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Notiziario Marketpress di Lunedì 24 Maggio 2010
FESTIVAL ENERGIA DI LECCE: LA PUGLIA TERRA DELLE RINNOVABILI E DEL RISPARMIO ENERGETICO. MAI IL NUCLEARE  
 
Lecce, 24 maggio 2010 - Di seguito, il testo dell’intervento svolto il 20 maggio a Lecce, dalla vice Presidente della Regione, Loredana Capone, al Festival dell’Energia: “Oggi sono qui per rendere omaggio alla Puglia delle energie rinnovabili”. Ha esordito così La Vice presidente della Regione Puglia e Assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone questa mattina nel corso della cerimonia inaugurazione della terza edizione del Festival dell’Energia in programma a Lecce sino al 23 marzo. “La Puglia – ha detto la numero due di Vendola - ha fatto un salto impensabile solo cinque anni fa e oggi arriva a produrre 1.158 megawatt dalla forza del vento e 231 megawatt dal calore del sole. Vento e sole, energie pulite che non si esauriscono, si rigenerano. Energie per le quali abbiamo un primato che nessuna regione riesce a strapparci. Persino la Lombardia nel fotovoltaico ci segue con un distacco di quasi 100 megawatt”. “Le rinnovabili – ha spiegato Loredana Capone - sono la vocazione del nostro territorio. E noi abbiamo voluto interpretare questa vocazione. Di fronte all’inerzia del Governo che dal 2003 non emanava le linee guida in materia di rinnovabili, eravamo davanti ad un bivio: continuare solo con le fonti fossili oppure utilizzare le rinnovabili. Noi abbiamo scelto la seconda strada e ci siamo dotati di una legge regionale (la 31 del 2008) che semplificava l’iter per i piccoli impianti e allo stesso tempo tutelava l’ambiente. Il Governo non ci ha aiutato in questo. Ha impugnato la nostra legge dinanzi alla Corte Costituzionale, salvo poi approvare un emendamento che replica la legge regionale pugliese, ma senza salvaguardare l’ambiente”. “Le rinnovabili – ha ribadito – sono la nostra vocazione. Per questo mai permetteremo al Governo di invadere la nostra terra con impianti nucleari. Mai consentiremo lo scempio delle nostre coste che qualcuno vorrebbe puntellate da reattori. Il Governo sta andando avanti a vele spiegate per riportare il nucleare in Italia. Ma noi ostacoleremo l’introduzione di questa fonte che non è né rinnovabile né pulita, con tutte le nostre forze”. “All’inizio di aprile – ha spiegato Loredana Capone - Berlusconi e Sarkozy hanno sottoscritto un’intesa che segna l’avvio per l’Italia della costruzione di quattro centrali nucleari. Alla fine dello stesso mese il Presidente del Consiglio ha valutato l’ipotesi di stanziare risorse per le imprese che parteciperanno al progetto nucleare, aggiungendo un tassello in più sulla strada dell’atomo con la firma del decreto che approva l’Agenzia per la sicurezza del nucleare. Adesso resta la partita dell’individuazione dei siti. E qui entra in gioco la Puglia. Secondo la mappa stilata nel 1979 dal Cnen, il Comitato nazionale per l’energia nucleare è proprio la Puglia la regione in Italia con più località considerate compatibili con un reattore. Ce ne sarebbero addirittura otto: a Taranto è indicata la costa al confine con la Basilicata; a Foggia, il Gargano vicino Lesina e la costa del Golfo di Manfredonia; a Lecce, la costa ionica a nord di Porto Cesareo, la costa ionica a sud di Gallipoli e la costa adriatica a nord di Otranto; concludono il nutrito elenco la costa a sud di Brindisi e, nella stessa provincia, la costa in corrispondenza di Ostuni. Ebbene, la Regione non ci sta. “La Puglia – ha proseguito la Vice Presidente – produce già l’86% di energia in più rispetto al suo consumo. Immettiamo nella rete elettrica quasi il 24% dell’energia eolica e il 19% di quella fotovoltaica. L’assessorato regionale allo Sviluppo economico ha snellito procedure e concesso autorizzazioni per 1.559 megawatt di energia pulita. Per questo combatteremo con tutte le nostre forze contro chi vuole devastare le nostre coste e la nostra salute, costruendo centrali atomiche, mentre tenta di riempire di ostacoli la nostra strada verso le rinnovabili”. “Dopo la sentenza della Corte Costituzionale – ha annunciato Loredana Capone –, per proteggere il nostro territorio attiveremo procedure di valutazione ambientale anche per piccoli impianti da 0,5 megawatt, porteremo i pannelli solari sugli edifici pubblici e privati, sui parcheggi e sulle pensiline, anziché nelle campagne. E a quelli che dicono che senza il nucleare le bollette resteranno dipendenti dalla volatilità dei prezzi internazionali degli idrocarburi, noi replichiamo che paghiamo ogni anno 400milioni di euro in bolletta per lo smantellamento del vecchio nucleare, perché su questa fonte di energia incidono costruzione e smantellamento delle centrali, chiusura del ciclo e messa in sicurezza delle scorie”. “Il Governo – ha continuato la Vice Presidente - vuole spendere miliardi di euro per realizzare una centrale che sarà pronta fra molti anni e che andrà a produrre qualcosa che possiamo ottenere già adesso, spendendo molto meno, grazie alle rinnovabili e al risparmio energetico, razionalizzando i consumi nelle nostre case e rendendo i nostri edifici più efficienti. La Regione Puglia si sta già muovendo in questo senso. Con il nostro regolamento entrato in vigore ad aprile abbiamo istituito l’attestato di certificazione energetica, un documento obbligatorio per i costruttori di nuovi edifici, ma anche per un cittadino che vuole ristrutturare la propria casa. Gli edifici devono essere più efficienti sotto il profilo energetico, devono risparmiare le risorse. Si tratta ormai di una necessità inderogabile. Per questo la Regione ha già individuato in soli trenta giorni dall’apertura dei termini per la presentazione delle domande, 128 professionisti che potranno attestare l’efficienza energetica delle nostre case”. “Il futuro – ha concluso Loredana Capone – è questo: rinnovabili e risparmio delle risorse. Il nucleare fa parte del nostro passato. Un passato che non tornerà perché in Puglia abbiamo voltato pagina. E non guarderemo indietro”.  
   
