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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 29 Settembre 2006
IL COMUNE DI ROMA PROMUOVE FINESETTIMANA DEL BIOLOGICO ALIMENTAZIONE SANA E TUTELA DELLA BIODIVERSITA’  
 
 Mangiar sano per vivere meglio e salvaguardare la biodiversità attraverso la conoscenza delle pratiche di bio agricoltura più diffuse nel mondo. Questi i temi di due manifestazioni promosse dall’Assessorato comunale all’ambiente per il prossimo fine settimana: il “Festival audiovisivo dell’agro-biodiversità” si terrà venerdì 29 e sabato 30 settembre presso il Centro di Cultura Ecologica nel parco di Aguzzano e la “Bio-domenica” il primo ottobre a piazza Campo dei Fiori. Venerdì pomeriggio e sabato mattina, inoltre, resterà aperto il punto vendita biologico dell’azienda agricola comunale di Castel di Giudo che offre le proprie produzioni certificate bio: carne, formaggi, miele e farro. “L’attenzione per l’agricoltura biologica e di qualità aumenta costantemente: sono sempre di più i romani che preferiscono i cibi sani e l’alimentazione naturale facendo di questa scelta un vero e proprio stile di vita” – dichiara l’assessore all’ambiente Dario Esposito. “Cambiare abitudini alimentari significa anche tutelare l’ambiente e la biodiversità, non solo nelle nostre regioni ma anche nei paesi in via di sviluppo dove a questa esigenza sono subordinate le stesse pratiche agricole. Il festival Audiovisivo dell’agrobiodiversità vuole dare visibilità alle esperienze di tutela ambientale portate avanti nelle diverse parti del mondo dalle Organizzazioni non Governative. I filmati proposti offrono l’occasione per far incontrare esperienze e realtà diverse tra loro che hanno tutte lo scopo di salvaguardare l’ambiente naturale. Le iniziative di sensibilizzazione proseguiranno venerdì e sabato nella fattoria comunale biologica di Castel di Giudo per concludersi con la “Biodomenica”, organizzata dall’Associazione Italiana Agricoltura Biologica, che porterà nella storica piazza Campo dei Fiori le prelibatezze delle produzioni locali ed il mercatino di prodotti biologici. I partecipanti potranno incontrare direttamente i produttori, assaporare i cibi nelle degustazioni guidate, ammirare dal vivo la produzione di formaggi e varie specialità laziali e divertirsi nelle fattorie didattiche. Nel 2004 Roma ha scelto la via della natura dichiarando il proprio territorio “Ogm free”. Proseguendo su questa strada, il nostro nuovo obiettivo è quello di favorire al massimo lo sviluppo dei produttori locali e delle aziende che operano nella campagna romana, incentivando la vendita diretta dei prodotti sia nei mercati rionali sia attraverso il meccanismo dei gruppi di acquisto, un meccanismo che offre la consegna di alimenti appena colti, direttamente al proprio domicilio. Le iniziative che abbiamo messo in campo aumentano le garanzie sulla tracciabilità a maggiore tutela dei consumatori che usufruendo dei servizi messi in campo possono avere informazioni certe sull’origine ed i metodi di coltivazione per avere sulla propria tavola prodotti certificati e naturali. ” Informazioni sull’agricoltura biologica, sulle prossime manifestazioni, su come ricevere i prodotti tipici e bio direttamente al proprio domicilio e su come raggiungere la tenuta comunale di Castel di Guido, sono disponibili sul sito www. Assessoratoambiente. It . .  
   
   
IL CASTELLO SVELATO DAL 28 SETTEMBRE AL 2 OTTOBRE, LO STORICO EDIFICIO SARÀ AL CENTRO DELLA VITA CULTURALE DI NAPOLI, ANIMATA, PER L’OCCASIONE, DA EVENTI E MOSTRE FRUIBILI SOPRATTUTTO GRAZIE ALLE NUOVE TECNOLOGIE.  
 
 La sensazione sarà quella di essere immersi nelle sale e negli spazi di Castel dell’Ovo, come galleggiando a mezz’aria, potendo incunearsi anche nei recessi più segreti e inaccessibili, risalire senza fatica le ripide scale per poi affacciarsi alle feritoie delle mura a picco sul mare. E’ l’esperienza regalata ai visitatori durante le dimostrazioni di realtà virtuale e immersiva, dell’evento ‘Castello Svelato’ a Castel dell’Ovo dal 28 settembre al 2 ottobre a Napoli. Cinque giorni nei quali sarà possibile esplorare la ricostruzione tridimensionale e immersiva del monumento, ma non solo. Mostre, convegni, video-installazioni fino alla proiezione notturna di immagini ispirate al mito delle Sirene e di Partenope sulle mura del castello, condurranno il pubblico a scoprire gli scenari inediti offerti dalle tecnologie telematiche e digitali utilizzate nell’ambito dei beni culturali. “Con questa iniziativa” spiega il dr. Mario Mango Furnari dell’Istituto di cibernetica (Icib) del Cnr e responsabile scientifico dell’evento “vorremmo comunicare l’importanza della strategia di cooperazione tra enti e l’integrazione dei saperi per produrre innovazioni tecnologiche utili e sostenibili in questo settore. La postazione di teatro virtuale del Castello, ad esempio, è resa possibile dal collegamento a larga banda ed alta velocità con il Laboratorio di Grafica Avanzata e Calcolo Intensivo dell’Istituto di cibernetica" del Cnr. E’ qui che avviene in tempo reale l’elaborazione grafica degli edifici, degli oggetti d’arte o dei siti archeologici e paesaggistici mostrati”. Il ‘Castello svelato’, finanziato dalla Regione Campania, è uno dei frutti di una collaborazione pluriennale tra l’Icib- Cnr e la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici, che ha portato anche alla costituzione di una Rete dei Musei Napoletani, infrastruttura telematica che collega oltre venti tra le principali istituzioni museali e culturali di Napoli. Alcuni di questi collegamenti, come quelli con Castel dell’Ovo e Museo Archeologico, sono stati potenziati per dotarli di veri e propri teatri virtuali, anche grazie al contributo del Centro di Competenza Regionale Innova (per lo Sviluppo e il Trasferimento dell’Innovazione ai Beni Culturali e Ambientali). Sulla stessa infrastruttura peraltro si fonda un sistema informativo unitario, grazie al quale gli enti aderenti al circuito usufruiscono dei servizi di rete, di canali privilegiati di comunicazione e condivisione dei documenti e possono offrirsi sul Web tramite una piattaforma comune, www. Napolibeniculturali. It. Sarà possibile accedervi in anteprima proprio durante le giornate di Castello Svelato e così visitare sul Web le collezioni di Capodimonte o le sale di Palazzo Reale o ancora scegliere percorsi intermuseali inediti e resi possibili dalla condivisione virtuale dei documenti digitali tra le differenti istituzioni. “Il nostro obiettivo, di concerto con la Direzione Regionale” conclude Furnari “è offrire una visione unitaria del patrimonio culturale della nostra città, che per molti versi è essa stessa un grande ‘museo aperto’, segnato da tutte le epoche. Del resto perché innovazioni così avanzate, ma costose, come una postazione di realtà virtuale e immersiva, risultino concretamente sostenibili, è indispensabile integrarle in ogni fase del management dei beni culturali: dalla pianificazione paesaggistica fino alla promozione e alla didattica. ” . .  
   
