione dei migranti al mondo del lavoro, rafforzando in tal modo la loro integrazione sociale; Promuovere percorsi di integrazione e reinserimento nel mondo del lavoro dei soggetti svantaggiati, lotta alla discriminazione nell´accesso al mercato del lavoro e nell´avanzamento dello stesso e promozione dell´accettazione della diversità sul posto di lavoro; Aumentare la partecipazione all´istruzione e alla formazione permanente, anche attraverso provvedimenti intesi a ridurre l´abbandono scolastico, la segregazione di genere rispetto alle materie e aumentare l´accesso all´istruzione e alla formazione iniziale, professionale e universitaria, migliorandone la qualità. I progetti devono essere redatti su apposito formulario, disponibile sul sito internet della Regione Valle d’Aosta: www.Regione.vda.it  alla voce lavoro, accesso a formulario progetti Fse Sispor 2007/2013 . I progetti approvati saranno fruibili dalla popolazione dall’autunno prossimo.  
   
   
ROMA MAFIA CINESE, ALEMANNO: «OPERAZIONE ODIERNA DIMOSTRA FONDATEZZA DENUNCE»  
 
 Roma, 29 giugno 2010 - «Ringrazio la Guardia di Finanza per questa eccezionale operazione che ha permesso di far emergere robuste linee di collegamento della mafia cinese all’interno del territorio nazionale. Raccogliendo le denunce dell’onorevole Marsilio, avevamo più volte sottolineato la presenza di misteriosi traffici all’ingrosso all’interno della nostra città, in particolare nel Rione Esquilino, gestiti da immigrati di origine cinese. Oggi, questa operazione conferma questi sospetti e ci spinge a combattere ulteriormente contro traffici illegali, che spesso nascondono molto di più del semplice abusivismo. Tutto questo non deve essere frenato da una malintesa disponibilità all’integrazione e alla tolleranza delle comunità immigrate. L’illegalità va combattuta con la massima determinazione e senza fare sconti a nessuno proprio per consentire agli immigrati onesti di non essere confusi con coloro che vogliono invadere la nostra città attraverso l’illegalità». Lo ha affermato ieri il sindaco di Roma, Gianni Alemanno.  
   
