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Notiziario Marketpress di Martedì 13 Ottobre 2009
 
   
  AMBIENTE: LA COMMISSIONE EUROPEA CITA IN GIUDIZIO IL REGNO UNITO A CAUSA DELLA RETE FOGNARIA PER LE ACQUE REFLUE

 
   
  Bruxelles, 13 ottobre 2009 - La Commissione europea ha deciso di citare il Regno Unito davanti alla Corte di giustizia europea in quanto la rete fognaria urbana e gli impianti di trattamento delle acque reflue di Londra e Whitburn, nell´Inghilterra nordorientale, non sono conformi alla normativa comunitaria. Stavros Dimas, commissario europeo per l´Ambiente, ha dichiarato che "occorre prestare maggiore attenzione alle migliorie da apportare alle reti fognarie per garantire la piena conformità alla normativa dell´Ue in materia di trattamento delle acque reflue. La qualità dell´ambiente trarrà enormi benefici dagli investimenti in questo settore. " La Commissione ha deciso di intervenire perché ritiene che le reti fognarie per le acque reflue di Londra e Whitburn facciano defluire le acque reflue non trattate dovute alle tracimazioni di acque meteoriche (sistema cosiddetto a rete fognaria mista, piuttosto diffuso nel Regno Unito) troppo spesso e in quantità eccessiva. La Commissione è inoltre del parere che la capacità di trattamento delle acque reflue di Londra debba essere migliorata. Queste carenze costituiscono una violazione della direttiva comunitaria del 1991 sul trattamento delle acque reflue 1 . La direttiva prevedeva che gli Stati membri predisponessero adeguati sistemi di raccolta e impianti di trattamento delle acque reflue nelle città più grandi entro la fine del 2000. Prima di essere scaricate, le acque reflue raccolte devono essere opportunamente trattate. La direttiva ammette che nei sistemi di raccolta e negli impianti di trattamento possa verificarsi la fuoriuscita di acque reflue in circostanze particolari, quali arresti d´emergenza degli impianti o piogge singolarmente abbondanti, ma le fuoriuscite autorizzate nei due casi in questione sono eccessive e vanno al di là di quanto prevede la normativa. Le acque reflue non trattate possono costituire una grave minaccia per la salute umana, poiché possono introdurre batteri e virus pericolosi nelle acque utilizzate per la balneazione o per altro tipo di svago analogo. Le acque reflue non trattate contengono inoltre nutrienti come l´azoto e il fosforo che possono danneggiare l´ambiente marino favorendo la proliferazione eccessiva di alghe che soffocano le altre forme di vita. Iter procedurale - L´articolo 226 del trattato conferisce alla Commissione la facoltà di procedere nei confronti di uno Stato membro che non adempie ai propri obblighi. La Commissione, se constata che la disciplina comunitaria è stata violata e che sussistono i presupposti per avviare un procedimento d´infrazione, trasmette allo Stato membro una diffida o lettera di "costituzione in mora" (primo avvertimento scritto), in cui intima alle autorità di quello Stato di presentare le proprie osservazioni entro un termine stabilito, solitamente di due mesi. In base alla risposta o in assenza di una risposta da parte dello Stato membro, la Commissione può decidere di inviargli un "parere motivato" (ultimo avvertimento scritto), nel quale espone chiaramente e in via definitiva i motivi per cui ritiene che sia stata commessa una violazione del diritto comunitario e lo invita a conformarsi entro un termine ben preciso, in genere due mesi. Se lo Stato membro non si conforma al parere motivato, la Commissione può decidere di adire la Corte di giustizia europea. Se la Corte di giustizia accerta che il trattato è stato violato, lo Stato membro inadempiente è tenuto ad adottare i provvedimenti necessari per conformarsi al diritto comunitario. L´articolo 228 del trattato conferisce alla Commissione il potere di agire nei confronti di uno Stato membro che non si conforma ad una sentenza della Corte di giustizia europea e le consente peraltro di chiedere alla Corte di infliggere allo Stato membro una sanzione pecuniaria. .  
   
 

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