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Notiziario Marketpress di Lunedì 19 Ottobre 2009
TEMPO DELLE INTERROGAZIONI AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA JOSÉ MANUEL BARROSO: PRIMA VOLTA  
 
Bruxelles, 19 ottobre 2009 - Per la prima volta, in Aula si svolgerà un "tempo delle interrogazioni" con il Presidente della Commissione, José Manuela Barroso che sarà chiamato a rispondere a una serie di domande poste dai leader dei gruppi politici - o dai loro rappresentanti - su qualsiasi argomento a loro scelta, per 30 minuti. Il dibattito sarà poi aperto agli altri deputati che potranno formulare domande su un tema d´interesse attuale, deciso in precedenza: in quest´occasione si discuterà delle conseguenze della crisi finanziaria sull´occupazione e sulla coesione sociale. Il nuovo tempo delle interrogazioni, che, come stabilito, sarà presente nell´agenda della plenaria regolarmente, era una delle proposte approvate durante la scorsa legislatura che facevano parte del pacchetto di riforme per modernizzare le procedure del Parlamento. Il link in calce fornisce i dettagli di tutte le novità già introdotte. Il tempo di parola delle interrogazioni alla Commissione e al Consiglio continuerà a far parte dei lavori di ogni sessione. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: INTERVISTA AL PRESIDENTE BUZEK "SIAMO TUTTI UGUALI E UGUALMENTE RESPONSABILI PER L´EUROPA"  
 
Bruxelles, 19 ottobre 2009 - Il presidente del Parlamento europeo non ha dubbi: sono tempi impegnativi per l´Europa. Ex-premier polacco, ingegnere e professore universitario, è a lui che tocca traghettare il Parlamento verso i nuovi poteri che acquisirà con il Trattato di Lisbona. In questa intervista esclusiva ci parla dei lavori in corso, della solidarietà fra nuova e vecchia Europa, e del perché il futuro dell´Europa è l´energia. Onorevole Buzek, lei è il primo presidente di un Parlamento che avrà molto più potere grazie al Trattato di Lisbona. Come si sta preparando alle grandi riforme? Il Parlamento intero si sta preparando: le commissioni, le delegazioni, l´ufficio di presidenza e i capi-gruppo. Prima di tutto rafforzeremo le relazioni con i parlamenti nazionali, che parteciperanno all´approvazione delle leggi europee: il Trattato dà loro otto settimane di tempo per esaminare i progetti di legge e reagire. In seguito, la co-decisione: con il Trattato praticamente tutta la legislazione europea verrà adottata dal Parlamento e dal Consiglio in condizioni di parità. Significa che la fase della "conciliazione" fra le due istituzioni assumerà grande importanza, perché riguarderà una quantità enorme di atti legislativi. Il Parlamento acquisirà nuovi poteri sul bilancio, sulla politica di coesione, sul commercio e l´agricoltura, che sono le aree di maggiore rilevanza per i cittadini. Infine, il ruolo della diplomazia europea crescerà molto. E dunque il Parlamento deve elevare la sua politica internazionale a un grado più alto. I nostri contatti con i Parlamenti dei Paesi terzi, soprattutto l´assemblea euro-mediterranea, i Paesi latino-americani e gli ex-Paesi sovietici, sono di straordinaria importanza. E poi dobbiamo curare i rapporti con il Congresso americano e con le altre potenze mondiali: Cina, India, Brasile, Giappone, Russia. Qual´è il suo messaggio agli elettori? Tutti i cittadini europei dovrebbero sapere dai deputati della loro regione o del loro collegio elettorale che il Parlamento europeo è responsabile dei due terzi delle leggi in vigore nel loro Paese. Stiamo facendo sforzi enormi per comunicare con i cittadini. Apriremo presto le cosiddette "Case dell´Europa" in ogni Paese. Saranno il punto di contatto fra il Parlamento, la Commissione e i cittadini. E serviranno anche ai deputati come luogo d´ incontro con i parlamentari nazionali. Il primo presidente del Parlamento a essere stato Primo Ministro in passato: crede che l´esperienza di governo le servirà per il suo nuovo ruolo? Il lavoro di presidente del Parlamento somiglia a quello di premier per la quantità di riunioni, le valutazioni politiche e il processo decisionale. Ma le mie decisioni oggi riguardano il solo Parlamento, quindi sono di meno rispetto a quando ero premier. Ma in termini di contatti e impegni, ho sicuramente più lavoro di prima! Il presidente del Parlamento può esercitare una forte influenza politica: anche se spesso le riunioni ufficiali non portano a nessuna decisione vincolante, io posso convincere i politici delle posizioni prese dal Parlamento. In questo senso, i miei contatti di quando ero premier sono senza dubbio utili: l´ultimo esempio è l´incontro con il presidente ceco Vaclav Klaus -non certo un interlocutore facile - la settimana scorsa. E´ stato descritto dai media come "il primo presidente che viene dall´altro lato della Cortina di ferro". Quest´etichetta ha ancora senso 20 anni dopo la caduta del Muro? Quando l´Europa è emersa dalla seconda guerra mondiale, è stata immediatamente divisa in due dalla Cortina di ferro. E´ un dato di fatto che i Paesi dell´ovest, pur essendo stati su fronti diversi durante la guerra, si sono poi ritrovati sullo stesso fronte, per costruire un futuro comune. La breccia è stata l´accordo del 1950-51, e poi i Trattati di Roma nel ´57. Da quel momento, sono stati seduti allo stesso tavolo. Ma il vero cambiamento qualitativo è avvenuto con la caduta del Muro, perché fino ad allora le due metà dell´Europa si erano sviluppate in modo completamente diverso. E si sono leccate le ferite della Guerra in modo diverso. E´ per questo che l´apertura della Cortina di ferro ha un´enorme importanza simbolica. In una certa maniera, io rappresento i Paesi che stavano dall´altra parte. Questo è quello che provo, questa è una delle ragioni per cui sono stato votato e quello che sento dire dagli altri. Ma rappresento anche l´intera Unione europea, e questo significa che siamo tutti uguali e ugualmente responsabili per l´Europa. Ci sono ancora differenze nel livello di sviluppo, nella storia dei nostri Paesi, ma non sono più il fattore dominante. Il fattore dominante oggi è la nostra comunità. Sono cosciente dell´enorme responsabilità che ho su di me, non si può sbagliare. Dobbiamo scrivere la storia europea insieme. Nel suo discorso inaugurale, ha parlato di una "comunità europea dell´energia". Che cosa può fare il Parlamento in questa direzione? L´europa risponde ai bisogni dei suoi cittadini. E´ per questo che abbiamo la politica agricola comune, la politica regionale, la zona Schengen e il mercato interno. Il problema energetico non era così urgente 10, 12 anni fa. Ma ora lo è, e costituisce la patata bollente dell´Ue. In più c´è la sfida del cambiamento climatico. Quindi è tempo di creare una politica energetica comune, come nel passato abbiamo creato altre politiche comuni. Il riferimento alla "solidarietà energetica" introdotto nel Trattato di Lisbona è di massima importanza. Dobbiamo differenziare la fornitura di gas per garantire la sicurezza, e negoziare a nome dell´Europa con i Paesi terzi. Dobbiamo sviluppare le energie verdi su vasta scala per far fronte all´emergenza clima. E la difesa dell´ambiente ci obbliga a mettere in comune le risorse a disposizione per sviluppare tecnologie pulite per lo sfruttamento dei combustibili fossili. Come deputato e come scienziato è sempre stato in prima linea per garantire fondi europei per la ricerca. Perché è importante difendere l´investimento pubblico, e come sostenerlo nella difficile situazione economica attuale? Sviluppando energie verdi e combustibili a emissioni zero, creeremo nuovi rami della scienza. L´innovazione è la chiave della competitività per l´Europa: è un´area strategica per l´economia dell´Ue. I fondi non saranno persi, se la scienza e le università saranno in grado di trasformare i risultati delle loro ricerche in tecnologie valide per il mercato. E´ una ruota automotrice, perché l´innovazione può sempre generare profitto. .  
   
   
ALAIN LAMASSOURE: UNA DELLE PERSONALITÀ PIÙ INFLUENTI DEL PARLAMENTO EUROPEO ALLA TESTA DELLA COMMISSIONE BILANCI  
 
Bruxelles, 19 ottobre 2009 – Questa settimana il Parlamento europeo voterà il bilancio dell´Ue per il 2010. Il francese Alain Lamassoure, Ump e Partito Popolare europeo, presiede la commissione che prepara il testo della ´finanziaria europea´. Una commissione che si appresta ad acquisire più potere con il Trattato di Lisbona, e che lavorerà alla definizione di un quadro pluriennale di distribuzione delle risorse dell´Ue. Ma chi è Alain Lamassoure? Lo abbiamo chiesto ai suoi amici e collaboratori. "E´ un uomo sfaccettato: può apparire una persona competente ma un po´ fredda e tecnocratica, ma come amico è molto sensibile, affettuoso e fedele, ha un gran senso dell´humour e ama la fantasia", racconta Jean-pierre Daulouède, amico di Lamassoure da 45 anni. "Ha un temperamento estremamente tollerante, e quando cerca di convincerti, ascolta sempre la tua posizione". Lo spagnolo Íñigo Méndez de Vigo ha fatto parte con Lamassoure del gruppo di deputati che rappresentavano il Parlamento alla Convenzione per la Costituzione europea, quindi lo conosce bene: "è un collega di cui ti puoi fidare ciecamente, ed è un gran lavoratore. E´ una delle persone più influenti in questo parlamento, o quantomeno nel gruppo Ppe". "Nel 2001" - ricorda- "dovevamo scegliere il relatore su una delicata questione istituzionale. Anche se la scelta sarebbe toccata ad un altro gruppo, tutti i coordinatori si sono trovati d´accordo sul fatto che il miglior candidato fosse Lamassoure: pensavano che per quel ruolo la persona contasse di più della sua affiliazione politica". Oggi ambasciatore di Francia in Bulgaria, Etienne de Poncins ha iniziato la sua strada al fianco di Lamassoure, ai tempi del Ministero delle Politiche comunitarie: "è una persona profondamente convinta delle cose che fa. E combina la sua grande convinzione con una profonda conoscenza delle questioni europee. In più è affettuoso e fedele con i suoi collaboratori". Un ´secchione´ infastidito dall´"incultura" nel suo Paese "E´ un secchione" dice scherzando Daulouède, "non sopporta la gente che non sa di cosa parla. Quindi spesso è infastidito dall´atteggiamento incolto dei politici nel nostro Paese, soprattutto dalla mancanza di cultura economica, che porta ad approcci irrazionali". "Fa sempre un doppio lavoro", spiega de Poncins: "E´ solido nelle sue conoscenze, mai approssimativo, e nello stesso tempo sa rimettere in ordine le cose in modo che appaiano chiare, semplici, per presentarle alla gente che non ne sa niente". ´Non gli piace esporre la sua vita privata´ "E´ estremamente modesto e pudico", continua il suo amico d´infanzia, "trova molto difficile e a volte insopportabile l´esposizione pubblica della sua vita privata. La ´politica spettacolo´ lo mette a disagio, e forse questo pudore a volte ha arrecato danno alla sua carriera politica". Una priorità, il sistema di finanziamento dell´Ue Méndez de Vigo lo ritiene "un uomo pragmatico: sa che il Trattato di Lisbona costituirà un ´big bang´ per il Parlamento. La commissione Bilanci avrà il potere di decidere sul 100% dei fondi europei, e per questo il ruolo del suo presidente sarà cruciale. Con Lamassoure siamo in buone mani!" Il su principale interesse, è noto, è la riforma del sistema di finanziamento dell´Ue, perché l´Europa si doti di ´risorse proprie´, ovvero non dipenda interamente dai contributi dei governi nazionali: "la sua riflessione su questo tema è già a uno stadio avanzato" - afferma il collega spagnolo - "ma la questione diventerà cruciale nel futuro prossimo, quando la commissione Bilanci dovrà esaminare il prossimo quadro di finanziamento pluriennale". .  
   
   
COME CAMBIA IL VENTO AL PARLAMENTO EUROPEO: RIBALTATO IL VOTO SULL´ORARIO DI LAVORO  
 
Bruxelles, 19 ottobre 2009 - Cambia il vento, cambiano le posizioni del Parlamento: le elezioni di giugno hanno modificato gli equilibri politici, e questo si riflette nelle leggi votate dai parlamentari. Il caso dell´orario di lavoro per i camionisti è un esempio di come, dopo il voto, il Parlamento si sia spostato a destra. Nella scorsa legislatura, i deputati avevano votato per sottoporre alle regole anche i lavoratori indipendenti, ora invece una maggioranza ne ha votato l´esclusione. L´ultimo Parlamento si era espresso a maggio 2009, a pochi giorni dalla fine della legislatura: tutti i camionisti, dipendenti o autonomi che siano, devono avere gli stessi orari di lavoro, per evitare turni di guida troppo lunghi, pericolosi per loro e per gli altri utenti della strada. Il relatore era prima il socialista spagnolo Alejandro Cercas. Ma dopo le elezioni la responsabilità del dossier è passata ad un´altra deputata, la popolare slovacca Edit Bauer. E la musica è cambiata. Cercas: così gli autonomi lavoreranno più di 65 ore a settimana. E´ stato il Parlamento, in origine, a domandare la piena inclusione degli autonomi nella direttiva: "E´ una questione di sicurezza per i lavoratori indipendenti. Se una legge va bene per i camionisti impiegati, dovrebbe andare bene anche per quelli che lavorano in proprio", dice Cercas, l´ex-relatore. "Se dopo un certo numero di ore alla guida del camion l´impiegato è stanco, perché non dovrebbe esserlo l´autonomo?Stiamo parlando di turni molto lunghi: se passa la posizione della destra, i camionisti in proprio potranno lavorare oltre le 65 ore a settimana". Lo spagnolo è convinto che si tratti anche di "una questione di responsabilità sociale. Il pericolo non è solo per se stessi, ma anche per gli altri utenti della strada". Bauer: paure esagerate, i camionisti non sono suicidi. La nuova relatrice ritiene che la direttiva non debba applicarsi agli autonomi. Le paure sono esagerate perché i camionisti sanno quando sono stanchi e devono fermarsi: "Non possiamo considerare i camionisti indipendenti come candidati al suicidio. Sono precauzioni eccessive". Secondo lei la parola d´ordine dev´essere autonomia: "E´ difficile controllare le ore di lavoro degli autonomi, e se lo facessimo il costo sarebbe troppo alto". Le considerazioni sui costi, sulla fattibilità e sul rischio di sovra-regolamentazione prevalgono così sulla posizione, ormai minoritaria, di quanti ritengono che alcune società potrebbero obbligare i loro dipendenti a fare finta di lavorare in proprio, per poter eludere i limiti imposti dalla direttiva. Un voto di differenza Così il 29 settembre la commissione Occupazione e Affari sociali del Parlamento ha ribaltato il voto della plenaria di maggio, pronunciandosi a favore dell´esclusione degli autonomi dalla direttiva. Ma la differenza in commissione è stata di un solo voto: 25 contro 24. I giochi, quindi, sono ancora aperti: la commissione preparerà un nuovo rapporto, su cui l´aula si esprimerà solo ad aprile dell´anno prossimo. Ma il socialista Cercas non ha molte speranze: "Questo voto riflette il cambiamento della composizione del Parlamento, quasi tutti i membri del Ppe sono contro l´estensione degli obblighi agli autonomi". .  
   
   
CONFERENZA DEL PROGETTO EUROSPHERE  
 
Osnabrück, 19 ottobre 2009 - Il 13 e 14 novembre il progetto Eurosphere ("Diversity and the European public sphere: towards a citizens´ Europe") finanziato dall´Ue, terrà una conferenza a Osnabrück (Germania) per presentare i suoi primi risultati. I partner di Eurosphere presenteranno gli approcci teorici e metodologici nonché i principali temi di ricerca del progetto. La confernza si concentrerà su due questioni tematiche principali: Essiste una sfera pubblica europea (Spe) e come può essere avvicinata? Le tensioni tra diversità e unità nell´Ue come sfida per una Spe: quali sono le conseguenze strutturali della diversità per la Spe (e vice versa)? L´obiettivo principale di Eurosphere è di creare prospettive innovative per le sfere pubbliche europee e di individuare le condizioni che permettono o impediscono l´articolazione di sfere pubbliche europee complessive. In ogni paese i ricercatori analizzano le parti politiche, i movimenti sociali, i think tank e i media, con lo scopo di creare una base di conoscenze su come le organzzazioni contribuiscono all´articolazione dei diversi tipi di sfere pubbliche nel contesto di una diversità complessa. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Imis. Uni-osnabrueck. De/eurosphereconference. Htm . .  
   
   
CONFERENZA SULLE POLITICHE PER LA SOSTENIBILITÀ INDUSTRIALE  
 
Bruxelles, 19 ottobre 2009 - Il 5 novembre il tedesco ko-Institut (Istituto di ecologia applicata) organizza la sua conferenza internazionale annuale a Bruxelles, in Belgio. Durante l´evento, intitolato "Green transformation towards a sustainable industrial policy for Europe", esperti di tutto il mondo discuteranno sulle misure da adottare nelle politiche industriali a livello europeo e nazionale per raggiungere la sostenibilità e gli obiettivi ambientali ed economici. La conferenza affronterà i seguenti quesiti: Come può la politica industriale europea favorire meglio gli interessi tra loro connessi di competitività, innovazione e sviluppo sostenibile a livello europeo e mondiale? Qual è il concetto complessivo di una politica industriale europea sostenibile alla luce del constrasto tra innovazione e competitività da una parte e la tutela dell´ambiente e la sostenibilità dall´altra? Dove risiedono le responsabilità a livello europeo e degli Stati membri? Quali sono gli eventuali effetti positivi di una politica industriale sostenibile applicata coerentemente, ad esempio, sull´innovazione, sulla coesione sociale e sulla riduzione della dipendenza dalle risorse? Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Oeko. De/aktuelles/dok/914. Php . .  
   
   
REALIZZARE LA PROSPETTIVA EUROPEA DEL KOSOVO  
 
 Bruxelles, 19 ottobre 2009 - la Commissione europea intende segnare una svolta nelle relazioni Ue-kosovo. Nella comunicazione "Realizzare la prospettiva europea del Kosovo", la Commissione, il 14 ottobre, proponeva di avviare un nuovo processo verso l´esenzione dal visto per i cittadini kosovari e di approntare i preparativi per un accordo commerciale globale, una volta che il Kosovo avrà soddisfatto i requisiti necessari. Olli Rehn, Commissario per l´allargamento, ha così commentato: "La decisione di oggi segna una nuova tappa. Si tratta di una serie di misure pratiche volte ad offrire ai cittadini del Kosovo una vita migliore. Con queste misure potremo dimostrare al Kosovo che l´avvicinamento all´Unione non è un concetto astratto ma un qualcosa di reale, con benefici tangibili per tutti. Chiediamo ora agli Stati membri dell´Unione di approvare le nostre proposte per fare in modo che il Kosovo rimanga al passo con gli sviluppi negli altri paesi dei Balcani occidentali. " L´iniziativa rientra nella strategia di allargamento 2009 della Commissione, che prevede anche una relazione sullo stato di avanzamento del Kosovo. Nel novembre scorso, gli Stati membri dell´Unione hanno accolto con favore la proposta della Commissione di riflettere su come l´Ue poteva sostenere lo sviluppo politico e socio-economico del Kosovo nel contesto generale della sua prospettiva europea. Nella comunicazione di oggi, la Commissione indica i principali settori nei quali il Kosovo è chiamato ad intervenire nei prossimi anni, mostrando come l´Unione potrà essere d´aiuto. La comunicazione si conclude con una serie di raccomandazioni. La Commissione propone di avviare i lavori sulla liberalizzazione dei visti per i cittadini del Kosovo e di preparare i rapporti commerciali con il Kosovo. Si tratta inoltre di esplorare le possibili modalità di partecipazione del Kosovo ad alcuni programmi comunitari e di coinvolgere il Kosovo in iniziative settoriali in materia di occupazione, imprese e istruzione. La Commissione propone altresì di aggiornare il dialogo politico Ue-kosovo e di estendere l´assistenza finanziaria comunitaria alla cooperazione transfrontaliera. L´attuazione progressiva delle misure proposte andrà di pari passo con i progressi realizzati dal Kosovo. Le proposte della Commissione non pregiudicano le posizioni dei singoli Stati membri sullo status del Kosovo. .  
   
