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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Luglio 2009
NAPOLITANO PROMULGA LEGGE SULL’IMMIGRAZIONE, MA LA CRITICA  
 
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha promulgato la legge sull´immigrazione, ma in una lettera di cinque pagine indirizzata al governo indica le "rilevanti criticità" della normativa, con particolare riferimento al reato di clandestinità ed alle ronde. Napolitano esprime anche "dubbi di irragionevolezza e di insostenibilità" per "taluni aspetti, specie sul piano giuridico". Pur non potendo sospendere la entrata in vigore di norme “ampiamente condivise in sede parlamentare che rafforzano il contrasto alle varie forme di criminalità organizzata”, intervenendo sul trattamento penitenziario ed introducendo più efficaci controlli e sanzioni per le condotte di infiltrazioni mafiose nelle istituzioni e nella economia legale, Napolitano sottolinea che "dal carattere generale e onnicomprensivo della nozione di sicurezza posta a base della legge, discendono la disomogeneità e la estemporaneità di numerose sue previsioni che privano il provvedimento di quelle caratteristiche di sistematicità e organicità che avrebbero invece dovuto caratterizzarlo". Il Capo dello Stato invita a riflettere, in particolare, sulle disposizioni "che hanno introdotto il reato di immigrazione clandestina" nonché sulla norma concernente le ronde, che da la possibilità ai sindaci di "avvalersi della collaborazione di associazioni tra cittadini per segnalare alle forze di polizia anche locali eventi che possano arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio sociale" .  
   
   
BADANTI: REGOLARIZZAZIONE LAVORATORE È FALSA  
 
L´emendamento del governo per la regolarizzazione delle badanti presentato in occasione della discussione ed approvazione del decreto anti-crisi alla Camera prevede che la regolarizzazione può essere richiesta da datori di lavoro pagando un "contributo forfetario di 500 euro per ciascun lavoratore", non deducibile ai fini dell´imposta sul reddito. Il datore di lavoro, che presenta false dichiarazioni per la regolarizzazione di colf e badanti, rischia il carcere da 1 a 6 anni. Dal primo al 30 settembre 2009 il datore di lavoro, che ha alle proprie dipendenze, irregolarmente, da almeno tre mesi collaboratori domestici può dichiarare "la sussistenza del rapporto di lavoro", all´Inps se il lavoratore è un cittadino italiano o dell´Unione europea, oppure nel caso di un lavoratore extracomunitario allo sportello unico per l´immigrazione. L´operazione sarà effettuata on line. Lo sportello unico per l´immigrazione provvederà poi a convocare le parti, una volta verificata l´ammissibilità della dichiarazione. Tra i requisiti è previsto un reddito del nucleo familiare, "non inferiore a 20. 000 euro annui in caso di famiglia composta da un solo soggetto percettore di reddito" e "non inferiore a 25. 000 euro annui in caso di nucleo familiare composto da più soggetti conviventi percettori di reddito". La norma si estende a un solo lavoratore per famiglia e a due lavoratori per le famiglie con componenti affetti da patologie o handicap "che ne limitano l´autosufficienza". Dalla data di entrata in vigore della legge e fino alla conclusione del procedimento saranno sospesi i procedimento penali e amministrativi contro datore di lavoro e lavoratore.  
   
   
LEGGE COMUNITARIA 2008  
 
Nel supplemento ordinario n. 110 alla Gazzetta ufficiale n. 161 del 14. 7. 2009 è stata pubblicata la Legge 7 luglio 2009 n. 88 avente ad oggetto la "Legge comunitaria 2008 - Disposizioni per l´adempimento di obblighi derivanti dall´appartenenza dell´Italia alle Comunità europea. Il provvedimento è diviso in quattro capi. Il I Capo contiene le disposizioni che conferiscono al Governo la delega per l´attuazione delle 50 direttive elencate negli allegati A e B, da recepire con decreto legislativo. Non è previsto l’allegato C in quanto il provvedimento non prevede, al momento, direttive da attuare con regolamento. La direttiva n. 2006/123/Ce, relativa ai servizi nel mercato interno (c. D. "Servizi"),, ad esempio, che dovrà essere attuata entro il 28 dicembre 2009, prevede numerosi adempimenti a carico degli Stati ed in particolare: la predisposizione di uno Sportello unico attraverso il quale, anche "a distanza e per via elettronica", i prestatori di servizi possono adempiere a tutte le procedure e le formalità per l´accesso e per l´esercizio di attività di servizi; il monitoraggio di tutta la normativa che riguarda l´accesso ad un´attività di servizi o il suo esercizio per verificarne la compatibilità con i criteri dettati dalla direttiva; la previsione di forme di cooperazione amministrativa efficaci con gli Stati membri al fine di garantire il controllo dei prestatori e dei loro servizi. La direttiva n. 2007/65/Ce, invece, concerne l´esercizio delle attività televisive e prevede modifiche al Testo Unico della radiotelevisione. La direttiva n. 2007/66/Ce riguarda il miglioramento dell´efficacia delle procedure di ricorso in materia di aggiudicazione degli appalti pubblici. Il Capo Ii contiene le disposizioni dirette a modificare o abrogare disposizioni statali vigenti in contrasto con l´ordinamento comunitario, disposizioni per l´attuazione di direttive e criteri specifici per l´esercizio della delega legislativa. Il Capo Iii contiene le disposizioni per l´attuazione del Regolamento (Ce) n. 1082/2006, relativo ad un Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (Gect). Il regolamento ha previsto la creazione (mediante l´iniziativa autonoma di enti pubblici territoriali e organismi pubblici appartenenti agli Stati membri) di soggetti giuridici di tipo associativo, ai quali si è scelto nella norma attuativa di attribuire natura di ente di diritto pubblico. I Gect hanno il compito di realizzare obiettivi di cooperazione transfrontaliera territoriale. Il Capo Iv contiene le disposizioni occorrenti per dare attuazione ad alcune decisioni quadro, adottate nell´ambito della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale. In particolare, la decisione 2008/909/Gai in base alla quale le sentenze di condanna adottate da uno Stato membro nei confronti di un cittadino di un altro Stato membro potranno essere eseguite nel Paese di origine .  
   
