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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Novembre 2006
MINISTRI ED ESPERTI A CONFRONTO SU COME AFFRONTARE LA SFIDA DELL´INVECCHIAMENTO IN EUROPA  
 
Bruxelles, 30 ottobre 2006 - All´indomani dell´adozione della comunicazione sulla sfida demografica in Europa (Ip/06/1359), la Commissione europea ha organizzato il 31 ottobre il primo Forum di esperti a livello comunitario che si sono confrontati sulle soluzioni politiche da dare alla crisi dell´invecchiamento in Europa. Il "Forum sul futuro demografico dell´Europa" ha visto riuniti per due giorni (30 e 31 ottobre) 400 rappresentanti degli Stati membri ed esperti di tutta Europa, chiamati a discutere modalità concrete per affrontare le sfide poste dalla riduzione della forza lavoro e dall´invecchiamento della popolazione. "In futuro dovremo considerare ogni politica tenendo presente la dimensione demografica. Sul mercato del lavoro, a livello di assistenza sanitaria e sistemi pensionistici le trasformazioni saranno evidenti, ma anche i sistemi di istruzione, l´urbanistica, le strutture abitative e le infrastrutture dovranno fare i conti con la sfida dell´invecchiamento della popolazione. La conferenza odierna offre agli Stati membri e agli esperti l´occasione di uno scambio delle migliori pratiche e di un dibattito su soluzioni concrete a lungo termine", ha dichiarato il commissario responsabile dell´Occupazione, degli affari sociali e delle pari opportunità, che ha poi aggiunto: "L´individuazione di iniziative concrete che gli Stati membri possono intraprendere rafforza le ragioni a favore di interventi in questo campo". La percentuale dei cittadini europei ultraottantenni dovrebbe quasi triplicare entro il 2050, quando le persone nella fascia di età compresa tra i 60 e i 79 anni costituiranno un quarto del totale della popolazione dell´Ue. La comunicazione della Commissione sul futuro demografico dell´Europa ha esaminato come affrontare la sfida mediante la promozione di condizioni più favorevoli al rinnovamento demografico, la creazione di un maggior numero di posti di lavoro e il prolungamento della vita lavorativa, una maggiore produttività, l´integrazione dei lavoratori immigrati e finanze pubbliche sostenibili. Il Forum ha esaminato esempi di buone pratiche nei settori suddetti, ad esempio una rete tedesca a sostegno dell´economia dei prodotti destinati alla terza età (silver economy), un "laboratorio del tempo" italiano per la promozione di un migliore equilibrio tra i tempi della vita e del lavoro e un´iniziativa svedese volta a favorire un invecchiamento sano. Gli esperti analizzeranno anche il ruolo che le regioni e i comuni possono svolgere nella gestione del cambiamento demografico. Sono stati inoltre presentati i risultati di un progetto pilota europeo sul cambiamento demografico. I risultati dell´iniziativa di ricerca finanziata dal Parlamento europeo sono rappresentati da cinque studi sull´impatto demografico: i settori analizzati riguardano la produttività dei lavoratori anziani, la medicina preventiva e l´assistenza a lungo termine, il ruolo delle Tic (tecnologie dell´informazione e della comunicazione) di fronte alla sfida dell´invecchiamento. Sono in corso altri tre studi sull´impatto che l´invecchiamento ha sul risparmio privato, sui rapporti tra crescita economica e crescita demografica, ed infine sui nessi tra immigrazione, aiuto allo sviluppo e commercio. La Commissione organizzerà il Forum ogni due anni, per mantenere vivo – nell´arco dei prossimi dieci anni – l´impulso a favore degli interventi a sostegno del cambiamento demografico. È inoltre intenzione della Commissione fare del Forum un catalizzatore, che promuova manifestazioni e dibattiti analoghi a livello nazionale, regionale e locale. Forum sulla demografia: http://ec. Europa. Eu/employment_social/emplweb/events/event_en. Cfm?id=625 Link alla comunicazione sulla demografia: http://ec. Europa. Eu/employment_social/news/2006/oct/demography_en. Pdf Per le informazioni relative a singoli paesi, cfr. : http://ec. Europa. Eu/employment_social/events/2006/demog/fact_file_en. Pdf .  
   
   
BULGARIA: FIRME E RATIFICHE AL CONSIGLIO D’EUROPA  
 
Strasburgo, 6 novembre 2006 - il Protocollo addizionale alla Convenzione per la protezione dei diritti dell´uomo e della dignità dell´essere umano nei confronti dell´applicazioni della biologia e della medicina, sul divieto di clonazione di esseri umani (Stce n° : 168)* - il Protocollo addizionale alla Convenzione sui Diritti dell´Uomo e la biomedicina, relativo al trapianto degli organi e di tessuti di origine umana (Stce n° : 186)* - il Protocollo addizionale alla Convenzione sui Diritti dell´Uomo e la biomedicina, relativo alla ricerca biomedica (Stce n° : 195) .  
   
   
IL CONSIGLIO SCIENTIFICO EUROPEO DELLA RICERCA (CER) APPROVA IL PROGRAMMA DI LAVORO PER IL 2007  
 
 Bruxelles, 6 novembre 2006 - Il Consiglio scientifico del Consiglio europeo della ricerca (Cer) ha ultimato il primo progetto del suo programma di lavoro per il 2007, definendo i criteri di ammissibilità ai finanziamenti del Cer e le modalità di valutazione delle proposte. Il Cer è una nuova iniziativa che verrà avviata nel 2007 nell´ambito del Settimo programma quadro (7Pq). Come spiega il programma di lavoro, «il principio fondamentale di tutte le attività del Cer è stimolare la ricerca di frontiera promossa dai ricercatori in tutti i campi della ricerca, sulla base dell´eccellenza». Saranno disponibili due tipi di sovvenzioni, l´«Advanced Investigator Grant» e lo «Starting Independent Researcher Grant». Il primo invito a presentare proposte riguarderà proprio quest´ultimo tipo di sovvenzione e sarà aperto a ricercatori di eccellenza di tutti gli Stati dell´Ue e dei paesi associati, nonché a studiosi in procinto di stabilirsi nell´Unione che si accingono a istituire e guidare il loro primo gruppo o programma di ricerca. La dotazione finanziaria per questo primo invito sarà di circa 3 Mio Eur. La sovvenzione verrà assegnata all´istituzione ospite, cui verrà chiesto di impegnarsi a permettere al primo ricercatore di gestire autonomamente i finanziamenti per la ricerca per la durata del progetto. Il concetto di «indipendenza» delineato nel programma di lavoro permetterà al ricercatore principale di: - chiedere finanziamenti indipendentemente dai colleghi più esperti; - gestire i finanziamenti per la ricerca destinati al progetto e prendere decisioni appropriate sull´assegnazione delle risorse; - pubblicare in qualità di autore principale e invitare come coautori solo coloro che hanno fornito un contributo sostanziale al lavoro documentato; - supervisionare i membri del gruppo, tra cui studenti ricercatori e altri; - avere accesso a strutture e spazi adeguati per lo svolgimento della ricerca. Verranno erogati tra i 100 000 e i 400 000 Eur di sovvenzioni l´anno per un periodo di cinque anni, conformemente alla valutazione tra pari e alle esigenze del progetto. Il Consiglio scientifico rileva che «si incoraggiano proposte di natura interdisciplinare che siano trasversali a gruppi diversi, proposte in campi nuovi ed emergenti nonché proposte "ad alto rischio/altamente redditizie"». Le proposte saranno sottoposte a una duplice valutazione; solo coloro che supereranno la prima fase, infatti, verranno invitati a presentare una proposta più dettagliata. Come illustrato nel programma di lavoro, lo «Starting Grant» è volto a incoraggiare altri giovani ricercatori a intraprendere una carriera indipendente nella scienza: «L´europa offre ai giovani ricercatori poche occasioni di sviluppare carriere indipendenti e di passare dal lavoro svolto sotto la tutela di un supervisore a quello di ricercatori indipendenti a pieno titolo. Questo problema strutturale provoca un grave spreco di talenti nella ricerca in Europa, limita o ritarda l´emergere della prossima generazione di ricercatori, che apportano nuove idee ed energia, e incoraggia i ricercatori dotati di grande talento all´inizio della loro carriera a cercare di farsi strada altrove. » Il programma di lavoro verrà modificato prima della pubblicazione del primo invito a presentare proposte e verrà rivisto nel 2007 per integrare il regime di sovvenzioni «Advanced Grant» del Cer. Per ulteriori informazioni consultare: http://erc. Europa. Eu/index_en. Cfm?p=3_library .  
   
   
CONFERENZA DEL CONSIGLIO D’EUROPA SUL PROBLEMA DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA: ATTESI FUNZIONARI DEI “PAESI D’ORIGINE”  
 
 Strasburgo, 6 novembre 2006 – Il numero di immigrati clandestini giunti sulle coste dell’Europa meridionale ha toccato livelli critici nel 2006, la Commissione del Consiglio d’Europa sulle migrazioni affronterà questo problema e numerose altre questioni legate alla migrazione, in occasione di una conferenza che si terrà a Strasburgo, il 6 e 7 novembre. La Spagna ha visto aumentare il numero di sbarchi sulle Isole Canarie da 4700 nel 2005 a 25000 durante i primi nove mesi del 2006, secondo un recente rapporto dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. L’italia ha assistito a 16833 sbarchi, Malta 1445 nei primi otto mesi del 2006 e la Grecia ha intercettato circa 900 arrivi via mare e arrestato 28700 immigrati clandestini da gennaio a giugno 2006. Per dare un seguito ai dibattiti dell’Assemblea parlamentare, la Commissione del Consiglio d’Europa sulle migrazioni organizza una conferenza, aperta alla stampa, con la Commissione Migrazioni, rifugiati e popolazione dell’Assemblea parlamentare e al Centro europeo per l’interdipendenza globale e la solidarietà (Centro Nord-sud) basato a Lisbona. Alcuni rappresentanti dei “paesi di origine” – tra cui Filippine, Algeria, Egitto, Senegal e altri – sono stati invitati a partecipare(*). Gli stati europei, che già condividono il peso di questi arrivi a livello umanitario, devono definire una strategia europea comune per la gestione delle migrazioni. A tal fine, la conferenza mira a migliorare la collaborazione tra i paesi di destinazione e i “paesi di origine” e utilizzerà il recente rapporto del Consiglio d’Europa relativo alle sfide e alle priorità dei paesi di origine come punto di partenza per i dibattiti. Tra i rappresentanti dei “paesi di origine”, è prevista la partecipazione di: Esteban Benedicto Conejones, Jr. Vice ministro agli Affari esteri responsabile dei lavoratori migranti, Abdelhamid Zehani, Direttore della circolazione e della sistemazione degli stranieri, ministro degli Affari esteri dell’Algeria; Alsayed Abdelkader Altantawi, ambasciatore, vice ministro degli Esteri per gli Affari consolari, Egitto; Kabo Sangare, consulente tecnico, ministero per i malesi residenti all’estero, Mali; Prof. Serigne Diop, ministro di stato del Presidente della Repubblica, Senegal. . .  
   
   
"HUMAN RIGHTS AND CITIZENSHIP: THE CHALLENGES OF MIGRATIONS"  
 
 Milano, 6 novembre 2006 - l´Ispi, in collaborazione con la Compagnia di San Paolo, promuove il prossimo 13 novembre a Milano (ore 9. 30 - 18. 00) una Conferenza Internazionale dal titolo: "Human Rights and Citizenship: the Challenges of Migrations" I lavori saranno aperti da B. Ndiaye (Office of the United Nations High Commissioner for Human Rights - Unohchr), P. Schatzer (International Organization for Migration - Iom) e L. Swepston (International Labour Organization - Ilo) e si articoleranno in tre sessioni (programma allegato): Managing the Multicultural Society: Rethinking Citizenship; Migrations and Cultural Diversità; Protecting the Fundamental Rights of Migrants. .  
   
   
"DEMOCRATIZZARE L´AFRICA"  
 
Milano, 6 novembre 2006 – Oggi alle ore 18. 00, l´Ispi promuove il secondo incontro del ciclo La "riscoperta" dell´Africa, sul tema: "Democratizzare l´Africa" Parteciperanno Giovanni Carbone, Ricercatore Associato Ispi e Docente di Scienza politica (Università degli Studi di Milano) e Maria Cristina Ercolessi, Docente di Sistemi politici e sociali dell´Africa contemporanea (Università degli Studi di Napoli "l´Orientale"). Il ciclo proseguirà con il seguente calendario (programma completo sul sito www. Ispionline. It): Lunedì 20 novembre "I conflitti in Africa tra politica e diritto internazionale"; Venerdì 1° dicembre "Competizione e interessi economici nell´area sub-sahariana". .  
   
   
BANCA CENTRALE EUROPEA: TASSI D’INTERESSE INVARIATI  
 
Francoforte 6 novembre 2006 - Nella riunione del 2 novembre il Consiglio direttivo della Bce ha deciso che il tasso minimo di offerta applicato alle operazioni di rifinanziamento principali e i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente al 3,25%, al 4,25% e al 2,25%. .  
   
   
UNICREDIT: COMPLETAMENTO DEL TRASFERIMENTO DI BANK BPH  
 
Milano, 6 novembre 2006 - Unicredit informa che il 3 novembre è avvenuto il completamento dell´operazione di trasferimento della quota di controllo in Bank Bph S. A. Da Bank Austria Creditanstalt A. G. A Unicredit S. P. A. Annunciata il 4 agosto 2006. Il completamento dell´operazione avviene a seguito dell´ottenimento dell´approvazione dell´Autorità Austriaca per il Mercato Finanziario. .  
   
   
SOTTOSCRITTO IL PROTOCOLLO DI INTENTI TRA LA BANCA POPOLARE ITALIANA E IL BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA  
 
Verona, 6 novembre 2006 - Il Banco Popolare di Verona e Novara ha approvato il testo del Protocollo di Intenti tra il medesimo Banco e la Bpi nel quale le parti: – confermano la struttura, i termini e le condizioni della fusione fra Bpi e Bpvn mediante costituzione di una nuova banca popolare capogruppo quotata; – individuano le attività che dovranno essere svolte, nell’ambito della tempistica concordata, dai rispettivi organi amministrativi, al fine di ottenere l’autorizzazione delle competenti autorità e l’approvazione delle rispettive assemblee dei soci. Il Protocollo contiene gli elementi essenziali dell’operazione di aggregazione quali comunicati al mercato in data 16 ottobre 2006. E’ stato in particolare definito che il Consiglio di Gestione possa essere composto da un minimo di 12 ad un massimo di 15 membri di cui almeno 2/3 scelti tra i manager del nuovo Gruppo e almeno 1/4 tra soggetti indipendenti. Il Protocollo prevede inoltre che a ricoprire la carica di Vice Presidente vicario del Consiglio di Sorveglianza sia Dino Piero Giarda, ed a ricoprire quella di Presidente del Consiglio di Gestione sia Divo Gronchi. I Presidenti dei due Istituiti hanno quindi sottoscritto in data odierna il Protocollo di Intenti. I Consigli di Amministrazione di Bpi e di Bpvn si riuniranno presumibilmente entro la metà del prossimo mese di dicembre per approvare il Piano Industriale congiunto ed il Progetto di Fusione fra Bpi e Bpvn. .  
   
   
CREDITO VALTELLINESE: SOTTOSCRITTI GLI ACCORDI PER IL RAFFORZAMENTO DEL PROGETTO DI PARTNERSHIP CON LA BANCA DELLA CIOCIARIA.  
 
Sondrio, 6 novembre 2006 – Lo scorso 31 ottobre sono stati sottoscritti gli accordi che consentiranno al Credito Valtellinese s. C. Di incrementare dal 10% al 37,9% circa la propria partecipazione nel capitale della Banca della Ciociaria S. P. A. , banca con sede in Frosinone operante con una rete di quindici sportelli nel territorio delle province di Frosinone, Latina e Roma. Il prezzo massimo previsto per l’acquisizione della partecipazione nell’ambito degli accordi (che prevedono, tra l’altro, lo svolgimento di una due diligence da parte del Credito Valtellinese) è pari a 20,6 milioni di euro. L’operazione si inserisce in un più ampio progetto di collaborazione strategica tra i gruppi bancari facenti capo al Credito Valtellinese e alla Banca della Ciociaria, volto a rafforzare il ruolo di quest’ultima nelle aree territoriali di riferimento attraverso lo sviluppo di sinergie di tipo commerciale e operativo. A tal fine, gli accordi sottoscritti oggi prevedono in particolare: la definizione di regole di governance condivise, tramite la stipula di patti parasociali con alcuni azionisti della Banca della Ciociaria che presuppongono la modificazione dello statuto sociale vigente; il possibile ulteriore incremento della quota partecipativa del Credito Valtellinese nel capitale sociale della Banca della Ciociaria mediante l’esercizio di un’opzione di acquisto concessa dagli attuali azionisti aderenti ai patti parasociali. L’esecuzione del progetto è tra l’altro subordinata all’ottenimento delle prescritte autorizzazioni da parte delle competenti autorità. .  
   
   
UBS ARCHIVIA IL TERZO TRIMESTRE 2006 CON UN UTILE NETTO DI CHF 2199 MILIONI , IN CALO DEL 21% RISPETTO ALL’ESERCIZIO PRECEDENTE. L’UTILE NETTO DA ATTIVITÀ CONTINUATIVE È DIMINUITO DEL 15%  
 
