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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Ottobre 2009
 
   
  RICONOSCIMENTI SCIENTIFICI PER IL PROGETTO SCOPAZZI DEL MELO

 
   
  Le attività di ricerca dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige contro gli scopazzi del melo, malattia con la quale da diversi anni convivono i frutticoltori trentini ma che negli ultimi tempi ha registrato segnali di contenimento, stanno trovando ampio spazio sulle riviste scientifiche internazionali con fattore di impatto. Negli ultimi mesi il lavoro dei ricercatori di San Michele finalizzato a sviluppare portinnesti resistenti è stato riportato da Plant Pathology, Phytopathology e Plant Breeding. L’attività descritta negli articoli si colloca all’interno del progetto interdisciplinare Smap-scopazzi del Melo avviato nel 2001 dall’Istituto Agrario in collaborazione con due partner tedeschi: l’Istituto Federale Julius Kühn di Dossenheim e Agroscience-alplanta di Neustadt an der Weinstrasse. I ricercatori hanno sviluppato delle strategie che consentono di accelerare la selezione dei portinnesti più interessanti derivanti dal programma di miglioramento genetico. Dai 5200 semenzali ottenuti, 36 si sono dimostrati particolarmente interessanti sotto il profilo della resistenza alla malattia. Ora andranno verificate in campo la vigoria e la produttività. Saranno necessari ancora alcuni anni per mettere a punto un portinnesto in grado di competere con M9, tuttavia le prospettive future di questo studio sono promettenti. Il programma di lotta alla malattia attualmente in corso è stato adottato dalla Giunta provinciale nel 2007 e scade a novembre di quest´anno. Obiettivi del programma sono il sostegno alla prevenzione e controllo della diffusione della fitoplasmosi; salvaguardare la produzione sia dal punto di vista fitosanitario che qualitativo; garantire la produzione di materiale vivaistico sano; indennizzare gli agricoltori per la perdita causata dall´evento calamitoso di origine parassitaria. Tutto ciò allo scopo di evitare l´abbandono della frutticoltura e delle aziende a seguito della patologia, evitare di conseguenza il degrado delle superfici abbandonate ed un decremento occupazionale delle aree interessate. Gli interventi sono di tipo preventivo (controllo) e di profilassi (eradicazione) con indennizzo delle perdite imputabili alla malattia. La prevenzione consiste principalmente nella costituzione di apposite reti di informazione agli agricoltori sulla patologia, nella predisposizione e attuazione di specifici piani di monitoraggio, nella messa a dimora di materiale vivaistico sicuramente sano e, qualora la ricerca lo renda disponibile, resistente alla patologia e nella lotta ai vettori. .  
   
 

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