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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Ottobre 2009
 
   
  NUOVE STRATEGIE PER L’ARTIGIANATO DI QUALITA’ DEL TERZO VENETO

 
   
  Venezia, 5 ottobre 2009 - L’importanza che l’artigianato riveste nell’economia del Veneto è data non solo dai numeri (400. 000 addetti pari al 17% dell’occupazione complessiva) ma soprattutto da un livello qualitativo superiore che ne fa un valore aggiunto su cui bisogna far leva in questa fase critica in cui si è tornati a parlare dell’importanza del “made in Italy”. Lo ha detto l’assessore regionale all’economia Vendemiano Sartor che ha presentato l’ 1 ottobre - insieme ai rappresentanti delle organizzazioni artigiane Confartigianato, Cna e Casartigiani con cui è stato firmato contestualmente il relativo accordo - l’iniziativa “Artigianato del Terzo Veneto” finalizzata ad un ripensamento strategico e alla definizione di un quadro di priorità su cui indirizzare le nuove politiche di settore. L’assessore ha spiegato che il quadro delle politiche regionali in materia si compone della legge che disciplina l’artigianato (L. R. 67/1987), di alcune leggi che disciplinano specifiche attività professionali e di diversi strumenti agevolativi in materia di credito, di investimenti infrastrutturali, di cooperazione artigiana, di servizi per la competitività. Ma il contesto in cui si sono determinate queste politiche, è profondamente mutato, così come la stessa imprenditoria artigiana si è trasformata non solo rispetto alla globalizzazione economica ma anche a fronte dell’attuale crisi. Tutto ciò ha posto l’urgenza di un riposizionamento competitivo in vista di quello che il Programma Regionale di Sviluppo ha definito il “Terzo Veneto”. “L’obiettivo primario – ha detto l’assessore - è la semplificazione. Ma insieme all’efficienza occorre puntare alla qualità. Serve in particolare una modifica normativa per superare il criterio dimensionale in termini di numero di addetti per identificare l’impresa artigiana per arrivare al riconoscimento delle attività artigiane in base a determinate caratteristiche qualitative”. Con i dovuti distinguo, un esempio potrebbe essere la figura del “maestro artigiano” prevista dalla legislazione tedesca. Quello avviato dalla Regione con le organizzazioni artigiane è un percorso che, secondo Sartor, può far partire dal Veneto anche una proposta per una rivisitazione della legge nazionale di riferimento, la n. 443 del 1985, ormai troppo datata. In base all’accordo con la Regione, le organizzazioni artigiane si impegnano a raccogliere dati statistici diretti a documentare la trasformazione dell’artigianato negli ultimi 15 anni. Saranno analizzati i punti di forza e debolezza dell’artigianato regionale e gli interventi attuati a livello regionale e nazionale a favore del settore, discussi poi in due seminari previsti per il 16 novembre e il 2 dicembre 2009. Indirizzi e priorità per promuovere un nuovo impianto delle politiche regionali per il sistema dell’artigianato saranno discussi nel corso di un convegno conclusivo il 18 gennaio 2010. .  
   
 

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