Zurigo / Basilea, 6 novembre 2006 - Ubs chiude il terzo trimestre 2006 con un utile netto di competenza degli azionisti pari a Chf 2199 milioni, in calo del 21% dai Chf 2770 milioni registrati nello stesso periodo dell’esercizio precedente. L’utile netto da attività continuative è diminuito del 15%. Le partecipazioni industriali di Ubs, che ora includono solo il portafoglio di private equity, hanno contribuito per Chf 81 milioni all’utile di competenza del periodo in esame. Le attività finanziarie hanno generato Chf 2114 milioni di utile di competenza da attività continuative, accusando una flessione del 30% dal periodo precedente e del 16% rispetto al terzo trimestre del 2005. I proventi operativi sono diminuiti del 13% dai tre mesi precedenti, a causa del debole andamento dei mercati e in assenza di plusvalenze da dismissioni che nel secondo trimestre avevano sostenuto i risultati. «Nella prima parte del periodo in esame abbiamo risentito degli effetti della correzione registrata dal mercato tra maggio e giugno. Il clima di fiducia è migliorato soltanto a settembre, e pertanto non siamo riusciti ad eguagliare la performance particolarmente brillante conseguita nel primo semestre dell’anno» ha affermato Clive Standish, Chief Financial Officer. I proventi sono aumentati dell’1% rispetto allo stesso trimestre dell’esercizio precedente. L’indebolimento dei ricavi da attività di negoziazione, principalmente nel comparto delle azioni e dei tassi in Investment Bank, è stato neutralizzato dai progressi in altri segmenti, ad esempio nei compensi e commissioni attive netti che hanno inciso per il 58% sui proventi operativi complessivi del periodo in rassegna. Le commissioni di portafoglio hanno registrato un aumento nei segmenti gestione patrimoniale e asset management, a conferma dell’ingente raccolta netta e della crescita generalizzata dei mercati. Investment Bank ha generato forti ricavi nelle attività di consulenza e collocamento di obbligazioni. I mercati dei capitali di debito hanno messo a segno una significativa ripresa rispetto a un anno prima. Le attività di fusione e acquisizione sono state sostenute. Tra le transazioni degne di nota va menzionata la consulenza alla società mineraria Companhia Vale do Rio Doce (Cvrd), leader mondiale nella produzione di minerali di ferro, in merito all’acquisizione della canadese Inco specializzata nell’estrazione di nichel. Nell’ambito della leveraged finance, in cui in passato era meno presente, Ubs ha partecipato a una serie di transazioni di notevole entità sul mercato dei capitali, inclusa l’offerta per Anadarko Petroleum nell’ambito dell’acquisizione di Kerr-mcgee Corporation e di Western Gas, come pure l’acquisizione di Travelport da parte di Blackstone. I proventi netti da prodotti su margine d’interesse hanno registrato un’espansione grazie all’incremento dei volumi delle attività creditizie nell’area della gestione patrimoniale, alla continua crescita del settore delle ipoteche in Svizzera e all’ampliamento degli spread sui depositi dei clienti. I proventi netti da attività di negoziazione sono diminuiti del 15% rispetto a un anno prima. I ricavi da negoziazione di titoli azionari si sono ridotti del 25%, poiché i mercati hanno vissuto un momento di calma relativa nel terzo trimestre, mentre nello stesso periodo dell’esercizio precedente avevano avuto un andamento straordinariamente brillante. I ricavi di negoziazione sul reddito fisso sono scesi del 15%, riflettendo la flessione delle operazioni su derivati negli Stati Uniti e in Europa, in parte neutralizzata dalla tenuta dei ricavi nel comparto dei tassi. Nel terzo trimestre i costi operativi complessivi si sono attestati a Chf 7715 milioni, salendo dell’8% dall´esercizio precedente a causa dell’incremento dei costi generali e amministrativi e delle spese per il personale, quest’ultimo dovuto alla continua espansione delle attività di Ubs e all´assunzione di nuovo personale in posizioni chiave. Le spese per il personale sono cresciute per effetto dell’aumento dei costi salariali, anche se l’assunzione continua di nuovi collaboratori è stata in parte controbilanciata dal calo degli accantonamenti correlati alla performance. I costi generali e amministrativi sono saliti, dato che Ubs ha costituito accantonamenti per Chf 141 milioni in relazione a un immobile ad uso ufficio nel New Jersey. Rispetto al terzo trimestre 2005 risultano in aumento anche le commissioni professionali. I costi It e di outsourcing sono lievitati in seguito sia all’espansione dei volumi di attività dall’esercizio precedente, sia al potenziamento delle infrastrutture. La crescita dell’organico e delle attività ha causato maggiori costi di viaggio e intrattenimento, di telecomunicazione e amministrazione. Anche le spese di marketing e pubbliche relazioni hanno subito un incremento. Al 30 settembre 2006 il numero di collaboratori impiegati nelle attività finanziarie era pari a 75 593, in rialzo di 6024 unità rispetto ai 69 569 al 31 dicembre 2005. L’aumento dell’organico ha coinvolto tutte le attività. Le unità di gestione patrimoniale internazionali e svizzere hanno assunto collaboratori e consulenti in tutte le regioni, perseguendo la propria strategia di crescita. Il personale delle attività di gestione patrimoniale negli Stati Uniti è aumentato per effetto dell’integrazione della rete di filiali di Piper Jaffray. Nei segmenti retail e commercial banking in Svizzera si è verificata altresì una notevole crescita dell´organico dovuta alla consueta assunzione annuale di apprendisti. In Investment Bank il numero di collaboratori è progredito in tutti i segmenti, anche se principalmente nel comparto It e nelle funzioni finanziarie, e in misura minore in Operations. Quota di fondi propri Bri Tier 1, attivi ponderati in funzione del rischio Al 30 settembre 2006 la quota di fondi propri Bri Tier 1 si è attestata al 12,3%, in marginale rialzo dal 12,2% del 30 giugno 2006. Gli attivi ponderati per il rischio ammontavano a Chf 331,7 miliardi al 30 settembre 2006, in crescita di Chf 15,8 miliardi dal 30 giugno 2006, trainati in particolare dall’apprezzamento del dollaro statunitense nei confronti del franco svizzero. Gli attivi ponderati per il rischio connessi all’attività creditizia in Global Wealth Management & Business Banking hanno registrato un’espansione in virtù dello sviluppo dell´attività creditizia coperta da garanzie e delle ipoteche residenziali in Svizzera. L’acquisizione delle attività su future e opzioni di Abn Amro, utilizzo delle facilitazioni di credito dei clienti Investment Bank e, in misura minore, il volume maggiore di prestiti ipotecari generati da «originator» negli Stati Uniti hanno altresì contribuito a tale progressione. Gli attivi ponderati in funzione del rischio sostenuti dal rischio di mercato sono aumentati, principalmente in relazione alle attività statunitensi di Investment Bank. Il capitale Bri Tier 1 al 30 settembre 2006 si è attestato a Chf 40,6 miliardi, in crescita dai Chf 38,4 miliardi al 30 giugno 2006, grazie all’utile netto trimestrale e all’impatto valutario positivo. Prospettive Il visibile progresso delle attività dei mercati da settembre in poi è un buon punto di partenza per il quarto trimestre. Gli indici azionari hanno toccato nuovi record. Le aspettative di crescita economica a breve termine sono positive, le transazioni già in corso di realizzazione sono promettenti e il clima di fiducia degli investitori è favorevole. Il vantaggio competitivo di Ubs consentirà alla banca di sfruttare le opportunità di ricavo a livello globale e di continuare ad attuare la strategia e a investire nelle proprie aree di focalizzazione. Gli sviluppi dei mercati finanziari mondiali – che rimangono i principali fattori di performance di molte delle attività di Ubs – non sono mai completamente prevedibili. In virtù dell’ottima performance del primo semestre 2006 e della tenuta dei ricavi nel corso di un´estate difficile, i risultati di Ubs per i primi nove mesi dell’anno hanno evidenziato una crescita nettamente superiore allo stesso periodo dell´esercizio precedente. Per quanto riguarda le attività finanziarie, l’utile netto di competenza degli azionisti Ubs da attività continuative per i primi nove mesi dell´anno è stato pari a Chf 8194 milioni, in rialzo del 20% dai Chf 6845 milioni dello stesso periodo nel 2005. «A questo punto, il 2006 sembra dunque destinato ad essere archiviato come un altro anno record di Ubs, in termini sia di risultati finanziari, sia di progressi strategici» ha commentato Clive Standish. Risultati raffrontati agli obiettivi Ubs concentra la propria attenzione sui quattro principali indicatori di performance, fissati in modo tale da poter fornire ai propri azionisti rendimenti sempre migliori. Tutti i parametri sono calcolati sulla base dei risultati da operazioni continuative. I primi due indicatori, ovvero gli obiettivi di Roe e l’utile diluito per azione, poggiano sui risultati dell´intera banca, mentre gli altri due, ossia quelli relativi al rapporto costi/ricavi e alla raccolta netta, si limitano alle attività finanziarie. In base a tali premesse, gli indicatori di performance nel terzo trimestre 2006 hanno evidenziato quanto segue: • nei primi nove mesi del 2006, il rendimento annualizzato del patrimonio netto (Roe) si è attestato al 25,8%, in calo dal 27,4% dello stesso periodo dell’esercizio precedente, collocandosi ampiamente al di sopra del target di Ubs stabilito in un minimo del 20% per il periodo. Tale risultato è riconducibile alla crescita della base patrimoniale media solo in parte neutralizzata dall’incremento dell’utile annualizzato. • l’utile diluito per azione è stato pari a Chf 1. 07, in calo del 13% o di Chf 0. 16 rispetto agli Chf 1. 23 dello stesso trimestre del 2005, riflettendo la diminuzione dell’utile netto in parte compensata dalla riduzione del 2% nel numero medio di azioni in circolazione, dovuta ai continui programmi di riacquisto azionario di Ubs. • il rapporto costi/ricavi nelle attività finanziarie è del 73,8%, in rialzo rispetto al 68,9% dello stesso periodo del 2005. I ricavi sono rimasti pressoché invariati, mentre i costi hanno registrato un aumento, principalmente a causa delle maggiori spese generali e amministrative correlate all´espansione delle attività e agli investimenti volti a sostenere l’ulteriore crescita. I costi sono lievitati anche per effetto dell’incremento dei costi salariali. • la raccolta netta si è attestata a Chf 41,9 miliardi, scendendo dal livello record di Chf 51,2 miliardi dell’esercizio precedente. Gli afflussi rimangono globalmente elevati. Nel periodo in rassegna l’apporto nelle unità di gestione patrimoniale è stato pari a Chf 26,8 miliardi, in flessione dai Chf 31,1 miliardi del terzo trimestre 2005, mentre la raccolta nelle unità di gestione patrimoniale internazionali e svizzere ha registrato un progresso a Chf 23,4 miliardi, grazie agli afflussi provenienti dalla clientela asiatica ed europea. In tale ambito, l’afflusso di nuovi capitali netti nelle unità di gestione patrimoniale europee è stato pari a Chf 2,7 miliardi per il terzo trimestre, in diminuzione dai Chf 5,6 miliardi dello stesso periodo dell’esercizio precedente a causa del rallentamento delle attività di raccolta nei mesi di luglio e agosto. Gli afflussi consistenti in Italia e nel Regno Unito sono stati in parte neutralizzati dai modesti deflussi negli altri mercati europei. Nel trimestre in esame gli apporti nelle attività di gestione patrimoniale statunitensi si sono collocati a Chf 3,4 miliardi, in forte calo dal livello record di Chf 9,9 miliardi dello stesso periodo del 2005. La raccolta di Global Asset Management è scesa a Chf 15,5 miliardi rispetto all’ottimo risultato di Chf 19,9 miliardi di un anno prima. Di tale importo, Chf 8,8 miliardi provengono dai fondi monetari, che tendono ad essere sottoposti a oscillazioni trimestrali più ampie rispetto ad altre categorie di attivi. Afflussi di nuovi capitali sono stati registrati anche dagli investimenti alternativi e quantitativi, nonché nei mandati del reddito fisso, del settore immobiliare e multiasset. Nel settore retail in Svizzera la raccolta netta ha subito un deflusso di Chf 0,4 miliardi. Nei primi nove mesi dell’anno, gli afflussi di capitali netti in Ubs hanno totalizzato Chf 126,2 miliardi, che equivalgono al 5% dei patrimoni gestiti a fine 2005. Patrimonio investito I patrimoni investiti, a quota Chf 2879 miliardi al 30 settembre 2006, sono aumentati dell‘8% rispetto al 30 giugno 2006 grazie al progresso dei mercati finanziari, all’inclusione della rete di filiali di Piper Jaffray e dell’apprezzamento del dollaro statunitense nei confronti del franco svizzero. Risultati relativi alle attività finanziarie Global Wealth Management & Business Banking Nel terzo trimestre, l’utile ante imposte di Global Management & Business Banking ha accusato una flessione del 12%, scendendo a Chf 1837 milioni dai Chf 2094 milioni del trimestre precedente. L´utile ante imposte di Wealth Management International & Switzerland ha raggiunto Chf 1226 milioni, corrispondenti a un calo del 4% rispetto ai risultati record del secondo trimestre. I proventi operativi complessivi sono diminuiti del 4% per effetto di una contrazione dei proventi non ricorrenti, riconducibile a un marcato rallentamento delle attività della clientela. I proventi ricorrenti hanno tuttavia registrato un incremento in seguito all’espansione della base patrimoniale. I costi operativi hanno evidenziato una contrazione del 4% rispetto al secondo trimestre. Le spese per il personale sono state più contenute, principalmente riflettendo il livello inferiore dei compensi correlati alla performance, diminuiti con i proventi. Le spese generali e amministrative rispetto al secondo trimestre hanno fatto registrare un aumento imputabile a maggiori spese di marketing e di pubbliche relazioni volte a sostenere l´obiettivo di espansione continua. Nel periodo in rassegna, i proventi delle attività di gestione patrimoniale europea sono calati dell’1%, attestandosi a Chf 250 milioni e confermando la propria redditività per il terzo trimestre consecutivo. Nei primi nove mesi dell´anno, i capitali netti apportati hanno totalizzato Chf 16,4 miliardi, traducendosi in una crescita su base annualizzata pari al 19% dei patrimoni gestiti a fine 2005, un risultato cui hanno contribuito tutti e cinque i mercati chiave. Wealth Management Us ha archiviato il terzo trimestre con un utile ante imposte pari a Chf 43 milioni, in calo del 76% rispetto ai tre mesi precedenti. La flessione è riconducibile principalmente agli accantonamenti legati al leasing di un immobile ad uso ufficio nel New Jersey e ai costi di integrazione di Piper Jaffray. Nel trimestre in esame, i proventi operativi complessivi sono progrediti del 3% rispetto al secondo trimestre. Sempre in confronto al periodo precedente, i proventi operativi espressi in dollari statunitensi hanno messo a segno un progresso del 2%. Il risultato record dei proventi ricorrenti ha neutralizzato la riduzione delle commissioni, dovuta a un calo dei volumi di negoziazione della clientela. L’utile ante imposte realizzato nel terzo trimestre del 2006 da Business Banking Switzerland ha raggiunto Chf 568 milioni, un livello inferiore del 10% nei confronti dei tre mesi precedenti, mentre i proventi operativi complessivi si sono ridotti del 4% rispetto al secondo trimestre. Gli interessi attivi netti sono diminuiti marginalmente, principalmente a causa dei tassi più elevati concessi sui conti di risparmio dei clienti. I proventi di natura diversa hanno subito una contrazione, dovuta in particolare a un rallentamento delle attività della clientela. Il portafoglio crediti al 30 settembre 2006 si è attestato a Chf 143,5 miliardi, registrando un aumento di Chf 0,3 miliardi dal 30 giugno 2006. L’incremento della domanda di mutui ipotecari privati ha più che neutralizzato la costante riduzione del portafoglio crediti in sofferenza. Global Asset Management L´utile ante imposte di Global Asset Management ha raggiunto Chf 284 milioni, esprimendo un calo del 15% dal secondo trimestre riconducibile soprattutto a Dillon Read Capital Management (Drcm), inclusa per la prima volta nei risultati del gruppo d´affari per un intero trimestre. Tale andamento riflette anche la riduzione delle commissioni di wholesale intermediary correlata a un livello medio più contenuto dei patrimoni in gestione. Il risultato è stato in parte controbilanciato da un incremento delle commissioni di performance e di gestione relative a investimenti alternativi e quantitativi. Investment Bank Nel terzo trimestre 2006, Investment Bank ha archiviato un utile ante imposte pari a Chf 1083 milioni, in flessione del 22% rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio. La diminuzione dei ricavi delle attività su azioni e reddito fisso da un lato, tassi e valute dall’altro è stata in parte compensata da un marcato incremento dei ricavi in investment banking. L´aumento delle spese è imputabile in prima linea a investimenti nell´infrastruttura It e nel sostegno dell´espansione delle attività. Nel confronto annuale, i proventi operativi complessivi nel terzo trimestre 2006 hanno evidenziato un calo del 4%. Sempre rispetto allo stesso periodo del 2005, i proventi dell’unità Equities sono scesi del 13%. La maggior parte delle attività, fatta eccezione per il prime brokerage e i derivati quotati, ha accusato flessioni. Nel complesso, i proventi in cash equity si sono ridimensionati a causa delle maggiori agevolazioni richieste dai clienti negli Stati Uniti e in Europa. Queste dinamiche sono state parzialmente controbilanciate da un aumento delle commissioni, dovuto ai maggiori volumi sui mercati globali. I ricavi delle attività su derivati hanno accusato una diminuzione riconducibile soprattutto a un ridimensionamento delle opportunità nell’area Asia Pacifico. I servizi di prime brokerage hanno continuato a progredire, a dimostrazione dell´aumento del numero di clienti e dei saldi cliente. Sul fronte dei ricavi da attività in proprio si è verificato un calo rispetto allo stesso trimestre dell´esercizio precedente. Nel confronto con il secondo trimestre, i ricavi delle attività su azioni hanno subito una riduzione del 24%, condizionata da perdite nella maggior parte delle attività, fatto salvo il trading in conto proprio. Il risultato è da ricondurre in primo luogo alle plusvalenze derivanti dalla vendita di partecipazioni registrata nel secondo trimestre e alla performance di portafoglio complessiva. I proventi di Fixed income, rates and currencies sono diminuiti del 7% rispetto all’esercizio precedente. I ricavi con i clienti nel comparto dei tassi hanno dimostrato una buona tenuta nonostante Ubs abbia registrato un indebolimento delle operazioni su derivati negli Stati Uniti e in Europa. Un incremento è stato espresso sul versante dei ricavi derivanti dai titoli garantiti da ipoteche e dal trading energetico. Rispetto al 2005, l’attività creditizia ha conseguito solidi risultati, segnatamente nell’ambito della leveraged finance e dei crediti strutturati, a riprova dell’elevato numero di transazioni concluse nel terzo trimestre. Le municipal securities si sono attestate a livelli inferiori in confronto all´anno scorso. Nel trimestre in rassegna, i proventi delle attività su cambi e di cash and collateral trading sono progrediti, fornendo un contributo positivo alla performance. Le attività hanno beneficiato anche di un aumento dei proventi nel segmento dei metalli. Rispetto al secondo trimestre i proventi di Fixed income, rates and currencies sono scesi del 25%, evidenziando una contrazione dei proventi sui tassi e sui cambi, in parte neutralizzata da una crescita registrata a livello di prodotti cartolarizzati e di municipal securities. I proventi di Investment banking sono saliti del 35% dallo stesso periodo del 2005, archiviando la migliore performance trimestrale degli ultimi cinque anni. Tutte le regioni, soprattutto l’Europa e l’area Asia Pacifico, hanno tratto vantaggio dal contesto favorevole a fusioni e acquisizioni. I proventi delle attività di consulenza hanno segnato un´espansione conseguente allo sfruttamento di opportunità strategiche da parte dei clienti. Anche sul fronte dei mercati dei capitali si sono registrati solidi progressi nell’ambito dei capitali di debito e della leveraged finance. Rispetto ai tre mesi precedenti, i proventi di investment banking sono invece rimasti sostanzialmente invariati. Nel periodo in rassegna, i costi operativi complessivi sono cresciuti del 3% se raffrontati allo stesso trimestre del 2005. Le spese per il personale sono risultate inferiori del 6% rispetto allo stesso periodo del 2005, dato che gli aumenti dei costi salariali e di reclutamento ricollegabili all´ampliamento dell´organico sono stati ampiamente compensati da un ridimensionamento degli accantonamenti per bonus e dal trasferimento del personale di Drcm da Investment Bank a Global Asset Management. Le spese generali e amministrative sono aumentate del 29%. I costi It sono cresciuti in virtù del continuo ampliamento della piattaforma It volto a sostenere la recente e futura espansione delle attività. In aumento anche le commissioni professionali, sospinte da spese legali e commissioni di consulenza imputabili soprattutto al trasferimento di Drcm a Global Asset Management, mentre le spese amministrative, di viaggio e di intrattenimento sono risultate più consistenti in ragione dell´espansione delle attività. Il rischio di mercato per Investment Bank, misurato dalla media a 10 giorni del Value at Risk (Var) al 99%, nel terzo trimestre è risultato pari a Chf 453 milioni rispetto ai Chf 408 milioni del periodo precedente. Verso fine trimestre, il Var è sceso a quota Chf 398 milioni, un risultato solo lievemente superiore ai Chf 390 milioni registrati alla fine dei tre mesi precedenti. .  
   
   
DEXIA CREDIOP: BOND CON LA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA  
 
Milano, 6 novembre 2006 - Il declassamento dell’Italia nel giudizio delle agenzie di rating non ha influito negativamente sulla capacità della Regione Friuli Venezia Giulia di procurarsi provvista finanziaria a condizioni convenienti. L’amministrazione regionale ha esaurito la settimana scorsa il procedimento di selezione dell’istituto di credito cui affidare l’emissione a fermo di Buoni Ordinari Regionali per 286 milioni di Euro. Tra le quattordici banche offerenti, candidate singolarmente o in raggruppamento, ha prevalso l’unione costituita da Dexia Crediop spa e Nomura International plc che si è impegnata a sottoscrivere i titoli con l’applicazione di uno spread pari a 0. 68 basis point sull’Irs (Euribor sei mesi versus tasso fisso) in Euro dieci anni. Oggi le parti hanno formalizzato i rispettivi impegni con la firma del final terms e la quantificazione del tasso complessivo dell’operazione pari a 4,0818 punti percentuali annui. Il risultato conferma la fiducia che il mercato ripone non solo nella solidità finanziaria della Regione, ma anche nella sua capacità dinamica di gestire efficacemente le risorse a disposizione. Del resto, si tratta di un affidamento dimostrato con continuità negli ultimi anni se si pensa che, anche in occasione dell’emissione del 2005, la Regione aveva spuntato il tasso di 3,56 punti percentuali. Il dato del 2006 merita tuttavia una particolare considerazione proprio perché giunge in un momento in cui i mercati guardano con severità ai risultati di bilancio delle Amministrazioni italiane. Preoccupazioni queste che sembrano dunque non valere per la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. .  
   
   
AL VIA LA SECONDA EDIZIONE DE “LA BUSSOLA DEL RISPARMIATORE”, CAMPAGNA DI EDUCAZIONE AI SERVIZI FINANZIARI PROMOSSA DA CITTADINANZATTIVA E FORUM FINANZA SOSTENIBILE  
 
 Roma, 6 novembre 2006 - In occasione della Giornata mondiale del risparmio (31 ottobre), ha preso il via la seconda edizione de “la bussola del risparmiatore”, campagna di educazione ai servizi finanziari promossa da Cittadinanzattiva e Forum Finanza Sostenibile in partnership con Citigroup Foundation. A partire da novembre, e per tutto il 2007, una rete civica di “educatori finanziari”, cittadini aderenti a Cittadinanzattiva debitamente formati, sarà impegnata nell’alfabetizzazione di base degli adulti ai servizi finanziari e nella tutela del risparmio. Al via 50 incontri locali di informazione in altrettante città, aperti alla cittadinanza e completamente gratuiti, per meglio far comprendere al piccolo risparmiatore in cosa si differenzia un’azione da un’obbligazione; come valutare i principali strumenti di investimento in termini di rischio, rendimento e durata; come comportarsi a colloquio con un promotore finanziario, quali le domande da fare e i rischi da evitare, in quali modi è possibile tutelare i propri redditi. Da oggi, e per tutto il 2006, presso le proprie strutture locali di ascolto e assistenza Cittadinanzattiva distribuirà gratuitamente la “piccola guida al risparmio consapevole”, oltre 60 tra utili consigli e avvertenze presentati in un linguaggio semplice e diretto, al fine di aiutare i consumatori ad orientarsi nel complicato panorama dei servizi finanziari e a gestire al meglio i propri risparmi. Una piccola guida per meglio far comprendere al piccolo risparmiatore in cosa si differenzia un’azione da un’obbligazione; come valutare i principali strumenti di investimento in termini di rischio, rendimento e durata; come comportarsi a colloquio con un promotore finanziario, quali le domande da fare e i rischi da evitare, in quali modi è possibile tutelare i propri redditi. “L’iniziativa” commenta il vice segretario generale di Cittadinanzattiva Giustino Trincia“ parte dal presupposto che, al fine di evitare il ripetersi di situazioni come quella dei ‘bond spazzatura’ non basta che le banche migliorino la trasparenza dei prodotti finanziari e rivedano le politiche di vendita, occorre anche che i risparmiatori acquisiscano le conoscenze di base per assumere scelte di investimento consapevoli e responsabili”. “La campagna di educazione” riprende Trincia ”è incentrata sul diretto coinvolgimento di cittadini consapevoli del fatto che ad oggi manca in Italia una politica pubblica in tema di educazione finanziaria di base”. La “bussola del risparmiatore” è un’iniziativa a carattere nazionale e prevede seminari di formazione nelle grandi città, incontri locali in tutta Italia, una guida al risparmio consapevole a disposizione gratuita per i cittadini, un sito dedicato (www. Bussoladelrisparmiatore. It), il tutto con un particolare occhio di riguardo per le fasce deboli della popolazione e le famiglie a reddito medio/basso. Nei primi 9 mesi del 2006, sono stati coinvolti oltre 2500 cittadini in 50 incontri locali. Per partecipare agli incontri o conoscere la sede locale di Cittadinanzattiva più vicina, è sufficiente contattare Cittadinanzattiva-pit Servizi: tel: 0636718555 dal lunedì al venerdì con orario 09. 00/13. 00, fax: 0636718333, o inviare una mail a: pit. Servizi@cittadinanzattiva. It. .  
   
   
POLYNT: ESERCIZIO DELL´OPZIONE DI GREENSHOE  
 
Milano, 6 novembre 2006 - Con riferimento all’Offerta Pubblica Globale di Vendita di azioni Polynt S. P. A. , viene reso noto che in data 3 novembre 2006, i Joint Global Coordinators, Mediobanca Banca di Credito Finanziario S. P. A. E Merrill Lynch International, hanno integralmente esercitato l’opzione di greenshoe per n. 9. 288. 000 di titoli. Il prezzo di acquisto delle azioni oggetto della greenshoe è pari a € 1,80 per azione – corrispondente al prezzo stabilito nell’ambito dell’Offerta Pubblica Globale di Vendita – per un controvalore complessivo pari a circa € 16,72mln. Il trasferimento e il pagamento delle suddette azioni avverrà entro l’8 novembre 2006. Inclusa la greenshoe l’Offerta Pubblica Globale di Vendita ha riguardato pertanto n. 71. 208. 000 di titoli Polynt S. P. A. , pari al 69,00% del capitale sociale, per un controvalore di € 128,17mln. .  
   
   
IL GRUPPO ZOBELE DI TRENTO APRE A DOUGHTY HANSON 31 OTTOBRE 2006  
 
 Londra. 6 novembre 2006 - Il 17 ottobre scorso è stato sottoscritto un accordo tra la famiglia Zobele e il fondo di private equity Doughty Hanson che prevede l’ingresso del fondo inglese con una quota del 70% nel capitale del Gruppo Zobele di Trento, leader mondiale nella produzione di air freshener, insetticidi e altri prodotti per l’home care. La partnership così costituita si inserisce nel percorso strategico avviato da alcuni anni. Infatti dopo avere acquisito, sia per crescita organica che tramite acquisizioni, un portafoglio di clienti internazionali che attualmente annovera alcuni tra i principali operatori mondiali di largo consumo, il Gruppo ha implementato una piattaforma produttiva globale articolata su stabilimenti localizzati in Cina, Messico, Spagna, Brasile e India che si sono affiancati alla sede di Trento ove rimangono concentrate le attività di direzione e coordinamento. Tale processo di crescita e di internazionalizzazione è stato favorito da una progressiva managerializzazione delle gestione aziendale, attraverso l’innesto di professionalità esterne accanto agli esponenti della famiglia fondatrice. L’apertura del capitale si pone ora come naturale proseguimento del percorso imprenditoriale avviato e costituisce la premessa per un’ulteriore fase di crescita. Doughty Hanson è uno dei più importanti fondi di private equity indipendenti a livello europeo e vanta una riconosciuta esperienza di investimenti in aziende a proprietà familiare. Il Gruppo Zobele potrà pertanto avere accesso al significativo network di relazioni internazionali del fondo che consentiranno di supportare lo sviluppo del business, con l’obiettivo primario di giungere nell’arco di alcuni anni alla quotazione in Borsa. Il Gruppo continuerà ad essere gestito dalla sede operativa di Trento in prima persona dal Cavaliere del Lavoro Enrico Zobele con la carica di Presidente, assieme agli altri esponenti della famiglia e all’attuale team manageriale, che sarà chiamato ad affiancare il fondo e la famiglia nel capitale azionario. La formalizzazione dell’operazione, subordinata agli adempimenti antitrust, è prevista nel mese di dicembre. La famiglia Zobele è assistita nell’operazione da Mediobanca e, per gli aspetti legali, da Chiomenti Studio Legale e Shearman & Sterling. . .  
   
