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Notiziario Marketpress di Venerdì 02 Ottobre 2009
 
   
  “VITAE” A VILLA FABRI DI TREVI PRESENTATA INDAGINE SUL TURISMO DEL BENESSERE

 
   
  Non più cure per il recupero della salute, ma ricerca di relax per ritrovare o mantenersi in forma: il termalismo di tipo terapeutico si trasforma in turismo del “benessere” e l’Umbria sfodera tutto il suo “charme”. È quanto emerge dall’indagine sul turismo del benessere in Umbria che è stata presentata lo scorso 26 settembre a Villa Fabri di Trevi, sede scelta quest’anno per ospitare una delle tappe della terza edizione di “Vitae - Borsa del Turismo del Benessere”, che conclusasi il giorno dopo. La giornata si è aperta con i saluti del sindaco di Trevi, Giuliano Nalli, che ha espresso soddisfazione per la scelta di Villa Fabri come sede di “Vitae”. Una residenza prestigiosa, ha detto, destinata ad accogliere fin dal prossimo futuro numerose attività, fra cui la sede permanente della Rete regionale di Ville, Parchi e Giardini ed un Osservatorio regionale sulla biodiversità del Paesaggio Agrario e della Progettazione Sostenibile. “La mostra sul benessere – ha sottolineato Nalli – viene dunque ospitata nel suo luogo naturale”. “Lavorare sul benessere – ha affermato l’amministratore unico dell’Agenzia di promozione turistica dell’Umbria, Stefano Cimicchi – significa far funzionare a pieno regime intere filiere produttive, perché il benessere in Umbria non è solo terme e paesaggio, ma coinvolge tutti i settori produttivi connessi con gli stili di vita”. “Il patrimonio dell’Umbria – ha detto Paolo Papa, dirigente del Servizio Promozione e Valorizzazione dei Sistemi Naturalistici e Paesaggistici della Regione Umbria – è il suo ambiente naturale, come questo panorama di olivi che si gode oggi da Villa Fabri. Una villa – ha aggiunto – che diventerà il fulcro di una serie di importanti attività, per costruire una rete di eccellenze legate al paesaggio, alla biodiversità, all’agricoltura e alla ristorazione”. Secondo quanto emerge dall’indagine presentata oggi sul turismo del benessere in Umbria a cura dell’Osservatorio regionale sul turismo, realizzata con il coordinamento di Sviluppumbria e il supporto tecnico del “Cst” (Centro Italiano di Studi Superiori sul Turismo) di Assisi, per i visitatori assumono sempre più importanza concetti come la tranquillità, la serenità e il relax. In questo contesto l’Umbria, pur non disponendo di un’ampia offerta termale, occupa una posizione privilegiata nel panorama italiano per le caratteristiche che la contraddistinguono, come il ricco patrimonio naturale, la dimensione contenuta dei suoi centri storici, una certa marginalità rispetto alle rotte più battute dal turismo di massa. Un’indagine realizzata nel 2001 sulla motivazione di vacanza e sull’immagine dell’Umbria come destinazione di benessere già evidenziava questa percezione diffusa: l’Umbria si posizionava al quarto posto nella graduatoria fra le regioni italiane che meglio identificano l’idea di benessere (dopo Toscana, Sardegna e Sicilia) grazie alla presenza di elementi quali la pace, la tranquillità, la serenità. La ricerca sul posizionamento effettuata nel 2007 dall’Osservatorio Turistico Regionale ha nuovamente confermato questi elementi: nonostante, infatti, la motivazione di vacanza in Umbria più diffusa sia multi-interesse, i turisti esprimono come prevalente il desiderio di relax, di tranquillità e di serenità che, coniugato con la possibilità di scoprire nuovi luoghi, fa della regione il luogo ideale per vivere un’ esperienza autentica di benessere fisico e spirituale. Questa è anche l’opinione espressa dagli operatori della ricettività che in Umbria hanno deciso di investire sul settore del benessere e che sono stati intervistati nel corso dello svolgimento dell’analisi. Tutti si sono mostrati concordi nel ritenere che l’Umbria, pur non disponendo di un grande patrimonio idrotermale, può far valere sicuramente altre peculiarità come la tranquillità dei suoi luoghi, la qualità della vita che si respira nelle sue cittadine, lontana dal caos, dal rumore e dallo stress dei grandi centri abitati, la genuinità del cibo, un ambiente naturale incontaminato e un paesaggio tutto sommato ancora ben tutelato. Il