   
L´UE E LA COREA DEL SUD DANNO IL VIA A UN ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO  
 
Bruxelles, 19 ottobre 2009 - Catherine Ashton , Commissario Ue responsabile per il commercio, e Kim Jong-hoon, ministro al Commercio della Corea, hanno dato il via, il 15v ottobre a un accordo di libero scambio che è il più importante mai negoziato tra l´Unione europea e un paese terzo. L´accordo, che dovrebbe portare a un aumento degli scambi per un valore stimato di ben 19 miliardi di euro, rimuoverà in pratica tutti gli ostacoli tariffari tra le due economie nonché diversi ostacoli non tariffari. L´accordo creerà un nuovo accesso al mercato nel settore dei servizi e degli investimenti. Esso fa inoltre compiere importanti passi avanti in ambiti come quello della proprietà intellettuale, dei pubblici appalti, della politica di concorrenza e degli scambi e dello sviluppo sostenibile. Questo accordo di libero scambio sta a segnalare un notevole approfondimento della relazione Ue-corea del Sud che si traduce anche in un nuovo accordo quadro. Prendendo la parola dopo il varo dell´accordo a Bruxelles, il Commissario Ashton ha affermato: "Per l´Ue questo accordo, che instaura profondi legami economici con un´altra economia sviluppata, è il primo accordo di libero scambio raggiunto nel Xxi secolo. Esso aprirà nuove opportunità di mercato per le imprese europee del settore dei servizi, di quello manifatturiero e dell´agricoltura. Questo accordo è particolarmente importante nell´attuale temperie economica in quanto contribuisce a contrastare il deterioramento dell´economia e a creare nuovi posti di lavoro. " Uno dei principali vantaggi che rappresenta l´accordo per l´Unione europea consiste nella rapida eliminazione di dazi per un valore di 1,6 miliardi di euro che gravavano su quanti esportavano verso la Corea. L´accordo affronta anche importanti ostacoli non tariffari comprese le regolamentazioni e le norme nelle industrie d´interesse europeo come quella automobilistica, farmaceutica e dell´elettronica di consumo. I settori dei servizi quali le telecomunicazioni, il settore ambientale, i servizi legali, finanziari e i trasporti marittimi dovrebbero trarre i principali benefici in quanto la Corea si è impegnata in modo sostanziale a liberalizzar li. L´avvio dell´accordo di libero scambio comporta che, a conclusione dei negoziati, si produca un testo giuridico stabile che la Commissione europea presenterà formalmente agli Stati membri dell´Ue all´inizio del 2010. In seguito alla firma dell´accordo da parte della presidenza dell´Ue e della Commissione esso sarà sottoposto al Parlamento europeo per approvazione. L´accordo dovrebbe entrare in vigore nel secondo semestre del 2010. Contesto - Gli scambi commerciali di beni tra l´Ue e la Corea hanno registrato nel 2008 un volume di circa 65 miliardi di euro. L´ue presenta attualmente un deficit commerciale con la Corea per quanto concerne gli scambi di merci, anche se dai dati tendenziali si evince che il mercato coreano offre importanti potenzialità di crescita. Ad esempio, le vendite di automobili dell´Ue in Corea tra il 2005 e il 2008 sono aumentate del 78% in termini unitari (39% in valore). Pe r quanto concerne i prodotti chimici, i prodotti farmaceutici, le parti per automobili, le macchine industriali, le calzature, le apparecchiature mediche, i metalli non ferrosi, il ferro e l´acciaio, i pellami e le pellicce, il legname, la ceramica e il vetro l´Ue registra un consistente attivo commerciale. Analogamente, per quanto concerne i prodotti agricoli la Corea rappresenta uno dei più importanti mercati d´esportazione al mondo per gli agricoltori dell´Ue, registrando vendite annue che superano il miliardo di euro. Sul lato dei servizi l´Ue registra un avanzo della bilancia commerciale con la Corea pari a 3,3 miliardi di euro: nel 2007 le esportazioni raggiungevano il volume di 7,2 miliardi di euro e le importazioni quello di 3,9 miliardi di euro. .  
   
   
SERVIZIO DIPLOMATICO DELL´UE: IL PARLAMENTO È CHIAMATO A VOTARE SULLA SUA STRUTTURA  
 
Bruxelles, 19 ottobre 2009 - I deputati sono chiamati a pronunciarsi in merito a una relazione sul previsto Servizio europeo per l´azione esterna e propongono che tale servizio sia parte della struttura amministrativa della Commissione e del bilancio europeo, al fine di garantire, così, il potere di controllo democratico del Parlamento. L´aula voterà sulla struttura del servizio e sarà informato sull´avanzamento dei negoziati con gli Stati membri. I deputati seguono con attenzione i lavori fra Commissione e Consiglio per la preparazione del servizio diplomatico. Per garantire che il Parlamento assuma rapidamente una posizione sulla questione, la commissione per gli affari costituzionali del Pe terrà una riunione straordinaria lunedì 19 ottobre per votare un progetto di relazione che chiede alla Commissione di rispettare il "metodo comunitario" nella politica estera dell´Ue. Giovedì seguirà poi il voto della Plenaria. Il Servizio europeo per l´azione esterna (Seae) sarà creato dal Trattato di Lisbona. Sarà composto di funzionari della Commissione, del Consiglio e degli Stati membri e avrà il compito di assistere l´Alto rappresentante per gli affari esteri. Il Consiglio deciderà l´organizzazione del servizio diplomatico in base a una proposta dell´Alto rappresentante. .  
   
   
IL MINISTRO PIERRE LELLOUCHE, SOTTOSEGRETARIO DI STATO PER GLI AFFARI EUROPEI, IN VISITA ALL’ISTITUTO UNIVERSITARIO EUROPEO.  
 
 Firenze. 19 ottobre 2009 - Pierre Lellouche, Sottosegretario di Stato francese per gli Affari europei, si recherà in Italia, a Roma e Firenze, il 19 e 20 ottobre. Il 19, a Roma, incontrerà Franco Frattini, ministro degli Esteri, Andrea Ronchi, ministro per le Politiche comunitarie e Gianfranco Fini, presidente della Camera. Visiterà anche il sito di Thales Alenia Space, fior all’occhiello tecnologico della cooperazione industriale italo-francese e avrà una cena di lavoro con dei rappresentanti della società civile (giornalisti e universitari). Il 20 si recherà a Firenze, all’invito dell’Istituto universitario europeo[1], dove parteciperà ad una conferenza-dibattito sulla politica estera dell’Unione europea, “Traité de Lisbonne: quelle politique étrangère pour l’Ue”. Il Ministro Lellouche sarà accompagnato dall’ Ambasciatore di Francia in Italia, Jean-marc de La Sablière, e verrà accolto dalla comunità internazionale dell’ Istituto e dagli studenti e ricercatori dell’ Università di Firenze. La visita di Pierre Lellouche in Italia permetterà, un’altra volta, di valorizzare la qualità e la densità della relazione tra i nostri due paesi. Sui dossier europei, Italia e Francia condividono ambizioni comuni per quanto riguarda gli strumenti, in particolare istituzionali, che permetteranno all’Unione europea di fronteggiare le grandi sfide del futuro. Pierre Lellouche sarà accompagnato da Michel Piron, deputato del dipartimento del Maine-et-loire, membro della Commissione degli Affari europei dell’Assemblea nazionale. .  
   
   
LOMBARDIA SOSTENIBILE. MEETING FORMIGONI CON BIG ECONOMIA CONFRONTO SUL MAXIPIANO PER RAGGIUNGERE L´OBIETTIVO 20-20-20  
 
Milano, 19 ottobre 2009 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, chiama a raccolta gli esponenti di punta della società e dell´economia lombarda per proporre, discutere e adottare un "Piano per una Lombardia sostenibile". Si tratta della via lombarda al raggiungimento del cosiddetto obiettivo 20-20-20 (abbattimento del 20% delle emissioni di Co2, 20% dei consumi energetici da fonti rinnovabili e risparmio del 20% dell´energia utilizzata, il tutto entro il 2020) e per fare della stessa Lombardia un territorio "a bassa intensità di carbonio e ad alta efficienza energetica". "Quello che vogliamo prospettare - spiega Formigoni - è una Lombardia che compie il suo percorso di modernizzazione in modo tale che sviluppo economico, mobilità, rispetto dell´ambiente, uso razionale dell´energia siano dimensioni che si potenziano e si valorizzano a vicenda. La realizzazione del Piano non va vista come un costo da sostenere ma come un investimento per la crescita economica e occupazionale, garantendo il posizionamento della Lombardia ai livelli più elevati nel campo tecnologico ed energetico". "Per realizzare questo ambizioso Piano, che si svilupperà con interventi a breve, medio e lungo termine, la Regione ha chiamato a raccolta l´intera società lombarda: mondo delle imprese, banche, associazioni di categoria, sindacati, società del settore energia, ecc. Mi è chiaro infatti che l´unico modo per concretizzare appieno queste azioni sia la condivisione e compartecipazione di tutte le forze attive in Lombardia, secondo un metodo collaudato nella nostra Regione". "D´altra parte - prosegue - facciamo tesoro delle esperienze accumulate in questi anni da posizioni di avanguardia, nel contrasto ai fattori inquinanti, nell´uso razionale dell´energia, nell´impegno per una infrastrutturazione eco-compatibile, apprezzate non solo dall´Unione europea, ma anche a un livello internazionale più ampio, come ho avuto modo di costatare intervenendo recentemente a Los Angeles al Summit dell´Onu sul clima e il ruolo dei Governi subnazionali". L´ipotesi di Piano prevede lo stanziamento di centinaia di milioni di risorse pubbliche, in grado di mobilitare alcuni miliardi, destinati a sviluppare nuove forme di mobilità a basso impatto ambientale, il rinnovamento del sistema infrastrutturale e dei trasporti, l´efficientamento energetico delle piccole e medie imprese e dell´edilizia, l´uso di nuove regole per la gestione del territorio e per la realizzazione di interventi di risparmio energetico in tutti i settori (dall´edilizia, al commercio, alla sanità), con una forte attenzione alle più moderne tecnologie e all´innovazione. Di tutto questo Formigoni, con gli assessori della sua Giunta, discuterà lunedì 19 ottobre (con inizio alle 18), al Palazzo Pirelli. Ci saranno i componenti del Comitato strategico per la competitività (il gotha dell´economia lombarda e del sistema bancario), gli esponenti del Patto per lo Sviluppo (mondo camerale, associazioni di categoria, sindacati) , numeri uno del settore energia. Lunedì sono attesi tra li altri Paolo Agnelli, Giovanni Arvedi, Benito Benedini, Paolo Bertoluzzo, Diana Bracco, Bruno Ermolli, Giuseppe Guzzetti, Salvatore Ligresti, Roberto Mazzotta, Francesco Micheli, Mario Monti, Giuseppe Mussari, Umberto Paolucci, Corrado Passera, Carlo Pesenti, Alessandro Profumo, Massimo Ponzellini, Miro Radici, Gianfelice Rocca, Luigi Roth, Carlo Sangalli, Paolo Scaroni, Lucio Stanca, Marco Tronchetti Provera, Beatrice Trussardi. E ancora, i presidenti delle Camere di commercio, delle associazioni di agricoltori, artigiani, commercianti e industriali, i leader sindacali lombardi, i leader del settore edilizia, energia, degli ordini professionali, e i presidenti delle associazioni di comuni, delle province e delle comunità montane. .  
   
   
MILANO, PATTO DI STABILITÀ. BERETTA A ROMA ALLA CAMERA: “MENO SANZIONI E PIÙ INVESTIMENTI”  
 
Milano, 19 ottobre 2009 - Le Commissioni Permanenti Bilancio del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, riunite in udienza congiunta e Presieduta dall’On. Giancarlo Giorgetti, hanno audito il 14 ottobre pomeriggio alle ore 14. 30 l’Assessore al Bilancio Giacomo Beretta, a Roma per illustrare lo stato della finanza locale e avanzare delle richieste. All’ordine del giorno della Commissione l’audizione dei rappresentanti di A. N. C. I. , U. P. I. Ed Uncem sulla manovre finanziaria, per conoscere dai diritti interessati lo stato dell’arte della finanza degli enti locali del Paese, stante il periodo di difficile crisi economica. L’assessore al Bilancio Beretta ha ribadito a Senatori e Deputati che il Comune di Milano ha sempre rispettato, a costo di enormi sacrifici, il Patto di stabilità, affermando tuttavia quanto “sempre più in questi anni i bilanci dei Comuni siano stati obbligati a basarsi sulle entrate proprie, che ormai pesano per circa il 70% sui nostri bilanci, a fronte di un andamento decrescente dei trasferimenti statali, che però non si è accompagnato alla possibilità di modificare le aliquote delle imposte locali e dei servizi, a causa della pressione fiscale nazionale”. Beretta ha con forza richiesto “che non vengano comminate sanzioni a chi nel 2009 non rispetterà i vincoli del Patto in conto capitale, perché chi ha correttamente contenuto la spesa corrente possa almeno investire. Per quanto riguarda il 2010 ritengo invece che sia necessario rivedere l’importo complessivo della manovra e nell’immediato presente rivedere le norme sul Patto per quanto riguarda il tetto degli investimenti in conto capitale, consentendo a quei Comuni che si sono dimostrati virtuosi di poter investire risorse per realizzare le infrastrutture essenziali per le proprie cittadinanze, indispensabili da subito per aiutare la ripresa del Paese e creare nuova ricchezza”. Beretta dopo aver definito “ormai paradossale la situazione in cui il Patto ci obbliga a operare”, ha rilanciato la necessità di rivedere i criteri del Patto anche per quanto riguarda la spesa corrente, poiché “in momenti di crisi come l’attuale i Comuni devono erogare sempre più aiuti e sostegno alle fasce deboli della cittadinanza, rischiando tuttavia di sforare i vincoli imposti dal patto per la spesa corrente e trovandosi dunque costretti a tagliare altre voci di spesa”. “Riteniamo pertanto ormai irrinunciabile – ha proseguito Beretta - una politica tributaria che conceda maggiore autonomia impositiva agli enti locali, oltre a consentire agli stessi di poter trattenere sul proprio territorio una quota sempre maggiore dei flussi tributari che esso produce”. Proprio in quest’ottica, l’Assessore ha rilanciato la proposta di una sorta di “Patto di stabilità regionale” in cui “divengano sempre più determinanti le notevoli differenze tra le diverse aree del Paese”. “Ritengo fondamentale – ha detto l’Assessore - che anche nel percorso della costituenda Legge sul Federalismo fiscale, si lavori assieme per individuare criteri che abbiano come fondamento la effettiva situazione del Paese con le sue differenti realtà, criteri che nascano da un’analisi di quelle che sono le reali condizioni degli enti locali, e che si eviti di partire dai principi accademici anziché dalle reali esigenze degli enti a cui la Riforma è destinata”. A margine dell’udienza, l’Assessore Beretta ha anche ricordato a Giancarlo Giorgetti, assieme agli altri colleghi presenti, la questione della multa europea per gli sgravi fiscali concessi alle Utilities che metterebbe a rischio la distribuzione dei dividendi, rimarcando le durissime conseguenze di un taglio di questa portata sui bilanci comunali. Per questa delicatissima e urgente questione è stata richiesta ai rappresentanti del Governo di prodigarsi affinché si possa trovare una soluzione che non penalizzi i Comuni con conseguenze gravissime. .  
   
   
AD INNSBRUCK L’INCONTRO TRA LE GIUNTE DEL TIROLO, DELL´ALTO ADIGE E DEL TRENTINO DELLAI: "UNA REGIONE EUROPEA PER TUTTI E TRE I TERRITORI"  
 
Innsbruck, 19 ottobre 2009 - Formazione, cultura, energia, traffico, ambiente, sanità, ricerca, innovazione, economia di montagna, cooperazione allo sviluppo e rapporti istituzionali sono i temi principali affrontati il 15 ottobre nella seduta di lavoro, ad Innsbruck, delle Giunte delle Province autonome di Trento e Bolzano e del Land Tirol. “Penso – ha dichiarato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, al termine dell´incontro – che oltre al significato operativo degli accordi presi, oggi esistono le condizioni politiche per costruire una vera e propria Regione europea dotata di un suo profilo istituzionale. Credo che questa decisione politica, oggi riconfermata, troverà un riscontro positivo nel corso della riunione tra le nostre tre assemblee legislative che si terrà in Trentino a fine mese. La Regione europea serve a tutti e tre i territori, che sono orgogliosi della loro autonomia ma onvinti anche che le sfide del futuro si possono vincere solamente stando assieme. La Regione europea che vogliamo è plurilinguistica e pluriculturale. Vogliamo che al suo interno tutti possano riconoscersi, tirolesi, sudtirolesi, italiani di Bolzano, ladini, cimbri e mocheni e tutti gli altri cittadini che sono venuti da tutte le parti del mondo per costruire con noi il futuro. Il messaggio che vogliamo lanciare è orientato alla pace, al rispetto, alla tolleranza e al pluralismo, esattamente il contrario del ritorno ai micro nazionalismi. In questo quadro il Trentino si riconosce pienamente. Una Regione europea come quella che si può sviluppare attorno al Brennero serve anche all’Europa, perché gli stati nazionali da soli non ce la fanno a costruire un’Europa in cui la popolazione possa identificarsi. La nostra è una concezione ambiziosa ed esigente, è il nostro contributo alla costruzione di un’Europa che sia veramente di tutti”. Assieme ai presidenti della Provincia autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder, e del Land Tirol, Günther Platter, Lorenzo Dellai ha sottoscritto una dichiarazione comune che riassume gli impegni presi e i progetti di collaborazione che si vogliono realizzare. Rafforzare la cooperazione nell’ambito dell’Euroregione e favorire lo sviluppo di una effettiva rete tra le Province autonome di Trento e di Bolzano e il Land Tirolo; promuovere in sede europea e nazionale le priorità individuate nell’ambito dell’Euroregione, facendole inserire nei documenti programmatici politici ed operativi di cooperazione europea; progettazione e presentazione congiunta di interventi oggetto di possibile co-finanziamento in ambito europeo; definizione di procedure per rappresentare una posizione unitaria nell’ambito dei diversi organismi transfrontalieri, quali l’Arge Alp e la Convenzione delle Alpi, per poter promuovere con maggior forza i propri progetti e rendere visibile e percepibile l’Euroregione nei confronti delle Regioni e degli Stati europei: questa in sintesi la traiettoria politica emersa nel corso dei lavori. Tirolo, Alto Adige e Trentino sono caratterizzati dalla comune appartenenza al territorio del Tirolo Storico, dalle comuni tradizioni sociali e culturali, da analoghi sistemi di autogoverno e da una antica e comune storia. Con queste premesse le giunte delle Province autonome di Trento, di Bolzano e del Land Tirolo si sono incontrate oggi a Inssbruck, in Austria, per promuovere e sviluppare azioni comuni per rafforzare il ruolo dell’Euroregione. Attraverso la realizzazione di misure e interventi congiunti si vogliono consolidare le tradizionali aspirazioni autonomistiche dei tre territori in un quadro regionale più ampio e maggiormente rappresentativo che permetta di avere più peso sia nei confronti dei rispettivi Stati che dell’Unione Europea. Attraverso la realizzazione di politiche condivise si vuole inoltre riempire di “significato” l’Euroregione, affinché non sia un concetto astratto e scarsamente percepito dalle popolazioni, ma possa costituire un valore aggiunto alle potenzialità di crescita dei territori coinvolti. . .  
   
