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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Luglio 2009
DIGITALE TERRESTRE IN CAMPANIA  
 
Napoli, 20 luglio 22009 – Di seguito l’ intervento del presidente Bassolino effettato nel corso della conferenza stampa del 17 luglio, sul digitale terrestre in campania: “ Oggi presentiamo una importante innovazione che riguarda la nostra Regione e che coinvolge sei milioni di cittadini e centinaia di imprese, operatori del settore delle Tlc, tecnici, esercenti, famiglie. Come previsto dai programmi ministeriali, dopo Sardegna, Piemonte, Lazio, e altre zone d´Italia, la transizione al digitale arriva ora in Campania, la regione più popolosa tra quelle interessate finora dallo switch. Servono un grosso sforzo e una collaborazione costante di tutte le parti in causa perché questa importante innovazione sociale e produttiva possa realizzarsi al meglio e portare vantaggi ai cittadini e alle imprese operanti sul territorio. Digitale significa: più canali, migliori contenuti, più servizi interattivi, un´offerta e un mercato più attrattivi e meglio regolati. Da diversi mesi, tecnici e dirigenti del Ministero e della Regione stanno lavorando per preparare questa fase di cambiamento, che inizierà subito dopo l´estate e si concluderà entro la metà di dicembre. La nostra Regione, da tempo, è fortemente impegnata nella promozione e nel sostegno di attività e imprese culturali. Penso a iniziative come il Festival del Teatro, un grande evento internazionale che si è appena concluso, o al supporto dato dalla nostra Film Commission alla produzione di serial e fiction televisivi e, ancora, al progetto degli Studios a Bagnoli, al restauro del teatro San Carlo che sta diventando un grande centro artistico-produttivo dotato di tecnologie all’avanguardia. Per noi l´industria culturale è un importante fattore di sviluppo, e per questo abbiamo dedicato su questo fronte oltre 100 milioni di euro della nuova programmazione europea. Ecco perché per noi la transizione al digitale terrestre può rappresentare un´occasione importante di sviluppo per il nostro territorio. In Campania esiste un mercato televisivo locale molto vivace e diversificato, che produce informazione, intrattenimento, trasmissioni di servizio e pubblica utilità, impiegando diverse centinaia di giornalisti, tecnici, operatori. A causa degli effetti negativi della crisi, e della significativa contrazione del mercato pubblicitario, questo comparto produttivo sta attraversando una fase di particolare difficoltà. L´arrivo del digitale terrestre, grazie alla moltiplicazione dei canali disponibili e dei servizi che potranno essere offerti, può aprire nuove opportunità di sviluppo alle televisioni locali, e per questo la Regione ha predisposto un pacchetto di interventi mirati per accompagnare le imprese televisive in questa fase così delicata di riassetto del sistema televisivo regionale. Attraverso i fondi europei, interveniamo dunque su tre fronti, tra loro fortemente legati: innovazione tecnologica, formazione, comunicazione. 1) Innovazione tecnologica: nei prossimi giorni, partirà un bando pubblico a cui potranno partecipare le emittenti televisive locali che intendono passare al digitale terrestre. La Regione potrà finanziare, fino ad un tetto massimo di 200mila euro, la metà dell’investimento necessario per sostituire le apparecchiature analogiche con quelle digitali e rinnovare dunque il proprio processo produttivo. L´investimento complessivo è pari a 10 mln di euro di fondi strutturali per investimenti in conto capitale. 2) Formazione: con il digitale terrestre si amplierà fortemente l’offerta di canali e contenuti e sarà possibile, per esempio, sviluppare canali monotematici o fornire servizi interattivi. E´ dunque necessario aggiornare o formare nuove professionalità che sappiano lavorare su questo settore innovativo, potenziando fortemente la produzione di contenuti di qualità sul territorio. Su questo fronte, abbiamo stanziato 600mila euro, che permetteranno alle tv locali di formare direttamente il proprio personale tecnico, artistico e giornalistico alle nuove esigenze produttive. 3) Comunicazione istituzionale: a partire dal prossimo 15 settembre e fino a metà dicembre, partirà una campagna di comunicazione istituzionale concertata tra Regione e Ministero per informare i cittadini sulle scadenza dello switch over e dello switch off. La campagna riguarderà tv e radio locali, carta stampata locale, cartellonistica, mezzi di trasporto pubblico. Sarà inoltre realizzato un apposito sito web (www. Digitale. Campania. It) con tutte le informazioni necessarie per i cittadini e gli operatori. La giunta regionale ha disposto lo stanziamento di 800mila euro, che vanno sommati agli ulteriori 800mila euro messi a disposizione del ministero. Vorrei sottolineare come il pacchetto integrato di interventi che abbiamo preparato è di gran lunga il più importante finora messo in campo da una Regione italiana e, per la prima volta, la Regione finanzia direttamente investimenti per l´acquisto delle apparecchiature necessarie ad assicurare la continuità produttiva delle imprese di questo importante settore. Infine, per coordinare al meglio il pacchetto di interventi regionali, è stato istituito un tavolo di monitoraggio sul digitale terrestre in Campania, attivo fin da subito, a cui prenderanno parte esponenti del Corecom e delle varie aree della Regione interessate. Il tavolo sarà presieduto dal Settore Stampa della Presidenza della giunta regionale e lavorerà in contatto con il ministero e gli operatori del settore, verificando in corso d´opera l´attuazione degli interventi. .  
   
   
PROPOSTE PRESENTA LE MERAVIGLIE DEI “GIARDINI HANBURY” IL VOLUME EDITO DA ALLEMANDI  
 
Milano, 20 luglio 2009 - “I Giardini Hanbury. Una mediterranea meraviglia fra Italia e Francia, nata da passione inglese”. È questo l’head scelto da Proposte per presentare il volume edito da Allemandi, che sarà in edicola con La Stampa a partire dal 22 luglio. Il soggetto - sviluppato da Proposte - presenta il volume, con la sua splendida copertina che invita all’immersione in questa stupenda oasi verde, rinomata in tutto il mondo. Completano la pagina di lancio una breve descrizione del libro ed il richiamo all’introduzione che contiene il saggio evocativo di Nico Orengo “Il mare delle tortore” con la raccolta dei ricordi e delle riflessioni personali del famoso scrittore ligure quando si trovava nei Giardini. Il volume - si tratta di una riedizione realizzata con copertina morbida - si compone di 96 pagine con 65 illustrazioni a colori dedicate ai magnifici giardini botanici Hanbury di Ventimiglia che sorgono sul promontorio della Mortola, sulla costa ligure, a pochi chilometri dal confine francese. Per il lancio dell’opera di Allemandi sono stati scelti come formati: la pagina intera, la mezza pagina, il piedone ed il box. La comunicazione sarà affidata al quotidiano La Stampa e al settimanale Torinosette. “I Giardini Hanbury” saranno nelle edicole di Torino, Cuneo, Savona ed Imperia. Per le altre regioni occorrerà contattare il servizio clienti al N° Verde: 800 011 959. .  
   
