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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Gennaio 2015
ETICHETTE ALIMENTARI, MINISTRO GUIDI A MARTINA: TAVOLO DI LAVORO COMUNE SOSTEGNO ALLA PRODUZIONE ITALIANA TENENDO CONTO DI TUTTI GLI INTERESSI COINVOLTI  
 
 Roma - Un tavolo di lavoro per un “meditato approfondimento” che porti ad una “equilibrata e unitaria posizione del Governo italiano da esprimere anche a livello europeo” in materia di etichettatura dei prodotti alimentari, tenendo conto di tutti gli interessi coinvolti. E’ la proposta che il Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi ha fatto al Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina in risposta ad una sua lettera nella quale si chiedeva che sull’etichetta dei prodotti alimentari venisse mantenuto l’obbligo di indicare la sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento. Nella sua lettera di risposta il Ministro Guidi si dice “pienamente consapevole” della rilevanza del tema che investe un elemento portante del Made in Italy come il settore agroalimentare, rilevando come “il percorso da seguire non possa non contemperare le diverse esigenze tra la componente agricola e quella industriale, in un’ottica di strategia comune dell’intera filiera e nell’interesse complessivo del Paese”. Il Ministro ha proposto a Martina l’adozione di “iniziative comuni presso la Commissione europea e gli altri Stati membri dell’Unione al fine di assumere un ruolo trainante nella determinazione delle politiche e della normativa in un settore che ci vede tra i principali attori economici”. La lettera sottolinea infine la necessità di intensificare il confronto costruttivo intrapreso tra i due dicasteri allo scopo di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo programmatico, condiviso dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, “di aumentare il valore dell’export agroalimentare da 30 a 50 miliardi di euro in 5 anni per generare 100 mila nuovi posti di lavoro nel settore, difendendo e valorizzando la produzione nazionale.  
   
   
“UN NUOVO PROGETTO DI CONSORZIO PER IL PARMIGIANO REGGIANO” LE PROPOSTE DELLA CIA PER FRONTEGGIARE LA CRISI DEL ‘RE DEI FORMAGGI’ PRESENTATE IN AUDIZIONE AL SENATO  
 
 Bologna - "La Dop Parmigiano Reggiano è in una situazione di crisi di prezzo che, se non si creeranno le condizione per una inversione di tendenza, rischia di trascinare in default gli allevamenti e la stessa produzione tipica. Questo nonostante la crescita delle produzioni di grana esportate (+4,1%) visto che il calo dei consumi nazionali non ha consentito di assorbire le produzioni di formaggio, peraltro cresciute a ritmi fisiologici". E´ la premessa da cui è partito Antonio Dosi, presidente Cia Emilia Romagna e vice presidente nazionale, nel corso dell´audizione di ieri al Senato sui problemi del formaggio tipico emiliano. Si può ben definire drammatica la situazione attuale del settore e l’attività del Consorzio riguardo l’approntamento di interventi determinanti è in stallo da parecchi mesi. I motivi sono attribuibili allo squilibrio domanda/offerta piuttosto che a speculazioni ed alla fragilità e frammentazione del comparto, ma anche alla mancata efficacia e insufficiente adesione ad alcuni interventi promossi dal Consorzio. Secondo la Cia, per uscire da questa situazione le scelte necessarie sono: 1- Interventi urgenti e delle istituzioni a sostegno del reddito degli allevatori alle prese anche con la fine del regime delle quote latte. L’attuazione della Pac, del Prsr (Piano regionale di sviluppo rurale) e i 108 milioni di euro della legge di stabilità sono leve con le quali il Governo e le Regioni devono sostenere il settore in questo passaggio delicato, insieme ad altre misure tra le quali un´azione che consenta l’eliminazione delle barriere non tariffarie che incidono sulla vendita del formaggio in molti Paesi. 2- internazionalizzazione, con migliorando le politiche consortili a sostegno delle esportazioni e individuare aree di mercato nuove su cui intervenire con politiche commerciali coordinate, anche in concomitanza con Expo 2015. 3- Consorzio e Interprofessione: occorre una strategia in grado di mettere in campo un rinnovato gruppo dirigente, nel più breve tempo possibile, insieme ad un nuovo progetto sul Consorzio e sulle dinamiche future del settore. Ridiscutere, quindi, il ruolo dello strumento “Consorzio Parmigiano Reggiano”, se con ruoli e compiti affidati in toto o ripartiti con una specifica Oi (Organismo interprofessionale) interregionale. Altro obiettivo da perseguire è costruire una filiera in grado di riuscire a prevenire gravi perdite di reddito legate alle crisi di mercato, anche sperimentando ed utilizzando i nuovi strumenti della gestione del rischio previsti dallo sviluppo rurale. 4- Aggregazione della produzione. “La dispersione delle imprese di trasformazione (circa 360 caseifici/latterie) - ha concluso Dosi - ha mantenuto rapporti tradizionali con operatori commerciali che non hanno aiutato l’evoluzione delle relazioni commerciali e della partecipazione ai risultati della filiera. Occorre a tal fine promuovere forme di aggregazioni di diversa dimensione utili a qualificare la capacità dei caseifici di esitare al meglio il prodotto, a partire dall’utilizzo della Op (Organizzazione di produttori) sia nella forma cooperativa che di rete d’impresa”.  
   