   
LAVORO IN SICILIA, VIA AD AGOSTO A 5000 ISPEZIONI IN EDILIZIA E AGRICOLTURA  
 
Palermo, 29 giugno 2010 - Partiranno ad agosto oltre 5000 controlli nei cantieri edili e nelle aziende agricole siciliane. L´azione ispettiva e´ contenuta nel piano straordinario di vigilanza, avviato nel 2010 dal ministero del Lavoro, in Sicilia, Calabria, Campania e Puglia per contrastare la manodopera irregolare e lo sfruttamento e per tutelare la sicurezza dei lavoratori clandestini. Saranno le Prefetture siciliane ad avere il coordinamento ma i controlli saranno svolti in collaborazione con gli ispettori del Lavoro, con l´Inps, l´Inail e le associazioni di categoria e con il supporto operativo di Carabinieri e Guardia di Finanza. Per stabilire la programmazione dell´attivita´, l´assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, Lino Leanza e il dirigente generale del Dipartimento regionale del Lavoro, Alessandra Russo, hanno incontrato oggi pomeriggio, a Palazzo d´Orleans, sede della Presidenza della Regione Siciliana, alcuni prefetti delle nove province siciliane, i rappresentanti del Comando regionale della Guardia di Finanza, della Legione Carabinieri Sicilia, del Comando Carabinieri per la tutela del lavoro, i dirigenti dell´Inps e dell´Inail e i funzionari del Dipartimento regionale del Lavoro. Presente il Presidente della Regione, Raffaele Lombardo e Paolo Pennesi, direttore generale per l´attivita´ ispettiva del ministero del Lavoro. "I controlli - ha detto il presidente Lombardo - sono opportuni in tutti settori per garantire la legalita´. Ma se da un lato e´ giusto punire chi non e´ in regola, dall´altro servono regole precise e rigorose per tutti. La rivoluzione deve essere globale. Infatti, accanto alle verifiche, si deve intervenire con misure a sostegno delle imprese agricole, edilizie ed anche del commercio perche´; se puntiamo solo alla repressione, rischiamo di indebolire il fragile sistema economico siciliano". Una vera e propria task force, composta da circa 400 tra ispettori del lavoro e dell´Inps, coadiuvati dalle forze dell´ordine, puntera´ la sua attenzione soprattutto nei confronti delle imprese edili private e pubbliche e delle aziende agricole di grande dimensione. Ma saranno effettuati anche controlli a campione in modo particolare nei territori dove si sono registrati maggiormente i fenomeni di lavoro irregolare. "Si tratta - ha spiegato Leanza - di un intervento straordinario per scongiurare che si verifichino nuovamente episodi come quelli avvenuti a Rosarno. E´ un piano, a cui la Regione ha aderito, attraverso il quale vogliamo lanciare il messaggio che la legalita´ nel lavoro paga sempre. Dalle ispezioni ci aspettiamo un forte contrasto al sommerso, allo sfruttamento e al caporalato, e dunque a quelle infiltrazioni criminali che gestiscono questi fenomeni". In Sicilia, gli ispettori dovranno accertare in che modo viene utilizzata la manodopera stagionale, andranno a caccia del lavoro nero e del fenomeno del "caporalato", condurranno verifiche nei cantieri edili e in agricoltura, nei periodi della raccolta di agrumi, olive ed uva. "Combatteremo la battaglia per la tutela dei diritti dei lavoratori e per la loro sicurezza - ha aggiunto Leanza - ma allo stesso tempo daremo il via ad una campagna a favore dell´acquisto dei voucher. Attraverso questo strumento, che gia´ esiste in altre regioni ma che in Sicilia finora e´ stato poco adoperato, le aziende si potranno mettere in regola. E i dipendenti stagionali, oltre al pagamento della giornata lavorativa per il periodo in cui presteranno la loro opera, avranno anche la copertura previdenziale". "Forze dell´ordine e ispettori insieme - ha concluso il direttore generale per l´attivita´ ispettiva del ministero del Lavoro, Paolo Pennesi - con il fondamentale coordinamento delle Prefetture, potranno fornire risposte concrete per far diminuire il numero dei clandestini in stato di totale sfruttamento e per arginare le infiltrazioni nel mondo del lavoro da parte delle organizzazioni criminali".  
   
   
DISOCCUPAZIONE: IN ABRUZZO IN CONTROTENDENZA "SEGNALE DI FIDUCIA"  
 
L´aquila, 29 giugno 2010 -  In riferimento alla pubblicazione dei dati Istat sulla disoccupazione, che segnalano il dato abruzzese in discesa dal 9,7% del primo trimestre 2009 al 8,3% del primo trimestre 2010, in controtendenza rispetto a quello nazionale in salita dal 7,9% al 9,1% nello stesso periodo, interviene l´assessore al Lavoro Paolo Gatti. "La crisi c´è ed evidente. Nessuno vuole negarla. Il quadro internazionale resta preoccupante. Vede una economia che stenta a riprendersi e punisce soprattutto il mondo del lavoro. Eppure in Abruzzo ci sono piccoli segnali di miglioramento, come quello del tasso di disoccupazione in calo. Piegare questo dato e interpretarlo come un segnale di allarme e negativo non credo sia corretto. E´ poco credibile dire che questo dato migliorativo scaturirebbe solo dalla diminuzione delle persone in cerca di lavoro. E´ pensabile che la sfiducia nel ricercare lavoro colpisca solo la nostra Regione, mentre in regioni, ad esempio, come la Calabria o la Basilicata, questo non accade? Siamo seri. Non è corretto strumentalizzare o oscurare i segnali positivi. Anche perché questi dati possono determinare, se comunicati in modo corretto, in quanto oggettivi, una ricaduta positiva sul tessuto imprenditoriale ed economico regionale".  
   