   
TRENTO: "CRISALIDE" PASSA ALLA FASE DUE PRESENTATI I PROSSIMI PASSI DELLA FILIERA DELLA MICRO-COGENERAZIONE  
 
 Trento, 24 maggio 2010 - Riunione operativa, per i partner dell´iniziativa "Crisalide", nata nel 2009 per promuovere lo sviluppo della tecnologia delle caldaie integrate con celle a combustibile, che riescono a produrre non solo calore ma anche energia elettrica. Il Trentino, in questo settore, ha raggiunto ormai livelli di eccellenza mondiali, grazie ad una strategia precisa di sostenibilità e di innovazione. Nell´incontro, i diversi soggetti che compongono la filiera della micro-cogenerazione trentina hanno programmato la seconda fase dell´iniziativa, che si aprirà quest´estate con la presentazione dei progetti. Tra i presenti l´amministratore delegato del gruppo Dolomiti Energia, Marco Merler, che per primo commenta: «Tra i numerosi progetti che vengono portati all’attenzione di Dolomiti Energia, questo può trasformarsi in una realtà industriale importante. Dolomiti Energia sosterrà il progetto, anche in vista della generazione distribuita dell´energia e del cosiddetto virtual power plant, ovvero la possibilità di stipulare contratti per la cessione di capacità produttiva virtuale, prevista dall´Autorità per l´energia elettrica e il gas». In questo senso, Marino Simoni, presidente del Consorzio dei Comuni Trentini, sottolinea che: «efficienza energetica ed innovazione sono chiavi di lettura sia per l´industria che per i nostri comuni». Anche la multinazionale Sit La Precisa, leader mondiale della componentistica per sistemi di riscaldamento, con sede a Padova, era presente con una sua delegazione. Il direttore Commerciale e Marketing del gruppo, Paolo Groff chiarisce: «la micro cogenerazione è la tecnologia per il futuro. Tutti i grandi players che operano nel settore stanno introducendo i primi prototipi quest´anno, e le celle a combustibile sono i motori della prossima generazione di caldaie». Lo stesso Groff poi aggiunge: «guardiamo a Crisalide come ad un progetto di sviluppo sia di tecnologia, che di nuove competenze per la nostra azienda. Ringraziamo i partner della filiera per averci coinvolto fin da subito». Ravagni, amministratore delegato di Sofcpower, ha spiegato che: «il Trentino, grazie anche ad una chiara strategia di sostenibilità ed innovazione, è stato fondamentale per la creazione di un centro di tecnologia della cogenerazione tramite celle a combustibile, che ha raggiunto livelli di eccellenza mondiali. Le caldaie che fanno anche energia elettrica, non sono più promesse di risultati futuri, ma prodotti che stanno per entrare in un mercato esplosivo». Presenti anche il centro di ricerche Create-net di Povo e la società Algorab impegnate su un progetto di ricerca e sviluppo software relativo al controllo e monitoraggio dei sistemi. Il tavolo è stato coordinato dal direttore dell´agenzia provinciale dell´energia Roberto Bertoldi, con il contributo di Jari Ognibeni, responsabile sviluppo soci di Habitech – Distretto Tecnologico Trentino; mentre il project manager Michele Gubert ha presentato le attività realizzate sino ad ora e le proposte progettuali della seconda fase di Crisalide. La filiera della micro-cogenerazione si è posta come obiettivo la presentazione dei progetti per la seconda fase entro luglio. Da ricordare, infine, la partecipazione della filiera al concorso Green Factor, che si terrà a Palazzo Roccabruna dal 3 al 18 Giugno 2010, come evento collaterale del Festival dell´Economia.  
   
