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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Giugno 2000
 
   
  I NUOVI FONDI UNION INVESTMENT

 
   
  Milano, 26 giugno 2000 - Gli investitori italiani potranno sottoscrivere nuovi fondi di Union Investment, la società di fondi d´investimento tedesca i cui prodotti hanno fatto registrare un enorme interesse anche in Italia, dopo i successi raggiunti in Germania dove si collocano tra l´altro ai primi posti delle classifiche Micropal. Il primo di questi nuovi fondi è Uninewmarkets, fondo di diritto lussemburghese, specializzato in uno dei settori di punta di Union Investment e cioè i Nuovi Mercati e gli investimenti in aziende a elevato potenziale di crescita. Uninewmarkets è il più grande fondo internazionale specializzato sui Nuovi Mercati in Europa e sul Nasdaq americano con 1, 4 miliardi di Euro in massa gestita. Si posiziona in vetta alle classifiche con un rendimento del 30, 5 % nei primi quattro mesi dell´anno e 124 % nell´ultimo anno (aprile 99 - aprile 00). Union Investment presenta poi al mercato italiano altri tre fondi specializzati sui mercati emergenti : Unifareast, Unieasterneurope e Unilatinamerica, anche questi fondi di diritto lussemburghese. Anche in questi mercati ad alta volatilità Union Investment è riuscita a posizionarsi tra i migliori gestori internazionali, conseguendo nelle classifiche Micropal un quinto posto per il fondo Unifareast tra i fondi che investono nel Far East sul periodo di 2 anni (aprile 98 - aprile 00) con il 100 % di rendimento, un quarto posto nei primi quattro mesi di quest´anno con un rendimento del 7 % per il fondo Unilatinamerica tra i fondi che investono in titoli dell´America Latina e un quarto posto su un periodo di 5 anni con un rendimento del 114 % per il fondo Unieasterneurope nel settore azioni dell´Europa dell´Est. Questi quattro nuovi fondi che hanno ottenuto recentemente l´autorizzazione delle autorità competenti per la distribuzione in Italia vanno ad affiancarsi ai fondi Union già reperibili nel nostro Paese: Euroaction e Amf Union. Euroaction è un fondo lussemburghese a 2 comparti: Midcap (titoli a bassa e media capitalizzazione) e N. M. (specializzato sulle aziende dei Nuovi Mercati). Con 400 miliardi di Euro in massa gestita, si colloca la primo posto nelle graduatorie Micropal, facendo registrare un rendimento del 60 % nei primi quattro mesi di quest´anno e del 414 % dalla data di lancio dell´ottobre 1998. Amf Union è un fondo lussemburghese a 3 comparti Amf Union European Equities (azioni europee blue chips), Amf Union Euro Bonds (obbligazioni area europea) e Amf Union Communication (specializzato nel settore della tecnologia e delle telecomunicazioni globali). Union Investment è quindi attualmente presente sul mercato italiano del risparmio gestito con 6 fondi e 9 linee d´investimento. "Abbiamo grandi ambizioni" rivela il Sig. Ralf Branda, responsabile per le attività in Italia di Union Investment. "Nei prossimi mesi poi arriveranno nuovi prodotti: in particolare un fondo a 8 comparti e altri cinque fondi che investono su aziende a elevato potenziale di crescita a livello mondiale. Le procedure per la commercializzazione di questi nuovi fondi sono già state avviate e siamo certi che susciteranno negli investitori italiani lo stesso interesse che ci ha portato al successo delle sottoscrizioni avviate nei mesi scorsi. " Un successo che facilità gli accordi di distribuzione che Union Investment sta siglando con un numero sempre crescente di banche italiane. "Al momento i nostri prodotti sono distribuiti da Cassa Raffeisen, Banca Aletti, Cassa Lombarda, Alpenbank e Banche del Credito Cooperativo del Friuli Venezia Giulia" prosegue Ralf Branda, "ma ogni giorno vengono stipulati nuovi accordi. " I commenti dei gestori di Unione Investment sui nuovi mercati. In occasione della presentazione alla stampa italiana dei nuovi fondi Union Investment che hanno ottenuto dalle autorità competenti l´autorizzazione alla distribuzione in Italia, i gestori di Union Investment esprimono il loro parere sull´andamento degli specifici mercati coperti dai loro prodotti. Wassili Papas - gestore del fondo Uninewmarkets - In tutto il mondo i Nuovi mercati si trovano ancora in una fase di correzione, pertanto non è assolutamente possibile escludere ulteriori ribassi nel breve termine. In ogni caso, il panorama sarà caratterizzato da un´elevata volatilità, soprattutto durante il periodo estivo. Tuttavia, per quanto riguarda gli sviluppi per l´autunno e