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Notiziario Marketpress di Lunedì 25 Ottobre 2010
LE ONDE CEREBRALI CONSENTONO DI PREVEDERE GLI ATTACCHI EPILETTICI  
 
Bruxelles, 25 ottobre 2010 - Alcuni scienziati del Bernstein Center presso l´Università di Friburgo (Germania) hanno fatto un passo avanti nel tentativo di prevenire le convulsioni epilettiche, monitorando i cambiamenti che si verificano nel cervello del paziente prima delle crisi. Lo studio è stato parzialmente finanziato dal progetto Epilepsiae (Evolving platform for improving living expectation of patients suffering from Ictal events), cui sono stati destinati circa 3 milioni di euro nell´ambito della tematica "Tecnologie dell´Informazione e della Comunicazione" (Tic) del Settimo programma quadro (7° Pq) della Ue. I risultati della ricerca sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Epilepsia. L´epilessia è uno dei disturbi mentali gravi più diffusi e colpisce circa l´1% della popolazione mondiale. In Europa circa 6 milioni di persone soffrono di questa patologia e, secondo le stime, a 15 milioni verrà diagnosticata l´epilessia a un certo punto della loro vita. Il sintomo più disabilitante della malattia è il manifestarsi, apparentemente imprevisto, di convulsioni. La convulsione è un disturbo transitorio dell´attività elettrica del cervello, che produce un repentino sovraccarico elettrico. Questo si ripercuote sulle normali funzioni cerebrali e provoca un cambiamento dei movimenti, del comportamento o dello stato di coscienza di una persona. Il professor Jens Timmer, un fisico del Freiburg Institute for Advanced Studies (Frias), ha spiegato che "negli ultimi anni sono stati sviluppati diversi metodi per ricostruire segnali indicatori a partire dall´elettroencefalogramma, che misura le onde cerebrali". Tuttavia, nessun singolo metodo di predizione ha fatto registrare risultati soddisfacenti prima di questo studio. I ricercatori si sono prefissi di valutare se una combinazione di diversi metodi di predizione potesse aiutare a migliorare la capacità di prevenire gli eventi critici. Hanno stabilito che un avvertimento sarebbe stato considerato dato solo se due metodi innescavano allarmi in un breve intervallo di tempo. Il professor Andreas Schulze-bonhage, responsabile del Centro per l´epilessia presso l´ospedale universitario di Friburgo, ha affermato che la ricerca era importante perché "purtroppo, una considerevole porzione di tutti i pazienti affetti da epilessia non risponde bene ai farmaci più usati". Questi pazienti trarrebbero significativo vantaggio da "un meccanismo automatico di anticipazione delle loro imprevedibili crisi", poiché gli consentirebbe di "prepararsi all´attacco epilettico, per esempio assumendo farmaci ad azione immediata". Secondo lo studioso, sarebbero così in grado di fare il necessario per proteggersi da situazioni potenzialmente pericolose e per condurre una vita sociale senza problemi. La ricerca è basata sui risultati di elettroencefalogrammi (Eeg) misurati direttamente sulla corteccia di otto pazienti. Gli scienziati hanno rilevato che, in media, una combinazione di metodi ha fatto aumentare del 50% la capacità di predizione per tutti i pazienti. "Nell´ambito del nostro studio, circa un attacco su due è stato previsto correttamente", ha dichiarato Hinnerk Feldwisch-drentrup del Bernstein Center, ammettendo comunque che i risultati di questo studio non bastano da soli a garantire l´applicazione della tecnica in situazioni reali. "Sebbene sia meglio di una previsione casuale, allo stato attuale delle cose non sembra che per ora sia adeguata all´applicazione in situazioni cliniche reali", ha aggiunto. Per studiare altre possibilità di miglioramento, gli scienziati hanno compilato, insieme a partner da Francia e Portogallo, una esauriente base di dati dei risultati degli Eeg effettuati su 200 pazienti per studiare le applicazioni in tempo reale dei loro metodi nel prossimo futuro. Per maggiori informazioni, visitare: Epilepsiae: http://www.Epilepsiae.eu/  Centro Bernstein presso l´Università di Friburgo: http://www.Bcf.uni-freiburg.de/    
   
   
SANITA’: NUOVE ECCELLENZE AL SAN BORTOLO DI VICENZA. INAUGURATE DEGENZE E SIMULTAC BIG BORE, ARMA IN PIU’ PER LA LOTTA AL CANCRO.  
 
Vicenza, 25 ottobre 2010 - “Il futuro strutturale della sanità veneta si baserà su una ‘dorsale’ di ospedali di assoluta eccellenza, tra i quali il San Bortolo, sempre più collegati con altre strutture sul territorio in modo da offrire una vera e propria filiera di servizi al cittadino, esattamente nella sede più adatta a soddisfare i suoi bisogni o curare la sua patologia specifica”. Lo ha detto il 22 ottobre l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto intervenendo, all’Ospedale di Vicenza, all’inaugurazione dei rinnovati reparti di cardiochirurgia e chirurgia vascolare e di una Tac ai massimi livelli tecnologici mondiali (la Simultac Big Bore) da utilizzare a sostegno della radioterapia nella lotta contro il cancro. “Viviamo una difficile congiuntura economica mondiale con ovvie ricadute a livello nazionale e regionale – ha aggiunto Coletto – ma nella sanità veneta il sostegno alla risorsa umana e professionale ed allo sviluppo tecnologico troveranno sempre le attenzioni più adeguate”. Coletto ha quindi visitato ed inaugurato i nuovi settori di degenza di cardiochirurgia e chirurgia vascolare e la Simultac Big Bore in radioterapia, accompagnato dai rispettivi primari, Loris Salvador, Domenico Milite e Rosabianca Guglielmi, e dal direttore generale Antonio Alessandri. Particolare interesse ha suscitato in cardiochirurgia la chirurgia riparativa della valvola mitrale e tricuspidale con tecnica minivasiva (senza aprire il torace), totalmente toracoscopica, per la quale il San Bortolo è Centro di Riferimento Nazionale. “Uno straordinario esempio di capacità professionali e tecnologie – ha detto Coletto – che pongono non solo la salute, ma anche il benessere del cittadino al centro dell’attenzione. Pensiamo solo a cosa voglia dire per un malato sapere che non gli dovrà essere aperto il torace per curare chirurgicamente alcune diffuse patologie del cuore. E lo stesso – ha aggiunto – vale per la chirugia vascolare dove sono sempre più diffuse le tecniche minivasive”. Novità di rilievo internazionale è la Simultac Big Bore: si tratta di una grande Tac, che verrà utilizzata soprattutto per programmare al massimo della precisione possibile i trattamenti radioterapici del tumore. La tecnologia della macchina consente infatti di determinare in ogni suo aspetto la zona malata e di definire l’area da “colpire” al punto tale che nessuna parte “sana” adiacente o circostante verrà coinvolta nell’irradiazione. Questo – è stato detto – aumenta del 27% l’incisività dell’intervento, evita i tempi di sospensione delle cure necessari nelle radioterapie tradizionali e le terapie spesso inevitabili per consentire al paziente di “reggere” l’impatto della radioterapia. La cardiochirurgia del San Bortolo effettua circa 600 interventi l’anno e, nel corso del 2010, ha registrato un incremento del 20% delle richieste (moltissime da fuori regione) per la cura minivasiva delle patologie valvolari. La chirurgia vascolare nel 2009 ha effettuato 800 interventi ricostruttivi arteriosi con ampia applicazione di tecniche endovascolari mininvasive. La radioterapia ha effettuato in un anno 86.495 trattamenti, dei quali 38.041 per pazienti dell’Ulss 6 e 48.454 provenienti da fuori Ulss. I nuovi pazienti trattati nel 2009 sono stati 1.572.  
   
   
SALUTE: ACCORDO FVG-ALBANIA PER FORMAZIONE E RICERCA SCIENTIFICA  
 
Trieste, 25 ottobre 2010 - Nell´ambito della cooperazione tra Friuli Venezia Giulia e Albania è stato sottoscritto il 21 ottobre a Trieste un protocollo che attua, come ha spiegato l´assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic, "gli obiettivi di formazione, ricerca scientifica e assistenza sociosanitaria individuati lo scorso maggio con la missione in Albania". "La collaborazione e la solidarietà vanno governati da impegni precisi ed istituzionali come quello di oggi, validato dal ministero degli esteri", ha spiegato Kosic che, per la celerità con cui si è arrivati all´accordo, ha ringraziato la vicepresidente di Informest, Silvia Acerbi, presente alla firma. "Questo documento è un passo avanti nei rapporti tra i due territori ed un atto istituzionale a favore del miglioramento dei servizi e della qualità della vita", ha commentato il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, sottolineando il ruolo della Regione nei confronti dei Paesi di recente o prossimo ingresso in Europa e la sua funzione, sancita dal Governo centrale, quale ponte verso Est. Il presidente ha quindi ricordato la scelta della Regione di uscire, nel´96, dal sistema sanitario nazionale. Un passo importante, gestito in piena responsabilità perchè autonomia, ha ribadito Tondo, significa responsabilità. "Sino ad ora ce l´abbiamo fatta da soli ed abbiamo l´ambizione di continuare in questo modo - ha osservato il presidente - allargando i nostri orizzonti grazie ad accordi internazionali come quello di oggi". Il protocollo, che si inserisce nell´ambito della strategia internazionale sociosanitaria della Regione "Le dimensioni internazionali della politica della salute della Regione Fvg" approvata nel novembre 2008, è stato firmato da Kosic e dal ministro della Sanità d´Albania, Petrit Vasili, accompagnato per l´occasione dal viceministro Bardh Spahia e dal capo di Gabinetto, Klodjan Rrjepaj. Hanno partecipato all´evento anche i direttori generale e scientifico dell´Irccs Burlo Garofolo, Mauro Melato e Giorgio Zauli, e il direttore centrale e quello scientifico del Cro di Aviano, Piero Cappelletti e Paolo De Paoli. I due Irccs avranno infatti un ruolo di fondamentale importanza nell´attuazione del protocollo di collaborazione. Il primo, che è stato visitato questo pomeriggio da Kosic e Vasili, fornirà medica continua e supporto nei settori della neonatologia, della procreazione medica assistita, del parto analgesico, dell´odontostomatologia sociale e dell´oncoematologia. Il secondo, che la delegazione albanese visiterà domattina, oltre ad impegnarsi nella formazione metterà a disposizione le sue strutture per avviare una collaborazione in oncologia medica, chirurgia, radiologia e diagnostica per immagini sia in ambito laboratoristico (per esempio riguardante l´esecuzione di tecniche istopatologiche e citologiche finalizzate a screening o diagnostica oncologica). Il ministro Vasili ha ringraziato Tondo e Kosic per l´accoglienza e per la prontezza con cui il Friuli Venezia Giulia si sta impegnando in questa collaborazione, così importante per la salute dei cittadini e dei bambini albanesi ed utile all´avvicinamento di questo Paese ai parametri europei. L´accordo di oggi indica infatti nella collaborazione tecnico-scientifica l´elemento prioritario e prevede due fasi: La prima ha l´obiettivo di affinare le situazioni organizzative e procedurali in vista delle strategie d´intervento, mentre la seconda prevede il rafforzamento della collaborazione e l´istituzione di un gruppo di lavoro che dia concreta attuazione all´accordo, ne valuti lo stato dell´arte, le prospettive e le priorità della collaborazione, formuli proposte e progetti su temi di reciproco interesse. I settori d´intervento sono appunto la ricerca scientifica e tecnologica, un programma di sviluppo della qualità delle strutture sanitarie in Albania attraverso la telemedicina, l´assistenza sociosanitaria e la formazione del personale albanese medico, infermieristico e tecnico, sia in ambito clinico che laboratoristico. Una formazione, ha sottolineato Kosic, che sarà favorita dalla buona conoscenza in Albania della lingua italiana, cosa che semplifica moltissimo le relazioni e favorisce, anche in prospettiva, la qualità dei rapporti e delle iniziative che saranno avviate. Kosic ha quindi voluto evidenziare, anche sulla scia delle dichiarazioni rilasciate ieri dal direttore generale del Centro nazionale Sangue, Giuliano Grazzini, sul potenziamento del centro trasfusionale del Burlo, l´impegno della Regione nei confronti dell´Ospedale materno infantile. L´assessore ha dichiarato "che anche in questo settore si sta dando al Burlo di più e di meglio" e che comunque "si sta facendo tutto quanto è necessario per la sua conferma a Irccs nel 2012". "Non è stata citata alcuna fonte scientifica a supporto del contrario", ha concluso Kosic, che ha espresso il suo rammarico per un allarme attivato inutilmente.  
   
