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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Ottobre 2009
 
   
  IL PRESIDENTE DELLA REGIONE MICHELE IORIO HA PRESENTATO AL CONSIGLIO REGIONALE, NOVE EMENDAMENTI ALLA BOZZA DI TESTO DEL NUOVO STATUTO CHE É ORA AL VAGLIO DELL´AULA.

 
   
  Campobasso, 5 ottobre 2009 - Il Presidente della Regione Michele Iorio, come anticipato nei giorni scorsi, il 2 ottobre, ha presentato al Consiglio Regionale, entro i termini stabiliti dall´accordo raggiunto con i Capigruppo e l´Ufficio di Presidenza, nove emendamenti alla bozza di testo del nuovo Statuto che è ora al vaglio dell´Aula. Il riconoscimento delle radici cristiane del Molise; il riequilibrio territoriale per garantire uno sviluppo ecocompatibile che fermi in tutte le aree lo spopolamento e attragga nuovi abitanti; la tutela delle minoranze linguistiche; il riconoscimento e la promozione del ruolo importante, per lo sviluppo di tutto il territorio regionale, del mondo dell´associazionismo, sia laico che cattolico. Sono questi i punti principali e caratterizzanti delle modifiche chieste dal Presidente Iorio all´attuale testo licenziato dalla Commissione competente. "Lo Statuto deve esplicitare -ha sottolineato il Presidente della Regione- con chiarezza le basi culturali e religiose che caratterizzano il popolo molisano ed indicare, sulla base di ben specifici valori e principi che sono propri di questa regione, le strade da percorrere per uno sviluppo armonico di tutto il suo territorio. Lo Statuto deve essere un´occasione storica per tutta la classe politica regionale per rivendicare il nostro passato e per costruire un futuro all´altezza della nostra storia e delle nostre tradizioni. Un futuro che dovrà vedere proprio nello Statuto lo strumento che traccia la "via maestra" per riequilibrare il nostro territorio, per eliminare le differenze tra le zone più progredite della regione e quelle con maggiore difficoltà, per assicurare a tutti i molisani la possibilità di usufruire di servizi di qualità e coltivare in piena libertà, ovunque essi vivono, interessi ed iniziative economiche e culturali. In un processo così impegnativo non può e non deve mancare l´apporto della grande e variegata rete dell´associazionismo, che in questa regione è molto viva, e che può offrire importanti spunti in termini di idee, di progettazioni e di concrete assunzioni di responsabilità operative. Lo Statuto deve dire con fermezza che il Molise vuole caratterizzare il proprio avvenire con la creazione di una crescita ed di uno sviluppo che veda partecipe tutta la popolazione molisana. Uno sviluppo e una crescita però che siano compatibili con le nostre peculiarità paesaggistiche, naturalistiche, sociologiche, culturali e antropologiche". Per quanto riguarda poi il migliore funzionamento della macchina amministrativa ed istituzionale, il Presidente Iorio ha chiesto che il testo del nuovo Statuto contempli la presenza obbligatoria in Giunta di assessori donna in un numero non inferiore al 25% dei suoi componenti. Come pure un apposito emendamento prevede che ci sia incompatibilità tra la carica di Consigliere Regionale ed Assessore. Di qui la previsione che i componenti dell´Esecutivo scelti dal Presidente se eletti nell´Assemblea debbano dimettersi da tale incarico per ricoprire quello di componente della Giunta. Dunque è ribadito il concetto, comune a quasi tutte le Regioni d´Italia, nonché alle Province e ai Comuni di medio-alta popolazione, che gli Assessori sono tutti esterni al Consiglio. Un ultimo emendamento, infine, vede "la Chiesa Cattolica e le altre confessioni religiose riconosciute dall´ordinamento, quali formazioni sociali in cui si forma e si sviluppa la personalità dell´individuo". A tal fine proprio la Regione è chiamata, per vincolo statutario "a favorire la loro azione per la promozione e la tutela della dignità umana". "Un elemento questo necessario che è al tempo stesso capacità di capire la complessità della nostra società –ha concluso Iorio- e di investire su quegli elementi culturali, religiosi, filosofici e sociali che possono fortificare la nostra civiltà proteggendola se necessaria, o aprendola, se è il caso, alle sfide della globalizzazione". .  
   
 

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