   
+10% L’EXPORT ITALIANO VERSO MAROCCO E TUNISIA INCONTRI D’AFFARI A TUNISI E CASABLANCA DAL 20 AL 23 NOVEMBRE LE ESPORTAZIONI IN MAROCCO E TUNISIA SUPERANO IN UN ANNO IL MILIARDO E 800 MILIONI DI EURO LOMBARDIA IN TESTA, SEGUITA DA SICILIA, VENETO E PIEMONTE PRO  
 
 Milano, 6 novembre 2006 - Continuano i rapporti commerciali dell’Italia con il Marocco e la Tunisia, per un interscambio complessivo che nel 2006 supera i 3 miliardi di euro. Aumenta del 10% in un anno l’export italiano verso i due Paesi africani e nei primi sei mesi del 2006 oltrepassa quota un miliardo e 800 milioni di euro. La Lombardia guida la corsa delle regioni italiane al mercato marocchino e tunisino con un export che supera i 430 milioni di euro, circa un quarto del totale nazionale (24%), in ascesa del 7% dal 2005. Buone anche le esportazioni della Sicilia con più di 270 milioni di euro (il 15% delle esportazioni italiane verso Marocco e Tunisia nel secondo trimestre 2006), Veneto con circa 228 milioni di euro (12,6% del totale nazionale delle esportazioni verso i due Paesi africani) e Piemonte con oltre 203 milioni di euro (11,3%). Ma tra Marocco e Tunisia è quest’ultima ad assorbire la maggior parte dell’export italiano con più di un miliardo e 200 milioni di euro nel secondo trimestre del 2006, più del doppio delle esportazioni italiane in Marocco (quasi 600 milioni di euro), che però tra il 2005 e il 2006 presentano una percentuale di crescita pari al +28% contro il +3% delle esportazioni di prodotti italiani in Tunisia. E nel 2006 sono i prodotti finiti in cuoio, pelle, gomma, sughero e legno, carta, filati, metalli ferrosi e non ferrosi i prodotti italiani più gettonati sul mercato tunisino (33,5% del totale), mentre su quello marocchino i più richiesti sono macchinari e materiale da trasporto (41,6% del totale). Nel settore meccanico ed elettromeccanico, i beni italiani più esportati nell’area Marocco-tunisia sono le macchine e gli apparecchi industriali specializzati (148. 823. 170 euro), elettrici (129. 213. 279 euro) ed industriali per uso generale (99. 649. 330 euro). È quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat al secondo trimestre 2005 e 2006. Incontri d’affari a Tunisi e Casablanca. Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, in collaborazione con altre Camere di Commercio, Associazioni artigianali lombarde, Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, organizza dal 20 al 23 novembre 2006 una missione commerciale in Marocco (Casablanca) e in Tunisia (Tunisi) per piccole e medie imprese e imprese artigiane italiane attive nei settori meccanico, elettromeccanico e del legno-arredo. Obiettivo del viaggio è l’organizzazione di incontri d’affari bilaterali per favorire la cooperazione commerciale e produttiva con aziende marocchine e tunisine e l’individuazione di nuove opportunità di delocalizzazione e di investimento. All’iniziativa, che rientra nel Progetto Medart 2006, seguirà un’analoga missione in Turchia nel febbraio 2006. Verrà inoltre costituito un servizio di informazione e di primo contatto fra le piccole e medie imprese italiane e quelle tunisine, marocchine e turche. Per informazioni: Promos/camera di commercio di Milano, tel. 02 85155386, e-mail: cingoli@mi. Camcom. It. "Marocco e Tunisia svolgono una funzione strategica di ponte per le imprese italiane e lombarde che guardano verso il Mediterraneo – ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali -. Questa missione rappresenta un’ulteriore tappa di un proficuo percorso di collaborazione già da tempo intrapreso, a cui la Camera di commercio di Milano, attraverso la sua azienda speciale Promos, sta attivamente contribuendo insieme al mondo istituzionale, associazionistico e imprenditoriale italiano”. .  
   
   
COME CAMPANO LE IMPRESE FUNEBRI IN ITALIA IN SEI ANNI CRESCONO DEL 27%. ROMA BATTE MILANO CON QUASI IL 5% SUL TOTALE IL 13% SI TROVA IN LOMBARDIA, SEGUITA DA SICILIA E CAMPANIA LO SVILUPPO MAGGIORE DAL 2000 IN TRENTINO CON +61%  
 
 Milano, 6 novembre 2006 - Il ricordo dei propri cari scomparsi sta a cuore agli italiani. Le imprese funebri in Italia sono cresciute infatti del 27% negli ultimi sei anni e del 1,5% dal 2005. Complessivamente sono 5. 334 le imprese funebri attive nella penisola nel 2006: 1. 593 operano nel commercio di articoli funerari e cimiteriali e 3. 741 nelle pompe funebri e attività connesse. In particolare, la regione più attiva nel settore è la Lombardia con una concentrazione di imprese funebri del 12,7% sul totale nazionale (677 in totale, di cui 166 nel commercio di articoli funerari, 511 di pompe funebri e attività connesse) e una crescita in sei anni del 10,3%. Seguono la Sicilia con il 10,3% sul totale italiano di imprese funebri (550 attività) e un incremento del 46,7% dal 2000, la Campania con il 9% del totale in Italia e un incremento dal 2000 del 39,8% (481 imprese) e il Lazio che raggiunge una quota di imprese funebri pari a 8,9% (477 attività) e una crescita negli ultimi sei anni del 42%. Un gradino più in basso il Piemonte con l’8,7% del totale nazionale (465 imprese), il Veneto con il 7,3% del mercato nazionale di imprese funebri (387) e la Puglia con il 7,2% del totale italiano (383). Ma è il Trentino la regione che in 6 anni cresce di più (+61,3%). Le regioni con la maggior densità di imprese funebri per numero di abitanti si trovano al Sud: sono il Molise con oltre 20 imprese attive ogni 100. 000 residenti, l’Abruzzo (17,7) e la Calabria (16,6), con valori di molto superiori alla densità media nazionale che è pari a 9,1. Tra le province italiane quella di Roma è prima nel settore delle imprese funebri con una quota del 4,9% sul totale nazionale. Seguono le province di Milano con il 4,7%, Torino con il 4%, Napoli con il 3,7%, Reggio Calabria con il 2,5% e Bari con il 2,3%. Il maggior incremento di imprese attive nel settore a partire dal 2000 al 2006 si registra invece ad Isernia con +183% (da 6 a 17 attività), seguita da Arezzo con +143% (da 14 a 34), Enna e Crotone a pari merito con una variazione del +136% (da 11 a 26). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro imprese a giugno 2006 e su dati Istat al 1 gennaio 2005. Imprese funebri attive a giugno 2006 per valori assoluti e crescita % dal 2000 e dal 2005
Commer. Articoli Funer. Cimiter. Ii trim 2006 Pompe funeb. E attività connesse Ii trim 2006 Commer. Artig. Funer. Cimiter. Ii trim 2005 Pompe funeb. E attività connesse Ii trim 2005 Commer. Artig. Funer. Cimiter. Ii trim 2000 Pompe funeb. E attività connesse Ii trim 2000 Totale 2006 Totale 2005 Totale 2000 Var % 2005/2006 Var % 2000/2006 Quota % su totale Italia 2006
Abruzzo 27 203 29 196 33 155 230 232 188 -0,86% 22,34% 4,31%
Basilicata 35 51 33 50 21 37 86 84 58 2,38% 48,28% 1,61%
Calabria 102 247 96 246 65 185 349 343 250 1,75% 39,60% 6,54%
Campania 121 360 107 342 75 269 481 467 344 3,00% 39,83% 9,02%
Emilia-romagna 51 227 59 216 59 189 278 286 248 -2,80% 12,10% 5,21%
Friuli-venezia Giulia 7 67 6 65 4 60 74 73 64 1,37% 15,63% 1,39%
Lazio 157 320 128 302 104 232 477 448 336 6,47% 41,96% 8,94%
Liguria 32 84 31 79 32 63 116 115 95 0,87% 22,11% 2,17%
Lombardia 166 511 171 492 191 423 677 682 614 -0,73% 10,26% 12,69%
Marche 26 134 24 126 27 107 160 158 134 1,27% 19,40% 3,00%
Molise 23 43 20 38 23 27 66 63 50 4,76% 32,00% 1,24%
Piemonte 151 314 150 316 158 258 465 464 416 0,22% 11,78% 8,72%
Puglia 162 221 164 201 136 148 383 385 284 -0,52% 34,86% 7,18%
Sardegna 85 118 86 119 80 62 203 204 142 -0,49% 42,96% 3,81%
Sicilia 274 276 248 262 192 183 550 524 375 4,96% 46,67% 10,31%
Toscana 52 171 48 163 35 127 223 219 162 1,83% 37,65% 4,18%
Trentino-alto Adige 8 42 7 39 3 28 50 49 31 2,04% 61,29% 0,94%
Umbria 20 47 19 43 21 37 67 66 58 1,52% 15,52% 1,26%
Valle D´aosta 2 10 2 11 4 8 12 12 12 0,00% 0,00% 0,22%
Veneto 92 295 85 291 93 234 387 380 327 1,84% 18,35% 7,26%
Totale Italia 1593 3741 1513 3597 1356 2832 5334 5254 4188 1,52% 27,36% 100,00%
Elaborazione Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese a giugno 2000-2005-2006 Imprese funebri attive in Italia per provincia
Totale 2006 Totale 2000 Variaz % 00/06 Valore % su totale Italia 2006
Agrigento 72 50 44,0% 1,35%
Alessandria 62 56 10,7% 1,16%
Ancona 49 46 6,5% 0,92%
Aosta 12 12 0,0% 0,22%
Arezzo 34 14 142,9% 0,64%
Ascoli Piceno 46 36 27,8% 0,86%
Asti 23 23 0,0% 0,43%
Avellino 62 50 24,0% 1,16%
Bari 125 100 25,0% 2,34%
Belluno 26 28 -7,1% 0,49%
Benevento 49 36 36,1% 0,92%
Bergamo 61 49 24,5% 1,14%
Biella 20 15 33,3% 0,37%
Bologna 62 51 21,6% 1,16%
Bolzano - Bozen 26 14 85,7% 0,49%
Brescia 97 85 14,1% 1,82%
Brindisi 44 28 57,1% 0,82%
Cagliari 91 66 37,9% 1,71%
Caltanissetta 45 32 40,6% 0,84%
Campobasso 49 44 11,4% 0,92%
Caserta 61 45 35,6% 1,14%
Catania 70 44 59,1% 1,31%
Catanzaro 56 44 27,3% 1,05%
Chieti 64 50 28,0% 1,20%
Como 33 27 22,2% 0,62%
Cosenza 122 88 38,6% 2,29%
Cremona 27 21 28,6% 0,51%
Crotone 26 11 136,4% 0,49%
Cuneo 61 56 8,9% 1,14%
Enna 26 11 136,4% 0,49%
Ferrara 29 25 16,0% 0,54%
Firenze 45 28 60,7% 0,84%
Foggia 61 51 19,6% 1,14%
Forli´ - Cesena 24 19 26,3% 0,45%
Frosinone 71 54 31,5% 1,33%
Genova 39 27 44,4% 0,73%
Gorizia 5 3 66,7% 0,09%
Grosseto 22 18 22,2% 0,41%
Imperia 27 20 35,0% 0,51%
Isernia 17 6 183,3% 0,32%
L´aquila 49 47 4,3% 0,92%
La Spezia 14 16 -12,5% 0,26%
Latina 65 42 54,8% 1,22%
Lecce 90 54 66,7% 1,69%
Lecco 21 18 16,7% 0,39%
Livorno 22 19 15,8% 0,41%
Lodi 16 19 -15,8% 0,30%
Lucca 25 16 56,3% 0,47%
Macerata 31 26 19,2% 0,58%
Mantova 42 34 23,5% 0,79%
Massa Carrara 18 14 28,6% 0,34%
Matera 23 18 27,8% 0,43%
Messina 91 66 37,9% 1,71%
Milano 251 225 11,6% 4,71%
Modena 43 40 7,5% 0,81%
Napoli 198 142 39,4% 3,71%
Novara 38 33 15,2% 0,71%
Nuoro 39 23 69,6% 0,73%
Oristano 21 19 10,5% 0,39%
Padova 73 54 35,2% 1,37%
Palermo 111 83 33,7% 2,08%
Parma 29 28 3,6% 0,54%
Pavia 46 49 -6,1% 0,86%
Perugia 45 46 -2,2% 0,84%
Pesaro E Urbino 34 26 30,8% 0,64%
Pescara 62 55 12,7% 1,16%
Piacenza 24 25 -4,0% 0,45%
Pisa 24 25 -4,0% 0,45%
Pistoia 7 9 -22,2% 0,13%
Pordenone 17 13 30,8% 0,32%
Potenza 63 40 57,5% 1,18%
Prato 1 2 -50,0% 0,02%
Ragusa 51 32 59,4% 0,96%
Ravenna 33 27 22,2% 0,62%
Reggio Di Calabria 131 96 36,5% 2,46%
Reggio Emilia 25 23 8,7% 0,47%
Rieti 26 23 13,0% 0,49%
Rimini 9 10 -10,0% 0,17%
Roma 262 173 51,4% 4,91%
Rovigo 21 21 0,0% 0,39%
Salerno 111 71 56,3% 2,08%
Sassari 52 34 52,9% 0,97%
Savona 36 32 12,5% 0,67%
Siena 25 17 47,1% 0,47%
Siracusa 45 27 66,7% 0,84%
Sondrio 23 23 0,0% 0,43%
Taranto 63 51 23,5% 1,18%
Teramo 55 36 52,8% 1,03%
Terni 22 12 83,3% 0,41%
Torino 213 186 14,5% 3,99%
Trapani 39 30 30,0% 0,73%
Trento 24 17 41,2% 0,45%
Treviso 67 54 24,1% 1,26%
Trieste 12 6 100,0% 0,22%
Udine 40 42 -4,8% 0,75%
Varese 60 64 -6,3% 1,12%
Venezia 76 53 43,4% 1,42%
Verbano Cusio Ossola 14 12 16,7% 0,26%
Vercelli 34 35 -2,9% 0,64%
Verona 51 46 10,9% 0,96%
Vibo Valentia 14 11 27,3% 0,26%
Vicenza 73 71 2,8% 1,37%
Viterbo 53 44 20,5% 0,99%
Totale 5334 4188 27,4% 100,00%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del registro delle imprese a giugno 2000-2006 Densità imprese funebri in Italia per regione
Popolazione Imprese funebri Ii trim. 2006 Imprese funebri ogni 100. 000 abitanti
Abruzzo 1. 299. 272 230 17,70
Basilicata 596. 546 86 14,42
Calabria 2. 099. 268 349 16,62
Campania 5. 788. 986 481 8,31
Emila 4. 151. 369 278 6,70
Friuli 1. 204. 718 74 6,14
Lazio 5. 269. 972 477 9,05
Liguria 1. 592. 309 116 7,29
Lombardia 9. 393. 092 677 7,21
Marche 1. 518. 780 160 10,53
Molise 321953 66 20,50
Piemonte 4. 330. 172 465 10,74
Puglia 4. 068. 167 383 9,41
Sardegna 1. 650. 052 203 12,30
Sicilia 5. 013. 081 550 10,97
Toscana 3. 598. 296 223 6,20
Trentino 884. 586 50 5,65
Umbria 858. 938 67 7,80
Valle D’aosta 122. 868 12 9,77
Veneto 4. 699. 950 387 8,23
Totale Italia 58. 462. 375 5334 9,12
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat al 1 gennaio 2005 e registro imprese al secondo trimestre 2006.
 
   
   
DEFUNTI: SI SPENDE MENO IN FIORI COMPOSIZIONI PIÙ PICCOLE PER LE CREMAZIONI PREZZI DA 1,20 A 3 EURO PER I CRISANTEMI. DA 6 EURO LE PIANTE  
 
 Milano, 6 novembre 2006 - Prezzi stabili ed anche affari stazionari: l’aumento delle cremazioni, fenomeno tipicamente milanese, orienta – rilevano in particolare gli ambulanti – verso l’acquisto delle composizioni più piccole. E sono in linea con lo scorso anno i prezzi di fiori e lumini per la ricorrenza dei defunti. Il prezzo del crisantemo va, in media, da 1,20 a 3 euro mentre per i fiori finti il costo oscilla dai 2 ai 4 euro. Quest’anno è richiesta la piantina di crisantemo il cui prezzo parte da 6 euro. Il prezzo dei lumini varia a seconda delle misure: quelli in cera si trovano in vendita da 0,30 a 1,10 euro. I dati emergono dalla rilevazione dell’Unione del Commercio presso i dettaglianti dell’Associazione milanese dei fioristi e gli operatori ambulanti di Apeca, l’Associazione milanese del commercio su aree pubbliche. E il ricordo dei propri cari scomparsi sta a cuore ai milanesi. Secondo un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese a giugno 2006, le imprese funebri nella provincia di Milano sono cresciute infatti del 11,6% negli ultimi sei anni e del 2,9% dal 2005. Complessivamente sono 251 le imprese funebri attive nella provincia ambrosiana nel 2006, contando il 5% del totale nazionale e il 37% di quello regionale: 45 operano nel commercio di articoli funerari e cimiteriali e 206 nelle pompe funebri e attività connesse. In particolare nel comune di Milano si concentra il 41% del totale provinciale delle imprese funebri (103, di cui 15 nel commercio di articoli funerari e 88 di pompe funebri e attività connesse), in crescita circa del 41% dal 2000 (quando le attività erano 73), e del 7,3% dal 2005 (quando erano attive 96 imprese). Tra gli altri comuni della provincia milanese più dinamici nel settore ci sono Monza, con una concentrazione del 3,6% di imprese funebri sul totale provinciale (9 imprese) e una crescita in sei anni del 12,5%, Sesto San Giovanni, Cesano Maderno e Cinisello Balsamo a pari merito con il 2,4% del totale provinciale di imprese (6 attività), Cologno Monzese con una quota del 2%, Desio, San Giuliano Milanese e Rho con la medesima quota di imprese funebri, pari all’1,6% del totale provinciale. Tra le province italiane Milano è seconda soltanto a Roma per numero di imprese funebri attive, con una quota del 4,7% sul totale nazionale, seguita da Torino con il 4%, Napoli con il 3,7%, Reggio Calabria con il 2,5% e Bari con il 2,3%. Imprese funebri attive a giugno 2006 per valori assoluti e crescita % dal 2000 e dal 2005
Commercio articoli funerari e cimiter. Pompe funebri Ii trim. 2006 Commercio artcoli funerari e cimiter. Ii trim. 2005 Pompe funebri Commercio articoli funerari e cimiter. Pompe funebri Totale 2006 Totale 2005 Totale 2000 Var % 2005/2006 Var % 2000/2006 Quota % su tot. Italia 2006
Ii trim. 2006 Ii trim. 2005 Ii trim. 2000 Ii trim. 2000
Milano (città) 15 88 14 82 13 60 103 96 73 7,3% 41,1% 1,9%
Milano (Prov. ) 45 206 44 200 49 176 251 244 225 2,9% 11,6% 4,7%
Totale Lomb. 166 511 171 492 191 423 677 663 614 2,1% 10,3% 12,7%
Totale Italia 1593 3741 1. 513 3. 597 1. 356 2. 832 5. 334 5. 110 4. 188 4,40% 27,4% 100,0%
Elaborazione Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese a giugno 2000-2005-2006 Comuni con la maggior concentrazione di imprese funebri attive a giugno 2006
Totale Totale Totale Var . % 2005/2006 Var % Quota % su tot. Provincia 2006
Ii trim. 2006 Ii trim. 2005 Ii trim. 2000 2000/2006
Milano 103 96 73 7,3% 41,1% 41,0%
Monza 9 8 8 12,5% 12,5% 3,6%
Sesto San Giovanni 6 6 8 0,0% -25,0% 2,4%
Cesano Maderno 6 3 4 100,0% 50,0% 2,4%
Cinisello Balsamo 6 6 8 0,0% -25,0% 2,4%
Cologno Monzese 5 5 5 0,0% 0,0% 2,0%
Desio 4 4 4 0,0% 0,0% 1,6%
San Giuliano Milanese 4 3 3 33,3% 33,3% 1,6%
Rho 4 4 5 0,0% -20,0% 1,6%
Totale Provincia 251 244 225 2,9% 11,6% 100,0%
Elaborazione Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese a giugno 2000-2005-2006 Imprese funebri attive in Italia per provincia
Totale 2006 Totale 2000 Variaz % 00/06 Valore % su totale Italia 2006
Agrigento 72 50 44,0% 1,35%
Alessandria 62 56 10,7% 1,16%
Ancona 49 46 6,5% 0,92%
Aosta 12 12 0,0% 0,22%
Arezzo 34 14 142,9% 0,64%
Ascoli Piceno 46 36 27,8% 0,86%
Asti 23 23 0,0% 0,43%
Avellino 62 50 24,0% 1,16%
Bari 125 100 25,0% 2,34%
Belluno 26 28 -7,1% 0,49%
Benevento 49 36 36,1% 0,92%
Bergamo 61 49 24,5% 1,14%
Biella 20 15 33,3% 0,37%
Bologna 62 51 21,6% 1,16%
Bolzano - Bozen 26 14 85,7% 0,49%
Brescia 97 85 14,1% 1,82%
Brindisi 44 28 57,1% 0,82%
Cagliari 91 66 37,9% 1,71%
Caltanissetta 45 32 40,6% 0,84%
Campobasso 49 44 11,4% 0,92%
Caserta 61 45 35,6% 1,14%
Catania 70 44 59,1% 1,31%
Catanzaro 56 44 27,3% 1,05%
Chieti 64 50 28,0% 1,20%
Como 33 27 22,2% 0,62%
Cosenza 122 88 38,6% 2,29%
Cremona 27 21 28,6% 0,51%
Crotone 26 11 136,4% 0,49%
Cuneo 61 56 8,9% 1,14%
Enna 26 11 136,4% 0,49%
Ferrara 29 25 16,0% 0,54%
Firenze 45 28 60,7% 0,84%
Foggia 61 51 19,6% 1,14%
Forli´ - Cesena 24 19 26,3% 0,45%
Frosinone 71 54 31,5% 1,33%
Genova 39 27 44,4% 0,73%
Gorizia 5 3 66,7% 0,09%
Grosseto 22 18 22,2% 0,41%
Imperia 27 20 35,0% 0,51%
Isernia 17 6 183,3% 0,32%
L´aquila 49 47 4,3% 0,92%
La Spezia 14 16 -12,5% 0,26%
Latina 65 42 54,8% 1,22%
Lecce 90 54 66,7% 1,69%
Lecco 21 18 16,7% 0,39%
Livorno 22 19 15,8% 0,41%
Lodi 16 19 -15,8% 0,30%
Lucca 25 16 56,3% 0,47%
Macerata 31 26 19,2% 0,58%
Mantova 42 34 23,5% 0,79%
Massa Carrara 18 14 28,6% 0,34%
Matera 23 18 27,8% 0,43%
Messina 91 66 37,9% 1,71%
Milano 251 225 11,6% 4,71%
Modena 43 40 7,5% 0,81%
Napoli 198 142 39,4% 3,71%
Novara 38 33 15,2% 0,71%
Nuoro 39 23 69,6% 0,73%
Oristano 21 19 10,5% 0,39%
Padova 73 54 35,2% 1,37%
Palermo 111 83 33,7% 2,08%
Parma 29 28 3,6% 0,54%
Pavia 46 49 -6,1% 0,86%
Perugia 45 46 -2,2% 0,84%
Pesaro E Urbino 34 26 30,8% 0,64%
Pescara 62 55 12,7% 1,16%
Piacenza 24 25 -4,0% 0,45%
Pisa 24 25 -4,0% 0,45%
Pistoia 7 9 -22,2% 0,13%
Pordenone 17 13 30,8% 0,32%
Potenza 63 40 57,5% 1,18%
Prato 1 2 -50,0% 0,02%
Ragusa 51 32 59,4% 0,96%
Ravenna 33 27 22,2% 0,62%
Reggio Di Calabria 131 96 36,5% 2,46%
Reggio Emilia 25 23 8,7% 0,47%
Rieti 26 23 13,0% 0,49%
Rimini 9 10 -10,0% 0,17%
Roma 262 173 51,4% 4,91%
Rovigo 21 21 0,0% 0,39%
Salerno 111 71 56,3% 2,08%
Sassari 52 34 52,9% 0,97%
Savona 36 32 12,5% 0,67%
Siena 25 17 47,1% 0,47%
Siracusa 45 27 66,7% 0,84%
Sondrio 23 23 0,0% 0,43%
Taranto 63 51 23,5% 1,18%
Teramo 55 36 52,8% 1,03%
Terni 22 12 83,3% 0,41%
Torino 213 186 14,5% 3,99%
Trapani 39 30 30,0% 0,73%
Trento 24 17 41,2% 0,45%
Treviso 67 54 24,1% 1,26%
Trieste 12 6 100,0% 0,22%
Udine 40 42 -4,8% 0,75%
Varese 60 64 -6,3% 1,12%
Venezia 76 53 43,4% 1,42%
Verbano Cusio Ossola 14 12 16,7% 0,26%
Vercelli 34 35 -2,9% 0,64%
Verona 51 46 10,9% 0,96%
Vibo Valentia 14 11 27,3% 0,26%
Vicenza 73 71 2,8% 1,37%
Viterbo 53 44 20,5% 0,99%
Totale 5334 4188 27,4% 100,00%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del registro delle imprese a giugno 2000-2006 .
 