   
EUREGIO TIROLO - ALTO ADIGE: AD INNSBRUCK SEDUTA DELLE GIUNTE , FIRMATA DICHIARAZIONE CONGIUNTA DAI PRESIDENTI DELLE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO E DEL TIROLO  
 
Innsbruck, il 19 ottobre 2009 - In occasione della seduta di lavoro delle Giunte delle Province autonome di Trento e Bolzano e del Tirolo – il 15 ottobre , ad Innsbruck - è stata siglata una dichiarazione congiunta. Porta la frma di Luis Durnwalder, presidente della Provincia autonoma di Bolzano; Günther Platter, presidente del Land Tirolo e di Lorenzo Dellai, presidente della Provincia autonoma di Trento. Di seguito, il testo integrale. Premessa I membri dell’Euregio Tirolo - Alto Adige - Trentino sono caratterizzati dalla comune appartenenza al territorio del Tirolo Storico e dalle comuni tradizioni sociali e culturali nonché da analoghi sistemi di autogoverno, tra cui l’amministrazione del patrimonio comune traggono origine da una antica e comune storia condivisa. Le Province autonome di Trento e di Bolzano e il Land Tirolo intendono promuovere e sviluppare azioni comuni per rafforzare l’armonizzazione dell’Euroregione. L’opportunità per i tre Enti di realizzare misure e interventi congiunti nei diversi ambiti di competenza può permettere il consolidamento delle tradizionali aspirazioni autonomistiche dei propri territori in un quadro regionale più ampio, maggiormente rappresentativo, che consente una maggiore promozione degli interessi e delle ragioni delle rispettive popolazioni nei confronti degli Stati nazionali e dell’Unione europea. La coesione dei territori è infatti elemento essenziale per il raggiungimento degli obiettivi di solidarietà sociale e di crescita economica per le popolazioni nonché per la realizzazione di una politica coordinata volta a favorire uno sviluppo sostenibile ed il potenziamento di aree di eccellenza attraverso il coinvolgimento, accanto alle autorità regionali e locali, dei diversi soggetti sociali ed economici presenti sul territorio. Il perseguimento di politiche condivise costituisce il presupposto strategico per riempire di “significato” l’Euroregione, affinché non sia un concetto astratto che non viene percepito dalle popolazioni, ma possa costituire un valore aggiunto alle potenzialità di crescita delle provincie. A tal fine è determinante sviluppare insieme una comune progettualità da applicare in settori particolarmente significativi per accrescere una diffusa conoscenza dell’appartenenza dei territori all’Euroregione e per favorire nuove opportunità per le comunità residenti. Il "Manifesto delle Alpi", concordato dai tre Presidenti in occasione dell’incontro congiunto svoltosi il 26 gennaio 2001 a San Michele all´Adige, che ha già individuato gli obiettivi da perseguire nei settori di maggiore rilevanza, richiede oggi di essere concretamente attuato anche attraverso specifiche azioni e modalità coordinate di scambio e monitoraggio permanente, tenuto conto del nuovo quadro istituzionale che si è venuto a comporre proprio nell’ordinamento europeo e nazionale. Già la Convenzione quadro europea sulla cooperazione transfrontaliera delle collettività o autorità territoriali, meglio conosciuta come Convenzione di Madrid, rappresentò un primo passo verso la cooperazione transfrontaliera di diritto pubblico degli enti territoriali. In particolare, in attuazione di quanto dalla stessa previsto, il 27 gennaio 1993 è stato siglato a Vienna l’Accordo quadro tra la Repubblica italiana e la Repubblica d’Austria sulla cooperazione transfrontaliera delle collettività territoriali che disciplina la conformità delle attività di cooperazione con l’ordinamento costituzionale dei due Stati. Le potenzialità offerte dalla Convenzione di Madrid non hanno tuttavia potuto trovare finora la propria piena realizzazione in quanto non sono ancora stati ratificati dallo Stato italiano i protocolli aggiuntivi addizionali del 1995 e del 1998 che avrebbero tra l’altro consentito di riconoscere ai tre territori la possibilità di sottoscrivere accordi di cooperazione transfrontaliera, anche prevenendo la creazione di specifiche strutture con personalità giuridica. In tale contesto l’evoluzione dell’ordinamento comunitario, conseguente al Trattato di Lisbona del 13 dicembre 2007, ha tuttavia riconosciuto la necessità di attribuire una particolare attenzione alle regioni transfrontaliere, prevedendo tra i propri obiettivi la coesione territoriale, ponendo le basi per la definizione di nuovi strumenti giuridici in grado di valorizzare la collaborazione transfrontaliera e consentire lo sviluppo di un progetto di coesione territoriale e di cooperazione permanente a livello di Euroregione. In questo senso, con regolamento Ce n. 1082 del 2006, è stata introdotta la possibilità di costituire gruppi europei di cooperazione transfrontaliera (Gect), quali strutture dotati di personalità giuridica. Tali strutture potrebbero diventare uno strumento operativo significativo per supportare e concretizzare il processo di coesione già avviato tra le Province autonome di Trento e di Bolzano e il Land Tirolo nell’Euroregione. È opportuno scegliere le modalità operative più idonee per consentire l’avvio di forme di cooperazione permanente, anche in modo tale da definire le priorità delle azioni congiunte in alcuni settori di intervento e raggiungere una costante valutazione dello stato di attuazione delle iniziative intraprese. A tal fine dovranno essere definiti strumenti organizzativi e operativi condivisi, idonei per la realizzazione delle attività previste per il perseguimento degli obiettivi dell’Euroregione. In questo quadro dovrà rafforzarsi la cooperazione nell’ambito dell’Euroregione e favorire lo sviluppo di una effettiva rete tra le Province autonome di Trento e di Bolzano e il Land Tirolo. Ulteriormente dovranno essere perseguite attività comuni per promuovere in sede europea e nazionale le priorità individuate nell’ambito dell’Euroregione, in particolare per il loro inserimento nei documenti programmatici politici ed operativi di cooperazione europea, nonché per la progettazione e la presentazione congiunta di interventi oggetto di possibile co-finanziamento in ambito europeo. Al contempo le Province autonome di Trento e di Bolzano e il Land Tirolo potrebbero definire proprie procedure per rappresentare una posizione unitaria nell’ambito dei diversi organismi transfrontalieri, quali l’Arge Alp e la Convenzione delle Alpi, per poter promuovere con maggior forza i propri progetti e rendere visibile e percepibile l’Euroregione nei confronti delle Regioni e degli Stati europei. I. Formazione La formazione è un processo di sviluppo che accompagna ogni persona per tutto l’arco della vita e che le consente di ampliare le proprie capacità intellettuali, culturali e pratiche e di consolidare le proprie competenze personali e sociali. La formazione è un elemento indispensabile per lo sviluppo sociale, e, soprattutto in questo ambito, è di fondamentale importanza per fissare valori comuni in grado di favorire la coesione sociale. Gli interventi che interessano il settore della formazione rappresentano la base per realizzare solide relazioni all’interno dell’Euroregione Tirolo-alto Adige-trentino. Per questa ragione sarà garantito maggiore sostegno alla collaborazione già in atto in ambito formativo e saranno promossi lo scambio e il dialogo fra scuole, comprese le scuole bilingui, le scuole ladine, le scuole per la formazione professionale agricola, forestale e di economia domestica, le scuole alberghiere, le autorità scolastiche, istituzioni preposte alla formazione e all’aggiornamento del personale docente, studentesse e studenti, pedagogiste e pedagogisti. Allo scopo saranno attuate le seguenti tre iniziative: 1. Sostegno alla collaborazione in ambito scolastico Le Regioni dell’Euregio definiscono attraverso le rispettive autorità e istituzioni scolastiche un progetto sovraregionale di cooperazione politica in campo formativo, incentrato sull’elaborazione di comuni proposte di formazione-aggiornamento destinate al personale docente. Allo scopo è prevista l’istituzione di una commissione composta da rappresentanti delle suddette istituzioni formative. 2. Promozione di contatti transfrontalieri fra studenti/studentesse dell’Euregio Il contatto transfrontaliero fra studenti/studentesse va promosso attraverso l’istituzione di partenariati fra scuole dell’Euregio. I partenariati scolastici costituiscono la base per una migliore conoscenza e comprensione reciproca e contribuiscono inoltre al miglioramento della qualità scolastica. Il principio che regola i partenariati scolastici è la garanzia per le singole classi di frequentare con regolarità la scuola partner. Scopo dell’iniziativa – oltre all’apprendimento e all’approfondimento delle lingue italiana e tedesca – è la conoscenza diretta della cultura, degli aspetti caratteristici dell’area alpina e della vita quotidiana nell’Euregio. La collaborazione esistente con le scuole ladine della Val di Fassa (Tn) in futuro sarà ampliata a tutte le scuole delle valli ladine, Le iniziative per conoscere meglio il gruppo linguistico ladino in futuro dovranno essere ampliate anche alle scolaresche del Trentino e del Tirolo. 3. Potenziamento dell’insegnamento linguistico La padronanza delle lingue italiana e tedesca è un presupposto fondamentale a garanzia di una collaborazione di successo e di solide relazioni all’interno dell’Euregio. L’obiettivo è raggiungibile sostenendo efficacemente l’insegnamento delle lingue italiana e tedesca nelle scuole dell’Euroregione. In questo senso, nelle strutture frequentate regolarmente da utenti provenienti da tutta l´Euregione (ad esempio musei, ospedali, ecc), si vogliono fornire le informazioni sia in lingua italiana che in lingua tedesca. In questo senso, le giunte del Tirolo, dell’Alto Adige e del Trentino deliberano i punti sopra riportati. Ii. Cultura Il crescente significato che le Regioni rivestono all’interno dell’Unione Europea impone un consolidamento nelle relazioni fra le Regioni dell’Euregio: Tirolo, Alto Adige e Trentino. Gli aspetti culturali giocano un ruolo fondamentale in un’ottica di collaborazione transfrontaliera. È essenziale maturare la coscienza delle comuni radici culturali, ma anche la comprensione per le diversità. Per questa ragione sarà dato ulteriore impulso alla cooperazione già esistente in ambito culturale e artistico, anche sostenendo il dialogo con e fra artisti. Allo scopo saranno attuate le tre seguenti iniziative. 1. Mostra interregionale dell’Euregio Le comuni mostre interregionali si sono rivelate ottime piattaforme a sostegno della cooperazione fra i musei delle tre Regioni su tematiche specifiche e progetti comuni. Con la mostra interregionale Labirinto::libertà del 2009 si conclude anche l’accordo fondato sul principio dell’alternanza nell’organizzazione dell’evento e della reciproca partecipazione finanziaria. Il Tirolo, l’Alto Adige e il Trentino condividono la volontà di mantenere la tradizione delle comuni mostre interregionali dedicate a un tema di attualità, pur prevedendo il rinnovo dell’accordo in forma leggermente modificata. Allo scopo è insediato un gruppo di lavoro con l’incarico di elaborare un nuovo progetto per una comune mostra interregionale. Saranno maggiormente utilizzate le moderne tecnologie di comunicazione e interazione, e si cercherà di raggiungere i giovani mediante una buona elaborazione. 2. Promozione delle cooperazioni museali e del calendario culturale digitale dell’Euregio Si auspica, inoltre, una maggiore collaborazione fra i musei del Tirolo, dell’Alto Adige e del Trentino. La realizzazione di progetti comuni ha lo scopo di arricchire la vita culturale delle tre Regioni e vuole rappresentare un elemento di stimolo per la popolazione, finalizzato a far conoscere le Regioni e le relative istituzioni e iniziative culturali. L’intento è quello di migliorare la conoscenza delle peculiarità aspetti culturali e di creare la consapevolezza di possedere un ricco patrimonio culturale, anche attraverso la conoscenza dei numerosi eventi culturali proposti dall’Euregio Tirolo – Alto Adige – Trentino. È in programma anche la realizzazione di un comune calendario digitale bilingue, destinato a raccogliere tutti gli eventi culturali in programma nell’Euregio, allo scopo di garantire al pubblico interessato e alla popolazione delle Regioni alpine, attraverso Internet, informazioni aggiornate e capillari. 3. Istituzione di un premio alla cultura transfrontaliero Il premio, assegnato alternativamente dalle tre Regioni, è destinato a sostenere giovani artisti e artiste dell’Euregio Tirolo - Alto Adige – Trentino; il premio vuole rappresentare, inoltre, un omaggio all’arte figurativa contemporanea. I punti sopra indicati sono deliberati dagli organi di governo del Tirolo, dell’Alto Adige e del Trentino. Iii. Energia L’obiettivo fondamentale della politica energetica è volto a garantire un approvvigionamento energetico sicuro, conveniente e sostenibile. A tale fine deve essere garantita la disponibilità di diverse fonti energetiche nonché dell’infrastruttura necessaria per il trasporto (su lunghe distanze) e la distribuzione, in particolare per la corrente e il gas, che richiedono apposite condotte. L’approvvigionamento energetico completo ed efficiente costituisce una base fondamentale del nostro standard economico e di vita. Il fatto che il crescente consumo energetico abbia anche i suoi limiti è stato notato da molte persone solo in seguito a blackout, difficoltà d’importazioni e atteggiamenti politici minacciosi. In particolare per la corrente e il metano, che richiedono apposite condotte, la crescente creazione di reti a livello europeo permette di aumentare la disponibilità grazie ad un sostegno vicendevole dei sistemi e crea inoltre la possibilità di sfruttare in maniera ottimale l’energia idrica quale risorsa locale. Una cooperazione rafforzata dei tre rifornitori di energia regionali Tiwag, Sel Ag e Dolomiti Energia spa contribuisce in maniera incisiva al raggiungimento di questo scopo. Fino agli anni 60 dello scorso secolo, il Tirolo e l’Alto Adige erano collegati da una condotta di transito che attraversava il Brennero. Nel contesto degli attentati che hanno avuto luogo in quegli anni in Alto Adige, la Repubblica Italiana troncò questo collegamento. In seguito, le condotte a sud e a nord del Brennero furono utilizzate solo per l’approvvigionamento locale, mentre da allora non esiste più un collegamento elettrico transfrontaliero tra il Tirolo e l’Alto Adige. La riattivazione dell’infrastruttura prevalentemente ancora esistente sarebbe molto semplice da realizzare dal punto di vista tecnico, offrendo grandi vantaggi economici. Con le nuove tecnologie ambientali si apre l’accesso a nuovi e interessanti mercati emergenti, promuovendo al contempo la competitività dell’economia locale. La mobilità elettrica è considerata attualmente come uno dei progetti automobilistici più promettenti del futuro. Dagli sforzi intrapresi a livello internazionale, per i prossimi anni si prospetta una forte crescita. La corrente è considerata il carburante del futuro, pertanto il presidio del settore “elettromobilità” costituisce una grande opportunità per le imprese di approvvigionamento energetico in termini di crescita, valorizzazione d’immagine e fidelizzazione dei propri clienti/utenti. Le giunte del Tirolo e dell’Alto Adige e del Trentino decidono pertanto, basandosi sulla comune affermazione di una maggiore collaborazione nel settore energetico: * la rapida integrazione delle reti elettriche e dei metanodotti a nord e a sud del Brennero; ripristinando coerentemente i collegamenti elettrici attraverso il Brennero; * promuovere il progetto del metanodotto del Brennero “Interconnecttirol” creando i presupposti strutturali per un ottimale collegamento con la rete di metanodotti posta a sud del Brennero; * di elaborare un progetto integrato sull”’elettromobilità”, con l’obiettivo di un’attuazione concertata, anche in collaborazione con i soggetti erogatori di energia presenti sui rispettivi territori. Iv. Traffico 1. Green Corridor del Brennero L’euregio e il corridoio del Brennero si trovano nelle Alpi, in una regione molto sensibile sotto il profilo ecologico. Si tratta di un territorio minacciato dal crescente sfruttamento antropologico. Al fine di proteggere la natura e l’uomo da eventuali danni irreparabili, gli interessi economici dovranno tenere conto delle esigenze ecologiche. Oltre alle sfide che nascono dall’ecologia, l’obiettivo delle giunte dell’Euregio è volto a un orientamento sostenibile a favore degli spazi di vita ed economici lungo le regioni, i comprensori e i comuni del corridoio del Brennero. Pertanto, i rappresentanti delle giunte del Tirolo, dell’Alto Adige e del Trentino dichiarano di voler promuovere lo sviluppo di una localizzazione economica autonoma sotto il profilo energetico, con emissioni ridotte e sostenibili, a favore delle generazioni future. Tale dichiarazione comprende in particolare le seguenti misure concernenti le politiche dei trasporti, ambientali ed energetiche: concertazione di misure di gestione del traffico, quali ad esempio limitazioni temporali per mezzi pesanti (divieto di transito notturno) * monitoraggio ambientale e sanitario transfrontaliero quale base per la concertazione delle misure di gestione del traffico * aumento della quota di mezzi pesanti ad emissioni ridotte * potenziamento del trasporto combinato non accompagnato e dell’infrastruttura ivi necessaria * promozione di trasporti affini alla rotaia, progressivo divieto di trasportare su strada su lunga distanza merci che si prestano al trasporto su rotaia * sostegno del progetto “Alpentransit-börse” * armonizzazione delle tariffe di utilizzo delle strade ad un livello alto * lungo il corridoio del Brennero dovrebbe essere promossa la disponibilità di energie motrici alternative (carburanti biologici, stazioni di rifornimento di corrente, idrogeno, metano, ecc. ), prima autostrada all’idrogeno lungo il corridoio del Brennero * Promozione di modalità costruttive sostenibili, a basso consumo di risorse, ad emissioni ridotte e a basso consumo energetico (esempio casa clima) * Maggiore promozione, a lungo termine, di fonti di energia alternative quali il fotovoltaico, il solare termico e la geotermia * Sviluppo di un progetto comune per l’utilizzo dell’energia eolica al Brennero * Consolidamento della collaborazione nel settore dell’energia elettrica tra il Tirolo e l’Alto Adige, in modo da sfruttare le potenziali sinergie e migliorare la sicurezza di approvvigionamento * Consolidamento della cooperazione tecnologica nel settore delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica (idroelettrico, biomassa, biogas, energia eolica alpina, energia solare, pompe di calore, casa passiva, ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente, energy contracting, creazioni di reti per il transfer tecnologico, ecc. ) 2. Collaborazione transfrontaliera nel settore della sicurezza stradale Gli incidenti stradali costituiscono una grande perdita sociale ed economica. Negli ultimi 25 anni, in numerosi paesi sono stati sviluppati progetti molto validi per migliorare la sicurezza stradale. La sicurezza stradale costituisce un processo di gestione molto complesso, che richiede una progettazione, attuazione e valutazione effettuata secondo criteri di economia di mercato. Programmi di successo sono caratterizzati da una durata pluriennale e da una metodologia ben definita, da un catalogo di misure dettagliato e accompagnato da un piano di valutazione. Durante tutta la durata del programma, è necessaria una capillare attività di pubbliche relazioni per garantire la concertazione tra la popolazione, i livelli decisionali e pratici. I membri dell’Euregio hanno già stati avviato programmi di sicurezza stradale nelle rispettive province, il prossimo passo da compiere sarà costituito dalla collaborazione transfrontaliera in questo settore, vista la viabilità transfrontaliera. A tal fine andranno attuate in particolare le seguenti misure: * campagne d’informazione comuni, transfrontaliere, plurilingui, lungo le maggiori direttrici di traffico * potenziamento delle misure di sicurezza per motociclisti lungo le strade più frequentate * campagne di sensibilizzazione transfrontaliere sui pericoli del traffico stradale rivolte a bambini e adolescenti * controlli a campione transfrontalieri concertati e coordinati durante i periodi delle vacanze * stretta collaborazione nonché sostegno vicendevole delle autorità preposte/polizia stradale in varie occasioni, ad esempio dopo incidenti, in seguito a calamità naturali o per vari divieti di transito straordinari che incidono sulla viabilità dei rispettivi stati confinanti. V. Ambiente L’euregio Tirolo, Alto Adige e Trentino è caratterizzata da un comune spazio di vita e naturale, ed è nell’interesse comune tutelare e proteggere tale spazio nei settori più diversi. A tale fine, le tre giunte decidono di intensificare la collaborazione nei seguenti settori: 1. Vertice comune sul clima Il progetto è volto all’organizzazione ed alla realizzazione di conferenze comuni sul clima, per intensificare lo scambio di informazioni a livello di protezione del clima e delle misure di prevenzione, armonizzare le misure da adottare e migliorare la collaborazione. Dovranno essere presentate sia la situazione attuale della ricerca sul clima e gli scenari aggiornati relativi all’evoluzione climatica nelle regioni interessate, come anche le buone pratiche e le buone strategie nella prevenzione e le misure di adattamento adottate nelle rispettive regioni. Gli elementi chiave con i conseguenti impatti relativi al cambiamento climatico in atto sono il settore dell’energia, le risorse idriche, i trasporti, l’urbanistica e la mappatura delle zone di pericolo, agricoltura e foreste, edilizia e sanità, biodiversità, formazione e cultura. In occasione di ogni conferenza si potranno affrontare più temi, oppure dedicare una conferenza ad un tema centrale. Le conferenze si terranno ad intervalli di due anni rispettivamente in una delle regioni interessate; le lingue di lavoro saranno italiano e tedesco. Gli enti provinciali preposti e le rispettive strutture di ricerca del Tirolo, dell’Alto Adige e del Trentino redigono un report comune sui progressi compiuti nella tutela del clima, che sarà presentato in occasione delle conferenze. Nel report saranno valutate le misure adottate negli intervalli tra le conferenze. Per preparare la prima conferenza dovrà essere redatto un programma comune delle misure di prevenzione e di adattamento da attuare nelle province. Tale pacchetto di misure dovrà essere aggiornato ogni due anni in seguito al vertice sul clima. Inoltre, in occasione della conferenza sul clima sarà assegnato un “climate award” per l’iniziativa migliore e per il comune più attento al clima. 