   
CONFINDUSTRIA: DELEGA A LUCARELLI SULLE TECNOLOGIE DIGITALI PER LE IMPRESE  
 
Il Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, ha conferito a Ennio Lucarelli, la delega su: “Tecnologie digitali per le imprese”. Lucarelli, imprenditore romano nel settore dell’Information Technology, è un profondo conoscitore del tema, che ha particolarmente seguito negli ultimi tre anni come presidente, ora uscente, di Assinform. “I confronti internazionali – ha affermato Ennio Lucarelli - provano che chi investe di più in tecnologia digitale ottiene importanti ritorni in termini di produttività e di capacità di crescita, ma anche che in questi ultimi anni il nostro gap tecnologico si è andato approfondendo. Oggi incrementare il volume degli investimenti in innovazione digitale è un percorso obbligato per il nostro Paese, per accelerare l’uscita dalla crisi e creare nuove opportunità di crescita. In questo senso è positivo il fatto che sia stata finalmente completata la prima fase di valutazione dei progetti presentati nell’area “made in Italy” nell’ambito di Industria 2015, molti dei quali prevedono l’adozione di tecnologie digitali. I prossimi appuntamenti, che ci auguriamo vengano al più presto segnati in agenda riguardano l’ampliamento del finanziamento e il lancio di un programma specifico per le nuove tecnologie digitali. L’obiettivo è aiutare le imprese italiane a competere sul web 2. 0 e 3. 0 con le imprese internazionali più lontane, ad accedere ad applicazioni, servizi e infrastrutture di rete di nuova generazione, condizioni abilitanti per raggiungere i propri clienti, ad acquistare i propri semilavorati e materiali anche on line” .  
   
   
PRIVACY: LE REGOLE A TUTELA DEI CLIENTI DELLE TELECOMUNICAZIONI  
 
Le società telefoniche dovranno attenersi a regole chiare e ben definite se vorranno utilizzare i dati dei clienti per attività di profilazione. Nel corso di numerose ispezioni il Garante ha verificato una impressionante attività di profilazione fatta dai gestori telefonici senza il consenso degli interessati. In pratica i dati dei clienti sono stati usati per profilare le loro abitudini, conoscere le loro preferenze, analizzare le loro spese telefoniche e molto altro. É per questo che il Garante, con un provvedimento generale, ha stabilito le regole alle quali ci si dovrà attenere per un corretto uso dei dati personali a fini di profilazione nel settore delle telecomunicazioni. Il Garante ha ribadito innanzitutto che i dati non possono essere utilizzati per questi scopi senza un´adeguata informativa e senza l´esplicito consenso degli interessati. Il Garante ha chiarito inoltre che le stesse regole valgono in generale anche per i dati personali trattati in forma "aggregata". Tuttavia rispetto ai dati trattati in forma "aggregata" il Garante ha previsto che i gestori telefonici possano anche chiedere una specifica verifica preliminare, indicando le modalità del trattamento che intendono effettuare. Nell´ambito di tale verifica il Garante potrà valutare, caso per caso, se consentire tali trattamenti senza l´esplicito consenso degli interessati. Anche in questa ipotesi tuttavia dovrà essere data sempre una adeguata informativa ai clienti. Infine il Garante ha dato tempo fino al 30 settembre prossimo affinché i gestori che già svolgono questa attività si mettano in regola, chiedendo al Garante la necessaria verifica. Per le attività di profilazione che dovessero avere inizio dopo l´entrata in vigore del provvedimento, tutte le nuove regole dovranno essere immediatamente applicate .  
   
   
AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI: RELAZIONE ANNUALE SULL´ATTIVITÀ SVOLTA  
 
Sul sito dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni - www. Agcom. It - è stata pubblicata la Relazione annuale sull’attività svolta e sui programmi di lavoro 2009. Il presidente dell’Authority, Corrado Calabrò, nella sua "Presentazione" della Relazione ricorda le vicende principali sulle quali si è concentrata l’attività dell’Agcom ovvero il riassetto del settore televisivo e la ristrutturazione dell’accesso nelle telecomunicazioni sottolineando come il passaggio alla tv digitale sia l’occasione per il riordino del settore. Anche la radio potrà sperimentare il passaggio al digitale grazie alla disponibilità di nuove frequenze e a breve termine l’Autorità approverà il nuovo regolamento in accordo con gli operatori. Altri temi che affronta la Relazione sono la situazione dell’editoria e delle telecomunicazioni, anche in relazione allo scenario internazionale. Un aspetto da implementare è la diffusione della banda larga e delle reti wireless e l’approccio alle nuove tecnologie degli utenti italiani .  
   