   
WORKSHOP SU IMMUNOLOGIA E METABOLISMO  
 
Marsiglia, 25 ottobre 2010 - Dal 13 al 15 gennaio 2011 si svolgerà a Marsiglia (Francia) un workshop su immunologia e metabolismo. L´evento sarà il quarto di una serie di incontri incentrati sulle interfacce emergenti tra l´immunologia e altre discipline. L´obiettivo di questa edizione è quello di riunire scienziati e medici per discutere le intersezioni tra le risposte immunitarie e il metabolismo. I temi centrali del workshop riguarderanno l´influenza di specifiche vie metaboliche sulla fisiologia delle cellule immunitarie, e il contributo reciproco delle risposte immunitarie allo sviluppo e alla progressione delle malattie metaboliche, in particolare il diabete, l´obesità e l´aterosclerosi. Si presterà inoltre attenzione agli incroci molecolari, come i recettori nucleari orfani, che fanno da ponte tra risposte immunitarie e metaboliche. Altri temi riguarderanno tra l´altro: "Immunologia e lipidi", - "Stress metabolico e immunità", - "Funzione delle cellule T e metabolismo", - "Infiammazione e malattie metaboliche". Per ulteriori informazioni, visitare: http://cwp.Embo.org/w11-02/index.html    
   
   
LECCO, 20 MILIONI PER 6 PROGETTI "EMBLEMATICI" REGIONE FINANZIA RSA,SISTEMA RIABILITAZIONE E ITINERARIO FEDE E´ INDISPENSABILE RIPENSARE IL MODELLO DI WELFARE  
 
Lecco, 25 ottobre 2010 - Sono sei i Progetti emblematici 2010 per la Provincia di Lecco, presentati il 25 ottobre nel corso di una conferenza stampa cui ha partecipato l´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale Giulio Boscagli. Per realizzarli vengono messi a disposizione 20 milioni di euro, di cui 3 stanziati da Regione Lombardia, 7,5 da Fondazione Cariplo, 500.000 euro della Provincia di Lecco e 9 milioni di autofinanziamento. "Non è un caso che questi progetti si realizzino per la collaborazione di pubblico e privato - ha detto Boscagli -. E´ indispensabile un ripensamento del welfare, in cui i soggetti che interagiscono non siano soltanto il pubblico e privato, ma anche il terzo settore e le fondazioni, che potranno dare vita a una collaborazione interistituzionale e intersociale". I Progetti emblematici - finanziati con contributi straordinari, che vengono stanziati ogni sei anni ed erogati a soggetti non profit, pubblici e privati - hanno per obiettivo di affrontare e risolvere problemi territoriali attraverso iniziative caratterizzate da un significativo grado di complessità organizzativa, strutturale ed economica, e promuovere lo sviluppo locale in vari ambiti: scientifico, ambientale, economico-sociale e artistico-culturale. I Progetti emblematici finanziati sono tre interventi sociali, due scientifici e uno culturale; rispettivamente vengono stanziati fondi a: Airoldi e Muzzi Rsa (5 milioni); Azienda Ospedaliera Manzoni di Lecco (1,25 milioni); Parrocchia S. Maria Assunta di Costa Masnaga (2 milioni); Politecnico - sede di Lecco (5 milioni); Univerlecco (Irccs - Medea La Nostra Famiglia, Ospedale Valduce "Villa Beretta", Cnr, Irrcs, Inrca) (4,5 milioni); Provincia di Lecco (2,25 milioni). Regione Lombardia ha deciso di cofinanziare tre dei sei progetti emblematici approvati con un contributo di 1 milione di euro ciascuno. In particolare, le tre attività fanno riferimento ai settori prioritari delle politiche regionali: assistenza (Rsa Airoldi e Muzzi), ricerca e innovazione (Spider@lecco), turismo e cultura (Itinerari della fede). Gli altri progetti approvati e finanziati riguardano la costruzione di due nuovi asili nido (60 posti a Lecco e 28 a Merate) negli ospedali di Lecco e Merate, un centro diurno per anziani a Costa Masnaga e un polo di ricerca sperimentale per la nautica. Scheda Approfondimento I Tre Progetti Finanziati Da Regione Lombardia Spider@lecco (Capofila Univerlecco) Il progetto Spider@lecco è proposto da un raggruppamento di Enti (Irccs-medea La Nostra Famiglia; Ospedale Valduce "Villa Beretta"; Cnr, Irccs - "Inrca" di Casatenovo) con capofila Univerlecco, un´associazione di Enti pubblici e privati costituita nel 1996 per promuovere la crescita socio-economica del tessuto sociale ed economico del territorio lecchese. L´obiettivo è la realizzazione nella provincia di Lecco di un Ecosistema per la riabilitazione, conformemente a quanto previsto dal Piano Socio-sanitario regionale in merito al riordino e potenziamento della rete di attività di riabilitazione. Questo progetto è la prosecuzione ideale di quello inserito nell´Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale "Network per la ricerca biomedica (Hint@lecco)", proposto dagli stesi soggetti, per costituire una rete di Centri innovativi ed avanzati per l´integrazione biomedica e tecnologica applicata alla medicina riabilitativa. 2) Adeguamento Standard Regionali Rsa, Nuova Residenza - Capofila "Istituti Riuniti Airoldi E Muzzi Onlus" Gli Istituti Airoldi e Muzzi devono realizzare adeguamenti strutturali e normativi previsti dalla Regione Lombardia (legge regionale n.3/2008 Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociosanitario), che richiedono interventi strutturali, sia ai fini della sicurezza, sia ai fini della trasformazione delle camere e dei posti-letto (da letti multipli a due letti) secondo modalità e scadenze, di cui l´ultima improrogabile è quella del 31/12/2011. Il Consiglio di Amministrazione ha quindi deciso di costruire una nuova residenza (sui propri terreni) con 120 posti letto, procedendo nel contempo col completamento delle attività di ristrutturazione relative alle altre residenze che fanno parte del complesso. 3) Itinerari Della Fede In Provincia Di Lecco - Capofila Provincia Di Lecco. Il progetto si ricollega a precedenti progetti sugli Itinerari della Fede (Cloister Route, Cammino di S.agostino, Il Sentiero del viandante, le vie del Romanico,..) e intende proporre un progetto integrato per mettere in rete e valorizzare un importante patrimonio di storia, fede e cultura particolarmente significativo per il territorio provinciale. L´iniziativa è inserita nel nuovo Sistema Turistico del Lago di Como ed è stato proposto come progetto di particolare rilievo per l´Expo, fra quelli individuati in ambito provinciale. Esso rientra nell´ambito dell´obiettivo di governo 2010: "Promozione del patrimonio culturale, delle arti e dello spettacolo".  
   
   
SANITA´ IN ABRUZZO: L´ASSESSORE FEBBO SUL PRONUNCIAMENTO DEL TAR  
 
Pescara, 25 ottobre 2010 - Dopo il pronunciamento del Tribunale Amministrativo dell´Aquila, che nelle ultime ore ha rigettato il ricorso presentato dal Comune di Casoli (nella persona del primo cittadino Sergio De Luca) e della Comunità Montana Aventino Medio Sangro (rappresentata dal presidente Antonio Innaurato), che si erano dichiarati contrari alla delibera regionale inerente il riordino degli ospedali locali, e in particolare nel ridimensionamento dell´ospedale civile Consalvi di Casoli, l´assessore regionale Mauro Febbo ha dichiarato: "Voglio esprimere in questo momento tutta la mia soddisfazione per il riconoscimento dato dal Tar dell´Aquila al puntuale, meticoloso e serio lavoro svolto in questi ultimi tempi dalla Giunta Chiodi e dai vertici della Azienda Sanitaria Locale di Chieti-lanciano-vasto. Si tratta - prosegue l´assessore Febbo - di una decisione che va a mio avviso nella giusta direzione, dopo quanto affermato dalla Regione Abruzzo nei mesi scorsi. Vorrei inoltre dire al sindaco di Casoli De Luca che ora auspico, una volta superata la fase delle polemiche spesso pretestuose e anche strumentali, l´avvio di un confronto serio, per affrontare in maniera concreta le problematiche conseguenti al Piano di Riordino Sanitario Regionale. L´obiettivo di tutti noi - conclude l´assessore Febbo - deve essere quello di dare risposte concerete ai cittadini e ai degenti, in termini di salute, buona sanità, e come più volte sottolineato anche guardando ai risvolti socio-economici".  
   
   
BASILICATA STATI GENERALI SALUTE, FOLINO: SERVONO SCELTE CONDIVISE  
 
 Potenza, 25 ottobre 2010 - Il saluto del presidente del Consiglio regionale all’iniziativa voluta dal Dipartimento Salute della Regione: “Mantenere alta la qualità dei servizi sanitari in Basilicata” “La sfida che abbiamo davanti è innanzitutto quella della partecipazione alle scelte di programmazione e delle decisioni condivise da adottare nella sede a ciò deputata, cioè il Consiglio regionale, che sicuramente saprà mantenere alto il livello del confronto democratico. Il Consiglio e la Giunta sono pronti a questa sfida e quello di oggi è un importante segnale che va in questa direzione” Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Vincenzo Folino, portando il 23 ottobre il suo saluto in apertura degli Stati Generali della Salute. Folino ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa messa in campo dall’assessore Attilio Martorano e dal Dipartimento Salute, alla presenza del presidente della Regione Vito De Filippo, sottolineando come “questa occasione si inserisce innanzitutto in una cultura alta dello stato sociale che in Italia dobbiamo continuare a mantenere prioritaria nonostante i tempi di crisi”. “Un contesto in cui si inserisce – ha aggiunto – l’attuale dibattito sul federalismo, che nella sanità ha un suo banco di prova decisivo soprattutto per la forte incidenza che ha sul bilancio regionale. Su questo terreno, la Basilicata può vantare una solida base in virtù delle scelte e del lavoro già fatti ma oggi è necessario non cullarsi sui risultati ottenuti, cercando di superare i problemi di carattere locale e puntando con senso di responsabilità a mantenere alta la qualità dei servizi sanitari in Basilicata”.  
   