   
RIGASSIFICATORE OLT, ECCO LA SINTESI DEL RAPPORTO SICUREZZA DISPONIBILE SUL ´PORTALE ENERGIA´ DELLA REGIONE TOSCANA  
 
Firenze, 24 maggio 2010 - Sicurezza e rigassificatore offshore: da oggi è a disposizione dei cittadini la sintesi del Rapporto di sicurezza definitivo trasmesso dalla Olt Offshore Lng. Il documento è già sul ´portale energia´ della Regione e chiunque potrà scaricarlo o consultarlo. Ad aprile l´azienda Olt ha trasmesso al Comitato Tecnico Regionale (Ctr) presieduto dal comandante dei Vigili del Fuoco il Rapporto definitivo di Sicurezza, perché il Comitato esprimesse il parere tecnico conclusivo prima dell’entrata in esercizio del Terminale. Così il 4 maggio scorso il Ctr ha avviato l’istruttoria fissando la presentazione della relazione conclusiva per la fine di agosto. Durante questi quattro mesi di studi e verifiche il membro rappresentante della Regione Toscana all´interno del Ctr lavorerà supportato dalla Commissione di esperti internazionali che svolge, anch´essa, il proprio esame del rapporto tradotto appositamente in inglese. Insediata dal 2007, la Commissione ha già preso visione di tutta la documentazione inerente al rigassificatore offshore, ma con la consegna del documento di sicurezza da parte di Olt, la sua attività entra nel vivo e soddisfa lo scopo per cui èstata costituita. «Ora con il rapporto a disposizione la Commissione internazionale può mettersi a lavoro - ha dichiarato l´assessore regionale all´ambiente Anna Rita Bramerini -. La sua presenza ci rassicura sul fatto che le decisioni del Comitato tecnico sul Rapporto saranno supportate da una competenza scientifica ai massimi livelli. Questo per avere noi le garanzie necessarie e darle, allo stesso tempo, ai cittadini». «E´ la fine di un percorso che ha messo al centro il problema della sicurezza – ha commentato il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi – . Una responsabilit&agra ve; grande dei territori verso i propri cittadini ai quali si debbono dare risposte scientifiche e comprensibili». «L’opera della Commissione di esperti internazionale onora un impegno che come Istituzioni ci eravamo assunti – ha detto il presidente della Provincia di Livorno Giorgio Kutufà - convinti che la sicurezza dell’impianto è la priorità assoluta. Attendiamo serenamente di conoscere il giudizio che la stessa Commissione fornirà». Il link per scaricare la sintesi del rapporto di sicurezza: http://www.Regione.toscana.it/regione/export/rt/sito-rt/contenuti/minisiti/pier/evidenza/visualizza_asset.html_427441969.html    
   
   
CASE ECOLOGICHE: LE VENDITE NON DECOLLANO  
 
Bruxelles, 24 maggio 2010 - I risultati di un nuova ricerca finanziata dall´Unione europea dimostrano che coloro che sono alla ricerca di una casa da acquistare non intendono, in realtà, acquistarne una ad alta efficienza energetica. Il dato è in buona parte imputabile all´inefficacia della comunicazione tra costruttori e acquirenti, questo quanto affermato dagli esperti che hanno analizzato le barriere comportamentali in merito al livello di accettazione delle energie rinnovabili da parte del pubblico. I risultati rientrano nei progetti Create Acceptance e Changing Behaviour, che hanno ricevuto finanziamenti dell´ordine di 3,83 milioni di euro. Il fabbisogno energetico del settore abitativo corrisponde a circa il 40% del fabbisogno totale europeo. Si ritiene che la scarsa efficienza energetica in questo settore sia in parte dovuta ai prezzi dell´energia e alle misure normative adottate su base volontaria. Entrambe le iniziative di ricerca comunitarie, che evidenziano la necessità di una svolta nell´uso dell´energia e dei servizi ad essa correlati sia da parte dei singoli utenti che delle aziende, sono coordinate da alcuni istituti finlandesi che si avvalgono della collaborazione di diversi ricercatori provenienti dai paesi europei ed extra-europei. Insieme, gli esperti hanno analizzato il problema legato alle informazioni definite, in inglese, "sticky information" nell´ambito di un progetto volto alla promozione delle tecnologie a basso consumo impiegate nel settore abitativo. Con sticky information si fa riferimento al modo in cui le informazioni degli esperti di efficienza energetica e dei potenziali acquirenti rimangono nei rispettivi ambiti, indice, dunque, di una scarsa efficienza del processo comunicativo e dello scambio di informazioni. Nell´ambito del progetto è stato inoltre organizzato un concorso con cui i costruttori sono stati invitati a produrre abitazioni ad alta efficienza energetica. Anche i potenziali acquirenti sono stati coinvolti in varie fasi del concorso e alcuni di loro sono stati invitati a partecipare in qualità di membri della giuria. Dieci partecipanti sono stati insigniti della cosiddetta "etichetta verde" che riconosce gli sforzi compiuti per l´efficienza energetica e invita a creare un maggiore potere d´acquisto. Nonostante i risultati positivi ottenuti in merito alla sensibilizzazione dell´opinione pubblica rispetto ai temi dell´efficienza energetica e dei relativi servizi, le vendite registrate in seguito al concorso sono state deludenti. Alcuni acquirenti, ad esempio, avrebbero voluto apportare della modifiche che avrebbero compromesso l´efficienza energetica delle abitazioni. Altri, invece, hanno dimostrato di fidarsi poco della informazioni loro fornite o, più semplicemente, non si sono dimostrati convinti della necessità di risparmiare energia. Per i ricercatori dei due progetti Create Acceptance e Changing Behaviour, il progetto non ha ottenuto i risultati sperati per l´inefficienza della comunicazione tra i produttori e gli acquirenti. Per esempio, il team ritiene che i primi non abbiano risposto in maniera adeguata alle diverse esigenze dei potenziali clienti, al loro desiderio di essere parte attiva del processo e di ricevere informazioni adeguate nonché alla loro volontà di adattare le abitazioni alle loro esigenze. Guardando al futuro, i ricercatori raccomandano un maggiore impiego di metodi partecipativi che possano migliorare la comunicazione. Tra questi metodi figurano ricerche di mercato e focus group nonché la possibilità di sperimentare, insieme agli acquirenti, la cosiddetta co-progettazione. È fondamentale che questi metodi vengano adattati alle esigenze di produttori e acquirenti senza che venga compromesso l´obiettivo ultimo di creare abitazioni sostenibili e a bassi consumi. Gli esperti parlano inoltre di strumenti normativi, come norme edilizie, sugli standard energetici da implementare nel caso le strategie "volontarie" si rivelassero inadeguate. Tali strumenti, tuttavia, andrebbero sviluppati parallelamente a strategie comunicative in grado di massimizzarne il potenziale. Oltre a queste misure normative, volte a promuovere le pratiche per l´efficienza energetica, gli esperti ritengono che gli enti governativi potrebbero assumere un ruolo determinante nel migliorare il flusso delle informazioni. Il progetto Create Acceptance ("Cultural influences on renewable energy acceptance and tools for the development of communication strategies to promote acceptance among key actor groups") ha ricevuto 1,35 milioni di euro in riferimento alla tematica "Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi" del Sesto programma quadro (6° Pq) dell´Ue. Il progetto ha riunito esperti provenienti da Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Islanda, Paesi Bassi, Polonia, Sud Africa, Spagna e Gran Bretagna. È integrato dal più recente progetto Changing Behaviour ("Contextualising behavioural change in energy programmes involving intermediaries and policymaking organizations working towards changing behaviour"). Quest´ultimo riceve 2,48 milioni di euro in riferimento al tema "Energia" del Settimo programma quadro (7° Pq). I partner di Changing Behaviour provengono da Germania, Estonia, Grecia, lettonia, Lituania, Ungheria, Paesi Bassi, Finlandia e Gran Bretagna. Per maggiori informazioni, visitare: Create Acceptance: http://www.Createacceptance.net/home/   Changing Behaviour: http://www.Energychange.info/    
   