   
FRIULI VENEZIA GIULIA / MARCJâT DA VILE: LA FIERA DI VILLA SANTINA, UNA TRADIZIONE DELLA VAL TAGLIAMENTO  
 
Correva l’Anno Domini 1764 e il giorno 16 ottobre, terza domenica del mese, venne consacrata in pompa magna la grande chiesa di Villa d’Invillino (poi Villa Santina dal 1867), alla presenza delle autorità religiose e politiche del tempo. Fu un grande evento per la piccola comunità che, da misero borgo, si elevò a Paese con tutte le credenziali in regola. Nell’occasione si organizzò un mercato di animali e merci che, al tempo, era una delle poche occasioni di scambio e commercio. L’iniziativa si dimostrò utile ed azzeccata, al punto, che venne perpetuata negli anni con sempre maggiore successo. La formula per calcolare la data di scadenza, per altro molto semplice, si rifà a quel lontano giorno di ottobre: terza domenica del mese e lunedì successivo. Già nel 1770 si ha notizia di questa Sagra di Villa Santina quando un tale di Ravascletto fissava un incontro con un collega di un altro paese proprio per questa occasione, probabilmente per trattare qualche affare. Notizie più ampie e dettagliate si hanno nel 1904 nella descrizione di Luigi Gortani, che in friulano forbito parla di un marcjât famôs pe grande quantitât e varietât di nemai che si metin in mostre e pe grande fole di int, che cor là da dutis li sbusis de Cjargne e dai principai centros dal Friûl (mercato famoso per la grande quantità e varietà di animali che fanno bella mostra e per la grande folla che corre là da tutti i buchi della Carnia e dai principali centri del Friuli). In effetti il mercato in origine era famoso per il commercio del bestiame, che una volta era allevato in notevole quantità, e solo coll’andare degli anni si sviluppò una manifestazione più ampia che, a detta sempre del Gortani era un mercato di meraviglia, un marcjât numar un (mercato numero uno), tale era la dimensione. I valligiani aspettavano questo appuntamento annuale per acquistare gli animali da allevare in casa, per vendere una mucca o un vitello, per fare gli acquisti per buona parte dell’anno. Tempi duri, questi, ma suggestivi quelli in cui giostrai, saltimbanchi e mercanti raggiungevano Villa Santina su carri trainati da bestie o su rudimentali tricicli o biciclette, carichi di merce da vendere, durante il mercato che durava tre giorni (dal lunedì al mercoledì successivi alla terza domenica di ottobre). Il lunedì era la giornata più importante della manifestazione, dove si operavano i maggiori affari, il martedì si facevano gli affari più piccoli e il mercoledì era dedicato ai paesani ai quali venivano applicati particolari sconti. Tornando ai giorni nostri il mercato, negli ultimi anni, si è ingrandito tanto da assumere il termine moderno di fiera , non c’è più il mercato del bestiame, ma in compenso c’è un notevole numero di bancarelle (oltre 130), e di attrazioni tra le quali un Luna Park molto ampio. Ambulanti e giostrai provengono da tutte le parti del Friuli, da Veneto, Lombardia, Emilia Romagna persino da Sardegna, Puglia e Sicilia. Da tre anni questa manifestazione è diventato un importante appuntamento per far assaporare e scoprire i prodotti tipici dell’agroalimentare della Carnia: dai formaggi di malga e dei caseifici locali, alle marmellate, insaccati, biscotti esse, succo di mele, fagioli, miele… con una piazza interamente dedicata ai produttori locali, e dove nella giornata di domenica, si potrà imparare a fare il pane fatto a mano, grazie ad alcuni maestri fornai carnici. La kermesse di Villa Santina attira migliaia di persone ogni anno, desiderose di trascorre tre giorni diversi dalla frenetica vita quotidiana, cercando di farsi affascinare da una tradizione che accomuna piccini e adulti. Per informazioni: Turismo FVG Carnia Ufficio di Villa Santina, tel. 0433. 74040, turismovilla@tiscali. It www. Comune. Villasantina. Ud. It - www. Parks. It/parco. Colline. Carniche .  
   