   
TRENTO: LE VIE DELL’ARTE CON L’HAIKU PRESENTATO IL PROGETTO “IL CUORE IN TRE VERSI”  
 
Trento, 20 luglio 2009 - Brevi componimento poetici per tradurre i sentimenti, le emozioni e la natura in tre versi. Si tratta degli haiku, piccole poesie che parlano al cuore e che puntano ad entrare nel guinnes dei primati. Il progetto “Il cuore in tre versi”, inserito nell’ambito della quarta edizione de “Le vie dell’arte” in programma il 22 luglio a Mezzolombardo, è stato presentato il 16 luglio dall’assessore alla cultura Franco Panizza, assieme ai rappresentanti del Consorzio rotaliano promozione di Mezzolombardo. Una cultura rivolta alle piazze, che faccia parte della vita di tutti, è stato il messaggio ribadito ancora una volta dall’assessore Franco Panizza: “Questa iniziativa è un’ottima occasione per coinvolgere persone diverse in un progetto culturale che utilizza anche metodologie e strumenti innovativi e creativi, per ragionare di cultura in piazza e uscire dal concetto di una cultura elitaria”. Come ha chiarito la presidente del Consorzio rotaliana promozione di Mezzolombardo, Isabella Martignoni, l’iniziativa è inserita nella rassegna dei “Mercoledì lunari” che da 14 anni anima le serate estive del centro rotaliano. Sei gli appuntamenti “lunari” - che hanno preso il via il 1° luglio e si concluderanno il 5 agosto - durante i quali i negozi sono aperti anche nelle ore serale con un ricco programma per le vie del borgo. Il prossimo appuntamento, il 22 luglio, sarà appunto dedicato all’arte con la quarta edizione de “Le vie dell’arte”, ideata e curata da Marco Consoli. Ogni via del centro sarà occupata da un’espressione artistica diversa in un percorso fra le arti innovativo e singolare. Grossa novità è il progetto “Il cuore in tre versi” dedicato alla poesia che intende stimolare le persone a scrivere degli haiku, brevi componimenti poetici giapponesi. L’invito è rivolto a tutti, anche ai personaggi pubblici che in questo modo, come ha chiarito l’ideatore Marco Consoli, possono dare un esempio di come in questo mondo frenetico ci sia ancora spazio per i sentimenti e le emozioni in pochi semplici versi. Gli haiku sono piccole poesie di tre versi caratterizzati da cinque, sette e ancora cinque sillabe. Dai toni semplici, senza fronzoli lessicali e congiunzioni, gli haiku traggono forza dalle suggestioni della natura, dalle emozioni. Sono già circa 700 gli haiku arrivati all’organizzazione, per partecipare all’iniziativa è semplice: basta inviare la propria poesia all’indirizzo mail: haiku2009@libero. It, oppure attraverso un sms al cell. 348 4242856. Verranno accettati anche haiku imperfetti, che non rispettino a pieno le regole di composizione. Una selezione di 100 haiku, già effettuata, verrà esposta il 22 luglio a Mezzolombardo e nelle vetrine dei negozi, ma la raccolta proseguirà anche oltre questa data, con la prospettiva di far crescere questa simpatica iniziativa culturale e magari di entrare nel guinnes dei primati. Altro punto di forza di questa quarta edizione de “Le vie dell’arte” a Mezzolombardo, sarà la performance tra recitazione e cinema presso palazzo dei Baroni di Cles: grazie alla collaborazione con Formart, il Centro Audiovisivi della Provincia Autonoma di Trento verrà girato un video artistico dal titolo “1001 abbracci”, che vedrà coinvolto il pubblico in un grande abbraccio collettivo. Tutti coloro che desiderassero partecipare possono recarsi, la sera del 22 luglio, presso il cortile del palazzo per scambiarsi abbracci singoli e poi, alle 22. 00, per un grande abbraccio comune. “Le vie dell’arte”, all’interno dei Mercoledì lunari, vedranno anche altri spazi dedicati alle arti nel borgo di Mezzolombardo il 22 luglio: nel Corso del Popolo il concorso di pittura per professionisti e dilettanti trentini o che operano in Trentino, con votazione attraverso cartoline distribuite in questi giorni nel centro; in corso Mazzini sarà protagonista la musica con tre aree dedicate a generi musicali ricercati quali flauto, pianoforte, arpa e la presenza del coro gospel “Sing the Glory” di Rovereto; in corso Mazzini la ceramica, in via de Varda la scultura e la fotografia con una proiezione su maxi schermo di fotografie artistiche di giovani artisti e installazioni audio-fotografiche per ascoltare il “suono” delle fotografie. .  
   
   
“AVANTI DELLA DOMENICA”: UNA RIVISTA ILLUSTRATA ALL’ALBA DELLE AVANGUARDIE IN MOSTRA ALLA CASA-GALLERIA CAVALLI VILLAFRANCA IN LUNIGIANA (MASSA-CARRARA)  
 
Milano, 20 luglio 2009 - L’“avanti della Domenica”, uscito tra il gennaio del 1903 e il marzo del 1907, nacque quale supplemento culturale del quotidiano “Avanti!” in diretta concorrenza con la “Domenica del Corriere”, per poi rendersi autonomo e giungere a diventare, grazie alle sue innovazioni grafiche, contenutistiche e stilistiche, uno dei settimanali illustrati più importanti del primo decennio del Novecento. Sulle pagine dell’“Avanti della Domenica” apparvero contributi di grandi esponenti della cultura del tempo come Margherita Sarfatti, Giovanni Cena, Edmondo De Amicis, Gabriele d’Annunzio. E soprattutto disegni originali e riproduzioni di opere di circa 170 artisti, alcuni allora giovanissimi, ma destinati a sfolgoranti carriere: per esempio, Umberto Boccioni, Gino Severini e Mario Sironi, che di lì a poco diverranno protagonisti del Futurismo, e poi di ulteriori importanti vicende dell’arte italiana. Così come non mancavano esponenti del miglior disegno satirico e caricaturale (Enrico Sacchetti, Filiberto Scarpelli, Gabriele Galantara), della grafica Liberty (Luigi Dal Monte Casoni, Giorgio Kienerk), del tardo Naturalismo (Vespasiano Bignami) e del Simbolismo (Domenico Baccarini). Tutti sotto la coraggiosa regia di Vittorio Piva, nominato direttore a ventotto anni. La mostra Prima mostra in assoluto dedicata all’“Avanti della Domenica”, si tratta dell’autentica riscoperta di una rivista degna di competere alla pari con le migliori espressioni della grafica europea d’inizio Novecento, da “Jugend” a “L’assiette au Beurre”: insomma, l’affermazione di una via tipicamente italiana all’illustrazione periodica, tra Liberty e prime avanguardie. Il percorso espositivo presenta una scelta di circa quaranta numeri originali dell’“Avanti della Domenica”, prestati dalla Fondazione “Anna Kuliscioff” di Milano, con le più belle e interessanti copertine apparse sul settimanale. La mostra si articola tra gli spazi suggestivi della galleria e l’elegante piano nobile del palazzo, arredato come accogliente interno domestico d’altri tempi. Tra i disegni esposti si segnalano anche quelli dei lunigianesi Carlo Fontana e Arturo Dazzi, in realtà più noti come scultori, ma qui nelle vesti di notevolissimi illustratori. Nella zona bookshop sarà possibile acquistare a prezzo speciale il catalogo di Paolo Bolpagni, L’arte nell’“Avanti della Domenica” (1903-1907), oltre che manifesti e locandine provenienti della Fiera del poster d’arte della Fondazione Mazzotta di Milano. .  
   