   
AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI: DELIBERA N. 60/09/CSP  
 
Con la delibera n. 60/09/Csp, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha approvato il regolamento concernente i criteri di attribuzione di quote di diritti residuali derivanti dalla limitazione temporale dei diritti di utilizzazione televisiva acquisiti dagli operatori radiotelevisivi. Fra gli argomenti trattati anche la definizione del format televisivo per il quale "si ritiene valida la definizione in uso presso la Siae che lo individua nelle ‘opere dell’ingegno aventi struttura originale ed esplicativa di una produzione audiovisiva e compiuta nell’articolazione delle sue fasi sequenziali e tematiche, idonea ad essere riprodotta in un programma radiotelevisivo, immediatamente o attraverso interventi di adattamento o di elaborazione o di trasposizione, anche in vista della creazione di multipli. Tale definizione infatti risponde alle esigenze rappresentate da costante giurisprudenza di merito che l’opera, ai fini della sua tutelabilità presenti elementi sufficienti di originalità e creatività" .  
   
   
GIUSTIZIA ITALIANA: LICENZA ANCHE PER VENDITE ONLINE  
 
La Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione, confermando la sentenza di un giudice di pace di Vallo della Lucania (Sa), che aveva respinto il ricorso del titolare di un sito di commercio elettronico, ha affermato, con la sentenza n. 12355/09, che per vendere su internet, anche per mezzo di negozi virtuali, occorre essere in possesso della licenza di commercio rilasciata dal Comune, pena il pagamento delle multe previste dalle norme in vigore. Quindi, anche per la vendita via web, devono essere rispettati gli stessi vincoli dei negozi fisici presenti sul territori ed occorre essere in possesso di regolare licenza di commercio adeguata e rilasciata dal rispettivo Comune .  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: TRE SENTENZE CONTRO L’ITALIA  
 
Lo scorso 16 luglio 2008 la Corte di giustizia ha pronunciato 3 sentenze su cause italiane . Una in tema di costi per l´eliminazione dei rifiuti (C-254/08, Futura immobiliare). Un’altra in tema di tutela dei lavoratori subordinati in caso di insolvenza del datore di lavoro (C-69/08 Raffaele Visciano). Infine, la terza in tema di rimborsi Iva (C-244/08 Commissione/italia).  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: SPOSI CON DOPPIA NAZIONALITÀ COMUNE POSSONO SCEGLIERE IN QUALE STATO DIVORZIARE  
 