   
ENERGIA, MODA E CINEMA:ECCO GLI INGREDIENTI DELLA PUGLIA A SHANGHAI FINO AL 7 LUGLIO LA PUGLIA PROTAGONISTA AL PADIGLIONE ITALIANO. LO SPAZIO ESPOSITIVO INAUGURATO DAL PRESIDENTE NICHI VENDOLA  
 
 Bari, 29 giugno 2010 - La Puglia presenta a Shanghai un bagaglio ricco di creatività e innovazione. Moda, cinema ed energie rinnovabili: sono queste le carte che la Regione gioca al tavolo di Shanghai fino al 7 luglio, come protagonista dello spazio espositivo all’interno del Padiglione italiano. La Regione coglie questa importante occasione di visibilità internazionale per mostrare alla Cina e al mondo gli asset principali che caratterizzano l’economia e la vita culturale pugliese. Nelle due settimane di permanenza a Shanghai la Regione ha in serbo un fitto programma di appuntamenti. Il primo evento ad aprire la partecipazion, “Italian-style marriage in Apulia”, una sfilata di abiti da sposa: oltre 40 modelli degli atelier Azzurra Collezione, Bellantuono, Giovanna Sbiroli, Rossorame, Ninfe Collezioni Sposa, Anna Primiceri Spose e Gianni Malignano sono stati presentati il 25 nella grande corte del Padiglione, The Joy of Living. La sfilata ha avuto un grande successo con oltre 200 ospiti Vip e imprenditori del mondo della moda e operatori dell’organizzazione di matrimoni in Cina e oltre 40 giornalisti di cui la metà televisioni cinesi che hanno ripreso intermanete l’evento. Ieri ,domenica 27 giugno alla presenza del Presidente Nichi Vendola è stato ufficialmente inaugurato lo spazio dedicato alla Regione. Dopo il taglio del nastro il Presidente Vendola ha effettuato una visita guidata del Padiglione Italiano. <Mi è piaciuto molto perché rispecchia al meglio la l’Italia che lavora innova e crea, in una parola il Made in Italy che vince nel mondo, e si presenta in Cina nella sua veste migliore> ha detto il presidente Vendola riferendosi al padiglione Italiano e al lavoro svolto dallo staff del Commissario generale Beniamino Quintieri. Il presidente Vendola è stato positivamente colpito dalla presenza di migliaia di visitatori (sono già più di due milioni infatti quelli che hanno visitato il padiglione Italia dall’inizio dell’Expo ad oggi per una media di 40.000 presenze al giorno). <Una piattaforma del genere irripetibile per numeri e visibilità è il posto giusto per la Puglia e le aziende cinesi – ha affermato Vendola - che possono mostrare a una platea eccezionale quanto siamo capaci di fare in innovazione e tecnologia e quanto possono offrire a un mercato importantissimo come la Cina per il futuro delle nostre imprese>. Al taglio del nastro l’inaugurazione di “Apulia Scenes To Explore”, il primo e unico festival cinematografico dell’Intera Esposizione Universale che ha avuto come scenografica cornice il Padiglione Italia all’Expo di Shanghai, che ha in programmazione una selezione dei principali film girati nel territorio pugliese. Il 2 luglio si terrà, infine, un workshop sulle energie rinnovabili, di cui la Puglia è uno dei principali produttori a livello nazionale. Su questo aspetto la regione intende avviare una nuova relazione di partenariato con la Provincia del Guangdong. “La Puglia incarna perfettamente il tema dell’Expo Better City Better Life. È una terra dai paesaggi meravigliosi, dove le tradizioni antiche, la storia e la cultura convivono con le tecnologie più moderne e innovative in termini di attenzione all’ambiente, di sostenibilità ed energie rinnovabili. È certamente una realtà che ha molto da offrire e siamo lieti che sia nostra ospite in questa sfida internazionale che è Expo 2010”, ha dichiarato Beniamino Quintieri, Commissario Generale del Governo per l’Expo di Shanghai 2010. L’expo 2010 è una cassa di risonanza straordinaria per far conoscere le eccellenze della regione che spaziano dai settori più tradizionali, come l’agroalimentare e la moda, ai settori più innovativi, come l’energia rinnovabile e l’edilizia sostenibile, passando attraverso le tecnologie per l’ambiente.  
   