   
AL TEATRO DI VERDURA MORRICONE, ROTA, TROVAJOLI MUSICA PER FILM – TRE OMAGGI IN JAZZ  
 
Milano, 20 luglio 2009 - Il repertorio. Un programma di musiche per film riviste in chiave jazz, che si configura come un omaggio a tre grandi musicisti italiani, a tre autori che hanno saputo coniugare i loro mondi sonori con le immagini di opere di grandi registi. Il programma scelto, che è una selezione dei brani presentati dall’orchestra nei concerti tenuti, nel corso degli anni, al Piccolo Teatro, propone pagine famosissime e dalla forte caratterizzazione melodica, particolarmente adatte a un trattamento jazzistico e tali da evidenziare, seppure a livelli diversi, un interesse di questi compositori per la musica americana. Il repertorio si basa in primo luogo su tre brani di Morricone tratti da due famosi film e da una commedia musicale, che propongono temi tra i più celebri scritti dal nostro più conosciuto autore di musiche per il grande schermo. Gli arrangiamenti sono stati realizzati dal sassofonista e clarinettista Marco Gotti, leader della Jazz Workshop Orchestra, e apprezzati anche dal grande compositore, presente in sala in occasione dell’apertura della scorsa edizione di Jazz al Piccolo – Orchestra Senza Confini e omaggiato dal Comune di Milano e da Musica Oggi per i suoi 80 anni. Di Armando Trovajoli, che aprì l’edizione precedente della stessa manifestazione, ricevendo l’Ambrogino d’Oro per la sua attività, viene presentata una canzone famosissima, tratta dalla commedia musicale Rugantino, e i due temi principali di film di successo. In questo caso gli arrangiamenti sono di Enrico Intra e del trombettista Franco Piana, figlio del grande trombonista Dino e attivo anche come band leader. Infine, di Nino Rota vengono eseguite tre delle sue più famose composizioni, legate ai film Il padrino, La dolce vita e 8 1/2. In questo caso gli arrangiamenti sono ancora di Marco Gotti e poi di Roberto Rossi, trombonista della Civica Jazz Band. Il senso del termine “musiche per film”, sottolinea la differenza tra un semplice rivestimento sonoro della pellicola e una precisa, autonoma scelta artistica, che porta a una dialettica nella quale la parte visiva incontra, venendone rafforzata sul piano espressivo, quella musicale. .  
   
   
AL TEATRO DI VERDURA DON GIOVANNI DI MOLIÈRE  
 
Milano, 20 luglio 2009 - A 300 anni dalla sua nascita, il giovane appassionato amante, unico nella sua nobile passione e audacia, nella sua fantasia e grandezza, nella sua fantasia e grandezza nell’eterna sfida con l’impossibile, si ripresenta nella veste di moderno uomo del nostro tempo. L’inferno di Don Giovanni è l’impossibilità di uscire da un eterno susseguirsi di storie che si ripetono ossessivamente sempre uguali, in un vertiginoso gioco di riflessi che continuamente moltiplicano le immagini e le confondono. E’ l’eterno teatro: uno spazio e un tempo fissi nel loro essere diventati mito, è un insieme di donne sempre diverse che diventano una sola, sempre la stessa, sintesi unica di comuni destini. Quale supplizio maggiore per chi crede che tutto il piacere della vita, dell’amore sta nel cambiamento? In uno spazio asettico, fredda scatola d’acciaio riflettente, riemergono ricordi, ossessioni, conquiste, duelli, come brandelli di memoria che formano una prigione mentale dalla quale Don Giovanni non può uscire. Uno spettacolo veloce, visivamente suggestivo, con momenti di intensa fisicità, nello stile unico e visionario del Teatro Libero. .  
   
   
ALLA FONDAZIONE STELLINE DI MILANO DAL 24 SETTEMBRE 2009 AL 31 GENNAIO 2010 LA MOSTRA UNITED ARTISTS OF ITALY  
 
 Milano, 20 luglio 2009 - L’esposizione, nata da un progetto di Massimo Minini, presenterà 200 immagini scattate da 22 tra i più importanti fotografi italiani - da Gabriele Basilico a Gianni Berengo Gardin, da Luigi Ghirri a Mario Giacomelli, da Mimmo Jodice a Ugo Mulas a Ferdinando Scianna e molti altri - che ritraggono i volti dei più significativi artisti contemporanei, italiani e internazionali. Dal 24 settembre 2009 al 31 gennaio 2010, alla Fondazione Stelline di Milano si terrà la mostra United Artists Of Italy. L’esposizione, nata da un’idea di Massimo Minini, è organizzata e prodotta dalla Fondazione Stelline, in collaborazione con 24Ore Motta Cultura, col patrocinio della Regione Lombardia, del Comune di Milano, della Provincia di Milano, e presenterà 200 immagini scattate da 22 tra i più importanti fotografi italiani, attivi a partire dagli anni ‘60 - da Gabriele Basilico a Gianni Berengo Gardin, da Luigi Ghirri a Mario Giacomelli, da Mimmo Jodice a Ugo Mulas a Ferdinando Scianna e molti altri - che ritraggono i volti dei più significativi artisti contemporanei, italiani e internazionali. Il percorso espositivo non è una semplice raccolta cronologica di immagini, ma un vero e proprio racconto, in cui lo stesso artista – osservato, letto e interpretato da diversi fotografi - mostra differenti sfaccettature della propria identità creativa e umana, del proprio destino. Il desiderio di scrivere una originale storia dell’arte contemporanea - non attraverso le opere ma mostrando i volti, i modi, gli atteggiamenti dei suoi protagonisti - è alla base del progetto, che si è sviluppato grazie al contatto diretto e al profondo coinvolgimento con i fotografi, rivelandosi un viaggio all’interno della fotografia italiana. Scrive Massimo Minini: “Se il contemporaneo è un’attitudine, un modo di porsi dell’opera nel suo tempo ed in comunione con i grandi temi del momento, il massimo di tensione sul contemporaneo lo si raggiunge non con il corpo dell’opera, ma con quello dell’autore, che vive nel proprio tempo, lo interpreta, gli dà voce, lo fonda, definendone i contorni spaziali e temporali”. Se in principio l’idea prevedeva di selezionare esclusivamente ritratti di artisti italiani – per la maggior parte colti al lavoro, nel loro studio o nei momenti liberi - con il tempo, l’attenzione si è estesa anche a personalità internazionali quali Joseph Beuys, Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Sol Lewitt, che hanno mantenuto un legame molto forte con l’Italia, ad alcuni tra i più importanti galleristi come Lucio Amelio e Leo Castelli, e a scrittori quali Pier Paolo Pasolini, Italo Calvino, Alberto Moravia. Sempre Massimo Minini, riguardo alla sua collezione, racconta che: “è diventata un’occasione per mescolare le carte e creare castelli intercambiabili, strade che si biforcano, specchi che rimandano, come un domino che sfugge, crescendo di qua e di là, attorno ad una idea principale non costrittiva. Così facendo mi sono ritrovato in una stanza delle meraviglie, un panorama di straordinarie immagini, con volti noti d’artista e grandi professionalità di scatto e di stampa”. La mostra, ideata come progetto espositivo internazionale per musei ed istituzioni, giunge in Italia per la prima volta, dopo essere stata ospitata dal Musée d’Art Moderne di Saint-etienne Metropole (7 maggio – 21 settembre 2008) e dal Palais des Beaux Arts di Bruxelles (20 marzo – 17 maggio 2009). L’edizione italiana è arricchita da una sezione inedita che raccoglie 11 fotoritratti eseguiti dalla giovane fotografa siciliana Michela Forte (Erice 1980) dedicati agli artisti - Mario Airò, Massimo Bartolini, Carlo Bernardini, Loris Cecchini, Ofri Cnaani, Madame Duplok, Chiara Dynys, Lara Favaretto, Maik e Dirk Löbbert, Marzia Migliora, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini – selezionati attraverso un concorso internazionale per partecipare al progetto “Twister. Rete Musei Lombardia per l’Arte Contemporanea” (03/10/09 – 31/01/2010; www. Twisterartecontemporanea. Com), a cui aderisce la Fondazione Stelline e che inaugura, sempre alle Stelline, il 3 ottobre 2009. .  
   