2. Gestione congiunta delle tematiche legate alla presenza dell’orso bruno A seguito del progetto di reintroduzione dell’orso bruno attuato in provincia di Trento, la presenza del plantigrado è andata ad interessare ripetutamente, a partire dall’anno 2005, anche il territorio della provincia di Bolzano e del Land Tirol. E prevedibile che la presenza del plantigrado e la particolare attenzione pubblica ossia potenziali conflitti possano verificarsi con maggiore frequenza in futuro. Pertanto, dovrà essere garantita una gestione coordinata dei conflitti legati ai predatori, in particolare dell’orso bruno. Negli ultimi anni, la collaborazione tra le autorità venatorie del Tirolo, dell’Alto Adige e del Trentino è stata notevolmente intensificata; appare pertanto indicato formalizzare la collaborazione mediante un accordo specifico. Il Tirolo, l’Alto Adige ed il Trentino convengono di istaurare una collaborazione rivolta ad una gestione condivisa e coordinata delle tematiche relative alla presenza dell’orso bruno. Vengono individuate le seguenti autorità, all’interno delle relative Amministrazioni, quali referenti in materia di orso: * per la Provincia autonoma di Bolzano: l’Ufficio caccia e pesca * per la Provincia autonoma di Trento: il servizio Foreste e Fauna – Ufficio Faunistico * per il Land Tirolo: Abteilung Landwirtschaftliches Schulwesen, Jagd und Fischerei La presente convenzione impegna le sopraccitate autorità di riferimento in materia di gestione dell’orso a garantire: * la tempestiva comunicazione di spostamenti di orsi in direzione dei rispettivi confini; * la consegna dei campioni organici rinvenuti ad un comune laboratorio di genetica, individuato presso il laboratorio di genetica dell’Ispra di Bologna, al fine di poter fruire di un’unica banca dati; * la collaborazione, nei limiti delle rispettive capacità organizzative, a prestare reciproca consulenza e/o assistenza per la gestione di orsi problematici e la formazione di squadre d’intervento per situazioni di emergenza; * lo scambio di materiale in materia di monitoraggio, prevenzione ed indennizzo dei danni e della comunicazione al pubblico; * incontri, a cadenza almeno annuale, allo scopo di reciproco aggiornamento; * un raccordo con gli stati, i Länder e le regioni confinanti. 3. Catasto degli eventi geologici Da sempre, l’arco alpino è interessato da costanti movimenti geologici, che si presentano ai suoi abitanti sotto forma di fenomeni di franamenti, crolli e assestamenti del terreno. Gli eventi salienti si possono ricostruire ancora dopo molto tempo, in particolare perché rimangono impressi nella memoria degli interessati e trovano riscontro anche nelle cronache. La posizione geografica degli eventi, l’andamento temporale e la frequenza con la quale si ripetono permettono di individuare il potenziale di rischio di determinate aree. Inoltre, consentono di rendere visibile anche una maggiore crescita del numero di eventi registrati negli ultimi anni, evidenziando il collegamento a fenomeni quali il cambiamento climatico (scioglimento del permafrost) e l’ampliamento delle aree insediative. Considerata la complessità della struttura geologica dell’arco alpino, un rilevamento capillare del potenziale di rischio non è fattibile; tuttavia, la mappatura degli eventi noti permette di delimitare i luoghi di pericolo e di fornire indicazioni motivate che possono incidere nella previsione di aree insediative, turistiche e sulla costruzione delle infrastrutture dei trasporti. Le due provincie ed il Land Tirolo presentano delle situazioni di rischio analoghe, permettendo di concentrare in maniera efficiente ed economica i lavori per il rilevamento ed la conseguente realizzazione del “Catasto degli eventi geologici”. In questo senso appare ragionevole approfondire la collaborazione. Vi. Sanità La promozione della salute e la prevenzione sono determinanti per evitare il rischio di malattie. Il considerevole miglioramento delle condizioni materiali di vita ed il progresso della medicina hanno contribuito ad aumentare notevolmente la vita media della popolazione. Considerato l’aumento della vita media, l’obiettivo dovrà essere quello di garantire che la popolazione possa godere di buona salute più a lungo possibile. Al fine di garantire anche in futuro libero e pari accesso al progresso medico a tutte le fasce della popolazione, si rende necessario il miglioramento dell’efficienza accompagnata da una riduzione dei costi nel settore sanitario. Pertanto, l’Euregio dichiara di voler adottare le seguenti misure in ambito sanitario e di prevenzione: * Prevenzione in ambito sanitario: partendo dal rilevamento della situazione esistente, andranno concordate campagne di prevenzione da realizzare in modo transfrontaliero * Formazione in ambito sanitario: misure congiunte nella formazione specialistica e adozione di misure comuni per prevenire una futura carenza di medici * Qualità in ambito sanitario: il progetto del Tirolo per rilevare ed evitare errori dei medici il sarà ampliato all’Alto Adige ed al Trentino * Misure strutturali in ambito sanitario: si dovrà valutare il potenziale di sinergie negli istituti sanitari e ospedalieri, ad esempio mediante forniture comuni * Ricerca in ambito sanitario: la collaborazione nel settore della ricerca medica e delle scienze infermieristiche dovrà essere maggiormente promossa. Vii. Ricerca Ed Innovazione Ricerca e innovazione sono ambiti decisivi; solo il loro consolidamento permette di garantire lo sviluppo di una regione e la sua capacità di affrontare il futuro in maniera sostenibile. In particolare, per la ricerca si evidenzia il nesso fondamentale tra passato e futuro. In questo senso, le tre giunte decidono di promuovere la collaborazione nei tre settori sotto elencati: 1. Alleanza per la ricerca “Euregio” La “Research Alliance Euregio” persegue l’obiettivo di rafforzare gli ambiti di scienza, ricerca e innovazione nelle tre regioni confinanti, Tirolo, Alto Adige e Trentino mediante iniziative comuni e di sviluppare ed ottimizzare il legame tra i sistemi scientifici, di ricerca ed innovazione interni alle tre aree, alle loro corporazioni e istituzioni. Da quanto emerso dal lavoro preliminare, realizzato su livello tecnico, per la concreta realizzazione di questa alleanza per la ricerca, le tre giunte provinciali intendono prendere una decisione di base per la collaborazione nell’ambito di una tale intesa. Il piano elaborato prevede concrete proposte per la realizzazione di un tale progetto di cooperazione: * Formazione universitaria: Per una rafforzata collaborazione tra le università si prevede l’istituzione, a tempo determinato, di una cattedra per l’economia regionale. Dovrà essere multilingue e itinerante e, presso le relative università, dovranno essere inclusi nell’offerta formativa corsi inerenti le economie regionali. Inoltre, si prevede di intensificare lo scambio di ricercatori, studenti e docenti. * Ricerca: Dovrà essere istituito un fondo di ricerca per il finanziamento di progetti comuni riguardanti temi di interesse condiviso, che sarà utilizzato mediante procedimento di selezione pubblico. Attualmente esistono proposte per progetti comuni nell’ambito dell’utilizzo delle riserve idriche, della ricerca sul genoma applicato all’agricoltura e della ricerca biomedica. * Innovazione e tecnologia: La collaborazione tra i tre centri di sviluppo dovrà essere rafforzata per potenziare e qualificare le prestazione di servizi offerti a imprese/aziende sulla base di progetti concordati. La collaborazione in ambito tecnologico dovrà essere intensificata, sia sotto il profilo della formazione, sia sotto il profilo della ricerca applicata e dello sviluppo. A tale proposito, l’intensificazione della collaborazione tra le università e le imprese economiche ed industriali riveste un’importanza centrale. Per lo sviluppo sostenibile dell’Euregio, la creazione di nuovi posti di lavoro, in particolare nel settore tecnologico costituisce un obiettivo prioritario e strategico. 2. Sostegno per la ricerca storica regionale Nell’“istituto per la storia regionale”, che sarà avviato alla fine dell’anno della commemorazione nell’Alto Adige (in Tirolo e nel Trentino esistono già progetti paragonabili), dovrebbero essere previsti anche esperti del Tirolo e del Trentino per rendere possibile una collaborazione ingegnosa che potrà organizzare insieme anche nel futuro dei progetti di ricerca scientifica. Il progetto di un libro di storia unico è nato dall’impegno profuso per un’ottica condivisa della storia provinciale per tutti i gruppi linguistici. Sarebbe auspicabile che quest’iniziative venisse estesa anche a tutte le altri componenti dell’Euregio al fine di raggiungere una migliore comprensione della storia ai sensi di uno spirito europeo. In tal senso i progetti Ue dovrebbero essere programmati coinvolgendo tutte le componenti dell’Euregio. Progetti per agevolare una miglior conoscenza del gruppo linguistico ladino, quali ad es. “Viac tla Ladinia” (Viaggio in terra ladina), dovrebbero essere estesi anche a gruppi di studenti del Trentino e del Tirolo. 3. Innovazione ed edilizia sostenibile L’estensione alla regione del Tirolo del Protocollo di intesa già sottoscritto tra l’Alto Adige ed il Trentino per la creazione di un “metadistretto” dell’edilizia sostenibile, che prevede la creazione di standard di classificazione energetica degli edifici e la creazione di banche dati sui trend di mercato e sulle tecnologie e imprese operanti sul territorio, potrebbe contribuire a: * diffondere la consapevolezza delle tecnologie e dei centri di competenza esistenti nelle tre regioni mediante azioni di sensibilizzazione fra operatori del settore; * creare un “cluster” o distretto fra imprese della filiera delle costruzioni sostenibili; * attivare gli Enti di promozione (il Tis, Zukunftstiftung, Trentino Sviluppo) per la partecipazione delle imprese ad iniziative comuni; * attivare sinergie con istituti di certificazione (Casaklima, Consorzio trentino per l’edilizia sostenibile, Assessorati all’ambiente) per migliorare la visibilità delle competenze acquisite nel campo delle tecnologie ambientali. Dovrà essere studiata la possibilità giuridica di attivare bandi su tematiche comuni, come ad esempio la citata edilizia sostenibile, per progetti congiunti di R&s presentati da imprese residenti nei territori delle due provincie e del Land Tirolo. Viii. Economia L’euregio riveste un ruolo economico centrale nell’arco alpino ed assume un importante funzione come ponte tra le regioni economicamente forti della Germania meridionale e dell’Italia settentrionale. L’euregio è caratterizzata da una struttura economica equilibrata nei settori della produzione di beni materiali, del commercio e del turismo. Per garantire la forza economica dell’Euregio, accoppiata ad un elevato tasso di occupazione, le condizioni quadro per le imprese devono essere costantemente migliorate, mobilizzando al contempo il potenziale ancora inutilizzato della collaborazione economica. 1. Promozione congiunta dell’Euregio Una delle colonne portanti delle celebrazioni dell’anno commemorativo “1809-2009” e della campagna “La storia incontra il futuro” era costituita dalla manifestazione “ Il Tirolo e l’Alto Adige salutano Vienna” tenutasi dal 12 al 14 giugno 2009 presso la Rathausplatz di Vienna. La presentazione congiunta dell’Euregio era incentrata sui settori dell’economia, del turismo, della ricerca e della formazione. Durante le due giornate aperte al pubblico il 13 e 14 giugno, ben 80. 0000 persone hanno visitato la manifestazione. Sulla base del successo della manifestazione di Vienna si dovrebbe riflettere su eventuali manifestazioni successive. Oltre al Tirolo e all’Alto Adige, anche il Trentino dovrebbe essere coinvolto nella progettazione. Quale obiettivo si propone una rappresentazione completa e interterritoriale dei tre partner di progetto, basati sugli elementi centrali: valorizzazione dell’immagine,’informazione sull’Euregio Tirolo, Alto-adige-trentino ed un collegamento concludente di elementi tradizionali e moderni. In questo senso, le giunte del Tirolo, dell’Alto Adige e del Trentino deliberano di conferire ai rispettivi organi preposti l’incarico di elaborare una proposta per la promozione congiunta della localizzazione Euregio. 2. Premiazione comune transfrontaliera delle imprese sostenibili La crisi economica mondiale ed il cambiamento climatico globale mostrano chiaramente che uno sviluppo duraturo è possibile solo nel rispetto dei principi della sostenibilità. La sostenibilità richiede l’attuazione simultanea, paritetica e concertata di obiettivi economici, sociali ed ambientali, e pertanto il rispetto della sostanza e la tutela delle capacità rigenerative delle risorse naturali. Un approccio orientato alla sostenibilità offre all’economia l’opportunità di una garanzia duratura e dello sviluppo delle competitività, ed è l’interfaccia per la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione. Le giunte del Tirolo, dell’Alto Adige e del Trentino * considerano la sostenibilità un presupposto essenziale per uno sviluppo duraturo, e intendono promuovere azioni volte ad un maggiore rispetto del principio della sostenibilità; * incaricano i rispettivi organi preposti di valutare dettagliatamente la possibilità di elaborare un progetto che prevede la certificazione volontaria delle imprese che operano secondo i principi della sostenibilità, adottando una metodologia e standard comuni. Ix. Cooperazione Allo Sviluppo L’iniziativa Global Marshall Plan, nata nel 2003, si prefigge l’obiettivo di creare un mondo in equilibrio: gli interessi economici, sociali ed ambientali dovranno essere concertati e realizzati in modo sostenibile. A tal fine ci si avvale di standard sociali ed ambientali vincolanti a livello globale, di un’economia di mercato competitiva e in grado di offrire sicurezza sociale a tutti gli uomini, della distribuzione equa delle risorse nonché della tutela dell’ambiente naturale anche per le generazioni future. L’euregio Tirolo- Alto-adige-trentino ha deciso di impegnarsi nell’ambito di questa iniziativa globale. Con l’istituzione di una regione partner comune sarà garantito che gli obiettivi comuni potranno essere effettivamente realizzati in un ambito ben definito. Per tenere simbolicamente conto del carattere transfrontaliero dell’Euregio, come regione partner è stato scelto un territorio transfrontaliero tra Uganda e Tanzania ( distretti Masaka e Rakai in Uganda e la regione di Kagera in Tanzania). In questo territorio, il Tirolo, l’Alto Adige ed il Trentino realizzeranno insieme progetti concertati della collaborazione allo sviluppo. Gli obiettivi fondamentali da perseguire nella regione partner sono: * garantire la sicurezza alimentare nonostante gli impatti del cambiamento climatico * garantire l’accesso all’acqua potabile pulita a distanze ragionevoli * prevenzione sanitaria sufficiente ed accessibile per tutta la popolazione * adozione di misure economiche atte ad aumentare i redditi estremamente bassi-con particolare riguardo ai giovani - ed incentivare la piccola imprenditoria * sensibilizzazione ed informazione di gruppi sociali svantaggiati. Tali misure saranno accompagnate da iniziative mirate a sensibilizzare la popolazione nell’Euregio per la collaborazione allo sviluppo. Le giunte del Tirolo, dell’Alto Adige e del Trentino dichiarano di aderire agli obiettivi del Global Marshall Plan e deliberano di realizzare il progetto di collaborazione con una regione partner transfrontaliera tra Uganda e Tanzania. X. Economia Di Montagna Già da alcuni anni, i rappresentanti delle aree montane sono impegnati nella sensibilizzazione per i problemi dell’economia di montagna a livello comunitario. Nel corso di numerosi incontri dei rappresentanti dell’Alto Adige, del Trentino, del Tirolo, della Baviera, e recentemente anche dell’Aosta, del Vorarlberg e del Friuli in occasione del Forum sull’economia di montagna tenutosi a Bruxelles in data 31 marzo 2009 sono state elaborate delle proposte per la promozione dell’economia di montagna dopo il 2013. La “risoluzione sull’economia di montagna” è stata presentata al commissario europeo all’agricoltura Fischer Boel in occasione della Conferenza internazionale sul futuro dell’economia di montagna tenutasi in data 9 e 10 giugno 2009 a Garmisch-partenkirchen. La risoluzione comprende una serie di proposte e di richieste, dalla prosecuzione della prima colonna dopo il 2012 con il finanziamento di risorse comunitarie, alla preservazione dei pagamenti per superfici con collegamenti agli standard minimi in termini di ambiente, sicurezza alimentare e protezione degli animali, fino all’introduzione di un premio per l’allevamento dei ruminanti, con particolare attenzione rivolta all’allevamento delle vacche da latte. L’agricoltura di montagna, oltre alla produzione di alimenti di alta qualità, fornisce molteplici servizi per la comunità. A causa dei limiti posti alla produzione dalle condizioni naturali nelle zone montane e della distanza dai mercati queste ultime non sono in grado, attraverso i processi di crescita aziendale e razionalizzazione, di fronteggiare la sempre maggiore concorrenza delle altre zone. Per assicurare un futuro all’agricoltura di montagna è necessario riconoscere una compensazione per le sue prestazioni a favore del bene comune che sia adeguatamente elevata e che corrisponda alle molteplici funzioni svolte dall’agricoltura in tali aree. I firmatari della presente risoluzione, attraverso le richieste concrete rivolte alla Unione Europea di seguito riportate, intendono creare le condizioni per il mantenimento di un’agricoltura di montagna vitale anche successivamente al 2013 ed in vista della futura programmazione comunitaria in materia di politica agricola comune. Xi. Istituzionale Ufficio dell’Euregio Tirolo – Alto Adige – Trentino Lo sforzo congiunto di comunità come il Land Tirolo e le Province Autonome di Bolzano e Trento cresciute storicamente insieme, di compiere una via comune rappresenta un importante contributo per l’opera di unificazione Europea e assicura alle loro popolazioni un futuro proficuo nel terzo millennio. La sempre più forte europeizzazione della politica e la globalizzazione dell’economia e della comunicazione comportano spesso per i cittadini insicurezza e incertezza. Il riferimento locale, regionale invece, trasmette un senso di identità, di sicurezza e di patria. In questo ambito conflittuale si colloca il superamento di confini politici unito alla attuazione dell’idea di Euregio e l’identificazione dei cittadini con questa Regione Europea. Dal 1995 le tre regioni gestiscono rappresentanza unitaria transfrontaliera a Bruxelles, che gode di grande stima e attenzione, al fine di sostenere i loro interessi comuni nell’ambito dell’Unione Europea. Secondo la comune opinione delle tre giunte , l’idea di una Regione Europea nell’anno commemorativo 2009, dovrà essere realizzata anche con il lavoro comune in importanti aspetti della vita quotidiana quello delle misure preventive per la nostra vita quotidiana, l’incentivazione dell’economia, la politica occupazionale, dell’energia e della tutela dell’ambiente, la politica dei trasporti e dell’agricoltura di montagna. La cooperazione nel suo complesso dovrà portare ad un grado di cooperazione più elevato da parte delle regioni interessate e dei rispettivi cittadini. Quale segno tangibile di questa rete particolarmente sviluppata, e quale piattaforma centrale per un rafforzamento della cooperazione e delle attività comuni, dovrà essere istituito un Ufficio comune dell’Euregio con sede a Bolzano. Gli incarichi principali dell’Ufficio saranno i seguenti: * Dare attuazione alle numerose iniziative assunte nell’ambito dell’Euregio e assicurare una rapida realizzazione. A tale scopo verrà valutata ad intervalli regolari sia la collaborazione nell’ambito dei singoli progetti, che il loro stato di attuazione e verrà redatta una relazione alle tre Giunte. * Fornire consulenza alle tre Giunte e dare risposte operative alle varie questioni connesse con l’Euregio, avendo al contempo uno scambio continuo di informazioni con la sede di Bruxelles dell’Euregio. * Svolgere la funzione di piattaforma all’interno dell’Euregio per favorire ed intensificare i contatti ai più vari livelli e fungere da catalizzatore e punto di collegamento tra i potenziali partner che dimostrino l’interesse a realizzare le iniziative dell’Euregio. * Costituire un centro comune per dare risposta a tutte le domande connesse all’Euregio. La struttura dell’Ufficio dell’Euregio dovrà essere molto snella. L’ufficio verrà costituito presso l’Ufficio di Presidenza della Provincia di Bolzano e avrà sede a Bolzano. Nell’ufficio lavoreranno congiuntamente collaboratori delle tre Regioni dell’Euregio. In tal modo si garantirà la migliore connessione con le tre strutture amministrative e ne verrà rafforzata l’efficienza. L’istituzione dell’Ufficio dell’Euregio non comporta riserva alcuna in merito ad ulteriori considerazioni sull’approfondimento della collaborazione istituzionale delle tre Regioni nell’ambito dell’Unione Europea e anzi sosterrà e seguirà gli sforzi in tal senso. Ai sensi di queste considerazioni le tre Giunte del Tirolo, dell’Alto Adige e del Trentino, decidono di istituire un Ufficio comune dell’Euregio Tirolo – Alto Adige – Trentino ed incaricano i rispettivi dirigenti di attuare la delibera entro l’anno commemorativo in corso. . .  
   