   
DISPONIBILE IL II NUMERO DI CONGIUNTURA LAVORO SARDEGNA  
 
Cagliari, 29 Giugno 2010 - Nonostante l’innegabile perdurare della recessione internazionale dei sistemi economici e produttivi, il 1° trimestre 2010 mostra dei segnali di ripresa sul versante occupazionale. Come rilevato dall’Istat, infatti, il numero di occupati in Sardegna è cresciuto di 11 mila unità rispetto all’ultimo trimestre del 2009. Un dato significativo, dunque, che non può prescindere, comunque, dall’aumento contestuale di 8 mila disoccupati in più, espressione di una sofferenza del tessuto produttivo isolano e di una conseguente rarefazione di posti di lavoro. E’ quanto emerge dalla lettura di Congiuntura Lavoro Sardegna, periodico dell’Agenzia regionale per il Lavoro, diffuso il 25 giugno all’indomani del rilascio dei dati sull’occupazione da parte dell’Istituto nazionale di statistica Il tasso di disoccupazione si attesta pertanto al 16,1%, lasciando alla Sardegna, anche in questo primo scorcio dell’anno, il primato negativo nello scenario nazionale. I dati ricavati dal Sistema Informativo Lavoro della Regione confermano, almeno nella sostanza, l’andamento delineato dalla fonte statistica. I saldi occupazionali tra avviamenti e cessazioni al lavoro evidenziano, infatti, di un incremento delle posizioni lavorative di 19.041 unità, una quota cospicua specie in relazione alla chiusura del Iv trimestre dello scorso anno, quando le stesse risultavano negative per 28.040 unità. A destare preoccupazione, semmai - si legge nel periodico dell’Agenzia regionale per il Lavoro - è il continuo calo dei contratti a tempo indeterminato della componente maschile dell’offerta di lavoro (-789) che potrebbe essere spiegato, verosimilmente, anche con le crisi industriali in atto, che riguardano posti di lavoro a forte connotazione maschile. Questo fenomeno, tuttavia, viene controbilanciato dalle 2012 nuove posizioni lavorative stabili appannaggio delle donne che, come accade ormai continuativamente dal 1 trimestre del 2009, continuano a guadagnare terreno in questa tipologia contrattuale, peraltro realizzate interamente nel settore dei servizi. Per quel che attiene le persone in cerca di occupazione, invece - secondo Congiuntura Lavoro Sardegna - il dato di fonte Sil (358.336) si discosta notevolmente da quello fornito dall’Istat (112.000) in quanto quest’ultimo, oltre a discendere da un’indagine a campione, non annovera tutta una serie di soggetti che, seppur disoccupati, non dichiarano di cercare attivamente lavoro. Ecco perché il numero delle persone in cerca di occupazione rilevato dal Sil tende quasi a coincidere con la somma dei disoccupati attivi e di quelli che hanno comunque cercato un lavoro, ma in un periodo di tempo più ampio dei 30 giorni. Tale insieme rappresenta anche la base su cui viene calcolato il cosiddetto tasso di disoccupazione “allargato”. Nel corso del tempo il Sil Sardegna sta consolidando la sua capacità di offrire dati occupazionali sempre più stabili, rivelandosi strumento dalle molteplici potenzialità in termini di analisi sul mercato del lavoro sardo.  
   
   
R. ANGELILLI, MEDIATRICE PER CASI DI SOTTRAZIONE DI MINORI: "ANDARE AL DI LÀ DELL´APPROCCIO LEGALE" MATRIMONI E DIVORZI FRA COPPIE INTERNAZIONALI SEMPRE PIÙ FREQUENTI LA FIGURA DEL MEDIATORE SERVE A FACILITARE IL DIALOGO FRA GENITORI FUORI DAI TRIBUNALI  
 