   
AL CASTELLO DI RIVOLI, MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA ATTESA PER LA GRANDE MOSTRA GIANNI COLOMBO  
 
Milano, 20 luglio 2009 - Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea organizza la più importante mostra retrospettiva dedicata all’opera dell’artista italiano Gianni Colombo (Milano, 1937 - Melzo, 1993) protagonista dell’arte cinetica internazionale. La rassegna include circa cento opere per le quali l’artista è diventato noto negli anni Sessanta e Settanta, tra cui una vasta selezione di quadri e sculture mobili, strutture di luce e diversi tra i suoi ambienti più rappresentativi. In occasione della mostra entrano a far parte della collezione permanente del Museo, grazie alla Fondazione Crt – Progetto Arte Moderna e Contemporanea, l’opera cinetica Roto-optic (1964) e l’ambiente Bariestesia (1974-1975). Nel mondo dell’arte cinetica sviluppatasi negli anni Cinquanta e Sessanta, Colombo propone una nuova definizione dell’opera d’arte come spazio animato dalla partecipazione attiva dello spettatore. L’artista è in questo precursore di temi che sono oggi al centro del dibattito artistico internazionale. Attraverso l’uso di luce e movimento nello spazio Colombo sperimenta nuove dinamiche percettive ed inediti campi di iterazione visiva e sensoriale per lo spettatore, allora fortemente presenti in Europa e in America Latina, portate avanti da esponenti quali Jesús-rafael Soto e François Morellet. Colombo fa il suo ingresso nella Milano artistica della fine degli anni Cinquanta, quando l’Italia inizia ad avvertire i primi movimenti di quella rinascita economica che portano da lì a poco all’esplodere del cosiddetto “miracolo italiano”. Lo slancio di ricostruzione del secondo dopoguerra ha un riflesso immediato e forte nell’ambito culturale. Ne sono testimoni le opere di artisti quali Lucio Fontana, Enrico Castellani, Francesco Lo Savio e Piero Manzoni. Nascono o si sviluppano in questi anni nuove correnti artistiche, quali lo Spazialismo, la Pittura Nucleare, il Movimento Arte Concreta e Azimuth. Colombo, che inizia a esporre le proprie pitture, sculture e ceramiche giovanissimo, già nel 1956, è nel 1959 tra i fondatori del Gruppo T con Giovanni Anceschi, Davide Boriani, Giovanni De Vecchi e, successivamente, Grazia Varisco. La loro prima mostra, Miriorama, si tiene alla Galleria Azimut nel gennaio del 1960 e segna il desiderio di superare l’autonomia soggettiva, verso la collaborazione e la pratica di gruppo come identità artistica. Nel 1968 Colombo vince il Primo Premio alla Xxxiv Biennale di Venezia con quella che diventerà negli anni la sua opera più famosa, lo Spazio Elastico, del 1967. La mostra al Castello di Rivoli riunisce le opere chiave dell’artista scomparso nel 1993. Insieme ad una selezione di pitture e ceramiche - che rivelano le sue fonti in Paul Klee, Max Ernst e il Surrealismo - fanno parte della rassegna feltri (1958-59), Rilievi intermutabili (1959), le Superfici in variazione, le strutture elettromeccaniche di Strutturazioni pulsanti create a partire dal 1959, le Strutturazioni fluide realizzate dal 1960, nonché sei ambienti che vanno dalla Strutturazione cinevisuale abitabile del 1964 alla Topoestesia del 1977, fino allo Spazio curvo del 1992. E’ presente in mostra anche l’opera Opus incertum, ultimo lavoro dell’artista. “Se Lucio Fontana è l’artista che ha definito lo spazio dell’opera come opera – afferma Carolyn Christov-bakargiev – per Colombo l’arte è lo spazio partecipato, anticipando pertanto tutte le problematiche relazioni dell’arte d’oggi”. In occasione della rassegna verrà pubblicato il catalogo Gianni Colombo curato da Marcella Beccaria e pubblicato per i tipi di Skira, Milano. Il volume, primo catalogo monografico in italiano e inglese sull’artista, contiene saggi inediti di Marcella Beccaria, Guy Brett, Carolyn Christov-bakargiev e Marco Scotini, interviste inedite con Olafur Eliasson, François Morellet, Giovanni Anceschi e Grazia Varisco, una importante antologia di testi storici chiave sull’opera di Colombo, tra cui scritti di Giulio Carlo Argan, Achille Bonito Oliva, Gillo Dorfles e Umberto Eco. Il catalogo è completato da una cronologia e una bio-bibliografia complete dell’opera dell’artista. .  
   
   
ARTE IN TRANSITO, 1ª EDIZIONE – 2009: A CURA DI BRUNELLA BUSCICCHIO - INCONTRI INTERNAZIONALI D´ARTE FINO AL 6 SETTEMBRE  
 
Potenza, 20 luglio 2009 - Arte In Transito è una mostra a cielo aperto, sezione centrale di un articolato progetto culturale a cui dà il nome (Arte In Transito paesaggio urbano e arte contemporanea) e che prevede una serie di iniziative tra cui incontri, workshop e spettacoli di danza. Una ‘rassegna’ che propone, con coraggio e ambizione, interventi ed eventi di qualità, attorno al rapporto tra arte e paesaggio urbano, secondo ogni forma artistica. Per l’esordio della mostra Arte In Transito, 4 esponenti del mondo dell’arte contemporanea sono stati invitati a dare un’interpretazione al concetto di movimento, passaggio, flusso (verso, nella e dalla città), all’interno di un contesto urbanistico inedito: la città di Potenza. Un luogo per il quale, data la topografia irregolare, il transito e la connessione sono un elemento costante della vita quotidiana. A Potenza Sono stati inaugurati gli interventi site specific di Daniel Buren, Studio Azzurro, Bianco-valente, Michele Iodice che daranno nuova voce e forma ai luoghi di sosta e di passaggio della città. L’arte è in transito sulle scale -in piazza Xviii agosto, sulla Scala del Popolo la videoinstallazione di Studio Azzurro- si ferma in sosta sulla facciata di una vecchia biblioteca chiusa al pubblico al centro della città -l’ex Biblioteca Provinciale con il vitale intervento di Bianco-valente-. Chiama a raccolta in un parco -nel labirinto di Michele Iodice al parco Baden Powell- richiama l’attenzione sul ponte viadotto, principale accesso alla città -il ponte Musmeci con il doppio arcobaleno di bandiere di Daniel Buren. Electa pubblicherà a settembre 2009 un catalogo che raccoglie il reportage fotografico della mostra. Potenza è una città, arroccata su un’altura, a più di 800 metri dal livello del mare. Salite, strade che si inerpicano per condurre ai quartieri più alti, ponti che collegano le alture e i maggiori snodi di traffico; soprattutto, Potenza è una città di scale. Una rete di scale mobili, costruita di recente, collega la parte alta, il centro cittadino, con i quartieri che digradano verso la valle del Basento. Una tradizionale emigrazione della popolazione ha caratterizzato queste terre ed oggi in parte continua, con i giovani che partono per studiare o cercare lavoro in altre città d’Italia. Movimento dunque: transito ininterrotto all’interno della città, flusso di uomini e donne dai paesini alla città, e dalla città verso il Nord Italia, l’Europa e il mondo. Percorsi urbani, viaggi reali e virtuali, che non precludono il legame con il luogo d’origine, che ne arricchiscono le caratteristiche culturali nel confronto tra il passato e il presente, il locale e il globale. Insomma la città, in senso più generale, è esplorata nelle sue infinite contraddizioni e potenzialità, quale emblema della contemporaneità. Arte in transito. Paesaggio urbano e arte contemporanea è un progetto ideato e curato dall’Associazione Basilicata 1799, con la compartecipazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Basilicata e d’Incontri Internazionali d’Arte Roma per la cura della sezione Arte In Transito. Si pone come obiettivo la valorizzazione del territorio e la riqualificazione urbanistica, la formazione, la promozione del turismo e lo sviluppo dell’indotto. I cittadini, le scuole e le energie giovani di Potenza avranno un ruolo attivo in questo programma, attraverso diverse modalità di partecipazione. Uno specifico corso didattico sarà dedicato a formare giovani studenti come guide del percorso d’arte contemporanea. La modalità stessa di realizzazione delle opere prevede l’utilizzo di artigiani e ditte locali, per forniture di materiali, assistenza tecnica, manodopera. L’ospitalità prevista per gli artisti, gli assistenti, il pubblico invitato sarà interamente gestita dagli operatori turistici locali, con le conseguenti ricadute economiche positive per una città solitamente al di fuori dei flussi turistici. .  
   