   
MARCHE: DOPO LA CRISI, COSA ABBIAMO IMPARATO?.  
 
Ancona, 19 ottobre 2009 - Di seguito una dichiarazione del presidente Spacca: ´La crisi morde e bisogna ´resistere´, ma e` vitale anche pensare e preparare molto velocemente il futuro. Quando le tutele degli ammortizzatori sociali straordinari termineranno, allora dovranno gia` esserci nuovi posti di lavoro per accogliere i lavoratori oggi protetti dalle varie forme di cassa integrazione. Ecco perche` e` necessaria attivare quanto prima una nuova strategia di ´attacco´, una vera e propria linea di politica industriale fondata su accordi di programma e il progetto demotica, che la Regione da tempo ha proposto chiedendo la collaborazione del Governo nazionale. A questo riguardo abbiamo attivato una linea di ´resistenza´ con molteplici interventi per la difesa del lavoro, del reddito e delle piccole imprese, anche per l´entroterra appenninico. Pur tra tante criticita`, i risultati del piano anti-crisi regionale sono positivi, perche` le Marche stanno reagendo meglio di altri sistemi territoriali: per l´Istat gli occupati regionali a giugno 2009 (657mila) sono gli stessi di giugno 2008 (656 mila); le Marche, insieme ad Emilia-romagna e Trentino, sono le uniche regioni in Italia a non aver registrato cali dell´occupazione complessiva in ognuno dei tre ultimi trimestri del periodo di recessione. ´ . .  
   
   
548 MILIONI DI INVESTIMENTI PER RIDISEGNARE LE CITTÀ DELLA TOSCANA IL PRESIDENTE MARTINI PRESENTA I PIANI INTEGRATI DI SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE  
 
Firenze, 19 ottobre 2009 -«Uno strumento decisivo per dare nuovo slancio alle città e ai territori nel segno di uno sviluppo sostenibile. Un´opportunità straordinaria per affrontare la crisi puntando decisamente su modernizzazione e innovazione». Così il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini ha presentato stamani i 16 Piani integrati di sviluppo urbano sostenibile (Piuss) approvati dalla Regione e la cui la graduatoria sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale nei prossimi giorni. I Piani integrati di sviluppo urbano sostenibile attiveranno complessivamente oltre 548 milioni di euro di investimenti grazie ad un contributo pubblico di 313 milioni. «Con questa iniziativa – ha proseguito Martini - il governo regionale intende sostenere la progettazione di un insieme coordinato di interventi - ben 281 tra pubblici e privati - che mirano a riqualificare e rigenerare interi quartieri e aree dismesse, grandi contenitori, ex-manifatture, rafforzando la qualità urbanistica complessiva della Toscana. » Il presidente ha poi continuato: «La nuova urbanistica deve essere in grado di qualificare il territorio dal punto di vista economico, sociale e ambientale. I progetti danno molto spazio alle attività della ricerca, alle nuove tecnologie, all’espansione della società della conoscenza, ai beni culturali, ai percorsi turistici di qualità. Tutto questo con un sostegno diretto anche allo stato sociale dei territori; all´interno dei Piuss, infatti, sono stati presentati diversi progetti per nuovi asili nido e programmi per la realizzazione di infrastrutture per anziani e portatori di handicap. » «I Piuss sono un´operazione molto complessa – ha continuato Martini –, che ha visto un´ampia e positiva partecipazione da parte dei Comuni. Per questo vorrei ringraziare i tanti amministratori e funzionari che in questo ultimo anno hanno lavorato per produrre progetti in grado di riqualificare il loro territorio. La giunta regionale – ha concluso Martini – intende perciò garantire la copertura anche di quei progetti che al momento non rientrano ai primi posti e che godranno di finanziamenti diversi da quelli del Por Creo. Ci siamo già attivati per reperire nuove risorse sia dal Fondo aree sottoutilizzate (Fas) che da altri fondi regionali. Dalla pubblicazione della graduatoria i comuni hanno 120 giorni per la progettazione esecutiva, solo tra quattro mesi quindi capiremo quali progetti saranno finanziati in prima battuta. ». Le 5 linee di attività. I Piuss vertono su 5 linee di attività: infrastrutture per lo sviluppo economico (centri servizi alle imprese, centri di competenza Pmi, infrastrutture per insediamenti produttivi e per il terziario avanzato, ecc. ); infrastrutture per il turismo e il commercio (recupero dell’ambiente urbano e delle aree per insediamenti produttivi finalizzati alla fruizione collettiva, infrastrutture per il turismo e centri commerciali naturali); infrastrutture sociali (costruzione, recupero e riqualificazione di strutture per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale); asili nido (realizzazione di strutture per asili nido e servizi integrativi prima infanzia); infrastrutture per la cultura (valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche al fine di aumentare l’attrattività, migliorare la qualità della vita dei cittadini ed incrementare l’offerta turistica). La prima fase verrà finanziata per 134 milioni di euro grazie all’Asse V del Programma Operativo Regionale “Competitività regionale e occupazione” Fesr 2007-2013 (Por Creo). Tutti i numeri dei Piuss. 17 le proposte Piuss presentate alla Regione, 16 quelle approvate; 20 i Comuni coinvolti; 548 i milioni di euro di investimento complessivo; 313 i milioni di euro il contributo richiesto; 134 i milioni di euro le risorse a disposizione nel programma Por-creo; 323 le operazioni complessive contenute nei 17 Piuss; 112 i progetti di infrastrutture nei settori turismo e commercio; 92 i progetti di infrastrutture per i beni culturali; 34 i progetti di infrastrutture per lo sviluppo economico; 59 i progetti di infrastrutture sociali; 26 i progetti per gli asili nido. Le operazioni Piuss in sintesi. La città “polifonica”. Arezzo cambia il ritmo! - Comprende 32 proposte raggruppate in 6 progetti. Gli interventi più importanti riguardano l’innovazione tecnologica e la qualificazione della forza lavoro. Da Via Regia a Viareggio - Comprende 42 progetti ed è un piano particolarmente complesso che sviluppa ben 9 azioni. Sono previste: la riqualificazione del porto con la costruzione del polo tecnologico della nautica e spazi per incubatori. Produttivi e servizi, la riqualificazione della passeggiata a mare come supporto del centro commerciale naturale ed il restauro di un teatro. Lucca dentro - Comprende 14 progetti e si prefigge di creare nuovi spazi pubblici per la città e per una nuova accoglienza turistica. Pisa²: Pisa per Patrimonio culturale, Innovazione, Saperi e Accoglienza - Comprende 18 progetti che tendono a riqualificare e valorizzare il centro storico nella sua totalità all’interno delle mura storiche, creando condizioni di maggiore attrattività sia per i residenti che per i turisti. Firenze-campi Bisenzio-scandicci. Le città dei saperi - Comprende 26 progetti che riguardano interventi di riqualificazione urbana connessi al trasporto pubblico di massa, con recupero e valorizzazione di attrezzature pubbliche e spazi aperti. Altavaldelsa: Città di città (Colle Val d’Elsa-poggibonsi) - Comprende 19 progetti per il recupero e la riqualificazione dei centri cittadini. Le due città si trovano al centro dell’importante triangolo turistico formato da Firenze, Siena e San Gimignano. Prato. Parco Expò - Comprende 10 progetti di riqualificazione urbana, di recupero, valorizzazione di spazi aperti e di attrezzature pubbliche e private, con finalità prevalentemente culturali e di alta formazione (polo espositivo multifunzionale). Piombino. Piombino 2015: Progetto città futura - Comprende 7 progetti con i quali si persegue l’obiettivo di rafforzare l’effetto città, con un ruolo di centro urbano di qualità a servizio del comprensorio. Si prevede la formazione di un nuovo paesaggio urbano in luogo di un’area ex industriale. Livorno Città delle opportunità - Comprende 8 progetti che hanno come presupposto di riferimento la Piattaforma Logistica Costiera per creare nuove centralità urbane, come il polo della ricerca e della logistica. Pistoia. Dall’antico centro storico al nuovo centro urbano - Comprende 23 progetti per la riqualificazione e valorizzazione del centro storico e dell’area ex Breda. Carrara e Massa. Un territorio da rivivere - Comprende 6 progetti presentati dai due comuni ed è orientato alla riqualificazione e al recupero dei centri urbani attraverso interventi sugli edifici storici e di arredo urbano. Follonica. Il parco centrale - Comprende 8 progetti che interessano un’area centrale della città dive si prevede la realizzazione di un grande parco che comprende l’area dell’ex ippodromo ed esempi di archeologia industriale da recuperare per funzioni pubbliche. Montevarchi Città del Valdarno e porta del Chianti - Il centro commerciale naturale luogo di incontri e di funzioni pregiate. Comprende 16 progetti con i quali si intende procedere al recupero ed alla riqualificazione del centro storico. Grosseto Città cultura - Comprende 11 progetti con le finalità di innovare le funzioni tradizionali del sistema urbano. Quarrata sarà - Comprende 14 progetti per la valorizzazione del territorio attraverso il consolidamento del ruolo del capoluogo come centro direzionale e di servizi per il comparto produttivo, la realizzazione di percorsi ciclo turistici. Cascina di impegna per P. R. I. M. A Partecipazione, Ricerca, Innovazione, Mercato, Ambiente - Comprende 25 progetti per la riqualificazione delle aree degradate del centro storico e zone limitrofe, attraverso il restauro della cinta muraria e di alcune piazze, oltre al riuso di edifici pubblici. Informazioni sui Piuss: http://www. Regione. Toscana. It/creo/piuss/index. Html .  
   
   
LA REGIONE PIEMONTE SOLLECITA IL GOVERNO A STANZIARE CON URGENZA ULTERIORI RISORSE PER FRONTEGGIARE LA CRISI  
 
Torino, 19 ottobre 2009 - L’assessore regionale al Welfare e Lavoro, Teresa Angela Migliasso, ha illustrato, questa mattina in conferenza stampa, i dati relativi al mercato del lavoro in Piemonte e all’utilizzo degli ammortizzatori sociali e il contenuto della lettera inviata al Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, per sollecitare lo stanziamento urgente da parte del Governo di ulteriori risorse per affrontare l’emergenza occupazionale. “Siamo molto preoccupati per la gravità della situazione - ha affermato l’Assessore Migliasso - e per l’entità delle risorse necessarie per fronteggiarla. Fino a luglio il Governo ha assegnato i primi 60 milioni alla nostra regione, con i quali abbiamo coperto parzialmente le richieste pervenute, che peraltro continuano ad aumentare. Abbiamo già chiesto al Ministro Sacconi - una prima volta il 23 giugno e successivamente il 7 ottobre - di provvedere all’assegnazione di ulteriori risorse per rispondere alla esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori piemontesi e delle loro famiglie ”. “La Regione Piemonte ha fatto la sua parte - ha sottolineato Migliasso - impegnando 100 milioni del Fondo Sociale Europeo e 15 milioni sul bilancio regionale per concretizzare l’erogazione degli ammortizzatori sociali in deroga; ha stanziato ulteriori 22,5 milioni per sostenere i lavoratori in particolare situazioni di difficoltà; ha approvato una delibera per l’anticipazione della cassa integrazione straordinaria ai lavoratori coinvolti da fallimento o chiusura di azienda. Ora tocca al Governo provvedere ad emanare le disposizioni per l’erogazione a tutte le regioni degli ulteriori finanziamenti per la Cig in deroga. Il Ministero del Lavoro, invece, con un apposito decreto dello scorso 15 settembre, ha destinato 250 milioni di euro per la Regione Lombardia (portando così a 330 milioni di euro le risorse stanziate per quella regione), mentre alla Regione Piemonte non è ancora pervenuta alcuna risposta, né tanto meno sono state attribuite ulteriori risorse. Ci chiediamo perché. Forse la Regione Piemonte viene considerata regione “non amica”? Ma il tanto richiamato principio di leale collaborazione tra istituzioni deve prescindere dagli schieramenti di appartenenza ed essere applicato con la stessa attenzione a tutti gli attori coinvolti nel perseguimento del bene comune, in special modo quando si tratta di sistemi di protezione sociale che coinvolgono lavoratori ed imprese colpiti da una grave crisi economica come quella attuale”. I dati della Regione evidenziano che la Cig straordinaria registra un’impennata a partire da luglio e nel solo terzo trimestre del 2009 si contano circa 17 milioni di ore autorizzate con un aumento interannuale del 460%, ad indicare come i problemi congiunturali si stanno tramutando in difficoltà di ordine strutturale per un numero crescente di imprese. A fine settembre si stimano in 31. 000 in Piemonte i lavoratori e le lavoratrici interessati da procedure di Cig straordinaria. Il Piemonte è la regione italiana dove l’incidenza del ricorso alla Cig è stata nell’insieme più rilevante. Le ore medie autorizzate per occupato nei primi nove mesi del 2009 sono infatti state 235 per la nostra regione, la punta massima a livello nazionale, rispetto alle 142 della Lombardia e alle 72 di Veneto ed Emilia Romagna, con una media nazionale pari a 115 ore. Il ricorso alla Cig in deroga, che con l’accordo Regione-inps-parti sociali del 27 maggio è stato estesa a tutti i settori e a tutte le tipologie di impresa, registra un’impressionante accelerazione delle domande nel corso del 2009: tra gennaio e settembre ne sono pervenute 6. 200 circa, che interessano 3. 086 imprese, in gran parte artigiane, e che coinvolgono oltre 20. 000 lavoratori con un impegno di spesa che a preventivo si attesta a metà settembre a circa 150 milioni di Euro. .  
   