   
LOMBARDIA SCREENING COLON RETTO,CURATI MIGLIAIA DI ADENOMI NEL 2008-09 DIAGNOSTICATI 1760 CANCRI (22% IN FORMA PRECOCE)  
 
Milano, 25 ottobre 2010 - Grazie all´attività di screening messa in atto da Regione Lombardia, nel biennio 2008-2009 sono stati diagnosticati e curati 1.760 casi di cancro del colon retto, di cui il 22% circa in forma precoce (adenomi cancerizzati) e 10.170 adenomi a rischio di trasformazione neoplastica. I numeri, che per il 2008 rappresentano oltre un terzo delle lesioni identificate dallo screening in Italia, testimoniano il grande sviluppo di questa attività in Lombardia, ottenuto grazie all´impegno di Asl, ospedali, case di cura, medici di famiglia, farmacie e associazioni, mettendo sempre al centro le persone e le loro esigenze. I dati sono stati resi noti oggi, in occasione del convengo, promosso dalla Direzione generale Sanità della Regione Lombardia, "Lo screening del carcinoma del colon retto in Lombardia: un´azione di prevenzione a più voci", ospitato all´Istituto dei Ciechi di Milano. Il carcinoma del colon retto è il secondo tumore in ordine di frequenza in Italia e in Lombardia, dopo quello della mammella per le donne e quelli di prostata e polmone negli uomini. Può essere prevenuto e diagnosticato precocemente grazie ad un test semplice ed efficace. Per questo dal 2005 in Lombardia tutte le Aziende Sanitarie Locali hanno attivato programmi di screening con risultati soddisfacenti: tutte le persone residenti tra i 50 ed i 69 anni di età (oltre 2.400.000 in Lombardia) vengono invitate ad effettuare ogni due anni una ricerca del sangue occulto nelle feci. Il test, gratuito e ritirabile in farmacia, permette di identificare lesioni precancerose e tumori in stato molto precoce, trattabili con interventi poco invasivi e dunque con prognosi migliore.  
   
   
VALLE D’AOSTA: NESSUN TICKET PER I SERVIZI ESSENZIALI DI ASSISTENZA  
 
 Aosta, 25 ottobre 2010 - L’assessore regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali Albert Lanièce smentisce le ipotesi di un pagamento per i servizi essenziali di assistenza sanitaria, come annunciato da alcuni esponenti politici di minoranza in una nota stampa. «Come già sottolineato ieri in Consiglio regionale – spiega l’Assessore Lanièce – non vi è da parte del Governo regionale l’intenzione di introdurre alcun ticket sui farmaci o sui servizi sanitari contemplati dai Lea, ovvero dai livelli essenziali di assistenza. La delicata situazione finanziaria nazionale porterà sicuramente anche la Valle d’Aosta a guardare con più attenzione alle entrate nel settore sanitario, ma questo non presuppone che vengano applicati pagamenti per le prestazioni sanitarie che stanno alla base dell’assistenza primaria. Così come già annunciato in aula dal Presidente Rollandin, come sta accadendo in altre regioni italiane, stiamo valutando l’opportunità di prevedere integrazioni per alcuni servizi che non rientrano nelle prestazioni definite nel quadro del diritto all’assistenza e alla tutela della salute delle quali devono poter beneficiare tutti cittadini. Integrazioni che comunque terranno conto delle categorie sociali più deboli. Al momento mi sembrano pretestuose, propagandistiche e soprattutto poco costruttive dichiarazioni che vanno ad alimentare, in maniera ingiustificata, il già forte sentimento di insicurezza presente tra la popolazione in questo momento di crisi»  
   
   
SANITÀ, IL MOLISE PRIMO IN ITALIA PER DOTAZIONI INFRASTRUTTURALI  
 
Campobasso, 25 ottobre 2010 - Metti insieme informazioni Istat che riguardano prestazioni sanitarie erogate, apparecchiature diagnostiche, numero degli ospedali, qualità del servizio. Viene fuori un parametro, quello delle "dotazioni infrastrutturali sanitarie". Sulla base di questo dato centrale, uno studio condotto da Intesa Sanpaolo ha formulato una classifica delle regioni più virtuose in cima alla quale, con un indice uguale a cento, c´è il Molise. La notizia è stata pubblicata sulle pagine nazionali dal quotidiano "Il Messaggero", il cui articolista, Umberto Mancini, ha posto in evidenza come nella nostra regione vi siano "pochi abitanti e buoni ospedali". Soddisfazione a parte, la notizia non ha sorpreso più di tanto il Presidente della Regione Michele Iorio: "Negli scorsi mesi c´erano già stati studi autorevoli pubblicati su importanti quotidiani nazionali che vedevano il Molise tra i primi posti in Italia per l´infrastrutturazione sanitaria. Notizie, per la verità, praticamente ignorate dal mondo politico molisano, che ha preferito ridimensionarsi in discorsi più vacui sulla sanità in generale caratterizzati dalla mancanza di contenuti e soprattutto di idee e proposte. Stesso disinteresse debbo dire è stato riservato alla notizia anche da quella parte di stampa locale, che è tradizionalmente sempre attenta a verbali, documenti, relazioni e giudizi di funzionari riguardanti la sanità". E Iorio rilancia la posizione che da mesi il Governo regionale sostiene, per la verità in solitudine, nei Tavoli tecnici nazionali che si ostinano a voler imporre logiche ragionieristiche di tagli di servizi, ridimensionamenti di prestazioni, chiusure di ospedali. "Logiche che noi,- ribadisce il Presidente - sulla base di dati matematici ed economici, oltre che sulla lettura delle esigenze del territorio, abbiamo rifiutato, scrivendo un Piano di riordino del sistema che tiene conto delle richieste di sanità dei cittadini e di quanto di buono e di necessario, in questo settore, vi è già nella nostra regione. Un Piano che però non rinuncia a costruire il futuro, a riorganizzare il sistema con logiche di efficientismo e a coordinare le strutture pubbliche con quelle private revisionando le modalità di fornitura di prestazioni tra la rete ospedaliera e quella territoriale". "Spero che questa volta - auspica Iorio - le risultanze di questo studio abbiano buona diffusione e buona considerazione sia nel mondo politico e che della comunicazione. Ciò per far comprendere a tutti che la battaglia che il Governo regionale sta combattendo per far valere il diritto del Molise ad avere una sanità moderna e coerente con le proprie peculiarità, appartiene a tutti i molisani e a tutte le forze partitiche, nonché ai movimenti di opinione che si sono interessati al tema. Sono convinto che l´unità di posizioni ci farà vincere questa sfida, diversamente assisteremo solo alle solite proteste di pura speculazione politica per fare propaganda in vista delle elezioni".  
   
   
INAUGURATI I NUOVI LOCALI DEL POLO SANITARIO A TIRIOLO  
 
 Reggio Calabria, 25 ottobre 2010 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha inaugurato i nuovi locali del polo sanitario territoriale di Tiriolo. Si tratta di una struttura con moderni ed ampi spazi, posti in una zona centrale del paese, che serve una popolazione di circa ventimila abitanti. Alla cerimonia del taglio del nastro, presenti anche i sindaci dei comuni vicini, è seguito un dibattito, introdotto dal primo cittadino di Tiriolo Domenico Greco, al quale hanno partecipato il Presidente della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro, il commissario straordinario dell´Asp di Catanzaro Gerardo Mancuso, l’assessore all’Urbanistica della Regione Pietro Aiello. Le conclusioni sono state affidate al Governatore della Calabria. “Scopelliti ha avviato un percorso serio e concreto nel settore sanità e la sua presenza oggi ci inorgoglisce – ha dichiarato il Sindaco di Tiriolo Domenico Greco”. “L’inaugurazione dei nuovi locali– ha sottolineato l’assessore Pietro Aiello - non è un punto di arrivo di un percorso avviato ma un punto di partenza delle strategie messe in campo dal governo regionale”. “Un esempio di buona sanità e di buona amministrazione, un esempio – ha affermato il Presidente Giuseppe Scopelliti - da riproporre sul territorio regionale. A breve presenteremo il piano di rientro dal debito sanitario al Ministero. Vogliamo dimostrare che anche in Calabria è possibile realizzare quel cambiamento auspicato da tutti. Un cambiamento fatto non di parole, ma di azioni, buona politica, decisioni e responsabilità. Tenendo bene in mente che il miglioramento dei servizi, la salute e la tutela degli interessi dei cittadini sono al centro delle nostre azioni”.  
   
   
CONVEGNO ERRORE E RESPONSABILITÀ NELLE ORGANIZZAZIONI SANITARIE COMPLESSE  
 
Aosta, 25 ottobre 2010 - L´assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Albert Lanièce, e il Direttore generale dell´Azienda Usl Valle d´Aosta, Carla Stefania Riccardi, informano che venerdì 29 e sabato 30 ottobre, al Centro Congressi del Grand Hôtel Billia di Saint-vincent, si terrà il convegno Errore e responsabilità nelle organizzazioni sanitarie complesse, evento organizzato dal Dipartimento d’Emergenza dell’Ausl della Valle d’Aosta, nel quadro del calendario delle manifestazioni co-finanziate dal Casino de la Vallée. Il convegno si svilupperà partendo dalla presentazione in anteprima italiana dei risultati di una ricerca condotta sui comportamenti difensivi di un campione di circa 1400 medici (di cui circa 300 pediatri) provenienti dai Pronto Soccorso di tutte le regioni d’Italia, intesi come le pratiche che il medico mette in opera per ridurre la propria esposizione al contenzioso legale prescrivendo esami, procedure o visite non utili al malato oppure evitando pazienti o procedure a rischio. Dopo un confronto tra gli esperti presenti, sarà proposta l’adozione della Carta di Saint-vincent, un documento contenente le linee di indirizzo finalizzate ad affrontare il problema della medicina difensiva. Al convegno partecipano, oltre ai rappresentanti locali, esperti provenienti dall’Acemc (Academy of Emergency medicine and care), da società scientifiche di rianimatori, pediatri e chirurghi, dal Dipartimento di Sociologia dell’Università degli Studi di Milano-bicocca, dall’Agenzia dei Servizi Sanitari Regionale della Valle d’Aosta, dalla Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere, dall’Ordine dei Medici nazionale e dal Ministero della Salute. Interverranno inoltre rappresentanti dei cittadini (Cittadinanzattiva) e del mondo forense e giuridico (Università Cattolica di Milano, Università di Modena e Reggio Emilia, Corte di Cassazione).  
   