   
A ORTA SAN GIULIO (NOVARA) FINO AL 9 NOVEMBRE LE SCULTURE DI MIMMO PALADINO  
 
Milano, 20 luglio 2009 - Tra le vie e nelle piazze dell’antico borgo che si affaccia sul lago d’Orta, dieci opere monumentali di un grande protagonista dell’arte contemporanea Un grande evento d’arte che coniuga l’importanza delle opere esposte e la suggestione del luogo che le ospita si inaugurerà tra poche settimane a Orta San Giulio (Novara). Dal 18 luglio al 9 novembre 2009, infatti, le vie e le piazze dell’antico borgo che si affaccia sul lago d’Orta, ospiteranno dieci sculture monumentali di Mimmo Paladino (Paduli, Benevento, 1948), uno degli artisti italiani più noti e apprezzati a livello internazionale, protagonista nei primi anni Ottanta del movimento della Transavanguardia. L’iniziativa è il terzo appuntamento del progetto Ortissima percorsidorta nata da un’idea dell’Associazione Culturale Operaprima con lo scopo di presentare ogni anno appuntamenti d’arte di alta qualità grazie a una rigorosa scelta delle opere esposte, testimonianza dei momenti più rappresentativi della ricerca di un protagonista della scultura e a un accurato allestimento finalizzato a creare dialoghi sempre nuovi con il territorio. L’edizione 2009 dedicata a Mimmo Paladino e curata da Flavio Arensi, ha ricevuto il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con l’importante contributo della Fondazione Crt e della Fondazione Banca Popolare di Novara per il territorio. Da sottolineare il ruolo strategico nell’operazione avuto dalla Regione Piemonte che attraverso l’ufficio di Presidenza e gli assessorati alla Cultura e al Turismo ha da subito appoggiato e sostenuto il progetto sia con il proprio patrocinio, che con un fondamentale contributo. “Dopo Manzù e Arnaldo Pomodoro – sottolinea il sindaco di Orta San Giulio, Cesare Natale - il nostro paese accoglie le opere di un grande protagonista dell’arte internazionale, Mimmo Paladino, ricreando quel magico dialogo tra un borgo così suggestivo e la bellezza delle sculture monumentali. Un singolare progetto che permetterà di valorizzare non solo Orta San Giulio, che ne è la perla, ma tutto il bacino lacustre, offrendo ai numerosissimi visitatori, nazionali e internazionali, uno spettacolo di straordinaria armonia tra arte, paesaggio, storia e cultura”. L’arte di Mimmo Paladino affonda le sue radici negli anni Settanta, quando l´artista muoveva i primi passi nell´ambito di una figurazione ricca di elementi simbolici. Da tale atteggiamento discende l´attitudine, riscontrabile in tutta la successiva produzione, a lavorare sul linguaggio artistico e sulle sue articolazioni concettuali ed espressive. Paladino intraprende percorsi sorprendenti, sperimentando le diverse tecniche tradizionali: dal disegno alla pittura, alla scultura, al mosaico, all´incisione, all´immagine filmica che gli permettono di rappresentare il proprio "mondo interiore", primordiale e magico. L’approccio di Paladino al mondo della scultura è databile intorno al 1985 quando si cimenta con grandi sculture in bronzo e con installazioni, sperimentando così la contaminazione tra diverse forme espressive. Da queste opere di forte impatto, decide poi di asciugare la sua arte per spingersi verso un rigore sempre più evidente ed una semplificazione delle strutture. Accanto alla pittura, la scultura è parte fondamentale del lavoro di Paladino, come dimostrano le opere inserite nel percorso espositivo a Orta, realizzate in bronzo, ferro e terracotta. Il catalogo Allemandi, con testi di Flavio Arensi e Goffredo Fofi, è arricchito dalle fotografie eseguite da Gianni Berengo Gardin a Paladino e alle opere ambientate a Orta. .  
   
   
INAUGURAZIONE MOSTRA MOSAICISTI FRIULI  
 
Udine, 20 luglio 2009 - Lo scorso 17 luglio è stata inaugurata nella chiesa di S. Antonio Abate a Udine la mostra "La scuola mosaicisti del Friuli. Selezione di opere musive", che documenta l´attività didattica dei corsi triennali di qualifica professionale della rinomata scuola con sede a Spilimbergo. L´esposizione, organizzata in collaborazione con la Provincia di Udine, presenta le copie musive di soggetti greco-romani e bizantini, le opere realizzate con la tecnica a rovescio su carta ed altre libere interpretazioni di soggetti emblematici suggeriti dalla storia dell´arte e dagli ideatori contemporanei. Le radici "molto importanti" e l´eccellenza "che ci viene invidiata" della scuola di Spilimbergo sono state menzionate dall´assessore regionale alla Cultura, Roberto Molinaro, che ha partecipato - insieme all´assessore comunale, Luigi Reitani, al presidente ed all´assessore della Provincia, Pietro Fontanini ed Elena Lizzi - all´inaugurazione dell´evento. L´esposizione, secondo l´assessore Molinaro, mette in evidenza due aspetti: da una parte le opere di soggetto religioso, "che dimostrano ancora una volta la versatilità di questa formazione" e dall´altra presenta un completamento importante con la ricognizione dei mosaici realizzati dalla scuola nel territorio provinciale di Udine. Nella scuola, che è stata istituita nel 1922, vengono oggi ad imparare l´arte del mosaico studenti da tutto il mondo. Visitando la mostra - che rimarrà aperta tutti i giorni (dalle 10 alle 12. 30 e dalle 16. 30 alle 19) fino al prossimo 9 agosto - si può anche capire come si svolge e si è evoluta nel corso dei decenni l´attività didattica a Spilimbergo. In conclusione l´assessore Molinaro ha ricordato come la scuola, "oltre ad essere un elemento d´orgoglio per tutta la regione", genera anche nuove concrete opportunità di occupazione: "Il mosaico sta infatti diventando un´importante elemento d´arredo, che viene utilizzato nell´architettura contemporanea. .  
   