l´inverno, siamo ottimisti: partendo dal livello attuale, si può auspicare un apprezzamento entro fine anno compreso tra il 10% e il 20%. Sui Nuovi Mercati è in atto una vera e propria scrematura. In particolare, il comparto Internet dell´e-commerce business-to-consumer (B2c) sta sperimentando una prima fase di marcato consolidamento. Continuiamo a considerare con favore molte imprese che operano nella Rete. Tra quelle che prediligiamo ci sono sicuramente le aziende dei segmenti software per Internet, e-service e tecnologie Internet. Anche nei prossimi anni, i tassi di crescita di queste società potrebbero risultare superiori alla media. La situazione attuale del mercato si rivela pertanto molto favorevole per aumentare l´esposizione verso questi titoli. Monika Frield - gestore del fondo Unifareast che opera sui mercati asiatici - La crisi asiatica sembra ormai superata: tutti i Paesi rappresentati nel fondo, senza eccezioni, rivelano una forte crescita economica. I provvedimenti di ristrutturazione (concretizzatisi, in particolare, nelle privatizzazioni) vengono attuati dai governi e dal management dei grandi gruppi all´insegna del rispetto dei patti originari, anche se purtroppo in alcuni casi i tempi sono più lunghi del previsto. La locomotiva di questo cambiamento nell´Estremo Oriente è senza dubbio la Cina, il cui governo sembra aprirsi sempre più all´Occidente. In considerazione di ciò, per i prossimi anni si può prevedere una crescita costante della domanda interna di infrastrutture tecniche e per le telecomunicazioni. La Borsa di Hong Kong offre ottime possibilità di investimento in società "dell´hinterland" cinese (le cosiddette "Red Chip"). Monika Friedl - gestore del fondo Unilatinamerica che opera sui mercati latinoamericani - Analogamente a quanto accade nella regione asiatica, anche le economie dei paesi sudamericani si stanno riprendendo dai devastanti effetti della crisi economica. Le difficoltà valutarie sembrano superate e bisogna riconoscere i progressi fatti da molti stati in campo politico, segnatamente con il passaggio alla democrazia. In questo panorama si distingue soprattutto il Brasile - il più importante paese dell´America Latina dal punto di vista economico - che si trova attualmente nel pieno di una fase di svolta. L´abbondante disponibilità di materie prime negli stati dell´America Latina dovrebbe costituire una solida base per la crescita futura, anche se non sarà facile superare la condizione di "Paese emergente". La dipendenza dagli Usa in termini economici rappresenta un pesante fardello, cui si aggiunge anche una certa dipendenza politica. Poiché, tuttavia, non si prevede una prossima recessione economica negli Stati Uniti, attualmente questo rapporto di dipendenza può essere giudicato molto favorevolmente. Inoltre, l´interesse politico del governo americano verso questa regione dovrebbe garantire una maggiore stabilità, sia monetaria che politica. Alexander Karpov - gestore del fondo Unieasterneurope che opera con i titoli dell´Europa dell´Est - L´andamento negativo del Nasdaq in termini relativi si sta ripercuotendo in modo particolarmente pesante sulle Borse degli stati dell´Est Europa. In Polonia, ad esempio, circa dieci importanti società hi-tech non sono riuscite a sottrarsi alla tendenza al ribasso proprio a causa della loro appartenenza a questo settore, portando a un offuscamento generale del panorama azionario polacco. A ciò si aggiunga il peso rilevante dei gestori di telefonia sull´andamento degli indici azionari di borsa di questi paesi. Poiché, sulla scia della fase di correzione del Nasdaq, anche queste azioni hanno subito forti cali, il barometro della maggior parte delle borse dell´Est Europa si trova a livelli relativamente bassi. Poiché, tutto sommato, molti stati dell´Est europeo possono essere ancora considerati estremamente interessanti, si consiglia agli investitori di sfruttare l´attuale situazione del mercato per creare o aumentare l´esposizione verso quest´area. Nei prossimi anni, l´Europa dell´Est potrebbe diventare uno dei principali partner commerciali dei vicini paesi dell´Europa occidentale, in particolare degli Stati membri dell´Ue. Già oggi, circa il 60-70% di tutte le esportazioni dei Paesi dell´Est europeo è diretto verso l´Unione Europea. Di conseguenza, per l´Est ci saranno risvolti molto positivi grazie alla forte crescita economica prevista per l´Occidente per gli anni a venire e le imprese potranno sfruttarne i vantaggi. .  
   
 

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