   
PIEMONTE / ASPETTANDO ALBA: TUTTE LE NOVITÀ PER L’EDIZIONE 2006 DELLA FIERA NAZIONALE DEL TARTUFO BIANCO.  
 
Dal 30 settembre al 5 novembre si terrà la 76esima edizione della Fiera Nazionale del Tartufo Bianco d’Alba, una manifestazione carica di novità per ribadire, ancora una volta, il connubio tra la preziosa gemma e i prodotti d’eccellenza del territorio. Il Cortile della Maddalena rappresenterà il cuore della festa, con 100 stand espositivi, il centro nevralgico da cui prenderanno vita le iniziative inserite nel palinsesto della kermesse. In programma: l’VIII Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, la Festa del Vino, Langhe e Roero in Piazza, i dolci appuntamenti organizzati da Chococlub, il Palio degli Asini, la Parata delle Bandiere, il Concorso La Bela Trifolera, la mostra del Pittore del Palio e la Notte Bianca, in tono con il colore del pregiato tubero albese. Autunno in Langa è sinonimo di Fiera Nazionale del Tartufo d’Alba, la manifestazione nata in onore dell’Oro Bianco e, oggi, vero compendio delle suggestioni culturali ed enogastronomiche della Regione. Di anno in anno, infatti, l’evento si è arricchito di nuovi appuntamenti, per divenire una sorta di contenitore di incontri con il folklore e con l’arte, momento conviviale ma anche occasione d’approfondimento all’insegna delle eccellenze piemontesi. Dal 30 settembre al 5 novembre non si contano i rendez-vous con il ‘Mozart dei funghi’, come lo definì Gioacchino Rossini, il più profumato dei frutti notturni. Il regno della ‘pepita micotica’ sarà il Cortile della Maddalena, il cuore della città, il punto di inizio del festival e, insieme, luogo del ritorno al passato commerciale della zona. Qui si terrà il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba e la Rassegna AlbaQualità (aperti ogni sabato e domenica dalle ore 9 alle ore 20), mentre nell’adiacente Piazza Falcone troveranno spazio le bancarelle espositive per l’offerta culinaria del paniere locale (dal 1 al 22 ottobre la domenica dalle ore 9 alle 20). A partire dal centro storico la spirale degli eventi si allargherà, spingendosi al Castello di Grinzane e Cavour per l’VIII Asta Mondiale del Tartufo (domenica 12 novembre) e al Teatro Sociale G. Busca per la Consegna del Tartufo dell’Anno a un testimonial di fama mondiale del calibro di Sofia Loren, Gérard Depardieu e Alain Delon (sabato 4 novembre ore 18). A ribadire il nuovo status ‘globale’ della manifestazione, sabato 21 ottobre si terrà la Cerimonia Ufficiale di Riconoscimento d’Internazionalità della Fiera, una naturale conseguenza del prestigio acquisito negli anni, frutto di un’accorta opera di promozione. Ai momenti più mondani si alterneranno passaggi intimi e coinvolgenti come Go Truffle, La Tartufaia in Città (tutti i pomeriggi dal 30 settembre al 5 novembre) che permette ai visitatori di rivivere l’emozione della caccia al Tuber Magnum Pico in una dimostrazione di ricerca simulata con commento ed eventuale traduzione da parte di una guida turistica specializzata. La Gemma bianca si sposa, poi, con il Cibo degli dei per ‘Il cioccolato incontra il tartufo’ (domenica 8 ottobre dalle ore 10 alle 18 in piazza del Risorgimento adibita a dolce vetrina, tra praline e Nutella party), con le erbe officinali di ‘Aromatica’ (piazza Duomo, domenica 22 ottobre dalle ore 9 alle 20) e con le migliori etichette, in concomitanza con La Festa del Vino che porta in scena le espressioni enologiche più rappresentative, dai celebri Barolo e Barbaresco alle altre nobili etichette di Langa e Roero come il Nebbiolo o il Dolcetto d’Alba, di Diano e di Dogliani. Sempre in tema di degustazioni alcoliche il Baccanale del Tartufo (sabato 14 ottobre) allieta gli ospiti con sontuosi banchetti e anima piazze e borghi con suoni, musiche, danze ed echi dell’epoca medievale, in attesa della magica notte illuminata di fiaccole e fuochi, preludio della giornata ‘Il Borgo si rievoca’, con Alba trasformata in teatro di grandi ricostruzioni storiche e trionfi della buona cucina. Secondo la più classica tradizione piemontese il cibo è socialità, scambio intorno alla tavola, patrimonio condiviso portatore di valori e identità, il cibo è anche cultura: non è un caso, quindi, se il tartufo, che Byron teneva sulla scrivania come fonte di ispirazione letteraria, si faccia ambasciatore del Premio Grinzane Cavour – Alba Pompeia (sabato 14 ottobre ore 16. 30) e di Alba Libri (dal 24 al 28 ottobre) con l’incontro di lettori e autori moderni nella cornice di caffè d’epoca. Parole scritte e parole lette, ma anche parole cantate dalla voce di Antonella Ruggiero in concerto (22 settembre ore 21) nella Chiesa di San Domenico, scenografia per la Rassegna delle Corali di Langa e Roero (5, 12 e 26 ottobre). Lo spettacolo d’arte varia continua con Banda in Fiera diretta dal Maestro Claudio Taretto e con la mostra personale dedicata ad Antonio Nunziante, vincitore del titolo Pittore del Palio (30 settembre-22 ottobre presso la Chiesa di San Domenico). Per ‘Palio’, si intende la corsa degli asini, uno degli show più attesi dell’autunno, per la splendida sfilata dei Borghi, per la Parata delle Bandiere e per l’atmosfera goliardica che anima la gara dei ‘ciuchini’ (1 ottobre, Piazza Cagnasso). A coronare questa veloce panoramica sulle attività in fase di definizione, sarà l’elezione della Bela Trifolera, giunta alla cinquantesima edizione, e la Notte Bianca del Tartufo Bianco d’Alba (sabato 7 ottobre), una non stop di note e divertimento, con mostre aperte fuori orario, come nel caso di ‘Da Sassu a Fontana: manifesti d’autore per le Fiera del Tartufo’, e con esibizioni fino alle ore piccole dell’orchestra I Casadei e del gruppo I Tre Lilu. E’ disponibile un’ampia varietà di pacchetti in tutto il periodo della fiera: sul sito www. Langheroero. It si trovano le allettanti offerte create dalle agenzie del territorio. E’ possibile scoprire l´universo del tartufo (le ricerche guidate con il cane, i seminari di degustazione e le cene a tema) incorniciato in una serie di proposte mirate a svelare tutte le meraviglie del territorio e non solo quello legate alla città di Alba: dai voli in mongolfiera e le gite in carrozza, alle visite delle cantine e dei castelli per conoscere l’enogastronomia, ma anche la cultura, la natura e lo shopping. Per sapere dove dormire e mangiare, è anche possibile chiamare il call-center del Consorzio Turistico Langhe Monferrato Roero (tel. 0173. 362562, info@turismodoc. It) aperto 7 giorni su 7, che svolge il servizio prenotazioni gratuitamente su tutto il territorio. .  
   