   
FEDERICO ZERI, DIETRO L’IMMAGINE. OPERE D’ARTE E FOTOGRAFIA A BOLOGNA, MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO  
 
Milano, 20 luglio 2009 - “Ogni giorno mi porta il suo carico di fotografie o di quadri. Debbo confessare che più vado avanti negli anni e più si accumulano questi documenti, più viva diviene la percezione della mia ignoranza, delle zone immense che restano da scoprire…” (Federico Zeri, Confesso che ho sbagliato, Milano 1995) Il Museo Civico Archeologico di Bologna ospita dal 10 ottobre 2009 al 10 gennaio 2010 la prima mostra dedicata a Federico Zeri, grande storico dell’arte e connoisseur, la cui eccezionale avventura intellettuale verrà rievocata attraverso un percorso espositivo che condurrà il pubblico all’interno della sua infaticabile officina di studio e ricerca. La mostra, a cura di Anna Ottani Cavina con il coordinamento di Alessandra Mottola Molfino, è promossa dalla Fondazione Federico Zeri dell’Università di Bologna con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici di Bologna e del Museo Civico Archeologico di Bologna. Il Comitato scientifico è composto da: Andrea Bacchi, Università di Trento; Everett Fahy, chairman Metropolitan Museum of Art; Luigi Ficacci, soprintendente per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici di Bologna; Mina Gregori, presidente della Fondazione Roberto Longhi; Michel Laclotte, presidente onorario del Museo del Louvre; Cristiana Morigi Govi, direttore del Museo Civico Archeologico di Bologna; Mauro Natale, Università di Ginevra, Anna Ottani Cavina, direttore della Fondazione Federico Zeri, Pierre Rosenberg de l’Académie française, presidente onorario del Museo del Louvre; Elisabetta Sambo e Alessandra Sarchi, Fondazione Federico Zeri. La mostra. Articolata in tre sezioni, la mostra si apre con la rievocazione biografica di Federico Zeri, seguita da una selezione di dipinti e sculture provenienti da musei e collezioni private, che rappresentano alcuni celebri casi magistralmente indagati dallo studioso. Sarà inoltre presentata per la prima volta al pubblico la sua fototeca, insostituibile strumento di studio, specchio delle sue ricerche e testimonianza della varietà di interessi dello studioso: pittura, archeologia, scultura, arti decorative, architettura. Tra i materiali più preziosi, una collezione di fotografie di grande formato della fine del Xix secolo, firmate da importanti fotografi, che riproducono celebri dipinti del Rinascimento italiano. Non meno significativo è l’interesse rivolto dallo studioso alla storia dei ‘luoghi’ intesi come patrimonio artistico. In particolare, monumenti di Roma e del Lazio saranno documentati in mostra da immagini di grande suggestione. L’impegno per la tutela del patrimonio e del territorio italiano costituisce un capitolo importantissimo nell’attività di Zeri, che ne è stato un instancabile difensore. Lo testimonia la passione civile che egli ha riversato nei suoi interventi sulla stampa e in televisione, pronto a segnalare scandali e a indicare l’urgenza di interventi di restauro, passati alla storia. In oltre 40 anni di attività Federico Zeri ha costituito una biblioteca di storia dell’arte di oltre 46. 000 volumi, circa 37. 000 cataloghi d’asta, 60 periodici e una fototeca di 290. 000 fotografie di opere d’arte (dipinti, sculture, monumenti, siti e scavi archeologici). In particolare, la formazione della fototeca è strettamente legata al percorso professionale e intellettuale di Federico Zeri e costituisce un unicum nel panorama delle fototeche di storia dell’arte. Come per altri illustri rappresentanti della cultura artistica internazionale del Novecento, da Bernard Berenson a Roberto Longhi, l’archivio fotografico era per Zeri uno strumento di lavoro insostituibile per l’analisi filologica delle opere. Il suo metodo era infatti basato, oltre che sui confronti diretti con le opere d’arte, sulla consultazione della vastissima fototeca, che non cessò di incrementare fino alla sua morte. Un esercizio quotidiano attraverso il quale affinò il suo occhio fino a raggiungere una sicurezza nel riconoscimento delle opere tale da consentirgli di individuare dipinti inediti, ricostruire polittici smembrati, fornire un nome e una cronologia a maestri anonimi. Per volontà dello studioso, questo patrimonio è ora dell’Università di Bologna che nel 1999 ha istituito la Fondazione Federico Zeri con lo scopo di valorizzarlo e renderlo disponibile agli studiosi. Il percorso espositivo La prima sezione renderà conto di aspetti peculiari della personalità e della biografia di Federico Zeri e presenterà per la prima volta la straordinaria Fototeca dello studioso. Federico Zeri, una biografia intellettuale per immagini Un’antologia di fotografie e documenti inerenti alla vicenda biografica di Federico Zeri evocherà la storia intellettuale dello studioso, i suoi principali interlocutori, il contesto culturale e i rapporti con l’establishment dell’epoca. Immagini di Villa Zeri a Mentana mostreranno la collezione di opere d’arte e la biblioteca dello studioso nel loro allestimento originale. La fototeca di Federico Zeri Mostrerà fotografie e documenti originali dell’archivio fotografico di Zeri. Nella seconda sezione verrà esposta una selezione di opere, dipinti e sculture, provenienti da musei e collezioni private. Rappresentano casi esemplari e dimostrativi delle ricerche di Zeri e del suo metodo, integrati da fotografie e documenti dalla fototeca e biblioteca della Fondazione Federico Zeri. Le opere e la ricerca: casi esemplari La sezione di dipinti e sculture, copre un arco cronologico che va dal Xiii al Xvii secolo e documenta l’ampio raggio delle ricerche di Federico Zeri. In particolare, alcuni dipinti provano come l’esercizio attribuzionistico fosse per lui lo strumento privilegiato per la ricontestualizzazione delle opere d’arte. Le ricerche di Zeri sull’arte italiana dal Duecento al Cinquecento sono documentate da dipinti di Pietro Cavallini, Pietro Lorenzetti, Sassetta, Donato de’ Bardi, Giovanni de’ Vecchi, Scipione Pulzone, Giuseppe Valeriano. Gli studi sul periodo barocco sono rappresentati da una scelta di nature morte importanti del Maestro di Hartford e Juan Fernandez detto El Labrador e da un nucleo di sculture di Pietro e Gianlorenzo Bernini, tra cui due bozzetti che appartenevano alla raccolta personale dello studioso, donata all’Accademia Carrara di Bergamo. La terza sezione sarà dedicata alla fotografia di riproduzione di opere d’arte e monumenti tra Otto e Novecento. Mostrerà una collezione di fotografie originali di celebri dipinti del Rinascimento e una scelta di fotografie interessanti per la storia e la tutela del patrimonio artistico: Fotografie in grande formato di opere d’arte del rinascimento nella fototeca Zeri Verranno esposte 60 fotografie originali della fine dell’Ottocento che riproducono dipinti importanti del Rinascimento italiano. Si tratta di preziose stampe al carbone e all’albumina di grande formato, destinate al collezionismo internazionale. Sono firmate da importanti fotografi come Anderson, Braun, Brogi, Hanfstaengl. Per la storia del patrimonio artistico: i luoghi perduti Una selezione di 30 fotografie originali dalla fine dell’Ottocento alla prima metà del Novecento mostra luoghi e monumenti di Roma e del Lazio. Si tratta di immagini di grande suggestione che documentano la memoria storica di luoghi perduti, le trasformazioni dei monumenti e delle città. La mostra sarà inoltre arricchita da una sezione multimediale che prevede la proiezione di filmati con interviste a Federico Zeri, sue conferenze e lezioni. Il catalogo, edito da Umberto Allemandi & C. , è a cura di Anna Ottani Cavina, e contiene testi di Andrea Bacchi, Angelo Maggi, Mauro Natale, Anna Ottani Cavina e altri studiosi. .  
   