Sentenza 16 luglio 2009 della Corte di giustizia nella causa C- 168/08 (László Hadadi / Csilla Márta Mesko): I Coniugi Che Possiedono La Doppia Cittadinanza Comune Nell’unione Possono Chiedere, A Loro Scelta, Lo Scioglimento Del Matrimonio Dinanzi Ai Tribunali Di Uno O Dell’altro Dei Due Stati Interessati La competenza giurisdizionale dei giudici di uno di tali Stati membri non può essere esclusa per il fatto che il ricorrente non presenti, oltre alla cittadinanza, altri elementi di collegamento con questo Stato. Il regolamento comunitario 27 novembre 2003, n. 2201, relativo alla competenza, al riconoscimento e all´esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, che abroga il regolamento (Ce) n. 1347/2000, prevede, in particolare, diversi criteri di attribuzione della competenza giurisdizionale a conoscere delle azioni relative allo scioglimento del vincolo matrimoniale. In aggiunta a taluni criteri basati, sotto vari profili, sulla residenza abituale dei coniugi, il regolamento sancisce il criterio della cittadinanza [1] dei due coniugi. Inoltre, il regolamento, in linea di principio, prevede che le decisioni di divorzio pronunciate in uno Stato membro siano riconosciute dagli altri Stati dell’Unione e che non si possa procedere al riesame della competenza giurisdizionale del giudice dello Stato membro d´origine. Tuttavia, in forza delle norme transitorie sul riconoscimento enunciate nel regolamento (nel caso del Regno Unito e dell’Irlanda, il criterio della cittadinanza è sostituito da quello del “domicilio” di entrambi i coniugi), in alcuni casi in cui una decisione di divorzio sia stata emanata prima della data di entrata in applicazione del regolamento, applicabile a decorrere dal 1° marzo 2005, ad eccezione degli artt. 67-70, i quali non rilevano ai fini della soluzione della causa principale, la competenza giurisdizionale del giudice dello Stato membro di origine, in via eccezionale, deve essere soggetta a riesame. Nel 1979 il sig. Hadadi e la sig. Ra Mesko, entrambi cittadini ungheresi, contraevano matrimonio in Ungheria. Essi emigravano in Francia nel 1980, ove, risiedono tuttora. Nel 1985 essi acquisivano la cittadinanza francese per naturalizzazione, ragion per cui entrambi possiedono, al tempo stesso, la cittadinanza ungherese e francese. Il 23 febbraio 2002 il sig. Hadadi proponeva ricorso per divorzio dinanzi al Tribunale di Pest (Ungheria). Il 19 febbraio 2003 la sig. Ra Mesko, da parte sua, presentava in Francia una domanda di divorzio dinanzi al Tribunal de grande instance de Meaux (Tribunale di Meaux). Il 4 maggio 2004, qualche giorno dopo l’adesione della Repubblica di Ungheria all’Unione europea, il Tribunale di Pest pronunciava sentenza di divorzio tra il sig. Hadadi e la sig. Ra Mesko. In seguito a detta sentenza, il giudice francese dichiarava irricevibile la domanda di divorzio presentata dalla sig. Ra Mesko. Quest’ultima proponeva appello avverso tale decisione dinanzi alla Cour d’appel de Paris (Corte d’appello di Parigi, Francia), la quale riteneva che la sentenza del Tribunale ungherese non potesse essere riconosciuta in Francia, dato che la competenza giurisdizionale di quest’ultimo appariva «in realtà molto fragile», laddove la competenza giurisdizionale del Tribunale della residenza coniugale, stabilita in Francia, risultava, in confronto, «particolarmente forte». La Cour d’appel de Paris, di conseguenza, dichiarava ricevibile la domanda di divorzio presentata dalla sig. Ra Mesko. Avverso tale decisione il sig. Hadadi proponeva ricorso per cassazione. Nell’ambito dell’esame della ricevibilità della domanda di divorzio proposta in Francia, la Cour de cassation (Suprema Corte di cassazione francese) è chiamata ad applicare, riguardo alla sentenza di divorzio pronunciata dal Tribunale ungherese, le norme transitorie sul riconoscimento enunciate nel regolamento. Si tratta, sostanzialmente, di determinare se i giudici ungheresi, in applicazione del regolamento, avrebbero potuto essere competenti a conoscere della domanda di divorzio proposta dal sig. Hadadi. In tale contesto, la Cour de Cassation sottoponeva alla Corte di giustizia talune questioni pregiudiziali relative all’interpretazione delle norme sulla competenza giurisdizionale previste nel regolamento in relazione all’ipotesi di coniugi aventi la doppia cittadinanza comune, ungherese e francese, i quali non abitino più in Ungheria da tempo ed il cui unico elemento di collegamento con questo paese sia la cittadinanza ungherese. La Corte rileva, anzitutto, che il regolamento non effettua distinzioni a seconda che una persona possieda una o più cittadinanze. Di conseguenza, la disposizione del regolamento che prevede la competenza giurisdizionale dei giudici dello Stato membro della cittadinanza dei coniugi non può essere interpretata diversamente a seconda che i due coniugi abbiano la doppia cittadinanza comune o solo la stessa cittadinanza. Pertanto, in caso di doppia cittadinanza comune, il giudice adito di una domanda di divorzio non può ignorare il fatto che gli interessati possiedano la cittadinanza di un altro Stato membro. In tal senso, al fine di applicare le norme transitorie sul riconoscimento enunciate nel regolamento, i giudici francesi devono tener conto del fatto che il sig. Hadadi e la sig. Ra Mesko possiedono anche la cittadinanza ungherese e che, pertanto, i giudici ungheresi, in applicazione del regolamento, avrebbero potuto essere competenti a conoscere di una domanda di divorzio tra le dette persone. La Corte, a tal riguardo, osserva che il regolamento non mira ad escludere competenze giurisdizionali multiple in materia di scioglimento del vincolo matrimoniale. È invece prevista espressamente la coesistenza di più giudici competenti di pari rango. Inoltre, la Corte rileva che il regolamento, facendo della cittadinanza un criterio di competenza, privilegia un elemento di collegamento certo e facile da applicare. Esso non prevede alcun altro criterio afferente alla cittadinanza, quale, in particolare, la prevalenza di quest’ultima. Infatti, la necessità di un controllo degli elementi di collegamento tra i coniugi e le loro rispettive cittadinanze renderebbe più onerosa la verifica della competenza giurisdizionale, risultando in tal modo contraria all’obiettivo di facilitare l’applicazione del regolamento mediante l’utilizzo di un criterio di collegamento semplice e univoco. Infine, la Corte ricorda che, in forza del regolamento, una coppia che possieda unicamente la cittadinanza di uno Stato membro sarebbe sempre in grado di adire i giudici di quest’ultimo, sebbene la sua residenza abituale non sia più situata in tale Stato da lungo tempo ed esistano solo scarsi elementi di collegamento reale con quest’ultimo. Ciò considerato, la Corte dichiara che, qualora entrambi i coniugi possiedano la medesima doppia cittadinanza, il regolamento osta a che la competenza giurisdizionale dei giudici di uno degli Stati membri interessati resti esclusa per il fatto che il ricorrente non presenti altri elementi di collegamento con tale Stato. La Corte rileva, pertanto, che i giudici degli Stati membri di cui entrambi i coniugi possiedano la cittadinanza sono competenti in forza del regolamento, potendo questi ultimi adire, a loro scelta, i giudici di uno o dell’altro di questi Stati .  
   
   
GIUSTIZIA AMERICANA: L´INDIRIZZO IP NON COSTITUISCE UN DATO PERSONALE  
 
Il giudice Richard Jones della Corte federale di Seattle, chiudendo un lungo contenzioso che ha visto Microsoft difendersi da una class action di cittadini statunitensi contro il programma Windows Genuine Advantage (Wga), ha affermato che l´indirizzo Ip non costituisce un dato personale e che la raccolta e la memorizzazione di indirizzi Ip non rappresenta una violazione della privacy. Secondo gli attori Wga raccoglierebbe e consentirebbe la successiva memorizzazione di informazioni sul Bios e seriale dell´hard disk, configurazioni hardware, product key e indirizzi Ip dei singoli utenti, dati ritenuti personali. Secondo Microsoft, invece, tale raccolta non violerebbe in alcun modo il diritto alla riservatezza. Accogliendo tale tesi, il giudice ha spiegato che "affinché le informazioni si possano considerare personali è necessario che identifichino davvero una persona, mentre un indirizzo Ip identifica un computer" .  
   