 Bruxelles, 29 giugno 2010 - Una mamma slovacca, un papà italiano: lei porta con sé i bambini a Bratislava e lui non li vede per quasi un anno. Fin quando non decide di rivolgersi al Mediatore europeo per i casi di sottrazione dei minori, nella persona di Roberta Angelilli, vicepresidente del Parlamento europeo. Grazie al suo intervento la situazione si sblocca, senza passare per i tribunali. La parlamentare Pdl ci spiega perché la mediazione aiuta "a mettere l´interesse dei bambini al primo posto". Onorevole Angelilli, che cos´è il " Mediatore del Parlamento europeo per i casi di sottrazione internazionale di minori"? E´ una figura creata nel 1987 dall´ex-presidente del Parlamento Lord Plumb, per un caso di sottrazione di minori avvenuto a quei tempi. All´epoca, i matrimoni internazionali erano piuttosto rari, ma Lord Plumb aveva capito che, con l´integrazione europea, sarebbero diventati sempre più frequenti. Oggi siamo arrivati a 350.000 matrimoni transfrontalieri all´anno, e 170.000 divorzi. Spesso i figli diventano oggetto del contendere, e quando ci sono più paesi coinvolti, le procedure giudiziarie possono essere estremamente complesse. I casi di persone che si rivolgono al Mediatore, quindi, sono in crescita: in soli 6 mesi di mandato, io ne ho già accolti 20. Quando riceviamo la richiesta, se le due parti sono disponibili e ci sono le condizioni, avviamo una procedura di mediazione. Altrimenti forniamo un servizio di assistenza, cercando di parlare con tutti gli interlocutori coinvolti per aiutare le parti a trovare una soluzione, anche se in certi casi, per esempio quando ci sono procedimenti penali in corso, è molto difficile. Il problema, quando si arriva al muro contro muro e si fanno agire solo i tribunali, è che bisogna confrontarsi con i diversi sistemi giuridici degli Stati membri, che porta a casi talvolta disperati. Ci sono situazioni di genitori che non vedono i figli per 10 anni. La mediazione aiuta anche a evitare la "corsa al tribunale", che spesso provoca danni irreparabili ai minori, le prime vittime dei conflitti fra genitori. La novità del meccanismo è che va oltre l´approccio legale, e guarda anche agli aspetti psicologici e umani. L´importante è capire i bisogni di entrambi i genitori, e cercare una soluzione che possa, almeno parzialmente, soddisfare tutti e due. Ci può raccontare come avete risolto il caso di settimana scorsa? Sono stata contattata in marzo dall´avvocato del padre, che cercava una soluzione alternativa al procedimento tradizionale, e ci ha trovato per caso, su Google. Noi dovremmo far conoscere meglio il ruolo del Mediatore, soprattutto agli addetti ai lavori, perché permette di evitare lunghi e costosi processi. Nei mesi scorsi abbiamo intrattenuto contatti frequenti con le due parti, accompagnandoli nella decisione di accettare la mediazione. Poi, settimana scorsa, il 16 giugno, abbiamo avviato la procedura. Il padre era con noi a Strasburgo, nella sede del Parlamento. La madre era in conference call da Bratislava. Li abbiamo fatti parlare fra loro, e ogni volta che iniziavano a litigare li interrompevamo, riportando la questione dei bambini al centro. L´incontro è durato 7 ore, ma il risultato è molto positivo: il 26 luglio, il papà potrà rivedere i suoi bambini, e passare le vacanze con loro. E poi abbiamo fissato il calendario per tutti i prossimi incontri. Io quasi non potevo credere che ce l´avessimo fatta, è stato molto toccante. E sono contenta di aver potuto fare qualcosa di concreto per aiutare queste persone. Che cosa potrebbe fare di più l´Ue per affrontare situazioni così delicate? La settimana scorsa il Parlamento ha dato il suo via libera alla prima procedura di "cooperazione rafforzata" fra 14 paesi Ue per facilitare i divorzi internazionali. E´ un passo avanti importante, nello stesso spirito della mediazione: risolvere i casi in maniera più tempestiva, nella tutela dell´interesse dei minori, che deve essere sempre posto sopra di tutto. Come mediatrice, quello che farò - perché non credo di poter risolvere tutti i casi sempre più frequenti da sola - sarà creare uno strumento, basato sull´esperienza e le "best practices" di questi anni, e proporlo alla Commissaria europea alla Giustizia Viviane Reding. Vorrei che questa "scatola degli attrezzi" fosse usata nell´Ue a tutti i livelli, che servisse alle altre istituzioni per applicare al meglio l´approccio innovativo della mediazione, che funziona ed è una valida alternativa al rigido contesto delle controversie giudiziarie. Rivolgersi al Mediatore europeo per i casi di sottrazione di minori è semplice. Basta scrivere una e-mail a: Mediationchildabduct@europarl.europa.eu    
   
