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Notiziario Marketpress di Giovedì 01 Ottobre 2009
 
   
  EUROPA, UNA LOTTA COMUNE CONTRO L´ALZHEIMER

 
   
   Bruxelles, 1 ottobre 2009 - Sono oltre 7 milioni le persone colpite dal morbo di Alzheimer e malattie simili in Europa, e il numero è destinato a raddoppiare nei prossimi 20 anni se non si trovano forme di prevenzione e trattamento adeguato. La Commissione europea propone di mettere in comune le risorse sulla ricerca, per trovare soluzioni comuni a un problema comune a tutti i Paesi europei. Il Parlamento sta preparando un rapporto, curato dall´eurodeputato belga Philippe Lamberts, dei Verdi. Ecco le sue prime riflessioni. Onorevole Lamberts: di che cosa parlerà il suo rapporto? Perché il Parlamento si occupa di Alzheimer? Il rapporto mira ad assicurare che le risorse investite in ricerca e sviluppo dai Paesi europei siano coordinate fra loro, in modo che i cittadini ottengano il massimo beneficio dagli investimenti. Le malattie neurodegenerative, come l´Alzheimer e il Parkinson, sono una minaccia sempre più diffusa. Bisogna accelerare i tempi e investire risorse sufficienti per ottenere il massimo dalla ricerca. Qual è il ruolo del Parlamento in questa partita? I Paesi Ue hanno chiesto alla Commissione di coordinare le varie iniziative nazionali in questo campo. Se fosse solo questo, il Parlamento avrebbe un ruolo solo consultativo. Ma se si spendono soldi europei, il Parlamento avrà voce in capitolo su come investirli. Dobbiamo evitare che non si trasformi in una lotta di potere fra le diverse istituzioni. Il Parlamento deve garantire che i soldi siano spesi per ottenere i massimi risultati. Alcuni deputati hanno espresso la preoccupazione che, invece di concentrare gli investimenti sulla ricerca, si spendano soldi su inutili campagne di prevenzione. Un´altra preoccupazione è che brevetti e licenze possano ritardare la ricerca. Che aiuto concreto l´Ue può offrire alla persone che soffrono di queste malattie? A parte evitare che il lavoro non sia duplicato in Paesi diversi, coordinare gli sforzi e garantire fondi, tutto sta nella velocità. Chiaramente con la ricerca non si sa mai quando arriveranno i risultati, ma almeno dobbiamo essere sicuri che i soldi vengano spesi là dove c´è un valore aggiunto. Alcuni deputati hanno suggerito di destinare dei fondi alle famiglie e i parenti che soffrono per le condizioni del malato. Io non ho niente in contrario, ma deve essere chiara la distinzione fra fondi per la ricerca e fondi per iniziative sociali. Nelle prossime settimane sarà più chiaro quello che i parlamentari ritengono necessario. L´importante è non confondere le cose. .  
   
 

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