   
L´UE APRE I FONDI REGIONALI AGLI INTERVENTI ABITATIVI A FAVORE DELLE COMUNITÀ EMARGINATE, COMPRESI I ROM  
 
 Bruxelles, 24 maggio 2010 - Il Parlamento europeo ha dato la sua approvazione ad una proposta della Commissione europea che rende possibile utilizzare finanziamenti regionali europei per migliorare le condizioni abitative delle comunità emarginate. Questa misura, concordata previamente dagli Stati membri, sarà particolarmente apprezzata dalla popolazione Rom che in Europa dovrebbe ammontare a circa 10-12 milioni di persone le quali spesso vivono in condizioni di estrema povertà e segregazione. Johannes Hahn, commissario responsabile per la Politica regionale, ha espresso il suo plauso per questa decisione: “La comunità Rom è la più grande minoranza etnica in Europa ed è spesso vittima di emarginazione, deprivazione ed esclusione sociale. Plaudo alla decisione odierna che consentirà alla politica regionale di contribuire a spezzare il circolo vizioso di cui queste comunità appaiono prigioniere. Questa iniziativa dovrebbe rientrare in un approccio globale comprendente anche interventi negli ambiti dell´istruzione, della salute, degli affari sociali e dell´occupazione.” La legislazione sui Fondi strutturali in precedenza era estremamente restrittiva in materia di interventi abitativi e il loro criterio di fruibilità era limitato ai dodici nuovi Stati membri dell´Ue (con eccezioni introdotte di recente per misure di efficienza energetica ed energie rinnovabili) e per il rinnovo di condomini esistenti nelle aree urbane. Resta il fatto però che le popolazioni Rom vivono per lo più segregate in zone rurali e in case unifamiliari. Le misure di recente adozione estenderanno il campo d´intervento del Fondo europeo di Sviluppo regionale (Fesr) agli interventi abitativi a favore delle comunità emarginate in tutti gli Stati membri. La modifica riguarda esplicitamente, anche se non esclusivamente, la popolazione Rom. Essa concerne la sostituzione delle case attuali nonché la costruzione di case nuove, sia in ambito rurale che urbano. Il finanziamento del Fesr non è applicabile ad alloggi privati, bensì soltanto a progetti attuati dalle autorità pubbliche. Il sostegno per gli alloggi integra azioni di più ampia portata La soluzione del problema abitativo è considerata un fattore cruciale per migliorare l´integrazione dei Rom. Essa però deve rientrare in un “approccio integrato” concepito e attuato dalle autorità nazionali e regionali per affrontare altre tematiche quali l´istruzione, lo sviluppo delle abilità, l´occupazione e la salute. I Fondi strutturali europei cofinanziano già diversi progetti rivolti alle comunità Rom, ad esempio per quanto concerne l´istruzione nella prima infanzia, l´occupazione, la microfinanza e le pari opportunità (soprattutto la parità tra i sessi). Ad esempio, grazie a un investimento Ue (1,11 milioni di euro) un nuovo progetto di risanamento urbano verrà realizzato a Nyiregyhaza, che ospita una delle maggiori comunità Rom d´Ungheria. La scuola segregata verrà abolita e si rinnoveranno le strade, i campi giochi e i servizi per l´infanzia. Oltre ai finanziamenti disponibili tramite i programmi di politica regionale, il Parlamento europeo ha assegnato alla Commissione europea 5 milioni di euro per un progetto pilota sull´inclusione dei Rom articolato in tre assi: istruzione nella prima infanzia, microfinanziamento e sensibilizzazione. Il progetto è realizzato nel corso del 2010 ed è per l´essenziale rivolto alle comunità Rom nell´Europa centrale e orientale.  
   