   
IL LAVORO AI DISABILI CENTRALE PER DIGNITA’ E AUTONOMIA PERSONA : E’ L’ OBIETTIVO DEL NUOVO MODELLO DISABILITA’A PARTIRE DA 2011 NEL VENETO  
 
Treviso, 25 ottobre 2010 - Si calcola che nel Veneto ci siano 120 mila persone disabili e 20 mila di esse potrebbero essere impiegate proficuamente nel mondo del lavoro. “E’ centrale dare lavoro ai disabili, innanzitutto per la loro dignità e per la maggior autonomia alla persona, e inoltre, cosa non secondaria, per investire meglio le risorse in questa stagione di forte difficoltà economica e finanziaria”. Lo ha detto l’Assessore regionale alle politiche sociali Remo Sernagiotto che ha aperto i lavori del convegno “L’integrazione lavorativa delle persone con disabilità e svantaggio sociale: qualità della vita e percorsi d’integrazione” promosso dalle Aziende Ullss del bellunese e del trevigiano e tenutosi il 22 ottobre a Treviso, nell’Auditorium del Collegio Pio X. “Vogliamo arrivare – ha detto Sernagiotto - partendo dal bilancio 2011 e dal nuovo piano sociosanitario a un rinnovato sistema di programmazione degli interventi nel campo della disabilità che non butterà via nulla di quanto sin qui raggiunto in anni di esperienza sul territorio, dalla residenzialità ai Ceod al Dopodinoi, perché è modelloche tutt’Italia ci invidia ma che deve integrarsi più in profondità nel sistema di lavorativo attraverso la linea dei progetti di “Vita Indipendente”. Questo tema - ha incalzato l’Assessore regionale - è uno dei più importanti per il mio assessorato. Per due motivi: gli anni dal duemila al duemilaotto sono stati anni ricchi, ma ora le risorse sono nettamente minori; nel passato abbiamo pensato più ad assistere le persone con disabilità senza puntare a un loro percorso di vita, invece ora va reso centrale attraverso il lavoro, la cooperazione sociale, le cooperative di tipo B. La via maestra è quella del lavoro, della partecipazione. Non voglio che un ragazzo disabile stia 24 ore nello stesso posto o nella stessa struttura: voglio che faccia una vita normale, si alzi al mattino, vada al lavoro poi in mensa poi ancora la lavoro e che poi torni a casa stanco e soddisfatto. Questo è l’obiettivo: la ‘vita indipendente’ della persona disabile. E ciò significa anche buona gestione delle risorse in un momento in cui sono limitate. Già da gennaio partiremo con queste scelte importanti, convocando le associazioni, la cooperazione sociale, il mondo imprenditoriale, per programmare questo nuovo modello. Insomma – ha concluso - va fatta un’importante riorganizzazione del sistema della disabilità del Veneto, la cui eccellenza è indiscussa in ambito nazionale, ma che va comunque rivisitata se, dopo la grande crisi del 2008, intendiamo dare risposte vere e non illusioni alle tante nuove esigenze provenienti dai disabili e dalle loro famiglie. Negli incontri capillari fatti in questi mesi nel territorio veneto per rendermi conto della situazione dei servizi sociali e sociosanitari sto verificando che ci sono molte esperienze innovative,spesso nate spontaneamente, e su di esse, sulle loro performances intendo basarmi per farne la base del nuovo modello sulla disabilità nel Veneto”.  
   
   
ASL E OSPEDALI IN SARDEGNA, LIORI INCONTRA AMMINISTRATORI ALGHERESI: "PREDISPORREMO UN PROGRAMMA DI ATTIVITÀ" "CHIEDERÒ UNA RELAZIONE SUL RECLUTAMENTO DEGLI OSS"  
 
Cagliari, 25 Ottobre 2010 - "Ho accolto la richiesta di un incontro per fare il punto sulla situazione della sanità algherese ed al termine abbiamo concordato che nei prossimi giorni il Commissario della Asl predisporrà un programma di attività che possa rassicurare cittadini, amministratori ed operatori sul futuro di un settore tanto importante." Lo ha detto l’assessore regionale della Sanità, Antonello Liori, al termine dell’incontro del 21 ottobre con il commissario Paolo Manca, il sindaco di Alghero, Marco Tedde, ed i consiglieri regionali Carlo Sechi e Mario Bruno. "La mia attenzione sui problemi che sono stati illustrati è massima - ha sottolineato l’assessore Liori – ed è favorita da un´importante concordia sulla scala prioritaria delle necessità. A giorni sarà finalmente riaperto il reparto di ostetricia, nonostante alcuni imprevisti che hanno allungato i tempi, le sale chirurgiche sono state messe a norma e nelle prossime settimane provvederemo alla copertura di alcuni ruoli scoperti nella dirigenza sanitaria, oltre a sollecitare un’accelerazione dei lavori di ristrutturazione dell´Ospedale Civile. Inoltre, ritengo importante, proseguendo nell’opera di razionalizzazione del sistema sanitario regionale, cominciare a ragionare sulla riorganizzazione dei reparti, valutando l’eventuale attivazione di nuove specialità, e sull’accorpamento dei due ospedali." "Confido che queste azioni possano rasserenare la cittadinanza ed attenuare il clima di allarme venutosi a creare ad Alghero in tema di sanità – ha concluso l’assessore Liori – L’incontro di oggi conferma la mia disponibilità al dialogo aperto e costante coi rappresentanti politici del territorio, affinché si ponga rimedio ai difetti del sistema senza tagli nei servizi, bensì con una razionale gestione della spesa. "Come Assessore ho il dovere di vigilare, perciò provvederò tempestivamente a chiedere una relazione alla Asl affinché possa chiarire il problema sollevato dagli operatori sociosanitari, che hanno lamentato, nonostante la presenza di una graduatoria concorsuale ancora valida, il ricorso ad agenzie interinali da parte dell’Azienda sanitaria di Cagliari per il reclutamento del personale”. Lo ha detto sempre l’assessore regionale della Sanità, Antonello Liori, al termine dell’incontro con una delegazione dell’Unione sindacale di base che ha manifestato questa mattina sotto l’Assessorato regionale. “L’assessorato già da tempo ha inviato alle Aziende sanitarie isolane precise disposizioni per quanto riguarda l’utilizzo del personale – ha proseguito l’Assessore - Perciò, è importante accertare eventuali storture del sistema, che peraltro inciderebbero anche negativamente sulle casse della sanità isolana, già in precarie condizioni, e sulla qualità delle prestazioni assicurate.  
   
   
DISTINGUERE IL PROBLEMA DI MASSA DALL’ANDAMENTO DEI CONTI DELLA SANITÀ 2010  
 
Firenze, 25 ottobre 2010 - «A proposito delle voci su presunti disavanzi delle Asl, che si sono diffuse a partire dalla notizia del commissariamento della Asl di Massa-carrara, è necessario fare chiarezza nelle sedi istituzionali appropriate». L’assessore al diritto alla salute, Daniela Scaramuccia, interviene sulla vicenda della Asl 1 e sulle notizie rimbalzate in questi giorni sui giornali. «Martedì prossimo riferirò in Commissione sanità e in Consiglio sui fatti della Asl di Massa-carrara, sulla base delle evidenze emerse dall’attività del commissario straordinario». «Voglio ricordare – ha detto l’assessore – che il problema della Asl 1 è emerso grazie al processo della certificazione di bilancio e ai successivi controlli svolti a livello regionale. La Toscana è l’unica Regione ad avere i bilanci certificati, e questa è una garanzia che i bilanci delle aziende saranno sempre sotto controllo». “Per quanto riguarda le voci che leggo sui giornali, è necessario – chiarisce l’assessore – distinguere il problema di Massa, che si riferisce al bilancio 2009, dall’andamento dei conti della sanità del 2010. La sofferenza di Massa risulta pari a circa 60 milioni di euro, e sarà affrontata con una riserva specifica creata grazie ad una corretta gestione della sanità negli anni passati». «Per quanto riguarda le altre Asl – prosegue Daniela Scaramuccia - vorrei chiarire che per il 2010 è scorretto parlare di “buco”. All’inizio di ogni anno la Regione assegna alle Usl un contributo non definitivo rispetto alle capacità del Fondo e spesso sottostimato rispetto ai consuntivi dell’anno precedente e ai preventivi dell’anno in corso. Mensi lmente la Regione svolge monitoraggi economici e verifica l’andamento gestionale. Ad oggi, tali monitoraggi evidenziano un presunto disavanzo complessivo regionale di 160 milioni di euro. In realtà, restano ancora da distribuire, in relazione alle quote di accesso al Fondo sanitario e agli obiettivi assegnati a ciascuna azienda, le risorse residue. Questo permette di dire che, con le azioni in corso e con le risorse disponibili, potremo chiudere in pareggio il 2010».  
   