   
   
CONGIUNTURA DELLE PMI INDUSTRIALI, III TRIMESTRE 2006  
 
Roma, 6 novembre 2006 - Le piccole e medie imprese manifatturiere consolidano la ripresa nel terzo trimestre dell’anno: produzione e fatturato registrano, infatti, una crescita rispettivamente del +1,3% e del +1,5% rispetto allo stesso trimestre del 2005. Ma il Paese mostra di avere due velocità: quella più lenta e affaticata del Centro-sud e quella rapida e incisiva del Nord, con l’area occidentale che accelera soprattutto sul mercato interno e cresce di più in termini di produzione e fatturato, e quella orientale che ha ottime performance grazie soprattutto alle vendite all’estero. Allo sviluppo del settore manifatturiero contribuiscono nel trimestre estivo soprattutto le piccole imprese più strutturate, cioè quelle con almeno 10 dipendenti, e le medie imprese (con 50-500 dipendenti), mentre le micro imprese fino a 9 dipendenti mostrano difficoltà. La ripresa economica investe il Settentrione nel suo complesso (area nella quale le medie imprese sono maggiormente diffuse) e i settori della meccanica, delle macchine elettriche ed elettroniche e del trattamento metalli. Bene anche sul fronte delle esportazioni: +2% il risultato del trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. E’ quanto emerge dall’indagine congiunturale del Centro studi di Unioncamere, relativa all’andamento nel Iii trimestre del 2006 e alle previsioni per il Iv trimestre dell’anno delle piccole e medie imprese industriali con 1-500 dipendenti. Nel Iii trimestre 2006 rispetto allo stesso periodo del 2005, la produzione ed il fatturato delle imprese manifatturiere aumentano rispettivamente del +1,3% e +1,5%. Significativa la crescita delle imprese con 50-500 dipendenti (+2,2% la produzione e +2,6% il fatturato) e di quelle con 10-49 dipendenti (+1,5% la produzione e +1,6% il fatturato). In sofferenza, appaiono, invece, le aziende di piccola dimensione (-1,4% la produzione e -1,5% il fatturato). A livello territoriale, netta la spaccatura del Paese: Nord-ovest (+2,0% la produzione e +2,1% il fatturato) e Nord-est (+1,7% e +1,9%) mettono a segno ottimi risultati, mentre Centro (-0,2% e 0,0) e Mezzogiorno (-0,1% e 0,4%) sembrano fare fatica a tenere il passo. A livello settoriale, positivo l’andamento soprattutto delle Industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto (+3,5% e +3,3%), delle Industrie del trattamento metalli e minerali metalliferi (+3,0% e +3,6%) e delle Industrie delle macchine elettriche ed elettroniche (+2,9% +2,4%). Qualche incertezza, invece, per il settore della moda (-1% -0,9%) e, soprattutto, per le altre Industrie manifatturiere (-3,2% la produzione e –2,2% il fatturato). Dato positivo anche gli ordinativi: nel Iii trimestre 2006 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la crescita tendenziale delle imprese manifatturiere si attesta al +1,4%. Più evidente la dinamica delle medio-grandi imprese (+2,6% per le imprese con 50-500 dipendenti e +1,2% per le imprese con 10-49 dipendenti). In contrazione, invece, l’andamento delle imprese fino a 9 dipendenti (-1,4%). Particolarmente positiva la performance delle imprese settentrionali nel complesso, con il Nord-ovest che registra un incremento degli ordinativi del 2,0% e il Nord-est dell’1,9%. Sono ancora la meccanica (+3,5%) e le industrie elettriche ed elettroniche (+3,1%) a tenere alta la media del manifatturiero, sebbene quasi tutti i settori registrino dati positivi, ad eccezione delle Altre industrie manifatturiere (-1,7%), del comparto tessile, abbigliamento, cuoio e calzature (-1,1%) e delle imprese del trattamento minerali non metalliferi (-0,6%). Le differenze territoriali tra Nord e Sud del Paese vengono meno leggendo i dati delle esportazioni: solo il Nord-est eccelle, superando la media del 2% rispetto allo stesso trimestre del 2005 e vedendo crescere le sue vendite all’estero del 2,4%. Il Nord-ovest si allinea quasi alla media (+1,9%), così come il Centro (+1,8%), mentre più arretrato appare il Mezzogiorno (+1,4%). Brillante è soprattutto la performance delle imprese con 10-49 dipendenti (+2,4%), seguite dalle imprese con 50-500 dipendenti (+2,1%). In flessione le vendite all’estero delle imprese minori (-1,1%). Il risultato più consistente viene messo a segno dalle Industrie del trattamento metalli e minerali metalliferi (+4,5%), seguite da quelle della meccanica e dei mezzi di Trasporto (+3,4%). Ma quasi tutti i settori registrano andamenti apprezzabili, ad eccezione del comparto della moda (-0,9%), del settore della carta, stampa ed editoria (-0,8%) e delle Altre industrie manifatturiere (-2,7%). Sostanziale stabilità per il comparto artigiano (+0,1% l’andamento della produzione e +0,2% il fatturato). Di segno positivo anche la dinamica tendenziale delle esportazioni (+1,3%). Improntate all’ottimismo però le previsioni per i prossimi tre mesi: è pari a 23 il saldo tra attese di incremento e di decremento della produzione e a +24 quelle per il fatturato. Decisamente ottimistiche le previsioni per il Iv trimestre dell’anno: è pari a +28 il saldo tra attese di incremento e di decremento della produzione e a +31 quello del fatturato. Maggiore la cautela delle imprese del Sud rispetto a quelle delle altre ripartizioni e lievemente più accentuata nelle imprese di minore dimensione rispetto a quelle più grandi. Le attese di incremento di produzione e fatturato provengono da tutti i settori. .  
   
   
GRUPPO CIR RISULTATI DEI PRIMI NOVE MESI DEL 2006 : 77,5 MILIONI DI UTILE NETTO (+42,2%) FATTURATO +20,8%  
 
Milano, 6 novembre 2006 - Si è riunito il 31 ottobre sotto la presidenza dell’ing. Carlo De Benedetti, il Consiglio di Amministrazione di Cir Spa, per esaminare i risultati del Gruppo al 30 settembre 2006. Nei primi nove mesi dell’anno, il Gruppo Cir ha conseguito un utile netto consolidato di 77,5 milioni di euro, con un incremento del 42,2% rispetto a 54,5 milioni nel corrispondente periodo del 2005. La contribuzione dei gruppi operativi al risultato netto consolidato è stata positiva per 82,7 milioni di euro (+17,3% rispetto a 70,5 milioni nel corrispondente periodo del 2005). Il fatturato consolidato del Gruppo Cir nei primi nove mesi del 2006 è stato di 2. 971,8 milioni di euro, in aumento del 20,8% rispetto a 2. 460 milioni nello stesso periodo del 2005. All’incremento di 511,8 milioni di euro hanno concorso prevalentemente il Gruppo Sorgenia per 475,9 milioni, il Gruppo Espresso per 26,4 milioni e il Gruppo Hss per 26,3 milioni. Nei primi nove mesi del 2005 il margine operativo lordo (Ebitda) consolidato è stato di 334,8 milioni di euro (11,3% dei ricavi), in aumento del 13,9% rispetto a 293,9 milioni (11,9% dei ricavi) del corrispondente periodo del 2005. Il margine operativo (Ebit) consolidato è aumentato del 16,8%, passando da 223,5 milioni di euro nei primi nove mesi del 2005 a 261 milioni nello stesso periodo del 2006. Il capitale investito netto consolidato al 30 settembre 2006 si è attestato a 2. 699,5 milioni di euro, rispetto a 2. 321,6 milioni al 31 dicembre 2005, con un incremento di 377,9 milioni principalmente dovuto ai significativi investimenti effettuati, nel periodo in particolare nei gruppi Sorgenia e Hss. La posizione finanziaria netta consolidata al 30 settembre 2006 presentava un indebitamento di 802,5 milioni di euro (rispetto a 465,2 milioni al 31 dicembre 2005 e 786,4 milioni al 30 giugno 2006), determinato da un’eccedenza finanziaria di 269,2 milioni (rispetto a 359,8 milioni al 31 dicembre 2005), relativa a Cir e società finanziarie interamente controllate e da un indebitamento complessivo di 1. 071,7 milioni per i gruppi operativi (825 milioni al 31 dicembre 2005). L’incremento dell’indebitamento deriva principalmente dagli investimenti nel Gruppo Sorgenia finalizzati alle nuove centrali e dall’acquisizione di Anni Azzurri da parte del Gruppo Hss. Il patrimonio netto consolidato del Gruppo è passato da 1. 185 milioni di euro al 31 dicembre 2005 (1. 187,6 milioni al 30 giugno 2006) a 1. 207,9 milioni al 30 settembre 2006 (+22,9 milioni). Il patrimonio netto di terzi è salito da 671,4 milioni al 31 dicembre 2005 (664,4 milioni al 30 giugno 2006 ) a 689,1 milioni al 30 settembre 2006 (+17,7 milioni). Il patrimonio netto totale si è attestato al 30 settembre 2006 a 1. 897 milioni, contro 1. 856,4 milioni al 31 dicembre 2005 (1. 852 al 30 giugno 2006), con un incremento di 40,6 milioni di euro. Al 30 settembre 2006 il Gruppo Cir impiegava 11. 071 dipendenti, rispetto a 11. 201 al 30 giugno 2006 e a 10. 043 al 31 dicembre 2005. Andamento delle attività industriali del Gruppo al 30 settembre 2006 - Media Nei primi nove mesi del 2006 il Gruppo Espresso ha realizzato un fatturato consolidato di 814,1 milioni di euro, in aumento del 3,3% rispetto a 787,7 milioni al 30 settembre 2005, e ha conseguito un utile netto consolidato di 65,6 milioni, in linea con quello del corrispondente periodo dello scorso esercizio (65,4 milioni). Al 30 settembre 2006 la posizione finanziaria netta del Gruppo presentava un indebitamento di 240,9 milioni di euro, in miglioramento rispetto a 252,6 milioni al 31 dicembre 2005. Nel periodo in esame il quotidiano la Repubblica si è confermato primo giornale di informazione per numero di lettori sul mercato nazionale e il polo radiofonico del Gruppo Espresso ha consolidato il primato di audience. In un mercato non particolarmente brillante, il Gruppo Espresso ha ottenuto un trend di raccolta pubblicitaria migliore dei concorrenti grazie allo sviluppo dell’offerta di un portafoglio multimediale unico in Italia (stampa, radio, Tv, internet). Utilities Nel mese di luglio 2006 il Gruppo Energia ha adottato la nuova denominazione Sorgenia, con l’obiettivo di valorizzare il posizionamento e il ruolo che vuole assumere nel mercato libero italiano dell’energia elettrica e del gas, qualificandosi come operatore sensibile alle tematiche ambientali. Nei primi nove mesi del 2006, il Gruppo Sorgenia ha proseguito nell’avanzamento del piano industriale, che prevede la realizzazione di un programma di centrali “greenfield”, ciascuna da 770 Mw, a ciclo combinato e alimentate a gas naturale. In particolare: è stata avviata la produzione industriale della centrale di Termoli (Molise); sono proseguiti i lavori per la costruzione della centrale di Modugno (Puglia); a settembre si è concluso l’iter autorizzativo per la centrale di Aprilia (Lazio), con il parere favorevole espresso dalla Conferenza dei Servizi e con l’emissione del Decreto autorizzativo finale emanato il 2 ottobre 2006 da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. Questa autorizzazione si aggiunge a quella già ottenuta per la centrale di Bertonico-turano Lodigiano (Lombardia). Nel frattempo, prosegue l’attuazione del piano di repowering di Tirreno Power a Napoli Levante e a Vado Ligure, mentre il 25 ottobre 2006 è stata ufficialmente inaugurata la centrale di Torrevaldaliga totalmente rinnovata. Sorgenia sta infine sviluppando progetti di generazione da fonti rinnovabili, con particolare attenzione alla realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici. Soluxia, società costituita con l’obiettivo di progettare e realizzare impianti fotovoltaici, ha già ottenuto dal Grtn (il gestore della rete elettrica nazionale), l’ammissione alle tariffe incentivate per 15 nuovi impianti fotovoltaici da 1 Mw ciascuno, localizzati in diverse regioni del Sud Italia, per una capacità totale installata di circa 15 Mw. Per quanto riguarda l’energia eolica, Sorgenia ha concluso le istruttorie autorizzative per un totale di 62 Mw. Nei primi nove mesi del 2006 Sorgenia ha conseguito un fatturato consolidato di 1. 327,4 milioni di euro, in aumento del 55,9% rispetto a 851,5 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente, grazie al buon andamento delle vendite di energia elettrica (+65,5%) e di gas naturale (+40,9%). L’utile netto consolidato è stato di 47,9 milioni di euro, in aumento del 90,8% rispetto a 25,1 milioni del corrispondente periodo dello scorso anno. Nello stesso periodo, ha registrato un risultato particolarmente positivo la campagna commerciale rivolta alle “partite Iva”. Sorgenia ha così potuto raggiungere circa 100. 000 clienti nel mercato elettrico. Componentistica Per Autoveicoli Il Gruppo Sogefi, primo produttore italiano di componenti per autoveicoli, ha confermato nei primi nove mesi del 2006 la propria leadership europea nei due settori in cui opera: filtri e componenti per sospensioni. Nel periodo in esame, in presenza di un fatturato consolidato di 765,5 milioni di euro, in leggera flessione (-1,2% rispetto al corrispondente periodo del 2005), ha ulteriormente migliorato la propria redditività in un contesto di mercato non del tutto favorevole, conseguendo un utile netto consolidato di 39,3 milioni di euro, in crescita del 17,7% rispetto a 33,4 milioni nel corrispondente periodo del 2005. Sanita’ Nei primi nove mesi del 2006 Hss–holding Sanità e Servizi ha ulteriormente sviluppato le proprie attività operative, al fine di consolidare una significativa presenza nel settore della sanità. Nel giugno scorso Hss ha acquisito il 100% di Anni Azzurri, società specializzata nella costruzione e gestione di residenze per anziani, presente in cinque regioni con undici strutture residenziali, per un totale di 1. 600 posti letto. Con questa acquisizione, Hss gestisce attualmente circa 3. 400 posti letto. Nei primi nove mesi del 2006, Hss ha realizzato un fatturato consolidato di 64,6 milioni di euro (+68,7% rispetto a 38,3 milioni del corrispondente periodo 2005). L’ebit è risultato positivo per 0,5 milioni di euro, nonostante la penalizzazione derivante dai costi sostenuti per acquisizioni per 1,3 milioni di euro, e si confronta con un valore negativo per 0,4 milioni nei primi nove mesi dello scorso anno. Il risultato netto è stato negativo per 2,3 milioni di euro e si confronta con una perdita netta di 0,5 milioni nel corrispondente periodo del 2005. Andamento del terzo trimestre 2006 - Nel terzo trimestre 2006, il Gruppo Cir ha registrato un fatturato consolidato di 950,4 milioni di euro, in aumento del 25,8% rispetto a 755,6 milioni nel terzo trimestre 2005, mentre la redditività è stata condizionata dal mancato rinnovo dei contributi per l’acquisto della carta (14 milioni di euro) riguardanti il Gruppo Espresso, che nel 2005 erano stati contabilizzati per intero nel terzo trimestre. L’ebitda consolidato di Cir è stato nel terzo trimestre 2006 di 78,6 milioni di euro, contro 76,9 milioni nel corrispondente periodo del 2005. L’ebit consolidato si è attestato a 52,6 milioni di euro, rispetto a 54,2 milioni. L’utile netto consolidato è stato di 14,8 milioni di euro, rispetto a 16,9 milioni del corrispondente periodo del 2005. Tra il 1° gennaio 2006 e la data odierna, Cir ha acquistato n. 6. 877. 358 azioni proprie per un controvalore di 15,6 milioni di euro. Ad oggi pertanto le azioni proprie in portafoglio sono n. 34. 094. 000 pari al 4,37% del capitale. In tema di Corporate Governance, il Consiglio di Amministrazione ha provveduto a rettificare e integrare il proprio Modello di governo societario al fine di applicare le raccomandazioni previste nel Codice di Autodisciplina delle Società quotate, nella versione pubblicata nel marzo 2006 da Borsa Italiana Spa. Il Consiglio di Amministrazione ha anche provveduto alla nomina del Professor Guido Tabellini quale lead independent director. Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, tenuto conto del buon andamento dei settori operativi si può ragionevolmente prevedere per l’intero esercizio 2006 un miglioramento del risultato dell’attività ordinaria rispetto al 2005. .  
   
   
FEDERMACCHINE SULLA LEGGE FINANZIARIA. ALBERTO SACCHI: “L’INCERTEZZA, CHE I CONTINUI AGGIUSTAMENTI ALLA LEGGE FINANZIARIA DESTANO PER IL FUTURO, DISTOGLIE GLI UTILIZZATORI DALLA VOLONTÀ DI INVESTIRE IN BENI STRUMENTALI”  
 
Cinisello, 6 novembre 2006 - L’evoluzione della manovra finanziaria con continui stop and go nella definizione finale dei suoi contenuti desta preoccupazione tra le imprese aderenti a Federmacchine, la federazione cui fanno capo le associazioni dei costruttori italiani di beni strumentali, un settore che conta 3. 000 imprese, 130. 000 addetti, un fatturato di 21,4 miliardi di euro, 15,1 miliardi di export e un saldo della bilancia commerciale pari a 11,5 miliardi. Il presidente di Federmacchine Alberto Sacchi, imprenditore alla guida della Htp Unitex spa, società di Caronno Pertusella (Va), leader nel settore delle macchine tessili, ha dichiarato: “ Le nostre imprese, per la quasi totalità di piccola-media dimensione, hanno bisogno di certezze e punti di riferimento soprattutto in materia fiscale”. “Tra l’altro, in un momento come questo, in cui la congiuntura negativa che ha interessato il nostro paese negli ultimi anni sembra attenuarsi e invertire la rotta, l’incertezza, che i continui aggiustamenti alla legge finanziaria destano per il futuro, distoglie gli utilizzatori dalla volontà di investire in beni strumentali, con il rischio, peraltro non remoto, di frenare questo avvio di ripresa. “In un momento in cui le imprese avrebbero bisogno di detassazioni per tutti quegli interventi finalizzati alla loro crescita, anche in materia di acquisizione di nuove tecnologie si vanno, invece, a imporre nuovi balzelli come lo scorporo del valore del terreno su cui è insediato l’immobile industriale dalla base di calcolo dell’ammortamento”. “La logica avrebbe invece imposto il contrario: proprio per potenziare e avvicinare le nostre imprese ai parametri di Basilea 2, si sarebbe dovuto permettere alle aziende di rivalutare i propri immobili strumentali per adeguarli ai prezzi correnti senza alcuna imposizione fiscale, considerato che i bilanci riportano gli immobili al valore storico”. .  
   
   
COMPAGNIA DELLE OPERE: MARTEDÌ 7 NOVEMBRE, INCONTRO NON PROFIT: SERVIZI FINANZIARI PER IMPRESE SOCIALI  
 
Busto Arsizio (Va), 6 novembre 2006 - La Fis Federazione Imprese Sociali della Compagnia delle Opere organizza un incontro di presentazione dei servizi finanziari per le realtà non profit in attività nell’ampio territorio dell’Altomilanese. L’appuntamento è per martedì 7 novembre alle ore 18 presso la sede della Cdo Alto Milanese in piazza Xxv Aprile, 1 a Busto Arsizio (Va), ingresso gratuito. Interverranno Cino Ripani responsabile dei servizi finanziari della Cdo Nazionale e Maurizio D’angelo responsabile dei servizi finanziari della sede locale della Compagnia delle Opere. Scopo dell’incontro è quello di favorire la conoscenza, da parte dei responsabili delle varie realtà, degli strumenti finanziari che l’Associazione mette a disposizione dei soci, nell’ambito di un servizio erogato “in loco” e che permette di utilizzare il conto corrente bancario, il leasing, ed altri prodotti a condizioni convenzionate e convenienti. La Federazione dell´Impresa Sociale della Compagnia delle Opere è una realtà che comprende attualmente oltre 1. 000 enti e organismi distribuiti sull’intero territorio nazionale; si tratta di associazioni, cooperative, fondazioni ed enti morali che assistono e coinvolgono più di 300. 000 persone con un impegno lavorativo che conta circa 45. 000 persone al servizio delle opere. La Federazione non ha scopo di lucro e intende promuovere lo spirito di mutua collaborazione e assistenza per una migliore valorizzazione delle risorse umane ed economiche nell´ambito di qualsiasi attività esercitata in forma di Impresa Sociale, indipendentemente dalla forma giuridica prescelta dall´ente che opera. La Federazione è una associazione di promozione Sociale iscritta al registro nazionale e opera in molteplici settori di intervento: handicap, educazione e istruzione, lotta alle dipendenze, cultura e sport, inserimento al lavoro, comunicazione, ambiente, famiglia e minori, assistenza e accoglienza, lotta alle dipendenze, lotta alla povertà, aiuto agli stranieri, cooperazione internazionale, disagio giovanile. .  
   