   
VITIVINICOLTURA IN UMBRIA: VIA LIBERA A BANDI PER 2,8 MLN EURO A SOSTEGNO COMPETITIVITÀ E MIGLIORAMENTO QUALITATIVO  
 
Perugia – Verranno pubblicati nei prossimi giorni i bandi regionali per la concessione degli aiuti previsti dalle misure "Investimenti" e "Ristrutturazione e riconversione dei vigneti" per l´annualità 2014-2015. "Sono previsti complessivamente aiuti per circa 2 milioni e 800mila euro per accrescere la competitività delle imprese vitivinicole dell´Umbria e innalzare ulteriormente la qualità delle loro produzioni", sottolinea l´assessore all´Agricoltura, Fernanda Cecchini, rendendo noto che su sua proposta la Giunta regionale ha approvato i criteri dei bandi, in attuazione del Programma nazionale di sostegno del settore vino. Ammonta a due milioni di euro la dotazione finanziaria del bando relativo alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti allo scopo di adeguare la produzione alle richieste del mercato, migliorarne la qualità, valorizzare le tipicità dei prodotti legata al territorio e ai vitigni tradizionali di maggior pregio enologico o commerciale, ridurre i costi di produzione con l´introduzione della meccanizzazione parziale o totale delle operazioni colturali. Le domande possono essere presentate da imprenditori agricoli singoli o associati, società e cooperative agricole, organizzazioni di produttori vitivinicoli, consorzi di tutela e valorizzazione dei vini a denominazione d´origine e indicazione geografica e possono riguardare progetti singoli o collettivi. L´aiuto consiste nella compensazione per le perdite di reddito derivanti dall´estirpazione delle vecchie viti (che non può superare l´importo massimo complessivo di 3mila euro ad ettaro) e in un contributo per i costi di ristrutturazione e riconversione (non superiore all´importo medio regionale per ettaro pari a 13500 euro e in ogni caso non superiore al 50 per cento dei costi effettivi sostenuti). Le superfici vitate che beneficiano degli aiuti dovranno essere mantenute in coltura per almeno cinque anni dalla data di comunicazione dell´impianto e di fine dei lavori. La misura degli Investimenti è rivolta a imprese agricole singole o associate, società che esercitano attività agricole, imprese di trasformazione o commercializzazione che investono per l´adeguamento dell´offerta alla domanda di mercato e per l´incremento delle vendite di vino. Si va dalla costruzione/ristrutturazione di impianti aziendali per la produzione, trasformazione, confezionamento, commercializzazione, conservazione e stoccaggio dei prodotti vitivinicoli, agli interventi volti a migliorare i risparmi energetici e l´efficienza energetica, alla realizzazione e l´allestimento di punti vendita e sale di degustazione di prodotti vitivinicoli, l´acquisto di macchinari e attrezzature per le cantine, recipienti, contenitori, botti comprese le barrique, ma anche la realizzazione di siti Internet per la commercializzazione di prodotti vitivinicoli. Le domande di aiuto devono riguardare un volume di investimenti superiore a 20mila euro; il volume massimo della spesa ammissibile, per ciascuna domanda, non può superare 1,5 milioni di euro. Il contributo previsto è pari al 40 per cento della spesa ammessa per le domande presentate da micro, piccole e medie imprese; al 20 per cento delle spese ammesse per le imprese intermedie. "Nella definizione delle graduatorie – sottolinea l´assessore Cecchini – riserveremo un punteggio più alto a chi non ha beneficiato degli aiuti del Programma di sviluppo rurale 2007/2013 nel settore vitivinicolo né della misura Investimenti dell´Ocm vino, con un´attenzione particolare alle imprese condotte da giovani agricoltori e da donne. Per l´annualità 2014/2015 della misura Investimenti – rileva - abbiamo a disposizione complessivamente circa 2 milioni e 600mila euro, di cui circa 1 milione e 850mila euro impegnati per i pagamenti a saldo relativi alle domande biennali dell´annualità precedente. Per le nuove domande, pertanto, sono disponibili circa 780mila euro che, fin da ora, ci siamo impegnati a incrementare a valere su eventuali economie di spesa".  
   