   
MILANO: CASA, RACKET, FUNZIONARIO CHIESE FAVORI SESSUALI: COMUNE CHIEDERÀ DI COSTITUIRSI PARTE CIVILE. MA GIUDICI ESERCITINO AZIONE PENALE ANCHE CONTRO ABUSIVI: 828 PROCEDIMENTI PENDENTI E 30 % DENUNCE ARCHIVIATE  
 
Milano, 24 maqggio 2010 - “Chi ha sbagliato deve pagare e se ci sono responsabilità da parte di funzionari degli ex gestori del patrimonio di edilizia popolare è giusto e doveroso che la magistratura vada fino in fondo. Il Comune nella specifica vicenda è parte lesa. E chiederà di costituirsi parte civile come ha già fatto, ottenendo l’ammissione, per il processo al clan Pesco-cardinale di via Monti. L’amministrazione ha sempre fatto la sua parte contro l’abusivismo, procedendo a querela sulla base delle segnalazioni pervenute. E lo testimoniano gli 828 procedimenti pendenti al 31 dicembre 2009. Su cui ci auguriamo che i giudici esercitino fino in fondo l’azione penale, con rinvii a giudizio e condanne. Per disincentivare il fenomeno, che si può incancrenire in un vero e proprio racket, l’azione sul piano amministrativo esercitata dal Comune con il supporto delle Forze dell’ordine (e solo dall’aprile 2009 anche della Polizia locale, su accordi con la Prefettura) deve essere affiancata anche da quella penale. Che compete all’autorità giudiziaria”. Lo hanno comunicato il 20 maggio il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato e l’assessore alla Casa Gianni Verga. “Il Comune spiega De Corato – ha sempre denunciato le situazioni di abusivismo di cui è venuto a conoscenza ma a ciò non è sempre seguita una severa azione penale contro questo reato ritenuto erroneamente dai giudici bagatellare. Da inizio 2008 al 31 dicembre 2009 sono ben 828 i procedimenti pendenti a seguito di querela: 407 riguardano occupazioni abusive in stabili Aler e 421 in alloggi comunali. E il 30% delle denunce viene archiviata. Tanto che per sollecitare una azione giudiziaria più severa ho scritto al Prefetto Gian Valerio Lombardi. Chiedendo la presenza di un delegato della Procura della Repubblica al Tavolo tecnico che si dovrà riunire in Prefettura sul problema del pregresso relativo all’abusivismo negli alloggi popolari”. “Non dimentichiamo – sottolinea De Corato – che anche il racket di via Monti poteva essere interrotto 10 anni fa. Senonché la richiesta di sfratto notificata dal Comune al ‘boss’ Giovanna Pesco è stata impugnata dall’abusiva avanti al Tar che in sospensiva le ha dato ragione. Salvo ricredersi nell’udienza di merito del febbraio 2010. Che ha definitivamente consentito lo sgombero dell’appartamento abusivo utilizzato come base dal clan”. “A concorrere a questo clima -aggiunge De Corato - ha probabilmente inciso anche una certa interpretazione della legge. Recentemente c’e stata anche una sentenza della Cassazione che ha ritenuto giustificata, e dunque non punibile penalmente, l’occupazione abusiva di una casa se operata da una persona indigente e in stato di necessità. Una sentenza che rafforzava altre decisioni di Tribunali che andavano in questa erronea direzione.” “L’operazione d’ordine pubblico svolta questa mattina - spiega l’assessore alla Casa Gianni Verga - conferma la bontà della scelta fatta dall’Amministrazione comunale di non confermare la vecchia gestione affidata ai privati e di scegliere Aler come nuovo gestore che ha anche la responsabilità di intervenire e di segnalare i casi di delinquenza all’interno del patrimonio di edilizia popolare. Ringrazio Aler per non aver confermato automaticamente tutti i custodi del quartiere, che avevano contratti con i precedenti gestori, ma di aver verificato le singole posizioni in stretto collegamento con le forze dell’ordine, con la magistratura e anche in un confronto positivo di valutazione di merito con gli inquilini delle case popolari. Se da ottobre sono state sventate nuove occupazioni abusive e se si sta intervenendo così massicciamente per ripristinare l’ordine e la legalità - conclude Verga - vuol dire che si è colto nel segno di una necessità diffusa, rispondendo alle esigenze e alle richieste dei cittadini milanesi”.  
   
   
PIANO CASA, LA GIUNTA REGIONALE DELLA SARDEGNA APPROVA IL DISEGNO DI LEGGE  
 
Cagliari, 24 Maggio 2010 - Creazione dei fondi immobiliari, istituzione di un fondo di garanzia per la contrazione di mutui ad interesse agevolato da parte di soggetti finanziariamente esclusi, realizzazione di quartieri bio sostenibili a massima inclusione sociale e creazione del comitato regionale per la casa. Queste le linee guida del disegno di legge in materia di edilizia abitativa e biosostenibile approvato dalla Giunta regionale. “Dall’approvazione da parte della Giunta di questo disegno di legge parte il Piano casa, che vuole essere un provvedimento innovativo per risolvere il problema della casa per tutti i sardi”, ha dichiarato l’assessore dei Lavori pubblici Angelo Carta, durante la conferenza stampa di presentazione del provvedimento. Il disegno di legge, trasmesso al Consiglio regionale per l’iter di approvazione, è composto da 18 articoli e si prefigge l’obiettivo di soddisfare il fabbisogno abitativo per tutti i residenti della Sardegna, attraverso l’incremento del patrimonio residenziale, anche attraverso il coinvolgimento dei soggetti privati, ponendo particolare attenzione allo sviluppo sostenibile ed al “mix sociale”. “Non esisteranno più i quartieri popolari – ha continuato Carta – ma quartieri bio sostenibili, dove abiteranno le diverse fasce di popolazione in termine di età, reddito, e professione. Saremo la prima regione in Italia, che in accordo con il Ministero della infrastrutture, sperimenterà lo strumento del Fondo immobiliare bio sostenibile”. Altra importante novità prevista nel disegno di legge, l’istituzione di un fondo di garanzia per la contrazione di mutui ad interesse agevolato da parte di soggetti finanziariamente esclusi: “La Giunta Cappellacci, già con il finanziamento di 50 milioni di euro sui contributi in conto interesse per l’abbattimento dei costi dei finanziamenti per l’acquisto della prima casa, ha fatto un grande sforzo. Ma la legge 32 – continua Carta – non consente ai lavoratori con contratti atipici, di accedere ai benefici, perché, come tutti sanno, le banche non concedono mutui ai lavoratori precari. Per questo motivo, nel disegno di legge, abbiamo previsto l’istituzione di un fondo di garanzia per i giovani lavoratori precari che consenta a questi cittadini, con la garanzia della regione, di poter richiedere ed ottenere un mutuo. Siamo la seconda Regione in Italia che propone questo tipo di aiuto – ha concluso Carta - e ne andiamo orgogliosi".  
   