   
BILANCIO 2007: RIGORE DEI CONTI PUBBLICI E OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO PER IL TRENTINO CON I COMUNI UN PATTO ALL’INSEGNA DELLA FIDUCIA VARATA DALLA GIUNTA PROVINCIALE LA MANOVRA ANNUALE E PLURIENNALE  
 
Trento, 6 novembre 2006 - La manovra trentina – illustrata dal presidente Dellai agli organi di informazione subito dopo la sua approvazione - racchiude in sé tutti e tre gli obiettivi della manovra di Bilancio nazionale: rigore, equità, e sviluppo. Per il Trentino però questi obiettivi rappresentano le facce diverse di una stessa medaglia. Se in sede nazionale il rigore è la premessa necessaria agli altri obiettivi, in Trentino l’amministrazione provinciale ritiene che nessuno di questi elementi possa venire prima degli altri. Il rigore nei conti pubblici, infatti, compreso il taglio alle spese discrezionali o le economie richieste ai Comuni (congelando sia le assunzioni sia le politiche tributarie), non può che accompagnarsi ad un’attenzione privilegiata all’equità, al senso di giustizia che è così forte nella società trentina. Il ragionamento però va fatto anche in senso inverso: non si può avere equità, benessere, lavoro, pari opportunità e servizi sociali per tutti, nei maggiori centri come nelle valli più periferiche, senza sviluppo. Quindi lo sviluppo non può venire “dopo”; deve accompagnare in ogni momento le iniziative che si assumono sul fronte dell’equità e del rigore. Dal Bilancio una conferma dell’Autonomia - Anche il Bilancio 2007 è costituito, come i precedenti, di tante voci, di tanti capitoli di spesa; anzi, in virtù degli accordi presi recentemente con il Governo l’Autonomia del Trentino si vedrà attribuire alcune competenze in più, a cui dovrà far fronte con le stesse risorse. Questo è il contributo principale che il Trentino darà al resto del Paese: un contributo in linea con la sua storia autonomistica, che premia il suo saper fare, il suo saper amministrare e che può fungere da buon esempio anche per le altre regioni che si stanno incamminando sulla strada di un maggiore autogoverno (l’unica strada che può dare risposte vere anche al disagio lamentato in alcuni territori vicini al Trentino). Il Bilancio 2006 si conferma anche un Bilancio di sviluppo. Gli obiettivi che si propone di raggiungere (quelli indicati nel Piano di sviluppo provinciale) si traducono in più opportunità per i giovani, le imprese e il mondo produttivo, ma anche le aree decentrate e periferiche del nostro territorio e i soggetti sociali svantaggiati. Obiettivi che chiamano in causa il contributo di tutte le forze vive della società: associazioni, imprese, enti locali, scuole e agenzie educative, realtà culturali, uomini e donne di ogni età e di idee e convinzioni variegate ma accomunati da un unico obiettivo, impegnarsi per il Trentino, far sì che questa terra sia sempre più una terra che infonde fiducia a chi ci vive e la vive. I risultati conseguiti - In relazione agli obiettivi ambiziosi posti dalla manovra per informare le politiche finanziarie ai criteri di rigore, di sviluppo e di equità, la politica di Bilancio, nonostante il quadro di sostanziale stazionarietà della finanza, ha potuto conseguire importanti risultati, che sintetizziamo qui di seguito. Una politica finanziaria “rigorosa” La manovra preserva i punti di forza dell’attuale configurazione del Bilancio, attraverso interventi ed azioni di forte rigore ed incisività: - una crescita delle spesa corrente, con esclusione della sanità e degli interventi assistenziali (ai quali è garantita una crescita rispettivamente del 4 e del 4,7%) limitata allo 0,2%, aliquota di incremento che ricomprende pure gli oneri per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro per il personale del settore pubblico provinciale relativo al biennio 2006-2007; compresi gli oneri socio-sanitari lo sviluppo della spesa corrente è pari all’1,9%, aliquota inferiore al tasso programmato di inflazione; - una struttura equilibrata del Bilancio con un’incidenza della spesa corrente che permane attenuata e inferiore al 63%. Nonostante la stazionarietà della finanza e gli obiettivi di potenziamento delle risorse per le politiche sociali e sanitarie, l’incidenza della spesa corrente presenta una dinamica fortemente contenuta passando dal 62,5% del 2006 al 62,8% del 2007; - la salvaguardia dei consistenti flussi di investimento che caratterizzano attualmente la finanza provinciale; in tale aspetto la spesa di investimento collocata direttamente in bilancio è pari a 1. 486 milioni di euro (nel 2006: 1. 477 milioni di euro) con una crescita dello 0,6%. In aggiunta agli investimenti imputati direttamente in bilancio la manovra mobilita pure consistenti flussi di investimento di origine esterna al bilancio, attivati tramite le società controllate dalla Provincia, in particolare Patrimonio del Trentino S. P. A. , Itea S. P. A. , Tecnofin S. P. A. , Trentino Trasporti S. P. A. , Agenzia per lo sviluppo, società fieristiche, per una consistenza prevista per il 2007 in 243 milioni di euro (dei quali solo il 30% finanziati con risorse del bilancio provinciale). Conseguentemente i flussi di investimento mobilitati dalla Provincia nel 2007 possono essere determinati in un’entità superiore a 1. 650 milioni di euro. Viene in tal modo confermata anche per il 2007 l’elevata dotazione di investimenti pubblici che caratterizza il sistema provinciale, la cui incidenza rispetto al Pil dovrebbe permanere superiore all’11%. L’impegno sugli investimenti può pertanto ritenersi congruo rispetto agli obiettivi di sviluppo e competitività del sistema e, conseguentemente, per sostenere il tasso di crescita dell’economia provinciale a cui sono correlate, come noto, le stesse dotazioni finanziarie del bilancio; - la conferma dell’elevato volume di risparmio pubblico che viene originato dalla manovra di bilancio annuale della Provincia. Nonostante la stazionarietà della finanza una quota significativa delle risorse, pari a circa il 30% delle entrate correnti, per un valore superiore a un miliardo di euro, anche con il nuovo bilancio non viene assorbita dalle spese correnti, ma concorre a titolo di risparmio pubblico al finanziamento della spesa di investimento. Il volume del risparmio pubblico nel 2007 (1. 045,9 milioni di euro) permane sostanzialmente invariato rispetto all’esercizio precedente; - l’attenuata rigidità del Bilancio in assenza inoltre di qualsiasi forma di indebitamento. La manovra di bilancio conferma l’obiettivo del controllo dei contributi pluriennali destinati a gravare in via continuativa sul bilancio anche nei prossimi anni. Tali contributi sono contenuti sul bilancio 2007 in una quota ancora limitata, prossima al 17% della spesa di investimento, preservando pertanto su tale aggregato un’ampia flessibilità di manovra; - la riduzione delle spese discrezionali che presentano una dotazione di 15,9 milioni di euro con una contrazione superiore al 31% rispetto ai corrispondenti oneri del 2004 (23,2 milioni); - il contenimento della spesa pubblica per l’acquisto di beni e servizi che flette da 124,4 milioni del 2006 a 122,3 milioni del 2007 (-1,7%) in conseguenza di una efficace strategia basata sulla programmazione dei fabbisogni, sull’operatività della Centrale Acquisti costituita presso Informatica Trentina che dovrebbe favorire una maggiore competitività dei fornitori, e su idonei sistemi di controllo dei consumi affidati alla responsabilità della dirigenza; - il contenimento e la razionalizzazione delle spese di personale, attraverso il blocco del turn-over, il controllo delle assunzioni a tempo determinato e la riduzione delle strutture organizzative della Provincia; - l’impostazione di un nuovo patto di stabilità con gli enti locali caratterizzato da significativi elementi innovativi, che consentono di armonizzare le politiche finanziarie degli enti con la strategia provinciale. La manovra, dopo aver assicurato un quadro finanziario di interventi stabile e congruo per corrispondere ai fabbisogni degli enti con una crescita dei trasferimenti correnti rapportata al tasso programmato di inflazione, definisce pure regole nuove e più stringenti per il concorso degli enti locali al patto di stabilità provinciale che prevedono limiti all’accrescimento della spesa e alle dotazioni di personale, promuovendo altresì l’utilizzo degli strumenti di sistema (Centrale Acquisti, Cassa del Trentino). Infine gli enti, in coerenza con la politica finanziaria provinciale, sono impegnati a non accrescere la pressione fiscale locale. Vediamo ora nel dettaglio alcuni degli impegni contenuti nella nuova manovra. Per i giovani opportunità di studio, di lavoro, di ricerca - I giovani, innanzitutto, perché devono essere loro i primi protagonisti delle scelte future, fuori da ogni astratta generalizzazione (i giovani sono tutti diversi, anche se sono accomunati da medesimi interessi e bisogni) e da ogni retorica (i giovani riflettono il mondo che li circonda, l’impegno che chiediamo loro è un impegno che riguarda tutta la società). Il nuovo Bilancio prevede importanti investimenti in favore dei giovani: nella scuola e nella formazione professionale; nel campo dell’istruzione universitaria e della ricerca (agli investimenti diretti previsti vanno aggiunti naturalmente le nuove opere di edilizia universitaria a carico della Patrimonio del Trentino spa, che cambieranno in meglio anche il volto di Trento, oltre a migliorare le condizioni dello studio); nei settori della cultura, dello sport, delle nuove tecnologie, dell’edutainment (in attesa di affrontare, nel 2008, un altro straordinario investimento dopo quello del Mart, per la realizzazione del nuovo Museo della scienza); infine nel mondo del lavoro e dell’impresa, dove va incoraggiata la voglia di fare e l’intraprendenza, individuale e di gruppo. Gli investimenti in scuola e formazione sono pari a 612. 464. 000 come spesa corrente e 65. 668. 000 euro in conto capitale, a cui si aggiunge il fondo per la professionalizzazione dei giovani, uno strumento finanziario innovativo a disposizione di giovani provenienti da famiglie disagiate, che prevede un investimento di 17 milioni di euro, di cui 5 del 2007. Stato sociale: i bisogni dei cittadini al centro della Bilancio - La seconda voce è quella del welfare, ovvero dei servizi sociali e socio-sanitari. Nel campo dell’assistenza il Bilancio 2007 aumenta il fondo socio-assistenziale per anziani, disabili e minori e per i servizi a domicilio e le provvidenze agli invalidi, superando i 227 milioni di spesa corrente e toccando i 17 milioni nella spesa in conto capitale. Nel campo della sanità, oltre al congruo impegno provinciale - 886 milioni la spesa corrente, 65 la spesa in conto capitale - abbiamo sempre alla voce spese correnti un ulteriore finanziamento regionale pari a 25 milioni di euro per le non-autosufficienze, e alla voce investimenti ulteriori 85 milioni di euro per Rsa e altre strutture sanitarie finanziati tramite la Cassa del Trentino spa. Fra gli investimenti risultano anche 3,4 milioni di euro nel 2007 (10 milioni nel triennio) per il finanziamento del nuovo ospedale del Trentino (apprestamento delle aree). Ma la spesa sociale è fatta anche di tante altre cose: ad esempio, dagli investimenti in edilizia abitativa, con il finanziamento integrale del piano straordinario per l’edilizia agevolata e il finanziamento di Itea spa per avviare il piano che porterà alla realizzazione di ben 9. 000 nuovi alloggi in Trentino, dando risposta concreta ai bisogni delle famiglie e soprattutto delle fasce deboli del mercato (attenzione anche qui alle cifre: il dato di 62 milioni di euro per il 2007 potrebbe risultare ingannevole se confrontato con quello del 2006; nel 2006 però era stato anticipato un intervento di 21 milioni, che portano il dato “reale” 2007 a 83,3 milioni di euro e quello 2006 a 68,9 milioni). In aggiunta a queste risorse Itea attiverà autonomamente investimenti per 64 milioni di euro. Centro-periferia: un unico cammino - Il terzo campo che la Provincia autonoma di Trento ha particolarmente a cuore è quello dell’ambiente, dello sviluppo territoriale e del riequilibrio fra le valli (voci tra loro intimamente legate, e parti di un’unica visione d’insieme). Il Bilancio innanzitutto mobilita tutti gli strumenti “di sistema” di cui il Trentino si è dotato - la Centrale acquisti, la Cassa del Trentino, la Trentino riscossioni, la Patrimonio del Trentino spa – oltre alle varie componenti economiche e sociali: per i Patti territoriali, in particolare, è previsto un impegno di 40,4 milioni di euro nel 2007. Ed ancora: valorizzare il territorio significa renderlo vivibile, attraente sia per chi lo abita sia per chi viene da fuori a scoprirlo. Ecco dunque nella voce “interventi per l’ambiente e il territorio” una nuova, importante misura, il Fondo per i centri storici per il finanziamento di progetti integrati di recupero dei nuclei di antica origine e per esaltare il paesaggio nel suo complesso, con una spesa finanziata di 15 milioni solo nel 2007. Ed ancora: dare ad ogni comune, e ad ogni frazione, le stesse opportunità, significa portare ovunque le nuove tecnologie, le reti telematiche, internet: complessivamente l’investimento per il 2007 è di 30 milioni (in esso rientra anche il progetto banda larga, che complessivamente costerà circa 110 milioni di euro, distribuiti nei vari anni). Una visione del territorio che ne fa anche una risorsa importante per lo sviluppo, oltre che uno straordinario patrimonio da tutelare, non può prescindere inoltre dalla valorizzazione delle aziende agricole, delle cooperative agricole e dei consorzi, nonché del programma zootecnico e degli altri interventi che consentono di mantenere un territorio fortemente presidiato, da parte di chi meglio di ogni altro è capace di farlo. Infine, l’energia: recentemente si è chiusa la storica partita con il Governo in materia di grandi derivazioni; ma l’impegno dell’amministrazione in questo campo continuerà, anche esplorando nuove strade e nuove fonti. Ecco perché nel Bilancio 2007 ci sono risorse per oltre 19 milioni di euro per la metanizzazione, il teleriscaldamento e il risparmio energetico, che si affiancano naturalmente all’impegno già previsto per la realizzazione del distretto Energia-ambiente. Fare impresa, lavorare con serenità - Impresa e lavoro sono l’ultima voce di questa “introduzione” al Bilancio. In un sistema quale è quello trentino, che alimenta la sua Autonomia con i propri gettiti fiscali, avere un tessuto produttivo in salute è naturalmente di estrema importanza. Per questo si vuole stimolare anche con questo Bilancio la capacità imprenditoriale dei trentini: fra le nuove misure è previsto il varo del Fondo unico per la finanza d’impresa, nel quale confluiscono anche gli interventi previsti precedentemente da altri fondi di settore (Confidi, cooperativa artigiani, Terfidi, acquisto macchine utensili…). Le risorse nel 2007 sono di circa 9. 000. 000 euro. Cresce anche il Fondo unico per le agevolazioni a sostegno delle imprese (44. 770. 000 euro). Ed ancora, fra gli interventi di contesto, 22. 900. 000 euro ad Agenzia per lo sviluppo, il finanziamento di investimenti per oltre15 milioni per le strutture fieristico-congressuali, 51 milioni di euro (dei quali 7 derivanti dal nuovo tributo provinciale sul turismo) per la promozione turistica. Ma il panorama degli interventi non sarebbe completo senza un forte impegno anche nei confronti del lavoro. Anche qui, alla voce spese in conto capitale cresce l’impiego delle risorse passando da 34 milioni di euro circa a 42 milioni di euro, comprendendo gli interventi a favore di Agenzia del lavoro per la nuova legge in materia di apprendistato. Il Trentino inoltre è l’unica realtà assieme all’Alto Adige ad avere pensato anche ad un intervento per i lavoratori atipici. Una apposita legge regionale ha previsto l’erogazione di finanziamenti – tramite le Province - per il sostegno della contribuzione volontaria all’Inps a favore di questi lavoratori. Nel 2007 il Trentino conferma questo impegno e lancia una campagna affinché gli aventi diritto accedano a questa importante opportunità (ricordando che la legge regionale 1/2005 prevede altresì interventi previdenziali nei periodi di assistenza ai figli in regime di lavoro a tempo parziale). Nella parte che segue alcune tabelle di sintesi della Finanza provinciale e approfondimenti sulle politiche per il rigore realizzate dall’amministrazione provinciale. Il Quadro Della Finanza Provinciale - - le disposizioni che maggiormente impattano sulla finanza provinciale sono le seguenti: a) il Patto di stabilità interno, in forza del quale la spesa finale (al netto della sanità e delle funzioni esclusive) dovrà essere contenuta nel 2007 entro quella del 2005 diminuita dell’1,8%; b) le misure tributarie dirette a conseguire gli obiettivi di “risanamento, equità e sviluppo”; c) la partecipazione al riequilibrio della finanza pubblica, in misura proporzionale al peso della finanza della Provincia autonoma di Trento sul complesso della finanza regionale. Le conseguenze per la finanza provinciale sono riconducibili ai seguenti aspetti: 1. Crescita del gettito tributario relativamente ai tributi statali devoluti alla Provincia: circa 75 milioni di euro le maggiori entrate a favore del bilancio provinciale. Ma sono vincolate al concorso della Provincia al risanamento delle finanze pubbliche, ovvero alle nuove competenze che verranno attribuite dallo Stato alle Province autonome di Trento e Bolzano (vedi punto 3. ). L’analisi della manovra della Provincia è riferita pertanto al volume delle finanze per il 2007 di 3. 970 milioni 2. Flessione del gettito dell’Irap a seguito della riduzione del cuneo fiscale: l’impatto a regime (2008) per il bilancio provinciale è stimabile in circa 36 milioni; potrebbe essere parzialmente compensato dalle disposizioni incrementative previste nella manovra Bilancio dello Stato. 3. Concorso al processo di risanamento finanziario del paese: è previsto un concorso del comparto “regioni e province autonome” pari nel 2007 a 1,8 miliardi, da ripartire in proporzione al peso della finanza di ciascuna regione e provincia autonoma. Per la Provincia il concorso è stimato in circa 75 milioni di euro. Le modalità con cui assumere gli oneri per il concorso saranno definite con norma di attuazione da emanare entro il 31 marzo 2007. 4. Patto di stabilità per il triennio 2007-2009: limita la spesa del Bilancio provinciale, finalizzato ad assicurare il rispetto da parte dello Stato degli accordi presi in sede comunitario per il rientro dal deficit.
Descrizione delle entrate 2006 Attuale 2007 Iniziale Var 2007/2006
Entrate prima della manovra Bilancio dello Stato 3. 938,6 3. 970,0 0,8%
Entrate derivanti dalla manovra Bilancio dello Stato - 75,0
Totale 3. 938,6 4. 045,0 2,7%
Struttura Della Finanza Provinciale - (in milioni di euro)
Descrizione delle entrate 2005 2006 2007 Var . %
Finale Attuale Iniziale 2007/2006
Entrate ordinarie 3. 055,4 3. 177,5 3. 268,8 2,9%
Entrate straordinarie e avanzo di amministrazione 859,5 761,1 701,2 -7,9%
Totale 3. 914,9 3. 938,6* 3. 970,0 0,8%
* Al netto della rassegnazione di residui (art. 36, L. P. N. 20/2005) Tributo Sul Turismo E Sgravi Irap - A partire dal 2007 è prevista l’entrata in vigore del tributo sul turismo, istituito con la legge Bilancio 2006. - Allo scopo di non incrementare la pressione fiscale rispetto a quanto già previsto dalla manovra dello Stato, con il Bilancio provinciale 2007 viene previsto, per un periodo di tre anni, un sistema di sgravi Irap per un valore equivalente alle entrate derivanti dal tributo provinciale (7 milioni di euro). - Sono inoltre confermate le agevolazioni Irap in vigore per un totale di 7,4 milioni di euro. Contenere Le Spese: Le Scelte Della Provincia Riguardo Al Personale E Ai Servizi - Il rigore che caratterizza il Bilancio si riflette anche sulle scelte operate dall’amministrazione provinciale, in particolar modo nel campo del personale. Vediamo come. - Rinnovi contrattuali biennio economico 2006-2007. Per il rinnovo dei contratti collettivi del nuovo biennio di tutti i comparti è previsto l’aggiornamento delle risorse in coerenza con l’accordo sul costo del lavoro del luglio 1993, adeguandole per il 2007 al tasso di inflazione programmata (dal 1,7% al 2%). - Politiche di contenimento della quantità di personale in servizio. Le scelte in materia confermano le indicazioni degli anni precedenti con le seguenti specificazioni. 1. Personale assegnato al funzionamento degli uffici e delle gestioni operative della Provincia. Viene riproposto il blocco del turn over per l’anno 2007 con le seguenti eccezioni: a) corpo permanente dei vigili del fuoco e nucleo elicotteri; b) corpo forestale provinciale; c) conservatori tavolari; d) categorie protette; Con queste eccezioni valutate in un massimo di 30 unità (escluse le categorie protette), e considerato il trend di cessazioni prevedibile per il 2007, si dovrebbe verificare una ulteriore riduzione di personale di circa 100 unità a fine 2007, con una minor spesa di circa 2 milioni di euro. Nel 2007 si provvederà anche al consolidamento delle unità di personale oggi assunte a titolo precario, secondo quanto previsto dal disegno di legge 176 prossimamente all’esame del Consiglio. L’operazione che verrà accompagnata con il divieto di creazione di nuovo precariato fino a tutto l’anno 2009, non determina oneri aggiuntivi rispetto alle spese attualmente sostenute. I risultati fino ad oggi conseguiti in materia di contenimento del personale sono così riassumibili:
Dotazione di personale autorizzata nel 2001 4. 040
Dotazione di personale autorizzata nel 2006 (al netto di personale regionale, Apt e cat. Protette) 3. 849
Saldo - 191
Unità equivalenti in servizio a tempo indeterminato nel 2001 3. 929
Unità equivalenti in servizio a tempo indeterminato nel 2006 (al netto di personale regionale, Apt e cat. Protette) 3. 683
Saldo a fine 2006 - 246
2. Personale insegnante e personale di supporto alle attività scolastiche. Anche in questo caso vengono confermate le linee programmatiche degli anni precedenti, orientate al mantenimento delle quantità di personale in servizio a diverso titolo nel mondo della scuola. Quindi anche per il 2007 vengono confermati i posti già previsti e viene fissato il principio dell’invarianza della spesa rispetto all’anno 2006 al netto degli effetti relativi all’applicazione dei contratti collettivi. 3. Accorpati anche alcuni Servizi provinciali A partire dal 2007 saranno disposti alcuni accorpamenti di servizi quale misura di razionalizzazione dell’organizzazione provinciale, con lo scopo di ridurre il numero dei dirigenti e del personale di supporto al funzionamento delle strutture attraverso una maggiore flessibilità nell’utilizzo del personale e sviluppando ulteriormente l’interoperabilità delle mansioni. Vediamo ora i dettagli della decisione, assunta con decreto del presidente del 20. 10. 2006: - il Servizio Rapporti comunitari si fonde con il Servizio Sviluppo delle aree montane e Patti territoriali; - il Servizio Parchi e conservazione della natura si fonde con il Servizio Ripristino e valorizzazione ambientale; - i tre Servizi del Dipartimento Agricoltura sono accorpati con la creazione di due Servizi; - i tre Servizi del Dipartimento Politiche per la salute sono accorpati con la creazione di due Servizi; - il Servizio Edilizia abitativa si fonde con il Servizio per le Politiche sociali; - il Servizio Segreteria della Giunta assorbe anche le competenze del Servizio Elettorale; - il Servizio Scuola materna è soppresso e le sue competenze sono assorbite nei Servizi Istruzione e Innovazione. - infine le competenze del Servizio Comunicazione istituzionali e relazioni esterne sono trasferite all’Ufficio stampa. Sulla base del suddetto decreto, poi, la Giunta provinciale ha deliberato in adempimento della legge 3 del 2006 la nuova organizzazione dipartimentale della Provincia autonoma a partire dal 1° gennaio 2007. I Dipartimenti rimangono quelli odierni e i Servizi sono confermati tranne quelli sopra citati. Riassumendo: Una Manovra Che Fa Crescere Il Trentino - - la Finanziaria del Governo consente al Trentino di contribuire allo sforzo di risanamento del Paese rinsaldando al tempo stesso la nostra Autonomia. Infatti, se i presupposti generali della nuova manovra di Bilancio del Trentino sono ovviamente legati alle previsioni della Bilancio governativo, che com’è noto è un Bilancio improntato al contenimento della spesa e al risanamento dei conti pubblici, il concorso della provincia di Trento al risanamento finanziario del paese - quantificato per la provincia di Trento in circa 75 milioni di euro - si tradurrà in un trasferimento di nuove competenze dallo Stato alla Provincia autonoma. - il Patto di stabilità per il triennio 2007-2009, al fine di assicurare il rispetto da parte dell’Italia degli accordi presi in sede comunitaria per il rientro del deficit, impone anche alle province autonome un tetto per la spesa totale 2007 (ovvero la spesa corrente più spesa in conto capitale) pari alla spesa totale 2005 meno un 1,8 per cento, al netto della spesa sanitaria e delle altre competenze esclusive della Provincia (in primis la scuola). Dal 2008 si potrà passare ad un patto di stabilità basato sul regime dei ‘saldi’ e non più dei tetti di spesa, il che comporterà per noi indubbi benefici. - Il Trentino comunque non avrà grandi difficoltà a recepire le indicazioni del Patto di stabilità del Governo, perché ha alle spalle un percorso “virtuoso” di qualificazione della spesa pubblica, realizzato negli ultimi anni. Sono stati adottati strumenti che ci hanno consentito di realizzare entrate maggiori. E anche le voci come la spesa sanitaria o la spesa per il personale, che altrove destano preoccupazione, qui da noi sono sotto controllo. - Riguardo agli effetti del Bilancio provinciale sulle imprese: l’obiettivo della Provincia autonoma è di evitare che si avvii un processo indiscriminato di prelievi piccoli o grandi. Relativamente al tributo sul turismo l’amministrazione applicherà delle misure compensative per le imprese. Analoghe misure verranno studiate per compensare la perdita di liquidità – sempre da parte delle imprese – a seguito degli effetti previsti dalle misure della Bilancio nazionale relative al Tfr; tali misure riguarderanno delle facilitazioni nell’accesso al credito, in particolare con l’istituzione del Fondo unico per la finanza d’impresa. - Il volume della finanza provinciale per il 2007 è pari a 3. 970 milioni di euro (3. 938,6 nel 2006). Le risorse rispetto al 2006 restano quindi sostanzialmente invariate. L’impegno dell’amministrazione andrà nella direzione di un contenimento ulteriore della spesa corrente, da realizzarsi con vari strumenti, fra cui la razionalizzazione della spesa per l’acquisto di beni e servizi, attraverso un utilizzo maggiore della centrale acquisti (eProcurement, in pratica l’acquisto di beni e servizi on-line, che consente un risparmio medio del 10 per cento almeno), il mantenimento del blocco del turn-over del personale provinciale e il blocco delle assunzioni (oltre che di forme di inasprimento tributario) da parte degli enti locali, il nuovo modello di finanziamento delle opere pubbliche degli enti e soggetti collegati alla finanza provinciale e la conseguente flessione degli oneri per gli interessi passivi (tramite la Cassa del Trentino Spa). Il Protocollo D’intesa Con Il Conferenza Delle Autonomie Locali - Nell’ambito del varo della nuova manovra di Bilancio è stato approvato stamani dalla Provincia autonoma e dal Consiglio delle Autonomie locali il Protocollo d’intesa fra Provincia e Comuni. Si tratta di una delle parti fondamentali della manovra finanziaria, “l’asse che tiene assieme l’intera manovra” ha detto il presidente Lorenzo Dellai. Tre i cardini del Protocollo: patto di stabilità, gestione del personale, prelievo tributario. Riguardo al primo punto, come già detto più volte, la nuova Finanziaria prevede meccanismi per il rispetto del Patto più espliciti rispetto agli anni scorsi. Si è tenuto conto fra l’altro delle dimensioni dei Comuni: sopra i 5. 000 abitanti, fermo restando l’obiettivo generale del rigore e del risparmio, il tetto di spesa sarà di un + 1,8 per cento rispetto al 2006. Per i Comuni sotto i 5. 000 abitanti non sono indicati tetti di spesa: l’obiettivo generale è di contenere il saldo finanziario entro il tasso programmato di inflazione (2%). Riguardo al personale: riconosciuto che la dotazione generale di personale negli enti pubblici è numericamente adeguata, e confermato quindi il blocco delle nuove assunzioni, l’obiettivo qui è la messa in rete delle risorse e l’applicazione del principio della mobilità, esaltando le sinergie e premiando vocazioni e competenze. In merito al prelievo tributario, infine, Provincia e Comuni si impegnano con un patto politico al non-utilizzo di nuovi strumenti impositivi che inaspriscano il carico fiscale delle famiglie e delle imprese; al tempo stesso viene confermata l’intenzione di utilizzare appieno i nuovi strumenti come la Trentino riscossioni e la Centrale acquisti (quest’ultima garantirà un risparmio di un 10% per le spese di acquisto di beni e servizi). .
 