   
COLDIRETTI BASILICATA, CALA IL CONSUMO DI FRUTTA E VERDURA  
 
Nel calo generalizzato dei consumi di ortofrutta non poteva salvarsi la Iv gamma. Infatti, la spesa degli italiani in ortaggi pronto uso, ready to cook, come spinaci, cicoria, broccoletti, già puliti, lavati tagliati e pronti da cuocere si è ridotta del 21 per cento nel 2014. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti sul cambiamento delle abitudini degli italiani per effetto della crisi, sulla base dei dati Ismea relativi ai primi nove mesi. Una tendenza che riguarda anche le insalate pronte, cosiddette di Iv gamma, con una contrazione della spesa del 13 per cento. Il ritorno degli italiani a pulire e a preparare direttamente le verdure è stato favorito dalle esigenze di risparmio ma a preoccupare è anche il fatto che il calo degli acquisti anche in questo segmento spinge al ribasso i consumi di ortofrutta e gli italiani che nel 2014 si sono fermati a 130,6 chili a persona, equivalenti a non più di 360 grammi al giorno, ben al di sotto del limite di 400 grammi consigliato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Secondo analisi della Coldiretti gli acquisti familiari di frutta e verdura degli italiani sono crollati di oltre il 20 per cento negli anni della crisi . Si tratta degli effetti della spirale recessiva tra deflazione e consumi iniziata dal 2007 che sta mettendo a rischio le imprese e la salute consumatori e che occorre rompere per dare a tutti la possibilità di acquistare con fiducia la componente più importante della dieta degli italiani, in un Paese come l’Italia che è leader europeo nella produzione. Secondo l’ultimo rapporto della sorveglianza Passi, del Centro nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, in Italia, quasi la metà degli adulti intervistati nel periodo 2010-2013 consuma tre o più porzioni al giorno di frutta e verdura e solo uno su dieci (10 per cento) ne consuma la quantità raccomandata nelle linee guida per una corretta alimentazione, cioè cinque porzioni al giorno (five a day). La più alta proporzione di consumatori di almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno si registra in Liguria, (18 per cento), la più bassa in Basilicata e Calabria (5 per cento), anche se il Rapporto Osservasalute 2013 denuncia che in Basilicata solo l’1,7 per cento della popolazione consuma in media le 5 o più porzioni di ortofrutta. Lo stesso rapporto evidenzia che la nostra Regione presenta una percentuale di individui (persone di 18 anni e oltre) in sovrappeso pari al 39,9 per cento; il valore medio nazionale è il 35,6 per cento. E una percentuale di obesi pari al 12,6 per cento dei cittadini, a fronte di un valore medio italiano del 10,4 per cento. Stessi dati negativi per quanto riguarda i minori. “E’ chiaro che questi dati sono preoccupanti e direttamente correlati con i cambiamenti negli stili di vita e nell’alimentazione dei lucani, e il calo dei consumi di ortofrutta ne è una delle concause non indifferenti” ha affermato il Presidente Regionale della Coldiretti di Basilicata Piergiorgio Quarto. “E’ altresì evidente che di fronte ad una crisi perdurante bisogna sensibilizzare tutti a consumi consapevoli e sostenibili, evitando sprechi e favorendo gli acquisti di prodotti locali e di stagione, ricordando sempre che non si possono ridurre dalla dieta giornaliera alimenti fondamentali come l’ortofrutta”.  
   