   
ANZIANI IN LOMBARDIA: POTENZIARE CURE DOMICILIARI  
 
Milano, 23 ottobre 2010 - Ogni anno in Lombardia 40.000 persone superano la soglia dei 75 anni. Gli over 75 costituiscono il 9% della popolazione ma "pesano" per il 22% sui ricoveri e il 28% sulla spesa sanitaria. La percentuale maggiore di persone non autosufficienti si colloca tuttavia nella fascia degli ultraottantenni dove appare anche evidente il maggior ricorso all´istituzionalizzazione e ai servizi preposti alla cronicità. E´ il quadro tracciato dall´assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli, nel suo intervento al Convegno internazionale "Longevity: modelli di Welfare a confronto. Milano, Francoforte, Madrid, Parigi", promosso dal Comune di Milano e dal Pio Albergo Trivulzio e ospitato a Palazzo Marino. Nuovo Welfare - Il numero dei posti letto nelle 650 Rsa in Lombardia è di oltre 56.000, pari a quello di tutte le altre Regioni italiane messe insieme. "Una rete che intendiamo consolidare - ha detto l´assessore regionale - insieme al potenziamento dei Centri diurni integrati sul territorio e i servizi di assistenza domiciliare: quei servizi cioè che possono aiutare l´anziano a rimanere il più a lungo possibile a casa sua". La fascia 65-74 è oggi rappresentata da persone in uno stato di salute migliore rispetto a quello autoriferito e rilevato dall´indagine Multiscopo dell´Istat del 2005, grazie anche ad una campagna capillare sui corretti stili di vita e sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari. "Ci dobbiamo attendere - ha sottolineato Boscagli - che questa popolazione arrivi all´età ´critica´ con un livello di autonomia e di capacità funzionali migliori di quelle oggi rilevate a parità di fascia di popolazione. Questi scenari devono essere affrontati con politiche di welfare che rispondano alle problematiche connesse alla non autosufficienza, ma al tempo stesso sappiano intervenire laddove sono presenti condizioni di fragilità sociale: vogliamo attuare politiche che valorizzino la persona anziana come risorsa, capace di produrre beni relazionali e capitale sociale". I nuovi modelli indicati dall´assessore regionale prevedono "La promozione di politiche di welfare più complesse, in grado di superare la settorializzazione con una programmazione trasversale". E´ quanto già inserito nel Programma Regionale di Sviluppo per la Ix Legislatura, proposto dalla Giunta e recentemente approvato dal Consiglio regionale lombardo, e che vede interagire politiche per la salute, per la casa e l´abitare, per il lavoro, per l´innovazione del sistema dei servizi, che complessivamente concorrono alla produzione del benessere delle persone, anche delle persone anziane e delle loro famiglie. Anziani Risorsa Sociale - "Supportare la famiglia nel suo lavoro di ´cura´ - ha spiegato l´assessore Boscagli - vuole anche dire promuovere politiche di conciliazione famiglia - lavoro che valorizzino tutti gli interventi e tutti i soggetti che contribuiscono a rendere reciprocamente compatibili impegni di lavoro e impegni per la famiglia. La persona anziana può essere destinataria di cure nelle situazioni di maggiore fragilità ma anche risorsa che aiuta nella cura, sia nei confronti dei figli e dei nipoti, sia nei confronti della comunità attraverso progetti ed interventi che potremmo definire di longevità attiva". A questo proposito l´assessore ha detto che si sta lavorando alla stesura di un protocollo d´intesa con Anci e con le associazioni più importanti che promuovono l´"invecchiamento attivo" (come Auser e Anteas, per esempio) finalizzato ad un coinvolgimento attivo degli anziani, nell´ambito della vita sociale cittadina, anche attraverso la realizzazione di specifici progetti. Modelli A Confronto - I lavori del convegno si sono svolti alla presenza di oltre 200 rappresentanti di enti pubblici e amministrazioni locali italiani e degli assessori al Welfare delle città di Madrid, Parigi e Francoforte intervenuti per affrontare il problema dell´invecchiamento della popolazione e per confrontarsi sui nuovi modelli di assistenza agli anziani. Il Sindaco di Milano Letizia Moratti ha lanciato un appello per la costituzione di un Tavolo Permanente di Consultazione fra le principali aree metropolitane europee per lo scambio di esperienze positive e la condivisione di risposte alle criticità con un approccio coordinato e innovativo ai problemi della longevità. Al convegno è stata presentata la ricerca condotta da Hans Martens, Chief Executive dell´European Policy Centre (Epc), Centro Studi indipendente, con sede a Bruxelles, dedicato allo studio e alle ricerche sull´armonizzazione delle politiche dei Paesi dell´Unione Europea. L´indagine ha evidenziato prospettive e problematiche emergenti nell´Europa che invecchia e confrontato le esperienze innovative nell´assistenza sanitaria e sociale alle persone sopra i 65 anni in diversi Paesi del mondo. I dati presentati mostrano un sempre maggiore assottigliamento della fascia di popolazione in età lavorativa che si ridurrà del 20%-25% nei prossimi 50 anni, con una conseguente diminuzione del gettito fiscale. La popolazione sopra gli 80 anni nello stesso arco temporale triplicherà e il numero degli anziani non autosufficienti raddoppierà. Dunque, l´Europa del futuro vedrà maggiori diseguaglianze sociali. La ricerca ha inoltre evidenziato come venga percepito il problema da parte della popolazione Europea annotando convergenze e differenze tra i vari paesi dell´Unione. Ne è emerso che gli europei hanno in comune la speranza di rimanere a casa propria, assistiti o meno, il più a lungo possibile. Aspettativa condivisa e promossa dai Governi degli Stati Europei anche perché sensibilmente meno onerosa.  
   
   
SANITA´ IN ABRUZZO: SALVAGUARDIA PER REPARTI,POSTI E FUNZIONI  
 
Pescara, 25 ottobre 2010 - La riorganizzazione delle rete ospedaliera "non prevede alcuna riduzione delle strutture: ciò significa che i reparti restano e che i posti letto non vengono e non verranno toccati". Lo afferma l´assessore, Mauro Febbo. "E´ in atto ‘ prosegue Febbo - un programma che prevede a regime una rimodulazione delle figure apicali ovvero dei direttori-primari. L´entità di questa rimodulazione non si può definire in questo momento perchè si deve completare l´iter previsto dalle norme del Piano di rientro, norme che prevedono un raccordo tra la Regione Abruzzo, nelle figure del Commissario e del sub commissario, e il tavolo governativo dove siedono i rappresentanti dei Ministeri della Salute e dell´Economia e delle Regioni. Ma ‘ è bene sottolinearlo ‘ i reparti restano aperti e nessun direttore-primario perde il posto. A quest´ultimo riguardo ‘ conclude l´Asessore ‘ ho avuto assicurazione dell´impegno da parte dalla Direzione generale dell´Asl di Chieti a ridistribuire anche i dirigenti medici sulla base delle necessità dell´Asl, senza che vengano dichiarati esuberi. Ciò significa che non ci saranno spostamenti dei dirigenti medici né in ambito regionale né in ambito nazionale".  
   
   
IL WELFARE PUGLIESE VA AVANTI NONOSTANTE IL GOVERNO NAZIONALE  
 
Bari, 25 ottobre 2010 - L’assessore Elena Gentile risponde al Consigliere Tato Greco: in questa fase la disinformazione e il terrorismo psicologico non aiutano chi sta lavorando per i servizi alle persone “Dopo l’intervento del Consigliere Tato Greco (Ppdt) sulle condizioni del welfare pugliese, interviene l’Assessore Gentile richiamando ad un maggiore senso di responsabilità lo stesso consigliere, sia rispetto alle informazioni errate che diffonde sia rispetto ai toni utilizzati, che non aiutano i tanti assessori, dirigenti e funzionari che nei Comuni stanno letteralmente facendo i salti mortali per assicurare la continuità dei servizi sociali già avviati e l’avvio di quei pochi servizi che consente l’atavica ristrettezza di risorse per le politiche sociali. “E’ molto grave che il consigliere Greco proprio in questi giorni in cui si va materializzando un vero e proprio omicidio operato dal Governo nazionale nei confronti dei sistemi di welfare regionali, e di tutte le Regioni, con l’azzeramento del Fondo Nazionale Non Autosufficienza e la riduzione a poche briciole del Fondo Nazionale Politiche Sociali e del Fondo Famiglia, abbia l’ardire di parlare delle difficoltà della Puglia. Dal disegno di legge di stabilità (Finanziaria per il 2011) emerge infatti che per l’intero Paese il Fna sarà pari a 0 per il 2011, è ridotto a 75 Meuro il Fnps (era 800 Meuro nel 2007), a 52 Meuro il Fondo per la Famiglia e gli asili nido (era 200 Meuro nel 2007). “Con queste cifre in altre Regioni come l’Emilia Romagna, la Toscana, il Veneto, la Liguria, le Marche sono già in grande difficoltà. La Puglia è riuscita ad assicurare il finanziamento pieno ai Piani Sociali di Zona 2010-2012 solo ed esclusivamente perché l’incapacità a spendere della giunta Fitto fino al 2005 ci ha consentito di poter utilizzare oculatamente per l’intero periodo 2006-2012 più risorse di quelle stanziate annualmente”. Non risponde assolutamente al vero che la Regione abbia operato 280 Meuro di tagli ai Comuni: le risorse già programmate nel 2009 (Dgr n. 1875/2009) per il finanziamento dei Piani Sociali di Zona 2010-2012 ci sono, sono vincolate e restano a disposizione dei Comuni. Possono essere liquidate solo nei rispetto dei vincoli del patto di stabilità, su cui solo il governo nazionale resta assurdamente ancorato: le strutture regionali dell’assessorato al Welfare stanno proprio in questi mesi lavorando insieme ai Comuni per definire le modalità di accertamento dei crediti da parte loro, in modo da poter procedere alle liquidazioni di tutte le somme già ripartite (circa 200 Meuro per l’esattezza) tra l’ultimo bimestre del 2010 e l’inizio del 2011. “Vale la pena di evidenziare che a fronte dei tagli del Governo nazionale registrati a danno delle politiche sociali che si aggirano ormai tra l’80 e il 100% dei fondi assicurati fino al 2007-2008, la Regione Puglia ha finora assicurato con il bilancio regionale il mantenimento di tutti i finanziamenti che dal 2006 sono dedicati alle politiche sociali e che la Giunta Vendola ha fatto triplicare rispetto alla vecchia Giunta Fitto. Solo nel bilancio 2011, per l’eccezionalità connessa allo sforamento del patto di stabilità, è stato necessario operare un taglio di 9 Meuro al Fondo regionale socioassistenziale e di 15 Meuro del Fondo regionale per le non autosufficienze. Quest’ultimo in particolare è stato operato solo avendo già assicurato con le annualità precedenti la continuità della misura “Assegno di cura” per tutto il 2010 e per il 2011.” Questo per amore di verità ma anche per invitare tutti a un maggior senso di responsabilità- “Inutile e dannoso fare sciacallaggio sulla pelle delle persone”. Questo il richiamo conclusivo dell’Assessore Gentile.  
   