   
EMILIA ROMAGNA / LA MUSICA DI “AMADEUS” RIVIVE ALL’ORATORIO DELL’ASSUNTA DI SALA BAGANZA (PR), DAL 1 OTTOBRE AL 12 NOVEMBRE 2006  
 
L´occasione dell´anniversario mozartiano (250 anni dalla nascita) offre l’opportunità di ricordare il grande compositore nell’ambito della rassegna “A proposito di Amadeus”. Cinque appuntamenti all’Oratorio dell’Assunta di Sala Baganza, che accompagneranno lo spettatore alla scoperta di piccoli tesori cameristici composti da Mozart ma anche in una prospettiva più allargata verso pomeriggi con la musica di Nino Rota e i cori del grande repertorio lirico. Concerti quindi, ma anche incontri con scrittori, poeti, musicologi che introdurranno ogni appuntamento musicale secondo diversi approcci storici, filologici, letterari. Un viaggio musicale e artistico quanto mai vario che, attraverso il comune denominatore mozartiano, potrà aprire a più ampie sollecitazioni laddove, oltre al piacere della scoperta, si potranno ribaltare alcuni dei luoghi comuni che ancora e nonostante, accompagnano la vita e le opere del grande Amadeus. Domenica 1 ottobre appuntamento con “La sorella di Mozart” presentato dalla scrittrice Rita Charbonnier; a seguire domenica 8 ottobre “Sonate per due Flauti” presentato dal musicologo Giovanni Fontechiari. Il 12 ottobre serata dedicata a Rota con il giornalista P. M. De Santi e l’ensemble Rota diretta da Riccardo Moretti, domenica 22 ottobre “Trio per clarinetto K548” presentato dal giornalista Gianluigi Giacomoni, con il Trio Beethoven; domenica “Il trio dei birilli k 4982 introdotto dal giornalista Giuseppe Martini: domenica 5 novembre “Mozart e dintorni” introdotto da Filippo Michelangeli, direttore di Suonare News e domenica 12 novembre “Tre sonate per violino” e presentati dal musicologo Giovanni Fontechiari. Interpreti saranno i musicisti Claudio Ferrarini, Luigi Fontana, Roberto Fabbriciani, Pietro Cesarini, Trio Beethoven, Silvano Minella, Piero Vincenti, Riccardo Moretti, Ensemble Rota. Per informazioni: Comune di Sala Baganza, www. Comune. Sala-baganza. Pr. It; Ufficio Turistico di Sala Baganza, tel. 0521. 331343, iatsala@comune. Sala-baganza. Pr. It; Urp del Comune di Sala Baganza, tel. 0521. 331311, urp@comune. Sala-baganza. Pr. It .  
   
   
UMBRIA / BILANCIO POSITIVO PER LA V EDIZIONE DI “VELIMNA, GLI ETRUSCHI DEL FIUME”  
 