   
MUTUI, IDV: LE BANCHE SONO LA VERA RADICE DELL´USURA.  
 
Lecce, 24 maggio 2010 - Si è rivolta allo sportello dei diritti una giovane coppia, segnalando un caso veramente singolare. La coppia aveva contratto un mutuo dando garanzia ipotecaria su di un immobile di proprietà della moglie. Dopo sei anni, nei quali avevano provveduto al pagamento regolare delle rate di ammortamento del mutuo, si sono verificati dei gravi problemi di salute per la moglie, che a causa di questi ha perso il lavoro, mentre il marito è stato posto per un anno e mezzo in cassa integrazione. Ciò ha comportato la sospensione dei pagamenti delle rate di mutuo da parte della coppia; la situazione è stata rappresentata alla Banca, la quale, è doveroso riconoscerlo, ha dimostrato inizialmente disponibilità, attendendo l’adempimento per circa un paio di anni. Con l’inizio del corrente anno, potendo fare affidamento sulla ripresa del lavoro del marito e sulla pensione di invalidità della moglie, la coppia ha formulato alla Banca una proposta, che prevedeva il pagamento di due maxi rate iniziali, al 20/04 ed al 20/05, ed il saldo con pagamenti mensili comprensivi degli interessi maturati. La coppia non disponeva della somma necessaria al versamento delle due maxi rate iniziali, e per questo motivo i loro genitori si erano a loro volta rivolti ad un altro istituto di credito perché concedesse loro un prestito; le pratiche di questo finanziamento sono state più lunghe del previsto, il che ha impedito di effettuare in tempo il pagamento della prima delle due maxi rate. Nei giorni scorsi la coppia, disponendo dell’importo per eseguire in unica soluzione il pagamento delle due maxi rate per il 20 maggio, data in cui era prevista la scadenza della seconda maxi rata, hanno formulato proposta alla Banca di accettare la piccola modifica delle condizioni inizialmente concordate, giustificando il ritardo e dichiarandosi pronti a corrispondere gli interessi per il ritardato pagamento della prima delle due maxi rate (dal 20 aprile al 20 maggio) nonché ad iniziare il pagamento delle rate concordate. La Risposta E’ Stato Un Incredibile Quanto Ingiustificato Rifiuto, ed anzi la Banca, ignorando la successiva richiesta dell’avvocato della coppia, che chiedeva che fosse concessa quanto meno una possibilità alternativa, avviava subito la procedura esecutiva, mettendo in vendita l’abitazione ipotecata, del valore di duecentomila euro, per un credito di neanche ventimila. Questo caso è emblematico, perché rappresenta il modo in cui agiscono le nostre Banche, pronte ad offrire credito ha chi offre enormi garanzie, e magari non ha bisogno di prestiti, ma a negarlo a chi si trova in difficoltà e dimostra di avere tutta la buona volontà per fare fronte ai propri impegni. In questo caso, per la Banca accettare la proposta dei nostri assistiti non avrebbe comportato alcuna rinuncia né alcun pregiudizio, come pure agire con il pignoramento della casa non le produce alcun vantaggio: si è trattato, a voler esser generosi, semplicemente di una applicazione burocratica delle norme, che non ha assolutamente tenuto conto del caso concreto. Nel nostro mezzogiorno, con la criminalità organizzata pronta a gestire il racket dell’usura, con la crisi economica che attanaglia soprattutto i più deboli, assumere atteggiamenti di questo tipo significa gettare le persone nelle braccia degli usurai, producendo danni immensi ai poveri malcapitati ed alla collettività tutta. Gianni D’agata, componente del Dipartimento tematico nazionale “Tutela dei consumatori” dell’Italia Dei Valori, auspica che le Banche adottino un nuovo comportamento più umano, che tenga conto della specificità di ogni caso, e si pongano come veri motori di sviluppo, aiutando chi è in difficoltà ma dimostra capacità e buona volontà per risollevarsi. Le istituzioni dovranno vigilare che questo avvenga dovranno realmente tutelare e proteggere i cittadini, prima ancora che dagli usurai, proprio dall’atteggiamento che in alcuni casi assumono le stesse banche.  
   
   
RIPRESA L´ATTIVITA´ DELLA COMMISSIONE PIEMONTESE PER LA TUTELA DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI  
 
Torino, 24 maggio 2010 - Dopo la pausa legata al periodo elettorale, giovedì 20 maggio è ripresa l’attività della Commissione regionale per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ed ambientali, presieduta dall’assessore regionale all’Urbanistica e Opere pubbliche, Ugo Cavallera. Nello specifico, la Commissione ha concluso l’esame del progetto per l’insediamento di un nuovo complesso edilizio polifunzionale di proprietà dell’Università di Torino, adiacente a Palazzo Nuovo, in piazzale Aldo Moro, nell’area compresa alla confluenza fra le vie Verdi e Sant’ottavio. Si è inoltre proceduto all’esame di alcuni piani di recupero e di interventi minori quali le sanatorie edilizie. La Commissione ha infine esercitato poteri sostitutivi esprimendo parere in relazione a pratiche su singoli edifici situati in Comuni della Provincia di Vercelli, Novara e Cuneo che non dispongono della Commissione locale per il paesaggio.  
   
