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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Giugno 2000
 
   
  MACCHINE PER LA STAMPA E IL CONVERTING: DOPO UN NEGATIVO 1999, È IN ATTO UN FORTE RILANCIO

 
   
  Milano, 14 giugno 2000 Il 1999 è stato un anno molto difficile per l´industria delle macchine per la stampa, la cartotecnica e il converting: sia il fatturato sia le esportazione sono calate dei 4%. Nel 1998 le difficoltà del commercio estero erano state compensate dal boom dei consumo nazionale. Nel 1999 invece al peggioramento degli scambi con l´estero si á sommato un andamento anomalo dei mercato intemo: le vendite di macchine italiane sono diminuite dei 5%, nonostante la domanda complessiva sia cresciuta dei 5%. A tutto vantaggio delle importazioni, aumentate dei 10%. Il Presidente di Acimga, Vittorio Agnati, nella sua relazione all´Assemblea annuale, ha però detto che "il 2000 si presenta come l´anno dei diancio: migliorata la congiuntura dei commercio mondiale, gli ordini sono in crescita da tre tdmestd consecutivi, sia sul mercato intemo sia su quelli esteri: nel secondo semestre dei 1999 e nel primo trimestre dei 2000 gli ordini erano aumentati di oltre il 20% rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente. Secondo Agnati una conferma delle buone prospettive dei settore è venuta dalla Drupa, la grande fiera tedesca della stampa e dei concerti erano presenti 185 aziende italiane, una cifra record. "Ma la Drupa", ha aggiunto il Presidente di Acimga, "merita di essere ricordata anche per un altro motivo: vi abbiamo trovato un´industria della stampa e dei converting che sta cogliendo appieno le possibilità offerte dalle nuove tecnologie per ritornare protagonista più che in passato. " All´assemblea di Acimga era presente il nuovo Presidente di Confindustria, Antonio D´amato. Agnati ha colto l´occasione per esporre le richieste della sua Associazione in vista della riforma dei Sistema Associativo che fa capo a Confindustria. "La Confindustria´, ha detto, ´deve rinnovarsi per diventare forte, autorevole, e poter quindi far valere le esigenze dei mondo industriale affinché finalmente si ponga mano a quelle riforme di cui si parla da tanti anni, ma che restano sulla carta o, comunque, non vanno a incidere sui difetti nodali dei "Sistema Paese". ´ Ed ha aggiunto : ´C´è un "tado" che sta erodendo la competitività dell´industria italiana nell´epoca dell´Euro e della giobalizzazione. E´ un fenomeno che stiamo vivendo sulla pelle delle nostre imprese. Nonostante il nostro settore sia efficiente, investa in ricerca e sviluppo e negli strumenti necessari a diventare sempre più intemazionalizzato, abbia una politica commerciale aggressiva. Agnati ha chiesto che la riforma di Confindustria tenda: a un rapporto diverso tra la base industriale e ì vertici; ad attrezzarsi per avere maggiore attenzione ai problemi operativi delle imprese; a stabilire un rapporto adeguato con le Regioni; ma al maggior peso delle Regioni deve corrispondere una maggiore chiarezza nel rapporto tra Confindustria, Associazioni di categoria e territoriali. Le Associazioni di categoria, come Acimga, chiedono di poter interloquire sistematicamente e autonomamente, per i problemi di loro competenza, con le Regioni, con i Ministeri (i Commercio Estero e Industria), con le Istituzioni pubbliche di finanziamento e di sostegno all´export e di promozione, con quelle fieristiche. Nella politica fieristica e promozionale, dove stanno aumentando sensibilmente i poteri delle Regioni, il ruolo delle categorie deve diventare centrale. Per quel che riguarda i problemi di competitività delle imprese, Agnati ha detto: "L´ingresso nell´Euro ha portato la stabilità monetaria, che è un bene. Ma ha fatto saltare una serie di paraventi, come la leva dei cambio, dietro cui venivano occultati tanti fattori di inefficienza. Troppe penalizzazioni sono purtroppo rimaste come erano prima dell´Euro, o, comunque, i miglioramenti non avvengono nei modi e nei tempi richiesti dai ritmi velocissimi di mutamento dello scenario economico e sociale mondiale. Ricordo quelle che noi sentiamo particolarmente pesanti: tasso elevato di tassazione; inefficienza e pesantezza della pubblica amministrazione; carenze della scuola e della formazione in genere, che stanno mettendo in difficoltà le aziende nel momento in cui debbono introdurre in azienda le nuove tecnologie informatiche (discorso particolarmente importante di fronte alle grandi prospettive di sviluppo aperte da lnternet); infrastrutture carenti; condizioni non ottimati dell´offerta e dei costo dei lavoro; sistema bancario per anni chiuso e protetto, molto carente nel supporto al sistema produttivo che opera invece nel mercato globale. " Parlando dell´andamento dei 1999, Agnati ha affermato che il principale fattore negativo per le esportazioni è stata la flessione delle vendite in Asia, l´area che aveva contribuito in modo determinante allo sviluppo dei settore per buona parte degli anni Novanta. Nel 1999 le vendite si sono ridotte di un terzo. Poiché un calo di poco inferiore si era registrato l´anno prima, le esportazioni in Asia lo scorso anno sono state inferiori dei 50% rispetto al 1997. Anche l´America Latina ha cessato di essere un motore di sviluppo per il nostro export. Ma il fatto che le vendite abbiano tenuto le posizioni, grazie alle ottime performance in Messico e Argentina, deve essere considerato un risultato già soddisfacente, visto il momento difficile attraversato dal Brasile. E´ stato positivo l´andamento delle vendite nelle aree maggiormente industrializzate, Unione Europea e Usa. Il fatto positivo è la sensibile crescita che da due anni e mezzo ha il mercato intemo: il consumo italiano di macchine per la stampa, la cartotecnica e il converting: a fine 1999 si era attestato alla cifra record di 2. 250 miliardi di lire. Merito, da un lato, della necessità per gli industriali poligrafici di rinnovare il loro parco macchine, anche per introdurre le nuove tecnologie elettroniche e digitali. E, dall´altro, dei buon andamento dei mercato pubblicitario che ha stimolato a investire in nuovi prodotti stampati editoriali e commerciali. Infolink: http://www. Acimga. It - e-mail: acimga@acimga. It .  
   
 

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