   
RISULTATI FINANZIARI INTEL PER IL SECONDO TRIMESTRE 2009  
 
Intel Corporation ha reso noto il fatturato del secondo trimestre, pari a 8 miliardi di dollari. Escludendo gli effetti della sanzione della Commissione Europea, la società ha registrato un risultato operativo non-Gaap di 1,4 miliardi di dollari, utili netti di 1 miliardo di dollari e utili per azione pari a 18 centesimi. Su base Gaap (Generally Accepted Accounting Principles, principi contabili generalmente accettati), la società ha registrato una perdita operativa di 12 milioni di dollari, una perdita netta di 398 milioni di dollari e una perdita per azione di 7 centesimi. "I risultati Intel del secondo trimestre riflettono le condizioni di ripresa del segmento di mercato dei Pc, e hanno registrato la maggiore crescita trimestrale Intel tra il primo e il secondo trimestre dal 1988. Forniscono dunque una chiara aspettativa per una seconda metà dell´anno più solida, con il ritorno al normale andamento stagionale della domanda", ha dichiarato Paul Otellini, President e Ceo di Intel. "La strategia Intel di investire in nuove tecnologie e in prodotti innovativi, unita alla costante ricerca di efficienze operative, continua a produrre benefici evidenti nel rafforzamento delle nostre performance finanziarie". Dario Bucci, Country Manager Intel Italia e Svizzera, ha commentato “Nel novero dei Paesi europei, l’Italia vede ulteriormente rafforzato il trend positivo del mercato consumer, attestandosi al primo posto per unità vendute nel trimestre. Lo strepitoso successo dei netbook, non soltanto rappresenta un risultato lusinghiero, ma è un elemento di buon auspicio in vista dell’introduzione sul mercato di una nuova generazione di portatili ultra sottili, leggeri e compatti, dal design accattivante e prezzo contenuto, resa possibile dall’innovativi processori Intel a basso consumo (Ulv). Ne abbiamo avuto un primo, apprezzassimo assaggio con il lancio del notebook ‘Altro’ di Olidata. Intel Italia conferma poi il proprio impegno nel supportare le aziende italiane che sanno distinguersi nel mondo: in partnership con Toshiba, da qualche mese lavoriamo al fianco del Team Ducati Corse con l’obiettivo di perfezionare il controllo dell’elettronica delle moto, prima e dopo ogni gara del campionato Motogp. Nell’ultimo trimestre, abbiamo inoltre presentato i primi, straordinari risultati di un progetto educational di largo respiro, denominato ‘A Scuola con Jumpc’, volto a supportare, potenziandola, la didattica nelle scuole italiane con l’introduzione di nuove tecnologie It per arricchire l’insegnamento”.
risultati non Gaap (escludendo la sanzione Ce)
Q2 2009 Rispetto a Q2 2008 Rispetto a Q1 2009
Fatturato 8 miliardi di $ -1,4 miliardi di $ +879 milioni di $
Risultato operativo/(Perdita) 1,4 miliardi di $ -820 milioni di di $ +788 milioni di $
Utili netti/(Perdita) 1 miliardo di $ -552 milioni di di $ +420 milioni di $
Utili/(perdite) per azione 18 centesimi -10 centesimi +7 centesimi
risultati Gaap (includendo la sanzione Ce)
Q2 2009 Rispetto a Q2 2008 Rispetto a Q1 2009
Fatturato 8 miliardi di $ -1,4 miliardi di $ +879 milioni di $
Risultato operativo/(Perdita) (12) milioni di $ -2,3 miliardi di $ -659 milioni di di $
Utili netti/(Perdita) (398) milioni di $ -2 miliardi di $ -1 miliardo di $
Utili/(perdite) per azione (7) centesimi -35 centesimi -18 centesimi
principali informazioni finanziarie Le forniture di microprocessori sono state superiori rispetto al primo trimestre. Il margine lordo percentuale è stato del 50,8%, superiore rispetto alle aspettative della società. Il prezzo medio di vendita dei microprocessori è stato inferiore rispetto al trimestre precedente. Escludendo le forniture di microprocessori Intel Atom, il prezzo medio di vendita è stato leggermente inferiore rispetto al trimestre precedente. Il fatturato dei microprocessori Intel Atom e dei chipset correlati è stato di 362 milioni di dollari, +65% rispetto al trimestre precedente. Gli inventari sono stati ridotti di 240 milioni di dollari nel secondo trimestre. Le spese (R&d più Mg&a) sono state di 2,6 miliardi di dollari, leggermente superiori rispetto alle aspettative della società. Gli oneri di ristrutturazione e le perdite di valore delle risorse sono stati di 91 milioni di dollari, inferiori rispetto alla stima della società. Le perdite nette derivanti da investimenti e interessi e proventi diversi sono state di 38 milioni di dollari, inferiori rispetto alle aspettative della società. La società ha registrato un accantomanto fiscale pari a 348 milioni di dollari. La sanzione Ce non è deducibile dalle tasse. Previsioni finanziarie Le previsioni finanziare Intel includono gli effetti dell´acquisizione di Wind River Systems, Inc. Ma non tengono conto del potenziale impatto di eventuali altre fusioni, acquisizioni, disinvestimenti o altre combinazioni commerciali che potrebbero essere completati dopo il 13 luglio. Q3 2009: Fatturato: 8,5 miliardi di dollari più o meno 400 milioni di dollari. Margine lordo percentuale: 53%, più o meno 2 punti percentuali Spese (R&d più Mg&a): circa 2,8 miliardi di dollari. Oneri di ristrutturazione e perdite di valore delle risorse: circa 40 milioni di dollari. Ammortamento per le variabili non quantificabili e costi legati alle acquisizioni: circa 40 milioni di dollari. Perdite nette derivanti da investimenti e interessi e proventi diversi: circa 80 milioni di dollari. Ammortamenti: circa 1,2 miliardi di dollari. Intero anno 2009: Spese (R&d più Mg&a): comprese tra 10,6 e 10,8 miliardi di dollari, superiori rispetto alla previsione precedente di 10,4-10,6 miliardi di dollari. Questa stima esclude la spesa di 1,45 miliardi di dollari legata alla sanzione Ce, comminata nel corso del secondo trimestre. Investimenti di capitale: previsti pari a 4,7 miliardi di dollari più o meno 200 milioni di dollari, inferiori rispetto ai 5,2 miliardi di dollari del 2008. Ammortamenti: 4,8 miliardi di dollari più o meno 100 milioni di dollari, stima invariata. Oneri fiscali: 23% circa per il terzo e il quarto trimestre; l´aspettativa precedente era del 24%. Stato delle considerazioni di mercato Intel prevede incontri privati dei rappresentanti dell´azienda con investitori, analisti finanziari, media e altri durante il trimestre. Nel corso di questi incontri, Intel potrebbe ribadire le considerazioni espresse nel Business Outlook. A partire dalla fine della giornata lavorativa del 28 agosto e fino alla diffusione dei risultati finanziari dell’azienda per il terzo trimestre, Intel attraverserà un “Quiet Period”, durante il quale le considerazioni di mercato rese note nei comunicati stampa e nei documenti dell’azienda depositati presso la Sec dovranno essere considerati superati, poiché si riferivano esclusivamente alla situazione precedente il Quiet Period, e non verranno aggiornati dalla società. Fattori di rischio Le affermazioni contenute nel presente documento, che si riferiscono a progetti e aspettative per il terzo trimestre, l’intero anno e il futuro, sono previsioni della società e, in quanto tali, sono soggette a cambiamenti dovuti a diversi fattori di rischio e incertezze. Molteplici aspetti potrebbero avere impatto sui risultati effettivi di Intel, ed eventuali scostamenti rispetto alle aspettative attuali di Intel