“Velimna”, finale con i fuochi d’artificio. Non solo quelli che hanno splendidamente illuminato l’ultima notte dedicata agli Etruschi in una Ponte San Giovanni vestita a festa. A qualche giorno dalla chiusura della manifestazione, gli organizzatori della “Pro Ponte Etrusca onlus” non hanno alcun dubbio che i “botti” sono rappresentati dai numeri che l’evento è stato in grado di mettere sul piatto della bilancia dopo quattro giorni di sfilate, eventi, convegni, mostre e visite guidate: affermare, infatti, che sono state superate tutte le previsioni e gli standard delle scorse edizioni (quella 2006 è stata la quinta) non è forzato né retorico. “Un successo su tutta la linea”, commentano con soddisfazione il presidente della “Pro Ponte Etrusca onlus” Antonello Palmerini e il coordinatore della manifestazione Alvaro Mancioli. “La sfilata della domenica pomeriggio –proseguono– ha visto superate le presenze della versione notturna inscenata il giovedì sera, le visite guidate a Tarquinia del week-end avevano le prenotazioni già complete a inizio settimana e la cena conclusiva sul Ponte Vecchio ha fatto registrare il tutto esaurito a livello di coperti. A ciò si aggiunga l’attenzione delle Istituzioni e degli studiosi, che ogni anno traggono importanti elementi da una parte per consolidare il senso di appartenenza al territorio come fattore sociale e dall’altra per approfondire alcuni aspetti ancora misteriosi di questo antico popolo che ci ha dato le origini”. Segnali forti, insomma, resi ancor più significativi dalla partecipazione della gente e dal ruolo che “Velimna” sta assumendo non soltanto in ambito regionale. La costante ricerca di temi (quest’anno il filo conduttore era “Gli Etruschi e lo sport”) ottimamente rappresentati da attori e volontari (in tutto oltre 200 le comparse nelle due singole sfilate con i costumi dell’epoca fedelmente riprodotti), ma anche interpretati al meglio da quanti hanno reso possibile la manifestazione è probabilmente l’arma in più di un evento che va oltre il semplice spettacolo. Un esempio lampante, la cena sul Ponte Vecchio, che ha visto susseguirsi piatti ricercatissimi della tradizione etrusca, dagli antipasti (baccalà, ricotta con pinoli e crostini alla cipolla) alle zuppe di ceci e farro, da composte di faraona e cinghiale, al pure di fave fino ai dolci con fichi, pinoli e farina di crusca. I cuochi dei vari ristoranti ponteggiani che hanno preparato le pietanze sono stati seguiti passo dopo passo da esperti studiosi dell’alimentazione etrusca, così come il clima ricreato alla luce delle torce ha fatto ambientare tutti i presenti in un clima davvero suggestivo. Tante grandi soddisfazioni, insomma, destinate a suggellare il successo di “Velimna” e ad attivare nuovi meccanismi per rendere ancor migliore le edizioni future con la collaborazione di tutti. Per questo gli organizzatori della “Pro Ponte Etrusca onlus” hanno voluto pubblicamente ringraziare, a chiusura dell’evento, quanti a vario titolo hanno collaborato per la riuscita dell’edizione 2006. .  
   
   
SUCCESSO PER I PRODOTTI ROMAGNOLI PORTATI A LIONE DA L’ALTRA ROMAGNA IN OCCASIONE DELLA SEMI-MARATONA A CUI HANNO PARTECIPATO 3800 CONCORRENTI DA TUTTO IL MONDO  
 
I 3800 concorrenti della semi-maratona di Lione, che si è svolta nei giorni scorsi nella città francese, hanno indossato la maglietta ufficiale della gara con i loghi della regione Emilia-romagna e de L’altra Romagna. Ciascun atleta ha inoltre ricevuto in omaggio una bottiglietta di olio extra vergine di oliva romagnolo e ha potuto degustare vino, olio, confetture e l’immancabile piadina romagnoli. L’altra Romagna ha partecipato all’importante manifestazione poiché il progetto la “Cooperazione Romagna e Beaujolais”, che lega due territori eno-gastronomici per un turismo di qualità, è stato quest’anno fra i partner dell’evento. La semi-maratona ( 21 km) che si disputa nel centro di Lione è la seconda, a livello di importanza, in tutta la Francia con atleti che provengono da tutto il mondo. Centinaia di persone hanno visitato lo stand dell’Altra Romagna apprezzando i nostri prodotti tipici romagnoli. .  
   
   
TöRGGELEN TERMENO SULLA STRADA DEL VINO (BZ) 30 SETTEMBRE - 1 OTTOBRE SULLA STRADA DEL VINO DELL’ALTO ADIGE SI RESPIRA ARIA DI TöRGGELEN E DI DELIZIE STAGIONALI.  
 
A Termeno, patria del “Gewürztraminer”, l’aromatico vino bianco che ha reso famoso in tutto il mondo il nome di questo paese, tornano le attese giornate d’autunno dedicate al “Törggelen”. Il 30 settembre e il 1 ottobre sul piazzale delle feste - semicoperto e decorato come vuole la tradizione – la musica, il folclore, le specialità dell’ Alto Adige e i vini di Termeno offriranno un’attraente occasione per divertirsi in compagnia ed inoltrarsi tra le stradine antiche del centro alla scoperta di questo delizioso paese. Qui la Chiesa Parrocchiale, in stile gotico, vanta il campanile in muratura più alto dell’Alto Adige, mentre la chiesetta di S. Giacomo a Kastelaz accoglie al suo interno affreschi rinascimentali tra i più antichi dell’intera area linguistica tedesca. E poi ancora le belle residenze ornate dai tipici “erker” ed archi in pietra, le case dei contadini, le facciate colorate e vitigni a perdita d’occhio in un paesaggio che sa esprimere la dolcezza mediterranea e l’energia alpina. Curiosità Il “Törggelen” è un’antica usanza ed un appuntamento tradizionale dell’autunno altoatesino. La parola “törggelen” deriva dal latino “torquere” che significa “torcere, pressare”, si riferisce infatti alla pressatura dell’uva dopo la vendemmia. In passato i contadini si facevano aiutare da parenti e amici in questo impegnativo e festoso compito. Oggi non si pigia più l´uva con i piedi, ma rimane l´usanza di andare da un maso all’altro per degustare il vino nuovo (“Nuie”) ed altre tipiche specialità. Così non possono mancare le “Keschtn” (le caldarroste), le noci, i deliziosi Krapfen al papavero o al mirtillo rosso; gli "Straubn", dolci molto particolari ripieni di marmellata, da gustare in allegra compagnia. Nei dintorni di Bolzano, in montagna e sugli altipiani, si può vivere in prima persona la tradizione del Törggelen: escursioni, specialità enogastronomiche e allegre giornate in compagnia di familiari e amici. .  
   