   
EDILIZIA FVG: SOSTEGNO AL PAGAMENTO MUTUO PER EMERGENZE  
 
Udine, 24 maggio 2010 - "La Regione sta vagliando uno strumento da attuare assieme agli istituti di credito per agevolare i cittadini che stanno pagando il mutuo per l´acquisto della prima casa, garantendo loro la sicurezza di non perdere la proprietà del bene immobiliare, in caso di gravi ristrettezze economiche". Lo ha annunciato il 21 maggio a Pordenone l´assessore regionale all´Edilizia, Elio De Anna, in occasione del taglio del nastro di 44 nuovi appartamenti Ater in via Brugnera. "Ciò a cui stiamo pensando - ha spiegato de Anna - è un sistema di garanzia, che veda protagonista da un lato la Regione e dall´altro le banche. L´intento è quello di fare in modo che nel caso in cui l´acquirente dovesse trovarsi in difficoltà nel pagamento di un mutuo con fondi regionali, la stessa Regione entri in campo - magari proprio attraverso l´Ater - per garantire agli istituti di credito la solvibilità del proprietario". "In questo periodo di crisi, in cui può capitare che qualche componente del nucleo familiare si trovi in cassa integrazione e difficilmente riesca a far fronte alle spese che invece poteva sostenere in passato, uno strumento del genere permetterebbe di garantire il bene casa", ha concluso De Anna.  
   
   
URBANISTICA:PROGRAMMI URBANI COMPLESSI PROROGATI IN UMBRIA TERMINI FINE LAVORI E RENDICONTAZIONE "PUC”  
 
Perugia, 24 maggio 2010 – La Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore alla riqualificazione urbana, Silvano Rometti, ha prorogato al 31 dicembre 2010 il termine ultimo per la chiusura e rendicontazione dei lavori pubblici e privati dei Programmi urbani complessi (Puc) di Acquasparta, Avigliano, Baschi (Civitella del Lago), Calvi dell’Umbria, Castel Ritaldi (La Bruna), Castiglione del Lago, Foligno (Fornaci Hoffman), Fratta Todina, Giano dell’Umbria (Bastardo), Gualdo Cattaneo (Torri), Guardea, Gubbio, Lugnano in Teverina, Massa Martana (Campo della Fiera), Narni, Narni (Montoro), San Gemini, Stroncone, Terni (Borgo Bovio) e Terni (Piediluco), Terni (Papigno), Terni (Collestatte/torre Orsina), Todi (Castello di Pantalla) e Umbertide. L’atto accoglie le richiesta di proroga dei Comuni interessati.  
   
   
UNA TASSA RIDOTTA SULLE SOSTANZE CHIMICHE NELL´INTERESSE DELLE PMI  
 
Bruxelles, 24 maggio 2010 - Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e commissario responsabile per l’Industria e l’Imprenditoria, con il pieno accordo di Janez Potočnik, commissario responsabile per l’ambiente, ha affermato: “Questa è stata per me una priorità sin dall’inizio del mio mandato. Queste riduzioni significative, fino al 90%, delle tasse previste dalla normativa contribuiranno ad assicurare che le piccole imprese del settore chimico continuino ad essere competitive. Con i regolamenti Reach e Clp abbiamo posto le basi di un quadro legislativo moderno che apre anche nuove opportunità per le imprese.” La Commissione europea adotta il 21 maggio ulteriori misure per agevolare l’attuazione dei nuovi regolamenti Ue sulle sostanze chimiche, in modo da venire incontro alle piccole e medie imprese (Pmi) e ridurre i costi. In 21 maggio è stato adottato il regolamento che stabilisce le tasse da prelevarsi a cura dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa: European Chemicals Agency) in applicazione del regolamento in materia di classificazione, etichettatura e imballaggio (noto come regolamento Clp: Classification, Labelling and Packaging). Sono previste riduzioni specifiche per le Pmi: 90% per le microimprese, 60% per le piccole imprese e 30% per le medie imprese. Queste tasse devono essere versate quando un’impresa chiede per una sostanza una denominazione alternativa o una classificazione ed etichettatura armonizzate. Le imprese possono usare la nuova denominazione alternativa anche in diverse miscele addizionali senza dover pagare una tassa extra. Le misure prese riguardano l’attuazione del regolamento Reach (Registration, Evaluation, Authorisation and Restriction of Chemicals: registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche) e del regolamento Clp. In particolare, esse prevedono le seguenti agevolazioni per le Pmi: Nel contesto del regolamento Clp la Commissione ha adottato le seguenti riduzioni specifiche: 90% per le microimprese, 60% per le piccole imprese e 30% per le medie imprese. Le imprese possono usare la loro lingua, poiché i documenti orientativi e gli strumenti di attuazione dei regolamenti sono stati tradotti. La Commissione pubblicherà a breve in tutte le lingue dell’Ue un ‘Progetto di orientamento in materia di autorizzazione’. Nel frattempo l’Echa sta traducendo altri importanti documenti e strumenti orientativi, alcuni dei quali sono già stati pubblicati in 22 lingue nel corso delle ultime settimane. Inoltre le Pmi ottengono assistenza in relazione ai regolamenti Reach e Clp dai servizi nazionali di assistenza tecnica (helpdesk) funzionanti in tutti gli Stati membri. In un suo recente discorso il vicepresidente Tajani ha sottolineato l’importanza di questi helpdesk come punto di riferimento locale per le Pmi, che possono ricevere aiuto nella loro lingua nazionale. Il vicepresidente ha sollecitato gli Stati membri ad assicurare che gli helpdesk abbiano una dotazione di personale adeguata per far fronte alla crescente domanda determinata dalle scadenze imminenti. Per far progredire ulteriormente l’attuazione del regolamento Reach, un gruppo di alti funzionari della Commissione, dell’Echa e di sei organizzazioni del settore si è adoperato per elaborare soluzioni pratiche volte ad aiutare le imprese a rispettare l’imminente scadenza del 30 novembre 2010 per la registrazione Reach.  
   