   
   
TERRITORIO, MAXI-PIANO PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELLA LOMBARDIA APERTE LE CONSULTAZIONI CON OLTRE 400 AMMINISTRATORI ED ESPERTI RAFFORZARE LA COMPETITIVITA´, VALORIZZARE TUTTE LE RISORSE  
 
 Milano, 6 novembre 2006 - La Lombardia si dota di un Piano Territoriale Regionale, cioè di uno strumento inedito e moderno di programmazione, per delineare e governare il suo sviluppo nei prossimi decenni. Uno strumento costruito con il concorso di tutti gli enti locali e i soggetti economici e sociali, associazioni di categoria e operatori della Lombardia. Si è iniziato il 31 ottobre, con l´apertura, nell´auditorium Gaber del Palazzo della Regione, del "Forum del Piano Territoriale Regionale della Lombardia", cioè appunto il processo di consultazione e di dialogo con tutti i soggetti interessati, che rimarrà aperto per tutta la durata di costruzione del Piano stesso (2007). Più di 400 amministratori locali ed esponenti del mondo economico, oltre a numerosi rappresentanti delle altre Regioni hanno preso parte ai lavori aperti dalle relazioni degli assessori al Territorio, Davide Boni, e alle Infrastrutture, Raffaele Cattaneo. "Quello che stiamo preparando - ha detto Boni - è un documento strategico che orienterà i prossimi decenni di sviluppo sostenibile del territorio, abbracciando tutte le dimensioni che esso implica: le infrastrutture per la viabilità, le reti, l´ambiente. Valorizzeremo la vocazione di tutti i singoli territori in un quadro organico e dinamico che va anche oltre la dimensione regionale, guardando a tutto il Nord Italia: basti pensare a realtà come il sistema aeroportuale o ai bacini fluviali come quello del Po". Che il metodo del Piano Territoriale Regionale (Ptr) sia fortemente innovativo e moderno, lo ha sottolineato particolarmente l´assessore Cattaneo. "Si passa decisamente dalla vecchia pianificazione, illuministicamente calata dall´alto e statica, alla programmazione strategica, che nasce dalla considerazione della realtà e delle dinamiche che la interessano, e che accompagna e governa i processi". "E i processi moderni - sottolinea Cattaneo - sono a dimensione anche sovra-regionale, o addirittura europea, come i processi che riguardano l´economia o le grandi opere infrastrutturali, a cominciare dai Corridoi e dai Trafori. Insomma la realtà lombarda va pensata come una parte del territorio europeo". Obiettivi E Metodo - Tre sono i grandi obiettivi del Ptr: rafforzare la competitività, riequilibrare le possibilità di sviluppo per tutti i territori, proteggere le risorse (umane, culturali, ambientali e paesaggistiche). Obiettivi attentamente declinati per i singoli tipi di territori della Lombardia: aree montane, aree metropolitane, fasce pedemontane, laghi, pianura agricola, aste fluviali. Tra gli strumenti più importanti, la Vas (Valutazione ambientale strategica) e i Piani Territoriali d´Area. Ma anche gli Accordi di Programma, soprattutto per i grandi interventi infrastrutturali (come si è iniziato a fare per Pedemontana e Tem, la tangenziale est esterna milanese), per i quali occorre una corresponsabilità tra i diversi soggetti, pubblici e privati, coinvolti nelle scelte territoriali di quell´area. Un "Patto" Per Il Territorio - "Il Ptr - spiega Boni - delinea una crescita che sia sostenibile e proponga opportunità agli operatori, offra garanzie di miglioramento della qualità della vita dei cittadini e prospettive sostenibili per le generazioni future, integrando in un sistema sinergico le politiche settoriali. Partecipazione e confronto continuo caratterizzeranno il suo percorso. Così da costruire un vero e proprio Patto per il territorio, a cui si colleghi la responsabilità e il protagonismo da parte dei Comuni (con i Piani di Governo del Territorio - Ptg) e delle Province (con i Piani territoriali di coordinamento - Ptc) e in cui trovi spazio la sinergia tra pubblico e privato". Il Ptr terrà in gran considerazione la grande area metropolitana di Milano. "Il dialogo, anzi una stretta collaborazione, è già iniziato" - spiega Boni - per individuare linee di sviluppo e di programmazione adatte alla realtà di oggi e di domani". Dove andrà ad incidere il Ptr? Boni cita alcuni esempi. Le tangenziali milanesi ("sono ormai in pieno centro, andranno vincolate le aree di espansione"), gli esercizi commerciali ("non potranno non tener conto dell´ambiente e della grande viabilità"), il sistema aeroportuale ("una nuova visione strategica di Malpensa implica adeguati Piani d´Area), il recupero delle aree industriali dismesse ("con l´obiettivo di sostenere la residenzialità, eventualmente con l´edilizia convenzionata ma con l´edilizia popolare, per non creare ghetti"). .  
   
   
NASCE MILANOSANTAMONICA, CASE E SERVIZI D’ECCELLENZA PER LA CITTÀ CHE CRESCE IL 12 NOVEMBRE LA SIMBOLICA “POSA DELLA PRIMA PIETRA” DEL NUOVO QUARTIERE CHE SORGERÀ SULL’AREA DI CASCINA BOFFALORA  
 
Segrate, 7 novembre 2006 - Nasce Milanosantamonica, un nuovo quartiere di pregio con case e servizi per la città che cresce. Domenica 12 novembre la simbolica “posa della prima pietra” da parte del Sindaco Adriano Alessandrini. Per l’evento sono attese autorità in rappresentanza del Comune di Milano, della Provincia e della Regione Lombardia. Sull’area di Cascina Boffalora, 310. 000 mq di superficie, sorgerà una realtà residenziale dotata dei più alti standard qualitativi per un valore di circa 13 milioni di euro e completa di tutti i servizi necessari: asilo, scuole, impianti sportivi, strutture commerciali, ricettive e uffici e una chiesa. Tutto immerso in un ampio contesto di verde attrezzato, con piste ciclopedonali che permetteranno di muoversi in libertà e in sicurezza a piedi e in bici. Un nuovo polo abitativo all’avanguardia per garantire il meglio in termini di vivibilità e di fruibilità di spazi e ambienti, l’eleganza della città e nel contempo il piacere della natura. Il 35% delle abitazioni realizzate, 600 appartamenti, sarà in edilizia convenzionata, a prezzi calmierati cioè per agevolare le categorie più deboli, single e giovani coppie in particolare, nell’acquisto della prima casa. Il disegno urbanistico complessivo prevede anche la riorganizzazione della rete viabilistica di raccordo tra le vie Di Vittorio, Cassanese e Morandi, con la realizzazione di infrastrutture che andranno a migliorare la circolazione e i collegamenti da e per Milano di cui beneficeranno tutti i cittadini. A pochi minuti da Milano, vicinissima alla stazione ferroviaria cittadina sulla linea del Passante che consente di raggiungere Porta Garibaldi, Porta Venezia e Porta Vittoria in meno di dieci minuti, vicinissima all´ingresso della Tangenziale Est, e quindi anche al sistema autostradale, e all’aeroporto di Linate, Milanosantamonica sarà un centro autonomo ma perfettamente integrato nel contesto urbano di Segrate e accoglierà strutture pubbliche e private. “Il futuro parte da Segrate – attacca il Sindaco – questa è la nostra visione della città del ventunesimo secolo. Una grande sfida, riqualificare una porzione di città e farne un nuovo centro pulsante che darà lustro all’intero contesto urbanistico. Qui non nascerà un quartiere-dormitorio o un centro direzionale, ma un nuovo luogo in cui tutti, bambini, famiglie, studenti, anziani, potranno vivere bene, lavorare e divertirsi nel verde, praticando sport e mille attività ricreative o semplicemente camminando e rilassandosi all’aria aperta. Il vivere collettivo avrà coordinate e connotazioni nuove: il progetto di Milanosantamonica nasce con l´obiettivo di creare le condizioni necessarie per rendere più facile e migliorare la quotidianità, coniugando i tempi e i ritmi della vita urbana con la quiete della natura. Il bello e i vantaggi della metropoli e della natura insieme e in equilibrio”. Una consistente porzione della superficie totale è verde, il luogo ideale per crescere i bambini. E proprio i bambini saranno protagonisti il 12 novembre. Nel pomeriggio, alle ore 15. 00, in un clima allietato da caldarroste, palloncini e zucchero filato, verranno premiati i vincitori del concorso “La città che vorrei” lanciato da Milanosantamonica in collaborazione con l’Amministrazione comunale nelle scuole elementari segratesi. “Abbiamo lasciato la parola sulla Segrate di domani e i suoi spazi allo sguardo dei bimbi – spiega Alessandrini-; negli elaborati e nei disegni presentati (440 in tutto) abbiamo ritrovato molte delle caratteristiche che avrà Milanosantamonica e siamo orgogliosi di aver pensato a realizzare una parte di città proprio come i bambini la sognano. Tutta Segrate merita di essere ripensata all’insegna della bellezza, della qualità e dell’eccellenza e ci stiamo provando. Milanosantamonica rappresenta un altro prezioso tassello di questo ambizioso disegno, un risultato che ci è stato possibile raggiungere grazie alla sinergia pubblico-privato che sta alla base di programmi integrati di intervento come questo”. .  
   
   
RIFORMA PROFESSIONI: SENTITA LA VOCE DI TUTTE LE CATEGORIE INTERESSATE  
 
Roma, 6 novembre 2006 - Nell´ultima riunione, tenutasi la settimana scorsa, tra il Ministro Mastella, coadiuvato dal Sottosegretario Scotti, e gli uffici legislativi di altri Ministeri è stato messo a punto lo schema di disegno di legge per la nuova disciplina degli ordini professionali. Si conclude così un ampio e fattivo lavoro interministeriale, che è stato preceduto da oltre quaranta audizioni delle rappresentanze degli ordini professionali, di associazioni, di esperti del settore, di organismi sindacali e della Confindunstria; in questo modo è stato possibile sentire la voce di tutte le categorie interessate e raccogliere i vari orientamenti in materia. Lo afferma una nota del ministero della Giustizia a proposito di alcune notizie stampa sulla riforma delle professioni. Il testo, sul quale concorda anche il Ministro dello sviluppo economico, consta di otto articoli nei quali sono stabiliti i principi di delega al Governo per la disciplina sia degli ordini che delle associazioni professionali di interesse generale nonché delle società tra professionisti. La linea di fondo della riforma si ispira al mantenimento del sistema ordinistico, ma riorganizzato e ammodernato secondo le esigenze della competitività e soprattutto della tutela dell´utenza. Gli ordini e le associazioni, queste ultime da riconoscersi con l´iscrizione in un apposito registro, ricevono ben precisi compiti per garantire la qualità delle prestazioni professionali, la costante idoneità degli iscritti e degli associati, la cura della deontologia professionale, l´aiuto ai giovani per l´accesso all´esercizio della professione. Si tratta, in sostanza, di una rinnovata fisionomia istituzionale degli ordini, la cui struttura e operatività viene riformata nelle cariche direttive e di gestione, negli organismi disciplinari e in quelle funzioni che costituiscono la loro “nuova” ragion d´essere per il proficuo mantenimento del sistema ordinistico e per l´efficienza dei servizi professionali nel quadro dell´Unione Europea. . .  
   
   
EDILIZIA SOSTENIBILE: LE MARCHE CAPOFILA PER UNO SCHEMA DI LEGGE CONDIVISO DA TUTTE LE REGIONI  
 
 Ancona, 6 novembre 2006 - Il gruppo di lavoro interregionale ´Edilizia sostenibile´, che fa capo a Itaca, l´Istituto per l´innovazione e trasparenza degli appalti e la compatibilita` ambientale, coordinato dal 2005 dalla Regione Marche, ha messo a punto lo schema di legge quadro ´Norme per l´edilizia sostenibile´. E` dalle Marche quindi, per forte volonta` dell´assessore regionale all´Edilizia, Gianluca Carrabs, che e` partito l´input, ora accolto da tutte le Regioni, per una rinnovata attenzione alla salute dell´abitare, attraverso un approccio sistemico che mette in relazione l´uso di materiali e sostanze naturali con il contenimento dei consumi energetici e la diminuzione dei carichi inquinanti sull´ambiente. ´Nella consapevolezza dell´indilazionabilita` di politiche e azioni sistematiche e organiche dello Stato e delle Regioni nei confronti della promozione, dell´incentivazione e della regolazione della sostenibilita` in edilizia - ha dichiarato l´assessore Carrabs - abbiamo perseguito l´attenta applicazione della direttiva europea sul rendimento energetico che detta norme importanti sul contenimento dei consumi energetici legati agli usi standard degli edifici e di conseguenza sulle emissioni di gas climalteranti, che prevede esplicitamente la certificazione energetica degli edifici, oggi solo parzialmente attuata´. Aspetto fondamentale della proposta di legge riguarda il sistema di certificazione della sostenibilita` degli edifici e delle modalita` tecniche di conoscenza e di controllo del livello di prestazione da questi raggiunto, definendo i principi generali per le procedure di certificazione. Si parte da un´ipotesi di integrazione volontaria della certificazione obbligatoria per dar vita a una sorta di ´competizione virtuosa´ tra proprietari, costruttori, progettisti. La Regione definira` l´insieme delle procedure e dei relativi controlli per l´accreditamento dei professionisti abilitati alla certificazione e ne curera` il relativo aggiornamento. E` stato necessario elaborare un insieme di strumenti normativi e tecnici che vanno dalla proposta di legge quadro di riferimento, alla definizione del sistema di procedure per la certificazione, sino alla realizzazione di un capitolato e un prezzario tipo per opere sostenibili. La proposta di legge elaborata, si pone come strumento quadro di regolamentazione dei principi fondamentali della sostenibilita` in edilizia, a partire dalla pianificazione urbanistica, mettendo al centro la certificazione della sostenibilita` degli edifici e perseguendo azioni di promozione e propulsione delle azioni per la sostenibilita` delle costruzioni. Gli obiettivi potranno essere raggiunti attraverso una serie di incentivi ed agevolazioni anche economiche come gli sconti sugli oneri di urbanizzazione, l´esclusione dal calcolo dei parametri edilizi di maggiori spessori e volumi. ´La sostenibilita` degli edifici ´ ha sottolineato Carrabs ´ inizia dagli strumenti di governo del territorio che devono contenere, gia` al momento della scelta delle aree, precise e corrette indicazioni ambientali sulle modalita` di costruzione e sul migliore utilizzo delle risorse climatiche, ambientali ed energetiche presenti´. ´La certificazione energetico-ambientale - ha concluso l´assessore - necessita della messa a punto di un sistema di procedure che ne rendano omogenea ed uniforme l´applicazione su tutta la regione e rendano possibili eventuali aggiornamenti. La proposta di legge parte dall´enunciazione dei principi e delle norme quadro per poi aggiornare facilmente l´intero sistema in accordo con le innovazioni continue della disciplina tecnica e delle conseguenti procedure di certificazione, e potra` prevedere anche la ricomprensione della certificazione energetica soprattutto per unificare e semplificare le procedure nei confronti degli utenti degli alloggi, dei professionisti e delle imprese´. .  
   
   
CONVEGNO “OTTIMIZZAZIONE ENERGETICA NELLE RISTRUTTURAZIONI“  
 
 Bolzano, 6 novembre 2006 - Si svolgerà martedì 7 novembre, dalle ore 9,00, presso la sede dell’Eurac Convention Center, in viale Druso,1 a Bolzano il convegno organizzato dalla Ripartizione acqua ed energia, Ufficio risparmio energetico e dall’Ufficio beni architettonici ed artistici sul tema: “Ottimizzazione energetica nelle ristrutturazioni”. Al convegno hanno già assicurato la loro partecipazione oltre 300 esperti del settore. Dopo l’indirizzo di saluto dell’assessore provinciale all’ambiente, Michl Laimer e dell’assessora Sabina Kasslatter Mur, è prevista la premiazione dei vincitori del concorso “Ottimizzazione energetica nelle ristrutturazioni”. Seguirà una relazione Peter Erlacher esperto di fisica edile e di costruzioni in legno il quale tratterà il tema “Ottimizzazione energetica nelle ristrutturazioni: possibilità e soluzioni razionali”. Il programma prevede quindi gli interventi di Peter Häuptl, della Facoltà di Architettura di Dresda, Istituto di climatica edile ed infine Heike Schlauch e Robert Fabach di Bregenz, parleranno di “Interventi sul patrimonio edilizio”. Susanne Waiz, curatrice del premio, svolgerà il ruolo di moderatrice. Nel foyer dell´Eurac saranno esposti i cinque progetti premiati per l´ottimizzazione energetica nelle ristrutturazioni, premio assegnato con il patrocinio della Fondazione dell´ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Bolzano. .  
   
   
PUBBLICATO IL PRIMO RAPPORTO ANNUALE DI BILANCIO DEI PROGETTI DI RISPARMIO ENERGETICO UN’ESPERIENZA DI SUCCESSO ED INNOVATIVA ANCHE NEL CONTESTO EUROPEO  
 
Milano, 6 novembre 2006 - L´autorità per l´energia elettrica e il gas ha pubblicato il primo “rapporto annuale” sul funzionamento in Italia del meccanismo dei certificati bianchi (Titoli di Efficienza Energetica - Tee), prima esperienza a livello internazionale dell’adozione di strumenti di mercato per la promozione dell’efficienza energetica negli usi finali. Il documento, disponibile sul sito www. Autorita. Energia. It, oltre a sintetizzare la struttura del sistema avviato con i decreti ministeriali del 20 luglio 2004 e l’attività di regolazione tecnico-economica svolta dall’Autorità, analizza i risultati conseguiti nei primi diciassette mesi di funzionamento. Grazie alle iniziative intraprese tra il 2001 e il maggio di quest’anno dai distributori di energia elettrica e gas naturale, e da circa il 10% delle quasi 600 società di servizi energetici (Esco) accreditatesi finora presso l’Autorità, gli obiettivi nazionali di risparmio fissati per il primo anno sono stati ampiamente superati. Sono circa 286. 000 le tonnellate equivalenti di petrolio (tep) finora risparmiate, equivalenti al consumo domestico annuo di una città di circa 380. 000 abitanti o alla produzione elettrica annua di una centrale di 160 Mw di potenza; le emissioni evitate grazie a questi risparmi ammontano ad oltre 750. 000 tonnellate di anidride carbonica. Gli oltre mille interventi valutati dall’Autorità coprono diversi ambiti di applicazione delle tecnologie efficienti; tra quelli che hanno prodotto la maggior parte dei risparmi spiccano: · l’incremento d’efficienza dei sistemi di illuminazione sia pubblica che privata, · l’estensione di reti di teleriscaldamento, · l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda. I dati dimostrano, inoltre, l’apprezzamento degli operatori di questo nuovo mercato per lo sforzo compiuto nella direzione della semplificazione delle procedure amministrative, considerato che il 90% dei Titoli di Efficienza Energetica (Tee) è stato certificato tramite le procedure di valutazione dei risparmi basate su schede tecniche sviluppate dall’Autorità. Caratteristica essenziale e peculiare del meccanismo è la possibilità di scambiare i certificati bianchi ottenuti: l’entrata in funzione a marzo di quest’anno del registro e del mercato dei Titoli di Efficienza Energetica (Tee), organizzati dal Gme (Gestore del Mercato Elettrico), ha contribuito a garantire l’efficienza economica del sistema. Le riduzioni dei consumi energetici ottenute grazie agli interventi di risparmio hanno garantito agli utenti finali un beneficio economico tra 6 e 10 volte superiore al prezzo medio dei certificati bianchi scambiati sul mercato e al valore del contributo di 100 euro erogato dall’Autorità per ogni tep risparmiata. Non solo al beneficio economico diretto dei consumi evitati è legata l’importanza per il nostro Paese del sistema dei certificati bianchi, per il quale nel documento sono formulate proposte di ulteriore sviluppo e miglioramento; rilevante è infatti il contributo che questo meccanismo ha iniziato a dare anche per la crescita di sensibilità degli utenti alle tematiche del risparmio energetico, la nascita di nuove imprese, l’innovazione tecnologica e dunque nel complesso per il rispetto dei vincoli ambientali e per la competitività della nostra economia. .  
   
