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Notiziario Marketpress di Giovedì 01 Ottobre 2009
 
   
  AGRICOLTURA: DOPO 15 ANNI I CONSORZI SICILIANI SI DOTANO DEI PIANI DI CLASSIFICA

 
   
  Palermo - Dopo 15 anni sono stati approvati con decreto i primi quattro Piani di classifica previsti dalla legge regionale 45 del 1995 e redatti dal dipartimento Interventi infrastrutturali dell’assessorato all’Agricoltura. Sono gli strumenti che consentiranno di valutare la giusta ripartizione contributiva tra i beneficiari dei servizi (infrastrutture e impianti) messi a disposizione dai consorzi. Degli undici consorzi siciliani, destinatari dei primi quattro piani sono i consorzi di bonifica di Caltagirone, Catania, Messina e Siracusa. Entro la fine dell’anno saranno pronti gli altri piani per i sette consorzi rimasti. Dopo circa due anni di rilievi ed elaborazioni per stimare e valutare le caratteristiche territoriali ed economiche delle varie aree, necessarie alla stesura dei piani “Finalmente - spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Michele Cimino - non solo alcuni, ma tutti destinatari dei servizi pagheranno i contributi dovuti ai consorzi, e non più forfettariamente come è sempre avvenuto, gravando in modo diverso nelle tasche dei vari contribuenti. Le somme da pagare ora saranno ripartite secondo un reale beneficio sia in termini irrigui che di bonifica idraulica (smaltimento di eccessi d’acqua nei periodi di alluvioni e di piena)”. “Alcuni consorzi, fino ad oggi, hanno riscosso poco e male – prosegue Cimino – e, in alcuni casi, non hanno riscosso addirittura niente rispetto ai servizi realizzati. I piani consentiranno di rimpinguare le casse dei consorzi, le cui spese di gestione sono sempre gravate pesantemente nelle casse della Regione, che ne ha sempre coperto circa il 90 per cento, contrariamente a quanto avviene in altre regioni, dove i consorzi gravano mediamente per il 50 per cento, e in alcuni casi di regioni più virtuose il gettito di contributo per la gestione si aggira intorno al 30 per cento”. “Inoltre – sottolinea l’assessore - nei piani, è previsto che anche i proprietari di immobili extra agricoli paghino la loro quota perché anche loro godono degli stessi servizi riguardo lo smaltimento delle acque. Un’equa e razionale ridistribuzione delle somme da pagare e dei beneficiari reali alleggerirà anche la pressione contributiva degli agricoltori”. .  
   
 

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