   
FONDI FAS: VENDOLA INVIA A BERLUSCONI APPELLO DEL PARTENARIATO PUGLIESE  
 
Bari, 19 Ottobre 2009 - Ad una lettera inviata al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha allegato il documento finale approvato all’unanimità e sottoscritto lo scorso 13 Ottobre, al termine dell’incontro tra Regione Puglia e partenariato sociale, economico e istituzionale, contenente l’appello al Governo per l’immediato sblocco dei Fondi Fas. Nella lettera, inviata per conoscenza al Presidente della Conferenza delle Regioni Italiane Vasco Errani, Vendola ribadisce la preoccupazione per i riflessi che una eventuale decisione di riorganizzazione dei Fondi, da parte del Governo centrale, potrebbe avere sul tessuto economico e sociale dell’intera regione. .  
   
   
IL MOLISE DICE UN SI CONVINTO ALLA BANCA DEL MEZZOGIORNO  
 
Campobasso, 19 ottobre 2009 - "La Banca del Mezzogiorno potrà avere un utilissimo ruolo nella crescita delle regioni del Sud. La scelta strategica del Governo Berlusconi e segnatamente del Ministro Tremonti va nel senso giusto. Da anni, infatti, nel Sud Italia mancava un soggetto economico-finanziario così importante. Siamo certi che la nuova Banca non sarà un "carrozzone" ma saprà essere al contrario un grande Istituto bancario capace di svolgere un ruolo da protagonista nello sviluppo di tutti i territori del Mezzogiorno. Il Molise vorrà partecipare a questa sfida mettendo a disposizione le iniziative creditizie e finanziarie già presenti e operanti sul suo territorio, come ad esempio la Finmolise. Questo nella determinazione di voler concorrere attivamente alla realizzazione di un grande piano di rinascita del Sud". Lo ha detto, il 15 ottobre il Presidente della Regione Molise Michele Iorio, Vice Presidente della Conferenza dei Presidenti, commentando l´annuncio del Ministro Tremonti del varo in Consiglio dei Ministri del Disegno di Legge sulla Banca del Mezzogiorno. .  
   
   
ABRUZZO: ALTRI 16 MILIONI DAI FONDI FAS  
 
L´aquila, 16 ottobre 2009 - "Spiace davvero dover distrarre anche solo cinque minuti al lavoro che merita la Regione, per rispondere al consigliere D´amico che con le sue affermazioni puerili e rabbiose dimostra di essere poco incline al ruolo di rappresentanza che i cittadini gli hanno affidato". Lo ha affermato il 15 ottobre l´assessore alle Politiche Sociali, Paolo Gatti, in riferimento sia all´atteggiamento tenuto in sede di commissione Affari Sociali, sia alle dichiarazioni a mezzo stampa rilasciate dai consiglieri del Pd. "Vale la pena di precisare - prosegue l´assessore Gatti - soltanto che: egli ha interrotto durante la seduta di quinta commissione il sottoscritto che relazionava, utilizzando toni e argomenti inadeguati e irrispettosi dell´Istituzione; richiamato sia dal sottoscritto che dal Presidente della commissione ad un comportamento piu´ educato e corretto, non ha trovato nulla di meglio che abbandonare la seduta non partecipando alla discussione nel merito della riforma delle Ipab, sentendosi probabilmente più importante della funzione che sarebbe chiamato a svolgere; a fronte di una maggioranza che avrebbe potuto lincenziare la predetta riforma in solitudine, ma che ha preferito attendere la prossima seduta per poter raccogliere i suggerimenti ed il contributo dei consiglieri di opposizione, si e´ ingegnato inutilmente nel tentativo di intimidire con un comunicato stampa dal contenuto livoroso e grottesco, facendo scivolare il livello del confronto politico al di sotto di quello in uso per liti condominiali. L´augurio e´ davvero e sinceramente che comportamenti del genere non si ripetano più e che ci si concentri, tutti, a dare il meglio di noi stessi per rispondere, anche con atteggiamenti rispettosi e misurati, ai bisogni del popolo abruzzese. Infine colgo l´occasione per informare che le politiche sociali potranno contare su ulteriori 16 milioni di euro a valere sui fondi Fas, perché quello del sociale e´ un tema che interessa nei fatti questa Giunta che condivide in pieno, e per questo la ringrazio, l´impegno del mio assessorato di garantire tutti i servizi necessari. 16 milioni di euro che si contrappongono ai 16 milioni di chiacchiere strumentali che abbiamo dovuto ascoltare da parte di alcuni settori dell´opposizione. Gli stessi che - compreso il consigliere Ruffini - utilizzano il tema solo per polemiche strumentali e in Consiglio, quando c´e´ stata l´occasione con i fatti di dimostrarlo, votando un aumento di 2 milioni di euro dei fondi destinati alle politiche sociali, hanno preferito astenersi". .  
   
   
EMILIA ROMAGNA: LA VICE PRESIDENTE MUZZARELLI RICEVE L’AMBASCIATORE ARGENTINO NORMA NASCIMBENE DE DUMONT  
 
Bologna, 19 ottobre 2009 – Iniziative comuni in Argentina e in Emilia-romagna dalla primavera del 2010, in occasione del bicentenario della Revolucion de Mayo che rappresentò il primo passo verso la costituzione dello Stato sudamericano. La vice presidente della Regione Maria Giuseppina Muzzarelli ha ricevuto il 16 ottobre l’incaricata d’Affari e ambasciatore Norma Nascimbene de Dumont, accompagnata dal Ministro Eduardo Varela. L’incontro è stato l’occasione per sottolineare i legami molto stretti tra i due popoli. “Una vicinanza – ha sottolineato la vice presidente Muzzarelli – legata alla storia ma anche alimentata nel tempo, grazie alle comunità di emiliano-romagnoli e italiani che vivono in Argentina”. L’ambasciatrice ha ringraziato l’Emilia-romagna per quanto fatto ai tempi della grande crisi economica del 2001, ricordando che oggi l’Argentina si è risollevata, grazie ad una struttura economica legata al mercato domestico e individuando, come in Emilia-romagna, nella difesa dei posti di lavoro la priorità. In occasione delle celebrazioni del bicentenario argentino, saranno organizzati diversi appuntamenti. Il primo, sarà a Buenos Aires. La città ospiterà la mostra delle ceramiche faentine “Musica di smalto”, ma si lavorerà anche per portare oltreoceano la figura di Pellegrino Artusi e la cucina emiliano-romagnola e per promuovere il cinema e il teatro italiano coinvolgendo sempre più le associazioni. Nello stesso periodo l’Emilia-romagna ospiterà diversi eventi culturali “made in Argentina”. .  
   
   
FVG: COSTITUZIONE IN GIUDIZIO SU LEGGE COMUNITARIA  
 
Trieste, 19 ottobre 2009 - La Giunta regionale del Friuli Ve3nezia Giulia ha deciso il 15 ottobre , su proposta del presidente Renzo Tondo, di costituirsi in giudizio davanti alla Corte costituzionale per resistere al ricorso presentato dal Consiglio dei ministri contro alcuni articoli della legge regionale 13 del 2009 (la cosiddetta legge comunitaria, di adeguamento delle norme della Ue). Il ricorso del Governo riguarda alcuni commi di tre articoli della legge 13, su temi riguardanti le concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative, la conservazione degli uccelli selvatici, la gestione faunistico-venatoria. . .  
   
   
ABRUZZO :GATTI, ALTRI 16 MILIONI DAI FONDI FAS L´ASSESSORE RICORDA L´IMPEGNO DELLA REGIONE E CHIARISCE  
 
 L´aquila, 19 ottobre 2009 - "Spiace davvero dover distrarre anche solo cinque minuti al lavoro che merita la Regione, per rispondere al consigliere D´amico che con le sue affermazioni puerili e rabbiose dimostra di essere poco incline al ruolo di rappresentanza che i cittadini gli hanno affidato". Lo afferma l´assessore alle Politiche Sociali, Paolo Gatti, in riferimento sia all´atteggiamento tenuto in sede di commissione Affari Sociali, sia alle dichiarazioni a mezzo stampa rilasciate dai consiglieri del Pd. "Vale la pena di precisare - prosegue l´assessore Gatti - soltanto che: egli ha interrotto durante la seduta di quinta commissione il sottoscritto che relazionava, utilizzando toni e argomenti inadeguati e irrispettosi dell´Istituzione; richiamato sia dal sottoscritto che dal Presidente della commissione ad un comportamento piu´ educato e corretto, non ha trovato nulla di meglio che abbandonare la seduta non partecipando alla discussione nel merito della riforma delle Ipab, sentendosi probabilmente più importante della funzione che sarebbe chiamato a svolgere; a fronte di una maggioranza che avrebbe potuto lincenziare la predetta riforma in solitudine, ma che ha preferito attendere la prossima seduta per poter raccogliere i suggerimenti ed il contributo dei consiglieri di opposizione, si e´ ingegnato inutilmente nel tentativo di intimidire con un comunicato stampa dal contenuto livoroso e grottesco, facendo scivolare il livello del confronto politico al di sotto di quello in uso per liti condominiali. L´augurio e´ davvero e sinceramente che comportamenti del genere non si ripetano più e che ci si concentri, tutti, a dare il meglio di noi stessi per rispondere, anche con atteggiamenti rispettosi e misurati, ai bisogni del popolo abruzzese. Infine colgo l´occasione per informare che le politiche sociali potranno contare su ulteriori 16 milioni di euro a valere sui fondi Fas, perché quello del sociale e´ un tema che interessa nei fatti questa Giunta che condivide in pieno, e per questo la ringrazio, l´impegno del mio assessorato di garantire tutti i servizi necessari. 16 milioni di euro che si contrappongono ai 16 milioni di chiacchiere strumentali che abbiamo dovuto ascoltare da parte di alcuni settori dell´opposizione. Gli stessi che - compreso il consigliere Ruffini - utilizzano il tema solo per polemiche strumentali e in Consiglio, quando c´e´ stata l´occasione con i fatti di dimostrarlo, votando un aumento di 2 milioni di euro dei fondi destinati alle politiche sociali, hanno preferito astenersi". .  
   
   
LOMBARDIA: BANDO IMPRESE SERVIZI, DOMANDE DAL 10 NOVEMBRE 7,3 MLN A SOSTEGNO INNOVAZIONE E SVILUPPO AZIENDE  
 
Milano, 18 ottobre 2009 - Nuovo ossigeno per le imprese di servizi lombarde. Dopo il bando pubblicato lo scorso febbraio nell´ambito dell´Accordo di Programma sulla Competitività, Regione Lombardia (assessorato alla´Artigianato e Servizi), propone un nuovo bando per sostenere i processi di innovazione e di sviluppo competitivo delle imprese di servizi sul mercato interno e internazionale. Il bando, con una dote complessiva di 7. 370. 000. Euro, utilizza le risorse del Fondo per l´innovazione e l´imprenditorialità del settore dei servizi alle imprese - Fimser - e finanzierà progetti su 3 misure: - misura A, "Sostegno alla creazione di nuove imprese di produzione di servizi innovativi o di global service o servizi chiavi in mano", con l´obiettivo di favorire la nascita di nuove imprese in grado di arricchire l´offerta di know-how del mercato lombardo o di rispondere a una domanda di servizi sempre più ricca ed esigente con un´offerta di global service o servizi "chiavi in mano"; - misura B, "Sostegno all´innovazione dei processi e dell´organizzazione e alla produzione di servizi innovativi", con il fine di migliorare la competitività delle imprese attraverso l´utilizzo di tecnologie innovative e la produzione di servizi più avanzati; - misura C, "Sostegno agli investimenti per l´apertura ai mercati internazionali", con l´obiettivo di incentivare la presenza e la capacità di intervento delle imprese lombarde sui mercati internazionali. Potranno accedere ai finanziamenti le micro, piccole e medie imprese singole o associate, anche artigiane, esistenti o da costituire rientranti, in base all´attività prevalente, nei codici Istat Ateco 2002: 72, 73, 74 o Ateco 2007: 62, 63, 70, 71, 72, 73, 74, 78. Per tutte le misure l´agevolazione consiste in contributi in conto capitale nella misura massima del 50% delle spese di progetto di cui 25% a fondo perduto e 25% a rimborso (rate costanti al tasso nominale annuo di interesse dello 0,50% per un massimo di 5 anni). I contributi saranno concessi ai sensi dell´Aiuto di Stato n. 248/2009, approvato dalla Commissione Europea il 28/05/2009 sulla base della Comunicazione Ce 2009/C 83/01 "Quadro di riferimento temporaneo comunitario per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell´accesso al finanziamento nell´attuale situazione di crisi finanziaria ed economica". L´importo complessivo degli aiuti concessi ad una singola impresa sulla base di tale regime, sommato agli aiuti concessi a titolo "de minimis", non può superare l´importo di 500. 000 euro nel periodo 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2010. Tra le spese di progetto, il cui importo complessivo non può essere inferiore a 20. 000 euro e non può superare 250. 000 euro, rientrano: investimenti materiali e immateriali; acquisizione di servizi; spese di formazione; spese di personale; conferimenti (solo per la misura C). Ai progetti che supereranno con successo la valutazione tecnica sarà riconosciuta una premialità aggiuntiva, ed in particolare: del 10% nel caso di partecipazione maggioritaria giovanile o femminile; del 5% alle imprese con sede operativa nei comuni montani; del 5% alle imprese che dimostreranno (tramite la compilazione di un questionario) di adottare comportamenti di responsabilità sociale; "Oggi più che mai - spiega l´assessore all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti - è necessario puntare sull´innovazione per aumentare l´efficienza delle nostre imprese, in modo da accrescerne la competitività e la capacità di cogliere le opportunità offerte dai mercati interni ed internazionali". "Con questo provvedimento - conclude Domenico Zambetti - continuiamo sulla scia degli eccellenti risultati conseguiti con i precedenti bandi, sia in termini di domande che di qualità dei progetti; siamo convinti che le scelte fatte fino a questo momento per sostenere le imprese di servizi, in un clima di costante collaborazione con le associazioni di categoria, siano vincenti". Le domande dovranno essere presentate a partire dal 10 novembre 2009 e fino al 21 gennaio 2009 obbligatoriamente in forma telematica utilizzando l´applicativo "Finanziamenti on line" (https://gefo. Servizirl. It/), il cui accesso è disponibile anche dal sito www. Servizialleimprese. Regione. Lombardia. It .  
   
   
COMMERCIO IN LOMBARDIA, FONDI INNOVAZIONE PER 1.300 IMPRESE BOOM DI DOMANDE, DOTAZIONE RADDOPPIATA (6,7 MILIONI)  
 
 Milano, 18 ottobre 2009 - Sono quasi 1. 300 le imprese lombarde del commercio ammesse al finanziamento previsto dal bando per l´innovazione nel commercio, che ha messo a disposizione 6,7 milioni (quasi raddoppiando dunque la dotazione iniziale di 3,8 milioni, dato l´elevato numero di domande). E´ da sottolineare come il piano degli investimenti presentati corrisponda a circa 18,4 milioni di euro, con una leva finanziaria pari a circa tre volte la dotazione. Le domande sono state numerose in tutti i territori, tanto è vero che si è dovuto aumentare la dotazione in tutte le 12 province lombarde. "Lo spirito positivo di questo bando - commenta con soddisfazione l´assessore al Commercio, Franco Nicoli Cristiani ha costituito uno stimolo per una pluralità di aziende del commercio e della ristorazione, che stanno riconsiderando i processi di erogazione dei servizi di vendita e somministrazione per mettere a punto interventi di innovazione volti a razionalizzazione e sviluppare la gestione di tutte le attività aziendali. " Sei le tipologie di investimento previste: investimenti tecnologici in software ed hardware evoluti a supporto dell´innovazione; investimenti in tecnologie per la sicurezza; investimenti in innovazione per la riduzione dei consumi energetici e dell´impatto ambientale; investimenti per l´installazione di apparecchiature di pagamento per conto delle pubblica amministrazione; investimenti per l´innovazione logistica; investimenti in innovazione delle strutture. Le misure che hanno avuto il maggior successo in quantità di investimenti sono quella per la riduzione dei consumi energetici e dell´impatto ambientale (con il 38,77% sull´investimento totale), quella sugli investimenti in tecnologie per la sicurezza (con il 21,78%), quella sugli investimenti tecnologici (21,21%). C´è quindi una novità rispetto al passato: si scopre, oltre alla propensione ad adottare misure per la sicurezza, una particolare sensibilità ambientale nelle micro e piccole imprese commerciali, che puntano su forme di risparmio energetico e su modalità di riduzione dell´impatto ambientale. E´ interessante il fatto che nonostante la crisi, ci sia stata una forte inversione di tendenza. "Sono stato molto impressionato dal successo di questo bando - conclude l´assessore Nicoli Cristiani - che ci ricorda come il commercio lombardo sia sempre in prima fila nella capacità di modernizzarsi e sia disponibile a raccogliere le sfide poste da questi tempi di cambiamento. Le imprese che hanno partecipato al bando invece di tagliare le spese e gli investimenti, hanno dimostrato di voler investire in innovazione, dimostrando di credere nelle proprie potenzialità". La suddivisione provinciale delle 1282 domande presentate, con le relative dotazioni è la seguente: Bergamo: domande 157 con dotazione finanziaria di 750. 000 euro; Brescia: domande 178 con dotazione finanziaria 1. 050. 000 euro; Como: domande 93 con dotazione finanziaria di 450. 000 euro; Cremona: domande 44 con dotazione finanziaria di 225. 000 euro; Lecco: domande 25 con dotazione finanziaria di 135. 000 euro; Lodi: domande 21 con dotazione finanziaria di 120. 000 euro; Mantova: domande 80 con dotazione finanziaria di 390. 000 euro; Milano: domande 391 con dotazione finanziaria di 2. 055. 000 euro; Monza e Brianza: domande 83 con dotazione finanziaria di 420. 000 euro; Pavia: domande 66 con dotazione finanziaria di 300. 000 euro; Sondrio: domande 19 con dotazione finanziaria di 123. 252 euro; Varese: domande 124 con dotazione finanziaria di 600. 000 euro. .  
   
   
FONDI FESR: IN SICILIA NESSUNA CARENZA DOTAZIONE  
 
Palermo, 15 ottobre 2009 - “Non c’è carenza di dotazione finanziaria. La legge sugli aiuti alle imprese è un disegno organico di sviluppo del territorio. Per questo, il testo individua anche azioni non ancora inserite nel Po Fesr 2007 2013 che, tuttavia, grazie alla norma trovano specifico fondamento giuridico per una futura attivazione”. Lo ha detto il 15 ottobre l’assessore regionale alla Cooperazione Titti Bufardeci, che così commenta la nota diffusa nel pomeriggio dai vertici regionali di Confindustria. Aggiunge l’assessore: “Il Po Fesr, l’anno prossimo, sarà oggetto di verifica. Esiste un accantonamento pari al 30 per cento dell’intera dotazione che sarà appostato sulle misure che oggi non hanno copertura. Un esempio su tutti: la legge sugli aiuti alle imprese prevede anche interventi come quello a sostegno degli spacci consortili. Con la norma varata all’Ars, abbiamo costituito le basi per poter assegnare risorse del programma operativo nella seconda fase”. “Altrettanto – prosegue Bufardeci – si può dire per gli aiuti per la vendita dei prodotti siciliani nella rete della grande distribuzione. La disponibilità economica si ferma a 15 dei 60 milioni previsti. I 60 milioni sono l’obiettivo di spesa auspicato dal governo e dal legislatore”. Per quanto riguarda la rubrica del dipartimento Cooperazione, Bufardeci ricorda che sette dei 10 schemi di direttive per regimi di aiuto sono stati già trasmessi all’Ars e rappresentano un valore di 240 milioni di euro sui 300 previsti dell’intera rubrica. “Gli schemi per i tre regimi non ancora inviati – conclude – necessitano di ulteriori riscontri e approfondimenti”. .  
   