   
E’ OPERATIVO IL GRUPPO IRIDE ROBERTO BAZZANO PRESIDENTE ESECUTIVO ROBERTO GARBATI AMMINISTRATORE DELEGATO  
 
 Torino, 6 novembre 2006 – E’ stato iscritto in data 31 ottobre presso il Registro delle Imprese l’Atto di Fusione per incorporazione di Amga S. P. A. In Aem Torino S. P. A. , stipulato il 25 ottobre 2006. Pertanto, come previsto dallo stesso Atto, ai sensi dell’art. 2504 bis del Codice Civile, da oggi la fusione diviene efficace a fini civilistici; a livello contabile e fiscale gli effetti hanno decorrenza dal 1° gennaio 2006. Come ormai noto la nuova realtà societaria frutto della suddetta operazione assume la denominazione di Iride S. P. A. A partire dal 1 novembre 2006, le azioni ordinarie Amga S. P. A. Sono revocate dalla quotazione mentre i titoli Aem Torino vengono trattati in Borsa con la nuova denominazione Iride. Sempre con effetto dalla data 31 ottobre, sono stati cooptati nel Consiglio di Amministrazione di Iride S. P. A. (già Aem Torino S. P. A. ) fino alla prossima Assemblea l’ing. Roberto Bazzano (già Amministratore Delegato Amga), che è stato altresì nominato Presidente con deleghe esecutive, l’ing. Roberto Garbati (già Direttore Generale Aem Torino), al quale è stata attribuita la carica di Amministratore delegato, ed il sig. Mario Margini in luogo dei Consiglieri di Amministrazione dimissionari prof. Franco Reviglio, prof. Giovanni Del Tin e prof. Angelo Tartaglia. Tutti gli altri componenti del Consiglio di Amministrazione hanno inoltre rassegnato le proprie dimissioni con effetto dalla data della nomina da parte dell’Assemblea del nuovo Consiglio. A tali fine, il Presidente ing. Bazzano ha ricevuto il mandato per convocare l’Assemblea ordinaria che provvederà alla nomina del nuovo consiglio di Amministrazione, costituito, come previsto dalle regole di governance, da dodici consiglieri di cui cinque espressione del Comune di Genova, cinque espressione del Comune di Torino e due designati dall’azionariato di minoranza. In giornata si sono riuniti, inoltre, per la prima volta i Consigli di Amministrazione delle quattro società caposettore: a Genova Iride Acqua Gas S. P. A. , presieduta dalla sig. Ra Anna Ferrero, e Iride Mercato S. P. A. , presieduta dal prof. Giuseppe Gatti, delle quali sarà nominato Amministratore Delegato l’Ing. Roberto Bazzano; a Torino Iride Energia S. P. A. Presieduta dall’avv. Giuliano Gallanti, e Iride Servizi S. P. A. , presieduta dall’ing. Italo Giorgio Alfieri, delle quali assumerà la carica di Amministratore Delegato l’ing. Roberto Garbati.
Iride S. P. A. 10122 Torino - Via Bertola, 48 Investor Relations Tel. 011 4098111 – Fax 011 0703598 Francesco Sava - 011 5549590 / 010 5586589 www. Gruppo-iride. It Media Relations Registro Imprese di Torino Fabrizio Gaudio - 011 4098146 - 348 5549716 - fabrizio. Gaudio@gruppo-iride. It Codice Fiscale e Partita Iva n. 07129470014 Barabino & Partners 010 2725048 – Roberto Stasio 335 5332483 - Stefano Amoroso 340 2838136
Concambio delle azioni ordinarie Amga S. P. A. In azioni ordinarie Aem Torino S. P. A. (ora Iride S. P. A. ) Per effetto della fusione, agli azionisti Amga S. P. A. Saranno assegnate azioni sulla base del seguente rapporto di concambio: n. 0,85 azioni ordinarie di Iride S. P. A (già Aem Torino S. P. A), godimento regolare 1 gennaio 2006 (Codice Isin It0003027817) del valore nominale di € 1 ciascuna per ogni azione ordinaria di Amga, godimento regolare 1 gennaio 2006 (Codice Isin It0001077111) del valore nominale di € 0,52 ciascuna. Il codice di Borsa delle azioni ordinarie Iride sarà Ird. Le operazioni di concambio saranno effettuate esclusivamente tramite gli intermediari aderenti alla Monte Titoli S. P. A. , senza alcuna spesa a carico dell’Azionista. Per agevolare le operazioni di concambio, è stato messo a disposizione degli azionisti di Amga, per il tramite dei rispettivi intermediari autorizzati, un servizio affidato a Banca d’Intermediazione Mobiliare Imi S. P. A. E attivo dal 6 novembre 2006 al 6 dicembre 2006, per il trattamento delle eventuali frazioni di azioni Iride S. P. A. Spettanti al prezzo ufficiale rilevato in data 30/10/2006 e senza aggravio di spese, bolli o commissioni, onde consentire l’arrotondamento all’unità immediatamente inferiore o superiore, se possibile, del numero di azioni di nuova emissione. A seguito dell’operazione di fusione in oggetto, il capitale sociale deliberato di Iride S. P. A. Ammonta ad Euro 832. 200. 639,00, di cui sottoscritti e versati Euro 822. 942. 548,00. Il capitale sociale sottoscritto e versato sarà suddiviso in n. 728. 442. 548 azioni ordinarie quotate da nominali Euro 1,00 cadauna e in n. 94. 500. 000 azioni di risparmio non quotate da nominali Euro 1,00 assegnate a Finanziaria Città di Torino S. R. L. .
 
   
   
MANCATA LETTURA CONTATORI: AVVIO DI ISTRUTTORIA FORMALE PER EVENTUALI SANZIONI AMMINISTRATIVE NEI CONFRONTI DI ENEL DISTRIBUZIONE  
 
Milano, 6 novembre 2006 - L’autorità per l’energia elettrica e il gas ha deliberato l’avvio di un’istruttoria formale per l’eventuale irrogazione di sanzioni amministrative pecuniarie nei confronti della società Enel Distribuzione Spa per mancata lettura dei contatori. Il provvedimento, disponibile sul sito internet dell’Autorità (www. Autorita. Energia. It), si è reso necessario per l’inosservanza della previsione di cui al comma 3. 1 della precedente delibera n. 200/99, la quale definisce le condizioni di fornitura minime inderogabili che gli esercenti l’attività di distribuzione dell’energia elettrica sono tenuti a garantire ai clienti del mercato vincolato. In particolare l’articolo 3, comma 1, della citata delibera prevede che tali esercenti “sono tenuti ad effettuare almeno una volta l’anno il tentativo di lettura del gruppo di misura installato presso i clienti con potenza contrattualmente impegnata fino a 30 kW”. Nel corso delle attività conoscitive condotte dagli Uffici dell’Autorità, a seguito dei numerosi reclami di clienti finali e delle segnalazioni di alcune Associazioni di consumatori e utenti, è emerso che la società Enel Distribuzione Spa, la quale esercita l’attività di distribuzione in un ambito territoriale comprendente l’intero territorio nazionale, non ha effettuato, in ciascun anno dal 2003 al 2005, presso tutti i clienti allacciati alla propria rete con potenza impegnata fino a 30 kW, il tentativo di lettura previsto. Il provvedimento finale sarà adottato entro 60 giorni dal termine dell’istruttoria e i soggetti interessati possono produrre le loro eventuali osservazioni e giustificazioni facendone richiesta all’Autorità entro 30 giorni dalla data di notifica della relativa delibera. .  
   
   
BOLLETTE: GLI ITALIANI PAGANO LA LUCE ANCHE SE NON LA USANO!! IN UN ANNO L’ENERGIA ELETTRICA E´ AUMENTATA DEL 15,6% CON UN AGGRAVIO A FAMIGLIA DI 60,5 EURO MA SI PAGA ANCHE SE SI RESTA A LUCE SPENTA  
 
Roma, 6 novembre 2006 - Un utente residente a Roma, d’accordo con il Codacons, ha deciso di mettere in atto una protesta contro gli aumenti delle tariffe elettriche. Per 2 mesi (settembre e ottobre) M. R. B. (queste le iniziali della donna), non ha utilizzato energia elettrica in una abitazione di sua proprietà. Ecco nel dettaglio la bolletta che M. R. B. Ha ora ricevuto dall´Acea Electrabel a seguito della singolare protesta attuata contro il rincaro delle tariffe luce:
periodo: quinto bimestre 2006
scadenza 9. 11. 06
Totale consumi:…………………………. ……0,00 kwh
numero giorni:…………………………. ………61
quote fisse:
comp. Tariffaria costi di misura:……………. …€ 2,07
comp. Tariffaria costi di misura:……………. …€ 2,07
componente tariffaria kW/anno:……………. …€ 5,31
componente tariffaria kW/anno:……………. …€ 5,31
Cov1…………………………………………………………. …€ 0,24
componenti tariffarie A,uc cliente/anno…. …€ 4. 26
Cov 1…………………………………………………………. …€ 0,24
componenti tariffarie A,uc cliente/anno…. …€ 4,26
totale………………………………. …………… € 23,76
Iva agevolata 10%……………………. ……€ 2,38
Totale Bolletta…………………. ……. ……€ 26,14
Una bolletta di 26 euro per non aver mai utilizzato la luce per ben due mesi!!! Dopo questo esperimento l´utente – assistita dal Codacons - chiederà il risarcimento per questa spesa assurda e incomprensibile, visto che non è stata fatto alcun utilizzo della corrente elettrica. Se si considera che almeno un milione di locali in Italia (es. Case di campagna, box, depositi, ecc. ) sono serviti da energia elettrica anche quando per diversi mesi non vengono utilizzati da nessuno (e di conseguenza non vi è alcun consumo di energia elettrica), gli italiani pagano circa 26 milioni di euro l’anno per consumi mai effettuati! Il Codacons – ricordando che nel 2006 la bolletta elettrica è aumentata del 15,6%, con una maggiore spesa per famiglia pari a 60,5 euro - chiede al Governo di intervenire per aumentare la concorrenza nel settore ed alleggerire la bolletta elettrica degli italiani. .
 
   
   
“GM HYDROGEN PATHWAYS” IN ISLANDA: L’IDROGENO COME SINTESI DI DUE ELEMENTI NATURALI, L’ACQUA E L’ENERGIA DELLA TERRA.  
 
Reykjavik, 6 novembre 2006 - Parte dall’Islanda il programma mondiale General Motors “Hydrogen Pathways”, che individua per ognuna delle possibili tecnologie di produzione dell’idrogeno una regione simbolo del pianeta. Produrre idrogeno dall’acqua sfruttando l’energia rinnovabile di origine geotermica, cioè resa disponibile dal calore terrestre che affiora a profondità tecnicamente raggiungibili e vantaggiosamente sfruttabili dal punto di vista economico, è possibile in molti punti del globo terrestre. In Islanda, questa possibilità tecnico-economica è talmente abbondante e già oggi potenzialmente vantaggiosa da rendere evidente come l’idrogeno “di origine geotermica” possa rappresentare un’opzione di grande interesse anche per molte altre aree, prive di risorse energetiche fossili tradizionali ma che hanno a disposizione risorse naturali in forma di calore affiorante o sotterraneo. In Islanda il calore terrestre è raggiungibile e sfruttabile in molti siti già alla profondità di poche decine di metri, dove è direttamente disponibile una fonte tanto calda da permettere la produzione di energia elettrica in abbondanza ed a costi molto competitivi, visto che dopo l’investimento per la costruzione della centrale elettrica vanno affrontati soltanto i costi di manutenzione e funzionamento, mentre sono pari a zero quelli di qualsiasi forma di combustibile. Da una disponibilità così ampia di elettricità nasce l’interesse per ogni suo possibile utilizzo economicamente valorizzabile. Quindi la produzione di idrogeno attraverso il processo di elettrolisi (che scinde l’acqua in idrogeno puro ed ossigeno, grazie al passaggio di corrente elettrica) è visto come uno sbocco naturale dell’attività energetica. Si Puo’ Avere Idrogeno In Abbondanza In Molte Aree Del Pianeta - La tecnologia punta oggi a realizzare la stessa soluzione applicata in Islanda anche dove il calore va “pescato” molto più in profondità, con pozzi profondi anche centinaia di metri realizzabili proprio grazie alle tecniche di perforazione sviluppate dall’industria petrolifera. La soluzione: energia geotermica -> elettricità -> idrogeno diventa così interessante e possibile in moltissime altre parti del pianeta, aprendo nuovi orizzonti e sempre maggiori possibilità alla diffusione della produzione localizzata di idrogeno. Questo rende estremamente probabile lo scenario di una abbondante e distribuita disponibilità del nuovo combustibile, prodotto da una fonte rinnovabile e non esauribile. Quindi disegna il potenziale interesse economico, ma anche politico-strategico, di molte aree nei confronti delle future auto Gm alimentate a idrogeno e mosse dalla tecnologia delle celle a combustibile. E In Italia? A Larderello (Pisa) Energia Geotermica Da Oltre Un Secolo Il 4 luglio 1904 Piero Ginori Conti accese in Toscana le prime cinque lampadine grazie ad una dinamo collegata ad una macchina a vapore mossa dall’energia geotermica. Nacque così in Italia - a Larderello (Pisa) - il primo impianto geotermoelettrico del mondo. Ginori Conti era genero di Francesco Giacomo De Larderel, imprenditore che per primo decise di sfruttare la geotermia a livello industriale e impiantò uno stabilimento divenuto un vero modello di vita sociale nella prima metà dell’Ottocento. Oggi l’impianto Enel di Larderello si estende su un’area di 400 km2 e produce oltre cinque miliardi di chilowattora l’anno, pari a più del 25% delle necessità energetiche della Toscana. La tecnologia italiana di perforazione, sfruttamento e reiniezione del vapore in profondità è, insieme a quella islandese, tra le più avanzate del mondo. .  
   
   
L’AUTORITÀ PER L’ENERGIA TAILANDESE COMMISSIONA A SIEMENS UNA CENTRALE A CICLO COMBINATO CHE AVRÀ UNA CAPACITÀ DI 700 MEGAWATT (MW) SARÀ COMPLETATO ENTRO MARZO 2009.  
 
 Milano, 6 novembre 2006 - Siemens a capo di un consorzio insieme alla giapponese Marubeni Corp. Si è aggiudicata un contratto in Tailandia per la costruzione di un impianto a ciclo combinato della capacità di 700 megawatt (Mw). La nuova centrale, Bang Pakong Ccpp 5, sarà incorporata nella centrale Bang Pakong dell’Egat, a 60 chilometri a sud est di Bangkog nella provincia di Chachoengsao. In qualità di general contractor, Siemens fornirà due turbine a gas ad alta efficienza, una turbina a vapore insieme ai sistemi elettrici e di strumentazione e controllo. Marubeni fornirà due generatori di vapore a recupero, il balance of plant, le opere civili e i servizi di installazione. Il combustibile primario della nuova unità sarà il gas naturale, con l’olio combustibile come combustibile secondario. Al momento la capacità installata in Tailandia è di circa 31. 000 Mw mentre la domanda di energia sta crescendo del 7% ogni anno poichè le principali industrie nei campi della metallurgia, del tessile, della carta e della gomma hanno bisogno di sempre maggiore energia per i propri stabilimenti di produzione. Per questo il Governo tailandese sta pianificando di aumentare la capacità installata a circa 44. 000 Mw entro il 2015. Siemens Pg è presente nel mercato tailandese da trent’anni. Nel 2005 Siemens in consorzio con Marubeni si è aggiudicata l’ordine per la costruzione chiavi in mano della centrale di Songkhla. “Songkhla e il nuovo impianto di Bang Pakong contribuiranno alla soddisfazione del fabbisogno energetico crescente del paese in modo ecocompatibile” ha detto Lothar Herrmann, Presidente e Ceo di Siemens Ltd. In Tailandia. .  
   
   
IL MINISTRO DE CASTRO OGGI A FORLÌ INAUGURA IL PIÙ GRANDE IMPIANTO FOTOVOLTAICO DELL’EMILIA ROMAGNA  
 
Forlì 6 novembre 2006 – Oggi alle ore 11. 00 a Forlì il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, on. Paolo De Castro, parteciperà all’inaugurazione del più grande impianto fotovoltaico dell´Emilia-romagna. Il generatore, con i suoi 120 metri di lunghezza, produrrà ogni anno 250. 000 kWh riducendo di 100 tonnellate le emissioni di anidride carbonica in atmosfera. La struttura è stata realizzata dalla Cia (Commercianti Indipendenti Associati), cooperativa del sistema nazionale Conad, sulla copertura di un proprio magazzino in via dei Mercanti. All’inaugurazione, assieme al Ministro de Castro, interverranno il sindaco di Forlì Nadia Masini, l´assessore regionale all´Ambiente Lino Zanichelli e l’amministratore delegato di Cia Vitaliano Brasini. “Nell’ottica di contribuire al raggiungimento degli obiettivi del protocollo di Kyoto per la riduzione delle emissioni di gas clima alteranti, responsabili del cosiddetto ‘effetto serra’ – spiega il Ministro De Castro – è indispensabile continuare a promuovere il sempre maggior utilizzo di fonti energetiche rinnovabili in maniera efficiente e secondo logiche di filiera capaci di attivare sviluppo territoriale, puntando su tecnologie avanzate a basso impatto ambientale”. “A questo scopo – assicura De Castro - è massimo l’impegno per incentivare in via prioritaria le sole fonti completamente rinnovabili (biomasse agricole da filiere dedicate, solare-fotovoltaico, eolico) orientando a differenti meccanismi di incentivazione le forme di efficienza energetica (co-generazione, energia elettrica da rifiuti, ecc)”. .  
   
   
SIEMENS ED ECOTÈCNIA REALIZZANO UN COMPLESSO EOLICO IN SICILIA TRA I PIÙ GRANDI D’ITALIA AVRÀ UNA POTENZA TOTALE DI 70,5 MEGAWATT (MW).  
 
Milano, 6 novembre 2006 - La divisione Power Transmission and Distribution di Siemens Italia in Associazione Temporanea di Imprese con Ecotècnia, impresa che costruisce aerogeneratori, realizzerà chiavi in mano per Veronagest un complesso eolico tra i più grandi d’Italia. Il parco eolico avrà una potenza totale di 70,5 megawatt (Mw) ed un valore complessivo di circa 80 milioni di euro. L’inizio dei lavori è previsto per il prossimo anno. Ecotecnia, la capogruppo, fornirà 47 aerogeneratori modello Ecotècnia 80 e realizzerà le opere civili relative alle strade ed alle fondazioni. Siemens invece realizzerà l’infrastruttura elettrica - cavidotti, sottostazione e telecontrollo dell’impianto - e le opere civili ad esse connesse. Il valore del progetto che include il contratto di operation e maintenance è di circa 10 milioni di euro. Il complesso, denominato Parco Eolico Ennese, è formato da due parchi eolici situati nei Comuni di Ramacca, Raddusa e Castel di Judica. La sottostazione a due montanti a 170 kV sarà situata nel Comune di Assoro, in provincia di Enna. Il sistema di media tensione è a 20 kV per uno sviluppo complessivo di circa 80 km ed è realizzato in modo tale da rendere minime le perdite di energia in caso di gusto. Ecotècnia, che celebra quest’anno il suo 25 anniversario, è membro dal 1999 della Mondragón Corporación Cooperativa (Mcc). Inoltre, la Compagnia fa parte di Clade, il primo gruppo cooperativo catalano, creato alla fine del 2004. Attualmente Ecotècnia è tra i primi dieci costruttori di aerogeneratori a livello mondiale. .  
   
   
DALLA REGIONE LAZIO UN MILIONE E 700MILA EURO PER IL FOTOVOLTAICO NELLE SCUOLE DELLA TUSCIA  
 
Roma, 6 novembre 2006 - “Un finanziamento cospicuo – commenta l’assessore provinciale all’Ambiente di Viterbo, Tolmino Piazzai – che ci consentirà di effettuare numerosi interventi per aprire le porte alle fonti energetiche rinnovabili nella Tuscia”. Quindici gli interventi che prenderanno il via entro fine anno: liceo scientifico di Acquapendente; Itc di Montefiascone; Itas di Civita Castellana e quello di Bagnoregio; Itc Orte, Tarquinia e Vetralla; scuola materna di Soriano nel Cimino e Capranica; scuola media “A. Deci” di Vasanello, “P. Borsellino” di Vignanello e “Stradella” di Nepi; scuola elementare “Dante Alighieri” di Montalto di Castro e “I. Ridolfi” di Tuscania; scuola media comunale di Caprarola. Oltre all’impianto dei pannelli fotovoltaici, per l’Itas di Bagnoregio è previsto anche un progetto specifico per l’installazione di una centrale termica a biomasse, che andrà a riscaldare la serra dell’istituto. “Le fonti di energia rinnovabile – spiega Piazzai - sono una risorsa pulita, che va incentivata perché, oltre a comportare un abbattimento delle bollette elettriche, rispetta la natura. Quello del fotovoltaico è quindi un investimento per il futuro, non solo in termini economici ma anche di sostenibilità dello sviluppo e di abbattimento dell’impatto ambientale delle attuali fonti energetiche”. “L’intento del progetto – conclude l’assessore – è quello che far conoscere e quindi apprezzare uno strumento, come quello dei pannelli fotovoltaici, destinato a rivoluzionare il settore energetico. E farlo iniziando dalle scuole, significa gettare nelle nuove generazioni il seme del rispetto e della tutela dell’ambiente”. .  
   
   
ENERGIA A BASSO COSTO IN SARDEGNA  
 
Cagliari, 6 novemrbe 2996 - Energia a basso costo per l´industria sarda potrebbe essere presto resa disponibile, in virtù di accordi bilaterali che sono dal 31 ottobre sono qualcosa più di un´ipotesi di lavoro in attesa della soluzione strutturale dei problemi degli alti costi dell´energia in Sardegna. Nel corso dell´incontro con il ministro Bersani, prima il rappresentante di un´importante impresa energivora sarda, poi lo stesso presidente della Regione, hanno rivelato che alcuni grandi produttori di energia avrebbero fatto offerte all´industria che in un caso si aggirano intorno a 40 euro a megavattora, la metà del prezzo medio attuale di borsa. E´ una novità importante, ha detto il Presidente Soru. Che al termine della riunione, manifestando "un certo ottimismo´´, ha anche detto di apprezzare negli impegni di Bersani la conferma delle risorse dei contratti di programma, approvati dal Cipe ma successivamente revocati con 580 milioni in meno dell´ultima finanziaria del governo Berlusconi. "I contratti vengono rispolverati, reistruiti, rimessi a nuovo a favore delle imprese che si insediano a Ottana e Portovesme´´, ha detto Carlo Sappino, capo del dipartimento politiche di coesione che dal ministero dell´Economia è stato trasferito al ministero dello Sviluppo economico. Dal ministro Bersani, è venuta infine una affermazione importante a proposito del gasdotto Algeria-sardegna-toscana: "Quel gasdotto è una priorità strutturale per l´Italia, da lì passa un pezzo del sistema delle relazioni con il Nordafrica, e con gli importanti giacimenti di gas del Sahara´´. Il ministro ha confermato l´imminente visita in Algeria del presidente del consiglio, Prodi, per la firma degli accordi che potrebbero prevedere da subito il raddoppio del gasdotto per la Sardegna. Agli incontri dovrebbe partecipare anche il Presidente della Regione, Renato Soru. .  
   
   
ENI ACCORDO CON LA INDIAN OIL COMPANY LIMITED  
 
San Donato Milanese, 6 novembre 2006 - Eni e Çalik firmano accordo con la Indian Oil Company Limited per una sua possibile partecipazione al progetto Samsun-ceyhan. Il progetto Samsun-ceyhan è la soluzione più efficace e conveniente per l’evacuazione dell’olio caspico verso il Mar Mediterraneo, sia dal punto di vista commerciale, sia sotto gli aspetti tecnici e di rispetto dell’ambiente. San Donato Milanese (Mi) - 2 novembre 2006 - Eni e Çalik hanno firmato un accordo con la compagnia indiana Indian Oil Company Limited (Iocl) relativo alla possibile partecipazione della Iocl al progetto per la costruzione dell’oleodotto Samsun-ceyhan, che collegherà la costa turca del Mar Nero con quella turca del Mediterraneo consentendo di by-passare gli stretti turchi. Il progetto Samsun-ceyhan è la soluzione più efficace e conveniente per l’evacuazione dell’olio caspico verso il Mar Mediterraneo, sia dal punto di vista commerciale, sia sotto gli aspetti tecnici e di rispetto dell’ambiente. Iocl, compagnia nazionale indiana che opera nel downstream, è la prima società per ricavi del Paese, e la sua volontà di partecipare alla realizzazione del Samsun-ceyhan dimostra il crescente interesse degli investitori internazionali per il progetto. La costruzione dell’oleodotto Samsun-ceyhan consentirà all’olio prodotto nelle regioni del Caspio di raggiungere il Mar Mediterraneo in modo facile ed economico, contribuendo così a rendere più sicura la navigazione degli stretti turchi e a proteggere il sensibile ecosistema dell’area. .  
   