sistema dell’ospitalità regionale legato al benessere si compone attualmente di 78 strutture ricettive: l’articolazione per tipologie vede una concentrazione dell’offerta benessere in quattro forme di ricettività: alberghi (46,2 per cento), agriturismi (26,9 per cento), country house (15,4 per cento) e residenze d’epoca (9 per cento). Per quanto riguarda invece la distribuzione territoriale all’interno della regione, più del 40 per cento delle strutture con offerta benessere si concentra in soli tre comprensori: Perugino, Trasimeno e Tuderte. Da un’analisi più dettagliata si evidenzia una diffusione relativamente più consistente di strutture con un’offerta benessere parziale: sono 37, pari al 47,4 per cento del totale, le imprese ricettive che mettono a disposizione della propria clientela attrezzature e/o servizi “wellness” senza disporre di un vero e proprio centro benessere. L’offerta di questo segmento è molto variegata e con livelli di specializzazione diversificati, sia per quanto riguarda le attrezzature che i trattamenti offerti. Meno numeroso è il segmento delle strutture ricettive che dispongono di un vero e proprio centro benessere: sono 29 distribuite su tutto il territorio regionale e sono costituite essenzialmente da alberghi (13) e country house (8) e tutte offrono un’ampia gamma di trattamenti benessere e bellezza, proposti e tariffati sia singolarmente che strutturati in pacchetti. In regione è localizzata una sola beauty farm, mentre l’offerta termale è presente in tre realtà: le terme di Fontecchio a Città di Castello, quelle di San Faustino a Massa Martana e le Terme Francescane a Spello. L’ultimo segmento del benessere presente nella regione è quello costituito dai centri in cui vengono praticate le discipline olistiche che si occupano di salute e benessere naturale, ma anche di ricerca interiore e spirituale. Le strutture ricettive con questo tipo di offerta benessere sono sette e propongono percorsi benessere basati su discipline orientali e occidentali, antiche e moderne. La clientela che maggiormente ricerca ed usufruisce dell’offerta benessere è essenzialmente italiana e proviene in larghissima maggioranza dal Lazio, con una netta prevalenza di romani. È interessante notare come i clienti stranieri siano invece generalmente poco interessati alla presenza di un centro benessere nella struttura in cui soggiornano, sono più abituati a questo tipo di offerta e il fatto che la struttura ne sia dotata non viene percepito come un valore aggiunto considerevole. In generale, dunque, utilizzano scarsamente i servizi del centro benessere. L’indagine più approfondita effettuata presso la clientela italiana ha poi evidenziato che gli ospiti delle strutture ricettive con centro benessere sono per la maggior parte giovani, con un livello di istruzione medio alto, così come di livello medio alto sono le posizioni lavorative che occupano. Soggiornano prevalentemente in coppia e si trattengono mediamente 2-3 giorni, generalmente nei week-end o durante i ponti festivi. Usufruiscono in larga maggioranza delle offerte predisposte dalle strutture, che possono andare da pacchetti benessere preconfezionati a singoli trattamenti, sostenendo una spesa media di circa 100 euro. Una parte del lavoro si è soffermata ad analizzare il livello di interesse della distribuzione turistica organizzata per il prodotto benessere, focalizzando l’attenzione sull’Umbria e quanto, ad oggi, l’Umbria è presente nei cataloghi dei tour operator italiani specializzati sul prodotto benessere. Se ci si sofferma ad analizzare i cataloghi incentrati sul benessere in senso stretto, l’Umbria risulta in ottava posizione a pari merito con il Lazio per strutture presenti nei cataloghi. Ma se l’indagine si allarga ad alcuni operatori che, in senso più ampio, associano il benessere con la natura, come elemento che contribuisce al benessere fisico della persona, la posizione dell’Umbria sale in quinta posizione, dietro a regioni quali la Toscana, il Trentino Alto Adige, il Veneto, e l’Emilia Romagna, storicamente più famose per le loro risorse termali e, cosa da non sottovalutare, con una superficie territoriale, in alcuni casi, molto più ampia dell’Umbria . .  
   
 

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