   
MILANO: UNA CONSULTA EUROPEA SULLA LONGEVITA  
 
 Milano, 25 ottobre 2010 - “Una consulta europea sulla longevità”è la proposta del Sindaco Letizia Moratti lanciata oggi, al convegno “Longevity: modelli di welfare a confronto. Milano, Francoforte, Madrid, Parigi” promosso dal Comune di Milano e dal Pio Albergo Trivulzio. Alla presenza di 200 rappresentanti di enti pubblici e amministrazioni locali italiani e degli Assessori al Welfare delle città di Madrid, Parigi e Francoforte intervenuti, in sala Alessi a Palazzo Marino, per affrontare il problema dell’invecchiamento della popolazione e per confrontarsi sui nuovi modelli di assistenza agli anziani, il Sindaco Letizia Moratti ha proposto una consulta europea della longevità, un tavolo permanente di consultazione fra le principali aree metropolitane europee con lo scopo di sviluppare un approccio coordinato e innovativo ai problemi della longevità. “Sono felice di affrontare proprio qui – ha commentato il Sindaco –, nella Casa dei milanesi, un tema cruciale, al centro dell’agenda di tutti i Paesi europei, quello dedicato alla riforma dei sistemi di welfare alla luce del costante aumento della durata della vita. Sarebbe bello se, alla fine di questo incontro, si decidesse di creare un network europeo di città che, attraverso un approccio coordinato, elabori linee guida comuni e diffonda le proposte più avanzate per un welfare moderno in grado di rispondere pienamente alle esigenze di tutti i cittadini e di tutte le fasce d’età”. A fare gli onori di casa, insieme al Sindaco Letizia Moratti e all’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli, è intervenuto il Presidente del Pio Albergo Trivulzio Emilio Trabucchi, l’assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia Giulio Boscagli e l’assessore all’Industria, Piccole e Medie Imprese, Artigianato, commercio, Formazione Professionale e Lavoro della Provincia di Milano Paolo Giovanni Del Nero. Punto di partenza della riflessione è stata la ricerca condotta da Hans Martens, Chief Executive dell’European Policy Centre (Epc), Centro Studi indipendente, con sede a Bruxelles, dedicato allo studio e alle ricerche sull’armonizzazione delle politiche dei Paesi dell’Unione Europea. La ricerca ha evidenziato prospettive e problematiche emergenti nell’Europa che invecchia e confrontato le esperienze innovative nell’assistenza sanitaria e sociale alle persone sopra i 65 anni in diversi Paesi del mondo. “Il progressivo invecchiamento della popolazione rischia di minacciare seriamente la sopravvivenza degli attuali modelli di welfare dell’Unione Europea - ha argomentato Martens illustrando i risultati della ricerca - Se non verranno adottate riforme adeguate l’attuale modello diventerà presto insostenibile”. I dati presentati mostrano infatti un sempre maggiore assottigliamento della fascia di popolazione in età lavorativa che si ridurrà del 20%-25% nei prossimi 50 anni, con una conseguente diminuzione del gettito fiscale. La popolazione sopra gli 80 anni nello stesso arco temporale triplicherà e il numero degli anziani non autosufficienti raddoppierà. Dunque, l’Europa del futuro vedrà maggiori diseguaglianze sociali. “L’italia – ha sottolineato Letizia Moratti – è uno dei paesi con la più alta aspettativa di vita: una testimonianza della qualità della vita del nostro Paese, degli alti standard di assistenza garantiti da un sistema di welfare, che è tra i più avanzati del mondo. Il Pio Albergo Trivulzio, che celebra il suo centesimo anniversario, ci permette di partire da una realtà consolidata e di successo nel campo del welfare. Una realtà di primissimo piano, con oltre 1.600 professionisti e 500 volontari, all’avanguardia nei settori dell’assistenza sociale e socio-sanitaria”. La ricerca ha inoltre evidenziato come venga percepito il problema da parte della popolazione Europea annotando convergenze e differenze tra i vari paesi dell’Unione. Ne è emerso che gli europei hanno in comune la speranza di rimanere a casa propria, assistiti o meno, il più a lungo possibile. Aspettativa condivisa e promossa dai Governi degli Stati, Europei anche perché sensibilmente meno onerosa. Tracciati i contorni di un quadro di vera e propria emergenza, il ricercatore dell’Epc ha illustrato modelli e sperimentazioni messi in atto in Europa (si veda in allegato la sintesi dei risultati della ricerca), sottolineando il ruolo determinante delle nuove tecnologie nella gestione della prevenzione al disagio senile, dell’assistenza agli anziani e, in generale alla promozione di un servizio pubblico più efficiente, produttivo ed economico. Dopo Hans Martens ha preso la parola l’assessore Mariolina Moioli, che ha presentato il modello Milano. Un modello che investe non solo nel sostegno, ma anche nella prevenzione puntando al mantenimento dell’anziano nel proprio contesto di vita. “La prevenzione è fatta dagli interventi sulla funzionalità delle abitazioni, dalla presenza capillare dei servizi per tutti, dalla programmazione e gestione di spazi di incontro e di relazione (non solo per anziani), dalle offerte culturali e ricreative, dal rispetto quotidiano del diritto alle cure sanitarie quale sia la malattia della persona, dalla diffusione programmata di servizi specifici di sostegno a carattere sociale, socio-sanitario, sanitario, attraverso personale preparato, in collaborazione con il Terzo Settore - ha detto l’Assessore Moioli - L’ottica dei servizi è frutto di un’attenzione congiunta verso l’anziano e la sua rete di relazioni; si ricorre alla residenzialità solo dove non sono possibili altri interventi”. I lavori sono proseguiti con la tavola rotonda che ha messo a confronto le posizioni dei rappresentanti delle metropoli europee: Frédéric Lauscher, Rappresentante dell’Assessorato alle politiche sociali di Francoforte e a capo del più grande Istituto di cura per gli anziani della città tedesca interamente posseduto dal Comune di Francoforte che ospita 15.000 pazienti; María Concepción Dancausa Treviño, Assessore alla Famiglia e ai Servizi Sociali di Madrid; Liliane Capelle, Vice Sindaco e Assessore agli Anziani e ai Rapporti Intergenerazionali di Parigi. Nell’evidenziare ciascuno le peculiarità dei propri modelli sociali per l’assistenza agli anziani, è emersa la tendenza condivisa di promuovere politiche che favoriscano la qualità della vita e dunque la permanenza degli anziani a casa propria il più a lungo possibile. Frédéric Lauscher del Frankfurter Verband ha notato come sia importante coinvolgere le persone attivamente nella pianificazione della loro vecchiaia: “Prima di tutto, crediamo che i cambiamenti demografici rappresentino un’opportunità di sviluppo per la nostra società civile. La nostra regola numero uno è”partecipazione”. Crediamo infatti che le persone anziane siano esperte dei propri bisogni. Solo loro sono in grado di dirci che cosa può migliorare la qualità della loro vita. Ci siamo così accorti che quello di cui hanno bisogno è diverso da quello che credono gli esperti”. María Concepción Dancausa Treviño, Assessore alla Famiglia e ai Servizio Sociali di Madrid, ha evidenziato numeri e caratteristiche del proprio modello di welfare che fa leva su una rete di servizi di assistenza e centri di cura per favorire la permanenza degli anziani al proprio domicilio, all’interno di un contesto famigliare e sociale. Per tutti i servizi rivolti agli anziani esiste un finanziamento misto pubblico - privato, variabile in funzione del reddito mensile procapite.“Madrid - ha affermato l’Assessore – dispone di un’enorme quantità di dati come ad esempio l’opinione dei cittadini e il loro livello di soddisfazione nei confronti dei servizi comunali, certamente da condividere.” Liliane Capelle, Vice Sindaco di Parigi e Assessore agli Anziani e alle Relazioni Intergenerazionali, esponendo le caratteristiche del modello parigino ha evidenziato che in Francia non esiste una realtà equivalente a quella del Pio Albergo Trivulzio. “Di fatto non disponiamo a livello nazionale di dati così specifici come quelli che può fornire questo Istituto” e ragionando sul problema del progressivo invecchiamento della popolazione nelle metropoli ha aggiunto: “Ora è necessario riflettere insieme su quelli che sono i problemi reali: gli spostamenti e i trasporti nelle città, il coordinamento tra strutture dedicate alle persone anziane, il problema degli alloggi... Reputo dunque fondamentale scambiarci le nostre reciproche esperienze e ‘buone pratiche’ poiché, in quanto grandi città, ci troviamo ad affrontare problemi simili.” I tre assessori al welfare hanno accolto positivamente l’invito del Sindaco Moratti all’istituzione di un tavolo europeo permanente sulla longevità.  
   
   
CONVEGNO A BRESSANONE: “QUALITÀ DELLA VITA NELLE RESIDENZE PER ANZIANI"  
 
Bolzano, 25 ottobre 2010 - Al convegno promosso dall’Associazione delle case di riposo e dalla Ripartizione politiche sociali saranno presenti il presidente della Provincia, Luisi Durnwalder, e l’assessore provinciale alla sanità e politiche sociali, Richard Theiner. Si svolgerà venerdì 29 ottobre, alle ore 8,30, presso il Forum, in via Roma,9 a Bressanone il convegno interregionale organizzato dall’Associazione delle case di riposo e dalla Ripartizione politiche sociali sul tema “Qualità della vita nelle residenze per anziani una sfida comune nell’Euregio Tirolo”. Nel corso del simposio sarà presentato il progetto sulla qualità delle case di riposo in Alto Adige ed alcune esperienza in questo ambito sviluppate sia in Alto Adige che nel Trentino e nel Tirolo del Nord. Saranno presenti al convegno il presidente della Provincia, Luisi Durnwalder, e l’assessore provinciale alla sanità e politiche sociali, Richard Theiner. Al termine delle relazioni saranno consegnati i riconoscimenti assegnati nel campo della qualità a 17 case di riposo altoatesine.  
   
   
CASA RIPOSO CADORE ESEMPIO DI ATTENZIONE  
 
Trieste, 25 ottobre 2010 - - Il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani, ha visitato il 21 ottobre la Casa di Riposo Asp "Solidarietà - Mons. Cadore" di Azzano Decimo, dove ha incontrato il presidente del Consiglio di amministrazione, Valter Bortolussi, alla presenza dei sindaci dei comuni che hanno finanziato la struttura: Lorenzo Cella (Fiume Veneto), Vittorino Bettoli (Azzano X), Maurizio Siagri (Pravisdomini) e Fabio Santin (Chions). Hanno partecipato anche i membri del Cda Egidio Bortolus e Flavia Drigo, oltre a Pietro Roman, presidente del Cda della Bcc Pordenonese, banca che ha sostenuto fin dal primo momento questa struttura. Bortolussi ha illustrato un progetto di costruzione in un terreno già di proprietà della Asp, adiacente a quello su cui sorge la casa di riposo, di una struttura destinata ad accogliere malati di Alzheimer che avrebbe a disposizione circa 16 posti letto. "Si tratta di un progetto importante - ha commentato Ciriani - e mi auguro che nei prossimi mesi si possa approfondire di concerto con l´Azienda sanitaria. In sede di bilancio regionale, inoltre, si dovrà verificare la possibilità di finanziarlo, considerato che le risorse disponibili sono purtroppo esigue, ma certamente un simile intervento merita attenzione perché risponde ad una precisa necessità del territorio". "Il progetto - ha spiegato Bortolussi - prevede la realizzazione di un edificio che sarebbe unico nel suo genere in Friuli Venezia Giulia. Ma abbiamo in cantiere anche un altro progetto per la riqualificazione del giardino esistente, che andrebbe a migliorare sensibilmente la qualità di vita degli ospiti e dei loro familiari". La casa di riposo Asp "Mons. Cadore" è stata inaugurata nel 2004 e gli ospiti attualmente sono 84, con 4 ultracentenari, seguiti da 70 addetti. "Ho rivisto questa struttura con piacere dopo averla inaugurata - ha affermato Ciriani, sottolineando che applica la retta regionale più bassa - perché l´ho ritrovata efficiente ed accogliente come mi hanno confermato gli ospiti. Questo esempio di qualità è frutto di una gestione oculata e attenta".  
   