   
GAM, GESTIONE TEMPORANEA. FRATTURA: NOSTRO DOVERE COMPARARE TUTTE LE PROPOSTE CHE RICEVIAMO  
 
 Campobasso - "Il piano di industriale per il rilancio della filiera avicola molisana è stato redatto dalla Gam srl e da nessun altri. Oggi parliamo della gestione temporanea di una delle parti della filiera in attesa di perfezionare il bando a valere sul Psr da pubblicare presumibilmente entro il prossimo mese di giugno 2015. Per la gestione temporanea, fino ad aggiudicazione del bando, abbiamo ricevuto due proposte: una di Aria Food spa, che propone un intervento sull´incubatoio per la messa in sicurezza e la contestuale attivazione di una prima linea di macellazione presso un opificio in provincia di Avellino, un´altra di Pellegrina spa del gruppo Veronesi, che, con una manifestazione di interesse più generica nei contenuti, si propone per la gestione del solo incubatoio. Nulla è cambiato rispetto ai giorni scorsi. Procedere a una banalissima comparazione delle offerte è il mandato che il Consiglio regionale ha dato alla Giunta. Ricordo che parliamo di un bene pubblico: è nostro dovere, quindi, vagliare e approfondire tutto quanto riceviamo per ciò che riguarda l´ipotesi dell´esternalizzazione della fase di gestione temporanea. Se qualcuno, di fronte alla necessità di una comparazione di offerte, procedura per la quale ci siamo impegnati nel giro di qualche giorno, decide altro, la Regione non ha colpe. La Regione non ha detto sì o no a nessuno. La Regione dal primo momento ha preso atto e portato a conoscenza di tutti di ciò che è accaduto. Ricordo che il Consiglio regionale ha approvato il bilancio 2013 della Gam, un bilancio che attesta un deficit del patrimonio netto della stessa per oltre 21 milioni di euro, conseguente principalmente alla svalutazione delle immobilizzazioni per oltre 16 milioni, e ha condiviso il percorso autorizzato dalla Giunta per la presentazione del concordato preventivo con relativa copertura del fabbisogno finanziario. Su queste basi ci siamo assunti, ci assumiamo e ci assumeremo ogni tipo di responsabilità. Insieme alla deputazione parlamentare, al senatore Ruta e ai colleghi consiglieri ci siamo attivati perché l´attenzione sul redigendo bando a valere sul Psr possa aver la massima partecipazione attraverso la sensibilizzazione di operatori e imprenditori". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, ai lavoratori della Gam incontrati nella sede del Consiglio regionale al termine dei lavori dell´Assemblea legislativa.  
   
   
VERTICE XYLELLA AL MIPAAF  
 
"Il Decreto per la nomina del Commissario straordinario, su cui ci attendiamo figura tecnica autorevole e competente, contiamo possa essere al vaglio del Consiglio dei Ministri della prossima settimana, nel frattempo il coinvolgimento del Dipartimento della Protezione Civile ci conforta rispetto al riconoscimento dell’emergenza Xylella in ambito nazionale. Già oggi pomeriggio realizzeremo una riunione tecnica per dare ulteriore accelerata alle azioni da mettere ulteriormente in atto e mettere in sicurezza il nostro importante patrimonio olivicolo." Così l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, al termine della riunione svoltasi ieri mattina al Mipaaf insieme al Ministro Martina, il capo dipartimento della Protezione Civile, Gabrielli e il presidente Vendola.  
   