   
CAMMINANDO SULLE STRADE DI SAN FRANCESCO E SAN BENEDETTO. AL VIA IL NUOVO PROGETTO INTERREGIONALE “ITINERARI DELLA FEDE”: NATURA, ARTE E RELIGIOSITÀ TRA LAZIO E UMBRIA. ENTE ATTUATORE: L’AZIENDA DI PROMOZIONE TURISTICA DI RIETI  
 
Cercare una propria dimensione spirituale, scoprire se stessi, seguendo il ritmo dei propri pensieri, ma anche avere l’occasione per rinfrancare il corpo stando a contatto con una natura incontaminata. Tutto questo è alla base del nuovo progetto interregionale “Itinerari di Fede”, promosso da Lazio e Umbria (il cui ente attuatore è l’Azienda di Promozione Turistica di Rieti), che propone numerosi itinerari per “camminare” sulle strade di San Francesco e San Benedetto. Tante le “vie della fede” tra Lazio e Umbria da scoprire passo dopo passo. Dalla pianura alla montagna, dalla storia all’arte, dal silenzio alle voci del passato: ci sono spunti per tutti. Non ha importanza che si sia credenti o meno: vale la pena seguire questi percorsi per la pace che sanno infondere allo spirito e per la bellezza dei territori. Abbiamo selezionato due dei tanti possibili itinerari, per le preziosità artistiche, architettoniche e naturali che si incontrano lungo la strada. ITINERARIO FRANCESCANO TRA LAZIO E UMBRIA – Basta il nome di questo “tour”, Cammino di Francesco (promosso dall’Apt di Rieti ed entrato a far parte del Progetto Interregionale “Itinerari di Fede” tra Lazio e Umbria), per capire che è ispirato ai luoghi che San Francesco D’Assisi toccò in una delle stagioni più intense della sua breve vita (dal 1223 all’aprile del 1226, pochi mesi prima della morte. 80 km in rete e otto tappe principali: Rieti, i Santuari (Greccio, La Foresta, Poggio Bustone, Fontecolombo. Tra le altre novità, la possibilità di navigare (per ora in maniera gratuita) ad alta velocità senza fili con un portatile. L’Apt di Rieti, prima azienda di promozione turistica in Italia a dotarsi del sistema WiFi, ha creato una rete “Wireless Network” con collegamento veloce dai quattro santuari francescani. In poco tempo si potranno avere informazioni su percorsi naturalistici, siti da visitare, agriturismo e hotel convenzionati, ristoranti e specialità della cucina tipica locale. Smessi gli scarponcini da trekking, d’obbligo una tappa ad Assisi, per scoprire le origini del Santo. Per ora ci si arriva in automobile, ma il progetto interregionale “itinerari di fede” prevede anche la creazione di 300 chilometri di sentieri di mezza collina e montagna che uniranno Assisi ai borghi che accolsero il Patrono d’Italia. Per informazioni: APT Rieti, tel. 0746. 201147; www. Camminodifrancesco. It; www. Apt. Rieti. It. ITINERARIO BENEDETTINO TRA LAZIO E UMBRIA – San Benedetto è uno dei santi più popolari e venerati. L’itinerario dei luoghi benedettini umbri e laziali, all’interno del progetto interregionale “Itinerari di Fede”, ripercorre le fondamentali tappe della vita di San Benedetto, dalla nascita (verso il 480 d. C. ) nella città di Norcia (poco oltre la porta principale, detta Romana, ecco una piazza, una statua e una chiesa del ’300, tutte dedicate a San Benedetto), a Subiaco (in cui si ritirò in una grotta, iniziando la vita da eremita). Tocca poi l’Abbazia di Farfa (poco lontano da Rieti), nel comune di Fara Sabina. Il punto d’arrivo è infine Montecassino (provincia di Frosinone). Qui Benedetto dette vita, nel 529, alla Abbazia di Montecassino (www. Officine. It/montecassino), a circa un chilometro e mezzo dall’abitato di Cassino. E’ quella che si può considerare la Casa Madre dei Benedettini (completamente distrutta durante la seconda guerra mondiale e poi ricostruita). Qui nacque la Regola benedettina con le sue esigenze di ordine, di sapiente equilibrio fra preghiera e lavoro, che fu seguita in tutti i monasteri europei. Per informazioni: Apt di Frosinone, tel. 0775. 83381; APT Rieti, tel. 0746. 201147. .  
   
