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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Ottobre 2009
 
   
  AMBIENTE: LA ROMANIA SUL BANCO DEGLI IMPUTATI PER LA MANCATA PROTEZIONE DEGLI UCCELLI SELVATICI

 
   
  Bruxelles, 14 ottobre 2009 - La Commissione europea sta portando la Romania davanti alla Corte di giustizia a causa dei ripetuti inadempimenti nel provvedere ad una tutela adeguata degli uccelli selvatici. Quando la Romania è entrata nell’Unione europea nel 2007, ha assunto l’obbligo di definire una serie di zone di protezione degli uccelli. L’iter legislativo tuttavia è andato a rilento e, nonostante siano stati compiuti alcuni progressi, questo Stato membro non ha ancora ottemperato ad una serie di impegni in materia di protezione della natura. Nel paese vivono 12 specie che sono minacciate a livello mondiale. Più di un milione di ettari inizialmente scelti come aree protette non hanno ancora ricevuto la necessaria designazione giuridica. Dato che le lettere di avvertimento non hanno avuto l’effetto desiderato, la Commissione ha deciso di adottare misure più severe e di deferire il paese alla Corte di giustizia. Il commissario Ue per l´ambiente Stavros Dimas ha dichiarato a questo proposito: “Gli uccelli sono un barometro della biodiversità, pertanto un’adeguata protezione del loro habitat è di importanza vitale. La biodiversità rappresenta una risorsa preziosa e noi la danneggiamo a nostro rischio. Sollecito quindi la Romania a porre rimedio a queste carenze e ad adottare immediatamente le misure di protezione necessarie. ” Ignorati i precedenti avvertimenti - In Romania vivono molte specie di uccelli e nel solo Delta del Danubio se ne trovano più di 320. Questo paese però non ha ottemperato all’obbligo di stabilire un numero sufficiente di aree protette (note come Zone di protezione speciale o Zps) per la conservazione degli uccelli selvatici, obbligo previsto dalla direttiva sugli uccelli selvatici, che costituisce uno dei capisaldi della legislazione europea in materia di protezione della natura. In base al Trattato europeo, se uno Stato membro è ripetutamente inadempiente alla normativa europea può essere portato dinanzi alla Corte di giustizia. Un primo avvertimento scritto è stato inviato nell’ottobre 2007, in quanto a quella data non era stata ancora designata alcuna Zona di protezione speciale. Successivamente la Romania ha designato 108 Zps, ma sono state ignorate altre 21 zone che erano state inizialmente previste come aree protette. Inoltre, molte di queste Zps sono molto più ridotte di quello che dovrebbero essere e circa il 30% delle aree originali individuate come aree importanti per gli uccelli (per un totale di più di un milione di ettari) attualmente non sono protette. La Commissione, nel settembre 2008, ha inviato alla Romania un secondo e definitivo avvertimento scritto. La Romania non ha assunto alcun impegno formale nella sua risposta e deve ancora completare la designazione delle aree protette. Essa viene pertanto deferita alla Corte di giustizia delle Comunità europee. Zone di protezione speciale e zone speciali di conservazione - L´ambiente naturale europeo è protetto da due importanti strumenti legislativi, la direttiva "Habitat" e la direttiva "Uccelli". Ai sensi della direttiva “Uccelli”, gli Stati membri sono tenuti a designare dei siti che siano adatti come zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici. La designazione delle zone di protezione speciale deve avvenire sulla base di criteri obiettivi, scientifici e verificabili. Nell’ambito della direttiva “Habitat”, gli Stati membri redigono un elenco di siti di importanza comunitaria (Sic) sui rispettivi territori in grado di contribuire in misura significativa alla conservazione di specie e tipi di habitat europei che abbiano un valore. Una volta avvenuto l’inserimento di tali siti in un elenco comunitario, gli Stati membri dispongono di un periodo di sei anni per modificare la propria legislazione nazionale e trasformare i siti di importanza comunitaria in zone speciali di conservazione (Zsc). Le zone speciali di protezione e i siti di importanza comunitaria formano la rete delle aree protette di Natura 2000, che rappresenta lo strumento più importante a disposizione della Ue per la conservazione degli habitat naturali e delle specie animali e vegetali che in essi vivono. Iter procedurale - L´articolo 226 del trattato attribuisce alla Commissione il potere di procedere per vie legali nei confronti di uno Stato membro che non ottemperi ai propri obblighi. Qualora la Commissione ritenga che possa essere avvenuta una violazione del diritto comunitario e che sussistano i presupposti per avviare un procedimento di infrazione, trasmette allo Stato membro in questione una “lettera di costituzione in mora” (primo avvertimento scritto), in cui intima allo stesso di presentare le proprie osservazioni entro un termine stabilito, che solitamente è di due mesi. In base alla risposta ricevuta o in assenza di risposta da parte dello Stato membro in questione, la Commissione può decidere di inviare allo stesso un “parere motivato” (ultimo avvertimento scritto). In tale parere la Commissione espone chiaramente e in via definitiva i motivi per cui ritiene che sia stata commessa una violazione del diritto comunitario e invita lo Stato membro a conformarsi entro un termine preciso, che solitamente è di due mesi, al suddetto parere. Qualora lo Stato membro non si conformi al parere motivato, la Commissione può decidere di adire la Corte di giustizia. Se quest’ultima ritiene che il trattato sia stato violato, lo Stato membro in questione è tenuto ad adottare i provvedimenti necessari per conformarsi alla sentenza della Corte. L´articolo 228 del trattato attribuisce alla Commissione il potere di agire nei confronti di uno Stato membro che non si sia conformato ad una precedente sentenza della Corte di giustizia. Tale articolo le consente altresì di chiedere alla Corte di infliggere allo Stato membro in questione una sanzione pecuniaria. .  
   
 

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