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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Luglio 2009
 
   
  COMMERCIO ESTERO, ASSOCAMERESTERO: PRIMI SEGNALI DI RECUPERO CONGIUNTURALE DEL MADE IN ITALY SUI MERCATI ESTERI IN UN ANNO PERÒ IL MADE IN ITALY PERDE SEI MILIARDI DI EURO, PARI QUASI AL VALORE DELL’EXPORT COMPLESSIVO DEL MEZZOGIORNO

 
   
   Roma, 20 luglio 2009 - Flessione consistente, su base annua, per le vendite di prodotti italiani all’estero: si riduce, infatti, di circa un terzo l’export verso i Paesi europei, mentre, a livello complessivo, si registra un calo del 27%. Per la prima volta dall’inizio del 2009, però, tira il fiato l’export italiano: nel mese di maggio, rispetto ad aprile, +0,5% per le esportazioni complessive (per un valore di 23,7 miliardi di euro) e +0,4% verso i Paesi dell’Ue a 27. “Le vendite italiane all’estero mostrano una buona performance rispetto ai nostri principali competitor, come la Germania, che registra un +0,2% rispetto ad aprile, trainato soprattutto dai mercati extra-europei, visto il -4% registrato dalle vendite in ambito Ue, e il Regno Unito, con -0,8%, mentre la Francia segna un incremento del 4,5%”, sottolinea Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero. A livello settoriale, meccanica e prodotti in metallo registrano la flessione più consistente e sfiorano un calo di due miliardi di euro rispetto a maggio 2008. Agroalimentare e elettronica mostrano invece una migliore tenuta (rispettivamente -152 e -212 milioni di euro). “Sebbene sperimenti il calo più marcato – prosegue Esposito – la meccanica, prima voce del Made in Italy all’estero, con una quota del 27%, dovrebbe essere, secondo una recente indagine realizzata da Assocamerestero e Unioncamere in collaborazione con 62 Camere di Commercio Italiane in 42 Paesi, il settore che, per il 45% degli intervistati, rialzerà per primo la testa dopo la crisi”. Segnali incoraggianti nel mese di maggio, rispetto invece al mese precedente, vengono soprattutto dai mezzi di trasporto, che incrementano di un terzo le proprie vendite e raggiungono il valore di 3,1 miliardi di euro, e dagli apparecchi elettrici, in aumento del 3,3% rispetto ad aprile (1,4 miliardi di euro). .  
   
 

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