   
PROGETTO INTERREG IIIA 1906 – 2006 I CENTO ANNI DEL SEMPIONE  
 
Era il 1 giugno 1906 quando il primo treno a vapore fischiò uscendo a Iselle, dalle due gallerie sotto il monte Leone. Da allora sono transitati milioni di uomini e donne e quantità incalcolabili di merci attraverso “il Sempione”, la cui costruzione segnò un’epoca. E ancora oggi la linea ferroviaria del Sempione resta un vero e proprio corridoio commerciale attraverso le Alpi, una fondamentale via di collegamento tra l’Europa del Nord e il Mediterraneo. In occasione dell’importante anniversario, Giroscopio, cultura e impresa, società di comunicazione milanese che opera sul territorio del Verbano Cusio Ossola da sei anni, curerà una serie di azioni e di progetti legati a questo anniversario. Il progetto di celebrazione dell’anniversario prevede: una mostra, un concorso e il Grand Tour. LA MOSTRA – Una mostra itinerante, realizzata dallo studio Aligraphis, che propone una serie di pannelli e di reperti per raccontare la storia del traforo ferroviario del Sempione. Dal 25 ottobre al 26 novembre la mostra sarà ospitata al Castelgrande di Bellinzona. In dicembre a Milano IL CONCORSO – Un nuovo concorso dedicato alle scuole medie e superiori del Verbano Cusio Ossola e dei Cantoni Svizzeri. Titolo del bando è ‘Il Sempione dei ragazzi, la più antica strada ferrata delle Alpi come veicolo di cultura, turismo, fratellanza tra i popoli’ e si articola in tre settori: Settore letterario (Storico, la storia del Sempione; Fantastico, Leggende e storie sul Sempione; Giallo, una storia in giallo sull’Orient Express); Settore delle arti figurative (Decorare le stazioni lungo la strada del Sempione; Inventare una fontana per la stazione prescelta; Progettare un nuovo stemma per le stazioni della linea del Sempione; Flora e fauna del paesaggio del Sempione); Settore della comunicazione (La mascotte per il tuo Sempione; Il manifesto per il Sempione; Il percorso fotografico per interpretare il Sempione). Per ogni categoria verrà scelto un vincitore da una commissione composta dai responsabili del progetto INTERREG IIIA e da esperti del mondo letterario, dell’architettura e della comunicazione. La proclamazione dei premiati avverrà all’interno di una cerimonia a cui parteciperanno tutti i partecipanti e la giuria. IL GRAND TOUR – Un itinerario gastronomico che vuole ripercorrere la via da Milano a Londra attraverso l’arte della cucina, interpretata con passione e innovazione da diversi chef. L’inizio del Novecento, il periodo della Belle Epoque, vide diffondersi da Parigi al resto dell’Europa un profondo amore per la cultura e l’arte (anche culinaria), ricchi turisti provenienti dalla Francia, dalla Svizzera e dall’Europa centrale, giungevano in Italia e si fermavano sulle rive del Lago Maggiore, conquistati dalla bellezza e dalla calma riposante dei luoghi. In questo periodo nascevano nella zona i prestigiosi alberghi, dove la cucina è un culto sopraffino. L’iniziativa, che gode del patrocinio dell’Accademia Italiana della Cucina, proporrà una serie di appuntamenti; numerosi dei quali in tutto il territorio del Verbano-Cusio-Ossola, dove, a partire dal prossimo settembre, saranno organizzate diverse tappe del Grand Tour. .  
   
   
“SAPORI DEL MASO 2007”: DISPONIBILE GRATUITAMENTE UNA GUIDA DEI PRODOTTI NATURALI CHE SI TROVANO NEGLI AGRITURISMI DEL GALLO ROSSO  
 
Un caprino saporito, un succo di mela prelibato o un tè profumato alle erbe aromatiche, e ancora le confetture o i distillati di frutta che racchiudono tutto il gusto e la genuinità dell’Alto Adige, sono solo alcuni dei prodotti che si possono acquistare nei masi dell’Associazione “Gallo Rosso”. L’Unione Agricoltori e Coltivatori diretti sudtirolesi, proprietario del marchio “Gallo Rosso”, propone una nuovissima “guida all’acquisto” che consente di scegliere dove andare ad acquistare i prodotti più freschi e naturali, direttamente dal contadino. Norme rigide, come quella che vuole che il 75% degli ingredienti del prodotto debba provenire dal maso stesso, garantiscono la preziosa unicità di alimenti che rispondono ai prodotti industriali con l’orgoglio di piccole e deliziose bontà. A distinguerli il troneggiante marchio “Gallo Rosso”, garanzia di qualità e di rispetto per tempi e modi della natura. Ecco allora il succo di mela naturale torbido prodotto nel maso Schwarzielhof di Velturno, dove tutto è coltivato secondo i dettami dell’agricoltura integrata, o gli sciroppi alla frutta del maso Ausserperskolerhof di Fiè allo Sciliar, confezionati in modo rigorosamente “bio” con bacche, fiori ed erbe aromatiche. Al maso Obsthof Troidner a Renon, sopra Bolzano, si trovano delicate confetture di frutta e gelatine, lavorate in modo naturale per mantenere il sapore particolarmente intenso, mentre per le mele, che vende ottime anche essiccate, il maso Neufeldhof di Bolzano vanta una coltivazione integrata già da tanti anni. Ogni maso offre la propria “grappa” della casa, ma l’Ausserloretzhof di Lasa propone anche imbottigliamenti speciali per i suoi distillati di mele, pere, prugne, albicocche e sorbe, e sempre a Lasa il Kandlwaalhof offre un esempio splendido dell’alta arte di lavorazione degli aceti, maturati in botti di legno e acciaio inossidabile a base di pere, fragole, albicocche e rape rosse. Il maso Kräuter Gold a Goldrain a Laces coltiva e vende erbe aromatiche da utilizzare in cucina, mentre formaggi da taglio, molli a base di erbe aromatiche e latte crudo (impareggiabile, latte d’alpeggio) si possono trovare al maso Hochgruberhof di Selva dei Molini. Le uova delle “galline felici” allevate all’aperto sono in vendita un po’ in tutto l’Alto Adige, speciali quelle del maso Lahnhof di St. Martin/Casies, suddivise secondo la dimensione naturale. Oltre che nei masi del Gallo Rosso, i prodotti a marchio si possono trovare in rivenditorie selezionate dell’intero Alto Adige, come Despar, Mila Shop e piccoli negozi alimentari di qualità. La guida 2007 “Sapori del maso”, che annovera tutti i masi in cui è possibile acquistare prodotti naturali ed è ricca di ricette e preziose informazioni può essere richiesta a: Associazione Gallo Rosso - Ufficio Agriturismo; Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi; Bolzano, tel. 0471. 999308, info@gallorosso. It. Www. Gallorosso. It .  
   