   
DALL´ARCHIVIO STATISTICO DELLE IMPRESE UNA FOTOGRAFIA DEL SISTEMA PRODUTTIVO EMILIANO-ROMAGNOLO.  
 
Bologna, 19 ottobre 2009 - Imprese più strutturate rispetto alla tendenza nazionale, con una dimensione media al di sopra degli standard italiani e cresciute in modo significativo tra il 2001 e il 2007. L’emilia-romagna, rispetto al panorama italiano, presenta anche una percentuale inferiore di micro imprese (sotto i dieci addetti), ma soprattutto vede crescere costantemente, negli ultimi anni, la percentuale di imprese manifatturiere hi tech. Sono questi alcuni dei dati sulla struttura produttiva dell’Emilia-romagna messi in luce dall’Archivio Statistico delle imprese attive (Asia), aggiornato ogni anno dall’Istat e il primo esperimento italiano di utilizzo generalizzato e integrato di dati amministrativi a fini statistici. Le caratteristiche del sistema produttivo regionale e il volume "La struttura produttiva dell’Emilia-romagna. Una lettura attraverso l’Archivio Statistico delle Imprese Attive" sono stati illustrati oggi a Bologna. "Le analisi presentate oggi – ha sottolineato Duccio Campagnoli, assessore regionale alle Attività produttive – confermano che il nostro sistema di imprese ha tutti i numeri per competere sui mercati internazionali. Un sistema fatto in gran parte di piccole imprese, ma che molto spesso si strutturano per gruppi, in rete, dando vita ad un ´meccano´ produttivo strettamente connesso. Anche di fronte alla attuale crisi finanziaria ed economica mondiale, che naturalmente investe anche il sistema produttivo della nostra regione proprio per sua accresciuta presenza sui mercati internazionali avanzati. Non si tratta di una crisi di competitività del nostro sistema produttivo, ma si conferma la necessità di investire in fattori come la qualità, la capacità di innovazione, non solo tecnologica, ma anche gestionale ed organizzativa. Elementi che da tempo sono al centro delle politiche regionali per lo sviluppo economico e che hanno trovato un riscontro concreto nei più importanti documenti di programmazione regionale". Un sistema solido, dove cresce la strutturazione delle imprese - Le analisi basate sull’archivio Asia restituiscono una fotografia del sistema produttivo regionale che conferma radicamento, solidità, innovazione e apertura, un sistema competitivo non solo a livello nazionale, ma internazionale. Secondo i dati più recenti dell’archivio, relativi al 2007, sono circa 387 mila imprese con 1 milione e 676 mila addetti impiegati nell’industria e nei servizi. La struttura delle imprese conferma il processo evolutivo avviato dal sistema imprenditoriale emiliano-romagnolo, che presenta una maggiore complessità assunta nelle forme societarie: rispetto al livello nazionale, infatti in Emilia-romagna si registra una minore incidenza di forme individuali di impresa (60,6%, rispetto alla media nazionale del 64,4%) e una maggiore concentrazione nelle forme giuridiche più complesse. Nel 2006 l’Emilia-romagna è fra le regioni italiane con la quota più alta di società di capitali, in sensibile aumento rispetto al 2001. Emilia-romagna, regione d’Europa - Il rapporto presenta anche una analisi inedita che compara la realtà dell’Emilia-romagna con quelle delle 18 regioni europee manifatturiere più avanzate e dà quindi conto del significativo e crescente profilo europeo di specializzazione acquisito dal sistema produttivo emiliano-romagnolo in alcune delle sue principali filiere. Accanto a questi processi virtuosi di sviluppo di forme più strutturate, si confermano alcune peculiarità del tessuto produttivo regionale, quali la storica propensione degli emiliano-romagnoli a intraprendere, con un comparto artigiano molto radicato (129 mila imprese extra agricole e oltre 341 mila addetti), e lo sviluppo, qui più che altrove, di forme solidaristiche di impresa, con un comparto cooperativo composto da imprese leader sui mercati di appartenenza, che occupano complessivamente l’11% degli addetti regionali. Su 266 regioni europee, la regione si colloca al 13esimo posto per tasso di occupazione manifatturiera, terza in Italia dopo Marche e Veneto. Nell’ambito delle diciotto principali regioni manifatturiere europee, l’Emilia-romagna figura tra quelle in cui il ruolo trainante dell’industria appare più evidente. Cresce e si consolida l’hi tech - All’interno del comparto manifatturiero assume un peso crescente quello hi-tech, che registra una dimensione di impresa in continuo aumento, grazie anche ad una tendenza alla concentrazione. In crescita è anche la ramificazione dell’attività produttiva di queste imprese, con un aumento delle aziende con più localizzazioni e degli addetti, quindi degli investimenti e delle presenze produttive delocalizzati al di fuori del territorio regionale, nelle reti lunghe internazionali. Nonostante il peso dei settori hi-tech sia ancora complessivamente contenuto, l’Emilia-romagna presenta nel confronto con l’Italia un numero di addetti nei settori tecnologicamente più avanzati più alto della media nazionale (in rapporto alla popolazione residente in età lavorativa), sia nella componente manifatturiera, sia in quella dei servizi, anche se la vera specializzazione si realizza nei settori a medio alta intensità tecnologica. Più ridotto, a differenza della maggior parte delle altre regioni manifatturiere italiane, è invece l’orientamento verso i settori a bassa intensità tecnologica, che sono anche quelli più soggetti alla concorrenza dei paesi emergenti. I principali comparti produttivi - I dati forniti da Asia consentono anche di individuare settori trainanti dell’economia regionale, sui quali focalizzare le politiche di incentivazione e di sviluppo. Il settore del terziario (commercio, alberghi e altri servizi) prevale in termini sia di imprese (oltre 278 mila, pari al 72% del totale) sia di addetti (circa 967 mila, pari al 58% del totale), mentre l’industria (in senso stretto e costruzioni), pur rappresentando solo il 28% del totale delle imprese, utilizza il 42% degli addetti. Rispetto alla struttura produttiva nazionale, quella regionale, così come quella del nord-est, risulta più concentrata nel comparto dell’industria in senso stretto che in regione rappresenta, nel 2007, il 12,7% del totale delle imprese e il 32,4% degli addetti, mentre in Italia l’11,6% delle imprese e il 27,1% degli addetti. Le imprese del settore presentano la dimensione media maggiore, pari a 11,1 addetti in Emilia-romagna, 10,9 nel nord-est e 9,2 in Italia. Una struttura produttiva aperta - E l’Emilia-romagna consolida l’apertura della propria struttura produttiva regionale, testimoniata dall’incremento del numero di unità locali di imprese regionali presenti in altre regioni italiane, che nel 2006 (ultimo dato disponibile) ha superato il numero di quelle di imprese di altra regione presenti in Emilia-romagna (9. 174 contro 8. 854). In termini di occupazione la relazione si inverte: oltre 136 mila persone operano sul territorio per conto di imprese non regionali, mentre sono oltre 130 mila gli addetti che operano in altre regioni italiane per conto di imprese regionali. Prima in Italia per numero di addetti rispetto al numero di unità locali - Anche nel 2006 l’Emilia-romagna si conferma la regione con il più alto numero di addetti nelle unità locali di imprese non agricole ogni 1. 000 residenti in età lavorativa (15-64 anni). A fronte di una media nazionale di 440 addetti ogni 1. 000 residenti fra i 15 e i 64 anni, in Emilia-romagna se ne contano 600, in Lombardia 570, in Veneto 552. .  
   
   
IL PROGRAMMA DELLA REGIONE TOSCANA PER IL PERIODO 2009/2013 OLTRE 55.000 POSTI DI LAVORO GRAZIE AI NUOVI INVESTIMENTI  
 
Firenze, 19 ottobre 2009 - Gli investimenti della Regione Toscana per il periodo 2009/2013 ammontano a circa 15,9 milioni di euro e creeranno oltre 55. 000 posti di lavoro, rispetto ad una media nazionale di poco più di 43. 000 posti. Questi i dati con cui è partita, il 17 ottobre, la terza giornata de “La Toscana che va” al padiglione delle Nazioni in Fortezza da Basso, in occasione della Iv edizione del Festival della Creatività. Mauro Grassi, illustrando il piano regionale, ha evidenziato come rispetto ad un totale di investimenti per la governance toscana tra il 2000 ed il 2008 di 15,6 milioni di euro, in 13 anni si arriva ad un totale di oltre 31 miliardi, in cui le infrastrutture rappresentano oltre il 42%. Investimenti che hanno generato numeri importanti: tra il 2000 ed il 2008 circa 35. 000 nuovo posti all’anno, ed un aumento del Pil nei prossimi 4 anni pari all´1,8%, come dimostra una simulazione Irpet. «Questi numeri danno ragione della nostra politica integrata - osserva l’assessore Conti - Sono concorde con quanto diceva qui ieri Giuliano Amato, dobbiamo coltivare il modello concertativo e partecipativo toscano. Gli investimenti regionali che si sono stabilizzati negli ultimi tre anni su una media di 200. 000 euro all’anno sono risorse fondamentali per realizzare una progettazione comune, tecnica, ambientale e sociale. Dobbiamo portare avanti un ragionamento di scala e rispondere con progetti nuovi alle diverse e nuove esigenze che nascono ogni giorno». Proprio in questo contesto si è inserita la discussione sulla realtà di Siena, un modello avanzato di gestione di domanda debole, che ben si integra con la modernità e che ha fatto sua la bandiera della sostenibilità, di uno sviluppo “green”, ma che ad oggi ha ancora problemi di mobilità e trasporto. Il presidente della provincia di Siena, Simone Bezzini, torna a casa con una bella vittoria, comunque. «La prossima firma dell’intesa Governo Regione segna una tappa importante verso i primi passi concreti per l’adeguamento della Firenze- Siena, un´opera importante per il nostro territorio ma anche per tutta la Toscana, per un importo previsto di 350 milioni di euro. Abbiamo in corso la progettazione definitiva per l’adeguamento di tutta la strada e la progettazione esecutiva dello svincolo di Colle val d’Elsa. Credo, infatti – ha concluso Bezzini – che la sostenibilità del territorio debba svilupparsi tenendo conto anche di validi collegamenti viari, quindi una dotazione infrastrutturale adeguata. Abbiamo fatto passi avanti anche nella nostra provincia con la gestione ferroviaria affiancata allo sviluppo infrastrutturale». .  
   
   
TRENTO: CASSA IN DEROGA: 116 LE IMPRESE AUTORIZZATE L´INDENNITÀ DI SOSTEGNO AL REDDITO A 1.222 LAVORATORI  
 
 Trento, 19 ottobre 2009 - Sono 116 le imprese trentine per le quali è stata autorizzata la cassa integrazione in deroga. Lo rende noto l´Agenzia del Lavoro nel consueto aggiornamento settimanale relativo allo stato di avanzamento delle azioni straordinarie per l´occupazione promosse dalla Provincia autonoma. Per quanto riguarda il sostegno al reddito per le persone sospese dal lavoro a causa della crisi, i lavoratori che ne hanno fino ad ora beneficiato sono 1. 222, oltre la metà dei quali a tempo determinato. Delle 116 imprese autorizzate alla cassa integrazione in deroga (su 139 che hanno presentato a tutt´oggi domanda), 86 sono artigiane, 21 del terziario e 9 industriali. In due casi (un´impresa industriale d una del terziario) si tratta della proroga del trattamento già autorizzato in precedenza. I lavoratori complessivamente coinvolti sono 592 per un totale di ore di "cassa" autorizzate pari a 299. 358. Il fabbisogno finanziario impegnato ammonta a 2. 871. 270 euro. .  
   
   
APPROVATA IN PIEMONTE LA LEGGE PER LA TUTELA DEI CONSUMATORI E DEGLI UTENTI ADEGUAMENTO DELLA LEGISLAZIONE REGIONALE  
 
Torino, 19 ottobre 2009 - I provvedimenti per la tutela dei consumatori e degli utenti sono stati approvati all’unanimità dal Consiglio regionale nella seduta del 15 ottobre. “Con soddisfazione accolgo l’approvazione da parte del Consiglio Regionale della legge di tutela dei consumatori e degli utenti – dichiara l’assessore regionale Luigi Ricca - Era importante adeguare la legislazione regionale all’evoluzione che ha interessato la materia consumeristica, assumendo quale obiettivo centrale la valorizzazione dei diritti dei consumatori e degli utenti. In particolare abbiamo posto attenzione all’importanza che vengono ad assumere l’educazione e l’informazione quali strumenti che aiutano il consumatore ad attenuare la propria debolezza strutturale nel rapporto con il mondo del consumo. Tra gli obiettivi della legge vi è quella di attivare iniziative da condividersi con le Associazioni dei Consumatori, al fine di contribuire a sviluppare la coscienza critica del consumatore”. Fra i punti salienti della legge vi è l’istituzione di un elenco delle associazioni rappresentative a livello regionale e la costituzione della consulta regionale per lo sviluppo del consumerismo con la finalità di individuare in quel mondo interlocutori qualificati ed effettivamente rappresentativi. Sono stati quindi definiti i requisiti richiesti alle associazioni per poter essere inserite nell’elenco regionale definendo i parametri che rendono più selettivi i criteri di accesso all’elenco. Invece per quanto riguarda la consulta regionale, questa è composta da membri stabili ovvero dai rappresentanti delle associazioni iscritte nell’elenco regionale. In questo modo il movimento associativo potrà liberamente ed autonomamente confrontarsi ed assumere decisioni caratterizzate dall’autorevolezza ed effettiva rappresentatività: “Si potranno valorizzare le istanze associazionistiche – precisa Ricca - facendole scaturire da un organismo, la consulta, che rappresentandole unitariamente potrà assumere la veste di interlocutore privilegiato della Regione”. La legge di tutela disciplina anche gli ambiti di intervento tra Regione e associazioni, assegnando alla Regione oltre al ruolo di programmatore, anche la funzione di approfondimento delle problematiche consumeristiche in particolare con il mondo della scuola. Un altro punto di rilievo è il riconoscimento normativo dello sportello del consumatore, ovvero una struttura essenziale per supportare le associazioni e il rapporto che instaurano con i cittadini sul territorio. “Le novità rinvenibili nella disciplina dello sportello – sottolinea Ricca - riguardano la definizione da parte della Regione di un numero massimo di sportelli finanziabili e gli ambiti di insediamento territoriale oltre al livello minimo di servizio da offrire al consumatore. Inoltre l’iscrizione nell’elenco regionale non è più l’unico presupposto necessario per ottenere contributi per la gestione dello sportello, ma appunto possedere requisiti minimi di capacità organizzativa tali da rendere plausibile il rispetto degli standard minimi di servizi richiesti. Questo – conclude Ricca - è un importante traguardo raggiunto che consente di mettere in campo maggiori azioni e risorse dirette a tutelare il consumatore nel rapporto con il consumo e sollecitandone un approccio critico, responsabile e consapevole”. .  
   
   
COFIDI BASILICATA: ACCORDO SOSPENSIONE DEBITI PMI  
 
Potenza 19 ottobre 2009 - Nell’ambito della propria attività istituzionale il Cofidi Basilicata nell’ultima seduta del Consiglio di amministrazione ha deliberato "di modificare le convenzioni in essere con gli istituti di credito convenzionati (Banca Popolare di Bari, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, Banca del Mezzogiorno, Banca Monte Paschi di Siena, Unicredit Banca di Roma, Banca Meridiana, Banca di Credito Cooperativo di Laurenzana e Banca di Credito Cooperativo di Oppido Lucano e Ripacandita)". Le modifiche apportate - si legge nella nota - riguardano il rilascio di garanzie, da parte del Cofidi Basilicata, eleggibili ai fini di Basilea 2, ossia escutibili “a prima richiesta” da parte delle Banche convenzionate e ciò permetterà alle Banche di accantonare su singole operazioni di finanziamento garantite dal Cofidi Basilicata quote inferiori del proprio patrimonio ed aumentare la disponibilità di risorse proprie per maggiori finanziamenti sul nostro territorio. Il rilascio di “garanzia a prima richiesta” permetterà alle Pmi lucane di migliorare il proprio “rating” e le performances di accesso al credito. Inoltre, il Cofidi Basilicata è il primo consorzio fidi lucano che si allinea ai dettati di Basilea 2 utilizzando le risorse messe a disposizione del Fondo di Garanzia Nazionale gestito da Mediocredito Centrale, unico Fondo di Garanzia che gode della garanzia di ultima istanza dello Stato Italiano stabilito con decreto del Ministero dell’Economia. Altra deliberazione assunta è l’adesione all’Avviso Comune, “Accordo di sospensione dei debiti delle Piccole e Medie Imprese”, sottoscritto dal Ministero dell’Economia, Abi e da tutte le Associazioni di rappresentanza imprenditoriali. L’accordo, prevede in particolare tre specifiche misure in favore delle Pmi: sospensione per 12 mesi della quota capitale delle rate di mutuo; sospensione per 12 ovvero per 6 mesi della quota capitale dei canoni di operazioni di leasing rispettivamente immobiliare o mobiliare; allungamento a 270 giorni delle scadenze delle anticipazioni bancarie su crediti. .  
   
   
DIFENSORE CIVICO: LEDHA CHIEDE LA CONFERMA DI ALESSANDRO BARBETTA  
 
Milano, 19 ottobre 2009 - In vista delle elezioni del Difensore Civico della Città di Milano, Ledha, Lega per i diritti delle persone con disabilità, si appella ai Consiglieri Comunali perché riconfermino l’attuale Difensore Civico, Dr. Alessandro Barbetta. Non è usuale per un’organizzazione come Ledha prendere parte direttamente in una scelta di così grande rilevanza per la città, che va ben oltre l’ambito ordinario del suo agire. Ledha in quanto aggregazione regionale delle associazioni delle persone con disabilità e dei loro familiari si propone di promuovere direttamente la tutela dei diritti dei cittadini con disabilità. Ed è proprio grazie all’attività di quotidiana difesa dei diritti delle persone con disabilità, che la Federazione ha avuto modo di apprezzare l’operato del Difensore Civico sotto la gestione del Dr. Alessandro Barbetta. Egli si è dimostrato, come si legge nella lettera firmata dal Presidente Fulvio Santagostini “di un’attenzione capace di dialogare con le realtà della società civile creando occasioni di confronto per garantire il migliore servizio al cittadino. Un’attenzione che mostra i suoi frutti più evidenti nell’essere divenuto un punto di riferimento per i cittadini, in particolare quelli che più faticano a far sentire la propria voce alle nostre istituzioni. Un’attenzione che abbiamo riscontrato in tutti gli ambiti sociali, ben oltre quello della sola disabilità. Cinque anni di difesa civica che hanno portato la Città di Milano ad essere un punto di riferimento regionale e nazionale proponendo un modello di organizzazione e di intervento attento alle esigenze dei cittadini”. Il dott. Alessandro Barbetta ha infatti sempre interpretato il proprio ruolo in maniera attiva, propositiva ed indipendente, offrendo la possibilità alla città di conoscere e riflettere sulle situazioni di difficoltà di alcuni propri cittadini nei rapporti con il Comune e quindi con la propria città e comunità, rivestendo un ruolo di stimolo fondamentale e necessario per favorire il costante miglioramento anche delle attività amministrative. Oggi i cittadini di Milano, con e senza disabilità, sanno di poter contare quando ne hanno bisogno sull’attenzione e sull’opinione competente del “proprio” Difensore Civico e non solo per casi di ordinaria amministrazione. Tra i meriti del Dr. Barbetta non possiamo dimenticare, infatti, che è stato il primo Difensore Civico che si è avvalso della facoltà di poter essere parte civile (riconosciuta dall’art. 36 della legge 104/92) nei casi in cui la persona con disabilità è vittima di reati penalmente rilevanti. Una situazione che proprio in questi giorni sta tornando alla ribalta con la prossima conclusione del processo che vede sotto accusa Google per aver ospitato un video fortemente offensivo nei confronti delle persone con disabilità. “Sarebbe un peccato interrompere un percorso già iniziato e che ha dato dimostrazione di venir apprezzato dai cittadini di Milano. Le persone con disabilità che fanno riferimento al nostro mondo associativo, in Lombardia più di 500. 000, e le loro famiglie, non capirebbero il perché di una decisione diversa che apparirebbe solo come conseguente a logiche interne alla politica” conclude Santagostini. A breve avremo modo di verificare se questo appello avrà fatto breccia. .  
   
