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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Ottobre 2009
 
   
  OGGI INAUGURAZIONE MOSTRA "ARCHITETTI E INGEGNERI EMILIANO-ROMAGNOLI NEL MONDO". A BOLOGNA, PALAZZO SARACENI

 
   
  Bologna, 6 ottobre 2009 - Oggi alle 18,30 a Bologna, presso gli spazi espositivi della Fondazione Carisbo in Palazzo Saraceni, via Farini 15, viene inaugurata la mostra "Architetti e ingegneri emiliano-romagnoli nel mondo". L´esposizione, realizzata dalla Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo in collaborazione con la Fondazione Carisbo, a cura di Bruno Di Bernardo e Claudio Bacilieri, raccoglie per la prima volta le opere di dieci architetti emiliano-romagnoli che, dalla metà del secolo Xvi fino ai giorni nostri, hanno lasciato segni profondi della genialità e della passione civile che caratterizzano il territorio regionale. All´inaugurazione saranno presenti la presidente della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo Silvia Bartolini, il prof. Paolo Ceccarelli, ex preside e docente della Facoltà di Architettura di Ferrara e il presidente della Fondazione Carisbo Fabio Roversi Monaco. La mostra Dal lavoro della Consulta, orientato a valorizzare le presenze emiliano-romagnole nel mondo, sono emerse figure di architetti, ingegneri, costruttori e cartografi che, poco conosciuti in patria, sono ancora celebrati nei Paesi in cui hanno operato. Si pensi al romagnolo Agustín Codazzi, considerato eroe nazionale in Colombia, Venezuela ed Ecuador; al bolognese Giuseppe Antonio Landi, che portò il classicismo europeo nell´Amazzonia brasiliana; al ferrarese Adamo Boari, autore dell’edificio forse più bello di Città del Messico; a Carlo Zucchi, che ha firmato la Plaza Independencia a Montevideo, simbolo della libertà uruguaiana. O ancora gli Antonelli, architetti militari costruttori di fortezze nei possedimenti caraibici della Spagna, che oggi sono patrimonio dell’Umanità dell’Unesco; il reggiano Antonio Panizzi, che disegnò la cupola della British Library a Londra; Emilio Rosetti, costruttore e scienziato in Argentina; il modenese Guido Jacobacci, progettista delle ferrovie patagoniche; il ferrarese Giovanni Tosi, architetto in Uruguay; e l’unico vivente del gruppo, Roberto Gandolfi, figlio di emigrati, autore del celebre palazzo Petrobras a Rio de Janeiro. La mostra, costituita da 46 pannelli (formato 100 x 120), resterà aperta in Palazzo Saraceni fino all´11 ottobre, sarà poi dal 12 al 24 all´Urban Center in sala Borsa per poi salpare in Brasile, dove sarà ospitata alla Viii Biennale di Architettura di San Paolo, dal 31 ottobre al 6 dicembre. Tornerà in Italia, a Forlì, e proseguirà poi il suo viaggio a Montevideo, sede del teatro Solís, che la Regione Emilia-romagna ha contribuito a ristrutturare, realizzato da Carlo Zucchi. L´esposizione è corredata da un catalogo edito da Hemingway Sas, a cura di Bruno Di Bernardo. .  
   
 

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