in merito a tali variabili potrebbero far sì che i risultati effettivi differiscano in modo considerevole da quanto espresso in queste previsioni. In base alle attuali conoscenze, Intel ritiene che i fattori di rischio determinanti che potrebbero comportare una differenza tra i risultati effettivi e le previsioni della società siano quelli elencati di seguito. La continua incertezza delle condizioni economiche mondiali mette a rischio l’intera economia, poiché consumatori e aziende potrebbero differire gli acquisti a causa delle condizioni di credito più severe e delle notizie finanziarie negative, che potrebbero esercitare un’influenza negativa sulla domanda di prodotti e su altri aspetti correlati. Pertanto, la richiesta di prodotti potrebbe essere diversa dalle aspettative Intel a causa di cambiamenti nel business e nelle condizioni economiche, comprese le condizioni del mercato creditizio, che potrebbero modificare la fiducia dei consumatori, dell’accettazione dei prodotti Intel e di quelli della concorrenza, di cambiamenti nell’andamento degli ordinativi dei clienti, compresi eventuali annullamenti di ordini, e di cambiamenti nei livelli di inventario dei clienti. Intel opera in settori fortemente competitivi, caratterizzati da un’alta percentuale di costi fissi o difficili da ridurre nel breve periodo, e da una domanda di prodotto altamente variabile e difficile da prevedere. Inoltre, Intel sta attraversando una fase di transizione a una nuova generazione di prodotti basati su tecnologia di processo a 32 nm, e potrebbero verificarsi problemi di esecuzione legati a questi cambiamenti, compresi prodotti difettosi o contenenti errata, unitamente a rese produttive inferiori rispetto al previsto. Il fatturato e il margine lordo percentuale sono influenzati dai tempi di introduzione sul mercato dei prodotti Intel e dalla richiesta e dall’accettazione del mercato dei prodotti Intel, dalle azioni intraprese dalla concorrenza, comprese offerte sui prodotti e introduzione sul mercato, programmi di marketing e pressioni sui prezzi e dalla capacità di Intel di rispondere a tali azioni, dalla capacità di Intel di rispondere rapidamente agli sviluppi tecnologici e di incorporare nuove funzionalità nei propri prodotti e dalla disponibilità di livelli sufficienti di componenti da parte dei fornitori per soddisfare la domanda. Il margine lordo percentuale potrà variare in modo significativo a seconda dei livelli di fatturato, dello sfruttamento della capacità produttiva, dei costi di avviamento, compresi i costi associati alla nuova tecnologia di processo a 32 nm, delle variazioni nella valutazione dell’inventario, comprese variazioni legate alla tempistica dei prodotti qualificati per la vendita, dell’eccesso o dell’obsolescenza dell’inventario, del mix e dei prezzi dei prodotti, della resa produttiva, delle variazioni nei costi unitari, della perdita derivante da fattori a lento ciclo di utilizzo, comprese risorse produttive, di assemblaggio e testing e altri beni immateriali, dei tempi legati all’esecuzione della rampa produttiva nonché dei costi associati. Le spese, in particolare alcune spese di marketing e compensazione, nonché le spese di ristrutturazione e le perdite di valore delle risorse, variano in base al livello di domanda dei prodotti Intel e ai livelli del fatturato e dei profitti. Le aspettative relative agli oneri fiscali sono basate sulla normativa fiscale in vigore e sul reddito attualmente previsto. Gli oneri fiscali possono essere influenzati dalla chiusura di acquisizioni o disinvestimenti, dalle giurisdizioni in cui i profitti vengono realizzati e tassati, da variazioni nelle stime di crediti, benefici e deduzioni, dalla risoluzione di dispute derivanti da verifiche fiscali con diversi enti fiscali, compresi pagamenti di interessi e multe, nonché dalla capacità di ottenere imposte differite. L´attuale difficoltà finanziaria che affligge il sistema bancario e i mercati finanziari e le minacce in corso alla stabilità delle banche di investimento e di altre istituzioni finanziarie hanno comportato un restringimento dei mercati del credito, un livello ridotto di liquidità in molti mercati finanziari e una maggiore volatilità nei mercati degli investimenti a reddito fisso, del credito e degli investimenti azionari. Potrebbero verificarsi diversi effetti sul business di Intel derivanti dalla crisi del credito, tra cui insolvenza di fornitori strategici con conseguenti ritardi nei prodotti, incapacità da parte dei clienti di ottenere credito per finanziare gli acquisti di prodotti Intel e/o insolvenze da parte dei clienti, fallimento delle controparti con impatto negativo sull’operatività della tesoreria, maggiori spese o incapacità di ottenere finanziamenti di breve periodo per le operazioni Intel dall’emissione di titoli a breve termine, e maggiori perdite legate all’incapacità delle aziende oggetto di investimenti di ottenere finanziamenti. Guadagni o perdite derivanti da investimenti azionari, interessi o altro possono inoltre variare in base alla realizzazione dei profitti o alle perdite derivanti dalla vendita o dallo scambio di investimenti azionari, dai guadagni o dalle perdite di investimenti quantificati con il metodo del patrimonio netto, perdite derivanti da titoli di debito, azioni e altri investimenti, tassi di interesse, rimanenze di cassa e variazioni nel valore equo di strumenti derivati. L’attuale volatilità dei mercati finanziari e la generale incertezza economica aumentano il rischio che gli importi effettivi realizzati in futuro sul nostro debito e sui nostri investimenti azionari differiscano in modo significativo rispetto ai valori equi attualmente assegnati. La maggioranza del portafoglio dei nostri investimenti non negoziabili è concentrata in società che operano nel segmento di mercato della memoria flash, e andamenti negativi in questo segmento di mercato o cambiamenti nei piani del management in merito ai nostri investimenti in questo segmento di mercato potrebbero comportare perdite significative, che impatterebbero gli oneri di ristrutturazione e i guadagni / le perdite derivanti da investimenti azionari, interessi e altro. I risultati Intel potrebbero venire influenzati da condizioni economiche, sociali, politiche e fisiche/infrastrutturali avverse che dovessero verificarsi nei Paesi in cui operano Intel, i suoi clienti o fornitori, tra cui conflitti militari e altri rischi legati alla sicurezza, calamità naturali, interruzioni a livello di infrastrutture, problemi sanitari e fluttuazioni nei tassi di cambio delle valute estere. I risultati Intel possono inoltre venire influenzati dall’impatto negativo derivante da prodotti difettosi o contenenti errata (valori diversi da quelli indicati dalle specifiche) e da dispute legali o regolamentazioni riguardanti proprietà intellettuale, rapporti con investitori e consumatori, antitrust e altro, come la disputa e le regolamentazioni descritte nei report Intel depositati presso la Sec. Questi fattori, nonché altri elementi che potrebbero influenzare i risultati effettivi di Intel, vengono presi in esame più nel dettaglio nell’ambito dei documenti Sec (Securities & Exchange Commission) della società, incluso il report del Form 10-Q per il trimestre fiscale chiuso il 28 marzo 2009 .
 