   
TRENTO: L´ASSESSORE BELTRAMI HA INCONTRATO LE NUOVE ELETTE NEGLI ENTI LOCALI PER LA PRESENTAZIONE DELLE STRUTTURE A SERVIZIO DELLE DONNE E DELLE PARI OPPORTUNITÀ  
 
Trento, 29 giugno 2010 - Oltre 200 le neo-elette nell´ultima tornata elettorale dei comuni del Trentino e riunite nella " Rete delle donne elette nelle amministrazioni locali" che il 24 giugno hanno accolto l´invito dell´assessore alle pari opportunità Lia Giovanazzi Beltrami ad incontrarsi nella sala congressi della Federazione trentina della cooperazione. Con l´occasione sono stati presentati gli organismi istituzionali al servizio delle pari opportunità e per lo sviluppo delle politiche di genere, ovvero l´Ufficio pari opportunità, la Commissione per le pari opportunità e la Consigliera di parità. Oltre all´assessore Beltrami, al tavolo dei relatori si sono avvicendati Paola Furlan, vicepresidente del Consiglio delle autonomie-Consorzio dei Comuni, l´assessore provinciale alla salute e alle politiche sociali Ugo Rossi, l´assessore regionale agli enti locali Margherita Cogo, Lucia Trettel, direttore dell´Ufficio pari opportunità della Provincia, Lucia Frenguelli, del Servizio autonomie locali, Simonetta Fedrizzi, presidente della Commissione per le pari opportunità e la Consigliera di parità Eleonora Stenico. È una presenza in costante aumento, quella femminile all´interno della politica, ma raggiunge quote ancora piuttosto basse: circa il 25% rispetto agli uomini. Eppure le cifre uscite dall´ultima tornata elettorale sono decisamente positive: sono raddoppiate le donne sindaco e aumentate del 20% le donne elette nei consigli comunali. Tuttavia le donne consigliere elette sono 835 su un totale di 3200, mentre le donne sindaco sono solo 28. E´ anche con questi dati che si dovranno confrontare le amministratrici riunite nella "Rete delle donne elette nelle amministrazioni locali", che si sono date appuntamento ieri nella sala congressi della Federazione della cooperazione per iniziativa dell´assessore competente Lia Giovanazzi Beltrami. Molti gli spunti emersi nel corso del pomeriggio, e comune l´esortazione ad unire le forze in maniera "trasversale", al di là di ogni steccato ideologico, per produrre un cambiamento profondo, nella società e finanche nella mentalità delle persone, oltre che di natura prettamente amministrativa e normativa. L´assessore alle politiche sociali Ugo Rossi ha inoltre brevemente presentato la proposta di legge di riforma delle politiche familiari che in sede consiliare si auspica possa trovare concordi maggioranza e opposizione. Molti i problemi che le donne - anche quelle scese nell´agone della politica - devono affrontare, in un´ottica che non deve essere peraltro necessariamente di genere, dal momento che essi investono anche la componente maschile del corpo sociale: la conciliazione fra tempi di lavoro e tempi dedicati alla famiglia, ad esempio, ma anche le discriminazioni sul lavoro e la disparità nei trattamenti economici. E´ anche per monitorare queste situazioni che esistono gli organi di parità provinciali, come la Commissione per le pari opportunità, la Consigliera di parità e l´Osservatorio di genere istituito presso l´Ufficio pari opportunità della Provincia. Realtà al servizio delle donne - di tutte le donne - che ieri si sono presentate alle nuove elette offrendo la loro collaborazione per gli impegni che le attendono nel prossimo futuro.