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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Ottobre 2009
 
   
  LA GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE POTREBBE MIGLIORARE LA RESA DELLE COLTIVAZIONI, ANCHE SE IN MISURA INSUFFICIENTE

 
   
   Bruxelles,14 ottobre 2009 - Un´equipe composta da scienziati tedeschi e svedesi ha scoperto che una gestione moderata delle risorse idriche presso le aziende agricole, in linea con alcune strategie da loro individuate, potrebbe aumentare complessivamente la resa delle coltivazioni di ben il 19%. Tuttavia, sarebbe necessario migliorare ulteriormente, e in modo sostanziale, la gestione dell´ambito agricolo per poter far fronte adeguatamente alla richiesta di generi alimentari associata alla crescita della popolazione mondiale. I risultati fanno parte di uno studio di modellizzazione pubblicato nella rivista a libero accesso Environmental Research Letters. La ricerca è stata in parte finanziata in riferimento all´area tematica "Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi" del Sesto programma quadro (6° Pq) mediante il progetto Ensembles ("Ensemble-based predictions of climate changes and their impacts"). "L´uso dell´acqua in ambito agricolo è una questione di grande rilevanza nel Xxi secolo: senza alcun miglioramento sarà impensabile sia controllare il cambiamento climatico che gestire la domanda di generi alimentari da parte di altri 2/3 miliardi di persone", afferma il professor Wolfgang Lucht, coautore dello studio, impiegato presso l´Istituto di Potsdam (Germania) per la ricerca sull´impatto climatico (Pik). "In questo studio abbiamo pertanto analizzato se esistono delle opportunità realistiche per sopperire almeno in parte alla carenza emergente di risorse idriche da destinare all´agricoltura in svariate regioni del mondo. I risultati sono abbastanza incoraggianti". Utilizzando un modello idrico vegetale, i ricercatori hanno individuato due strategie principali: la riduzione dell´evaporazione del suolo e la raccolta delle acque piovane. Mediante l´impiego di pacciame e di diversi sistemi di coltura, è possibile dimezzare l´evaporazione del suolo riuscendo in contemporanea a convertire il processo di evaporazione, che non apporta alcun beneficio, in un più produttivo processo di traspirazione vegetale. Secondo i ricercatori, solo attraverso l´attuazione di queste misure sarebbe possibile ottenere un incremento dei raccolti compreso tra il 2 e il 25%. Le regioni con il potenziale più elevato sotto questo profilo sono le aree semi-aride degli Stati Uniti centro-occidentali, il Sahel, l´Africa meridionale e l´Asia centrale. Inoltre i ricercatori suggeriscono la raccolta delle acque piovane in bacini o con l´ausilio di dighe anche sotterranee affinché vengano utilizzate come riserve nei periodi di siccità. In questo modo è possibile ottenere un aumento dei raccolti su scala mondiale che oscilla tra il 4 e il 31%. "Tuttavia, gli effetti nocivi del cambiamento climatico possono ridurre la produzione agricola del 10% entro il 2050", ha spiegato Stefanie Rost, del Pik. Per soddisfare i fabbisogni alimentari della popolazione mondiale, che secondo le stime del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc) raggiungerà i 10 miliardi entro il 2050, sarebbe necessario aumentare la quantità di terreno utilizzato a fini agricoli dai 10 ai 25 milioni di chilometri quadrati a livello globale. Una tale espansione si tradurrebbe in un aumento sostanziale dell´impiego di acqua potabile compreso tra i 4. 500 e i 13. 300 chilometri cubi. "In molte regioni del mondo, tuttavia, la carenza d´acqua è già una realtà, non una prospettiva", ha spiegato il dottor Dieter Gerten, idrologo presso lo stesso istituto. "È necessario iniziare a pensare a come sfruttare al meglio l´acqua a nostra disposizione". I ricercatori concludono che anche un impegno su larga scala per la gestione delle risorse idriche per i terreni agricoli non sarà sufficiente a soddisfare la domanda di generi alimentari collegata alla crescita della popolazione mondiale. "Questo fatto ci pone di fronte a questioni di massima importanza legate all´uso futuro del suolo e delle acque per l´agricoltura pluviale e a irrigazione artificiale, agli ecosistemi naturali e alla bioenergia", scrivono. "Inoltre, lo stesso mette in evidenza la necessità di esplorare e coniugare tutte le possibilità a disposizione, per ottenere modalità di irrigazione più efficienti o per sfruttare al meglio l´agricoltura irrigata, la selezione delle piante, lo sviluppo genetico o un commercio idrico virtuale di maggiore efficacia". Per ulteriori informazioni, visitare: Environmental Research Letters: http://www. Iop. Org/ej/erl Istituto Potsdam per la ricerca sull´impatto climatico (Pik): http://www. Pik-potsdam. De .  
   
 

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