   
   
SORGENIA (GRUPPO CIR): SIGLATO FINANZIAMENTO DECENNALE DA 600 MILIONI DI EURO  
 
L’operazione consente al gruppo Sorgenia di rafforzare la propria struttura finanziaria e supportare gli investimenti in nuova generazione previsti dal piano industriale. Il gruppo Sorgenia, controllato da Cir e partecipato dall’austriaca Verbund, ha sottoscritto in data odierna un nuovo finanziamento della durata di dieci anni con un pool di sei banche - Mediobanca Banca di Credito Finanziario Spa, che ha svolto il ruolo di documentation bank, Banca Monte dei Paschi di Siena Spa, Intesa Sanpaolo Spa, Unicredit Mediocredito Centrale Spa, Westlb Ag e Banca Popolare di Lodi Spa - per un ammontare di 600 milioni di euro. L’operazione, su base Club Deal, consente a Sorgenia di rafforzare la propria struttura finanziaria e supportare gli investimenti in nuova generazione previsti dal piano industriale, con particolare riferimento alla realizzazione delle centrali termoelettriche Ccgt (Combined Cycle Gas Turbine) di Bertonico-turano Lodigiano (Lo) e di Aprilia (Lt). Il finanziamento prevede un profilo di rimborso amortizing, su base semestrale a partire dal 2012, e un tasso d’interesse legato all’Euribor maggiorato di un margine in linea con le attuali condizioni di mercato. Latham & Watkins è stato il legal advisor delle banche, mentre Chiomenti Studio Legale ha assistito il gruppo Sorgenia. Contestualmente, è stata estesa al 2019 la durata della linea di credito sottoscritta nel luglio 2007 con Monte dei Paschi di Siena Spa e relativa alla centrale Ccgt in funzione a Termoli. L’ammontare residuo di tale finanziamento è pari a 162 milioni di euro .  
   