   
LA SPEZIA - GARE D´APPALTO EUROPEE: FORMAZIONE GRATUITA PER LE PMI  
 
La Spezia, 24 maggio 2010 - Due giorni di formazione gratuita - giovedì 27 e venerdì 28 maggio - per ‘capire’ il funzionamento delle opportunità di business offerte dall’Unione Europea alle piccole e medie imprese. Li organizza la Camera di Commercio della Spezia nell’ambito della ‘Settimana europea delle Pmi 2010’ ed in collaborazione con la rete Een (Enterprise Europe Network), con l’obiettivo di fornire alle imprese locali strumenti e competenze per partecipare ai bandi di gara per l’ottenimento di sovvenzioni dirette inerenti contratti di fornitura, lavori e servizi pubblicati sul sito di ‘Europeaid’ e Ted (versione online del supplemento alla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea). Il programma prevede: giovedì 27 dalle 15 alle 17 seminario formativo comune a tutti i partecipanti; venerdì 28 a partire dalle ore 15 incontri personalizzati ‘one to one’ tra singoli imprenditori ed esperti della Commissione Europea. Durante i momenti formativi, rivolti a imprese di tutti i settori, verranno inoltre consegnate guide pratiche per l’accesso ai bandi di gara.  
   
   
SOSTEGNO ALLA CARRARO ANCHE A GORIZIA  
 
Udine, 24 maggio 2010 - Il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, ha rassicurato il 21 maggio Mario Carraro, imprenditore dell´omonimo gruppo, e il sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, relativamente all´impegno dell´Amministrazione regionale a sostenere anche il riassetto dello stabilimento di Gorizia, dopo l´importante operazione di sostegno avviata meno di due settimane fa per quello di Maniago. "La Regione - ha detto Ciriani - sta lavorando per sostenere occupazione e produzione del Gruppo Carraro in Friuli Venezia Giulia a fronte dell´impegno manifestato dall´imprenditore di mantenere inalterati i propri assetti sul territorio regionale". Il 12 maggio scorso Friulia ha varato il proprio ingresso e sostegno nell´azienda del gruppo che ha sede a Maniago, e adesso sta lavorando per analizzare la situazione dello stabilimento di Gorizia, valutando il miglior sistema di intervento, a tutela della produttività e dell´occupazione locale, "che - ha detto Ciriani - restano per questa Amministrazione il fine ultimo e il punto cardine delle azioni anticrisi". "Serve ora - ha concluso il vicepresidente - garantire alle amministrazioni locali e all´imprenditore il tempo necessario a varare un progetto sostenibile ed efficace da tutti i punti di vista, quelli della produzione, della tutela e dello sviluppo economico".  
   
   
SIGLATO L´ACCORDO ALLA REGIONE PER I 42 LAVORATORI DELLA EX SGM  
 
 Cagliari, 24 Maggio 2010 - Siglato l´accordo alla Regione per i 42 lavoratori della ex Sardinia Gold Mining di Furtei, società per la quale il Tribunale di Cagliari ha dichiarato lo stato di fallimento il 5 marzo 2009. Gli assessori regionali del Lavoro, Franco Manca, e dell’Industria, Sandro Angioni, hanno sottoscritto un programma di impiego dei lavoratori in mobilità ordinaria, insieme ai rappresentanti delle Province di Medio Campidano, Oristano, Cagliari e Carbonia Iglesias, della Igea Spa, delle organizzazioni sindacali di categoria (Cgil, Cisl, Uil e Ugl) e delle Rsu. Il provvedimento applica quanto previsto dall’Accordo quadro del 1° marzo per l’attuazione delle politiche attive per il lavoro. "Abbiamo definito il percorso formativo - spiega l’assessore Manca - ma non si tratta di una soluzione definitiva: il nostro proposito è quello di ricollocare le maestranze nel mercato del lavoro, visto che in questo caso non sarà possibile riprendere l’attività produttiva. Questo accordo è frutto della collaborazione tra le istituzioni e le parti sociali: mattone dopo mattone stiamo risolvendo le situazioni che questa Giunta si è trovata a fronteggiare". Una riflessione che ha voluto fare anche l’assessore Angioni: "Ancora una volta abbiamo dimostrato che, con la calma e il buon senso, prima o poi si trovano le soluzioni. Certo non sono quelle definitive ma, al momento, le uniche percorribili". La Regione, al di là del sussidio previsto dagli ammortizzatori sociali, garantirà 250 euro lordi mensili a ciascun lavoratore che volontariamente sottoscriverà il Patto di servizio al Csl della provincia di residenza. Dopo la fase di orientamento, che inizierà la prossima settimana, partiranno i percorsi formativi di riqualificazione e aggiornamento professionale che saranno gestiti dall’Igea (società interamente controllata dalla Regione). Le attività si svolgeranno a Furtei e a Campo Pisano, e saranno finalizzate al presidio, controllo e governo dei siti della miniera di Furtei. L’agenzia regionale del Lavoro svolgerà invece una funzione di supporto tecnico.