   
INAUGURAZIONE MOSTRA SERBI A TRIESTE DAL PRESIDENTE DEL FVG L´AUSPICIO DI UN RAPIDO INGRESSO DELLA SERBIA IN EUROPA  
 
 Trieste, 20 luglio 2009 - Inaugurata nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia, alla presenza del primo ministro serbo Mirko Cvetkovic, la mostra "Genti di San Spiridione, i Serbi a Trieste, 1751-1914". Alla cerimonia, in rappresentanza della Regione Friuli Venezia Giulia, è intervento il presidente della Regione Renzo Tondo, che, nel portare al premier ospite il saluto dell´intera comunità regionale, ha parlato della Serbia come un "Paese che ha una grande storia, una grande cultura, una grande dignità, una grande voglia di lavorare, che ha dato tanto all´Europa". Tutte ragioni per le quali "noi vogliamo che possa entrare nell´Unione europea il più presto possibile". Richiamandosi agli incontri istituzionali in programma domani a Trieste, Tondo ha sostenuto come "avremo la possibilità di confrontarci sui temi concreti". "Lei sa - ha detto in proposito il presidente - che il Friuli Venezia Giulia ha da sempre rapporti privilegiati con la sua Repubblica, che da tanti anni lavoriamo in sinergia con la Provincia Autonoma della Voivodina". Gli incontri ufficiali di domani saranno dunque un´occasione "affinché le nostre due comunità sviluppino percorsi di collaborazione, in quanto c´è in noi un profondo convincimento: in questo mondo globalizzato si vince o si perde tutti assieme. Noi vogliamo vincere la partita della globalizzazione con una Serbia che sia in Europa con noi". Promossa dal Comune di Trieste-assessorato alla Cultura, in collaborazione con il Consolato Generale della Repubblica di Serbia a Trieste e la Comunità Religiosa Serbo-ortodossa di Trieste, ideata e realizzata dalla Direzione Area Cultura e dai Civici Musei di Storia ed Arte con la direzione di Adriano Dugulin e la cura di Lorenza Resciniti e Michela Messina, la mostra ripercorre la storia della Comunità Religiosa Serbo-ortodossa di Trieste, in occasione del 140° anniversario della consacrazione della chiesa di San Spiridione e del 240° anniversario della prima messa celebrata a Trieste in antico slavo ecclesiastico Attraverso diverse sezioni, una ricca documentazione dà risalto ai personaggi più rappresentativi che contribuirono alle fortune economiche di Trieste, attivi nel settore commerciale, marittimo, assicurativo e politico, nella beneficenza e nel collezionismo. Ampio spazio viene dedicato alle vicende architettoniche della chiesa di San Spiridione, a partire dall´originario edificio settecentesco sino ai restauri di oggi. Accompagnano l´esposizione diversi manufatti liturgici. Due sezioni inoltre sono dedicate alla biblioteca ed alla scuola della Comunità Religiosa Serbo-ortodossa di Trieste, importanti istituzioni culturali che hanno perpetuato il patrimonio culturale serbo in città con le loro raccolte di preziosi documenti e antichi volumi La rassegna rimarrà aperta al pubblico fino al 4 novembre, tutti i giorni dalle 9. 00 alle 19. 00. .  
   
   
BELLA ESTATE. DAL 21 AL 24 LUGLIO I GIOVANI SUONANO A MILANO IN MUSICA  
 
Milano, 20 luglio 2009 - Cinquanta appuntamenti gratuiti concentrati in quattro serate, per far conoscere la propria musica e contaminare la città con arte, cultura e nuove idee e prendersi uno spazio, oltre che nella rete dove vanno fortissimo, anche nell’estate milanese. È l’opportunità per i giovani offerta da “Milano in Musica”, manifestazione giunta alla sesta edizione che da martedì 21 a venerdì 24 luglio proporrà in diversi luoghi della città, a partire da via Beltrami il meglio degli artisti e delle band giovanili emergenti, con concerti live fino alle 23,30, anteprime discografiche, rassegne video, incontri in gallerie d’arte. La manifestazione è realizzata dalla associazione culturale Milano in Musica ed è patrocinata dal Comune di Milano e dalla Regione Lombardia. Alla presentazione dell´iniziativa sono intervenuti oggi Francesco Caprini, presidente dell’associazione, Max Brigante dell’emittente televisiva Rock Tv, il discografico Alessandro Cesqui e l’assessore allo Sport e Tempo libero Alan Rizzi. “Milano ha bisogno di iniziative come questa che mettono in primo piano le capacità, il talento e la voglia di proporre qualche cosa di nuovo che è tipica dei ragazzi – ha detto l’assessore Rizzi –. Vogliamo offrire loro la possibilità di esibirsi, di confrontarsi, di farsi conoscere utilizzando anche nuovi spazi, come il nostro Informagiovani”. “Sono felice che la conferenza stampa si sia svolta qui – ha aggiunto – dove i giovani sono di casa e dove oltre ad avere accesso a informazioni e servizi pensati per loro, possono partecipare a iniziative e incontri culturali e di intrattenimento, rendendo questo spazio sempre più utile e frequentato”. Giovani dunque protagonisti e punto di attrazione di Milano in Musica, come ha ricordato Caprini: “È importante che Milano non abbandoni questo mondo piccolo ma creativo – ha affermato – che pone l’attenzione sulla nuova scena musicale ed è in grado di gettare solide basi per il futuro artistico e lavorativo dei giovani promettenti artisti milanesi”. Sede principale della rassegna sarà via Beltrami nei pressi del Castello Sforzesco, luogo indicato per i concerti live dove si esibiranno gruppi musicali rappresentanti delle realtà emergenti milanesi. Le proposte varieranno dall’hip hop degli Obc Slim alla canzone d’autore di Stefano Tessadri e Guido Foddis, dal rock folk di Zibba & Almalibre, al pop dei Maripensa, Audiorama, Invitro, Tao e altri. Il programma della manifestazione prevede incontri, dibattiti, anteprime discografiche ed esposizioni artistiche alla presenza di giornalisti e operatori del settore musicale, all’interno di locali usualmente frequentati dai giovani milanesi come Le Scimmie, Legend 54, Blues House e altri spazi indicati per promuovere giovani artisti prodotti da etichette discografiche indipendenti milanesi, tra cui Manialto, Irma Records e Terzo Millennio. Per la parte dedicata all’arte, nelle gallerie Artificio Lab, Ca’ de Fra’ e Aus 18-Obraz i giovani artisti saranno invitati a esporre opere originali, nello spirito della contaminazione culturale e della rappresentazione del contemporaneo e dell’attualità. Milano in Musica è anche un sito internet, www. Milanoinmusic. It visitato nel 2008 da oltre 150. 000 persone. .  
   
