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Notiziario Marketpress di Venerdì 16 Giugno 2000
 
   
  GLI ITALIANI COME E QUANTO BEVONO

 
   
  Milano, 16 giugno 2000 - E´ stato presentato un interessante studio svolto dall´Inran - Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (ex Istituto Nazionale della Nutrizione) sul consumo di bevande in Italia e soprattutto sull´acqua. Promosso da Ferrarelle, il brand principale della società Italaquae spa (Gruppo Danone), lo studio ha messo in evidenza quanta poca acqua bevano gli italiani rispetto ai reali fabbisogni idrici individuali. In cifre vuol dire che, mentre 2, 5/3 litri è l´acqua che si dovrebbe introdurre giornalmente (acqua come tale, come liquido di cottura, come contenuto naturale degli alimenti), effettivamente ne vengono introdotti soltanto 1, 5 litri (come acqua o come contenuto negli alimenti). Inoltre, 40% è la percentuale di acqua da bere, sul totale di liquidi introdotti, calcolata sull´80% di alimenti contenenti acqua. Dall´indagine è altresì emerso che è l´acqua dell´acquedotto la bevanda più consumata, seguita a breve distanza dall´acqua minerale (rispettivamente 348 g e 311, 8 g). L´assunzione di acqua diventa ancora più importante considerato il recente annuncio lanciato dai meteorologi sull´estate torrida che ci aspetta. Inoltre la gran sete spinge i più a dissetarsi con altre bevande sicuramente gustose, ma ricche di sostanze (zuccheri ad esempio) che vanno a minare l´introito energetico giornaliero. Insomma, la sete - se ci si rivolge alle bevande definite soft drinks - rischia di far anche ingrassare. Gli esperti quindi suggeriscono di rivolgersi all´acqua e soprattutto ad acque medio-minerali, ricche di sali e quindi altrettanto gustose, che reintegrano i sali persi con la sudorazione, non apportano calorie, forniscono viceversa minerali utili al nostro organismo (calcio, bicarbonato, potassio, magnesio) e quindi definibili, a tutti gli effetti, "integratori naturali". L´argomento è stato trattato da due fra i più stimati rappresentanti della ricerca italiana: Amleto D´amicis (direttore dell´Unità Statistica dell´inran ), che ha illustrato i risultati dello studio e Michele Carruba (presidente dell´Ansisa ), che ha fornito i suggerimenti necessari per ovviare ai ben noti disturbi determinati da un´errata qualità di liquidi introdotti e mostrato i benefici, anche dietetici, dell´acqua. A parte il caldo che fa desiderare grandi quantità d´acqua, i due docenti hanno sottolineato quanto importante sia l´acqua come nutriente laddove apporti sostanze totalmente acaloriche, ma che possano contribuire al ripristino di quote minerali come il calcio, di cui gli italiani sono ancora purtroppo carenti. Dallo studio Inran è emerso infatti che la nostra dieta è carente di questo importante sale minerale (dato 100 come indice di fabbisogno medio di calcio, gli italiani si fermano al 94%). L´acqua comunque non è una bevanda da consumarsi solo quando fa caldo, ma una bevanda che deve entrare nel regime alimentare giornaliero come vero e proprio "alimento" utile a completare la dieta giornaliera degli italiani. Rosso Gianfranco.  
   
 

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