   
MILANO, INAUGURAZIONE RSA PIO ALBERGO TRIVULZIO UNA STRUTTURA ALL´AVANGUARDIA NELLA CURA DELL´ALZHEIMER  
 
Milano, 25 ototbre 2010 - “Oggi Milano si arricchisce di una nuova struttura all’avanguardia, un nuovo punto di riferimento per la salute e per il benessere dei cittadini. Un’occasione per sottolineare lo storico sodalizio tra Milano e la prima Azienda di Servizi alla Persona d’Italia, una realtà che rappresenta i valori più veri e profondi di questa città: l’altruismo, il prendersi cura del prossimo, l’aiutare chi è in difficoltà. Valori che condividiamo e che rendono ancora più forte il legame dei milanesi con questa centenaria istituzione”. Così il Sindaco Letizia Moratti, insieme con l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna, è intervenuta ail 23 ottobre lla cerimonia di inaugurazione della nuova residenza sanitaria assistenziale del Pio Albergo Trivulzio, alla presenza del presidente dell’Azienda di Servizi alla Persona, di Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio Emilio Trabucchi. “La palazzina che abbiamo inaugurato - ha proseguito - ospita una Residenza sanitaria assistenziale che garantirà terapie all’avanguardia ai malati di Alzheimer e ai pazienti affetti da disturbi mentali e neurologici. Una struttura, di 5.600 metri quadrati, frutto di una profonda ristrutturazione avviata nel 2008. Una struttura che si inserisce in un programma di lavori che sta rendendo il Pio Albergo Trivulzio, una delle realtà più avanzate a livello europeo in linea con i livelli di eccellenza delle strutture assistenziali della nostra città. Un punto di riferimento per Milano in cui innovazione, efficienza e attenzione verso chi ha bisogno procedono di pari passo”. È la prima Rsa realizzata con un sistema di approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili, una palazzina “verde” che utilizza pannelli fotovoltaici sistemati sul tetto dell’edificio, concepita per realizzare i più elevati standard di risparmio energetico in una ristrutturazione. L’edificio, su 7 livelli, coniuga rispetto per l’ambiente e innovazione tecnologia con spazi a misura d’uomo accoglienti e il più possibile simili a quelli domestici, in contrapposizione alla tradizionale architettura sanitaria. “L’inaugurazione di una nuova palazzina Rsa e soprattutto dei 3 nuclei residenziali per malati di Alzheimer - ha dichiarato l’assessore Landi di Chiavenna - conferma l’impegno costante del Pio Albergo Trivulzio, la maggiore azienda italiana di servizi alla persona e una delle più stimate in Europa, nell’assistere i cittadini milanesi che soffrono di una malattia dolorosamente invalidante. E che ogni anno solo a Milano viene diagnosticata a cinquecento persone. Al contempo non ignoriamo che questa patologia presenta delle criticità particolari, mettendo a dura prova la sensibilità, la resilienza e non ultime le risorse materiali delle famiglie coinvolte. Si tratta, dunque, non solo di curare, ma anche di recare conforto, e l’ampliamento della capacità ricettiva del Trivulzio - con i 125 nuovi posti dedicati ai pazienti con Alzheimer - va proprio incontro a questa esigenza ispirandosi al principio inderogabile del rispetto per la persona anziana, per la qualità della sua vita, per il diritto del malato a godere, nei limiti del possibile, di una serenità ambientale quotidiana. Le strutture aperte oggi si pongono, dunque, come luoghi di vita e non solo di cura e terapia, residenze non di rado definitive improntate alla massima attenzione per la persona e al mantenimento di un contesto positivo ed accogliente”.  
   
   
L´AQUILA: DURNWALDER CONSEGNA PRESIDIO OSPEDALIERO  
 
Bolzano, 25 ottobre 2010 - “La solidarietà non conosce lingua o area geografica, non è solo compito dell’ente pubblico ma richiede anche l’impegno dei privati, come ha fatto in modo significativo la Fondazione Rubner“: è quanto ha sottolineato il presidente della Provincia Luis Durnwalder il 21 ottobre a L’aquila, consegnando ai responsabili dell’Azienda sanitaria unica le chiavi del nuovo presidio ospedaliero realizzato con l’intervento e il knowhow del Gruppo Rubner di Chienes. Durnwalder ha anche annunciato un prossimo intervento della Provincia nel comune di Ocre, dove verrà finanziata la nuova Casa della cultura. Non si ferma l´impegno dell´Alto Adige nella ricostruzione delle zone dell´Abruzzo colpite dal terremoto dell´aprile 2009: stamattina a L´aquila il presidente Durnwalder ha consegnato all´Azienda sanitaria unica il nuovo presidio sanitario accanto all’ospedale "San Salvatore". La struttura, un modulo cosidetto “Blockhaus”, era stata realizzata e ceduta dalla Fondazione Rubner alla Protezione civile della Provincia di Bolzano impegnata nell’area di crisi. La Provincia lo ha donato all´Azienda sanitaria, che ne ha ricavato un presidio ospedaliero in grado di ospitare le unità operative di Diabetologia e Malattie Metaboliche del Dipartimento di Medicina dell´Ospedale cittadino e l’ambulatorio Terapia del dolore dell´unità operativa Anestesia e rianimazione. “È nei momenti di bisogno che si devono esprimere vicinanza e sostegno concreto – ha detto Durnwalder durante il suo intervento – e la Provincia di Bolzano fa la sua parte. Ma accanto all’ente pubblico anche i privati sono chiamati ad agire, come ha fatto il Gruppo Rubner in Abruzzo, dove è diventato un biglietto da visita per l’Alto Adige”. Il direttore generale dell’As Giancarlo Silveri, la quale il Governatore ha consegnato le chiavi dell’edificio, ha ringraziato Provincia e Fondazione “per questa dimostrazione di solidarietà materiale autentica. Continuate a darci consigli e amicizia.” Alla cerimonia erano presenti tra gli altri la signora Maria Theresia Rubner e il figlio Joachim, presidente della Fondazione, i rappresentanti della Provincia e del Comune dell’Aquila. Nel dopo-terremoto il Gruppo Rubner ha realizzato tra l’altro 75 edifici residenziali e 220 Map. Luis Durnwalder ha fatto anche il punto sull´impegno dell’Alto Adige nelle zone terremotate e sui prossimi interventi. Nel corso dei mesi da quel 6 aprile, operatori delle Ripartizioni provinciali e volontari altoatesini hanno assicurato in Abruzzo 6.981 giornate/persona con 89.453 ore di lavoro, la gran parte a puro titolo di volontariato, quasi 53mila pasti caldi oltre al sostegno psicologico e all´assistenza infermieristica. Nelle frazioni di Ocre la Provincia di Bolzano ha costruito 20 abitazioni Casaclima B, cui si sono aggiunte aree di parcheggio e sistemazioni esterne, infrastrutture primarie e 11 piattaforme per il montaggio di altrettanti moduli abitativi. Oltre 3 milioni di euro i finanziamenti già concessi. “Giro agli altoatesini il grazie che ho ricevuto dagli abruzzesi: ai nostri volontari, ai tecnici provinciali, ai cittadini che hanno contribuito con la loro generosità ad aiutare la popolazione dell´Aquila", sottolinea Durnwalder. “Da queste parti è ancora vivo il ricordo degli amici altoatesini, rimasti nel cuore degli abruzzesi per la loro affabilità, la loro serietà e la grande capacità professionale", riferisce Durnwalder. Grazie alla generosità di Comuni e cittadini dell´Alto Adige è ancora disponibile un importo di circa 350mila euro da impegnare nella costruzione di una Casa della cultura a Ocre, un luogo di aggregazione e di incontro per la popolazione del Comune e delle sue frazioni. Nella giornata abruzzese il presidente Durnwalder, alla sua terza visita all’Aquila, ha osservato da vicino altre strutture di bioedilizia antisismica in legno realizzate dal Gruppo Rubner: un asilo a Pizzoli, un micronido e la Casa dello studente a Coppito, una serie di moduli abitativi provvisori (Map) a Arischia. Il micronido è un modello energetico che sfrutta la combinazione tra solare e geotermico e ha in corso l’iter di certificazione come Casaclima A a cura dell’Agenzia Casaclima di Bolzano. Infine il Presidente ha fatto un sopralluogo nel centro storico dell’Aquila (la cosiddetta "zona rossa") gravemente danneggiato e ancora interdetto alla popolazione.  
   
   
CARAVAGGIO UNA MOSTRA IMPOSSIBILE MILANO, PALAZZO DELLA RAGIONE 10 NOVEMBRE 2010 – 13 FEBBRAIO 2011 AUDIZIONE PER PERFORMER NEI PANNI DI CARAVAGGIO IL 25 OTTOBRE  
 
Milano, 25 ottobre 2010 - In occasione della mostra Caravaggio. Una mostra impossibile, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e Arthemisia Group annunciano l’audizione che si terrà il 25 ottobre alle ore 10 presso la Sala Conferenze di Palazzo Reale, Piazza Duomo 12 Milano per la selezione di 11 performer che interpreteranno il personaggio di Caravaggio. I performer avranno il compito di calarsi nei panni del pittore per accompagnare i visitatori all’interno della mostra trascinandoli con parole e suggestioni nell’Italia del Seicento tra i vicoli malfamati da cui nacque la sua arte fino ai palazzi e le chiese in cui si concretizzò. Per l’audizione si cercano performer (maschi) con capacità comunicative e attoriali, tra i 18 e i 35 anni, allievi o ex allievi di scuole di teatro o a laboratori teatrali. E’ ancora possibile inviare i curriculum con foto, scrivendo a chico@iol.It  Un nuovo straordinario evento dedicato a Caravaggio, nella sua terra di origine, chiude le celebrazioni per il quarto centenario della morte del maestro lombardo. Tutte le opere di Michelangelo Merisi (1571 – 1610) si potranno ammirare nel loro folgorante splendore nella mostra Caravaggio. Una mostra impossibile allestita in Palazzo della Ragione a Milano, dal 10 novembre 2010 al 13 febbraio 2011. Ma non solo. Entrando nello spazio espositivo il pubblico sarà accompagnato da Caravaggio in un affascinante viaggio alla scoperta dei segreti della sua vita e della sua arte. Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, dalla Rai Radiotelevisione Italiana, e prodotta e organizzata da Arthemisia Group e Palazzo della Ragione, la Mostra impossibile del Caravaggio raccoglie 65 capolavori - l’intero corpus delle opere di Michelangelo Merisi, nessuna esclusa e comprese alcune attribuite – riprodotti ad altissima definizione e disposti lungo un itinerario cronologico. Un viaggio “impossibile” tra dipinti disseminati nei musei, nelle chiese e nelle collezioni private di tutto il mondo, che diventa realtà nell’era della riproducibilità digitale dell’opera d’arte. "Un Caravaggio impossibile ma probabile, con una premessa: non c´è cultura senza educazione. Questo è il senso del progetto - spiega l´Assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory -. L´arte antica ha bisogno di futuro e questo Caravaggio virtuale ha qualcosa di molto reale: la possibilità di conoscere la bellezza dell´arte attraverso la tecnologia, con il sorprendente risultato di riuscire a vedere tutte le opere di Caravaggio in un unico spazio scenico". Grazie a questo progetto ideato e curato da Renato Parascandolo, realizzato dalla Rai in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, le opere di Caravaggio conservate da Parigi a San Pietroburgo, da New York a Princeton, da Dublino Vienna, da Roma a Napoli, Firenze, Siracusa, ecc. Sono oggi fruibili in uno stesso luogo. I quadri, riprodotti in digitale con tecnologie d’avanguardia ad altissima definizione, nel rigoroso rispetto delle dimensioni, dei colori e della luce originali, si trovano finalmente riuniti realizzando un sogno a lungo coltivato da studiosi, critici e appassionati. L’esposizione supera spazio e tempo e fa rivivere a distanza di secoli il pittore più moderno e rivoluzionario della storia, seguendo passo dopo passo le tappe dalla sua opera e della sua vita burrascosa. Entrando in una vera e propria wunderkammer, i visitatori saranno infatti accolti da performer nei panni del grande maestro e verranno condotti nel suo mondo attraverso aneddoti di vita vissuta e racconti sulle opere, scanditi in tre fasi temporali: gli esordi, la maturità, il periodo precedente la prematura scomparsa. Caravaggio rivive altresì attraverso numerosi film, documentari storici e spettacoli a tema, proiettati su grandi schermi televisivi; l’atmosfera dell’epoca si respira nella sala con i quattro dipinti del maestro in cui compaiono strumenti musicali e spartiti. Un sottofondo sonoro di madrigali, cantati da un coro a quattro voci, pervade l’ambiente: sono le musiche dipinte dal Caravaggio in quattro opere famose: Riposo durante la fuga in Egitto (1596), le due versioni del Giovane che suona il liuto (1596-97) e Amore vincitore (1602). Www.caravaggio.rai.it/  www.Mostreimpossibili.rai.it/    
   