   
LA COMPOSIZIONE DELLE ISTITUZIONI FORENSI: INDAGINE CONOSCITIVA  
 
Classi dirigenti italiane anziane e maschiliste, specchio fedele di una società ostile al ricambio generazionale ed al pieno coinvolgimento delle donne nel mercato del lavoro. L’inedita indagine dell’Aiga fotografa il ruolo secondario di donne e giovani nella governance dell’Avvocatura. Le donne avvocato guadagnano meno della metà dei colleghi maschi e anche nella composizione degli ordini stentano a sfondare il ‘soffitto di cristallo’. E’ questo il dato più ricorrente quando si analizza la condizione occupazionale del nostro Paese e si osserva il ruolo delle donne e dei giovani, una realtà comune a tutte le categorie professionali. E’ quanto emerge dall’indagine Aiga sulla Composizione delle Istituzioni Forensi che sarà presentata giovedi 16 luglio – ore 14,30 - presso la sede del Consiglio Nazionale Forense in Roma, via del Governo Vecchio, 3, alla presenza del Sottosegretario alla Giustizia Sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati, del Presidente della Commissione Giustizia del Senato Sen. Filippo Berselli, dei Senatori Antonino Caruso e Giampiero D’alia, degli Onorevoli Cinzia Capano, Donatella Ferranti, Antonino Lo Presti, Pierluigi Mantini, Lanfranco Tenaglia e Michele Vietti. L’indagine ha preso in considerazione diverse realtà professionali ed istituzionali. L’impegno politico, ad esempio, sembra precluso alle giovani generazioni ed alle donne, nonostante le recenti modifiche della legge elettorale e la introduzione di un sistema elettorale proporzionale. Se numericamente è aumentata la presenza di giovani e donne tra i candidati, lo stesso non può dirsi degli eletti per effetto della perversa applicazione, da parte delle segreterie di partito, del meccanismo di scorrimento. La cooptazione – ovvero la negazione del merito prevista per legge - ha favorito big e meno giovani e penalizzato giovani e donne, collocati nella parte inferiore delle liste. Per ciò che riguarda l’Università, siamo di fronte ad una roccaforte presidiata da un corpo docente avanti negli anni e neppure il mondo della scuola brilla per freschezza generazionale, tanto più ove si verifichi la composizione delle posizioni apicali. L’83% dei professori ordinari infatti è di sesso maschile e solo poco più del 6% di 45enni; la stessa condizione si rinviene tra i dirigenti scolastici, con oltre il 94,85% di età superiore a 45 anni. Apparentemente, il ceto professionale è stato sottoposto, a giudicare dal trend di iscrizioni agli albi, più di altri ad un processo di ringiovanimento, con una forte “femminilizzazione” degli ordini professionali. In realtà l’accesso alla professione non coincide con un marcato ricambio generazionale e tanto meno con una maggiore facilità di affermazione professionale per donne e giovani. La professione forense, nonostante la crescita esponenziale degli iscritti, non fa eccezione ed è composta da avvocati che mediamente vi accedono in età non più giovane. I laureati del gruppo giuridico che riescono a conseguire il titolo di studio negli anni previsti dall’ordinamento universitario sono appena il 10%, tutti gli altri accumulano ritardi che per un 9% è di un anno e per il restante 80% è ben maggiore. Gli studenti di giurisprudenza si laureano mediamente a 28 anni ed impiegano quattro anni per conseguire il titolo di abilitazione[1], è quindi difficile non convenire sul loro tardivo ingresso nel mondo del lavoro. Una obiettiva condizione di svantaggio, aggravata da una crescente difficoltà di ritagliarsi spazi di mercato soddisfacenti. Il numero spropositato di avvocati, tanto più in un momento di forte recessione, altera infatti il fisiologico meccanismo concorrenziale né la scelta – che in tanti hanno fatto – di limare verso il basso i propri compensi è destinata a pagare. C’è un punto infatti oltre il quale la prestazione viene resa sottocosto, ovvero è diseconomica: l’unico effetto compensativo in tal caso è poter disporre di un robusto “portafoglio clienti”. Proprio quello su cui generalmente può contare chi è da più tempo sul mercato. Il risultato involontario di questa “scommessa” è pertanto quello di falsare i principi di “libera” concorrenza senza alcun apprezzabile vantaggio. La condizione delle donne è, ove possibile, peggiore. Il reddito delle colleghe, infatti, è inferiore alla metà di quello dei colleghi uomini, benchè oggi le donne rappresentino oltre il 45 % del totale della categoria. Disaggregando i dati, tuttavia, affiora una doppia condizione delle donne: la loro assenza dai vertici del ceto forense (attualmente nel Consiglio Nazionale Forense non siede neppure una donna) e dell’ordine giudiziario (per i magistrati va appena meglio perché, su 58 posti per funzioni direttive nazionali, le donne sono rappresentate da una sola unità) ma una presenza non più sporadica a livello territoriale. In particolare, se all’interno della avvocatura c’è un gruppo di donne che ha cominciato a scalare i vertici ordinistici raggiungendo i ruoli apicali, questo fenomeno non è certamente isolato dal momento che circa il 30% dei consiglieri degli ordini con incarichi nell’ufficio di presidenza è donna. Con queste premesse, la governance della categoria rimane solidamente nelle mani degli avvocati maschi di età compresa tra i cinquanta ed i sessanta anni, rispecchiando l’umore di tutto il Paese. Nota metodologica L’analisi si è rivolta, innanzitutto, alla composizione delle tre istituzioni rappresentative della classe forense, deputate alla sua governance. Ci si è dunque occupati del Consiglio Nazionale Forense, della Cassa di Previdenza e dei singoli Consigli dell’Ordine.