   
"LA LUNA HA 40 ANNI", LE INIZIATIVE PER L´ANNIVERSARIO DELLO SBARCO  
 
Roma, 20 luglio 2009 – Sono passati 40 anni da quel 20 luglio del 1969 quando Neil Armstrong sbarcò per la prima volta sulla luna. Un avvenimento che tutto il mondo visse con il fiato sospeso in una sorta di primo grande evento globale della storia. Per l´occasione il Comune di Roma promuove una serie di iniziative che avranno luogo fino al 29 luglio in diversi punti della città, riunite sotto il titolo "La Luna ha 40 anni. Rivivi la conquista di un sogno. Anniversario dello sbarco sulla luna". Momento culminante dell´evento, la sera del 20 luglio in Piazza del Popolo, che farà rivivere le emozioni della notte tra il 20 e il 21 luglio del 1969. La "Notte della Luna" di Piazza del Popolo avrà inizio alle 21 con il talk show "500 lune fa, 40 anni dall´Apollo 11", rievocazione della missione insieme ad alcuni testimoni dell´evento, giornalisti, scienziati, astronauti. Testimonianze e interviste si alterneranno ad immagini e filmati originali, consentendo agli spettatori di rivivere i momenti più emozionanti di quell´indimenticabile avventura. Tra i partecipanti Piero Angela, Tito Stagno, che dello sbarco condusse la diretta televisiva, l´astronauta Roberto Vittori. Il talk show sarà aperto dalla presentazione in anteprima nazionale del concerto per astronauta e orchestra "Infinite spaces" alla presenza del Maestro Ennio Morricone, che ha contribuito alla composizione della partitura e introdurrà l´ascolto. Alla performance, affidata al Quartetto d´Archi Pessoa, parteciperà Roberto Vittori, intrecciando brevi interventi di rumori e suoni dallo spazio, Poco prima della mezzanotte la Luna scenderà su Roma grazie ad una performance di sons et lumières durante la quale una grande sfera luminosa si animerà sul palco di Piazza del Popolo, accompagnata da giochi di luce, proiezioni e musica. La serata si concluderà alle 24 con un ospite internazionale d´eccezione: Moby. Il musicista newyorkese che torna in Italia per presentare il suo nuovo album Wait for me. La Notte Della Luna Lunedì 20 luglio dalle ore 21 Piazza del Popolo Ingresso gratuito . Le altre iniziative in programma oltre all´evento di Piazza del Popolo: "Luna bambina" il 16 luglio dalle 16. 00 alle 23. 00 presso la Casina di Raffaello, la ludoteca di Villa Borghese. Iniziativa dedicata ai bambini e alle famiglie con esperienze di simulazione e di manipolazione, proiezioni, osservazioni del cielo, performance di danza, lettura e teatro. "Stelle e pianeti nel cielo di Roma" dal 16 al 20 luglio sulla terrazza del Pincio, che metterà a disposizione dei romani e dei turisti l´allestimento di un´area telescopica, da cui sarà possibile collegarsi con la stazione del Museo Geopaleontologico di Rocca di Cave. "Urania. Stregati dalla luna nella città delle storie disabitate" fino al 18 luglio al Teatro India, una rassegna culturale dedicata alla Luna. Grazie a una creativa contaminazione di linguaggi, gli spettatori affrontano uno straordinario viaggio attraverso il rapporto fra la Luna e l´immaginario collettivo. "Xluna: l´astro della notte sbarca al Planetario" dal 21 al 26 e poi il 29 luglio al Planetario e Museo Astronomico di Roma, una settimana ricca di appuntamenti – spettacoli, concerti, conferenze, osservazioni al telescopio, laboratori. Per l´occasione, il Comune di Roma Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione ha scelto come immagine della campagna pubblicitaria un´opera di Enrico Robusti, artista italiano nato a Parma nel 1956. Le celebrazioni per l´anniversario dello sbarco sulla luna sono promosse dall´Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. L´evento di Piazza del Popolo è una produzione Mismaonda. Www. Estateromana. Comune. Roma. It .  
   
   
‘MAMA AFRICA MEETING’, TUTTI I COLORI DELL’INTEGRAZIONE DAL 20 AL 26 LUGLIO NEL PARCO DEL DONATORE DI GAVEDO DI MULAZZO (MS)  
 
Firenze, 20 luglio 2009 - «Un festival dedicato all´Africa? Non è un cedimento alla moda, ma piuttosto un modo per non dimenticare le grandi sfide, anche nei momenti di vacanza e di relax. Per questo invito tutti, la prossima settimana, a trovare un po´ di tempo per andare a Mulazzo, vicino a Massa Carrara, e assistere al Mama Africa Meeting». Così l´assessore alla cooperazione internazionale della Regione Toscana ha presentato la quarta edizione del meeting dedicato alla cultura e all´arte africana, che si terrà nel Parco del Donatore di Gavedo di Mulazzo (Massa Carrara), dal 20 al 26 luglio. L´evento, organizzato dal Comitato Arci Carrara-lunigiana, con il patrocinio del Ministero della Gioventù e della Regione Toscana, si pone l´obiettivo di stimolare, soprattutto nei giovani, la conoscenza e la curiosità verso un continente in cui si manifestano le più profonde contraddizioni del nostro tempo. Sette giorni di concerti, esibizioni di danza, stage di tamburi, corsi di cucina, film, dibattiti, laboratori per adulti e bambini (il programma del Meeting si trova su www. Myspace. Com/mamaafricameeting, e su Facebook: Mama Africa Meeting). «Questo meeting - ha spiegato l´assessore Toschi - vuole sottolineare gli aspetti di cultura e di festa, sempre importanti per leggere un continente così complesso, attraversato da tante contraddizioni, grande povertà ma anche tanta ricchezza». L´assessore alla cooperazione internazionale ha voluto sottolineare i due eventi in cui si colloca il meeting: uno toscano, la legge sull´immigrazione, l´altro mondiale, il recente discorso di Obama in Africa. «La nostra legge sull´immigrazione proprio ieri è stata impugnata dal governo davanti alla Corte Costituzionale con motivazioni ostili e polemiche nei confronti della Regione Toscana. Noi non abbiamo fatto una legge contro qualcuno, non appartiene al nostro modo di agire. Piuttosto, abbiamo fatto una legge in cui si riconosce a qualunque cittadino immigrato la possibilità di accedere ai servizi sanitari e di avere sostegno se è in difficoltà. Non è una questione di polemica politica, ma di civiltà. Del resto, siamo in buona compagnia: lo stesso presidente della Repubblica in una lettera al governo ha posto qualche questione». Quanto al discorso che Obama ha tenuto ad Accra, in Ghana, Toschi ha sottolineato la «grandissima profondità di un discorso in cui Obama ha affrontato le quattro grandi sfide che attendono l´Africa: la democrazia, le opportunità di sviluppo economico, la salute, i conflitti. Il G8 - ha proseguito l´assessore - ha posto l´Africa come una delle grandi questioni. Ma i finanziamenti stanziati per l´Africa per l´anno prossimo si squagliano se confrontati ai 170 miliardi di dollari stanziati per salvare una sola delle grandi banche statunitensi dal tracollo economico-finanziario». In questo contesto la Regione Toscana è in prima linea nel campo delle politiche di collaborazione allo sviluppo dei paesi africani. A riguardo l´assessore ha ricordato l´impegno per le politiche di decentramento, «condizione necessaria anche se non sufficiente dello sviluppo», in Sud Africa. Il progetto è realizzato in collaborazione col Governo, «a riprova del fatto che il nostro obiettivo èlavorare insieme, non fare polemica». Tra le altre iniziative un cenno anche alla conferenza per la pace, che si terrà a Siena il prossimo anno, ed alla quale Toschi si augura di «accogliere come ospiti molti leader delle nazioni africane, per le quali la guerra rappresenta senza dubbio il primo ostacolo allo sviluppo». «Stiamo vivendo un momento di p aura e di poca attenzione per tutto quello che è diverso, altro da sé - ha detto Roberto Cassol, uno degli organizzatori del meeting - Esiste una cura, che però deve essere omeopatica, in piccole dosi e per lungo tempo: abbiamo necessità di convivenza, attenzione, ascolto. Siamo abituati a vedere l´Africa come un problema. Certo, ci sono problemi in Africa, ma oggi noi vogliamo vederla come un´opportunità». .