   
CLAUDIA SCARSELLA DESIRE: A LIFE SENTENCE MILANO, 28 OTTOBRE 27 NOVEMBRE 2010  
 
Milano, 25 ottobre 2010 - La stagione autunnale della Galleria Barbara Frigerio Contemporary Art prosegue, Giovedì 28 Ottobre, con l’opening dell’esposizione dedicata a Claudia Scarsella, giovane artista la cui ricerca, già riconosciuta in alcune collettive europee, da Barcellona a Berlino, debutta ora con la sua prima personale. Classe 1979, con una formazione internazionale di tutto rispetto nel campo del fashion design – è ammessa e si laurea al prestigioso Central Saint Martins College di Londra, vince una serie di importanti concorsi promossi da L’oreal e dal Victoria and Albert Museum con un abito-scultura – Claudia Scarsella completa la sua formazione con una seconda laurea in Architettura al Politecnico di Milano, proseguendo intanto l’aggiornamento nel campo della moda con collaborazioni freelance di alto livello. Tema centrale della sua ricerca, fin da queste esperienze, è quello del corpo, motivo ricorrente interpretato in diverse forme e modalità: dal lavoro pluri-premiato dedicato alla Marchesa Luisa Casati, alle art performance con Maurizio Galimberti, instant artist noto a livello internazionale, dove lei stessa diventa protagonista e musa di enormi mosaici di polaroid, sperimentando in prima persona il tema del travestimento, della maschera come immagine e trascrizione di sogni, incubi e ossessioni. Sono anche queste esperienze a definire la sua complessa ricerca estetica che si esprime, in arte, con una libera rivisitazione del collage, rielaborato attraverso le tecnologie digitali. È a questa tecnica, memore delle avanguardie dada-surrealista e delle pratiche del cadavre-exquis agite dal Novecento fino ad oggi, che l’artista riserva il potere e il diritto di comporre e scomporre, accorpare e frammentare l’intrigante repertorio di immagini che lei stessa raccoglie e seleziona, con una operazione di prelievo da supporti e fonti disparate: innumerevoli fotografie scattate dall’artista nei musei dell’eros di tutto il mondo, sex toys e cianfrusaglie “preziose” scovati in mercatini delle pulci, piccole botteghe, cassetti della nonna e della memoria, immagini tratte da tessuti e manifesti, cartoline, cataloghi e romanzi illustrati, riviste e stampe d’ogni tipo …il tutto selezionato, rimodellato e composto, attraverso il collage digitale, in pattern visivi di grande impatto ornamentale che giocano con l’impulso voyeuristico dello spettatore, complici anche l’utilizzo del bianco/nero e il calibrato dimensionamento delle immagini. Come allude il titolo della mostra da Barbara Frigerio Contemporary Art, Desire: a life sentence è al complesso e affascinante mondo del desiderio che l’artista guarda e si rivolge, proponendo al pubblico una selezione di opere rivolte agli oscuri oggetti ed agli infiniti orizzonti del desiderio, letto ora quale energia vitale che costantemente ci muove e stimola alla vita in tutte le sue forme ed espressioni, ora quale “condanna” dell’umanità ad un’eterna ricerca di ciò che ancora non ha, e forse neppure può sapere: la malìa del nuovo, del diverso, dell’oltre, dell’altro da sé. Così suggerisce l’etimologia del nome: desiderio significa infatti osservare le stelle (sidera) con attenzione, alludendo alla tensione che l’uomo sente nei confronti dell’indeterminato, di ciò che esula dal nostro quotidiano. Ma le stelle servono anche all’orientamento, ci indicano la rotta, la via da seguire, e in un piano più ampio…i segni del destino. Inseguiamo e al contempo perdiamo l’orientamento, smarrendoci nei nostri stessi desideri, rimpiangiamo e aspettiamo con nostalgia il ritorno delle stelle che ci illuminino il tragitto. È a questa costante alternanza tra desiderare e attendere, immaginare e rimpiangere, che l’artista si rivolge, selezionando un’intensa raccolta di desideri individuali, di intime ossessioni: ecco allora il desiderio del cibo, vissuto tra rabbia e fame, anger e hunger, come con ironia suggerisce il titolo dell’opera; altrove s’impone il desiderio di contenere le cose, debordanti e stravaganti abitanti dello spazio intimo della casa e di quello misterioso della memoria; il desiderio della salute si esprime con dure immagini, dove sul tavolo anatomico di surrealista memoria incontriamo occhi spalancati e tracce di corpi ridotti a epidermide o a struttura arborea. Un mondo metamorfico e irriverente, delicato e provocatorio, raccontato in un delirio compositivo che contempla repertori vegetali, icone mitologiche e simbologie antiche, pezzi di corpi diversamente agghindati e denudati, à la page o demodé: puttini e puttane, satiri e sapienti, giarrettiere e sacri ornamenti, ascetici ex voto e debordanti peccati. In esclusiva per Barbara Frigerio, l’artista dà allora spazio – e sfogo – ai propri desideri, guardati con l’animo inquieto delle generazioni attuali, e al contempo carezzati con l’occhio attento di chi sa muoversi con abilità nel panorama iconografico che dà forma ai nostri sogni e alle nostre ossessioni.  
   
   
TRIESTE: XI EDIZIONE DELLA MOSTRA DI PITTURA LA BELLEZZA PER LA BONTÀ – L´ARTE AIUTA LA VITA  
 
Trieste, 25 ottobre 2010 - S’inaugura sabato 30 ottobre 2010 alle ore 11.30 al Castello di Duino (Trieste) l’undicesima edizione della mostra d´arte intitolata La bellezza per la bontà, l’arte aiuta la vita, organizzata a favore del Premio alla Bontà Hazel Marie Cole Onlus, istituito da Aldo e Donatella Pianciamore, e curata dall’architetto Marianna Accerboni, che introdurrà l’esposizione. Alla vernice saranno presenti il sindaco Giorgio Ret, le rappresentanze delle L.a.s. I Principi di Torre e Tasso, le autorità locali, le rappresentanze del Collegio del Mondo Unito, gli artisti e i dirigenti del Premio, che beneficierà del ricavato delle offerte per le opere messe a disposizione dagli autori. Alla rassegna, visitabile fino al 5 novembre e accompagnata da un accurato catalogo, prendono parte 21 artisti, triestini e provenienti da altre città italiane. Dal 6 al 14 novembre l’esposizione si trasferirà a Trieste nella Sala del Giubileo (Riva 3 Novembre, 9). Bontà e bellezza - scrive Accerboni - s’intrecciano in questa iniziativa, che premia la generosità e l’altruismo nel ricordo di Hazel Marie Cole, straordinaria figura di mecenate inglese, la quale fece di tali doti il proprio stile di vita. Al di là del precipuo fine benefico, la rassegna - giunta quest’anno alla undicesima edizione – ha il pregio di riassumere attraverso più di una ventina di opere, realizzate secondo tecniche diverse, dall’olio alla tecnica mista, alla tempera, al pennarello, all’acquerello, al pastello, alla creta nera e alla china su carta, alla scultura in maiolica, un panorama attraente e variegato del lessico artistico contemporaneo a Trieste e in Italia. Inoltre, come nella scorsa edizione, alla consueta e prestigiosa sede espositiva del Castello di Duino, si affianca anche quella della Sala del Giubileo. Gli artisti presenti seguono per la maggior parte due percorsi creativi: i più sono orientati a un’interpretazione essenziale della realtà, arricchita sovente di suggestioni oniriche, fantastiche, simboliche, metafisiche e surreali, altri seguono invece il filone narrativo. Al primo gruppo, con una tecnica mista su faesite, complessa e interessante, e l’affascinante intuizione simbolica di Erika Stocker Micheli. Simbolica e contemporanea è anche la tecnica mista di Dante Pisani, che enuncia la parola Amore. E così pure Nadia Moncheri ed Elsa Delise partecipano con due accurati dipinti materici, espressione del simbolismo contemporaneo. D’inclinazione più squisitamente surreale e fantastica appaiono il raffinato e intrigante olio su tela di Antonio Sofianopulo e l’interessante tecnica mista di Bruna Daus, la drammatica ed evocativa opera di Diana Bosnjak, l’originale composizione di Adriana De Caro e la complessa e significativa allusività di Fulvio Dot. Alice Psacharopulo espone invece una testimonianza molto recente della sua evoluzione artistica, ora dedicata all’astrazione, cui possiamo accostare l’efficace incisività del segno di Elvio Zorzenon, mentre un acquarello morbido e narrativo esplicita la scelta espressiva più attuale di Alda Baglioni. Di sofisticata bellezza è il fiore d’ibiscus dipinto con grazia e personalità da Marta Potenzieri Reale, mentre stupisce per la calibrata originalità il richiamo classico e metafisico di Angelo Salemi, che riesce a esplicitare nella maiolica il concetto di pensiero filosofico. Un messaggio pittorico a parte va considerato il fascinoso espressionismo neoromantico di Nora Carella, cui potremmo accostare il soffuso, intenso e delicato ricordo dell’Istria di Livio Zoppolato. D’inclinazione narrativa appare anche il luminoso ricordo del mare di Carla Fiocchi, di brillante qualità il pannello decorativo di Holly Furlanis. Molto valido - conclude Accerboni - è da considerarsi infine l’assorto postimpressionismo di Livia Bussi, mentre il gesto diviene dolcemente intenso nel morbido, ma incisivo disegno di Rossana Longo.