   
PER TUTTE LE CITTÀ DELL’OLIO SI PROSPETTA UNA PRODUZIONE SUPERIORE ALL’ANNO SCORSO. OLTRE CENTO PIAZZE DELLE CITTÀ DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE CITTÀ DELL’OLIO SI PREPARANO A FESTEGGIARE IL RACCOLTO DOMENICA 26 NOVEMBRE CON LA V EDIZIONE DI ‘PANE E OLIO IN FRANTOIO’  
 
“E’ una campagna olearia che si preannuncia di gran carica anche se, prima di dare pareri definitivi, è necessario attendere e osservare il futuro andamento climatico”. Questo il commento di Enrico Lupi, Presidente dell’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio. Anno di carica, quindi, per l’Italia. Si prevede, infatti, una produzione italiana totale di 800/850mila tonnellate e sul mercato all’ingrosso di 400/450mila tonnellate, registrando così un aumento del 20/25% rispetto alla scorsa annata. “La siccità dei mesi passati –continua Enrico Lupi– ha portato infatti la necessità di scariche di acqua affinché il frutto possa implementare la propria corposità, si delinea quindi una situazione ancora da definire”. “La produzione, a livello nazionale, si prefigura a macchia di leopardo, con zone territoriali più favorite di altre, tuttavia è garantita un’ottima qualità degli oli, dovuta anche al fatto che la mosca non ha colpito le piantagioni. La previsione di vedere un’Italia spaccata a metà –dichiara il presidente– dove alcune regioni, soprattutto nel Sud, vedranno un significativo incremento della propria produzione, spinge l’Associazione a perseguire con grande stimolo il proprio percorso di promozione dell’intera Italia olivicola”. Determinante, infatti, sarà l’andamento climatico di settembre e gli attacchi di mosca. Da segnalare, secondo le previsioni della campagna olivicolo-olearia 2006/2007 (fonte dati “Teatro Naturale”, “CIA”, “Associazione Nazionale Città dell’Olio” e “Ismea”) una netta ripresa in Puglia, Calabria, Sicilia e Marche nel Sud, in Liguria e Emilia Romagna nel centro nord. Buone anche le aspettative per Lazio e Basilicata. Si prevede un netto aumento anche per l’olio d’oliva esportato che per il 2006 si aggira attorno a 1 miliardo di euro registrando una crescita del 30% relativa al primo trimestre del 2006 rispetto a quello dello scorso anno. Grande soddisfazione quindi per le città associate alle Città dell’Olio che, in Italia, ammontano a 320 distribuite in 17 regioni, con 36 oli DOP. “Tutte le Città dell´Olio della penisola, infatti –continua Enrico Lupi– si riuniranno per celebrare l’olio nuovo, in abbinamento ai pani di qualità prodotti in Italia, con la collaborazione dell’Associazione nazionale Città del Pane, il prossimo 26 novembre dando vita a una grande festa nelle piazze e nei frantoi locali; è un’importante occasione per riscoprire il piacere e la tradizione di due prodotti tipici che sono sinonimo di qualità, una qualità tutta italiana, e per questo tutti sono invitati a partecipare”. Il raccolto molato, dorato e profumato sarà protagonista, della V edizione di Pane e Olio in Frantoio, iniziativa che ha il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, domenica 26 novembre, in oltre cento piazze delle Città dell’Olio, da Siena a Imperia da Nord a Sud dell’Italia per l’assaggio del primo olio dell’anno insieme alla fragranza del pane appena sfornato. Per informazioni: info@cittadellolio. It .  
   
   
TORINO 1706. L´ALBA DI UN REGNO IL 29 E IL 30 SETTEMBRE AL CENTRO INCONTRI DELLA REGIONE PIEMONTE  
 
Il convegno “Torino 1706. L’alba di un Regno”, che si terrà il 29 e il 30 settembre al Centro Incontri della Regione Piemonte, in c. So Stati Uniti 23 a Torino, si inquadra nelle celebrazioni del terzo centenario dell’Assedio di Torino, organizzate dall’Associazione Torino 1706-2006 col contributo di Irre Piemonte, e ne costituisce il momento culminante. Si tratta di un convegno sulle campagne di guerra in Piemonte svoltesi durante la guerra di successione di Spagna, sui suoi protagonisti, episodi, atti di valore e curiosità. Gli oltre cinquanta relatori (accademici, esperti di storia militare, politica e diplomatica, storici locali) seguiranno percorsi nuovi ed originali, animati da passione per la conservazione e la riscoperta di memorie non sempre opportunamente valorizzate. Altri relatori si soffermeranno in modo comparativo su istituzioni politiche e militari d’Europa, evidenziando per quali motivi gli esiti dell’assedio hanno potuto essere in qualche misura riletti come un’anticipazione del Risorgimento. I personaggi ai quali sono dedicati approfondimenti, come il Principe Eugenio, Pietro Micca, Sebastiano Valfrè, saranno indagati da angolazioni meno note. Completeranno il quadro alcune presentazioni di proposte didattiche: al convegno è prevista infatti una significativa presenza di docenti e studenti della Scuola secondaria ai quali sarà rilasciato l’attestato di partecipazione. Sarà inoltre possibile visitare, presso la sede dei lavori, un’esposizione di cartoline in cui verrà presentato un annullo filatelico commemorativo del convegno a cura delle Associazioni Circoli e Sezioni Filateliche di Torino e provincia. Sono previste infine due manifestazioni musicali: il Concerto della Badia Corale Val Chisone presso la Cappella dei Mercanti il 29 settembre alle ore 21. 00 e la Cantata Commemorativa “1706” per voce recitante, soli e orchestra di Claudio Mantovani, presso il Conservatorio Giuseppe Verdi il 30 settembre alle 21. 00. Per informazioni: Associazione “Torino 1706-2006” tel. 011-5601786 www. Torino1706. It . .