   
IN SICILIA A NOVEMBRE IL BANDO SU IMPRENDITORIA GIOVANILE E FEMMINILE  
 
Palermo, 19 ottobre 2009 – ““La legge sugli aiuti alle imprese introduce un concetto, quello delle direttive assessoriali, che complica e allunga notevolmente i passaggi burocratici per l’attuazione del Programma Operativo-fers 2007-2013. Voglio inoltre ricordare che anche io sono un imprenditore, non faccio il politico di professione. Tutto farei tranne produrre ritardi mettendo in difficoltà il sistema delle Pmi siciliane. Il mio impegno contro la cattiva burocrazia che rallenta gli investimenti è cosa nota e lo sforzo che stiamo facendo come dipartimento è quello di essere vicini alle aziende sane cercando di dare risposte chiare in tempi brevi. Ma voglio assicurare tutti, l’assessorato all’Industria sta lavorando senza sosta e già entro la prima metà di novembre sarà pubblicato il bando da circa 53 milioni relativo all’imprenditoria giovanile e femminile. Attendiamo solo l’approvazione della convenzione con il soggetto concessionario da parte del dipartimento Programmazione. Ritengo che entro fine anno saremo in grado di pubblicare anche quello per le imprese di qualità. Sono assessore da circa tre mesi e voglio capire, prima di emanare bandi, se realmente le risorse a disposizione del Dipartimento Industria serviranno a creare sviluppo e occupazione in un momento di crisi come questo”. Lo ha dichiarato il 16 ottobre l’assessore regionale all’Industria, Marco Venturi, prendendo spunto dalle sollecitazioni provenienti dal mondo imprenditoriale e da Confidustria Palermo. “Purtroppo lo strumento concepito dal legislatore, la legge 23 del dicembre 2008, comporta un allungamento dei passaggi burocratici, spezzettando l’attuazione del P. O. -fers in una miriade di interventi, costringendoci a emettere un bando per ogni singola misura. La legge di fatto – prosegue Venturi – integra quanto previsto dall’Unione Europea ma ci obbliga ad una dilatazione dei tempi: se l’Europa, attraverso il P. O-fers prevede pochi obiettivi strategici su cui operare, attraverso la legge 23, di fatto, si inseriscono dei passaggi obbligati come l’emanazione delle direttive assessoriali che causano una procedura di circa sei mesi per ogni singola misura” e ci impongono, ad esempio, di affidare la fase istruttoria ad un soggetto esterno all’amministrazione regionale allungando i tempi delle procedure di assegnazione. Le Risorse Comunitarie. Per quanto riguardo lo stato di attuazione delle misure di competenza dell’assessorato all’Industria, Venturi spiega: “Sull’asse 5 che riguarda lo ‘sviluppo imprenditoriale e competitività dei sistemi produttivi locali’, insistono 9 linee di intervento. Per 3 di queste, per circa 50 milioni, i bandi sono stati pubblicati e chiusi e riguardano i finanziamenti ai consorzi Asi per gli interventi infrastrutturali e di servizi. Nello stesso asse ricadono le misure relative all’imprenditoria giovanile e femminile e le imprese di qualità. Sono 138 i milioni a disposizione per la ‘ricerca e l’innovazione tecnologica’ (asse 4): “le direttive assessoriali sono state elaborate e sono stati convocati il tavolo tecnico e partenariale. Dovrebbero andare in pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana entro fine anno. Se i tempi saranno rispettati i bandi vedranno la luce entro gennaio-febbraio del 2010”. Entro marzo 2010 dovrebbero essere pronti anche i bandi dell’asse 2 (‘uso efficiente delle risorse naturali), che prevede aiuti alle imprese per circa 376 milioni di euro. Fondo Unico Per Consolidamento Debiti. Sull’articolo 8 della legge 23 (fondo unico gestito dall’Irfis per il consolidamento dei debiti a breve nei confronti delle banche al 30 giugno 2008) Venturi precisa: “Regione, Abi e Irfis hanno sottoscritto una convenzione. Ogni singolo istituto bancario può concedere il prestito all’impresa che ne faccia richiesta, dopo avere fatto le verifiche previste dalla legge. Noi non possiamo obbligare la banca a concedere il beneficio a tutti i costi. Certamente la legge è stata attuata correttamente ma abbiamo scritto all’Irfis chiedendo una relazione dettagliata sullo stato di attuazione della legge. Se i numeri dovessero essere bassi evidentemente lo strumento non funziona a dovere e dovranno essere apportati dei correttivi dal legislatore, ad esempio per variare la data del consolidamento del debito, al momento fissata al 30 giugno 2008”. “Io penso, e lo sostenevo a maggior ragione quando ricoprivo la carica di presidente della Piccola Industria di Confindustria Sicilia, che – prosegue Venturi - se un’azienda crede ad un investimento perché è necessario per essere competitivi nel mercato lo fa senza aspettare il finanziamento pubblico. Nel recente passato una pioggia di miliardi è stata concessa alle Pmi; molte di queste risorse sono state slegate dagli obbiettivi necessari allo sviluppo e finite nelle tasche di faccendieri o soggetti vicini alla criminalità organizzata e mafiosa. La truffa allo Stato è diventata la regola. I posti di lavoro che - aggiunge - dovevano essere creati con i tanti strumenti messi a disposizione per la Sicilia dallo Stato e dall’Ue a sostegno dello sviluppo non si sono visti. Molte imprese siciliane sopravvivono grazie e soprattutto ai soldi pubblici”. Secondo Venturi “lo strumento più idoneo per non creare queste distorsioni è il credito d’imposta, che sarà operativo a breve, le cui finalità sono di sostegno agli insediamenti di nuove strutture produttive nonché allo sviluppo delle realtà produttive già esistenti. In questo modo, con questo strumento celere e trasparente finalizzato agli investimenti ed alla crescita dimensionale delle imprese, si potranno perseguire delle vere strategie di sviluppo per tutto il sistema delle Pmi”. Venturi inoltre annuncia che si farà promotore di un incontro con i rappresentanti del mondo economico “al fine di illustrare i passaggi e le procedure relative all’attuazione delle misure comunitarie. Servirà ad evitare incomprensioni e spiacevoli equivoci - conclude - poiché da parte della Regione c’è tutta la volontà di erogare i finanziamenti ma occorre farlo rispettando le norme”. .  
   
   
5 EDIZIONE DEL CORSO DI FORMAZIONE ´DONNE POLITICA ISTITUZIONI´ LA CERIMONIA INAUGURALE DEDICATA ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE .  
 
Ancona, 19 Ottobre 2009 - Cerimonia inaugurale per il corso ´Donne, politica, istituzioni´, che dal 16 ottobre fino al 4 dicembre si terra` ogni venerdi` nella sede della Regione. E´ la quinta ed ultima edizione di un programma promosso dal dipartimento Pari opportunita` del Consiglio dei Ministri e realizzato dall´Universita` di Camerino, con la collaborazione della Regione Marche. Si rivolge a donne e uomini, attua percorsi formativi per promuovere la cultura di genere e delle pari opportunita`. ´Fornisce gli elementi fondamentali per un impegno politico e istituzionale ´ afferma l´assessore alle Pari opportunita`, Stefania Benatti - Affrontando diverse tematiche di natura giuridica, sociale e storica, il corso offre strumenti per impegnarsi sia in politica che nelle istituzioni. La nostra regione ´ prosegue Benatti - e` molto attiva, abbiamo una specifica legge sulla legalita`, le scuole offrono metodi per conoscere quelli che sono i principi della cittadinanza attiva´. Ma c´e` ancora da fare, soprattutto per gli adulti, per dare sostegno a chi e` impegnato da anni: ´mancano quelli che erano i luoghi di formazione, come i partiti, il mondo dell´associazionismo o il mondo ecclesiale ´ aggiunge l´assessore - oggi c´e` distacco dalla politica e societa`. Occorrono occasioni di riflessione come quello di oggi dove non si fa politica urlata ma si riflette sul cammino della democrazia´. Il programma del corso e` di 70 ore per una serie di materie, dalla sociologia alla giurisprudenza, che forniscono elementi conosciutivi da utilizzare nel lavoro e nello studio. ´Un modo ormai consolidato dall´esperienza ´ dice la coordinatrice scientifica del Corso, Patrizia David, dell´Universita` di Camerino - per avvicinare donne e uomini a tematiche di cui si parla poco o in modo superficiale. E´ frequentato da giovani e non, da chi lavora e chi studia, un interesse variegato per un gruppo di una settantina di persone che poi acquisiscono elementi per creare reti e iniziative´. Il percorso formativo, che da Camerino si e` poi tenuto ad Ascoli Piceno, a Senigallia e Fano, ha l´obiettivo di porre all´attenzione le tappe piu` importanti delle principali trasformazioni economiche, sociali, istituzionali che attraversano il paese, nel quale la disuguaglianza tra uomini e donne ha radici profonde. La cerimonia di apertura, in una sala gremita, e` stata dedicata alla violenza contro le donne. Al tavolo ne hanno discusso, oltre all´assessore e Patrizia David, la presidente dell´Associazione `Donne e Giustizia´, Miryam Fugaro, e Antonella Andreoni, responsabile relazioni esterne Cooperativa `La Gemma´. La violenza e` un problema per cui la Regione si e` impegnata fortemente per gran parte della legislatura, ha detto Benatti. ´Un tema scelto oggi per raccontare come abbiamo cercato di costruire l´altra politica, una modalita` diversa di rapportarsi con le istituzioni e produrre effetti partendo da un problema reale e grave che va gestito passo dopo passo. Dalla legge, all´insediamento del forum per il monitoraggio, la costituzione dei centri antiviolenza, fino alla verifica continua sul territorio: ´si sta consolidando una rete che funziona, un esempio di politica al femminile per un lavoro corale che aiuta la collettivita`´, ha concluso Benatti. .  
   
   
GOLF: ANCORA UN GRANDE FRANCESCO MOLINARI SECONDO NEL PORTUGAL MASTERS L´INGLESE LEE WESTWOOD HA PARTITA VINTA NELLE ULTIME TRE BUCHE  
 
Roma 18 ottobre 2009 - Ancora una grande prestazione di Francesco Molinari, che si è classificato al secondo posto nel Portugal Masters disputato all´Oceanico Victoria Golf Course a Vilamoura in Portogallo. Il torinese ha concluso con 267 colpi (63 66 68 70), ventuno sotto par, a due lunghezze dal vincitore, l´inglese Lee Westwood (265 - 66 67 66 66). Al terzo posto con 269 l´irlandese Padraig Harrington, al quarto con 270 lo svedese Peter Hanson e il tedesco Marcel Siem, al sesto con 271 gli inglesi Justin Rose e Danny Willett, gli svedesi Joahn Edfors e Alexander Noren e i sudafricani Charl Schwartzel e Retief Goosen, quest´ultimo leader dopo tre turni. Molinari è stato in vetta nei primi due giri, poi è sceso al secondo posto a un colpo da Goosen e con due di margine su Westwood, terzo. Questi è partito a razzo con quattro birdie di fila ed è salito in vetta insieme al torinese, che ne ha realizzati due (2ª e 3ª), mentre Goosen si è defilato. Alla settima buca Molinari ha mandato la palla in acqua, ma ha reagito in maniera ottimale al doppio bogey realizzando subito un birdie alla buca successiva e altri due alla 11, con cui ha riagganciato Westwood, e alla 12 con cui ha replicato alla stessa prodezza dell´inglese che lo precedeva sul campo. La svolta è arrivata in un momento in cui la situazione sembrava favorevole a Molinari, che aveva un corto putt per il par alla 16, mentre l´inglese era fuori pista alla 17. L´italiano mancava la buca, mentre Westwood praticamente firmava il 19° titolo nel tour grazie a un approccio straordinario con palla sopra gli alberi e inchiodata a pochi centimetri dall´asta per il birdie. A parte questo, Molinari ha avuto problemi ad imbucare che si sono evidenziati in particolare dalla buca 14 alla 17, quando ha mancato quattro putt abbordabili, con un paio di palline che hanno sbordato, e che avrebbero potuto dare un´altra impronta al torneo. Resta comunque la grande prova e la settima gara conclusa tra i top ten (con due secondi posti e due terzi) e il gran balzo nell´ordine di merito dove è a ridosso dei primi dieci grazie ai 333. 330 euro di seconda moneta e dove ha superato il milione di euro vinti in stagione (E 1. 166. 506). Westwood, 36 anni, con i 500. 000 euro spettanti al vincitore è il nuovo leader della money list. "Finalmente, dopo due anni, sono tornato a vincere nell´European Tour. E´ un premio alla gran mole di lavoro che ho svolto, anche dal punto di vista fisico. Sto giocando molto bene e ho acquistato lunghezza, cosa che mi da dei vantaggi. Il colpo decisivo l´ho effettuato alla buca 17, dove ho potuto tra l´altro droppare senza penalità, perché la palla era finita sulla stradina laterale: da dietro gli alberi non vedevo niente, ma sono riuscito a trovare la bandiera. Indubbiamente sono stato anche fortunato". L´altro italiano in gara, Emanuele Canonica, è uscito al taglio dopo due giri (90° con 143 - 75 68). Senior Tour: Carl Mason In Spareggio, 22° Rocca - Il 56enne inglese Carl Mason (206 - 66 72 68) ha vinto il Benahavis Senior Masters, penultimo torneo del Senior Tour che è svolto al La Quinta G&cc a Marbella in Spagna. Mason ha recuperato due colpi nelle ultime tre buche allo scozzese Gordon Brand jr (206 - 71 67 68) e poi lo ha superato alla seconda buca di spareggio ottenendo il 22° successo nel circuito. Meglio di lui ha fatto solo Tommy Horton con 23 titoli. Al terzo posto con 207 lo scozzese Ross Drummond, che era in vetta dopo due turni, al quarto con 208 l´inglese Andrew Murray e l´irlandese Des Smyth. Si è classificato 22° con 215 Costantino Rocca (72 69 74), che ha perso sette posizioni nel turno conclusivo, mentre è sempre rimasto in bassa graduatoria Giuseppe Calì, 61° con 226 (79 73 74). A Mason è andato un pemio di 27. 000 euro sui 180. 000 in palio. Pga Tour: Cede Matteson, Sale Piercy - Scott Piercy (198 - 64 67 65) e Chad Campbell (67 62 67) sono in vetta al Justin Timberlake Shriners Hospitals for Children Open, la seconda delle cinque gare delle Fall Series che concludono l´Us Pga Tour, in svolgimento sul tracciato del Tpc Summerlin di Las Vegas in Nevada. I due leaders inizieranno il giro finale con un colpo di vantaggio su Martin Laird e due su George Mcneill, Jason Bohn, Jeff Klauk e Bob Heintz. Ha ceduto Troy Matteson, ottavo con 199, che era al comando insieme a Campbell. Il montepremi è tra i più bassi del circuito: 4,2 milioni di dollari dei quali 756. 000 dollari andranno al primo classificato. .  
   
   
NIDI, VOUCHER PER AIUTARE LE FAMIGLIE DELL ‘ EMILIA ROMAGNA CHE LAVORANO  
 
Bologna, 19 ottobre 2009 - Un buono fino a 250 euro al mese per aiutare le famiglie a sostenere il costo del nido di infanzia: la Regione Emilia-romagna stanzia anche per il 2010, 3 milioni di euro per aiutare i genitori a mantenere il lavoro anche dopo la nascita di un figlio. L’intervento, già avviato nel 2009, viene realizzato grazie al contributo del Fondo sociale europeo (Fse) ed è garantito anche per il 2011. In questo modo la Regione intende contribuire all’aumento della percentuale di bambini inseriti nei nidi di infanzia, come richiesto dall’Unione europea che nell’ambito della strategia per l’occupazione ha fissato l’obiettivo del 33% entro il 2010. Il provvedimento viene attivato con un bando, che sarà pubblicato sul Bollettino ufficiale regionale del 21 ottobre; il bando si rivolge ai 38 Comuni capo distretto per le politiche educative e sociali, che possono presentare domanda per richiedere i voucher sulla base della stima del fabbisogno delle famiglie e dei posti disponibili nei nidi privati del proprio territorio. I Comuni che beneficiano dei voucher dovranno contribuire con una quota percentuale non inferiore al 25% del costo complessivo dell’intervento. “Attraverso la collaborazione interistituzionale fra Comuni e Regione si attiva un sostegno importante per le famiglie della nostra regione – dice l’assessore regionale al Lavoro Giovanni Sedioli – l’obiettivo è rimuovere gli ostacoli e le discriminazioni dovute alle difficoltà di conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro”. I Comuni interessati al bando dovranno far pervenire le candidature alla Regione Emilia-romagna entro il 20 novembre 2009. Tutta la modulistica è scaricabile dal sito: www. Emiliaromagnalavoro. It. Per qualsiasi informazione è possibile contattare il Servizio lavoro della Regione Emilia-romagna inviando una email all’indirizzo: lavorofp@regione. Emilia-romagna. It, lstanzani@regione. Emilia-romagna. It. Il voucher, del valore massimo di 250 euro al mese, potrà essere utilizzato nei nidi privati autorizzati e in possesso dei requisiti richiesti dalla normativa. Strutture quali nidi, micronidi, sezioni primavera, nidi part time, nidi aziendali, piccoli gruppi educativi ed educatrici domiciliari ammessi dalla direttiva n. 646/2005, che garantiscano un tempo di frequenza minimo di sei ore giornaliere, i pasti e un minimo di apertura di 190 giorni all’anno. Potranno ottenerlo le famiglie in cui entrambi i genitori (o uno solo in caso di famiglie mono genitoriali) siano occupati: un requisito, quello dell’occupazione, che deve essere garantito per tutto il periodo in cui si beneficia dell’assegno. Per famiglie mono genitoriali si intendono quelle composte da un unico genitore, vedovo, nubile o celibe, separato legalmente o divorziato, ma anche separato di fatto per qualsiasi motivo (emigrazione, detenzione, ecc. ). Il nucleo famigliare richiedente deve avere un indicatore Isee non superiore a 35 mila euro e risiedere in Emilia-romagna. .