Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 20 Giugno 2000
 
   
  DESTINAZIONE BRAMATERRA: IL PROGETTO DI UN VINO ANTICO PER LO SVILUPPO NUOVO DEL TERRITORIO

 
   
  Masserano - 20 giugno 2000 - Nell´antico borgo feudale di Masserano, domenica 25 giugno, ore 10, 30 si svolgerà un convegno per rilanciare la vitivinicoltura di qualità ed il turismo enogastronomico. Il vino è il frutto della natura; attraverso la sua intima conoscenza è possibile indagare il mito dei luoghi in cui esso viene prodotto e scoprirne il patrimonio culturale e sociale. Dietro ogni bicchiere c´è l´immagine viva della terra in cui esso nasce, forse per questo il vino è sempre destinato ad essere un fatto di cultura, che trascendendo i limiti della specifica conoscenza enologica, rientra nel campo più vasto dell´esperienza umana. Anche il vino Bramaterra non sfugge a questa regola. Il suo nome misterioso lo avvolge di un alone magico carico di fascino e di scenari piuttosto sconosciuti, in cui si muovono uomini-vignaioli, che non sono ancora assurti alla ribalta di palcoscenici nazionali, ma vantano l´orgoglio antico e radicato del proprio attaccamento alla vigna. Il Bramaterra è un vino piccolo nella sua espressione quantitativa, ma grande nella sua espressione culturale. Ii progetto triennale, che l´Associazione Vignaioli Piemontesi ha intrapreso, volto alla rivalutazione del patrimonio vitivinicolo di aree meno conosciute e a riqualificare le Piccole Doc della Regione ha compreso quest´anno nel paniere delle iniziative promozionali, anche il Bramaterra. Così Masserano, comune posto nel cuore della zona di produzione di questo vino propone un nuovo appuntamento con le Piccole Doc, ovvero con quei vini preziosi del Piemonte che tanto interesse stanno suscitando. Perchè Masserano? Le radici della storia ci raccontano che fu con il nome di "Vino di Masserano" che l´attuale Bramaterra doc, trovò le sue prime attestazioni tra l´anno mille e il secolo successivo. I comuni dove si produce oggi il Bramaterra, ovvero Brusnengo, Curino, Lozzolo, Masserano, Roasio, Sostegno e Villa del Bosco, costituivano fin da allora un´unità territoriale piuttosto omogenea e succede spesso nei secoli successivi di trovarli accomunati nelle varie citazioni ricorrenti anche in seguito. Masserano, tuttavia, ricorre con più evidenza perché, la comunità eletta in principato, estendeva il suo dominio su un´area ben più vasta. Il vino di Masserano divenne dunque per estensione, nelle citazioni dei secoli successivi, quello prodotto sulle colline del comprensorio. Il fatto che oggi si chiami Bramaterra, derivò dalla consuetudine di designare con un nome geografico le partite "esportate" nelle città vicine. Il nome geografico fu scelto tra quelli ritenuti più prestigiosi, data la posizione delle vigne, dei terreni, della loro composizione e dell´ambiente naturale più vocato. Pertanto, in questo territorio così aggregato dalla storia, dalla politica, dalle condizioni socio-economiche, dalla geologia e dal clima, mentre si potevano derivare dal passato citazioni dell´uno o dell´altro Comune, sempre di più si constatò il ricorso al nome "Bramaterra", zona geografica prestigiosa posta quasi ad epicentro dei sette comuni interessati alla produzione del vino omonimo. Legarsi alla tradizione può ancora avere un senso per recepire dalla storia i presupposti di uno sviluppo qualitativo intelligente e proprio per questo più coerente alle richieste moderne del mercato e del gusto in evoluzione. Questo ha significato da parte dei produttori rafforzare l´impegno e la collaborazione per individuare degli indirizzi comuni ed una programmata identità del prodotto, ma anche per adeguarsi all´impiego di tecniche enologiche che stanno portando, seppure con le dovute e necessarie diversità ed individualità, ad elevare la qualità finale del vino e in ultima istanza la sua immagine. Le biodiversità possono rappresentare un´arma vincente nel contesto di un mercato omologato, specie quando le produzioni sono limitate. Il Bramaterra ha queste caratteristiche, ma il volano del suo successo sta nella prioritaria tutela del prodotto, nel controllo condiviso della sua qualità e nella contemporanea definizione dei caratteri che definiscono in modo inequivocabile la sua identità. Poiché dentro la bottiglia del vino c´è metà vino e metà sogno, quest´ultimo ammicca con i colori del paesaggio, delle architetture e delle evocazioni. Le premesse ci sono e, dietro ad un vino che ha nel Nebbiolo la sua forza ingentilita dal concorso della Vespolina e della Croatina; dietro la sua capacità di resistere al tempo e di sfoderare eleganza ed armonia, c´è il nome stesso: Bramaterra. Così avvincente da evocare un capitano di ventura o un misterioso cavaliere rinascimentale. Così allusivo alla terra da far crescere, nelle sue sequenze emotive, il desiderio fino alla brama. .  
   
 

<<BACK