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Notiziario Marketpress di Giovedì 01 Ottobre 2009
 
   
  ANDREI SACHAROV: OLTRE IL PREMIO, UN UOMO IN CARNE ED OSSA

 
   
  Bruxelles, 1 ottobre 2009 - Morto 20 anni fa, il fisico nucleare russo Andrei Sacharov ha lasciato una grande eredità alle sue spalle, dando il nome al più importante riconoscimento europeo nel campo dei diritti umani. Ma chi era quest´attivista della pace, che, collaborando allo sviluppo della bomba atomica per l´Unione sovietica, si rese conto delle pericolose implicazioni del suo lavoro? La cronologia di una vita al servizio "della libertà intellettuale, essenziale alla convivenza umana". Ecco chi è Andrei Sacharov il fisico russo, attivista dei diritti umani e premio Nobel per la pace che dà il nome al ´Premio Sacharov´ istituito dal Parlamento europeo 21 anni fa. 1921: Andrei Sacharov nasce a Mosca, suo padre era insegnante di fisica. 1942-47: Studia e diventa dottore di fisica. 1948: Entra a far parte di un gruppo di prominenti studiosi che hanno il compito di sviluppare la bomba atomica per l´Urss. Anni 50-60: Inizia la riflessione critica sulle implicazioni morali e politiche del suo lavoro. Si schiera contro la proliferazione nucleare, nel 1963 contribuisce alla conclusione del ´Trattato per la messa al bando parziale degli esperimenti nucleari´. 1967: Svolta nella vita di Sacharov. Scrive al regime sovietico chiedendo di accettare la proposta americana di ´rifiuto bilaterale del missile antiballistico´, che sarebbe un punto di non ritorno nella corsa agli armamenti e un elemento che aumenterebbe il rischio di una guerra planetaria. Le sue richieste sono ignorate. 1968: Scrive il saggio ´Riflessioni sul progresso, la convivenza pacifica e la libertà intellettuale´, in cui manifesta le sue preoccupazioni sul missile antibalistico e sulla situazione in Russia. "La libertà di pensiero è l´unica garanzia per un approccio scientifico e democratico alla politica, all´economia e alla cultura". La pubblicazione clandestina del saggio e la diffusione all´estero fanno di Sacharov un dissidente agli occhi del regime, che lo allontana dal suo ruolo. 1970: Contribuisce alla fondazione del ´Comitato per i diritti umani´ di Mosca. Le pressioni del regime si fanno sempre più incalzanti. 1975: Vince il premio Nobel per la pace. E´ la moglie Elena Bonner a ritirarlo, perché Sacharov non può lasciare la Russia. 1979-80: La sua posizione critica sull´invasione sovietica dell´Afghanistan gli costa l´esilio interno nella città chiusa di Gorky fino al 1985. 1986: Viene liberato da Mikhail Gorbachev in nome della nuova politica della Perestroika. 1988: Il Parlamento europeo fonda il premio in suo onore. Marzo 1989: eletto deputato al nuovo Parlamento sovietico, è una figura di spicco dell´opposizione. Dicembre 1989: muore di attacco cardiaco nella sua casa di Mosca. Andrei Sacharov oggi. Il Parlamento europeo ha iniziato la procedura di selezione per il vincitore del premio Sacharov . .  
   
 

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