   
ENI E ÇALIK FIRMANO ACCORDO CON LA INDIAN OIL COMPANY LIMITED PER UNA SUA POSSIBILE PARTECIPAZIONE AL PROGETTO SAMSUN-CEYHAN  
 
 San Donato Milanese (Mi), 6 novembre 2006 - Eni e Çalik hanno firmato un accordo con la compagnia indiana Indian Oil Company Limited (Iocl) relativo alla possibile partecipazione della Iocl al progetto per la costruzione dell’oleodotto Samsun-ceyhan, che collegherà la costa turca del Mar Nero con quella turca del Mediterraneo consentendo di by-passare gli stretti turchi. Il progetto Samsun-ceyhan è la soluzione più efficace e conveniente per l’evacuazione dell’olio caspico verso il Mar Mediterraneo, sia dal punto di vista commerciale, sia sotto gli aspetti tecnici e di rispetto dell’ambiente. Iocl, compagnia nazionale indiana che opera nel downstream, è la prima società per ricavi del Paese, e la sua volontà di partecipare alla realizzazione del Samsun-ceyhan dimostra il crescente interesse degli investitori internazionali per il progetto. La costruzione dell’oleodotto Samsun-ceyhan consentirà all’olio prodotto nelle regioni del Caspio di raggiungere il Mar Mediterraneo in modo facile ed economico, contribuendo così a rendere più sicura la navigazione degli stretti turchi e a proteggere il sensibile ecosistema dell’area. .  
   
   
IL 2009 SARÀ L´ANNO INTERNAZIONALE DELL´ASTRONOMIA  
 
Bruxelles, 6 novembre 2006 - L´unione astronomica internazionale (Uai) ha annunciato che il 2009 sarà l´Anno internazionale dell´astronomia (Iya2009). Secondo l´Uai, si tratterà di una celebrazione globale dell´astronomia e dei suoi contributi alla società e alla cultura. L´auspicio dell´Uai è che Iya2009 stimoli a livello mondiale l´interesse non solo nell´astronomia ma nella scienza in generale. Nel 2009 ricorrerà il 400° anniversario delle prime osservazioni del cielo effettuate attraverso un telescopio da Galileo. Ciò che vide, ossia numerose stelle invisibili a occhio nudo, le lune di Giove e le montagne e i crateri sulla nostra luna, rivoluzionò l´idea delle persone sul posto occupato dalla Terra nell´Universo. L´obiettivo di Iya2009 è avvicinare l´astronomia ai cittadini e in particolare ai giovani, offrendo loro l´opportunità di incontrare gli astronomi e osservare attraverso un telescopio per vedere con i loro occhi ciò che Galileo vide quattro secoli orsono: le lune di Giove. Tra le altre iniziative, sarà creato un blog dedicato all´astronomia in cui gli scienziati saranno in grado di illustrare quotidianamente le loro ultime scoperte. L´uai intende inoltre garantire che la popolazione residente nei paesi in via di sviluppo sia in grado di partecipare a Iya2009. Attraverso un programma speciale denominato Universal Awareness (Unawe, consapevolezza universale), l´Uai spera di esporre i bambini agli aspetti ispiratori dell´astronomia, aiutandoli a comprendere meglio il mondo. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Iau. Org/ .  
   
   
IL CERN ANALIZZA IL NESSO TRA I RAGGI COSMICI E LE NUBI  
 
Bruxelles, 6 novembre 2006 - Gli scienziati del Cern, l´Organizzazione europea per la ricerca nucleare, hanno avviato un nuovo esperimento per studiare l´eventuale influenza esercitata dai raggi cosmici galattici sulle nubi e il clima terrestre. Per la prima volta è stato impiegato un acceleratore di fisica ad alta energia per la scienza atmosferica e climatica. I raggi cosmici sono particelle con una carica elevata di energia che hanno origine nello spazio esterno, viaggiano a una velocità vicina a quella della luce ed entrano in collisione con le particelle presenti nell´atmosfera terrestre per produrre una cascata di collisioni secondarie di particelle e una fiammata caratteristica di luce ultravioletta. La ricerca recente ha suggerito l´esistenza di un possibile nesso tra i raggi cosmici e il cambiamento climatico. Nel 1997 Henrik Svensmark e Eigil Friss-christensen del Danish National Space Center, l´istituto danese che si occupa di ricerca spaziale, hanno ipotizzato che i flussi elevati di raggi cosmici potessero determinare una maggiore comparsa di nubi e un raffreddamento del clima, e viceversa. Gli scienziati danesi hanno inoltre suggerito che le variazioni della forza del vento solare - la corrente di particelle cariche emessa dal sole - potessero portare a cambiamenti in termini di flusso dei raggi cosmici. L´esperimento denominato Cloud (Cosmics Leaving Outdoor Droplets) condotto presso il Cern metterà alla prova per la prima volta, in condizioni di laboratorio controllate, l´ipotesi secondo cui i raggi cosmici incidono sul clima. Gli scienziati invieranno un fascio di particelle, i «raggi cosmici», dal Proton Synchrotron del Cern all´interno della camera di un reattore e in una camera a nebbia avanzata. Le camere sono dotate di un´ampia gamma di strumentazioni esterne e sono state progettate per ricreare, monitorare e analizzare le condizioni di temperatura e di pressione in qualsiasi punto dell´atmosfera. Si concentreranno in particolar modo sull´analisi di condizioni quali la nucleazione e la crescita di aerosol, la formazione di goccioline di nubi, la produzione di vapori condensabili, la creazione di nuclei ghiacciati e la dinamica delle nubi stratosferiche. L´esperimento riunisce un´équipe interdisciplinare di 18 istituti e nove paesi in Europa, Usa e Russia, compresi fisici dell´atmosfera, fisici solari e fisici dei raggi cosmici e delle particelle. «L´esperimento ha attratto l´attenzione dei fisici europei più importanti nel campo dell´aerosol, delle nubi e del settore solare-terrestre; Austria, Danimarca, Finlandia, Germania, Svizzera e Regno Unito sono particolarmente forti in quest´area», ha dichiarato il portavoce di Cloud, Jasper Kirkby del Cern. «Il Cern rappresenta un ambiente unico per tale esperimento. Oltre agli acceleratori, abbiamo a disposizione le tecnologie specializzate, le tecniche sperimentali e l´esperienza nell´integrazione di rivelatori grandi e complessi indispensabili per Cloud». Un esempio del prototipo attuale di Cloud è il sistema dei gas, progettato dagli ingegneri del Cern, che produce aria purissima dall´evaporazione di ossigeno e azoto liquidi. «Si tratta verosimilmente dell´aria più pulita del mondo», ha osservato Jasper Kirkby. I primi risultati del prototipo di Cloud sono attesi per l´estate del 2007. Per maggiori informazioni consultare: http://cloud. Web. Cern. Ch/cloud/ .  
   
   
A UNICREDIT IL RICONOSCIMENTO DI GREENBUILDING PARTNER DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER L’OTTIMIZZAZIONE DEI CONSUMI ENERGETICI GRAZIE AL PROGETTO SIEMENS  
 
Milano, 6 novembre 2006 - È stato realizzato dalla divisione Building Technologies di Siemens (Sbt) il progetto di gestione energetica degli edifici, volto alla riduzione dei consumi, che ha permesso a Unicredit di ottenere il riconoscimento come Greenbuilding Partner e alla stessa Siemens quello di Greenbuilding Endorser da parte della Commissione Europea. Il programma comunitario mira a promuovere investimenti finalizzati all’efficienza energetica e all’introduzione di fonti di energia rinnovabili negli edifici non residenziali, obiettivo presente nelle politiche energetiche e ambientali dell’Unione Europea, condivise da tutti gli Stati membri. In base al programma, la Commissione fornisce informazioni, supporto e riconoscimenti pubblici alle società impegnate nel miglioramento della gestione energetica con misure testate e vantaggiose dal punto di vista sia economico sia ambientale. Solo le società effettivamente in grado di minimizzare l’impatto ambientale, riducendo in particolare le emissioni di Co ₂, e di ridurre i consumi energetici, migliorando la competitività economica e diminuendo nel contempo la dipendenza dall’importazione di fonti energetiche, diventano Greenbuilding Partner & Endorser. A livello europeo sono attualmente 26 le società che hanno ottenuto la certificazione Partner Greenbuilding e 9 quelle divenute Endorser; in Italia sono solo tre i riconoscimenti ufficiali finora consegnati. Tra questi, il progetto denominato Performance Contracting e realizzato ad hoc da Siemens per una delle sedi Unicredit di Milano, consiste in un servizio globale di progettazione, fornitura e installazione di impianti volto proprio a ridurre i consumi energetici dell’edificio e i relativi costi. Questi obiettivi di risparmio vengono raggiunti attraverso il rinnovamento impiantistico della struttura relativamente all’illuminazione, al riscaldamento e alla refrigerazione oltre alla riqualificazione dei servizi in termini di controllo, ottimizzazione e monitoraggio energetico. La peculiarità del progetto consiste nella sua formula molto innovativa: Siemens si impegna contrattualmente ad assicurare i risparmi annui al cliente con un ritorno degli investimenti fatti, garantendo inoltre la copertura di eventuali mancati saving . Nel caso specifico di Unicredit il progetto di Performance Contracting ha richiesto l’ammodernamento degli impianti di condizionamento e ventilazione in una struttura composta da due edifici dove lavorano 1. 250 dipendenti su una superficie totale di 90. 000 mq. La soluzione proposta da Siemens ha permesso un risparmio energetico del 25%, con una riduzione consistente dei consumi. .  
   
   
18 COMUNI PROVANO A PIANIFICARE TEMPI E ORARI PRESENTATO IL PROGETTO FINANZIATO DA REGIONE LOMBARDIA  
 
Vimercate, 6 novembre 2006 - Martedì 24 ottobre, è stata presentata, a sindaci e assessori di 18 Comuni del Vimercatese, la seconda fase del progetto Piano Territoriale degli Orari del Vimercatese . Il progetto, che vede il Comune di Vimercate come ente capofila, ha ottenuto, un anno fa, il contributo di 108mila euro della Regione Lombardia, nell’ambito di applicazione della Legge Regionale 28/2004, in tema di politiche regionali per il coordinamento e l’amministrazione dei tempi delle città. Con questa riunione il progetto entra in una nuova fase: dopo le rilevazioni condotte presso le Amministrazioni Comunali, prende avvio la fase partecipativa che caratterizza l’elaborazione del Piano. I temi emersi dalla prima fase saranno portati all’attenzione delle donne, dei giovani e degli uomini, delle associazioni, delle imprese, delle associazioni di categoria, delle organizzazioni sindacali, nel corso di specifici tavoli di consulta. L’obiettivo è individuare esigenze, aspetti critici, proposte di azioni concrete per il coordinamento dei tempi nell’ambito dei trasporti e della mobilità, dei servizi pubblici e privati, degli esercizi commerciali, dei servizi della Pubblica Amministrazione, per favorire la conciliazione dei tempi di vita. Le proposte saranno poi vagliate dalle Amministrazioni Comunali e dai tecnici, per definire politiche, priorità e azioni che confluiranno nel Piano Territoriale degli Orari del Vimercatese. Il piano a sua volta consiste in una redistribuzione degli orari di apertura di scuole, uffici, mezzi di trasporto, viabilità e misure anti-inquinamento con indicazioni operative sulla programmazione dei tempi. Il suo obiettivo è di promuovere la riqualificazione degli spazi urbani, coordinando orari di lavoro, studio e servizi sul territorio. Si tratta, per certi versi, di un piano urbanistico, nel senso che contribuisce alla pianificazione del territorio pur andando a toccare non gli edifici ma la qualità della vita delle persone. Marilena La Fratta, reponsabile dell’attuazione dei progetti Pto per Regione Lombardia ha sottolineato l’interesse del Pirellone per il Piano del Vimercatese, “soprattutto per le sue dimensioni. Il coordinamento di 18 comuni è un fatto unico in Italia. Per noi rappresenta un laboratorio cui i Comuni possono guardare sia in Italia che all’estero”. I Comuni che aderiscono al progetto sono Agrate Brianza, Aicurzio, Arcore, Bellusco, Bernareggio, Burago Molgora, Camparada, Carnate, Cavenago Brianza, Concorezzo, Correzzana, Lesmo, Mezzago, Ornago, Ronco Briantino, Sulbiate, Usmate Velate e Vimercate. Nessuno di essi sarebbe obbligato, a norma di legge regionale, a redigere il Piano dei Tempi, tuttavia la dimensione rilevante delle relazioni e dei servizi di interesse sovraccomunale (la presenza di grandi aziende che stanno in un Comune ma ne servono altri, l´accesso a ospedali, asl e scuole) ha determinato la scelta dei Comuni di ritrovarsi su un documento di pianificazione condiviso. Questa scelta sta alla base delle motivazioni del finanziamento da parte di Regione Lombardia. “Per gli Amministratori è una sfida nuova e affascinante”, ha detto Paolo Brambilla, sindaco di Vimercate, intervenendo alla presentazione. “Non si tratta di un’attività estemporanea ma che si riconduce ad altre tematiche ed attività di grande importanza per i Comuni, che vanno dalle politiche infrastrutturali all’insediamento delle imprese, dalla viabilità alle politiche su trasporti e mobilità locale. Progetti come questo possono contribuire a determinare le ricadute che le nostre scelte avranno sui costi più complessivi di altre politiche. ” Le iniziative e le fasi di lavoro del progetto saranno pubblicizzate sui siti dei Comuni aderenti e su un sito web in fase di realizzazione. Presso il Comune di Vimercate è invece attivo un apposito ufficio raggiungibile all’indirizzo di posta elettronica pto@comune. Vimercate. Mi. It . .  
   
   
RIUNIONE SU RACCOLTA DIFFERENZIATA IN PUGLIA  
 
Bari, 6 novembre 2006 - Si è riunito il 2 Novembre, alla presenza dell’Assessore Losappio, il tavolo tecnico previsto dall’accordo Conai (Consorzio nazionale imballaggi) -Regione Puglia e finalizzato allo sviluppo della raccolta differenziata secondo le prospettive indicate dal Governo Regionale e recepite dallo stesso accordo stipulato durante Mediterre lo scorso mese di ottobre. Si è riunito questa mattina, alla presenza dell’Assessore Losappio, il tavolo tecnico previsto dall’accordo Conai (Consorzio nazionale imballaggi) -Regione Puglia e finalizzato allo sviluppo della raccolta differenziata secondo le prospettive indicate dal Governo Regionale e recepite dallo stesso accordo stipulato durante Mediterre lo scorso mese di ottobre. All’incontro hanno partecipato i rappresentanti di 4 delle province pugliesi (era assente Taranto) e i rappresentanti dei Consorzi che intervengono sul vetro, sulla carta, sull’alluminio, sul legno, sulla plastica, ecc. La Regione ha confermato l’impegno finanziario previsto e finalizzato alla raccolta differenziata. Si tratta di 11 milioni di euro, già erogati. 5 milioni dovranno essere gestiti dalle Province in completa autonomia e 6 insieme agli Ato. La Regione ha inoltre ribadito la volontà di finalizzare i nuovi fondi dell’ecotassa attraverso criteri di premialità verso quei Comuni che hanno mostrato buoni risultati in questa direzione. “Per la Regione – ha dichiarato l’assessore Losappio - la raccolta differenziata è e resta la chiave di volta di un moderno ciclo integrato dei rifiuti e ad essa e non ad altro dovranno essere indirizzati gli sforzi possibili, anche in campo finanziario”. Le Province hanno fornito una radiografia della situazione che appare rallentata nelle potenzialità a causa della attuale configurazione giuridica degli Ato e assunto impegni per convocare in tempi brevi incontri sul tema con gli stessi Ato. I Consorzi delle imprese hanno fornito dati aggiornati sull’andamento della raccolta nei singoli settori, dati ben lontani dagli obiettivi che si prefigge la Giunta Vendola confermando la disponibilità al confronto ed al sostegno delle iniziative volte a implementare la raccolta differenziata. Anche da questo incontro emerge quindi la necessità di rafforzare l’attenzione e gli atti di indirizzo dedicati alla raccolta differenziata come unica reale alternativa alle discariche. .  
   
   
LUNEDÌ 6 E MARTEDÌ 7 PALAFFARI, FIRENZE LA ´COESISTENZA´ CON GLI OGM, UN SEMINARIO PER DISCUTERNE ALL´INCONTRO PRESENTI ASSESSORI DI VARIE REGIONI OGM-FREE, DOCENTI UNIVERSITARI, TECNICI  
 
Firenze 6 ottobre 2006 - Come è possibile far ´coesistere´ l´utilizzo di Ogm con la presenza di aziende biologiche o che usano mezzi tradizionali e che rischiano fortemente di essere contaminate? E´ questa una delle tematiche di fondo che riguardano l´utilizzo di semi transgenici, per i quali i rischi di contaminazione sono molto elevati, specie in realtà come quella toscana, in cui le aziende sono quasi sempre di dimensioni limitate. E su questa questione proprio la Toscana, una delle regioni capostipiti in tema di normativa sugli Ogm (è del 2000 la prima legge che ne vieta l´uso sul territorio regionale) ospiterà lunedì 6 e martedì 7 novembre un seminario ad altissimo livello organizzato da Regione, Arsia (l´Agenzia regionale per lo sviluppo e l´innovazione in campo agricolo) e Conferenza delle regioni e delle province autonome. All´iniziativa, dal titolo ´la coesistenza tra Ogm, colture biologiche convenzionali e di qualità in ambito regionale´ parteciperanno numerosi rappresentanti delle Regioni che, come la Toscana, fanno parte della rete Ogm-free, docenti universitari, rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole, delle associazioni ambientaliste e dei consumatori. I lavori si svilupperanno al Palaffari di Firenze piazza Adua 1, con inizio alle 9. 15 di oggi (conclusioni dei lavori mattutini alle 12. 45 a cura dell´amministratrice Arsia Maria Grazia Mammuccini) e proseguimento per il pomeriggio con alcune sessioni tematiche. Martedì l´iniziativa si completerà con una tavola rotonda cui parteciperanno, tra gli altri, il sottosegretario di Stato all´agricoltura Guido Tampieri e gli assessori all´agricoltura di sei regioni italiane (Puglia, Marche, Lazio, Sardegna, Campania oltre alla Provincia autonoma di Bolzano). Il dibattito sarà presieduto dall´assessore all´agricoltura delle Regione Toscana Susanna Cenni che, intorno alle 13. 30, terrà le conclusioni. .  
   
   
SISSA: NEL BUIO DELLE GROTTE A CASOLA VALSENIO GLI STUDENTI DEL MASTER IN COMUNICAZIONE DELLA SCIENZA DELLA SISSA PRESENTANO UNA MOSTRA SUGLI ABITANTI DEL MONDO SOTTERRANEO  
 
Casola Valsenio, 6 novembre 2006 - Tavole rotonde, filmati e congressi all’insegna della speleologia e visite guidate sotto e sopra la crosta terrestre. Dall’ 1 al 5 novembre Casola Valsenio, in provincia di Ravenna, ha ospitato «Scarburo!», l’incontro internazionale annuale di speleologia e gli studenti del corso di Museologia scientifica del Master in Comunicazione della Scienza della Sissa presentano l’esposizione La grotta, è la casa di chi? «La mostra – spiega Paola Rodari, responsabile insieme a Matteo Merzagora del corso di Museologia – animerà il raduno annuale di speleologia con lo scopo di illustrare come la grotta sia una “casa” costruita dall’acqua, dove, a diverse distanze dalla superficie, vivono e hanno vissuto abitanti diversi: dagli uomini ad alcuni grandi mammiferi, dai pipistrelli a particolari famiglie di insetti». Suggestiva installazione e gioco da intraprendere per conoscere gli abitanti del mondo sotterraneo, La grotta, è la casa di chi? rappresenta la fase conclusiva del percorso didattico intrapreso dagli studenti Barbara Berti, Giulia Bianconi, Giancarlo Brunelli, Nora Capozio, Valentina Domenici, Laura Bibi Palatini, Marta Picciulin e Davide Staffetta, con la supervisione di Paola Rodari e Matteo Merzagora, la consulenza scientifica di Andrea Colla del Museo di Storia Naturale di Trieste, Mila Bottegal e Gianni Benedetti della Federazione Speleologica Regionale del Friuli Venezia Giulia e la collaborazione grafica di Davide Ludovisi, iscritto al secondo anno del Master. Oltre a presentare i misteriosi organismi che vivono nelle oscurità delle grotte, l’exhibit fa conoscere anche alcuni dei fenomeni adattivi più esemplari, come l’assenza di pigmentazione o lo sviluppo di soluzioni sofisticate per orientarsi al buio, fino a stravaganti curiosità, come le zampe molto lunghe sviluppate dai ragni per non essere a diretto contatto con il terreno, difendendosi così dall’umidità. Attività speciali sono state progettate per i più piccoli. I bambini possono infatti esplorare il mondo sotterraneo cimentandosi nel gioco dell’oca della grotta e completando lo speleopuzzle. La mostra è stata realizzata con il supporto del Laboratorio Interdisciplinare della Sissa e della Federazione Speleologica Regionale del Friuli Venezia Giulia. Ideazione e testi: Barbara Berti, Giulia Bianconi, Giancarlo Brunelli, Nora Capozio, Valentina Domenici, Laura Bibi Palatini, Marta Picciulin, Davide Staffetta (Master in Comunicazione della Scienza, anno accademico 2005-2006) Consulenza scientifica: Andrea Colla (Museo di Storia Naturale di Trieste), Mila Bottegal e Gianni Benedetti (Federazione Speleologica Regionale del Friuli Venezia Giulia) Grafica: Davide Ludovisi (Master in Comunicazione della Scienza, anno accademico 2005-2006) . .  
   
   
ALTO ADIGE: SABATO LIBERO NELLE SCUOLE  
 
Bolzano, 6 novembre 2006 - In Alto Adige esistono precise prerogative sull’autonomia attribuite alle istituzioni scolastiche, che sulla base di leggi provinciali in vigore possono decidere l’orario delle attività didattiche e adattare di conseguenza l´articolazione del tempo scuola e delle giornate libere: è quanto specifica l´assessora provinciale all´istruzione Luisa Gnecchi intervenendo per fare chiarezza sul tema del sabato libero a scuola. "Il giornale Alto Adige mi definisce scettica sul tema del sabato libero nelle scuole - spiega l´assessora Gnecchi - e mi attribuisce un’affermazione che non ho rilasciato. Sul sabato libero non posso essere scettica, semplicemente perchè la questione non si pone: in Alto Adige esistono precise prerogative sull’autonomia attribuite alle istituzioni scolastiche, che sulla base di leggi provinciali possono decidere l’orario delle attività didattiche e adattare di conseguenza l´articolazione del tempo scuola e delle giornate libere. " Per fare chiarezza sul tema, l´assessora Gnecchi ricorda che la materia è chiaramente definita già dalla legge provinciale 18 ottobre 1995, n. 20, “Organi collegiali delle istituzioni scolastiche”, secondo cui compete al consiglio di istituto definire, sentiti i pareri del consiglio dei genitori e del consiglio degli studenti nelle scuole secondarie di secondo grado, l’orario delle attività didattiche. Tale orario può essere suddiviso su sei o cinque giorni di lezione e, quindi, sotto questo profilo, prevedere o meno l’interruzione delle attività didattiche nella giornata di sabato. "Le prerogative dell’autonomia scolastica - così Gnecchi - sono state poi confermate dalla legge provinciale 29 giugno 2000, n. 12, che attribuisce al consiglio d’istituto la competenza in materia di adattamento del calendario scolastico e richiama alla flessibilità dell’organizzazione di discipline e attività. " Data questa cornice normativa, resta quindi una scelta autonoma delle scuole quella di suddividere l’orario delle lezioni su cinque o su sei giorni settimanali. "È l’istituto scolastico ad assumere la decisione sul sabato libero o meno, dopo un’attenta analisi del contesto in cui la decisione si cala, dall’adesione convinta delle famiglie e dalle implicazioni di natura pedagogica e didattica nei riguardi del processo di insegnamento e apprendimento", sostiene Gnecchi. "Le leggi, dunque, sono già in vigore e rispondono a tutte le possibili scelte delle istituzioni scolastiche", conclude l´assessora. .