   
EXPO 2015, SELEZIONATI I CONTENUTI PER IL MOLISE NELLA MOSTRA DELLE REGIONI. FRATTURA: UNA SCELTA STRAORDINARIA ALL´INTERNO DI UNA ROSA DI CANDIDATURE STRAORDINARIE  
 
Campobasso - Una donna che testimonia e cura nel tempo l´amore per la sua terra, mantenendo in vita con coraggio e ostinazione tradizioni e riti che altrove vanno scomparendo; antichi pontili di legno che legano la terra al mare e la bellezza della fede scolpita nella pietra; la banca dei semi per preservare la varietà biologica. Sono, questi, tesori, storie ed esperienze, che narreranno il Molise nella Mostra delle Regioni, cuore del Padiglione Italia ad Expo 2015. Una mostra che ruota intorno all´idea del "vivaio", inteso come spazio di apertura e creatività, dove i progetti, le iniziative e le peculiarità delle regioni trovano espressione attraverso la forza evocativa dei tre concept a fondamento: potenza della bellezza, potenza del saper fare e potenza del limite. Tesori, storie ed esperienze custoditi da sempre nel vissuto quotidiano del Molise e in linea con il messaggio principale di Expo 2015, "Nutrire il pianeta - energia per la vita", nutrirlo, cioè, con l´attenzione costante all´ambiente, all´utilizzo delle buone pratiche, alla valorizzazione delle peculiarità del territorio e delle produzioni agroalimentari di nicchia. A seguito di un lavoro di selezione che ha tenuto conto di vari elementi, in primis la rappresentazione del Paese, per la quale ci si è avvalsi della collaborazione di Aldo Bonomi e Giuseppe De Rita, la Direzione artistica della Mostra delle Regioni, guidata dal creativo Marco Balich, ha indicato i soggetti che saranno l´anima del racconto del Molise. Potenza del saper fare: Carmelina Colantuono, straordinaria storia al femminile nel suo fitto intreccio con le tradizioni locali: continua a praticare la transumanza lungo le vie tratturali, nonostante le difficoltà legate a percorsi sempre più incerti. Potenza della bellezza: i Trabucchi di Termoli, la Cattedrale di Larino e la Chiesa di San Giorgio Martire a Petrella. Potenza del limite: la banca del germoplasma, la ricerca condotta dalla dottoressa Dalila Trupiano dell´Università degli Studi del Molise su recupero, caratterizzazione e conservazione di ecotipi autoctoni di interesse agroalimentare, come alcune varietà di leguminose molisane. Tali scelte rientrano nell´ampia, suggestiva e pregevole rosa di candidature che la Regione Molise ha raccolto e indicato alla Direzione artistica della Mostra. Soddisfazione esprime il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura: "Con difficoltà - dichiara il governatore -, noi avremmo saputo scegliere tra le splendide proposte che abbiamo raccolto e fatto nostre: tutte di altissimo valore, tutte bellissime, le risposte che sono giunte alla nostra attenzione regionale. Siamo profondamente grati a quanti, tanti, hanno voluto contribuire con le proprie esperienze candidandosi a una selezione assolutamente non facile proprio per via della loro immensa ricchezza. Occhi esterni hanno individuato negli elementi selezionati - la transumanza di Carmelina Colantuono, i Trabucchi di Termoli, la Cattedrale di Larino e la Chiesa di San Giorgio Martire a Petrella e le leguminose molisane - particolari suggestioni ed emozioni che di sicuro renderanno affascinante e pieno il racconto aperto e fluido che, tutti insieme, faremo della nostra terra ad Expo 2015. Siamo pronti per la Mostra delle Regioni, alla quale il Molise parteciperà con la sua voce e la sua identità uniche e straordinarie".  
   
   
RISO GALLO AZIENDA LEADER IN QUALITÀ  
 
Robbio/pv - "Un´eccellenza lombarda e una realtà leader nel settore della lavorazione del riso, che concentra, per il 90 per cento, la sua produzione tra Lombardia e Piemonte". Così Gianni Fava, assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia, dopo la visita alla ´Riso Gallo´ di Robbio (Pavia), che, ogni anno, produce 50 milioni di confezioni di riso e occupa, con una quota del 23 per cento, il primo posto del mercato nazionale. Ad accompagnarlo uno dei titolari, Riccardo Preve. Il Mercato Mondiale - "Un riso di qualità - ha sottolineato l´assessore Fava - ha bisogno di aziende di qualità in grado di portare il riso italiano nel mondo, imponendosi in un contesto fortemente competitivo". Il Prezzo Del Riso - "Avevo promesso questa visita tempo fa - ha ricordato l´assessore - e la compio alla fine di un´annata che, per la parte agricola, è stata migliore delle previsioni, con un valore del riso che si attesta su un dato migliore rispetto a quello atteso in primavera". Sostegno Alle Aziende - "Serve - ha spiegato l´assessore Fava - che queste aziende possano trasformare il prodotto a prezzi di mercato e continuando a garantire la qualità, che è alta". "Le Istituzioni - ha concluso - hanno il dovere di supportare, e Regione Lombardia già lo fa, queste aziende, in modo che possano avere la giusta remunerazione". L´assessore Fava ha quindi terminato la sua ´ricognizione´ nel mondo risicolo pavese, visitando l´azienda agricola Salera di Garlasco.  
   
   
VINO: OLTREPO PRONTO PER LA SFIDA EXPO  
 
Casteggio/pv - "Il vitivinicolo dell´Oltrepo è di grande qualità e ha i numeri per conquistare il mondo, a partire dal semestre di Expo, se produttori e realtà territoriali sapranno fare rete e far conoscere il brand territoriale". Lo ha detto Gianni Fava, assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia, visitando la Tenuta Mazzolino di Corvino San Quirico e l´azienda agricola Travaglino di Calvignano (Pavia). Prima Verifica Con Attori Locali - "Ho incontrato il sindaco di Casteggio Lorenzo Callegari e alcuni produttori - ha spiegato l´assessore - per verificare lo stato del settore vitivinicolo pavese e ragionare su alcune piste di lavoro per il periodo dell´Expo". "Posso quindi annunciare - ha aggiunto - il mio impegno a convocare presto un tavolo in Regione con gli operatori dell´Oltrepo per realizzare proposte vincenti agli occhi dei milioni di visitatori di Expo". Brand Territoriale Valore Aggiunto - "La Lombardia - ha ricordato l´assessore Fava - mette in campo continuamente risorse per la promozione, vanta la Ocm più efficiente e, al Vinitaly, presenta il migliore padiglione regionale". "Nonostante questo - ha aggiunto - serve che i territori, e tra questi anche quello dell´Oltrepo, sappiano unire gli sforzi di distretti, Provincia, Camera di Commercio, Comuni, cantine e produttori per promuovere il brand territoriale che rappresenta un valore aggiunto". Il Progetto ´Casa Oltrepo´ - "Nei giorni scorsi - ha spiegato l´assessore - abbiamo chiuso un bando per il settore vitivinicolo cui hanno partecipato il locale distretto e il Comune di Casteggio con il progetto ´Casa Oltrepo´ che rappresenta un esempio del fare rete". Expo Sfida Per Nostri Vini - "Regione Lombardia - ha sottolineato l´assessore - è convinta che i progetti territoriali e di rete siano carte vincenti per portare anche nelle cantine dell´Oltrepo i milioni di visitatori attesi nel semestre di Expo che sarà una grande vetrina che il pinot, il cruasé e il riesling, solo per citare alcune delle produzioni locali, dovranno saper sfruttare". Conquistare Il Mercato Estero - "Come Regione - ha detto l´assessore - pensiamo che, in ottica Expo e anche dopo Expo, per i vini lombardi la sfida da intraprendere, con la forza della qualità e della tradizione, sia quella della conquista dell´export, della conquista del mercato estero". "Questo deve essere fatto - ha concluso Fava - con un´operazione sinergica nella quale, come Assessorato, saremo in campo, con fondi per sostenere i produttori veri, in una partita che possiamo e dobbiamo vincere tutti insieme".